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Il nostro primo incontro
IL PRIMO INCONTRO
(i nomi reali sono stati sostituiti per ragioni di privacy… ma siamo noi… chi ci conosce li sa)
- Gianni….. tu????
- Monica! Il mondo è veramente piccolo….
Appuntamento al buio. Dopo tante insistenze da parte loro e l’intrigante curiosità del loro modo di proporsi, oltre alla comodità di abitare vicinissimi, ci eravamo decisi ad incontrare Gianni e Betta in un bar della periferia della nostra città .
Gianni, era un mio ex compagno del liceo, un tipo a cui lo studio interessava ben poco, potendoselo permettere, faceva già a quei tempi delle ragazze una ragione di vita.
E, a posteriori, potevamo anche immaginare che, andando alla ricerca di coppie coetanee e vicine a noi, fosse molto probabile finire per incontrare volti noti, compagni di classe, come in effetti è accaduto.
L’imbarazzo iniziale è comunque durato ben poco, sia per la spigliatezza di Gianni, sia per la simpatia che emanava Betta; Alex ed io ci siamo subito sentiti a nostro agio ed abbiamo subito abbassato le barriere della diffidenza con cui avevamo approcciato quell’incontro.
I ricordi di 35 anni prima hanno occupato le nostre menti per quasi un’ora, anche in modo intrigante Gianni mi ricordava che non ero caduta nella sua rete con la mia aria da ragazza tutto studio e casa, senza mostrare interesse alcuno per il sesso…. a quei tempi!
Ma tutti cambiano ed anch’io, tempo dopo, scoperte le gioie della carne, non sono rimasta indifferente alle sue lusinghe, anche se fedele a Alex fino ad allora. Ma le nostre fantasie erano arrivate ad occupare le nostre menti a tal punto che avevamo deciso di passare alla loro realizzazione.
Il bar fu in breve troppo stretto e poco intimo per le nostre discussioni che fatalmente scivolarono da ricordi giovanili e ben più intriganti argomenti.
Fummo invitati a casa loro e non ci furono dubbi ad accettare.
Bella casa, villino in una zona periferica della città , niente vicini e muri sottili che potessero reprimere le loro voglie, i loro orgasmi, la loro vivacità anche vocale.
Amore di coppia, amore di gruppo, amore…. in genere…. Più che amore sesso, nelle sue varie sfaccettature, … perché lo fate, lo fate così, avete mai provato questo…. Insomma argomenti che scaldarono subito l’atmosfera, le menti ed i corpi.
Ero d’accordo con Alex, ci eravamo preparati ed eravamo decisi a continuare il gioco, al più ci saremmo scambiati con uno sguardo l’opportunità di smettere o meno.
Ma non mi sembrò vero poter avere a disposizione Gianni, dopo tanti anni, un uomo con il culto del corpo, interessante di viso e sempre gradevole da ascoltare e farsi irretire dai suoi modi gioviali ma anche decisi.
Ed anche Alex mostrava un interesse particolare per Betta, donna molto sensuale e che sa far scaldare gli uomini; del resto Gianni non poteva che sposare una donna così, sesso e casa, dai modi di fare e vestire sexy e volutamente provocanti.
- Dov’è il bagno? – chiese Alex
- Vieni, ti accompagno – rispose prontamente Betta, prendendolo per mano.
Stranamente si avviarono sulle scale che portavano al piano superiore, io un po’ frastornata da quell’atteggiamento, ma non gelosa, forse era più un moto di curiosità per quel gesto malizioso.
Ma appena fummo soli, anche Gianni non perse tempo ed avvicinandosi a me sul divano mi sussurrò:
- Monica, sono passati 35 anni dall’ultima volta in cui ti ho voluta, non ne posso aspettare altrettanti…
Sussurrava quelle parole in modo sensuale, mentre le sue mani strofinavano il mio seno e mi accarezzavano il collo. Persi subito il controllo, senza quasi rifletterci:
- Dimmi cosa vuoi. Ti posso dare tutto. Sono così eccitata…
Era una resa senza condizioni. Le sue mani esperte mi slacciarono i bottoni della camicia e furono in breve a contatto della schiena per sganciare il reggiseno.
Le mie slacciarono la sua cintura e abbassarono la zip dei pantaloni, intrufolandosi negli slip e liberando un sesso stupendo, desiderabile, grosso e lungo come mai avrei immaginato.
Mi succhiò il seno avidamente, tanto da farmi gemere di piacere in poco tempo, ed i miei gemiti si unirono a quelli provenienti dal piano superiore.
Ero persa, ormai era il mio corpo a comandare, la mia mente offuscata dal piacere che stavo provando e dal pensiero di quello che avrei provato da li a poco concedendomi ad un altro uomo.
Gianni, abbassatosi completamente i pantaloni e gli slip, si era adagiato sopra di me e continuava ad alternare baci profondissimi in bocca a baci sul collo e sussurri nell’orecchio esprimendo con parole dolci e sensuali quanto mi desiderava. Mi stava schiacciando il suo sesso sui pantaloni, visto che dalla vita in giù ero ancora vestita.
- Spogliamoci, così rischi di venirmi sui vestiti – dissi
- Si, Monica, lasciami il piacere di spogliarti –
E così fu, alternando dolci frasi di complimento al mio corpo a gesti esperti e risoluti mi levò ad uno ad uno tutti i vestiti spogliandomi completamente.
Fu poi il mio turno a spogliare lui e nello sfilargli i pantaloni ebbi l’occasione di mettere in bocca il suo cazzo, o almeno quello che riuscii a farci entrare, succhiando nel vano tentativo di ricevere qualche suo getto. Invano perché imparai poi con il tempo che Gianni ha uno straordibario controllo di sé che gli permette una resistenza inusuale.
Lo spogliai completamente ed i nostri corpi si abbracciarono distesi sul divano, poi lo implorai di penetrarmi, non potevo più aspettare:
- Infilalo, mettimelo dentro fino in fondo, ti supplico, sbattimi.
Appena lo sentii entrare lo sfogo dell’attesa si esplicitò in un urlo liberatorio di piacere che arrivò anche al piano di sopra.
- Monica, tutto bene? – si accertò Alex
- Si amore, sto benissimo… straordinariamente bene – lo tranquillizzai.
Intanto Gianni spingeva nel mio ventre con una forza che mi lasciava senza fiato; le mie esclamazioni erano di godimento ma anche di paura per non essere in grado di reggere quella foga, di fare una brutta figura, di non essere in grado di fare sesso come lui si aspettava da una vera donna, di non reggere il confronto con Betta e le altre donne che aveva avuto.
Intanto mi bagnavo sempre di più (sono sempre abbondante nelle mie secrezioni) e lui se ne accorse:
- Sei un lago. Me lo sento in ammollo – mi disse.
Si staccò da me e abbassando il suo viso sul mio sesso volle leccare tutto quello che, con il suo contributo, avevo abbondantemente prodotto, poi si accorse del mio accentuato clitoride e iniziò a succhiarlo, strizzarlo fra le labbra, mordicchiarlo fra i denti, regalandomi brividi di piacere che mi portarono ad un inarrestabile orgasmo.
Lo avvertii:
- Gianni, sto venendo, sto venendooooo, vengooooooooo!
Ma non ebbi modo di avvertirlo che, quando raggiungo il vertice del piacere, schizzo come un uomo, la mia vagina sprizza un liquido gelatinoso e mieloso inondando il partner come se fosse pipì.
Gianni andò in estasi. Iniziò a bere ma ben presto fu costretto a rilasciare il liquido che gli stava riempiendo la bocca e che iniziò a bagnargli il viso completamente.
Avevo goduto, forse anche più del solito, ed in uno stato di semi incoscienza sentii Gianni infilarsi nuovamente dentro di me e ricominciare a sbattermi.
Capìì a malapena la sua domanda quando mi chiese:
- Posso goderti dentro?
A cui risposi in modo affermativo, ma forse farfugliai il mio assenso senza realmente capire quello che mi chiedeva, talmente ero andata con la testa.
Sentii dei colpi fortissimi sbattermi l’utero e poi il suo urlo liberatorio, animalesco e inverosimilmente prolungato:
- Ahhhhhhhaaaahhhhhhaaahhhhhh, godooooooooooooo. Monica, godooooooo!
Mi allagò la vagina e sentii i rivoli di sperma scendermi lungo le cosce. Un’eiaculazione abbondantissima che mi riempì tutta.
Poi fu il momento della tenerezza e mi tenne abbracciata a lui, coprendo i nostri corpi con una coperta, e ci appisolammo.
Dormimmo quasi due ore e fummo risvegliati dalle voci di Betta e Alex che preparavano un caffè in cucina.
Ancora abbracciata a Gianni, Alex si avvicinò e con lui scambiai un lungo bacio. Ero soddisfatta, appagata e piena… dello sperma di un altro uomo.
La mia prima volta, il mio primo incontro…. grazie a Sexycommunity!
P.S.: nel prossimo racconto Alex narrerà quello che è successo al piano superiore……
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15 anni fa
Sanmely,
61/67
Ultima visita: 6 anni fa
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Esperienza collettiva
Loro erano cinque ragazzi giovani sui vent'anni con cui ho
avuto modo di allacciare rapporti di amicizia e complicita' singolarmente fino a quando la mia intenzione fu'quella di trasformarli in un
affiatato gruppo.
Essendo al tempo in cui inizia la mia presente narrazione
d'estate per cui il caldo si faceva
prepotentemente sentire in quell'assolato pomeriggio mi ero rifugiato in cerca di refrigerio sotto la doccia per
goderne il piacevole scorrere dell'acqua
che una volta lambito il volto andava giu'per tutto il corpo scrosciando ai
miei piedi liberato com'ero dall'insofferenza all'afa e condotto a piu'miti pensieri per quanto si sarebbe prospettato in serata trascinato cosi' irreversibilmente senza remora alcuna dal mio
folle ma irresistibile desiderio sessuale.
Farne un gruppo di quei ragazzi con me al centro delle
attenzioni sessuali di ognuno di loro mi
generava sul nascere eccitazione a non finire.
Fortunatamente hanno subito accettato in seguito alla mia
richiesta tramite sms al telefonino e si sono dichiarati pronti e
disponibilissimi alla mia proposta da non parere al fine vero per l'entusiasmo
a loro generato.
Anche da parte mia
non stavo nella pelle e l'idea mi stuzzicava alquanto.
Quella sera scelsi di arrivare sul posto concordato in
anticipo con indosso il mio amato
perizoma bianco e a sorpresa sandali da donna con il tacco alto da portare a
piede nudo.
Ho i piedi piccoli e aggraziati e cio' li avrebbe mandati
ulteriormente su di giri mostrando quel tocco di femminilita' per quanto basta
ad un corpo maschile se pure snello,delicato,dalla pelle bianca completamente
privo di peli.
L'automobile l'avevo lasciata in basso prima di salire il
piu' stretto impervio sentiero che si abbarbicava su per il resto della montagna.
Era l'imbrunire quando il mio delicato culetto si stagliava
bianco e ammiccante dal perizoma sopra
le esili gambe rette dai tacchi leggermente rumorosi per il mio passeggiare
incerto tra i ciottoli mentre mi muovevo
in quel paradiso naturale qual'era il bosco dominato dal fruscio delle foglie mosse da un leggero quasi
impercettibile venticello e contrastato dai
soli misteriosi suoni notturni della
piccola fauna nascosta.
Le ombre sembravano dare risalto con la luce della luna al
mio corpo bianco.
Gia' gioivo di piacere alla sensazione di liberta' dovuta
all'assenza degli abiti con la mia nudita' all'aperto violata delicatamente dalla
leggera freschezza che l'aria
circostante donava alla mia pelle mentre felice mi godevo quegli attimi immerso qual'ero nel mio habitat
naturale:
la mia presenza in quel luogo era al pari di quella di una
momentanea libera ma indifesa facile futura
preda del cacciatore di turno con le parti intime mal celate e in offerta.
Accarezzandomi sopra l'impercettibile velo del mio perizoma nella
delicata zona dell'inguine brividi di desiderio e voglia si trasmettevano
percorrendolo a tutto l'intero corpo.
Ad un certo punto mentre l'ombra del mio culetto si approssimava disegnandosi sul terreno quando nel frattempo per un'irresistibile sensuale bisogno di urinare mi
ero chinato proponendomi come una femmina al suolo lasciando al fine libera la pioggerellina con stimolo ad uscire
avvertii dei bruschi movimenti tra il fogliame e i ciottoli piu' n basso:
mi allarmai all'udire l'improvviso vociferare giu'per il
sentiero oltre la visibilita' che impedivano le frasche ma fu per breve
riconoscendo le voci dei miei ragazzi:
puntuali!
Giunsero che mi trovarono chinato giu' accovacciato al suolo a fare pi' pi' mentre rivoli dorati scendevano e scorrevano luccicanti tra i sassi dal mio
tanga scostato: si erano fermati sorpresi con l'eccitazione evidente sui loro
volti!
In quello scenario piu' che le parole valevano i fatti e in
concomitanza al tacito accordo come per magia apparve in mano ad uno di
loro un fallo in lattice di cospicue
dimensioni:
li ritrovai alle mie
spalle e da sotto,mentre io ero sempre accovacciato sui tacchi e i rivoli
dorati si stavano esaurendo,sentii il dildo premere contro il mio culo nudo
cercando di imboccarne l'ingresso con una certa impazienza alla penetrazione.
Li lasciai fare docilmente e anzi cercai al meglio di
rilassarmi di modo che cosi' l'ano cedeva
facilitando l'entrata dell'oggetto il
quale nel contempo voluttuosamente andava inserendosi acquistando spazio nel mio accogliente anche se stretto
interno.
Di fronte uno dei ragazzi preso il mio uccellino tra le
mani cominciava a massaggiarlo per poi iniziare una dolce incerta sega.
Un altro ragazzo visibilmente estasiato dopo aver aperto i jeans e liberata la sua mazza dalla non indifferente corposita' e lunghezza ,cosi' in bella mostra di se a breve distanza dal mio volto, trovo' prontamente accoglimento tra le mie labbra:
messo in quella maniera talmente a me congeniale con il
dildo nel culo su cui mi dimenavo infoiato come una cagna in calore mentre in contemporanea davo dedizione al cazzo in bocca e nel quale frattempo stavo ricevendo attenzioni alla fine da una
bella sega all'uccellino mi ritrovai con
tutto cio' a godere senza ritegno allorquando lo stesso
ragazzo a cui svolgevo il pompino venne
anche lui a cedere raggiunto il culmine con un fiotto di sperma caldo dal buon sapore caratteristico direttamente
nella mia gola che io inevitabilmente ma piacevolmente sorpreso ingerii.
Poi mi fecero cenno di mettermi a carponi,io ubbidii ancora nel pieno della
mia eccitazione,tolsero il dildo liberando temporaneamente la rosellina appena violata/violabile del
mio ano perfettamente visibile in assenza di peli e a turno dopo avergli inalberato
il loro arnese con la rara maestria della mia bocca presero posizione dietro di me penetrando e
svuotando i testicoli all'interno del mio culetto che
alla fine sforzato a quella maniera appariva allargato e fuoriuscente di
sborra.
La vista del mio di dietro nudo,aperto,depilato
completamente e sgocciolante di sperma mentre mi trovavo carponi indossando i soli tacchi a spillo
diete la forza ulteriore per dar vita ad una masturbazione collettiva inondando
a breve il mio corpo con il loro liquido.
Alla fine mi lasciarono dicendosi ognuno soddisfatti e di
dovere tornare alle loro occupazioni serali:
chi aveva la partita di calcetto,chi la fidanzata,chi
cos'altro per la mente dopo quella salutare galoppata.
E fu la mia ennesima collettiva esperienza da puttana!
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15 anni fa
narcissus2007, 42
Ultima visita: 7 anni fa -
un saluto a tutta la community
Un saluto a tutta la community.. mi presento, sono Mara, 28 anni compiuti a giugno.
Scrivo perché.. insomma, perché luca il mio ragazzo me l’ho ha proposto domenica scorsa.. mentre ci intrigavamo leggendo qualche racconto pubblicato sul sito.. io però non sono una scrittrice e non so se ne sono capace.
L’idea di raccontare qualcosa però non mi è dispiaciuta.. non tanto per intrigare nessuno ma cosi.. magari per fare si che qualcuno che magari vuole ci può conoscere un pò meglio!
Oggi poi è la vigilia di natale e sono a casa in relax.. mi sono appena fatta una doccia calda e mi sono riempita di borotalco! J a proposito fuori piove e c’è un tempo da schifo! La verità è che non so da dove iniziare il racconto.. e nemmeno come intitolarlo!
Aiuto!! mica posso raccontarvi la storia della mia vita.. o come abbiamo iniziato io e luca.. dovrei scrivere un romanzo!
Forse abbiamo fatto come tutti.. un pò di curiosità .. un annuncio per gioco! Mamma mia.. sono passati due anni.. J
Fantasie si.. qualche foto, magari msn.. ma di fare incontri, da parte mia non se ne parlava proprio.. e poi saranno veri?
Per un po’ lasciamo cadere l’argomento.. ma passiamo alla svolta altrimenti arrivo a capodanno e addormento i lettori.. se mai invierò.. e sempre che qualcuno decida di pubblicarlo!
Siamo al ponte del 25 aprile.. a cavallo del 1 maggio per intenderci.. luca mi regala una vacanza, l’ultima sciata di una stagione che per una serie di impegni non ci siamo proprio per nulla goduti!
E cosi si parte per l’Austria.. la località è vicina, appena passato il Brennero ma il nome è impronunciabile, proprio non me lo ricordo!
L’hotel che ha scelto il mio amore è meraviglioso.. credo fosse cinque stelle.. la camera è più grande del mio monolocale L con un letto veramente mordidoso.. io però sono un po’ contrariata.. va bene la sorpresa ma se mi avvisava mettevo qualcosa di più in valigia!
Cerco di farmela passare (non perdono facilmente.. soprattutto quando non ci arrivate proprio – mi riferisco a voi maschietti – ma non voglio rovinare la vacanza.) e decidiamo di andare in piscina (e fortuna che un costume era dentro il borsone) dato che ormai il sole sta calando.
La piscina è davvero bella, ampia.. con perfino la cascatella e la palmetta (vera!!) e i pappagalli (imbalsamati?).-
C’è solo una coppia che amoreggia.. siccome io faccio l’imbronciata con luca lui nuota e io li osservo..
Sono piuttosto su di età .. e mi colpisce l’idea che stiano li a pomiciare.. (lo so sono stronza ma è la verità ..) comunque lui è un bel tipo.. abbronzato, capelli un po’ brizzolati.. non posso dire che avesse fascino.. però si.. visto fuori dall’acqua.. La lei invece era di carnagione chiarissima.. la vera nordica insomma, bionda e ammetto decisamente ben messa.. con un bel costume due pezzi elegante.. (io ero li con il mio intero nero da nuoto..un cesso) e uscita dall’acqua era pure alta!
Quando se ne sono andati e ci hanno salutato siamo rimasti soli noi due e anche io ho avuto la mia dose di coccole.. J sono tornata in pace con me stessa ed il resto del mondo.. leconseguenze si sono viste in camera.
All’ora di cena luca si è ripreso la sua parte.. dato che so perdonare ma sono anche vendicativa.. e comunque mi sono tirata insieme con quello che potevo.. un bel maglione pesante.. avevo anche delle calze in microfibra.. per fortuna che me la cavo con le gambe anche se.. messe con i polacchini l’effetto era un pò tra il sexy e il country ma l’alternativa erano i jeans..
In sala da pranzo ovviamente si moriva dal caldo.. in più hanno servito anche delle specie di zuppe..
e comunque io per evitare sviste.. (o meglio.. viste) mi ero seduta di spalle alla sala.. (dimenticavo.. il maglione in piedi era ok.. ma da seduta diventava un pò più impegnativo..)
.. J e quindi andiamo al banco del bar dove ci ha preceduto quella coppia che abbiamo incrociato in piscina..
Ops… interrompo il racconto per pausa cena.. chissa se lo riprenderò.. forse si… mi intriga!
Rieccomi qui.. dove eravamo rimasti..? si la coppia della piscina al banco bar!
Ci salutano.. lui è elegante con una camicia bianca che gli risalta la carnagione.. lei in abito lungo.. accidenti.. non ha nulla sotto e.. la invidio vorrei essere come lei alla sua età .. io nel mio maglione con le calze e tutto il resto..
Ordino un cointreau.. anzi no vedo le grappe ai frutti di bosco.. luca prende una birra.. forse era meglio evitare l’alcol.. ma va giù bene.. finisce che ne prendo un’altra.. e poi una terza!
Grazie al cielo sono svizzeri (ticinesi) ma parlano italiano.. lei (vengo a sapere dopo) è lituana.. comunque lui è simpatico e dopo i primi convenevoli andiamo a sederci..
Io nel frattempo mi sono dimenticata il maglione e tutto il resto.. tanto a lei (irma) si vedono i capezzoli.. io magari sarò indecente ma ho anche voglia di esserlo.. ci manca poco che mi tolgo gli scarponcini che mi danno noia!
La serata è piacevole.. si parla di mare e vacanze.. marco coccola irma ma imbarazza anche me.. il brindisi è dedicato alle donne e io sono alla terza grappa con i mirtilli.. mi scopro a prenderli dal bicchiere con il dito.. gli altri ridono.. io sono fatta! J
Per fortuna nessuno deve guidare.. ricordo i saluti e gli abbracci.. e diritti in camera.. accidenti è dura spogliarsi.. per fortuna c’è luca.. lo lascio fare!
La mattina dopo sono più reattiva.. luca è di sotto.. mi piace cavalcarlo.. sicuro che non mi hai scopato pensando ad irma ieri sera? Ci infoiamo.. mi viene dentro.. mi piace sentirlo pulsare..
Doccia e via… le piste ci attendono! Mi sento carica e ho voglia di scaricare un pò di adrenalina.. e la giornata è fantastica!
Tanto fantastica che a mezzogiorno le piste mollano.. uff! forse era meglio usare lo snoboard..
Ma in fondo qualche discesa l’ho fatta.. sento i muscoli duri.. sono fuori allenamento e pensare che qualche anno fa puntavo all’ammissione nella rosa..
Non ho rimpianti, ci godiamo il sole.. sembra davvero di essere ai caraibi!
Rientriamo presto in albergo.. non ho voglia di diventare un peperone.. e ho voglia di togliermi gli scarponi e liberarmi del senso di unto delle creme solari..
In camera (rifatta a puntino) ci sono due cestini con gli accappatoi e ciabattine (ieri per la fretta non li avevamo notati..) scendiamo subito in piscina.. nemmeno mi lavo.. solo il tempo di infilarsi il costume..
All’ingresso incrociamo marco e irma… due convenevoli, loro sono stati a vedere la fabbrica di swaroski.. stanno andando nel bagno turco e ci invitano a seguirli..
Li raggiungiamo.. il tempo di posare i cestini e prendere due asciugamani.. luca sbircia dalla porta di vetro e mi informa.. “niente costume†;)
Ci sono abituata, ormai è una cosa superata.. (questa sarebbe è un’altra storia da raccontarvi..) ma mentre mi tolgo il costume provo un po di eccitazione…
Entriamo.. sensazione di caldo.. forse avrei dovuto farmi una doccia..
Il bagno turco e piccolo.. due panche contrapposte… a sinistra una fontanella (spenta) e a destra la porta..
Ci sediamo, io ho bisogno di un contatto con luca e gli prendo la mano.. marco e irma sono di fronte che ci sorridono.. li osservo.. entrambi depilati.. marco è dotato.. decisamente intrigante..
Marco è davanti a me.. è da ieri che ho capito che gli piaccio.. mi sento un po in antagonismo con irma che sta davanti a luca.. cavoli il cuore mi batte… ma sarà il vapore caldo..?
Chiudo gli occhi e mi rilasso.. (adesso che ci penso.. ad occhi aperti.. be non sarebbe successo..) ora sono seduta più comoda.. mi è venuto naturale allargare le gambe.. non nascondo di sapere di avere degli spettatori..
Luca che mi tiene la mano mi accarezza piano dolcemente il palmo e le dita.. è un gioco che facciamo spesso forse ho le mani erogene.. e non solo le mani..
Con l’altra mano libera, la sinistra, mi sfioro… le sensazioni sono cresciute forse dall’effetto balsamico del bagno turco.. (può essere.. o sto scrivendo una scemata?) e la situazione mi prende..
Cavoli, davvero mi ero persa alla grande.. e confesso che non sono gran che patita della masturbazione fai da te.... nel senso che non sono un’esperta (in fondo preferisco lasciare fare agli altri.. cioè ricevere.. cosi sono più concentrata)..
Con questo racconto sto mettendo in piazza delle cose che non pensavo.. forse luca aveva ragione a dirmi di scrivere..
Non raggiungo l’apice ma la situazione è quella che definisco.. del non ritorno.. dagli sfioramenti leggeri ho iniziato ad usare due dita.. non sono mancina.. sto quasi per usare la destra..
SBANG.. un rumore improvviso mi risveglia dal torpore.. e ritorno per terra.. apro gli occhi e per un momento non vedo nulla.. solo vapore… c’è un po’ di confusione.. qualcuno ha aperto la porta ed è entrato nel bagno turco.. c’è gente che va e viene… ci alziamo, luca mi dice che è meglio uscire.. non so quanto tempo sia passato.-
Per ora è tutto... per adesso lo metto in rete.. forse ci sarà un seguito..
Un grosso bacio al mio amore! Come vedi l’ho fatto
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15 anni fa
AdamDTS,
32
Ultima visita: 2 giorni fa
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Una Calda Serata
La serata era calda e l'aria frizzante,la tavola apparecchiata fuori sulla terrazza sovrastante il giardino in cui noi e la cp d'amici,che ci ha invitati a cena,eravamo seduti a sorseggiare un'ottimo vino rosso; la lei dell'altra cp era seduta al mio fianco ed indossava un vestitino leggero che lasciava trasparire ogni sua forma,mentre la mia lei era seduta davanti a lui ed indossava una mini di jeans esageratamente corta,che dava a lui la possibilità di intravedere di tanto in tanto che non indossava nemmeno l'intimo. La lei ad ogni suo movimento non poteva fare a meno di sfiorarmi ed io cercavo di farla muovere il più possibile, la mia lei chiaccherando con lui non riesce a non notare che lui la guarda con molto interesse e ciò la stuzzica da impazzire. Io tra un sorso e l'altro sfioro le coscie di lei ed accarezzandola le sollevo leggermente il vestitino già corto di suo,riuscendo a vedere che anche lei non indossava l'intimo,fu allora che la carezza divenne più profonda. A questo punto lei,con una voce un pò affannata propose un caffè e mi invita ad entrare in casa per darle una mano. Entrammo, lei camminava davanti a me e sapendo che io la stavo guardando,si sollevo il vestitino facendomi vdere il suo stupendo culo; arrivammo in cucina e si accinse a fare il caffe, nel frattempo ci fù un gioco di sguardi, poi lei prese il primo caffe fatto, intinse il dito nella tazzina e infilandomelo in bocca mi sussurro se mi piaceva, risposi di si e coninuai a leccarle il dito sino ad arrivare alla mano e da lì da per tutto. Lei si inginocchia, mi sbottona i jeans e me lo prende in bocca con impeto, fu breve ma intenso, si alzò,si morse le labbra,finisce di preparare i caffè e tornammo in giardino,dove trovammo lui che assaporava tra le gambe la mia lei, li sul divano; non prendemmo nemmeno il caffè, posò il vassoio e si accinse anche lei ad assaporare venusia che nel frattempo me lo aveva preso in bocca. Ci fù un susseguirsi di corpi caldi che si sfioravano uno a fianco all'altro e dopo un'intenso gioco di lingue, le lei ci concedettero un sublime spettacolo saffico,così mentre loro si leccavano e baciavano profondamente, noi le iniziammo a scopare. Le ragazze si svinghiarono e dopo aver assaporato ognuna il cazzo dell'altro partner, si misero in ginocchio una di fronte all'altra e mentre continuavano a baciarsi e toccarsi io m'inculavo la sua lei e lui mia moglie, sino ad un lungo ed intenso orgasmo a 4.
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15 anni fa
AdamDTS,
32
Ultima visita: 2 giorni fa
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La caletta
Vi volevo raccontare quello che mi è successo con mio marito al mare,
desiderosi di trovare una spiaggia appartata ci siamo messi a girare per trovarne una dopo una mezza mattinata di ricerca siamo arrivati ad una caletta da sogno ci siamo subito fermati e dopo una ventina di metri a piedi siamo arrivati in questo angolo di paradiso deserto, visto anche il periodo, ci siamo subito tolti tutto di dosso e tuffati. In acqua sono cominciati i primi giochini ho cominciato a strusciarmelo da pertutto come di solito mi piace fare, in acqua poi è una goduria. Ci siamo messi un pò al sole sempre stuzzicandoci, ormai il mio lui aveva un'eccitazione perenne. Mentre mangiavamo naturalmente sulla spiaggia soli soletti vediamo scendere per il sentiero un'altra coppia io mi infilo il pezzo di sotto (fino a quel momento asciutto) e lui si rimette il costume, ero molto arrabiata per questa cosa. Si sistemano non molto lontano da noi e si mettono a prendere il sole senza avere il tempo di capire cosa stesse succedendo il mio lui facendomi scudo con il suo corpo mi toglie il costume ed inizia a massagiarmi il clit molto delicatamente, si abbassa il costume, solo davanti, e inizia a strusciarlo sul mio culetto io mi giro e gli metto la lingua in bocca è tutto un susseguirsi di porcate fatte nel modo più nascosto possibile non resisto più voglio sentirmi piena e alzo gli occhi verso la coppia a noi vicina e vedo anche da quelle parti strani movimenti la cosa mi ha fatto impazzire mi sono messa sopra il mio lui e mi sono impalata nella maniera più discreta possibile (tenete conto che erano a meno di 5 metri da noi) il mio gesto è stato subito imitato ma in maniera più plateale al quel punto mi sono messa in piedi e abbassandomi solo con il bacino mi sono impalata sul cazzone di mio marito a quel punto si sono avvicinati con l'asciugamano e messi nella nostra stessa posizione erano proprio attaccati a noi solo che con la testa stavano dal lato del mio culo per godersi meglio lo spettacolo e offrire a noi una visuale davvero molto eccitante ero al massimo stavo per scoppiare ho allungato una mano e ho cominciato a stimolare le palle dell'altro e a chiedergli se gli piaceva lui per tutta risposta ha comiciato a toccarmi il culo e a dirmi che ero una troia a quella parola sono esplosa in un orgasmo pazzesco con mio marito che dopo aver bagnato il suo dito aveva cominciato a farlo scivolare nel buchetto di lei che è venuta copiosamente dando delle botte talmente forti sul cazzone del suo lui da farlo arrivare al limite siè tolta da sopra ed io come automaticamente mi sono abbassata con la bocca sul suo cazzo dandoci dentro e raccogliendo tutto il suo nettare tra le mie labbra belle carnose la sua lei nel frattempo stava leccando le palle al mio lui aspettando golosamente la sua razione che dopo poco e sgorgata nella sua gola con lei che emetteva dei suoni da vera maiala finito tuttto senza nemmeno salutarci hanno preso la loro roba e sono andati via quella esperienza è stata stupenda ho ancora delle reazioni molto forti quando ci penso ma penso sia arrivato proprio il momento di qualcosa che mi rinfreschi la memoria................................
6
4
15 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 7 ore fa -
Prime esperienze ... da maialone!!!
Ricordo una vacanza al mare in toscana con l'oratorio...avevo 16anni mi sembra...tra le tante ragazze c'erano 2 tra le sfigatelle non bellissime e poco cagate dai maschietti...
me compreso.
A volte parlavamo, ma per me erano quasi come maschi. Loro, ancora a digiuno da qualsiasi esperienza sessuale a16 anni, dentro morivano dalla voglia, mentre da fuori non si capiva nulla chiaramente...
Un giorno, in spiaggia, mi sono accorto che erano donne quando dopo un'oretta di conversazione (mi chiedevano se mi piaceva la Bellucci ed altri discorsi piccantelli...) quella vicina a me, Rachele, pian piano striscia sempre più vicino.
Al momento non notai nulla...ero sdraiato su un fianco...a un certo punto, lei seduta, con una coscia mi sfiora le parti basse...ancora...ancora...un lento movimento, quasi del parlare...ma in poco sento tutto durissimo, sorprendendomi...poco dopo una mano appoggiata per caso sulla sua coscia e il mignolo che sfugge verso il mio costume...il tutto in mezzo a tutti gli altri, ma davvero a prima vista non si notava nulla di strano...
Alla fine quasi vengo per l’eccitazione della cosa...interrompe il bel momento la tarda ora e la cena imminente...
Poi quasi mi dimentico di tutto per il resto della vacanza.
Arriva l'ultima sera di vacanza senza assolutamente nient'altro...con loro!!!
Ultima sera e di nascosto...ultima ubriacatura...ore 2 coprifuoco e faccio per andare a letto morto ma, quasi per caso, mi ritrovo a parlare con l'altra amica ovvero Marica (che ho scoperto poi moriva per me)...
Le 2 stavano in camera assieme con una terza ragazza che quella notte stava di nascosto con un mio amico...così alle 2:30 mi ritrovo, senza rendermene conto, nella loro stanza per "fare le ultime 2 chiacchiere".
Io non pensavo ancora ad assolutamente nulla di sexy (erano quasi uomini x me!!poi ero praticamente ubriaco…) ma pian piano si ripropone la situazione della spiaggia...con qualche scusa mi sfiorano e toccano un po' dappertutto: che bei capelli, che cicatrice sulla coscia...io, ubriaco, inizio comunque a sentire una certa eccitazione. D'improvviso noto che Rachele e Marica hanno anche due tettine non male in fondo...così, senza connettere, inizio a toccarle pure io scherzando...mi ricordo che, specie Marica, al solo sfiorarle il seno emetteva gemiti come se stesse per venire!!! Io, sempre più eccitato ma preoccupato che si sentisse fuori (preti maledetti in agguato!!), le dicevo di non urlare...
A un certo punto Rachele mi chiede quasi con paura se voglio provare il suo "famoso" massaggio...è la scusa per spogliarmi in boxer...
Inizia il massaggio...a 2!!Le mani sono ovunque...sento che Marica mi graffia delicatamente la schiena e mi eccito tantissimo...in effetti Marica portava delle unghie lunghissime!Strano le fosse permesso pensai, specie per l'età che aveva...saranno state almeno 1cm oltre le dita...davvero da maialona, altro che maschio!! Mi spiegò poi che era una grande passione… di famiglia!!
Pure la mamma e le due sorelle avevano da sempre unghie pure più lunghe!
E pensare che la minore aveva 14anni!! Che famiglia fantastica!!
La cosa quindi mi eccitava tantissimo...non vedevo l'ora di sentire le mani lì...ma loro non avevano il coraggio. Dopo un po', mi giro. Vedo la loro faccia eccitatissima improvvisamente sconvolta e piena di voglia mentre mi guardano i boxer gonfi all'inverosimile...prendo 1 mano ognuna e le porto ai boxer.
E' un attimo e quasi me li strappano di dosso!
Parte un doppio urlo...è la prima volta che vedono un... pene maschile!! Sono sconvolte ed eccitatissime...iniziano a sfiorarmelo...io le guido.
Sono sconvolte per la mia enorme cappella...in breve mi spompinano alternandosi come lo facessero da sempre...a volte, inesperte, addirittura esagerano nella foga e mi fan un po’ male…trattengo a stento le urla...Io le prendo la testa e glielo faccio ingoiare quasi tutto…Marica continua a dirmi "Ti amo!"... dopo un po' connetto e penso: adesso tocca a me!! Le prendo e in 2 secondi son nude...al momento c'è un attimo di imbarazzo ma poi le infilo ancora il cazzo in bocca...nel frattempo inizio a toccare le...patatine...non l'avessi mai fatto!!! Urli di piacere mostruosi...così devo subito smettere...se ci beccassero sarebbe la fine...non c'è nulla da fare con Marica, non riesce a trattenersi...troviamo 1 posizione fantastica: io lecco la patatina di Rachele che si morde un braccio per non urlare e intanto Marica mi spompina selvaggiamente...in breve Rachele viene emettendo una miriade di gemiti soffocati...poco dopo vengo io senza avvertire Marica...ero pieno da giorni...al suo primo pompino ha ingoiato l'impossibile tant'è che quasi la soffoco!!!Al momento mi affonda le unghione nella carne e...che maleeee!!
Ripulitasi non c'è nulla da fare: non riesco a far nulla perchè urla troppo...il paradiso finisce ad un tratto quando si sentono dei pugni ripetuti sulla porta chiusa...per fortuna poi il silenzio...son le 5 e ci addormentiamo...io non mi rendo conto della cosa ubriaco come sono...realizzerò poi che sarebbe forse stata la sera più hot della mia vita finora...quantomeno l'unica sera a 3...con delle vergini assolute!! E, per questo, con una voglia mostruosa!!
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15 anni fa
nomoreangel, 35
Ultima visita: 5 anni fa -
Il calore di uno sguardo
il calore di uno sguardoLa luce scende piano...e i tuoi occhi diventano più scurisi accendono di calore nostrano...riflettono le nostre ombre sui muriMiro alla tua bocca...e il tuo sapore caldoMi spinge verso la gravità , tenendo il tuo capo saldoLa mimica mi fa strada scorrendo tra la tua pelleche al passaggio della mia lingua ti rende più ribelleLe Odi del tuo intimo piaceresono un'orchestrale inno al mio volereAcuto di respiro..il fiato è ormai avversoUn unico corpo, la normalità è un concetto ormai diversoUn passo di tango ci fa muovere lentamenteGli sguardi si incrociano anche con la menteTi afferro con tenacia, come la vita che ho vissutoUn connubio di dolcezza la tua pelle di vellutoIl nostro abbraccio s'incrementa di pressioneDelicatamente asfissiante all'apice della passioneSi crea una roccaforte d'intesa..forte e inquieta più dei mariIl mondo si distrugge di razionalità e credenze popolariNon lasciamoci sopraffare dalla quotidiana moralità Esaltiamo sempre il piacere immenso della dimenticata Normalità Poesia n.41.. Firenze 18 novembre 2009
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15 anni fa
AdamDTS,
32
Ultima visita: 2 giorni fa
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Dall\\\'estetista
sono anni , che per depilarmi completamente con cerette varie , vado da un estetista che possiede un negozio poco lontano da casa mia.Passato il primo imbarazzo per il motivo per il quale mi depilavo , anche nelle parti intime, siamo entrati in confidenza, e siamo diventati amici. Ogni tanto organizziamo cene ,insieme ad altri amici, al suo fidanzato , oppure con qualche cliente del locale.Durante le nostre sedute di depilazione, lei mi chiede di qualche avventura che ho avuto da trav. e le mi ricambia con le esperienze che ha col suo fidanzato. Praticamente so come e' fatto nei punti e nelle virgole , anche senza averlo mai visto nudo.Sonia, la mia amica estetista, mi ha inoltre confessato di non essere mai riuscita a prenderlo nel culo, vuoi per la sua paura (ingiustificata), vuoi per le dimenzioni del pene di Lamberto, il fidanzato.Ho provato a spiegarle in mille modi , come si fa , riuscendo anche a convincerla del godimento assoluto che puo' darti un cazzo nel culo, ma nonostante cio' , niente, Sonia non si e' mai decisa a farsi inculare.2 settimane fa, mentre mi stava mettendo la cremina dopo avermi depilato, mi ha chiesto che avrebbe voluto vedermi travestita.Ci sono un po rimasta, e le ho risposto che li non avevo nulla, che avremmo dovuto farlo la prossima volta.Lei tiro' fuori una borsa con calze velate, reggicalze, perizoma, un paio di sandali altissimi n.42. una gonnellina svolazzante con una camicetta bianca, poi disse: oggi ti trucchero' anche. Chiuse il negozio, tanto erano quasi le 8 di sera, e mentre io cominciavo ad indossare quella roba, lei preparava i trucchi per me. In un attimo ero pronta, Pamela, come Sonia non mi aveva mai vista, e con uno sguardo c he era tutto un programma mi disse- sei fantastica.Comincio' a toccarmi, baciarmi il collo, infilarmi le mani sotto le mutandine, per accarezzare le palle,il cazzo, che aveva appena depilato, e il culetto.L'eccitazione cresceva, aveva infilato la lingua nel buco del mio culo,era riuscita a farmelo diventare duro.Dopo dieci minuti di questo idillio, all'improvviso spunta Lamberto, evidentemente era rimasto dentro un altra camera ed aveva visto tutto.Era completamente nudo, con un cazzo che dir grosso era poco. ma cio che mi colpi' fu la larghezza della sua cappella. Solo allora capii perche Sonia non lo prendeva dietro, ma a me venne subito la voglia di vedere quanto potesse allargarsi il mio sfintere. Cominciammo , con Sonia , a spompinare Lamberto, le nostre lingue su quella cappella enorme, non facevano altro che farlo inturgidire sempre piu'.Sonia lo lascio' tutto a me, mentre lei si pose sotto a mo di 69, per leccarmi il culo ed infilarci le dita. Prese poi il cazzo del suo uomo, e me lo spinse fra le natiche, lei da sotto si godeva lo spettacolo della penetrazione,, e non ci volle molto per inghiottirlo tutto. Sonia era in estasi, stava godendo, Lamberto mi inculava come un pazzo, io stavo raggiungendo un orgasmo anale, che non avevo mai raggiunto.Purtroppo Lamberto non resistette a lungo, sborro' dentro il mio culo, mentre sonia gli leccava le palle.Rimase dentro di me per cinque minuti, Sonia volle farmi le foto quando Lamberto sfilava il cazzo dal mio culo.Sembrava una voragine, tanto lo aveva allargato, chiesi poi a Sonia di usare il bagno, la sborra mi stava colando dalle chiappe.Mentre mi dirigevo verso il bidet sculettando sui tacchi a spillo, Sonia mi segui' e mi tappo' il culo con 2 dita, per non far colare la sborra sul parquet, finche mi sedetti per farla uscire tutta e lei mi infilo' la lingua in bocca dicendomi, "" che troia che sei!!!".
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15 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 7 ore fa -
La nipotina
Salve a tutti.. inizio col dire che sono un ragazzo che ho sempre in mente una sola cosa.."il sesso".... e' una fissazione che e' nata nei primi anni di adolescenza e che e' stata sempre presente nella mia vita....
Sono anche convinto che non solo l'uomo e' un ammasso di muscoli munito di un pene dove all'interno si trova il cervello, ma che anche la donna quotidianamente si trova a fare i conti con le sue voglie, i suoi sogni, e il desiderio di provare piaceri mai vissuti...
ho letto molti degli annunci presenti su questo sito e li ho trovati molto interessanti tant'è che ho deciso di raccontare, con questo e con altri in futuro, un po' delle mie esperienze erotiche.... spero di farvi divertire assicurando che tutti i contenuti sono realmente accaduti e vissuti da me personalmente....come quello che sto per raccontarvi...
E' una calda estate di due anni fa' quando mia moglie decide di andare a trascorre due settimane presso alcuni parenti in un paesino della provincia di milano.... io contentissimo della cosa... inizio qualche settimana prima a organizzare qualche incontro in modo da poter appagare qualche desiderio erotico che mi tormentava da tempo... complice il mio amico andrea di qualche anno piu' giovane di me... tutto ando' come previsto... siamo riusciti ad organizzare un paio di orge... e quasi ogni sera trombate a volonta'....
finito questo bellissimo periodo....e' arrivato il momento di andare a riprendermi la moglie... organizzo bene il viaggio...(circa 12 ore di auto) e la sera della partenza vado a prendere mio cognato il quale mi aveva manifestato la volonta di potermi fare compagnia accettando con piacere ... arrivo a casa sua e lo trovo disteso su un grande lettone con del ghiaccio su un piede... rammaricato della cosa accaduta.. si scusa.... ma da dietro le mie spalle salta fuori la figlia... di circa 15 anni...
una ragazza non magrissima... ma molto carina e con un fare suo tutto sensuale....
la ragazzina grida implorando al padre che era l'occasione giusta per venire lei approfittando di quel mio viaggio per andare a trovare le cuginette... dopo una ventina di "no" del padre e qualche sorrisino della madre mi lasciano portare la ragazza.... io in quel momento ero un po' dispiaciuto per mio cognato e il fatto di portare la figlia non mi faceva pensare ad altro che a tante responsabilita' e ad un noiosissimo viaggio...Inceve mi sbagliavo... e anche alla grande...
infatti dopo un paio di ore di viaggio ( ormai tarda notte) la ragazzina girava e rigirava sull'argomento sesso....
"zio ma sai che una volta ho sentito parlare mia mamma con la zia e diceva che sei un cavallo a letto?" ed io...marta ma cosa dici mai... non sono cose che dovrebbero interessarti alla tua eta'... e lei perche' alla mia eta' non si puo' parlare di sesso e di scopate zio? con le mie amiche parliamo solo e soltanto di questo....
e cosi' e' andata avanti la coversazione... facendo si che il mio uccello prendesse una bella forma.... io in effetti la vedevo si come una bella ragazza, ma era pur sempre mia nipote...
avevo notato che dopo quella bella conversazione, cominciava a sfregare le gambe l'una contro l'altra... aveva aperto il finestrino e si faceva qualche palpatina al seno..(una bella quarta)
intanto il mio cazzo faceva una pressione incredibile nelle mutande e ad un certo punto noto una piazzuola di sosta e decido di fermarmi, anche per capire se la troietta, era solo parole e basta....
mi fermo e mi giro verso di lei.... lei aveva uno sguardo mai visto... maliziosissimo.... con due guance rossissime.... non sapevo cosa fare e sopratutto cosa dire....
la sento fare un lungo respiro e gli dico... marta... gioia mia perche' non la finisci con questi discorsi che zietto tuo e' tanto debole e sensibile.... magari al prossimo autogrill ci fermiamo ti rinfrschi un po' e riprendendo il viaggio ti metti a dormire? e lei... non rispondendo mi fa: zio... te la posso fare una confidenza? io si certo .... ho un fuoco in mezzo alle gambe che e' iniziato da quando sono salita in macchina.... non ce la faccio... non resisto... aiutami... che faccio...consigliami ti prego....
in quel momento persi qualsiasi filo logico... qualsiasi senso di misura e sopratutto qualsiasi forma di ragionamento.... AVEVO LO STESSO SUO PROBLEMA....
mi chino verso di lei e proprio sopra la sua passera e guardandola neglio occhi gli dico: tesoro mio solo io in questo momento posso risolvere il tuo problema.... e lei con un sospiro di sollievo ma conservando uno sguardo eccitato e nello stesso tempo impaurito per quello che stava per accadere... mi mette la mano sulla testa spingendomi verso la sua figa.... gia' da sopra i jeans sentivo il profumo... in un batter d'occhi gli sfilo i pantaloni... vedendola nuda sembrava piu' in carne di come appariva vestita... ma restava sempre una bella ragazza e sopratutto una quindicenne con una pelle dolcissima e liscia e una voglia matta di provare un cazzo per la prima volta.... la mia lingua fu subito nella sua passera... un mare di liquido dolsiccimo... la troietta di sicuro era gia' venuta prima....mai vista una cosi' grande quantita' di umori... nemmeno nelle troie piu' navigate....
decidemmo di andare sul sedile posteriore... la mia lingua era imperterrita nella sua fessura....la sentivo urlare..gridare... gemere dal piacere.... gli chiesi di abbassare i toni avendo paura che qualcuno ci poteva sentire... stavo impazzendo dal piacere.... volevo penetrarla.... ma essendo vergine non volle... mi desse l'alernativa del culo.... sicuramente seguendo il consiglio di qualche sua coetanea ... non mi feci pregare.... lei si posiziono' a pecora e vedendo quel culo grande e sodo gli strofino prima la mia cappella per consentire alla sborra che gocciolava di lubrificarla... poi apro la strada con il mito medio e d'un tratto subito dentro... menava la testa come impazzita.... io inizia ad usare un linguaggio scurrile che la portava all'estasi totale... " prendilo nel culo puttanella.... visto che lo zio e' davvero un cavallo..... hai un culo da paura... voglio scoparti fino in fondo....troiona... ecc. ecc." lei non parlava... probabilmente perche' non riusciva e produceva solo suoni di piacere e gemiti.... stavo per venire.... lei se ne accorge e mi spinge fuori... e tutto lo sperma glielo spruzzai sulle chiappe.... mai avevo gettato tanta sborra... e il mio cazzo era cosi' duro che ci volle un po' per ritornare alla sua consistenza naturale......
gli sentivo solo dire.. bello bello bello belloooooooooo.....
ci rimettemmo in viaggio e prima di arrivare a destinazione passarono alcune ore e si fecero circa le nove di mattina...
intanto ci siamo fermati altre due volte e all'ultima volle penetrata nella figa.... l'accontentai ammonendola di non raccontare a nessuno i contenuti di quel trasgressivo viaggio.. e cosi' fece....
da allora e' ritornato tutto come prima.... bacini sulle guance quando ci incontriamo in famiglia e nessun gesto o sguardo che possa ingannarci sull'accaduto....
commentateeeeeeeeeeee :)
e sopratutto qualche consiglio per i prossimi racconti.....
un saluto e grazie a tutti gli amici di Desyderia....
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15 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 7 ore fa -
ibiza............nuda
fa caldo....cerchiamo una spiaggia. Camminiamo lungo il bagnoasciuga e poi...finisce la sabbia. Un viottolo sale verso le rocce. Noi continuiamo. Gaia ha un tanga minuscolo ed una maglietta, io un costume. Dopo poco dall'alto cominciano le calette, sotto il sentiero. La prima, la seconda. Sdraiati, sugli spicchi di sabbia, ragazze e ragazzi nudi, completamente. Una mezza luna di sabbia, ci sono due coppie nude ed una ragazza sola, con un libro. Ci guardiamo, decidiamo di scendere. I corpi al sole, depilati e caldi ci scrutano. Stendiamo il nostro pareo e ci sdraiamo. Ci sentiamo in imbarazzo col costume ed allora decidiamo di toglierlo. Nudi anche noi. La ragazza sola sorride e così una bella coppia a pochi centrimetri da noi...
Gaia è depilata, la guardano. I due vicini a noi decidono di spalmarsi un pò di crema. E' un segnale, lo capiremo poco dopo. Lei scende con la crema bianca, due dita lo accarezzano, il suo cazzo diventa durissimo e lei non si stacca, anzi. Ci guarda e sorride. La ragazza sola abbassa il libro e si gode lo spettacolo, un pò finge di non guardare ed un pò pare attratta...noi facciamo lo stesso. Facciamo quattro passi nell'acqua che forma una piccola piscinetta. Dietro una roccia altri due ragazzi si fanno delle foto, molto esplicite. Il sole è alto in cielo, la terra bolle ma pare di essere, di notte, in un club privè...poco dopo siamo tutti vicini, ci presentiamo e decidiamo di spargerci la crema reciprocamente. Le ragazze giocano tra loro e noi maschietti ci godiamo la visione...le lingue si intrecciano. Fa caldo, anzi caldissimo. Le ragazze si guardano e vengono verso di noi, ciascuna verso l'uomo dell'altro e in pochi secondi afferrano i nostri cazzi durissimi. Andiamo tutti in acqua, lì prosegue il divertimento. Non c'è più ritegno. Noi siamo in piedi, le ragazze, in ginocchio, succhiano, uno, due, tre cazzi contemporaneamente...
La ragazza sola ci guarda, eccitatissima.
Proseguiamo fino al tramonto e poi nei giorni successivi...
Quella spiaggetta per tre giorni è stata nostra, teatro del nostro piacere e delle nostre trasgressioni, senza limiti.
Non ci rivedremo mai più ma ciascuno di noi ricorderà per sempre quell'incredibile pomeriggio!
Gli anni seguenti?
Torneremo in quel luogo di piacere, sarà sempre pieno di giovani nudi, ma nessuno saprà cosa è successo, lì, tra quegli scogli....
Così è iniziato il gioco ed ora siamo felici di essere entrati in questo mondo....
Un bacio ed un ricordo affettuoso a quelle due fantastiche coppie................
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1
15 anni fa
jacogaia69,
29/34
Ultima visita: 10 anni fa
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Un \"m\"assaggio in paradiso 2
Volevo raccontarvi la continuazione della situazione che si era creata in quel centro benessere di Bolzano e che vi ho raccontato nella prima parte. Ovviamente non potevo lasciare perdere l'invito che mi era stato fatto durante il primo incontro con la bellissima massaggiatrice Cristina e fu così che presi un'altro appuntamento per un massaggio rilassante. Ovviamente i preamboli furono del tutto informali, infatti ci eravamo conosciute molto bene e a fondo durante il primo incontro e quindi ci salutammo con calore abbracciandoci e baciandoci con trasporto. Erano le 13 ed eravamo, giustamente sole nel laboratorio. Appena entrai chiuse a chiave la porta dello studio. Notai subito che il suo abbigliamento era decisamente informale e che dal camice trasparente potevo vedere che sotto era completamente svestita e pronta a farmi mantenere la promessa che avevo fatto durante il primo incontro dove l'oggetto del suo desiderio ero stata io. Ora toccava a lei...e questo lo sapevo e lei voleva farmelo capire anche senza parole. Cristina era, come al solito, bellissima e dai suoi occhi traspariva la voglia di abbandonarsi e provare ciò che forse aveva già provato ma non con me. Aveva un profumo dolce e talcato, l'avevo potuto percepire durante il nostro abbraccio e si era truccata molto bene per piacermi di più. Le sue labbra erano lucide e gonfie tanto che la voglia di baciarla mi era venuta appena l'avevo vista. Mi fece entrare nella camera e senza perdere tempo si slaccio il camice rimanendo completamente nuda davanti a me. Si fece, volutamente, guardare per essere giudicata ed io la guardai a lungo in silenzio scoprendola bellissima come non immaginavo. Era ovviamente completamente depilata e le Sue forme erano perfette; un fisico asciutto e sportivo fatta benissimo. Si sdraiò sul lettino ed allargò le gambe. Era abbronzata senza alcun segno di intimo. Il suo corpo fremeva di piacere ed io con lui nel vederla così abbandonata. Incominciai anch'io a spogliarmi; dovetti togliermi ben poco perchè era estate e poco avevo addosso. Con foga mi sfilai le mutandine e mi sdraiai piano sul suo corpo che era caldo e sudato. I nostri corpi aderivano perfettamente ed i nostri primi sudori ci rendevano un pò attaccaticce. La baciai sulle labbra e con la lingua penetrai tra le sue labbra. Lei ricambiò volentieri avviluppando la sua lingua attorno alla mia. Ci abbandonammo ad un bacio appassionato in silenzio che durò moltissimo, ci leccammo le labbra ed io iniziai a scendere sul collo e sul suo seno che si protendeva verso di me con due capezzoli gonfi ed irrigiditi dal primo piacere. Non resistetti e glieli morsi con foga stringendoli tra i denti, ma lei non si lamentò...sentii solo un gemito di piacere e dolore insieme e un ..."ancora" che mi spronò a stringere i denti ancor di più. Aveva un seno bellissimo, credo una 4° abbondante naturale e sodo come ho sentito poche volte. Le nostre gambe erano avvinghiate tra di loro e sulla coscia potevo percepire chiaramente che era già molto bagnata sintomo che la sua eccitazione era a buon punto ed il suo sesso mi reclamava fortemente. Scesi però da lettino e risalendovi mi posi su di lei in modo tale che lei potesse baciarmi la vagina ed io la sua. Questa cosa la mandò in visibilio perchè forse era proprio quello che si aspettava da me e io lo potei percepire chiaramente perchè incominciò a baciarmi avidamente le labbra della mia ed io avendo la sua a due centimetri dalla bocca incominciai a penetrarla con la lingua indurita a mo di membro maschile. Alternavo una passata sulla sua vagina ed una leccatina sul suo culetto che avevo ad un centimetro dal naso. Eravamo eccitatissime e con fare esperto Cristina incominciò, lo percepii chiaramente, ad allargarmi le labbra con le dita per aprire un pertugio che si fece sempre più grande. La stessa cosa feci io ed entrambe ci penetrammo con due dita incominciando in movimento penetrativo stimolando i rispettivi punti G. Ormai ci muovamamo come anguille eccitate da morire, ma entrambe volevamo che questo momento non finisse mai e così facemmo perchè passavamo da momenti di esaltazione del piacere a momenti di calma apparente senza però mai fermarci. La specialità di Cristina era anche la penetrazione del culetto come aveva già fatto nel primo incontro e così fece anche allora. La doppia penetrazione la eccitava e mi chiese di farlo anche io a lei perchè era la cosa che Le piaceva di più. Vedevo che il suo buchetto era stato spesso accogliente per membri, dita o aggeggi vari perchè nel culmine dell'eccitazione pulsava e si allargava in modo abnorme come non avevo mai visto. Mi chiese di infilare prima un dito e poi due nel suo buchetto ed io obbedii. La sentii mugolare a lungo e mi chiese di non interrompere la penetrazione nella sua vagina. Sentivo che questo operare la stava facendo giungere al culmine e Le chiesi che mi sarebbe piaciuto venire insieme. Si impegnò molto per accontentarmi, ma dopo 10 minuti circa di duro lavoro sentii una contrazione della sua vagina ed del suo buchetto e poi un'altra più vicina e ancora molte altre....stava venendo....mi impegnai anch'io e venemmo insieme abbandonandoci ad un urlo di piacere che durò parecchi secondi perchè avevamo portato l'eccitazione veramente ad un punto altissimo. Mai avevo provato una sensazione simile...e lo capii anche dai suoi occhi che mi guardarono con amore. Mi alzai e ci baciammmo ancora a lungo accarezzandomi tutta. Notai che entrambe avevamo la fede segno di un rapporto con l'altro sesso e questo mi stimolò ancora di più a baciarla con passione. Avvicinò la bocca al mio orecchio e mi sussurrò...."ti amo"...arrossii e guardandola nei suoi meravigliosi occhi Le dissi.."anch'io". Le asciugai, mentre lei era ancora sdraiata abbandonata sul lettino con quel corpo meraviglioso ed esausto, la vagina con un asciugamano ed annusai il suo liquido perchè volevo farlo mio per sempre. Ero veramente innamorata. Cristina si alzò ed ancora seduta sul lettino guardandomi mi chiese di non far finire mai la nostra storia perchè veramente era innamorata come me....nonostante i rispettivi mariti...Ci rivestimmo con quel poco che avevamo e da allora ci vedemmo ancora moltissime volte anche nelle rispettive case ed in altri posti passando momenti di piacere assoluto. Non mi è mai capitato di avere un'amante donna...si esperienze fugaci e niente più, ma con Cristina è diverso e l'abbiamo percepito entrambe. Stiamo tutt'oggi insieme e non ci siamo mai stufate o annoiate....un amore vero che non certo desidero fare finire
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15 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 7 ore fa -
Massaggio tantrico
In una sera di luglio, mentre sul balcone cerco un po' di refrigerio dalla calura estiva che ormai pian piano aumenta, osservo le macchine passare... tra le tante ce n'è una che rallenta e parcheggia in un posto da poco liberatosi sotto casa mia. Dal parabrezza si intravvedono due bellissime gambe, mi sporgo un po' per vedere chi fosse quella donna. La noto avvicinarsi allo specchietto forse per controllare se tutto sia a posto, si dà un'ultima sistemata, prende la borsetta giacente sul sedile a fianco, si apre la portiera e con gli occhi spalancati vedo scendere lei... con stupore noto che è una mia amica, lei alza la testa e con un sorriso mi saluta dicendomi: "che fa? vuoi che giochiamo a Romeo e Giulietta o mi apri?" anch'io le sorrido e corro ad aprirle. Il rumore dei suoi tacchi rompe la calma che c'èra poco prima sulle scale, inizia a salire il primo rampo di scale passa il pianerottolo e da allora la vedo interamente. La seguo con gli occhi per tutta l'ultima rampa, quegli ultimi gradini sembravano come una passerella di una sfilata di moda che però conduceva dritta dritta al mio appartamento. Ed eccola qui, di fronte a me... in uno stupendo abito lungo nero con due spacchi sui fianchi interrotti un palmo sotto la cintura. Ci salutiamo e la faccio accomodare, il suo profumo dopo aver invaso tutta la scala... invade pure casa mia, è un aroma caldo, sa un po' di vaniglia, le faccio visitare casa e poi, una volta seduti sul divano, ci raccontiamo un po' dato che era da un mese che non ci vedevamo. A lei piacque subito il tavolinetto del mio soggiorno, "è sempre piaciuta a tutti quelli che sono venuti a casa mia" le dissi, raffigura una donna nuda in gesso color bronzo che sostiene un vetro ovale a sbalzo. Racconti, battute, sorrisi... era forse la prima volta che la osservavo così radiosa, si vedeva chiaramente che i pensieri che la tormentavano tempo prima non esistevano più. I suoi occhi erano luminosi, la sua pelle un po' lucida... forse inumidita dal sudore dovuto al caldo della serata e dal viaggio in macchina. Accendo il pc per mettere un po' di musica, le offro da bere e continuiamo a raccontarci, mentre lei parlava i miei occhi la osservavano, cercavano di vedere e quasi memorizzare ogni dettaglio di lei. La scollatura metteva in evidenza lo stacco del seno, le sue gambe lisce e accavallate facevano risaltare una leggera abbronzatura. Più lei stava accanto a me durante la chiacchierata e più il suo profumo mi avvolgeva, il suo sguardo, il movimento delle sue labbra, la gestualità che aveva... sembravano tutti coordinati armoniosamente, era di una sensualità indescrivibile. Lei si accorse che a volte ero assolto e mi chiese se avesse qualcosa che non andava... e in quel momento, per un attimo i nostri sguardi rimasero bloccati, gli uni negli altri, e io le dissi: "sei bellissima tesoruccio mio" e avvicinandomi a lei posai le mie labbra sulle sue. Il primo bacio fu breve, quasi timido, ci staccammo, ci riguardammo di nuovo e dopo aver chiuso gli occhi ci baciammo appassionatamente. Le mie labbra sulle sue labbra, quasi a consumarsi insieme... si aprirono, le nostre lingue si cercavano, si unirono, si attorcigliavano, nel frattempo con una mano le accarezzavo la nuca e con l'altra la gamba. Le dissi: "vieni", ci alzammo, la portai nella mia camera da letto, le tolsi la cintura, lei si tolse il vestito, che spettacolo vederla spogliare. Rimase in slip e reggiseno... "che corpo stupendo che hai" le dissi, poi la feci sdraiare sul mio letto, a pancia in giù, le feci togliere il reggiseno, le sue mani erano messe sotto la sua testa, mi avvicinai al suo orecchio: "arrivo" mi allontanai, davanti al mio pc tolsi la canzone che stava risuonando in casa e misi una compilation di musica tantrica. Ritornai da lei: "eccomi tesoruccio", mi misi di fianco a lei, posai le mie mani sulla sua schiena e iniziai a massaggiarla. Partivo dai suoi fianchi e andavo a salire, mi soffermavo sulle sue spalle e riscendevo giù, lo feci più volte, poi... quando meno se l'aspettasse, posai la mia lingua alla base della schiena, tra le due fossette e senza staccarla dal suo corpo, salii lungo tutta la spina dorsale, il suo respiro si bloccò, rimase un attimo senza fiato, arrivai sul suo collo e lì le lasciai un bacio. Mi spostai un po', afferrai i suoi piedi e cominciai a massaggiarli, pian piano andavo sempre più su, lungo le sue gambe, fino a finire sul suo bel culetto. Lo afferrai, lo massaggiai, lo baciai tutto e sentivo il suo respiro farsi sempre più affannato. "Girati", lei si girò, rimanendo sempre sdraiata sul mio lettone, mi alzai, mi spogliai, anch'io rimasi in slip, mi risedetti di nuovo accanto a lei, mi sdraiai sulle sue tette sode e ci ribaciammo di nuovo. La musica stava diventando sempre più calda e anche noi stavamo quasi per andare in fiamme. Ripresi di nuovo il massaggio, ma quello sarebbe stato l'ultimo, si sentiva nell'aria la passione che voleva ardere per fondere i nostri due corpi in un tutt'uno. Allungai le mie mani sulle sue tette, le accarezzai, le massaggiai, mi avvicinai a loro e iniziai a baciarle tutte, avrei voluto farle un massaggio completo ma era evidente che non ci sarei riuscito... anche lei non sarebbe riuscita a resistere ancora a molto. I suoi capezzoli erano turgidi, li baciavo, li leccavo, li succhiavo, li mordicchiavo leggermente, mentre nel frattempo, con una mano accarezzavo la sua figa da sopra gli slip. Erano roventi e bagnati, allora sempre con le mie labbra su di lei scesi un po' più giù, sul suo pancino, sul suo ombelico, fino a finire sui suoi slip. Li tolsi, mi tolsi i miei, il mio membro era duro, le vene sembravano esplodere, la cappella grossa e rossa... ero eccitatissimo. Mi avvicinai alle sue caviglie e iniziai a baciarla e a leccarla, "che fai?" mi disse lei, ed io: "shhh, chiudi gli occhi e vedrai" le risposi. Lei chiuse gli occhi e io ripresi il mio giochino preferito, con le mie labbra su di lei iniziai a salire lungo una gamba, arrivato sulla sua figa le lasciai un bacio e scesi sull'altra caviglia... riappoggiai di nuovo le mie labbra su di lei e risalii l'altra gamba. Più le mie labbra salivano sempre più su, e più i suoi gemiti gi piacere aumentavano. Arrivato lì, gli diesi un altro bacio e con le mie labbra e la mia lingua cominciai a disegnare un cerchio tutto attorno la sua figa che quasi implorava "perchè non vieni da me?", il cerchio passava sull'inguine e i suoi gemiti di piacere coprivano quasi la musica di sottofondo. A questo punto, il cerchio si spezzò, e diventò una spirale... una spirale che man mano diventava sempre più piccola... sempre più piccola fino a finire finalmente sulla sua figa che ardeva di piacere. Con le mani aprii le sue labbra, il suo odore mi avvolse e mi stregò... iniziai a leccare... prima a destra, poi a sinistra, poi velocemente da destra a sinistra e viceversa, e poi dal basso verso l'alto... lei era in estasi, impazziva di piacere. Mentre leccavo scesi giù, giù sul suo buco del culo... lo leccai un po' e ci misi un dito dentro, con la lingua invece ritornai su e ripresi a leccare... la penetravo con la mia lingua, poi mi fermavo, leccavo un po' il clitoride turgido e ritornavo a penetrarla con la mia lingua. Ad un certo punto cominciai a dedicarmi unicamente al suo clitoride, le tolsi il dito dal culo, glielo misi dentro la sua figa, iniziai a masturbarla e nel frattempo cominciai di nuovo. Il suo clitoride era in fiamme, lo massaggio con l'altra mano, lo bacio, lo lecco, lo succhio, lo mordicchio dolcemente e le dita dentro di lei diventano due. I suoi gemiti ormai risuonavano dentro casa, più lei gemeva e più le dita aumentavano (quella sera mi fermai a tre)... Il suo corpo ormai era incontrollabile, si contorceva al tocco della mia lingua... si sentiva che da lì a poco avrebbe raggiunto l'orgasmo. Io avevo perso ormai la cognizione del tempo trascorso... non mi fermai più fino a farla esplodere, leccai, succhiai e la masturbai finchè un'onda di umori mi schizzò in faccia, il suo urlo risuonò dentro la camera ed io a bocca aperta cercai di raccogliere tutto quel dolce e caldo nettare, volevo gustarmi tutti i suoi umori vaginali fino all'ultima goccia... come un assetato che si disseta dalla sorgente che sgorga dalla nuda roccia. Fù un esplosione di piacere, il suo corpo vibrava incontrollabile... mi avvicinai a lei, l'abbracciai, ci baciammo... e dopo un po’ di coccole, iniziammo a fare sesso fino a farci consumare dalla passione...
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15 anni fa
leccolafiga73, 36
Ultima visita: 3 anni fa -
E il gioco continua....... livello 2
Questa volta abbiamo deciso di andare a cena fuori insieme.
Un posto carino, il tavolo rotondo, noi quattro alternati, peccato che il tavolo era troppo grande e anche troppo in mezzo al salone.
La cena si è svolta nel più leggero dei modi, amabili conversazioni articolate fra un boccone e l’altro, al dolce mi è venuto un momento di frenesia: tutti i dolci che avevamo scelto erano corredati da nuvolette di panna montata e nel mio piatto sembravano essere anche più abbondanti. Le osservavo, guardavo i miei commensali e pensavo a cosa avrei fatto di tutta quella panna in quel momento. Mi sarei voluta alzare, appoggiare a Paolo, prendere un po’ di panna dal suo piatto con il dito, avvicinarlo alle nostre bocche e leccare insieme, andare poi tra Luca e Nelly, prendere la mano di Luca, fargli tirare su un po’ di panna, passarmela sui capezzoli e farmeli succhiare, invitare Nelly a fare la stessa cosa con me, e tutti e quattro insieme. Mhhhhhhh…. Il brivido malizioso correva come una goccia tra il mio seno fino ad arrivare alle mie cosce che si allargavano…...magia del momento e potere della mente......
Terminata la cena andiamo verso casa loro, io e Nelly ci sediamo nel sedile posteriore dell’auto. Già nel tragitto di andata ci siamo tenute la mano, scambiate qualche carezza, ma ora era più forte il desiderio, pensavo a cosa sarebbe accaduto se in quell’ istante un camionista o qualcun altro, ci avesse affiancato e visto, con le gambe aperte, con le mani che cercavano…..... Sedute dietro ai nostri uomini che avrebbero solo potuto sentire e poco vedere, le nostre voglie femminili iniziarono a cercarsi, le mani di entrambe frugavano sotto le gonne, il calore delle cosce guidava le mani fino a raggiungere quella fenditura, fonte di desiderio e l’eccitazione prorompeva con i suoi umori. Non eravamo molto comode, ma ci tenevamo strette e ci avvicendavamo con la lingua a leccarci, tra gemiti e mugolii, era eccitante trovarsi in quello stato di piacere che ci sapevamo dare, mentre i nostri maschi si eccitavano pensando, ascoltando ed ogni tanto sbirciando. Abbiamo anche allungato le mani sui loro pantaloni, tastando la loro eccitazione, che era forte, molto forte….. Ma era solo l’antipasto della serata…...
Arrivati a casa avevamo già detto ai ragazzi che avremmo voluto qualche momento per noi, da sole, quasi a proseguire cio’ che era iniziato nell’auto….. E così è stato, ci siamo sdraiate sul letto, le carezze si moltiplicavano, sempre cariche di piacere e di intrigo, ormai sapevamo cosa regalarci in quei momenti, la mia bocca cercava il sesso di Nelly , leccarla e sentirla partecipe mi rendeva ancora più eccitata, sentire le sue mani che cercavano il mio intimo, mi accendeva ancora di più, allargavo le gambe e le facevo strada, la sua lingua mi batteva sul clitoride, e un lungo e delizioso sessantanove ci ha unito nel piacere. I nostri uomini con gli uccelli pronti, aspettavano con ansia il nostro invito. Uscimmo dalla stanza sorridenti, ma non ancora del tutto soddisfatte, toccava a loro completare l’opera. Ci siamo avvicinate a loro, inutile dire che sotto le cinture spingeva qualcosa di duro che chiedeva spazio.....
Li abbiamo liberati del superfluo e portati in camera, nudi davanti a noi i loro membri vibravano e abbiamo iniziato a volteggiargli intorno con le nostre bocche avide, l’eccitazione cresceva, il gioco a quattro era nel pieno, mani e bocche si incrociavano in baci e leccate, io e Nelly ci ritrovavamo ogni tanto con lo stesso uccello in bocca, ci leccavamo, i nostri uomini si alternavano con noi a farci sentire la loro voglia, passione ed eccitazione, leccando ogni nostro angolo umido. Luca era al limite, non ce la faceva più, quando sotto ai colpi di lingua di Nelly è esploso nel suo orgasmo. Poi Paolo ha iniziato a scopare Nelly con voglia e foga, mentre le succhiavo i capezzoli, lei lo incitava a scoparla… si.. scopami, scopami, fammi godere.
Luca, non ancora spento, mi ha tirato a sè e ha iniziato a penetrarmi meravigliosamente, l’ho accolto mentre ormai ero alle stelle, al massimo, arrivando così, ad un orgasmo intenso, forte che mi faceva vibrare. Tutti e quattro gemevamo dal piacere, godevamo e condividevamo insieme questo momento.
Sono stati attimi davvero unici e ripetibili solo con quella finezza mentale che ci accomuna. Il piacere continuava ad aleggiare nell’aria.
La cosa più bella è che una telecamera ha ripreso tutto quanto e nonostante lo sapessimo, è come se ce ne fossimo dimenticati! Tutto si è svolto nella più totale naturalezza, così ci siamo trasferiti in soggiorno a guardare il nostro film. Non ci sono parole, lo spettacolo è stato davvero unico, ma..... non visibile a tutti!
Noi stupende e vogliose ragazze di mezza età, complici fra noi, abili tessitrici di intriganti tele nelle quali vi attiriamo e vi godiamo. E voi, nostri stupendi uomini, vi fate rapire in quelle tele, ignari di cosa faremo, ma certi del piacere che vi sapremo dare.
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15 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 7 ore fa -
le 3 “s” sweet, sauternes, sex
Dopo un lungo vagare fra persone vuote, insignificanti, meccaniche e false, ecco che un giorno troviamo sulla nostra strada Nelly e Paolo. Un veloce scambio di frasi e il numero di telefono.
Ultimamente ero diventata quasi insofferente a questo rituale della telefonata, forse perché troppo spesso delusa dal nulla che trovavo, chi non risponde, chi si nega continuamente, chi non sa nulla.
Un messaggio per annunciarmi e la chiamo. Dire che sia stato un attimo è poco, che bello trovarsi con una persona vera, che parla, si racconta, con un’apertura e pulizia mentale che pochi hanno. Ci scambiamo delle foto normali, per completare questo approccio. Davvero molto carini, mi sono piaciuti subito, anche Luca ne ha convenuto e decidiamo quindi il giorno per incontrarci.
Un pomeriggio a casa loro e ho trovato spontaneo e carino che un ottimo complemento per il gioco, fosse l’abbinare qualcosa di dolcemente speciale, dei dolci, quel vino a me e Luca molto caro e il resto sarebbe venuto sicuramente da solo. Il cibo e il buon bere sono un ottimo preludio al gustare il sesso, veri stuzzicanti all’attività.
Sereni momenti di convivialità, durante i quali ci siamo annusati, studiati ma soprattutto piaciuti.
Eravamo seduti al tavolo, io e Nelly una di fronte all’altra, troppo lontane….... Cominciavo a pensare di alzarmi ed avvicinarmi a lei, per infilare la mano nello scollo del suo maglioncino, per curiosare e accarezzare il seno che desideravo baciare.
Luca si alza, si allontana per pochi minuti e…... sorpresa! Paolo mi prende per mano e mi porta vicino a Nelly, ci avvicina, ci tiene abbracciate, dei piacevoli brividi hanno cominciato a scorrermi lungo la schiena, avevo davanti i suoi seni, li ho baciati, ardevo dalla voglia di scoprire i suoi capezzoli, di sentire il suo profumo, ho sentito il suo calore, le nostre mani hanno iniziato a rincorrersi, ho sentito la sua bocca sul mio seno, mentre le mani di Paolo ci frugavano nell’intimo. Ma ecco che Luca riappare nella stanza, con il sorriso di colui che vede quel che la sua mente gli aveva fino a poco prima raccontato, vedo sul suo volto quel sorriso che ben conosco, vedo quel bagliore nei suoi occhi, un bagliore che conosco bene...... Credo che nell’istante in cui i nostri sguardi si sono incrociati, ci siamo detti tutto, tutto quello che sarebbe accaduto dopo, annuendo silenziosamente. Mi sono ritrovata sul letto, tra le loro braccia, mi baciavano, mi spogliavano, attimi carichi di piacere pungente, il calore, il desiderio, la pulsione ci avviluppava insieme, tutti e quattro; desideravo assaporare Nelly, provare il piacere di sentirla fremere, il piacere di intrufolare la mia lingua nel suo bocciolo….... I sapori dei dolci gustati poco prima, si sono fusi con il suo umore, caldo e dolce..... mi piaceva, eccome se mi piaceva…... La mia lingua avida leccava e succhiava il suo clitoride, la sentivo gemere con la bocca piena del cazzo dei due maschi che si avvicendavano, anche loro persi in questo mare di piacere; sentivo il ritmare dei fianchi di Nelly al mio leccare, la sentivo godere ed era stupendo...... Intanto le mani di Paolo scivolavano ovunque sul mio corpo, insistevano, toccavano, cercavano..... la lingua batteva…... Ogni tanto, più vicino a me sentivo l’odore del mio maschio, sentivo le sue mani che toccavano me e toccavano lei, la sua lingua che si insinuava nella mia bocca…... in questo vortice di corpi caldi, ansimanti di piacere, io e Nelly ci siamo ritrovate le bocche piene dei cazzi dei nostri uomini….. un pompino prima all’uno e poi all’altro…...mhhhhhhh, magnifico gioco...... Ci avvicendavamo su quelle aste prepotenti che spingevano nella bocca, mentre le nostre lingue si incrociavano e si stuzzicavano, e ritornare di nuovo a succhiare i nostri uomini, che sono certa abbiano avuto quanto di meglio potessero avere dalle loro donne....... Due donne calde, vogliose intriganti e complici..... Ero in un continuo lago di piacere, quando mi sono ritrovata il cazzo di Luca che ha trovato il suo colmo nella mia tana calda, l’ho sentito esplodere di piacere, forte, intenso, e mentre godeva l’estasi del massimo piacere, noi tre abbiamo continuato nei nostri giochi maliziosi, regalando a Luca uno spettacolo.......di prima visione! Ho sentito e partecipato al culmine del piacere di Nelly e Paolo, mentre continuavo a succhiarle i capezzoli e a toccarla ovunque.
Affannati, esausti, ma pienamente soddisfatti, ci siamo ritrovati sul letto a sorridere e parlare. Dato l’incredibile e totale coinvolgimento sembrava davvero di conoscerci da molto più tempo.
La volgarità e la banalità non si sono minimamente insinuate nel gioco di questo pomeriggio, un gioco delicato di donne, forte e trasgressivo di quattro persone piene e consapevoli, che sanno quello che desiderano.
Non possiamo che volere fortemente ripetere ancora e ancora di più tutto questo, ma la prossima volta, io e Nelly vogliamo stare prima da sole, per poterci godere l’una con l’altra, baciarci e leccarci in ogni dove, per fare entrare poi i nostri maschi in un letto….... ancora più caldo!
E noi due amore mio, ci siamo dati conferma della nostra complicità, del piacere che siamo capaci di darci nella mente e nel corpo, il nostro piacere segreto.....
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15 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 7 ore fa -
Il tecnico di fiducia
“Ho rotto l’hard disk del pc, non è che riesci ad aiutarmi?” Iniziò così la chiacchiarata su msn, ed io da bravo, porco, non posso tirarmi indietro difronte alla richiesta di aiuto di una bella fighetta. “Ok ci vediamo domani alle 16.30 così guardo il pc.” Arrivo all’appuntamento e mi trovo due gambe da sogno, velate da delle calze nere e appena appena coperte da una minigonna da urlo, a chiudere il quadro un tacco a spillo che… Controllare un pc in quella situazione diventa dura e duro… “Niente me lo devo portar via, il disco è andato, devo sostituirlo”. Mi congedo e vado a casa, continuo a vedere quelle gambe impresse nella memoria. Sistemo il pc in un lampo, e ci rivediamo una sera, così ci beviamo una birretta tutti insieme. Arrivano le “gambe da urlo” insieme al marito, ci accomodiamo, restiturisco il pc e chiacchieriamo di fronte ad una bionda fresca. Si ride, si parla… fino a quando sento salire il livello del testo sterone… sento il suo piede sfiorarmi, e il suo sguardo pieno di malizia mi fulmina… Una scossa parte dal cervello e divento tutto duro… Non capisco più niente, voglio toccare quelle gambe… “Andiamo in un posticino più tranquillo?” Così a bruciapelo… “Ok andiamo vi seguo…” Usciamo dal locale, e ci appartiamo in un posticino, lei scende dalla macchina per salire sulla mia… in un secondo mi sento la mano sui pantaloni… e vedo quel sorriso di chi sà cosa vuole…. “mmmm sei già pronto??” Sorrido e in secondo sento la sua lingua calda su di me… infilo la mano sotto la gonna, sfioro quelle gambe da urlo, e quella fighetta bella umida… mentre mi godo un pompino da favola… le riempio la bocca di calda crema… e penso “che bello riparare i pc…”
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15 anni fa
senzanomerm,
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Ultima visita: 12 anni fa
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Incontro
Da due settimane non lo sento, da quando è esplosa la mia rabbia per la sua reiterata infedeltà e l’ho messo alla porta. Ha telefonato un’ora fa. Mi ha chiesto un incontro. Fra pochi minuti sarà qui.
Lo amo anche se la mia vita è fatta di ansia costante per la sua spudorata incostanza.
Mi tradisce molto spesso. Ogni volta è una scenata, ma la paura dell’abbandono è più forte di me. Lo perdono ogni volta. Lui si scusa dicendo che altrimenti la sua sessualità sarebbe sconvolta e teme il disequilibrio. E io me ne convinco a malincuore. Sinceramente l’ho amato dal primo giorno. La sua aria matura, non è più un giovanotto, il suo sussiego m’incutevano timore finché non si aprì un cielo sereno ed uno splendido sorriso folgorò il mio cuore.
Sa sorridere come nessuno sa fare, almeno per me è così. Non è propenso a mostrare in giro i suoi sentimenti e questo, ritengo, il motivo per cui quel sorriso ha provocato il mio innamoramento. Mi sembrava un gesto riservato solo a me e volevo tenerlo stretto.
Mi accarezza con il trasporto che nessuno ha saputo mai dimostrarmi. Mi raggiunge alle spalle, mi bacia sul collo (rabbrividisco al ricordo). Mi stringe fra le forti braccia come per strizzare fuori tutto l’amore che insieme proviamo, e bacia la cartilagine del mio orecchio. Scende a succhiarmi il lobo; lo mordicchia; mi fa vibrare di desiderio! Poi con la lingua segue il labirinto cocleare e introduce il tenero mollusco, la lingua, agitandolo nella valva auricolare. Esplode il desiderio.Vorrei baciarlo sulla bocca; bere alla fonte del piacere! Sento il suo ardore. Mi trattiene serrandomi le spalle al suo petto. Le grandi mani scivolano sul petto, stringendomi progressivamente i capezzoli fino a farmi passare dal piacere al dolore più acuto. Una fitta addolcita dal miele che insieme cogliamo godendo.
Il petto coperto dal fitto vello poggia sul mio dorso, a contatto con la pelle delicata, che curo perché sia tenera e morbida per lui, mentre il bacino potente si appoggia sui miei glutei che si aprono di desiderio, divaricando le gambe per accoglierlo meglio. Mi massaggia sui fianchi. Sento la sua stilo sfoderarsi e ingrossarsi. Cerca dal retro una via per scrivere il più intrigante romanzo d’amore. La mia mano corre e guida il nodoso bastone. Lo stringo richiamandolo sul davanti, sotto il mio ventre, per accarezzargli il prepuzio sensibile. Sbuffa, il mio amore, come un toro alla carica. Tremo, ma nello stesso tempo mi sciolgo di passione nell’attesa della sua decisione. In quella posizione l’Amore non sarà indolore, conoscendo le dimensioni del suo strumento di piacere. Ogni volta mi sbrana, mi sevizia, sono la sua femmina. Alzo il sedere a pecoroni e attendo il “fato”.
Che penosa introduzione, che dolore languido, che fiamme, che deliquio! La sua carne penetra nella mia sfregando le pareti che si divaricano al massimo sotto la sua potenza. Mi distrugge, mi esalta! E’ l’inizio della fine. Poi, pian piano, la misura è presa e non smetto di dimenarmi sulla sua asta, alla ricerca dell’esaltazione più completa. Un sussulto seguito da un altro e un altro. Le spinte mi percuotono provocandomi un indefinibile senso di leggera nausea. Si susseguono accelerando fino a dilavarmi col suo seme che schizza nelle interiora a fiotti. Registro nella mente la voce del suo cuore che mi giunge dalle intime profondità del mio corpo. Ogni effluvio è un grido di piacere per me, per lui, finalmente per noi. Uniti, aggrovigliati, incastrati uno nell’altro vorremmo che non finisse mai più l’atto effimero che ci ha uniti e che ora, esaurita la carica vitale, purtroppo, ci divide, sfiniti ma ancora desiderosi di sentire le nostri carni che aderiscono incollate l’una all’altra dal cemento della passione.
E’ arrivato, è qui, è già alla porta! Suona.
“Amore mio infinito…!” – gli cado fra le braccia.
“Marcello, ti amo, perdonami!” - mi sussurra prima di straziarmi l’anima.
Lo bacio teneramente sulla bocca. Le nostre lingue si contorcono unite, velicando le pareti orali.
Apro la vestaglia e lascio libero sfogo al mio piccolo giocattolo perché possa trastullare il mio dolce maschio. Intanto lo spoglio, strusciandomi contro di lui.
Ora siamo pari: è nudo come me. Come la mia, la sua verga si protende in cerca dell’altro, solo che la sua è il doppio per lunghezza e grossezza. L’accarezzo per tutta la magnificenza e l’imbocco lentamente, scorrendo prima l’asta con la lingua. La sento vibrare. Poi la ingoio fino al limite estremo segnato dal ventre e dalle palle e resto fermo fino a sentirmi mancare l’aria e avere il primo conato. Annaspo, mentre tira fuori il nerbo per farmi respirare. Lo stupendo attrezzo gronda come un pesce nella rete, bagnato dagli umori della mia bocca.
Mi butto supino sul letto e attendo che sia lui a leccarmelo, ma ben presto non resisto più e voltatomi bocconi mi inginocchio sull’ara del sacrificio e porgo in alto al divino uccello il dono del mio ingresso consacrato a lui. Mi scoscio più che posso schiacciando il busto e il capo sul letto e attendo a occhi chiusi, giocando con il mio tenero bastoncino. Lo agito piano in attesa che il desiderato ospite, finiti i riti dell’indurimento, si affacci sull’uscio spalancato per lui.
Ormai lo conosco. Il primo impatto è delicato. Me lo appoggia come se non volesse entrare, a prendere le misure. Poi comprime la grossa cappella nell’incavo del vestibolo. Chiudo gli occhi e trattengo il respiro. Ecco, sta per farlo! Mi dilato più che posso, restando inerte per agevolare la manovra. Penetra, penetra!
Mi sfonda! Scortica le carni come un bulldozer. Mi gonfia. Il desiderio di sentirlo dentro di me vince sull’istinto di scacciarlo per non soffrire più. So, per esperienza, che dopo il primo istante di dolorosa dilatazione, poi potrò godere del suo intimo calore. Agevolo l’ingoio. Superato l’orifizio ora la strada è libera, lo sento affondare vertiginosamente. Inizia il movimento a stantuffo, mentre l’accompagno, movendomi piano. Non voglio che raggiunga subito l’acme e smetta!
Nella mano il mio pulcino si sperde, accorciandosi e pendendo inerte insieme agli appendicoli, mentre sbava liquido prostatico a più non posso. Sono femmina e devo godere dalla parte in cui il mio maschio mi prende.
Il ritmo diventa forsennato, digrigna i denti come un’animale ferito, ansima e sbuffa, sbattendo la carne nelle mie budella. L’assalto è violento. Temo per la mia incolumità, ma la gioia di donarmi a lui è troppo grande e resisto, ansimando più di lui. L’attrito delle carni non lo avverto. Provo come uno svenimento, mentre mi esplode dentro con ripetuti caldi colpi di sborra. Quanti sono? Non li conto più. Le gambe cedono sotto gli ultimi colpi. Cadiamo inerti uno sull’altro. Lui su di me ed io infilzato con il suo dono nel culo. Vorrei che non si sgonfiasse più! E così ci addormentiamo, spossati, ma felici di esserci di nuovo trovati.
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15 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 7 ore fa -
Non doveva sccadere
“Ciao bellissimo”…. Cosi mi salutava sempre, Lara( nome inventato ma fatto realmente accaduto)
E io non le ho mai dato peso, amica di mia madre, 54enne , bella donna ma nulla di che, aspetto anche molto puritano, frequentatrice di parrocchia…… e via dicendo. Non mi ispirava sesso, nemmeno un po’.
Vivevamo vicino e Lei passava sempre e ripeteva che a fine lavori avrebbe voluto vedere il risultato finale dei lavori della mia abitazione.
“tutto finito” le dico un giorno, “quando vuoi ti faccio fare un tour”…..
“ vengo oggi nel pomeriggio” la sua risposta…
” ok…ti aspetto”
Alle 14 arriva sorridente come al solito e le faccio fare un giro per casa rimessa a nuovo e tra una chiacchiera e l’altra saliamo le scale per andare al piano superiore. Ma arrivati sopra la vedo girarsi e dire” non mi sento bene devo sedermi”…. La faccio sedere sul divano e sdraiare alzando le gambe sul bracciolo. “ ho caldo” dice lei. Le sfilo via il cappotto e rimane con una camicia nera e una gonna che mette in mostra le sue belle cosce. Slaccia i primi 2 bottoni della camicia lasciandomi intravedere il reggiseno… “ due belle tette” penso tra me e me e “ cazzo … guarda che cosce questa porta anche le autoreggenti” Passano un paio di minuti e onestamente il mio uccello comincia a premere nelle mutande, la situazione è particolarmente eccitante.
“ mi sento meglio, ma vorrei rimanere sdraiata ancora un po’…. Ma ho ancora un po’ caldo” e cosi dicendo slaccia ancora un bottone della camicia e muovendosi le sale ancora la gonna.
Ora sono davvero eccitato e comincio a pensare al modo di scoparmela. Da non credere.
“ ti faccio un massaggio …se vuoi” e comincio ad accarezzarle il ginocchio.
“magari” risponde
Non mi reggo più, comincio a toccarle le gambe salendo verso l’inguine, e lei , come una zoccola consumata , le allarga consentendomi di sentire i suoi slip bagnati all’inverosimile.
Le infilo la lingua in bocca… ormai è fatta. Lei contraccambia , ansimando e io le slaccio il reggiseno, tiro fuori le sue tette e comincio a morderle. Splendida ….ansima , si agita ….
“ ma guarda te che puttana questa” penso .
La faccio sedere, mi metto davanti al suo volto e le sbatto il cazzo , che ormai mi sta esplodendo, in bocca. Un pompino meraviglioso, non lo credevo possibile. Lo prende tutto , fino in gola, toccando tutto quello che poteva , cercando di infilarmi un dito nel culo… Lo prende tutto , riempiendolo di saliva per farlo correre meglio.Lecca i coglioni prendendoli tutti in bocca.
“ che puttana che sei” le dico…. Sorride.
La faccio girare e le strappo via gli slip… Sento un sospiro e un gridolino di piacere.
Senza nemmeno farla respirare , la prendo …tutto un colpo …. Glielo sbatto dentro fino in fondo, quanto posso…. Lei gode , è contenta “ dai …dai… spingilo tutto… scopami” è un lago …..
La camicia tutta slacciata, gonna alzata, senza slip…le conferiscono un aspetto da vera troia.
Andiamo avanti per un ora …. “ te lo metto nel culo”….. “ e cominci a leccare quel buchino con ingordigia…sputandoti più volte per lubrificare bene e infilando dentro prima un dito poi il secondo.
È pronta…. Comincio a spingere e nel momento in cui entra la cappella, la sento gridare tra i cuscini…. Gode la troia…e parecchio… senza attendere oltre , una ulteriore spinta e sono dentro tutto…. Comincio a pomparla selvaggiamente, schiaffeggiando il culo e graffiandole la schiena.
Sto per venire …. La giro e le scarico una montagna di sborra nella bocca e in faccia…. Sono a pezzi… mi butto in terra e lei continua a leccarmelo pulendo per benino tutto… bevendo tutto fino all’ultima goccia .
“devo andare…ora”…. “ Ciao” mi dice e corre a casa dove il marito la sta aspettando.
Da quel giorno l’ho scopata tante altre volte , in ogni modo, senza nessun pudore, in ogni posto,
Poi un giorno……………………..
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15 anni fa
andreamoto1,
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Ultima visita: 11 anni fa
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Milena superstar
Milena si osservò nello specchio richiudendo l’eyeliner. Voltò leggermente la testa da una parte per permettere alla luce della toletta di illuminarle completamente il viso.
“Non faccio poi tanto schifo!” si disse, abbastanza soddisfatta di quello che vedeva.
Con un movimento fluido si alzò dalla sedia posta davanti alla consolle da trucco e diede un’occhiata ai barattoli di creme e di cosmetici sparsi qua e la sul ripiano.
“Dieci anni fa non avevo bisogno di tutta questa porcheria per essere presentabile,” pensò, leggermente contrariata “bastava un velo di ombretto, un po’ di fard, una passata di rossetto ed ero pronta. Oggi mi ci vuole un ora per il restauro!” sbuffò, avvilita. “Se Pluto fosse qui direbbe che devo ogni volta montare le impalcature” Ridacchiò tra se al pensiero, dirigendosi al letto, sul quale aveva preparato il resto dell’armamentario per la serata.
“Sto per fare una pazzia!” si ripeté per la cinquantesima volta nell’arco della giornata sfilandosi l’accappatoio e gettandolo da una parte, rivelando la biancheria intima supersexy che aveva già indossato
Il pensiero, però, non fermò i suoi movimenti mentre dava l’ultima sistemata al reggicalze.
“Ora o mai più!” si rispose dando una sistematina al reggiseno a balconcino.
Appoggiando una piede al bordo del letto, verificò che la riga delle calze fosse diritta.
Le dava una strana sensazione, quella tenuta: la faceva sentire come sempre un po’ perversa. “Giusto in tema con quello che sto per fare.”
Prese in mano il sottilissimo tanga chiedendosi per l’ennesima volta se fosse il caso di indossarlo. Improvvisamente lo gettò da una parte. “Fino in fondo!” si ingiunse, perseverando nella decisione di non metterlo.
Controllò per l’ultima volta che il vestito scelto per l’occasione fosse in ordine, poi lo indossò gustando l’effetto della stoffa sulla pelle. Diede un’occhiata allo spacco modificato, tenuto chiuso da alcuni spilli da balia.
Per uscire di casa, di certo non poteva sfoggiare quella voragine che le scopriva la gamba quasi fino all’anca.
Infine, indossate le scarpe, osservò l’effetto finale nello specchio grande dell’armadio.
“Mi sta ancora bene” si disse, lisciando una piccola piega del vestito e pensando che glielo aveva regalato il marito. “L’ultimo regalo da un anno in qua!” pensò con rabbia.
Scacciò il pensiero dalla testa afferrando la borsetta ed il soprabito.
Uscì dalla camera da letto chiudendosi accuratamente la porta alle spalle, poi si incamminò lungo il corridoio diretta in soggiorno.
- Io vado, Tommaso! - disse, facendo capolino dalla porta, rivolta al marito.
L’uomo di voltò verso di lei e le sorrise.
- Va bene, cara! - rispose. - Divertiti. -
- Farò il possibile! - disse lei restituendo, con uno sforzo, il sorriso. “Ipocrita figlio di puttana!” pensò “eccome se mi diverto, stasera!” - Non aspettarmi alzato, non so che ora faremo. - Gli consigliò. Osservandolo attentamente. “E si è pure mantenuto in forma. A parte i capelli grigi, non ha perso un grammo di fascino. Ci credo che quella sbarbina gliela da tanto volentieri.”
- Va bene. Salutami le ragazze. - disse lui, riferendosi alle due amiche di Milena con le quali la moglie sarebbe dovuta uscire quella sera. Poi tornò ad immergersi nella visione del film che scorreva sullo schermo televisivo.
- Certamente! - Ribatté lei, dirigendosi alla porta d’entrata.
“ Comincia l’avventura!” si disse, pigiando con decisione il pulsante dell’ascensore. “E pensare che ho dovuto conoscere Pluto e la sua banda per decidermi.”
Quando Milena allungò i soldi nella fessura del vetro, la cassiera la squadrò per un momento allibita, poi riprese tranquillamente a ruminare la gomma americana, strappò un biglietto e glielo passò assieme al resto.
Milena ringraziò con un cenno della testa e rimise il portafogli nella borsetta.
Non si era stupita dell’effetto sulla cassiera: in effetti, entrando in quell’antro che veniva spacciato per discoteca, stava decisamente innalzando l’età media della clientela, ma quello che cercava, poteva trovarlo solo ed esclusivamente in un posto del genere.
Si diresse lentamente al bar, guardandosi attorno con attenzione per riuscire a raccapezzassi nel micidiale guazzabuglio di musica assordante, luci stroboscopiche, faretti laser e corpi sudati in perenne movimento.
“Più che ballerini sembrano tanti epilettici” concluse. Ma neanche questo la distolse dal suo intento.
Raggiunto il bancone del bar, si ordinò uno Scivolo, l’unico cocktail che conosceva, se non altro di nome.
La barista, una bionda statuaria carica di orecchini e piercing e inguainata in una tutina di plastica, le sorrise meccanicamente e si diede da fare con bottiglie e shaker, poi le appoggiò davanti un bicchierone di un liquido rosato ed oleoso che niente aveva di appetibile.
Milena lo sorseggiò con prudenza, decidendo che il gusto non era poi tanto male e di certo conteneva sufficiente alcool da sciogliere i suoi ultimi freni inibitori; infine riprese a guardarsi attorno.
L’idea che si era fatta per la serata era, per certi versi, piuttosto chiara, e per il momento non vedeva gli elementi necessari per portarla a buon fine, così decise di piazzarsi tranquilla in uno dei divanetti ed aspettare fiduciosa, gustandosi per quanto poteva lo spettacolo.
Sulla pista da ballo, le cubiste quasi nude si davano da fare per aumentare il livello già alto dell’eccitazione dei maschietti presenti, agitando natiche brunite sotto i loro nasi, degnamente supportate dalle clienti della discoteca, vestite altrettanto succintamente ed altrettanto impegnate a sculettare senza ritegno.
Milena pensò distrattamente che era il momento di sguainare le sua armi. non per niente aveva passato il pomeriggio a modificare il suo vestito da sera. Rendendosi conto che, senza la modifica, sarebbe stato decisamente fuori luogo in un ambiente del genere e per quello che aveva in mente.
Non aveva nemmeno finito di formulare il pensiero che le si presentò davanti agli occhi quello che per tutta la sera aveva aspettato.
Buttò giù in un fiato solo il resto dello Scivolo, appoggiò il bicchiere da una parte, si alzò in piedi e si diresse decisa ai bagni.
Si piazzò in fila assieme a una mezza dozzina di “ragazzine” aspettando il suo turno, poi si infilò nel cubicolo e si diede da fare a togliere le spille da balia che, fino a quel momento, nascondevano le modifiche.
Sporgendo la gamba, controllò l’effetto: ora lo spacco lasciava scoperta praticamente tutta la coscia, mostrando senza ritegno il bordo della calza velata ed uno dei fermetti del reggicalze.
Quindi slacciò altri due bottoni della camicetta, allargandone i lembi in modo da mettere in mostra un bel tratto di decolté ed un inizio di pizzo del reggiseno.
“Ora sembro proprio una troia!” commentò quando, uscita dal bagno, ebbe occasione d’intravedersi nello specchio.
Dopo solo cinque minuti da quando se n’era andata, fece il suo ritorno al bar e notò subito una certa differenza. Il barman stesso si fermò per un istante nella preparazione di un altro intruglio per osservarla mentre si appollaiava su uno degli sgabelli.
Il movimento le lasciò praticamente nuda la gamba, che lei si premurò di ricoprire parzialmente con un lembo di gonna mentre si sistemava sullo sgabello.
“ Mi sa che ci siamo!” commentò soddisfatta, osservando con la coda dell’occhio il suo bersaglio.
Facendo finta di niente, ordinò un altro Scivolo, nonostante il fatto che quello appena bevuto l’avesse già resa leggermente euforica.
Il barman scomparve lungo il bancone e ne ritornò qualche minuto più tardi con un secondo bicchierone di pozione alcolica.
- E’ offerto. - Le disse a bassa voce, appoggiandoglielo davanti.
Milena per un momento si sentì mancare, ma si riprese subito. - Da chi? - chiese, sforzandosi di usare un tono più indifferente possibile. Il barman si limitò ad un cenno.
“Sì!” gridò dentro di se Milena, quando vide che aveva ottenuto l’attenzione proprio di chi voleva.
Prese il bicchiere e lo sollevò in un brindisi silenzioso, immediatamente ricambiato.
“Forza, è ora!” si ingiunse. Appoggiò il bicchiere e scivolò lentamente a terra, assicurandosi che la gonna si aprisse al punto giusto. Poi, camminando, con calma, in modo da farsi vedere chiaramente, raggiunse il suo obbiettivo. Si abbassò per appoggiare il bicchiere sul basso tavolino, stando bene attenta a che la scollatura rimanesse ben illuminata. Non usava le sue armi da parecchio, se si trascurava l’episodio di Pluto, ma sapeva di averle e sapeva come usarle al meglio.
- Mille grazie! - disse infine. - Fa piacere che qualcuno ti offra ancora da bere. - Disse, rialzandosi lentamente e facendo sporgere la gamba esposta dallo spacco.
Notò con soddisfazione che anche quella manovra non passava inosservata e prolungò il tempo di posa il più possibile.
- E fa anche più piacere quando a farlo sono dei ragazzi tanto carini e tanto... giovani. - concluse infine, mentre cinque paia di occhi si impegnavano come altrettanti segugi a sbirciare la calza che le inguainava la gamba.
- Si figuri. - Disse quello che sembrava il più “anziano” del gruppo. - Il piacere... è nostro. - Aggiunse, senza distogliere per un solo momento lo sguardo dallo spacco.
“ Non penso arrivi ai venticinque anni!” pensò tra se Milena. “Giusto quello che mi serve.”
- Mi sa che il piacere sarà pure mio. - Commentò con nonchalance. - Vi secca se mi siedo con voi? -
Milena spalancò la porta ed accese la luce. - Entrare, ragazzi, accomodatevi. - disse, facendo strada nel piccolo appartamento arredato. Il marito non sapeva assolutamente che Milena ne aveva scoperto l’esistenza, ne poteva immaginare che fosse riuscita a farsi una copia delle chiavi.
Infine non avrebbe mai potuto immaginare che lei ci aveva fatto un sopralluogo ed aveva deciso di consumarci parte della sua vendetta.
Milena riportò l’attenzione al gruppetto di baldi giovani rimorchiato in discoteca. Sembravano altrettanti ragazzini, se paragonati a lei, ma era proprio quello di cui aveva bisogno per farla brutalmente pagare al marito ed alla sua giovane amante.
Come aveva previsto, era stato un giochetto trasformarli in altrettanti mandrilli in fregola e convincerli ad andarsene dalla discoteca, con la scusa di trovare un locale meno affollato e caotico; quando poi aveva proposto di andarsene tutti da lei, c’era mancato poco che si trovassi con cinque casi di attacco coronarico per le mani.
“Al momento non volevano nemmeno crederci, di aver avuto una botta di culo del genere.” Pensò tra se Milena.
- Il mobile bar è laggiù. Servitevi pure, ragazzi. - Disse lei, appendendo il cappotto.
L’esitazione dei cinque le fece capire che erano ben poco interessati alle libagioni.
- Non volete niente da bere? - chiese, raggiungendo il divano e sedendosi.
Le risposte negative furono unanimi.
- Allora, cosa posso offrirvi? - chiese, sorniona.
A rispondere per tutti, anche se con evidente imbarazzo, fu Andrea. - Sinceramente...ci chiedevamo... siamo curiosi di sapere... effettivamente... cosa vuoi da noi. - Dichiarò. - Ne abbiamo parlato... e pensavamo che... cioè... forse tu... - si bloccò, rosso come un peperone.
Milena sorrise. - Davvero non l’avete capito? - chiese, accavallando le gambe; il movimento fece cadere da un lato la gonna che fino a quel momento le aveva accuratamente ricoperte. Lei non fece nessun gesto per ricomporsi, si limitò a fissare i ragazzi. - Oppure non riuscite a crederci? - chiese alla fine.
L’unica risposta fu un mormorio indistinto.
- Veramente noi... - tentò di dire Andrea.
- Capisco benissimo. - disse Milena. Tese una mano al ragazzo che si affrettò ad aiutarla a rimettersi in piedi.
Milena li fisso uno ad uno negli occhi. - Siamo tutti maggiorenni, vero? Qualcuno magari per poco, ma lo siamo. - chiese.
Cenno di assenso collettivo.
- E di certo non siamo proprio degli sprovveduti, giusto? - continuò.
Altro cenno collettivo di assenso.
- Allora penso sia il caso di fugare i vostri dubbi. - Dichiarò, sfilandosi la giacca del vestito. Poi portò le mani agli ultimi bottoni che, superstiti delle precedenti “aperture”, tenevano chiusa la camicetta; con gesti netti e decisi li slacciò, e gettò da una parte pure quella. Infine fu la volta della gonna, che finì a terra attorno ai suoi piedi.
Rimase in piedi davanti ai cinque con addosso solo reggiseno, calze, reggicalze e scarpe.
- Che ne dite di farvi una bella tardona? - chiese infine, permettendo loro di ammirare lo spettacolo.
- Tutti...? - riuscì a chiedere Lorenzo, quello che era fin troppo evidentemente il più giovane del gruppo.
- Direi proprio di si! - confermò Milena avanzando di un passo verso di loro.
Il mormorio di assenso fu unanime, inframmezzato da espressioni di compiacimento e di incredulità.
- C’è una condizione, però! - li bloccò lei, approfittando dell’ultimo briciolo di controllo che aveva su di loro.
- Quale? - chiese Andrea, sospettando la richiesta di una qualche forma di pagamento.
- Uno di voi, magari a turno, deve riprendere tutto! - disse Milena, svelando l’ultima parte del suo piano.
- Cosa? -
- Avete capito bene. Voglio essere ripresa mentre mi sbattete. Se non vi va di essere riconosciuti, di la ho delle mascherine, ma se volete scoparmi, questa è la condizione: dovete riprendere tutto. -
L’esitazione fu minima. - Dov’è la videocamera? - chiese Claudio.
- Mhmmm! - Mugolò Milena affondandosi il membro di Paolo in gola e risputandolo lentamente. Aveva scelto a caso tra i ragazzi. L’idea di fare da “nave scuola” ai cinque sbarbatelli l’aveva inaspettatamente eccitata a dismisura, tanto da farle quasi dimenticare il reale scopo di quella avventura.
E poi era stata davvero fortunata. Si era distesa sul letto e li aveva osservati mentre si spogliavano, uno spettacolo che l’aveva “ispirata” parecchio, e ne aveva ammirato i corpi giovani e pimpanti. La sorpresa maggiore era stata l’insospettabile dotazione di Claudio, quello che stava brandendo la telecamera, e soprattutto di Lorenzo, il pivellino. I membri dei due ragazzi spiccavano smaccatamente tra i cinque uccelli che svettavano rigidi puntati contro di lei: diversi tra loro ma comunque due sberle madornali come non ne aveva mai viste prima.
Quello di Claudio, che già rappresentava una dotazione non proprio comune, si aggirava certamente sulla ventina abbondante di centimetri e, ad occhio e croce, sui cinque centimetri di diametro.
Ma l’uccello di Lorenzo era un vero e proprio mostro, una trave che spuntava prepotente dell’inguine del ragazzo: Milena dubitava decisamente di riuscire a chiuderci le dita attorno ed in quanto a lunghezza...
Continuò a succhiare Paolo con tutta l’abilità di cui disponeva, senza mai distogliere gli occhi da quel biscione.
I ragazzi, dapprima titubanti, si fecero lentamente più audaci, avvicinandosi a lei quasi con reverenza, incoraggiati dai suoi gesti, ed in breve tempo si ritrovò quattro paia di mani che la esploravano senza ritegno.
La fecero distendere sul letto, divaricandole le gambe, un attimo più tardi una lingua, per quanto inesperta, prese a leccarle la fica, depilata perfettamente per l’occasione. Un uccello per mano ed un in bocca, mentre Claudio continuava a girarle intorno con la videocamera che funzionava a tutta velocità.
Milena risputò l’uccello che aveva in bocca per riprendere fiato, ma subito un altro ne prese il posto, letteralmente scopandola in gola.
Se all’inizio aveva intenzione di mantenere il controllo della situazione, a qual punto si lasciò andare completamente in balia dei suoi stalloni.
Ben presto non le fu più sufficiente la lingua che la frugava: voleva qualcosa di più, un palo di carne che la soddisfacesse.
Si liberò dalla piacevole morsa dei ragazzi, ne afferrò uno a caso e lo fece distendere sul letto, poi gli fu sopra, guidò il glande turgido al vestibolo della fica e vi si lasciò cadere di peso, impalandosi a fondo.
- Sbattimi. - riuscì a mormorare, poi si trovò davanti al naso il “biscione”. Lo guardò estaticamente per un secondo poi, afferratolo a due mani, ne inghiottì la punta. Per quanto si sforzasse, non riusciva ad ingoiarne che il glande paonazzo, mentre il ragazzo le incitava a prenderne di più.
Qualcuno alle sua spalle le infilò un dito nel sedere, strappandole un nuovo mugolio di piacere.
Si voltò leggermente, per vederne il proprietario e gli sorrise. - Mettici l’uccello. - gli mormorò.
Il ragazzo strabuzzò gli occhi incredulo, ma non se lo fece ripetere: si piazzò dietro di lei e iniziò a trafficare.
Sicuramente non aveva mai fatto una cosa del genere, perché non ci fu verso che riuscisse ad infornarla. Senza scomporsi troppo, Milena prese in mano “la situazione” e lo pilotò a destinazione. Affondò in lei di botto, strappandole un urlo di dolore, e cominciò a muoversi come un forsennato.
- Vacci piano! - lo esortò Milena, sia per il dolore sia perché sospettava che, altrimenti, non sarebbe durato molto. - Non avere fretta. - Non aveva nemmeno finito di pronunciare la frase che l’inculatore si irrigidì e, accasciandosi sulle sue spalle, le riversò nell’intestino una bordata di sperma.
- Scusami. - Bisbigliò il ragazzo.
Milena si voltò a mezzo e gli diede un bacetto sulla punta del naso. - Non ti preoccupare, abbiamo tempo. Sei giovane e puoi farne più di una. - Gli sorrise comprensiva. - Lascia il posto ad un altro. -
Il giovane si ritrasse, imbarazzato, subito sostituito da un altro.
- Io volevo... - disse Lorenzo.
- Non ancora, piccolo! - lo interruppe Milena. - Tu vieni per ultimo. -
Il ragazzo la fissò avvilito.
- Questo bestione voglio lasciarmelo come dolce. - aggiunse lei, dicendo la sacrosanta verità. - Per ora, pensa a goderti il pompino. - e si avventò nuovamente sul biscione, impegnandosi con tutte le sue forze.
Il ragazzo strabuzzò gli occhi e serrò i denti, mugolando, ma Milena non rallentò il ritmo.
- Così mi fai venire. - Borbottò poco dopo.
Lei si limitò a fissarlo e ad annuire.
- Ma... ma... - borbottò Lorenzo.
Milena diede un’ultima succhiata e lo sentì irrigidirsi, poi uno schizzo denso e bollente le colpì il palato, inondandole la bocca.
Inghiottì convulsamente, senza staccare le labbra dalla grossa cappella.
Infine si pulì le labbra con il dorso della mano, sorridendo lascivamente al ragazzo.
- Così non sarai troppo teso quando sarà il tuo turno. - gli disse.
Subito dopo fu travolta dal vortice, sbatacchiata e maneggiata come una bambola dai cinque ragazzi. Le sembrava di avere cazzi dappertutto, un’ondata di marea soverchiante e travolgente, mentre i suoi cinque amanti si alternavano dentro di lei con foga.
L’assalto di Claudio la prese alla sprovvista, sia quando le affondò nella fica, riempiendola completamente, sia quando, prima che lei potesse opporsi, le dilatò lo sfintere.
- Oddddddio! - Biascicò, mentre quell’asta la penetrava. “E per fortuna che la via era già rodata” pensò distrattamente.
Ma il tour de force non era finito. La rovesciarono sul letto a pancia sotto, cavalcandola come una puledra, trattandola da vera troia quale, in fondo, si sentiva.
La scoparono appoggiata alla cassettiera, la farcirono davanti e dietro in piedi in mezzo alla stanza o distesi sulla moquette, senza darle tregua, alternandosi in una girandola iridescente di piacere
Infine il turbine rallentò, gli assalti si fecero più stanchi, più lenti, mentre la foga della libidine veniva meno, diluita dagli orgasmi.
Milena si rese conto di non aver mai goduto tanto in vita sua, gli orgasmi si erano fusi in altri orgasmi, spossandola e estraniandola quasi dal suo corpo, rendendola piacevolmente indolenzita.
Riaprì gli occhi quando si rese conto che tutto sembrava finito.
Distesi qua e la nella stanza, quattro corpi spossati tentavano di riprendere fiato, la videocamera appoggiata sulla cassettiera, ancora funzionante, la inquadrava di sguincio.
Si sollevò sui gomiti, si guardò intorno e rabbrividì.
L’ultimo superstite del gruppo, Lorenzo, la fissava con bramosia masturbandosi lentamente.
- Ora tocca a me. - Disse Lorenzo, deciso.
Milena lo fissò per un secondo, quasi sul punto di porre un netto rifiuto, si sentiva svuotata ed allo stesso tempo piena come un otre. Poi vide lo sguardo del ragazzo e si rese conto che aveva atteso per tutta la serata il suo turno, come lei gli aveva detto.
Ed in fin dei conti, quando mai avrebbe avuto l’occasione di gustare un simile manganello.
Allungò una mano e con l’indice gli fece cenno di avvicinarsi.
Quando fu a tiro, gli sfiorò la pelle tesa del membro, strappandogli un brivido di piacere.
- Vieni qui, piccolino. - Disse, attirandolo sopra di se e guidandolo con una mano alla fica martoriata.
Il ragazzo le si distese sopra con infinita attenzione, quasi timoroso di poterle far male, poi lentamente iniziò a spingere, affondando nel suo ventre.
Nonostante tutto l’allenamento di quella intensa serata, Milena subì quella penetrazione abnorme come fosse ancora vergine, si sentì dilatare allo spasimo, una sensazione che aveva provato solo una volta, in vita sua: quando Roberta, l’amante di Pluto, l’aveva penetrata con la mano intera.
Il ragazzo cominciò a muoversi lentamente nel suo corpo, provocandole inaspettate ondate di piacere. Si rendeva conto di essere sazia di sesso, ma quella penetrazione risvegliò immediatamente i suoi sensi assopiti.
Dopo pochi colpi si stupì di ritrovarsi ad allacciare con le gambe la vita di Lorenzo, incitandolo a sbatterla più forte.
Il giovane obbedì all’ordine e la semplice scopata si trasformò in un lampo in una specie di stupro, mentre un nuovo, intenso orgasmo le faceva contrarre il basso ventre.
Quando riuscì a placarsi, sentì il giovane ansimare, tendendosi dentro di lei.
All’improvviso si rese conto di non essere del tutto soddisfatta, le mancava ancora una cosa per raggiungere la perfezione del suo piano e, contemporaneamente, l’apice del piacere.
- Aspetta, non venire! - intimò a Lorenzo, spingendolo via da se. Rapida, gli afferrò la base del membro, stringendo con forza e scuotendolo.
Il ragazzo rantolò, ricadendo indietro dall’onda del piacere.
- Perché? - le chiese, quasi con rabbia.
Lei gli sorrise.
- Ti voglio dietro. - Dichiarò, leggermente timorosa.
Il ragazzo aprì la bocca per rispondere, poi ci ripensò e la fissò per qualche istante, contraendo la mascella.
- Ne sei sicura. - chiese infine.
Milena annuì decisa.
Lorenzo sorrise di sbieco. - Nessuna ragazza vuole mai scopare con me. Quando vedono quello che ho tra le gambe, prendono paura. - Disse, sottovoce. - Tu invece... -
- Sì! - lo interruppe Milena posandogli un dito sulle labbra. - Voglio che me lo metti nel culo! E ti conviene sbrigarti, prima che mi renda conto di quello che effettivamente sto per fare. -
I quattro amici di Lorenzo, che avevano assistito a tutta la scena tenendosi in dispare, raggiunsero immediatamente il letto.
- Questa non me la perdo. - mormorò uno di loro. - Un’inculata bestiale. -
Milena li ignorò e si posizionò a quattro zampe sul letto. Vide Andrea afferrare la telecamera e sistemarsi in posizione strategica, mentre Lorenzo prendeva posizione dietro a lei.
Il ragazzo strusciò la cappella sulla sua fica, raccogliendone le secrezioni che ne colavano abbondanti, con le quali lubrificò l’ano, ripetendo un paio di volte l’operazione.
- Sei pronta? - le chiese alla fine.
- Sì! - mormorò lei.
Sentì l’enorme cappella appoggiarsi al suo foro anale e spingere lentamente. Tentò di rilassarsi al massimo per favorire la penetrazione ma ben presto si rese conto che, qualsiasi cosa avesse fatto, sarebbe stata inutile.
Strinse i denti, afferrando con forza le coperte, decisa a riuscire nell’intento.
Si sentiva stracciare l’ano, un enorme palo la stava squarciando, ma si limitò ad uggiolare sommessamente.
Un’altra spinta: non poteva resistere ancora. Aprì la bocca per urlare a Lorenzo di fermarsi ma improvvisamente i suoi muscoli dilatati cedettero e la punta dl bestione passò.
- Fermo! - gridò, ansimando.
Lorenzo obbedì all’istante, stringendo i denti per resistere alla tentazione di proseguire nella penetrazione.
- Non... muoverti... - gli disse Milena. - Dammi... il... tempo... di... rilassarmi... un po’. -
Trasse quattro o cinque profondi respiri e sentì la tensione scemare. Una pulsazione sorda le partiva dall’ano slabbrato e le saliva lungo il ventre e la schiena.
- Spingi lentamente. - Comandò.
Il ragazzo obbedì docilmente. sprofondando di un paio di centimetri, ritraendosi di uno, e riaffondando di altri tre. Centimetro per centimetro l’olisbo penetrò in lei, affondandole nel retto e dilatandole l’ampolla.
- Oh Dio! - prese a mormorare Milena, mentre il palo rovente si faceva strada nei suoi tessuti. - Oh Dio! OhDioOhDioOhDiodiodiodiodio! - Farfugliò, sconvolta.
Quando, vagamente, si rese conto che Lorenzo era nuovamente immobile, si voltò leggermente. Il ragazzo fissava esterrefatto il suo sedere. Milena allungò una mano tra le gambe e, sfiorandosi la fica raggiunse l’ano. Si immobilizzò, sconvolta quando toccò lo scroto di Lorenzo.
- Tutto? - chiese con un filo di voce, incapace di credere di aver potuto accogliere nel retto quel pistone.
- Tutto! - Confermò Claudio, accanto a lei.
- Resta fermo. - Mormorò, rivolta a Lorenzo. Appoggiò il petto sulle coperte e, inarcando la schiena, iniziò a sfilarsi dal culo la trave umana. Quando sentì il contorno della cappella stimolarle lo sfintere, si arrestò per un attimo, poi invertì il movimento, tornando a riempirsi da sola.
Il dolore era ancora piuttosto forte, ma la ben conosciuta sensazione di sottile e perverso piacere, iniziò a diffondersi ad ondate dal basso ventre al resto del corpo.
Milena aumentò leggermente la velocità del movimento. Sentiva scorrere dentro di se quel palo ed il solo fatto di rendersi conto di quanto grosso fosse le dava una sensazione di ebbrezza.
Quando il dolore fu ridotto ad una sorda pulsazione incitò il ragazzo.
- Forza, Lorenzo! Scopami nel culo. -
Il giovane l’afferrò per le anche e cominciò a dare il ritmo all’inculata.
Milena miagolò a bocca aperta sotto l’assalto, ma per poco. Un cazzo le venne posto davanti al naso, non del tutto duro, ma sufficientemente consistente. Lei meccanicamente lo inghiottì, pompandolo come meglio poteva, in fondo i movimenti di Lorenzo erano sufficienti a farle sparire in gola l’asta che le veniva porta.
- Milena, sei una vacca stupenda. - Sentenziò Andrea.
- Sembra nata per scopare! - rincarò Paolo, il legittimo proprietario del cazzo che le sbarrava la bocca.
- Altro che le stronzette della nostra età. - Confermò Sandro. - Quelle sono solo delle troiette che se la tirano, ma al dunque ti tirano il pacco. -
Milena si liberò le fauci dal fiero pasto. - Ridillo, più forte! - Ordinò. - Voglio che quello stronzo di mio marito lo senta bene, quando gli farò vedere queste riprese. -
- Cosa? - chiesero in coro i ragazzi.
- Avete... capito... bene! Quello... stronzo... si è... trovato... una di... quelle troiette... di vent’anni... e se ne... sbatte... altamente di... me. - Balbettò Milena a causa dei colpi di Lorenzo, che non aveva interrotto la sua cavalcata.
Andrea avvicinò il volto a quello di Milena.
- E con una moglie come te, quello scemo si perde dietro ad una sbarbina? - le chiese.
Lei annuì. - Non mi... darebbe... fastidio... se riservasse... qualche... attenzione... pure a... me. -
Andrea si sollevò e passò la videocamera a Sandro, facendogli cenno di riprenderlo in primo piano.
- Amico mio, se trascuri una donna del genere per dedicarti ad una ragazzina, sei decisamente uno stronzo fatto e finito. - Disse poi, rivolto all’obbiettivo.
- Forza ragazzi: è l’ora della doccia! - esclamò poi, saltando sul letto e iniziando a menarsi l’uccello a tutta forza. - Dai Lorenzo! Farciscila per bene! -
Il ragazzo, che durante quelli scambi di battute aveva leggermente ridotto il ritmo, riafferrò Milena per i fianchi e prese a darci dentro di brutto, squassandola con colpi feroci.
Milena strabuzzò gli occhi e guaì.
- Lorenzo, girala, che le laviamo la faccia. - Ridacchiò Sandro, sempre inquadrando la scena.
Il ragazzo la fece avvicinare al bordo del letto e adagiare su un fianco. Poi, senza sfilarsi da lei, le sollevò le gambe e se le appoggiò alle spalle.
Quasi di riflesso, Milena portò una mano alla fica, iniziando a tormentarsi il grilletto.
- Oh Dio, non ce la faccio più. - Biascicò. - Fammi venire, ti prego, riempimi di sperma! - Lo invitò. - Copritemi di sborra! - aggiunse, rivolta al resto del branco.
Lorenzo riaffondò in lei con un colpo violento che la fece gridare e riprese a sbatterla.
Rosso in faccia, con le vene del collo in rilievo, iniziò a rantolare mentre l’orgasmo gli montava dentro, Infine con un ultimo colpo di reni, che sollevò letteralmente Milena dal letto, riversò il suo piacere nel retto della donna, che lo seguì a ruota nell’orgasmo, urlando.
Un minuto dopo, alti quattro getti di sperma, se pur ridotti, si riversarono sul volto e sui seni di Milena, che esausta, sorridente e satolla, se li spalmò sulla pelle come fossero una crema di bellezza.
Milena uscì dal bagno camminando con difficoltà.
Ci aveva messo parecchio a fermare l’emorragia che Lorenzo le aveva provocato con il suo biscione e, nonostante l’applicazione di una dosa abbondante di Proctolin, il dolore rimaneva piuttosto forte.
I cinque ragazzi, dopo essersi data una lavata alla meglio e (con suo grande stupore) aver rassettato la stanza, se ne erano andati. Ognuno di loro le aveva lasciato il numero di telefono, con la preghiera di rifarsi viva, prima o poi.
Milena guardò i bigliettini: dubitava che avrebbe richiamato i ragazzi, ma nella vita non si sapeva mai. Li ripiegò con cura e li mise nella borsetta.
Si rivestì con calma, concedendosi pure il lusso di un bicchiere abbondante di Jack Daniels, poi rimise la videocamera nella sua sacca e controllò che l’appartamentino non conservasse traccia della visita.
Le mancavano ancora un paio di elementi, poi avrebbe potuto assaporare la sua rivalsa.
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15 anni fa
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Ultima visita: 7 ore fa -
La cameriera
era uno dei primi incontri che facevo con una coppia, lei 35 anni mora alta 1,70, magra molto bella e raffinata, lui brizzolato alto 1,85 e molto ambiguo.Abitavano in una villa alla periferia nord di Roma, molto facile da raggiungere, tanto che mi presentai all'appuntamento vestita come mi ero proposta, da cameriera.Camicetta bianca, gonnellina nera molto corta calze a rete e tacchi a spillo.Appena entrata ,la signora Daniela, era cosi' che voleva essere chiamata, mi accolse con un grande sorriso, tra il curioso e il malizioso, Sergio, il marito, mi accompagno' in camera per farmi posare i bagagli.Mi fece salire le scale davanti a lui, vedendo lo spettacolo che gli offrivo mostrandogli il culo solcato dal filo del perizoma.Appena in camera , non ho fatto in tempo a sistemare la valigia sul letto, che aveva tirato fuori il suo cazzone, chiedendomi di fargli assaggiare la mia lingua.MI inginocchiai e comonciai a leccargli le palle, aveva un cazzo normale, ma in un attimo divento' duro come il marmo.Cominciai a succhiargli la cappella, correndo con la lingua lungo tutto il cazzo, in quel mentre entro' Daniela, con uno strap onl legato in vita,lo mise vicino al pene di suo marito ed io dovetti spompinarli entrambi.In un attimo mi ritrovai a pecorina, col perizoma calato fino alle cosce, con Daniela che mi inculava come una pazza, con dolcezza e decisione, mentre Sergio non resistette molto a sborrarmi in faccia.Mentre mi colava la sborra dal viso, sergio scese di sotto, era arrivato qualcuno. In un attimo altre 2 coppie si erano unite a noi, e mentre Daniela ,imperterrita continuava ad incularmi, i nuovi arrivati erano nudi e pronti a fare porcate.Quella sera il mio culetto e' stato visitato dai 3 cazzi dei mariti, di cui uno, quello di Ugo veramente enorme, e dalle 3 porche, Daniela, Monia e Jessica, che si intervallavano coi vibratori nel mio culo.Non scopavano tra di loro, era come se il centro del divertimento fossi io, questo mi eccitava da morire, e il clou fu quando riuscirono a venire quasi contemporaneamente sulla mia faccia.Monia era sotto di me con il suo strap on piantato nel mio culo , mentre Daniela e jessica Hanno cominciato a slinguazzarmi e ripulirmi la sborra dei mariti cha mi colava dal viso.Verso le 3 di notte una coppia se ne ando', rimase Monia con suo marito, quello col cazzo enorme.Io dormii nel loro letto, la mattina appena svegliati, Monia ebbe la brillante idea di farci inculare insieme da suo marito. Ci mettemmo cosi' a pecorina, coi culetti i n aria, molto vicini, e Ugo comincio' prima col culo di Monia , poi col mio. Mi disse poi quando stava per venire di mettermi vicino all'ano di sua moglie, in modo che quando avrebbe sborrato sarei stata pronta a prenderla in bocca.Non ci riusci, venne nel culo di Monia, allora mi fece mettere sotta sua moglie a mo di 69, ad aspettare con la bocca aperta che mi pisciasse la sborra dal culo. Solo in quel momento venni anch'io, anche perche' Ugo mi aveva piantato di nuovo quel palo nel culo,fu una sensazione incredibile, mi sono sentita troia come non mai.Monia faceva uscire gli ultimi fiotti di sperma dal suo sfintere ed io sotto con la bocca aperta a raccogliere tutto.Un esperienza molto bella che auguro di povare a chi ama questo genere di cose.Ciao Pamela.
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15 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 7 ore fa -
I fantastici 4 e Laura
Laura maledettamente bella: capelli rossi con le meches, vita stretta, due belle tettone e un culo tondo e carnoso, abbastanza sodo, un sedere sodo a cui nessun uomo potrebbe resistere, e per finire due belle cosce carnose e dei piedi molto sexy.A Laura piace molto fare compere in giro per la città tra mercatini ama scegliere con gusto ed il suo shopping dura giorni.Durante una di queste uscite conobbe un ragazzone di colore di circa 2 metri, molto bello e muscoloso, che vendeva delle bellissime borsette da donna.Lei, come al solito civettuola e vezzosa non manco di mettere in mostra i suoi lati migliori ed il nuovo amico subito cominciò a farle la corte; io mi accorsi subito delle sue intenzioni e sorridendo la guardavo civettare. un giorno, tornando a casa, trovai il ragazzone davanti la porta di casa che stava cercando di vendere una borsetta a Laura,"Sei gentilissimo a portamele a vedere a casa, io la volevo in verità più piccolina tipo modello GUCCI"….."Signora non si preoccupi ripasso domani e le porto a vedere altre".La cosa comincio' ad incuriosirmi, con la scusa di vendere a domicilio, iniziò spesso a passare da casa nostra mentre io ero al lavoro,e spesso veniva con altri 3 amici, entrambi alti e di bell' aspetto.L'altro giorno, rincasando a casa prima del previsto, ho sentito dei gemiti inconfondibili e soprattuto noti era quella grandissima porcellina della mia compagna che si stava facendo palpare come una cagna da ben 4 ragazzi di colore.. Entrai di soppiatto e mi sdenti sul divano per guastarmi la scena senza disturbare facendo un cenno di assenso ai 4 ragazzi palesemente eccitati ma anche imbarazzati dalla mia presenza.Me ne rimasi li in disparte a guardare lo scempio del corpo di quella stronza, che cominciò dapprima a farsi spogliare con voluttà , rimanendo in perizoma di pizzo nero, autoreggenti nere (mio regalo di san valentino) e scarpe nere col tacco a spillo. Rimasta seminuda i 4 la baciarono ovunque, leccandole la faccia e palpandole il culo e le tettone. Con sguardi di assenso e con una piacevole erezione che cominciava a spingere nei pantaloni lasciavo gradire il mio gradimento al trattamento che le stavano riservando.Lei già godeva, con lo sguardo mi aveva visto sulla poltrona e questo la faceva ancor di più eccitare ma il meglio doveva ancora venire, i quattro ragazzi la fecero mettere in ginocchio e si fecero spompinare golosamente, lei pompava come una dannata, e loro le premevano la testa sui cazzi, per farglieli prendere fino alla base,facendola spesso soffocare e tossire, ma non le lasciavano tregua le tenevano sempre la bocca occupata e a volte le tiravano i capelli e la schiaffeggiavano sul culo.Lei prendeva in bocca quo cazzi da oltre 25 cm senza fare una piega… poi mi guarda e mi dice …"Ti piace la tua zoccola!? " …. io non rispondo semplicemente le mostro la mia erezione possente. Il gioco comincia a prendere una strana piega, che forse Laura non aveva previsto infatti i 4 bravi ragazzi di colore, di fronte a tanta troiaggine presero a diventare volgari e anche un po violenti; mentre se la scopavano le urlavano frasi del tipo "ti piace grandissima puttana bianca? sei contenta di essere la nostra troia? sei solo una cagna una zoccola e una fottuta puttana!!!avanti ragazzi scopiamoci questa troiona come si deve!e rompiamole anche il culo!!!" …Sentito questo, Laura cercò con lo sguardo il mio aiuto affinché li fermassi, ma il gioco era suo e ne doveva subire le conseguenze, certo 4 cazzi così gorri l'avrebbero sfondata tutta ma in fondo le toccava. I 4 non le diedero scampo detto fatto dopo averla sbattuta tirandole i capelli di continuo la presero di forza e la girarono a culo in su. Mentre uno dei ragazzi le manteneva le chiappe aperte mantenedola al tempo stesso ferma serrando la sua testa tra le sue gambe gli altri si posizionarono dietro di lei e senza neppure preparala il primo ragazzo le poggiò la grossa cappella sul buco del culo e con un colpo di reni le entro nel culo quasi tutto. Laura caccio un urlo forte di dolore che non le avevo mai sentito fare, urlò per quasi 30 secondi …Sdraiata sul tappeto Laura venne inculata con inesorabile tenacia a turno dai 4 grazi che le sfondarono il culo insultandola a più non posso, anche perché lei, nel frattempo, aveva incominciato a godere e lo faceva capire in modo deciso e accortisi di questo loro le riversarono addosso un mare di improperi e parolacce: "sei una troia col culo sfondato" "tieni zoccolona", e ancora "ti rompo il culo, cagna!".Laura era ormai un pezzo di carne nelle loro mani, loro la stavano facendo godere come una vacca, e lei era loro riconoscente, e gli disse: "fatemi tutto quello che volete, bastardi!!"I 4 allora la misero a 4 zampe e mentre la sbattevano la schiaffeggiavano forte sulle chiappe, e, dopo un po', la fecero stendere sul tappeto e le dissero: "lecca il nostro buco del culo, puttana schifosa!!"Appena cercò di ribellarsi la presero a ceffoni e la tirarono per i capelli, costringedola a rimettersi sdraiata per terra, e si sedettero uno per uno, a lungo, sulla sua faccia bella e truccata.Laura, una donna bella e di classe stava ora leccando il buco del culo dei 4 ragazzi…..e cominciava a godere..i 4 ridevano e si divertivano come dei pazzi, mentre la poverina soffriva per l' umiliazione che stava subendo…ed allo tempo stesso si bagnava come una porcaquando ne ebbero abbastanza, dopo circa 40 minuti, la girarono e le sborrarono in faccia e sui capelli e quando lei li sgrido per questo loro la schiaffeggiarono a dovere, ricordandole che, dopotutto, lei era solo una troia fottuta, e che quindi non gliene sbatteva un cazzo a nessuno dei suoi capelli e lei, da brava troia, sorrise e disse che loro avevano ragione e con la lingua cominciò a succhiare tuta la sborra rimasta vinco ai loro uccelli duri."ma che brava!!!!!" fu il mio commento ormai al culmine dell'eccitazione ...Uno dei 4 allora disse: "vieni che te li ripuliamo noi i tuoi capelli del cazzo e quella tua faccia da zoccola"!!! detto questo la trascinarono di peso nel bagno, e io mi spostai silenziosamente per godermi la scena….La fecero sedere nella vasca e,dopo averla tappata, presi in mano i loro cazzoni e le pisciarno addosso.....lei strillava per lo scifo e loro, come di consueto, le mollarono due ceffoni che la fecero ammutolire…..e dopo un po la stronza comincio a toccarsi tra le cosce nuovamente eccita….Il loro piscio le stava sciogliendo il trucco rimasto sul viso, e stava inzuppando i suoi capelli e le sue autoreggenti ormai sfilate….I 4 mi guardano con un sorriso e mi dicono "guarda che facciamo ora alla tua puttana"… al chè la presero e, dopo averle fatto immergere la faccia nell' urina in cui sguazzava e avergliene fatta bere con la lingua, come i cani, una buona parte, le infilarono la testa nel water, dicendole: "ecco, così ti laviamo meglio puttana, ah!ah!ah!!!!" lei quasi affogava ma, finito il trattamento e sputata fuori dell'acqua dalla bocca, rise di vero gusto, chiedendo a noi tutti con gli occhi dolci: "sono stata davvero una brava puttana?"….Io guardo tutti …. sorrido compiaciuto e le dico …"Si sei proprio una brava puttana …. mi sa che dobbiamo invitare più spesso questi amici…..ma prima che vanno via dovranno riempirti anche la fica di sborra…."… Lei mi guarda perplessa e mi fa …"Ma lo sai che non prendo la pillola…."… "Lo so …. voglio proprio che ti mettano incinta…."…A queste parole i 4 ragazzi di colore, che si stavano già menando nuovamente i cazzi duri, appoggiano Laura sul bordo della vasca e a pecora le infilano nella fica i loro cazzi duri a turno lacerandole quasi la fica…Laura continua a lanciare urla di piacere quando il primo le sborra violentemente in fica ed il secondo le è subito dentro per riservarle la stessa sorte …ed ecco altri fiotti di sborra allagare la sua fica. Laura sta impazzendo di piacere ed io continuo a gridare …"Mettetela incinta la troia…" ….. Il terzo le è appena venuto dentro ed ecco il turno del 4 quello che ha il cazzo più grosso che si avvicina e la sfonda nuovamente tutta e dopo ben assestati colpi le arriva anche lui con fiotti violenti di sborra nella fica che coincidono il l'urlo di godimento nuovamente di Laura … io nel frattempo le schizzo nuovamente sulla faccia appena pulita …. e le sborso nella bocca…..Laura con un sorriso mi dice "Grazie amore …..!!!" poi con u sorriso si ricompone e salutiamo i nostri nuovi amici …. Ma presto mi sa che verrano nuovamente a trovarci……
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15 anni fa
IncantoLunare, 33/28
Ultima visita: 1 anno fa -
Autunno
E’ difficile descrivere un pomeriggio d’autunno nelle colline fra l’astigiano ed il casalese, ma proverò… Le tinte si diffondono con una tonalità che scivola dal giallo, al rosso, al marrone, ma se provate a guardare meglio, scoprirete che ne esistono infinite variazioni con le dominanti che si intrecciano nelle varie ore della giornata. La temperatura, quando c’è il sole, è più che gradevole, jeans e camicia con un leggero pullover per dare conforto e sicurezza. In’oltre la gioventù la faceva da padrona! Si correva fra le vigne, ridendo e sorprendendoci continuamente con sguardi carichi di sensualità e gioia di vivere.
Avevo conosciuto Aleska circa due mesi prima e l’innamoramento si era sviluppato in un rapporto carico di sensualità , complicità e gioia di vivere, non riuscivamo a passare più di due ore assieme senza fare sesso, sempre ogni giornata, ogni momento tendeva al sesso, trovavamo tranquillità solo in un amplesso continuo che si ripeteva ossessivamente alla ricerca non del piacere fine a se stesso ma del pieno appagamento dei sensi che si protrae ancora oggi ,attraverso più lustri, senza mai affievolirsi.
Ma tornando a quel caldo pomeriggio di un giorno d’avanzato autunno… non riesco a pensare a null’altro cha ad un amplesso, appagante ed irriverente. Un amplesso che sarà la fine di una fase critica, ma importante di Aleska… ma andiamo per ordine, ricordando e rivivendo la libidine di quel giorno forte ed irrecuperabile!
La vigna era oramai spoglia, ma come bambini, giocavamo ad inseguirci, nascondendoci ad ogni passo dietro ad una foglia in modo da poterci ritrovare subito e subito abbracciarci, saltarci addosso, rotolandoci nell’erba fresca, toccandoci ed eccitandoci in abbracci sempre più coinvolgenti, correndo sempre più forte, perché entrambi sapevamo che ci aspettava quel vecchio lettone in ferro battuto della zia di Agnese, dove già due ore prima avevamo scopato fino ad essere esausti.
Agnese, la padrona di casa e Francesco il mio amico che ci ospitava, erano oramai lontani, ma intanto quando sarebbero arrivati ci avrebbero trovati nudi e presi in noi stessi, non ci avrebbero disturbati anzi sarebbe stato uno spunto anche per loro…
Gli ultimi metri prima del cancelletto di ferro ci sembrarono bellissimi, ma lunghissimi, nel sole che tramonta rosso ed accecante, l’aria si era però fatta frizzante con il contrasto fortissimo del calore del sole pomeridiano ed il freddo della notte che si stava facendo sempre più vicina. Aleska mi supera apre il cancelletto e mi urla correndo sul praticello ben curato: “Prendimi!!†io mi richiudo il cancello alle spalle e mi tuffo prendendola per i jeans, me la trascino addosso in una finta lotta dove tutto è già previsto quasi scontato, l’abbraccio, la bacio, le sfilo il maglioncino lasciandola in reggiseno, il suo profumo si confonde con la voglia ed incomincio a sfilarle i jeans, ma lei scappa lasciandomi sull’erba, correndo, volutamente lascia scivolare i pantaloni, anzi saltellando su di una gamba se li sfila e li butta. La guardo senza parole, le mutandine nere, basse come si usavano in quel periodo, infilate fra le natiche, mettono in risalto la pelle bianca delle natiche, perfette rotonde e sode, insomma come diceva l’amico Francesco: “Un culo imperiale!†Teso nella corsa e nella voglia.
La raggiungo proprio davanti alla camera da letto della Zia di Agnese, mi sfilo pullover, camicia, pantaloni, tutto in un momento, come se fossi sempre stato nudo, Lei si appoggia allo stipite della porta mi guarda dritto negl’occhi mi bacia e staccando appena le labbra dalle mie, mi dice: “Inculami a secco… Fammi un po’ male… Fammi sentire la Tua troia.. Voglio esserlo da oggi per sempre!†La guardo, incomincio a balbettare, incredulo, e fra mille pensieri… la guardo e le chiedo: “A secco? Ma cosa vuole dire?†Lei risponde: “Ti spiegherò… Stai tranquillo…†Devo precisare che, come già detto, ci conoscevamo da poco, fin da subito, abbiamo fatto sesso in modo completo ed appagante, avevamo giocato più volte, sfregando la cappella bagnata sul suo sfintere, su e giu, un po’ dentro ed un po’ fuori, giocando con il buchino mentre la cappella dopo l’orgasmo diventa sempre più morbida e duttile. Ma mai avevamo fatto sesso anale, rimasi colpito ed un arrapamento mostruoso mi assalì, senza farmi capire cosa mi stesse capitando… in un crescendo parossistico non vedevo l’ora di capire di andare oltre.
Lei si stende sul letto si spoglia completamente, mi allunga le braccia, dicendomi: “Vieni stupido!†non ricordo cosa e come sia successo all’inizio, ma ad un certo punto la stavo baciando su tutto il corpo, sulle tette, sulla schiena, la lecco e scendo…. sempre più in basso, ma improvvisamente Lei mi ferma e mi ripete: “ A secco tesoro… spingimelo dentro†Non capisco più niente, ma ubbidisco quasi automaticamente, Lei si gira e si mette sul fianco sinistro voltandomi le spalle, io mi avvicino avvolgendola con le braccia ed a “cucchiaio†mi avvicino con un’erezione che non credo di aver mai avuto. E Lei che con la mano me lo prende e lo guida, lo avvicina bene al suo buchino, mi dice: “Spingi piano, ma costantemente..†è un momento meraviglioso, sento che Le apre bene il suo sfintere, ma ancora ben lontano dal poter far entrare l’uccello turgido, anzi gonfio dall’eccitazione. Allora Lei, sempre con la mano ben salda alla base del mio uccello lo muove, un po’ in su, un po’ in giù, sfregando la cappella sempre più forte, allargandosi lo sfintere con la mia cappella, piano mi sussurra: “Non aver paura.. Spingi piano, ma spingi sempre… Spingi, su amore spingi… Entra per favore… Fammi male!†Il suo dire, il suo fare.. La mia eccitazione ha fatto il resto, ho sentito la penetrazione diventare sempre più profonda, spingevo sempre costantemente, appena cercavo un riassestamento, Lei mi incitava a spingere, sempre, sempre, fino in fondo… La mia eccitazione nascondeva il leggero dolore che provavo nella penetrazione, così continua, così avvolgente, fino in fondo, quando ho toccato con il mio pube le sue natiche finalmente, l’ho sentita respirare profondamente ed incitarmi: “Siiii! Così, adesso piano, piano, esci tutto e rientra tutto, non ti fermare mai, allargami fammi sentire che sono veramente aperta e completamente Tua!!!â€
Il prepuzio mi doleva, ma sicuramente, l’eccitazione e la gioia indescrivibile mi rendeva insensibile, sempre con maggior foga uscivo completamente dal suo culo e poi la risodomizzavo completamente spingendo lentamente fino in fondo, sentivo scorrere il mio cazzo nel suo culo, sentivo che ogni volta era più morbido, più dilatato ed accogliente, non riuscivo più a distinguere la situazione circostante, Lei ansimava e mi incitava ripetutamente: “Completami, amore mio! Rendimi donna! Fammi sentire che finalmente sono libera da ogni passato… si liberami dal passato!!!!â€
Il suo culo era oramai un guanto di seta, morbido, caldo e completamente bagnato dai suoi umori di libidine, la bramosia ossessiva dell’inculata: “Tutto dentro… Tutto fuori…†ripetevo ad alta voce, anzi man mano urlavo, sempre con maggior foga e tono della voce, senza fermarmi, tutto si era trasformato in piacevolezza, il bruciore, il dolore, nulla ci poteva distogliere… E Lei ad un certo punto mi urla: “Fermati!!! Non sborrare! Togliti e sculacciami!..†Allibito, abbacinato, ubbidisco senza parlare, mi sfilo piano per sentire il suo sfintere scorrere sulla mia verga, la guardo, la giro prona con gesto rapido e deciso ed incomincio… alzo il braccio destro e scendo quasi delicatamente sulla sua natica, un rumore dolce e secco risuona nella stanza, alzo il braccio sinistro e ripropongo un altro tocco, più morbido e dolce, ma Lei mi implora: “Sculacciami ti prego, non accarezzarmi… mi accarezzerai dopo!†Rimango basito ma senza dubbio l’eccitazione ha il soppravvento, ripetutamente solo di destro incomincio a sculacciarla come ho visto fare più volte dalle donne esasperate, verso i loro figli… la natica si arrossa, allora sculaccio la sinistra sempre con maggior lena e determinazione… prima lei mugola un po’ ma poi non smette più di urlare: “Godo!! Godo!! Vengo!.... Inculami fino in fondo e sborra!!!†Il cazzo mentre la sculacciavo, si era assiugato ed inturgidito in modo superbo… il suo sfintere si era richiuso a rosellina, lo appoggio, lo guido con la mano, adesso ero sopra ed il mio peso aiutava a penetrarla, ma non entrava, lei senza dire nulla, alza il culo con una mossa rapida e decisa facendomi entrare completamente, come se lo sfintere potesse essere comandato ed aperto a piacere… Entro, mi muovo prima piano.. poi velocemente.. devo ricreare il patos necessario all’orgasmo, ero talmente eccitato, che avrei potuto prolungare all’infinito il mio movimento, riesco e la inculo in un sol colpo… lei si muove nel mio esatto contrapposto, sincrona e parossitica, mi sollevo sulle ginocchia prendendola con entrambi le mani sotto il bacino la metto alla pecorina, la guardo un attimo, e poi con le mani le allargo le natiche tonde e turgide, aprendo completamente lo sfintere, è un attimo, ma infinito, il mio cazzo sa già da solo dove andare... mi appoggio ed entro, mi muovo sempre velocemente… veloce entro, lentamente esco.. poi mi muovo dentro di fianco, più in alto, più in basso, di fianco, poi sempre dentro ritmicamente, sempre più in fondo, non ho pace e tempo per pensare, devo muovermi, devo farla godere… Tanto! Veloce, veloce, sempre più veloce, Lei urla: “Si!!! Godo!!! Aprimi!! Fammi Tua!!†Con questo grido, ripetuto, ripetuto, ripetuto… raggiungo l’orgasmo eiaculando nel suo sfintere, quanto? Ma non so! A me, è sembrato immenso, continuo, infinito…
Prima mi sono accasciato su di Lei, poi mi sono spostato di fianco ed ho incominciato a baciarla, baciarla in ogni parte del suo corpo, sui seni, sulle mani, sui fianchi, sulle natiche, la giravo come se la gravità non fosse mai esistita, non mi sembrava mai abbastanza, volevo farle sentire che per me, era unica e totale!
Ma piano, piano, tutto si cheta, ed anche la mia voglia di baciarla si trasforma in grande dolcezza, la stringo dolcemente, protettivamente a me, coccolandola con quanta dolcezza io avessi potuto, Lei mi guarda e con lo sguardo soddisfatto e compiaciuto, mi dice: “Come Ti ho già detto prima di fare l’amore, ho bisogno di parlarti e di raccontarti, devo liberarmi, diventare grande. Mi vuoi aiutare? Mi vuoi ascoltare?†Subito rimango allibito, poi mi riprendo e rispondo: “Certo… Amore mio!â€
“Ti ricordi di Arturo? Ma si l’amico di Piero… Ricordi? Suonava con Piero… Sono uscita per un po’ di tempo con Lui, ma poi le cose non si sono messe bene, anzi, fu per me un vero dramma che mi porto dentro fino ad oggi, ma se hai pazienza, adesso Ti racconto.â€
Fuori il buio era calato ed anche Agnese e Francesco erano rientrati, li sentivo in cucina che preparavano, Francesco lottava, come al solito, con il vecchio camino che si ostinava a non tirare su il fumo.. Agnese preparava le bistecche che avevamo comperato, da fare sulla griglia, appunto nel camino… Ma la voce di Aleska mi distrae dai rumori lontani e mi rapisce, quando Le sento dire: “ …si perche Arturo aveva un uccello molto piccolo, e si incazzava moltissimo quando scopando me lo metteva in culo ed entrava senza problemi, anzi, almeno in culo sentivo qualche cosa… invece in figa… poverino era come un ditino, ma almeno, io il ditino lo so usare… e Lui, bhe non voglio essere cattiva, ma il fatto è che Lui si arrabbiava moltissimo, diceva che non era possibile che io non sentissi male… quindi ero una gran troia, e chissà quanti cazzi in culo avevo già preso!â€
La guardo sbalordito, e provo a dire: “A si, si ricordo, Arturo, strimpellava la chitarra, aveva frequentato la mia stessa scuola nelle medie, Lui però non abitava vicino… si ricordo, mi aveva anche invitato qualche volta a casa sua, sua sorella la dava a tutti, non poteva vedere un ragazzo senza farsi scopare, nei posti più assurdi, io l’avevo scopata una sera nell’androne di casa loro…†ma Aleska mi interrompe, sorniona: “Non mi interessano le Tue bravate da ragazzotto, io ero al primo anno di università quando sono uscita con Lui e poteva anche essere una cosa seria, ma poi è diventata la tragedia della mia vita, stai a sentire…†“Si hai ragione, scusa, racconta pure…†“Io come anche Elisabetta. La ragazza di Piero, spesso andavamo a sentirli suonare nella cantina che avevano insonorizzato ed attrezzato per fare le prove. Qualche volta finivamo le prove scopando tutti assieme sulla moquette. Poi la situazione è diventata più pesante, ad un certo punto Lui ha incominciato a dire che siccome ero una gran troia… Che avevo già preso chissà quanti cazzi in culo… Potevo anche prendermi i cazzi dei sui amici quando avevano voglia di svuotare le palle, dopo aver suonato… Ma mi senti?†Io ero talmente allibito da quanto mi stava raccontando, che il pensiero aveva preso da solo una sua logica, stavo inseguendolo, cercando di ricordare i comportamenti di Arturo… le sue bravate di ragazzino viziato.. mi riprendo e rispondo: “Ma si certo… vai avanti!â€
Aleska allora, controllando che la porta, fosse ben chiusa riprende: “Quindi l’avevo mollato! Dopo alcune settimane e sue infinite telefonate avevo riaccettato di uscire con Lui, anche se avevo grandi riserve, perchè nel frattempo, avevo anche conosciuta la sua ex, me ne aveva raccontato di cotte e di crude, anche con Lei si arrabbiava quando, sodomizzandola non si lamentava, “neanche a seccoâ€, pensa, mi ha raccontato che l’aveva obbligata a farsi inculare davanti a tutti.â€
Aleska era tesa, per quanto mi stava raccontando, si vedeva bene che ad ogni piccolo rumore che proveniva dalla cucina, distoglieva lo sguardo e tendeva l’orecchio per capire se stesse arrivando qualcuno, ma rassicurata, riprese: “Ad ogni modo alla fine mi ero fatta convincere per un cinema una sera, figurati che non ricordo neanche più che film proiettassero, ma non è importante. Al cinema c’erano anche due suoi amici che avevo visto solo pochissime volte. Subito dopo il film Arturo mi disse che era necessario andare solo una mezzoretta a provare un pezzo nuovo, che avevano preparato per la serata del sabato successivo, seppure a malincuore accettai, confortata dal fatto che c’erano anche gli altri due amici… Invece purtroppo, non riesco quasi più ad andare avanti, ma credo che solo liberandomi nel racconto, potrò superare e vivere la mia vita futura.â€
Aleska, dopo una piccola pausa riprese: “Appena arrivati nella cantina, come al solito chiusero tutto per bene, per poter suonare senza problemi, nonostante l’ora tarda. Io come al solito mi tolsi il cappotino e mi avviai nella piccola cabina di registrazione per non disturbare, loro si avvicinarono alla batteria ma invece di incominciare a preparare gli strumenti, con una scusa che non ricordo bene mi chiamarono e mi fecero andare vicino a loro, appena mi avvicinai, Arturo mi passo dietro e mi abbracciò, ma in modo inconsueto, da dietro, gli altri due a quel momento mi si avvicinarono, Arturo mi teneva stretta, spingendomi in avanti con il bacino, io avevo come al solito un mini abitino, tanto di moda in quel momento, che subito nell’abbraccio, è salito a livello passera, ma non solo mentre mi teneva mi alzava ulteriormente il vestito e con una mossa veloce, mi prende entrambi le braccia dietro la schiena con una mano e con l’altra intanto incomincia a tirare giù la cerniera, in pochi secondi mi sono ritrovata in collant, mutande e reggiseno. Non avevo parole, ma gli altri due ci raggiunsero e mi abbassarono le mutande assieme ai collant, stavo per urlare, quando prontamente Arturo mi dice: “E’ inutile che Tu ti metta ad urlare, qui è perfettamente insonorizzato, quindi prepara il culo che Ti svuotiamo tutti le palle dentro!†Non riesco neanche a reagire mentre mi sento strappare il reggiseno, rimango nuda e in loro ballia. Ma Arturo non è contento della situazione e dice agli altri: “Mettiamola giù alla pecorina, così la inculiamo meglio! Prendi quella corda Mario, legale le caviglie|†Così fecero, ma non contento Arturo mi legò anche i polsi alle gambe di un piccolo tavolino, sul quale mi aveva spinto e fatto appoggiare con la pancia. Io ero li nuda, sdraiata sul tavolino, con il culo e la figa ben esposta.
Arturo incominciò a deridermi: “Ma guardatela la futura “architetta†che vaccona, ma lo sapete che le potete mettere in culo tutto quello che volete, intanto è già ben rotta!â€
Io ho incominciato a singhiozzare, ma poi appena hanno incominciato a toccarmi, ho smesso subito, non volevo assolutamente dare la soddisfazione di vedermi vinta o tantomeno compiacente.
Il loro toccarmi è diventato ben presto un tormento, chi mi prendeva da dietro, chi mi appoggiava il cazzo in faccia, Arturo ancora non contento disse: “Così non va ancora bene… non siamo ben comodi…†Mi slegò le caviglie ed incominciò a legarmene una ad una gamba del tavolo, poi siccome non allargavo le gambe mi diede una sonora sculacciata, e mi lego anche l’altra, all’altra gamba del tavolino. Ero completamente immobilizzata, messa prona su quel maledetto tavolino con gambe e braccia legati ognuna ad una gamba, per farmi stare con il culo e la figa ben esposti, Arturo, mi infilò sotto la pancia un lurido cuscino di plastica su cui avevano scopato tutti… ancora maleodorante di sperma secco. Putroppo in quel momento non potevo fare altro che subire.
Era sempre Arturo che guidava le iniziative e di volta in volta le proposte erano sempre più pesanti. Prima mi ha fatto scopare un po’ dai due: “Metteteglielo pure dentro, tanto ha una figa come una vasca da bagno!†e poi: “Bagnatevi bene il cazzo nella figa, così le entra meglio in culo, anche se non ne ha bisogno!†A turno i due mi infilarono nella figa, poi me lo misero in bocca, anzi ci provarono ma la posizione non era favorevole, a questo punto ho sentito prima un dito che mi frugava lo sfintere, poi due dita e poi Arturo mi infilato tutto il suo misero cazzo. Pochi colpi ed ha sborrato!!
Così per mascherare la brutta figura dice agli altri: “Adesso che gli ho preparato il culo tocca a voi!†mi si avvicina uno dei due ma non riesce ad entrare, allora ci prova l’altro e devo dire che ci sapeva fare… infatti con lenti e ripetuti colpetti, prima ha fatto entrare la cappella e poi con colpo più lungo è arrivato fino a metà del suo lungo cazzo. A questo punto ho urlato dal dolore, non l’avessi mai fatto! Arturo è andato su tutte le furie: “Ecco vedi troia! Con lui urli! Non come con me! Ti faremo urlare ancora di più questa sera!†A quel punto ho capito che lo scherzo era veramente finito e che le cose si sarebbero messe molto male, ma di più non potevo fare…
Difatti appena mi ero un po rilassata e la penetrazione del primo era stata completa, subito sento Arturo che dice: “Dai Marco, manatelo bene, fallo diventare bello duro che con il Tuo cazzo le rompi per bene il culo!†Putroppo la sborra di Arturo, faceva da lubrificante nel mio culo e la dilatazione fu ancora più dolorosa, perche il suo grosso uccello mi scivolò dentro come niente. Ma non contento si tolse quasi subito e rientrò, piano per sentire bene il culo che si allarga, io a quel punto, non ho resistito ed ho nuovamente urlato, ma ottenni solo un bel po’ di sculacciate, mentre il cazzo di Marco mi sfondava, dentro e fuori, fuori e dentro, ancora e ancora, io sentivo che intanto si era ben dilatato, mi bruciava molto, lo sfintere per il cazzo dentro, le natiche per le sculacciate, ma oramai non mi faceva più neanche male per la rabbia e se devo essere sincera, anche nel dolore provai un certo piacere, che però mi passato subito, quando dopo la sborrata di Marco che è avvuta poco dopo, ho sentito una cosa fredda che si appoggiava fra le natiche.
Arturo dice: “Dai Mario, fammi vedere se il suo buco di culo adesso va bene? Allargale le chiappe, e Tu troia spingi con quel culo rotto, allargati†Mario mi teneva le chiappe larghe, Arturo, con due dita a destra e due dita a sinistra mi allargava, facendomi non poco male, anzi era un dolore lancinante e incontenibile, ma ogni tanto sentivo la cosa fredda che si appoggiava allo sfintere, mentre sono li che soffro, con il culo completamente aperto, sento un fiotto caldo, subito non capisco, ma poi realizzo… Era quel porco di Arturo che mi stava pisciando dentro al culo così dilatato, e poi ho capito che cosa era la cosa fredda, una bottiglietta di Coca Cola, perché appena finito di pisciare disse agli altri due stronzi: “Adesso gli tappiamo il culo finchè non avete voglia anche voi di pisciare, se ne deve ricordare la troia… deve avere tutto dentro sborra piscio!â€
E purtroppo così fu, un’attimo dopo mi sento infilare la botiglia di Coca Cola dentro fino a metà , dove la bottiglia stessa si restringe e diventa impossibile espellerla, e mi lasciano li con la bottiglia dentro proprio come un grosso tappo, ma ciò che ho visto dopo, in qualche modo mi ha ripagato di quanto avevo subito, perché a quel punto, nel silenzio più totale Arturo si è messo sopra di me, appoggiandomi il suo piccolo cazzo sopra la bottiglia, anzi la bottiglia stessa gli dava fastidio e l’ha tolta, ho sentito strani movimenti, ritmici era il suo amico Mario che gli stava allargando con le dita il suo culo poi piano ho sentito che spingevano entrambi sopra di me, un lungo gemito e sospiro di Arturo e poi: “Dai pompami, pompami bene, fai sentire a questa troia come ci si incula bene!!! Falle sentire che non ci frega niente delle donne!!! Dai più forte!!!†Questa situazione si prolungò per molto tempo… tanto da tramutare la situazione. Ebbene si! Sembra incredibile ma la loro inculata tramutò tutto il dolore tutta la rabbia in un parossismo incredibile, fino quasi a raggiungere l’orgasmo, non capivo più niente, ma ad un certo punto si è tolto Arturo e ho sentito nuovamente un cazzo che mi sfondava, era quello di Mario che mentre si prendeva il cazzo di Marco in culo mi aveva infilato il suo cazzo dentro al mio, sentivo le spinte di Marco che si ripercuotevano dentro le mie viscere, sempre più forte… fino alla sborrata finale di tutti e si con grande stupore devo ammettere, si anche io ebbi un orgasmo, un orgasmo incontenibile e parossistico all’unisono con il loro, in una triplice unica sborrata.â€
Aleska alza lo sguardo di scatto e non parla più, sulla porta c’erano Agnese e Francesco che ci guardavano, allibiti e rossi per l’eccitazione del racconto, erano venuti a chiamarci per andare a cena, ma ad un nostro cenno si avvicinarono e si sedettero anche loro sul letto entrambi visibilmente eccitati, bastò una carezza di Aleska ed un dolce sussurro: “Su dai Agnese spogliati anche Tu, mangiamo dopo…†Fu un tutt’uno dirlo e farlo, un attimo dopo eravamo tutti e quattro sul letto nudi che ci accarezzavamo e ci baciavamo, le bocche si univano a due a tre a quttro… senza mai smettere di accarezzarci ci siamo trovati uniti in un amplesso completo ed appagante, in cui il rapporto si dilata in un orgasmo multiplo ed incontenibile, ripetuto, ripetuto ed ancora ripetuto, le penetrazioni dolci e continue portano alla fine del rapporto con un’eiaculazione di entrambi i maschi, unito all’urlo dell’orgasmo delle due donne.
Esausti siamo rimasti tutti e quattro ad accarezzarci per almeno un’ora semza mai dire una parola, ma compiacendoci della nostra perfetta sintonia e gioia.
Fu Aleska che per prima parlò: “Grazie, ragazzi, mi avete liberata da quest’incubo che mi porto dentro, oramai da troppo tempo. Con il vostro dolce affetto mi avete ridato la gioia di vivere e di essere donna, completa, appagata, e sicura che gli uomini non sono tutti stronzi… Potervelo raccontare, poter ricevere il vostro amore, il vostro affetto, mi rassicura e mi ha liberata dall’incubo.â€
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15 anni fa
ask2me,
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Autunno
E’ difficile descrivere un pomeriggio d’autunno nelle colline fra l’astigiano ed il casalese, ma proverò… Le tinte si diffondono con una tonalità che scivola dal giallo, al rosso, al marrone, ma se provate a guardare meglio, scoprirete che ne esistono infinite variazioni con le dominanti che si intrecciano nelle varie ore della giornata. La temperatura, quando c’è il sole, è più che gradevole, jeans e camicia con un leggero pullover per dare conforto e sicurezza. In’oltre la gioventù la faceva da padrona! Si correva fra le vigne, ridendo e sorprendendoci continuamente con sguardi carichi di sensualità e gioia di vivere.
Avevo conosciuto Aleska circa due mesi prima e l’innamoramento si era sviluppato in un rapporto carico di sensualità, complicità e gioia di vivere, non riuscivamo a passare più di due ore assieme senza fare sesso, sempre ogni giornata, ogni momento tendeva al sesso, trovavamo tranquillità solo in un amplesso continuo che si ripeteva ossessivamente alla ricerca non del piacere fine a se stesso ma del pieno appagamento dei sensi che si protrae ancora oggi ,attraverso più lustri, senza mai affievolirsi.
Ma tornando a quel caldo pomeriggio di un giorno d’avanzato autunno… non riesco a pensare a null’altro cha ad un amplesso, appagante ed irriverente. Un amplesso che sarà la fine di una fase critica, ma importante di Aleska… ma andiamo per ordine, ricordando e rivivendo la libidine di quel giorno forte ed irrecuperabile!
La vigna era oramai spoglia, ma come bambini, giocavamo ad inseguirci, nascondendoci ad ogni passo dietro ad una foglia in modo da poterci ritrovare subito e subito abbracciarci, saltarci addosso, rotolandoci nell’erba fresca, toccandoci ed eccitandoci in abbracci sempre più coinvolgenti, correndo sempre più forte, perché entrambi sapevamo che ci aspettava quel vecchio lettone in ferro battuto della zia di Agnese, dove già due ore prima avevamo scopato fino ad essere esausti.
Agnese, la padrona di casa e Francesco il mio amico che ci ospitava, erano oramai lontani, ma intanto quando sarebbero arrivati ci avrebbero trovati nudi e presi in noi stessi, non ci avrebbero disturbati anzi sarebbe stato uno spunto anche per loro…
Gli ultimi metri prima del cancelletto di ferro ci sembrarono bellissimi, ma lunghissimi, nel sole che tramonta rosso ed accecante, l’aria si era però fatta frizzante con il contrasto fortissimo del calore del sole pomeridiano ed il freddo della notte che si stava facendo sempre più vicina. Aleska mi supera apre il cancelletto e mi urla correndo sul praticello ben curato: “Prendimi!!” io mi richiudo il cancello alle spalle e mi tuffo prendendola per i jeans, me la trascino addosso in una finta lotta dove tutto è già previsto quasi scontato, l’abbraccio, la bacio, le sfilo il maglioncino lasciandola in reggiseno, il suo profumo si confonde con la voglia ed incomincio a sfilarle i jeans, ma lei scappa lasciandomi sull’erba, correndo, volutamente lascia scivolare i pantaloni, anzi saltellando su di una gamba se li sfila e li butta. La guardo senza parole, le mutandine nere, basse come si usavano in quel periodo, infilate fra le natiche, mettono in risalto la pelle bianca delle natiche, perfette rotonde e sode, insomma come diceva l’amico Francesco: “Un culo imperiale!” Teso nella corsa e nella voglia.
La raggiungo proprio davanti alla camera da letto della Zia di Agnese, mi sfilo pullover, camicia, pantaloni, tutto in un momento, come se fossi sempre stato nudo, Lei si appoggia allo stipite della porta mi guarda dritto negl’occhi mi bacia e staccando appena le labbra dalle mie, mi dice: “Inculami a secco… Fammi un po’ male… Fammi sentire la Tua troia.. Voglio esserlo da oggi per sempre!” La guardo, incomincio a balbettare, incredulo, e fra mille pensieri… la guardo e le chiedo: “A secco? Ma cosa vuole dire?” Lei risponde: “Ti spiegherò… Stai tranquillo…” Devo precisare che, come già detto, ci conoscevamo da poco, fin da subito, abbiamo fatto sesso in modo completo ed appagante, avevamo giocato più volte, sfregando la cappella bagnata sul suo sfintere, su e giu, un po’ dentro ed un po’ fuori, giocando con il buchino mentre la cappella dopo l’orgasmo diventa sempre più morbida e duttile. Ma mai avevamo fatto sesso anale, rimasi colpito ed un arrapamento mostruoso mi assalì, senza farmi capire cosa mi stesse capitando… in un crescendo parossistico non vedevo l’ora di capire di andare oltre.
Lei si stende sul letto si spoglia completamente, mi allunga le braccia, dicendomi: “Vieni stupido!” non ricordo cosa e come sia successo all’inizio, ma ad un certo punto la stavo baciando su tutto il corpo, sulle tette, sulla schiena, la lecco e scendo…. sempre più in basso, ma improvvisamente Lei mi ferma e mi ripete: “ A secco tesoro… spingimelo dentro” Non capisco più niente, ma ubbidisco quasi automaticamente, Lei si gira e si mette sul fianco sinistro voltandomi le spalle, io mi avvicino avvolgendola con le braccia ed a “cucchiaio” mi avvicino con un’erezione che non credo di aver mai avuto. E Lei che con la mano me lo prende e lo guida, lo avvicina bene al suo buchino, mi dice: “Spingi piano, ma costantemente..” è un momento meraviglioso, sento che Le apre bene il suo sfintere, ma ancora ben lontano dal poter far entrare l’uccello turgido, anzi gonfio dall’eccitazione. Allora Lei, sempre con la mano ben salda alla base del mio uccello lo muove, un po’ in su, un po’ in giù, sfregando la cappella sempre più forte, allargandosi lo sfintere con la mia cappella, piano mi sussurra: “Non aver paura.. Spingi piano, ma spingi sempre… Spingi, su amore spingi… Entra per favore… Fammi male!” Il suo dire, il suo fare.. La mia eccitazione ha fatto il resto, ho sentito la penetrazione diventare sempre più profonda, spingevo sempre costantemente, appena cercavo un riassestamento, Lei mi incitava a spingere, sempre, sempre, fino in fondo… La mia eccitazione nascondeva il leggero dolore che provavo nella penetrazione, così continua, così avvolgente, fino in fondo, quando ho toccato con il mio pube le sue natiche finalmente, l’ho sentita respirare profondamente ed incitarmi: “Siiii! Così, adesso piano, piano, esci tutto e rientra tutto, non ti fermare mai, allargami fammi sentire che sono veramente aperta e completamente Tua!!!”
Il prepuzio mi doleva, ma sicuramente, l’eccitazione e la gioia indescrivibile mi rendeva insensibile, sempre con maggior foga uscivo completamente dal suo culo e poi la risodomizzavo completamente spingendo lentamente fino in fondo, sentivo scorrere il mio cazzo nel suo culo, sentivo che ogni volta era più morbido, più dilatato ed accogliente, non riuscivo più a distinguere la situazione circostante, Lei ansimava e mi incitava ripetutamente: “Completami, amore mio! Rendimi donna! Fammi sentire che finalmente sono libera da ogni passato… si liberami dal passato!!!!”
Il suo culo era oramai un guanto di seta, morbido, caldo e completamente bagnato dai suoi umori di libidine, la bramosia ossessiva dell’inculata: “Tutto dentro… Tutto fuori…” ripetevo ad alta voce, anzi man mano urlavo, sempre con maggior foga e tono della voce, senza fermarmi, tutto si era trasformato in piacevolezza, il bruciore, il dolore, nulla ci poteva distogliere… E Lei ad un certo punto mi urla: “Fermati!!! Non sborrare! Togliti e sculacciami!..” Allibito, abbacinato, ubbidisco senza parlare, mi sfilo piano per sentire il suo sfintere scorrere sulla mia verga, la guardo, la giro prona con gesto rapido e deciso ed incomincio… alzo il braccio destro e scendo quasi delicatamente sulla sua natica, un rumore dolce e secco risuona nella stanza, alzo il braccio sinistro e ripropongo un altro tocco, più morbido e dolce, ma Lei mi implora: “Sculacciami ti prego, non accarezzarmi… mi accarezzerai dopo!” Rimango basito ma senza dubbio l’eccitazione ha il soppravvento, ripetutamente solo di destro incomincio a sculacciarla come ho visto fare più volte dalle donne esasperate, verso i loro figli… la natica si arrossa, allora sculaccio la sinistra sempre con maggior lena e determinazione… prima lei mugola un po’ ma poi non smette più di urlare: “Godo!! Godo!! Vengo!.... Inculami fino in fondo e sborra!!!” Il cazzo mentre la sculacciavo, si era assiugato ed inturgidito in modo superbo… il suo sfintere si era richiuso a rosellina, lo appoggio, lo guido con la mano, adesso ero sopra ed il mio peso aiutava a penetrarla, ma non entrava, lei senza dire nulla, alza il culo con una mossa rapida e decisa facendomi entrare completamente, come se lo sfintere potesse essere comandato ed aperto a piacere… Entro, mi muovo prima piano.. poi velocemente.. devo ricreare il patos necessario all’orgasmo, ero talmente eccitato, che avrei potuto prolungare all’infinito il mio movimento, riesco e la inculo in un sol colpo… lei si muove nel mio esatto contrapposto, sincrona e parossitica, mi sollevo sulle ginocchia prendendola con entrambi le mani sotto il bacino la metto alla pecorina, la guardo un attimo, e poi con le mani le allargo le natiche tonde e turgide, aprendo completamente lo sfintere, è un attimo, ma infinito, il mio cazzo sa già da solo dove andare... mi appoggio ed entro, mi muovo sempre velocemente… veloce entro, lentamente esco.. poi mi muovo dentro di fianco, più in alto, più in basso, di fianco, poi sempre dentro ritmicamente, sempre più in fondo, non ho pace e tempo per pensare, devo muovermi, devo farla godere… Tanto! Veloce, veloce, sempre più veloce, Lei urla: “Si!!! Godo!!! Aprimi!! Fammi Tua!!” Con questo grido, ripetuto, ripetuto, ripetuto… raggiungo l’orgasmo eiaculando nel suo sfintere, quanto? Ma non so! A me, è sembrato immenso, continuo, infinito…
Prima mi sono accasciato su di Lei, poi mi sono spostato di fianco ed ho incominciato a baciarla, baciarla in ogni parte del suo corpo, sui seni, sulle mani, sui fianchi, sulle natiche, la giravo come se la gravità non fosse mai esistita, non mi sembrava mai abbastanza, volevo farle sentire che per me, era unica e totale!
Ma piano, piano, tutto si cheta, ed anche la mia voglia di baciarla si trasforma in grande dolcezza, la stringo dolcemente, protettivamente a me, coccolandola con quanta dolcezza io avessi potuto, Lei mi guarda e con lo sguardo soddisfatto e compiaciuto, mi dice: “Come Ti ho già detto prima di fare l’amore, ho bisogno di parlarti e di raccontarti, devo liberarmi, diventare grande. Mi vuoi aiutare? Mi vuoi ascoltare?” Subito rimango allibito, poi mi riprendo e rispondo: “Certo… Amore mio!”
“Ti ricordi di Arturo? Ma si l’amico di Piero… Ricordi? Suonava con Piero… Sono uscita per un po’ di tempo con Lui, ma poi le cose non si sono messe bene, anzi, fu per me un vero dramma che mi porto dentro fino ad oggi, ma se hai pazienza, adesso Ti racconto.”
Fuori il buio era calato ed anche Agnese e Francesco erano rientrati, li sentivo in cucina che preparavano, Francesco lottava, come al solito, con il vecchio camino che si ostinava a non tirare su il fumo.. Agnese preparava le bistecche che avevamo comperato, da fare sulla griglia, appunto nel camino… Ma la voce di Aleska mi distrae dai rumori lontani e mi rapisce, quando Le sento dire: “ …si perche Arturo aveva un uccello molto piccolo, e si incazzava moltissimo quando scopando me lo metteva in culo ed entrava senza problemi, anzi, almeno in culo sentivo qualche cosa… invece in figa… poverino era come un ditino, ma almeno, io il ditino lo so usare… e Lui, bhe non voglio essere cattiva, ma il fatto è che Lui si arrabbiava moltissimo, diceva che non era possibile che io non sentissi male… quindi ero una gran troia, e chissà quanti cazzi in culo avevo già preso!”
La guardo sbalordito, e provo a dire: “A si, si ricordo, Arturo, strimpellava la chitarra, aveva frequentato la mia stessa scuola nelle medie, Lui però non abitava vicino… si ricordo, mi aveva anche invitato qualche volta a casa sua, sua sorella la dava a tutti, non poteva vedere un ragazzo senza farsi scopare, nei posti più assurdi, io l’avevo scopata una sera nell’androne di casa loro…” ma Aleska mi interrompe, sorniona: “Non mi interessano le Tue bravate da ragazzotto, io ero al primo anno di università quando sono uscita con Lui e poteva anche essere una cosa seria, ma poi è diventata la tragedia della mia vita, stai a sentire…” “Si hai ragione, scusa, racconta pure…” “Io come anche Elisabetta. La ragazza di Piero, spesso andavamo a sentirli suonare nella cantina che avevano insonorizzato ed attrezzato per fare le prove. Qualche volta finivamo le prove scopando tutti assieme sulla moquette. Poi la situazione è diventata più pesante, ad un certo punto Lui ha incominciato a dire che siccome ero una gran troia… Che avevo già preso chissà quanti cazzi in culo… Potevo anche prendermi i cazzi dei sui amici quando avevano voglia di svuotare le palle, dopo aver suonato… Ma mi senti?” Io ero talmente allibito da quanto mi stava raccontando, che il pensiero aveva preso da solo una sua logica, stavo inseguendolo, cercando di ricordare i comportamenti di Arturo… le sue bravate di ragazzino viziato.. mi riprendo e rispondo: “Ma si certo… vai avanti!”
Aleska allora, controllando che la porta, fosse ben chiusa riprende: “Quindi l’avevo mollato! Dopo alcune settimane e sue infinite telefonate avevo riaccettato di uscire con Lui, anche se avevo grandi riserve, perchè nel frattempo, avevo anche conosciuta la sua ex, me ne aveva raccontato di cotte e di crude, anche con Lei si arrabbiava quando, sodomizzandola non si lamentava, “neanche a secco”, pensa, mi ha raccontato che l’aveva obbligata a farsi inculare davanti a tutti.”
Aleska era tesa, per quanto mi stava raccontando, si vedeva bene che ad ogni piccolo rumore che proveniva dalla cucina, distoglieva lo sguardo e tendeva l’orecchio per capire se stesse arrivando qualcuno, ma rassicurata, riprese: “Ad ogni modo alla fine mi ero fatta convincere per un cinema una sera, figurati che non ricordo neanche più che film proiettassero, ma non è importante. Al cinema c’erano anche due suoi amici che avevo visto solo pochissime volte. Subito dopo il film Arturo mi disse che era necessario andare solo una mezzoretta a provare un pezzo nuovo, che avevano preparato per la serata del sabato successivo, seppure a malincuore accettai, confortata dal fatto che c’erano anche gli altri due amici… Invece purtroppo, non riesco quasi più ad andare avanti, ma credo che solo liberandomi nel racconto, potrò superare e vivere la mia vita futura.”
Aleska, dopo una piccola pausa riprese: “Appena arrivati nella cantina, come al solito chiusero tutto per bene, per poter suonare senza problemi, nonostante l’ora tarda. Io come al solito mi tolsi il cappotino e mi avviai nella piccola cabina di registrazione per non disturbare, loro si avvicinarono alla batteria ma invece di incominciare a preparare gli strumenti, con una scusa che non ricordo bene mi chiamarono e mi fecero andare vicino a loro, appena mi avvicinai, Arturo mi passo dietro e mi abbracciò, ma in modo inconsueto, da dietro, gli altri due a quel momento mi si avvicinarono, Arturo mi teneva stretta, spingendomi in avanti con il bacino, io avevo come al solito un mini abitino, tanto di moda in quel momento, che subito nell’abbraccio, è salito a livello passera, ma non solo mentre mi teneva mi alzava ulteriormente il vestito e con una mossa veloce, mi prende entrambi le braccia dietro la schiena con una mano e con l’altra intanto incomincia a tirare giù la cerniera, in pochi secondi mi sono ritrovata in collant, mutande e reggiseno. Non avevo parole, ma gli altri due ci raggiunsero e mi abbassarono le mutande assieme ai collant, stavo per urlare, quando prontamente Arturo mi dice: “E’ inutile che Tu ti metta ad urlare, qui è perfettamente insonorizzato, quindi prepara il culo che Ti svuotiamo tutti le palle dentro!” Non riesco neanche a reagire mentre mi sento strappare il reggiseno, rimango nuda e in loro ballia. Ma Arturo non è contento della situazione e dice agli altri: “Mettiamola giù alla pecorina, così la inculiamo meglio! Prendi quella corda Mario, legale le caviglie|” Così fecero, ma non contento Arturo mi legò anche i polsi alle gambe di un piccolo tavolino, sul quale mi aveva spinto e fatto appoggiare con la pancia. Io ero li nuda, sdraiata sul tavolino, con il culo e la figa ben esposta.
Arturo incominciò a deridermi: “Ma guardatela la futura “architetta” che vaccona, ma lo sapete che le potete mettere in culo tutto quello che volete, intanto è già ben rotta!”
Io ho incominciato a singhiozzare, ma poi appena hanno incominciato a toccarmi, ho smesso subito, non volevo assolutamente dare la soddisfazione di vedermi vinta o tantomeno compiacente.
Il loro toccarmi è diventato ben presto un tormento, chi mi prendeva da dietro, chi mi appoggiava il cazzo in faccia, Arturo ancora non contento disse: “Così non va ancora bene… non siamo ben comodi…” Mi slegò le caviglie ed incominciò a legarmene una ad una gamba del tavolo, poi siccome non allargavo le gambe mi diede una sonora sculacciata, e mi lego anche l’altra, all’altra gamba del tavolino. Ero completamente immobilizzata, messa prona su quel maledetto tavolino con gambe e braccia legati ognuna ad una gamba, per farmi stare con il culo e la figa ben esposti, Arturo, mi infilò sotto la pancia un lurido cuscino di plastica su cui avevano scopato tutti… ancora maleodorante di sperma secco. Putroppo in quel momento non potevo fare altro che subire.
Era sempre Arturo che guidava le iniziative e di volta in volta le proposte erano sempre più pesanti. Prima mi ha fatto scopare un po’ dai due: “Metteteglielo pure dentro, tanto ha una figa come una vasca da bagno!” e poi: “Bagnatevi bene il cazzo nella figa, così le entra meglio in culo, anche se non ne ha bisogno!” A turno i due mi infilarono nella figa, poi me lo misero in bocca, anzi ci provarono ma la posizione non era favorevole, a questo punto ho sentito prima un dito che mi frugava lo sfintere, poi due dita e poi Arturo mi infilato tutto il suo misero cazzo. Pochi colpi ed ha sborrato!!
Così per mascherare la brutta figura dice agli altri: “Adesso che gli ho preparato il culo tocca a voi!” mi si avvicina uno dei due ma non riesce ad entrare, allora ci prova l’altro e devo dire che ci sapeva fare… infatti con lenti e ripetuti colpetti, prima ha fatto entrare la cappella e poi con colpo più lungo è arrivato fino a metà del suo lungo cazzo. A questo punto ho urlato dal dolore, non l’avessi mai fatto! Arturo è andato su tutte le furie: “Ecco vedi troia! Con lui urli! Non come con me! Ti faremo urlare ancora di più questa sera!” A quel punto ho capito che lo scherzo era veramente finito e che le cose si sarebbero messe molto male, ma di più non potevo fare…
Difatti appena mi ero un po rilassata e la penetrazione del primo era stata completa, subito sento Arturo che dice: “Dai Marco, manatelo bene, fallo diventare bello duro che con il Tuo cazzo le rompi per bene il culo!” Putroppo la sborra di Arturo, faceva da lubrificante nel mio culo e la dilatazione fu ancora più dolorosa, perche il suo grosso uccello mi scivolò dentro come niente. Ma non contento si tolse quasi subito e rientrò, piano per sentire bene il culo che si allarga, io a quel punto, non ho resistito ed ho nuovamente urlato, ma ottenni solo un bel po’ di sculacciate, mentre il cazzo di Marco mi sfondava, dentro e fuori, fuori e dentro, ancora e ancora, io sentivo che intanto si era ben dilatato, mi bruciava molto, lo sfintere per il cazzo dentro, le natiche per le sculacciate, ma oramai non mi faceva più neanche male per la rabbia e se devo essere sincera, anche nel dolore provai un certo piacere, che però mi passato subito, quando dopo la sborrata di Marco che è avvuta poco dopo, ho sentito una cosa fredda che si appoggiava fra le natiche.
Arturo dice: “Dai Mario, fammi vedere se il suo buco di culo adesso va bene? Allargale le chiappe, e Tu troia spingi con quel culo rotto, allargati” Mario mi teneva le chiappe larghe, Arturo, con due dita a destra e due dita a sinistra mi allargava, facendomi non poco male, anzi era un dolore lancinante e incontenibile, ma ogni tanto sentivo la cosa fredda che si appoggiava allo sfintere, mentre sono li che soffro, con il culo completamente aperto, sento un fiotto caldo, subito non capisco, ma poi realizzo… Era quel porco di Arturo che mi stava pisciando dentro al culo così dilatato, e poi ho capito che cosa era la cosa fredda, una bottiglietta di Coca Cola, perché appena finito di pisciare disse agli altri due stronzi: “Adesso gli tappiamo il culo finchè non avete voglia anche voi di pisciare, se ne deve ricordare la troia… deve avere tutto dentro sborra piscio!”
E purtroppo così fu, un’attimo dopo mi sento infilare la botiglia di Coca Cola dentro fino a metà, dove la bottiglia stessa si restringe e diventa impossibile espellerla, e mi lasciano li con la bottiglia dentro proprio come un grosso tappo, ma ciò che ho visto dopo, in qualche modo mi ha ripagato di quanto avevo subito, perché a quel punto, nel silenzio più totale Arturo si è messo sopra di me, appoggiandomi il suo piccolo cazzo sopra la bottiglia, anzi la bottiglia stessa gli dava fastidio e l’ha tolta, ho sentito strani movimenti, ritmici era il suo amico Mario che gli stava allargando con le dita il suo culo poi piano ho sentito che spingevano entrambi sopra di me, un lungo gemito e sospiro di Arturo e poi: “Dai pompami, pompami bene, fai sentire a questa troia come ci si incula bene!!! Falle sentire che non ci frega niente delle donne!!! Dai più forte!!!” Questa situazione si prolungò per molto tempo… tanto da tramutare la situazione. Ebbene si! Sembra incredibile ma la loro inculata tramutò tutto il dolore tutta la rabbia in un parossismo incredibile, fino quasi a raggiungere l’orgasmo, non capivo più niente, ma ad un certo punto si è tolto Arturo e ho sentito nuovamente un cazzo che mi sfondava, era quello di Mario che mentre si prendeva il cazzo di Marco in culo mi aveva infilato il suo cazzo dentro al mio, sentivo le spinte di Marco che si ripercuotevano dentro le mie viscere, sempre più forte… fino alla sborrata finale di tutti e si con grande stupore devo ammettere, si anche io ebbi un orgasmo, un orgasmo incontenibile e parossistico all’unisono con il loro, in una triplice unica sborrata.”
Aleska alza lo sguardo di scatto e non parla più, sulla porta c’erano Agnese e Francesco che ci guardavano, allibiti e rossi per l’eccitazione del racconto, erano venuti a chiamarci per andare a cena, ma ad un nostro cenno si avvicinarono e si sedettero anche loro sul letto entrambi visibilmente eccitati, bastò una carezza di Aleska ed un dolce sussurro: “Su dai Agnese spogliati anche Tu, mangiamo dopo…” Fu un tutt’uno dirlo e farlo, un attimo dopo eravamo tutti e quattro sul letto nudi che ci accarezzavamo e ci baciavamo, le bocche si univano a due a tre a quttro… senza mai smettere di accarezzarci ci siamo trovati uniti in un amplesso completo ed appagante, in cui il rapporto si dilata in un orgasmo multiplo ed incontenibile, ripetuto, ripetuto ed ancora ripetuto, le penetrazioni dolci e continue portano alla fine del rapporto con un’eiaculazione di entrambi i maschi, unito all’urlo dell’orgasmo delle due donne.
Esausti siamo rimasti tutti e quattro ad accarezzarci per almeno un’ora semza mai dire una parola, ma compiacendoci della nostra perfetta sintonia e gioia.
Fu Aleska che per prima parlò: “Grazie, ragazzi, mi avete liberata da quest’incubo che mi porto dentro, oramai da troppo tempo. Con il vostro dolce affetto mi avete ridato la gioia di vivere e di essere donna, completa, appagata, e sicura che gli uomini non sono tutti stronzi… Potervelo raccontare, poter ricevere il vostro amore, il vostro affetto, mi rassicura e mi ha liberata dall’incubo.”
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15 anni fa
admin, 75
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Un simpatico trio!
ciao a tutti, questo è un racconto di fantasia che prende spunto da due fatti vissuti con persone diverse: è nella mia fantasia bisex avere due maschi da soddisfare e così ho messo insieme due avventure per realizzarne una fantastica, che spero comunque accada.
Con Gianni è stato un incontro singolo che non ho potuto ripetere poichè ho perso il suo cell.
Ci siamo incontrati in una calda giornata di settembre di qualche anno fa, mi ha ospitato a casa sua dove subito nudi sul suo letto ci siamo sbizzarriti in un 69 da gran goduria, lui mi sborrato in bocca il suo nettare frutto di un cazzo notevole mentre mi menava facendomi godere sul suo petto.
Mi sarebbe piaiuto ripetere l'incontro ma come ho già detto non sono più riuscito a rintracciarlo.
La mia fantasia vede insieme i miei due uomini : Gianni e marco con cui mi vedo spesso.
Li ho invitati entrambi a casa mia per gustarmeli insieme. Il primo ad arrivare è Gianni, lo faccio entrare in camera sul lettone dove nell'attesa ci spogliamo, io sono sdraiato sul letto e lui è in piedi con il cazzo in attesa delle mie mani. Lo prendo con una mano, lo accarezzo, e lo avvicino alla bocca, con la lingua insalivo la cappella per poi succhiarla più volte, con l'altra mano gli accarezzo i coglioni già duri per il piacere. Il suo membro mi si sviluppa fino a raggiungere le sue piene dimensioni, è grosso e liscio, senza peli perchè anche lui si depila lasciando appena un ciuffetto sul pube.
- succhiamelo lentamente- mi dice - voglio sentirlo dentro la tua bocca-.
Non me lo faccio ripetere e lo suggello come un vitello al capezzolo della sua vacca. Qualche goccia di sperma esce fuori e subito la gusto apprezzandone il sapore salato. intanto anche lui tocca al mia erezione e lo invito a mettersi sopra di me a 69 così che possiamo godere insieme.
Presto detto me lo ritrovo sopra e con la lingua scivolo lingo l'asta fino a leccargli lo scroto e poi sempre più su fino al buchetto del culo.
-Leccamelo bene- mi dice - mi piace quando fai il leccaculo- , lo accontento insalivandolo per poi stuzzicarlo con un dito mentre anche lui mi riserva lo stesso trattamento, poi mi fa alzare mi fa mettere a quattro zampe per prendermi dietro .
-Ora te lo schiaffo dentro, fammi vedere come godi!-
Per risposta inarco la schiena e con una mano mi allargo le chiappe, sento uno strappo perchè la sua cappella è grossa ma me la ritrovo dentro in un attimo mentre comincia a stantuffarmi.
- Muoviti lentamente- gli dico -voglio assaporare ogni attimo, ogni ficcata-.
Mentre siamo così mi arriva un sms - è Marco- dico a Gianni - E' qui sotto che aspetta che gli apro-. Lui si tira fuori così da farmi alzare e nudo com'ero vado a d aprire.
Marco resta un pò sorpreso -Abbiamo cominciato senza di te- gli dico -Ma ora ti potrai rifare- e con lui dietro lo precedo in camera. Nel frattempo sento la sua mano carezzarmi le chiappe mentre con un dito mi penetra il culetto -Sei già pronto- mi dice. -Si, Gianni mi stava preparando-.
entrati in camera e spogliato Marco ci ritroviamo sul letto, io in mezzo e loro ai miei lati. Marco ha subito il mio cazzo in bocca mentre io spompino quello di Gianni, sento il suo sapore maschio misto ai miei umori anali e la cosa mi sale in testa.
I miei due amanti sono fantastici e allora invito Gianni a riprendere la posizione precedente e così mentre mi monta dietro Marco mi offre il suo cazzone da leccare. la pompa che gli faccio và al ritmo delle ficcate che Gianni mi dà, a volte lente a volte più forti fino a sentire i suoi coglioni sbattermi sulle chiappe, lo sentro aumentare il ritmo fino a quando il suo caldo schizzo mi riempie lo sfintere. non faccio in tempo a riprendermi che il suo posto è preso da Marco che nonostante abbia anche lui una cappella notevole mi penetra facilmente grazie alla precedente sborrata dell'altro. stavolta lui spinge più forte perchè è già eccitato al massimo e mentre ripulisco con la bocca inghiottendo tutto lo sperma del membro di Gianni, Marco mi eplode dentro anche lui il suo piacere.
A questo punto pieno come sono piscio sborra dal culo come una vacca in calore, sento il calore del oro sperma colarmi lungo le gambe: invito i miei due amanti a distendersi sul letto per spompinarli a turno mentre con una mano mi sparo una sega. Godo anchì'io sui loro corpi per poi iniziare di nuovo in un triangolo di estasi.
E' una fantasia, chissà che non diventi realtà!
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15 anni fa
admin, 75
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Alba
Cammino per strada assorto nelle problematiche di tutti i giorni, il cielo, sconfinata distesa. C’è sempre un velo di nuvole anche nel cielo più blu. L’uomo perso nei suoi drammi pieno di virtù e di vizi, vi è sempre un vizio invisibile dietro una grande virtù, senza confine, senza limite, attorniato dalla metafora che ci contraddistingue, il bene ed il male avvinghiati nel profondo della nostra anima. All’angolo della strada un bar, malfamato, puzzo di piscio e segatura, ubriaconi distesi lungo il marciapiede ad intontire quel meraviglioso quadro assolato, il mare. E’ l’alba, mi aggiro stordito tra le casse del pesce appena sceso dall’ultimo peschereccio, uomini duri, rudi, blasfemi e imprecanti nei confronti del mare stesso, unica fonte di sostentamento della loro umile ma onesta esistenza. Ad un tratto un raggio di sole mi acceca quasi totalmente, l’alba. Si l’alba che assume le sembianze umane di una fata turchina dai capelli arruffati dalla salsedine e da un brezza marina che ti entra fin dentro le ossa. L’alba snella, sinuosa, assonnata, ma piena di fascino che divide nettamente chi si prepara ad affrontare la dura giornata da chi invece ha già sulle spalle un duro lavoro effettuato quando tutti si aggrovigliano tra le lenzuola amiche. Se le parole fossero una musica, mi fermerei a suonarle ore ed ore davanti ad un’alba che non ti aspetti e che alla fine scopri chiamarsi proprio Alba. Così, anche questa notte è già finita e non so chi sei, come sei, non so se sei un’illusione o una dolce realtà di questa sorprendente esistenza. Esistenza, piena di avventure, vissuta a rincorrere avventure e mete che sembrano allontanarsi quando sei prossimo a raggiungerle e ti ritrovi a bussare ad un’altra porta e scoprire che è già aperta in un’altra vita. Mi avvicino, cerco i momenti più adatti per un gioco di occhi e di sguardi, ma tu sembri non accorgerti di me. Mille colori mi passano accanto ma ogni parola non basterebbe per spiegare che la bellezza non si può racchiudere in simboli fonici che non siano una canzone. Poi un sussulto, ti giri, mi vedi e mi corri incontro come se fossimo amici da chissà quanto tempo, rimango attonito, disarmato dal tuo radioso sorriso che accarezza dolcemente il tuo volto. Una carezza, per la mia anima, che resta prigioniera e ti fa scoprire verità nascoste denudando il tuo io rimasto ormai senza difese, scopri ogni bugia negli occhi della verità di un attimo. Il tuo incedere sicuro ti fa balzare in solo attimo davanti al mio sguardo spaurito, con gesto deciso ti liberi del cappello e liberi la tua bionda chioma e la mia sorpresa non ha più fine. Alba, la figlia della mia vicina di casa, ciao ti dico, non ti avevo riconosciuto come và? Bene, ti avevo visto prima ma non mi sembrava possibile fossi tu, a quest’ora, di buon mattino. Già, non riuscivo più a dormire e così ho preferito affogare i miei pensieri nella brezza marina. Già, mi risponde, non vi è soluzione migliore, se mi aspetti prendiamo il caffè insieme oppure hai già provveduto. No, no, rispondo frettolosamente. Dopo una interminabile attesa di circa 10 minuti si presenta a me cambiata, son magliettina aderente bianca, jeans scoloriti disegnati attorno alle gambe appena tornite, già, proprio l’alba che tutti sognano. Riprendiamo da dove ci siamo lasciati, prendiamo allora il caffè. Certo mi risponde, passiamo prima da casa così mi lavo un po’ e se vuoi, possiamo prenderlo da me. Perché no risposi. Durante il tragitto non potevo staccare gli occhi dalle sue chiappe, due emisferi perfetti disegnati dall’abile compasso di madre natura. Ad un certo punto ebbi un sussulto. Alba era felicemente sposata. Il mio pensiero mi rattristò parecchio e riflettendo dissi a me stesso: ma cosa ti eri messo in testa, la conosci da quando era bambina, è ovvio che ti inviti a casa, conosci bene anche il marito, ma cosa pensavi che ti avesse abbordato come una ragazza dell’antico mestiere? Fummo a casa sua velocemente, suonammo, il marito si era appena alzata, ciao mi disse, già sveglio? Spiegai anche a lui la mia insofferenza notturna e, con cenno garbato mi pregò di accomodarmi e mettermi comodo. Alba corse a farsi la doccia mentre il marito si premurò a preparare il caffè e a scaldare dei cornetti surgelati. Mentre eravamo intenti a conversare, chiesi se potevo utilizzare il bagno e lui, quasi scusandosi, mi fece notare che l’unico era impegnato da Alba, se non hai problemi, replicò, puoi comunque andarci, tanto Alba è sotto la doccia, non si accorgerà nemmeno che sei dentro. A quelle parole il cazzo ebbe una scossa e mi trasportò letteralmente di peso in bagno. Entrai in punta di piedi e non potei fare a meno di soffermarmi a guardare Alba che con fare malizioso stava insaponandosi. Non saprei dire quanto tempo rimasi a guardarla, separati solo dal cristallo del box doccia, posso solo dirvi che ad un tratto mi accorsi di Aldo, il marito, che, soffermatosi al mio canto, mi invitava ad aprire il box doccia. E’ bella mi disse vero? Perché sprecare una così soave visione deturpata da un freddo cristallo? Neanche il tempo di mettere a fuoco quanto mi era stato detto che Aldo, aprì lo sportello. Rimasi senza parole, sicuramente paonazzo dall’imbarazzo, al quale diede il giusto rimedio Alba. Credevo non veniste più tutti e due. Che avete fatto finora? Ci stava aspettando!! Tra la sorpresa e l’eccitazione, mi denudai all’istante e entrai a far la doccia con lei. Aldo uscì nuovamente dal bagno, mentre Alba cominciò ad insaponarmi il cazzo provocandomi un’erezione mai avuta. I nostri corpi rendevano bollente l’acqua che ci scivolava addosso, ma lei con abile maestria e per nulla impacciata, mi fece rilassare come se fosse tutto normale. Me lo prese in bocca e cominciò un pompino da urlo, mentre cercavo di accarezzare il suo turgido seno. Le feci cenno di fermarsi, la girai e la misi con le spalle al muro. Comincia ad accarezzare la sua splendida fica che gocciolava non solo acqua ma anche umori. Decisi di chiudere l’acqua per gustarmi pienamente quel nettare che mi era stato offerto e mentre leccavo i suoi umori, lei si contorceva e gemeva di piacere. Mi prese per mano e, ancora grondanti, mi accompagnò in camera da letto. Trovammo Aldo, che, come in un rituale ormai consolidato, ci stava aspettando nudo. Alba cominciò a spompinare Aldo, offrendomi una visione 3D del suo culo. Non mi sembrava vero, era bellissimo, liscio e caldo, perfetto. Mi intrufolai tra le sue cosce e con il dito portai i suoi umori a bagnare il suo culo. Appoggia appena il mio cazzo e con un colpo secco, lo feci sprofondare in quella meraviglia. Furono colpi secchi ed intensi di piacere quelli che precedettero un orgasmo all’unisono di tutti i presenti. Alba si girò, leccò quello che rimase sulla cappella e, da ingorda come’era, la ripulì per bene. Aldo si alzò a fare la doccia mentre noi restammo ancora a parlare tra le lenzuola. Ma il desiderio ormai aveva preso il sopravvento delle nostre anime, eccolo, il bene ed il male riapparire a conferma della metafora. Alba mi fece sdraiare e mi salì sopra facendo scomparire il mio cazzo nella sua fica sempre pronta. Cominciò a dimenarsi, ad urlare di piacere e chiamò a gran voce Aldo. Per nulla scomposto, fece il suo ingresso in camera un vibra da paura che Aldo cominciò a dimenare nel culo di Alba. Raggiungemmo l’ennesimo orgasmo. Sfiniti, assonnati, ci lasciammo andare tra le dolci braccia di Morfeo. Al mio risveglio Alba aveva preparato già il pranzo, mentre Aldo era andato al lavoro trovando il tempo di scrivermi due righe dove mi ringraziava per le vibrazioni trasmesse e mi invitava a cena per la sera successiva. “ Che confusione ma cosa sarà mai, paradiso o fossa dei serpenti”.
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15 anni fa
admin, 75
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Commessa
Sapevo che non avrei resistito a certe tentazioni... lo sapevo da prima di accettare quel lavoro.
Cosi mi sono ritrovata mio malgrado in un negozio di vestiti, a fare da commessa, ad osservare e a consigliare.
Ossevare e consigliare... mi sarei dovuta limitare a questo... ma hanno scritto "so resistere a tutto tranne che alle tentazioni" forse c'era una qualche allusione verso la mia persona...
fattostà che è successo:
lui è entrato in negozio, fisico bellissimo e due occhi incantevoli
ero gia' fulminata dallo sguardo... poi ci siamo messi a chiaccherare del piu' e del meno, lui era molto confidenziale, e mi sembrava di stare in sintonia con lui come se ci conoscessimo da tempo...
Poi sono entrati altri clienti, e lui mi ha chiesto gentilmente se si poteva provare dei jeans, cosi glieli ho dati.
"sbadatamente un po' piu' grandi della sua taglia"
quando è uscito sorridendo m'ha fatto notare che erano troppo larghi in vita... ed io, con apparente calma e disinvoltura ho infilato la mano un po' deltro il pantalone e un po' in quelli che credevo fossero slip guardando di non esser vista da altri clienti ma cercando di "prendere il bersaglio" e mi sono scusata per le misure "errate"
poi usciiti i clienti, da sfacciata, gli ho chiesto se mi poteva ri mostrare i pantaloni.... neanche finita la mia richiesta mi sono infilata nel camerino, gli ho stretto il cazzo nei pantaloni e l'ho fissato negli occhi..avevo un desiderio davvero incontrollabile
ho incominiciato a palpare, poi le mie mani sono scese dall'alto fino a prenderlo in mano e ho incominciato a contrarre velocemente la mia mano sulla sua cappella che ho sentito subito gonfiarsi.
era davvero grosso, ed aveva un buco largo largo sulla cappella, lo sentivo con le dita... e ho capito da subito, da quello, di non averne mai avuto uno cosi grosso in mano. ora lo desideravo ancora di piu'...
ma ho sentito entrare delle persone... e dovevo lavorare... potevano anche essere i titolari o la collega che era in magazzino a preparare della merce, e il tutto mi eccitava ancora di piu'.
cosi sono uscita e ho servito i clienti, il piu' in fretta ed educatamente possibile che non si dica mai che li ho trattati male. Subito dopo mi sono fiondata in camerino e gli ho abbassato pian piano i pantaloni e poi i boxer... e ho visto comparire il mio SOGNO
un cazzone largo ma largo che non sto neanche a raccontare, non tanto lungo ma davvero grosso. All'abbassare dei boxer è uscito puntanto dritto verso di me e mi è venuto naturale inchinarmi davanti a tanta maestosità
ma lui era uno sconosciuto, forse dovevamo parlarne un po' prima... neanche il tempo di abbassarmi che me l'ha fiondato dritto in gola. Era davvero enorme e mi stava soffocando, lui ha dato un paio di colpi di reni ed ha incominiciato a pompare come se stesse scopando il mio viso. Sensazione bellisssima, il calore in bocca, le pulsazioni del cazzo, la sua voglia fuori controllo e la paura di esser sorpresi, anche perche' non siamo stati molto "delicati" nei movimenti
vera passione, vere spinte in bocca cosi come non le avevo mai sentite... credo fossero diversi giorni che non lo faceva o sara' stata la situazione, fattosta' che è stato meraviglioso farmi pompare la bocca in quel modo.
Lui mi accarezzava la nuca e a tratti lo tirava fuori lentamente lentamente che per me sembrava una soffrerenza... non lo volevo far uscire, lo desideravo troppo ma al contempo mi mancava l'aria e non avevamo tempo... cosi l'ho fatto uscire fino ad arrivare sulla punta della mia lingua poi ho fatto qualcosa che non andrebbe fatto...
mi sono alzata e gli ho sussurrato in un orecchio: voglio essere pompata davvero bene, che sia una cosa indimenticabile, e cerchero' di aiutarti... lasciati andare e non aver paura di farmi male....
mi sono quindi abbassata, ho appoggiato la nuca allo specchio del camerino e l'ho sentito entrare lento lento... gli ho messo l'indice, freddo, sul buco del culo e come ha incominciato a pomparmi con un po' piu' forza l'ho infilato dentro tutto, spingendo forte.
Con il mio dito dentro, sentivo l'asta del suo cazzo muoversi, riuscivo ad imporgli il mio ritmo, era come un estensione del mio dito stesso e ho incominciato a spingere forte ma tanto che forse gli avro' fatto un po' male... ma mai quanto male mi faceva la gola quando abbiamo finito....
saremo stati una 25 di minuti, anche perche' ho fatto pressione sotto al suo cazzo perche' non venga subito... lo volevo troppo a tal punto da esser disposta a tutto per goderne a pieno...
alla fine ho svuotato completamente del suo seme, bevendo fino all'ultima goccia: ho continuato a succhiarlo finche' ho potuto: di occasioni cosi ne capitano davvero poche e vanno... sfruttate
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15 anni fa
admin, 75
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Incesto e bsx passivo
Fin da ragazzo ho avuto interesse nei confronti degli uomini, senza però fare grandi cose...i soliti giochi con qualche cugino ma nulla di piu...diciamo che è stato proprio grazie a mia madre che ho scoperto il mio vero interesse verso i maschi...rimasta vedova a 55 anni, non si è sicuramente negata i piaceri del sesso che svolgeva con una certa regolarità anche sotto i miei ochiIntanto in casa sopesso la vedevo nuda e la cosa comunque non mi ha mai colpito molto anche perchè da sempre lo vista nuda e con regolarità farsi poderosi ditalini con lunghe venute...ma nel contempo anche lei si è accorta che io non ero molto dotato e che fin da allora non mi sarebbe dispiaciutio lei mi insegnasse qualche giochetto che avevo visto fare con i suoi amici.In particolar mod le piaceva entrare in bagno mentre io facevo il bagno per pisciare...una sera addirittura entrata nel bagno mentre stavo per lavarmi si eramessa col culetto verso di me e pisciandomi addosso aveva detto...dai lavati anche con il mio nettarino.... be poi da li qualche sera mi aveva anche fatto partecipare a qualche giochino con dei suoi amici e fu una di quelle sere che incominciò a farmi succhiare qualche cappella grossa e dura suscitando in me la voglia di farlo da solo...Ma la vita spesso ti aiuta in queste scelte. Infatti anche se passo' un po di tempo dopo quelle mie prime esperienze con qualche maschio, fermandomi però solo a qualche pompino...una sera di circa un paio d'anni fa un mio conoscente mi invitò a cena da lui per impostare un lavoro che avevamo iniziato insieme. Quando arrivai a casa sua lui mi apri la porta indossado una lunga vestaglia bianca ed ai piedi delle ciabattine smplici, tipo quelle che ti danno negli alberghi. Si scusò anche di non essersi riuscito vestirsi...glissammo il discorso del vestirsi a parte sua...era lui che aveva preparato la cena compostada pesce ...A cena con Donatello, era il suo nome, parlammo e scherzaamo anche del piu e del meno sorvolando da subito il discorso di lavoro, che avevamo giurato di riprendere dopo cena.Invece complici anche due bottiglie di vino che ci eravamo bevuti, abbandonammo proprio l'idea lavoro. Donatello mi propose da subito di visionare qualche porno che aveva comperato in svezia..ci sedemmo sul divano difronte alla grande tv asl plasma, io vestito in camicia e jeans mentre lui accanto a me si era seduto quasi al mio fianco...eravamo un po alticci mentre guardavamo la tv..il film non aveva ne capo e neppure un coda, ma la visone di tutti quei corpi nudi ci diede la spinta giusta...notai subito che al centro Donatello aveva qualche cosa che spingeva ..lui si accorse che lo osservavo e con molta calma mi disse...vuoi toccarmelo? Non dissi nulla ma allungai la mano per scoprire che cosa spingeva...i lembi dell'accappatoio scivolarono lungo le sue cosce scoprendo un cazzo di grosse dimensioni ancora non del tutto formato ma decisamente molto grosso...sempre allungandomi con la mano misi il mio palmo su di lui cominciando ad accarezzarlo..mai l'avessi fatto, Donatello lasciava che la mia mano lo accarezzasse scoprendosi di piu..il suo cazzo si stava gonfiando velocemente nella mano mentre le sue palle completamente depilate si ingrossavano...mi avvicinai un po di piu mentre lui mi aveva messo il suo braccio sulle mie spelle...dai pewrchè non me lo succhi un po...si lo volevo in bocca...cosi mi avvicinai con la testa al suo pube e lui sfiorandomi le labbra con la grossa cappella cominciò prima piano poi sempr piu deciso ad infilrmi la sua grossa nerchia calda in bocca....succhiavo e facevo quas fatica a tenerlo in bocca tanto era grosso menttre sentivo le sue mani scivolare decise sulla mia pelle...dopo essermi completamente denudato Donatello allargando ancor di piu le cosce mi obbligò quasi a sederm,idavnti a lui..sentivo il suo cazzo perlustrarmi il collo e le orecchie mentre con le dita mi titillava i capezzoli che erano assolutamente turgidi e vogliosi..avevo voglia di lui...non glie lo dissi ma lui lo capi si alzo mi prese per mano ed insieme andammo nella camera da letto..ero nudo davanti a lui...lui con calma apri l cassetto e tirò fuori una scatolina di profilattici ed un tubetto di gel...poi passandomi la mano intorno alla vita mi avvicinò a lui e mi baciò a lungo sulla bocca...il cazzo strusciava sulla mia pelle e la voglia cresceva a dismisura..non sapevo che fare come mettermi...mi fece sedere sul bordo del letto e dopo avermi infilato a fatica il cazzo in bocca per arselo lubribrificare anche con la saliva mi disse...adesso ti voglio chiavare a quattro zampe troietta mia....passo un secondo dalle sue parole...mi trovai a quattro zampeal centro del letto mentre sentivo le sue dita che mi spalmavano un gel fgresco fuori e dentr il culo ...gli dissi ...fai piano però....fu favoloso lui prima appooggio quella sua grande cappella sul forellino e poi io, come fosse per me naturale prenderlo dietro quasi lo spinsi con le mani dentro di me ...scopammo tutta la notte e lui mi riempi sia in bocca che nel culetto facendomi raggtiungere un bel po di orgasmi e fu8 una cosa favolosa....
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15 anni fa
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Tiziana e swergio incontri in the road
Tiziana e Sergio incontri in the road
Cercai di utilizzare ogni momento libero che il lavoro mi lasciava per trovare il modo di organizzare un incontro con l’impresario Patrucco e i tre muratori albanesi a casa nostra.
Già pregustavo di godermi la scena di mia moglie scopata sul nostro letto da quel viscido di Patrucco e dopo dagli altri tre.
Tiziana mi confessò che era intrigata molto da questa fantasia, anche se temeva un eventuale sputtanamento da parte dei quattro.
Per tutta la settimana rincasai tardi, ero troppo stanco per uscire e rimanemmo così a casa. Al venerdì sera quando tornai a casa Tiziana mi disse che suo zio Leo le aveva telefonato.
“ cosa voleva?” le domandai.
“ mi ha chiesto perché non sono andata da lui all’autosalone” mi rispose.
“ gli ho spiegata che ci sono stata, ma lui era assente” aggiunse mia moglie.
“chissà cosa vuole” replicai.
“ glielo chiesto, ma non ha voluto dirmi niente” aggiunse Tiziana.
Prese un foglietto, me lo mostrò dicendo: “ mi ha lasciato questo numero di cellulare, mi ha detto di telefonargli prima di andare al salone”.
“ cosa pensi di fare?” le domandai.
“ sono curiosa di sapere cosa vuole, domani mattina lo chiamo” mi rispose.
“ ok, fallo, io intanto chiamo il signor Patrucco” replicai.
“ porco, ti eccita offrirmi a quel viscido” aggiunse Tiziana.
“ molto lo sai, voglio vedere il suo sperma uscire dalla tua figa e sporcare il nostro letto” e sussurrai baciandola sul collo.
La mia mano scivolò sino a toccarle la figa…. La maiala si stava bagnando….
“ ti stai eccitando?” le chiesi.
“si” rispose languidamente.
“bene dopo cena ti porto a farti montare” aggiunsi.
“ dove?” mi domandò.
“ andiamo al solito posto, sicuramente troviamo qualcuno” le risposi.
Cenammo in fretta, mentre Tiziana si preparava per uscire, accesi il computer e navigai in internet.
Finii nel solito sito francese, scaricai le foto di una biondina niente male.
Mi intrigarono le foto di quella donna alle prese con due uomini di colore.
Chiamai mia moglie e gliele mostrai.
Anche lei le apprezzò.
“ che cosa ne pensi di due neri?” le chiesi.
“ per me vanno bene, ma dove li troviamo?” replicò lei.
“ vediamo di organizzare” risposi sorridendo e la guardai….
era molto bella, indossava una mini gonna di jeans e una maglietta corta che le lasciava scoperta la pancia……
dimostrava molto meno dei 22 anni che avrebbe compiuto fra quattro mesi…..
la serata era calda, le strade erano deserte, sicuramente molti erano via in vacanza, impiegammo poco tempo per giungere a destinazione.
Fermai l’auto in un angolo buio in mezzo a due furgoni, alcune macchine cominciarono a passare davanti a noi.
Rimanemmo quindici minuti ad osservare i singoli che erano interessati dalla nostra presenza.
Erano sei le auto che continuavano a passare davanti a noi.
“ sei interessata a qualcuno di questi sei?” domandai a Tiziana.
“ non saprei” rispose.
All’improvviso un uomo sbucò da dietro ad uno dei furgoni e si fermò dal lato di mia moglie.
Mi abbassai per guardarlo meglio, era tarchiato e robusto, dimostrava una quarantina di anni.
Con un gesto mi fece segno di abbassare il finestrino.
“andiamo via o sentiamo cosa vuole?” domandai a Tiziana.
“ fai tu” mi rispose.
“ va bene, sentiamo cosa vuole” replicai.
Abbassai il finestrino, l’uomo subito chiese: “disturbo?”.
“ dipende” risposi.
“ da che dipende?” aggiunse lui.
“ da quello che vuoi” replicai.
“ bella ragazza” disse lui.
“ ti piace? è mia moglie” risposi.
“ bella davvero, state cercano coppie?” continuò.
“ non cerchiamo coppie, l’ho portata qui perché mi piace farla montare da altri uomini” risposi.
“ è la prima volta che vi incontro qui” aggiunse.
“ siamo venuti poche volte, facciamo questi giochi solo da pochi mesi” spiegai.
“quanti anni ha tua moglie?” mi chiese.
“tu quanti gliene dai?” chiesi a mia volta.
“ non so, forse 19” rispose.
“ senti che pelle giovane ha, toccale le cosce” aggiunsi.
L’uomo non perse tempo, allungò le mani e cominciò a palpare le gambe di Tiziana.
“ cosa ne dici?” gli domandai.
“ pelle vellutata” rispose.
“ apri le gambe e fagli toccare la figa” dissi a mia moglie.
Docilmente Tiziana aprì le cosce, la mano dell’uomo arrivò alla figa, le dita cercarono di infilarsi sotto il tanga…
dall’espressione di mia moglie capii che l’uomo era arrivato al punto giusto….
“ si sta bagnando” mi disse lui.
“ basta così” gli risposi.
“ dai fammela toccare ancora” replicò.
“ calma, adesso ti fa vedere le tette” risposi.
“ alzati la maglietta” dissi a Tiziana.
Lei afferrò la maglietta e la alzò.
Senza che dissi nulla l’uomo le toccò e strizzò i capezzoli.
Lo lasciai fare per alcuni istanti poi gli dissi: “ adesso basta, andiamo in un posto più tranquillo e la puoi scopare”.
“aspettatemi qui vado a prendere l’auto e quando arrivo seguitemi” mi rispose.
Si allontanò, si fermò a parlare con due singoli, poi salì sull’auto.
Misi in moto e appena passò, partii al suo seguito.
Ci condusse in periferia, si fermò dietro ad un vecchio edificio.
Spensi il motore, lui scese e si avvicinò a noi.
Aprì la portiera dal lato di mia moglie e cominciò a toccarla.
“ allora quanti anni hai?” le chiese.
“ ventuno” rispose lei.
“ sembri più giovane” replicò l’uomo.
Nel frattempo l’uomo aprì i calzoni tirò fuori il cazzo e le domandò: ” ti piace?”.
“ si” mormorò Tiziana.
Poi l’uomo si rivolse a me dicendo: ” vedrai come la faccio godere”.
“ sfondala” gli risposi.
L’uomo spogliò Tiziana, la toccò, entro in auto e le andò sopra.
Le appoggiò il cazzo alla figa poi glielo infilò dentro.
La montava con irruenza, Tiziana ebbe il primo orgasmo.
“ fai vedere a tuo marito come ti faccio godere” le disse.
Tiziana si contorceva sotto l’assalto di quell’uomo. ebbe un altro orgasmo, con la voce rotta dalla libidine mi disse: “ ha un cazzo meraviglioso mi sta aprendo tutta”.
L’uomo sentendo queste parole aumentò ancora l’intensità delle spinte….
Dopo alcuni minuti godette dentro di lei.
Rimase sopra di lei per alcuni minuti, poi si spostò……
potei vedere il suo cazzo…..
era molto largo…..
la lunghezza era media ma la larghezza era impressionante…..
scese dall’auto, anche noi scendemmo, faceva molto caldo, l’uomo c’indicò una vecchia panchina dicendo: “sediamoci lì al fresco”.
Dopo un paio di minuti di relax, l’uomo mi chiese: “ l’hai fatta scopare da molti?”.
Brevemente gli feci un sunto dei nostri giochi.
“ è ancora stretta, se c’incontriamo ancora gliela sfondo bene” aggiunse.
“ per me va bene” risposi.
“ e tu cosa dici?” chiese a mia moglie.
“ d’accordo” rispose sorridendo.
Il rumore di un’auto che arrivava ci distolse da questi discorsi.
Tiziana era ancora nuda, si portò le mani al petto per coprirsi.
L’auto passò vicino a noi e si fermò poco lontano.
A bordo c’erano due uomini, chiesi al nostro accompagnatore: “chi sono?”.
“amici miei” rispose.
I due scesero dall’auto e si avvicinarono.
“ciao Rudi” disse uno dei due al nostro accompagnatore.
“ bella serata” aggiunse l’altro.
“ fa caldo, ma qui si sta bene” rispose Rudi.
“ vedo che sei in buona compagnia” disse il primo che aveva parlato.
“ si, questo amico mi ha offerto sua moglie” continuò Rudi.
Guardai i nuovi arrivati erano decisamente più giovani di Rudi ed anche più prestanti, solo avevano la tipica fisionomia di due avanzi di galera.
Mi intrigava molto il fatto di essere con mia moglie tutta nuda in un posto isolato e mi si stava riaccendendo la libidine…
“piacere io sono Mimmo e lui è Lillo” disse uno dei due.
Ci stringemmo la mano, Lillo ci porse un pacchetto di sigarette io rifiutai ringraziando, invece Tiziana ne prese una.
Mimmo si avvicinò e le porse un accendino, la fiamma illuminò le tette di mia moglie…..
“ siete stati al parcheggio?” chiese Rudi ai due.
“si, c’era solo il metronotte con la moglie” rispose Lillo.
“ siete andati con loro?” chiese Rudi.
“ no, l’abbiamo scopata molte volte, abbiamo voglia di novità” rispose Mimmo.
“ vedo che tu hai cuccato bene questa notte” aggiunse Lillo.
“ si, certo è giovane calda, ha una bella figa e si fa sborrare dentro” rispose Rudi.
“ minchia che culo” esclamò Mimmo.
“ si ò fatto tardi ragazzi, adesso vado ” disse Rudi.
Ci salutò e andò via.
Mi alzai, Lillo mi disse: “ non andate via, restate ancora un poco a chiacchierare con noi”.
Tornai a sedermi dicendo: “ancora dieci minuti”.
Capivo benissimo che quei due avevano posato gli occhi su mia moglie ed avevano voglia di farsela, d’altronde lei era lì tutta nuda, neanche si copriva più con le braccia…..
“ siete nuovi del giro?” domandò Mimmo.
“ si da pochi mesi frequentiamo” risposi sorridendo.
“ conoscete altre coppie?” chiese ancora Mimmo.
“no, non ci interessano le coppie” risposi.
“ cosa cercate?” chiese Lillo.
“ cerco uomini per far montare mia moglie” risposi deciso.
“ avete preferenze?” domandò Mimmo.
“ no dipende dalla serata” risposi.
“ stasera mi ha andava di offrirla a Rudi, non cerchiamo bellissimi, ma uomini intriganti” aggiunsi.
Vedendo che Tiziana taceva, Mimmo mi chiese: “ tua moglie non parla mai o le siamo antipatici?”.
Ridendo gli risposi: “tranquillo, parla, solo che adesso si sta rilassando, Rudi l’ha scopata per bene”.
Tiziana sorrise ai due dicendo: “ non mi siete antipatici”.
“ mi offrite ancora una sigaretta?” aggiunse.
Lillo le porse di nuovo il pacchetto di sigarette, lei ne prese una e Mimmo la fece accendere.
I due erano rozzi, quasi primitivi, ma simpatici, ci fecero un sacco di domande, risposi in modo garbato. Poi ad un tratto Mimmo mi chiese: “ è vero che Rudi le ha sborrato nella figa?”.
“ si, vero” risposi.
Vedendoli perplessi aggiunsi: “ a mia moglie piace sentire i cazzi che si svuotano dentro di lei”.
I due erano ancora perplessi, intervenne Tiziana dicendo: “ mi piace la sborra calda in figa, in bocca e in culo”.
Lillo sentendo queste parole chiese direttamente a mia moglie: “ vai anche con due uomini?”.
“si, è già successo?” rispose lei.
“ ti piace la doppia penetrazione?” le chiese Mimmo.
“ no so non l’ho mai fatta, le volte che sono andata con due mi hanno scopata a turno” rispose Tiziana.
Questi discorsi avevano eccitato mia moglie, adesso non si copriva più le tette con le braccia e teneva le gambe aperte lasciano vedere la figa ai due.
“venite con noi andiamo in un posto tranquillo” disse Lillo.
“dove?” gli chiesi.
“abbiamo un amico che ha un albergo nel centro storico, ci da una camera gratis” mi rispose Lillo.
“ che albergo è?” chiesi.
“ è tranquillo, non servono documenti, ci da una camera dove possiamo fare tutto il casino che vogliamo” mi rispose Mimmo.
Guardai mia moglie e le chiesi: “ cosa ne pensi?”.
“ok, andiamo” rispose.
Mentre seguivamo l’auto dei due, mia moglie si rivestì.
Arrivati nel centro storico, lasciammo le auto poco lontane dall’albergo.
Era un edificio fatiscente, l’insegna era mezza spenta, mentre entravamo uscì una coppia, sicuramente si trattava di una prostituta con il cliente.
Al bancone della reception c’era un uomo sui quaranta anni, salutò calorosamente i nostri accompagnatori, poi si appartò con Lillo, parlarono brevemente e dopo tornarono da noi.
L’uomo ci diede una chiave indicandoci dove andare. Percorremmo un lungo corridoio, poi scendemmo una scala e ci trovammo davanti ad una porta, Lillo l’aprì dicendo: “ qua possiamo fare tutto il casino che vogliamo”.
La camera era squallida, c’erano il letto due sedie e un vecchio armadio.
Mimmo sfilò la maglietta a mia moglie, Lillo sganciò la mini e la fece cadere ai piedi di lei.
Mimmo cercò di toccarle la figa, ma Tiziana lo fermò dicendogli: “ devo lavarmi, mi cola ancora la sborra di Rudi”.
Mimmo aprì una porta indicandole il bagno.
Dopo pochi minuti Tiziana ritornò e cominciò a subire l’assalto dei due.
La toccarono e le fecero succhiare i cazzi.
Non era dotati come Rudi, ma erano entrambi ben forniti, pensai al mio sicuramente sfigurava nei loro confronti……
Ero eccitatissimo, tra poco mia moglie sarebbe stata penetrata, da due sconosciuti in una squallida stanza d’albergo…….
Si vedeva che i due era abituati a fare sesso insieme, si alternavano nel toccarla, nel succhiarle le tette, Lillo la baciò in bocca mentre Mimmo le andò alle spalle e la penetrò alla pecorina.
Poi la fece chinare e le mise il cazzo in bocca.
Mi sedetti su una sedia ammirando le gesta di mia moglie.
Erano molto resistenti si scambiarono i ruoli diverse volte, poi Mimmo si sdraiò sul letto e invitò mia moglie ad impalarsi sul suo cazzo.
Tiziana andò sopra di lui e si penetrò da sola.
“ fallo entrare tutto” le disse l’uomo.
Tiziana lo accolse tutto dentro di lei, dalla mia posizione potevo vedere quel palo conficcato nella figa di mai moglie…..
Lillo salì sul letto e si mise alle spalle di mia moglie.
Pensavo che la volesse inculare invece appoggiò anche il suo cazzo sulla figa……
Cominciò a spingere lentamente, Tiziana urlò: “ no”.
Ma lui continuò…..
Dopo alcuni minuti riuscì ad infilarglielo dentro……
Più Tiziana urlava di smettere più i due la penetravano…..
Ad un certo punto Mimmo disse a Lillo: “cambiamo vieni tu sotto”.
Cambiarono la posizione, Tiziana questa volta s’impalò sul cazzo di Lillo, Mimmo le andò alle spalle e le puntò il cazzo sul buco del culo.
Tiziana urlò nuovamente, Mimmo con un grugnito le disse: “ ti rompo il culo”.
“ dai infilaglielo tutto” lo incitò Lillo.
“ è entrato” esclamò Mimmo.
Incuranti delle grida di mia moglie i due la possedettero a lungo.
Il primo a godere fu Mimmo, seguito dopo pochi istanti da Lillo.
Rimasero alcuni minuti avvinghiati a Tiziana poi si staccarono.
I due si ricomposero ci salutarono ed andarono via.
Mia moglie andò in bagno e si ripulì.
Si rivestì, evitando di indossare il tanga dicendomi: “ è troppo bagnato dalla sborra di Rudi, lo metto in borsetta”.
“ va bene” le risposi.
Uscimmo dalla camera e ci avviammo verso l’uscita.
Arrivati davanti alla reception porsi la chiave al portiere.
“ notte calda” disse prendendo la chiave.
“ si, molto” risposi.
“ venite vi offro qualcosa da bere” aggiunse.
“ non si disturbi” replicai.
“ nessun disturbo” disse “ venite con me” aggiunse.
Si alzò, andò dalla porta dell’albergo e la chiuse a chiave.
Lo seguimmo in una saletta, ci fece sedere su due divani, aprì un mobiletto e ci offrì da bere.
Mentre sorseggiavamo le bibite l’uomo chiese: “ siete sposati?”.
“ si da pochi mesi” risposi.
Farfugliò qualcosa, non riuscii a capire e così gli dissi: “ parla liberamente, non avere timori, siamo fra persone adulte”.
“ Mimmo e Lillo vi hanno pagato?” domandò.
“ no” risposi.
“ amiamo giocare, lo so che non tutti capiscono questi giochi” aggiunsi.
“ capisco” replicò lui.
Quell’uomo m’intrigava, sicuramente era meno sprovveduto di quanto lasciasse intendere.
Decisi di forzare la conversazione chiedendogli: “ ti piace mia moglie?”.
“ si” rispose.
“ questa sera tre uomini se la sono goduta” aggiunsi.
“ si chiama Tiziana ed ha ventuno anni” continuai.
“ piacere, Gaetano “ replicò dandoci la mano.
Aprì nuovamente il mobiletto, prese altre bibite e ce le offrì.
“conoscete bene Mimmo e Lillo?” domandò Gaetano.
“ no, l’abbiamo incontrati questa sera per la prima volta” risposi.
“ bella donna, complimenti” disse.
“ se vuoi te la mostro nuda” replicai.
“ d’accordo” biascicò Gaetano.
“ spogliati” ordinai a Tiziana.
Lei si alzò, tolse la maglietta e poi la mini rimanendo nuda.
“ apri le gambe e fagli vedere la figa” dissi a mia moglie.
Tiziana divaricò le gambe lasciando vedere la figa.
“Guarda è ancora slabbrata, le hanno messo due cazzi dentro” dissi a Gaetano.
“ ne ha presi due?” chiese lui.
“si” risposi.
Andai vicino a mia moglie. la portai vicino ad un tavolino, la feci piegare a novanta gradi……
“ guarda come ha il buco del culo dilatato” dissi a Gaetano.
“ l’hanno sfondata per bene” mormorò Gaetano con la voce rotta dalla libidine.
“ è una brava pompinara, se ti va mettiglielo in bocca” dissi a Gaetano.
L’uomo non perse tempo aprì i pantaloni e tirò fuori il cazzo.
Mia moglie s’inginocchiò davanti a lui e gli fece un pompino favoloso.
Ingoiò sino all’ultima goccia….
Mentre stavamo per uscire Gaetano mi disse: “ se v’interessa posso organizzare qualche incontro, conosco molta gente amante di questi giochi”.
“ ok” risposi.
“si possono fare molti soldi” aggiunse.
Le sue parole mi colpirono, ma non risposi.
Gaetano mi diede il suo numero telefonico, lo salutammo e tornammo a casa.
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15 anni fa
anepa2007,
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Tiziana e sergio avventura in campagna
Tiziana e Sergio i pecorai
I giorni seguenti all’avventura di Tiziana con Pino trascorsero tranquilli, di sera navigavamo in internet su siti porno.
Dopo la visione di foto porno e la lettura di racconti erotici, finivamo con lo scopare fantasticando nuove avventure.
Il venerdì mattina, mentre ero in ufficio, mi telefonò il titolare di una ditta che stava lavorando in una casetta di cui io avevo elaborato il piano di ristrutturazione.
Voleva avere chiarimenti su alcuni particolari, cercai di spiegarglieli per telefono, ma lui non capì.
Decisi di recarmi nel pomeriggio sul posto per verificare con lui tutti dettagli.
Telefonai a mia moglie, appena le dissi che andavo in campagna a controllare i lavori nella casa del signor Rinaldi mi chiese se potesse venire anche lei.
Le risposi di si, che sarei passato a prenderla alle undici e trenta e che avremmo pranzato in qualche trattoria strada facendo.
Puntuale arrivai sotto casa, Tiziana arrivò sorridente indossando un mini abito rosso….
“ bellissima” le dissi baciandola.
“ ti piace? l’ho comprato dai cinesi al mercato” esclamò indicando il vestito.
“ carino, molto trasparente” risposi.
“ è vero lascia trasparire, andrebbe indossato senza reggiseno” replicò.
Imboccai l’autostrada, dopo un paio di chilometri Tiziana m’indicò un area di sosta e mi disse: “ fermati che ti faccio vedere come sto senza reggiseno”.
Mi fermai, la piazzola era deserta, mia moglie sfilò l’indumento intimo, si ricompose e mi chiese: “ meglio adesso?”.
La osservai attentamente, la stoffa era molto leggera, i capezzoli sembravano volerla bucare…
“ scendi e cammina” le dissi.
Tiziana aprì la portiera, scese e fece alcuni passi.
Era spettacolare….
Risalì e ripartimmo.
Usciti dall’autostrada, presi la strada provinciale che portava al paesino dove si trovava la casa in ristrutturazione.
Un cartello stradale indicava che mancavano 12 chilometri alla nostra meta, erano quasi le tredici, decisi di fermarmi al primo ristorante.
Non conoscevo bene la zona, chiesi a Tiziana se si ricordava qualche posto dove poter mangiare.
Mi rispose che anche lei non conosceva questi luoghi.
Dopo un paio di curve vedemmo la pubblicità di un ristorante, naturalmente era chiuso……
Poco più avanti vidi un’auto ferma, a bordo c’era un cacciatore.
Frenai, mi avvicinai e gli chiesi se potesse indicarci un ristorante.
Ci spiegò che al prossimo incrocio c’era una strada secondaria che portava su un monte, prima della vetta c’era una locanda dove si mangiava bene. Aggiunse che non potevamo sbagliare e di fare attenzione ad una vecchia casa adibita ad ovile, la locanda era proprio di fronte.
Lo ringraziammo e partimmo.
Le indicazioni era perfette, imboccammo questa piccola e stretta strada, si inoltrava in un fitto bosco, all’improvviso si aprì una radura e vedemmo la locanda.
L’aspetto era esterno non era dei migliori, ma data l’ora decidemmo di provare a mangiare.
All’interno c’erano due uomini seduti ad un tavolo, ci venne incontro un oste.
Chiesi se potevamo fermarci a mangiare, mi rispose di si indicando il tavolo vicino ai due.
L’oste ci spiegò che c’era poca scelta dei piatti in quanto in settimana preparava su ordinazione.
Ordinammo tagliatelle con il sugo di funghi, insalata e formaggi.
Mentre mangiavamo il primo notai che i due uomini seduti al tavolo vicino, non toglievano gli occhi di dosso a mia moglie.
Senza farmi accorgere dai vicini, cercai di far notare la cosa a Tiziana, vedendo che lei non capiva, presi un foglio e le scrissi un messaggio…..
Lei lo lesse e sorridendo mi rispose: “ me ne sono accorta”.
Nel frattempo arrivò l’oste con il vassoio dei formaggi, lo posò sul tavolo e disse: “ provateli sono buonissimi, li producono loro” indicando i due seduti al tavolo vicino.
Dopo averli assaggiati mi rivolsi ai due facendo i complimenti per il sapore dei formaggi.
Scambiammo alcune parole con i due, ci invitarono a passare da loro per assaggiare la ricotta fresca.
Chiesi a Tiziana se volesse assaggiarla per poterla eventualmente comprare, mi rispose di si.
Guardai l’orologio erano le quattordici e trenta, l’impresario ci stava aspettando.
Dissi ai due che saremmo passati al ritorno e andammo via.
Mentre guidavo dissi a mia moglie: “ li hai sconvolti i due pastori”.
“ poverini sono qui magari senza mogli” rispose sorridendo.
In pochi minuti arrivammo, la casa di Rinaldi si trovava a circa 500 metri dal paese.
“ bella casa” esclamò Tiziana.
“ certo, vedrai quando sarà pronta” replicai.
Nel cortile c’erano due auto, un fuori strada ed una vecchia Ford Escort.
Parcheggiai e chiesi a Tiziana: “ aspetti qua o entri anche tu?”.
“ no vengo a vedere l’interno” rispose.
La voce dell’impresario che ci salutava ci distolse dai nostri discorsi.
Il signor Patrucco era un uomo di circa 50 o 60 anni, basso pelato, ci venne incontro mi strinse la mano chiedendomi: “ questa bella ragazza è la sua segretaria?”.
“ no è mia moglie” replicai.
“ complimenti è una magnifica donna” aggiunse.
Guardai Tiziana, forse l’abbigliamento non era molto consono all’ambiente, ma oramai non c’era nulla da fare….. il signor Patrucco stava godendosi le grazie di mai moglie esposte generosamente….
Entrammo nella casa, presi i disegni e feci notare all’impresario cosa dovesse modificare.
Lo vedevo assente, interessato più a mia moglie che alle mie parole, gli scrissi alcuni appunti per evitare errori.
Salimmo al piano superiore, c’erano tre muratori intenti a rasare una parete.
L’impresario ci portò in una stanza accanto e ci disse: “ usciamo sul terrazzo”.
Con fare subdolo mi disse a voce bassa: “stia tranquillo geometra, anche se non sono italiani, sono operai bravissimi”.
“ da dove vengono?” chiesi.
“dall’Albania” mi rispose.
“ sono in regola?” domandai.
“ ancora no, ripeto stia tranquillo lavorano bene” aggiunse.
“speriamo” replicai.
“ venga su in mansarda, le faccio vedere come hanno lavorato” mi disse.
Decisi che era il caso di controllare e risposi: “ ok vediamo”.
Patrucco ci indicò una scala a chiocciola dicendo: “ di qua”.
Tiziana salì per prima capii subito perché l’impresario che la seguiva si fermò lasciando che lei salisse…… il vestito era troppo corto…le natiche di mia moglie erano in bella mostra…..
Una volta arrivati in mansarda notai che il lavoro era stato eseguito bene, volendo fare il pignolo feci notare al Patrucco alcune minime imperfezioni.
Sempre con il suo fare viscido mi disse: “ vedrà si sistemerà tutto a puntino, mi faccia il favore di non dire niente al proprietario, vedrà che so essere riconoscente con gli amici”.
Chiusi il discorso dicendogli di stare tranquillo e di far riprendere alcuni punti.
Scesi al piano di sotto, salutammo i muratori ed uscimmo dalla casa.
L’impresario voleva a tutti i costi portarci in paese per offrici un caffé, gentilmente reclinammo l’invito e riprendemmo la strada del ritorno.
“ che personaggio inquietante il signor Patrucco” mi disse Tiziana..
“ si molto particolare, ma molto furbo” replicai.
“ ogni tanto quando tu eri voltato si toccava il cazzo” aggiunse mia moglie.
“ se ti avessi vista sulla scala a chiocciola…” rilanciai.
“ cosa vorresti dire?” mi domandò.
“ ti si vedeva il culo” le risposi.
“ mi guardava?” mi chiese.
“ certo, si è fermato per vederti meglio” le risposi.
“ potevi avvisarmi” aggiunse.
“ perché mai, la situazione era intrigante” risposi.
“ porco, ti ecciti a vedere che mi guardano” replicò.
“ certo mi ha eccitato molto vedere quel laido che ti guardava il culo” le sussurrai.
“ oggi mi sono venute due nuove fantasie” aggiunsi.
“ dai dimmele” mi implorò Tiziana.
“aspetta che ci fermiamo” risposi.
Dopo alcune curve vidi uno spiazzo e fermai l’auto.
“allora?” mi interrogò mia moglie.
“curiosa” replicai.
“ dai, per favore” mi supplicò.
“ te le spiego solo se poi le viviamo realmente” dissi.
“ stronzo e se non mi piacciono?” mi rispose.
“ prendere o lasciare” dissi.
“e va bene, accetto” replicò Tiziana.
“ la prima è che vorrei offrirti ai muratori albanesi” spiegai.
“ si potrebbe fare” rispose mia moglie.
“ aspetta, fammi finire” aggiunsi.
“ dai, continua” mi incalzò Tiziana.
“ vorrei organizzare una serata a casa nostra con loro e con Patrucco” continuai.
“ che tipo di serata?” mi chiese Tiziana.
“ particolare, molto particolare….. dovresti fare sesso con tutti nel nostro letto matrimoniale…”.
“ sei un maiale pervertito” mormorò mia moglie.
“ se vuoi ti dico la seconda” le domandai.
“si” rispose.
“ adesso andiamo a comprare il formaggio dai pastori e lo paghiamo con la tua figa” le spiegai.
“ non so quei due mi sembrano due sempliciotti” replicò lei.
“ mai fidarsi delle apparenze” risposi.
Misi in moto e partimmo.
Dopo pochi minuti eravamo di fronte alla vecchia casa dei pastori.
Fermai l’auto davanti ad essa, scesi per primo seguito da mia moglie.
Sentii i due parlare all’interno per attirare la loro attenzione gridai: “ disturbo?”.
Uno di loro uscì e rispose: “ entrate”.
L’interno della casa anche se pieno di disordine si presentava meglio dell’esterno.
I due si presentarono, uno si chiamava Gavino ed era sardo, l’altro Antonio era abruzzese.
Gavino prese una bottiglia di liquore al mirto e ne versò quattro bicchieri colmi.
Antonio spostò alcuni maglioni e ci invitò a sederci su un vecchio divano.
Sempre lui prese dal frigo una forma di ricotta, ne tagliò un pezzetto e lo diede da assaggiare a Tiziana.
Lei la trovò squisita, a mia volta assaggiai del pecorino, anche questo era molto buono.
I due avevano voglia di parlare e il discorso scivolò sui loro animali.
Ci portarono a vedere le pecore, i maiali e le capre.
Gavino mi chiese: “ abbiamo anche due asini, venite a vederli”.
Girammo attorno alla casa, c’era un recinto all’interno pascolavano due asini.
Ritornammo in casa, nel mio cervello stava nascendo la terza fantasia…….
Mi intrigava molto fotografare mia moglie vicino agli animali…
“scusate, posso chiedervi un favore?” domandai ai due.
“ dica” rispose Gavino.
“ mi piacerebbe fare alcune foto a mia moglie con i vostri animali”spiegai.
“ fate pure, nessun problema” rispose Antonio.
“ se mai vi facciamo pagare l’affitto” aggiunse ridendo Gavino.
Andai in auto presi la fotocamera digitale, portai Tiziana vicino al recinto delle pecore, scattai alcune foto, poi la portai dai maiali.
In pochi minuti avevo scattato decine di foto, mi girai verso Gavino che mi sembrava il più sveglio e gli dissi: “ non vorrei mettervi in imbarazzo, vorrei chiedervi il permesso di fare foto particolari a mia moglie”.
L’uomo fingendo di non capire, mi rispose: “ che foto volete fare?”.
“ foto erotiche” spiegai.
Vidi nello sguardo dell’uomo una sottile libidine, era più sveglio di quanto non lasciasse capire, rimase in silenzio poi mi disse: “ fate quello che volete, noi torniamo in casa”.
“ nessun problema potete restare, facciamo presto” replicai.
Mi avvicinai a Tiziana e le spiegai cosa dovesse fare.
Da esperta modella porno assunse varie pose, fece scivolare il vestito mostrando prima un seno e poi l’altro.
Si avvicinò ad un maiale e lo accarezzò.
Tornammo dalle pecore, mia moglie si inginocchiò vicino ad una di esse: “mettiti alla pecorina” le suggerii.
Tiziana lo fece, i due ci seguivano passo dopo passo, sicuramente l’esibizione di mia moglie li eccitava.
Ci spostammo verso il recinto degli asini: “ togli il vestito” dissi a lei.
Lo tolse: “ anche il tanga” le ordinai.
Lo sfilò e lo appoggiò con il vestito su una staccionata.
Si avvicinò agli asini, la fotografai……
Mi avvicinai a Gavino e gli domandai: “ ti piace mia moglie?”.
“si” rispose.
“ portatatela in casa e ingroppatela alla pecorina” aggiunsi.
La prese per mano, fece un gesto ad Antonio ed entrarono in casa.
Rimasi fuori ad aspettare, dopo circa un’ora il primo ad uscire fu Antonio.
Si appoggiò alla casa e pisciò. Lo lasciai finire poi mi avvicinai: “ ti è piaciuta?” domandai.
“ si, l’abbiamo scopata, adesso fa un pompino a Gavino” rispose.
Dopo dieci minuti Gavino uscì, Antonio tornò dentro dicendomi” me lo faccio succhiare anch’io”.
Tiziana uscì dopo quindici minuti, Gavino nel frattempo aveva preparato una ricotta e mezza forma di pecorino me le porse dicendo: “ questi ve li regaliamo”.
Li salutammo e andammo via.
“ che tirchi” mormorò Tiziana, aggiungendo: “ due scopate e due pompini, mi hanno valutata poco”……………………………
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15 anni fa
anepa2007,
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Ultima visita: 11 anni fa
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Il primo racconto di Laura
......Anche dopo il mio orgasmo non si ferma, continua a sollecitarmi il clitoride in attesa di una nuova esplosione, senza darmi tregua, senza permettermi di riprendermi un istante... vuole che i miei orgasmi vengano a ripetizione e così accade... un secondo, poi un terzo senza lasciarmi scampo...Ma invece di desiderare che smetta desidero che continui sempre di più, che mi penetri, che mi prenda fin nel profondo dell'anima... il peperoncino mi ha infuocata ed è come se avesse acceso in me l'interruttore dell'insaziabilità .E poi adoro essere legata: da un lato il brivido di sapere di essere toralmente alla sua mercé, regina della giornata ma al contempo schiava dei suoi desideri, dall'altro, impossibilitata a muovermi, non mi resta che concentrarmi sul mio piacere. Ogni volta che percepisco le mani legate al letto sento l'eccitazione crescere."Scopami" gli dico con voce roca, quasi fosse un comando. Per un attimo resta ancora a leccarmi il clitoride."Voglio sentirti dentro di me, voglio che tu mi riempia e mi sbatta. Prendimi. Scopami""Come vuoi, mia regina" e in un attimo si solleva, mi divarica completamente le gambe e si lascia cadere in me "Ma questo ti infuocherà ancora di più..."Non avevo pensato ad una simile eventualità ... lui scivola rapido dentro e fuori di me ed il suo ingresso porta con se il peperoncino... Smorza il mio mugolio di smarrimento con un bacio profondo ed inizia a penetrarmi profondamente con il sesso e contemporaneamente la lingua nella bocca, con un ritmo ipnotico ed incalzante.Ogni affondo mi infuoca sempre di più ed io comincio ad agitarmi ed a muovermi convulsamente. "Scopami di più, di più, di più, sbattimi, ti voglio tutto dentro" gli grido senza rendermi conto dell'oscenità delle mie parole e del mio comportamento, incurante di tutto ciò che non possa contribuire a spegnere il fuoco che sento dentro.E improvvisamente il mio orgasmo esplode selvaggio, mentre gli affondo le unghie nella schiena...Ma lui non mi lascia... "Ne vuoi ancora, mia regina?"(Laura) Coppia: [email protected]
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15 anni fa
IncantoLunare, 33/28
Ultima visita: 1 anno fa -
Non dite nulla a Laura ....
Finalmente arriviamo a casa di Annalisa. Scendo rapidamente dalla macchina e le apro la portiera, senza peraltro riuscire ad evitare di posare a lungo il mio sguardo sulle sue gambe meravigliose, mentre scende lentamente e maliziosamente dalla macchina, ma per fortuna non dà segno di essersene accorta e mi precede verso la porta d’ingresso. La sua casa è molto carina e accogliente, ma riesco solo a gettarle uno sguardo distratto, ammaliato come sono dalla presenza della mia Principessa che mi precede nella sua stanza, voltandosi poi verso di me e dicendomi: "Ora, cucciolo, io vado a farmi una doccia veloce e a cambiarmi, tu però aspettami qui, in piedi, e spogliati tutto nel frattempo," e con un sorriso malizioso e una risatina si allontana verso il corridoio, lasciando la porta socchiusa. Resto un attimo bloccato, immobile, poi inizio a spogliarmi e posare i vestiti su una sedia accanto al letto; dopo pochi attimi mi ritrovo solo, nudo, in piedi nella sua stanza ad attendere il suo ritorno. La sensazione che mi avvolge è soprattutto un forte senso di ridicolo: in piedi, nudo, non riesco a decidere nemmeno in che posizione attenderla. Mi sento estremamente stupido; qualsiasi cosa faccia ed è una sensazione più umiliante delle cinghiate in pubblico. Soprattutto non so come mettere le mani, provo ad incrociarle sul petto, ma è terribile, le lascio giù lungo il corpo, ma è come essere un militare nudo sull'attenti, e tutto questo mi fà comprendere che anche con questa richiesta la mia Padrona mi sta insegnando umiltà e sottomissione. Inoltre quella sua frase sul cambiarsi si agita impazzita nella mia mente, mostrandomi mille idee su quale potrà essere il suo abbigliamento quando rientrerà , i molti racconti e le molte immagini di Mistress si affollano in me, portandomi ad immaginarla ora con stretti abiti in pelle nera e lunghi stivali con tacchi alti, ora in strani vestiti costellati di borchie e catene o stretti tubini in latex, temo di vederla entrare con fruste o altri dolorosi strumenti in mano, ma improvvisamente, lo scroscio dell'acqua della doccia interrompe le mie farneticazioni; il rumore si sente troppo chiaro, immagino che abbia lasciato aperte tutte le porte, e l'idea di saperla così vulnerabile ai miei sguardi e nello stesso tempo così sicura della mia obbedienza al suo ordine di restare dove sono, mi fà letteralmente impazzire, come mi sconvolge il pensiero di lei, la stupenda e dolce Annalisa, che ora, nuda sotto la doccia, è accarezzata dall'acqua. Chiudo gli occhi e mi sembra di vederla, il suo viso che sale sorridente verso il getto scrosciante, rivoli tiepidi le scivolano lungo il corpo, giocando con la schiuma bianca di cui è ricoperta, i candidi seni velati di spuma, la corrente impetuosa che scorre tra le sue scapole, lungo la schiena, per scomparire tra le gambe, delineando il sedere più bello che abbia mai visto, novella Naiade che danza un lento e sensuale ballo in una polla di montagna sotto la cascata di un limpido e puro ruscello. Pensare a lei mi ha riportato in uno stato di eccitazione, e nel momento in cui me ne rendo conto sento anche uno strano silenzio: l'acqua non scorre più chissà da quanto tempo, e il suo arrivo deve essere imminente. Cerco di rilassarmi e spegnere la mia immaginazione, ma ormai la sua immagine nuda nell'acqua si sovrappone alle visioni di lei in abiti sadomaso, aggravando ulteriormente la mia situazione. Improvvisamente vedo la porta aprirsi e Annalisa apparire, e mi accorgo di sorridere quasi involontariamente per la sciocchezza dei pensieri fatti riguardo al suo possibile abbigliamento, perché la mia stupenda principessa è semplicemente avvolta in un corto accappatoio di spugna, bianco come un angelo uscito da una nuvola, i lunghi riccioli rossi ancora bagnati che segnano il candido volto come lucide pennellate di un ispirato picasso, gli occhi grandi e luminosi che sembrano promettere mille emozioni, le gambe lunghe e perfette che - naturalmente sensuali - si avvicinano a me. I nostri sguardi si incrociano e, di fronte a me in piedi, nudo, con un soriso ridicolo sulle labbra e visibilmente eccitato, lei scoppia in un’allegra e squillante risata alla quale mi unisco senza pensarci, sentendo in quel momento tra noi una complicità , un senso di appartenenza dell'uno all'altra mai provato prima, come se non ci fosse più dominante e sottomesso ma due anime unite da un legame più profondo di quanto si possa soltanto immaginare. Tutto questo dura però solo un battere d'ali di farfalla, perché subito dopo la sua risata lentamente si spegne, le sue labbra tornano a farsi maliziosamente appena sorridenti, ed i suoi occhi da innocenti e divertiti tornano ad avere quello stupendo lampo di malizia e potere che fà battere così forte il mio cuore ogni volta che la guardo, e mentre ricomincia ad avvicinarsi a me, come una Mantide regina in trepidante attesa di cibarsi dell'amante appena terminato il piacere, capisco ancora una volta che non siano abiti strani o frasi ad effetto a fare di una donna una vera dominatrice, ma che il suo sguardo, la sua espressione e il suo incedere urlino a tutti i miei sensi che sono suo e che non potrei essere altro che suo al mondo. Si avvicina lentamente a me, sento il dolce profumo del bagnoschiuma alla mela verde che deve aver appena usato insieme all'ancora più soave e inconfondibile profumo della sua pelle. La sua mano destra sfiora il mio petto e la mia spalla, mentre Annalisa scivola lentamente dietro di me; sento le sue mani che, accarezzando le mie spalle, scendono lungo la schiena, le sue dita sottili e le sue unghie seguono i segni rossi lasciati dai colpi di cintura del parcheggio, mentre con voce bassa e leggermente canzonatoria mi dice: "E bravo, cucciolo, ma non vorrai mica rovinare tutto con quella impazienza che vedo davanti a te!" Io sto per risponderle quando sento la sua mano posarsi piano sulle mie labbra: "No, non parlare… lascia che sia io a parlare, a meno che non ti chieda di rispondermi." Resto zitto, seguendo il più possibile con le labbra la sua mano che si allontana, per prolungare quel languido contatto. Sento il suo respiro lieve e caldo sul mio collo, poi una fascia di seta chiara scende da dietro sui miei occhi, togliendomi la possibilità di vedere. Il suo profumo aggredisce sempre di più i miei sensi, mentre sento le sue labbra che sfiorano la pelle delicata della nuca fino a che dei piccoli morsi, prima dolci e leggeri, poi sempre più profondi e dolorosi scuotono con brividi intensi tutto il mio corpo. Le sue mani si posano sulle mie e lentamente mi attira le braccia dietro la schiena dove vengono immobilizzate da un altro foulard che Annalisa lega intorno ai miei polsi. Lentamente la sua bocca scende lungo la mia schiena, lasciando profonde tracce del suo passaggio lungo la colonna vertebrale mentre le sue mani scivolano, sfiorandomi lungo i miei fianchi, unendo al dolore dei morsi la sensazione insopportabile di un solletico tanto leggero da risultare quasi impercettibile. Sento ogni muscolo del mio corpo irrigidirsi per la tensione e le mie mani stringersi a pugno mentre i morsi si spostano lungo la mia coscia; la sento spostarsi davanti a me, abbasso il volto ma non posso vederla, anche se sento le sue labbra e i suoi denti avvicinarsi al mio inguine lungo l'interno della coscia. I morsi qui sono molto dolorosi, e faccio fatica a restare dritto in piedi mentre mi sforzo di tenere le gambe ferme. Le sue mani stringono forte i miei glutei, mentre sento il suo respiro caldo sul mio membro enormemente eccitato, ma naturalmente lei non lo sfiora nemmeno, prolungando la mia aspettativa, mordendomi la pancia e poi risalendo lungo il petto, fino ad arrivare con la bocca sui miei capezzoli, addentandoli avidamente e arrecandomi un dolore che fatico veramente a sopportare, per poi avvicinare il suo volto al mio. Ora la sua bocca è davanti al mio viso, non posso vederla ma sento il suo respiro confondersi con il mio, odo il lieve ansimare del suo naso, e il suo profumo mi invade completamente il cervello: la consapevolezza delle sue morbide e dolci labbra a pochi millimetri dalle mie rende l'attesa della sua prossima mossa veramente snervante. Inconsciamente mi passo la lingua tra le labbra per calmare l'arsura che mi sta prendendo, e in quel momento la sua bocca prepotentemente prende possesso della mia, con una forza e un’avidità incredibili, come se dovesse spegnere una sete davvero inestinguibile. La sua lingua fresca e pungente penetra la mia bocca con violenza, in profondità , come volesse reclamarne il possesso con un feroce amplesso; intanto il suo corpo è stretto al mio, la sua mano destra premuta con forza dietro il mio collo, e la mia erezione spinge contro il suo fianco a contatto dell'accappatoio. La cosa che mi distrugge di più è non poterla abbracciare e stringere a me mentre mi bacia. L'altra sua mano raggiunge la destra intorno al mio collo, le sue dita premono la mia pelle e risalgono ai lati della testa, stringendola, mentre la sua bocca comincia a staccarsi e ricongiungersi alla mia con rapidi scatti, afferrando le mie labbra tra i denti come se, attraverso queste, volesse divorare davvero la mia anima. Infine si stacca da me, sento il suo respiro profondo per alcuni secondi, e poi la sua mano si chiude improvvisa e con forza intorno al mio membro che inizia a pulsare in quella morsa come un puledro imbizzarrito, mentre Annalisa, senza fare altro che stringere torna a parlare: "Mmmm… dobbiamo fare qualcosa per questo cattivello, non dovrebbe comportarsi così arditamente, senza il minimo rispetto per la mia posizione, come se fossi una delle troiette che ha avuto prima di conoscere e comprendere la sua vera posizione."Improvvisamente lascia la presa, posando la mano sulla mia testa: "Ora giù, in ginocchio davanti alla tua Principessa." Mi inginocchio davanti a lei, con un po’ di fatica per via delle mani ancora legate, abbasso la testa, percependo di fronte a me il profumo delle sue gambe, e sento il morbido fruscio dell'accappatoio che scivola a terra alle sue spalle. Ora so che è nuda davanti a me, e non poterla guardare è la peggiore tortura che potesse infliggermi, lasciandomi cieco a sentire il calore e il profumo delle sue gambe senza poter posare i miei occhi sulle sue dolci e stupende forme. Naturalmente capisco quello che si aspetta da me e inizio a baciare dolcemente i suoi candidi piedini, lambendoli delicatamente con la lingua, assaporandone la dolcezza con calma, per poi lentamente passare a leccare le sue sottili caviglie e risalire piano lungo i polpacci; so che sarà lei a fermarmi quando lo riterrà opportuno, perciò dedico tutta la mia attenzione a baciare ogni centimetro della sua pelle di seta, sfiorndola con il naso e le guance, attento a non pungerla con il pizzetto. Risalgo lungo le cosce, ne sento i muscoli in tensione sotto la mia lingua, prova inconfutabile del piacere che le sto dando, e lentamente mi avvicino al suo inguine; ormai ne sento prepotente il profumo che invade le mie narici, attirandomi come nettare per un’ape, e finalmente le mie labbra si posano sulle sue dell'amore, umide, dolci come miele di acacia e leggermente tremanti di eccitazione. La mia bocca avvolge il suo frutto proibito, la mia lingua inizia ad esplorare la sua intimità dardeggiando come una fiamma impazzita, la punta del mio naso a stimolare il suo clitoride, mentre la mia bocca segue il ritmi dei lievi movimenti del suo bacino, prima lenti, poi sempre più rapidi e frenetici, scanditi anche dalla stretta delle sue mani sulla mia nuca. Il respiro di Annalisa si fà sempre più ansimante mentre gocce della sua dolcezza scorrono sulle mie labbra, imperlandomi i corti baffi, finché, stringendo il mio volto tra le sue cosce, è sconvolta dalle contrazioni dell'orgasmo che si trasmette, come un onda in tempesta, alla mia bocca, felice ed estasiata di averla soddisfatta così. Ora le sue mani appoggiano pesantemente sulle mie spalle per sorreggersi, mentre - con mio dispiacere - allontana la sua rosa purpurea dal mio viso. La sento abbassarsi piano di fronte a me, poi per un attimo la sua fronte imperlata di fini goccioline si appoggia alla mia spalla, permettendomi di sfiorare con un bacio la sua tempia in un altro attimo di fugace affetto, mentre le sue braccia mi avvolgono e le sue mani sciolgono il nodo che blocca i miei polsi. Porto delicatamente le mie mani avanti e l'abbraccio piano, sfiorando il suo collo sottile e delicato con il palmo, scendendo piano lungo la schiena ancora scossa da piccoli brividi, ma subito la sua voce torna al suo tono abituale mentre si rialza prendendomi le mani tra le sue: "Aspetta, cucciolo, non ho ancora finito con te stasera." Mi conduce verso il suo letto, con un solo gesto tira via le coperte e mi fà sdraiare supino, allargandomi le braccia e le gambe ai lati del piccolo letto. La sento prima aprire un cassetto e poi muoversi intorno a me, mentre lega prima le mie mani poi i miei piedi alle gambe del letto con delle sottili e morbide corde. Ormai non ricordo più da quanto sono bendato, l'oscurità è da tempo padrona dei miei occhi, ma è come se la vedessi, mentre mi immobilizza completamente, rendendomi ora per la prima volta davvero indifeso di fronte a lei. Dopo un attimo di silenzio sento lo sfregamento di un accendino e l'inconfondibile odore di una candela accesa, la sua mano si avvicina alla mia gamba, accarezzandola, mentre una goccia di cera bollente cade sul dorso del mio piede, facendomi scappare un breve lamento; poi, lentamente, la pioggia di goccioline roventi inizia a risalire lungo la gamba, come a tracciare una rossa linea fino a raggiungere il mio fianco per poi incurvarsi lungo il ventre e ridiscendere verso l'altro piede, come a tracciare misteriosi confini lungo il mio corpo. Il bruciore non è molto forte, e ogni goccia che cade, dolore e piacere insieme, è come un suo bacio di possesso, come se le rosse gocce sigillassero per Annalisa l'esclusiva proprietà del mio corpo. La colata si interrompe una volta raggiunto il piede sinistro, per riprendere poi in una cascata improvvisa nel mio ombelico, facendomi sussultare e gemere mentre la linea vermiglia risale rovente lungo il mio petto, indugiando sui capezzoli che, già doloranti per i morsi, ora mi bruciano tanto da farmi irrigidire e tirare le corde che mi bloccano le mani. La calda linea di cera scorre lungo la mia spalla ed il braccio fino a raggiungere la mano e colare tra pollice e indice come un tatuaggio tribale, per poi ripetere la stessa operazione lungo l'altro braccio. Gli unici rumori sono i miei gemiti trattenuti e i suoi leggeri ansiti di piacere. Infine la sua mano libera spinge piano indietro la mia testa, mentre la candela, rossa come la mia passione, incide con il suo caldo liquido una grande A sulla delicata pelle del collo, come a porre il sigillo finale sul dominio della mia Padrona. Un lungo attimo di immobilità e silenzio scende nella stanza, poi un suo languido soffio, l'odore acre dello stoppino appena spento e il rumore della candela che rotola a terra interrompono quell'onirico momento e, mentre il mio volto ancora cieco si muove lentamente intorno, le sue labbra si posano delicatamente sulle mie per un leggero bacio cui seguono le sue parole, quasi irreali dopo tutto quel silenzio: "Ora, Michele, sei davvero mio, completamente mio, esclusivamente mio." Sento le corde che legano le mie gambe cadere e Annalisa salire sul letto sopra di me, le sue gambe stringersi ai lati delle mie e la sua mano impugnare il mio membro ancora tremendamente eccitato per guidarlo delicatamente dentro di sé, finché un suo lungo e sensuale gemito consacra la mia penetrazione nel profondo della sua intimità , straordinariamente umida e piacevolmente calda. Il suo petto si avvicina aderendo al mio con i suoi rosei capezzoli eretti che stuzzicano i miei ancora doloranti; poi la sua bocca riprende possesso della mia con mille profondi baci, a volte languidi e a volte aggressivi, mentre i suoi movimenti lenti fanno scivolare il mio marmoreo membro dentro e fuori il suo dolce frutto. Sopraffatto dall'eccitazione e sul punto di scoppiare, vorrei disperatamente poterla abbracciare, ma le mie mani sono sempre immobilizzate, e non posso che seguire con il bacino i suoi movimenti sempre più ritmici e rapidi, finché, dopo una danza sempre più frenetica, non la sento inarcarsi urlando e in un unico movimento strapparmi la benda dagli occhi, per ridarmi la vista nel momento supremo in cui uno straripante e contemporaneo orgasmo lega inseparabilmente le nostre anime e le sue contrazioni si espandono attraverso i nostri corpi uniti. Così la vedo finalmente, nuda e bellissima, le cosce forti strette intorno alle mie gambe, il seno stupendamente fiero ed eretto con i suoi piccoli e dolci capezzoli rosa ancora spietatamente eccitati, pezzettti di cera rossa che aderiscono al suo liscio e palpitante corpo come un mosaico a rappresentare il potere solo suo di spezzare i sigilli che mi legano, i riccioli rossi ondeggianti, sparsi ad incoronare di fiamme il volto arrossato, lucido e trasfigurato in questo momento di estasi, e infine i suoi meravigliosi occhi azzurri che ora avvolgono i miei come un mare tempestoso con uno sguardo che unisce passione, potere e amore insieme. Resta per un lungo attimo a guardarmi, come se volesse assicurarsi che è tutto davvero reale, quindi si sdraia languidamente su di me, baciandomi piano il collo e allungandosi a sciogliere i nodi che fissano i miei polsi alle corde. La testa appoggiata sulla mia spalla e il corpo aderente al mio fianco, avvicina la bocca al mio orecchio, mentre io finalmente posso circondare con le braccia il suo liscio corpo per sentirla un po’ mia. In un sussurro la sua voce delizia la mia anima: "Ti voglio bene, cucciolo, davvero tanto. Ora stringimi!" La stringo a me, avvicino le mie labbra sulle sue, parlando per la prima volta da non so più quanto tempo: "Ti voglio bene, Annalisa," e queste quattro semplici parole esprimono più di ogni altra cosa il totale e completo legame che mi unisce a lei, poi la bacio appassionatamente, come se volessi donare a lei ogni respiro e tutta la mia anima: un bacio lungo, dolce, sensuale che mi riporta rapidamente in erezione, mentre la sua gamba scivola piano, ritmicamente ad accarezzare la mia. Continuando a baciarla mi sposto delicatamente sopra di lei, tra le sue gambe, e penetro nuovamente, con dolcezza, la sua intimità . Ora lei mi lascia fare, ho l'inziativa e l'apparente controllo, ma dentro di me sento che in questo momento sono forse ancora più suo schiavo che in qualsiasi altro momento passato insieme: schiavo della sua bellezza, della sua personalità , della sua sensualità e della sua penetrante mente cui la mia è ormai fermamente e perennemente legata. I miei movimenti dentro di lei sono lenti e ritmati, le nostre bocche legate in un gioco di leggeri morsi, languide carezze e appassionate profondità , le mie mani accarezzano i suoi seni, creando illusorie spirali di piacere intorno ai suoi capezzoli, mentre le sue gambe si legano forte intorno ai miei fianchi e le sue mani stringono e pizzicano la pele della mia schiena, lasciando lievi striature con le corte unghie. Poi il suo respiro si fà più affannoso, la sua stretta più forte, indicandomi chiaramente che sta per raggiungere nuovamente l'orgasmo e consentendomi di accellerare il ritmo penetrandola ancora più profondamente fino a raggiungere un'altra simultanea esplosione di piacere che ci lascia sazi, stremati e stretti vicini uno all'altra. Restiamo fermi, a guardarci negli occhi per qualche minuto, mentre il nostro respiro torna lento e silenzioso, poi Annalisa si allunga verso il fondo del letto, afferra la coperta e la tira su di noi, passa una gamba piano tra le mie, allunga il braccio sul mio petto, appoggiando la testa alla mia spalla. "Buonanotte, cucciolo, a domani," sussurra e chiude gli occhi. Sento il suo corpo rilassarsi contro il mio, avvicino la bocca alla sua testa e poso piano le mie labbra sulla sua fronte dicendole: "Buonanotte, Principessa, che i tuoi sogni siano i più dolci e deliziosi che si possano immaginare." Infine mi abbandono felice al sonno accanto a lei, con la meravigliosa consapevolezza che lei sarà la prima cosa che incontraranno i miei occhi quando si desteranno. È notte fonda, ma sono sveglio: troppi pensieri ed emozioni agitano la mia mente per consentirmi di riposare, e più cerco di rilassarmi più mi sento lucido e desto. Accanto a me sento il calore del corpo nudo di Annalisa, la sua pelle morbida e delicata che sfiora la mia, risvegliando in me passioni mai sopite, i profumi della sua pelle, dei suoi capelli e della sua femminilità si uniscono in un aroma soave che eccita il mio olfatto, tanto che, quasi senza accorgermene, avvicino il mio viso alla sua spalla, sfiorandola con la punta del naso, per poi affondarlo nei suoi capelli, come se potessi imprimere indelebilmente questo profumo nella mia memoria, per poterlo poi richiamare ogni attimo in cui penserò a lei. La stanza è appena rischiarata da una luce azzurrina che filtra dalla finestra socchiusa insieme ad una lieve brezza fresca, e questo pallido chiarore mi consente di seguire con lo sguardo il sinuoso profilo del suo corpo nudo, appena velato dal lenzuolo, di osservare il lento movimento del suo seno al ritmo dei battiti del cuore mentre il suo respiro produce appena un sussurro che spezza il totale silenzio della notte. In questo momento la mia mente è schiacciata da talmente tanti pensieri da faticare ad assegnare loro un ordine logico, amore, passione, desiderio, si uniscono all'incredulità che ancora mi assale al pensiero dell'esperienza che sto vivendo, dei piaceri che ho provato in questa strana sottomissione, di quanto sia tremendamente eccitante sentirmi in suo potere, subire i suoi piaceri che tornano a me moltiplicati, ma insieme a tutto questo, un piccolo tarlo si insinua in me, un idea strana, che dovrei immediatamente scacciare, ma più cerco di pensare ad altro, più la fantasia galoppa sfrenata in visioni deliziose che mi invadono come se un altra persona si fosse impossessata dal mio corpo. Come guidate da forze invisibli vedo le mie mani che sollevano piano il lenzuolo, rivelando la nudità di Annalisa in tutta la sua bellezza, poi scendo piano dal letto e mi avvicino al mobile lì accanto, prendo 3 candele e le accendo, posizionandole vicine sul comodino, illuminando con la loro luce diafana la principessa dormiente. Resto per un attimo incantato a guardarla, sdraiata su un fianco, rivolta verso la parete, le candele, appena ondeggianti al soffio che proviene dalla finestra, creano giochi di luce che sembrano accarezzare il suo sedere bellissimo, e mi trovo a seguire più volte con lo sguardo il suo profilo, dal collo fino ai piedi, e poi di nuovo sù, senza riuscire a distogliere lo sguardo, finché un suo movimento nel sonno mi desta da quella trance. La vedo girarsi supina, con la mano sinistra a scivolare lungo il letto nel punto in cui fino a pochi momenti prima si trovava il mio corpo, come a cercarmi nel sonno. Questo movimento sembra ridare coraggio alla mia folle idea, mi scuoto dal torpore che stava avvinghiando la mia volontà e mi riavvicino al letto,. Senza il minimo rumore raccolgo da terra le funi che sono ancora legate alle gambe del letto, e le poso accanto a lei, poi, con estrema delicatezza, inizio a legare prima i suoi polsi, poi le sue caviglie alle corde. Il cuore mi batte all'impazzata mentre stringo piano i nodi intorno alla sua liscia pelle, l'adrenalina sta divampando in me talmente forte da farmi tremare le mani, e sento la mia gola talmente riarsa per l'eccitazione che svuoterei un fiume, ma nonostante la tensione completo senza destarla il mio compito, tendendo poi piano le funi per lasciarla legata nella stessa posizione in cui mi ero trovato io non molte ore prima. Per un attimo mi fermo a contemplare il risultato del mio lavoro, e non posso che trovarla ancora più bella vista così, in uno stato in cui mai l'avevo vista e mai avevo immaginato di poterla ammirare. Ma ora viene la parte più difficile, il momento della verità in cui capire se le molte intuizioni e sensazioni che ho avuto sono reali o solo un parto deforme della mia fantasia: quindi mi avvicino a lei, mi siedo sul letto accanto a lei e avvicino le mie labbra alle sue. Le sue labbra sono calde al contatto delle mie, la mia lingua s’insinua lentamente tra di loro, mentre lei, nel dormiveglia, inizia a rispondere al mio bacio. Un attimo di dolce contatto tra le nostre lingue, poi la sua bocca si irrigidisce, mentre sento i muscoli delle sue braccia e delle sue gambe contrarsi, tendendo le corde, i suoi occhi si spalancano, stracciando il velo del sonno, lanciando lampi di rabbia e incredulità mentre prende rapidamente coscienza della situazione in cui si trova. La sua bocca si stacca violentemente dalla mia mentre con tono estremamente adirato inizia ad inveire contro di me: "Ma sei impazzito? Che cazzo ti sei messo in testa? Sai che per questa cazzata ti punirò come non hai mai neppure immaginato, vero?" "Lo so, principessa, e non vedo l'ora, ma ora non sono io quello che sarà punito, come puoi vedere." "Tu sei completamente pazzo! Liberami subito, se non vuoi che mi arrabbi davvero! Questa cosa non mi piace per nulla, hai capito?" "Non ti piace? Mi sembra che il tuo corpo la pensi in maniera diversa," ribatto, mentre la mia mano lentamente si avvolge intorno al suo seno e le mie dita si stringono intorno al suo capezzolo durissimo: la sua pelle è tutta un brivido, e il suo viso è rosso di collera… ma forse non solo per quello. I miei occhi si posano sui suoi fissandoli, e vedo oltre alla rabbia anche la sorpresa e il disagio che prova rendendosi conto che in effetti il suo corpo ha reagito in maniera da lei inaspettata alla situazione. Il rossore delle sue guancie aumenta mentre, con espressione sempre furiosa, tira con le braccia le corde, e mentre le mie mani accarezzano il suo corpo che non sembra affatto dispiaciuto dalla situazione. Ora rilassa i muscoli, abbandona un attimo la testa sul cuscino e torna a guardarmi: "Dai cucciolo, ora basta, ti prego, liberami e non ne parliamo più…" "Ma guarda guarda, ora siamo già molto più dolci con le parole. Certo che posso liberarti, ma la domanda è: lo vuoi davvero?" e mentre le parlo, sfioro con le labbra il suo ventre, passando sull'ombelico e mi avvicino alle cosce. "Perché vedi, io posso sentire benissimo il profumo della tua eccitazione. So cosa si prova nella tua situazione, e sento che anche tu stai provando emozioni intense, anche se vorresti negarlo. Facciamo una cosa: ora verrò lentamente verso le tue labbra e le bacierò, e se vorrai interrompere tutto, non dovrai fare altro che rifiutare il mio bacio, ma se lo accetti, poi sarò sordo ad ogni tua supplica, principessa." Il mio volto risale piano verso il suo, i miei occhi non lasciano i suoi nemmeno per un attimo, cercando di leggere nel suo sguardo quale decisione prenderà . Mentre passo sul suo seno, le mie labbra sfiorano i suoi capezzoli, ancora duri, soffermandosi un attimo, per prenderne uno delicatamente tra i denti, stringendolo piano piano per vedere la rabbia nei suoi occhi… ma anche l'eccitazione sul suo viso, e le sue labbra che si stringono come volesse mordersele, e il suo respiro farsi più rapido. Con un'ultima leggera leccata lascio libero il capezzolo e risalgo tra i seni e lungo il suo collo fino a trovarmi a pochi millimetri dalle sue labbra, sempre fissandola profondamente nel mare azzurro impenetrabile dei suoi occhi, nei quali vedo rabbia, desiderio, e soprattutto ostinazione: lei sà che l'ho sfidata. Vedo tutti i dubbi e le paure mischiarsi al desiderio di capire perché si sente così eccitata da questa situazione, e la voglia di dimostrarmi che lei è migliore in tutto, anche in questo. Le mie labbra si avvicinano ancora alle sue, ora sento il suo respiro sulle mie labbra, mentre i miei occhi non si distaccano dai suoi, il tempo sembra interminabile mentre aspetto di vedere se distoglierà il volto dal mio, ma le mie labbra si posano sulle sue, ne prendono possesso e le nostre lingue si intrecciano in un lungo bacio appassionato. Ora capisco di aver visto bene sotto la sua maschera forte, e di aver trovato la sua più nascosta fantasia, Mentre la bacio, le mie mani si stringono sui suoi seni e le dita sui suoi capezzoli, seni abituati da sempre solo a dolci carezze e infinite attenzioni; sento nella sua bocca il suo dolore misto al suo piacere che si espande, mentre le sue labbra stringono le mie in un abbraccio violento e la sua lingua sembra voler urlare al suo posto contro la mia. A malincuore allontano la mia bocca dalla sua per osservarla di nuovo: il suo sguardo è ancora un misto di rabbia e ferocia, ma il colore del suo viso non nasconde l'eccitazione che la sta travolgendo, e il suo corpo è percorso da un mare di fremiti involontari che, come onde impazzite, spezzano tutti i suoi argini mentali. Riavvicino le mie labbra baciandole il collo, prima delicatamente, poi permettendo ai miei denti di indugiare sempre di più sulla sua candida pelle della quale sento l'elasticità , la morbidezza e il sapore dolce, i brividi e tremiti che l'attraversano ogni volta che la stringo più forte sembrano espandersi nella mia bocca, e mi accorgo quasi sgomento che è una sensazione davvero esaltante: il ricordo del misto di dolore e piacere che provo io, quando i suoi morsi lacerano appena il mio corpo, si unisce alla sublime sensazione di sentire lei ora sottomessa alle stesse emozioni. Con lenti e misurati morsi scendo lungo la sua gola raggiungendo il seno e i capezzoli che, rosei e turgidissimi, sembrano volersi staccare dal corpo di Annalisa per raggiungere la mia bocca, che voracemente si getta su di essi, aggredendoli con un combinato attacco di denti e lingua fino a lasciarli duri e doloranti, mentre sento distintamente i gemiti di piacere a stento trattenuti della mia padrona ora schiava del suo stesso orgoglio. Improvvisamente mi alzo dal letto e ritorno ad osservarla silenzioso: impiega un lungo attimo a riprendere il controllo sul proprio respiro, che da affannoso ritorna lentamente normale, mentre i nostri sguardi tornano a congiungersi. Non posso non vedere le lente e ritmiche contrazioni che muovono le sue cosce ed il suo ventre. Lei nota cosa ha attirato la mia attenzione e, stringendo le labbra quasi con rabbia, immobilizza il suo corpo per poi fissarmi con aria di sfida, anche se la sua eccitazione è così evidente da trasparire in ogni parte del suo corpo stupendo. Sempre guardandola negli occhi mi avvicino al comodino, con movimenti delicati prendo una delle candele rosse e avanzo verso di lei, che ora ha uno sguardo un po' agitato, mi siedo sul lato del letto e apoggio la mia mano sinistra sulla sua, ancora chiusa a pugno, facendola aprire lentamente, poi con il dito inizio a tracciare piccole spirali sul suo palmo, mentre avvicino la candela. La cera rossa ribolle traslucida nella vasca che si è formata intorno allo stoppino acceso, e guardarla ha un effetto quasi ipnotico: il ricordo della sensazione di quelle gocce calde su di me e dell'eccitazione provata è ancora vivido in me, e mi accorgo che è talmente simile alla sensazione di eccitazione che provo ora al pensiero di lasciare cadere quelle gocce di lava sulla sua candida e liscia pelle da farmi finalmente comprendere quanto in realtà i nostri piaceri siano strettamente collegati in ogni attimo. Avvicino la candela, e le prime goccioline iniziano a macchiare di rosso il suo palmo che sussulta ma resta stoicamente aperto. Osservandola attentamente, vedo paura e piacere nei suoi occhi mentre con i denti tormenta il suo labbro inferiore; giro poi piano intorno al letto per ripetere l'operazione sull'altra mano, accompagnato dal suo respiro che si è fatto nuovamente affannoso. Poi avvicino la candela ai suoi stupendi piccoli seni, tracciando sottili spirali rosse intorno ad entrambi, mentre lei trattiene a stento i lamenti che diventano gemiti quando le gocce roventi prima si tuffano come cascata nel suo piccolo ombelico e poi velano di rosso trasparente l'interno bianchissimo delle sue morbide cosce, per poi terminare, sempre osservandola negli occhi, spegnendo lentamente la candela con il palmo della mia mano sinistra per condividere con lei dolore e piacere di quel momento. È proprio buttando a terra la candela spenta che mi accorgo di essere tremendamente eccitato, chissà da quanto tempo, e noto che anche lei ha ripreso quei piccoli inconsci movimenti pelvici che indicano il suo desiderio. Mi decido quindi a slegare le sue gambe, per poi avvicinare il mio viso al suo inguine: il suo profumo è molto forte e la sua grande eccitazione evidente, mentre la mia bocca si impossessa avidamente del suo dolce frutto, alternando sapientemente lenti e profondi baci a dolorosi mordicchiamenti concentrati soprattutto sul suo eccitatissimo clitoride, causandole forti contrazioni e gemiti che, ormai incontrollati, sfociano in forti gemiti di liberazione, dolore ed estasi, fino a culminare in un tremulante urlo nel momento dell'orgasmo così a lungo atteso. Mentre è agitata dalle contrazioni del piacere, la mia bocca e miei denti continuano a sollecitare i suoi punti sensibili e a strapparle gemiti e urla, fino a lasciarla spossata, continuando lentamente ad esplorare la sua intimità con l'aiuto della mia mano, soffermandomi sempre più a lungo sulla sua piccola verginità posteriore. So, per via di confessioni fattemi durante il gioco dell'elastico, che in realtà prova il desiderio di provare ad essere penetrata anche lì, ma la sua natura dominante non ha mai ceduto su quel punto che ritiene una concessione troppo grande: ma ora è legata, sottomessa e in mio potere; per la prima volta nella sua vita può essere davvero posseduta anima e corpo. Questi pensieri devono attraversare anche la sua mente, perché vedo la paura e l'eccitazione lampeggiare dai suoi occhi mentre, inginocchiato sul letto, sollevo il volto dal suo grembo e lentamente alzo le sue stupende e sinuose gambe, appoggiando i suoi polpacci alle mie spalle, e porto molto delicatamente il mio membro marmoreo a contatto con il suo ano. I suoi occhi di ghiaccio incontrano i miei mentre inizio a fare una lenta ma costante pressione, vedo la sua bocca aprirsi, ma l'unico suono che esce è un gemito misto di piacere e dolore quando inizio a penetrarla. Sembra che il tempo si sia quasi del tutto fermato, come fosse dilatato, fin quando penetro interamente nel suo corpo; le mie mani, contratte dall'eccitazione, stringono forte le sue ginocchia mentre le sue gambe si chiudono intorno al mio collo quasi con violenza. Dopo un attimo di immobilità dentro di lei, inizio lenti e ritmati movimenti, sempre guardandola negli occhi: ma ormai il suo sguardo è perso e velato dall'eccitazione, la sua testa oscilla veloce a destra e sinistra mentre le sue braccia si agitano, tendendo terribilmente la corda che fissa ancora le sue mani al letto; con l'accellerare del mio movimento le sue gambe irrigidite stringono sempre più impazzite la mia testa, e la sua bocca lancia lunghi lamenti inframmezzati da sospiri sfrenati… sento che il nostro piacere si avvicina, ma una piccola parte di me non può fare a meno di pensare che, terminata questa breve e irripetibile parentesi, tornerò ad essere totalmente suo e che sicuramente subirò più e più volte la penetrazione che sto infliggendo a lei ora; ed è con la mente invasa da questo pensiero ugualmente spaventoso ed eccitante che esplodo insieme a lei in un lungo e meraviglioso orgasmo accompagnato dalle sue alte grida e dai miei profondi ansiti. Restiamo poi a lungo immobili, il respiro che da ansimante si fà sempre più lento, il rossore che scema piano dai nostri volti, i nostri sguardi che lentamente focalizzano l'uno quello dell'altro. Poi i suoi occhi, che da languidi e assenti tornano lucidi e feroci, sanciscono come un colpo di cannone la fine di tutto. Voltando appena la testa, poso un ultimo piccolo bacio alla sua gamba sinistra e, scivolando dolcemente sopra di lei, allungo le mani verso i suoi polsi liberandoli; distolgo lo sguardo dai suoi occhi e attendo, con il cuore in gola, quello che succederà . Le sue mani si avvicinano piano al mio collo, le sento stringere un po’ lungo le spalle, poi Annalisa mi abbracccia forte, con possesso avvicinando il volto al mio collo, e l'ultima cosa che sento è un sussurro al mio orecchio: "Cucciolo, è stato meraviglioso… Ma la pagherai, non hai nemmeno idea di quanto la pagherai." Coppia: [email protected]
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15 anni fa
IncantoLunare, 33/28
Ultima visita: 1 anno fa -
La Punizione .....
Erochiusa in bagno da più di un quarto d'ora, ma non pensavo che qualcuno se nefosse accorto. Invecedopo qualche minuto mio zio iniziò a bussare: "Sara cosa stai facendo? ètroppo tempo che sei in bagno da sola. apri"eroseduta sul cesso a gambe larghe. un dito stava facendo su e giù nel mioculetto, l'altra mano stava massaggiando lentamente la mia passerina. era tuttagonfia e arrossata, l'avevo massaggiata vigorosamente per un po', me l'erolavorata con forza soprattutto sui lati, perchè fossero particolarmentesensibili. mi piaceva la sensazione che dava passare la mia mano sulla ficaleggermente irritata, soprattutto quando cominciavo a bagnarmi. dopo mimassaggiavo lentamente il clitoride tornando ogni tanto a toccarmi la fica,oppure tenendola bene aperta con l'altra mano. mistavo masturbando già da un po' e volevo venire, risposi svogliatamente a miozio e forse dal tono della voce si capiva che stavo pensando a ben altro. passòcirca un minuto, avevo ricominciato a masturbarmi con il dito nel culo eallargandomi la fica.Lachiave nella porta cadde per terra, sentii girare la serratura, la porta siaprì e mio zio entrò. teneva in mano un passepartout.-Saracosa stai facendo?-zio...no...èche mi pizzicava un po'... mi stavo grattando...-si...certo..ecosa ci faceva il tuo ditino nel culetto? ti prudeva anche lì?-no...è che...-Sara,ti stavi masturbando, ammettilo-ma...-tiho detto mille volte che soltanto le maialine si masturbano. ho provato millevolte a farti smettere. ti ricordi quando ti ho fatto stare due giorni con unaspugnetta abrasiva dentro le mutande? o quando ti ci ho messo dentro unpeperoncino per tutta la durata del telegiornale? ti ricordi come ti dimenaviai piedi del divano? eppure vedo che non è servito a niente. continui asmaneggiarti là in mezzo alle gambe. guardala, guarda bene come sei eccitata, èuna vergogna. questa volta verrai punita sul serio.-mazio...-mettile mani dietro la schiena.-ma..-fallo!milegò le mani dietro la schiena e le gambe alla tavoletta del cesso. non potevoalzarmi e non potevo neppure chiuderle. Prese il passepartout con cui avevaaperto la porta e me lo mise nella fica. -nonfarlo cadere-disse serio.Poisi alzò e se ne andò.lamia eccitazione non era diminuita, avevo paura di mio zio, ma quando mi punivafinivo sempre per godere lo stesso e ormai mi eccitavo moltissimo ogni voltache si arrabbiava. muovevo i muscoli della fica tentando di non fare cadere lachiave e mi agitavo sul cesso, impazzivo dalla voglia di finire di menarmi lafica, ma mi era davvero impossibile, nonostante fossi quasi al limite nonriuscivo a a soddisfarmi in nessun modo. rimasilì a cercare inutilmente di finire di masturbarmi per almeno mezz'ora, poisentii dei rumori in salotto e mio zio che parlava con qualcuno. siavvicinarono alla porta del bagno, di modo che potessi sentire bene e mio zioraccontò tutto quello che aveva visto e ci mise anche del suo. Raccontò dellevarie punizioni che mi aveva inflitto e della scena di poco prima, disse loroche aveva spiato dalla serratura e aveva visto che con due dita mi allargavo lafica mentre facevo su e giù con un dito nel culo e che si vedeva benissimodall'espressione che stavo godendo come una maialina. quando finì di raccontarela porta si aprì ed entrarono mio cugino, mia cugina e un vicino di casa,Antonio, grande amico di mio zio. mitrovarono lì, legata al cesso a gambe larghe e con la fica gocciolante diumori. -mmm..maguarda la nostra Sara che brutta porcellina che è diventata..- esordì Antonio-infatti...guardache passera, sembra sul punto di esplodere...ehi maialina, ma quanto ti seisbrodolata? non ti vergogni?-disse mio cuginomiacugina mi si avvicino e cominciò a slegarmi-vieniSara, adesso è tempo che subisca anche te un trattamento davvero severo. sarà educativo vedrai. anch'io prima mi masturbavo in bagno qualche volta. sonostata punita varie volte e adesso non mi permetto più di sditalinarmi. ho anchesmesso di strusciarmi sui braccioli delle poltrone. adesso se sento che nonriesco a resistere lo dico subito a papà e lui si occupa di dare alla miapassera il trattamento necessario. Anche se mentre vengo punita alla fine nonriesco a evitare di avere un orgasmo, il fatto di godere durante la punizionerende meno grave il mio peccato. Certo, è importante impegnarsi a aiutare chiti sta punendo, bisogna assolutamente cooperare facendo in modo di farsi piùmale possibile o di aumentare al massimo il valore delle umiliazioni che siimpongono. Vedrai che con il tempo imparerai e piacerà anche a te. adesso vienicon noi e fatti fare tutto quello che ti viene chiesto.-fuicondotta al piano d sotto, in cantina. avevano fatto spazio e per terra c'era unmaterasso, alcune bacinelle e una sedia. sudi essa era appoggiato un fascio di ortiche. Antoniomi venne di fronte e mi infilò una mano tra le gambe. inizio a toccarmilentamente.-seidavvero fradicia. adesso però bevi.mifece bere quasi un litro d'acqua continuando a toccarmi, sempre moltolentamente. guardò mia cugina e lei, senza dire niente, andò vicino alla sedia,si abbassò i pantaloni e le mutandine e si mise a sedere sulle ortiche. sisedette eppoi si accomodòper bene, facendosi pungere il culo, la fica e le cosce. fece una leggerasmorfia, ma non emise un gemito, si morse il labbro inferiore. sembrava quasiche le desse gusto. cominciò a muovere leggermente il bacino, in maniera quasiimpercettibile.-Guardatua cugina e impara- disse mio zio - Antonio che ti sta masturbando sa che si èeccitata e merita una punizione. basta uno sguardo e va subito a farsi pungerela fichetta. guarda come collabora muovendo il culetto.eraevidente che mia cugina collaborava. adesso aveva preso con le mani i gambidelle ortiche e muoveva il culo tirandole versodi se. stava cominciando anche a mugolare, si vedeva che cominciava proprio apiacerle.-basta.mettiti nell'angolo conn il culo in aria.miacugina si alzò e andò a inginocchiarsi in un angolo, mostradoci il culo e lafica un po' arrossati.-avantimaialina, adesso tocca a te- disse mio cugino e mi venne incontro.mitocco un po' il culo eppoi mi condusse alla sedia e mi spinse a sedermi.l'ortica cominciò subito a bucare. sarebbe stato senz'altrouna punizione molto severa in un'altra circostanza, ma in quel momento ero cosìeccitata che le punture mi provocaronosoltanto un immenso prurito, avevo voglia di grattarmi la passera, ma miocugino me lo impediva e mi costringeva emuovere il culo tenedomi per i fianchi-avantiporcellina, sentila bene, fatti pungere tutta. avanti fai la brava, spingi,collabora e fatti male da sola. avanti spingida sola. fatti tanto male troietta, spingi la fica contro le ortiche, sfregaquel clitoride voglioso con cui stavi godendo,spingi forte.lapassera mi prudeva da matti volevo toccarmi, volevo massaggiarla con vigore, mamio cugino i fece alzare. mi fece sdraiare sulmaterasso.-adessosta' qui a gambe aperte. non provare a toccarti. se senti bruciare puoi muovereun po' il culo, ma non troppo, mi raccomando.devi imparare a resistere.itre uomini mi osservavano mentre mi agitavo sul materasso. mio antoni si stavatirando una sega. la mia fica era in fiamme, iniziaia muovere ritmicamente il culo in su e in giù. spingevo i culo contro ilmaterasso sempre più forte, mi dava un po' disollievo, ma dovevo apparire una bella porca,a fare su e giù con il culetto inquel modo. loro se ne erano accorti e inizaronoa dirmi di smetere di fare così-losappiamo che stai cercando di godere, smetti subito piccola scrofa. smettimaialina, o ti faccio smettere io.miozio si sfilò la cintura dai pantaloni, ne prese l'apice e si chinò in mezzoalle mie gambe.conla cinturà iniziò a battermi la passera, un po' piano un po' forte, per farmismettere di godere.-avanti,su, fai la brava, tieni le gambe bene aperte mentre ti prendi le cinghiatesulla passerina. non ti muovere, sta' ferma,ecco, brava così, fatti cinghiare bene, fatti fare male...ecco, ferma adesso neprendi uno fortissimo, aspetta, ecco, adessoarriva, tieni le gambe bene aperte, aspetta..ecco, brava. ti ha fatto moltomale vero? bene bene, molto bene, è importanteche ti senta tanto male su questa fichettina sbrodolona, lo sai vero? brava,brava la mia maialina in calore. adessoricomincio a tirarti le cinghiate sulla fichetta ok? apri bene. guardala benela tua fichetta mentre viene battuta, guardalafissa e ricordati cos'è che merita quando si bagna così.questospettacolo stava facendo eccitare moltissimo mio cugino che si stavasmaeggiando il cazzo già da un po'-sipapi dai, battila forte questa scrofetta. più forte, dagliele più forte.dopoquel trattamento la mia passerina era devvero arrossata e mi bruciavatantissimo. mio zio iniziò a toccarmi, un po' mi massaggiavaun po' mi penetrava con un dito, lentamente per vedere quanto riuscivo agodere. mi toccò anche il clitoride, moltomolto lentamente, iniziai a mugolare e a bagnarmi di nuovo. ricevettiimmediatamente una buona dose di schiaffi sulla fica.-seiincorreggibile, ti ho battuta forte e a lungo con la cinghia, eppure bastamenartela un po' e te ricominci subito a sbrodolare.adesso dovrò schiaffeggiartela ancora un po', e dovrai prenderle tenendo lalingua fuori e mugolando come la cagnettache sei. poi riceverai questo nella fica.mimostrò una pallina poco più grande di una pallina da golf. era fatta di cartastagnola e era ruvidissima e piena di bitorsolie punte.-ecco,adesso te la metto nella fica. ti piace? senti come buca...vuoi masturbartianche adesso porcellina? avanti, muovi la fichetta,stringi forte che così la senti per bene, avanti scrofetta, fatti male da sola,facci vedere quanto sei brava... ti piaceeh? secondo me ti sta proprio piacendo. adesso sai che fai? ti metti acavalcioni del bracciolo di quella poltrona e ti cistrusci, così magari ci fai vedere quanto sei brava a godere con questa bellapallina nella fica, eh maialina?micondusse verso una vecchia poltrona che stava in un angolo, aveva entrambi ibraccioli ricoperti di un panno ruvidissimo, comela tela di un sacco. -avantistrusciati. tua cugina è stata scoperta due volte a mastrurbarsi in questomodo. proprio una sudiciona. vero che sei unasudiciona? miacugina annuì dal suo angolino.-eallora vieni anche te qua a fare vedere quanto siete sudicie e maiale. mettitia cavalcioni sullaltro bracciolo e sfregati quellafica vogliosa che ti ritrovi.miacugina si diresse verso la poltrona quando mio cugino la fermò.-papami scappa da pisciare. ho voglia di farla nel suo culino, posso?-certotesoro, falla tutta, riempile il culo di piscio.ilsuo cazzo scivolò velocemente nel buchetto di mia cugina, che si eraprontamente messa a quettro zampe. dopo un paio di minuti,durante i quali si divertì a rendere ancora più rossi il culo e la fica di miacuina a suon di sonori schiaffoni, cominciòa pisciare ordinadole di masturbarsi, che una scrofa come lei merita di goderegiusto se prende del piscio nel culo.dopoaver ricevuto il suo clistere mia cugina venne a sedersi accanto a me e iniziòa muoversi diligentemente sul bracciolo dellapoltrona.-certoche due cagnette in calore dovrebbero comportarsi come cagnette, non credete?avanti sara, fa' come tua cugina.siera messa a mugolare come avrebbe davvero fatto una cagnetta che vuole esseremontata. teneva la lingua molle tra le labbrae la muoveva avanti e indietro, sbavandosi anche un po' addosso..iniziaia imitarla, ma presto cominciai a sentire un irrefrenabile bisogno di fare pipìe lo dissi ai miei educatori.Antoniovenne verso di me e inizò a massaggiarmi la pancia. -adessovorresti fare la pipì? ma non ti vegogni qui davanti a tutti? no, non puoiproprio farla devi resistere. avanti resisti,non fare la pisciona, avanti..cosìdicendo mi pigiava ritmicamente sulla vescica, stavo quasi per impazzire.-aspetta,ferma pisciona. alzati e mettiti a testa in giù sulla poltrona, cosìm se nonresisti ti pisci addosso. e guardati lafica, a me sembra molto bagnata, non credi? anche la pallina dentro non ti èservita. adesso ti frusto un po' sul culo e sullafica e te li guardi fissi mentre li frusto. intanto spingi da sola sulla tuavescica e resisti. ma spingi forte capito?lefrustate mi facevano sobbalzare e la mia vescica mi torturava ogni secondo dipiù.duròa lungo e durante tutto il tempo dovetti spingere con la mano sulla pancia, unaspinta per ogni frustata.-brava,brava la mia pisciona, vedo che hai resistito, allora adesso puoi fare pipì.ecco, piscia su, fattela tutta addosso, pisciatiaddosso, dmostraci che sei una vera maialina e magari ti facciamo masturbareuna po' quella fica pisciona. avanti fallaora, fattela addosso.mipisciai addosso provando un sollievo infinito.-adessoperò ci fai schifo, non ti possiamo più toccare. è necessario che tu punisca dasola, capito? mettiti questi, poi mettitia quattro sampe e sculacciati per bene, che il tuo culo non è affatto rossocome dovrebbe essere.milanciò delle 4 mollette unite da una catenella e dovetti attaccarne due allegrandi labbra e due ai capezzoli, dopodichè mimisi a quattro zampe e iniziai a battermi sul culo con forza. per quanto misforzassi di picchiarmi il culo più forte possibilenon stava affatto diventando rosso. mio cugino non mancò di venirmi in aiuto.si posizionò dietro di me e cominciò asculacciarmi come si deve mentre con l'altra mano mi tirava le mollette sullafica. poi mi piazzò una carota molto grossa dentroil buco del culo, ordinandomi di non farla cadere e ricominciò a arrossarmi ilculetto. quandoebbe finito dovetti leccargli le mani con cui mi aveva sculacciato, mentreAntonio faceva fare sue e giù alla carota piantatanel mio culo, dandomi ogni tanto qualche schiaffo sulla fica, non appena siaccorgeva che cominciavo a godere troppo.dovetti leccare le mani anche a lui mentre mi spingevo la carota su per ilculo. era veramente grossa e faceva davveromale, ma la tenevo ben piantata dentro mentre pulivo le mani che mi avevanotoccato.miaccorsi che mia cugina nel frattempo svav seduta in terra a gambe aperte,accanto a lei suo fratello le stava massaggiando lafica con una spugnetta abrasiva, la muoveva molto lentamente, mentre lei siguardava la fica, anche se ogni tanto alzava losguardo per vedere quello che mi stavano facendo.aquesto punto eravamo entrambe eccitatissime e avevamo la fica davveroarrosstata e irritata, ultrasensibile, gonfia e bagnatafradicia. cimisero l'una di fronte a l'altra e ci dissero di toccarci a vicenda. ciinfilammo una mano tra le gambe e ci accarezzammo deicatamenteil clitoride. le nostre due passere erano davvero ultrasensibili e quelditalino ci procuò delle incredibili scarichedi piacere e nessuna delle due riuscì a evitare di mugolare come una troia. -questedue sono davvero scandalose. ce l'abbiamo messa tutta ma continuano a godere...avanti, mettetevi in terra e a gambe larghe.antonie mio zio tirarono fuori i loro cazzi.-tenetele fiche ferme e belle aperte che adesso ci pisciamo sopra.lapipì iniziò subito a bruciare tantissimo sulle nostre fichette arrossate.iniziammoa dimenarci ma ci ordinarono di stare immobili e prenderla tutta.unavolta che ebbero finito di pisciarci sopra ci consentirono di masturbarci, masenza massaggiarci la fica, dovevamo riuscirea venire prendendola schiaffi, altrimenti niente orgasmo. iniziai a darmi iprimi colpi sulla fica, mentre mia cuginafaceva la stessa cosa. dopo una ventina di schiaffi ci dovemmo invertire e iodovetti schiaffeggiare la sua fica, mentrelei si preoccupava di dare lo stesso trattamento alla mia. mia cugina iniziò apicchiarmi molto lentamente ma con severità ,colpiva la mia fica sapientemente, sapendo ogni volta quale punto andare arisvegliare, era stata evidentemente addestrataa questo trattamento, per sè e per gli altri. me la menò per almeno due minutiprima che avessi un orgasmo devastante.Coppia: [email protected]
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15 anni fa
IncantoLunare, 33/28
Ultima visita: 1 anno fa -
Lasciarsi andare
Eri un po' smarrita. Non sapevi bene se ti faceva piacere sentire quelle parole o se era il caso di indignarsi, di replicare, di fare qualcosa... eri li un po' confusa a subìre il dondolio ritmico del mio corpo sopra il tuo.
Avevo deciso di rompere il silenzio così, quel pomeriggio d'amore, quella sessione di sesso rubata all'autodisciplina dei tuoi esercizi di yoga. Conoscevo alcune delle tue idee, intuivo il mare delle tue paure... e nonostante ciò pensai che quello era il momento...
Non sapevi come fermare la moltitudine di pensieri, i ricordi, gli odori lontani nel tempo, i suoni diversi, le sensazioni nuove... tutto questo turbinio, quel cazzo grosso ed invadente che ti frugava in mezzo alle gambe. "No... no, ferma... mi fa male... fermati"
Ma questo, e nessun altro è il momento giusto per dirti che lo so! Io lo so che ti piaccio, il tuo corpo, i tuoi occhi, la tua bocca, tutto in te fino ad adesso me lo rivelava maliziosamente.... Tu mi vuoi, vuoi me, e vuoi che io ti prenda. Allora cosa devo ascoltare? La tua voce? Che non sa fermare il rumore dei tuoi pensieri? Il tuo corpo che ormai non ti risponde più? Devo arrendermi alle tue paure, alla tua incertezza? Cedere il passo all'interminabile imbarazzo che dopo scenderà fra noi, come guerrieri di una battaglia inconclusa, di un appuntamento mancato? no...
La tua voce che mi dice "fermati"...e io che ti dico "non ci penso nemmeno".... li per li non te l'aspetti, mi facevi più cavalleresco... Capisci che non decidi più tu, ti arrendi, molli il controllo.... non ne hai più bisogno!
In una frazione di secondo cogli il senso di sollievo che si prova a lasciarsi andare, senti volare tutti i pensieri fuori, uno per uno attraverso i capelli, senti le spalle nude avvolte dalle mie mani, le tette dure contro la mia maglietta... senti scendere ogni pudore ed il fiume bagnato che avvolge quel grosso cazzo dentro... sempre più dentro... dentro la figa e dentro la testa.... libera, libera di godere. Finalmente.
Mi fermo. Ti guardo. Fremi. Mi tolgo la maglietta. E ti porto in paradiso.
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15 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 7 ore fa -
Tiziana e sergio: prima uscita da sola
Tiziana e Sergio: prima uscita da sola
Arrivammo a casa che era quasi l’alba, dormimmo sino alle 11, poi andammo a pranzo dai genitori di Tiziana.
Mentre mangiavamo guardavo mia moglie….. aveva un’aria da brava ragazza…..indossava un paio di jeans ed una camicia di lino…..a pranzo c’erano anche sua zia Paola, sorella di mia suocera, ed il relativo marito Leo.
Questi possedeva un autosalone per la vendita d’auto soprattutto usate, era un tipo strano a volte molto loquace, a volte taciturno, era sempre elegante, quasi pelato di statura normale.
La moglie si lamentava che fosse spesso lontano di casa, lui si giustificava affermando di avere molti impegni di lavoro.
Finito il pranzo ci sedemmo in salotto, mentre guardavamo le partite di calcio in tv, notai che Leo sfiorò alcune volte il culo di Tiziana.
Mentre tornavamo a casa feci notare la cosa a mia moglie, la quale mi disse che Leo l’aveva seguita in bagno.
“ è entrato nel bagno con te?” le domandai.
“no, mi ha aspettata fuori” rispose lei.
“ e dopo?” chiesi.
“ mi è sembrato strano, mi ha detto di passare nell’autosalone perché voleva parlarmi” mi spiegò Tiziana.
“ non ti ha accennato di cosa voleva parlarti” chiesi ancora.
“no, però mi ha messo una mano sulla coscia” mi rispose mia moglie.
Arrivati a casa decidemmo di non uscire per riposarci, accesi il computer e navigai in internet.
Tiziana mi raggiunse poco dopo, finimmo in un sito francese di coppie libertine.
Commentammo le foto delle donne alle prese con vari uomini, ci soffermammo su una donna con due neri.
“ mi piacerebbe fotografarti mentre ti fai scopare” le dissi.
“ sei un porco, non ti basta quello che mi hai fatto fare questa notte…..” replicò lei.
“ mi sembravi contenta….. “ aggiunsi.
“ molto….” mormorò lei.
“ ti sei presa cinque cazzi, se una troia….” continuai.
C’eccitammo ci ritrovammo in camera sul letto, me lo succhiò, poi le andai sopra e la penetrai.
Mentre la scopavo le dissi: “ dimmi cosa sei”
“ una troia, la tua troia” mi rispose.
Per l’ennesima volta mi feci raccontare le sue avventure da ragazzina, rallentavo il ritmo della monta per fare durare più a lungo possibile la scopata.
La feci parlare anche della notte precedente, mi confessò che aveva goduto molto con i due marocchini.
L’aveva intrigata molto il fatto di rimanere sola in un posto isolato con i due….
Mi spiegò che era salita sulla loro auto con le gambe tremolanti….
I due erano stati molto decisi e duri con lei…..
“ il tuo masochismo esce sempre fuori” le dissi.
“ si, lo sai che mi piace” mi rispose.
Smisi di montarla, aprii l’armadio e presi una cintura.
“ come mi vuoi?” mi domandò Tiziana.
“ mettiti a 90 gradi” le ordinai.
La colpii due volte sulle natiche in modo lieve, il terzo colpo fu violento.
Tiziana gemette, impugnai la cintura in modo di colpirla dalla parte della fibbia….
Il colpo partì deciso.
“basta” urlò mia moglie.
Posai la cintura e ripresi a scoparla.
Ebbe subito un intenso orgasmo.
“ godevi mentre ti colpivo?” le domandai.
“ si. lo sai che mi piace” rispose.
“ sei una troia da marocchini” dissi.
Oramai Tiziana era al culmine della libidine: “ si, sono una puttana fammi fare tutto quello che vuoi” replicò.
“d’accordo cominceremo con le foto mentre ti scopano, poi le metto in internet” le mormorai in un orecchio.
“ si, fammi le foto con un negro” esclamò.
“ negri, marocchini tutti quelli che vuoi” le risposi.
“poi le mettiamo sul sito francese senza censurare il volto” aggiunsi.
“si come vuoi tu” replicò.
“ pensa se ti vede qualche tuo parente” le chiesi.
“ si, lasciali vedere quanto mi hai fatto diventare troia” mi rispose.
In quel momento mi tornò alla mente quello che era successo a casa dei suoi genitori.
Rivedevo la mano di suo zio Leo che le sfiorava il culo….
“ ti ha solo messo una mano sulle cosce tuo zio Leo?” le domandai.
“no, altre tre volte mi ha sfiorato il culo” mi rispose.
“ non ti andrebbe di eccitarlo di più?” le domandai.
“ perché?” mi rispose.
“ non so, ma mi sta venendo questa fantasia” replicai.
“ e cosa dovrei fare?” mi chiese.
“ vai da lui a sentire cosa vuole dirti, vestiti in modo provocante….” risposi.
“ e se mi tocca di nuovo?” mi domandò.
“ se ti va lascialo fare, altrimenti uno schiaffone…..” le risposi
La mia libidine era salita al massimo ed il fatto di saper che mia moglie andava da suo zio vestita in modo sexi mi provocò un intenso orgasmo.
Dopo cena guardammo la televisione, il sonno ci prese quasi subito, andammo a letto.
Mentre stavamo addormentandoci Tiziana mi chiese: “nulla in contrario se domani vado a trovare lo zietto?”.
“ no, anzi…” le risposi baciandola.
Il mattino dopo uscii presto per andare nello studio, alle nove mi telefonò Tiziana dicendomi che andava dallo zio Leo.
Ero curioso di sapere come si era vestita, ma ero insieme a due clienti e non glielo potei chiedere.
Attorno alle undici riuscii a liberarmi e la chiamai subito.
Mia moglie mi rispose dicendomi che era stata all’autosalone dello zio, ma l’aveva trovato chiuso.
Le chiesi dove fosse, mi spiegò che stava facendo un giro in centro al mercato.
Dopo mezzora mi richiamò e parlando a bassa voce mi disse: “ ciao tesoro mio, sono sempre al mercato, mi sono comprata due vestitini sfiziosi, vedrai come sono intriganti”.
“ stasera li provi” risposi.
“ dimenticavo di dirti che ho trovato un ammiratore” aggiunse.
“ e chi sarebbe?” le domandai.
“ uno che era fermo nella piazzetta in fondo alla via del mercato” mi spiegò.
“ sei troppo sexi….Attiri gli uomini come una calamita” replicai.
“vedessi come sono vestita…” mi disse.
“ come?” le domandai.
“ mini gonna di jeans e maglietta bianca” mi rispose.
“ raccontami ancora dell’ammiratore” le chiesi.
“cosa vuoi sapere porco….. scommetto che ti stai eccitando” mi rispose.
“ dai, raccontami” replicai.
“ stavo passando nella piazzetta, quando mi ha detto se andavo a prendere l’aperitivo con lui” mi rispose.
“ che tipo è?” le domandai.
“ sulla quarantina, alto e robusto”mi spiegò.
“ potevi accettare l’invito” le dissi.
“ dove vuoi arrivare?” mi domandò.
“semplice accettavi l’invito e lo stuzzicavi un poco” le risposi.
“ sei un maiale, potrebbe essere mio padre” replicò.
“ si tratta solo di un gioco…” le spiegai.
“ lo vedo ancora nella piazzetta se vuoi provo a ripassare davanti a lui” disse mia moglie.
“ certo che voglio, vai..” le risposi…..
Alle sedici Tiziana mi telefonò dicendomi: “ posso parlare liberamente?”.
“ certo, sono solo” risposi.
“ ho accettato l’invito del mio ammiratore” sussurrò mia moglie.
“ tutto bene?” le domandai.
“ si, molto bene, quando torni a casa ti racconto tutto” mi rispose.
Alle 20 arrivai a casa, Tiziana aveva già preparato la cena, mangiammo velocemente e andammo in salotto.
Tiziana mi raccontò che Pino, il suo ammiratore, come la vide ritornare in piazzetta le chiese: “ allora bellezza ce lo facciamo quest’aperitivo?”.
Lei gli rispose di si, entrarono in un bar si sedettero in un angolo.
Mentre bevevamo l’aperitivo Pino la riempì di domande.
Lei esaudì tutte le curiosità di quell’uomo.
Ad un tratto lui le chiese se volesse fare un giro in auto.
Tiziana rispose di si.
Pino guidò per alcuni chilometri, poi si fermò in una strada laterale dietro ad un camion.
Tirò il freno a mano e le misi le mani sulle cosce.
Lei provò a fermarlo, ma quando lui le mise la lingua in bocca cominciò ad eccitarsi e lo lasciò fare.
Pino la spogliò completamente, poi si abbassò i pantaloni, tirò fuori il cazzo e cominciò a scoparla.
Era molto resistente, la prese a lungo, poi venne dentro di lei.
Il racconto di Tiziana mi aveva eccitato, ero smanioso di conoscere altri particolari di quest’avventura e le domandai: “ ti ha fatto godere?”.
“ si, molto” rispose.
“ ha un bel cazzo” domandai ancora.
“ si, più grosso del tuo” mi rispose……
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15 anni fa
anepa2007,
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Ultima visita: 11 anni fa
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L\'infedele
L’infedele
Nella mia vita l’adulterio è stato il filo conduttore di quasi tutta la mia esperienza erotica. Ho conosciuto il sesso tardi rispetto a tante altre ragazze, perché mi sono divertita tantissimo ha prendere in giro tutti i maschi che mi facevano il filo. Verso i diciassette anni ho capito che il sesso doveva essere un piacevole modo per dominare i ragazzi, visto che per portarti a letto erano disposti a tutto. Mi fidanzai con un ragazzo veramente carino, simpatico e di buona famiglia, e con qualche soldo, il che non guasta. I primi mesi lui si limitava a baciarmi, e questo mi piaceva , era il primo che non allungava subito le mani in mezzo alle cosce, poi, l’anno dopo, scoprimmo insieme il piacere del pompino, io gli prendevo il cazzo in bocca, ci giocavo un poco e poi lui schizzava. Non che fosse molto dotato, e anche in fatto di resistenza non era certo un campione, ma a me andava bene così. Venne il momento che lui dovette partire a fare il soldato. Quindi decidemmo che io sarei rimasta vergine fino la suo ritorno tanto per dimostragli la mia fedeltà. Decisamente gli rimasi fedele, nessun maschio mi ha scopata durante il periodo che lui era militare, ma ogni tanto specie la domenica quando lui non tornava io mi prendevo la macchina di papà e mi facevo un giretto in città, e quasi sempre rimediavo un bel cazzo da succhiare. Loro volevano anche scoparmi, ma io mettevo dentro le mutandine un’assorbente, e simulavo di avere le mestruazioni, quindi alla fine un bel bocchino era sempre gradito. Avevo trovato un lavoro come commessa in un negozio di abbigliamento e la proprietaria era una donna alquanto libera, e disinibita, e grazie a lei scoprii i notevoli vantaggi della pillola, quindi quando il mio ragazzo finì il militare io ero pronta, mi faci sverginare senza troppi rimpianti. Non fu proprio una grande scopata, lui mi toccò e quando si rese conto che mi ero bagnata mi infilò dentro il cazzo senza troppi complimenti, poi dopo pochissimo mi riempì la fica di sborra. Anche se non ero molto convinta che scopare fosse tutto lì, mi dissi che per la giusta causa il sacrificio poteva essere fatto. Tre mesi dopo per il suo compleanno mi feci anche rompere il culo, stesso copione, con la sola differenza che fu un poco più doloroso, ma mi ripromisi di trovare un bel cazzo che mi avrebbe regalato un vero momento di sesso. Avevo già conosciuto i miei suoceri, lui un maschio splendido, alto, capelli neri occhi neri, e mani forti, che quando mi diede la mano la prima volta mi guardò dritto negli occhi io mi sentii sciogliere dentro, lei invece una vera sega di donna, sempre a lamentarsi di tutto e di tutti, e lui che mi guardava come per dire che non la sopportava più. Qualche tempo dopo un grave fatto cambiò la nostra vita. Una domenica in cui io ero stata invitata a pranzo a casa loro lui ci informò che in seguito a delle analisi fatte i medici gli avevano diagnosticato una gravissima malattia degenerativa, non gli restava molto da vivere, sei/otto mesi, forse un anno. Restammo tutti gelati, lui invece ci guardò, e disse di non stare lì a piangere, ma di organizzarci, mi chiese se volevo bene a suo figlio, e se fossi stata contenta di sposarlo, a lui sarebbe piaciuto prima di morire di venire alle nostre nozze. Ci mettemmo subito all’opera, organizzammo tutto in tempi brevi, e venne anche la sera che il mio futuro marito andò con tutti i suoi amici a festeggiare l’addio la celibato. Mancava una settimana alle nozze, e io non avevo nessuna intenzione di passare quella sera a casa, volevo anch’io una serata da ricordare. Indossai una mini, calze autoreggenti, immancabili per me, tacchi alti, una magliettina fina e presi la macchina e mi diressi verso una città grande abbastanza lontana da noi. Appena uscita dall’autostrada una pattuglia delle forze dell’ordine mi fece cenno di fermarmi, io accosto e il più vecchio dei due mi chiede i documenti. Io mi distendo verso il cassettino del cruscotto per prendere i documenti e lui ebbe una splendida visione del mio culetto, mi controllò tutto disse “ è stato un piacere fermare una bella ragazza come lei, e constatare che tutto è in regola, ora la mando via, sicuramente ci sarà un bel ragazzo che la starà aspettando per passare con lei una magnifica serata”. Io gli detti un’occhiata, uno era molto giovane, ma un bel ragazzo, l’altro più anziano non era affatto male, quindi risposi “ veramente non mi aspetta nessuno, il mio futuro marito questa sera stà festeggiando il suo addio al celibato, e io non volevo lasciare che questa serata passasse così”. Loro si dettero uno sguardo, il vecchio parlò sottovoce all’altro e mi disse “ se possiamo esserti utile non fare complimenti, tanto ora dobbiamo fare pausa e se vuoi”…… al mio cenno d’assenso loro mi hanno detto di seguirli, e poco dopo siamo entrati in un parcheggio quasi buio, e loro mi hanno fatto mettere la macchina in fondo, dietro un rimorchio di un camion, e sono scesi dalla loro macchina, si sono avvicinati e quattro mani hanno preso a toccarmi, io mi stavo già bagnando, in un attimo mi hanno sfilato le mutandine, poi mi hanno fatto distendere dietro al sedile della loro macchina, il più vecchio si è abbassato e ha cominciato a leccarmi la fica in un modo che io non avevo mai provato, mi leccava dal clito al culo seguendo il taglio della fica, morivo, e ho cominciato a gemere di piacere ….. oooohhohoohoo …….. umhmummumm …… non potevo certo parlare, l’altro aveva fatto il giro della vettura e aperto lo sportello dall’altro lato mi aveva infilato il cazzo in bocca. Il lavoro di lingua ha avuto l’effetto desiderato, e all’improvviso gli ho sborrato in bocca gridando …… venngguuuuummummm ….. lui ha quel punto si è tirato su emi ha piantato il cazzo dentro, mi sono sentita aprire da un palo grande, lungo, che mi dilatava le pareti della fica con meravigliosa potenza, me lo ha spinto tutto dentro, e quando ha raggiunto il fondo sono venuta di nuovo …… iisuuusuuuii … ho gridato con il cazzo in bocca, e lui che mi scopava a commentato … “a che bella fica stretta, non è certo una delle solite puttane, questa l’ha usata poco, dai che la facciamo morire di piacere” … e giù a pomparmi con forza. Io ero caduta preda di una strana frenesia, volevo che mi scopassero con forza, e loro non si fecero pregare, tanto che poco dopo quando io credevo che il vecchio sarebbe venuto lui mi ha tirato su le gambe, e così mi poteva infilare di più il cazzo dentro. L’altro allora gli ha chiesto di fargli posto, così è passato dall’altro lato della macchina mi ha rigirato, mi ha leccato il culo con estrema bravura e poi mi ha infilato il cazzo dietro, …….. siiiii … ha proprio i buchi stretti, senti questo culo, è quasi vergine ….. , io stavo godendo, non sentivo nessun dolore, e mi apprestavo a sborrare di nuovo …. Siiiiiii … vengooooo …… e subito dopo mi sono ritrovata il secondo cazzo in bocca. Mi hanno pompata moltissimo, scambiandosi spesso il posto, poi quando io non ce la facevo più li ho pregati di venire, … “siiiii … daiiiiiii …. Sborrateeeee … non ce la facciooooo ……. Piùùùùùùù “….. ero sconvolta, io ero abituata alle scopate del mio futuro marito, quindici minuti e via, mentre questi mi limavano culo e fica da non so quanto tempo. Loro mi hanno fatto mettere fuori della macchina, accovacciata giù e poi mi hanno invitato a succhiare i loro meravigliosi cazzi, cosa che ho fatto con estremo piacere…. daiiiiii … bella bocchinara … daiiiii succhia che ti riempiamo la bocca , infatti lì a poco prima il giovane, mi ha infilato di forza tutto il palo in bocca sborrando lunghi fiotti di nettare dolcissimo, …. Beviiiiiiiiiiiiiiiiiii …. E io giù ha ingoiare, poi l’altro mi ha messo la cappella sulle labbra e mi ha inondato bocca, viso, capelli di caldissima sborra …… ecccomiiiiiiii … tienniiiiii ……. Sborroooooo …. Sono rimasta un momento sfinita appoggiata alla vettura, poi mi hanno dato dei fazzolettini per pulirmi, li ho salutati, ho ripreso la mia vettura, e me ne sono tornata a casa soddisfatta. La domenica dopo ci siamo sposati, la sera mio marito era talmente sbronzo che siamo partiti la mattina dopo, inutile dire che quella notte noi abbiamo solo dormito, ma a me non ha importato molto, tanto per come mi scopava lui se ne poteva fare a meno. La sera siamo arrivati a Venezia, avevamo prenotato un piccolo albergo vicino al centro, ci siamo sistemati e siamo usciti a cena. Prima abbiamo girato un poco, poi avevamo fame ci siamo fermati in un ristorante non molto vicino all’albergo. Appena seduti il cameriere ha preso le nostre ordinazioni e ci ha portato del vino, lui ha guardato la bottiglia e ha commentato che in un posto dove c’era solo acqua il vino non doveva essere molto buono, e detto questo ne ha versato circa mezzo bicchiere e lo ha bevuto tutto d’un fiato così a stomaco vuoto, ora io lo so che mio marito non regge bene il vino, così per non litigare me ne sono andata la bagno, quando sono tornata lui ne aveva bevuto quasi mezza bottiglia. Durante la cena ha scolato tutta la bottiglia con la conseguenza che si è ubriacato. Io ero nera, mi dava fastidio il fatto che oltre a essere lui sbronzo mi toccava riportarlo all’albergo. Fra una cazzata e l’altra, e il rischio di finire dentro un canale sono riuscita verso mezzanotte a trovare l’albergo, il portiere di notte, un bell’uomo sulla quarantina , quando mi ha visto entrare ha subito capito tutto “ aspetti che le do una mano, tanto voi eravate gli ultimi che dovevano rientrare,” e detto questo ha chiuso il portoncino e ha chiamato l’ascensore , insieme siamo saliti la secondo piano, aperta la nostra camera mi ha aiutato a metterlo sul letto, e subito dopo mio marito si è addormentato. “ siete in viaggio di nozze?” mi ha chiesto, io ho fatto di si col capo, “ e lui si ubriaca con una bella moglie come te, io me la sarei scopata tutta la notte”, io lo guardo egli chiedo “ ma lo faresti davvero?”, lui non mi risponde, mi prende per mano e usciti dalla nostra camera mi infila dentro la porta di quella davanti a noi, mi avvicino al letto e sia io che lui ci siamo spogliati in un baleno. Mi fa distendere sul letto, e messa a 69 mi tira su di lui, sento subito la sua lingua infilarsi fra le pieghe della fica, mentre io mi trovo davanti un bel cazzone lungo, e grande che comincio a succhiare sentendolo crescere ancora di più. Lui mi lecca divinamente, mi passa la sua lingua dal clito la buco del culo. Mi sconvolge, ho voglia e subito gli scarico in bocca il primo di una lunga serie di orgasmi. Non contento lo sento succhiare i miei abbondanti succhi che la fica secerne, mi succhia e io godo di nuovo, poi mi stacco, “scopami, ti voglio”,e lui non si fa pregare, mi mette un cuscino sotto la schiena e si posizione fra le mie cosce, sento la punta del glande appoggiarsi fra le labbra, mi apro, lo voglio, ma lui indugia. Io sto morendo, porto le gambe in alto sopra la sua schiena, e mi aggrappo a lui cercando di infilarmi dentro quel palo. Lui incomincia a entrare dentro di me con una lentezza esasperante, ma contemporaneamente sento il cazzo scorrere lungo le pareti della fica che si dilata e dato che lo fa piano sembra non finire mai tanto mi sembra lungo. Lui mi ha appena finito di piantare dentro il cazzo che io gia vengo,sento tendersi ogni muscolo del mio corpo …… siiiiiiiiiiiii ….. godddddooo …… lui mi lascia il tempo di gustarmi l’orgasmo e subito dopo incomincia a pomparmi , lo fa con un ritmo giusto, non troppo veloce, neanche piano, ma soprattutto continuo, mi manda via di testa, mi sconvolge perdo il conto di quante volte vengo,e ad un tratto lo sento aumentare poco dopo mi inonda la fica con caldi getti di sborra, io lo sfilo da dentro, mi rigiro e mi prendo sia in viso che in bocca le ultime due sborrate, mi infilo il cazzo in bocca, e comincio a succhiarlo come un’ossessa. Lui mi mette due dita nella fica da cui fuori esce la sua sborra, e porta del liquido verso il buchetto posteriore, “ sei aperta qui?”, io gli faccio un cenno col capo di si, lui insiste nel lubrificarlo, io mi rendo conto che fra poco avrò quel meraviglioso palo dentro il culo e mi bagno ancora di più. Mi rigira, si posiziona dietro di me, siamo distesi di lato, lui insinua la cappella dentro il buco che si dilata subito, mi lascia qualche secondo che a me sembrano eterni, mi spingo indietro, lo voglio, e lui spinge tutto il cazzo dentro. Con la mano mi tocca davanti, resta fermo per un poco poi si scatena, mi pompa con forza, godo senza ritegno … siiiiiiiiiiiiii ……. daiiiiiiiiiiiiiii ……. sei ..meravigliosooooo …… vengono ….. lui mi incula meravigliosamente, limando il buchetto con forza, io mi abbandono al piacere, poi dopo l’ennesimo orgasmo lo prego di venire, lo voglio sentire dentro …. lui aumenta e schizza … siiiiii ….. daiiiii …. vieniiiii … eccomiiiii … ti sborro in culooooooo ……. Restiamo per un poco abbracciati, “ credo che tu sia una femmina stupenda, e sei nata per il sesso, godi ogni volta che se ne presenta l’occasione, sei bravissima”, io prendo quelle parole come una medaglia, mi alzo prendo i mie vestiti e nuda rientro in camera mia, mi faccio una doccia e vado a letto. Al mattino mi sveglia mio marito, lo sento mettere le mani fra le mie gambe, vuole scopare, io lo accolgo dentro di me, lui si scatena velocemente senza rendersi neanche conto che sono più aperta, e quasi subito viene, mi copre di baci, io lo lascio fare , lo assecondo. Usciamo in giro per la città, e verso sera quando decidiamo di tornare verso l’albergo ci fermiamo in un bar , io devo andare in bagno. Lo lascio la bancone che ordina due aperitivi, e quando torno parla con due ragazzi di vini del luogo, loro, che lui mi presenta, sono Nicola e Franco due pugliesi che sono a Venezia per un corso di non so cosa. Mentre si parla Nicola mi scruta, e io mi sento spogliare da due occhi molto furbi, e tra un brindisi e l’altro ci invitano a casa loro che si trova li vicino per mangiare, e continuare a parlare di vini, visto che loro asseriscono che i migliori vini del mondo sono i loro. Così ci incamminiamo verso casa, rendendomi conto che quei due hanno in mente qualche cosa. Giunti al loro appartamento aprono una bottiglia di vino, rosso, fortissimo, e io fingendo di bere lo verso dentro il lavandino della cucina, mente mio marito lo beve d’un fiato. Ho capito subito che vogliono ubriacarlo, mi stanno simpatici, e mi piacciono quindi gli do una mano alla realizzazione del piano. Dopo alcuni brindisi lui è completamente partito, si è quasi addormentato appoggiato al tavolo, li guardo, loro mi dicono che hanno una cameretta dove accompagnarlo a dormire, cosa che facciamo insieme. Appena chiusa la porta della cameretta io mi avvicino a loro, i loro bozzi denotano che già sono eccitati, e io non sono da meno. Mi inginocchio davanti a loro che aprono i pantaloni tirando fuori due cazzi veramente belli, lunghi , grossi, io me li metto in bocca alternandoli, e poi ci mettiamo tutti nudi sul grande letto matrimoniale che c’è lì. Mi leccano, succhiano, toccano e poi mi infilano i meravigliosi cazzi dappertutto, io godo come una vacca, mi lascio scopare con forza e sborro anche l’anima. Dopo un bel po di tempo mi ritengo soddisfatta, e li prego di accompagnarmi all’albergo insieme a mio marito. Mi aiutano a riportarlo all’albergo. E quando stò per entrare mi chiedono di rivederci la sera dopo. Alcuni amici loro danno una festa “ speciale”, ma se fosse possibile senza il mio lui, “magari lo portiamo a casa nostra e lo facciamo bere di nuovo”. Io ci penso un momento e rispondo che ho un’altra idea, se va tutto come credo ci vediamo in un bar vicino all’albergo verso le 20,30. Entro nell’albergo, e il portiere di notte , lo stesso della sera prima mi sorride, capisce tutto, e mi aiuta con l’ascensore, poi mi augura buona notte. Io lo metto a letto, mi faccio una doccia e mi metto a dormire . l’indomani lui si sveglia, mi vuole scopare, in mi giro e gli offro il culo, lui ne gode di più e contento mi infila il cazzo dentro pochi minuti dopo è tutto finito. Passiamo tutto il giorno in giro per le isole a pranzo io gli proibisco di toccare un solo goccio di vino. Quando decidiamo di tornare verso l’albergo io facendo finta di sbagliare strada passo davanti ad un negozio che avevo visto il giorno prima , un’enoteca e in vetrina vedo una bottiglia di grappa dal nome insolito “GRAPPA BOCCHINO”. Lo faccio notare a lui, e sapendo quanto gli piace la grappa , per essere stato in Friuli durante il militare, lo invito a comperare una bottiglia, così tanto per ridere del nome. Lui ne compera tre, e tornati in albergo io gli dico che non mi sembra il caso di regalarla, tanto sarà uno schifo, la venderanno solo per il doppio senso del nome. Lui ne apre una bottiglia, me ne versa un poco a me, e per lui mezzo bicchiere, lo beve d’un fiato io faccio per assaggiarla, “ ma fa schifo, come ti dicevo io” , e lui mi risponde che non ci capisco nulla, e se ne versa un nuovo mezzo bicchiere. So benissimo che lui non la regge la grappa, peggio del vino, e io ci conto su questo. Mi spoglio per fare una doccia, lui si siede sulla poltrona e continua sorseggiare il liquore, io vado in bagno. Lascio la porta semi aperta e vedo che ne beve ancora, mi faccio la doccia velocemente e quando esco lui è già partito. A fatica riesco a metterlo a letto, non prima di avergli fatto bere ancora un goccio fingendo di essere ubriaca come lui, poi mi metto una mini, le mie inseparabili autoreggenti, tacchi alti, una camicia e una giacca che arriva appena a coprire il culo, niente intimo, tanto da quello che ho capito non mi serve, e vado al bar a trovare i miei amici. Loro nel vedermi sola mi fanno i complimenti, ci incamminiamo e poco dopo entriamo in un vecchio palazzo, saliti al terzo piano una donna dai lunghi capelli biondi ci apre, è bellissima, alta circa 1,90 porterà una terza di seno un culo a mandolino che sormonta due cosce da cui si vedono le calze come le mie. Entriamo dentro un grande salone, dove seduta su uno dei innumerevoli divani c’è una donna , forse un poco più grande di noi da capelli rosso fuoco molto belli, entrambe sembrano due modelle. Insieme a loro ci sono una decina di uomini di tutte le età, e con quelli che ho portato io sono dodici, Nicola mi si avvicina dietro, sento il suo cazzo premere contro il culo, mi bacia sul collo, e mi dice “ come vedi la “festa” siete voi, cioè noi la facciamo a voi, niente violenza, e quando ne hai abbastanza devi solo dire stop, allora ci stai?” io mi giro, ho gli occhi di tutti addosso in silenzio, lo bacio e dico “ posso almeno spogliarmi?” un grido di esultanza rompe il silenzio, e subito un numero imprecisato di mani mi toccano, bocche che mi baciano dappertutto e poi cazzi, tanti che mi riempono ogni buco, facendomi godere tantissimo, sembrano infaticabili, appena uno lascia libero un buco subito un altro lo sostituisce sborrandomi dentro. Ho provato cose che non mi erano neanche passate per la mente, come due cazzi contemporaneamente dentro la fica , una cosa da svenire di piacere, o di essere leccata da una donna, dolcissimo, ma quando e ne hanno messi due al culo ho avuto paura e ho detto no, e nessuno a trovato nulla da ridire. Non mi ricordo quante volte ho goduto, tantissime, mai fatta una scorpacciata di cazzi così, forse ho pareggiato i conti con la mia gioventù, poi dopo l’ennesima sborrata in bocca mi sono girata e ho visto i miei due amici seduti su di un divano, nudi, sfiniti, con i loro cazzi mosci, mi sono seduta fra loro, e ho detto “ sono le due, io ne avrei abbastanza, mi riaccompagnate all’albergo, non credo di ricordare la strada”, loro mi hanno sorriso e ci siamo rivestiti, colavo dappertutto, poi ho salutato la rossa che era alle prese con due cazzi in culo, e la bionda che ancora se ne scopava uno da dietro e siamo usciti. Mi hanno accompagnato fino all’albergo, io non mi reggevo in piedi, ero sfinita e quando sono entrata il portiere, quello della sera prima, mi ha sorriso, ha capito tutto, e mi ha aperto l’ascensore, “ notte piacevole?”, io l’ho guardato “ indimenticabile”, gli ho risposto e sono salita in camera mia. Mi sono fatta una doccia per togliermi le tracce di sborra da dosso, poi prima di mettermi a letto ho versato metà della bottiglia di grappa, come se l’avessimo bevuta entrambi, me ne sono messa alcune gocce addosso, come se fossi stata ubriaca pure io,e mi sono messa a letto. Al mattino lui mi ha svegliata, voleva scopare, ma io non ne avevo nessuna intenzione, “ accidenti a te e a quel dannato liquore, mi hai fatto ubriacare, ho dannatissimo mal di testa”, poi visto che lui insisteva mi sono messa il suo cazzo in bocca e segandolo, e succhiandolo velocemente l’ho fatto sborrare, tanto una più o meno non faceva nessuna differenza. Siamo partiti, per andare a trovare un suo cugino a Milano, e sia lui che sua moglie erano le persone più apatiche di questo mondo, l’unica ragione di vita erano i soldi, per loro tutto era troppo caro, costava troppo e pensavano solo al lavoro. Siamo rimasti solo due giorni, poi siamo andati a trovare un suo amico che aveva fatto il militare con lui che abitava in un paesino vicino La Spezia. Quando siamo arrivati e abbiamo fatto le presentazioni quello che mi ha colpito di più è stato il padre del suo amico, non molto alto, ma asciutto, duro, con le mano forti, rugose, piene di calli, con un’aria da vecchio lupo di mare, sulla quarantina, mi ha dato uno sguardo con i suoi occhi di un blù come il mare che mi sono sentita bagnare la fica, in fondo erano tre giorni che non scopavo e già ne sentivo il desiderio. Nel pomeriggio mio marito mi ha fatto capire che la sera sarebbero andati a trovare in un paese li vicino un altro ex commilitone loro amico, e che la cosa era come dire …… fra uomini. Io mi ero rassegnata a passare una serata in casa se il vecchio lupo di mare saputo della decisione del figlio di uscire con l’amico ha detto che dato che c’era la luna piena era una notte perfetta per mettere giù il palamito, ma che se lui non c’era da solo non era possibile. Io lo guardo e chiedo se posso essere utile, visto che “loro “ vogliono uscire da soli, lui mi sorride e mi dice che non ci vuole nessuna maestria, e pure il figlio guardando mio marito gli dice,” dai lasciala andare, lui è bravissimo, puoi stare tranquillo che domani mattina te la riporta tutta intera”. Al calare del sole lui mi dice di prendere un paniere con dentro la nostra cena, e saliti sulla sua barca, un gozzo perfettamente attrezzato ci apprestiamo ad uscire da porto. La notte scende velocemente, lui entra nella stretta gabina e mi istruisce sul da farsi, “ vedi questa è la bussola, e questo serve per il motore. Quando te lo dirò dovrai tenere questa rotta e questa velocità al resto penso io”. Raggiungiamo il mare aperto. Solo un piccolo faro che illumina la coperta dove lui sta armeggiando dentro un grosso cesto pieno di ami, e i due faretti uno rosso e l’alto bianco illuminano la notte, poi lui osserva la costa in lontananza e decide che siamo sul posto giusto. Mette in mare una piccola boa bianca e mi fa partire , il motore la minimo, e la rotta sono le uniche cose che devo fare io, lui invece con una maestria unica estrae uno alla volto dalla cesta gli ami, gli mette delle sardine come esca e li manda in mare. Dopo circa un’ora ha messo in mare, legati ad un lunghissimo filo, circa 4000 ami, mette un’altra boa, questa con una piccola luce florescente. Riprende il timone e porta la barca poco lontano, getta l’ancora e dal boccaporto tira fuori una coperta, e ci sediamo , apre il cestino e prende del formaggio, pane, vino, e un salame dalle starne venature, sembra un nodoso cazzo. Mi porge del formaggio, e del vino che rifiuto, “ dai bevi che non ti voglio mica ubriacare, tanto dopo mangiato ti scopo e ti voglio ben sobria, e dimmi il salame ti piace a fette o intero?”. Io lo guardo ridendo, “ dipende se lo prendo per bocca a fette, ma diversamente anche intero, dipende anche dal salame, e poi chi ti dice che io mi lascerò scopare da te”. Lui mangia con calma, mi guarda, “ ascolta ragazza mia, io di donne ne ho conosciute tante, e so riconoscere subito una che ha voglia di cazzo, e tu sei una di quelle, mangia che dopo ti faccio divertire, che mi sembra tu ne abbia bisogno, non credo che tuo marito ti soddisfi molto, non mi sembra il tipo”.poco dopo lui si avvicina a me, io mi sono gia bagnata, lui mi sfila la maglia, e i miei piccoli seni sono subito preda della sua bocca, mi succhia i capezzoli, li stringe fra i denti e poi mi sfila i pantaloni mutandine insieme. Mi adagia sul boccaporto , sono giusta alla sua altezza, infatti si abbassa e mi infila la lingua fra le cosce. Sentire quella ruvida lingua insinuarsi fra le labbra alla ricerca del clito che immediatamente aspira con forza mi sconvolge ….. siiiiiiiiiiiiii ……… siiiiiiiiiiiiiiiiiiieeeee iiiii …. stupendoooo ………. daiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii ….. vengoooooo!!!!!!! …… resto stupita della velocità con cui mi ha fatto venire, ho lui è bravissimo, o io ero di nuovo piena di desiderio, forse tutte e due le cose. Resto sconvolta dal piacere che sento un cazzo appoggiarsi al taglio della fica, lo afferro, mi sposto e lo prendo in bocca, voglio almeno riuscire a sentirlo in bocca. È un cazzo particolare, non è molto grosso, ma abbastanza lungo, ma la cosa che colpisce è la cappella, grande, come un fungo, più del diametro del cazzo, me la metto dentro la mia capiente bocca e gli faccio un lavoretto coi fiocchi ….. mmhmmmummumm …. Sei proprio brava, lecca, e succhia che poi ti scopo ….. io non resisto al desiderio di sentirlo dentro …. Daii, prendimi, dai, che non resisto … ti voglioooooo ….. lui si mette in ginocchio, il cazzo è perfettamente alla giusta altezza della fica, mi mette le gambe dietro la sua schiena e mi infila dentro il “porcino”. Lo sento scivolare dentro con calma, io mi tendo come la corda di un violino, e quando raggiunge il fondo esplodo subito …… oooooooohhhhhhuuu …… siiiiiiiiiiiiiii … vengoooooo …. Daiiiiiiii ….. lui incomincia un’infernale va e vieni con un ritmo decisamente forte, mi scuote ad ogni affondo, sembra quasi volerlo fare uscire dalla bocca tanto me lo affonda dentro, sono sconvolta e godo senza nessun freno, urlo …. diiiiiiiii ….. siiiiiiiiiiiiii …. Più forteeeeeeeeee …. Vengoooooo … VENGOOOOOO!!!!!!!!! ….. dai schizzami dentroooooo … lui mi asseconda e poco dopo mi regala l’agoniata semenza …. Tienniiiii sborroooo!!!!!!! …. Getti caldissimi dissetano la mia infuocata fica. Rimane un poco dentro di me, poi io lo faccio mettere di lato a me e mi metto il suo cazzo in bocca, lo succhio, sento il profumo del mio piacere e del suo mischiarsi dentro la mia bocca, mi impegno e lui gradisce, “dai magnifica bocchinara, dai che se lo fai tornare duro ti sfondo anche il culo”, io a quelle parole mi scateno come non mai, lo voglio!!!. Basta poco e lui si ritrova di nuovo con il palo pronto, mi mette alla pecorina e si posiziona dietro di me, spennella il glande alcune volte sulla fica da cui esce della sborra e poi mi infila il culo ….aaaaaaaaaaaahhhhhhhhiiiii … pianooooo … fingo di provare dolore, ma lui mi infila ancora con più forza, “zitta vacca che il tuo culo è talmente aperto che ci passerebbe un sottomartino, e questa non è certo opera di tuo marito,” e continua a pomparmi con forza è bellissimo, io assecondo i suoi movimenti e questo eccita di più, raggiungo il primo di una bellissima serie di sborrate, in virtù anche del fatto che lui si è abbassato e mi ha infilato due dita dentro la fica …. siiiiiiiiiii …. daiiiiiii porcoooooo …. daiiii vengoooooo … schizzo sborra da tutti i buchi e ne sono immensamente felice. Lui resiste tantissimo, e alla fine lo imploro di sborrare dentro, daiiiiii …. viennniiiiii …. Ti pregoooooo …. E va bene, sborro, ma una parte te la devi bere , e detto questo lo sento schizzare in culo, poi mi fa girare velocemente e schizza due getti in faccia, fra il naso e la bocca ….. bevi troiaaaaa!!!!!! E leccaaa …. Io come un’indemoniata non mi perdo nemmeno una goccia del succo. Restiamo un poco seduti sfiniti, lo guardo, “ sei stato fantastico,” gli dico, “ti ringrazio, ma sono invecchiato, una volta ti avrei scopato fino all’alba”, dai facciamo il bagno, e ci tuffiamo, l’acqua e calda, nonostante siamo settembre si sta benissimo, lui mi strige a se, mi succhia i seni, mi accarezza, io lo tocco, vorrei che questo momento non finisse mai.” Sei una femmina da letto, sei fatta per il sesso, lo fai con passione, ti piace e questa è la tua caratteristica migliore, fregatene di tuo marito, secondo me nemmeno si è reso conto di che “ bomba” ha per le mani, divertiti sempre”. Risaliamo in barca, lui mi aiuta rivestirmi e recuperiamo la lenza, alla fine abbiamo pescato tantissimi pesci, e scelti quelli che lui vuole cucinare per noi gli altri al mattino quando torniamo li da ad un suo amico grossista che li vende per lui, “ notte magica”, commenta il tipo,” certo, ho imbarcato un sirena, come potevo non prendere tanti pesci”. L’altro mi da un’occhiata che sembra volermi spogliare non ce ne torniamo a casa. I due giorni successivi usciamo con tutti gli amici di mio marito, poi decidiamo di tornare, a casa ci aspetta un triste compito, io dovrò assistere mio suocero e la cosa non mi rende felice. Tornati a casa incomincio il mio nuovo compito, mio marito e mia suocera vanno al lavoro al mattino e tornano la sera, quindi , per tutto il primo mese è un continuo entrare ed uscire dall’ospedale, lui è sempre forte, tanto che le prime cose che mi ha detto sono state “ senti io voglio che tu sia allegra, non voglio musi o pianti, quelli se vorrai li farai dopo, io voglio vivere i giorni che mi restano in maniera felice.” Ovviamente questo mio comportamento non piace alla suocera, e verso la fine del mese una sera io e mio marito litighiamo per questo. Io sono nervosa, è un mese che non scopo, ad eccezione di velocissime sveltine di mio marito, e la mattina dopo il litigio mentre sono in cucina in pigiama preparare la colazione mio suocero si avvicina, “ che hai?”, io rispondo nulla, ma lui mi fa girare, il mio viso guarda in basso, lui mi mette una mano sotto il mento e mi alza il viso, il mio sguardo incontra il suo, “ la vostra camera e la mia è divisa da un sottile muro, e ieri sera ti ho sentito litigare, per cosa?, “ io cerco una scusa, ma lui insiste “ io voglio sapere per cosa litigavate, per me?, o per altro?, forse mio figlio non ti rende felice, e poi dato che sono malato di notte non dormo, e non mi è sembrato di sentire i classici rumori che una coppia appena sposata dovrebbe fare, forse ti trascura a letto?” io lo guardo, “ veramente non è proprio che mi trascura, è …. che … insomma , lui finisce subito e io …. non “, lui mi guarda, capisce tutto, mi prende per mano, mi porta dentro la sua camera, mi avvicina al letto, mi stringe a se, mi bacia, sento la sua lingua entrare prepotentemente dentro la mia bocca, cercare la mia lingua e succhiarla, contemporaneamente le sue mani mi sfilano il sopra del pigiama, poi mi fa sedere sul letto, si abbassa e anche i pantaloni e le mutandine finiscono ai miei piedi, sono nuda, la fica è umida, e lo voglio!!! Si toglie il sopra del suo pigiama, il suo petto forte e leggermente peloso mi eccitano ancora di più, lui infila la testa fra le gambe e sento la sua lingua aprire le labbra della mia fica, mi sbrodolo subito nella sua bocca. È fantastico il modo come mi lecca, lo fa facendo girare un poco la lingua e contemporaneamente mi schiaccia il clito, godoooo!!!!!! Improvviso urlo il mio piacere, sono piena di desiderio, lo invito a distendersi sul letto, e poi mi posiziono su di lui a 69, il suo cazzo è quanto di meglio si può desiderare, direi che assomiglia d una grossa pannocchia di mais, grosso di circonferenza alla base, è più stretto al glande che mi infilo dentro la gola, lo succhio con passione, e lui mi ricambia facendomi venire di nuovo, lo voglio!!!!. Mi stacco, lo invito a scoparmi, lui sale su di me, sento il suo corpo massiccio schiacciarmi sul letto, poi avvicina la cappella alla fica, e in un solo colpo mi infila tutto il cazzo dentro. Resto a bocca aperta … oooooooooooohhhhhhhh ….. un lungo gemito accompagna il mio primo orgasmo, lui mi resta dentro per un poco, poi mi incomincia a pomparmi con colpi fortissimi, mi scuote tutta, io godo, lo guardo, e ……. vengooooo ……. Godooooo …… siiiiii … daiiiii sei un toro meraviglioso, daiiiiiiiii , e lui si scatena, mi demolisce con affondi devastanti, tanto che alla fine mi ritrovo in cima la letto, ma ho goduto tantissimo. Poi si ferma, ansima, lo vedo sudare, mi ricordo che è malato, lo faccio distendere e lui continua a scoparmi di lato, sempre con forza. Io lo incito, daiiiiiii … vieni, fammi sentire la tua sborra dentro, e subito dopo lo sento schizzare, mi stacco e mi abbasso, in tempo per gustare la sua semenza dentro la mia bocca, la succhio con passione, lo bevo letteralmente, e lui commenta … “accidenti ragazza che gran bocchinara che sei, mi piaci daiiii … cosiiiiii” io lo faccio godere continuando a leccarlo fino a che non diventa moscio. Da quel giorno appena loro escono per andare al lavoro io mi infilo dentro il suo letto, e lui dentro di me, mi rendo conto che giorno dopo giorno la sua forza diminuisce, la malattia sta per avere il sopravvento, ma lui un giorno mi dice di vestirmi sexy, andiamo a trovare un mio amico. Raggiungiamo la grande città, ed entriamo in un palazzo del “ potere”, lui si fa annunciare da una segretaria d un certo presidente, che lo riceve come se fosse un fratello, e dopo i convenevoli e date le informazioni sulla sua salute , l’uomo gli chiede se sono io quella che deve sistemare. Allora prende da un cassetto un pacco di fogli, “ li compili , si metta laggiù,” e mentre io scrivo loro parlano a bassa voce, vedo l’altro scrutarmi più volte, è un bell’uomo sulla cinquantina, ma ben portati. Dopo si salutano, mio suocero mi dice che quando lui sarà morto questo suo amico mi troverà un buon posto, “non voglio che resti a casa, tu sei fatta per vivere, moriresti”. Passano altri mesi, e un mattino lui non si risveglia, dopo tutto il casino del funerale e altro io seguendo le istruzioni ricevute vado a trovare il tipo che mi trova veramente un buon lavoro, l’unica cosa dice lui è che devo venire in città, ma la cosa non mi spaventa per nulla, e quando ho ottenuto il posto apro una busta che mi ha lasciato mio suocero, ci sono due lettere, una indirizzata a me, e l’altro al suo amico. Lui i dice che data l’amicizia che li lega lui mi troverà un bel lavoro, ma dovrò decidere io se per ringraziarlo vorrò andarci a letto, lui non me lo chiederà, ma sarò solo io a decidere, e come ultimo consiglio, mio suocero mi dice di farlo. Chiamo la persona in questione, gli do la lettera, lui la legge e mi chiede cosa voglio fare, io gli dico di trovare un buon posto, lui mi richiama il giorno dopo, ci incontriamo e mi porta in una casa in riva al lago, mi scopa divinamente, ne avevo bisogno, mi pompa fica , culo e bocca fino a finirmi, lo devo implorare per farlo finire tanto è virile, alla fine mi ringrazia, mi dice che non mi cercherà più , ma se dovessi avere bisogno di lui non mi devo fare scrupoli. Incomincio una nuova vita, il novo lavoro si presenta più impegnativo del previsto, e dato che non ho nessuna esperienza decido di affidarmi a persone esperte. Ne seleziono tre, il primo si rivela un borioso, che ti faceva sentire una deficiente, il secondo appena aperto bocca mi ha fatto capire che prima bisognava passare per il suo letto, e poi il terzo, quello che credevo il più porco, il più chiacchierato si è rivelato una persona disponibilissima, sempre presente, affidabile, mi ha insegnato tutto, e io per la prima volta in vita mia me ne sono innamorata. Me ne sono accorta quando l’azienda a composto un squadra di persone per un lavoro molto impegnativo a contato con il pubblico, lui era sempre al centro dell’attenzione delle donne, e io ne soffrivo, poi non mi decidevo a rivelare questo mio sentimento, temevo un rifiuto. Finito il lavoro, tutti abbiamo deciso di andare una sera a cena insieme, e io che non conoscevo la città l’ho pregato di accompagnarmi, era la scusa per stare ancora di più con lui. Dopo cena siamo andati a ballare in discoteca, lì il gruppo si è perduto, e io ne ho approfittato per invitarlo a uscire per stare un po da soli. Quando mi sono ritrovata in macchina con lui gli ho gettato le braccia al collo, l’ho baciato, lui ha risposto la mio bacio con impeto, confessandomi poi che lo voleva fare da tempo. Così è cominciata la nostra storia, io mi ero presa una “ botta” per lui tremenda, lui era stupendo, meraviglioso sempre, ma dannatamente spietato a letto. Un’amante fantastico , molto fantasioso, e dotato non tanto di un super cazzo, ma di un modo fantastico di usarlo, e questo mi faceva morire. Abbiamo scopato in tutti i posti di lavoro dove siamo stati insieme. Ogni posto era buono per scopare, di tutto , anche in mezzo alla gente . Eravamo talmente presi che spesso organizzavamo di prendere un giorno di ferie per passarlo insieme. Ma la cosa più “ scellerata” che abbiamo fatto è stato di far conoscere le nostre famiglie. Di uscire insieme ai nostri compagni, non che sua moglie, una bella donna, mi potesse sopportare tanto , si vedeva la nostra complicità, ma il massimo è stato fare insieme le ferie estive, insieme, sotto lo stesso tetto, in una villa al mare con due matrimoniali. Quando il giorno tornavamo dal mare io e lui andavamo in bagni separati a fare la doccia, ma lui scavalcava la finestra ed entrava nel mio bagno, mi scopava e io dovevo mordermi la labbra per non urlare. Quattro anni abbiamo passato insieme, poi un giorno dopo fatto l’amore gli ho detto “ voglio smettere la pillola, io verri avere un figlio,” lui mi ha sorriso, “ va bene, vorrà dire che ci staremo più attenti, se vuoi compero dei preservativi”. Io l’ho guardato, non aveva capito, “ ma io vorrei avere un figlio da te, “ lo mi ha fissato, scuro, “ no, non è possibile, io ho già due figli e non ne voglio altri, lo sai che non voglio divorziare da lei, quindi non fare cazzate, lascia perdere”. Ero furiosa, ma come per fare la vacca a letto ero fantastica e per avere un figlio con lui no!. Per tutto il mese abbiamo litigato, io ferma sulla mia decisione alla fine l’ho minacciato di scopare con il primo che me la chiede, lui mi ha detto di non tradirlo, si era reso conto che c’era un tipo alto e biondo che un po di tempo mi “ ronzava “ intorno, “ non tradirmi, altrimenti rovini tutto”. Io, dato che con mio marito ne avevo palato da tempo, l’ho messo sotto, e per tutto il mese mi sono fatta scopare da lui, niente piacere, mi serviva solo di essere messe incinta, poi quando mi sono resa conto che c’ero riuscita ho fatto in modo che il mio amore mi vedesse con il biondo, e ci ho pure scopato. Una vera delusione, io ero abituata a lui che mi sbatteva per ore, invece questo mezzora era tutto finito, ma quello che mi interessava a me era punirlo per il rifiuto che avevo subito. Quando si sparse la voce che io ero incinta lui venne a trovarmi sul mio luogo di lavoro, “ ora se contenta, ti sei fatta mettere incinta da quello” , “certo, è stato meglio di te”, lui mi ha guardato con disprezzo, “ sei una puttana!” e se ne andato. Quelle parole mi hanno ferito più di un coltello, e per non trovarmi ancora lui davanti sono andata presto in maternità. Non l’ho più rivisto per circa due anni, si era fatto trasferire una sede esterna, e i suoi compagni raccontavano che aveva fatto strage di donne, ma che da un paio d’anni stava con una francese, un “ pezzo di fica veramente bella” come l’avevano definita alcuni che la conoscevano a cui l’avevano chiesta tutti, ma sembra che solo lui c’era riuscito. Io durante la gravidanza mi sono resa conto dello sbaglio fatto a perdere uno come lui, mi mancavano tutte le cose che facevamo insieme, le nostre interminabili telefonate, scopate, fughe, e le sue mani, bellissime, lunghe , che adoravo sentire su di me. Da allora ho fatto qualche scopata, ho trovato un nuovo amante, ma niente a che vedere con lui, poi ieri sono entrata dentro un bar vicino a dove lavoro e l’ho visto seduto ad un tavolino con una bellissima donna, non poteva essere diversamente visto che tutte quelle che so essere state sue amanti lo sono, lei era affascinata da lui, lo guardavo come io ai miei tempi me lo bevevo con gli occhi, io l’ho salutato, lui ha risposto con un semplice gesto della mano e lei si è girata, mi ha guardato, e gli ha chiesto in francese qualche cosa, lui mi ha riguardato, e ha risposto che non ero nulla di importante. È vero, non potevo certo sperare di avere ancor per lui alcuna importanza, ho preso e sono uscita, per un momento ho ammesso con me stessa che il tradimento questa volta, non era stata la scelta migliore, e che era inutile sperare, conoscendolo so benissimo che lui indietro non torna.
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15 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 7 ore fa -
Veramente bellissimo!
L'idea di vederla mentre si faceva scopare e di leccarle il clitoride mentre lo prendeva tutto nella sua fighetta bagnata mi mandava in estasi..volevo sentirla godere e vederla prendere tutta la sua sborra calda, l'idea mi venne guardando il suo ragazzo baciarla sull'orecchio, le passò la lingua sul collo fino a infilargliela nell'orecchio, mi eccitai e strinsi le gambe.
Eravamo in un ristorante, molto elegante.
Io ero seduta vicino al mio ragazzo e lei era proprio di fronte a me, mentre stringeva la mano al suo ragazzo sentii la sua gamba intrecciarsi alla mia, mi faceva piedino, mi invitava a seguirla.
Si alzò di scatto:
-Vado a darmi una rinfrescata - esclamò
-tesoro vengo anche io!- risposi e la seguii lasciando i nostri accompagnatori al tavolo a fissarci mentre attraversavamo la sala, tutti ci guardavano, almeno mi sembrava.
Entrai dopo di lei nell'antibagno, era ampio, avvolto da una luce fioca e completamente tappezzato da specchi tanto che potevi vedere la tua immagine riflessa all'infinito.
Si mise di fronte allo specchio centrale e iniziò a carezzarsi il seno e a slacciarci i bottoni della camicia uno a uno guardandomi dallo specchio con aria ammiccante..uno sguardo che diceva prendimi...voglio godere!!!
Mi avvicinai a lei, la avvolsi tra le mie braccia e scostai la sua camicetta lasciandola in reggiseno, era di pizzo nero, si vedevano spuntare i capezzoli duri, le strizzai con forza i seni, gemette. Rimasi dietro di lei a carezzarle il seno e a guardarla negli occhi attraverso lo specchio. Iniziai a baciarla sul collo mentre lei mi guardava, era bellissima..
Rimasi ancora dietro di lei e le alzai la gonna sopra la figa..non portava gli slip, sapeva che mi eccitava da matti sapere che non aveva nulla sotto. Iniziai a toccarle il clitoride con una mano e con l'altra continuavo a strizzarle il seno. Guardai verso la porta, era chiusa ma poteva entrare qualcuno da un momento all'altro, mi eccitai ancora di più al pensiero che qualcuno poteva sorprenderci così.
La feci voltare, si sollevò con le braccia e sedette sul bordo del mobile che accoglieva i lavandini. Si buttò giù e spalancò le gambe verso di me . Protese una mano e mi disse:
-Vieni a prendermi...-
Affondai la faccia sulla sua fighetta bagnata, era completamente depilata e liscia come una pesca, iniziai a succhiarla come se volessi mangiarla.
Iniziai a leccarle le grandi e le piccole labbra e poi su fino al clitoride turgido, lo sentivo indurirsi e sporgere in fuori man mano che cresceva il suo piacere.
Le allargai le labbra con delicatezza e le infilai la lingua nel buchetto bagnato e lei iniziò ad ansimare e a godere. Alzai lo sguardo e vidi la mia immagine riflessa sullo specchio mentre la leccavo, era come guardare un'altra persona, non mi sembrava di vedere me stessa.
Continuai a leccarle il clitoride mentre le infilavo due dita nella fighetta stretta, gemette e continuai a spingere e a succhiarle il clitoride mentre la penetravo. Godeva e gemeva lasciandosi sfuggire gridolini di piacere.
-Shhhh- le feci
-che vuoi che ci sentano tutti?- Le sussurrai tappandole la bocca con la mano.
Ripresi a leccarla più in basso intorno all'ano..poi sempre più intorno al buco stretto, fino a lubrificarlo per bene.
Sfilai le dita bagnate dalla sua vagina e le infilai nel culetto stretto mentre con la lingua continuavo a leccarla, ritmicamente, andavo a tempo con la mano che le stava penetrando il culetto sodo. Iniziò a gemere, sempre di più, finchè la sentii venire, sentivo le contrazioni dell'ano sulle dita e leccai tutti gli umori che colavano dalla fighetta pulsante. Saltò giù e entrò in bagno. Io mi lavai le mani e la aspettai uscire. Ci mettemmo di fronte allo specchio a incipriarsi il naso e tornammo al tavolo.
Gli accompagnatori ci attesero con impazienza ignari di cosa fosse successo tra di noi.
Finito di mangiare i due andarono a pagare il conto, lei mi disse:
-è stato veramente fantastico, grazie!-
Le dissi che vederla godere mi faceva impazzire
In auto non riuscivo a togliermi dalla testa il pensiero di lei che si faceva scopare mentre io la leccavo, ero eccitatissima e dovevo trattenermi stringendo le gambe.
Arrivammo a casa ed entrammo. I ragazzi andarono a prendere una bottiglia al bar vicino e ci lasciarono sole.
Iniziammo a baciarci con foga ci ritrovammo subito nude, i nostri due splendidi corpi si strinsero in un profondo abbraccio;mi stesi sul bordo del letto lasciando a terra le gambe, lei si sdraiò sopra di me al contrario e iniziammo a leccarci a 69.
Sentimmo sbattere la porta, erano tornati i nostri ragazzi ma continuammo a regalarci piacere.
Entrarono ridendo e appena dentro la camera rimasero senza parole vedendo i nostri corpi stupendi intrecciati tra loro.
Restarono a guardarci in disparte per un po' ammaliati da tanta bellezza, poi si avvicinarono e iniziarono a carezzarci.
Il mio ragazzo si inginocchiò di fronte a me che ero sdraiata sul bordo del letto e mi appoggiò sulla figa il suo grosso cazzo.
Sentivo la cappella spingere sulla mia fighetta stretta.
L'altro ragazzo salì sul letto e prese Marta da dietro mettendosi a cavalcioni sopra di lei che stava semisdraiata a pecora.
La penetrò e potevo sentire le sue palle piene quasi sbattere contro la mia faccia che affondava sul suo clitoride. Sentii il cazzone del mio ragazzo entrare tutto dentro.
Lei mi leccava il clitoride e io lo facevo con lei mentre lo prendeva da dietro.
Venni per prima, la mia eccitazione era troppa e accresciuta da quello che era successo a ristorante e poi poco prima a casa.
Il mio orgasmo trascinò anche gli altri nella via dell'oblio e del piacere, sentendo me godere vennero al mio seguito.
Sentii la sborra calda dentro che mi aveva riempita.
Rimanemmo sdraiate a lungo sul letto mano nella mano mentre i due si andarono a ripulire in bagno, li con le gambe ancora spalancate e la figa grondante di sperma caldo.
Era stato bellissimo...veramente bellissimo!
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15 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 7 ore fa -
Il mio primo sconosciuto!
Come certamente avrete potuto notare dai miei precedenti racconti non cerco certamente la trasgressione con il sesso maschile almeno che non ne valga veramente la pena e quel giorno ne valeva veramente la pena. Una mia amica di vecchia data mi invita ad un'aperitivo a casa sua in una sera di mezza estate qualche anno fa. Non sono una tira tardi, ma accetto ugualmente perchè ero sola a casa e quella sera sicuramente mi sarei annoiata davanti alla televisione. Mi vesto, mi trucco prendo la macchina e mi presento, alle 19.30 a casa di questa mia amica; una villa con piscina e parco annesso..da fare invidia! Vengo accolta da un gruppo di ragazze e ragazzi oltre che dalla mia amica che mi mettono subito a mio agio offrendomi un drink e delle tartine. Comincio a parlare con alcuni di loro e subito l'attenzione mi cade su Mario un bel ragazzo, alto, moro e molto elegante. I nostri sguardi si incrociano più volte benchè non parlassimo con le stesse persone. La cosa mi intriga perchè quel ragazzo aveva qualcosa di esotico e particolare che mi attirava irresistibilmente e pensavo che anche per lui fosse lo stesso. Passò un pò di tempo e mi avvicinai al buffet per prendere qualcosa da mangiare e da dietro mi sentii sussurrare "bella serata..."...sul momento non mi voltai e pensai..."che frase stupida..ecco un'altro che vuole attaccare bottone"...mi voltai ed era lui che mi guardava con quegli occhi penetranti e scuri scavando nel mio intimo...; arrossii, credo, e lui lo notò e sorrise. Gli risposi annuendo e feci per allontanarmi, ma lui mi si parò davanti impedendomi in un certo senso di andarmene. Feci allora un passo indietro e lo guardai con un certo fastidio...; lui con un fare da maschio navigato mi disse..."hai uno sguardo da tigre e mi piaci moltissimo". Arrossii nuovamente e mi chiese se volevo sedermi con lui per conoscerci un pò. Acconsentì e ci accomodammo su un divano enorme un pò in disparte. Sedendomi mi si alzò la gonna che avevo cortissima e feci intravvedere volutamente il reggicalze. Lui non si scompose ma il suo sguardo, da quel momento, cadde molto spesso sulle mie gambe ed il mio seno che si intravvedeva dall'apertura della camicetta. Ero lusingata e mi piaceva farmi guardare da quegli occhi che oltrepassavano la stoffa dei miei pochi vestiti. Era una ragazzo veramente piacevole e con la sua voce sensuale sapeva rapirmi. Piano piano ci ritrovammo, senza saperlo, molto vicini tanto che potevo sentire il suo profumo speziato. Profumava come un principe ed iniziava ad inebriarmi. Penso che anche a lui facessi lo stesso effetto perchè incominciavamo a straparlare. Ad un certo punto mi guardò e di punto in bianco mi sussurrò in un orecchio..."ti va di appartarci un attimo?"..io con un filo di voce dissi di si; ci alzammo ed uscimmo in giardino andando verso il parcheggio. Mi fece entrare in una mercedes enorme. Mi fece accomodare al posto del passeggero e lui si sedette a quello del guidatore. Ci guardammo un secondo e la passione prese il sopravvento, ci baciammo mangiando le nostre bocche e mordendo le rispettive labbra. Le lingue entravano ed uscivano dalle bocche dell'uno e dell'altro; le sue mani intando andavano già ad esplorare sotto la mia minigonna che ormai era completamente alzata e certamente si potevano intravedere i miei glutei perchè sentivo l'aria fresca che me li accarezzava. Anch'io non perdevo certamente tempo e avevo appoggiato la mia mano in mezzo alle sue gambe scoprendo che il suo membro stava, proprio i quel momento, crescendo e raggiungendo una dimensione veramente interressante. Schiacciò un tasto e di colpo ci trovammo come su di un letto. Gli slacciai i pantaloni, la cintura e glieli tolsi, gli aprii la camicia e gliela tolsi. Anche lui fece la stessa cosa con me anche se c'era molto meno da togliermi. Mi sfilò la minuscola gonna, mi levò la camicia e mi sfilò le mutandine. Rimanemmo in pochi secondi entrambe nudi; lo guardai ed il mio sguardo indugiò non poco sul suo membro che era già completamente scoperto e la sua punta era grossa e rossa pronta per fare il suo dovere. Lo scroto era stranamente già alto sintomo di una eccitazione già avanzata. Gli salii a cavalcioni come sulla groppa di un cavallo e grazie ad una lubrificazione abbondante di entrambe provocata dalle mani che già avevano abbondantemente lavorato sui rispettivi sessi, glielo presi in mano e con voracità me lo ficcai nella vagina incominciando a cavalcarlo con un movimento ritmico che faceva muovere sicuramente la vettura in su e giù. Il mio seno gli sfiorava il viso e rimbalzava su e giù..tutto ciò mi provocava un automassaggio che mi induriva i capezzoli. Il piacere di entrambe era contrassegnato dalle nostre urla inconsulte che ormai riempivano l'abitacolo. I nostri odori riempivano ormai la vettura ed raggiungemmo entrambe e nello stesso momento un orgasmo travolgente. Mi venne tutto dentro e io ne fui felice perchè per una donna possedere un uomo è come domare un leone; continuai con il movimento fin tanto che il suo membro non gli diventò piccolo e ritornò naturalmente a riposo dopo lo sforzo. A quel punto mi alzai e glielo tirai fuori dalla vagina. Insieme a lui uscì gran parte del liquido seminale con cui mi aveva irrorato e riempito lasciandomi bagnata di lui tutto il bacino. Rimase fermo, esausto e senza parole....lo avevo svuotato senza pietà, ma io non ne avevo abbastanza, volevo sentirlo venire in bocca, sentire meglio le sue contrazioni che nel secondo orgasmo solitamente sono più potenti perchè cercano di far uscire tutto lo sperma rimanente e che non è uscito nel primo tentativo. Benchè a riposo incominciai a prenderlo i bocca e dopo circa 20 minuti di duro lavoro, durante il quale sudai moltissimo su tutto il corpo, rinvenne e raggiunse un livello di durezza sufficiente per provocargli spasmi potenti ed un orgasmo multiplo con un uscita di uno sperma translucido che bevvi tutto senza lasciarne nemmeno una goccia tra lo scroto. Il suo sapore era dolce ed aspro allo stesso tempo ed invitava a berlo completamente infatti senza esitare lo inghiottii leccandomi le labbra. Mi sdraiai su di lui ed il mio corpo sudato aderì completamente ad i suoi pettorali, addominali. A quel punto ci abbandonammo eravamo veramente esausti, ma soddisfatti. Ci guardammo e quello sguardo l'ho ancora davanti agli occhi...profondo ed eccitato; prendemmo i nostri vestiti, ci vestimmo e senza dire una parola rientrammo alla festa. Nessuno si era accorto della nostra assenza tranne la mia amica che mi guardava con uno strano sguardo. Seppi solo più tardi che quello era da poco il suo ragazzo, ma tutt'oggi stanno ancora insieme come nulla fosse accaduto quindi non mi sono fatta piu' di tanti problemi. La cosa quindi mi interessò poco perchè per me era più importante il momento di puro sesso vissuto per la prima volta. Fu una serata eccezionale e mi vidi ancora con questo ragazzo che non so ancora come si chiama. Facemmo sesso altre volte e sempre in situazioni strane sperimentando anche fantasie che forse racconterò nelle mie prossime storie di vita realmente vissuta.
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15 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 7 ore fa -
Tiziana e sergio nuovi incontri
Tiziana e Sergio nuovi incontri
Le nostre prime trasgressioni avevano fatto schizzare alle stelle la nostra libidine, per alcune sere rimanemmo a casa a rivivere le esperienze vissute.
Il venerdì sera dovevo finire una relazione su un fabbricato da ristrutturare, dopo cena tornai nello studio che si trovava a mezzo chilometro da casa nostra. Feci una passeggiata assaporando la brezza serale.
Lavorai sino alle ventitré, telefonai a mia moglie chiedendole: “ ti stai annoiando?”.
“si” mi rispose.
“per farmi perdonare ti porto fuori a mangiare il gelato” le proposi.
“ d’accordo” mi rispose.
“ sono a piedi, dovresti prendere l’auto in garage e venire da me” aggiunsi.
“ va bene, mi preparo e arrivo” replicò.
Nell’attesa del suo arrivo navigai in internet in siti erotici.
Scoprii un sito che indicava i locali e i posti trasgressivi delle varie città.
Andai nella pagina della nostra città, non c’era nulla di nuovo, parlava di alcuni privè e di tre zone dove avvenivano incontri per scambi di coppie. Nulla di nuovo, tutte notizie che i giornali locali ogni tanto pubblicavano per attirare la curiosità dei lettori.
Tiziana arrivò tutta sorridente, scese dall’auto, la guardai, indossava una mini gonna bianca ed una maglietta gialla attillata.
“sei bellissima” le dissi.
“ grazie” rispose aggiungendo: “ non sono troppo volgare?”.
“ no, anzi potresti togliere il reggiseno” risposi.
“ va bene” replicò e lo sfilò.
Mi misi alla guida dell’auto e partimmo.
Andammo in centro, la gelateria siciliana era aperta, ci sedemmo ad un tavolino per gustare due granite con la panna.
Ad un tratto mia moglie mi disse: “ Mimmo mi ha chiesto se quando torno mi fermo da lui”.
Fingendo di non capire replicai: “ e chi sarebbe Mimmo?”.
“ il custode del garage” mi rispose.
“ come vuoi, per me non ci sono problemi” ribattei.
Finimmo di mangiare le granite ed uscimmo dal locale.
Salimmo sull’auto, non partii subito, ma mi soffermai a spiegare a Tiziana quello che avevo letto in internet.
Le domandai se avesse voglia di andare in uno dei posti per incontri.
Rispose di si.
Misi in moto e partimmo. Ci vollero pochi minuti per arrivare.
Eravamo nella via del piacere, così l’aveva definita un giornalista fantasioso, percorsi quella strada lentamente. Non era difficile individuare, in mezzo alle auto parcheggiate, le persone ferme in attesa di qualcosa.
Arrivai in fondo alla via, feci inversione e ripercorsi la strada.
Nello specchietto retrovisore notai due auto che ci stavano seguendo.
Decisi di non fermarmi, imboccai una strada laterale, la percorsi.
Sulla destra vidi uno spiazzo alberato, decisi di fermarci là per riflettere.
Le due auto inseguitrici si fermarono poco lontane.
Prima di fermarmi feci in modo di averle davanti.
Su una Punto c’era un uomo, mentre su una vecchia Marea ce n’erano due.
“ abbiamo compagnia” mormorai a mia moglie.
“ li hai invitati tu?” mi domandò.
“ no, ma devono aver sentito il profumo” le risposi.
“ che profumo?” mi chiese.
“ di figa” risposi.
Tiziana scoppiò in una risata, mi baciò sul collo dicendomi: “ porco”.
Allungai le mani e cominciai a toccarla.
L’uomo seduto sulla Punto scese e si avvicinò alla nostra auto.
“ scusate” disse.
Abbassai il finestrino e replicai: “ dimmi”.
“ cercate compagnia?” chiese.
“ ancora non sappiamo, è la prima volta che veniamo qui” risposi.
“ bella, giovane è la tua ragazza?” mi domandò.
“no, è mia moglie” risposi.
“ quanti anni ha “ mi chiese.
“ ventuno” risposi.
“ me la fai vedere nuda?” domandò.
“ non penso che si possa fare in questo posto” replicai.
M’indicò una stradina e disse: “ in fondo al vialetto c’è uno spiazzo tranquillo, ci sono anche le panchine, andiamoci ”.
Mi stavo eccitando, pensai che mostrare nuda Tiziana ad uno sconosciuto era intrigante, ma mostrarla nuda in un angolo della città lo era ancor di più.
“ lasciaci due minuti per parlarne tra noi” gli risposi.
L’uomo si allontanò di poco.
“ ti va?” domandai a Tiziana.
“potremmo provare” mi rispose languidamente.
“ te la senti di spogliarti nuda?” le domandai.
“ si, è un bell’uomo” rispose.
“ potrebbe non accontentarsi” le mormorai.
“ pensi che voglia scopare? mi domandò mia moglie.
“ vedremo” le risposi.
“ senti” dissi all’uomo della Punto.
“ dimmi” rispose avvicinandosi.
“ possiamo andare” gli dissi.
Scendemmo dall’auto, l’uomo si presentò dicendo di chiamarsi Maurizio.
Lo seguimmo nel vialetto.
Dopo pochi minuti giungemmo in un piccolo spiazzo,.
“ laggiù ” disse Maurizio indicandoci una panchina.
L’angolo era scarsamente illuminato da un vecchio lampione, mi sedetti, mia moglie rimase in piedi.
“è tranquillo, non ci viene mai nessuno di notte” disse Maurizio.
“ comincia a spogliarti” dissi a Tiziana.
Lei alzò la maglietta e la tolse lentamente.
Alla vista delle tette Maurizio esclamò: “ belle grosse”.
“ ti piacciono?” gli domandai.
“ molto” rispose.
Mia moglie tolse anche la mini, adesso indossava solo un minuscolo tanga.
Maurizio era rimasto senza parole contemplava il corpo di Tiziana,
stavo per incitare mia moglie a rimanere completamente nuda, quando dal vialetto sbucarono due uomini.
Tiziana si sedette coprendosi con la maglietta.
“chi sono?” domandai a Maurizio.
“ i due della Marea” rispose.
“ li conosci?” domandai.
“ di persona no, vengono spesso a cercare coppie li ho solo visti nel piazzale” rispose.
“ prova mandarli via” gli dissi.
Maurizio si avvicinò ai due, parlò con loro e tornò da noi.
“ non vanno via, vogliono vedere anche loro” ci spiegò.
I due si erano avvicinati, li guardai attentamente.
Erano robusti ,sui 35 anni, uno era rasato, l’altro aveva il codino, non erano belli come Maurizio, anzi sembravano due avanzi di galera.
“ continua a spogliarti” dissi a Tiziana.
Mia moglie si alzò, posò la maglietta, tolse il tanga rimanendo nuda.
Mentre Maurizio si limitava a guardare Tiziana, i due tirarono fuori i cazzi e cominciarono a masturbarsi.
Non sapevo cosa fare, continuare o andare via.
“ vestiti che si va via” dissi a Tiziana.
Si rivestì e tornammo in auto.
Ci allontanammo da quel posto, alle nostre spalle c’era sempre la Marea dei due.
Vidi un bar aperto, e scendemmo per bere un cafè.
Ci sedemmo ad un tavolino mentre aspettavamo che ci servissero entrarono anche i due.
“ possiamo sederci? “ ci chiesero.
Rimasi un poco interdetto e alla fine risposi: “ va bene”.
Ordinarono due birre che furono servite insieme ai nostri cafè.
Quello rasato chiese: “ è la prima volta che vi vediamo, da dove venite?”.
Risposi, mentendo, che venivamo da un paese vicino.
“siete solo esibizionisti?” chiese l’altro.
“ troppo curiosi” risposi.
“ scusate” replicò.
“ non ci piace parlare qui dentro, ci sono molte persone” aggiunsi.
“ giusto” quello con il codino.
Avevamo finito di bere, mi alzai per andare a pagare, ma quello rasato mi precedette e pagò anche le nostre consumazioni.
Una volta fuori dal bar, quello rasato mi chiese: “ ce la fai ancora vedere nuda?”.
Intervenne anche quello con il codino aggiungendo: “ andiamo nella nostra officina, la non ci disturba nessuno”.
Il pensiero di spogliare nuovamente mia moglie davanti a questi due m’intrigava, risposi di lasciarci un attimo da soli e poi gli avrei risposto.
Salimmo in auto e chiese a Tiziana cosa pensasse dell’invito.
Mi rispose che i due la inquietavano e nello stesso tempo la intrigavano.
Decisi io, aprii il finestrino e dissi ai due di si.
Li seguimmo in periferia sino ad un cancello, il rasato scese e lo aprì.
All’interno c’era un gran cortile dove erano ammassate auto incidentate e molte altre cose.
C’era una vecchia costruzione che fungeva da officina, a fianco ci fecero entrare.
Sulla destra c’era una porta con scritto su ufficio.
“ prego” disse il rasato spalancando l’uscio.
Anche qui c’era confusione, una scrivania, alcune un divano e alcune sedie.
Ne presi una e mi sedetti.
Quello con il codino, accese alcune lampade e insieme al suo compare prese posto sul divano.
Mia moglie era rimasta in piedi al centro della stanza.
“spogliati” le disse il rasato.
Tiziana lentamente tolse la maglietta e poi la mini, rimanendo con il solo tanga.
“ facci vedere la figa” esclamò sempre il rasato.
Tiziana tolse il tanga, avevo il cazzo durissimo.
“ girati, facci vedere il culo” disse quello con il codino.
Mia moglie si girò lentamente, i due nel frattempo avevano cominciato a masturbarsi.
Notai che erano entrambi ben dotati.
Quello con il codino disse a mia moglie: “ vieni a sederti in mezzo a noi”.
Mi aspettavo un cenno o un segno da parte mia moglie, invece lei si sedette in mezzo ai due.
Il rasato le mise una mano dietro alla nuca e la attirò verso di se baciandola in bocca.
Era molto eccitante vedere la lingua di uno sconosciuto infilarsi in quella di mia moglie…..
Quello con il codino si alzò e venne verso di me dicendomi: “ vieni usciamo li lasciamo soli”.
Mi alzai a mia volta e lo seguii. Ci sedemmo su una panca in cortile.
Dopo circa mezzora il rasato uscì tutto nudo, aveva ancora il cazzo duro.
Si avvicinò e disse al suo compare: “ vai è una bella porca ti farà divertire”.
Anche l’altro uomo uscì dopo mezzora, dietro di lui comparve mia moglie.
Era nuda in una mano teneva i suoi indumenti.
“ andate via subito?” mi chiese quello rasato.
“ si è tardi” gli risposi.
“ noi siamo sempre qua, venite a trovarci quando volete” aggiunse lui.
“d’accordo” gli risposi.
Tiziana salì in auto e si rivestì.
Misi in moto e avviai l’auto.
“tutto bene?” le domandai.
“si, molto” mi rispose.
“ me l’hanno lavorata bene” aggiunse aprendo le gambe.
“porca….” Le mormorai.
“cornuto…” rispose sorridendo.
“ volevano anche incularmi” aggiunse.
“ nessun problema potevi lasciarli fare” replicai.
“hai sonno?” le chiesi.
“no, perché?” mi rispose.
“ potremmo tornare sulla strada del sesso” ribattei.
“ a fare cosa?” mi domandò.
“ a cercare un cazzo per il tuo culo” risposi.
“ perché no…” rispose sorridendo maliziosamente.
Prese alcune salviette e si ripulì la figa.
Alle due e mezza di notte eravamo di nuovo nel posto degli incontri.
Percorsi nuovamente la via lentamente.
Due auto cominciarono a seguirci, posteggiai in un angolo buio, manovrai in retromarcia in modo che potessimo vedere quello che accadeva in strada.
A bordo della prima auto che ci seguiva c’era un uomo, sull’altra ce n’erano due.
Il singolo si fermò accanto a noi. L’altra auto proseguì fermandosi di fronte.
Abbassò il finestrino e chiese: ” disturbo?”
“no” risposi.
Incoraggiato dalla risposta continuò: “ cercate compagnia?”.
“si” risposi.
“ è la tua ragazza?” mi domandò.
“ no è mia moglie” risposi.
“ giovanissima” mormorò l’uomo.
Lo guardai, era robusto, aveva due grandi mani, dalla camicia a quadri faceva capolino una discreta pancia, tutto sommato però queluomo m’intrigava….. e così gli dissi: “ ha ventuno anni, si chiama Tiziana, se vuoi la puoi inculare”.
L’uomo rimase interdetto per alcuni istanti e poi mi rispose: “ piacere io sono Marco”.
Vendendolo ancora incerto accesi la luce interna e lo incoraggiai dicendogli: “ tranquillo è mia moglie davvero”,
“ certo, ti credo, solo che le donne che portano qua non sono mai così giovani e soprattutto così belle” mi rispose.
Ero molto eccitato, avevo una voglia matta di vedere qualcuno sodomizzare mia moglie e gli dissi: “ deciditi, altrimenti agganciamo l’auto di fronte”.
“ sono marocchini, meglio perderli che trovarli quelli ” mi rispose.
“ seguitemi” aggiunse.
Salì in auto e partì.
Ci condusse sulle alture della città, mentre guidavo ebbi l’impressione che l’auto dei marocchini ci seguisse.
Si fermò in uno spiazzo circondato da un boschetto, fermai la nostra auto a fianco della sua.
Scese, si avvicinò e disse: “ scusatemi per prima, ma pensavo che non foste una coppia vera”.
“ spiegati meglio” gli domandai.
“ è già successo che qualche uomo raccatta per strada una puttana e la porta qua” rispose.
“ se vuoi ti facciamo vedere i documenti” rilanciai sorridendo.
“ non mi sembra il caso” replicò a sua volta aggiungendo:” me la fai vedere nuda?”.
“spogliati” dissi a mia moglie.
Tiziana tolse la maglietta, poi la mini ed infine il tanga.
“andiamo sulla tua auto, mi sembra più comoda” dissi a Marco.
“ certo” rispose.
Scendemmo, chiusi la macchina e salimmo sulla sua.
Tiziana si sedette davanti vicino a Marco, io presi posto dietro.
L’uomo reclinò lo schienale del sedile dove sedeva mia moglie e cominciò ad accarezzarla.
Era molto rude, le strizzava con forza i seni, lei mostrò di gradire questo tipo d’approccio.
Marco mi chiese: “ ci sono dei limiti?”.
Capii quello che intendesse chiedermi e gli risposi: “ fattelo succhiare, mettiglielo in culo, niente figa questa sera”.
Marco si spogliò nudo e disse a Tiziana: “ guarda come ce l’ho grosso”.
Mia moglie glielo prese in mano e cominciò a segarlo.
“dai, così adesso prendilo in bocca” esclamò Marco.
Tiziana si chinò su di lui e cominciò a succhiarglielo.
“ dai, così, bravissima” mormorò Marco, poi si voltò verso di me chiedendomi: “ t’infastidisce se parlo”.
“no, anzi, parla a ruota libera, amiamo molto il turpiloquio” gli risposi.
“succhiamelo troia, fallo diventare duro, così dopo ti rompo il culo” disse Marco a mia moglie.
“ hai insegnato tu a fare i pompini a questa puttana?” mi domandò.
“no, quando l’ho conosciuta aveva già imparato” gli risposi.
L’uomo allungò le mani e le toccò la figa, si girò verso di me chiedendomi: “ come mai non vuoi che glielo sbatta in figa?”.
“ questa notte ha già preso due cazzi in figa” risposi.
“ amici vostri?” domandò Marco.
“no due sconosciuti” risposi.
“ ce l’avevano grossi?” domandò a Tiziana.
“ Si” ripose lei.
“ come il mio?” le chiese ancora.
“no, il tuo è enorme” replicò mia moglie.
Marco accese la luce interna, riuscii a vedere bene il cazzo di Marco.
Tiziana aveva ragione, era veramente enorme…. largo lungo e nodoso….
Pensai che forse fosse il caso di suggerire a Marco di scopare in figa Tiziana e di lasciare stare il culo.
Un rumore mi distolse da questi pensieri, mi girai e vidi che un’auto si era fermata poco lontana da noi.
Abbassai il finestrino per vedere meglio, si trattava dell’altra auto che ci aveva seguito.
“ ci sono ospiti” dissi a Marco.
“ tranquillo sono i due marocchini” replicò lui.
Tiziana smise di fargli il pompino, lui le mise una mano sulla nuca e la spinse verso il cazzo dicendole:“ dai continua fai vedere a tuo marito quanto sei troia”.
Mia moglie riprese a succhiarglielo, poi lui le disse: “ mettiti con il culo all’aria”
Mentre mia moglie si posizionava, lui si spostò e le andò sopra.
Con la saliva le inumidì il buchetto…..
Poi glielo appoggiò e cominciò a spingere…..
Incurante delle urla di mia moglie continuò….
Si fermò solo per dirmi…..
“ gliel’ho messo dentro….”
Preso dagli avvenimenti mi ero dimenticato dei due marocchini., mi ricordai di loro vedendoli quasi attaccati ai finestrini dell’auto.
“ ci sono i due qua vicini” dissi a Marco.
“ lasciali guardare come rompo il culo a tua moglie” mi rispose.
Tiziana mi disse: “fallo smettere, mi sta sfondando”.
“ zitta troia, stai ferma che te lo spingo ancora più dentro” le urlò Marco.
L’uomo diede due spinte violente facendo scivolare nell’intestino di mia moglie ancora una parte del cazzo.
Si fermò per alcuni istanti, restando piantato dentro di lei, poi ricominciò a spingere.
Con un grugnito il porco godette, riversando dentro il culo di Tiziana fiotti di sperma caldo.
Marco si spostò per rivestirsi, lo salutammo e tornammo sulla nostra auto.
“ hai goduto?” le domandai.
“ si, anche se mi ha fatto male” mi rispose.
Accesi la luce interna e le dissi: “ girati e fammi vedere il culo”.
Tiziana si voltò, era oscenamente dilatata ed arrossata.
Nel frattempo Marco mise in moto e andò via.
“ bel panorama da qui” disse Tiziana.
“ si, molto panoramico” risposi.
“ sei bellissima” aggiunsi baciandola.
Il rumore di una portiera che si chiudeva, ci fece voltare.
I due africani erano tornati a bordo della loro auto.
“ mi hanno vista?” mi domandò Tiziana.
“ vista e sentita… mentre Marco ti rompeva il culo” le risposi.
“ perché non vanno via?” mi chiese.
“ non so dirti, forse aspettano il loro turno” le risposi.
“ pensi che qualche coppia giochi con loro?” mi domandò.
“ credo di si, forse rappresentano il fascino del perversione più intrigante” le risposi.
“ forse hai ragione, dicono che i nord africani sono dei maiali” aggiunse Tiziana.
Lei non si era ancora rivestita, allungai una mano sulla coscia e le dissi:” pensa alle loro mani su di te”.
“porco ti andrebbe che mi facessi scopare anche da loro” replicò.
La mia mano raggiunse la figa, era ancora umida. Sfiorai la clitoride, Tiziana emise un gemito…..
La baciai sul collo e le mormorai: “ mi è presa una libidine…”.
“ dimmi” sussurrò a sua volta con la voce rotta dall’eccitazione.
“potresti andare da sola sull’auto dei marocchini” le spiegai.
“ non credo che ci sia da fidarsi” rispose.
“ cosa vuoi che ti succeda, il culo te l’ha già rotto Marco, la figa te l’hanno slabbrata i due di prima..” replicai.
“Sei un porco”replicò a sua volta.
Le infilai due dita nella figa sussurrandole: “ pensa altre due sborrate qua dentro….”
Dalla sua bocca uscì un flebile: “ si…”
“ oppure se preferisci, fatti inculare di nuovo” aggiunsi.
“ tu rimani a guardarmi? “ mi chiese.
“ no, ti lascio sola con loro, ti aspetto poco lontano” risposi.
Infilai un terzo dito nella figa, Tiziana stava per avere un orgasmo, le mormorai: “ godi porca, adesso scendo e vado a parlare con i due africani”.
La sentii godere, scesi e mi avviai verso l’auto dei due.
“ salve” dissi.
“ ciao amico” mi rispose quello seduto al volante.
Li guardai potevano avere 30 35 anni, per quello che cercavamo quella notte potevano andare benissimo.
“ vi voglio fare una proposta” dissi.
“ parla” rispose sempre lo stesso.
“ vi piacciono le donne italiane?” chiesi.
“si, veniamo qui per questo” rispose l’altro africano.
“ se v’interessa faccio salire mia moglie sulla vostra auto, io vado via e quando avete finito di divertirvi la portate giù nella prima curva dove io vi aspetto” dissi indicando la strada sottostante.
“ bene amico” rispose l’autista.
Tornai sulla nostra auto sorrisi a mia moglie dicendole: “ ti aspettano”.
Tiziana prese la maglietta, la fermai prima che l’indossasse: “ vai nuda”le dissi.
“ porco” sussurrò.
Mia moglie aprì la porta e si avviò verso l’auto dei due.
Misi in moto e mi spostai nella curva più in basso.
Aspettai circa un’ora, non vedendola arrivare misi in moto e tornai dove l’avevo lasciata.
Mi avvicinai all’auto dei marocchini, Tiziana stava parlando allegramente con loro.
“ ciao” mi disse uno di loro.
“ andiamo” dissi a mia moglie.
Lei scese e mi seguì sulla nostra auto.
“tutto bene?” le chiesi.
“si” rispose.
“raccontami” aggiunsi.
“ mi hanno scopata due volte a testa” rispose…….
7
5
15 anni fa
anepa2007,
35/36
Ultima visita: 11 anni fa
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Sogno nel sogno
Un sogno nel sogno,
cosi immaginavo il nostro incontro e cosi è stato.
Sono le 11 del mattino quando salgo sulla mia auto e mi dirigo verso l’aeroporto per prendere il volo che mi condurrà da te. Quei momenti in auto sono fantastici il ricordo dei nostri dialoghi e l’agitazione sale, sarò in grado di realizzare tutte le parole che sino ad ora le ho scritto?
L’attesa è estenuante come la paura di incontrarla, ma non resisto al pensiero di abbracciarla sentire finalmente il suo profumo, le sue labbra a contatto delle mie, il calore del suo corpo, le sue mani che mi sfiorano e i suoi occhi che mi scrutano. Nella valigia poche cose, solo lo stretto necessario per stare con lei, quei pochi giorni che ci sono concessi. Ma il tempo già scorre inoperabile e già sono seduto sulla poltrona dell’aereo che mi conduce da te. Sfoglio in silenzio la rivista presa prima di salire sull’aereo. Ma i miei pensieri ancora sono rivolti a te all’immagine del tuo viso sulla cam e al timore che una volta uno di fronte all’altra, tutto svanisse nel nulla.
Sono ormai giunto a destinazione e i 50 minuti del volo sono trascorsi come il tempo di una doccia. Ora sono più vicino, ad attendermi all’aeroporto non ci sei tu, ma la mia amica quella che ormai da 4 anni è sempre presente nella mia vita. Quando esco dalle porte è lì che mi attende vederla mi riempie di gioia, ma stavolta non sono giunto sin qui per lei, ma per un’altra donna che presto finalmente incontrerò dal vivo. Ma nell’attesa dell’incontro vorrei che il tempo si fermasse, vorrei poter parlare con lei e starle vicino come ha sempre fatto con me. I ricordi si alternano alle parole sotto l’ombra delle piante secolari di quella città che tutto il mondo ci invidia. Dove la storia è presente in ogni angolo in ogni pietra, in ogni strada.
Ecco che finalmente un messaggio mi annuncia il tuo arrivo, ormai pochi minuti ci separano stai venendo a prendere me, a conoscere quella persona che tanto hai sentito finora solo dietro un monitor, e anche ora è come se rivivessi la stessa emozione quando rivivo quei momenti con i pensieri.
Ecco che un auto nera si parcheggia e intravedo il tuo viso attraverso il cristallo. Quando scendi dall’auto vieni verso sento che sono vivo e sento le emozioni crescere mentre ti vengo incontro, sino a un saluto semplice ma carico di attesa un attesa che ormai dura da mesi, un leggero bacio sulle guance la presentazione alla mia amica, poche parole e poi ti lascio un istante per andar a prendere la valigia dall’altra auto.
Torno solo verso di te con la mia valigia in mano che tanti viaggi a condiviso. Ora sono solo con te salgo sull’auto e tu ti avvii sicura nella guida verso la strada che ci conduce alla nostra meta. Dopo le prime parole, il silenzio dopo qualche minuto scende tra noi, mentre la strada scorre veloce sino ai confini di quella città per poi proseguire oltre attraverso altri paesi, altre città, altre regioni.
Lentamente cerco il primo contatto, il primo sfiorandoti la mano mentre ti osservo, indossi un vestito come ti avevo chiesto, ma sotto dei pantaloni sul ginocchio nascondono le tue gambe, degli stivali arrivano sotto il ginocchio lasciando poco di nudo della tua pelle. I tuoi occhi sono nascosti da occhiali da sole che gli lasciano intravedere appena.
Il nostro silenzio è rotto solo dalla musica e dalla voce del navigatore che continua a darti le direzioni da seguire. Lungo la strada che dalla pianura sale su per le colline e i monti …. Lungo i valichi e le gallerie.
Ma con i km e il passare del tempo anche io mi faccio più audace e inizio a sfiorarti la gamba, risalendo su dal ginocchio sino all’interno della coscia, quando ad un certo punto sento che anche la tua mano sfiora la mia, anche se il tuo sguardo e rivolto alla guida.
Finalmente dopo giorni in webcam e ore a parlare, la mia voglia di te inizia il suo appagamento, l’eccitazione che mi accompagna ormai da ore, cresce ancora al contatto di quel tessuto che separa le mia mani dalla tua pelle …, ma percepisco che anche su sei eccitata, sento un grande calore proviene dall’unione delle tue gambe e le mie mani cercano lentamente quel calore che trovano quando la tua mano accompagna la mia verso la fonte del tuo piacere.
Pian piano, anche le nostre parole rompono il silenzio che fin’ora a regnato tra di noi, e le mie dita si spingono oltre lì in quella fonte che tanto hanno desiderato sfiorare, tanto hanno desiderato e immaginato in quelle visioni dietro la webcam. Ora però non è più una sola visione le mie dita sfiorano realmente e percepiscono il tessuto del perizoma che indossi, lo percorro lungo la sua forma, per poi premere lungo la fessura che separa del tuo calore ... che al tatto è umida e calda.
Vorrei fermarti e prenderti cosi, ma mi piace far aumentare il tuo desiderio e la tua voglia di me, sino a non farti resistere più, come ci siamo sempre scritti, far crescere il desiderio e godere di ogni istante di piacere prima di raggiungere l’apice. Cosi continuo lento in questa lenta e piacevole tortura, fermandomi solo quando tu mi ricordi che sei alla guida.
Dopo più di un ora e mezza di strada disegnata da vari paesaggi che comunque non sono passati inosservati ai miei occhi ci fermiamo per un caffè. Mi sposto a lavarmi le mani mentre ti lascio al bar a prendere il caffè e ti mando un messaggio sul cellulare: “Vai in bagno e togli il peri” (sono le 17.39 e ci attende ancora un ora di viaggio).
Quando torni da me indossi solo il vestito … usciamo dalla stazione di servizio e sono dietro di te, attraverso la stoffa non si nota il segno del perizoma e sento un brivido percorrermi la schiena e l’eccitazione salire. Cosi riprendiamo la strada dopo aver rifornito l’auto.
La mia mano sinistra riprende a sfiorare la tua gamba, andando oltre sino a sfiorare finalmente senza più nessun velo la tua fonte di piacere, massaggiandola e sfiorandola ancora e ancora per poi provare il tuo sapore portandomi le mie dita alla bocca e sentendo prima il profumo per poi leccarle e provarne anche il gusto. Poi prendo anche il tuo perizoma interso dei tuoi umori, dalla borsa e lo porto al naso e alla mia bocca Nel fare ciò sentivo i miei boxer umidi del piacere che provavo nel provocarti e portare il desiderio a questo livello, mai sperimentato prima cosi allungo.
Quando arriviamo a destinazione siamo all’apice del nostro desiderio. Prese le valige entriamo in hotel e svolte le procedure di rito ci ritiriamo nella nostra alcova. La stanza è piccola ma confortevole. C’è anche una terrazza ci affacciamo ed io ti prendo da dietro premendo il mio membro tra i tuoi glutei per farti sentire quanto ti desidero.
Rientriamo in stanza e lentamente ci spogliamo. Liberandoci finalmente da quei vestiti che tanto ci hanno bloccato e che tanto abbiamo desiderato togliere. Mentre iniziamo a baciarci e a sfiorarci sempre molto lentamente. L’odore dei nostri sessi si fa forte nella stanza. Sei in piedi davanti a me seduto sul letto. Inizio a baciarti i seni e il ventre mentre la mia mano accarezza il tuo monte di venere mentre tu mi aiuti a sfilarti il reggiseno e finalmente posso baciare anche i tuoi seni, che ho tanto desiderato nelle visioni dietro quel monitor che sino a qualche giorno fa ci aveva uniti e divisi.
Anche le tue mani ora vagano nel mio corpo mi cercano mentre le nostre bocche non si staccano un solo secondo in un continuo seguirsi le lingue si cercano e si sfuggono. Per poi riprendersi e poi ancora sfuggirsi. Cosi pure le mie mani si perdono nel tuo corpo sino a trovare dopo tante carezze e provocazioni la fonte del tuo piacere ricca del tuo miele che ora sento scivolare anche lungo le tue gambe. Mentre la tua mano piano si insinua dentro il bordo dei miei boxer cercando il mio membro turgido e bagnato per te.
Ora i tuoi sospiri si fanno gemiti che poi si trasformano in urla di piacere quando due mie dita si insinuano in te dandoti nuovo piacere, mentre ora le tue mani slacciano la mia camicia. E ancora le tue labbra cercano le mie. La tua lingua cerca la mia come in un balletto di danza classica, si incrociano e si cercano, ora sono i tuoi denti a stringere le mie labbra in una serie di brividi e piaceri infiniti.
Mentre le mie dita continuano a muoversi abili e rapide in te come se ti conoscessi da sempre e sapessi come donarti piacere. Ora sono le tue labbra a scendere lungo il mio petto baciarmi i capezzoli e poi scivolare lungo il mio ventre per poi risalire e ancora scendere … sino sentire le tue labbra sfiorare il mio membro bagnato di desiderio per te e farlo lentamente sparire dentro la tua bocca. Ma ora volevamo altro e dopo aver indossato la protezione hai portato il mio membro nella fonte del tuo piacere e lentamente è scivolato in te mentre il tuo piacere diventava sempre più forte e il tuo ansimare era per me ormai un accompagnamento hai miei movimenti che si alternavano da lenti a rapidi e profondi come a volerti riempire completamente di me. E cosi altrettanto velocemente capivo come procurarti maggior piacere anche con la mia bocca mordicchiando e succhiando i tuoi capezzoli irti e turgidi.
Mentre sentivo il mio membro in te stretto nel tuo calore, dove sarei rimasto per ore se non per via dei movimenti sempre più rapidi sono giunto al piacere esplodendo in una serie di getti caldi che mi hanno scombussolato sino al cervello con profonde sensazioni e brividi.
Per poi cedere uno nelle braccia dell’altro in un abbraccio che ci ha portato sino all’ora di cena, ma continuando comunque a cercarci con baci e carezze sempre pronti a provocare nuove emozioni.
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15 anni fa
nicky1, 36
Ultima visita: 3 mesi fa -
Domenica pomeriggio
Domenica pomeriggio, siamo diretti alla sagra del vino in un paese vicino, sei tesa la tua squadra del cuore perde e tu sei nervosa perché aspetti un sms che non arriva. La strada scorre in silenzio poche parole si alternano alla radiocronaca della partita.
Giungiamo in ritardo a destinazione e tu sei sempre tesa e nervosa, ci inoltriamo per le vie del borgo dove alcuni gazebo distribuiscono assaggi di vari vini. Ti osservo in silenzio mentre il ghiaccio si rompe. E forse per via del vino o perché ti inizi a rilassare un sorriso spunta sul tuo viso.
Incontriamo degli amici e poche parole e poi li salutiamo mentre ci rimescoliamo tra la folla che affolla le vie di questo piccolo paese. Poi ci sediamo e iniziamo a parlare delle nostre sensazioni, esperienze, desideri e fantasie. Mentre la gente attorno a noi passeggia sorseggiando qua e là del buon vino.
Il rientro si preannuncia silenzioso come l’andata. Mentre le mani forse per il vino forse per le parole di poco prima lentamente si fanno più audaci e le carezze iniziano a fare il loro effetto. La mano risale lenta lungo la tua gamba mentre continuo a guidare lungo i lungo rettilineo che ci separa dalla nostra destinazione. La mia mano si muove lenta sul tessuto dei tuoi pantaloni mentre la mia mano scorre lenta sino a sfiorare il tuo ventre, iniziandolo a massaggiare lentamente. Per poi scendere ad accarezzare sugli slip il monte di venere che emana un forte calore. Mentre sento il tuo corpo rilassarsi.
Slaccio piano i pantaloni per permettere alla mia mano di muoversi meglio nel tuo piacere … di donna. Ora anche la tua mano sale lenta lungo la mia gamba cercando il mio membro duro e voglioso di te, per poi infilarsi all’interno dei miei pantaloni ed accarezzarlo sopra la stoffa dei boxer, che già è piena del mio desiderio per te.
Mi sfili la mia mano dagli slip e mi dici di stare fermo e guidare, mentre le auto iniziano a sorpassarci e lentamente mentre guido mi sfili prima i pantaloni poi anche i boxer. E scendi a baciare il mio membro pieno di desiderio per te. Sento il calore della tua bocca che lo avvolge mentre la mano lo muove lento e con un dito ogni tanto tocca la punta provocando forti sensazioni di piacere. Mentre lo sento riavvolgere dalle tue labbra. Mentre cerco di stare attento alla guida.
Mi sento dominato e la situazione mi eccita parecchio mentre la mia mano scivola lungo i tuoi pantaloni seguendo la schiena. Per ritrovare la fonte del tuo piacere ricca di nettare. Ma tu mi fermi e mi dici che sei tu che decidi oggi. Accelero mentre la mia eccitazione sale ancora, nel sentire le tue mani che continuano a massaggiare il mio membro.
Ci dirigiamo verso una zona isolata e ci fermiamo. Sono già mezzo nudo mentre mi sfilo i pantaloni e mi libero del maglioncino e della camicia, mentre anche tu ora sei nuda e il tuo corpo risplende al buio. Sento le tue mani muoversi sul mio membro mentre lenta di adagi su di me guidando il mio membro tra le tua grandi labbra per poi farlo sparire dentro di te.
Sento un forte calore avvolgerlo e i tuoi movimenti si fanno più decisi, mi sento rapito e preso da te, sento il mio membro muoversi dentro di te mentre la sua punta sfiora il punto più profondo della tua vagina. Mentre con le mani inizio a massaggiare i tuoi seni e a baciarli mentre tu continui a muoverti su di me.
Senti il tuo nettare bagnarmi il ventre, mentre le tue labbra mi mordono il collo e la spalla provocandomi ulteriore piacere. Ora anche i miei gemiti si fanno più forti e tu ti muovi sempre più rapida su di me raggiungendo un primo orgasmo di piacere. Mentre le mie mani si fanno avide ed iniziano ad accarezzare il tuo orifizio spingendosi sempre più infondo, finche lentamente un dito lo viola in un piacere crescente anche l’orifizio in un movimento continuo mentre le mani continuano a tenere larghi i tuoi glutei..e i nostri corpi sempre più sudati e caldi si continuano a muovere convulsi. Per il piacere mentre cerchiamo di cambiare posizione senza sfilare il mio membro senza riuscirci.
Ora sono io sopra di te e mi inizio a muovere mentre sento tanti piccoli orgasmi venire prima di trovare l’apice del piacere, mentre la mia asta scorre dentro di te in un movimento sempre più rapido. Tutte queste nuove emozioni mi hanno eccitato tanto e sento la tua mano cercarmi e stringere i miei glutei mentre anche io sono quasi all’apice del piacere e i miei gemiti si fanno ancora più forti. Sino a trovare piacere nel piacere in un godimento mai provato prima.
Restiamo cosi fermi uno nell’altro come fossimo un’unica persona … . Quando ci separiamo ci accorgiamo che qualcosa colora i nostri corpi, dopo un momento di preoccupazione e una nuova fantasia balza alla mia mente nella possibilità di porterlo fare nel periodo che solitamente è proibito.
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15 anni fa
nicky1, 36
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Un \"m\"assaggio in paradiso
Oggi piu' che mai un massaggio è un vera toccasana per lo stress di tutti giorni e oggi voglio raccontarvi ciò che mi è successo qualche anno fa in un Centro Benessere qui di Bolzano. Non avevo esperienza del genere, ma avevo sentito molte mie amiche che andavano in questi Centri e mi dicevano gran bene. Decisi di provare e telefonai ad un centro per prendere appuntamento. La ragazza al telefono mi fissò l'incontro per il giorno dopo nella pausa pranzo. Verso le 13.00 mi presentai al Centro e mi accolse una ragazza bellissima, mora occhi verdi che mi accompagnò in una stanza dove al centro c'era un materasso fouton, la luce era soffussa, aleggiava un profumo di rose e la musica era di sottofondo e bellissima. Ci sedemmo entrambe su materasso e la ragazza che si chiama Cristina mi chiese se avevo delle richieste particolari come massaggio. Mi elencò un numero enorme di trattamenti, ma io la bloccai sottolineandoLe che avrei voluto solo rilassarmi. Lei annuì e mi guardò accennando ad un sorriso complice che lì per lì non compresi, ma che alla luce del poi compresi benissimo. Alzandosi mi chiese di spogliarmi mentre lei avrebbe preparato gli unguenti e gli olii per il mio trattamento. Mi alzai ed incominciai a spogliarmi incominciando dalla camicetta e poi passando alla mini. Rimasi in intimo guardando, inesperta, la ragazza che, volgendomi le spalle, lavorava ardentemente su un tavolino con le proprie mani. Era molto carina, un fisico longilineo e sportivo, dei polpacci ben torniti e dei capelli corvini e ricci. Aveva un camice sopra il ginocchio e penso che sotto fosse solo in intimo perchè potevo intravedere il tanga che indossava, d'altronde faceva caldo e la capivo. Si voltò e mi vide ferma in piedi e mi disse di togliermi anche il reggiseno senza alcun pensiero, e così feci. Mi fece sdraiare a pancia in giù sul materasso e si inginocchiò a fianco di me. Incominciò, dopo che aveva versato dell'olio caldo sulla mia schiena, a massaggiarmi con le sue mani cadissime e con tocchi esperti e professionali. Le spalle e poi giù, giù ed ancora giù. Con tranquillità arrivata vicino alle mutandine me le sfilò senza chiedermi nulla e le appoggiò in fondo al materasso. Rimasi così completamente nuda; incominciò così a scendere ancora insistendo su entrambe i miei glutei eseguendo un massaggio rotatorio e dall'interno all'esterno. Sentivo che i miei glutei si aprivano e si chiudevano facendole vedere più volte il mio buchetto che incominciava, inconsapevolmente, a pulsare. Le sue mani entravano anche nello spacchetto provocandomi piccole contrazioni di piacere che cercavo di controllare, ma che difficilmente lei non notava perchè stava insistendo colpevolmente ed io capivo, anzi speravo che lei avesse capito. Inconsciamente allargai le gambe leggermente non so se per mia volontà o se portata a farlo dai suoi movimenti insistenti in quella parte del mio corpo. Sta di fatto che le sue mani si infilarono senza alcun indugio tra le mie gambe cogliendo subito il momento propizio e con un movimento da basso verso l'altro e ogni tanto mi sfioravano la patatina. Mi sentivo imbarazzatissima, ma non potevo ritrarmi e così infatti non feci. Decisi di lasciarmi andare e vivere fino in fondo quell'esperienza nuova e sconvolgente e per me ancora sconosciuta. Cristina mi sussurò qualcosa nell'orecchio con un filo di voce che non capii, ma annuii ugualmente con la testa perchè ero ormai in sua balia. Respiravo pesantemente. A quel punto Cristina mi alzò il bacino e mi mise alla pecorina; tra me e me mi dissi ed ora? Cristina si alzò andò al suo tavolino ed indossò dei guanti in lattice sulla mano destra facendomi preoccupare un pò. Tornò da me ed incominciò, con la mano sinistra, ad accarezzarmi tra il clitoride ed il buchino del sedere provocandomi una grande eccitazione; nel frattempo mi lubrificava con un'olio tiepido le parti intime allargandomi le grandi labbra della vagina. Credo che mi allargai senza alcun ritegno perchè sentii l'olio penetrare nella patatina. A quel punto Cristina con un dito della mano destra incominciò piano piano a penetrarmi con la massima delicatezza il buchino del sedere. Non sono aperta lì e mi irrigidii, lei mi si avvicinò e mi disse..."stai tranquilla Tiziana non ti farò del male devi solo rilassarti"...mi tranquillizzai e mi abbandonai al suo agire. Lei riprese il lavoro con vera professionalità, ma questa volta notai che si tolse il camice rimanendo in intimo senza reggiseno. Mi sconvolse la sua vista, era bellissima. Riprese il suo lavoro e con vera maestria e senza sentire nulla introdusse tutto il dito medio nel mio sederino. Provai un'eccitazione intrattenibile perchè nelo stesso momento la mano sinistra stava stimolando il mio clitoride e penetrando successivamente nella mia patatina completamente bagnata. Rilassai le gambe e lei potè penetrare di più. A questo punto si avvicinò e mi chiese di girarmi. La guardai pensando che fosse tutto finito, ma lei capì e mi rassicurò dicendomi..."non ti preoccupare Tiziana dal davanti sarà molto meglio"....mi mantenne il cuscino sotto le reni e mi chiese di allargare le gambe. Feci così e lei riprese a penetrarmi il buchetto del sederino con il dito della mano destra e a stimolarmi la vagina con maggior enfasi. La posizione Le permetteva di avermi più aperta e rilassata, infatti lasciandomi andare mi bagnai come mio solito faccio in queste situazioni e Lei lo notò con piacere. Con un gesto veloce si chinò sulla mia vagina completamente depilata ed incominciò a bere il liquido di lubrificazione che ormai avendo riempito quasi completamente la mia vagina provocava un rumore di sciabordio che non avevo mai sentito prima, ma mi piaceva e piaceva anche a lei perchè la sentii mugolare di piacere e a lungo. Un riflesso condizionato provocato dall'eccitazione mi fece alzare le gambe in alto, allo stesso momento urlai di piacere senza trattenermi. Cristina continuò ancora per un minuto a leccarmi il clitoride asciugando a lingua aperta il liquido che ora usciva dalla mia vagina. L'orgasmo mi lasciò senza parole perchè penso che sia stato il più violento e piacevole della mia vita. Cristina si alzò, mi asciugò con delicatezza e professionalità le mie parti intime con un panno tiepido e si chinò sulle mie labbra baciandomi con passione e sussurrandomi quanto Le piacevo. Ricambiai il bacio e le parole. Ero esausta e lei lo capì anche perchè il tutto era durato più di un ora. Mi alzai e mi rivestii sempre sotto lo sguardi di Cristina che pareva non volesse lasciarmi un attimo ed imprimere nei suoi occhi la mia bellezza e quel momento. Prima di andare mi avvicinai a lei e le sussurrai nell'orecchio..."penso tu abbia trovato una cliente"...Lei sorrise soddisfatta e mi rispose..."oggi tu, domani io"....annuii e La baciai con rinnovata passione, pagai la prestazione lasciandoLe una lauta mancia per il servizio extra non richiesto, ma che era stato molto gradito. Mi guardò imbarazzata ed arrossendo ricambiò il bacio abbracciandomi .
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15 anni fa
admin, 75
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