{"linkButtonClass":"stories-filter__top-new-button button button_default","href":"\/aggiungi-racconti","title":"Aggiungi racconto","displayFirstSpan":true,"firstSpanClass":"stories__top-new-button-icon","firstSpanContent":"\n<svg class=\"svg-icon icon-add-button-icon\">\n <use xlink:href=\"\/build\/sprite-83eb32dceb21b468932833be844ed846.svg#add-button-icon\"><\/use>\n<\/svg>","displaySecondSpan":true,"secondSpanClass":"stories__top-new-button-text","secondSpanContent":"Aggiungi racconto","checkDeactivatedProfile":true}
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Quando meno te l\'aspetti.
Giulietta l'avevamo conosciuta da un sito internet che era improntato alla conoscenza,all'amicizia e nulla di piu'.Ci sentivamo in chat da diverso tempo,eravamo ormai in confidenza,si era creata anche se dal virtuale una bella amicizia per noi e per lei molto gradita.Ci eravamo scambiati foto via mail x conoscerci meglio.Era una bella ragazza,formosetta dolce e molto simpatica,dal suo visino paffutello e dai suoi occhi traspariva un'animo buono anche se la sua timidezza a volte ci lasciava attoniti.Ci azzardiamo un giorno in cui la vediamo in chat piu' sicura di se' di darle il ns cell anche se notiamo ostilita'.Forse non si fida,forse restera' un contatto virtuale ma non vogliamo forzare i tempi,non è nel ns essere.Giulietta è gia' un'amica e per noi è gia' importante.Dopo circa 10 giorni alle 16 squilla il ns cell.è Giulietta,rispondo io Francesca e incredula ma cmq non lo do' a vedere finalmente la sento,ormai avevo perso ogni speranza di approfondire.Giulietta ha una voce dolcissima a volte tremula,timidissima mi chia Fra' e ci conosciamo un po'.Parliamo circa x una mezz'ora,entrambe siamo come dice il mio lui due chiacchierine tremende.Con molto tatto le chiedo se vuole conoscerci dal reale e mi scuso addiritturra x la richiesta.Giuietta tergiversa poi mi dice,sai Fra' scusami per la timidezza ma farebbe piacere anche a me conoscervi entrambi,ormai da mesi ci sentiamo in chat e vorrei concretizzare dal reale,si è gia' creato un clima di fiducia e se vuoi domenica sono libera.Alle 10 del mattino come da accordi Giulietta arriva a casa ns,apro io la porta,ci abbracciamo,è dolcissima,elegantissima e dai biondi capelli che le scendono sulle spalle acconciati a boccoli si sprigiona un profumo intenso di viole,delicato e sensualissimo.Giulietta si siede in salotto,mi chiede di Mauro.Il pigrone le dico è ancora in bagno,si è appena alzato.Conversiamo a lungo,i suoi occhi azzurri paiono gocce di fresca rugiada in un tenero mattino di primavera.Giulietta è dolcissima,voce sensuale,pacata e molto fine.Movimenti delicati,a volte sensuali mentre si scosta i capelli lunghissimi dal visino soave.Fra' mi dice,sai sei una bella donna,dalle foto purtroppo a volte non si scorge la realta'.Anche tu sai Giu'le dico sei bellissima,è stato bello averti qui'con noi,conoscerci di persona e approfondire il virtuale.Un bellissimo sorriso traspare dal suo visino dolcissimo.Mauro esce dal bagno,pare estasiato nel vederla,l'abbraccia e da perfetto cavaliere le bacia teneramente la mano.Pranziamo e conversiamo di tutto,Giulietta vedo che si trova a suo agio,a volte i suoi occhi bellissimi mi osservano,lucidi e con un'alone di luce soave.Fra' mi dice,ti aiuto io a sistemare tutto,sono abituata sai,prima di conoscere Davide il porco che mi ha tradita facevo la colf poi lui mi ha voluta a casa,neppure potevo uscire per fare la spesa.Sai mi dice quante ne ho passate,gli occhi si fanno lucidi,velati da una profonda tristezza.L'abbraccio e la stringo a me,le sussurro dolcemente parole di conforto.Giulietta si lascia accarezzare,baciare sul viso,coccolare e rinfrancare.Ha tanto bisogno d'affetto,di vera amicizia e vuole rifarsi una vita costellata da troppa tristezza.Ci prendiamo il caffe' in giardino,Giu' accavalla le gambe,intravedo le calze nere a rete autoreggenti,gambe stupende,coscie formose e cadendomi il cucchiaino le mutandine, tanga neri e ridottissimi.Alle 17 Giulietta ci saluta,Fra,mi dice scusami la strada è lunga,purtroppo debbo scappare ma tornero' a trovarvi,siete due persone stupende,ospitali,educatissimi e ne sono entusiasta.Giu' le dico,tu sei stupenda sai e una bellissima domenica con te vorremmo trascorrela ancora.Ci congediamo.Dopo circa 10 minuti suona il campanello,Giuliana mi dice,sai Fra' non mi parte la macchina,credo x il poco che ne so' sia la carburazione o che diavolo non so'.Mauro scende e apre il cofano,pare sia veramente un problema serio alla carburazione.Ora come faccio mi dice.Giu' non preoccuparti le dico,abbiamo una stanza per gli ospiti,sai con la ns attivita' spesso ne abbiamo.La facciamo rientrare in casa.Scusatemi ci dice,non vorrei recarvi disturbo.Va in bagno,esce dopo circa 15 minuti,pigiamino rosa,capelli raccolti e viso radioso.Sai Fra' mi dice non sono solita recare disturbo,l'osservo,la rassicuro e la faccio sedere sul divano mentre stiamo vedendo la tv.Accanto a me Giu' si accoccola,appoggia la testa sulla mia spalla,pare una gattina dolcissima che fa' le fusa.Accarezza la mia mano,io il suo visino,la bacio sulla guancia.Giu' le sussurro,sai ........... e non oso di piu'.Sento la sua manina morbida e paffuta sulla mia bocca.SSSSSTTTTTTTT non parlare Fra'.Mi accarezza,mi bacia sul collo,annusa il profumo della mia pelle centimetro dopo centimetro.Sono eccitata e nel contempo meravigliata.Giu' mi sta spogiando lentamente,baciando dappertutto e sento il mio sesso che pare scoppiare dal desiderio.La sua bocca morbida,calda e dolcissima sui miei capezzoli ormai turgidi mi fa' ansimare.Lui improvvisamente si spoglia,ci accarezza entrambe,pare in estasi davanti a noi e senza proferire parola ci prende per mano,ci porta nella camera degli ospiti,ci stende sul letto.Siamo nude,la sua bocca sentiamo entrambe caldissima sul seno,sul clito e poi l'estasi del piacere.Giu' geme,la succhio dappertutto,la lecco,lui mi gira supina e sento nella bocca il suo pene caldo,tuirgido e voglioso,Giu' mi lecca,mi infila dolcemente la lingua nel mio sesso,succhia il clito e urlo,gemo e strepito,sono al massimo dell'eccitazione.Giu' apre il cassetto del comodino,vede un fallo indossabile,mi gira,mi possiede con foga mentre sento caldi schizzi di lui inondarmi di piacere.Godo,urlo,strepito,poi la possiedo con un doppio fallo,Giu' di caldi umori schizza,avvicino la bocca e assaporo il caldo nettare.Ci addormentiamo stretti stretti,in un dolce abbraccio e appagati.Bellissima Giulietta sei e sarai per sempre nei ns cuori.
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16 anni fa
iltulipanorossocp1,
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Ultima visita: 13 anni fa
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Pensieri d\'amore
Da due settimane non lo sentivo, da quando è esplosa la mia rabbia per la sua reiterata infedeltà e l’ho messo alla porta. Ha telefonato un’ora fa. Mi ha chiesto un appuntamento. Fra pochi minuti sarà qui.
Lo amo anche se la mia vita è fatta di ansia costante. Mi tradisce molto spesso. Ogni volta faccio una scenata, ma la paura dell’abbandono è più forte di me. Lo perdono ogni volta. Lui si scusa dicendo che altrimenti la sua sessualità sarebbe sconvolta e teme il disequilibrio. E io me ne convinco a malincuore. Sinceramente l’ho amato dal primo giorno. La sua aria matura, non è più un giovanetto, il suo sussiego m’incutevano timore finché non si aprì un cielo sereno ed uno splendido sorriso folgorò il mio cuore.
Sa sorridere come nessuno sa fare, almeno per me è così. Non è propenso a mostrare in giro i suoi sentimenti e questo, ritengo, il motivo per cui quel sorriso ha provocato il mio innamoramento. Mi sembrava un gesto riservato solo a me e volevo tenermelo stretto. Mi accarezza con il trasporto che nessuno ha saputo mai dimostrarmi.
Quando mi giunge alle spalle, mi bacia sul collo (rabbrividisco al ricordo), mi stringe fra le forti braccia come per strizzare fuori tutto l’amore che insieme proviamo, e bacia la cartilagine del mio orecchio. Scende a succhiarmi il lobo; lo mordicchia; mi fa vibrare di desiderio! Poi con la lingua segue il labirinto cocleare e introduce il tenero mollusco agitandolo nella valva auricolare. Non posso contenere la mia passione e vorrei baciarlo sulla bocca; entrare nella fonte del piacere! Sento il suo ardore. Ma mi trattiene di spalle. Le sue forti mani scivolano sul petto, prendendomi per i capezzoli. Li stringono fino a farmi passare dal piacere al dolore più acuto. Una fitta addolcita dal miele che insieme coglieremo godendo.
Il petto coperto dal fitto vello poggia sul mio dorso, a contatto con la pelle delicata, che curo perché sia tenera e morbida per lui, mentre il bacino potente si appoggia sui miei glutei che si aprono di desiderio. Mi massaggia sui fianchi. Sento la sua stilo sfoderarsi e ingrossarsi. Cerca dal retro una via per scrivere il più intrigante romanzo d’amore. La mia mano corre e guida il nodoso bastone
fra le mie gambe. Lo stringo richiamandolo sul davanti, sotto il mio ventre, per accarezzargli il prepuzio sensibile. Sbuffa, il mio amore, come un toro alla carica. Tremo, ma nello stesso tempo mi sciolgo di passione nell’attesa della sua decisione. In quella posizione l’Amore non sarà indolore, conoscendo le dimensioni del suo strumento di piacere. Ogni volta mi sbrana, mi sevizia, mi rende la sua femmina. Che penoso introito, che dolore languoroso, che fiamme, che deliquio! La sua carne penetra nella mia sfregando le pareti divaricate al massimo. Mi distrugge, mi esalta! Sarà l’inizio della fine. Poi, pian piano, la misura è raggiunta e non smetto di dimenarmi alla ricerca dell’esaltazione più completa. Un sussulto seguito da un altro e un altro. Le spinte percussive si susseguono accelerando fino al dilavare del seme che schizza nelle interiora a fiotti. Provo a registrare la voce del suo cuore che vibra nelle mie intime profondità. Ogni effluvio è un grido di piacere per me, per lui, finalmente per noi. Uniti, aggrovigliati, incastrati nell’altro vorremmo che non finisse mai più l’atto effimero che ci ha uniti e che ora, esaurita la carica vitale, purtroppo, ci divide, sfiniti ma ancora desiderosi di sentire le nostri carni che aderiscono incollate l’una all’altra.
E’ arrivato, è qui, è già alla porta! Suona.
“Amore mio infinito…” – gli cado fra le braccia.
“Marcello, ti amo!” - mi sussurra prima di straziarmi l’anima
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16 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 3 ore fa -
Diario di una moglie perversa 3
La mattina dopo ero ancora abbastanza a pezzi, la patatina mi doleva ancora un po', tutta arrossata dopo i ripetuti assalti della serata precedente. Cosi come il mio povero culetto, indefessamente violato da piu' uccelli vogliosi...cosi decisi di scendere presto in sala massaggi per riprendermi dagli eccessi....ma la mia calma duro' ben poco.
Infatti chi trovai nella stanza per l'idromassaggio, lui Big, tutto intento a farsi una bella dormitina immerso nell'acqua brulicante di bollicine.
Dopo i saluti del caso Big mi invito' a fare un bagno con lui nella Jacuzzi, assicurandomi che mi avrebbe lasciato stare...ma dentro di me speravo in una subitanea rottura di tale promessa.
Cosi mi levai quel poco che avevo addosso e mi calai con un certo piacere nell'acqua fumante. Chiusi gli occhi per meglio assaporare quell'umido abbraccio quando sentii una mano accarezzarmi dolcemente un seno.
Appena aperti gli occhi lessi l'espressione di scusa sul viso di Oreste, ma immediatamente lo tranquillizzai, dicendo che poteva continuare...avevo visto giusto allora.......
Presa la palla al balzo Big non si fece pregare e abbracciandomi da dietro mi coccolo' per mezz'ora, tempo in cui non tralascio neanche un centimetro di pelle, con baci, carezze sfioramenti....tempo in cui sentii sorgere di nuovo dentro di me il fuoco mai sopito della passione.
"Dai che ti faccio un bel massaggio" mi disse tutto ringalluzzito Oreste, come se dovesse convincermi....uscii subito dalla vasca e andai verso un lettino.
"Ehi Big te la sentiresti di togliermi tutti questi odiati peli dalla patatina?" chiesi timidamente pensando di fargli piacere...
La risposta fu' che lo vidi sparire in un attimo e tornare ancora piu' velocemente con schiuma e rasoio, come se li avesse tenuti in disparte per un'occasione del genere.
Cosi mi distesi sulla schiena, avendo l'accortezza di far combaciare il sedere alla fine del lettino, gambe aperte e fica oscenamente offerta....Big rimase un po' imbambolato per lo stupore poi gli dissi "oh pronto... che non me l'hai mai vista?"
Lui borbotto' delle scuse e prese a massaggiarmela, poi schiaccio la bomboletta per riempirsi le mani di soffice spuma bianca.
Me la mise tutta sulla parte e io ebbi un fremito al semplice contatto con la schiuma fresca al mentolo......la spalmo' con cura, ponendo attenzione a non coprire il profilo delle grandi labbra.
"Vuoi eliminare tutti i peli, anche quelli del perineo?" mi chiese lui lievemente alterato...la mia micina era forse in pericolo? "Si si gli risposi io, perineo? ma che stanotte ti sei mangiato un vocabolario?"
E cosi prese ad armeggiare con il rasoio, un semplice radi e getta, raschiando via insieme con la schiuma i miei peli biondi. Mi fece solo un po' male quando arrivo' al famoso perineo, zona molto sensibile ma anche piu' soggetta a ferite.
Alla fine lavo' via tutti i rimasugli di schiuma e rimasi con la topina bella lucente e rasata come il culetto di un bambino.....poi prese un flacone di olio da massaggio e passo' una dose abbondante di liquido profumato su tutta la recente rasatura, in modo da prevenire eventuali "bruciori' indesiderati.
Inutile dire che, se all'inizio le due grandi labbra combaciavano perfettamente, adesso dopo tutto questo lavoro di frizionamento, il sesso appariva aperto, roseo e lucente di olio e di "qualcosa d'altro" che chiamerei "voglia".
"Bene adesso sei pronta per il massaggio" cosi mi fece girare e comincio' dalle spalle, spalmando lo stesso olio (penso fosse il solito al sandalo) che aveva usato per la micina, ed esegui un lavoro completo...spalle, braccia, mani, collo schiena...mmmhhhh glutei (ma senza toccare parti "sensibili"), coscie.....gambe..polpacci e piedi....un paradiso....
Quando mi girai per offrire il davanti al suo sapiente tocco, notai con vergogna che gli umori, colati dalla mia micina, avevano formato una minipozza sul tessuto del lettino.....
Big si accorse di questo ma stranamente, fece finta di nulla ributtandosi nel suo lavoro di massaggio. Di nuovo venni tempestata da mille mani, chiusi gli occhi e improvvisamente venni cullata da molte mani, seni, pancia, viso, pube, coscie e piedi tutti contemporaneamente......davvero per un attimo pensai di essere fuori di testa, cosi aprii gli occhi e vidi che non eravamo piu' soli..insieme a Big c'erano adesso due orientali...un uomo e una donna, gia' nudi...i veri massaggiatori mi disse poi Oreste.....mi trattarono cosi per una decina di minuti poi io non capii cosa mi comandava (ma ne ho il sospetto cosa ne dite) e chiesi alla tipa (penso fosse una thailandese) di fare un 69 con me.......non vi dico che sensazione mi prese appena la tipina mi ficco la sua lingua nella micia fradicia di umori...ebbi un orgasmo da record, per velocita' di innesco e per durata, sembravo impazzita o attraversata da una scossa elettrica che sembrava non finire mai...
Ripresami dall'orgasmo volli restituire il favore alla ragazza, assaggiando la sua micina appena velata da una rada peluria nera, tipica delle donne della sua razza.
Aveva un buon sapore ed emanava copiose e dense stille di umori odorosi che leccai con zelo, portando la tipa ad un orgasmo miagolante. Dopo poco ebbi anche io un nuovo piacere con lei che mi leccava furiosamente la fica spalancata mentre due dita solcavano il povero ano dilatato.
Big ormai duro come l'acciaio liquido' velocemente i due e senza muovermi dal lettino mi ficco il suo uccello incandescente in bocca fino oltre le tonsille.
Si vedeva chiaramente che aveva bisogno di godere, pena la pazzia, cosi lo succhiai abbastanza succube, mentre mi scopava le labbra come si fa' con una fica.
Dopo pochissimi minuti mi fece ingoiare, tenendomi per la testa, una sborrata cavallina, che per poco non mi ando' di traverso.
Appena Big si riprese vidi l'imbarazzo nei suoi occhi e quando egli disse:"scusa non ho saputo resistere" lo calmai dicendogli che me l'avrebbe pagata.
"In ginocchio..verme" gli dissi con tono deciso "adesso imparerai come si tratta una signora....vammi a prendere un frustino che ho visto di la in mezzo agli attrezzi e vieni subito qui" ordinai con calma e decisione allo stesso tempo.
Big corse via tutto nudo e con il cazzo moscio che andava pero' riprendendosi....e torno' dopo poco con il frustino tutto contento come un bambino....(e fa anche rima eheheh).
Cosi mi misi su una poltrona, a pecorina, e gli ordinai di leccarmi il culo, cosi per riscaldarmi un po' "e vedi di impegnarti senno' ti spello il sedere a forza di frustate"....cosi lo tenni in quello stato facendomi umettare tutta la spacca che gia' ricomincio' a sgorgare come una fontana....ma appena sentii qualcosa di duro appuntarsi al suo imbocco mi girai infuriata mentre Big incassava sorpreso la mia reazione.
"Cosa stai facendo lurido animale che non sei altro? Vorresti scoparmi eh? Ma per adesso te lo puoi scordare..ti sei gia' dimenticato che mi devi ancora pagare pegno per prima...eh? E urlando cio' gli tirai una scudisciata sul petto che lo ferii superficialmente ma che lo fece desistere per un attimo dai suoi propositi.
"Adesso tu mi leccherai fino a farmi avere almeno 5 orgasmi e se poi vorrai ti potrai fare una sega..avanti tira fuori quella lingua e falla andare a dovere se non vuoi che il tuo sedere faccia una brutta fine" e mentre lui accennava ad una timida leccata gli mollai un colpo sulle natiche offerte in modo da sottolineare le mie parole.
"Ahhhh si si ho capito padrona, si la lecchero' finche' vorra'".
Siii padrona mi aveva chiamato..mi piaceva eccome quella parte da dominatrice, mi mancavano solo gli stivali e un vestito di latex e poi il quadro sarebbe stato perfetto....
Oreste per un po' si comporto' molto bene, almeno fino al quarto orgasmo, leccandomi anche i piedi le gambe e le coscie....solo dopo comincio' ad avere un po' di difficolta', a stare in ginocchio in primis.
Cosi da vera perfida cominciai a dargli il ritmo con lo staffile, e in breve tempo gli ridussi il sedere ad una massa uniformemente rossa e infuocata.
Da parte mia ero talmente eccitata che riusci a farmi avere anche il benedetto quinto orgasmo (il 7 da quando mi ero svegliata, come inizio non era proprio male....eh?).
Quando anche le ultime onde di piacere si assopirono mi stavo per alzare quando Big mi chiese con una flebile vocina:"Eh io niente neanche una sega mi vuoi fare?"
"Ehi con chi credi di stare a parlare..al limite puoi fare da solo, io vado
a fare la pipi..tu fai cio' che vuoi..." e cosi mi alzai per andare in bagno ma Big mi sorprese e tutto rosso ed eccitato (aveva il membro che pareva sul punto di esplodere) mi chiese "ascolta mi fai l'onore di fare i tuoi bisognini su di me?"
Non ci potevo credere...la famosa pioggia dorata, non l'avevo mai fatto..ma....l'inventiva e la voglia di esplorare non mi fanno certo difetto, cosi andai al lettino per i massaggi e mi misi nella stessa posizione, modello ginecologo, di quando mi aveva rasato...lui si mise sdraiato sotto tutto paonazzo in volto ammirando la mia fica oscenamente esposta...nonostante la voglia che mi comprimeva la vescica faticai non poco a rilassarmi e per lui quegli instanti durarono un'eternita' tanto che appena cominciai a zampillare un debole getto di calda urina lo vidi fremere in piena fase pre-orgasmica.
Dopo pochi istanti la pressione vinse le mie resistenze mentali e dalla mia topina zampillo' un bel torrente di liquido giallo che lo investi' con violenza, acuendo il dolore dei recenti segni di frusta...in quel mentre il membro congestionato di Oreste erutto' l'ennesima sborrata con lunghi e potenti fiotti che mi impiastricciarono tutta la fica esposta a qualche decina di centimetri sopra il suo uccello.
Vidi nella faccia di Big tutta la riconoscenza per il piacere appena ricevuto, cosi che appena finito non si alzo' per lavarsi ma corse in contro alla mia fica e lecco' via tutto il suo orgasmo da lei...come se fosse un prelibato miele.....dovette lavorare per almeno 15 minuti per cavarmi un ennesimo orgasmo e alla fine pensando che fosse finita..feci nuovamente per alzarmi al che Oreste mi fece notare che era di nuovo in tiro e che il suo scettro reclamava assistenza.
Cosi mi risistemai sul lettino offrendogli la mia fica, fino ad allora "vuota"...lui non si fece attendere e me lo pianto' nuovamente fino alla radice, scopandomi con cattiveria, come per ripagarmi della pena appena inflittagli.
Dopo 5 minuti di fendenti a destra e manca, cambio buco e mi sprofondo' nel culo il suo membro di fuoco, piantandomi negli intestini tutti i cm disponibili, come a volermi inchiodare col suo affare al lettino.....
Quando lo vidi prossimo all'ennesimo orgasmo lo feci sfilare e guidai il suo cazzone nella mia bocca per farlo venire nuovamente..assaporando cosi il sapore del mio buchino...aspro ed intenso con un retrogusto appena percettibile di micina.
Lo feci venire sborrandomi sulle tette e sulla faccia sapendo che gli piaceva molto e insieme andammo a farci una bella doccia rigenerante..ma stavolta senza stuzzicarci....erano solo le 11 ed eravamo molto stanchi ed.......affamati.
Alla prossima volta...caro diario
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16 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 3 ore fa -
Diario di una moglie perversa 2
La sera Oreste decise che avrebbe dato uno spettacolino con me come protagonista.
A parte lui gli altri avrebbero per cosi dire svolto il ruolo di voyeur/copartecipanti.
Per mettere in pratica le sue ideuzze, uso' un'ala dell'immensa villa in cui c'era una specie di auditorium, con tanto di palco e luci al centro di un enorme salone pieno di divani.
Da parte mia, come tutti del resto, sapevo che la mattinata era stata solo un debole antipastino, in confronto a quello che mi aspettava, cosi giunsi dopo cena nel salone con un foga quasi ansiosa....in parole povere non vedevo l'ora!!!
Oreste mi aveva chiesto di abbigliarmi semplicemente con un prendisole, scelto da lui appositamente nel mo guardaroba, perche' simile ad una sottoveste stile 9settimane e 1/2.
Niente tacchi (che pur mi donano) e trucco a scelta. Diciamo che avevo scelto un trucco leggero che mettesse in risalto il mio viso infantile....
Appena entrata mi accorsi di essere l'ultima, cosi studiai per un attimo gli altri ospiti.
Oreste era in piedi davanti ad una specie di tavolo medico, con a lato un treppiede da flebo, come quelli che si vedono nelle corsie d'ospedale. Gli altri componenti del gruppo erano lievemente in ombra, visto che le luci puntavano sul palco. Potevo intravedere Luigi seduto in mezzo a Lory e Guenda, gia' abbastanza nude o poco vestite se preferite. A lato di Lory s'intuiva appena la massiccia figura di Tom.
Tutti e 4 erano intenti gia' a scambiarsi carezze attraverso i vestiti.
Oreste aveva addosso una specie di tunica, con un lieve rigonfiamento all'altezza del pube. (Mi sbagliero' eh, ma sono sicura che al momento della mia entrata trionfale il suo uccello abbia avuto un sussulto).
"Vieni cara Simona.....vieni a vedere cosa ti ha preparato il tuo Big" mi accolse piu' che calorosamente.
"Ho pensato che per preparazione sarebbe buona cosa farti un bel clistere, cosa ne pensi?"
Non era la prima volta che me ne facevano uno, per cui dissi prontamente "nessun problema, incominciamo?"
"Bene vieni, mettiti qui a pecorina, in modo che tutti grazie alle rotelle di cui e' dotato questo tavolo, possano vederti bene".
Mi tolsi il prendisole rimanendo completamente nuda e senza la minima vergogna mi misi nella posizione richiesta.
Oddio senza vergogna, non e' che faccia di mestiere queste cose, un po' di imbarazzo a mostrarmi davanti a degli sconosciuti, o quasi, l'avevo eccome.
Mentre mi sistemavo Big mi illustrava il contenuto della sacca enorme, da circa 3 litri, in cui erano sapientemente mischiati olii profumati e acqua tiepida, al fine di pulire ma di non provocare dolore.....
Mentre ero abbastanza rilassata un dito con una sostanza fredda e gelatinosa mi sveglio' dal torpore in cui ero caduta, un dito malandrino mi stava forzando l'orifizio posteriore.
Gia' con questo massaggio la mia fica prese a colare e Oreste non si fece scappare l'opportunita' di farlo notare a tutti.
"Ehi Simo sembra che le mie attenzioni ti piacciano,eh?"
Mentre dicevo questo il cattivone sfioro' il mio clito gia' esposto in mezzo alle grandi labbra e questo mi fece rispondere alla domanda con un lungo gemito estasiato di godimento.
Mentre stavo espellendo l'aria dai miei polmoni mi infilo' a tradimento la cannula del clistere (di dimensioni superiori alla norma, non l'avevo vista ma sembrava di piu' un piccolo cazzettino...), facendola roteare per meglio adattarla alle mie pareti interne.
Dopodiche' apri' l'acqua lentamente, in modo che il supplizio durasse di piu'.
Per tenermi occupata durante tutto il lento scorrere del liquido decise di presentare la sua mazza alla mia bocca semichiusa, incitandomi ad un tenero pompino.
Chiaramente non mi tirai indietro, anche perche' l'acqua cominciava a restituirmi un piacevole calore e senso di pienezza che ben mi invogliava all'azione.
Cominciai a leccarlo lentamente dall'esterno, come se fosse un cono gelato, ma sempre tenendomi lontana dalla cappella. Scorrevo la lingua su tutta l'asta fino ai coglioni, grossi e pelosi, fino a quando vidi una goccia imperlare il glande infuocato, e due occhioni imploranti, chiedermi di prenderglielo in bocca...ma io (che sono bastarda) decisi che non era ancora venuto il momento...cosi mi limitai a leccar via quella goccia di piacere, con noncuranza, leccando il prepuzio come un "calippo". Il membro era animato da vita propria, fremeva ad ogni colpo di lingua e il suo padrone era cosi paonazzo in volto che pensai "Adesso gli prende un colpo".
Cosi mentre l'ultima goccia di acqua entrava in me, decisi di prenderglielo tutto in bocca, poche e decise aspirazioni ed ecco montare nell'enorme maglio un potentissimo orgasmo che mi scaglio' in gola un torrente di sperma caldo e appiccicoso.
Passata la foga dell'orgasmo il ventre comincio' a farmi male, e vista anche la posizione, chi mi poteva vedere poteva pensare quasi ad una donna incinta.
"Ahi mi fa male Oreste, mi dai una mano a scendere" mentre parlavo Big, ancora intontito per l'orgasmo travolgente, ma pienamente efficiente, tolse la cannula (che fece addirittura uno schiocco come quando apri uno spumante) e la sostitui con una specie di tappo che mi avrebbe consentito di raggiungere il bagno per scaricarmi senza imbarazzanti "perdite".
Il tragitto, benche' breve, fu' abbastanza doloroso, pazzeschi crampi mi presero e dovettero sorreggermi per arrivare a destinazione.
Una volta liberatami dell'ingombrante carico, mi accorsi di colpo che non avevo goduto e dopo un'energica doccia, mi precipitai nel salone.
Oreste non aveva perso tempo e si stava facendo succhiare la nerchia "barzotta" dalla pantera nera, al secolo Guenda.
Luigi invece era nella stessa situazione, estasiato sotto i colpi di lingua di Lory.
Oreste, appena mi vide mi corse incontro levando abbastanza rudemente il suo palo di carne dalle labbra voluttuose della sua compagnia del momento, che sembro' non gradire......
Vidi che il tavolino di prima era ancora al suo posto, ma la terribile cannula e la sacca erano scomparsi.
"Vieni cara, e' tutto a posto?". "Si si" lo rincuorai io, anche se senza accorgermene camminavo un po' a fatica.
"Abbiamo deciso di fare un giochetto con te" disse mentre con enfasi si rivolgeva agli astanti, sempre piu' arrapati.
"Dunque ti metterai sul bordo del tavolino e a turno gli uomini ti scoperanno o inculeranno, a loro scelta, e per non lasciare le donne a bocca asciutta, turno loro si metteranno davanti alla tua faccia per farsi leccare, che ne dici? Ti piace l'idea? Dovrai andare avanti finche' nessuno di noi uomini sara' ancora in grado di 'reggersi in piedi'...Allora accetti la sfida?"
In effetti la cosa mi intrigava molto, l'unico cazzo nuovo era stato quello di Tom, e la mia topina era ancora indolenzita dopo quel piacevole "scontro". Il valore e la resistenza di Luigi mi erano ben note, ma l'idea che i miei due buchini reggessero all'assalto di tre mazze grosse e vogliose non era da sottovalutare, ne da escludere cosi su due piedi. In piu' nel frattempo le due donne scatenate e a "bocca asciutta" mi avrebbero fatto spellare la lingua a forza di leccare i loro buchi vogliosi.......
"Si accetto" dissi in mezzo ad un subitaneo scroscio di applausi "bene che le danze abbiano inizio" esclamo' come un cerimoniere, il contentissimo Big, sovrastando con la sua potente voce il clamore suscitato dalla mia dichiarazione.
Cosi mi adagiarono sul lettino a pecorina, davanti alla mia bocca si mise per prima Guenda, che bella fichina che aveva, scura all'esterno ma di un rosa cosi acceso all'interno, roba da succhiarla per ore......didietro invece si mise subito Big, che comincio' a strusciarlo su e giu' nel solco per inumidirsi. Poi facendo piano me lo appoggio' all'imboccatura della mia fica palpitante, attese qualche secondo per farmi gustare l'attesa e poi di colpo comincio' a farsi largo tra le tumide labbra del mio sesso, avanzando da padrone dentro le mie carni offerte.
Mentre mi dedicavo con ardore alla patatina di Guenda, Big prese a menarmi fendenti degni di uno stallone, con colpi mirati e controllati, prima lo sfilava tutto e quando vedeva che spingevo in fuori le terga per non farlo uscire, vedendomi smaniosa lo riaffondava con decisione riempiendomi tutta di carne vibrante. Solo cosi' provai il mio primo orgasmo della serata, venni leccando a piu' non posso la fica gocciolante della nera che mi ripago' con un orgasmo simultaneo al mio. Big invece resistette alle lusinghe della mia passera e ancora duro e svettante (forse per merito del mio iniziale pompino, che lo aveva un po' "calmato") passo al mio secondo canale, bello scivoloso ed invitante dopo il prolungato clistere.
Stavolta non mi fece smaniare di riceverlo e me lo ficco' tutto dentro fino alle palle.
Quando sentii il pelo del suo pube toccarmi le chiappe mi sembro impossibile averlo tutto dentro di me........
Come mi sentivo in quel momento?
In paradiso.......... e squartata allo stesso tempo........piena e felice.....che bello slogan!!!
Cosi davanti alla mia faccia si paro' di nuovo la fichetta pelosa di Lory, il cui sapore avevo gia' apprezzato quella mattina durante i convenevoli e le presentazioni in spiaggia.
Big era veramente una bestia, e visto che stava avvicinandosi all'orgasmo prese a sculacciarmi forte sulle natiche, tra un colpo e l'altro.
Con questa sequenza asfissiante:
- colpo di mazza, successiva uscita dal mio povero ano, sculacciata sul sedere, di nuovo affondo di uccello (che mi spingeva con la faccia contro la fica di Guenda)
......non potei resistere a lungo che mi sciolsi in un nuovo squassante orgasmo.
Guenda venne anche lei mentre le leccavo il buchino posteriore e Big la segui a ruota facendomi il secondo clistere della giornata, ma stavolta di bianco seme odoroso.
Anche se non lo volevo dare a vedere cominciavo a denotare i primi sintomi di stanchezza, avevo tutto il sedere rosso fuoco, la fica e il culo gia' arrossati e la lingua insensibile.
Cosi con Big fuori combattimento fu' la volta di Tom, che mi fece girare e appoggiare la schiena sul lettino.
Mi prese con decisione per le gambe, tenendomele ben larghe e appunto' il suo arnese direttamente nell'ano, che cedette facilmente, ormai slargato dalle cure di Big.
La compagna di Tom venne a solleticarmi la faccia con il suo culetto che presi al leccare con decisione, in perfetto accordo con gli affondi del suo uomo.
Egli aveva un modo di comportarsi diverso da Big, sembrava che il mio piacere fosse secondario, cosi mentre ogni tanto limonava con Guenda, prese ad imporre al va-e-vieni un ritmo forsennato. "Questo mi spacca per davvero" pensai tra me.
In piu' decise di arricchire le mie coscie con segni rossi, e cosi come aveva fatto Big, mi schiaffeggio' a piene mani, fino a che scopri un giochino perverso tutto nuovo.
Comincio' a colpire con la mano aperta la fica direttamente...... questo mi provocava continui sbalzi e contrazioni involontarie anche del muscolo anale.
La cosa quindi faceva soffrire me e godere come un porco quell'assatanato di Tom.
Cosi alla fine, anche se mi ritrovai con la fica tutta arrossata per i colpi subiti, riuscii a far venire anche loro due.
Fu' cosi la volta del maritino che allupato come uno stallone in calore mi prese nella stessa posizione di Tom, in fica questa volta, visto che era rimasta un po' trascurata, infierendo su di essa con spietata crudelta'.
Mentre ero alle prese con lui sentii una fitta ai capezzoli, girandomi furiosa vidi che Lory si era armata di uno spesso elastico e si divertiva a colpire senza pieta' le mie estremita', rese turgide dal piacere.....
Era cosi precisa che quasi sempre riusciva a centrarmi perfettamente traendo da me degli urletti di dolore e di protesta allo stesso tempo.
Cosi torturata nell'intimita' e con le tette in fiamme venni urlando a squarciagola il mio piacere, portando con me anche Luigi.
I due stalloni, al nome di Oreste e Big pero' erano ancora in tiro, cosi mi portarono su un tappeto. Oreste mi prese da sotto in fica e da dietro Tom fece di me un bel panino imbottito. Poco piu' in la' potei vedere le due donne rimaste sole lesbicare tutte giulive con dei maxi-vibratori, che fino a quel momento non avevo mai visto.
A quello spettacolo Luigi si riebbe prontamente e cosi fui definitivamente piena di cazzo in ogni mio buco.
La sotto potevo sentire i due membri divisi solo da una sottile membrana di carne, sfregare come impazziti di desiderio...siiiii desiderio di me.......mentre Luigi, tenendomi per la testa, mi scopava al contempo la bocca come se fossi una mignotta da strada, usata cosi per pochi euro.
Meno male che era l'atto finale, ero spossata e avevo perso il conto degli orgasmi provati, mi doleva la mascella, per non parlare della fica e del culo che ormai sentivo slargati e brucianti.
Visto che tutti gli uomini erano gia' venuti almeno una volta o due (eh si, per aiutarmi le due tipine li avevano sbocchinati per bene, ma talmente bene che erano venuti tutti a turno nelle loro belle bocche carnose), andarono avanti a sfondarmi per almeno 20 o 30 minuti.
Dopo il mio ultimo orgasmo vollero venirmi addosso, cosi si sfilarono uno dopo l'altro lasciando una sensazione di vuoto nei miei buchi ormai aperti....e venni inaffiata di una pioggia di sperma che cadde ovunque, sulla faccia, sui capelli biondi, sulle tette e sulla mia pancia.
Vidi scattare anche un flash, mi avevano fatto anche una foto o due, per ricordarmi nel futuro di quanto ero stata troia quella sera.
Non ditelo a nessuno ma quelle foto le custodisco gelosamente come un piacevolissimo ricordo.
Dopo quella sera decidemmo di ricontrare tutta la combriccola....ma questa e' un'altra storia......
(continua)
8
2
16 anni fa
admin, 75
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Diario di una moglie perversa 1
Ciao a tutti.
Sono Simona, sposata con un marito stupendo, Luigi. Voglio mettere per iscritto questa storia stupenda che lui mi ha voluto regalare.
Siamo una coppia molto aperta e disinibita, non ci siamo mai nascosti nulla, e pur di non tradirci abbiamo sempre condiviso le nostre fantasie.
Una delle mie piu' forti voglie era quella di provare il sesso di gruppo, con piu' coppie e amici.
Non volendo pero' sputtanarci abbiamo messo in giro a tale scopo un po' di annunci su vari siti web del settore. Li' abbiamo conosciuto un sacco di persone come noi.
Uno di questi e' Oreste, nome d'arte, o nick se preferite, BigOreste.
Dopo una cena con lui e una sua amica abbiamo deciso di incontrarci in un luogo tranquillo per mettere in atto le nostre passioni.
Ecco quello che e' successo.
Oreste ci comunico' che per la fatidica data avrebbe portato con lui anche una coppia di suoi amici, che ancora non conoscevamo, assicurandoci che non saremmo rimasti delusi.
Bene tutto era pronto, il posto, una magnifica villa al mare, Costa Smeralda in Sardegna, in cui avremmo passato un'indimenticabile settimana di fuoco e passioni.
Appena giunti, per primi, nella splendida dimora, ci rilassammo nella vasca idromassaggio, cominciando a stuzzicarci come al solito. Mentre eravamo intenti a baciarci ecco che suona il citofono...bene erano loro.
Oreste e Lory, la sua amica (splendida mora bisex, scoprii dopo), erano giunti belli freschi e pimpanti, ma mancavano ancora i due ospiti segreti.
Decidemmo cosi che per approfondire la conoscenza era indispensabile andare sulla spiaggia (riservata solo per noi e molto isolata).
Ci mettemmo subito in costume e ci dirigemmo sulla battigia a prendere un po' di sole.
Subito pero' le cose si incamminarono verso argomenti concreti quando gli uomini dissero:" ehi perche' non ci mettiamo in liberta', facciamo il bagno nudi".
Allegria, rispondemmo subito noi donne e via anche i pochi cm di stoffa che ci ricoprivano, cosi ci buttamo in mare senza niente addosso....ma proprio mentre ci stavamo divertendo vidi due figure venire verso di noi dalla casa......erano gli amici di Oreste, una coppia di colore, conosciuta tanti anni fa in un giro in America.
Di famiglia molto facoltosa erano soliti raggiungere Oreste durante i periodi estivi per passare con loro le vacanze.
Lei una splendida mulatta alta e slanciata, con tutte le sue cosine a posto. Lanciai una occhiata di fuoco al marito che gia' cominciava a fendere l'acqua col suo attrezzo. Anche Oreste non era da meno e Lory se la stava gia' mangiando con gli occhi.
Lui era il classico bell'uomo, alla Denzel Washington tanto per capirci, spalle larghe, sorriso smagliante e pacco in bella vista negli aderenti short da bagno.
"Ciao io sono Tom e questa e Guenda, mia moglie" disse tendendo la mano per una calorosa presentazione.
Una volta finiti i convenevoli, scuse per il ritardo incluse, si spogliarono anche loro ed entrarono in acqua. L'iniziale frescura del mare sembro' volatilizzarsi in un istante quando Tom volle uscire per scambiare 4 chiacchere, cosi mentre ci asciugavamo al sole potei ammirare i miei 4 nuovi amici.
Mentre ero tutta intenta a squadrare i maschietti ecco avvicinarsi Lory, che mi propose un bel massaggio con olio profumato.
Mi stesi sulla schiena mettendo in mostra il seno svettante, gia' inturgidito dalla nuotata.
Lory spalmo' con cura l'olio al sandalo, massaggiando tutta la pelle, ma sempre escludendo per il momento le zone "calde". Quando vide che mi agitavo e che non riuscivo a stare ferma, facendo leva sul fatto che tenevo gli occhi chiusi, mi mise di colpo le mani sui seni, stringendomi tra le dite i due capezzoli contemporaneamente.
Fu' come una scossa elettrica e non riuscii a trattenere un gemito di piacere.
Oreste commento' con la sua solita ironia "ehi guardate che effetto che ha fatto la mia Lory sulla nostra Simona, ehi hai tutta la fica allargata". "Si e' vero" disse di rimando Luigi, passandomi una mano nel taglio roseo "si direbbe che sei riuscita ad eccitarla solo con un massaggio". "Ehi giu' le mani" disse scherzando Lory "vuoi cogliere il frutto del mio lavoro, io mi impegno e tu te ne approfitti subito".....dicendo cosi mi chiese di girarmi e riprese a spalmare olio sulla schiena, i fianchi e le natiche. Nel contempo potevo vedere che ero diventata il centro dell'attenzione. Tutti fissavano me e Lory tutta intenta nella sua opera di seduzione. Tom aveva la verga gonfia e pulsante, un vero tronco di pino....Oreste non era da meno e l'unica cosa che lo distingueva da quel punto di vista era il colore paonazzo del suo membro. Luigi, dotato al pari dei due, si era invece adagiato alle spalle di Guenda e l'accarezzava dolcemente mentre guardava noi due.
Lory diresse le sue attenzioni nella zona del solco e io volontariamente aprii un poco le gambe per permettegli di manovrare al meglio. Mi sfioro con un dito la fica ormai fradicia di umori, e l'ano che gia' cominciava a contrarsi ritmicamente come prima di un orgasmo, indugiando per lunghi momenti sul mio clitoride eretto spudoratamente tra le grandi labbra.
Mi giro' delicatamente e comincio' a suggere il nettare che la mia topina emetteva copiosamente. Questo fu' il segnale per le partenza dell'orgia........mio marito si lancio' in un 69 con la testa affondata nella stupenda fica rosea di Guenda, che glielo imbocco' tutto pappandoselo in un boccone. Oreste invece si mise didietro a Lory posizionata alla pecorina, e lecco' rumorosamente sia l'ano che la fica alla scatenata morettona.
E Tom direte voi?
Il mio stupendo nuovo amico trovando tutto occupato penso' bene di farmi assaggiare il suo bastone d'ebano, cosi si avvicino' alla mia bocca spalancata per il piacere e strusciandolo sulle mie labbra mi fece apprezzare l'afrore di maschio selvaggio che contraddistingue gli uomini della sua razza.
Non mi feci pregare piu' di tanto e cominciai a leccare la cappellona tesa, l'asta e i coglioni come la piu' consumata della battone. Poco dopo venni rantolando come una ninfomane, con un urlo strozzato dall'immensa massa di carne che mi occupava la bocca.
Con lo sguardo annebbiato dal piacere vidi che Oreste stava inculando di brutto la Lory, che boccheggiava flebilmente come un pesce fuor d'acqua.
Cosi decisi di ricambiare il favore mettendomi sotto di lei, leccadola avrei attenuato il dolore di cotanta penetrazione. Il maritino intanto si stava fottendo Guenda con evidente soddisfazione, cosi potei concentrami sulla topa di Lory. Dalla mia posizione potevo vedere l'uccello di Oreste, che le stava straziando le viscere, entrare e uscire con ritmo indiavolato dal suo povero sfintere. Mi diedi da fare a leccare a piu' non posso tutta la spacca gocciolante e in breve Lory, benche' abituata a quegli assalti, comincio' a mugolare di piacere. Tom che all'inizio era stato a guardare dopo il mio pompino, non era ancora venuto e con il suo affare lucido di umori, si avvicino' alla mia topina, puntandomelo all'ingresso, tanto per avvertirmi dell'imminente intrusione......poi all'improvviso mi ficco' tutta la sua picca fino a ottenerne uno schiocco quando questa penetro' fino all'utero, impalandomi con vigore.
Il suo andirivieni aggiunse piu' foga alla mia lingua saettante sulla fica di Lory, che adesso sculettava come una cagna in calore, andando perfino incontro al maglio che la squartava.
Preso da tutta la situazione, Oreste venne con un grugnito da animale, Lory sentendo le bordate di sperma raggiungerle gli intestini venne accasciandosi su di me, sfinita. Tom invece dopo avermi fatta godere nuovamente, mi sfilo da sotto la mia nuova amica e mi invito' a finire il lavoro di bocca, lasciato a meta' poco prima.
Che bello sentire il mio sapore sulla sua nerchia, ma dopo pochi risucchi Tom venne nella mia gola eiaculando come un cavallo fiotti di denso e caldo sperma.
Per evitare che uscisse durante questo frangente mi tenne ferma per i capelli, scopandomi la bocca al pari di una prostituta.
Proprio in quel momento sentii i gemiti di godimento di mio marito e della sua attuale compagna che vennero all'unisono....rilassandosi spossati ma contenti sulla stuoia che era stata la loro alcova.
Fu' cosi che riprendemmo le nostre cose e ci avviammo verso la villa, contenti e sicuri che questo era solo il preludio ad una fantastica settimana di godimento.....ma se siete curiosi ve lo raccontero' la prossima volta......
(continua)
21
5
16 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 3 ore fa -
Gay mentre andavo al lago
sono in piscina,dove ho deciso di farmi una nuotata,faccio la doccia e uscendo mi avvolgo l'asciugamano sui fianchi,un uomo uomo sui 50 mi dice;"caspita,sembra che porti la minigonna e tra l'altro hai delle belle gambe lisce e senza peli,come fai?",io resto un po' sulle mie ma poi rispondo:"sono cosi',comunque se sembra una minigonna ti autorizzo a mettermi le mani sotto le cosce",io lo dicevo per scherzo ma lui l'ha fatto veramente e appoggiandomi le mani mi ha spinto nel camerino. Stranamente ho accettato e lui aveva un bel corpo anche lui con pochi peli e cominciando con le mani sentivo il mio cazzofremere di piacere mentre il suo era diventato duro come un sasso e lo sentivo appoggiarsi a me mentre mi morsicava i capezzoli si spostava e mi baciava sul collo mi leccava con la lingua dietro l'orecchio e fino al punto che mi mette la lingua in bocca e cominciamo a limonare come due amanti,non mi sottraggo perchè mi piace. Mi abbasso gli morsico i capezzoli e poi sempre più giu' lo prendo in bocca,è grosso e duro,lo sento pulsare di piacere,con la lingua e con la bocca lo eccito ancora di più,non resisto,mi giro e piegandomi davanti a lui appoggio il mio buchino che ormai era dilatato al massimo e come niente fosse lo sento entrare dentro di me,prima piano,poi sempre più forte e sempre più in profondità,è fantastico,forse vengo anche due volte non mi ricordo ma lui continuava a scoparmi e non finiva mai finchè ho sentito una spruzzata di caldo dentro e un ultimo colpo violento.siamo rimasti cosi' per 5 minuti,ci siamo guardati e lui mi ha invitato a casa sua. Abitava vicino e cosi' siamo arrivati in un attimo.accomodato sul divano vedo degli abiti femminili e chiedo di chi sono,lui risponde che sono della moglie e io incurante gli chedo se potevo indossarli. Cazzo ero proprio una vera figa,mi guardavo allo specchio e non capivo chi ero sentivo solo che ero eccitato,lui si avvicina a me mi stringe e mi limona come se fossi la sua donna,la sua lingua carnosa mi ruotava in bocca e mi eccitava sempre di più. Ad un tratto suonano alla porta,ma mi dice di non preoccuparmi sapeva chi fosse ed aprendo la porta mi accorgo che è un suo amico di colore che subito,senza esitare,si avvicina a me e comincia a toccarmi. Lo lascio fare,sento le sue mani che mi accarezzano sotto le cosce,mi toglie la gonnellina,le mutandine e le collant lasciandomi nudo e mentre lui comincia a spogliarsi l'altro amico tutto nudo mi fa sdraiare e appogiandosi sopra comincia a baciarmi e a morsicarmi i capezzoli mettendomi un dito nel buchino iniziando a farmi un ditalino,faccio appena in tempo ad aprire gli occhi che mi trovo un cazzo enorme e nero di fronte a me,talmente grosso che prendendolo in bocca per la l'altra metà restava fuori,comincio a leccarlo è bello,mi piace,sento il piacere delle mani su di me,il dito dentro,la lingua che mi accarezza,è fantastico. Mi giro,sento la lingua che entra che mi bagna,le mani che allargano le chiappe e poi lo sento che si appoggia e poi entrare piano piano,sento un piacere immenso,non urlo perchè in bocca ho l'alro cazzo che ormai sta scoppiando dal piacere,mi dimeno per sentirlo meglio dentro di me e dopo qualche pompata uno spruzzo caldo e vibrante mi inonda da dentro,qualche secondo prima di uscire e un'altro spruzzo in bocca mi soffoca,ormai sono alla merce' del piacere,continuo a leccare e ad ingoiare ma il cazzo è sempre duro e enorme e cosi' decido di farmelo appoggiare,mi posiziono sopra,sento la cappella grossa come una melanzana,mi abbasso piano piano per sentirlo meglio ma inaspettatamente essendo eccitato e ormai dilatato lo sento che entra,è enorme mi sembra di scoppiare,scendo,scendo ancora di più,oddio che bello!mi fermo e muovendomi sento questo coso enorme dentro di me che pulsa di piacere ,non ce la faccio più credo di essere venuto forse tre o quattro volte ma sinceramente non mi ricordo, muovendomi lo sento ansitare sempre più forte,mi alzo e mi abbasso,il piacere è enorme finchè un brivido di piacere mi corre sulla schiena e lo sento che irrigidendosi mi viene dentro pompandomi per darsi più slancio,che bello!. Voglio rifarloooooooooooooooooo magari con un cazzo più piccolo. [email protected]
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4
16 anni fa
angelo162515, 48
Ultima visita: 10 anni fa -
La coppia in vacanza....
Per meglio introdurre la mia proposta vacanziera che troverete nella sezione “incontri in vacaza” sotto lo stesso nick ItalianGentleman71, ho deciso di scrivere questo breve racconto.
Siccome al mio precedente racconto “Cose turche...1” diverse persone che ringrazio mi hanno risposto esternandomi compiacimento per lo scritto, ma incredulità per quanto scritto ritenendolo frutto di pura fantasia, allora 2 premesse sono d’obbligo:
1)I precedente racconto è veritiero al 100% anzi chiunque voglia conoscere la turca protagonista, può contattarmi in privato (stesso nick) prenotandosi fin d’ora per una vacanza estiva nel meraviglioso mare di Turchia
2)Il presente racconto invece è frutto della mia fantasia, ma prende spunto dalla realtà, realtà della location, realtà della mia attività invernale ed estiva, per tale motivo pur trattandosi di fantasia, trattasi di fantasia facilmente realizzabile, con persone dotate di classe, eleganza, e che antepongono l’amicizia seppur trasgressiva al sesso fine a se stesso. Per questo invito chiunque voglia farsi partecipe della mia fantasia a contattarmi su desiderya, stesso nick ItalianGentleman71, sarò lieto di fornire maggiori informazioni previo garanzia della privacy reciproca.
Il paesino sembrava un gioiellino, incastonato li tra le splendide montagne del tirolo austriaco, eppure era freddissimo, non tanto per la temperatura dell’aria quanto per la temperatura di un cuore abituato al caldo ed al mare del sud, alla passione e alla contagiosa allegria di chi è felice pur non avendo niente, allegria che si scontrava con la tristezza dei tanti tedeschi, russi, olandesi, che pur avendo tutto, pur stando in vacanza trasmettevano solo tristezza, eh si noi italiani siamo un popolo strano, ma riscuotiamo le simpatie di tutti perchè ci portiamo il sole con noi, ovunque andiamo.
Notti insonni, passate ad osservare la neve cadere giu copiosa, riscaldandomi al calore di un elegante camino, aspettando che i clienti ritornassero dalla serata al casino, per consolare i perdenti e festeggiare con i vincenti.
Quella notte di neve ne era caduta più del solito, i clienti che frequentavano il Casino erano rientrati tutti, tranne una coppia tedesca, li avevo notato subito al loro arrivo, le avevo registrato e sarà stato per la notte insonne, stentavo a credere alla loro età, lui 60enne, lei splendida 54enne, bionda alta elegantemente bella, chissà cosa avesse fatto da giovane ma sicuramente avrebbe fatto la sua figura sfilando per i migliori stilisti.
E così mentre osservavo la neve cadere giu, vidi un ombra arrivare da lontano, erano loro, lei cappotto nero su cui brillava la sua chioma bionda e fluente, lui uomo di gran classe e di vecchio stampo, aprò loro la porta “Welcome, how gone the night?” che più o meno suona “Bentornati, come è andata la notte?” e lei con tutta la dolcezza e la durezza di un italiano teutonico “Bene italiano, preparaci un caffe e vieni a sederti al bar con noi che non abbiamo sonno, dobbiamo festeggiare”
Io che ormai non avevo occhi che per lei fin da suo arrivo, non attendevo altro, non che chissà che fantasie avessi, ma parlare, dialogare con una donna tanto bella fa sempre piacere a tutti, e così preparo il caffe e mi avvio verso il tavolino, non ero arrivato a meta strada, quando vidi lei togliersi il cappotto, sotto tutta la freschezza di un corpo che avrebbe fatto invidia ad una ragazzina, con il plus dell’eleganza che solo donne vissute sanno decorare sul proprio corpo.
Lui invece seppur presente mentalmente era assente fisicamente, sarà stato il troppo alchool consumato al casino, sarà stata l’ora tardi, comunque era lei che dirigeva le danze, e così ci mettemmo a parlare di tutto e di più, della politica, dello sport della Germania dell’Italia, e più parlavamo più i bottoni della camicetta si sbottonavano fino a che lei non esclamò: “Ehi italiano, se ti diamo una bella mancia, ce lo faresti un favore” Io che pensavo volessero scendere solo in piscina come spesso accade che mi chiedano risposi “Ci mancherebbe non ho bisogno di mance mi è bastata la bella chiacchierata la piscina ve la apro subito” e lei “Si però devi venire con noi” e nel mentre spalancò le gambe facendo intravedere le mutandine di pizzo nero.
Era quello che volevo sentirmi dire lo speravo fin dal loro arrivo, e così scesi giu a preparare la piscina, mentre loro salirono in camera per cambiarsi d’abito e scendere giu, chiamai l’ascensore per risalire, si aprirono le porte ed apparvero loro in accappatoio, lei era in topless ma me ne accorsi solo dopo, di quello che mi accorsi subito furono i bei seni prorompenti che erano a stento contenuti dall’indumento, ritornai sui miei passi e li accompagnai in piscina restando seduto a bordo vasca.
Lei si tolse il costume e come una venere bionda si tuffò nell’acqua facendomi l’occhiolino, iniziarono a nuotare e alla prima sosta si riunirono in acqua abbracciandosi ed iniziando a baciarsi ardentemente, mi sembrava di assistere ad un film hard ma i protagonisti della nuova trama erano li in carne ed ossa e che carne, anzi parlavano pure allo spettatore “Ehi italiano perchè non vieni pure tu, tanto mio marito è contento di vedermi con un altro uomo anzi posso dire che ormai vive solo per quello” ed io combattuto tra il dovere ed il piacere dissi “Veramente non posso sono al lavoro” e lei “Non preoccuparti non diremo niente a nessuno, però devi farci divertire, aggiungendo un ad entrambi che non ammetteva equivoci”.
Non avendo costumi, mi spogliai e mi buttai completamente nudo in acqua, l’acqua della piscina era molto bassa e tra l’altro eranop resenti dei larghi scalini dove poter trovare la posizione migliore, mentre lei aveva iniziato un lavoro di bocca al marito, che si era ripreso dal torpore che lo attanagliava durante la chiacchierata preliminare al bar. Potevo essere a 40 centimentri dalla coppia quando sentii qualcosa di caldo afferrarmi il pene sotto l’acuqa era la sua mano, che mi era venuta incontro, e cosi mentre con la bocca continuava a lavorarsi il marito, con la mano, induriva il mio, che per la verità per la tanta voglia era gia duro dal loro arrivo in hotel un’ora prima.
Si tolse il pene bello duro del marito dalla bocca, si girò e si inginocchio su uno dei scalini della piscina, offrendo una meravigliosa posizione per la penetrazione del marito che infatti non esitò ad arrivare, e lei tra un gridolino di godimento e l’altro trovò il tempo per dirmi “Ehi italiano sali sullo scalino, che lo voglio prendere tutto in bocca” e così feci, salii sullo scalino e glielo offrii, una bocca caldissima, una abilità nei movimenti mai provata prima, la lingua andava su è giu per la cappella, poi scendeva giu per il pene fino ad ingoiare i testicoli, il marito difronte mi guardava felice e strizzava l’occhio.
Ma una donna del genere è sempre alla ricerca di un di più, di più che in questo caso si chiamava doppia penetrazione, e così spostandosi si misse parallela ed inginocchiata allo scalino che riusciva a coprirne la meta lasciando fuori la bocca e gli organi genitali, pregò il marito di mettersi sotto, quasi in apnea appoggiato con la testa sulla estremità dello scalino iniziò a penetrarla, lei si girò, mi guardò ed esclamò “hi italiano, cosa ne pensi del mio culetto?” non era una domanda era una esortazione, ed allora mi avvicinai, ed inizia a penetrarla di dietro, cercando di trovare il giusto ritmo con il marito che la penetrava di sotto.
Il ritmo fu trovato talmente bene che iniziò ad ululare come una lupa in calore, in preda ad orgasmi infiniti, e più urlava e più accelleravamo il nostro ritmo, certo la preoccupazione era tanta, è vero che nessuno poteva sentirci, è vero che nessuno poteva vederci, tranne le videocamere a circuito chiuso, ma non si sa mai, mi avrebbero licenziato su duei piedi, sarebbe stato il più bel licenziamento della mia vita, ma non era nemmeno quello il problema è che li in hotel tutti mi conoscono quasi come un santo, e con che faccia li avrei poi guardati.
Stavamo entrambi per esplodere, quando da donna di esperienza si svincolò dalla nostra presa Sali a bordo piscina, ed uno alla volta prese i nostri peni in bocca per l’atto finale, ci mettemmo poco ad arrivare, ed infatti arrivammo copiosamente, lei non si perse una goccia e quelle poche cadute in acqua le risucchiò avidamente. Ci rivestimmo e ci avviammo verso la reception, pensando tra me e me che quell’incredibile spettacolo fosse finito, ed invece mi sbagliavo.
Arrivati all’altezza del camino mi disse “Ehi italiano perchè non lo accendi che ci riscaldiamo un pò e poi ancora non abbiamo finito” ed io “non abbiamo finito?” e lei “Eh no, la sorpresa più bella deve ancora arrivare” ed io “Quale sorpresa?” e lei “dai accendi il camino che te lo racconto” Così io inizia ad accendere il camino, e lei iniziò un discorso partendo talmente da lontano, che pensavo arrivassero prima gli altri clienti per la prima colazione che lei al nocciolo della questione.
“Sai la fantasia di mio marito è quella di vedermi con un altro uomo, ma anche la mia è la stessa ma” e mi strizzò l’occhio, “Ohps non ho capito” bisbigliai, e lei “Ho semplicemente detto che ho la sua stessa fantasia, vorrei vederlo con un altro uomo” continuò incurante del mio “Ma per la verità non sono bisex, al massimo potrei esserlo solo in un ruolo attivo” “Ed io questo voglio” esclamò lei.
Per prendere tempo feci finta che il fuoco si stesse spegnendo, ma la mia mente aveva gia preso la sua decisione “Si può fare” così continuammo a parlare per un pò sul divano, io vestito loro con l’accappatoio, accappatoi che pian piano scoprivano le loro nudità, fu lei come sempre a prendere l’iniziativa, mi si avvicinò, iniziò a svbottonarmi il pantalone, me lo abbassò tirò fuori il pene dal boxer ed inizio a succhiarmelo, con la stessa maestria usata poco prima in piscina, poi lo tirò fuori, ne testò la consistenza e disse “Un altra leccatina gliela faccio, questa volta deve soddisfare il suo culetto che è quasi vergine, non come il mio” lo risucchiò in bocca e fini di lavorarlo.
“Ecco ora è bello duro però se gli dai una leccatina pure tu forse è meglio” si rivolse al marito, il quale non facendosi pregare due volte lo raccolse dalle sue sapienti mani e se lo ricacciò in bocca, bhe fisicamente rano molto diversi, ma in quanto ad abilità linguistica sembravano avessero studiato allo stesso college, era forse la seconda volta nella mia vita che mi succedeva una cosa del genere ma devo ammetterlo era bravo davvero.
E così mentre lui inginocchiato alla base del divano me lo succhiava, lei salì sulla spalliera ed offrì alla mia bocca la sua splendida fighetta, dolce, profumata e gia un pò bagnata, tanto bastò per farglielo gonfiare in bocca al punto di non poterlo più tenere ma espellerlo. Mi allungai sul divano, e lei si sedette gambe aperte sul bracciolo, continuando ad offrirmi la sua dolce prelibatezza, mentre lui rivolgendomi le spalle salì sul mio pene iniziando una danza mista ad un continuo lamento, andammo avanti qualche minuto, per la verità leccare è il mio hobby preferito e sarei andato avanti per ore.
Ma lei non conosceva limiti, così volle partecipare alle danze unendosi fisicamente a noi, si sdraiò gambe all’aria sul divano, e si lasciò penetrare dal marito, che a sua volta era da me penetrato, con la testa chinata lateralmente, osservavo ed ammiravo le sue movenze, movenze che da li a poco avrebbero portato tutti ad un’esplosione di sensi, ma data la sua nota avidità volle servirci uno alla volta di un bel lavoro con la bocca, facendoci venire dentro di se per degustare tutto lo sperma frutto di tale performance per non perderne nemmeno una goccia.
Ci rivestimmo questa volta definitivamente, loro salirono in camera, ed io corsi a cancellare le immagini riprese dalla videocamera, giusto in tempo prima che arrivasse il cambio e scendessero i primi clienti per la colazione.
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16 anni fa
ItalianGentleman71,
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Ultima visita: 14 anni fa
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Incontro con miranda
In onore alla gentile Miranda, che ringrazio per la sua presenza.
Avevamo passato settimane a chattare e mi sembrava di conoscerti, abbastanza scazzata da rapporti qualunque e in cerca di qualcosa di vero....vero si ma lontano anni luce dallo stereotipo del macho tutto armamentario e mascella volitiva modello Beautiful.
Tu volevi un uomo in grado di affascinare il cervello....e capace di darti quel qualcosa in piu’ che era sempre mancato nei rapporti precedenti.
Fu’ cosi che decidemmo di vederci....come primo appuntamento in un posto affollato......bene...pensai io....cosi sarai al sicuro...ma altrettanto sicuramente trovero’ il modo di eccitarti.
Cosi chiesi che per il giorno del primo appuntamento tu ti vestissi in maniera provocante (ma non da zoccola intendiamoci)...con un abito nero, scollato in alto (in modo da poter intravedere la riga del seno) e con spacchi adeguati sotto, in modo da mettere in risalto tutto delle tue belle gambe.....dalla scarpa col tacco fino all’orlo delle calze autoreggenti.
Trucco da pomeriggio, quindi leggermente accentuato, ma senza sembrare esagerato....insomma tutto in rilievo ma con giusta moderazione.
Quello che ti chiesi era semplice.....dovevi andare nel locale pubblico da te scelto, e prendere posto in un posto centrale...in cui fossi al centro dell’attenzione. Il bar era uno molto in voga nella nostra citta’, senza essere considerato un posto per fighetti.
Non essendoci mai visti in faccia, potevo tirarti questo scherzo....avresti dovuto ammiccare a tutti i maschi soli presenti nel locale, e mi avresti riconosciuto solo in caso mi fossi avvicinato e ti avessi sussurrato il tuo nome:”Miranda”
Il giorno prescelto, io mi recai al bar molto tempo prima di te, in modo da scegliere una posizione perfetta per non essere visto e per vedere come ti saresti comportata.
Quando ti vidi arrivare provai un tuffo al cuore....molto piu’ affascinante che nelle foto.....(in cui hai sempre manifestato un buon gusto....foto mai volgari NDR). Immaginavo il tuo stato di agitazione, cosi avvolta nel tuo impermeabile di pelle stile Matrix.
Dopo aver scelto il tuo posto secondo mio ordine, ti accomodasti accavallando le gambe in modo da mostrare generosamente l’orlo delle calze.
Sempre su mia indicazione incomincio’ un delicato ordito di seduzione, ti giravi guardando di sottecchi tutti i ragazzi presenti, che stupiti di tanto ardore rimanevano con degli sguardi sbigottiti davanti a cotanta femminilita’ graziosamente esposta.
Ti immaginavo umida, la nel recesso della tua femminilita’, come un ape regina intenta a flirtare con tutti i maschi presenti.
Ad un certo punto pensai che fosse abbastanza...mi avvicinai e sussurrandoti all’orecchio “Ciao Miranda” presi posto di fianco a te, sollevando un mormorio di disapprovazione da parte di tutti i tuoi fans.
“Brava, sei stata molto brava, guardali,hanno tutti la bava alla bocca.....e sicuramente qualcosa di duro la’ in mezzo alle gambe” dissi con fare deciso.
“Adesso farai ancora qualcosa per me, vai in bagno, mettiti queste (due palline cinesi, vibranti a comando, montate su una mutandina con una piccola farfalla per il tuo clito) e quando torni di qui, fai in modo che ti vedano consegnarmi le tue mutandine, intesi?”
Pensavo di averti sconvolta, e invece tu di rimando risposi:” e che ci vuole?” e gia’ in un secondo era scappata via.
2 minuti dopo eri di ritorno con un sorriso trionfante sulle labbra, e quasi sprezzante buttasti le mutandine davanti al mio caffe’.
Tutti maschi astanti, impallidirono (forse per mancanza di sangue alla testa....sangue diretto altrove...eheheh) e anche le donne presenti non poterono non notare quel gesto.
Quasi contemporaneamente attivai il congegno a distanza.....e il tuo sorriso si spezzo all’improvviso, fermato da un onda di piacere che ti fece allargare le labbra in maniera provocante......mentre te le umettavi con la lingua.
Conversammo tutto il pomeriggio, per conoscerci meglio, e io di tanto in tanto azionavo le palline...e tu tutte le volte mi imploravi di non spegnerlo.....ma io beffardo mi fermavo sempre un istante prima di regalare un tuo orgasmo...in mondovisione!!
Fu’ cosi il momento di andare a cena....non volevo per niente fare le cose di fretta.....non lo meritavi di certo....ma vedevo nei tuoi occhi languidi una luce maliziosa......cosi durante la cena (dopo tanti attivamenti delle palline) mi dicesti....”vado in bagno”.....tra due minuti seguimi”...e non mi feci pregare......
Quando entrai nel bagno delle signore......sentii subito il tuo odore......delicato afrore di donna super-eccitata e disposta a tutto.....
Accendendo la luce ti vidi intenta a sbottonarmi i pantaloni...e poco prima di prendere il mio sesso in bocca ti lasciasti scappare un:”fammi almeno prendere un antipasto, che non resisto piu’” e dicendo cosi cominciasti un favoloso pompino....di quelli che rimarranno negli annali del guinness dei primati.......leccavi come un’idemoniata come se io fossi un dio greco pronto a sparire in 2 secondi come un mago.....prima la punta.....poi l’asta......infine lo ingoiavi fino alle tue possibilita’......
Per consentire di sfogarti azionai il telecomando......che invio una serie di scariche alla tua micetta.......e mentre io venivo ormai stremato dal tuo superbo lavoro....anche tu avesti la gioia di un orgasmo devastante...che ti lascio molle e sfinita.
Mi ricomposi un attimo......e uscii per primo per darti modo di riprenderti a tua volta.
Quando tornasti al tavolo avevi ripreso il tuo autocontrollo.....e non parevi la donna scatenata di pochi minuti prima.....e cosi finimmo la serata mangiando a conversando come due vecchi amici.
Poco prima di pagare mi dissi:”per stasera basta cosi..ma guarda che lo ritengo giustamente solo un antipasto, le mutandine tienile pure....io tengo il tuo aggeggio....cosi la prossima volta ho una scusa per invitarti a casa, che ne dici?”
Acconsentendo ti vidi scivolare via dal ristorante, come una ninfa...senza lasciare traccia di te se non il tuo profumo....si profumo di donna!!!
(alla prossima)
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16 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 3 ore fa -
Mia cognata
"La cognata" di marlos
Siamo sposati da circa tre anni e abitiamo in un appartamento situato un palazzo signorile al centro della nostra piccola cittadina. Mia moglie ha una sorella di due anni più piccola di lei, non sposata, che vive con i genitori nel nostro stesso palazzo e con l’ingresso degli appartamenti sullo stesso pianerottolo. Per comodità reciproche abbiamo rispettivamente, gli uni le chiavi dell’appartamento dell’altra abitazione e per periodi più o meno lunghi i genitori di mia moglie sono fuori per motivi di lavoro ed il suo fidanzato, anch’egli per ragioni di lavoro, rientra ogni quindici giorni.
E’ iniziato tutto nel giugno torrido di quest’anno. Quel giorno, finito il turno di lavoro prima del solito (corriere distributore), rientrai a casa nel primo pomeriggio, invece del consueto orario di rientro che è dopo le venti. Anche mia moglie rientra dopo le venti, anzi sono io che la vado a prendere in ufficio. La prima cosa che faccio, vado in camera e mi spoglio e faccio una doccia per eliminare le tossine della giornata, utilizzando il bagno della camera. Mi reco quindi nella sala per rilassarmi in poltrona davanti al televisore. Come esco sul corridoio sento uno strano rumore e dei gridolini inequivocabili. Mi avvicino alla porta socchiusa e vedo mia cognata sdraiata sulla poltrona, con una vestaglietta da camera tirata su, le gambe allargate e che armeggiava con un grosso cazzo di gomma tra le gambe. Era acceso e vibrava rumorosamente (forse perciò non mi ha sentito) inoltre dal televisore acceso provenivano immagini e suoni di un film porno. Lei aveva gli occhi chiusi, con la lingua che roteava tra le labbra e le mani sul vibratore che tentava di fare entrare nella sua fica.
La scena era eccitante ma ero ancora incredulo di quella situazione che mi pareva irreale. Rimasi interdetto ma continuai a guardare quella scena. Nel televisore una donna aveva a che fare con tre uomini di colore con dei cazzi di notevolissime dimensioni. Uno le scanalava la fica e due li succhiava alternativamente. Successivamente uno di loro si sdraio sulla schiena puntò il suo cazzo in bella mostra in alto e la bella attrice porno si sedette sopra facendoselo entrare tutto nel culo, un altro la impalò davanti e l’altro ancora uscito dalla fica glielo mise in bocca. Andavano in sintonia due cazzi enormi che la trapanavano ed uno che riempiva la bocca della provocante attrice. Le urla di godimento, anche se in lingua inglese, inoltre rendevano la scena oltremodo coinvolgente. La cognata intanto aveva aumentato il ritmo del suo cazzo di gomma che, nel fratempo era entrato tutto pur essendo di notevoli dimensioni, più grande dei cazzi che vedeva in video. Si dimenava con le anche, una mano teneva il vibratore e con l’altra si strofinava la clitoride, il volto paonazzo e finalmente scoppiò in orgasmo liberatorio. Gridò in modo quasi animalesco, con la voce rauca, il suo godimento e con molta sorpresa pronunciò il mio nome più volte aggiungendo frasi oscene: “siiiiiiiiiiii, franco ficcalo più dentro dai, dai, continua, spingi che mi piace, siiiiiiiiiiiiiii, cosiiiiiiiiiiiiiiiii, ancora di piùùùùùùùùùùùùùùù, spaccami, spaccamiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii!!!”.
Nonostante la scena così eccitante e coinvolgente, mi sentivo in imbarazzo e cercando di fare il meno rumore possibile, tornai in camera e mi distesi sul letto. Pensai alla scena appena vista, avevo dei DVD di film porno ma non era uno dei miei che mia cognata stava vedendo. Inoltre perché a casa mia e non nelle mura di casa sua, tra l’altro non c’era nessuno, i genitori via ed il fidanzato che sarebbe arrivato solamente sabato prossimo. E quel cazzo di gomma, grandissimo come se lo è procurato, glielo ha regalato il fidanzato o lo ha comprato lei?. Non era previsto il mio rientro, anche se succede spesso che quando ho da fare consegne nelle città vicine e finisco il lavoro prima del solito rientro con un certo anticipo, quindi non avevo pensato che lo avesse fatto apposta per farsi notare da me. E le frasi con le quali pronunciava il mio nome? Era solo una sua trasgressione di fantasia e perché non invocare il fidanzato lontano?
Mi addormentai avendo tutti questi pensieri per la testa, avevo inoltre presente l’immagine del viso stravolto di mia cognata nell’attimo del godimento. Fu un sonno pomeridiano, breve ma con un sogno tormentato: mia cognata che mi spompinava, che succhiava avida il mio cazzo, lo leccava dalla punta fino alle palle, poi lo ingoiava tutto, si faceva toccare le tonsille, nel sogno di lato al letto mia moglie con una mano sulla mia fronte come se voleva impedire di alzarmi. Un sogno che sembrava quasi realtà.
Ed infatti era realtà, mi stavo svegliando a poco a poco, ma una bocca avida continuava a succhiare sapientemente il mio cazzo che era gonfio da scoppiare. Cercai di aprire le palpebre, ma mi resi conto che avevo una benda sugli occhi, cercai di muovere le mani e mi accorsi che erano legate al letto, le caviglie anche legate e fissate ai piedi del letto. Benché molto eccitato mi lamentai: ma chi è, chi siete? Subito sentii la voce di mia moglie che suadente mi invitava a calmarmi. Mi baciava dietro le orecchie, sul collo: “Caro sto qua io stai tranquillo, dai vedi che ti piacerà”. Mentre lei parlava, un’altra persona aveva sempre il mio cazzo tra le labbra. Avevo capito che mia moglie non era sola. La sua presenza mi ha tranquillizzato, ma al tempo stesso ha fatto aumentare la mia eccitazione a dismisura: mia moglie era consapevole che un’altra persona mi stava succhiando il cazzo. A quel punto non riuscivo più ad essere razionale e mi abbandonai a quel gioco nuovo per me, ma assolutamente inaspettato. Mi moglie continuò con le sue effusioni. Mi baciò sulle labbra con una veemenza e passione inusitata, cominciò a scendere fino ad arrivare anche lei sul mio cazzo che stava per scoppiare da un momento all’altro. Lo prese in bocca anche lei e se lo scambio con la “compagna” di giochi, prima una e poi l’altra. Cominciò ad uscire un po’ di umore dal mio glande. Mia moglie se ne accorse: “no caro resisti, dobbiamo godere tutte e tre insieme”. Mi lamentai che stavo scomodo legato come un salame. Si fece promettere che comunque non mi sarei tolta la benda e quindi mi liberarono sia i piedi che le mani. Rimasi sempre sdraiato sul dorso. Parlava solo mia moglie, dall’altra persona nè una voce, nè un gemito. Ecco che una mi salì sopra a cavalcioni e si infilò il cazzo nella fica. Non era quella di mia moglie, lo sentivo dal movimento che cercava di imporre, l’altra si mise sulla mia faccia dandomi la figa da leccare. Questa si che era mia moglie, l’odore della sua figa era inconfondibile. Leccavo con avidità, mentre l”amica mi montava e aumentava il ritmo sempre di più. Pur non vedendo la scena avevo capito che le due donne stavano una di fronte all’altra e si baciavano e carezzavano, mentre continuavano una a montarmi e l’altra a farsi leccare. Venimmo tutte e tre contemporaneamente, mia moglie a gridare come una pazza, io con un lamento soffocato dal suo peso e un prolungato godimento gutturale annunciò l’orgasmo della nostra ospite. Caddero tutte e due sul letto liberandomi del loro peso. Mi rilassai.
Ripensai al godimento dell’ospite. Quel suono era lo stesso di …. mia cognata che avevo sentito qualche ora prima, ma certo l’ospite era mia cognata. Avevo capito il gioco delle due sorelle: avevano organizzato tutto loro. La cosa la tenni per me, ma ormai non ero più turbato: vi piace giocare e allora continuiamo a giocare.
Mi rigirai sul letto, palpai le due donne a fianco a me scartai quello di mia moglie e mi diressi tra le gambe dell’altra che era mia cognata. Cominciai a leccarla sapientemente, la lingua sulla clitoride, le dita nella vagina. Prima uno, poi due, poi tre; in verticale, quindi in orizzontale. Cominciava a gemere, ma continuava a non farsi riconoscere. Mi fermai di colpo. Cercava di afferrarmi la testa e non farmi allontanare. Invece feci forza e la girai a pancia sotto e cominciai a leccarli il buchetto, era stretto e grinzoso. Feci passare prima un dito poi due dita. Mi misi in ginocchio sul letto la afferrai per le anche, gli puntai il cazzo e glielo infilai nel culo fino alle palle. Emise un grido forte e stridulo: “franco ti prego non muoverti se no mi spacchi tutta”. Mi cognata aveva parlato e quindi si era dichiarata. Feci finta di essermene accorto solo allora: “ma tu sei Carla? A questo punto la benda non serve più”. E me la tolsi. Mi moglie che fino a quel momento sembrava stare in disparte, stava seduta si di una poltroncina che si accarezzava il seno, i capezzoli, la figa.
Ficcato sempre nel culo di mia cognata, mi girai piano piano sdraiandomi sulla schiena e tenendola sempre stretta a me. Stavo fermo con il cazzo piantato e lentamente con la mano cominciavo a pastugnargli la clitoride. Cominciava lentamente ad eccitarsi, il dolore della penetrazione lasciava il posto al piacere. Mi fermai di nuovo. Mi implorò: “ti prego continua! Su ti prego.” “Aspetta” dissi. “Ti piace il cazzo nel culo?” “si che mi piace” “e vuoi un altro cazzo davanti?” “Ecco – dissi – ci vuole un altro cazzo davanti”. Mi moglie capi subito, apri una porta dell’armadio e tirò fuori quel cazzo di gomma che mia cognata aveva usato qualche ora prima. Su dai mettiglielo dentro – dissi io. Si avvicinò alla sorella lo puntò tra le gambe e lo infilò nella figa ormai fradicia di umori, entro tutto intero in sol colpo. Poggiò inoltre le labbra alla clitoride e comincio un movimento sincrono. Con una mano muoveva il vibratore dentro e fuori e lo roteava, con la lingua succhiava. Io ripresi i movimenti e gli infilai il cazzo sempre più dentro. Cominciai a insultarla: ti piacciono due cazzi è vero? Ne vuoi un altro in bocca da succhiare è? Dillo, su ripetilo, dillo che sei una porca, che ti piace il cazzo di tuo cognato. Non si trattenne più. Rivoltò le orbite in alto, cominciò a rotearle, gridava, urlava, gemeva. Venni anch’io con urlo bestiale “prendilo tutto nel culo, troia di una cognata”. Da quel giorno passammo un estate indimenticabile, intervallata dalla settimana di ferie che la cognatina si prese con il proprio fidanzato.
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16 anni fa
marlos156714, 48/48
Ultima visita: 8 anni fa -
Cose turche....1
Mi ero da poco avvicinato ad internet, fino a quel momento non che fossi stato un santo ma certe cose pensavo esistessero solo nella fantasia, ignorando che a volte la realtà è più fantasiosa di ogni fantasia.
Un giorno navigando qua e la, mi imbattei in un sito web un pò particolare almeno per l'ItalianGentleman71 di quel periodo, trattavasi del più grande sito web internazionali per l'incontro tra persone ovunque sparse nel mondo, dalla cultura e quindi dalla fantasia diversa dalla mia che ero un normale ragazzo di provincia.
Così un pò per curiosità un pò per migliorare il mio inglese iniziai a mandare messaggi qua e la, chi mi chiedeva soldi, chi mi chiedeva viaggi, chi mi raccontava di tragedie familiari chi di corne coniugali, stavo quasi per alzare bandiera bianca, quando mi arrivò la risposta di una donna, turca, di cui non conoscevo nemmeno il volto che invece mi offriva, mi offriva di incontrarla a Milano, in un suo viaggio di lavoro.
Il viaggio si sarebbe tenuto un paio di mesi dopo il nostro primo contatto, ed allora iniziammo a chattare tutti i giorni, cercando di capire a che punto potesse arrivare il nostro feeling, e più scrivevamo più le nostre menti si attraevano, i nostri corpi no del resto erano lontanissimi e sconosciuti.
Per la verità anche lei mi era sconosciuta, mi diceva di essere una segretaria di un'azienda alimentare, in Italia per la ricerca di un vaccino, ed io le credetti al punto da fornirle molti contatti di lavoro, ma lei un giorno mi disse che desiderava un altro tipo di contatto, voleva che le organizzassi durante il viaggio qualche incontro con qualche bella coppia, li per li rimasi un pò perplesso, era la mia prima volta e non conoscevo per nulla tale mondo, ma non mi persi d'animo e mi misi alla ricerca di quanto dalla turca desiderato.
Così riempii il web di messaggi del tipo "Giovane coppia inesperta, incontrerebbe per amicizia ed altro, coppia culturalmente adeguata" per la verità i primi giorni furono una delusione immensa, singoli che offrivano di tutto di più, foto stomachevoli almeno per me che ero etero fino alla punta dei capelli, ma poi iniziarono ad arrivare anche belle email di persone apparentemente normali che ai centimetri del pene anteponevano i centimetri della materia grigia.
Ovviamente tale materia grigia richiedeva almeno una foto di entrambi perchè anche l'occhio vuole la sua parte, e così lei che fino a quel punto era restia a mandarmi una foto, sarà perchè era arrivato il momento sarà perchè non voleva perdersi tale conoscenze da me descritte interessantissime che si decise e mi inviò un paio di foto.
Aprendole rimasi sorpreso, da tanta grazia, da tanta eleganza da tanta classe, non perchè non gliela riconoscessi fino ad allora, ma perchè da provincialotto, pesnsavo che tanta fantasia erotica, tanta perversione, tanta libidine potesse celare una donna bella si ma con meno classe, ed invece fu allora che iniziai a credere in prima persona che le donne più eleganti sono più libidine hanno, più classe mostrano, più la loro fantasia erotica è sviluppata, e trattasi di complimento, un grande complimento almeno per me che mi conosco.
I giorni passavano, e l’incontro con la turca e con le cose turche si avvicinavano, lei continuava col dirmi di essere una segretaria, e mi chiese di trovarle un albergo economico in zona Duomo, io ingenuamente ma anche perchè la disponibilità me la riconosco, le inviai una decina di indirizzi da passare alla propria azienda per la prenotazione.
Mi misi in treno e dalla natia campania, lasciando il sole mi addentrai nella nebbia padana, per la verità le idee gia erano gia confuse per cui la nebbia dal finestrino del treno nemmeno la notai, ma come diceva Toto c’era ed anche abbondante. Nebbia o non nebbia mi ritrovai alla stazione centrale di Milano, di buon mattino, la chiamai e mi comunicò l’indirizzo dell’hotel.
Appena arrivai in prossimità dell’edificio, scorsi 2 bronzi di Riace sull’uscio dell’hotel, al che pensando alla segretaria ed alla richiesta e ricerca di un hotel economico, pensai tra me e me di aver sbagliato indirizzo, e così chiesi ai bronzi di Riace se quello era l’hotel tal dei tali, alla loro risposta affermativa mi avvicinai alla reception e chiesi se la turca era in camera, mi passarono il telefono e lei mi disse di salire che poi mi avrebbe spiegato tutto.
Chiesi il numero della camera e la receptionista mi svelò che trattavasi di una Suite, non sapevo se credere ai miei occhi o se chiedere una bacinella d’acqua fredda per svegliarmi, decisi di credere ai miei occhi e mi avviai verso la camera, bussai e lei in un elegantissimo pizzo nero da cui si scorgevano giunoniche tutte le pretuberanze mi apri e mi diede un bacio che ancora oggi a distanza di 5 anni ricordo, non perchè non ne avessi mai avuti ma perchè in tale contesto non mi era mai capitato di averli.
Non era la segretaria ma la figlia del titolare di una multinazionale alimentare, non era un hotel 3 stelle ma uno 5 stelle lusso, l’unica cosa che era rimasta tale e quale nella trasposizione dal mondo virtuale al mondo reale, era la sua allegria contagiosa, la sua classe e la sua eleganza, ma anche la sua libidine e la sua infinita fantasia erotica, visto che la seconda cosa che mi chiese fu dell’incontro con l’altra coppia.
L’altra coppia era milanese, lui avvocato, lei commercialista, lui cinquantenne, lei un paio di anni in meno, li chiamai al telefono e fissammo un’appuntamento per la sera stessa presso un locale del centro, e mi avviai verso il bagno per farmi una doccia, lasciando lei sul letto a guardare la TV.
Mentre l’acqua fredda mai desiderata come allora scendeva sul mio corpo, e mentre la schiuma lo copriva, tra tanto gelo, sentii un bollore, erano le sue mani, che bramose di desiderio avevano afferrato il mio pene ancora incredulo di tanta grazia, grazia che scostando la schiuma dalla cappella, se lo portò nella sua bocca bollente, subii uno shock termico nel passaggio dall’acqua gelida alla bocca bollente, che il pene si gonfiò come mai avvenuto prima, e più si gonfiava più la sua lingua mulinava sulla cappella, gia pronta per esplodere dopo pochi minuti.
Per evitare tale frettolosa venuta, ma soprattuttoper gustarmi più a lungo tale realtà che pochi secondi prima sembrava solo fantasia, tolsi il pene dalla sua bocca, e la sua lingua che mulinava la cappella con tanta avidità inizio a mulinare la mia lingua altrettanto avida di peccato.
Andammo avanti qualche minuto il tempo che la cappella ritornasse sulla terra, ritornasse alla razionalità dopo essere impazzita di piacere, poi lei seminuda si calò nella vasca, sedendosi sulle mie gambe, con la sua schiena profumata sul mio addome pregno di acqua, sudore, schiuma, bollore.
In quella posizione il pene e con esso la cappella, ritornò ad impazzire, andò alla ricerca della fighetta iperbagnata, e una volta trovata l’entrata lì rimase in un dolce sfregamento in cui l’acqua diventata bollente faceva da lubrificante, per rendere la danza più agevole, più piacevole.
La danza che aveva gia vissuto alcune soste forzate, alcuni sussulti da ottavo grado della scala Richter sia sussultori che ondulatori, stava per fermarsi definitivamente, ma lei si voltò e mi disse “guarda che oltre la fighetta c’è di più” e così tolse il pene gli diede una ulteriore umiditura, qualora tutta l’acqua ed il suo miele che sgorgava a fiumi facendo traboccare il liquido dalla vasca non bastasse, assunse la sua posizione preferita e si lasciò penetrare proprio lì dove l’accesso è vietato per molti ma non per tutti.
La cappella incredula di tanto ben di dio, iniziò il suo movimento ondulatorio per cercare di esplorare questo nuovo e sconosciuto paradiso terrestre, più si addentrava nei meandri più la proprietaria di tale eden godeva della visita di tanto gradito esploratore, e più la proprietaria godeva più all’esploratore sembrava di impazzire, ma la proprietaria conosceva bene il proprio giardino, al punto da comandare le danze non sbagliando un passo, era talmente avbile che nonostante ormai l’esploratore stesse per cedere, riuscì ad afferrare in tempo il pene a portarselo alla bocca ed a fare esplodere la cappella li dove da lei desiderato.
Bevve tutto quello che c’era da bere, e quelle poche gocce rimaste a galleggiare sull’acqua furono la meta dei suoi ultimi sospiri delle sue ultime movenze, ritornammo, in camera da letto, ci mettemmo a letto, abbracciati l’un l’altro nell’attesa della sera, della coppia, che vi racconterò nella prossima puntata....continua
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16 anni fa
ItalianGentleman71,
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Ultima visita: 14 anni fa
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Neohori (hard)
Dalla spiaggia affollata, le voci dei bagnanti giungono appena attenuate all’interno della piccolissima cabina di legno.
Fa caldo.
Molto caldo.
Il sole e l’estate hanno reso quasi irrespirabile l’aria di questo stretto spazio.
E la luce, che entra dalle fessure tra le sconnesse assi di legno, è appena sufficiente a trasformare il buio in una tenue penombra.
Non abbiamo molto tempo a nostra disposizione.
Entrare in una cabina per cambiarsi il costume non dovrebbe richiedere che pochi minuti: e l’attardarsi eccessivamente potrebbe tradire le nostre reali intenzioni.
Abbiamo fatto il bagno fino a pochi minuti fa, insieme al resto della nostra compagnia di amici.
Un’allegra gita domenicale, qui, sulla spiaggia di Neohori.
Abbiamo riso e scherzato con gli altri, e tu hai dovuto respingere, anche se cortesemente, le continue avance di quel nuovo ragazzo, che ti si è incollato addosso dal primo momento che ti ha vista.
Accade sempre che qualche ammiratore ti faccia il filo.
D’altronde, come dar loro torto ?
Sei talmente bella e affascinante che è inevitabile tu sia corteggiata di continuo.
Gelosa ? Io ?
No, assolutamente.
Anzi.
Sapere che tu sia così desiderata mi fa felice.
Mi fa sentire unica e indispensabile per te.
Perché so con certezza che tu desideri solo me.
E nessun’altro.
E nessun’altra.
Ci amiamo.
In modo totale ed assoluto.
Un amore fra donne.
Speciale, totale e meraviglioso.
Siamo lesbiche ?
Non credo.
Direi bisex, visti i nostri trascorsi di importanti relazioni con i maschietti.
No.
Non credo proprio che noi siamo lesbiche.
Che poi, a pensarci bene, non farebbe alcuna differenza.
Quello che è certo è che nessun corpo, maschile o femminile che sia, sa regalarmi emozioni e sensazioni come sa fare il tuo.
Ed ogni volta che ti stringo tra le braccia è sempre come fosse la prima.
Anche ora, in questa stretta e torrida cabina, la sola vista del tuo corpo nudo e della tua pelle abbronzata mi tolgono letteralmente il fiato.
E desidero soltanto stringerti tra le mie braccia.
Appena entrate, e chiusa la porta con il chiavistello, ci siamo subito baciate.
Le nostre labbra, ancora salate per l’acqua del mare, si sono finalmente unite.
Le bocche si sono socchiuse ed i nostri respiri eccitati si sono mischiati.
Poi è iniziata la danza, frenetica e sensuale, delle nostre lingue.
Sei bellissima.
Bionda e sinuosa, occhi verdi e profondi, seno abbondante, gambe lunghe e perfette.
Sei semplicemente stupenda.
Ed anche io so di piacerti da morire, con i miei lunghi capelli corvini, i neri e misteriosi occhi, le labbra piene e sensuali, e la mia pelle, dall’abbronzatura dorata e perfetta.
Me lo hai detto tante volte che ti faccio impazzire, ed altrettante volte io ti ho dimostrato come tu faccia impazzire me.
Ci amiamo.
Così intensamente da sentirmi le lacrime di gioia bruciarmi gli occhi.
E solo questo conta.
Abbiamo poco, pochissimo tempo per noi due.
La scusa di volerci cambiare i costumi bagnati non reggerà a lungo.
Gli altri si potrebbero insospettire, o, magari, trovare l’ultima conferma a quello che forse già sospettano.
Le nostre bocche si separano solamente per i pochi secondi necessari a sfilarci i costumi.
Nude, completamente nude, torniamo ad abbracciarci, baciandoci con rinnovata intensità.
E finalmente le mie mani sono libere di scorrere sul tuo corpo seducente.
Ti stringo i seni, li trattengo tra le mie dita, mentre i tuoi capezzoli si inturgidiscono frementi; e poi ti accarezzo la schiena e le natiche, fino a che la tua pelle, stranamente e inizialmente fresca in questa afosa cabina, non diventa ardente per il desiderio.
E le tue mani.
Splendide, dalle dita sottili, con le unghie smaltate di rosso scuro, mi strappano brividi di piacere, mentre, avide della mia pelle, mi esplorano per l’ennesima volta.
Scendo con le labbra lungo il tuo collo, strappandoti un palpito di beatitudine.
E quando i miei denti ti mordono delicatamente un capezzolo, ti sento sospirare: vorresti gridare tutta la tua voglia, il tuo desiderio, il tuo piacere, ma le pareti della cabina sono troppo sottili per non costringerci a controllare le nostre reazioni in questi attimi d’intimità rubata alla vita.
Passo con la bocca da un seno all’altro, mentre le tue mani affondano tra i miei capelli, quasi a guidarmi verso le zone del tuo corpo più sensibili alla mia lingua.
Come se io non le conoscessi quelle parti del tuo corpo che, se anche solo sfiorate, ti trasportano in paradiso.
Il tempo a nostra disposizione è quasi finito.
Dobbiamo rimetterci i costumi asciutti ed uscire da questa cabina, come se nulla fosse, come se il desiderio fosse stato placato, quando, invece, è ora alle stelle.
Mi inginocchio di fronte a te, mentre le tue gambe si aprono, invitandomi a regalarti un rapido orgasmo.
La mia lingua scende dall’ombelico al clitoride, così in rilievo da sembrare un piccolo pene, un cazzo in miniatura, così meravigliosamente fremente e appassionato.
E la mia lingua danza veloce, decisa a regalarti quest’attimo di felicità.
L’orgasmo ti squassa improvviso e incontenibile, le gambe ti tremano, e lo sforzo che fai, mordendoti le labbra, per non urlare al mondo il tuo piacere, è immane.
Affannata e con il tuo profumo in bocca, mi rialzo.
E’ tardi, lo so, non abbiamo più tempo, ma ti prego. fai venire anche me.
Non posso aspettare questa sera, quando, finalmente sole, a casa mia, ci faremo la doccia insieme, ci insaponeremo ogni angolo dei nostri corpi in una fantastica esplosione di sensi.
E poi, nude e ancora bagnate, ci sdraieremo sul letto per un’incredibile notte d’amore.
Fra noi non servono più le parole.
Basta uno sguardo per intenderci.
E tu hai capito la mia urgenza e, anche se per pochi secondi, vuoi placare la mia sete di te.
Mi baci teneramente.
E la tua mano s’infila tra le mie cosce, le tue dita mi allargano esperte le grandi labbra.
Sussulto al contatto della tua mano.
Poi, con due dita, mi penetri dolcemente, scivoli in me in questo mare di umori che sembra un fiume in piena.
Godo subito, così magnificamente che le mie grida soffocate entrano in te, nelle tue labbra incollate alle mie.
Ora le gambe tremano anche a me.
E, mentre indossiamo i costumi asciutti, mi dici, in un sussurro, che la notte arriverà presto, e che i nostri giochi d’amore ci accompagneranno fino all’alba.
Ci sorridiamo e ci sfioriamo le labbra in un ultimo e veloce bacio.
Una promessa, un pegno per la notte che verrà.
In cui io sarò tua.
E tu, mia.
Come è stato ieri e come sarà domani.
Perché ci amiamo.
Ed è solamente questo che conta.
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16 anni fa
Diagoras,
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Elenatgirl con coppia di napoli
..era un po’ di tempo che non avevo molta voglia di essere Elena, le troppe finte coppie e i tanti singoli che si pensano furbi mi avevano un po’ stancata.Cmq un giorno vado a casa di una mia grande amica e iniziamo guardare delle calze dei vestitini e pian piano mi riprende il desiderio di essere Elena. Lei mi da delle splendide calze , anche un paio tra le mie preferite autoreggenti con riga dietro. Bhe appena arrivo a casa le provo ed Elena prende il sopravvento ancora su di me.
In quei giorni dovevo recarmi a Napoli per lavoro e non avevo ancora provato a contattare nessuno, quella sera in autoreggenti seduta sul mi letto inizio a contattare alcune cp che sembrano avere un profilo interessante.
Il giorno dopo appena torno dl lavoro vado a controllare su desidera la mia posta..trovo alcune risposte, alle quale a mia volta rispondo e considerato che sarei partita il giorno dopo chiedo e lascio contatto telefonico.
Dei tanti contatti già quando si passa al cell , c’è la prima selezione tra le cp vere e quelle false.
Cmq mi colpisce particolarmente una cp con la quale ci sentiamo al cell, non ci crederete risponde una lei!!! Mi dice di essere intrigata da me e che ne avrebbe parlato al suo lui per vedere di combinare. Ed è cosi, quando ci risentiamo capiamo che l’incontro è fattibile. (vedete cp finte o indecise, quando si ha la voglia o la volontà d’incontrare basta poco e ci si capisce) chiusa questa parentesi ritorno sul mio racconto. Io sono arrivata a Napoli cerchiamo di metterci d’accordo d’accordo sull’orario e quando sono in hotel chiamo Rosaria per dirle dove sono con precisione.
Mi preparo, ho poco tempo ma spero di essere bella. Il lui di nome marco, non è poi convintissimo mentre Rosaria si, spero che sia una cp intelligente….ormai ci siamo stanno arrivando.
Io indosso una gonna nera stretta e una giacca nera, sotto porto un corpetto nero pizzettato collana di perle lunghe le autoreggente con la riga dietro slippini sgambati e decoltè nero.
Bussano eccoli! Il tempo di mettermi il profumo e apro la porta…i momenti prima di aprire sono pieni di adrenalina.
Buonasera, li faccio entrare eccoci siamo noi, bella coppia! Ci accomodiamo al tavolino facciamo 2 chiacchiere mi fanno im complimenti e io li ricambio si vede subito che hanno una bella intesa…lui vestito in jeans e maglietta nera, lei gonna stivali e maglietta nera. Sembra che ci piaciamo ma essendo per loro la prima volta con una trav io cerco di starmene tranquilla, poi marco inizia a farmi dei complimenti mi chiede di alzarmi per vedermi bene.. e mi dice che sono proprio una bella donna, questo è un bellissimo complimento!
Poi quasi sorprendendomi, dice bhe allora se volete..iniziate…io e Rosaria ci guardiamo un po’ stupite ma eccitate…marco si alza ci alziamo anche noi femminucce e lui ci avvicina .
Siamo una di fronte all’altra…e iniziamo a giocarellare. Lei si toglie la maglia wow che bel seno..che inizio a leccare tanto che subito le diventa un capezzolo duro duro..mmmm.
Si toglie la gonna e rimane in stivali e autoreggenti ..allora io tolgo la giacca e marco che intanto si era spogliato vuole che sia rosaria a togliermi la gonna. Lo accontentiamo..mi piace che una lei mi spogli.
Continuiamo io e rosaria a lesbicare un po’, mentre marco guarda e inizia a masturbarsi.
Mi siedo sul letto avvicino il seno di rosaria alla mia bocca e lo lecco tutto.. si sente che inizia a mugolare.. mentre marco le stuzzica la fighetta che inizia a bagnarsi ben bene…
Ora si avvicina anche marco a me…col suo cazzo ormai vibrante in aria…lo prendo in mano e mentre lui sta pomiciano con rosaria e le tocca la fighetta io lecco i capezzoli .
Rosaria ora lecca il cazzo di marco wow ci sa fare…io gli lecco le palle e metto intorno al suo cazzo la mia collana di perle, che scena da porno di classe!
Ora Rosaria sta sdraiata sul letto con marco fra le cosce a leccargli la figa…mentre il mio cazzo è finito nella bocca calda si rosaria, ora è la mia bocca che spompinare marco…in piedi sul letto ed io seduta….e rosaria che me lo prende in bocca. marco inizia a scoparsela.. mente io la lecco tutta….si sente che sta per godere….Wow c’è proprio un bel feeling. Non ci crederete ma all’improvviso anche marco inizia a spompinarmi , sono entrambi a leccarmi il cazzo …wow. Ma voglio il cazzo di marco…mi piace in bocca….cosi lo spompino….ma non lo faccio venire e lo passo a rosaria ……mentre marco mi offre la figa di rosaria…cosi da scoparmela.
Wow che figona, calda…la scopo e lei spompina suo marco…sta per godere mi chiama troia siiiii adoro chi mi chiama troia.
Mentre la scopo lei mi chiama troia e marco mi incita a sfondarla…mi gira dietro e mentre io scopo lei lui si avvicina al mio culetto strofinandosi allo stesso ritmo prendendomi per i fianchi come se mi scopasse. Lei viene e allora prendo in bocca il cazzo di marco…lo spompino da urlo…fino a farlo scoppiare di piacere! Poi dolcemente iniziamo a lesbicare io e rosaria…mi vuole scopare…mmmm ssii, siamo proprio due lesbiche le dico metre marco dice siete due troie…brave….che porche che siete..in effetti lo siamo…Rosaria si mette alla pecorina e la scopo sculacciandola,fino a venire…le piace il cazzo in reggicalze…scoppio pure ….
Che bella serata, tutti soddisfatti e contenti, ci salutiamo ovviamente con la promessa e la voglia di rivederci..
Ps volevamo fare delle foto ma poi presi dalla foga…cmq noi le abbiamo ben impresse nella nostra mente…peccato che voi non possiate vederle…ma magari presto ne arriveranno..
ah diemnticavo quella sera sono usicta a cena, sotto mi son lasciata l'intimo dell'incontro....sentivo ancora il loro profumo.
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16 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 3 ore fa -
la nostra prima volta
la nostra prima volta tonino e paolaPrima di raccontarvi la storia vi descrivo un pò la situazione.Io e mia moglie abbiamo la stessa età .Mia moglie, fisicamente non è messa male, è alta 1e70, ha gli occhi marroni, capelli castani, ha delle belle labbra carnose, un culo da favola.Io sono sempre stato un marito abbastanza geloso e mia moglie fedele, non mi ha mai tradito fino a…Un giovedì pomeriggio eravamo a casa e riceviamo una telefonata da un mio amico e sua moglie, ci avevano invitati per il sabato sera a cena a casa loro, mi disse che eravamo invitati io e mia moglie e un altro nostro amico, che è single.Sabato sera ci presentiamo a casa del mio amico.Mia moglie aveva un vestito nero un po’ scollato che gli arriva appena sotto il sedere, e sotto un reggiseno nero e un perizoma anch’esso nero.Ricapitolando a cena dal mio amico eravamo, i padroni di casa, io e mia moglie e un nostro amico.Mangiammo e dopo cena i nostri discorsi si spostano sul sesso.Io e mia moglie eravamo seduti uno difronte all’altro al tavolo e vicino a mia moglie il nostro amico single, avevo bevuto un po’ troppo e andando da mia moglie gli tirai fuori un seno dal vestito per farlo vedere ai presenti, ma mia moglie mi rispose con uno schiaffo e mi risiedetti al mio posto.Dopo qualche minuto feci caso che mia moglie era un po’ strana, come se da sotto il tavolo la stessero toccando.Buttai a terra la mia forchetta cosi che con la scusa di raccoglierla avrei visto cosa succedeva a mia moglie.Cosi feci e con mia grande sorpresa vidi le mani del nostro amico dentro la figa di mia moglie.In un primo momento volevo vedere fino a che punto sarebbero arrivati senza che io li dicessi niente e cosi me ne andai in bagno, anche perché non mi sentivo molto bene, visto la quantità di vino che avevo bevuto.Mentre ero in bagno tornai un po’ in me stesso e cosi uscendo ero deciso a fare una scenata se la situazione non fosse cambiata.Una volta di là vidi mia moglie completamente nuda sul tavolo, che era tenuta ferma con le gambe aperte da luisa e suo marito gli teneva le braccia ferme mentre Sandro le leccava la figa.Mia moglie si dimenava cercando di liberarsi da quella violenza se cosi vogliamo chiamarla.Io intanto ero rimasto immobile sulla porta, poi vidi che piano piano mia moglie ci prese gusto e cominciò cosi anche a gemere dal piacere.In quel momento non sapevo cosa fare se intervenire o fermarli, optai per quest’ultima.Per essere sincero il mio cazzo si stava indurendo a quella vista e cosi mi sedetti su un divano cominciandomi a toccare il mio pacco.Mia moglie ormai si era lasciata andare sempre più e non c’èra più bisogno che la tenessero ferma.Cosi mentre tirai fuori il mio cazzo per masturbarmi mia moglie e il single si misero a 69, mia moglie mentre succhiava mi disse: guarda come lo spompino bene.Intanto si erano spogliati anche gli altri due miei amici enzo e luisa e avevano cominciato a scopare anche loro.Mentre mia moglie continuava a spompinare, io ero già venuto due volte.Poi cambiarono posizione, mia moglie si sdraiò e Sandro gli fu subito sopra, pompandola sempre più forte, cosi che mia moglie venne, mentre io continuavo sempre a masturbarmi.Poi cambiarono ancora posizione Sandro sotto e mia moglie sopra e qui venni per la terza volta e anche mia moglie rivenne, non l’avevo mai vista cosi tanto godere e venire due volte nel giro di poco tempo.cambiarono per la terza volta posizione, mia moglie a pecora lo prese in figa e venne cosi per la terza volta, mentre Sandro la riempiva di parolacce, come vacca, troia ecc, e mia moglie ne era eccitata.Mentre era a pecora vidi il tavolo pieno di umori di mia moglie.Sandro venne per la prima volta e sborrò sul buchino del culo di mia moglie.Nel frattempo enzo stava impalando in figa sua moglie luisa.Sandro spalmò per bene il suo sperma sul buchino del sedere di mia moglie, poi ricominciarono Sandro la pompava prima piano e poi sempre più forte fino che mia moglie rivenne un’altra volta e cominciò cosi a gemere dal piacere tutto questo mentre io continuavo a masturbarmi.Poi il mio amico enzo fini di scopare sua moglie e aspettò per sborrare su mia moglie, finì anche Sandro di scopare e cosi quando finì, enzo gli venne addosso e Sandro gli venne in bocca e mia moglie la ingoiò tutta senza neanche perderne una goccia.dopo mia moglie e luisa mi portarono in camera da letto in assenza di sandro ed enzo mi scoparono per tantissimo tempo non ricordo quanto senza che io facessi niente dovetti subire le loro voglie e basta, senza fiatare.quando ne uscimmo trovammo sandro con il cazzo di enzo in gola e viceversa cosi venni a sapere quello che mia moglie già sapeva da tempo, oggi di tanto in tanto luisa ci viene a trovare. cioè quando enzo e sandro passano qualche ora insieme
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16 anni fa
tonino e paola,
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Ultima visita: 12 anni fa
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Timidamente violento
Che strana sensazione , sto andando a Torino e so di incontrare una bella persona , gentile , disponibile e molto sottomessa . Sono settimane che ci sentiamo in chat , che ci scriviamo e-mail ed ora vado a conoscerla meglio , e' la prima volta che ci incontriamo . Nella mia testa passano un turbinio di pensieri . Ho sempre creduto di essere una persona timida , accomodante , talmente accomodante che mi reputavo remissiva . Tanti amici e colleghi di lavoro e anche parenti pero' mi hanno sempre detto che sono una persona decisa , che ho carisma . Sara' vero? Fantasie probabilmente , non mi conoscono cosi' bene come dicono . La mia ex moglie poi mi diceva sempre che io la avevo completamente sottomessa psicologicamente , che l'avevo schiacciata come una pulce , che la avevo fatta sentire come una schiava . Io ci ho sempre riso e la mia risposta e' sempre stata : 'ma che diavolo dici , ma se ti sono sempre stato ad ascoltare e ti ho sempre consigliato quanto ritenevo giusto e piu' adatto a te' .
Pero' anche questa ragazza di torino , parlando e scrivendoci mi aveva detto che si sentiva la mia personalita' anche solo in una frase , sentendo la mia voce al telefono : Ma quante cazzate penso , e' che probabilmente uno pensa di sentire quello che vuole sentire , che crede di trovare quello che vuole trovare . Pero' eccomi qui sull'autostrade per torino , finto master ad incontrare la sua schiava . La sua schiava che l'aspetta per essere torturata con amore , per godere delle frustate del suo master , per sentirsi sottomessa e umiliata . Che strana la vita e mi chiedo : saro' all'altezza?? riusciro' a soddisfare la mia schiava ? appaghero' le sue aspettative ??? Mi restano circa 30 minuti e poi arrivo , l'incontro e' in una grande piazza con grande parcheggio , molto verde , in una calda e umida giornata di agosto nella periferia di una Torino semideserta . Posteggio ed eccola che puntualissima , anzi direi anche con un po di anticipo , mi aspetta seduta sulla panchina di fianco alla cabina telefonica come d'accordo . Penso : strano per una donna essere 10 minuti prima dell'orario concordato li' , al suo posto ... ma poi mi rispondo , probabilmente naturale per una schiava . (continua)
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16 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 3 ore fa -
Una vacanza diversa (donne vogliose)
Nessuno in quella casa aveva l’abitudine a chiudere la porta neanche quando andava in bagno e così poteva facilmente capitare di entrare e trovarlo già occupato da qualcuno ed era proprio quello che successe a Carlo quella mattina. Era entrato per fare una doccia e ci aveva trovato Roberta con la grossa figa ben aperta che pisciava tranquilla con le mutandine ai piedi. Vedendo il ragazzo indeciso lo chiamò “Resta, non mi disturbi, avrai già visto tua madre pisciare qualche volta no?” Assolutamente no! Non gli era mai capitato e neanche se lo augurava ma la donna insisteva perché restasse e lui imbarazzato cercava di guardare ovunque tranne che verso la figa da cui usciva il getto fitto, anche se la rapida occhiata iniziale gli aveva messo addosso una strana eccitazione, soprattutto quei grossi seni coperti dalla leggera camicetta lo attiravano visibilmente. La padrona di casa intanto si asciugava la vagina e si abbassava per sfilarsi le mutandine e poi levarsi la camicia. Il ragazzo provò nuovamente a uscire e lei glielo impedì di nuovo “Ma stai qui, insomma…siamo in famiglia…hai già visto una figa per bene?” rideva allargando le gambe e i grossi seni ballavano sotto il naso del ragazzo esterrefatto. “Si certo” disse lui imbarazzatissimo avendo capito che stava per succedere qualcosa che non gli sarebbe dispiaciuto per niente finalmente. “Eri venuto per lavarti, fai pure non preoccuparti per me, non guardo” ma al contrario si avvicinò per accompagnarlo sotto la doccia. Lui aveva ancora la maglietta e lo slip del costume. “Sei davvero un bel ragazzo” nuda davanti a lui gli aveva passato una mano intorno alla vita e lo stringeva contro di sé. Inevitabilmente il suo membro si rizzò completamente. “Sei come Simone, potrei essere tua zia…dai fammi vedere il tuo bel petto, aspetta ti tolgo la maglietta, alza le braccia”. Carlo ricordava bene che l’amico gli aveva confidato di essersi scopato la zia e ora ne stava per avere le prove, certo non era giovane e fresca come Laura ma il suo corpo adulto lo intrigava molto di più ed era ora che facesse qualche esperienza più interessante delle precedenti. Si lasciava fare già tutto eccitato, non se lo sarebbe davvero mai aspettato. “Oh che bel petto…lasciami toccare” mentre gli palpava il petto, la sua figa andava gonfiandosi lentamente “Che bei capezzoli diventano duri sotto le mie dita proprio come i miei” esclamò la donna piena di voglia, tirandogli i capezzoli come se fosse il suo amante. “è morbido il tuo pancino e così caldo” Roberta sapeva di sudore, Carlo sentiva l’odore della grossa figa aumentare d’intensità, quando si muoveva i suoi peli gli sfioravano la pancia senza smettere di accarezzargli il petto. Gli passava le dita sotto le ascelle poi scendeva per i fianchi fino all’elastico del costume. Una mano è scivolata dietro sotto il costume per toccargli le natiche. “No signora, no..” “Si si” ha invece risposto lei incollandosi al corpo del giovane con la figa contro la sua pancia. Poi ha aggiunto “Lo vedi anche lei ti trova bello…sai cosa mi piacerebbe? Che mi facessi vedere il pisello…sei biondo sarà una novità, Simone è così bruno là” si è messa in ginocchio davanti a lui e gli ha abbassato lo slip sui piedi. Gli fissava il pelo biondo. “Sei proprio ben fatto e mi sembra anche che tu abbia una gran voglia…hai la cappella tutta tesa, è grossa, è eccitante, chiamami Roberta o zia se preferisci, ci divertiremo molto insieme” e finendo la frase gli aveva messo il naso tra le cosce e gli leccava la cappella con la lingua di fuori. Carlo abbassa la testa per guardarla tra le cosce aperte e vede la figa ancora più allargata. Le gambe non lo reggevano più. Lei gli afferrava le natiche con la punta delle dita nel solco del suo culo e si è rialzata con il naso bagnato, poi si è aperta la figa con le dita e gli ha sfiorato la cappella con il clitoride e ogni tanto spingeva in avanti con la figa fradicia. Si apriva senza difficoltà “Vedi com’è bello” ma furono interrotti sul più bello da un rumore di passi e lei lo lascia così uscendo dal bagno. Due secondi dopo entra Francesco mentre Carlo nudo cercava di nascondersi sotto la doccia. Cercava di comportarsi nel modo più naturale possibile in realtà aveva paura di farsi scoprire eccitato per la presenza della moglie. Quello che ancora non poteva sapere Carlo era naturalmente che la visita di Francesco nel bagno non era propriamente casuale…se doveva far scopare la moglie anche con il giovane ospite, lui voleva valutare la scelta per eccitarsi all’idea. “Allora mio caro Carlo tutto bene?” “Si si signore” “Mi lavo mentre fai la doccia, non ti disturbo vero?” “No no” risponde il ragazzo mentendo. Era ancora eccitato dalle carezze della moglie ma Francesco sembrava non badare alla sua erezione. Per rendere il tutto più naturale e magari complice Carlo iniziò a lavarsi senza chiudere la tenda. Lui lo vedeva e Carlo lo guardava. Francesco si levava il costume restando completamente nudo. Iniziava a insaponarsi su tutto il corpo senza pudore anche fra le cosce scappellandosi per bene l’uccello mostrando bene al ragazzo quello che faceva, poi si è insaponato il solco del culo sfregando energicamente e socchiudendo gli occhi. Carlo si lavava facendo finta di niente ma era eccitato. Francesco si siede per asciugarsi l’uccello masturbandolo un po’ con l’asciugamano. Finita la doccia Francesco era ancora là a cosce aperte che si asciugava, spalancato e osceno. “Bene, so che Simone ti porta a conoscere le sue amiche “ gli disse strizzandogli l’occhio da uomo a uomo. E finalmente Carlo si sente sollevato, almeno lui non gli ha proposto nulla di strano. Rimasto solo nel bagno però non ha potuto resistere alla tentazione di stringersi il cazzo il più forte possibile tra le mani e in pochi secondi completare l’orgasmo interrotto da Roberta. Sborrava pensando alla figa della donna al suo calore sulla sua cappella.
Ramona e Tina, due amiche di Simone erano passate a prenderli per passare il pomeriggio al mare. Erano tutte e due ricce con i capelli lunghi. Ramona era magra e slanciata e sedeva in auto accanto a Simone mentre Tina più in carne era seduta dietro con Carlo. “Come lo trovi il mio amico, Tina?” ha chiesto Simone. “è bellissimo” e Carlo arrossì per il complimento, le cose si mettevano bene pensò, quelle due tizie sembravano due belle viziose e non si aspettava che fossero le ragazze a fare le prime mosse e quando Tina gli posò una mano sulla coscia non si ritrasse. Simone lo guardava e gli faceva l’occhiolino nello specchietto retrovisore. Carlo era timido e non osava parlare. Le ragazze invece erano delle gran chiacchierone e molto intraprendenti. La mano di Tina saliva lentamente sulla coscia del ragazzo. Simone doveva averla istruita bene sulla sua situazione di ragazzo timido e inesperto. Carlo cercava di guardare il paesaggio per distrarsi dalle idee che gli venivano in mente ma che gli facevano gonfiare il costume. Tina aveva dei pantaloncini molto larghi e lui le poteva intravedere la figa. Non aveva né slip né il costume e ogni tanto si grattava là parlando come se tutto fosse normale e previsto. Arrivati alla spiaggia deserta Simone si è messo immediatamente nudo e così pure le sue amiche. “Su Carlo, fai come noi, siamo soli qui” gli aveva gridato Simone e vedendolo impacciato rincara la dose “Non fare il bambino, sei un uomo” si è messo dietro di lui e gli ha tolto la maglietta. Era già eccitato per quei tre corpi nudi e si vedeva dal costume. “Bisogna togliersi anche il costume” ha gridato Tina ridendo “Qui facciamo il bagno così” “D’accordo ragazze adesso lo fa” ma precedendolo gli aveva tirato lui stesso giù il costume. Ora anche Carlo era nudo davanti a loro, lo guardavano tutti e non voleva fare la figura dello scemo così rosso in viso si è abbassato per sfilarsi il costume. Lo spettacolo sembrava piacere soprattutto a Tina, la sua figa si gonfiava a vista d’occhio. Simone stendendo l’asciugamano le passa vicino e le pizzica la figa ridendo “ Ehi mi sembri eccitata…è Carlo che ti fa quest’effetto? è biondo scommetto che non ne avevi mai visti, ha un bel cazzo duro” “Si è bello” Carlo era sempre più imbarazzato e andò a sedersi vicino all’amico stringendo le cosce per nascondere l’erezione. Le due ragazze invece erano sedute di fronte e al contrario cercavano di nascondere il meno possibile aprendo al massimo le gambe, avevano delle grosse fighe e dei seni enormi. Quella di Ramona sembrava più carnosa, Carlo si trovò a confrontarla con quella di Laura e si disse che era più eccitante perché così aperta le si vedeva subito il clitoride. Stava iniziando a sentirsi a suo agio anche lui. A quel punto Simone si alza e si mette a pisciare davanti a tutti continuando a parlare e nessuno ci faceva caso. Si è scrollato l’uccello e si è buttato addosso a Ramona per giocare, in un secondo se l’era messa sopra ridendo e facendola sedere sul suo pene. “è tanto che non ci vediamo eh…mi sei mancata Ramo” Carlo sentiva tornare l’imbarazzo nel guardarli così, lui le passava la lingua sulle labbra e dondolava le natiche per incollarle meglio il grosso uccello. Si vedeva bene che lo aveva duro e ritto contro la figa socchiusa di lei. Carlo continuava a stringere le cosce per nascondere l’erezione a Tina che lo guardava con sempre più interesse. “Dai prenditelo dentro sento che lo vuoi” Simone si prendeva l’uccello enorme in mano e glielo ha infilato dentro in un sol colpo completamente nella fica. La ragazza guardava Carlo ridendo “Scandalizzi il tuo amico guarda” “Eppure non è più vergine posso assicurartelo. Aspetta ti faccio vedere il suo cazzo” Simone esce dall’amica con l’uccello durissimo e si avvicina a Carlo per aprirgli le cosce. Carlo non voleva vedere cosa gli facevano ma sentiva la mano di Simone tra le cosce che gli prendeva il cazzo e lo scappellava. Sdraiato sulla schiena a gambe aperte li guardava fare vergognandosi troppo per intervenire. “Guarda sono io che l’ho sverginato, puoi mettertelo fino in fondo, guarda non mi sta in una mano” diceva Simone stringendogli il cazzo. Carlo era confuso sentiva l’amico fargli una sega ma non riusciva a nascondere l’eccitazione quando lui aumentava il ritmo o gli sfiorava il sedere. “Dai fattelo non chiede altro” ha detto Simone ridendo. Carlo era eccitato come non mai mentre Ramona si stendeva su di lui e gli sfregava il cazzo con la figa ma era così bagnata che scivolava via. Ancora una volta Simone è venuto in aiuto dell’amico, era veramente vizioso e adesso a Carlo le sue tendenze bisex interessavano poco se sarebbero servite a farsi la sua prima scopata. “Hai visto che buco rosa? Non ne avevi mai visti così eh? è bello ritto il tuo uccello e anche i tuoi coglioni sono belli duri” aveva messo una mano dietro le natiche di Ramona e di colpo le ha messo l’uccello di Carlo nella figa. La verga era così lunga e così grossa che arrivava al fondo della vagina della ragazza e i grossi coglioni di Carlo le urtavano sulle chiappe e sul sedere. Tina lo accarezzava sul petto e Ramona se lo cavalcava alla grande, la sua verga scivolava sulle pareti della vagina e le toccava il fondo. Ormai non gli importava più nulla se qualcuno li avesse visti. La sua prima scopata era con due ragazze addirittura, andava oltre ogni previsione. “E quest’altra grossa figa? Bisogna occuparsi anche di lei” Simone si è messo in ginocchio fra le cosce di Tina e ha preso la figa tra le labbra, la colpiva con la fronte sulla pancia sudata nel tentativo di andare più a fondo possibile. Gli altri continuavano a scopare sempre più forte, Carlo stava riempiendo la sua prima figa ed era fuori di se. Ramona lo guardava scopandolo e si piegava in avanti per toccare le chiappe di Simone. Lui ha sussultato continuando a leccare l’amica, era chiaro che Ramona gli avesse messo un dito nel culo. Si vedeva la grossa figa di Tina coperta di peli colare nella bocca di Simone. Lui le manipolava i seni continuando a succhiargliela con foga. Ramona ha iniziato a gridare lasciando il sedere di Simone per non perdere l’equilibrio mentre sentiva lo sperma di Carlo a fiotti in fondo alla figa, la riempiva tutta. Sbatteva ancora più forte con l’uccello che schizzava lo sperma, contraendo la figa per godere al rallentatore. Anche Tina stava venendo nella bocca di Simone. Quando Ramona si è alzata con la fica aperta e grondante di succo, Simone continuava a leccare la figa per bere il suo sugo, gli piaceva troppo si vedeva. Carlo era steso e sfinito con l’uccello molle da cui colavano ancora gocce di sperma. Simone gli è andato tra le cosce si è piegato e Carlo sentiva il suo fiato e poi la lingua sul pisello, se lo è messo in bocca e ha aspirato. Beveva il sugo di Ramona rimasto sul cazzo dell’amico e lo succhiava allo stesso tempo, poi ha sollevato la testa “Allora è stato bello eh?” “Si..” “Vedi a me piace scopare ma quello che preferisco è inculare e soprattutto bere gli umori delle donne, è più forte di me ne vado matto” si è chinato sulla cappella di Carlo l’ha baciata e gli ha dato una gran linguata. Finirono tutti in mare per lavarsi ancora piuttosto eccitati.
Era la prima sera da quando li aveva guardati scopare che Francesco trovò l’occasione di parlare apertamente con il giovane nipote della moglie. Gli stava raccontando quanto lo avesse eccitato tirarsi fuori l’uccello e masturbarsi per loro e approfittò per confidargli che se lui era d’accordo avrebbero potuto tentare qualcosa di simile con la sua ragazza. Simone non era certo il tipo da essere geloso e in fondo questa complicità con il marito della zia gli aveva già portato dei vantaggi, ma non era certo che Laura avesse accettato, secondo lui era un tipo complicato, soprattutto una provocatrice, ci sarebbe anche potuta stare all’inizio, gliene avrebbe fatte vedere di tutti i colori senza permettergli di toccare niente. Francesco propose di convincerla allora anche solo a spogliarsi per loro e magari masturbarsi un po’, mentre loro si sarebbero limitati a guardarla. Simone che aveva vissuto un bel pomeriggio caldo sulla spiaggia senza però godere era parecchio su di giri e accettò. Raggiunse la sua ragazza in camera e attese l’arrivo dell’altro uomo senza dirle nulla. Francesco aveva portato con sé una bottiglia di buon vino sperando di scaldare l’atmosfera e rendere l’incontro più semplice. Strizzò l’occhio a Simone e gli disse di controllarsi che se tutto andava bene non si sarebbero limitati solo a masturbarsi. “Mi raccomando, non venire, facciamole fare il suo show, beviamo insieme e magari ce la scopiamo”. Laura era già sul letto pronta ad esibirsi per i due uomini, il patto con il suo ragazzo era che li avrebbe solo eccitati mentre loro la guardavano seduti sul divano. I due si siedono sul divano come d’accordo, si tirano fuori l’uccello e lo spettacolo comincia con tanto di musica. Laura si dava da fare, scopriva e ricopriva le cosce lasciando intravedere senza concedersi, faceva di tutto per eccitarli senza però eccitarsi veramente anche lei. Simone aveva ragione in proposito e intanto si masturbava piano insieme all’altro uomo seguendo lo spettacolo con scarso interesse. Laura non aveva niente sotto il vestito e proprio quel pomeriggio aveva accorciato il suo cespuglio, i due uomini potevano ammirare i minimi dettagli della fica. Le piccole labbra molto sottili, rosa chiaro che sporgevano dal bordo della fessura. Esibirsi davanti a quei due guardoni la stava iniziando a eccitare si notava dalla comparsa delle secrezioni e il grosso clitoride sbucava ben in vista, i seni a pera si agitavano con eleganza e faceva di tutto per mostrare anche le natiche di quel culetto piccolo e ben fatto. Ora si accarezzava con due mani seguendo il programma concordato salendo dalle cosce ai seni gemendo piano. Per i due uomini l’importante era non venire e ogni tanto Francesco controllava che il ragazzo evitasse di masturbarsi troppo forte. Laura stesa sul letto poggiava un dito sulla fessura gli altri due continuavano a non venire ma godevano delle espressioni preoccupate della ragazza che non vedeva realizzarsi il loro accordo. Era il momento di aggiungere un po’ di alcol alla serata bevendo fu lei ad interrompere l’imbarazzo “Cosa aspettate a venire? Non vi piaccio?” loro la rassicurano e la incitano a proseguire. Lei afferrando la bottiglia inizia a succhiarla come se fosse un pene, continuando a bere iniziava a perdere il controllo e si posava la bottiglia tra le cosce. I due uomini fingendo di masturbarsi a tutta forza si avvicinano al letto e la incitano a essere sempre più oscena. Con il collo della bottiglia affondata tra i peli, si masturbava in piedi ed era chiaro che fingeva sempre meno, aveva l’affanno, le cose stavano andando come dovevano. A un certo punto perché era davvero eccitata, si è sdraiata, ha allargato le cosce e si è infilata il collo trasparente della bottiglia nella vagina. I due con l’uccello in mano erano vicinissimi a lei e hanno spinto il fondo della bottiglia per farla penetrare di più “Non era quello che dovevamo fare, mi sto eccitando troppo smettetela” ma loro le avevano staccato le mani dalla bottiglia e le avevano messe sui seni. Si era arresa. Simone pistonava la ragazza con la bottiglia mentre Francesco saliva sul letto. A ogni colpo della bottiglia si pizzicava i seni. La bottiglia si copriva di umori e lei ora incitava il fidanzato a continuare a masturbarla “Si dai sfondami vai fino in fondo” Francesco eccitatissimo non ne poteva più si abbassa quindi sul volto della ragazza e le sfiora le labbra con i coglioni. Lei sull’orlo dell’orgasmo li prende in bocca e li succhia con tutti i peli continuando a dimenare il bacino sotto i colpi di bottiglia del fidanzato. Quando Francesco le toglie i coglioni dalla bocca lei si arrende “ Fate quello che volete di me, mi piace, continuate, fatemi tutto”. Simone le toglie la bottiglia si spoglia e si stende su di lei per penetrarla “Ah il tuo uccello…lo sento dentro di me” girandole la testa l’altro le ficca l’uccello in bocca, succhiava bene come una maiala palpandogli i coglioni. Simone che non voleva godere per primo si ritira da lei e la sente urlare “Scopatemi ancora” lui le porge la bottiglia di nuovo “ Dai scopati da sola” prendendo la bottiglia con due mani solleva le gambe e se l’affonda con un colpo solo. Gemeva scopandosi “Arriva in fondo…godo…ah si” i due la aiutano a mettersi a quattro zampe sul letto. Simone voleva farselo succhiare e glielo ficca in bocca fino ai peli. Lei gemendo inizia a ciucciare con avidità. Intanto Francesco si stava spalmando l’uccello con il lubrificante. Aiutando Laura a sporgere il sedere le frugava il solco e la fessura con l’uccello poi appoggia la cappella sull’ano morbido e rosa. Lei cerca di protestare viste le dimensioni a cui non è abituata in quel posto ma lui non desiste e sculacciandola forte per abituarla al dolore le dice di spingere per allargare il buco senza smettere di succhiare il suo uomo. Il buco del culo era stretto ma l’uomo riesce a penetrare con forza fino ai coglioni ed ora era lei che collaborava spingendo il sedere per farsi penetrare fino in fondo. Intanto Francesco la masturbava per eccitarla e farla aprire ancora di più. Stretta fra due cazzi belli grossi andava avanti e indietro e si sentivano gemiti e sospiri oltre ai suoni umidi dei corpi che sbattevano. L’inculata è durata poco e sentendo lo sperma spandersi nel suo culo Laura succhiava più in fretta fino a riempirsi la gola di succo. Le colava sperma dalla bocca e dal culo ma non era finita. I due si scambiano di posto. Ora era Simone che voleva incularla. Aveva trovato l’ano allargato e unto di lubrificante ed è affondato con facilità. Laura con l’ano nuovamente pieno continuava a godere e Francesco ne approfitta per ficcarle in bocca l’uccello con il sapore del suo culo. Intanto il fidanzato incollato al suo culo urlava di piacere e si sono svuotati nuovamente in lei a tempo di record. Dopo una ragionevole pausa hanno cercato di prenderla in due nell’ano e nella figa contemporaneamente. Francesco steso sotto si faceva calare la ragazza sul cazzone mentre l’altro le scivolava nel buco stretto sentendo il cazzo dell’altro attraverso il suo corpo. La prima a venire stavolta è stata lei “Li sento bene, tutti e due mi sfondate” e venendo le è scappata qualche goccia di pipì sulla pancia di Francesco mentre i due uccelli le schizzavano insieme nella figa e nel culo.
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16 anni fa
joshina,
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Era come lo volevo.
Era come lo volevo.
L'avevo visto nelle foto.
Non era grasso, ma era in carne.
Non era vecchio, ma dall'alto dei sui 50 anni mi incuteva il timore dovuto.
Il suo viso.
Quello che noi definiremmo da "Vecchio Porco".
Assatanato, voglioso.
Era uno di quelli a cui non importava se eri donna, uomo o altro.
L'importante era il suo piacere, divertirsi.
E per me l'importante era la sua faccia, il suo corpo e la sua età.
Quella che ha un assatanato, un voglioso quando vede la sua preda.
Quasi la bava alla bocca.
Era divorziato, andava a cercare il sesso per strada senza fortuna troppe volte, e poi trovò me.
Su internet, su un sito, sulla mail, su msn e infine a casa sua.
Mi presentai nel suo appartamento all'ora dovuta.
Non feci in tempo ad entrare in casa che già mi spinse in ginocchio.
La mia testa tra le sue mani.
Il suo membro nella mia bocca.
Avanti e indetro, dentro e fuori.
Non credo provasse piacere dall'atto in se.
Quando dall'avermi nelle sue mani.
Le sue misure non erano asinine, ma non mi interessava.
Volevo solo il suo viso, il suo corpo e la sua età.
"Spogliati troietta".
Non me l'aspettavo così presto.
Ma lo capii.
A Lui non interessava il piacere, a lui interessava avermi.
Era voglioso, da troppo tempo non vedeva una persona pronta a darsi a lui in tutto e per tutto!
Mi spogliò e iniziò a giocare con il mio buchetto, mentre continuavo il lavoro di bocca.
Lo tolse dalle mie labbra, e senza fiatare si prese il mio buco.
Foga, forza, dolore e rabbia.
C'era tutto in quel rapporto, sebbene fosse solo sessuale.
Non so esattamente quanto durò.
So solo che lo tirò fuori e mi venne in bocca e sulla faccia e mi guardò come l'ultimo dei pezzenti.
"Quanto vuoi?"
"Nulla...ho già avuto quello che volevo, il tuo viso, il tuo corpo, la tua età".
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16 anni fa
admin, 75
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Una vacanza diversa (emozioni forti)
Inseriamo nel racconto un nuovo personaggio che conosceremo piano piano insieme a voi. Si tratta di Antonio, un amico del sito che ci ha scritto attratto dal nostro racconto...
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Antonio, 27 anni è il nuovo vicino di casa di questa coppia. Ha preso in fitto l'appartamento di proprietà di roberta e Francesco per trascorrere una decina di giorni da solo e in totale relax. in realtà il consiglio gli era arrivato da un amico che gli aveva raccontato della spiaggia nudista là vicino dove si potevano ammirare e non solo splendide donne molto molto disponibili. quello che ancora non sapeva il bell'antonio ma che avrebbe scoperto il giorno stesso del suo arrivo era che non avrebbe neanche dovuto faticare più di tanto in spiaggia per avere qualcosa di molto molto stimolante proprio a portata di mano. il suo appartamente infatti era esattamente di fronte a pochi metri da quello dei padroni di casa e la sua camera da letto manco a farlo apposta affacciava simmetricamente su quella della calda roberta. antonio aveva notato subito quel corpo di donna più grande di lui ma un pò intimorito non immaginava che anche lei aveva notato eccome la sua presenza...tanto che...quella mattina, vedendo che il ragazzo era ancora in casa, roberta decide di dargli il benvenuto spalancando le finestre della sua camera e tornando a letto dal marito senza dare troppo peso allo spettacolo che poteva offrire al nuovo inquilino se lui avesse voluto approfittarne...a letto Francesco si stava facendo raccontare dalla moglie tutte le volte che in passato aveva approfittato delle grazie del giovane e prestante nipote, ora che questo tabù tra di loro era caduto, aveva tutta l’intenzione di godere anche lui di questa situazione perversa ed eccitante. I racconti delle scuse che lei trovava per spogliarlo, manipolarlo e infine scoparselo si mescolavano alle sue fantasie e gli facevano lentamente indurire l’uccello. La rassicurava sul fatto che vederli scopare la sera prima lo aveva arrapato da morire e che non avrebbe fatto nulla per impedire i loro incontri in questa vacanza. Per ringraziarlo della possibilità di scoparsi il ragazzo in tutta libertà, Roberta gli offrì l’occasione di realizzare una sua vecchia fantasia ma prima doveva assicurarsi che la sua nuova preda non perdesse un istante di quello che aveva in mente di fare...si affacciò alla finestra e lo trovò là, bello e sorridente ma ancora troppo vestito per i suoi gusti, iniziò a guardarlo con aria maliziosa e vcatturandolo con lo sguardo lo invitò a mostrarsi. il ragazzo però sapeva il fatto suo ed era certo che se si fosse fatto desiderare avrebbe avutro quella donna completamente a sua disposizione quindi con fare distratto si sbottonò la camicia ma nulla di più. la vista del suo petto villoso, scuro e forte inebriò le fantasie di roberta che avrebbe voluto vedere molto di più ma decise di fare il primo passo e così chiese ad alta voce al marito di accompagnarla in bagno dove si sarebbe lasciata fare passivamente quello che lui sognava da tempo. quell'invito infiammò i due uomini, quello al suo fianco e l'altro di fronte che seguì la coppia cambiare stanza incuriosito di vedere fino a che punto sarebbero arrivati consapevole che lei sapeva di essere spiata e lui no. L’idea di giocare a suo piacimento con la moglie proprio mentre pisciava gli fece venire l’uccello ancora più duro. Era molto tempo che lo eccitava il pensiero di guardarla durante quell’atto così intimo. Arrivati in bagno, fu lei a proporre che avrebbe dovuto fare tutto lui compreso naturalmente spogliarla. Senza perdere tempo le prese l’orlo della camicia da notte e la sollevò sulle sue cosce carnose, passandole le mani sotto le chiappe gliela solleva per abbassare molto lentamente le sue mutandine che trovò già umide, segno che forse quel gioco non era fatto solo per il gusto perverso di lui. Francesco intravede il sesso peloso della moglie che subito scompare tra le cosce chiuse come per dispetto cominciando già a svuotarsi, non poteva ancora vedere ma già il rumore del getto era eccitante da impazzire. Era il momento di proseguire, in ginocchio davanti a lei, nel posto ideale per avere una buona vista le tira giù lo slip fino alle caviglie, fino a sfilarglielo e aprirle finalmente le cosce, facendo comparire il folto pelo nero che si arricciava tra le cosce fino alle chiappe. La colata di pipì attraversava il folto cespuglio bagnandolo, Francesco si avvicina alla fica fino a riceverne degli schizzi caldi in faccia. Lei continuava a pisciare con gli occhi chiusi e la fica a pochi cm dal viso del marito arrapato come un toro per lo spettacolo del pelo umido e l’odore forte del piscio. Avvicina le mani al sesso e affonda le dita nel folto dei peli che cercava di scostare. Le allargava la grossa figa, le piccole labbra rosso scuro che sporgevano all’entrata della vagina e finalmente riesce a vedere chiaramente lo schizzo violento. Annusava da vicino la fica distinguendo l’odore delle secrezioni da quello del piscio bollente. Ipnotizzato dal grosso clitoride che sbucava in cima. Teneva aperta la massa dei peli, scostava le piccole labbra con i pollici. La colata di piscio gli inondava le dita ma non gli impediva di frugare l’entrata della vagina allargandola. Quando Roberta finì anche le ultime gocce restò nella posizione lasciando che il dito del marito le percorresse tutta la fessura dal clitoride all’ano e ritorno. Non le mancava molto per godere a giudicare dalle secrezioni che sporcavano le dita dell’uomo e nulla lo avrebbe fermato proprio ora. La vagina era spalancata, lui ci infilava un dito lentamente facendolo girare e raggiungeva il fondo, era molto calda e continuava a colare non più di pipì ora. Non riuscendo più a resistere Roberta apre di più le gambe spingendosi in avanti e mostrando meglio il sesso. Lui continuava a spingere il dito senza aumentare il ritmo come invece lei avrebbe voluto per venire. Francesco appoggiò la testa sul water per guardarle l’ano al di là del cespuglio di peli pieni di piscio. Ci mette il dito e sente il buchino carnoso ed elastico, le appoggia la punta dell’indice scivoloso di secrezioni e di piscio fra le chiappe aperte e lei andava incontro alla spinta vogliosa come sempre. Le infila il dito nell’ano che si contrae diventando ancora più caldo della figa. Ora le masturbava la figa e l’ano nello stesso tempo e le spingeva la faccia tra le cosce per raggiungere il clitoride con la punta della lingua. La masturbazione si faceva sempre più spudorata con tutte che dita che affondavano nel succo della donna fino a farla godere con le cosce che le tremavano. Ora era lui a non poterne più, si alza e si tira fuori l’uccello e glielo ficca nella bocca aperta. Roberta era troppo debole per succhiarlo ma lo lasciava fare e questo si rivelò per il marito ancora più eccitante. L’uccello scivolava bene grazie alla saliva abbondante, lui la teneva ferma per la testa per scoparle la bocca. Le urtava il mento con i coglioni, era troppo eccitato e non si curò di urlarle “Porca mi fai venire” mentre lei ingoiava completamente tutti gli schizzi di sperma. Alla fine lei prendendo della carta gli chiede di asciugarle la figa ma lui di nuovo in ginocchio invece di usare la carta le incolla la lingua sul clitoride sempre bello duro per pulirla così, prima di passarle la salvietta e rimetterle le mutandine. Tornando a letto, roberta era certa che il suo antonio avesse visto tutto e si dispiaceva solo che anche lui non si fosse mostrato forse per paura o privacy, ma l'idea della sua patta gonfia la rese pazza di curiosità...mille domande le affollavano la mente....come era sotto il nuovo arrivato? Peloso come sul petto? Indossava slip o boxer? e il culo? era forte e tosto come prometteva? Sperava proprio di scoprirlo quanto prima! Francesco pensava che certo il nipote della moglie era un bel ragazzo e anche molto capace a letto ma ce ne voleva di tempo prima che sarebbe diventato così perverso e il pensiero lo fece sorridere tanto da proporre alla donna di ripetere lo spettacolo una delle prossime sere coinvolgendo anche il giovane per rendere la cosa ancora più interessante e naturalmente lei pensò che non si sarebbe trattato solo del giovane nipote ma chissà forse anche al suo nuovo vicino misterioso piaceva quel tipo di giochi...ma come fare per scoprirlo?
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Gli unici che sembravano aver legato meno fino a quel momento erano i due ragazzi, Carlo e Simone. Certo sarebbe spettato a Simone fare il primo passo, Carlo era timido, l’altro era di casa e in più ora si aggiungeva l’imbarazzo di aver fatto godere la sua ragazza. Temeva proprio di non saper uscire da quella strana situazione e invece si sbagliava. La seconda mattina infatti Simone a petto nudo e solo con uno slip molto aderente dal quale sbucava un ciuffo di peli neri si presentò in camera del ragazzo per fare amicizia. Carlo era affascinato da quel ragazzo così sicuro di sé e così piacente. Luccicava di sudore ma aveva un buon odore. “Ehi amico che ne diresti di uscire insieme qualche volta? Ho delle amiche che ti piaceranno! Vedrai sono simpatiche, ma il problema è che scopano male” “Cosa?” Carlo non poteva crederci, non le bastava quella maiala della sua ragazza? Ma poi pensò che se lei andava in giro a guardare altri uccelli era più che giusto che anche lui facesse lo stesso, in fondo erano giovani e si presentava l’occasione che aspettava, il nuovo amico certamente più esperto avrebbe fatto al caso suo. “Si, vogliono solo essere infilate nella fica! Se lo agitano dentro un paio di volte e vengono…quello che c’è di buono è che hanno sempre voglia”. Simone lo stava trattando già come un vecchio amico e parlando si grattava tranquillamente l’uccello scostandosi le mutande. Carlo vedeva benissimo che era duro. Col dito liberava l’uccello di lato dallo slip e se lo accarezzava, Carlo era veramente imbarazzato ma si stava eccitando proprio come il giorno prima con Tom. Scorgendo l’imbarazzo di Carlo, Simone fu costretto a chiedergli in tono confidenziale se non fosse per caso…vergine, l’altro avrebbe voluto mentire per non fare brutta figura ma vedendo che l’amico insisteva confessò abbassando lo sguardo, vergognandosi della sua età. “Caspita! Beh pazienza sistemeremo la cosa” “Ah si?” disse Carlo cercando di mantenere la calma senza avere minimamente idea di quello che l’altro gli stava per proporre. “Beh si, ti svergino io, sarà più semplice poi con le ragazze, quelle se ne fregano, sono delle cagne e rischieresti di fare brutta figura” “Ma cosa vuoi fare?” “Togliti le mutande vedrai, ti sono amico, la prima figa che mi sono fatto è stata quella di zia Roby ed è stato troppo imbarazzante, dai retta a me, meglio fare un po’ di pratica tra amici, ti puoi fidare” “Ma no non voglio” “Su..oh che verginello che sei” e detto questo si era avvicinato, salito sul letto e gli aveva tolto le mutande in un sol colpo. La situazione lo imbarazzava da morire, avrebbe voluto proporre di chiamare Laura per quello ma non sapeva come. “Non voglio Simone”ma l’altro gli aveva già allargato le cosce tremanti e gli ha guardato l’uccello grosso “Figuriamoci se non vuoi, guardati sei tutto eccitato, t’indurisci come un maiale, sei eccitato ma devi esserlo ancora di più, chiudi gli occhi e immagina che sia una donna” gli passava la mano aperta sul pisello facendolo sussultare “Non voglio sei un ragazzo” senza lasciargli il tempo di parlare ancora gli era salito addosso levandogli anche la maglietta. I grossi coglioni di Simone gli dondolavano sotto gli occhi, sentiva il suo odore intimo, era un odore leggero di sudore, un odore di uomo. In quel momento Carlo immaginò che fosse Laura a scappellargli il cazzo come invece stava facendo Simone. Simone si era messo tra le cosce del nuovo amico e gliele aveva scostate. “Pensa a una donna che ti piace e lasciati fare, guarda che è per te che lo faccio!” Recitava bene il suo ruolo di amico disinteressato ma provava visibilmente piacere in quello che stava facendo. Mentre continuava a toccargli il cazzo, Carlo pensava alla grossa figa della padrona di casa. “No, non voglio” ripeteva lasciandosi fare. L’altro gli scappellava l’uccello tenendolo ben stretto tra le dita. Gli pizzicava la cappella, la masturbava dolcemente con grande abilità. “Dai no, quello no” diceva Carlo ma senza muoversi, senza avere il coraggio di aprire gli occhi per incontrare il suo sguardo. “Cavolo che cappella, è grossissima, mi piacerebbe averla così, Laura aveva ragione”. Sapere che la ragazza aveva confidato al fidanzato quello che avevano fatto eccitò terribilmente Carlo mentre sentiva il fiato di Simone tra le cosce. “Sai devo succhiarti, non sei abbastanza duro, c’è rischio che non riesca ad entrare, veramente non mi piace ma bisogna farlo” “No lasciami” provava a dire Carlo mentre l’altro aveva già iniziato a leccarlo. Non glielo avevano mai fatto. Simone gli avvolgeva il cazzo con la lingua lo mordicchiava, lo aspirava, scendeva con la punta della lingua fino al sedere insistendo. Il cazzo di Carlo s’induriva sempre più suo malgrado. Ora gli aveva incollato la faccia al pene e lo aspirava senza fermarsi. La saliva dell’uno si mescolava ai liquidi dell’altro e gli colava sulle natiche, il suo naso gli strofinava la cappella. L’orgasmo era vicino, il ragazzo non riusciva più a trattenersi. Quindi posa la mano sulla testa dell’amico per spingerla più forte sul suo cazzo. Lui però toglie subito la testa dalle sue cosce fermandolo di botto. “Eh no, non devi venire, non ho finito” “Simone…” “Su diamoci da fare”. Si appoggia la punta rotonda della cappella all’entrata del suo culo. Carlo chiude gli occhi vergognandosi di essersi lasciato andare come uno sporcaccione, come un gay…lentamente l’altro si faceva entrare la mazza nel culo. Il piacere è ripreso per entrambi ma sentivano una resistenza fino a quando l’ano di Simone ha ceduto e il piacere è diventato ancora più intenso, il cazzo di Carlo ora esplorava le parti più interne del corpo dell’amico, le frugavano. Simone cominciava a fare su e giù eccitando l’altro sempre di più, con una mano gli solleticava le palle, scendeva più sotto e gli stuzzicava il buco del culo. Di colpo ha contratto i muscoli anali richiudendoli sulla mazza dura di Carlo. Solo nel momento dell’orgasmo Carlo apre gli occhi per guardare Simone che era esaltato nel vederlo godere senza ritegno. Quando iniziava a sentire dolore con una mano ha aiutato l’amico ad uscire dal suo corpo. “Ecco fatto, non sei più vergine, sei un uomo, potremo divertirci noi due…mi piaci proprio.” Il cazzo di Carlo pieno di sperma si stava lentamente ammosciando e aveva attaccato sopra qualche pelo scuro del culo del compagno. L’orgasmo lo aveva svuotato, sfinito, si toccava l’uccello molle con un’estrema vergogna mentre Simone lasciava la stanza per raggiungere la fidanzata che aveva spiato tutto. “Allora ti è piaciuto Laura? Ma ti sei masturbata, sei una sporcacciona!” “Cazzo hai visto come ha goduto?” ha risposto lei ridendo.
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16 anni fa
joshina,
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16 anni fa
SexyCommunity, 35
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Maristella
Maristella
Questa storia è un po’ diversa dalle solite che scrivo. Inizialmente era partita con l’essere un racconto sm, poi la trama ha iniziato ad andare alla deriva per conto suo. Spero che vi piacerà comunque. Come sempre resto in attesa di commenti, critiche e suggerimenti.
Di tom [email protected]
Conobbi Maristella (o Mariastella, come fu erroneamente registrata dalla guardia medica la notte in cui fu ricoverata) un venerdì sera, poco dopo l’ora di cena. Mi trovavo all’ospedale per effettuare il consueto giro delle viste. Era l’ultimo della giornata, poi me ne sarei andato a dormire a casa mia. Per altre dodici ore niente più malati, vomito, padelle e degenti in crisi d’astinenza.
Maristella alloggiava nell’ultima sala del corridoio. La sua camera contava due letti, uno era vuoto, l’altro lo occupava lei, rannicchiata sotto le coperte e in un angolo del materasso, quasi provasse vergogna a trovarsi lì, in quel momento e in quello stato. E’ una cosa che capita frequentemente, più frequentemente di quanto si creda; molti ricoverati pensano che la loro malattia sia una sorta di macchia su quella fedina penale che è la vita. Prendono la degenza come un’umiliazione, un loro fallimento personale. Come se una cardiopatia, un cancro o il diabete fossero un crimine da scontare. Cosa angustiasse la ragazza, poi, neppure lo sapevo. Si trovava nel reparto di chirurgia, convalescente per una banale operazione alla mano. Lo lessi nella cartella clinica.
“Buonasera” salutai.
Maristella sollevò impercettibilmente il suo sguardo e mi fissò in silenzio. Pareva un coniglietto spaventato di fronte alla faina di turno. Avrei voluto dirle che non mordevo.
“Lussazione delle falangi…a tre dita” dissi “Adesso sta meglio?”
La ragazza annuì.
Sotto l’impersonale luce al neon dell’ospedale stentai a riconoscerne la bellezza. Maristella mi sembrò una ragazza come tante altre. Non brutta, ma neppure bellissima. Si sarebbe potuta facilmente confondere con la massa.
“Come te le sei procurate?” chiesi.
Lei scosse la testa.
“Le lussazioni, intendo” ripetei “Come te le sei procurate?”
“Non ha importanza” accennò lei, timidamente.
“Beh, potrebbe averne…tu dimmelo, poi lascia giudicare a me. Sono o non sono un dottore?”
“Sono caduta dalle scale”
“Ah…lussazioni insolite, per una caduta dalle scale”
“E’ andata così” disse lei. Si voltò dall’altro lato del letto e rimboccò le coperte fin quasi al naso. Non aveva voglia di parlarne. Per nulla.
“E’ venuto qualcuno a trovarti?” chiesi.
Scosse il capo. No, nessuna visita per Maristella.
“Capisco” conclusi “Ti lascio riposare, allora. Buona sera”
Me ne andai in silenzio, dopo aver riposto la cartella clinica nell’apposita cartelletta ai piedi del letto.
La rividi solo due giorni dopo, poiché il sabato era il mio giorno libero. Mentre entravo nella stanza di Maristella vidi un poliziotto in divisa ed un uomo in borghese appoggiati al muro, proprio di fronte alla porta della stanza. Parlottavano a bassa voce come se non avessero voluto farsi udire dalla ragazza. Parlottavano di un “picchiatore”.
Mi avvicinai per chiedere spiegazioni. In fondo quello era un ospedale ed io un dottore. Nessuno mi aveva avvertito di una visita programmata delle forze dell’ordine.
“C’è qualche problema?” domandai.
“Lei è un dottore?” mi domandò l’uomo in borghese. Avrei compreso poco dopo che si trattava di un ispettore di polizia.
“Sì. Sono un chirurgo. Conoscete la ragazza della 16?”
“Sì”
“Mmmm…dovrei essere messo al corrente di qualcosa?”
Già mi figuravo che l’apparentemente innocua Maristella fosse una specie di criminale incallita, roba da BR o simile…
“Dovevamo fare solo alcune domande alla ragazza” disse l’ispettore. Poi, senza girarci troppo intorno “Quei lividi che ha addosso…crediamo che non se li sia procurati cadendo dalle scale”
“Ah, no?”
“No, lei è un dottore…avrà già visto donne vittime di violenze domestiche”
“A dire il vero no” risposi. Io mi occupo di aprire toraci a furia di bisturi. Smanetto negli organi interni come un cieco che ha perduto una monetina sul marciapiede.
“E’ una brutta storia” intervenne l’altro poliziotto.
“E’ stato il marito?” chiesi.
“Chi altri?” disse l’ispettore, come se quella fosse la cosa più ovvia del mondo.
“L’avete arrestato?” chiesi ancora.
“Senza una denuncia da parte di lei non possiamo fare nulla”
“E lei non apre bocca…” disse l’altro.
“Capisco” dissi “Le avete già parlato?”
“Sì”
“Posso vedere se con me sarà più loquace” conclusi.
“In questo caso buona fortuna” sbuffò l’ispettore “Quella lì ha paura della sua stessa ombra”
“Me ne vuoi parlare? Qualunque cosa tu mi dica, se non vuoi, non uscirà da qui”
Eravamo soli, io e lei. Di fuori, nel corridoio, il Venturini vomitava l’anima davanti alla statua della Madonna. Le infermiere non ne potevano più di raccattare i suoi succhi gastrici. Ormai il loro odore aveva impregnato quel budello dell’ospedale con un tanfo insopportabile. Povero Venturini, rincoglionito d’un ultranovantenne con un Parkinson talmente grave che il suo tremolio lo registrava pure l’osservatorio sismologico dell’Università!
Maristella non diceva sì e non diceva no. Aveva un disperato bisogno di sfogarsi con qualcuno e un’altrettanto grande paura che la costringeva a non farlo. La contraddizione parlava per lei; la sua bocca diceva che non sapeva nulla di mariti violenti, botte e minacce, i suoi occhi pregavano affinché qualcuno condividesse con lei il macigno che fino a quel momento aveva portato in totale solitudine.
Devo dire di non essere un gran conoscitore della psiche umana, in special modo della psiche femminile…ed in special modo ancora della psiche femminile di donne che hanno subito maltrattamenti. Com’è possibile che una ragazza come Maristella si omologhi al ruolo di vittima designata nei confronti di qualcuno che, visto come la mena, sicuramente non la ama? Cosa la trattiene dal denunciarlo? Dal fuggire da quella casa? Dal chiamare un amico, un parente in grado di prendere le sue parti?
Perché intestardirsi ad alloggiare all’inferno, quando la porta d’uscita è lì a due passi? Non lo so e non capisco. Forse teme di non essere creduta e che il caro maritino gliela farà pagare per averlo “sputtanato” in giro? Forse teme una rappresaglia ancora più violenta non appena rimetterà piede in casa?
Fatto sta che Maristella, più la guardo e più mi si presenta come un enigma. E’ una bella ragazza. E’ giovane, carina, capelli lunghi fino alle spalle e occhi nocciola da cerbiatta. Forse un po’ magrolina, per la sua altezza, ma fisicamente tutt’altro che da disprezzare. Conosco ragazzi più e meno giovani che si stenderebbero in una pozzanghera motosa a mo’ di ponte, per non farle sporcare le suole delle scarpe…e invece nulla…Maristella sta col tipo prepotente. Quello dal manrovescio facile. Quello che la rispetta come un Mocio Vileda usato. E, inspiegabilmente, qualcosa la trattiene dal cambiare aria.
Come ho detto, non sono un gran conoscitore della psiche femminile.
A suon di tentativi, comunque, la convinco ad aprire bocca. Perché Maristella non è stupida. Ha voglia di parlare. Di confidarsi con me. Non si fida ancora. Non completamente. Lì per lì non ne comprendo il perché…poi, pian piano inizio a capire. Per lei io sono solo un dottore. Uno che fa il suo lavoro. Non mi sto interessando veramente a lei, lo faccio solo per completare quelle otto canoniche ore di servizio che mi separano dall’andarmene a casa a farmi una doccia. Quando mi sarò fatto dire quel che voglio, per lei non cambierà nulla. Ritornerà dal marito manesco a riprendere tante botte. Allora perché parlare, si domanda lei. Tanto vale tener il becco chiuso e sopportare il clima che si respira a casa. Menata sì, menata e umiliata no.
Ma io non demordo. Le dico che mi sto interessando al suo caso, ma non per dovere professionale. Il giuramento di Ippocrate non c’entra nulla. Le dico che ho un motivo personale per farlo…
Perché è assai bella e perché sono single
…e cioè che quando ero piccolo mia madre…eeeehhhh, quante gliene ha fatte passare mio padre…
Ballista
“E tu cosa facevi?” chiede Maristella “Quando tuo padre…”
“Eh, mi nascondevo, piangevo…le solite cose, insomma” Non ve la faccio lunga. Le racconto un sacco di frottole del menga.
“E’ cominciata qualche settimana dopo il matrimonio”
Le parole le escono di bocca tutte assieme, come se quella fosse una verità scomoda da pronunciare. Una verità che se proprio deve uscire allora tanto meglio se esce in fretta in una sola frase.
Racconta a lungo e io la sto a sentire in silenzio.
Franco lo conobbi al liceo. Era uno dei tipi fighi della scuola, hai presente? Uno di quelli che gira con la giacca di pelle, la moto truccata e risponde male pure ai professori. Rispetto alla media degli altri ragazzi dimostrava quatto o cinque anni di più…noi ragazze stravedevamo per lui. Iniziammo a fare sesso subito dopo esserci conosciuti, subito dopo esserci messi insieme. Anche allora era uno che a letto voleva comandare tutto lui. Non che fosse violento…non come ora, almeno…ma insomma, sapeva quello che voleva e lo prendeva senza farsi troppi problemi. La prima volta eravamo al cinema. Stavamo guardando non ricordo più neppure che film.
Ad un certo punto lui mi dice “Questa merda mi fa dormire. Dai, datti da fare tu…” e mentre lo diceva mi appoggiò la mano sulla nuca e mi spinse la testa verso il basso. Non c’era molta gente, nel cinema, ed era molto buio. Franco mi strusciò la patta dei pantaloni sulla faccia. Mentre lo faceva sentivo il suo membro che diventava sempre più duro.
“Hai mai lavorato di bocca?” mi chiese.
Ed io “No, mai”.
“Ti insegno. Vedrai che ti viene bene”.
Si tirò giù la cerniera con una mano mentre con l’altra continuava a forzare la mia testa sul suo bacino. Mentre lo faceva non mi guardava neppure. Mi stava semplicemente adoperando per godere. Ero uno strumento di piacere, per lui, e niente di più. Il suo pene era già molto duro, quando tirò giù l’elastico delle mutande. Mi schizzò letteralmente in faccia. Era la prima volta che lo prendevo in bocca ad un ragazzo. Mi avvicinai con le labbra mezze chiuse e lo baciai.
“Apri la bocca” ordinò Franco. Io lo feci. Immediatamente sentii la cappella che mi entrava fra le labbra.
“Lecca” mi disse con fare altero.
Per dargli piacere feci come mi aveva detto. Non avevo molta esperienza e si vedeva. Cercavo di fare del mio meglio perché non volevo deluderlo. Non volevo che il ragazzo più carino della scuola si sbarazzasse di me al primo appuntamento, dopo aver sognato di essere la sua girlfriend per due anni. Lo lavorai di lingua e di labbra. Facevo quello che le cassette porno, le poche che avevo visto negli ani passati, mi avevano “insegnato”. Andavo su e giù, fino alle palle e risalivo fino alla punta. Al momento di staccarmi dal boccone mi rituffavo verso di lui fino a prenderlo completamente in bocca. Franco gradiva. Lo sentivo da come respirava. Lo sentivo dal movimento delle sue dita fra i miei capelli. Non era un movimento delicato. No, Franco mi premeva la testa non per accarezzarmi, ma solo per evitare che la mia bocca si rifiutasse di eseguire il compito che lui le aveva assegnato. Ma in quel momento non pensavo di scappare. Volevo terminare il mio compito e farlo per bene. E brava lo ero davvero, come ti ho detto, perché Franco si degnava di usare la mia bocca e la mia lingua per godere. Quando sentii che il suo respiro iniziava a diventare affanno ed i muscoli ben scolpiti dell’addome si contrassero, pensai che Franco fosse sul punto di venire. Ero pronta a sfilarmi ad un suo cenno. Invece, quando avvertii qualcosa di bagnato percorrermi il palato, la sua mano era ancora ben lungi dall’aver abbandonato la mia testa. Lo sentii irrorare il mio palato. Cercai allora di sollevare la testa.
“Cazzo fai?” disse lui, spingendomi con forza la testa verso il basso, verso il suo membro. Bevvi tutto. Tossii e inghiottii. Franco mi premette la nuca fino ad infilarmi tutto il suo pene in bocca. Il mio naso affondava fra i suoi peli, i suoi testicoli strofinavano i miei occhi. Per qualche secondo perdetti la percezione di dove eravamo e di cosa mi stava accadendo. Eravamo solo io, una foresta bruna davanti al mio volto e una cosa dura e grande che violentava la mia bocca.
“Ecco…adesso ti puoi sfilare” disse lui, quando la mia gola ebbe inghiottito tutto lo sperma prodotto dalle gonadi.
“Vatti a dare una ripulita, Mari, che poi ce ne andiamo. Questo film è un pacco assurdo”
E quella fu la nostra prima uscita. Rispetto a quel che sarebbe avvenuto da lì a poco era ancora nulla, ti assicuro.
Le sue pretese in campo sessuale rimasero le stesse per i primi due anni. Lentamente, però, la sua personalità prese il sopravvento. Io ero la sua ragazza, ma lui non era il mio ragazzo. Quando uscivamo in coppia lui camminava davanti a me. Frequentavamo i suoi amici, quasi mai le mie amiche. Quando mi presentava ad uno sconosciuto non si degnava di guardarmi, raramente mi rivolgeva la parola in pubblico. In genere ero lasciata lì, come un cappotto nell’armadio, finché non aveva terminato di monopolizzare la piazza con la sua baldanza ed i suoi modi da primadonna. Poi, semplicemente, al termine della serata mi veniva a riprendere e ce ne andavamo. Le mie amiche mi avevano accennato qualcosa al riguardo delle sue amanti.
“Franco ha altre donne. Si vede con quella e con quell’altra…”
Credo che la mia sottomissione fosse iniziata già allora. Perché dico questo? Perché non cercai di scoprire la verità, se Franco mi tradiva per davvero oppure no. Occhio non vede e cuore non duole, si dice. Ecco, per me era così. Mi voltavo dall’altra parte e facevo finta di nulla.
Fu lui a decidere che ci saremmo dovuti sposare. Decise anche quando. Avevo vent’anni, allora, e stavamo insieme da tre. Non ebbi nulla da replicare. Mi adattai pure a quella decisione. In fondo perché no? Aveva un buon lavoro, né meglio né peggio di altri. Avremmo abitato in un affitto in periferia, né più bello né meno bello di altri. Avremmo avuto un gatto, una utilitaria e qualche soldo da parte. Avrei terminato gli studi all’Università, facoltà di Scienze della Formazione, e mi sarei cercata un lavoro pure io. Franco era il lato forte della coppia, ma in quante coppie l’uomo è quello che comanda? In tantissime. Eppure non ci sono problemi. Non mi aveva mai picchiata, fino ad allora. Si faceva quel che diceva lui e tanto bastava perché la vita andasse avanti, in un modo o in un altro.
Ma dopo il matrimonio le cose cambiarono. E cambiarono in peggio.
Credo che la fede al dito rappresentasse un messaggio, per lui. Voleva dire che io gli appartenevo completamente. Era una specie di contratto. Col matrimonio mi aveva acquistato. Al ritorno dalla luna di miele ebbi la dimostrazione che Franco faceva sesso con altre donne.
Nel giro di un mese i nostri rapporti passarono da uno ogni due giorni a uno ogni trenta giorni. Per il resto, Franco usava solo la mia bocca. E’ quasi buffo da raccontare. Tornava a casa e la prima cosa che faceva era costringermi ad interrompere qualunque altra mansione stessi svolgendo in quel momento…fosse studiare, cucinare o farmi la doccia…e piantarmi il membro in bocca. Sia che lui rimanesse in piedi o che si mettesse seduto, dovevo inginocchiarmi quasi fossi la sua schiava e succhiarglielo fino a farlo venire. Naturalmente, nella mia gola.
Gli piaceva farsi leccare le palle e me lo chiedeva di continuo. Una sera, non contento di come avevo cucinato, mi rimproverò dicendomi che per una settimana, mentre lui mangiava, io sarei dovuta stare sotto al tavolo a fargli un pompino. Credevo stesse scherzando. Prima che la mia faccia fosse raggiunta dalla sua mano lo credevo veramente.
Quella fu la prima volta che mi picchiò. Per sette giorni Franco tornava ed io gli facevo trovare la tavola apparecchiata, servivo in tavola e mi andavo ad accucciare fra le sue gambe. Lui, nel frattempo, aveva provveduto a togliesi i pantaloni, la camicia e le mutande. Mi metteva il membro dritto di fronte al viso e cominciava tranquillamente a mangiare.
“Sai cosa fare. Lecca” ordinava.
Mentre obbedivo, Franco mi scherniva con battute e frecciatine alle quali non replicavo quasi mai se non per rispondere “Sì, Franco”
Immancabile la bevuta di sperma al termine del mio servizio. Siccome aveva le mani occupate con le posate, non potendo spingermi la nuca verso di sé, Franco era solito stringermi la testa fra le sue cosce. Si liberava a suo piacere e poi mi lasciava. In genere, avendo sbrigata l’incombenza del pompino prima del termine della cena, Franco esigeva che coadiuvassi ulteriormente il suo pasto massaggiandogli le palle con la lingua o con le labbra.
Ricordo che una volta, eravamo in salotto, mentre io lo servivo come era suo solito costringermi a fare, lui telefonò a qualcuno. Non mi disse che fosse l’interlocutore, né la distanza dal cellulare mi poteva permettere di udire il timbro di voce dell’altro, ma sono sicura che si trattasse di una delle sue amanti. La chiamò “cara” e poi “ci vediamo al solito posto”. Non avevo mai pianto, con il membro di Franco fra le labbra. Mai, fino a quel giorno.
Ma quando disse “Sì…beh, puoi indovinare, no? Cosa vuoi che faccia? Ti ho detto cos’è che sa fare per bene, te lo ricordi? Sì, anche adesso. No, con te no, figuriamoci! Sì, sì…a domani. Un bacio”
Mi venne in bocca in quel momento. Copiosamente. Stava parlando con la sua amante. Quella alla quale “no, con lei no …non la costringerebbe a fargli un pompino…figuriamoci”. E nel frattempo sua moglie, quella che sanno tutti cosa sa fare meglio, era prostrata a leccargli il cazzo.
Era troppo anche per me. Franco non se ne accorse. Se se ne accorse credo che non gliene importò più di tanto. Quelle che scendevano sulle mie guance non erano gocce di sperma. Erano lacrime.
Avevo ventidue anni quando anche i pompini non sembrarono più in grado di placare le sempre più bizzarre esigenze del mio “uomo”.
Ormai sembrava che la mia presenza gli fosse venuta a noia. Forse le sue amanti lo soddisfacevano meglio, sia di bocca che di vagina. Non lo so. So che Franco iniziò a degnarsi sempre più raramente della mia lingua. Il nostro rapporto stava per conoscere un nuovo stadio della degradazione. Da fidanzata ero diventata la sua troia succhiacazzo, adesso sarei stata la sua domestica. La sua sguattera a tempo pieno. Franco diventò sempre più esigente. A livello di casa dovevo sbrigare tutto io. Faccende domestiche, cucinare, stirare, pulire, fare il bucato e chi più ne ha più ne metta. Lui non muoveva più un dito. E poi, come è nella migliore tradizione degli abusi di coppia, aumentarono anche le botte. Se tornava nervoso da lavoro trovava sempre da ridire su come era stato passato il cencio sulle scale o come era stata stirata la sua camicia.
“Guarda il colletto, cazzo!” urlava “Ma io mi faccio un mazzo così per guadagnare due soldi e tu che cazzo fai? Come faccio ad andare a lavoro con questa cazzo di camicia? Eh?”
Frequente anche il rinfacciarmi che io ero quella che “Ancora a scuola, vai! Ma chi li riporta i soldi a casa, eh? Io lavoro per tutti e due! Almeno tu facessi quello che ti chiedo, ma no! Nemmeno quello! Allora mi devo incazzare! Dimmelo che vuoi farmi incazzare!”
Nei primi tempi la rabbia passava con un pompino. Magari un pompino rabbioso, di quelli in cui Franco, per spregio, mi fotteva fino in gola, umiliandomi nello sborrarmi sul palato. Ma quando la mia bocca cessò di essere così appetibile per i suoi istinti, non vi fu altro che gli schiaffi e i cazzotti.
E lì iniziò la vergogna.
Uscivo sempre meno spesso, da quell’appartamento. I lividi che avevo sulla faccia…erano come un segnale che avvertiva gli altri di quello che ero. Una donnaccia. Una che si fa mettere le corna. Una che non sa fare i lavori domestici. Una che scontenta il marito ogni sera, perché il marito lavora e io no. Una cornuta succhiacazzo che non guadagna il becco d’un quattrino e fa la mantenuta.
Una che il marito punisce, perché in fondo quello che riporta a casa il pane è lui.
Il secondo anno di matrimonio fu una buona scuola. Mi insegnò a subire in silenzio. A sopportare. E a convincermi che se ero sprofondata in quell’incubo, in fin dei conti, era solo colpa mia.
Ricordo che una volta se la prese con me perché la bolletta del telefono era, secondo lui, troppo cara.
“Stai tutto il giorno a parlare con tua madre! Ecco perché questa bolletta è così salata! Di cosa avrete da parlare, poi!”
Mi punì quella sera stessa, a letto. Prima mi prese in bocca, violentemente e con il sommo scopo di umiliarmi e farmi male, poi mi costrinse a stendermi sotto le coperte standomene tutta rannicchiata in fondo al letto. Dovevo trascorrere tutta la notte con la faccia sul suo “pacco mutande” come lo chiamava lui, pronta a soddisfarlo di lingua non appena ne avesse avuta necessità. Mi usò due volte, durante la notte. La prima volta fu poco dopo l’una. Sentii un forte dolore al petto, dove Franco mi aveva colpito con un colpo di ginocchio, poi la sua mano mi afferrò per la testa e mi premette con forza contro il suo bacino. Il suo membro era ancora molle. Si vedeva che non aveva alcuna intenzione di godere. Il suo solo scopo era quello di farmi sentire ancor più troia di quanto già non mi sentissi.
“Mastica il bastone, puttana!” disse con rabbia.
Me lo infilò in bocca talmente in profondità che pensai mi sarebbero scese in gola persino le sue palle. Entrava e usciva con foga, meccanicamente, colpendomi il palato con l’apice del pene quasi fosse un pistone. Cercai di dare a quel movimento un ritmo più tollerabile trattenendo l’andirivieni dei suoi lombi con le mani. Franco mi prese le mani e me le fece scendere alle sue cosce, poi mi schiaffeggiò due volte e mi afferrò per i capelli.
“Cazzo fai, stronza? Continua a pompare!”
Non contento del servizietto, si pulì l’apice del membro sporco di saliva e qualche traccia di sperma sui miei capelli e sul mio viso.
“Ora lo riprendi in bocca e te ne stai senza fiatare fino a domani mattina” mi ordinò “Ma non muovere la lingua. Lo so che ti piacerebbe, sei una prostituta mancata. Voglio solo che me lo tieni in bocca. Per stanotte non ti ci sborro più, in quella cazzo di gola. Non sei degna neppure di questo”
Feci come mi aveva imposto. Immobile, silenziosa. Stavo attenta a respirare il più piano possibile perché avevo paura che il mio solo alito tiepido potesse solleticare il suo pene e svegliarlo. Si sarebbe arrabbiato di nuovo con me. E mantenevo ferma la lingua meglio che potevo. Avevo paura persino ad inghiottire la saliva. Lasciavo che essa fluisse dalla fessura delle labbra fino a sgrondare sul materasso.
La mattina successiva Franco si svegliò di buon ora. Lo sentii sbadigliare rumorosamente. Accortosi che avevo mantenuto la mia posizione per tutta la notte e senza neppure dormire per un istante, scostò le lenzuola e mi fissò da sopra con fare cattivo.
“Lo dicevo io, che hai sbagliato mestiere. Guarda se all’Università c’è un corso per battona da strada. Ti darebbero la laurea ad honorem” disse “Visto che la mia stecca ti piace tanto falla spurgare nella fogna”
Sapevo già cosa fare. Per la terza volta dalla sera precedente mi ingegnai a fare un pompino da manuale all’uomo che mi aveva eletta ad elettrodomestico casalingo.
Anche questa volta venne dentro la mia bocca. Tanto per inventare una novità sul tema mi fece tenere in bocca lo sperma finché non si fu lavato. Poi mi disse di preparargli la colazione, sempre senza sputare né ingoiare quel repellente liquido pastoso.
Dopo quasi mezz’ora di quella tortura -avevo già i conati di vomito- mi disse di inghiottire fino all’ultima goccia.
La settimana passata ho finalmente incontrata la sua amante, o almeno una delle sue amanti. E’ una bionda longilinea e molto bella sia di viso che di corpo. Non so quanti anni abbia. Ne dimostra una ventina, ma potrebbe averne qualcuno di più. Franco mi ha chiamata sul tardi.
“Sto per arrivare a casa. Non sono solo e non voglio che tu ti faccia trovare in giro. Vattene da tua madre, nasconditi sotto al letto, nello sgabuzzino o chiuditi in garage. Non mi importa cosa farai, ma voglio casa libera, ci siamo intesi?”
Non mi diede tempo di replicare e attaccò il telefono.
Così mi nascosi nello sgabuzzino. E’ una stanza piccola, ma abbastanza ariosa, ingombra di roba ma sufficientemente ampia da ospitare due o tre persone.
Mi nascosi lì ed attesi il ritorno suo e del misterioso ospite. Lo sentii rientrare pochi minuti più tardi con questa bella bionda.
Non erano ancora entrati e già le loro labbra erano incollate le une alle altre. Stentavo a ricordare l’ultima volta in cui io e Franco eravamo stati così. Forse non c’era mai stata.
La ragazza -Monica, intuii che si chiamava- cenò a tavola con mio marito. Parlarono del più e del meno, dell’azienda del padre di lei e di me. Sì, anche di me. Franco le disse che non c’era problema se si incontravano a casa nostra, perché “quella cornuta”, cioè io, sapeva già ogni cosa.
Andarono in salotto e dai gemiti che udii compresi che stavano facendo l’amore. Stessa scena a letto. Il nostro letto.
Ma il momento clou della serata era là da venire. Franco si era accorto che la mia macchina era ancora in garage, quindi non potevo essere tornata dai miei. Guardò sotto al letto e non mi trovò. Allora venne a cercarmi nello sgabuzzino. Sentii aprire la porta. I miei occhi non erano ancora abituati alla luce che la sua mano mi prese per i capelli e mi trascinò fuori, sbattendomi in ginocchio sul pavimento. Di fonte a me vidi le splendide gambe di Monica. Calzava scarpe decolletè molto costose e in breve capii come mai Franco le riservasse un trattamento così tenero e scrupoloso. Era la figlia del suo dirigente.
Monica era una ragazza viziata. Mi guardò sghignazzando dall’alto del suo metro e ottanta, indicandomi con un dito.
“Tua moglie?”
“Sì” disse Franco.
“La fai dormire nel ripostiglio?”
“Ogni tanto. Quando non fa la brava”
Mi prese per il bavero della camicia e mi spinse in basso, proprio accanto ai piedi della sua amante. Monica allungò una gamba e mi strofinò il dorso e la suola della scarpa sulla faccia. L’odore del cuoio mi raggiunse le narici.
“Dai, mogliettina…saluta come si deve” disse Franco.
Me ne rimasi zitta come un pesce. Non avevo bisogno di parlare. Sapevo cosa volevano quei due. Volevano solo umiliarmi. Perciò feci per loro un piccolo show. Mi prostrai di più e andai a posare un bacio sulle scarpe della donna. Monica scoppiò a ridere come una pazza. Ruotò il piede e mi ritrovai davanti al volto il tacco e la suola. Baciai anche quella. Il tacco, invece, lo succhiai come un membro maschile.
“Vedi come pompa bene?” disse Franco “E’allenata. Qualunque oggetto di forma fallica tu gli metta davanti al viso, la sua reazione è sempre quella”
“Ah, sì?”
“Vuoi vedere?”
“Dai! Certo che voglio vedere! Fottila in bocca!”
Franco non si fece pregare. Benché, come ho detto, non adoperasse più la mia lingua come durante i primi anni di matrimonio, di tanto in tanto non disdegnava di somministrarmi la sua dose di sperma.
Mi fece fare un pompino davanti a Monica, mentre quest’ultima, al suo fianco, si strusciava languida contro le sue spalle, baciandolo con trasporto.
Il piacere di quell’uomo mi espose in bocca, facendomi tossire e causando un’ennesima ridda di risa dalle bocche dei miei padroni.
Dopo il servizio a Franco fui mandata a sciacquarmi la bocca con l’ordine di tornare in camera al più presto. E venne anche per Monica il momento di usarmi per il proprio piacere. Quando fui di ritorno in camera era distesa sul letto a pancia in giù. Pretese, sotto lo sguardo attento di Franco, che io le baciassi i glutei, che glieli leccassi, che mi trasferissi al solco fra le natiche e che lì iniziassi da principio. Prima i baci, poi dei colpetti di lingua ed infine lappate lente e ampie.
“Mmmm…mi sto bagnando” disse sorniona “Ci sa fare, la mogliettina!”
Franco era dietro di me. Con una mano mi spingeva la testa fra le chiappe dell’amante. Ad un certo punto Monica fece un cenno con la mano e lui mi tirò indietro. La donna si voltò rivolgendo verso di me il suo sesso.
“Ora leccami lì” ordinò.
Non l’avevo mai fatto. Non avevo mai leccato il sesso di un’altra donna. Dentro di me ebbi un moto di repulsione e feci per allontanarmi. La serata, a giudicare dall’espressione piena di libidine di quei due, era appena iniziata. Per me, invece, terminò in quel preciso istante.
Franco non poteva sopportare una così maldestra ribellione da parte del suo oggetto. Mi colpì con un pugno così forte da staccarmi i piedi da terra. Sbattei contro il comodino e svenni. Per rallentare la caduta mi lussai le dita. L’ultima cosa che ricordo fu l’immagine di Monica, bellissima e sensualissima, distesa sul mio letto completamente nuda che massaggiava la sua vagina in attesa della mia lingua.
“E poi?” chiesi.
“E poi mi sono risvegliata in ambulanza”
“Ti hanno portata direttamente in ospedale?”
“Sì”
“Lo hai denunciato?”
“No”
“Fallo”
“No”
“Fallo. E’ meglio”
“Voglio solo tornare a casa, adesso” disse Maristella “Ho fatto male a raccontare tutto ad un estraneo”
“Rispondi sinceramente. Come mai non ti sei mai allontanata da quell’uomo?”
“Non…”
“Tornerai da lui?”
La ragazza abbassò lo sguardo. Era un sì. Inequivocabile.
“A farle da serva e sacco per gli allenamenti?”
“…”
“E a leccare le natiche alla sua amante”
“…”
Non era una situazione semplice. In questi casi forze dell’ordine e assistenti sociali servono a poco, se la vittima non fa il primo passo…non è detto che servano a molto neppure se la vittima si ribella, compila una denuncia in regola e cerca di cambiare aria! Figuriamoci se decide di subire passivamente ogni sopruso!
Ma certe situazioni possono essere risolte anche per vie traverse e non del tutto ortodosse, qualche volta. In particolar modo se un professore di medicina s’interessa al caso di una paziente che riesce a conquistare il suo affetto.
“Rispondi solo a questo, Maristella. Se io ti dicessi che c’è un modo per non avere più nulla a che fare con Franco, se ti dicessi che lui e tutto il marciume che gli gravita attorno scompariranno dalla tua vita, ora, per sempre e in maniera definitiva…se io ti dicessi che quando deciderai di accettare il mio aiuto, in alcun modo dovrai avere da temere le sue ritorsioni e le sue vendette, allora acconsentiresti a dire di sì alla mia proposta?”
La ragazza sollevò lo sguardo. Per la prima volta da quando ero entrato nella sua camera scorsi in lei un fioco bagliore di entusiasmo.
Non mi rispose, ma ciò non aveva importanza. Questa volta decido per lei, mi dissi. Ma a differenza del bastardo che la attendeva a casa per riprendere a picchiarla, non lo avrei fatto per recarle un torto.
Con qualche imbroglio alla mutua e una parolina buona al primario, non è difficile inventare una complicazione osteo-muscolare abbastanza grave da richiedere due settimane di degenza. Maristella trascorre due settimane all’ospedale. Non un bel posto, lo ammetto, ma sempre meglio di una palestra domestica dove vieni adoperata come pungiball. Contemporaneamente, il signor Franco viene richiamato dalla locale sede dell’ASL per ricordargli che, diventando donatori di sangue, si può fruire di un controllo gratuito sullo stato di salute del soggetto. Dai test per il controllo della sieropositività all’emocromo. Si sa che per una persona che fa sport è importante.
“…poi, mica uno deve andare a donare sangue tutti i mesi…basta anche una fialetta oggi e una fra sei mesi…”
“E tutti gli esami gratis?” chiede Franco.
“Come no! Diventare donatori conviene!” assicura un misterioso addetto dell’ASL di cui nessuno conosce nome o generalità.
Ma i risultati del signor Franco sono alquanto bizzarri. Epatite B conclamata. Ricovero d’urgenza e senza indugi. Poi iniziano gli esami in una struttura adeguata, gli accertamenti sullo stato di progressione del virus ecc ecc…Una flebo qua e una flebo là il signor Franco, invece di migliorare peggiora sempre più. Nell’arco di dieci giorni subisce un tracollo da piaga biblica. Una vera disdetta, per un ragazzone così alto e in salute…
L’ultima volta che lo vedo va per un trapianto del fegato. Chi l’avrebbe mai detto che i metalli pesanti nel sangue facciano quest’effetto? Ho conosciuto anche la signorina Monica. E’ venuta un giorno a trovare Franco. Non l’ha trovato bene. Niente più fascino, muscoli e batacchio duro come legno…per la bionda figlia di papà poco ne viene. Basta cambiare amante. Ma intanto il signor Franco perde il lavoro. E con quello la sua dignità. Senza la sua prepotenza chi ha più paura di lui? Ora è lui a temere gli altri.
Maristella ha ottenuto il divorzio. Ora è libera di andare con chi le pare e piace. Stiamo insieme da un paio di mesi, non so quanto durerà e se durerà, ma per ora ce la passiamo bene. Si sta riabituando ad avere un uomo che prima di chiedere qualcosa dice “per favore”. L’unica cosa che le ho imposto, per così dire, è di riprendere i suoi studi all’Università. Almeno la laurea Triennale. Le mancano pochi esami e la tesi. Credo le farà bene ricordare le vecchie abitudini, riprendere in mano i libri, concentrarsi su qualcosa che non siano lividi, lussazioni e pompini. Farà bene alla sua autostima.
Staremo a vedere come andrà a finire.
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16 anni fa
tom,
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Ultima visita: 16 anni fa
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Una vacanza diversa (voyeurismo)
Roberta aveva dormito poco e male ripensando a quello che era successo e più pensava al ragazzo che dormiva nella stanza accanto più si eccitava, non riuscì a trattenersi e con il marito che le dormiva accanto prese a masturbarsi con la mente che vagava sulle possibilità di potersi godere ancora il ragazzo proprio con la compiacenza del marito,e magari chissà anche lui avrebbe potuto assaggiare il corpo della giovane Laura, lei non ci trovava nulla di male e del resto era stato proprio Simone a provocarli dicendo che non sarebbe stato geloso, i suoi pensieri si facevano sempre più perversi quando con due dita infilate in fondo alla vagina colante e uno della stretta apertura anale si ricordò che gli ospiti sarebbero stati in 3….Carlo…come sarebbe stato…era carino…disponibile e magari favorendo l’amicizia con quel porco del nipote ci sarebbe scappato anche qualche gioco in 3…era troppo, venne senza controllo e senza essere sicura che il marito accanto non si fosse accorto di nulla…
La mattina si ritrovò sola in casa con Simone mentre attendevano l’arrivo degli altri e di Tom un ragazzo di colore assunto come aiuto domestico in previsione del gran numero di ospiti…Simone si sedette in cucina per la colazione e quando la zia si avvicinò per servirgliela una mano del giovane già voglioso di prima mattina si introdusse sotto la gonna di lei, Roberta con qualche difficoltà riuscì a levarla ma lui le chiese: ”Perché fai così, non ti va?” “Non è ne l’ora ne il posto e poi stanno per arrivare gli altri” “Ma che momento e momento io ti conosco quando si tratta di…non ti tiri mai indietro” “No non è vero e poi adesso non mi va” “Ma lasciati andare, nessuno ne saprà mai nulla te lo giuro” e senza finire la frase aveva già introdotto di nuovo la mano sotto la gonna. “Lasciami fare zia, sei troppo bella” e la sua voce era già troppo eccitata per tornare indietro. La mano era arrivata al bordo delle mutandine due dita si erano infilate sotto e stavano esplorando i primi riccioli, lei gli scostò di nuovo la mano ma lui era troppo eccitato per arrendersi. “Sono sicuro che sei ancora quella donna calda che conoscevo, dai non fare tante storie” e invece era proprio quel gioco di resistenza che stava eccitando ancor di più la debole Roberta, quella mano aggressiva vinse e lei allargò le gambe sentendo che la mano si stava avvicinando alle mutandine, si stava bagnando e cercava ancora di ribellarsi ma lui insisteva. “Sai cosa vorrei ora? Che mi facessi vedere di nuovo la fica” e intanto la mano era passata a stringerle il sedere, lei sentiva l’odore intenso di maschio giovane, si lasciò andare all’indietro mentre la sua mano prepotente le afferrava l’elastico degli slip abbassandolo “Ecco era questa che volevo vedere, ieri non ho fatto a tempo a guardarla, quanto è pelosa me la ricordavo bene” . Le alzò la gonna con tutta la mano schiacciata sull’inguine peloso e folto. Un dito cercò di infilarsi nella fessura che Roberta si sforzava di tenere chiusa ma il dito era impaziente superò le labbra bagnate e lei si arrese “Ma sei fradicia! Lo sapevo che ti andava” il dito andò a cercare il clitoride e le diede un colpetto, Roberta ansimò strofinando il pube voglioso sul dito “Mmmm tutte quelle storie per nascondere che anche tu sei in calore appena sveglia” e il suo dito la stava facendo godere, ormai aveva le cosce aperte e Simone la masturbava con calma, le mutandine erano arrivate alle caviglie e lui poteva godersi lo spettacolo “Ti ricordi la prima volta che me l’hai fatta vedere?” Spinse l’indice ancora più a fondo, era fradicia e il dito scivolava senza problemi non c’era più nessuna resistenza, Roberta gemeva con gli occhi chiusi e la bocca semiaperta, guardandole i seni ancora coperti capì che stava per godere e si fermò. Andò a stringere un seno e il capezzolo duro forte da farle male “Fatti vedere nuda, spogliati!” Ma mentre stava per cedere sentirono il rumore della porta, Roberta si tirò su le mutandine in un lampo e gli chiese di andare ad aprire non poteva farsi vedere in quello stato. Simone era nervoso “Uffa ed io che avevo voglia di mettertelo dietro come ieri”.
Quando furono al completo dopo l’arrivo di Carlo e Laura, inaugurarono la stagione estiva con il primo bagno tutti insieme sulla spiaggetta più vicina. Carlo sembrava molto timido e troppo riservato ed era rimasto subito impressionato quando vide tutti spogliarsi per andare a fare il bagno. Francesco fu il primo a togliersi i vestiti e abbassarsi gli slip dicendo che era così che andava preso il sole. Si esibiva davanti a tutti senza il minimo imbarazzo. Simone non aveva messo neppure il costume e faceva il bagno in mutande che divennero presto trasparenti e lasciavano vedere tutto o quasi. Roberta si era tolta lo slip davanti a tutti per infilarsi il costume e Carlo le aveva visto bene la figa, la prima della sua vita! Era grossa e carnosa, molto pelosa, sembrava anche piuttosto aperta, ma forse era solo perché era una donna adulta, pensò Carlo che ne fu comunque un po’ turbato soprattutto dai grossi seni che ballavano a ogni movimento. Solo Laura aveva il costume ma fu la prima a rincorrere il suo ragazzo per tirargli giù le mutande mentre gli adulti ridevano del tutto tranquilli. Carlo incredibilmente timido non aveva alcuna intenzione di levarsi il costume ma malediceva questa sua timidezza.
Tornati a casa, furono accolti da Tom che si propose di fare un massaggio di benvenuto al giovane ospite. Carlo inizialmente non capì bene di cosa si sarebbe trattato ma quel giovane uomo sui trent’anni lo affascinava per la sua bellezza, degna di un vero modello. Era in pantaloncini e camicia a piedi nudi, doveva avere un bel petto e delle natiche tonde e sporgenti. Laura gli aveva messo gli occhi addosso da subito. Carlo lo aspettava quindi sdraiato sul suo letto tutto sudato quando lui è entrato con due asciugamani e degli oli profumati in mano. Capì allora che quell’uomo voleva toccarlo e il pensiero lo terrorizzò. “Prima di tutto leviamo questa maglietta e questo costume, li laverò, poi stenditi e rilassati, hai un bel petto davvero” Carlo non sapeva proprio più dove nascondersi e non voleva fare brutta figura appena arrivato, sembrava così naturale che quel ragazzo splendido lo stava mettendo nudo mentre lui era l’unico ad essersi rifiutato di mostrarsi nudo dagli altri, voleva tenersi almeno lo slip convinto che il massaggio se proprio doveva esserci non avrebbe riguardato quelle parti del suo corpo ancora inesplorate ma il nero non ascoltò obiezioni e sollevandogli le natiche lo aiutò a liberarsene, ripetendogli di rilassarsi che avrebbe pensato a tutto lui. Gli slip gli erano scivolati via e ora era completamente nudo steso sul letto sotto gli occhi di Tom che lo guardava in ogni dettaglio senza il minimo imbarazzo. Ormai non poteva fare molto ma di rilassarsi proprio non se e parlava…”Sei incredibilmente biondo Carlo avrai molto successo con le ragazze” ed era quello che il ragazzo si augurava perché nonostante il bell’aspetto la sua timidezza finora lo aveva sempre bloccato ed era anche per questo che aveva accettato l’invito di suo padre a trascorrere delle vacanze in un posto nuovo. Ora però era tutto diverso da quello che si aspettava era confuso e in ogni caso sembrava non avere scelta, per cui decise di lasciarsi andare convinto delle buone intenzioni di quell’uomo che vedeva così virile….non sarebbe successo nulla di spiacevole doveva smetterla di farsi venire strane idee sarebbe stato solo un massaggio…innocente…solo un massaggio, questi erano i pensieri che cercava a tutti i costi di farsi venire in mente mentre le mani dell’uomo erano sotto le sue natiche per sistemare l’asciugamano. Gli teneva una natica avvolgendola quasi tutta con la mano, la punta delle dita erano al limite del solco e sentiva un unghia sfiorargli l’ano dandogli dei brividi del tutto inaspettati. Non sapeva perchè ma iniziava a piacergli farsi vedere nudo e farsi toccare da quel bel ragazzo, tanto più che muovendosi il suo pantaloncino si era leggermente scostato e gli aveva intravisto fra le gambe la base del cazzo e la cappella in mezzo ai peli pubici nerissimi e ricci. Non stava capendo più nulla. E l’altro ne approfittò per iniziare il massaggio dal petto coprendolo di oli girando intorno ai capezzoli che inevitabilmente si rizzarono. Lo massaggiava e lo accarezzava allo stesso tempo, diventava difficile non essere eccitato da quelle carezze. Sembrava che piacesse a entrambi ora, pizzicandogli i capezzoli gli chiese se era bello, se si stava rilassando e a quel punto il ragazzo non riuscì a mentire, si gli stava piacendo, ma evitava di guardarlo. Carlo aveva paura del seguito ma quello che gli aveva fatto finora gli era piaciuto molto più del previsto. “Adesso apri le cosce Carlo bisogna massaggiare bene” i suoi timori erano giustificati allora, non voleva aprire le cosce si sentiva sudato e non solo, era eccitato per quanto se ne vergognasse e solo in quel momento si accorse che la porta era rimasta aperta, non era mai stato tanto imbarazzato, se fosse passato qualcuno sarebbe voluto sprofondare sotto terra e poiché lui non si decideva ad aprire le gambe fu il nero a prendere l’iniziativa aprendogliele con forza, ora vedeva tutto della sua intimità e sorrideva guardandogli l’uccello. Carlo salta quando l’altro gli fa scorrere le dita sull’asta, dai peli all’inizio della cappella, non poteva più nascondere di averlo duro. Come se non bastava, commentava tutti i suoi gesti rendendo la cosa ancora più imbarazzante “sei molto peloso e molto biondo, carina questa peluria che scende lungo le cosce, quando sarai abbronzato starai molto bene, ma ora apri un po’ di più altrimenti come faccio a far bene il mio lavoro su” Carlo chiude gli occhi e apre al massimo sperava almeno che non commentasse la sua erezione e invece lo fece, notò che non poteva negare che gli piacesse. Le dita lubrificate di olio gli stringevano il pene, glielo giravano e scivolavano quasi fino all’ano, si fermavano di più sull’asta stringendola, lisciando i peli tutti intorno. “Ma cosa fa???” “Bisogna massaggiare anche là è importante” ha risposto sorridendo, la mano teneva salda la giovane verga, la scappellava più che poteva e suo malgrado Carlo ne provava piacere, ora sperava che gli facesse una sega come faceva spesso lui quando si masturbava ma proprio a quel punto vide Laura appoggiata alla porta che guardava. Le dita di Tom erano appena arrivate intorno alla cappella, Carlo cercò di avvisarlo ma il ragazzo non ne tenne conto dicendogli che era una bella viziosa non si sarebbe sconvolta e già lo aveva spiato mentre si lavava. “Non farci caso Carlo”. Carlo non poteva crederci invece, non solo una ragazza lo stava guardando tra le cosce ma sembrava fregarsene di quello che stavano facendo come se fosse la cosa più normale del mondo. “Hai una cappella molto grossa è proprio carina” Carlo non osava dire più niente e per fortuna Laura era andata via. E’ vero che aveva la cappella grossa, prima pensava fosse normale ma confrontandosi con i compagni si era accorto che la sua superava la norma in larghezza. E ora Tom gliela stava masturbando e lui era durissimo le sue dita scivolavano intorno ai bordi tirando la pelle più indietro possibile ci giravano intorno, ci giocherellavano. Era turbato ma anche troppo sensibile ora. Tom gli aveva lasciato la cappella per scendere più in basso, gli ha aperto l’inizio delle natiche e gli ha passato un dito scivoloso sull’ano. Carlo sussultava e ha guardato l’apertura dei pantaloncini dell’altro per vedergli il cazzo. Aveva le cosce lisce e nere e si dovette trattenere per non toccarlo. Era come ubriaco di vergogna. Il dito gli è entrato nel sedere senza difficoltà gli ha “massaggiato” l’interno dell’ano con due va e vieni. Era sull’orlo dell’orgasmo. Di colpo però ha tolto le mani l’ha sciacquato dall’olio passandogli l’asciugamano sul cazzo e sul sedere così forte che gli ha fatto male alla cappella…Carlo ora era visibilmente deluso, voleva rimettersi lo slip ma Tom gli suggerì di restare senza, faceva troppo caldo e avrebbe perso l’effetto del massaggio e se ne andò con il suo costume da lavare. Carlo era allibito. Restava nudo sotto il lenzuolo quando è entrata Laura senza il minimo imbarazzo. Laura aveva un corpo da adolescente molto magro e la faccia piena di dolci lentiggini i capelli lunghi ricci le davano un’aria innocente tuttavia Carlo notava un’espressione viziosa sul suo viso, aveva addosso solo i pantaloncini, tette al vento come tutte le donne in quella casa, si siede sul letto accanto a Carlo sempre più imbarazzato per lo spettacolo che aveva offerto prima. Chissà che strane idee si era fatta ora la ragazza. “Allora Carlo come va?” “Un po’ stanco per il viaggio” fu l’unica cosa che riuscì a dire fingendo che non fosse successo altro ma lei aveva già afferrato il lenzuolo e lo stava tirando giù. “Ma sei matta Laura?” “Dai non eri così timido prima con Tom. E’ gay non lo sapevi? Ti ha dato fastidio?” e intanto esaminava il corpo nudo del ragazzo. “Ma se ci scopre il tuo ragazzo?” “Dirò che sei tu che mi hai provocato, che sei vizioso” Quella stronzetta ci sapeva fare. Carlo non voleva storie prima ancora che iniziasse la vacanza e in più era contento di farsi vedere nudo finalmente da una ragazza. Cercò quindi di essere gentile nonostante lo sguardo fosse attirato dal centro dei suoi pantaloncini. “Caspita! Sei molto peloso per un biondo! Aspetta ti annuso il pisello per sapere se Tom ha fatto un buon lavoro” “Oh no Laura” sussurra Carlo sentendogli crescere nuovamente l’erezione. Ma lei si era buttata tra le sue cosce aprendole con le mani, Carlo non poteva che cedere. Gli ha infilato subito il naso tra le cosce respirando forte e il suo fiato caldo lo ha fatto indurire. Non poteva credere che esistessero delle ragazze così viziose a quell’età, lo frugava tra le cosce con il naso, voleva essere leccato ma la timidezza gli impediva di dirlo e lei alzò la testa lo aveva solo annusato. Era pieno di brividi. “Hai davvero una cappella incredibile, guarda è tutta tesa, ce l’hai duro allora ti piace eh” “Zitta che ci sentono!” Ha fatto si con la testa e si è slacciata i pantaloncini ,la figa era gonfia e aperta. Aveva un bel taglio non grossa come quella della signora intravista in spiaggia ma ce l’aveva aperta, era una figa da adolescente circondata di peli bruni. Ha cominciato a masturbarsi tutta fiera di mostrare la figa. “Non facciamo rumore tranquillo, sei troppo eccitante per resistere” ha mormorato. Si è avvicinata ancora di più al ragazzo e le sue dita correvano sul suo petto sui capezzoli che si sono rizzati subito nuovamente. Carlo era immobile si faceva toccare e si sorprendeva di provare lo stesso piacere di prima solo che ora non riusciva a staccare gli occhi dalla sua piccola figa aperta il clitoride rosa di fuori con la punta tutta luccicante i pantaloncini erano scivolati e aveva le tette di fuori, Carlo sentiva l’odore del suo corpo, un forte odore di sudore. Continuando a masturbarsi ha fatto scivolare l’altra mano dal petto al pisello facendo scorrere le dita lungo l’asta bagnata. Era maldestra lo toccava nervosamente le unghie lunghe gli facevano male passando sulla cappella e sulla mazza, lo teneva stretto in mano senza muoverlo. Vedeva benissimo che era eccitato, iniziava a muovere la mano sulla verga cercando di scappellarla il più possibile poi lo ha lasciato e si è portata la mano sul naso “Mmm il tuo odore è più buono di quello del pisello di Simone, il suo è troppo forte” il pensiero di quei due che facevano le porcherie eccitò terribilmente Carlo, ora riusciva a vincere la vergogna e quando lei gli ha proposto di toccarle la figa non poteva credere alle sue orecchie, la figa era aperta bagnata a pochi centimetri dal naso di Carlo. Gli ha preso la mano e l’ha incollata sulla figa. Il ragazzo era fuori di se, cominciava a masturbarla pur non avendolo mai fatto, il gesto gli venne naturale era bagnata e morbida faceva scorrere le labbra sul clitoride, i seni le si erano gonfiati ha respirato forte e il suo liquido vischioso e caldo è iniziato a colarle tra le cosce. Stava venendo. Carlo l’aveva lasciata andare non sapendo casa fare e lei se l’era ripresa masturbandosi con violenza, non finiva mai di venire. Poi si è rimessa i pantaloncini ed è uscita senza dire una parola. Carlo era sdraiato nudo che si stava ancora chiedendo cosa gli stesse capitando. Si vergognava di nuovo, come aveva potuto provare piacere con un uomo e con una donna? E perché nessuno dei due aveva fatto venire lui? In quel momento è rientrato Thomas “Che ti avevo detto Carlo? E’ una gran porca vero?” Quando è uscito però Carlo ha dovuto completare il lavoro con una delle più belle seghe della sua vita.
La sera dopo cena Francesco era convinto che se avesse lasciato il modo a sua moglie di restare sola con il nipote ne avrebbe viste delle belle ed era proprio curioso di masturbarsi spiandoli in azione. Aspettò che tutti fossero andati a letto per lasciare la porta della loro camera aperta sperando che il ragazzo raccogliesse l’invito e andò in giardino a fumare. Attese gli eventi con la patta sbottonata, infondo le battute del giorno prima avevano lasciato intendere molto e anche il bagno a mare del pomeriggio lasciava poco spazio agli equivoci, se gli altri due fossero stati altrettanto svegli, era chiaro che era quello che voleva anche lui. E, infatti…nella sua camera il ragazzo non si era fatto attendere molto. In piedi in mezzo alla stanza Roberta e Simone si stavano già palpando, stasera era lei la più intraprendente mentre lui con aria leggermente spaventata si lasciava fare. Quando lei ha cominciato a spogliarlo si è finalmente deciso ad imitarla, poco dopo restarono solo in intimo e Francesco in giardino con l’uccello in mano aspettava il seguito con impazienza. Il ragazzo era ancora imbambolato di fronte al seno di sua zia molto più grosso di quello della sua ragazza. Mentre lei lo metteva in slip, lui le sganciava il reggiseno buttandolo per terra. Francesco in giardino si masturbava fissandole le tette dalla finestra “Allora ti piacciono ancora?” ha sentito chiaramente Francesco a conferma che quel gioco andava avanti da tempo ma finalmente ora poteva goderne anche lui. Il ragazzo con espressione sbalordita le ha afferrato i seni con violenza lasciandole dei segni rossi e una smorfia di dolore e soddisfazione insieme tanto da premere le sue stesse dita su quelle di lui e farsi tirare i capezzoli, intanto che gli strusciava la figa sull’uccello sopra le mutandine. Quando il ragazzo l’ha messa nuda, il marito in giardino si è masturbato alla grande, il cespuglio folto della moglie si vedeva bene e lo eccitava da morire l’idea che ora non fosse per lui. Dopo aver richiuso l’uccello nella patta è rientrato, deciso a godersi lo spettacolo da vicino, i due amanti avevano abboccato, che senso aveva nascondersi? Avanzando nella penombra l’uomo si accosta alla porta ancora aperta. Di fronte senza notare la sua presenza Roberta aveva appena tolto le mutande al nipote che restava in piedi e gli manipolava l’uccello e i coglioni guardandolo negli occhi, lui era immobile. Spingendo il bacino, la donna ha avvicinato il glande di lui ai suoi peli, si masturbava con l’uccello che stringeva come un manico. “Che porco il ragazzo e che puttana mia moglie” pensava Francesco affascinato però dallo spettacolo. Roberta si stava inginocchiando e prendeva in bocca l’uccello del nipote. Con gli occhi chiusi e le labbra ben aperte ingoiava l’uccello fino ai coglioni facendoli ballare tra le dita. Era chiaro che lo stava facendo per il suo piacere e non era affatto la prima volta, ecco che Francesco poteva spiare cosa facevano quei due alle sue spalle. Simone tremava guardando la zia pomparlo a tutta forza, lei gli teneva le mani sulle chiappe e lo invitava a scoparle la bocca. L’uccello brillante di saliva entrava e usciva dalla grossa bocca quando Roberta si è alzata e ha trascinato il ragazzo sul loro letto, Francesco si è tolto la maglietta. Roberta sollevandosi con le mani le cosce si faceva leccare la figa. Francesco continuando a guardare, si slacciava i jeans, non ne poteva più aveva una gran voglia di tirarsi fuori l’uccello ma non voleva ancora farsi vedere per paura di interromperli. Non riusciva più a vedere la faccia di Simone affondata nella foresta di peli neri fra le larghe gambe della moglie e lei gridava di piacere…evidentemente il ragazzino ci sapeva fare e Francesco non poté non immaginare quando lo faceva alla figa giovane della sua fidanzata. Fuori di sé dall’eccitazione a quell’idea dopo essersi liberato dei jeans, si tirava giù la mutanda e con la cappella gonfia in mano decide finalmente di entrare e continuare a seguire quello che facevano più da vicino, sarebbe intervenuto ma prima voleva vedere cosa facevano. La donna si tirava addosso il nipote con voglia e gli guidava l’uccello nella fica e si sono incollati l’uno all’altra. La scena lo eccitava sul serio. Simone ci dava dentro a gran colpi e schiaffeggiava i seni della zia che urlava. “Che porco, che porca” ripeteva tra se Francesco, si prendeva l’uccello in mano e stringendoselo andava a sedersi sulla poltrona di fronte al letto. Ora doveva trattenere l’eiaculazione. “Si vai mettiglielo dentro fino in fondo” si è sorpreso a gridare rivelando ai due amanti la sua presenza “Sfondala sul serio, si così, continua” li incitava. Per farlo contento si erano messi alla pecorina, Roberta si apriva con due mani mentre Simone sudato fradicio ci dava dentro a fondo tenendola per i fianchi, colpendo le chiappe ad ogni affondo. Ogni tanto tirava fuori l’uccello grondante, si piegava e le leccava l’ano spalancato tra le dita della donna facendola gridare. Francesco preoccupato di finire prima di loro si forzava di rallentare la mano sul suo cazzo. Vedeva benissimo ora sua moglie afferrare l’uccello del nipote da dietro, toglierselo dalla vagina e posarselo sull’ano. Il ragazzo rapidamente appoggiava la cappella sul buco del culo della donna che si piegava per aiutarlo nella penetrazione. La stava penetrando senza lubrificante, Francesco quasi non ci credeva e invece il culo della sua donna ingoiava tutto l’uccello in un sol colpo, dovevano avere una grande abitudine a prendersi nell’ano pensò meravigliato l’uomo e pensare che con lui non lo faceva, ma il paragone tra il suo cazzo e quello del ragazzo spiegò tutto e in un certo senso lo inorgoglì. Quando ha sentito che i due stavano per godere gli ha gridato “Dacci dentro ragazzo, falla venire!” Per stare più comodo nel momento cruciale era salito sul letto senza disturbarli e questo li ha fatti venire praticamente insieme. Mentre Simone tornava in camera sua, Roberta stesa sul letto si asciugava la figa con il lenzuolo, prima di dormire però vedendo il suo uccello di nuovo duro Francesco la salutò dicendole che la prossima volta sarebbe toccato a lui incularla a secco e risero soddisfatti.
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16 anni fa
joshina,
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Giochi di ruolo
ANTEFATTO
Si erano conosciuti intorno ad un tavolino in un bar, presentati da una coppia amica.
La serata era trascorsa nella conoscenza…pervasa da un sottile erotismo e da una voglia di proseguire la serata…da subito.
Proprio il dover interrompere una simbiosi che cresceva di minuto in minuto, proprio il dover staccare la spina…invece che interrompere il processo di avvicinamento lo eccitò ancor di più.
Non erano trascorse che poche ore che Magda. e Gp. Sentirono il desiderio di farsi vivi…di comunicare di scoprire se anche dall’altra parte quel processo chimico stava producendo una reazione a catena.
Gp. aveva subito questo evento molte volte quando vedeva magda eccitarsi per l’imminenza dell’incontro…una strana sorta di gelosia gli prendeva lo stomaco perché non capiva il motivo di tanta eccitabilità.
Ora viveva sulla pelle le stesse cose dall’altra parte della barricata.
Sentiva l’eccitazione crescere così come la paura…paura di non farcela, paura di non essere all’altezza.
Fu allora che ricordando le prediche fatte a magda “ basta il desiderio amore mio” , “non aver paura di nulla fatti guidare dal tuo istinto più nascosto…più animale” che gli vennero alla mente, come in un film, gli incontri fatti…le situazioni che per magda erano state più significative ed allentanti…. Quella con un certo Pierr che per tutta la serata non ebbe un minimo di erezione ma che fece godere magda con il solo desiderio utilizzando quello che in quel momento madre natura metteva a sua disposizione: la voce, la lingua, le mani.!
Magda era stata stregata dalle parole di Acqua Sorgiva ovvero che voleva offrirla come dono al suo compagno!
Viveva la situazione come qualcosa di iniziatico e nello stesso tempo di una complicità assoluta verso la donna.
Sapeva che poteva giocare con Occhio di Falco in tutte le direzioni e questo la tranquillizzava rispetto a Gp, ma viveva il momento dell’attesa…contando i minuti.
Senza saperlo erano entrati nel carnevale, senza indossare maschere erano già altre persone…
Persone che attendevano l’evento trattenendo il respiro…
Era tempo di pensare al gioco e di dare agli attori i loro ruoli!
Gp. rispolverò il suo nic antico ed entrò nella pelle di “Lupo Solitario” e Magda in quella di “Pelle di Luna”
IL GIOCO
Il periodo storico è la Cina Imperiale.
Al tempo della dinastia Han (206 aC. – 220 dC.), era in vigore l’uso di sottoporre ad esami ufficiali i funzionari di corte da qualificare ed assumere con funzioni e ranghi avanzati.
Nel nono volume della “storia degli Han” (Han Shu) è riportato che nel 43 aC., LiuShi, l’imperastore Yuan, ordinò che tutti i suoi funzionari fossero sottoposti ad un controllo per verificare che essi rispondessero ai requisiti di semplicità di vita, onestà di comportamento, gentilezza nei rapporti sociali, buona condotta e che conoscessero le pratiche segrete del Tao del sesso.
L’accademia Imperiale della via segreta del tao del sesso era a tutti gli effetti un istituto di formazione professionale condotto per mezzo di una sofisticata organizzazione, completo di uno staff e di una gestione amministrativa, con una struttura in specializzazioni ed un rigido sistema di apprendimento.
I funzionari studenti ammessi all’accademia seguivano prima dei corsi base, poi corsi sempre più complessi.
I corsi di base comuni prevedevano la pratica manuale e la tradizione orale.
Quelli avanzati l’utilizzo della verga d’oro con cui chiudere tutti gli orifizi.
L’Accademia gestiva nella capitale un piccolo fabbricato dove si coltivavano i giovani di buon intuito e ben forniti degli attrezzi necessari per la riuscita degli esami finali.
I giovani assunti, imparavano a coltivare i loro desideri e a trattare le vie segrete del Tao, fino ad essere promossi “ coltivatori del Se “.
I PERSONAGGI
Il maestro K’ouen della dinastia del Drago Giallo detto “lupo solitario” e la maestra Souen della dinastia del Drago Verde detta “pelle di luna” erano i direttori dell’Accademia Imperiale della via segreta del Tao.
Liu Shi, l’imperatore Yuan aveva appena eletto a corte il nuovo maestro di cerimonia
Ken, della dinastia Chen detto “Occhio di Falco”.
La moglie di Ken la principessa Li della Manciuria detta “Acqua Sorgiva” era invece da tempo consigliere imperiale.
Ai due funzionari imperiali venne dato l’ordine di procedere alle trattative di resa con le popolazioni belligeranti nei lontani confini orientali.
Prima di partire l’ìmperatore decise che i due funzionari dovessero prendere parte a delle lezioni speciali impartite nell’Accademia Imperiale della via segreta del Tao.
Tali lezioni dovevano mettere in condizione la principessa di ripassare le nozioni avute anni prima ma, come aveva sottolineato l’imperatore nella lettera scritta al maestro K’ouen e alla maestra Souen, di portare la principessa ad un livello di “degradazione” di modo che se presa prigioniera avrebbe sopportato senza difficoltà alcuna qualsiasi umiliazione.
Per quanto invece riguardava Ken “Occhio di Falco” doveva essere impartito il livello di base con particolare riferimento alla tradizione orale e manuale.
Il PROGRAMMA SOTTOPOSTO ALL’IMPERATORE DALL’ACCADEMIA IMPERIALE DELLA VIA SEGRETA DEL TAO PER IL MAESTRO DI CERIMONIA KEN E PER LA PRICIPESSA LI.
Gentilissimo Imperatore le scriviamo per darle il resoconto del programma di lezione impartite ai due funzionari : Principessa Li (Acqua Sorgiva) e Signor Ken della dinastia Chen.(Occhio di Falco)
Perdoni il linguaggio non adatto alle venerande orecchie di sua eminenza ma la via segreta del Tao le contempla.
I due funzionari sono stati da noi accolti con gran cerimoniale e con il dovuto rispetto per le loro regali persone, la principessa Lì è comunque passata inosservata in quanto, come da sua eminenza suggerito, le è stato concesso l’anonimato mediante l’applicazione di una maschera…per cui nessuno dell’Accademia potrà mai mettere in relazione la sua persona con la dinastia di appartenenza!
Per prima cosa abbiamo officiato il rito delle quattro direzioni.
E’ stato creato il quadrato magico ponendo i presenti agli angoli del quadrato.
Il maestro K’ouen (lupo solitario) aveva di fronte la principessa Li.(acqua sorgiva)
Mentre la maestra Souen (pelle di luna) aveva di fronte occhio di falco
Dopo essersi guardati negli occhi e aver attivato i sigilli del cuore rivolgendo il sigillo al proprio compagno di viaggio instaurando l’onda energetica è stato attivato il sigillo del sesso rivolgendolo verso il soggetto che ognuno aveva di fronte.
A questo punto, il maestro “lupo solitario” ha accompagnato la maestra “pelle di luna” verso la principessa “acqua sorgiva” la quale prendendola per mano ne ha fatto simbolicamente “dono” al suo sposo “occhio di falco”.
Tutti sono ritornati al loro posto ed il maestro “lupo solitario ha dato inizio alle lezioni.
Con un breve cenno del capo ha voluto che la principessa Lì si togliesse i vestiti.
Con fare imperioso ha ordinato che questi dovessero essere tolti uno alla volta con la lentezza del Tai Qi , mentre tutti dovevano assistere alla scena.
Tolte anche le mutandine ha preteso che si girasse e mostrasse da tergo il suo sesso a tutti i presenti.
Il maestro Lupo solitario con fare deciso si è quindi recato presso la principessa e mettendole una mano sul sesso ha verificato se era asciutto o bagnato.
Ha quindi fatto sdraiare “acqua sorgiva” , sul lettino da campo, a pancia in giù e con fare deciso, dopo essersi bagnato le mani con olio di loto, le ha allargato le natiche e preso a massaggiare il punto della grande fonte (nel perineo: tra l’ ano e il sesso ). Poi con decisione ha iniziato a massaggiare le “grandi “e le “ piccole” labbra.
Tirava e pizzicava, roteava e affondava le mani come se stesse eseguendo una dolce melodia.
La principessa dapprima silenziosa iniziò ad emettere lievi mugugni che diventarono sempre più rochi e frequenti fino a seguire il ritmo imposto dal maestro.
Improvvisamente “lupo solitario” ha affondato le mani nella fica della principessa.
Ha cercato il punto “G” ed ha iniziato a masturbarla con un dito mentre con il dorso della mano sfregava sul clitoride… fino a quando i mugolii della principessa non si tramutarono in piccole grida con toni più alti e frenetici ed allora le infilò anche un dito nel culo.
Un urlo di piacere deliziò i presenti, “acqua sorgiva” aveva avuto il primo orgasmo della serata.
Occhio di falco, suo marito, le si avvicinò le prese le mani e le accarezzò il volto e la baciò teneramente sulle labbra.
Il maestro lupo solitario lo richiamò alla realtà…invitò la maestra “pelle di luna” a svestirsi e a riproporre la stessa tecnica a occhio di falco.
Pelle di luna mostrò la sua “rosa nera” ad occhio di falco che rimase attonito e con gli occhi increduli…gli andò vicino gli prese dolcemente le mani che poggiò sui suoi fianchi e lo condusse vicino al lettino da campo…si distese supina e lo invitò ad ungersi le mani con l’olio di mandorla.
Lentamente gli spiegò cosa doveva fare e come voleva essere toccata.
Lo guardava dritta negli occhi mentre il cuore di occhio di falco rimbombava la marcia di guerra.
Inizio gradualmente a prendere confidenza con quel corpo e come per incanto le sue mani – con i suggerimenti della maestra “pelle di luna”- iniziarono a muoversi con eleganza ricordando antiche sensazioni e gesti.
Ben presto “pelle di luna” fu rapita dalle emozioni che quelle mani suscitavano nel suo corpo…”bravo, bravo” sussurrava di quando in quando al suo allievo finchè impercettibili rantoli di piacere presero il sopravvento sulla parola.
La principessa guardava la scena, a volte, con occhi seri, a volte divertiti , e a volte tristi… la paura e il piacere si alternavano nel suo cuore…
Il maestro “lupo solitario” la prese per mano e la condusse nel bagno mentre i rantoli di piacere di pelle di luna si facevano più forti.
La fece entrare nella vasca e le lavò il sesso…deterse con calma e decisione l’olio…e poi l’asciugò con cura…
Mentre dall’altra stanza le grida annunciavano che il secondo orgasmo della serata era arrivato al suo apogeo il maestro “lupo solitario” fece inginocchiare la principessa, le divaricò le gambe e tuffo la sua testa nel sesso… da dietro…e prese a leccarla in quella posizione.
La maestra “pelle di luna” ed occhio di falco entrarono nel bagno per compiere la stessa operazione di purificazione.
Il maestro K’ouen fece allora alzare la principessa e la riportò sul lettino da campo.
Di nuovo le divaricò le gambe e prese a “stuzzicare” con la lingua il suo clitoride, mentre con le mani le stringeva i capezzoli.
Non passò molto tempo… “acqua sorgiva” era di nuovo eccitata e pronta per il suo secondo orgasmo.
La lingua del maestro si muoveva veloce e silenziosa sul clitoride che sembrava diventato un piccolo pene.
Lo lecco e lo succhiò… lo succhiò bevendo il fluido della principessa.
Era caldo e fresco ed aveva il profumo delle rose appena colte.
L’ urlo di piacere di “ acqua sorgiva” lo colse di sorpresa.
La maestra “pelle di luna” ed occhio di falco erano, nel frattempo entrati nella stanza ed avevano assistito al secondo orgasmo della principessa.
Il maestro “lupo solitario” invitò la principessa a seguirlo sul pavimento, dove era stata deposta una coperta.
Fu lasciato il posto ad occhio di falco che questa volta non vedeva l’ora di procedere a quanto aveva visto fare.
Pelle di luna divaricò le gambe mettendo in evidenza la sua nera caverna da dove spiccava la luce rosata delle sue pareti.
Occhio di falco si tuffo in quel meandro…leccando e bevendo…dimostrando tutta la sua bravura.
Pelle di luna arrivò molto velocemente al suo orgasmo e la stanza fu riempita dai suoi gemiti di piacere.
Nel frattempo il maestro “lupo solitario” tirò fuori il membro e lo infilò decisamente nella bocca della principessa che lo accolse con grande avidità.
Dimostrò in quel frangente di essere veramente regale e di sopportare la “degradazione” derivante dal sesso. Era infatti in ginocchio davanti al maestro e succhiava il suo membro… lo faceva, nonostante la posizione, in maniera armoniosa e delicata come si conviene ad una persona di alto lignaggio…nonostante la maschera si vedeva che era personaggio della famiglia imperiale!
Il maestro lupo solitario emise un piccolo grido e il fiotto di sperma scivolò sul petto nudo della principessa che lo accolse con umiltà stringendo tra le mani le natiche del maestro.
La maestra “pelle di Luna” nel frattempo aveva tolto i calzoni ad occhio di falco e si era portato il membro nella bocca…procedeva in modo ritmico…come una altalena che inizia lentamente e poi acquista velocità fino a far volare e toccare il cielo con le dita….
Gli lecco le palle e il membro nella sua lunghezza più e più volte…
Occhio di falco che aveva iniziato in modo silenzioso e quasi distaccato era ormai partecipe con la voce e con il corpo…le sue grida riempivano la stanza, le sue mani accarezzavano la testa di pelle di luna finchè anche lui raggiunse il punto più alto.
Venne!... e il suo sperma inondò pelle di luna che lo guardò con tenerezza e gioia.
Le due donne si guardarono…si sorrisero, si alzarono…riempirono i calici di buon vino
e brindarono insieme ai compagni di viaggio la conclusione della serata.
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16 anni fa
yin3yang3it,
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Ultima visita: 14 anni fa
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Le voglie di anna
Si conoscono da bambine, Grazia, Anna, Patrizia e Antonella.
È loro abitudine ritrovarsi periodicamente per passare alcune ore insieme prendendo un the.
Sposate, madri, non vogliono cadere nella monotonia di una vita sessuale limitata ai rapporti coi mariti
Così si sono dedicate a cercare delle nuove esperienze e a raccontarle per goderne insieme.
Questa volta tocca a Anna racconta la sua ultima esperienza alle amiche che, attente e incuriosite, si preparano a goderne.
Anna 45 anni è una donna che emana sesso al solo guardarla.
Capelli rossi, labbra carnose un fisico proporzionato, seni grandi e sodi, e un fondo schiena scolpito e armonioso.
Da anni insegna materie letterarie in una scuola superiore frequentata quasi esclusivamente da maschi.
Da tempo non si sente completamente soddisfatta dei rapporti sessuali con il marito, la monotonia ha preso il soppravvento.
La sua educazione l’ha sempre condizionata ad un comportamento sessualmente irreprensibile, ma un desiderio si è insinuato nella sua mente.
Emanuele, il suo studente preferito, bravo ragazzo, studioso , interessato alle lezioni, che siede sempre al primo banco.
Un fisico asciutto e sportivo , alto , capelli corvini, occhi azzurri che infondono dei brividi ad ogni sguardo.
E poi quella particolare attenzione durante le lezioni, quel suo sguardo di diciottenne che la scrutava mentre spiegava, la osservava non solo in viso, la scruta in tutto il corpo.
Improvvisamente Anna comprese che l’interesse del ragazzo forse non era solo determinato dall’amore per la letteratura ma c’era dell’altro………….
Anna iniziò ad osservarlo con attenzione durante le ore di lezione, si accorse che lo sguardo del ragazzo era puntato sulle sue scollature, sulle sue cosce e quando accavallava le gambe vedeva la sua attenzione nell’osservare e carpire la visione di ogni millimetro di pelle che si scopriva.
Iniziò uno strano gioco tra i due, sottile, non dichiarato.
Anna Iniziò a vestirsi ed atteggiarsi in modo garbatamente eccitante, del resto lei era sempre stata maestra in questo.
Indossava delle maglie con ampie scollature che facevano intravvedere la rotondità e le forme dei sui splendidi seni, gonne sopra il ginocchio, che una volta seduta facevano apparire le sue cosce , velate da calze autoreggenti.
Giunse fino a sedersi nei banchi degli alunni per capire, vista la disposizione della cattedra quello che Emanuele poteva intravvedere dalla sua posizione……………..
Gli altri studenti di solito non prestavano molta attenzione alle sue lezioni, essendo un istituto tecnico, le materie letterarie non li interessavano più di tanto, spesso in aula non c’erano più di dieci ragazzi che a mala pena la ascoltavano.
Anna approfittando di questo, offriva ad Emanuele visioni particolari del suo corpo, sedendosi e accavallando le gambe in modo garbatamente scomposto, chinandosi di fronte Adv a lui per fargli vedere i suoi seni dalla generosa scollatura.
Emanuele gradiva………….e lo si vedeva chiaramente , dall’effetto visibile sui suoi pantaloni, il rigonfiamento era evidente; tuttavia non aveva i coraggio di manifestare in modo concreto il suo interesse.
Il gioco andava sempre più avanti, ormai tra Anna ed Emanuele si era creata una comunicazione erotica non ufficiale fatta di sguardi e atteggiamenti che creava dentro di loro forti emozioni.
Le occhiate, e gli sguardi diventavano sempre più espliciti e reciproci, senza che nessuno dei due avesse il coraggio di fare il primo passo.
Si avvicinava il periodo degli esami di maturità, e furono istituiti dei corsi di approfondimento pomeridiano per perfezionare la preparazione degli studenti.
Il primo giorno Emanuele era il solo studente presente, Anna lo fece accomodare nell’aula e vista la situazione si sedette nel banco vicino a lui per poterlo seguire meglio.
La scuola era semideserta, lei si era vestita con una camicetta bianca e una gonna leggermente corta, portava delle autoreggenti a rete che la rendevano se possibile ancora più gradevole, sensuale, eccitante.
Iniziò a Leggere insieme ad Emanuele relazione su Foscolo, mentre lo faceva, accavallò le gambe, facendo scorrere la gonna fino a far rivelare il pizzo delle autoreggenti.
Intanto osservava le reazioni del ragazzo, che era ormai diventato paonazzo, la scopava con il solo sguardo, e moriva dal desiderio di averla.
Non paga delle reazioni di Emanuele, Anna giocherellava con la collana che portava al collo , aprendo così la camicetta che faceva intravvedere il suo bel seno con i capezzoli turgidi, il tutto a malapena contenuto dal mini reggiseno che indossava.
La tensione erotica era diventata palpabile, la patta dei pantaloni di Emanuele stava per lacerarsi per la pressione esercitata dal suo membro esasperatamente eccitato.
Tutto accadde in un istante, Emanuele, delicatamente, ma decisamente, si avvicinò al viso di Anna e la baciò, facendo saettare la sua lingua impaziente tra le sue labbra,.
Lei non ebbe nemmeno la forza di reagire e rispose al bacio con di un ardore sconosciuto, e contemporaneamente appoggiò la mano , carezzandolo, sul membro impazzito liberandolo dai pantaloni.
Lo avvolse tra le labbra, e iniziò a titillarlo con sapienti tocchi della lingua, percorrendo le vie segnate dalle vene sporgenti sulla pelle tesa, fino ad arrivare alla cappella turgida, che leccò sapientemente, per un tempo che sembrò infinito.
Iniziarono a spogliarsi in silenzio e guardandosi negli occhi.
Si tolsero i vestiti a vicenda, freneticamente, fino a restare nudi.
Anna prese l’enorme membro del ragazzo e lo avviluppò tra le sue cosce facendolo risucchiare dalla sua passera inondata di umori e frenetica di desiderio.
Seguirono minuti di gemiti e godimento, in un vortice di posizioni sempre nuove, in piedi , stesi sui banchi o per terra.
Non trascurarono nulla dei piaceri possibili, Emanuele la possedette anche dietro facendola mugolare per lunghi minuti che sembrano non finire mai.
Gli orgasmi si susseguivano e Anna benediva la forza della gioventù di Emanuele che la faceva raggiungere livelli di estremo godimento, come mai lei aveva raggiunto nella sua vita
Ad ogni orgasmo portava il membro di Emanuele alle labbra e suggeva avida il nettare che ne fuoriusciva abbondante, caldo, e profumato di virile giovinezza.
Anna ritornò d’improvviso alla realtà, “ dobbiamo andare disse” potrebbe venire qualcuno e scoprirci; si rivestirono e si diedero appuntamento per i giorni seguenti……………..ma questa volta a casa di Anna.
Emanuele il giorno dopo propose ad Anna di far partecipare agli incontri anche Giulio il suo amico più caro che avrebbe anche lui dovuto sostenere quell’anno gli esami di maturità; Anna accettò di buon grado la proposta, ad un patto che sarebbero state presenti anche le sue amiche del cuore………………..ma questa è un’altra storia.
Il frutto di questi eventi eroticamente formativi, fu una relazione su Ugo Foscolo che presentata agli esami di maturità, fruttò ad Emanuele una promozione con il massimo dei voti.!
Come al solito alla fine del racconto le quattro amiche erano molto eccitate, si spogliarono e si dedicarono alla loro terapia preferita in questi casi.
Armate di vibratori e accessori vari, conclusero in erotica allegria la serata, un bacio a tutti!
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16 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 3 ore fa -
Una vacanza diversa (l\'arrivo)
La stanza degli ospiti era pronta, Roberta e suo marito erano davvero felici di ospitare per l’estate il suo nipote con la fidanzatina. Simone era cresciuto, si stava trasformando in un giovane uomo, anche se aveva appena diciannove anni, era molto maturato e la zia era contenta di saperlo sistemato con una bella ragazza poco più giovane di lui, anzi era proprio curiosa di conoscerla…in fondo era sempre stato il suo nipote preferito. All’inizio le era sembrato strano che lui venisse da solo con un giorno di anticipo ma era stata rassicurata che Laura, la ragazza, lo avrebbe raggiunto l’indomani. Stava per aprire la stanza, dove lo avrebbe ospitato quando sentì la sua mano sulla spalla. Indecisa si fermò mentre lui le sussurrava: “Si saluta così il nipotino?” non si aspettava quella mossa. Dopo tutto era passato un anno e si erano ripromessi di lasciarsi il loro passato segreto alle spalle, tanto più che ora lei era sposata e lui felicemente fidanzato..lui non tolse la mano ma l’afferrò per la vita e la costrinse a girarsi. Il suo viso era proprio là, sorridente e spensierato. Le labbra pronte per un bacio. Roberta lasciò che la baciasse, cercando di non abbandonarsi, non voleva ricadere nei vizi del passato, ma non aveva fatto i conti con le trasformazioni di Simone, appena lo toccò fu presa da una strana debolezza che la fece arrendere nelle sue giovani braccia, lui aveva contato su questo…conosceva bene la zietta, non era cambiata, ora si invertivano le parti e se un anno fa era stata lei a sedurlo, ingenuo ed inesperto, ora si sentiva in debito di farle vedere quanto fosse cresciuto…anche grazie ai suoi insegnamenti da cagna in calore! Posò le sue sulle labbra socchiuse che sembravano supplicarlo. La baciò. Prima delicatamente, sfiorandola appena, poi vedendo che era ricambiato continuò con crescente passione. La bocca di Roberta era morbida e accogliente, lasciò le loro lingue intrecciarsi, penetrò a fondo con la sua carezzandola. Roberta si scoprì più debole del previsto e desiderosa di qualcos’altro, ma fu lui a interpretare i suoi pensieri e le chiese: “Ricordi?” lei confermò con un gemito “Lo facciamo?” abbandonata tra le sue braccia chiuse gli occhi. Lo desiderava, lei una donna all’apparenza irreprensibile, una donna di 38 anni che però stava desiderando un ragazzo della metà dei suoi anni…suo nipote per giunta! Le tornarono alla mente i brividi della trasgressione di quei giochi quando era lei a comandare, e aveva la testa che le girava, Francesco, il marito, non sarebbe rincasato prima di 2 ore avevano tutto il tempo…”E’ da un anno che ripenso e desidero il tuo splendido culo” “Non parlare così, sei diventato proprio un porco, dimentichi che sono tua zia?” “No affatto, lo ricordo benissimo e ricordo anche che a quei tempi era la cosa che ci piaceva di più…a tutti e due e a me è mancato tanto, troppo” “sei diventato un maniaco pervertito” “E secondo te di chi è il merito?” Si sedette sul divano con lei in piedi davanti, le mise una mano sulla coscia e la palpò senza ritegno, alzando la gonna e prendendo in mano una natica soda, la patta dei suoi pantaloni si gonfiò da scoppiare. Roberta ansimava e gli disse: “Fammi quello che vuoi ma fammelo bene!” la gonna se la tolse lei, lui si fermò ad ammirare quel corpo e ricordare quante volte fosse stato suo, il culetto era ancora invitante, le slacciò il reggiseno da dietro. Le massaggiò lentamente le spalle e fece scorrere la lingua lungo la spina dorsale fino a raggiungere l’inizio del sedere. Lei era coperta di brividi. Dopo aver baciato e morso a lungo le natiche le sfilò lo slip e la fece sedere sulla poltrona. Senza perdere tempo le alzò le gambe e affondò le labbra nel suo pube profumato, aveva davanti al naso sia il sesso morbido e aperto di sua zia sia l’altro buchino scuro sia si nascondeva tra le natiche. Cominciò a baciare proprio là. Lei stava ferma ma si vedeva che gradiva quel trattamento. Ogni tanto sussultava ed emetteva dei sospiri d’incitamento. Dopo un po’ di saliva affondò con forza la lingua cercando di spingerla più in fondo possibile, la sentì mugolare e lo fermò “Un momento…torno subito”. La lasciò andare guardandole il sedere mentre si allontanava. La seguì di nascosto e si ritrovò nel bagno di fronte alla zia seduta sulla tazza, lei allargò le gambe per permettergli di vedere il getto che cominciava a schizzare, continuò a guardare anche mentre si asciugava, la trasgressione dei vecchi tempi stava prendendo il sopravvento su entrambi, si sistemò a novanta gradi poggiando le mani sulla vasca, lui non perse tempo e cominciò a massaggiarla con il lubrificante che aveva trovato sulla mensola evidentemente pronto all’uso, passò sulla vagina e tra le chiappe, Roberta si abbandonò senza ritegno, il nipote le massaggiò il culetto con molta crema a fondo lubrificandola tutta, cosparse per bene il buchetto prima di inserire la crema anche dentro, se ne mise un po’ sulla cappella e l’appoggiò allo sfintere, spingendolo con forza. In un attimo le fu tutto dentro, il buco era ancora largo e accogliente come lo ricordava. Roberta ebbe un brivido e si piegò meglio per andargli incontro, da qualche tempo non riusciva più a prenderlo tutto così bene, suo marito lo aveva troppo grosso per questo genere di piaceri e quante volte lei si era masturbata quell’anno ripensando alla mazza dura del nipotino. Il suo sfintere pulsava stringendolo e poi lasciandolo di colpo quando usciva. Sentiva lo scroto battere contro il sedere. Lui la afferrò per i seni e riprese ad affondare. Gli piaceva vedere la sua asta sparire interamente tra le natiche aperte della zia. Lei alzò la testa e gli gridò di baciarla e che era un porco, per accontentarla dovette uscire quasi tutto il membro, la lingua lunga si intrecciò con la sua tra le labbra aperte ora aveva la cappella proprio all’entrata dello sfintere, era la parte più grossa del suo fallo e ogni volta le stuzzicava l’ano che tendeva a richiudersi mentre lui penetrava lentamente, ma lei ora ne voleva ancora e ancora, le sprofondò tutto dentro mentre lei spingeva il sedere all’indietro finché fu lei a fare tutto muovendo il sedere avanti e dietro, si stava scopando da sola, non riuscì più a resistere vedendo quanto fosse infoiata e dopo pochi colpi le venne dentro con violenza, infilandola tutta in profondità mentre anche lei godeva. “Che culo zia! Nulla di paragonabile a quello di Laura anche se era vergine quando glielo ho sfondato!” Dopo questo che per la donna fu un gran complimento si spostarono in camera da letto, nudi, Roberta guardò l’orologio, ancora 45 minuti…si ritrovarono distesi uno sull’altra, Roberta era confusa e ancora eccitata, come avrebbero gestito quella convivenza ora? Lui la baciò e lei si trovò quasi involontariamente ad aprire le cosce, era bagnata e ancora ansimante gli disse: “Lo voglio qui ora”. La penetrazione fu molto più facile stavolta e lei gli serrò le cosce sulle natiche per tenerselo dentro, venne per prima e mentre lui affondava nelle sue carni sempre più bagnate, pensò alla fortuna che aveva suo marito a possederla così, l’idea della zia che scopava con il marito lo eccitò terribilmente e così venne anche lui nel fondo di quella figa meravigliosa.
Fecero in tempo a sistemarsi prima dell’arrivo di Francesco che li trovò in salotto a chiacchierare, nessuno dei due ebbe la certezza che l’uomo non avesse sospettato nulla, e se era così, ci sarebbe stato da divertirsi, il pensiero eccitò nuovamente Roberta che sentì indurirsi i capezzoli vedendo il marito che dava un caloroso benvenuto al nipote, che fosse così perverso da sapere e accettare? “Che bello ritrovarsi tutti insieme” e li guardò sorridendo. “Forse era proprio quello di cui avevamo bisogno…una bella vacanza…diversa” azzardò Roberta per vedere se aveva capito bene. Ed era a quello che si riferiva Francesco annunciando che si sarebbe aggiunto al gruppo anche il figlio di un suo carissimo amico, un certo Carlo di appena diciotto anni e nel porre l’accento sull’età lanciò uno sguardo malizioso alla moglie e al nipote. “Bene” concluse il ragazzo “in fin dei conti è sempre bello fare nuove amicizie. Non penso che sarò geloso” e strizzò l’occhio a tutti e due lasciando intendere che ormai c’era poco da nascondersi. Roberta si alzò diede un colpetto a Simone sul sedere e gli disse ad alta voce: “Abbiamo davvero una bella estate davanti a noi, vero tesoro?”
Come continua secondo voi? Chi è il vostro personaggio preferito e perchè?
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16 anni fa
joshina,
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La saga di morgy capitolo 2°
La nottata la passai quasi completamente in bianco, quel pacco, quel cazzo di mio suocero lo avevo costantemente avanti agli occhi, erano quasi le luci dell’alba quando finalmente riuscii ad addormentarmi.
Il mattino seguente per fortuna mio suocero stette fuori quasi per l’intera giornata, in questo modo ebbi modo di distrarmi, quasi togliermelo dalla mente, la sera poi molto abilmente riuscii a convincere i miei suoceri a lasciarmi nella mia camera dicendo che mi sentivo terribilmente influenzata e quindi non ebbi modo di rivederlo se non dopo due giorni dall’accadimento, e per altro era venerdì quindi il giorno successivo sarebbe tornato mio marito, che lavora al nord insieme al fratello.
Il sabato mattina finalmente arriva e con esso , nella tarda mattinata anche mio marito con mio cognato Miki. Lui , mio cognato , e’ un bel ragazzo di 28 anni, alto 1,70 circa, capelli castani, occhi verdi, carnagione tipicamente mediterranea, da sempre molto gentile e premuroso nei miei confronti, sposato e separato dopo tre anni di un matrimonio a suo modo di dire travagliato. Il rivedere mio marito mi riempie di gioia anche se lui come al solito pensa sempre ed esclusivamente ai fattacci suoi…
La giornata passa tranquillamente anche se dentro di me cresce in modo inesorabile la voglia di lui, erano 3 settimane che non riscendeva, e durante tutto questo tempo mi ero dovuta accontentare del mio ditino oltre naturalmente alla visione del splendido cazzo di mio suocero, anzi forse proprio quella visione aveva fatto montare in me quella voglia di essere scopata , voglia che riuscii a portarmi addosso per tutta la giornata. Dopo la cena tutti in famiglia non aspettavo altro che ritirarmi nella mia stanza con mio marito quando lui mi fa’ ‘ Morgy esco a bere una birra con mio fratello e i miei amici che non vedo da più di venti giorni, te va pure a dormire e non aspettarmi che ho intenzione di fare tardi…’ . Sono incredula, stralunata, mi sento cascare il mondo addosso, ma come dopo tre settimane che lo aspetto questo se ne esce con gli amici… non riuscivo a credere alle mie orecchie, sapevo che era uno stronzo e che pensava solo ed esclusivamente ai cazzi suoi ma questo era troppo… Estremamente delusa mi spoglio, infilo il mio pigiamone e sommessamente mi addormento, sola , sconsolata, nel mio enorme letto…
Non so che ore fossero, forse la mattina presto o comunque alle prime ore dell’alba, sento ridacchiare al piano di sotto mio marito che torna col fratello, sono entrambi ubriachi, lo si capisce dal loro tono di voce e dalle risate che fanno. Dopo pochi minuti sento mio marito entrare nella camera da letto, si sente la puzza della birra a metri di distanza, si avvicina al letto, mi scopre, mi sfila il pezzo di sotto del pigiama e con esso le mutandine, mi guarda, si slaccia i pantaloni e senza che nemmeno mi da il tempo di rendermene conto mi penetra col suo cazzo (… per modo di dire…) nemmeno perfettamente eretto, mi trafigge giusto tre volte, lo sfila e mi sborra sulla pancia… Non ci credevo, un’attesa di tre settimane, finita in 10 secondi, mi ha scopata (se così vogliamo chiamarla) senza che nemmeno me ne accorgessi, senza sapere se ero sveglia o addormentata, senza un bacio, senza nulla. Mai come questa volta avevo capito che gli servivo solo ed esclusivamente per svuotargli quella specie di coglioni che ha… Ero distrutta moralmente e come donna… Finisce di spogliarsi si mette al mio fianco, si gira sul lato e si addormenta.
Quella sera ho finalmente capito che era l’inizio della fine del mio matrimonio. Matrimonio dal quale ne sarei uscita sicuramente con le ossa rotte , non tanto fisicamente, ma psicologicamente si, eppure qualcosa in me finalmente stava cambiando , non so’ ancora cosa, ma lo avvertivo.
La mattina successiva, mio marito si svegliò tardissimo, giusto il tempo di pranzare , vedersi le partite, salutarmi con un bacio sulla fronte e andarsene…
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16 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 3 ore fa -
Sandra-trav e il prof vicino di casa
….sapete di quelle giornate nate un po’ cosi senza voglia di fare nulla? Ecco oggi è una di quelle.
Così decido di uscire per girovagare senza meta. Faccio una bella passeggiata al mare poi decido di andare a vedere delle vetrine, la voglia di qualche nuovo vestitini mi prende.
Dopo vari giretti finalmente becco un vestitino da urlo gonna strettina e giacchina nere…wow. Mi decido e le compro e cosi scappo a casa per provarle.
Quella strana giornata coscetta stava prendendo una bella piega. Arrivata a casa mi cambio metto dell’intimo adeguato slip mini e reggiseno autoreggenti (non uso collant) e finalmente ecco con la gonna e la giacca appena acquistate. Mi stanno un incanto wow mi ci sento molto donna.
Mi pavoneggio un po’ e poi decido di levarmelo ma prima do una sbirciatina alla posta di desiderya,ed eccola li la mail …la apro è quella di una mcio mai incontrato fin ‘ora ma con il quale ci siamo sentiti un paio di volte. Dice di essere a casa solo e che mi vorrebbe li…
Gli rispondo che sono libera e ci sentiamo al cell, cavolo abita proprio a 3 minuti da casa mia!!!!
Ciò mi rendi titubante sull’incontro ma ormai sono come dire ….accaldata.
In fondo sono già vestita e anche bene…beh gli dico che tra 30 minuti sono da lui .il tempo di truccarmi ed esco ben camuffata, per non dare nell’occhio.
Come sempre avviso la mi amica del cuore che sto andando ad un appuntamento e in pochi passi sono davanti al portone di casa sua. Busso e chi mi apre una persona distinta 45 anni circa. Mai visto nella zona e infatti mi dice che è li in affitto, fa il prof all’università. Una bella chiacchierata, mentre vedo i suoi occhi che mi scrutano ed io mi lascio ammirare e mi concedo ai suoi sguardi.
Siamo seduti vicini sempre più vicini, ed ecco che all’improvviso si avvicina al mio collo baciandomelo….mmmm che gentilezza ,proprio quella che piace a me…decisi ma gentili non amo i rozzi e l volgarità.
Ormai le sue mani sono sopra le mie cosce le sfiora sente le autoreggenti si eccita ancora di più…e mi chiede di spogliarmi per lui..vuole uno spogliarello…ed io lo accontento……mentre mi spoglio lui si sega e continua sempre più veloce….io ormai quasi nuda…..mi avvicino a lui…e contino a segarlo….mi di ce che vuole essere solo segato ama la masturbazione……vede anche m eccitata e timidamente mi tocca segandomi… mmmm l’eccitazione è al max livello….inizia a leccarmi i capezzoli i piedi con ancora le scarpe…e mi lecca il buchetto……mmmmm , sa che non amo essere penetrata e infatti gioca solo con la lingua sul mio culetto. E ora che lo prendo in bocca lo lecco tutto lo sento che geme sta per scoppiare vuole godere e urla…fino ad esplodere e a schizzettare per la casa…..
Mmmm e dire che sembrava una di quelle giornate anonime!!!
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16 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 3 ore fa -
La saga di morgy capitolo 1°
Sono Morgy una giovanissima ragazza di 23 anni, viso molto dolce, grandi occhioni verdi, labbra molto carnose, capelli di un palmo sulla spalla. Sono alta 1,60 circa, ma il mio pezzo forte e’ il seno, porto una 5 abbondante. Nella mia vita non ho avuto molte esperienze, in pratica posso dire che il mio primo e unico uomo sia stato il mio attuale ex marito. Lui era un tipo molto all’antica, molto legato ai suoi familiari, abitiamo nella stessa villetta, un po’ fuori mano, insieme ai suoi genitori.
Mio marito e’ 1,78 circa, capelli cortissimi, castani, molto robusto , col passare del tempo divenuto apatico, cosa che col passare del tempo ci allontanava sempre di più oltre al suo lavoro naturalmente che lo costringeva a intere settimane lontano da casa. Quando tornava a casa pensava solo a scoparmi e a alleggerire le sue palle, col suo cazzo di 13 cm circa, che a me cmq sembrava enorme, visto che come detto non avevo moltissima esperienza in tal senso. A me comunque restava quasi sempre un senso di inappagamento, molto raramente col passare del tempo raggiungevo l’orgasmo, ed ero quasi sempre costretta a sbrigarmela da sola. In fondo non ci voleva molto sono clitoridea , mi bastavano 5 minuti, a sfregarmelo e raggiungevo l’orgasmo, ma comunque dentro di me cresceva l’inappagamento.
Mia suocera il classico tipo di donna che non gli andava mai bene niente,mezza isterica e sempre con il dito puntato su di me per qualsiasi cosa facessi, in poche parole non mi avrebbe digerita neanche con dieci bottiglie di maalox garantito!di media statura capelli castani a caschetto un culo privo di attrattiva e una 4 di seno abbondante ma castamente nascosto come infatti a me mi criticava perché io le mettevo sempre in mostra.
Mio suocero beh lui era un’altra cosa da ragazzo lo chiamavano Richard gere del paese e infatti una somiglianza incredibile,più o meno 1,74 capelli folti con striature di bianco,molto affascinante spalle di media larghezza fisico asciutto,gambe ben fatte e toniche.
A causa dei frequenti viaggi di mio marito,io ero quasi costretta a vivere,per non sentire la solitudine,e a causa della gelosia di mio marito,nelle stesse stanze dei miei suoceri. E da qui nasce la mia storia. Un giorno girovagando per l’enorme casa noto la porta del bagno socchiusa e sento il fruscio della doccia dall’interno. Istintivamente sbircio all’interno, e cosa vedo? Mio suocero, si proprio lui intendo a farsi una doccia. Vedo benissimo le sua grandi spalle, la sua pelle olivastra resa ancora più lucida dall’acqua che scende, un bel sedere , tonico, piccolo, ma ciò che mi scombussolò tutta fu quando si girò. Aveva un cazzo enorme, era moscio, e già così mi sembrava molto più grande di quando mio marito lo ha perfettamente eretto. Quella visione mi ha sconquassato tutta, mi sentivo un bollore dentro scendermi dalla testa al seno, mi sentivo i capezzoli rigidissimi, turgidi come non mai, e tra le cosce una sensazione mai sentita prima, vado a toccarmi e me la sento bagnatissima, quasi fracida, non resisto più, corro nella mia camera , e appena mi sfilo le mutandine, basta sfiorarmi che esplodo in un lunghissimo orgasmo molto appagante e quasi mai provato prima. Mi stendo sul letto , frastornata come non mai, avevo il cazzo di mio suocero fisso davanti agli occhi, non riuscivo a credere che esistesse qualcosa di quelle dimensioni, cercai nella mia mente di dargli una misura, pensai che fosse attorno ai 19 20 centimetri di lunghezza e attorno a 7 8 di circonferenza, pensavo a come quella troia di mia suocera riuscisse a tenerlo in mezzo alle gambe, quando sento la sua voce chiamarmi dal piano inferiore, che era pronta la cena.
Cerco di darmi una sistemata, mi sentivo ancora infuocata dentro, e non sapevo se una volta di fronte a mia suocero, a tavola sarei riuscita a guardarlo in faccia , negli occhi. Mi sistemai alla ben e meglio e scesi, sedetti a tavola, mi resi conto che ero più silenziosa del solito, cercavo di evitare lo sguardo di mio suocero, finchè lui mi chiese, ‘Morgy cara cosa hai sei stranamente silenziosa questa sera, qualcosa non va? ‘ , le sue parole mi costringono a guardarlo, ‘ no ho solo un po’ di inappetenza e un dolore allo stomaco, penso che andrò a dormire presto questa sera’ e mentre lo guardo, lui si alza con l’intento di venirmi a toccare la fronte per vedere se avevo la febbre e inevitabilmente il mio sguardo ricade sul suo pacco, e la mia mente mi fa rivedere il suo enorme pacco…. (continua)
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16 anni fa
admin, 75
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Ho pagato il fotografo in natura
Questo racconto rappresenta una vicenda realmente accaduta nel mese di ottobre del 2008.
Dopo aver eliminato tutto il mio annuncio e aver abbandonato le mi vesti di trav, complice un abbordaggio che un pomeriggio di agosto ho subito (si fa per dire) mentre nuda (o nudo) prendevo il sole al fiume da una coppia di maturi, mi sono ritrovata nuovamente su desy e ad acquistare sandali lingerie parrucca per rientrare da trav in questo mondo di trasgressione.
Un pomeriggio a casa mi capita di chattare con un maturo della mia città che mi invita a casa sua. Io esco subito e lo raggiungo e li scopro che ha una attrezzatura semiprofessionale da fotografo.
Lui non ha preservativi e cosi mi limito a spompinarlo con la promessa di tornare a trovarlo per un servizio fotografico cosa che avviene puntualmente 4 giorni dopo.
Questa volta in lingerie e tacchi mi fa una serie di foto che potete anche vedere sul mio annuncio.
Il pagamento per il disturbo, visto che lui si è eccitato molto, e io pure, avviene puntualmente in natura. Mentre affina le mie foto al pc io sono in ginocchio sotto la scrivania che lo spompino per una buona mezzora. Quando ha finito di sistemare le foto e visto che non è ancora venuto mi metto a pecorina gambe larghissime sul suo divano lui mi guarda mentre mi allargo il buco tirando con due dita da sotto e con altre due dita da sopra la schiena. Il mio ano è oscenamente aperto e dilatato e lui mi viene davanti per farsi infilare un preservativo che con il suo aiuto riesco a fargli indossare con la bocca visto che avevo le mani impegnate a allargarmi il fiore.
Suona il campanello lui mi lascia in camera e va a veder allo spioncino è un suo amico che il fotografo fa accomodare dicendogli di avere in casa una cavalla da monta. Mi raggiungono io sono eccitatissima lui non aspetta altro e inizia la monta mentre il nuovo arrivato si spoglia e mi infila il cazzo moscio in bocca. È pulito ha un buon sapore e mentre sono squassata dai colpi del padrone di casa sento la carne del nuovo ospite indurirsi in bocca. In poco tempo i due iniziano a cavalcarmi alternandosi fra bocca e culo scambiandosi più volte (meno male avevo fatto una serie di clisteri).
Tentano anche di scoparmi in due nel culo ma non sono (ancora e spero per poco) così larga. Gli chiedo di non venirmi dentro e cosi togliendosi i preservativi mi vengo in faccia e in bocca. Mi chiedono se voglio essere lavata dalla loro pioggia dorata io grondante sperma e sculettante sui tacchi mi alzo e mi dirigo in bagno inginocchiandomi nella vasca. I due mi raggiungono con i cazzi ormai mosci e di li a poco mi pisciano addosso e si fanno pulire i membri con la mia bocca.
Mentre lo faccio il fotografo si rieccita e mi prende mentre l’ospite decide di prendersi il mio cazzo in bocca. Sono sporca di sborra grondo piscio sono a gambe larghe appoggiata con le mani al muro del bagno mentre il fotografo mi pompa il culo e il suo amico mi spompina.
Quando vengo nella bocca del nuovo arrivato traballo e le contrazioni del mio ano fanno quasi arrivare all’orgasmo il padrone di casa che mi fa inginocchiare e mi infila il cazzo in gola e di li a poco viene ancora una volta.
Un gran bel servizio fotografico ci laviamo a vicenda i due mi vogliono mondare indugiando con le mani particolarmente sul mio didetro ormai bello largo.
Alla fine dopo aver fatto sborrare nel culo (con il preserva) ancora una volta il nuovo arrivato ci puliamo e io mi rivesto per tornare a casa con il mio disco di foto che mi è costato una pomeriggio di goduria.
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16 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 3 ore fa -
L\'incontro
Finalmente ...dopo tanti mesi di chat , video chat e tanti appuntamenti rinviati all'ultimo minuto, ho incontrato S...
lui e un uomo con la quale ho instaurato un rapporto di amicizia e complicita...ci siamo dati appuntamento in un bar.
L'emozione è tanta e per me è la prima volta che incontro un uomo che non sia mio marito.
Quando arrivo, lui è gia li che aspetta come mi vede apre la portiera dell'auto , entro , il mio saluto rimane strozzato in gola e mi avvicino a lui e lo bacio sulla guancia.
Gli chiedo:come stai?
Lui più emozionato di me risponde: bene bene...andiamo via...
Parliamo di tante cose che non mi accorgo che siamo usciti dalla citta, ci troviamo sulla strada che porta alla zona balneare.
Chiedo : come mai qui ?
Lui risponde : per essere sicuri che nessuno possa incontrarci e riconoscerci.
Entriamo in una strada laterale che costeggia il mare e siamo davanti una villa trasformata in B&B.
Suona il clacson ed il cancello si apre, entriamo , posteggia l'auto e scendiamo.
Entrati in camera iniziamo a baciarci,mentre con le mani tentiamo di spogliarci a vicenda ,finalmente nudi uno di fronte all'altro.
In tutti questi mesi , ho desiderato tanto sentire le sue mani sul mio corpo,sentire il suo calore,poterlo toccare e non mi sembra vero che adesso sia davanti a me.
Ci sdraiamo sul letto , mi apre le cosce e inizia a leccarmi la fica già piena di umori ,la sua lingua lunga e morbida cerca il clitoride e poi diventa dura ed entra dentro di me.
Continua a scoparmi con la lingua per un po , la mia fica gronda , sento scolare il mio liquido giu tra le natiche , dopo un pò si sdraia e mi chiede di mettermi sopra di lui.
Mi metto sopra ed appogio la mia fica sul suo viso e lui continua ancora a leccarmi ,sempre con maggior foga,quasi non riesco a respirare,il mio liquido vaginale lo innonda.
Mentre sono sopra il suo viso , allungo la mano dietro verso il suo cazzo eretto , aspetta solo di essere succhiato .
Scivolo giù lasciando una scia sul suo petto del mio odore mi chino verso il suo cazzo e inizio a leccare e leccare ,come un bimbo lecca il suo gelato per paura che si sciolga
Il suo gemere diventa ogni secondo più forte , sento il suo cazzo vibrare nella mia bocca capisco che sta per godere ,l'ho guardo e mi dice di non fermarmi ,
di continuare perchè non riesce piu a trattenersi dal venire ,continuo a succhiarlo con piu forza aspetto con ansia il suo dolce flutto di sperma .
Lui mi prende per i capelli e accompagnando i miei movimenti gode e mi sborra dentro la bocca..di istinto mi tiro indietro ma assaporo il sapore forte ed eccitante del suo sperma ,
mi fermo e aspetto che finisca di sborrarmi in bocca , non ingoio ma lo tengo in bocca .
Alzo la testa e guardandolo apro la bocca lentamente lascio che il suo sperma fuoriesca e scivoli sul mio seno per poi sdraiarmi sopra di lui e sporcargli il petto del suo stesso sperma .
Lui si rilassa un attimo ed io accanto a lui.
Mi abbraccia e ricomincia ad accarezzarmi il seno,mi lecca i capezzoli ,lo guardo ,il mio godimento e guardarlo mentre scopre il mio corpo,.
Si mette sopra di me e afferrando il suo cazzo e lo mette dentro la mia fica ed inizia a scoparmi alternando movimenti lenti e affondati a movimenti rapidi e corti .
Lo sento vibrare dentro di me, sto per venire , lui capisce e continua a pomparmi più forte ....si si si .... vengo un primo orgasmo mi fa scivolare le gambe sul letto .
Lui continua ancora a scoparmi , sempre con più forza , sento che un'altro orgasmo sta per arrivare , quando lui si blocca e mi dice : vieni con me.
Entriamo in bagno , mi fa mettere dentro la vasca da bagno e apre l'acqua della doccia ,poi entra anche lui ed iniziamo a baciarci .
Quasi in apnea , continuiamo a baciarci , l'acqua scorre tra le guance ed i corpi avvinghiati , scivolando giu per le gambe .
Mi gira , inizia a baciami la nuca , il collo , le spalle , scendendo giu verso il mio culo , allarga le natiche ed inizia a leccarmi il buchino .
Con la lingua turgida , comincia ad allargarmi il buco , fino a che rilassato la sua lingua entra dentro ,ripercorre baciandomi la strada dal culo al collo , baciandomi e mordendomi .
Si avvicina all'orecchio e mi sussurra :l'hai mai fatto dietro ?
Scuoto leggermente la testa , mentre spingo all'indietro , cercando il suo cazzo che si struscia tra le mie natiche ;
eccitata confusa e totalmente in preda alla passione , gli rispondo : No , non l'ho mai fatto.
Coninuando a strusciarsi mi chiede se voglio farlo , la mia mente dice no , la mia testa rimane immobile , il mio corpo spinge sempre di più indietro .
Dopo qualche attimo , sento un liquido freddo scorrere tra le natiche , lui mi china in avanti e si discosta un po.
Sento che passa il suo cazzo , tra le natiche come per bagnarlo di quel liquido freddo , poi lo avvicina al mio buchino ed inizia a spingere dolcemente .
Stringo un pò le natiche , ma poi cedo alla curiosita di provare , mi rilasso e sento che il buco sta per cedere ed allargarsi , sono pronta a ricevere quel cazzo nel mio culo .
Lo sento entrare , centimetro dopo centimetro , fino a quando sento che la sua capella è ormai dentro di me , un'altro po di quel liquido freddo e lo sento entrare ancora .
Mi fa male , ma non volgio che smetta , trattengo il respiro nella speranza che quel dolore passi presto e si trasformi in piacere .
Mi sento come una puttana di quei film che guardo la sera sdraiata sul divano con mio marito . Mi sono sempre chiesta , come fosse , e adesso sto per saperlo .
Lui inizia a scoparmi , afferrandomi per i fianchi , un misto tra dolore atroce e godimento mi confondono la mente , mi sento spaccare, quando lui affonda i suoi colpi.
Allungo la mano verso il suo fianco , un po per allontanarlo un po per avvicinarlo , sto godendo , mi piace non pensavo di essere cosi troia , mi sento proprio come quelle puttane dei film .
I suoi movimenti diventano sempre piu rapidi e cadenzati , sento vibrare il suo cazzo nel culo , sta per venire , lo sento .
Mi spinge sempre con piu forza , intanto mi sto sfregando la fica ,voglio venire anchio , inizio a godere ed è un godimento diverso mai provato prima ,bello forte e doloroso.
Non resisto piu , e neanche lui , mi dice che sta per sborrami nel culo ed io gli rispondo di farlo che voglio sentire il suo sperma dentro di me , un primo flutto lo sento distintamente ...poi ...il buio.
Vengo anch'io , un godimento talmente forte che le gambe mi tremano e la vista mi si annebbia ; stento a rimanere in piedi ,mentre lui stremato si è chinato sulla mia schiena.
Sento il suo cazzo , perdere la sua vigorosità ed uscire lentamente ....il suo sperma cola tra le natiche fino alle gambe ...il buco mi fa male ..mi brucia e sento che piano piano si sta rischiudendo .
Ci puliamo e andiamo verso il letto , siamo stremati , abbiamo giusto la forza per scambiarci qualche bacio , ci abbracciamo e rimaniamo li , a riposare .
Mai avrei pensato , che si potesse amare un uomo cosi , come ho amato lui , donandomi totalmente .
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16 anni fa
enzolucia, 52/52
Ultima visita: 4 anni fa -
La donna delle pulizie
La storia che vado a raccontare è realmente accaduta.
I miei genitori da circa 4 anni avevano una donna delle pulizie, piacente di circa 45anni, che lasciava intravedere attraverso i Jeans un ventre abbastanza accogliente, ma non avevo mai pensato a lei come ad una femmina.
In quel periodo essendomi separato da mia moglie coabitavo con loro; quella mattina non lavorando ero a casa ,erano circa le 10,00 ed io alzandomi dal letto mi recai in bagno per lavarmi.
Stavo tranquillamente facendomi la doccia,quando la porta si aprì,era la donna delle pulizie,si affacciò proprio mentre stava lavando i genitali,avevo il cazzo in mano e stavo lavando la cappella,essa a quella vista sgranò gli occhi, fu in quel momento che incrociando il suo sguardo,la vidi come una femmina da monta,seppi dopo, che il marito da parecchi anni era sofferente di cuore, quindi potete immaginare la voglia che le monto in testa e dentro l’utero, il mio sesso come vivo sentendosi osservato si drizzò svettando in tutta la sua lunghezza,essa tentò un timido tentativo di scusarsi, ma io la precedetti,guardandola dritta negli occhi e dicendogli, non si preoccupi, avrà senz’altro visto altri uomini nudi, essa arrossì, da quel momento non sognai altro che riempirla e lavorarla come a me piaceva….. cioè portarla al punto di non ritorno,in cui l’unica cosa che importa ad una donna e essere riempita per bene e sentirsi la carne pastrugnata fino nel più profondo del suo essere.
Sapevo per esperienza infatti che quasi tutte, anche le più ritrose se scaldate nel giusto modo,diventano delle femmine, che mettendo da parte il naturale pudore, sono esse stesse che ti supplicano di essere penetrate,riempite e sbattute senza ritegno, in quella fase possono anche accogliere il membro più largo e lungo anzi lo bramano, per sentirsi porche.
Il Mercoledì feci in modo che in casa non ci fossero i miei genitori, essa arrivò, signor…è solo oggi, si le risposi e vidi che mostrava chiaramente di non sentirsi a suo agio, ma iniziò a lavorare come nulla fosse, dopo un po’ andai nella stanza dove era, indossavo un paio di pantaloncini senza nulla sotto, e chiaramente si poteva osservare il mio sesso gonfio, notavo, il suo viso che arrossiva sempre di più.
Le ponevo delle domande come nulla fosse e la vedevo che respirava a fatica, a quel punto mi dissi: è cotta!
Mi accostai a lei abbracciandola e leccandole il collo,tentò una timida resistenza, ma poi crollò lasciandosi andare, sempre continuando nel mio lavoro di lingua,le accostai la mia mano sul pube e sentii attraverso i jeans la sua carne cedevole, mi sembrava che il suo spacco si aprisse,essa vibrò ed emise un lungo sospiro, le slacciai i jeans che caddero sul pavimento, scostai lateralmente l’orlo delle sue mutande,accarezzando il monte di venere, con la mano aperta, in un movimento circolare,sentivo i suoi lunghi peli, lo spacco della sua capiente fica ed il clitoride che attraverso le sue labbra umide faceva capolino, era bagnata fradicia, la sua timida natura era vinta e lei era in mio possesso, me ne accorsi perché allargò le cosce come per invitarmi a penetrarla, dalla sua bocca un lungo lamento ooooohhhhhhh siiiii daiiiii siiiiiiiiiiiiiiiiiahhhhhh, era come io l’avevo sognata, vinta ed in mio potere.
Andammo in camere da letto, la spoglia completamente,aveva un seno ancora piacente anche se non più fresco, abbondante con dei grandi capezzoli, che presi subito nella mia bocca, facendo scorrere su di essi la mia lingua, essa ormai ruggiva tutto il suo piacere,la sua vulva pulsava in maniera spasmodica e grondava sborra,avvicinai il mio viso alla sua fica, e inizia movimenti rotatori con la mia lingua che le allargava la carne, essa non connetteva più, ruggiva,urlava, allargava le cosce a dismisura, si dimenava nel grande letto,cercando di incollare la sua fica alla mia bocca che continuava a leccarla penetrarla, ad un tratto mi afferrò la testa con le mani e spinse il mio viso a sé, come se volesse farsi penetrare da esso, sembrava un invasata e l’unica cosa che mi restava da fare per lavorarla come a me piaceva, cioè non farla godere subito,.era legarla al letto,tolsi la testa dalla su slabbrata fica diventata di un rosso violeaceo, nooooooo, esclamò essa e subito cercò di penetrarsi con le sue mani, ma io la bloccai, legando le braccia alla testiera della letto, mi guardò in maniera languida, fammi godere ti prego, e quello che voglio,stai tranquilla ti farò recuperare i tuoi anni di astinenza, e continuai il mio lavoro legando le sue caviglie all’in su,verso la sua testa, così
che fosse allargata al massimo, la guardai, era da impazzire, la sua grossa fica era totalmente aperta,
le grandi labbra, penzolavano in giù come due grandi ali, totalmente bagnate dei suoi umori, l’imbocco della sua vagina era totalmente aperto e mostrava il lungo canale che portava dentro il suo essere, dentro quel buco nero che conduceva al suo utero, i suoi umori colavano ormai copiosi sulle lenzuola bagnate fradicie, la sua fica pulsava il suo buco si apriva e chiudeva smanioso, ed essa implorava l’orgasmo.
Avvicinai la mia mano allo spacco, introdussi un dito poi un secondo, poi un terzo, la carne cedevole, lubrificata si apriva sotto la mia pressione, essa si dimenava, poi chiusi il pugno a mò di cazzo ed iniziai a penetrarla, penetrarono le mie dita, che girai in essa,allargandola ancora di più,
poi iniziai la penetrazione del palmo della mano e picchiettando fui dentro di essa sino al polso, essa ruggì, e venne copiosamente allagando la mia mano, non avevo mai visto una donna buttare fuori dal sua fica tanta sborra, rimasi fermò un po’, poi mi misi a cavalcioni sulla sua testa, sempre con il polso dentro di lei, e quando il mio cazzo teso allo spasimo fu sulla sua bocca la penetrai, essa allargò la bocca ed io iniziai a fotterla,nel contempo il mio polso iniziò a rimuoversi in lei, in modo rotatorio,le mie dita allargavano la sua caverna, sentivo l’interno che si contraeva e muovevo le dita,accarezzando la sua carne, essa ruggiva, guaiva, piangeva, urlava ,tremava tutta come scossa da corrente elettrica, il mio cazzo continuava a penetrare la sua bocca arrivando ormai alla sua gola, mi accorsi che la stavo soffocando ed uscii un po’ da lei, che comunque continuò un sapiente lavoro di lingua come da esperta bocchinara, io per l’eccitazione, spinsi il mio braccio ancora più dentro di lei, arrivando a toccare con le mie dita il suo utero, che sentivo pulsare, aprirsi e chiudere e gli infilai dentro un dito, sentivo le sue ovaie, insomma la sua natura era squassata da me, ma lei gradiva molto questo lavoro, e godeva come una bestia ferita.
Poi diedi dei possenti colpi dentro la sua bocca, muovetti tutte le mie dita in lei e mentre scaricavo la mia sborra nella sua gola, sentii la sua fica pulsare e lei mugolare, sborrare, sborrare, sborrare in un modo che sembrava che i suoi orgasmi non dovessero mai finire, poi si acquietò sul letto come svenuta, e rimase in quel modo per un paio di minuti con le orbite all’insù, persa in mondo fatato.
Al suo risveglio mi abbracciò felice, tra di noi oggi non c’è amore ma solo voglia di godere, essa diventa ogni giorno più porca e mi chiede ogni giorno di più.
Ci vediamo una volta la settimana, ormai a casa mia e mi ha chiesto di penetrarla con una zucchina e vorrebbe vedere se riesce a farsi infilare da una grossa melenzana………..nel prossimo racconto vi informerò di come vanno le cose, e se lei e riuscita a prendere in sé il capiente ospite.
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1
16 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 3 ore fa -
Sonia la vicina di casa
Abitavo in quel condominio ormai da parecchi anni,la mia vicina di casa una donna sui sessanta anni, aveva il balcone confinante con il mio, e parecchie volte avevo notato che girando per casa nudo o in slip ero osservato da lei dal balcone che confinava con il mio, quasi ogni volta appena alzavo lo sguardo verso di lei, spariva rientrando in casa.
ormai giravo per casa nudo sapendo della situazione, e facevo finta di nulla, ma il pensiero certo di lei che mi osservava aveva un grande effetto sul mio cazzo che ormai era quasi sempre dritto,gonfio e non aspettavo altro, che il momento in cui si sarebbe presentata l'occasione per poterla riempire a dovere con ogni cosa, per farle urlare tutta la sua libidine.
Venne l'estate e come al solito giravo nudo con il cazzo che svettava, in quel periodo il marito era fuori per cure termali e lei quell'anno a differenza dal solito aveva evitato di accompagnarlo.
Una mattina sentii suonare al mio campanello, apri la porta ed era lei, Signor.......le dispiace se mi appoggio un attimo sul suo letto, sento di stare per svenire e non vorrei trovarmi sola in casa,prego si accomodi feci io che avevo capito la scusa ma abbozzavo sperando di fottermela per bene.
essa si accomodò sul letto, senta io sono di là se ha bisogno può chiamarmi.
Passarono circa15 minuti e la sentii dire: " venga per favore sto male……sto male ripetè" ,io accorsi e la trovai svenuta, signora ma lei niente, allora provai a toccarle una coscia , ma lei continuava a rimanere esanime, allora le aprii piano le gambe,scostandole la vestaglia e vidi il monte di venere talmente ampio da non essere contenuto dagli slip,per cui da essi fuoriuscivano lunghi peli, che mi portarono al settimo cielo, appoggiai la mano sul monte di venere e sentii lo spacco caldo, bagnato, come se lei fosse già eccitata e non svenuta come voleva fare credere, le tolsi gli slip e mi apparve una fica aperta, gocciolante,con un largo spacco che portava al canale di carne già aperto, sormontato da grosse labbra di un colore violaceo, che pendevano dal monte di venere, le aprii infilai dentro due dita, oooohhh sospirò essa che non aspettava altro, ma la sua naturale resistenza la portò ad aprire gli occhi dicendomi: Ma cosa fa, come si permette????? Io la guardai, non era questo che voleva e dicendo così continuai a massaggiargli la grande fica, essa ebbe un sussulto, poi attimo di esitazione, poi fece come se volesse spostarsi, allora continuai a toccarla accarezzandole il clitoride, massaggiandolo con due dita, come se le stessi facendo una sega, essa chiuse gli occhi, rapita in quel mondo fatato dove le sensazioni prendono il sopravvento e si è in un'altra dimensione, aveva perso ogni pudore, vedendo che era ben cotta, tolsi la mano, OHHHHHHH NOOOOOOOO sospirò lei, io sadicamente volevo vendicarmi del comportamento ipocrita di prima,
e benché sapevo che ormai voleva solo godere, sfacciatamente le dissi: “se non vuole si alzi e vada via e non mi cerchi più” e dicendole così, le presentai davanti agli occhi il mio cazzo che svettava in tutta la sua lunghezza, lo avvicinai alla sua bocca che magicamente si aprì accogliendomi dentro,
la pistonavo per bene arrivandole fino in gola, ma non feci alcun movimento verso la sua fica, essa osservando ciò, si infilò due sue dita dentro, iniziando a darsi piacere da sola, ma io per vendicarmi del suo precedente comportamento, le tolsi la sua mano dalla fica, tenendola ferma e continuando a entrare e uscire dalla sua bocca arrivando alla gola.
Poi mi scostai da essa, la sdraiai sul letto, spalancandole le cosce e sistemandomi davanti alla fica, che adesso mi appariva in tutta la sua grandezza, vedevo che pulsava, si apriva chiudeva e continuamente ne fuoriuscivano umori che andavano a bagnare le lenzuola.
Mi staccai da essa, avvicinandomi questa volta al suo viso, leccandole il collo con lunghi movimenti di lingua, essa sobbalzava e le sue cosce si spalancavano, cercava di masturbarsi da sola, ma il mio corpo le impediva ogni movimento, poi le sussurrai, dimmi che vuoi essere riempita,essa non rispose, questo comportamento mi indispettì molto, va bene allora ti farò godere e proverai tanti orgasmi quanti non ne hai mai provato, i suoi occhi mi osservarono languidi, presi da un cassetto, due corde e le usai per legarla al letto in maniera così oscena che la sua fica era spalancata a tal punto che potevo vedere il canale che portava dentro il suo essere,iniziai a toccarle il sesso che sentivo allagato,infilai un dito poi il secondo, sentivo la sua carne cedere,aprirsi chiusi le dita a mò di pugno, iniziando un movimento rotatorio che mi fece largo tra la sua fica aperta,scivolosa,allagata e fui dentro di lei , sentivo il suo interno spugnoso che abbracciava la mia mano, avanzando in lei la penetrai, iniziando a rovistarle l’interno che si bagnava sempre di più, roteavo il mio polso che ormai era dentro di lei, le sue cosce oscenamente aperte, mi mostravano le sue grandi labbra slabbrate e la sua fica gonfia,essa ruggiva sembrava una bestia ferita, ululava tutto il suo piacere, mentre io avanzavo il polso dentro di lei, sentendo ormai l’utero contrarsi in spasimi animali, ssiiiiii daiiiiii non smeeeterreee nooooo dai continuaaaaaa oohhhhhhhhhhh siiiiiiiiiiiiiiiiiii, quella troia aveva ormai perso ogni controllo ed era solo una macchina da sesso, una cagna che reclamava…piacere,piacere, e gli orgasmi si susseguivano con i suoi ruggiti che sempre più alti riempivano la stanza.
iniziai a penetrarla con un grosso vibratore, lungo almeno 25 centimetri, che oltre ad avanzare in lunghezza, aveva un movimento rotatorio, glielo schiaffai dentro senza ritegno e la penetrai per intero, essa incominciò letteralmente a guaire,la vedevo dimenarsi sul letto, sobbalzare, vibrare,ruotare la testa da un capo all’altro del letto,le orbite degli occhi le andarono all’insù, ed essa si stava avviando al un lungo e potente orgasmo, il suo movimento sembrava una danza senza sosta, a quel punto attraverso il pulsante aumentai la velocità, essa ruggì iniziando a godere ma…per vendicarmi fermai il movimento del vibratore ed essa rimase sospesa a mezz’aria, le cosce spalancate,e la fica pulsante ed in fiamme, urlò tutto il suo disappunto, guardandomi con occhi di bestia ferita, dimmi che vuoi godere,che vuoi essere riempita, che vuoi sentirti troia, dimmelo! siiiiiiiii riempimi, scassami, fammi sentire porca, fottimi anche il cervello,siiii daiiiii, ti supplico non ce la faccio più, voglio godeeerrreeeee
Allora mi sistemai nuovamente davanti a lei, piantandole di nuovo il grosso vibratore nella sua fica che ormai era un antro, allagato, contemporaneamente le sollevai il bacino, puntai il mio cazzo verso il buco dell’ano e cercai di penetrarla,
ma mi accorsi, che lì era ancora vergine, per cui dovetti faticare non poco per riuscire nella penetrazione, essa urlava tutto il suo dolore, ma io la pistonavo senza sosta e con un ultimo colpo riuscii a penetrarla completamente, riempiendole il culo, attraverso la parete sentivo le contrazioni della fica contro il vibratore, sentivo il movimento rotatorio che mi massaggiava il cazzo che diventava sempre più grosso…..essa passato il dolore,spalancò la bocca urlando così forte che dovetti tappargli la bocca per non fare accorrere i vicini, la sua testa roteava, i suoi capelli in modo scomposto le danzavano sul viso che diventava sempre più paonazzo, ed era tutto un gemito un siiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii infinito,i suoi orgasmi si prolungavano senza sosta e il suo essere era tutto un tremore………..volevo riempirle la fica,quindi uscì dal suo culo ormai sfondato e senza toglierle il vibratore penetrai in essa, il suo canale si aprii e io sprofondai in essa fino all’utero…..non dovevo neanche muovermi,perché con il suo tremore si sfondava da sola,e la fica squassata da continui orgasmi si apriva e chiudeva in continuazione come una grossa mano che ti strizza l'uccello, questo movimento mi procurò delle scariche elettriche che dal cervello arrivarono al cazzo che sputò tutta la sua sborra in un orgasmo infinito e riempii, con lunghi e potenti getti, che le colpivano l'utero, riempendola fino alla pancia. essa godeva come mai avevo visto e non era mai sazia, il suo movimento sembrava non dovesse mai avere termine, dimenava il bacino, spalancando le coscie, urlava ormai persa nei suoi continui orgasmi…….poi si acquietò restando immobile, questa volta sembrava davvero svenuta…….dopo qualche minuto apri gli occhi e guardandomi mi disse: “grazie,mai avevo goduto così”.
Voglio continuare a vederti ogni volta che sarà possibile per godere senza ritegno, per godere da porca, per fare cornuto mio marito che ormai sono anni che non mi guarda più.
Ormai ci vediamo almeno una volta alla settimana e credetemi l’età non conta, ha sessantanni, ma gode come una ragazzina.
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16 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 3 ore fa -
Seppi dopo che si chiamava sonia
Sono un ginecologo abbastanza conosciuto e stimato, mai, ho pensato alle mie pazienti come delle femmine e mi sono sempre comportato in modo estremamente professionale finché un giorno nel mio studio si presentò una ragazza, che dal modo di parlare e di comportarsi era tutta da fottere.
Esordì dicendomi vengo da lei perchè tempo fa presa da una voglia estrema mi sono infilata dentro un casco di banane e penso di essermi graffiata le pareti interne della fica..
la sua affermazione mi mandò in erezione totale , ma cercai di rimanere il più professionale possibile, anche perchè lo studio era pieno di pazienti, ma lei durante la visita si mostrò bagnata a non finire, penetravo due dita senza incontrare nessuna resistenza anzi si può dire che la sua fica, quando iniziai successivamente a penetrarla con il divaricatore per scrutare l’ interno incominciò a dimenarsi e pulsare, le pareti si contraevano senza sosta e dovetti tapparle la bocca per non fare sentire i suoi mugolii infine venne come una fontana, non avevo mai visto una donna sborrare in quel modo.
il sangue mi salii al cervello e mi dissi: me la devo fottere . La feci rivestire, fissandole il prossimo appuntamento per il Giovedì successivo, inserendola di proposito per ultima,così da potere rimanere solo con lei,e farle una accurata visita per tastare la sua natura.
Essa accettò di buon grado come se l’idea di avermi in suo possesso la eccitava da morire.
,prenda l’appuntamento il mio nome è: Sonia XXXXXXXXXXXX.
Il giovedì iniziai le visite con una eccitazione particolare, osservavo le fiche delle mie pazienti come non avevo mai fatto, toccavo la loro fica,scrutando il clitoride eretto,le grandi labbra che in alcune pendevano oscenamente, insomma tutto il pomeriggio non stavo nella pelle, aspettando il momento in cui avrei potuto rincontrarla e dedicarmi totalmente alla sua fica così giovane ma così capace di contenere grossi ospiti.
Finalmente arrivò l ultimo appuntamento ed essa arrivò, si spogli e si sistemi sul lettino, era da mordere, da fottere, subito..si spoglio quasi prolungandosi, quasi che cercasse di provocarmi..io facevo finta di nulla..poi si sistemò sul lettino appoggiando le gambe sugli appositi supporti.vado bene così, mi sussurrò, mi girai e la vidi aperta,già lubrificata,il canale era già allagato della sua sborra, e aperto così tanto che intravedevo le pareti interne di quella caverna che pulsava in maniera spasmodica.
siii le dissi presi una sedia e mi sedetti davanti a lei, tanto vicino alla sua fica che la visione mi fece avere una di quelle erezioni che da tempo non avevo, il mio cazzo inizio a pulsare in maniera spasmodica, avrei voluto affondare in lei ma volevo vedere chi fosse per essere certo che Non sarei incorso in problemi..quindi iniziai la visita, indossai un guanto e penetrai un dito che scivolò dentro come risucchiato essa sentendo la manipolazione, partì in gorgheggi che riempivano la stanza e mi mandavano in visibilio.infilai un secondo dito ed essa sobbalzò, tremando e roteando il bacino, spingendo la sua fica verso le mie dita come per fottersi da sola, è fatta pensai….mi tolsi i calzoni spogliandomi completamente, il mio cazzo si ergeva durissimo, essa quando lo vide,sgranò gli occhi ed emise un sospiro che non lasciava dubbi..
mi avvicinai alla sua bocca, che immediatamente si aprì accogliendomi dentro, no dovevo muovermi, faceva tutto da sola ed era fantastica.ripresi la penetrazione infilando questa volta quattro dita,rigirandole in essa, e sentendo le pareti interne che spasmodicamente si contraevano, era tutta un lago, i suoi gemiti, nonostante avesse la bocca tappata da mio grosso randello di carne si alzavano nella stanza, ed essa godeva, per le manipolazioni della dita dentro di lei, vidi che impazziva dalla voglia, quindi senza ritegno uscii da quel suo canale aperto e pulsante, chiusi le dita a mò di pugno, e roteando e spingendo mi rituffai in lei, che mi accolse ruggendo, urlando, scalciando come una bestia ferita, tremava,urlava,roteava il bacino, spalancava le cosce come se volesse accogliermi dentro ancora di più,preso dalla libidine iniziai a spingermi in lei riuscendo a fare sparire il mio polso ed in maniera ritmica scorrevo su e giù in quel canale allagato, essa sborrò tutto il suo liquido,le sue orbite andarono all’ insù e potevo vedere il biancore delle sue pupille, persa nel suo piacere continuava a succhiarmi il cazzo,che non potendo più contenersi, scaricò nella sua gola tutto la sborra, feci come per uscire ma essa serrò il mio bacino con le sue braccia e bevette tutto.
Pensavo che avevamo finito, invece vidi che il bacino roteava lungo il mio braccio che ormai era in lei scassandole l’ utero che chiaramente sentivo contrarsi.voglio una bottiglia in me siiii. scassami la fica, riempimi ancora ancora di più,….
in quel momento si affaccio alla porta dello studio, un ragazzo di colore, veniva ogni sera per pulirmi lo studio..ed io non me lo ricordavo più.vide la scena e fece per uscire, ma io lo bloccai, vieni riempi questa cavalla,egli che non credeva ai suoi occhi, si tolse i pantaloni, presentando davanti al viso della troia, un cazzo che ritengo fosse stato almeno sui 28 cm di lunghezza e 10 di diametro, siiiii ohhhooooo disse lei dai fottimi, egli si sistemò davanti il lettino e iniziò a sfiorare, a sfiorare il clitoride, poi le grandi labbra, scostandole piano e picchiettando in esse per penetrarla, in lei già un 4 dita, andando avanti e indietro e roteando il bastone in lei,la penetrava piano essa si contorceva sempre di più e sempre di più urlava riempimi siiiii tutto siiii e dicendo così roteava il bacino,io mi gustavo la scena,le sue pupille erano dilatate e quando il negro con un possente colpo fu dentro di lei essa letteralmente guai urlò e la vidi fremere i muscoli delle cosce tremavano essa urlava il suo piacere,ooohh siiiii le ovaie sono contro di te sssiiiii mi sento piena aooaoaoahhhhhh siiiiiiiiiii
lui era fermo dentro di lei e vedevo la fica contrarsi continuamente,poi inizio un vai e vieni ed ad ogni colpo essa spalancava la bocca e sembrava piangesse, io non ce la feci più mi sistemai davanti al lettino, dissi al negro di sollevarla sulle sue braccia andai dietro e con un colpo ben assestato le penetrai il culo, essa letteralmente guai, le orbite sembrava dovessero uscire fuori.
La pistonavamo bene bene,attraverso la sottile barriera che separa la fica dal culo,sentivo il cazzo del negro che la perforava,che avanzava essa sborrava sborrava e persa nei suoi orgasmi non faceva altro che ripetere siiii ancora siiiii ooohooooo godoooooo aahhhh, noi eravamo al massimo e non resistendo oltre la riempimmo di sborra che data la quantità, fuoriusciva da essa bagnando il pavimento, poi ci acquietammo, io uscii da lei che rimase infissa sul gigantesco cazzo del negro, che dovette letteralmente sollevarla, per fuoriscire da dei.
Quando tutto fu finito essa ci abbracciò entrambi,esclamando non posso perdervi, oh dio quanti orgasmi ho provato,
Dottore va bene per il prossimo Giovedì?
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1
16 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 3 ore fa -
Al cinema in bagno
Ripreso dal mio annuncio per la città di Udine:
Ha una giacca nera di pelle e mi chiede di andare con lui in auto in un posto tranquillo, dice che ha letto il mio annuncio su internet, che sa che mi piacciono i cazzi grandi e che lui ce l'ha bello grosso. "Allora, stupenda troia, andiamo?", mi mette una mano sul culo e mi palpa con molta disinvoltura. Non è che non voglia andare con lui, anzi mi piace il suo approccio decisamente diretto, ma sono già d'accordo per trovarmi con un'altra persona proprio a quest'ora e ci tengo a mantenere gli impegni presi, così gli dico che magari se ne parla più tardi. "Più tardi non posso, tra poco devo andare, domani mattina lavoro". Gli ripeto che mi spiace e che ora non posso, poi mi giro e vado in bagno. Subito dopo di me sento entrare un'altra persona ma non ci faccio caso, entro nell'unica toilette, mi giro a metà per chiudere la porta e un uomo si infila dentro e mi guarda negli occhi: è ancora lui, giacca di pelle. Io non so fare di meglio che dire uno stupidissimo "Be'?", lui invece agisce: si gira, chiude la porta, si rigira verso di me, mi mette le mani sulle spalle e mi fa voltare faccia al muro. Un po' perchè ho tacchi di 10cm e non sono molto sicura sulle gambe, un po' perchè con gli uomini sono proprio passiva e riescono a farmi fare quello che vogliono, fattostà che lo assecondo, anche quando mi fa piegare ed appoggiare le mani al muro. Sento il rumore della cerniera lampo dei suoi pantaloni, mi alza la minigonna, scosta il perizoma, la sua cappella è tra i mie glutei, trova il mio buchino, spinge e mi penetra. Per fortuna prima di entrare in sala mi sono lubrificata ed allargata, altrimenti ora sentirei proprio male. Anche così, però, quando la cappella entra completamente, non riesco a trattenere un forte gemito. "Fai piano perfavore!", ce l'ha grosso davvero, me lo infila lentamente tutto dentro, mooolto lentamente, fino in fondo, e poi spinge forte tenendomi per i fianchi, fa così 3 o 4 volte e poi inizia a prendere velocità. Per me la cosa è estremamente intensa, trattengo a stento i gemiti e mi verrebbe da chiedergli di fermarsi, ma allo stesso tempo mi piace da morire, sono in bilico tra il dolore e il piacere, un luogo segreto e bellissimo. Dovrei cercare di 'difendere' il mio corpo, ma sento invece un impulso irresistibile che mi porta ad allargare le gambe, inarcare la schiena e spingere il fondoschiena verso di lui per metterlo a sua completa disposizione : è per questo impulso che so di essere una troia. Sento la porta del bagno che si apre e i passi di una persona che viene a fare le sue cose, il rumore ritmico del corpo di lui contro i miei glutei è forte, impossibile non udirlo, mi sento in imbarazzo e ho paura che possa nascere qualche problema per l'uso del bagno. Il nuovo arrivato resta immobile, probabilmente sta ascoltando, il toro che mi sta sbattendo se ne disinteressa
completamente, continua a darmi colpi su colpi, ansima anche parecchio. Giro la testa col dito sulla bocca per invitarlo a non fare rumore, ma ha gli occhi chiusi ed è completamente preso dalla monta. Adesso anzi aumenta il ritmo e i colpi sono più forti, mi sa che si sta avvicinando all'orgasmo, le mie braccia sono stanche e devo appoggiarmi al muro con la testa. Penso alla persona che ci ascolta dietro la porta e stringo i denti per non fare gemiti o versi (in auto starei già uggiolando come una cagna), ma i suoi ultimi affondi mentre mi riempie di sborra sono così furiosi e spietati che non riesco a trattenermi e lascio andare una serie di brevi acute urla, mi vergogno da morire pensando che c'è uno sconosciuto che mi ascolta: una troia sì, ma una troia timida. Lui ha finito di farcirmi come un bignè ma non tira fuori subito la sua lancia, me la muove dentro piano ancora un po', poi si riveste, mi guarda per un momento negli occhi, mi dà un bacio sulla guancia, esce senza dire una parola e lasciando la porta aperta. L'uomo che era fuori ad ascoltare infila la testa dentro, mi esamina rapidamente con lo sguardo e poi fa: "Mi posso divertire un po' anch'io?". E' carino, e non so dire di no, "Va bene, vieni", e mentre mi entra dentro ripenso a giacca di pelle : per fortuna esiste davvero qualche toro come piace a me.
Questo raccontino è di fantasia, ma mi piacerebbe davvero subire una violenza, uno stupro, in una situazione del genere, spero che qualcuno prima o poi lo faccia, senza avvertirmi ovviamente, ciao
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16 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 3 ore fa -
Al centro del mondo..
Il nostro incontro è avvenuto lì. In quella sala ristorante di un bellissimo albergo, a cena. Loro due a cena intima, una candela, luce soffusa , una bottiglia di buon vino e forse anche un po’ di eccitante imbarazzo. Io poco più lontano, da solo.. a cena con me stesso e con lo sguardo rivolto al loro tavolo, in modo da vedere lui di spalle e lei negli occhi. Ci siamo “trovati” tramite un annuncio di quelli .. “Coppia con lui cukhold cerca singolo Bull o Master” al quale ho risposto perché incuriosito da alcuni dettagli. Poche mail e una telefonata di lei .. nella quale manifestava la volontà di vedersi.. ed io ho pensato al resto. Un tavolo prenotato per loro lì, non distante dal mio.. per l’inizio del nostro gioco.
Eravamo d’accordo sul fatto che lei mi avrebbe seguito in bagno.. ed anche sul fatto che lui sapeva di me, ma non sapeva chi fossi in realtà e soprattutto non sapeva quando mi sarei fatto vedere e come avremmo giocato.
Nell’attesa del primo, mi alzo e mi dirigo in bagno, lei si alza con una scusa e mi raggiunge.
“Non dire niente.. sfilati le mutandine”.
Lei mi guarda un attimo negli occhi, poi abbassa lo sguardo e si alzandosi un po’ la gonna si sfila le mutandine che per un attimo si impigliano nel vorticoso tacco della scarpa destra .. si rialza e me le consegna.
“Queste le tengo io.. buon appetito.”
Esco dal bagno dopo essermi infilato le mutandine nella tasca della giacca e mi risiedo. Dopo alcuni istanti esce anche lei e se ne torna al tavolo. La cena prosegue, ho la sensazione che lei non racconti nulla a suo marito di quanto accaduto in bagno, .. gli accordi sono che lei racconta tutto ciò che vuole a lui, quando e se lo desidera. Io mi diverto ad osservarla e lei lancia ogni tanto qualche occhiata e quando io dirigo lo sguardo verso le sue gambe lei accenna ad allargarle, io faccio segno di no con la testa e lei si ricompone.
Dopo il secondo, mi alzo nuovamente e torno ancora in bagno, dopo alcuni secondi arriva anche lei..
Le consegno una chiave elettronica..
“Questa è per te, è la chiave della mia camera.. E questo è per tuo marito.” Le consegno un bigliettino ripiegato.
“Buona serata”.
Esco dal bagno e mi dirigo nella hall.. Lei torna al tavolo a finire la sua cena e consegna il bigliettino al marito ..
“Buonasera, spero che la cena sia stata di suo gradimento. Quando avrete finito, senza fretta alcuna, c’è una camera che vi attende … In terra davanti al divanetto c’è un piccolo cuscino. Voglio che con molta attenzione spogli tua moglie completamente, e che l’aiuti ad indossare ciò che troverai sul letto, è un mio regalo. Poi la farei inginocchiare a terra facendole appoggiare la testa sul cuscino, in modo che il suo culetto rimanga ben alto in vista .. Poi aprirai la porta e mi farai entrare. Per ora è tutto quello che devi sapere..”
Presentandosi, lei mi aveva detto di non amare giochi troppo violenti, e nello specifico ricercava spesso in questi giochi erotismo e particolarità. Loro non praticavano sesso anale … perché a lei non piaceva (così sosteneva lui) o perché lui non aveva mai realmente insistito in modo convinto (così diceva lei). Questa la curiosità che mi aveva spinto a cercare un contatto, perché la mia fantasia aveva corso veloce fino alla fine della storia immaginando una situazione per me molto eccitante.
Li vidi uscire dalla sala ristorante e dirigersi agli ascensori, feci passare qualche minuto e mi diressi verso la camera. Appoggiato al muro aspettavo che la porta si aprisse, immaginando con quale cura si svolgesse la “preparazione” all’interno.. passò quasi un quarto d’ora, questo mi dette l’impressione che il gioco aveva preso la giusta strada.
La porta si aprì, e entrai accolto da un “Ciao..” da parte di lui. Mi preoccupai subito di avvicinare un dito al naso ad indicare silenzio.. “Ssssttt … non devi dire altro. Mettiti qui nell’ombra e zitto.”
Lo lasciai nel piccolo atrio davanti al bagno e mi diressi verso lei, che stava nella posizione descritta.. era scalza, gambe nude, indossava un paio di mutandine semplici, nere, eroticamente pudiche ed un reggiseno nero liscio non lavorato. La testa appoggiata sul cuscino rivolta su un fianco, sull’altro fianco.. non mi vedeva arrivare ma ne sentiva i passi attutiti dalla moquette.
Mi avvicinai piano fino ad accasciarmi al suo fianco, le passai una mano sulla schiena carezzandola e poi sul sedere e lungo le gambe.. stava immobile, era un quadro molto eccitante.
Alzato nuovamente le girai intorno andando vicino al divano sotto la grande finestra, così da farmi vedere.. mi tolsi la giacca e mi sfilai con calma la cravatta.. mi slacciai i polsini della camicia senza mai toglierle gli occhi di dosso. Il suo sguardo era rilassato e nascondeva molta eccitazione per il fatto che non sapesse in realtà cosa sarebbe accaduto, pur immaginando qualcosa.
Aprii un cassetto e tirai fuori un barattolo di vasellina e lo posizionai davanti ai suoi occhi, non distante dal viso, e vi poggiai sopra un profilattico. Mi misi seduto sul divano e mi slacciai le scarpe e sfilai i calzini.. mi tolsi i pantaloni e la camicia e rimasi in slip. Tornai dietro di lei.. e le sfilai le mutandine abbassandole pian piano a metà coscia.. aprii il vasetto di vasellina e con moltissima cura iniziai ad ungerla con attenzione e premura lasciando scivolare il dito all’interno. Lei stava in religioso silenzio ad occhi socchiusi ad ascoltare il suo intimo pulsare. Dopo alcuni minuti mi inginocchiai dietro di lei abbassandomi gli slip e … mi alzai ricoprendomi e andai verso suo marito..
“Tu adesso non puoi più vedere.. non è roba per te, spettacolo finito.” E lo feci entrare in bagno chiudendo la porta.
Tornai da lei.. il gioco era iniziato mi piaceva molto, era l’inizio del mio pensiero, la fantasia oltre il desiderio.
La feci alzare.
Lei si alzò e mi guardò con gli occhi mezzi chiusi, era avvolta nella passione ed ebbra di desiderio.. le avrei potuto far fare tutto.
La feci sedere sulla poltrona, mi inginocchiai davanti a lei, passai le mie calde mani sotto il suo sedere e sollevandola un po’ la avvicinai a me quasi fuori dalla seduta della poltrona.. le sfilai del tutto le mutandine e iniziai a baciarla e leccarla..
La mia lingua di seta sapeva dove e come sfiorarla, lei iniziò presto e gemere ed io continuai a leccarla per diverso tempo, sentendola crescere per poi rallentare e crescere ancora. Il pensiero che suo marito oltre quella porta sentisse tutto immaginando del sesso anale, faceva piacere a me ed impazzire lei, che aumentava il suo piacere che si tramutava in gemiti e piccole urla.. Mi piaceva tenerla lì, tra sesso e piacere, tra brividi e orgasmo cercando di non farglielo raggiungere troppo in fretta. Più il gioco si protraeva e più tutto era meraviglioso. .. Poi mi staccai, mi tolsi gli slip e infilai il profilattico con calma.. e le entrai dentro. Fu sesso.. senza mai fretta, cercando le sue parole ed i suoi versi, le sue piccole urla e le brevi grida.. era talmente eccitata che qualunque cosa avrei fatto le avrebbe procurato piacere. .. Dopo poco il suo piacere salì ancora e io non lo fermai più.. con il mio movimento la seguii fino all’orgasmo che arrivò con un urlo liberatorio..
La feci alzare ancora.. e la rimisi in ginocchio con la testa sul cuscino. Mi sfilai il profilattico lasciandolo vicino alla vasellina e mi diressi al bagno aprendo la porta ..
“Ok , adesso tocca a te …”
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5
16 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 3 ore fa -
Tra sogno e realtà
era il periodo estivo e la calura estiva era insopportabile nonostante il vantilatore acceso,ero sempre abituata a dormire con il minomo indispensabile addosso e a volte dormivo anche in baby doll tanto non c'era niente di male,nonostante tutti in casa mi guardavano
con uno sguardo che lasciava intendere che disapprovavano il mio abbigliamento per la notte,solo lui mio suocero vedevo che mi guardava in modo diverso e la cosa a me eccitava terribilmente e andai a letto.
mentre dormivo qualcosa destò il mio sonno,aprii gli occhi e vidi che era giorno,e lo vidi li ai piedi del mio letto con solo dei pantaloncini di jeans e a torso nudo,la sua pelle abbronzata era imperlata di goccie di sudore il suo fisico asciutto e atletico mi aveva sempre eccitata,vidi i
suoi stupendi occhi verdi pieni di voglia ricambiai il suo sguardo fece pochi passi e si sedette accanto a me,e mi accarezzò la guancia e poi il collo per poi soffermarsi sul seno e strizzandomi un capezzolo da sopra la stoffa,inizio a baciarmi dolcemente,insinuo la lingua nella mia bocca e le nostre lingue si sfioravanoe il bacio si fece piu carico di ardore.
ero eccitata in un modo incredibile avevo picoli brividi di piacere che mi percorrevano per tutto il corpo,gli accarezzai l'inguine e appoggiai la mano sul rigonfiamento evidente dei suoi pantaloni,mentre continuava a baciarmi gli sbottonai i pantaloni,lo sentii duro nella mia mano ed era anche ben messo.
si alzò e fece scendere del tutto i pantaloni e mi ritrovai il suo membro eretto davanti al mio naso ,iniziai a massaggiarglielo per tutta la sua lunghezza e con l'altra mano gli accarezzavo le palle,con la bocca iniziai a dargli picoli baci sulla cappella violacea e a leccarglielo su e giu lo feci sprofondare tutto nella mia bocca fino a sentire i suoi peli solleticarmi il naso.avevo un lago in mezzo alle cosce ero bagnatissima,
continuavo a spompinarlo come un'ossessa mi fermai per prendere fiato
e senza tanti complimenti mi afferrò per i capelli per farmi continuare ancora e inizio a scoparmi selvaggiamente la bocca,sentivo il suo respiro farsi piu pesante e intuii che stava per venire allora accellerai il ritmo e con la lingua davo piccoli colpetti sulla sua cappella e fu cosi che sborrò nella mia bocca bevvi avidamente come un assetata e con la lingua raccoglievo le altre goccie che ne erano rimaste sulla sua cappella,mentalmente mi chiedevo se mi avrebbe scopata avevo una voglia incredibile eavevo la figa in fiamme e bagnatissima.
come se mi avesse letto nel pensiero ,mi butta sul letto mi apre le gambe e inizia a leccarmela divinamente,mi leccava e mordeva il clitoride,impazzivo dal piacere e con la mano dovetti tapparmi la bocca per attenuare i miei gemiti,il mio corpo iniziò a tremare l'orgasmo fu intenso non avevo mai avuto un orgasmo cosi,si scostò e sembrava che volesse andarsene cercai di trattenerlo tirandogli il braccio e gli dissi:ti prego scopami ho voglia di te!mi guardò e mi baciò la fronte dicendomi... tranquilla piccola non mancherà occasione!.
mi sveglio all'improvviso un po frastornata ai piedi del mio letto non c'è mio socero ma quella strega di mia suocera sbraitando la solita canzone:sciagurata sono le 8 alzati devi fà le pulizie!!e se ne và.
mi ritrovo a pensare cavoli era solo un sogno sembrava cosi realistico,
mmm che PECCATO!!!!
****da quando vidi mio suocero di nascosto fare la doccia iniziai a fantasticare su di lui,e che minchia che ha! :-)
9
3
16 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 3 ore fa -
Notte proibita
Tu sei li davanti a me, i nostri sguardi si incrociano, d'un tratto, le tue labbra sfiorano le mie. Un dolce bacio mi riscalda. Ti abbraccio e iniziamo a baciarci.
L'eccitazione è fortissima, nei tuoi baci sento la tua irrefrenabile voglia di sesso, mentre il mio pene è inesorabilmente eccitato. Inizi a spogliarmi lasciandomi a dorso nudo, mi baci il collo. Io ti tolgo la maglietta e per la prima volta esploro il tuo corpo con lo sguardo. Vedo il tuo seno avvolto dal reggiseno, non resisto, te lo tolgo subito. Il solo vedere le tue tette mi ha fatto fracicare il pisello. Ci abbracciamo e iniziamo a baciarci sentendo il mio petto contro i tuoi seni. Con le mani carezzi la schiena e scendi fino a togliermi i pantaloni. Tu sei chianata davanti a me e ti ritrovi un cazzo così arrapato che quasi ne rimani impressionata, ma il solo pensiero che quel pisello entrerà nella tua fica, quasi ti fa venire. Togli immediatamente le mie mutande e prendi il mio pisello con la mano. Inizi a mastubarlo, è troppo eccitato. Ti avvicini con il viso, con la bocca, le tue labbra sfiorano la mia cappella fradicia e quasi mi fai venire. Lo infili dentro la tua bocca e sento la tua lingua che inizia a leccare. Con l'altra mano carezzi le mie palle, le stringi leggermente come se volessi far uscire subito qualcosa.Su e giù con la mano, la tua bocca e la lingua che lecca la cappella, non resisto, uno schizzo inesorabile di sperma allaga la tua bocca. Con una mano continui a premere sulle palle mentre con l'altra continui a masturbarmelo, con la lingua quasi sommersa dal primo schizzo continui a leccarmelo, lo tiri fuori e continuo a schizzare sperma sul tuo viso, l'orgasmo sembra non avere fine, continuo a schizzare sperma su di te e tu non ti fermi come se ne volessi ancora. Ormai hai il viso coperto dagli schizzi e lo sperma inizia a colarti sul collo e sulle tette. Non ti fermi e gli schizzi ancora escono. Lo riprendi di nuovo in bocca e inizi a farmi un nuovo bocchino. Lo sperma ti ha completamente bagnata. Il mio pisello è rimasto duro ed eccitato come prima, anche se non vedo l'ora di infilarlo nella tua fica ti lascio continuare il tuo inesorabile bocchino. Il solo sapere che quella bocca, quel viso e quella lingua sono tuoi mi sta facendo rivenire di nuovo, ma ho troppa voglia, ti fermo, ti bacio mentre ti tolgo i pantaloni e le mutande in un gesto solo. Ti distendo, il tuo corpo completamente nudo con la tua fica bagnata mi ricaricano all'istante. Senza troppo esitare mi adagio su di te e penetro dolcemente con il pisello ancora fracico di sperma dentro la tua fica bagnata. Inizio a scoparti. I movimenti sono dolci, ma veloci. Sei così eccitata che vieni in un esorabile orgasmo spruzzando i tuoi umori sul mio pisello mentre io sto continuando a scoparti. Urli di piacere mentre mi sussurri di continuare. Mentre ti sto leccando il collo e le tette ancora bagnate dal mio sperma, uno schizzo irrefrenabile di sperma inonda la tua fica. Il sentire lo schizzo del mio orgasmo ti fa venire di nuovo. I tuoi umori si uniscono ai miei inesorabili schizzi dentro la tua fica mentre sudati e abbracciati distesi sul letto continuiamo a baciarci. La voglia di sesso è troppo forte, io non riesco a fermarmi e tu mi carezzi il sedere spingendomi a te perchè non vuoi che mi fermi. Ad un tratta ci baciamo in bocca appassionatamente, tutto si ferma. Solo il nostro bacio ha importanza. Fai per tirarti su, il mio pisello fracico, ma ancora duro ed eccitato esce dalla tua fica, mi sussurri che lo vuoi dietro. Ti bacio, tu ti volti e mi fai vedere quel delizioso sederino. Inizio a baciartelo, a leccartelo. La cosa ti eccita e mi chiedi di sfondartelo. Mi avvicino a te, con il cazzo duro strofino leggermente le labbra della tua fica fracica e lo lascio scivolare fino al tuo culo. La mia cappella si fa strada dentro il tuo culetto, mi adagio sulla tua schiena sudata mentre tu rivolta con il viso verso di me mi baci. Inizio a spingerlo dentro dolcemente per non farti male. Il mio pisello è così bagnato che scivola senza sosta fino a che non entra completamente. Piano piano inizio a scoparti nel culo. La cosa ti eccita molto. Mentre continuo a scoparti con la mano ti masturbo la fica. Ti sto scopando da dietro il mio pisello dentro il tuo culo è arrapato come non mai, mentre continuo a baciarti un primo schizzo di sperma allaga il tuo culo, questa volta non mi fermo continuo a scoparti mentre altri inesorabili schizzi continuano ad uscire riempiendo il tuo culo di sperma. Continuo a sbatterti mentre il pisello si affoga nel tuo culo allagato dallo sperma senza smettere di baciarti. Mi adagio sulla tua schiena sudata, ci stiamo ancora baciando. Io mi lascio andare su di te, ma tu sei eccitata e hai voglia di venire. Il mio pisello fracico esce dal tuo culo, mi distendi sul letto, prendi il mio pisello e inizi a fargli un bocchino succhiandolo forte, lo vuoi duro anche più di prima. Sei troppo fregna e mi arrapi troppo, il mio cazzo si indurisce ai tuoi comandi, ora che è come lo volevi, sali sopra, lo infili dentro la tua fica e inizi a scoparmi di brutto. Sei eccitatissima, il mio cazzo enorme ti arrapa e continui a scoparmi sempre più forte fino a venire in un orgasmo da urlo. Non ti fermi, ne vuoi un altro, continui, sei così eccitata che viene nuovamente, ma non ti fermi perchè vuoi orgasmare sentendo lo schizzo di sperma. Mentre continui a scoparmi ti lecco le tette e ti accarezzo la schiena, fin quando uno schizzo di sperma esce dal mio pisello nella tua fica inondandola nuovamente. Dopo il primo schizzo sento come uno schizzo sul pisello, sono i tuoi umori dell'ennesimo orgasmo. La tua fica non si ferma, continui a sbattermi facendo uscire altro sperma. Siamo sfiniti e completamente sudati. Ti adagi su di me, il mio cazzo rimane dentro la tua fica completamente bagnata, siamo troppo stanchi per fare altri movimenti...
21
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16 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 3 ore fa -
Roberta69
La sera dopo il lavoro ho sempre voglia di fare la maiala. Un modo per soddisfare la mia troiaggine è quella di travestrirmi e fare una capatina dalle parti del cinema porno della mia città. Dentro in sala o al parcheggio si trova sempre modo di incontrare qualche sporcaccione. Dentro al cinema il corteggiamento è più sensuale. Puoi sederti o restare in piedi. Gli uomini ti passano accanto varie volte e dopo una serie di sguardi reciproci qualcuno si avvicina e ti dice la fatidica frase "Vieni a fare un giretto con me?". Io , già eccitata e in calore, per i bei cazzi che vedo sullo schermo rispondo subito di si. Anche al parcheggio è bello farsi fare la corte. Tu te ne stai seduta in auto con le gambe larghe ad aspettare. Il tuo partner occasionale passa più volte in macchina . Una serie di sguardi significativi e poi lui si mette dietro la tua auto. Un'attesa di pochi minuti poi lui si avvicina al finestrino e guardandoti le cosce ti chiede se hai bisogno di compagnia. Proprio come è accaduto l'altra sera. Si Si Si è stata la mia risposta al bel uomo che voleva sedurmi. Sono salita sulla sua auto e mi ha portata a casa sua. Si vedeva subito che andava matto per il sesso con i travesta. E' stato molto dolce e per tutto il percorso mi ha tenuto per mano e ha accarezzato le mie gambe velate da belle calze a rete bianche, sexy e invitanti. Io ero tutta un brivido di voglia. Siamo saliti a casa sua e lui non mi ha nemmeno dato il tempo di ambientarmi. Mi ha portata in bagno e restando in piedi mi ha girata di schiena , mi ha alzato la minigonna e abbassato le mutandine. Voleva subito il mio culetto. Io sono riuscita solo a fare un pò di resistenza ma poi mi sono arresa e mi sono trovata, piacevolmente devo dire, inculata. Mi ha cavalcata e posseduta a lungo fino al gran finale. Ha guidato la mia testa sul suo cazzo e io ho succhiato avidamente la sua virilità nella mia bocca fino a che mi ha inondato il viso di sperma. Mi sono rimessa le mutandine e mi sono toccata fino a sborrare. Poi sono tornata a casa bagnata ma felice.
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16 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 3 ore fa -
La prima volta che...
Sono sempre stata molto calda di temperamento e il sesso l’ho sempre apprezzato e gustato oltre che desiderato. Ma sempre nei canoni ordinari. Cioè sempre con il mio ragazzo, il mio compagno, mio marito. Non avevo mai trasgredito oltre gli incontri 1+1. Insomma con il mio uomo.
Questa estate ero in vacanza in una bella città di montagna. Ero in albergo in compagnia di mio marito quando e’ dovuto rientrare anzitempo per inaspettati impegni di lavoro. Volevo ritornare con lui, ma la camera era pagata per altri due giorni. E mio marito, da buon ligure mi disse di rimanere da sola per non sprecare i soldi già pagati.
Dopo pranzo e’ andato ed io ero nella hall dell’albergo pensando come impegnare da sola il tempo. Non ero abituata a star da sola. Di solito mio marito pensava a tutto!! Mentre pensavo vedo arrivare una coppia con bagagli. Lei era bellissima. Bionda, misure perfette e la sua espressione sorridente al mondo era davvero intrigante. Non avevo mai, sino allora, fatto riflessioni del genere su una donna. Ero meravigliata dei pensieri che stavano avvolgendo la mia mente. Poi mi sono distratta vedendo il suo uomo. Ammazza che coppia. Era davvero un bono. Atletico alto circa 1,85, moro e molto distinto nonostante l’abbigliamento casual. Mi succedeva qualcosa. Li desideravo entrambi. Ma era solo una fantasia.
Intanto la coppia era alla reception per le formalità e con i bagagli si avviavano verso l’ascensore per andare in camera. D’istinto, e senza pensarci, mi sono portata anche io all’ascensore per andare in camera mia a distendermi. In attesa che arrivasse l’ascensore eravamo vicini e potei sentirli parlare. Erano tedeschi. Quindi non capivo niente. All’arrivo dell’ascensore lui mi fece spazio dandomi la precedenza e mi seguirono dentro. Mi chiesero qualcosa che non capii ma risposi con la mano 4 per indicare il piano. Mi parve di capire che eravamo allo stesso piano. La donna mi rivolse qualcosa in tedesco ma feci segno di non conoscere la loro lingua. Mi guardarono sorridenti. Lei guardò insistentemente le mia mani. In una avevo la chiave della camera col numero 429 e nell’altra mano avevo il cellulare. Lei mi sorrise e mostrò la sua chiave con il numero 484. Pensai, siamo lontani. Almeno non li sentirò.
Usciti dall’ascensore ci siamo avviati tutti e tre nel corridoio. Arrivata alla mia stanza rimasi stupita nello scoprire che di fronte alla mia, al lato opposto, vi era la camera 484!! Non eravamo a fianco ma di fronte.
Con un Bye Bye ci siamo salutati e ognuno nelle proprie stanze.
Mi sono sdraiata sul letto e acceso il televisore. Ma continuavi a pensare quei due. Mi stavo arrovellando. Mi eccitava l’idea di essere insieme a loro. Farmi prendere da entrambi e sfrenarmi . Durante questi pensieri la mia mano come un automa, si e’ infilata tra le cosce..e mi accarezzavo. Fui distratta da uno squillo di un messaggio sul cellulare. Lo prendo e il messaggio diceva pressapoco: Accetti la connessione di Bluetoot da parte del Nokia ecc? Non avevo mai ricevuto tali messaggi e non capivo. Non ho risposto niente. Ma mi sono ricordata che il cellulare della coppia in ascensore era proprio un Nokia. Sarà un caso..? E cosa vorrà significare di accettare la connessione? Sino allora non ero a conoscenza di queste diavolerie di connessione di Blutoot tra due cellulari che nemmeno si conoscono . Ho ripreso il mio telefonino ed ho cliccato SI.
Mi escono due pagine una di testo e una di foto. Nel testo c’era Room 484 – un numero di cellulare.
La foto invece era di loro due che ridevano!! Ero imbarazzatissima. Mi ero immaginata che avessero il mio numero. Come era possibile. Sono arrossita alla sola idea che in ascensore avessero intuito i miei pensieri.
Ho chiamato mio marito per sapere del viaggio di ritorno e gli ho detto di aver ricevuto quello strano messaggio del Blutoot, ma non gli ho detto di aver aperto il contenuto, ,ma per sapere tecnicamente come funziona. Lui mi ha spiegato che con il solo modello del cellulare e’ possibile chiedere una connessione ad un altro cellulare purchè vicini. Chiarito il mistero e salutato mio marito cominciavo ad essere eccitata. La coppia tedesca pensava la stessa cosa che pensavo io ed erano..disponibili. Ma io non sapevo come reagire..Cosa fare. Ero combattuta dal fare il primo passo o aspettare…
Sono uscita dalla mia stanza …e mi sono messa a passeggiare nel corridoio del piano. Passano pochi minuti e vedo aprire la porta della loro stanza. Esce lei. Si ferma fuori alla sua porta e incrociando il mio sguardo mi fa un salutino con un sorriso accattivante. Ricambio il sorriso. Lei viene verso di me. Io vado verso di lei.
Appena vicine..senza profferire parole, tra l’altro per me incomprensibili, mi prende dolcemente e, sempre nel corridoio, mi bacia in bocca. Mi infila la lingua come fosse un pene e la lascia roteare nella mia bocca tenendomi stretta a se. Un bacio lungo, trasgressivo che mi ha letteralmente stordita. Ero bagnata, ero impacciata ma con tanta voglia di voler continuare. Mi faccio coraggio, la prendo per la mano e mi avvio verso la mia stanza. Appena dentro chiudo la porta e questa volta sono io ad afferrare lei per baciarla e infilarle una mano tra le cosce. Anche lei era bagnata!!! Ci siamo stese sul letto e sempre in silenzio abbiamo continuato. Dopo il bacio in bocca piu’ trasgressivo che mi fosse mai capitato di dare abbiamo iniziato a toccarci le tette a vicenda, a succhiarle e leccarle sino a far un 69 classico. L’unica differenza che nella mia bocca c’era una splendida vagina al posto del canonico membro maschile. Trascorsa quasi un’ora e goduto entrambe abbondantemente Erika, il suo nome, deve avermi chiesto di andare nella sua stanza. L’ho capito perché mentre parlava sia avviava, tenendomi per mano, verso l’uscita della camera.
Infatti mi ha portato nella loro stanza. Mi ha fatto sedere. Lui era steso sul letto in boxer. Lei gli parlava, suppongo che riferisse l’accaduto. L’ho immaginato perche mentre lei parlava il gonfiore tra i suoi boxer era evidente. Talmente evidente che Erika glielo ha tirato fuori iniziando a succhiarlo. Un membro bellissimo, sui 25 cm. Mentre lei succhiava mi ha guardato facendo segno con la mano di avvicinarmi a lei. L’ho fatto. Mi ha tirato la testa verso la sua bocca facendomi unire a lei per continuare insieme quanto da lei iniziato. Ci slinguavamo io ed Erika col membro del marito…Lui ansimava, gli piaceva e nel contempo mi ha messo una mano tra le cosce insinuandosi dentro sino a masturbarmi. Era abilissimo. Lui diceva delle cose a lei che non capivo. Ma quando lei mi ha fatto girare alla pecorina, ho capito che le chiedeva di penetrarmi!!
E’ entrato prima dolcemente con un ritmo davvero estenuante. Lo volevo piu dentro e mi inarcavo per farlo entrare. Erika si e’ messa con la testa sotto, tra le mie cosce, per poterla leccare a me e a lui mentre sprofondava col ritmo che andava aumentando. Poi lui lo ha tolto lasciando solo la lingua di Erika che slinguettava come fosse un uccello. Intanto Lui si stava piazzando da dietro. Mi titillava con le dita l’ano. Mi piaceva, avevo paura tanto era grande. Ma lo volevo. Mi ha introdotto la lingua inumidendomelo. Bella sensazione. Avevo una lingua davanti e una di dietro…contemporaneamente.
All’improvviso non sento piu la lingua di dietro ma due mani che tenevano allargate le mie natiche.
Incredibilmente in un solo colpo me lo ha infilato nel culo!!! Un dolore enorme ma un piacere grande. Lei leccava davanti e lui mi sfondava di dietro. Non si sono mai fermati. Ho goduto tantissimo e l’ultimo orgasmo e’ stato iniseme a lui quando mi ha inondata un getto abbondante di sperma nel culo.
Tutto questo senza aver mai scambiato nemmeno una parola.
All’improvviso non sento piu la lingua di dietro ma due mani che tenevano allargate le mie natiche.
Incredibilmente in un solo colpo me lo ha infilato nel culo!!! Un dolore enorme ma un piacere grande. Lei leccava davanti e lui mi sfondava di dietro. Non si sono mai fermati. Ho goduto tantissimo e l’ultimo orgasmo e’ stato iniseme a lui quando mi ha inondata un getto abbondante di sperma nel culo.
Tutto questo senza aver mai scambiato nemmeno una parola.
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16 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 3 ore fa -
Solo un amico
Guido stanca per la nottata appena trascorsa.. ho dormito 4 ore e mi aspetta una giornata intensa in università. Il mio risveglio è stato dolce, con tanti baci sul collo e sulle guance; non volevo proprio aprire gli occhi questa mattina, ma quei baci mi riportarono alla realtà. Mi è sempre piaciuto dormire da lui… il suo appartamento, una mansardina al terzo piano di un palazzo con le travi in legno a vista, mi fa sentire tranquilla e serena.
Ormai ci conosciamo da 7 anni. Il rapporto che mi lega a lui è particolare, strano.. mi ha insegnato e dato tanto; ma mi ha fatto anche tanto male. Non sono innamorata di lui. Ciò che lo fa apparire così importante ai miei occhi è stato il dono che gli ho concesso quando ci siamo conosciuti.
Allora ero una ragazzina di 16 anni, sicuramente vogliosa di esperienze nuove, ma più che altro in cerca di amore… di tanto amore. Non un amore struggente, passionale ma un amore paterno che sapesse consolarmi e aiutarmi in quel periodo così complicato della mia vita. Credo che egli, ancora oggi, non sappia il perché mi sono concessa a lui così giovane ed inesperta, come un’allieva si pone nelle mani del maestro per essere creata come un vaso d’argilla. Oggi l’allieva ha superato il maestro. Potrei staccarmi da lui ma non ci riesco.
In questi 7 anni non ci siamo mai aperti più di tanto l’uno all’altra; lui persona estremamente riservata fino a farmi esasperare, e io ragazza allegra e vivace messa sempre in soggezione da questo suo fare misterioso.
Questa notte vuole giocare in cam.. chatta con persone sconosciute, desiderose di ammirare spettacoli che accendano le loro fantasie. Mi esibisce come un trofeo; mi bacia in modo provocatorio consapevole di avere degli sguardi vogliosi addosso. Si connette una ragazza con cui chattiamo da un po’: “ciao, siamo insieme” . Ma non vuole chattare… vuole sentire la sua voce mentre gli prendo il membro in bocca.
Mi piace farmi sottomettere ma non sono la sua schiava e lui non mi tratta come tale. Gli piace solo comandare. Sa perfettamente che se mi prende con forza per i capelli e mi mette il suo sesso di fronte agli occhi glielo succhierò con passione. Mi eccita.
Parla con questa ragazza mentre gli regalo un forte piacere… le dice cose sconce, la fa eccitare e a quelle parole mi eccito anch’io. Ma perché, allora, sono così arrabbiata? Sento che si rivolge a lei esattamente come fa con me quando mi possiede; sono IO la sua troia!! Vorrei stringere i denti, non forte, ma quel poco che basta per fargli leggermente male e invece viene.. nella mia bocca, sul mio viso.
Vado in bagno a sciacquarmi il suo seme dal viso, e la mia rabbia dal cuore. Mi guardo allo specchio. Non sono innamorata di lui.. mi fa solo così arrabbiare. Quando sono a casa sua diventa tutto relativo: divento un’altra persona, spesso taciturna e pensierosa ma estremamente serena che al momento giusto sa diventare un’amante passionale trasportata dalla sua personalità dominatrice. Mi ritrovo sovente a fissarlo in quello che fa, nei suoi gesti, nel sonno, sperando di carpire con lo sguardo quello che lui non vuole far trasparire.
Non sono innamorata di lui… ma sta notte è stata fantastica. Spenta la luce, ci corichiamo e con uno strattone mi trae a sè. Non amo dormire abbracciata al proprio partner, fidanzato , marito o amico a differenza delle altre donne.
È stato sempre molto autoritario nel suo modo di fare.. anche quando decide di lasciarsi andare in dolci effusioni resta comunque padrone della situazione.
Gli piace prima di addormentarsi tenermi tra le sue braccia; sdraiati su di un lato, lui dietro e io davanti, con un braccio che mi passa sotto il collo e l’altro che mi avvolge le spalle, le nostre mani si cercano, le dita si incrociano tra loro. Sento i suoi sospiri sui miei capelli, sul mio collo…
Sta notte non faccio fatica ad addormentarmi stretta a lui. Mi assopisco coccolata dalle sue braccia. Questa mattina il suono della sveglia mi ha riportato alla realtà… i suoi baci cercano di rendere meno duro quel suono che ha interrotto questa splendida nottata.
Una volta alzati dal letto lui torna ad essere l’uomo misterioso che tanto mi fa arrabbiare e in me ricompare la consapevolezza che resterà per sempre solo un “amico”.
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16 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 3 ore fa -
Fantastica susy
Frequentavo Susanna da circa 4 mesi. La nostra storia era decisamente improntata al sesso. Non che mancasse intesa anche fuori dalle lenzuola, però era evidente che l'attrazione fisica aveva dato non solo il via alla nostra relazione, ma ne forniva anche una costante, intensa ed eccitante alimentazione.
Facevamo sesso ogni due giorni circa, e comunque ad ogni occasione propizia. Ci capitava di farlo un po' ovunque: in pieno giorno, in macchina, in una piazzola di sosta in autostrada; nei bagni di un ristorante; a casa di amici sempre di nascosto in bagno; una volta mi fece persino una sega sedendosi sopra di me e mettendomi con discrezione una mano nei pantaloni in un pub a notte inoltrata. In treno, adorava trovare lo scopartimento vuoto, chiudere le tendine e chinarsi fra le mie gambe spompinando avidamente l'uccello. Aveva sempre voglia. E io certo non mi tiravo indietro!
Ricordo una volta che ci incontrammo in piazza castello e dopo il bacio di benvenuto mi guardò con i suoi occhi neri e scintillanti, spinse verso la mia faccia il suo decoltè prosperoso ed esageratamente scollato sussurrandomi: "ho voglia del tuo cazzo".
Era il sogno erotico di qualsiasi persona di sesso maschile si trovasse lì in quel momento!
Ricordo che ci dirigemmo verso un bar piuttosto grande, finendo praticamente subito in bagno. La presi da dietro, stantuffandola per una decina di minuti fino a farla venire. Quella volta io non arrivai all'orgasmo. Ricordo che volevo solo farla ululare sommessamente di piacere. La scopavo così spesso che talvolta non ero realmente intezionato a venire. Mi dedicavo allora al suo sommo piacere. Mi piaceva soddisfare le sue fantasie e qualche volta mi spingevo anche un po' oltre i miei effettivi gusti o pudori. Ma con lei tutto era davvero possibile.
Altre volte era stata lei a soddosfarmi uscendo un po' dai suoi schemi (se mai ne avesse avuti!); una volta, in treno, mentre si era chinata per spompinarmi, le chiesi di denudarsi completamente. Lei era restia perchè temeva che comunque qualcuno potesse aprire la porta dello scompartimento, alla ricerca di un posto. Ma era proprio questo che a me eccitava particolarmente. Insistetti e lei allora si denudò completamente. Il suo seno prosperoso, una quarta abbondante, stava su bello dritto da solo. Era senza dubbio rifatto. Ma rifatto bene. Non era eccessivamente innaturale. Certo è che una quarta di seno, avrebbe dovuto pendere leggermente di più. La forma vagamente a punta accentuava però la sensazione che stesse su bello dritto. Le gambe erano ben tornite e culminavano nel pube rasato a zero, dalle labbra gonfie e sporgenti. Il clitoride prominente sembrava un invito a possederla con la bocca prima ancora che con il pene.
I capelli lunghi e lisci le si appoggiavano sulle spalle, e quando si chinò sul mio uccello spinse il suo culo all'insù, statuario, tondeggiante e liscio come una pesca matura. Mi sponpinò per qualche minuto, poi il treno rallentò vistosamente in prossimità di una stazione. Non doveva fermarsi... trasitava solo molto lentamente.
Susy mi stupì, quando si sfilò l'uccello di bocca, si alzò in piedi e scostò le tendine del finestrino!
Il treno stava transitando in stazione, piena di gente, e lei si appoggiò quasi al vetro del finestrino masturbandosi il clitoride davanti a tutti! Io non potei fare a meno di finire il lavoro della sua bocca, con le mie mani... e venni praticamente istantaneamente. Poi scendemmo precipitosamente alla stazione successiva, per timore che qualcuno si fosse lamentato. Mi confessò più tardi che lo aveva fatto non perchè le piacesse, ma per farmi eccitare. Aveva capito che l'idea che qualcun altro l'avesse potuta vedere nuda, mentre faceva sesso con me mi eccitava. E decise sul momento di realizzare la mia fantasia! Ecco questa era Susy.
Quella sera stavo ripensando un po' a tutte queste cose, mentre mi dirigevo verso casa sua, per cena. Ogni volta cercavo di immaginare cosa avremmo combinato. E quasi sempre la realtà superava le mie fantasie.
Arrivai sul suo pianerottolo e suonai. Sentii la sua voce provenire dall'altra parte della casa: "entraaaa !! è apertooo !!".
In effetti girai la maniglia ed entrai. Il salotto era disseminato di suoi vestiti: la camicetta su una sedia, i pantaloni sul divano, il reggiseno sul tavolino e gli slip sull'uscio dell'anticamera. Sentivo l'acqua della vasca in bagno scorrere copiosamente. Era senz'altro in bagno a rinfrescarsi. Mi diressi verso di lei e quando entrai nell'anticamera che conduceva alla toilette da un lato e alla camera da letto dalla parte opposte, vidi una sedia rivolta proprio verso la porta del bagno, socchiusa.
Capii che Susy stava archietettando qualcosa... Stetti al gioco e mi sedetti comodo sulla seggiola, quindi salutai con tono ironico: "ciao Susy... ho visto un po' di disordine in salotto...". Mi rispose: "Ehm, si, si, ho avuto voglia di spogliarmi e girare un po' nuda per casa, poi metto a posto. Sto finendo di farmi un bagno caldo... se vuoi puoi stare lì sulla sedia e guardarmi un po'...". Con un piede si sporse fuori dalla vasca e aprii la porta del bagno lentamente. Era immersa nella vasca con la sua lunga e sensuale gamba ancora protratta verso la porta. L'ammirai in silenzio facendole percepire il mio sguardo lungo tutta la lunghezza della gamba.
Lei si portò una mano ad un seno e se lo massaggiò leggermente. Sapeva come eccitarmi con l'abilità di una troia professionista ! In effetti sentii qualche effetto delle sue movenze erotiche e provocanti, laggiù fra le mie mutande. Poi si alzò e si mise a cavalcioni della vasca, grondante di schiuma. Mi guardava fisso negli occhi, e portò la mano dal seno giù giù verso l'ombelico, e poi fino al monte di venere, iniziandosi a palpeggiare da sola. Socchiuse gli occhi per un attimo e poi mentre si passava le dita fra le grandi labbra, tornò a guardami intensamente negli occhi. Avevo l'uccello che stava pompando a mille fra le mutande! sentii il bisogno impellente di iniziare a masturbarmi con vigore, e così mi slacciai i pantaloni, senza toglierle gli occhi di dosso per un instante, e me li calai fino alle caviglie. Mi tolsi la maglietta per il suo gusto (sapevo che si eccitava molto guardando il mio petto nudo) e iniziai a massaggiarmi con vigore l'uccello da sotto le mutande. Stava crescendo a dismisura e ben presto trabordò dalla stoffa delle mutande, incontenibile. Mi sfilai le mutande restando completamente nudo e iniziai a masturbarmi selvaggiamente, mentre lei faceva altrettanto ammirando come mi sbattevo l'asta mentre la guardavo.
Era come se stessimo facendo l'amore... ma non ci toccavamo. Non c'era contatto fisico dei corpi, ma solo un'eccitazione mentale travolgente. Stavo inziando a godere come poche volte - persino con lei - avevo goduto, quando sentii dei rumori provenire da dietro le mie spalle. Mi voltai e vidi con stupore la porta della camera da letto aperta, e due donne e un uomo di colore incredibilmente dotato che si stavano godendo la scena, masturbandosi vicendevolemente !!
Il mio pene ebbe un sussulto, quasi un piccolo orgasmo pur senza sborrare, mi fermai un attimo e tornai a rivolgere la mia attenzione a quella gran maiala di Susy! Mi guardò sorridendo e disse: "Volevo farti una sorpresa... spero che apprezzerai... c'ho messo un mese ad organizzare questa orgia. Non sai quanto è difficile trovare persone serie per scopare tutti insieme !". Questa volta mi aveva davvero stupito. Ero eccitatissimo, e quasi temevo di rovinare tutto venendo troppo presto. Mi ripresi dopo qualche secondo di smarrimento e replicai: "Apprezzo, Susy, sei una grandissima maiala! questa sera meriti di essere scopata a ripetizione, di godere come un coniglio in calore!" - "Ahhh ero sicura che ti avrebbe fatto piacere! voglio vederti che scopi con Vale e Roberta!"
Non me lo feci ripetere due volte, e mi alzai dalla sedia. Mi buttai nel letto fra le tette e le cosce di Valeria e Roberta, e il cazzo gigante di Sam.
Iniziai ad aggrovigliarmi a loro senza quasi capire quale fica stessi leccando e chi mi leccasse il mio cazzo. Vidi ad un certo punto la bionda che sotto di me, assieme al Sam si baciavano leccandomi il pene fra le loro bocche. Io intanto stavo succhiando le tette di Valeria, la mora, che ansimava come nei film porno!
Poco dopo arrivò anche Susy e il groviglio si complicò ulteriormente... la vidi spompinare con voluttuosità il cazzo di Sam, che a stento le entrava per metà in bocca... Poi Susy si mise a pancia in su e allargò le gambe aspettando il più generoso. Guardai Sam e con un cenno di intesa lo feci andare avanti per primo... Volevo che Susy assaggiasse quel pene fuori dal comune. Statuario per proporzioni e consistenza...
Sam iniziò a stantuffare Susy come una locomotiva a piena velocità... la loro carne sbatteva vicendovolmente producendo gli eccitanti suoni del sesso. Io mi ero messo a guardare mentre Vale e la Roby stavano lesbicando fra loro a pochi centimentri dal mio pene. Susy intanto era letteralmente fuori controllo, ed emetteva gemiti di tutte le tonalità... "scopami, scopami, voglio il tuo cazzone tutto dentro, ah, si, sfondami davvero!"... sentivo il mio pene pulsare, credevo di venire solo guardandoli e sentendoli...
"Sì, bel cazzone, sì... sì... spingilo, sì... dentro... aaahhh.... mmmh.... spingi, spingi!"
A quel punto Sam la girò sul fianco mentre continuava a scoparle la figa senza sosta. Io capii e mi avvicinai con il mio cazzo di buone dimensioni, ma che al confornto del suo impallidiva in tutti i sensi...
Ma nella fica ci stava pensando già lui a riempirla a dovere, così appoggiai la cappella fra le chiappe di Susy cercando il buco del suo culo sudato. E iniziai a spingere con sempre maggior vigore finchè anche il mio membro la penetrò. Susy stava ululando di piacere! iniziò a muovere il bacino in modo inconsulto e frenetico, voleva sentire tutti i suoi cazzi dentro di sè!
Valeria intanto si era abbracciata a me e aveva iniziato a limonarmi in modo piuttosto osceno: le nostre lingue grondavano saliva sui corpi sudati, si cercavano, si esploravano senza ritegno e senza pudore. Sembrava mi volesse mangiare! Roberta invece si godeva lo spettacolo masturbandosi con un cazzo di gomma sbucato da non so dove... Susy venne di schianto, inondando entrambi i nostri cazzi con il suo umore. Godette a lungo e lanciando strilli di piacere incontenibile. Io e Sam godemmo quasi all'unisono. Lui tirò fuori l'uccello pochi secondi prima e sborrò copiosamente sulla faccia di Susy, che esausta cercava di leccare quanto più seme possibile, mentre ancora il suo corpo si agitava sotto i colpi ritmati del mio cazzo nel culo.
Venni, esplodendo fra le sue chiappe una quantità incredibile di sborra. Sembrava non finire mai. E quella che colava era sapientemente raccolta da Roberta che stava iniziando a venire anche lei, con il suo cazzone di gomma. Valeria intanto mi aveva sbattuto la sua fica leggermente pelosa e fradicia in faccia, agitandola sulle mie labbra. Dopo essere venuto iniziai a leccarla avidamente fino a farla venire, di lì a pochi minuti.
Quando finimmo eravamo tutti e cinque esausti sul letto. Nudi, sudati, grondanti di saliva, sborra e caldi umori vaginali. Dopo circa una mezz'oretta riprendemmo le danze, scambiando le coppie e continuando a leccarci, a succhiarci e a masturbarci a vicenda.
Sembravamo non voler smettere più, ed in effetti con le dovute pause di riposo, tirammo le 3 del mattino.
Frequentai Susy in modo stabile ancora per alcuni mesi, ma col passare del tempo gli incontri si facevano sempre più saltuari. Oggi capita ancora di sentirsi qualche volta, quando abbiamo bisogno di organizzare qualcosa a tre o quattro, o anche solo per una scopata fatta come si deve. E devo dire che la lontananza, a volte anche più di un anno, giova parecchio all'esplosione sessuale che riusciamo a produrre quando ci ritroviamo.
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16 anni fa
erotic3mind255232,
36
Ultima visita: 4 anni fa
-
Malizia
Giovanna e Nicola non li sentivamo da tempo,tanti reciproci impegni di lavoro la loro prole e il tempo che manca purtroppo spesso x riuscire a coltivare un'amicizia ci avevano impedito futuri incontri.Io e lui eravamo in un periodo molto impegnativo dal lato professionale,la carriera che stavamo intraprendendo nella ns societa' ci lasciava pochissimo tempo da dedicare persino a noi stessi.Giovanna e nicola li avevamo conosciuti in internet,erano una bella coppia,molto affiatati,innamoratissimi come noi.Convivevano da 12 anni,avevano due figli che chiamavano amorevolmente le loro pesti ma che amavano col cuore.Lavoravano nell'azienda del padre di Giovanna entrambi,un'azienda leader nel settore,impegni a non finire,stress ma cmq tante soddisfazioni ma come noi pochissimo tempo a disposizione.Avevano una bellissima villa sul lago maggiore,diverse volte ci avevano invitato e compatibilmente coi ns impegni eravamo andati a casa loro.Era un venerdi' sera,io e mio marito eravamo esausti,non vedevamo l'ora di andare a riposare.Alle 20 squilla il mio cell.stiamo x cenare.Rispondo in fretta e furia,è Giovanna,dolcissima come sempre,voce squillante,la riconosco subito.Ci invita se ovviamente vogliamo x il week a casa loro.Non ne abbiamo nessunissima voglia ma dopo sue insistenze accettiamo.L'amicizia x noi è un valore fondamentale e veri,sinceri amici non li vorremmo perdere x nulla al mondo.Giovanna e Nicola sono una coppia stupenda dal lato umano.Il sabato mattina siamo a casa loro,Giovanna ci apre la porta,indossa una vestaglia da camera nera in pizzo,sotto intravedo tanga traforato e reggiseno nero in pizzo.Ci abbraccia e si scusa di presentarsi in desabie' mi sono appena svegliata Francy mi dice.Ci fa' accomodare in salotto,la osservo,la scruto,è bellissima,capelli biondi raccolti a chignon,viso radioso come sempre,pelle di velluto che nella luce fioca del mattino delineano i lineamenti dolcissimi del suo corpo statuario.Pare una dea.Sei dimagrita molto Gio' le dico.Anche tu Fra' sei in forma,dall'ultima volta in cui ci siamo viste ho perso 13 kg.Sale e si scusa in camera x cambiarsi,Nicola è ancora a letto,è un pigrone mi dice sorridendo.Prendiamo un caffe' e dopo un quarto d'ora circa Gio' scende,è in abito lungo fuxya,capelli che paiono d'oro sotto i raggi del sole che invadono la stanza.Nicola scende poco dopo.Alto,capelli nerissimi e volto radioso come sempre,ci abbraccia entrambi,conversiamo x un'oretta circa.Andiamo Fra' mi dice Giovanna fa' gia' caldo,vieni in piscina,ci rifreschiamo un po'.La loro casa ha una bellissima piscina,i genitori l'hanno fatta costruire anni fa' poi con tanti sacrifici l'hanno fatta diventare una bellissima villa,piscina,campo da tennis,darsena x il loro natante.Non ho il costume le dico,come faccio a fare il bagno?Non preoccuparti Fra' mi dice ormai abbiamo la stessa taglia o quasi,ti do' uno dei miei.Salgo in camera con Gio',mi apre il guardaroba,osservo i bellissimi abiti che acquista sempre e solo esclusivamente a Milano tutti grandi firme.Mi fa' scegliere fra i tantissimi costumi da bagno che possiede,sono in imbarazzo,lei ovviamente se ne accorge e sceglie lei x me.Costume nero tanga lucido firmato.Fra' mi dice indossalo questo è la tua misura,l'ho comprato due anni fa' poi sono dimagrita ancora e ora non mi sta' piu'.Mi spoglio,Gio' mi guarda,hai un corpo bellissimo Fra' mi dice,stai bene sai, eri carina anche quando eri piu' formosa ma ora sei bellissima.Arrossisco quasi,lei mi scruta,a volte scorgo nei suoi occhi un lampo di desiderio.Tolgo tutto,resto nuda davanti a Gio',anche lei ora si spoglia x indossare il costume,un seno formoso alto e turgido,depilata completamente,pelle lucida e vellutataSei stupenda le dico,mi ricambia con un dolcissimo sorriso e sguardo intenso.L'osservo intensamente e lei pare mangiarmi con gli occhi.Scendiamo e ci tuffiamo in piscina.Nicola e Mauro mio marito ci raggiungono.Dopo due vasche mi attacco al bordo della grande piscina.Ora sto' meglio Gio' le dico.Pare una sirena dolcissima,i biondi capelli col riflesso del sole e nell'acqua fanno di lei una dea.Non l'avevo mai notato dopo vari incontri.Ora osservandola mi sento intrigata,quasi eccitata.Gio' si avvicina,sei bella Fra' mi dice,Mauro è un uomo fortunato ad avere te.Mi accarezza,mi tocca il seno,resto immobile,quasi allibita ma al contempo eccitata.Non lo do' a vedere ma i miei capezzoli svettano dal costume succinto e non posso nasconderli.Gio' si fa' sempre piu' intraprendente,ricambio le carezze.Ora scende dal mio seno e sotto l'acqua mi accarezza il pube,dolcemente mi toglie il reggiseno del costume,accarezza i capezzoli turgidi e vogliosi,la mano poi scende dolcissima Gio' le dico cosi' non resisto a lungo.Lei non proferisce parola,mi bacia,mi spoglia e resto nuda sott'acqua.Mi eccita,mi fa' impazzire.Amore mi dice vieni,torniamo in salotto,prima una bella doccia per togliere il cloro.Nicola e il mio lui mi osservano quasi increduli ma vedo dai loro occhi l'eccitazzione.Gio' mi prende per mano,si spoglia completamente e facciamo la doccia assieme,mi lava lei,accarezza la mia pelle con le mani,pare velluto la sua pelle.Loro continuano ad osservarci poi con l'accappatoio andiamo in salotto.Sul sofa' Gio' mi bacia,mi scosta lentamente l'accappatoio e succhia i miei capezzoli,Nicola e Mauro sono seduti di fianco a noi,Ora Nicola mi tocca Mauro spoglia lentamente Gio' eccitatissima,succhia dolcemente i suoi capezzoli turgidi e la fa' gemere dal desiderio.Finiamo in camera tutti assieme,Gio' mi apre le gambe,lecca e succhia avidamente il mio clito,gemo,urlo,la imploro di possedermi,voglio essere tua gioia le dico. Mi sale sopra ed assaporo i suoi dolci umori,la lecco,la succhio e con le labbra e la lingua la faccio urlare.All'improvviso estrae da sotto il cuscino un grosso strap on che cosparge di crema,mi gira e mi possiede alla pecorella,sento i suo colpi profondi,sto' impazzendo dal piacere,Mauro da dietro le tocca il seno,Nicola da sotto succhia i miei capezzoli,sto' godendo,sto' urlado,sto'impazzendo dal piacere.Mi toglie il grosso fallo e sento all'improvviso penetrarmi ancora,mauro mi sta' possedendo mentre nicola possiede gio',godiamo assieme dopo un'oretta circa,i miei caldi umori e quelli di Gio inondano il letto e il piacere raggiunge l'apice.Un'amicizia vera e sincera ci legava e continua e legarci,ora anche qualcosa in piu'.Un'attrazzione fisica bellissima.
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4
16 anni fa
iltulipanorossocp1,
54/54
Ultima visita: 13 anni fa