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Il caposcala giorgio
Ieri sera mi sono rasata la fica e la clito...
Mi sentivo così puttana che ho iniziato a scoparmi un dildone...poi hanno suonato alla porta...
ero tutta nuda e aperta...ho guardato dallo spioncino e c'era il caposcala Giorgio...
Giorgio sa che sono una puttanella in calore, perchè mi scoprii una volta al sexyshop mentre acquistavo un tappo per riempire la mia fica slabrata...
Da allora ogni tanto mi monta, ma ieri sera non era in programma... solo che quando ho visto che era lui, ho aperto la porta e mi sono buttata per terra con la fica all'aria, infilandomi 3 / 4 dita e gemendo dalla voglia di essere sfondata...
A quel punto Giorgio ha chiuso la porta, è andato in bagno ha preso il dildone che stavo scopandomi prima ed è tornato in sala...io continuavo ad essere a 90 in calore... lui da gran maiale ha preso il dildone e me l'ha infilato nella fica riempiendola e subito dopo senza che potessi nemmeno fiatare mi ha infilato il suo cazzone in bocca, dicendomi : "stasera non te lo meriti in fica, cagna da lecco"...
dopo circa 10 minuti è venuto riempiendomi la faccia di calda sborra e lasciandomi col dildone ancora in fica...
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15 anni fa
CercoMistress,
33
Ultima visita: 8 anni fa
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Sapore di sperma
Siamo in macchina.
Ho insistito molto per questa uscita imprevista.
Paolo un po’ si è incazzato … mi ha detto che certi ricatti non gli vanno.
Ma io ho voglia di cazzi adesso.
E di sborra.
Stiamo aspettando un singolo.
In msn mi ha promesso che se sono troia come dico di essere non ha problemi ad organizzarmi una gang in mattinata.
Stanotte devo avergli fatto tirare il cazzo non poco.
Ecco … arriva una macchina … è lui … le foto erano recenti …
Abbasso il finestrino … non scendo subito … lascio che mi guardi … che intraveda l’elastico delle autoreggenti nere che sporge da sotto il cappottino bianco.
Si presenta e solo allora scendiamo dalla macchina.
Siamo nel parcheggio del casello di Soave.
Sono le 10 di mattina.
Lo bacio sulla bocca mentre con la mano tasto la mercanzia … mmmh … tutto come da foto.
Mi accorgo che un tizio su di un‘auto parcheggiata li vicino ci sta guardando.
Bacio ancora il singolo e continuo a massaggiargli il cazzo che è già diventato durissimo.
Non resisto … devo sentirlo …
Gli infilo la mano dentro la cerniera e lo sento.
Il tizio sta continuando a guardare.
Tiro fuori il cazzo al singolo e mi abbasso.
Voglio farmi vedere dal tizio mentre mi bevo una bella sborrata.
Bacio la cappella al singolo e gli faccio sentire la lingua sull’asta.
Il tizio continua a guardare.
Inizio a segare velocissima … il singolo comincia a gemere … sento i condotti dello sperma che si riempiono … è pronto … un gioco di labbra a succhiare sul filetto mentre sego ed ecco il primo schizzo …
Sento i fiotti in faccia … la sborra comincia a colarmi sulla mano … con la lingua lecco quella che inizia a scendere lungo l’asta … finalmente il sapore di sborra in bocca … è da stanotte che ho voglia …
Il tizio sembra paralizzato a guardarmi.
Io lo guardo più volte mentre pulisco con la lingua il cazzo del singolo.
Poi mi incammino verso di lui.
Mentre mi avvicino mi pulisco la mano con la lingua e mi porto alla bocca lo sperma che ho in faccia … mmmh … adoro il sapore dello sperma …
Gli apro la portiera.
Lui ha già il cazzo in mano.
Inizio a pomparglielo e dopo nemmeno 10 secondi sento i suoi schizzi in bocca … mmmh … altro sperma …
Mi lascio riempire la bocca e me ne torno dai miei uomini.
Paolo mi conosce, l’altro mi guarda allibito …
Mi fermo di fronte ad entrambi e faccio vedere lo sperma che ho in bocca.
Mi faccio guardare a giocarci con la lingua, lo lascio colare dagli angoli della bocca, lo risucchio, lo lascio colare, lo risucchio e infine lo bevo.
Li ho straeccitati …
Il singolo inizia a toccarsi il cazzo tornato duro, Paolo mi prende per i capelli e mi ficca il suo cazzo in bocca.
Tre secondi e una nuova sborrata inizia a riempirmi la bocca …
Il solito Paolo … irruento … abbondante … un fiume di sborra … un fiume di insulti … mi tiene la testa premuta … mi mette in difficoltà … sento gli schizzi … ingoio … non mi molla … vuole farmi vomitare … non respiro … continuo ad ingoiare … mi lacrimano gli occhi … un po’ di sborra mi va di traverso … inizio a tossire …
Mi stacco dal suo cazzo tossendo sperma … uno schizzo mi finisce in un’occhio … continuo a tossire … il sapore di sperma che ho in bocca inizia a diventare nausea … continuo a tossire … devo bere qualcosa … la bottiglietta nella borsa, in auto … la raggiungo … bevo … smetto di tossire … tutto torna a posto …
Paolo e il singolo sono vicini a me.
Sono seduta al posto del passeggero.
La portiera è spalancata.
Guardo il singolo.
Si sta segando il cazzo a 10 cm dalla mia faccia.
Paolo lo incita a sborrare.
Insulta me … mi dice di spalancare la bocca … mi dice che sono una lurida troia …
Il singolo inizia a sborrare.
Ancora con la bottiglietta d’acqua in mano spalanco la bocca.
La voglio.
Gli insulti e la sega davanti alla mia faccia mi hanno fatto tornare zoccola di colpo.
La voglio.
E la prendo.
Tutta.
Non è tanta, ma basta per lasciarmi quel sapore di sborra in bocca che tanto mi piace, che mi fa sentire troia, puttana, ingorda di cazzi …
Adesso lo voglio in culo.
Lo dico ad alta voce.
Il singolo tira fuori il cell e conferma un orario a qualcun altro.
Poi mi passa il cell.
Qualcuno si presenta e mi saluta.
Io dico semplicemente che sono Camilla, che ho il sapore dello sperma in bocca e che ho voglia di prenderlo in culo.
Dopo 15 minuti mi trovo ad entrare in un appartamento dove 5 baldi cazzi mi stanno aspettando.
Ora sono in macchina con Paolo.
Manca un quarto d’ora a mezzogiorno.
Ho sborra dappertutto.
Ho ingoiato parecchio.
Mi sono fatta sbattere come una roia.
Il buco del culo mi fa male.
E stasera c’è la festa di Cristina …
Come cazzo faccio stasera?
Paolo ride … dice che per una troia come me la festa di stasera sarà una passeggiata … che mi basterà sentire Cristina per avere nuovamente voglia di randello …
Credo che, come sempre, Paolo abbia ragione.
15350
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15 anni fa
AdamDTS,
32
Ultima visita: 2 giorni fa
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La vita di campagna nel meridione
La storia che sto per raccontare è successa molti anni fà. I miei genitori essendo tutte e due dipendenti pubblici vivevano in una città del nord infatti io nacqui al nord, una volta ottenuto il trasferimento decisero di farsi una casa in campagna lontano dallo stress che erano abituati.
Per il paese dove vivevamo eravamo considerati benestanti perchè lavorava sia mia madre che mio padre, vicini di casa nostra vi era una famiglia di contadini composta dal padre, la signora concetta e 2 figli Angela e il piccolo Mario. Loro erano molto umili ed erano brave persone, con Angela andammo ascuola insieme dall'asilo fino alle superiori lei era una brava ragazza aiutava molto i suoi genitori nei campi, quindi aveva molto poco tempo per studiare infatti veniva molto spesso a studiare a casa mia e i suoi genitori erano molto contenti. Angela era una ragazza di campagna un pò rozzetta alta 1,65 pienotta con delle belle tette circa una quinta un culo largo, rossa di capelli e con le lentiggini, ma la cosa strana e che usava vestirsi molto classico e a scuola non la cacava nessuno, andava solo d'accordo con me.
Facevamo il primo superiore avevamo finito di studiare a casa mia, i miei non c'erano perchè facevano il rientro e si fermavano in città a fare delle compere, suo padre era andato in città a comprare il mangime per gli animali e quando andavo ci stava molto perchè si fermava in un vecchio bar a giocare a carte a bere, sua madre stava lavorando nei campi noi cominciammo a farci una passeggiata e arrivammo fino al torrente che attraversava il terreno che coltivavano i genitori di angela e vedemmo una scena incredibile c'era la madre di angela la signora concetta una donna molto alta robusta con delle tette da settima un culo enorme, delle spalle larghe, usava capelli corti e sempre abbronzata dal sole con delle mani rugose e crespe, lei era a pecora quasi nuda che veniva inculata da un ragazzo poco più diciottenne che durante il periodo della raccolta delle olive gli dava una mano e non solo quello, lei era inginocchio, lui la prendeva da dietro e si vedeva le enormi tette che ballavano e un culo largo e peloso i peli gli arrivavano fino alla schiena, vedendo quella scena angela scappò via e si diresse verso la mia abitazione piangendo, io la rincorsi e la raggiunsi cercando di consolarla facendo capire a lei che delle volte succedono cose alle quali noi dovremmo essere solo spettatori, lei mi disse che era sua madre e che queste cose non se l'aspettava, io l'abbracciai e lei mi disse che voleva provare quello che provava quella porca di mia madre.
allora andammo nella mia camera da letto ci spogliammo e vederla nuda era una bella visione aveva due tette grandi che gli penzolavano die capezzoli turgidi e un bel culo, cominciò a prendemelo in bocca il mio cazzo, non ero messo male infatti per l'età già l'avevo di 22 cm, cominciò a farmi un pompino e devo dire che pur essendo il primo non era male, dopo allora andai in bagno e presi 2 asciugamani e li misi sul letto la feci sdraiare e cominciai a leccarla aveva un odore strano di urina e umori vaginali ero eccitatissimo volevo scoparla appoggiai la cappella del mio cazzo tra le labbra dellafiga e cominciai a metterlo lei a metà cominciò a urlare allora lo tolsi e cominciai a toccarla e bastò che la mia mano toccò il suo clitoride e lei venne, ora era arrivato il momento per prenderla apoggiai nuovamente la cappella tra le labbra della figa e introdussi scivolò dentro con fatica, sentì subito un calore enorme avvogere il mio cazzo ed mentre l'entravo sentivo che il mio cazzo faceva fatica ad entrare, poi ad un tratto il mio cazzo sembrò di aprire un velo ed entro tutto nel metterglielo e toglierlo vidi il mio cazzo colorarsi di rosso, era sangue l'avevo sverginata, ma a lei piaceva e volevo che continuassi, con le mani gli palpavo il culo era bellissimo, poi le succhiai i capezzoli lei gemeva di piacere, ma io ero arrivato feci in tempo a toglierlo di fuori e gli venni sulle tette, fu bellissimo lei allora lo prese in bocca infischiandosi he era sporco di sangue lo pulì bene, l'abbracciai e gli palpai le tette mi si rizzo nuovamente ma si era fatto tardi, allora nell'andare via gli ttoccai il culo e lei mi disse che per quello dovevo aspettare. La notte non feci che pensare a lei e soprattutto a quella vacca della madre avrei voluto essere io al posto del ragazzo.
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15 anni fa
califfone, 35
Ultima visita: 14 anni fa -
Le bende e gli amici
Vi racconto il sogno di un’amica che vorrebbe realizzare.
Notte estiva, lettone dai drappi rossi a baldacchino e zanzariera bianca che lo adorna come a fine 800. Era il sogno della mia vita…me lo sono sempre sognato e finalmente era tutto mio!!!
La notte era caldissima, la casa era isolata ma non ero sola, mio marito aveva invitato tre suoi amici per quelle nottate tutto sport e birra e qualche partita di basket Americano nel cuore della notte.
Mio marito prima che arrivassero i suoi amici mi aveva deliziato delle sue bollenti attenzioni e lo avevamo fatto dopo che lui mi aveva bendata e legata al letto con legacci di seta azzurri sia ai polsi che alle caviglie.
Io gli avevo chiesto di non slacciare i nastri perché avremmo continuato dopo che gli amici se ne fossero andati. Cercavo di prendere sonno ma ero ancora troppo vogliosa che non riuscivo a prendere sonno.
Mio marito aveva saggiamente messo delle candele con dei profumi inebrianti che non facevano altro che intensificare queste mie voglie e che mi toglievano il sonno. Le intravedevo dai riflessi dei nastri e come una falena ne ero attratta.
Ad un certo punto non sentii più in sottofondo i rumori provenienti dalla stanza dove erano accomodati mio marito con i suoi tre amici.
Cercai di capire che cosa stesse succedendo, e speravo che mio marito avesse licenziato i tres amigos e si potesse così di nuovo dedicare alla sua calda mogliettina.
Dopo alcuni interminabili minuti di silenzio la porta iniziò a cigolare, sentii dei passi distintamente, ma non capii se fossero di un'unica persona, mi sembravano diversi…
La voce di mio marito mi tranquillizzò, lui mi disse:
“Mia cara, rieccomi solo per te, spero non si siano raffreddati i tuoi bollenti spiriti…”
Risposi con una voce calda e un pò rauca, ma molto sexy:
“Vieni e scoprilo, avvicina le tue labbra alla fonte del mio calore..”
Tolse la zanzariera dal baldacchino e si avvicinò a me baciandomi con trasporto i capezzoli che mi sa stimolare alla grande.
La sua lingua si insinuò tra le mie cosce che erano roventi. La sentii saettante, mi faceva impazzire come si soffermava sul clitoride e poi affondava in mezzo alle labbra che si bagnavano sempre di più…stavo grondando come una fontana, ero fuori di testa.
Volevo togliermi le bende ma qualcuno mi fermò… Poi ancora silenzio, non capii esattamente cosa stesse succedendo.
Sentii una mano sfiorarmi le gambe, poi silenzio e così qualcuno mi tolse il reggiseno e mi strinse le tette titillando i miei capezzoli…poi ancora silenzio.
Non mi sembravano uguali le mani che mi stavano esplorando lentamente.
Ad un certo punto mi presero ed iniziarono a leccare, anche gli amici di mio marito avevano preso possesso del mio corpo. Gli lasciai fare compiaciuta e lussuriosa come non mai.
Mi slegarono i nastri dei polsi e delle caviglie ma non quello sul viso.
Sentivo le loro mani sulle mie cosce che mi allargavano le gambe mentre uno di loro mi leccava il culo e l’altro mi poggiava una verga di dimensioni per me non consuete sul viso. Appena si poggiò sulla bocca la afferrai con i denti. Quell’uomo straordinariamente dotato urlò, ma di piacere, e me lo ficcò in gola. Iniziai una fellatio degna della più consumata pornostar, e me lo gustai bene trattenendolo in bocca a fatica, e mentre godevo gli altri tre si divertivano a frugarmi nelle parti basse mandandomi in estasi. Veni ripetutamente.
Ad un certo punto si fermarono e di nuovo il silenzio mi fece trasalire, chissà che cosa avevano in mente…
Mi sentii improvvisamente bruciare sulla pancia, era la cera della candela che mi stavano facendo cadere sul corpo, wow…che eccitazione. Non ci potevo credere, era proprio come il sogno più erotico che avessi potuto immaginare.
Quella cera mi da va dolore, ma mi eccitava ancora di più, e nel frattempo iniziarono a pomparmi, volevo solo i loro sessi dentro di me…a volontà. Glielo urlai con dei gemiti di piacere e loro si diedero subito da fare. Mi pomparono sia nella figa che in bocca, mentre gi altri due spalmavano la cera sui miei capezzoli, oramai in fiamme.
Si alternarono e poi provai finalmente…una fantastica doppia penetrazione, prima con dolcezza e lentamente, poi iniziai a godere sempre di più dal piacere e li invitai ad affondare i colpi, certo non se lo fecero ripetere due volte e mi fecero urlare come mai in vita mia.
Ero ancora bendata i viso, e cercavo di capire quale di questi cazzi fosse quello di mio marito, la ricerca non portò frutti perché mi stavano sfondando tutti i buchi ed ero troppo lacerata ed eccitata per avere un’atteggiamento così razionale. Ero totalmente nelle mani della lussuria e delle voglie di questi 4 uomini.
Ad un certo punto qualcuno mi baciò, era sicuramente mio marito questa volta, lo ringraziai della serata, ma lui disse che ora dovevo far venire tutti e quattro, perciò prima uno di loro mi prese le tette e di risposta gli feci fare una spagnoletta e mi inondò le tette ed il viso. Quasi in contemporanea stavo spompinando un altro che mi venne in gola costringendomi ad ingoiare tutto, non lo avevo mai fatto…aveva un buonissimo sapore.
Poi gli altri due si divisero gli altri miei due buchetti ormai larghi scambiandosi le posizioni mentre ero impegnata a ripulire bene gli altri due cazzi e mi vennero in contemporanea in culo ed in figa.
Ero stremata, ringraziai i 4 fantastici protagonisti di questa notte da ricordare e li baciai in bocca tutti quanti con la lingua che andava a cercare tracce dei miei umori ancora presenti nelle loro bocche.
Che serata da sballo…a poterla realizzare…
Amica di amantesardo
[email protected]
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15 anni fa
amantesardo, 36
Ultima visita: 5 anni fa -
Tiziana e sergio: il custode
Tiziana e Sergio il custode
Rimanemmo sino a tardi sulle rive del ruscello, i tre rumeni invece erano andati via subito.
“ che maleducati, non hanno neanche salutato” dissi a mia moglie.
Tiziana si toccò la figa e mi rispose: “ mi hanno lasciato i loro spermatozoi qua dentro come ricordo”.
“ nessun rimpianto per questa esperienza” le domandai.
“no, è stata intrigante” rispose.
Le spiegai che l’avevo seguita insieme al guardone ed avevamo assistito a tutto.
Mi chiese cosa mi fosse piaciuto, le risposi che mi aveva impressionato la foga con cui Milcea l’aveva scopata e il fatto che lei gli avesse ripulito con la lingua il cazzo dopo che le aveva sborrato in figa.
In quel momento sulla riva opposta apparve il guardone.
Tiziana mi mormorò: “ insaziabile, ha ancora voglia di guardare”.
Ridendo le risposi: “Credo che voglia solo salutarci, si è fatto una sega, mentre ti guardava”.
Con la mano feci il gesto di avvicinarsi al guardone.
Attraversò il ruscello e si sedette vicino a noi.
Feci le presentazioni ed offrimmo da bere all’uomo.
Ci parlò di lui confessandoci le sue abitudini o meglio dire le sue perversioni.
In materia di trasgressioni sessuali era informatissimo, incuriosì Tiziana che gli porse molte domande.
Ci spiegò che se volevamo poteva introdurci nel mondo della trasgressione.
Accettammo la sua offerta, ci scambiammo i numeri dei telefonini per contattarci.
Attilio ci salutò e andò via.
Ci rivestimmo e andammo a prendere l’auto per tornare a casa.
Il giorno dopo rincasai alle 18, Tiziana era in cucina intenta a preparare la cena.
La baciai e le chiesi com’era andata la giornata.
Rispose che aveva incontrato un’amica, mi spiegò che nella mattinata aveva telefonato a Luca per combinare l’incontro.
Le domandai, quando l’avrebbe visto.
Mi rispose che Luca era in vacanza e che sarebbe tornato tra due settimane.
Dopo cena, mentre bevevamo il cafè ripensai a quello che ci aveva raccontato Attilio.
Ne parlai con Tiziana, eravamo molto attratti entrambi da alcune trasgressioni descritteci dal guardone.
In particolare ci intrigavano le sale cinematografiche a luce rosse, Attilio ci aveva parlato di donne scopate nei servizi igienici o sulle scale o dietro ai tendoni.
Tiziana era rimasta colpita dall’aver saputo che molte donne cercassero incontri con africani, soprattutto nordafricani.
Tutto questo ci provocò un’intesa eccitazione.
Guardai mia moglie negli occhi e le chiesi: “ ti piacerebbe provare un’uscita trasgressiva questa notte?”.
“ dove andiamo?” mi rispose.
“ possiamo provare al cinema o nei parcheggi che ci ha spiegato Attilio” replicai.
“ ok mi preparo” mi disse Tiziana.
Andò in bagno a lavarsi, dopo pochi minuti tornò in salotto dicendomi: “ come mi vesto?”.
Andai con lei in camera e la aiutai a scegliere cosa indossare.
Optammo per una minigonna di jeans ed una camicia bianca di cotone.
Il fatto strano era che la camicia era lunga quanto la gonna.
Come intimo scegliemmo un minuscolo perizoma, le dissi di non mettere reggiseno e di truccarsi pesantemente.
Quando eravamo pronti per uscire mi domandò: “ come sto?”.
“ molto bene, tutto perfetto solo devi sbottonare di più la camicia”le risposi.
“ ho paura che si vedono le tette” replicò lei.
Allungai la mano ed aprii due bottoni dicendole: “ tranquilla i vicini sono tutti in vacanza e non ti vede nessuno”.
Scendemmo in strada dirigendoci verso il garage.
La serranda era abbassata, suonai il campanello.
Dopo alcuni minuti la serranda si alzò ed apparve il custode notturno.
Come vide Tiziana rimase a bocca aperta riuscendo a proferire soltanto buonasera.
Salimmo sull’auto, misi in moto e dissi a mia moglie: “ l’hai pietrificato”.
“ con quella faccia da porco che si ritrova, non credo che si scandalizzi per due gambe” replicò.
Aspettai che la luce interna dell’auto si spegnesse, aprii la camicia facendo in modo che un capezzolo spuntasse.
Partii, quando arrivai dall’uscita mi fermai per ringraziare e salutare il custode.
Lo guardai bene, poteva aver una quarantina d’anni o forse piu’, era robusto con due enormi mani.
Quando fummo fuori, mia moglie mi disse: “ speriamo che non racconti ai titolari cosa ha visto”.
“ tranquilla non dirà nulla, in fondo ha visto solo un capezzolo”.
“ è sempre nel bar della piazza del mercato a parlare” replicò Tiziana.
“ e tu come fai a saperlo?” le domandai.
“ il mese scorso, quando passavo per andare al mercato mi ha chiamata per offrirmi un cafè” mi spiegò.
“ hai accettato?” le domandai.
“ si, solo una volta, poi le altre volte ho rifiutato” mi rispose.
“perché?” domandai.
“ è un tipo inquietante” rispose mia moglie.
“ non saprei, certo è volgare, ma tutto sommato è educato” aggiunsi.
“ educato si, ma quando eravamo al bar mi spogliava con gli occhi ed ha fatto apprezzamenti pesanti su di me” replicò.
“ tipo?” le domandai.
“ mi ha detto che ho un bel culo” mi rispose.
“ ha detto la verità” aggiunsi.
Arrivammo dal cinema, parcheggiai ed entrammo.
Seguendo le istruzioni d’Attilio salimmo in galleria.
Nella sala c’era una coppia seduta nell’ultima fila, attorno c’erano tre uomini.
Dopo una decina di minuti, la coppia si alzò e si recò nei bagni, i tre la seguirono.
Tutto si stava svolgendo come aveva detto Attilio.
Eravamo rimasti soli nella sala, n’approfittai per toccare Tiziana.
“ togli il perizoma” le dissi.
Tiziana si guardò attorno e poi si alzò e lo sfilò.
Le infilai un dito nella figa dicendole: “ pensa a quella donna nei gabinetti”.
“ starà godendo, sta prendendo tre cazzi” mi rispose.
In quel momento dai servizi uscì uno dei tre uomini e si avviò verso l’uscita.
Dopo un quarto d’ora uscì anche la coppia seguita da uno dei due uomini.
Dopo alcuni minuti uscì anche il terzo, a differenza degli altri non andò via, ma si fermò appoggiato al muro poco lontano da noi.
Ripresi a palpare Tiziana, l’uomo rimaneva al suo posto e non si avvicinava.
“ andiamo nei gabinetti” dissi a mia moglie.
Scendemmo una scaletta e ci trovammo nell’antibagno.
Dopo alcuni minuti l’uomo scese anche lui.
Vedendo che rimaneva in disparte, cominciai di nuovo a toccare Tiziana.
Le aprii completamente la camicia mettendo a nudo le tette, sganciai la gonna facendola scivolare ai suoi piedi.
Mi rivolsi all’uomo chiedendogli: “ ti piace?”.
“ si” rispose.
“ puoi scoparla” aggiunsi”.
“ io guardo solo, scopate voi” rispose.
“ non si fa nulla, puoi andartene” dissi all’uomo.
“ va bene” rispose e andò via.
Tiziana prese la minigonna per indossarla, la fermai dicendole: “ resta così”.
Nella sala non c’era più nessuno, uscimmo anche noi.
L’atmosfera era intrigante, mia moglie indossava solo camicia, peccato che la strada era deserta e nessuno poteva vederla.
Ero rimasto deluso da quello che era o meglio non era successo nel cinema, chiesi a mia moglie se voleva fare due passi sul lungomare, mi rispose di si.
Mi fermai alla fine del corso, parcheggiai e mentre stavamo per scendere Tiziana mi chiese: “ è meglio che metta la gonna?”.
“ no sei bella così, poi qui non ci conosce nessuno” le risposi.
Il corso era deserto, n’approfittai dicendole: “Vai avanti da sola sino a quella panchina e poi torna verso di me”.
L’ammirai in tutto il suo splendore, era giovane, bella e soprattutto indossava solo una camicia.
“come sono andata?” mi chiese.
“ bene, molto bene, però si può migliorare” le risposi.
“come?” mi domandò.
Sbottonai la camicia lasciando solo abbottonati due bottoni all’altezza della pancia.
“adesso sei perfetta” le risposi.
Le feci rifare il percorso di prima e l’ammirai.
Era sublime, il vento che soffiava dal mare le apriva i lembi inferiori della camicia lasciando intravedere la figa.
“andiamo” le dissi e ci dirigemmo verso l’altra parte del corso.
Dopo pochi passi intravedemmo due persone che venivano incontro a noi.
Tiziana portò le mani in basso per impedire alla camicia di aprirsi.
“ togli le mani, sono due ragazzini, lascia che guardino” le dissi.
Tiziana obbedì, i ragazzi ci incrociarono, dai loro sguardi capii che erano riusciti a vedere la figa di mia moglie.
Appena furono lontani le dissi: “ troppo giovani per coinvolgerli di più”.
Percorremmo ancora un tratto del corso, adesso eravamo poco distanti da una bancarella.
Attorno non c’erano clienti, solo i due venditori.
Tiziana mi disse: “ forse è meglio tornare indietro”.
“ no, aspettami qui, arrivo sino da loro e torno” le spiegai.
Mi avvicinai alla bancarella tanto per capire che fossero i due, erano due nord africani, tornai da mia moglie e le dissi: “ sono marocchini, andiamo a vedere cosa vendono”.
Curiosammo, per una decina di minuti, tra la merce della bancarella.
I due si accorsero subito dell’abbigliamento di mia moglie, provarono a venderci alcune cose, rispondemmo di no e ci allontanammo un poco.
Ci fermammo su una panchina e dissi a Tiziana: “ abbiamo due possibilità, una è che tu vada con i due africani, l’altra è che tu vada a posteggiare in garage da sola”.
“ perché da sola?” mi chiese.
“ prova ad immaginare di entrare in garage vestita come sei adesso, credo che il custode sia un tipo sveglio capirà subito cosa cerchi” le risposi.
“ tu cosa preferisci che faccia?” mi domandò.
“ sono due situazioni intriganti entrambe, forse di più quella del garage” risposi.
Le misi una mano sulle cosce e aggiunsi: “ non fosse così tardi potresti farti prima i marocchini e poi il custode”.
“ siamo sicuri che poi il custode non racconti in giro tutto?” mi domandò.
“ come faccio a risponderti, in ogni modo la cosa non mi preoccupa, in fondo non si tratta di un delitto” le risposi.
“ quanti anni ha il custode?” mi domandò ancora mia moglie.
“ quaranta, quarantacinque” risposi.
“potrebbe essere mio padre” replicò lei.
“ questo aspetto della faccenda non mi da fastidio, anzi mi eccita” le risposi.
“ fagli capire che se sta zitto potrà scoparti altre volte” aggiunsi.
“ questa è una buona idea” mi rispose.
“ andiamo in garage” le dissi.
All’una e mezza arrivammo vicino a casa, fermai l’auto scesi e lascia la guida a mia moglie.
La vide partire fermarsi davanti alla serranda, scendere e suonare.
La serranda si aprì, mia moglie risalì ed entrò.
Il custode aspettò che lei parcheggiasse fermo all’ingresso. Vidi Tiziana avvicinarsi a lui, li vidi parlare per alcuni minuti, poi entrarono entrambi.
Rimasi in attesa per cinque minuti, quando vidi che la serranda scendeva e mia moglie non usciva tornai a casa.
Mi sdraiai in salotto e accesi la televisione.
Ogni tanto controllavo l’orologio, erano le tre e Tiziana non era ancora tornata.
Dopo mezzora la sentii entrare.
Mi precipitai da lei chiedendole: “ tutto bene?”.
“si, nessun problema” rispose.
“ti ha scopata?” le chiesi.
“ me l’ha messo prima in figa, poi in culo” mi rispose.
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3
15 anni fa
anepa2007,
35/36
Ultima visita: 11 anni fa
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Natale era vicino,Laura e Luca non li sentivamo da diverso tempo.Laura una manager della ns societa'era una donna molto in gamba.Luca coadiuvava lei nell'attivita'.Nel loro organico erano inseriti diversi collaboratori e innumerevoli clienti.Restava loro poco tempo da dedicare ad hobby e al riposo e ci vedevamo di rado a parte gli eventi aziendali.Laura da quando l'avevo vista era dimagrita moltissimo,ringiovanita come aspetto fisico e la sua pelle era piu' giovane e florida.Luca sempre in forma e carattere molto aperto dimostrava sempre meno dell'eta' anagrafica.Ci vediamo a casa loro una bella villetta nell'interland milanese x trascorrere co loro un week end in buona compagnia.Arriviamo da loro alle 19 ci accoglie la loro colf poi arriva Laua,bella come sempre in abito nero lungo di seta,capelli biondi raccolti,occhi azzurri che paiono un cielo terso in un mattino di primavera.Francy tesoro mi dice vini,scusami ma come di routine abbiamo fatto tardi.Mauro mio marito l'osserva e si complimenta co lei x l'aspettofisico ineccepibile.Poco dopo Luca scende dallo studio al piano superiore.E' un bell'uomo,alto moro occhi neri sempre ben abbigliato,vero e sincero come noi.Sono colleghi di lavoro da anni ma soprattutto veri amici.Alle 20 ci apprestiamo ad andare a cena.Conversiamo come sempre di lavoro,eccetto alcune pause in cui mi accorgo degli sgardi di Lura,m pare entrare dentro con gli occhi,vedo una luce in lei di cui non avevo mai fatto caso.Francy m sussurra ma sai ti vedo diversa,sei molto piu' magra e la tua pelle pare velluto.Mi accarezza Laura,mi tocca il viso,le mani,le braccia.Laura le dico,merito anche tuo e dei consigli che mi hai dato e di cui ho fatto tesoro.Alle 21 ci fanno accomodare in salotto,ci prendiamo un caffe'in compagnia poi la loro colf ci prepara la ns camera.Laura si scusa e sal a cambiarsi.Scende dopo poco in vestaglia fuxya di raso,capelli biondi sciolti.Pare una dea,un miraggio e l'osservo,vedo i suoi occhi lucidi che mi scrutano,pare penetrare l'anima mia con il suo sguardo.Francy mi dice guarda Luca me l'ha regalata di recente e mi mostra una collana in madreperla.E' bellissima.Mi prede x mano,mi porta in camera e apre la cassaforte.Francy,guarda tanti regali da luca ma........mi manca tanto l'amore che anni fa' ci legava,tutto è ormai svanito,lo stress lavorativo,i tanti impegni e la routine di coppia hanno affievolito il ns amore.Laura le dico,fra me e mauro nulla è cambiato,ancora credimi ci amiamo come dieci anni fa'lui mi copre di attenzioni,di amor vero,di affetto e tanta comprensione.Laura mi abbraccia,piange sulla mia spalla,la bacio,l'accarezzo e cerco di darle tutto il mio conforto.Si riprende un po' e scorgo da un lembo della vestaglia che sotto è nuda,pelle bianchissima,morbida alla vista e inme pare nascere un desiderio immenso di lei.Sento l'eccitazione crescere e l'abbraccio,la stringo a me,la bacio sul collo,dietro le orecchie e sulla bocca.Laura ansima,mi bacia anche lei,mi tocca dappertutto,apre la vestaglia all'improvviso e mostra il suo corpo nudo stupendo.Sentiamo passi sempre piu' vicini dalla scala e all'improvviso appaiono Luca e Mauro.Sembrano estasiati alla visione e senza proferire parola si spogliano,ci denudano completamente e cio stendono sul letto fra le lenzuole di raso rosso iniziano ad accarezzarci dappertutto.Siamo io e Laura fra le loro mani,si scambiano sguardi fra di loro in una perfetta intesa.Laura mi apre le gambe e il mio viso la mia bocca invadono il suo intimo,sento i gemiti che si fanno sempre piu' forti,i sussurri di mauro e luca che ora ci prendono e ci possiedono.Sento dentro di me il membro turgido che mi penetra mentre luca mi accarezza i seni,Laura mi lecca dietro e urlo,gemo,strepito in un'estasi di piacre sublime.Mi sembra di sognare e chiudo gli occhi x non svegliarmi mai da quest'oblio.Gli schizzi di caldo sperma invadono il mio intimo e provo un piacere mai provato prima.Mi giro supina e sento sulla mia bocca il caldo umore dell'intimo di Laura che mi sale sopra e mi inonda dei suoi caldi schizzi.Luca ora la prende x i fiachi la mette alla pecorina e vedo il suo pene turgido nell'obra che pare scoppiare di desiderio.In un solo colpo la penetra,lei urla,strepita,pare in un'altra dimensione,la possiede con una foga mai vista.Laura pare estasiata,a volte nopn urla piu',non geme,gode di un piacere immenso che le toglie il fiato.Io e mauro accarezziamo i suoi seni,i suoi glutei durante il loro amplesso x aumentare la sua eccitazione.All'improvviso Luca estare il menbro dalla sua vagin e la penetra nalmente portandola ad un piacere siblime e mai provato.
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15 anni fa
iltulipanorossocp1,
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Ultima visita: 13 anni fa
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La prima volta.
La prima volta.
La conobbi tra i banchi di scuola, era li tutta sola, tutti sapevano di lei, della sua diversità..
Mi avvicinai perchè la vidi sola e indifesa, ingiustamente messa da parte per la sua natura, perchè le piacevano le donne, perchè la gente dice di essere aperta ma poi alla fine ha paura di ciò che non conosce e non riesce a guardare oltre, verso l'anima delle persone. Divenimmo amiche, vere amiche, di quelle inseparabili; ho condiviso con lei gioie e dolori della vita e ormai era per me un punto di riferimento, più di una semplice amica, una compagna di vita.
Non so se si attaccò così a me perchè le venni incontro e mi aprii a lei, forse lo fece perchè con me poteva essere se stessa, si poteva confidare..io non la giudicavo anzi la ammiravo perchè non è facile portare la bandiera dei “diversi”..soprattutto a 16 anni e per di più a scuola. Mi raccontò che non aveva avuto esperienze e che avrebbe voluto tanto conoscere una persona come me, che la comprendesse e che la amasse. Io? Io le volevo e le voglio bene ma sapevo che non l'avrei potuta amare, cosa che ci tenni a dirle sin dai primi tempi e che tra noi poteva esserci solo una bella amicizia e nulla di più..e così fu per tre anni e mai si andò oltre la soglia dell'amicizia, mai sconfinammo quella linea sottile che segna il confine della passione...
Quella sera pioveva di brutto, tornammo a casa correndo sotto la pioggia, entrammo in casa grondanti; non appena varcata la soglia e chiusa la porta dietro di se si tolse di dosso la maglietta bianca che indossava e la lasciò cadere a terra..andò verso il bagno e tornò da me porgendomi dei vestiti asciutti..mi vestii e ci accoccolammo sul divano di fronte al caminetto a sorseggiare una buona bottiglia. Era adagiata di un fianco, il fuoco del caminetto le illuminava il volto e la sua pelle sembrava brillare accarezzata da quella luce..non mi ero mai veramente accorta di quanto fosse bella. I suoi occhi grandi e del colore dell'oceano mi guardavano la bocca mentre le parlavo, si morse le labbra cosa che faceva solo quando era nervosa, me ne accorsi ma lasciai correre e non le chiesi nulla. L'accappatoio che indossava lasciava intravedere il seno turgido a candido. Il vino cominciava a fare effetto e lei era li, pochi centimetri ci dividevano, sentivo il suo profumo nell'aria, mi lasciai inebriare e bevvi un altro lungo sorso di vino. La osservavo mentre si accendeva una sigaretta, inspirò a lungo il primo tiro e me la passò sorridendo come faceva sempre. Si avvicinò a me e iniziò ad accarezzarmi i capelli ancora bagnati, continuava a fissarmi la bocca mentre mi lasciavo coccolare e mi abbandonavo alla sua delicatezza. Si avvicinò e mi sussurrò che ero bellissima, sorrisi e lei mi prese il bicchiere di mano e lo poggiò su tavolo, avvicinò le sue labbra alle mie sfiorandole delicatamente, rimasi immobile a guardarla negli occhi e lei continuava a baciarmi sulle labbra, chiusi gli occhi e mi lasciai andare, baciai quelle sue labbra morbide come se fosse la prima volta che baciavo qualcuno. Aprii gli occhi e lei prese a baciarmi sul collo, era strano, mi sembrava di essere in un film non sembrava reale, piuttosto mi sembrava un sogno ma anche bello e terribilmente eccitante. Iniziò a carezzarmi il seno e a baciarlo con passione, mi succhiava i capezzoli mentre con una mano mi spostava la gonna e cercava di infilarsi nelle mie mutandine. Mi abbandonai a lei, smisi di pensare e chiusi gli occhi mentre lei continuava a carezzarmi. Mi sfilò le mutandine e iniziò a leccarmi l'interno coscia, mi salì un lungo brivido su per la schiena, lei continuava a baciarmi e toccarmi e io mi iniziavo a rendere conto di quanto fosse bello. Iniziò a leccarmi le labbra della vagina bagnata e poi su fino al clitoride. Rimasi immobile quasi impietrita..l'eccitazione saliva esponenzialmente e lei slacciò l'accappatoio permettendo ai due nostri corpi nudi di incontrarsi. Era sopra di me e nostri seni erano a contatto, poggiò il suo bacino sul mio delicatamente e iniziò a muoversi su e giù spingendo la vagina sulla mia. Il piacere iniziava a salire lento e mi sentivo scottare..lei mi aveva fatta sua, continuava a muoversi sul mio corpo sempre di più fino a che nel crescendo di piacere, arrivammo all'orgasmo entrambe nello stesso istante. Lei rimase senza fiato a si abbandonò su di me affaticata. Era stato bellissmo, un mix tra infinita dolcezza e passionalità una sensazione che si può provare solo con una donna..una vera donna! Ci stringemmo a lungo dopo e lei rimase sdraiata su di me con gli occhi chiusi e il viso appoggiato sul mio seno. La guardai e le scostai i capelli dal viso, era bellissima; lei aprì gli occhi e mi chiese di perdonarla, perchè non aveva saputo resistere, perchè mi amava da sempre e mentiva quando ammise che non sentiva nulla per me. La baciai e le dissi che era fantastica è che era tutto a posto, che avrei continuato a starle vicina e che era stato bellissimo quello che ci era successo.
Guardai l'orologio sopra al camino, era tardissimo e dovevo tornare a casa; mi rivestii di corsa e lei mi accompagnò alla porta, mi fissava attentissima a ogni mio movimento, per la prima volta mi sentivo quasi in imbarazzo con lei ma mi scrollai il pensiero dalla mente, era tardi e dovevo andare, non c'era tempo di fare domande e non dissi nulla, solo la strinsi forte fra le braccia e la baciai sulle labbra. Non mi voltai ma sapevo che mi guardava mentre uscivo, li sulla porta come faceva sempre, come da sempre mi amava, in quell'istante lo realizzai in pieno. Arrivata a casa mi buttai sul letto e iniziai a pensare a lei, a me, a noi..NOI? Può essere... mi dissi e mi scrollai i pensieri di dosso abbandonandomi al sonno.
Il mattino dopo mi alzai tardi e rimasi a grogiolarmi nel letto; iniziai a pensare a lei a alla notte passata insieme, a come mi toccava e baciava, a come una donna sa darti piacere come nessun uomo riesce nemmeno a immaginare di fare. Non vedevo l'ora di vederla, mi sentivo di dover chiarire e volevo farlo al più presto ma sapevo che la sera non l'avrei vista. L'indomani mi chiama in tarda mattinata, passa mi dice che pranziamo insieme. Aveva già buttato la pasta quando mi presentai, mangiammo parlando del più e del meno e non riusci a dire nulla, non toccai proprio l'argomento. Riuscivo solo a pensare a quanto era bella, con quel vestitino corto che metteva in mostra le cosce sode, iniziai a baciarla e facemmo l'amore per ore, ripetutamente fino alla sera tardi; mi fermai a dormire da lei; mi disse che era vergine e che le sarebbe piaciuto condividere la sua prima volta con me, la baciai sulla fronte e ci addormentammo abbracciate e stremate.
Il giorno seguente era il su compleanno, vent'anni tondi tondi e naturalmente mi riproposi di farle una bella sorpresa. Andai al sexy shop e presi uno strap on di quelli doppio fallo. Mi presentai da lei in anticipo e lei era ancora in accappatoio, le dissi che dovevo andare in bagno e indossai lo strap on ,l o infilai su per la vagina che era già bagnata al solo pensiero, entrò tutto e lo allacciai, mi piaceva sentirlo dentro. Infilai i pantaloni e tornai da lei che si stava asciugando i capelli. Spense il phon al mio arrivo e iniziò a baciarmi sul collo e io già mi pregustavo la faccia di lei quando mi avrebbe toccato sotto. Iniziai a baciarla e le tolsi l'accappatoio di dosso. Lei si adagiò sul letto e mi sorrise. Allora mi slacciai i pantaloni e li lasciai cadere a terra: rimase sbalordita, eheh, sinceramente mi faceva un certo effetto anche a me. Lei era li, nuda e bellissima, con lo sguardo un po' impaurito di chi fa un passo importante. Iniziai a leccarle la vagina e continuai a lungo perchè fosse bagnata per bene. Poi mi distesi sopra di lei e delicatamente iniziai a spingere con lo strap on. Sentì lei gemere e mi fermai, mi disse di continuare, spinsi di più ed entrò dentro; sentivo lo strap dentro di me spingere quando affondavo, e godevo parecchio,mi piaceva e come! Continuai lentamente avanti e indietro in un crescere di piacere, di gemiti ed eccitazione e poi sempre di più. Arrivò l'orgasmo presto e sentendola e vedendola godere, venni anche io quando le si ruppe il fiato in gola all'apice del piacere.
Restammo insieme per sei mesi, mi ritrovai in una specie di relazione dove lei mi trattava come la sua ragazza e io la trattavo da amica. Mi veniva da dirle hai visto lui che carino o roba del genere ma non potevo più farlo. Era gelosa sia dei ragazzi che delle ragazze e io non sapevo quello che volevo, sapevo solo che mi mancavano i ragazzi, mi mancava sentirmi donna veramente come solo un uomo sapeva fare. Mi resi presto conto che la cosa non poteva andare e che non avrei potuta mai amarla come meritava, non le potevo dare quello che voleva. La sera uscii da sola e incontrai il mio ex storico, il mio primo ragazzo, sentivo il bisogno di fare sesso con lui, gli dissi di passare da me dopo la festa. Mi abbandonai tra le sue forti braccia, mi era sempre piaciuto perchè aveva braccia lunghe e spalle larghe, mi faceva sentire protetta. Mi fece sua quella notte come fece la prima volta.
La mia relazione intanto proseguiva tra discussioni e tradimenti ma io sapevo che lasciandola l'avrei persa per sempre. Lei era importante era parte di me e proprio per questo dovevo essere sincera.
Le scrissi una mail di mattina dicendo che dovevo parlarle e che sarei passata da lei nel pomeriggio. Era una giornata calda e infilai il primo vestitino che mi capitava per andare da lei.
Arrivai a casa sua pensando a cosa dirle e come farlo. Suonai alla porta e mi aprì subito e mi osservò entrare senza dire una parola. Iniziò a baciarmi e io le dissi di fermarsi e che lo dovevo parlare. Disse che sapeva cosa volevo dirle e quando tentai di proseguire il discorso mi tappò la bocca con la mano e iniziò a baciarmi e toccarmi con foga, avidamente. Le dissi di fermarsi e che dovevamo parlare e lei mi prese per i capelli e mi sbattè al muro con forza e mi alzò il vestito. Si avvinghiò su di me e allargandomi le cosce con le sue gambe mi penetrò con lo strap on con violenza, poi mi fece inginocchiare sempre tirandomi per i capelli e mi infilò in bocca lo stap on giù fino alla gola, affondando con forza fino a farmi tossire. Tremava tutta era arrabbiata ma la lasciai continuare. Mi trascinò per i capelli fin sopra il letto e iniziò a schiaffeggiarmi e sputarmi e insultarmi. Non l'avevo mai vista così prima, mi faceva quasi paura. Era piena di rabbia, mi strinse con la mano la collottola e mi prese dietro brutalmente. Mi lasciai sottomettere, lo feci per farla sfogare, perchè in fondo aveva buone ragioni per avercela con me, perchè mi sentivo in colpa e sapevo che era l'unico modo per chiudere la storia. Quando si fermò mi girai verso di lei, tremava in lacrime e mi guardò negli occhi. Si sedette sul letto e mise la testa tra le mani. Io mi rivestii in fretta e la guardai negli occhi, sapevo che non l'avrei mai più vista e che era l'ultima volta, ci abbracciammo forte come non mai, andai e mi chiusi la porta alle spalle senza voltarmi indietro.
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15 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 19 ore fa -
...un momento di debolezza
Sono una libera professionista e la maggior parte del mio tempo lo passo in ufficio tra carte e problemi...i miei clienti vengono e vanno..
Un giorno un mio caro amico e cliente da anni passa in ufficio per portarmi semplicemente delle carte come faceva ogni mese; ero sola perchè era dopo l'orario di aperutra al pubblico, le impiegate erano già uscite ed io mi ero trattenuta per portarmi aventi col lavoro con tranquillità. Da tempo capivo che c'era piu' di una simpatia, gli sguardi e le battute mi facevano capire molte cose e anche per lui speravo fosse lo stesso. Suona e apro, sapevo che era lui...carino, gentile e sposato come me da tempo. Tra di noi c'è sempre stato un bel rapporto di carinerie varie e sguardi maliziosi, ma mai nulla di più per ovvio rispetto dei rispettivi partners. Quella sera è stato tutto diverso, ridevamo, scherzavamo e ci prendavamo in giro con complicità lasciandoci andare anche a toccate di mano ed abbracci...cosa che non avevamo mai fatto...ma andava bene atutti e due e quindi non era un problema, anzi. L'ho portato nel mio ufficio e tra una risata e l'altra mi sono trovata faccia a faccia con lui. Improvvisamente e senza preavviso mi ha preso il viso tra le mani e mi ha baciata a lungo sulle labbra lasciandomi di sasso. Non ho resistito perchè anche io desideravo da tempo quello e finalmente sentire il suo bacio mi ha fatto venire i brividi. La passione quindi ha preso il sopravvento, ci siamo alzati entrambe baciandoci sempre con maggior forza e lui piano piano ha cominciato a spogliarmi lasciandomi in pochissimo tempo nuda davanti a lui. Il bacio continuava e diventava sempre più penetrante...lui era ancora completamente vestito ed io completamente nuda, questa situazione mi eccitava come non mai...ero la sua schiava, il suo oggetto ed ero nuda davanti ad un uomo per me sconosciuto e per di piu' completamente vestito che avrebbe potuto fare tutto quello che voleva con me ed io non mi sarei certo ribellata. Le sue mani scrutavano ogni angolo del mio corpo che fremeva sotto le sue dita. Temevo, per vergogna, che percepisse questa mia eccitazione e magari la fraintendesse, percepisse quel piccolo vibrare delle mie membra che era un misto di eccitazione e freddo, percepisse i miei brividi continui che mi rizzavano la poca peluria che lascio sul mio corpo. Ad un certo punto però l'ho guardato e gli ho ordinato con voce ferma e colma di attesa..."Spogliati"...lui come un bambino ubbidì e si tolse tutto mentre io lo continuavo a guardare...quando si tolse le mutande il suo membro esplose fuori uscendo....era durissimo e lunghissimo, d'altronde l'avevo già sentito quando si strusciava contro il mio bacino ed avevo avuto la sensazione di un grosso bastone nerboruto. Quando uscì rimbalzò su e giù piu' volte assestandosi poi parallelamente al suo bacino in una durezza imbarazzante che mi lasciò senza parole; avevo seguito con interesse il suo movimento su e giu' ed ardevo dalla voglia di sentirlo tra le mie dita e sfiorarne la punta e scendere giu' fino allo scroto. Lo presi in mano e lo strinsi con forza tanto che si indurì ancora di piu'; lo feci sdraiare sulla scrivania tenendogli sempre in mano il suo membro. Incominciai a sfiorargli lo scroto e per l'eccitazione il suo membro prese vita sobbalzando ancora su e giu'; lo accarezzai sotto lo scroto e sentii che il muscolo erettile era grossissimo sintomo che era al massimo. Feci tutto questo e non si ribello', gli aprii personalmente le gambe ed incominciai a prenderlo in bocca voracemente accompagnando il movimento di bocca con le mani. Il suo corpo era atletico e scrutai ogni suo muscolo mentre lo lavoravo. Era bello come non mai, i pettorali e gli addominali denotavano una vita sportiva, ma quello che ora mi interessava era sentirlo mio solo mio dimenticandomi di mio marito e di sua moglie. Era completamente abbandonato sulla mia scrivania in una fase di impotenza assoluta, nudo,.....era mio...tutto mio. La mia voracità lo stava distruggendo e dal suo membro continuava ad uscire il suo liquido di lubrificazione che sentivo dolce e piacevole tra le mie labbra. Il liquido aveva un sapore dolce ed il flusso mi dava un senso di tranquillità interiore che non avevo mai provato. Questo flusso era stranamente continuo tanto che inizialmente pensai fosse gia' venuto. Le sue parti intime erano completamente depilate segno di un'attivita' sessuale credo interessante. Lo guardai e gli chiesi se voleva venire....lui con un filo di voce disse di si...ed io mi affrettai ad aumentare il ritmo della mia succhiata sempre accompagnata dal movimento della mano; se prima lo succhiavo parallelamente al suo bacino ora portai il suo membro in una posizione piu' ritta e questo gli piacque moltissimo perchè si indurì ulteriormente e gemette piu' volte. A questo punto punto inarcò il bacino ed un fiotto di sperma incredibilmente abbondante mi andò in gola portandomi quasi al vomito forse perchè proprio in quel momento ero andata più a fondo...il successivo fiotto invece mi riempì la bocca e riuscii invece a controllarlo, ma lo bevvi completamente perchè volevo averlo completamente dentro di me una volta tanto. Piano piano la cosa si calmò e devo dire che mi dispiacque perchè ci stavo prendendo gusto. Gli accarezzai il membro ed il bacino per farlo calmare perchè tremava tutto e gli chiesi se gli era piaciuto. Accarezzai il suo scroto e lo strinsi piano piano tra le mie mani per fare uscire tutto; per tutta risposta si alzò, mi abbracciò e mi baciò le labbra ancora bagnate di lui e del suo sapore. Avevo capito che sarebbe stato pronto a soddisfare anche le mie voglie di donna, ma sinceramente quello era un momento solo mio ed in quel momento volevo vedere godere solo un uomo, il mio uomo di quel momento; io potevo aspettare....perchè sono fatta così, in un rapporto sono io che comando e se ci vuoi stare devi sottostare. Ci guardammo, sorridendo ancora come due ragazzini che sapevano di averla combinata, vestimmo e ci salutammo con amore come se nulla fosse stato....da allora non è più successo nulla ma ogni volta che ci vediamo sappiamo entrambe che pensiamo ancora a quel momento di pazzia.....che ci ha avvicinato piu' del normale.
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15 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 19 ore fa -
Cortina
Ero a Cortina in campeggio da solo, una sera mentre stavo per lavare i panni in lavanderia, accanto a me c'era una bella donna, abbiamo fatto amicizia e ho scoperto che era con il marito, ma la cosa che mi interessava era che aveva una scollatura che mi permetteva di vederle quasi tutti i seni, lei noto' il mio sguardo dove puntava e cosi' si abbasso' ancora di piu', la mia eccitazione fu' inevitabile, pero' mi mise in imbarazzo, perche' avevo dei pantaloncini da calcio e la mia durezza si noto' subito, anche se cercavo di nasconderla sotto il lavandino, penso che lei si accorse di cio'.
La sera successiva ci ritrovammo di nuovo in lavanderia, pero' c'era anche il marito, molto piu' vecchio di lei, credo che la mia simpatia piaque a tutti e due, cosi' quella sera mi invitarono nel loro camper, sapete com'e' dopo aver bevuto qualche bicchiere di buona grappa ci si lascia andare.
Uscita dal bagno lei era splendida, avevo solo un vestitino estivo attillato e constatai che non portava null'altro sotto, si scherzava e si rideva su un episodio che le era capitato a Daniela, questo era ilsuo nome; sul posto di lavoro...
...all'improvviso si sedette su di me', abbracciandomi, sentivo che non mi ero sbagliato sul fatto che non aveva nulla sotto , perche' , sotto la sottile seta potevo sentire la pelle delle sue natiche sopra di me' e lei sicuramente senti' che il mio amico spingeva sempre di piu' , guardo' Angelo e poi commento' "penso proprio che avevo ragione sulla dotazione di Roberto", sentendo cio' la mia erezione ando' ancora piu' su', in quel momento capii che avevano gia' parlato della situazione prima, ci fu' un silenzio di qualche minuto, loro si guardarono e Angelo fece l'occhiolino a Daniela, si volto' verso di me' e mi mise la lingua in bocca...per un attimo rimasi allibito, poi con la coda dell'occhio vidi Angelo toccarsi tra le sue gambe, capiii che volevano giocare.
La mia partecipazione di lingua verso quella di D. fu' veloce, ci scaldammo insieme, le sue mani sbottonarono la mia camicia, il contatto fisico con le mani di una donna mi fa' impazzire, tirai giu' la lampo
del suo vestitino, giu' le spallette del vestito uscirono fuori due seni perfetti , abbronzati ,duri e due capezzoli ritti, mi spinse la testa contro quelle colline che esplorai molto lentamente con la mia bocca.
Ci alzammo in piedi e ci spogliammo a vicenda, il suo corpo era meglio di quello che mi avevo immaginato, una pelle liscia e abbronzata; mi fece sedere, impugnandomi il cazzo , si mise lateralmente a succhiarmelo,
in modo che A. potesse vedere cosa mi faceva con la bocca, lui tiro' fuori il cazzo che si ergeva e inizio' una lenta masturbazione, D. aveva una bocca fantastica, era davvero brava, dopo avermi insalivato per bene sentii una fitta di goduria quando lo prese tutto in bocca, era la prima volta che una donna riusciva a prendermelo tutto in bocca.
Aprendo gli occhi vidi che A. era anche lui messo bene tra le gambe, passo' un preservativo a me', inizia ad aprirlo e A. inizio' a dare ordini a D., "scopatelo vacca!", smise di succhiare e mi diede appena il tempo di mettermi il guanto che si sedette sopra di me', la sua figa era calda e stretta, A. disse "cavalcati lo stallone", cosi' prese a salire e scendere; sempre sotto gli ordini di A. lei si giro' e si fece impalare ancora la figa, cosi' da poter vedere lo sguardo di lui, non so' per quanto continuammo, pero' so' che non ho mai scopato cosi' bene con una donna sposata.
Si fece anche rompere il culo, prima volta anche per me', ma l'ordine piu' eccitante di lui fu' quando le disse che doveva farsi sborrare in bocca e bere tutto, credetti che intedeva da parte sua, invece lui mi disse di avvisare quando stavo per venire, in piedi tutti e due, con Daniela inginocchiata, prese i nostri cazzi in bocca, non so' come ci riusci' perche' eravamo entrambi al massimo, con due cappelle enormi, questa vista mi eccito' molto al punto che avvisai che stavo per venire, lei lascio il cazzo di A. per dedicarsi completamente al mio, i fiotti primari si scaricarono dentro la sua bocca e gli altri su gli occhi, capelli, guance, ecc....aveva tutto il viso pieno, mi ripuli' per bene con la lingua, subito dopo lui gli sborro' sulle tette, era tutta piena di sperma, Angelo prese una macchina fotografica e gli scatto' diverse foto.
Usci' dal loro camper a notte inoltrata, il campeggio dormiva.
Questi pochi giorni di vacanza in campeggio, non li dimentichero' mai...
Roberto1969
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15 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 19 ore fa -
Da realizzare con una coppia
Arrivati dentro il corridoio di casa LEI verra' bendata e mi seguira' nella camera stereo,con luce soffusa.
LUI si accomodera' in cucina sedendosi davanti la tv ,che potra' accendere appena io chiudero' la porta.
La tv sara' collegata una telecamera che si trovera' nella stanza stereo , riprendera' tutta la stanza, dove...
LEI prima di accomodarsi sara' spogliata solo della parte inferiore(dovra' indossare una camicetta molto sexy senza reggiseno sotto, piu' sexy che mai), nella stanza ci saranno tre sedie, la faro' sedere sulla sedia centrale.
Sarai subito ammanettata con le braccia bloccate dietro lo schienale e bendata, iniziero' a farti sentire una musica dolce come sottofondo, sentirai la mia lingua cercare la tua per poi scendere verso il tuo seno, le dolci punte eccitate le lecchero' attraverso quella tua camicetta giocandoci un po'.
Adesso restando in slip, saro' dietro lei e all'altezza delle sue mani ammanettate poggero' il mio slip ,per farle sentire la consistenza del mio cazzo, ma lo accarezzerai solo fino a quando ne avro' voglia.
Passando davanti te lo faro' sentire in bocca, dopo sui tuoi capezzoli, sempre attraverso la camicetta, faro' uscire i tuoi seni te lo mettero' in mezzo avvolgendolo con la tua morbida pelle.
Ora sentirai aprire le tue gambe e sfilare il tanga che hai per mettere la mia testa tra loro e iniziare a leccartela, infilare le mie dita, questo pero’ dopo aver preso la telecamera e situata verso il tuo volto ,cosi’ il tuo lui potra’ vedere bene la faccia da maialina che assumerai, quando sentiro’ che inizi a bagnarti, mi mettero’ a gambe divaricate con un piede sulla sedia di dx e uno su quella di sx, cosi’ essendo all’altezza della tua bocca il mio cazzo ,ti scopero’ la bocca e lui potra’ vedere il primo piano delle tue labbra che ingoiano tutti i miei 20 cm, ti faro’ tirare fuori la lingua per leccarmi le palle, ti schiaffeggero’ con il mio glande.
Posizionata la camera verso la tua fighetta lui potra’ vedere come ti penetro(con protezione),sentira’ anche i tuoi lamenti, si gustera’ un film erotico con protagonista la sua mogliettina.
Risistemata la camera per una visuale generale , LEIsi stendera’ sul tappeto per fare un bel 69 e passare a pancia sotto, alzando solo il culo in aria ,che io con cura ti lecchero’ e con dolcezza preparero’ per accogliere il mio cazzo.
Ormai le manette non servono, passando con uno di noi 2 sotto di te per fare una doppia penetrazione, non nei due buchetti ,ma entrambi nella tua dolce passerina, sarai tu a decidere chi vuoi sentire nel culetto, per un’altra doppia.
Tu stesa sul tappeto, potrai togliere la benda e con le tue mani prendere i nostri cazzi agitandoli per una bella doccia.
Il videoregistratore avra’ immortalato tutta la serata e voi potrete prendere la cassetta come ricordo.
Sono vero come in foto e voglio solo giocare con discrezione e massimo rispetto, possibilmente prima un incontro di sola conoscenza.
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15 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 19 ore fa -
Tiziana e sergio
Tiziana e Sergio una coppia fantasiosa 1
Conobbi mia moglie, quando lei aveva 18 anni, io avevo 31 anni, dopo tre anni ci sposammo.
I suoi genitori erano perplessi vista la giovane età di lei e la differenza d’anni tra noi.
La nostra determinazione ad unirci in nozze prevalse, ci sposammo nel mese di gennaio ed andammo in viaggio alle Maldive. Nonostante la giovane età mia moglie era molto disinibita sessualmente, non fui il primo a godere delle sue grazie, era già stata usata da altri.
Durante il fidanzamento ero riuscito a farmi raccontare tutte le sue avventure sessuali.
I suoi racconti mi portavano ad un’estrema eccitazione, lei se n’accorgeva e si prodigava a descrivermi nei minimi particolari le storie, le chiedevo se avesse voglia di incontrare qualche suo ex, mi rispondeva sempre di no. Le spiegai che non ero geloso e che poteva avere qualche avventura.
Le scattai prima foto erotiche, poi passai a quelle erotiche.
Frequentavamo le rive di un ruscello nell’entroterra, vista la tranquillità del posto l’avevo convinta a prendere il sole nuda.
Solo un paio di volte mi era parso di scorgere nel boschetto di fronte un uomo che ci guardava.
Lei non se n’accorse, evitai di farglielo notare per non turbarla.
Il fatto suscitò in me una strana libidine, trovavo intrigante che qualcuno potesse vedere la figa di Tiziana. Una sera alcuni mesi prima del matrimonio entrai in una chat ed un tizio mi convinse ad inviargli le foto di Tiziana. Mascherai il viso e gliele mandai aspettando i suoi commenti.
Le risposte arrivarono in breve tempo, il tizio sicuramente aveva una grande fantasia e mi illustrò cosa avrebbe voluto fare alla mia ragazza.
Arrivò l’estate dopo il matrimonio, ritornammo a frequentare il ruscello, le prime due domeniche tutto filò liscio, il solito guardone era presente ben nascosto nel bosco.
La terza domenica Tiziana si accorse della presenza dell’uomo.
Si coprì con l’asciugamano e mi disse: “ c’è qualcuno”
“ l’ho visto, stai tranquilla” le risposi.
Allungò la mano per prendere il costume, la fermai dicendole: ” resta nuda e togli l’asciugamano”
“ aspettiamo che vada via” mi rispose.
“ oramai ti ha vista” le dissi.
“ non ti da fastidio che uno sconosciuto mi guardi?” mi domandò.
“ no, anzi…” le sussurrai.
“ porco” mormorò a sua volta.
“ troia, pensa a quanti cazzi hai preso da ragazzina, quando ti ho conosciuto neanche le orecchie avevi vergini”. Le sussurrai baciandola sul collo.
“come vuoi” rispose mia moglie gettando l’asciugamani su una pietra.
Dopo circa mezzora d’abbronzatura mi avvicinai e le chiesi: “ cosa ne dici se ci infiliamo dietro agli alberi e scopiamo?”.
“ buona idea” rispose.
Ci alzammo e andammo dietro a dei cespugli.
La baciai, le accarezzai i seni e le toccai la figa.
A sua volta infilò la mano dentro allo slip del costume e mi toccò il cazzo.
“ ce l’hai già duro maiale” mi disse.
“ certo lo sai che mi ecciti, quando prendi il solo nuda” le risposi.
La feci piegare e la penetrai da dietro.
La stavo scopando alla grande, Tiziana ebbe il primo orgasmo, quando alzai gli occhi e vidi che il guardone si era spostato, adesso era allo scoperto, dal suo posto poteva vederci comodamente.
Il cazzo mi venne durissimo, le leccai un orecchio e le sussurrai: “ il nostro spettatore si è avvicinato”.
“continua a scoparmi” mormorò Tiziana.
La montai ancora per dieci minuti poi godemmo insieme.
Alla sera dopo cena parlammo di quello che era successo al fiume.
Tiziana mi confessò che non era rimasta turbata dalla presenza del guardone, anzi la cosa l’aveva intrigata…..
“ e se si fosse avvicinato ancor di più?” le chiesi.
“poteva guardarci meglio” mi rispose.
“ e se avesse allungato le mani?” le domandai.
A sua volta Tiziana mi chiese: “ ti piacerebbe vedermi con qualcuno che mi tocca?”
“certo” le risposi: “ e tu cosa faresti?” aggiunsi.
“lo lascerei fare e se volesse mi farei scopare” mi rispose.
Scopammo alla grande e per l’ennesima volta mi feci raccontare le sue avventure da ragazzina.
La settimana passò in fretta, la domenica partimmo per andare al fiume.
Arrivati sul posto notammo una vecchia auto che occupava il posto dove parcheggiavamo la nostra.
Trovammo uno spiazzo poco più avanti lasciammo l’auto e scendemmo nel sentiero che portava al fiume.
La nostra spiaggietta era libera, nella riva opposta c’erano tre uomini, parlavano a voce alta capimmo subito che si trattava di rumeni.
Mi avvicinai a Tiziana e le mormorai: “ sediamoci al solito posto, non credo che rimangono molto”.
“va bene” rispose mia moglie.
Dopo aver messo la borsa a frigo all’ombra, ci stendemmo a prendere il sole.
Tiziana indossava un minuscolo costume, lo slip era a perizoma, lasciava ben in mostra il suo bel culo, il reggiseno a mala pena copriva le tette.
Facendo finta di leggere il giornale guardai i tre stranieri.
Più o meno potevano avere trenta anni, erano robusti ben piazzati mi colpì il fatto che non indossassero il costume da bagno, ma avevano dei normali slip, feci notare il fatto a Tiziana, lei mi rispose ridendo: “ forse sono scappati dal loro paese in fretta”.
I loro sguardi erano calamitati da mia moglie.
Guardai nel bosco, mi parve di scorgere il guardone delle domeniche precedenti.
Mi avvicinai a Tiziana e glielo dissi.
“ oggi rimane deluso” mi rispose lei.
“ perché?” Le chiesi.
“ non può vedermi nuda” replicò lei.
“ puoi spogliarti lo stesso” aggiunsi.
“non so se sia il caso” rispose.
“ come preferisci, per me non ci sono problemi” aggiunsi.
“ se mi spoglio, pensi che mi guardano?” mi chiese.
“penso di si, sei giovane, bella, basta che non sono froci” le risposi.
Tiziana sganciò il reggiseno del costume e lo tolse.
I tre stranieri si accorsero di ciò, ridacchiarono commentando.
Non potei capire cosa dicessero, infatti, aveva parlato nella loro lingua.
Dopo dieci minuti uno di loro attraversò il ruscello e venne vicino a noi.
Mi chiese se avessi un accendino, cercai nello zainetto, lo presi e glielo porsi.
Accese la sigaretta, me lo ridiede, ringraziò e tornò dall’altra parte.
“ hai visto come mi guardava?” mi chiese Tiziana.
“ certo, ma mi sembra normale guardare una bella ragazza” le risposi.
Mia moglie si avvicinò e mi sussurrò: “ come mai ce l’hai duro?”.
“ si vede?” le domandai a mia volta.
“ si, dimmi perché sei eccitato?” replicò lei.
“ perché sei bella e lo sai che ho sempre voglia di te” risposi.
“ sei un porco, scommetto invece che t’intriga che quei tre mi guardino le tette” aggiunse Tiziana.
“ è vero” le confessai.
Mia moglie si alzò, andò sulla riva si bagnò e tornò da me.
“contento adesso? Così mi hanno vista meglio” mi disse.
“ molto contento” le risposi aggiungendo: “ confessa che ti piace sentirti osservata”.
Tiziana mi sorrise rispondendomi così: “ è vero, provo una sottile libidine nel sentirmi i loro sguardi addosso”.
“troia” mormorai.
“sei tu che mi vuoi così…………” rispose.
“e se ti chiedessi di toglierti anche lo slip?” replicai.
“ maiale vuoi che mi vedano la fighetta……” rispose.
“ non sono i primi che te la vedano….” ribattei a mia volta.
“ che discorsi, prima non ci conoscevamo” replicò Tiziana.
“ dimentichi il guardone di domenica scorsa” aggiunsi.
“ è vero, mi sono dimenticata di lui” rispose ridendo mia moglie.
“ ci sarà da fidarsi dei tre rumeni?” mi domandò Tiziana.
“ di cosa hai paura?” replicai.
“ di nulla, ma si leggono molte storie di violenze su di loro” mi rispose.
Ero molto eccitato, le parole di mia moglie m’intrigarono ancor di più e le dissi: “ come vuoi, ma mi fa molta libidine a pensarti nuda davanti a tre sconosciuti”.
“ va bene mi spoglio” rispose Tiziana, mi sorrise e aggiunse: “ pensi che resteranno dalla loro parte o si avvicineranno?”.
Le sorrisi a mia volta rispondendole: “ per me possono venire a sedersi qui vicino, non ho problemi”.
Le passai la bottiglia dell’acqua, quando me la ridiede le domandai: “ tu come preferisci fargliela vedere da lontano o da vicino?”.
“ in tutti i modi” mi rispose.
Tiziana si alzò, lentamente fece scivolare lo slip sino ai piedi, poi lo raccolse e si sdraiò.
“ mi hanno vista? “ mi domandò.
“ si” le risposi.
Dopo una decina di minuti, mi alzai e feci due passi sulla riva.
Tornai da mia moglie e le dissi: “ tieni le gambe più aperte, così la vedono meglio”.
Docilmente Tiziana le aprì.
Ripresi ad osservare i rumeni, confabulavano tra loro a voce bassa, non tralasciando di fissare attentamente mia moglie.
Uno di loro prese un pacchetto di sigarette e si alzò per venire verso di noi.
“abbiamo visite” annunciai a Tiziana.
Lei sollevò il busto e le ginocchia rimanendo seduta.
Notai che in quella posizione la figa era molto più visibile.
“ resta così, apri solo un poco di più le gambe” le dissi.
Tiziana le aprì, le feci un segno d’intesa in quanto oramai il rumeno era a pochi passi da noi.
In un italiano stentato ci chiese gentilmente se gli prestavamo l’accendino, glielo porsi, lui accese la sigaretta e mentre me lo rendeva ci domandò: “ siete italiani?”.
Capii subito che aveva intenzione di attaccare discorso, decisi di stare al suo gioco, dopotutto il fatto che potesse guardare mia moglie nuda così da vicino m’intrigava assai.
“ sì certo e tu?” risposi.
“ rumeno” disse.
Ci presentammo, si chiamava Milcea o qualcosa di simile.
Il suo sguardo era calamitato dalla figa di mia moglie, lo slip evidenziava molto bene l’erezione che la presenza di Tiziana nuda gli stava procurando.
Parlammo per mezzora poi il rumeno tornò dai suoi compari.
“ hai visto com’era eccitato?” mi domandò mia moglie.
“no” risposi mentendole, le sorrisi e le chiesi: “ hai controllato tutto porca…”
Mia moglie sorrise a sua volta e rispose: “ ce l’ha grosso”.
Le parole di Tiziana fecero balzare alle stelle la mia libidine.
“ ce l’ho duro” le dissi.
“ sei un porco, ti piace che il rumeno mi abbia visto la figa…” replicò mia moglie.
“ sei una troia, tenevi le gambe ben aperte per fargliela vedere meglio” ribattei.
Tiziana si voltò verso di me, aprì completamente le cosce e mi disse: “ guardala si sta eccitando”.
Allungai una mano e la toccai.
“ sei bagnata, sei una troia” le dissi
“ certo troia e tua moglie” mi rispose.
“ ti piace Milcea?” le domandai.
“ come uomo no, ma ha qualcosa di bello in mezzo alle gambe” mi rispose.
“ te lo faresti?” le chiesi.
“ penso di si” rispose.
Mi guardò e sorridendo disse: “ forse è l’occasione buona per verificare se davvero non sei geloso”
Ricordando tutte le volte che le avevo chiesto se volesse incontrare qualche suo ex le dissi: “ per me non ci sono problemi”.
“ sicuro?” mi chiese aggiungendo: “ non è che dopo, ti incazzi?”.
“ te lo detto e ripetuto molte volte, stai tranquilla capisco che tu voglia farti scopare da un altro” le risposi.
Con la mano mi sfiorò lo slip, sorrise e mi disse: “ ce l’hai duro, ti ecciti al pensiero che un altro mi scopi”.
“ si, troia” risposi.
“ d’accordo se vuoi domani telefono a Luca il mio ex e gli chiedo di vederci” mi disse.
“ sei ancora in contatto con lui?” le domandai.
“ ogni tanto mi telefona” rispose.
“ l’hai incontrato?” domandai.
“ per farti eccitare potrei dirti di si, invece ti dico di no, da quando stiamo insieme non l’ho più incontrato” rispose.
“ sei libera di vederlo quando vuoi” le dissi.
“ domani lo chiamo” replicò mia moglie.
Si alzò prese l’acqua dalla borsa e me la porse.
Dopo aver bevuto gliela ridiedi dicendole: “ certo che stai dando un bello spettacolo ai rumeni”.
“ chissà cosa pensano di me” mi chiese.
“non lo so, prova chiederglielo” le risposi.
“spiritoso…..” replicò lei.
Ridendo Tiziana mi baciò sul collo e mi sussurrò: “ siamo due maiali”.
La baciai anch’io chiedendole: “ non ti va di fare la porca oggi con Milcea?”
“l’idea non è male, Milcea mi attira, ma ci sono gli altri due” rispose.
“ hai carta libera, vedi cosa riesci a combinare” le dissi.
“ va bene, ma come faccio a farglielo capire?” mi domandò.
“attraversa il ruscello, vai da lui, fatti offrire una sigaretta e rompi il ghiaccio” le risposi.
Presi l’accendino, glielo passai dicendole: “ vai e vediamo cosa succede”.
Tiziana si alzò, mi guardò e mi chiese: “ vado nuda?”.
“ sì certo, fammi veder che puttana ho sposato” le risposi.
Lentamente si avvicinò alla riva del ruscello, si voltò verso di me e sorrise.
Iniziò l’attraversamento, in quel punto il ruscello era poco profondo, al massimo arrivava alle ginocchia.
Mia moglie raggiunse la sponda opposta, si avvicinò a Milcea e cominciò a parlare con lui.
Anche se la distanza tra me e il gruppetto dei tre non era molta, il rumore del ruscello che scorreva m’impediva di capire quello che dicevano.
Tiziana fumò con calma la sigaretta che il rumeno le aveva offerto, rimase a parlare con lui per mezzora poi tornò da me.
Si sedette vicino e mi riferì: “ mi ha invitata a fare il bagno in un laghetto poco più avanti”.
“ hai accettato?” le domandai.
“ ancora no, sono indecisa” rispose.
“ non ti piace?” le domandai.
“ brutto e brutto, ma questo non conta mica lo devo sposare, devo solo dargliela” rispose.
Rimase alcuni istanti in silenzio poi: “ mi preoccupano gli altri due”.
“ perchè?” le chiesi
“ forse vorranno la loro parte” replicò Tiziana.
“ eccitante tre cazzi tutti per te” le dissi ridendo.
“ stupido” esclamò mia moglie.
“ decidi tu, se vuoi vai altrimenti lasciamo perdere” le dissi.
“ t’intriga molto che Milcea mi scopi?” mi chiese.
“ certo, la situazione cha abbiamo creato è molto eccitante, ma ti ripeto non voglio forzarti nella decisione” le risposi.
La baciai sul collo e le chiesi: “ non ti va di sentire il suo cazzo nella figa?”.
“ sì molto” rispose.
“ non abbiamo preservativi” mi sussurrò.
“ fatti scopare senza, fagli sentire quanto è calda la tua figa e lascia che goda dentro di te” le mormorai.
Tiziana si alzò, prese l’asciugamano, indossò le ciabattine di gomma per camminare meglio e andò dal rumeno.
Scambiò qualche parola con lui, poi lo seguì dentro al boschetto.
Dopo alcuni minuti gli altri due rumeni si addentrarono pure loro nella boscaglia.
Riflettei su quello che stava succedendo, pensai che forse fosse meglio che andassi ad osservare quello che succedeva.
Presi il cellulare e le chiavi dell’auto e partii a mia volta.
Percorsi pochi metri nel boschetto, quando incontrai il solito guardone.
Mi chiese se ci fossero dei problemi. Gli risposi di no e gli spiegai cosa stava succedendo.
Mi spiegò che se volevo poteva andare con lui in un posto da dove potevamo controllare la situazione senza farci vedere.
Accettai e andai con lui.
Mi portò su un declivio che si trovava sopra la laghetto, si sdraiò nell’erba e strisciò verso un cespuglio.
Feci la stessa cosa, da quel punto potevamo guardare, senza essere visti cosa succedeva nel laghetto.
Mia moglie stava nuotando, Milcea era fermo sulla riva.
Il guardone mi fece notare gli altri due rumeni nascosti dietro ad un masso.
“ quanti anni ha tua moglie?” mi domandò il guardone.
“ ventuno” risposi.
“ giovanissima, complimenti una bella ragazza” replicò il guardone.
Allungò una mano e mi disse: “ a proposito io sono Attilio”.
Risposi di chiamarmi Sergio e gli domandai se veniva spesso al fiume.
“ d’estate si, d’inverno frequento altri posti” mi rispose.
Nel frattempo Milcea tolse lo slip ed entrò in acqua.
Aveva il cazzo in piena erezione, si avvicinò a mia moglie e la tirò verso di se.
“ ce l’ha molto grosso” mi disse il guardone.
“ si” gli risposi.
Tiziana e Milcea tornarono a riva, si sdraiarono sull’asciugamano e si baciarono.
Le mani del rumeno cominciarono a palpare le cosce e le tette di mia moglie, lei lo lasciò fare e allungò le mani per toccargli il cazzo.
Dopo alcuni minuti si spostò e si mise sopra a Tiziana.
Il guardone mi disse: “ che bello adesso glielo infila dentro”.
Il grido di mia moglie confermò l’avvenuta penetrazione.
Milcea si dimostrò un ottimo toro da monta, per circa venti minuti scopò mia moglie con irruenza.
Lo vidi inarcarsi nel momento dell’orgasmo e svuotarsi dentro di lei.
Si spostò subito allungandosi vicino a mia moglie, la quale si spostò sopra di lui facendo la cosa che la eccitava di più dopo una scopata………….. succhiare il cazzo che l’aveva appena riempita.
“ che porca” mormorò l’Attilio.
Tiziana andò nel laghetto e si sciacquò la figa.
Tornò a riva e si sdraiò.
I rumeni che erano rimasti nascosti li raggiunsero.
Milcea disse qualcosa a mia moglie, il rumore dell’acqua che scorreva m’impediva di capire le parole.
Capii dal muoversi della testa che lei stava dicendo di no.
I due rumeni adesso le erano vicini ed allungavano le mani.
Tiziana cercava di tenerli lontani, Milcea nel frattempo se la rideva.
“ se non ci sta la violentano” mi disse l’Attilio.
Non risposi ero troppo eccitato….
“vuoi che interveniamo?” mi domandò.
“ no, lasciamo che la stuprino” gli risposi.
Invece Tiziana cambiò atteggiamento, lasciò che i due la toccassero.
Dall’espressione del suo volto capii che sui era eccitata nuovamente.
A turno se la scoparono, non furono resistenti come Milcea, ma dai suoi urli capii che l’avevano fatta godere.
Ritornai in fretta al nostro posto in riva al ruscello, Tiziana mi raggiunse dopo dieci minuti.
“ com’è andata? le chiesi.
“ bene ho preso tre cazzi” mi rispose.
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4
15 anni fa
anepa2007,
35/36
Ultima visita: 11 anni fa
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La zia carmela
la storia che visto per raccontare è successa molti anni fa, all'epoca ero un ragazzino vivevo in un piccolo paese del meridione. Ero un ragazzo alto, magro un bel ragazzo definito in paese infatti avevo molte compagne che mi venivano dietro e con loro incominciai ad avere i primi strusciamenti e le prime seghe ma io però ero attratto dalle donne mature infatti avevo un chiodo fisso.
Era mia abitudine andare a trovare miei nonni molto anziani quasi quotidianamente perchè c'era mio nonno che mi raccontava storie sue personali sulla guerra ed io ne ero molto attratto. Per raggiungere la casa dei miei nonni dovevo passare dentro il cortile del fratello di mio nonno un uomo anziano e malato (soffriva di una malattia celebrale, infatti non capiva niente e parlava senza senso) non aveva avuto figli ed la prima moglie gli era morta, ed accudirlo ora vi era la sua seconda moglie zia carmela una donna di circa 65 anni, molto in sovrappeso alta 1,50 con un culo enorme e delle tette da settima misura, e molto invecchiata insomma una donna abbastanza brutta, ma io di questa zia ne ero attratto molto, forse per le sue tette con dei capezzoli sempre turgidi che si vedavano anche furi dalla maglia o anche perchè usava della gonne sopra il ginocchio pur non potendo portarle dove vedevole coscie enormi insomma ne ero molto attratto. infatti andavo a trovare lo zio molte volte, ma non per lui ma per vedere zia carmela, infatti con lei parlavamo di tutto pur lei essendo cresciuta in un paesino montano aveva delle idee moderne.
Una sera mentre stavo ritornando a casa dopo essere stato da mio nonno, vidi la porta della sua casa socchiusa, allora bussai ma non mi senti, entrai e vidi lo zio seduto ad una sedia che parlava a vanvera come al solito, allora la chiamai ma non mi rispose, cominciai a cercarla e senti dei rumori proveniente dalla camera da letto entrai e la trovai sul letto con l'accappatoio aperto che si infilava un mattarello di legno nella figa e gemeva di piacere, aveva le tette che gli penzolavana e arrivavano sulla pancia gonfia un leggera peluria sulla pancia e un fitto bosco di peli in mezzo alle gambe, appena mi vide gridò che cosa ci facevo nella sua casa brutto pivello guardone si alzo dal letto per cacciarmi ma cadde ai piedi del letto allora io andai per alzarla ma dato il peso non c'è la feci e gli caddi di sopra e con il mio viso in mezzo alle sue enormi tette, la cosa mi provocò un grande erezione e lei la zia se ne accorse e mi disse, ma non mi dire che sono stata io? io sono grassa, bassa vecchia e pelosa e tu ti ecciti così allora io gli dissi che ero sempre attratto da lei e che mi ero sparato tante seghe su di lei, allora lei si alzò di scatto andò verso la porta e la chiuse, tornò indietro e mi disse che sarebbe stato un segreto, e che mi avrebbe imparato i piaceri della vita, mi fece spogliare e me lo prese in bocca e comincio a sparami un pompino fantastico, mentre la zia succhiava vedevo le sue enrmi mammelle e i suoi capezzoli che sembravano di tre centimetri, se lo tolse dalla bocca e cominciò a farmi fare una spagnola ero eccitatissimo stavo per venire allora lei mi fece fermare me lo strinse nelle mani, e lo bagnò con acqua era espertissima ora mi disse la tua vacca e pronta a prenderlo la presi nella posizione classifica, aveva un figa che sembrava una stufa vedevo muovere le tette e con le mani gli palpava quel culone era fantastico poi lei volle stare di sopra mi cavalcava come una folle, non sembrava dato la sua stazza, avevo la sua pancia sul mio petto le sue tette sulla faccia noin c'è la feci e gli venni dentro godendo come un porco, lei si alzo e vidi lo sperma fuoriuscire dalla vagina e vidi a lei pulire il mio cazzo e succhiarlo nuovamente, ero cosi arrapato che mi si rizzo nuovamente allora le chiesi se gli e lo potevo mettere in culo e lei mi dissi che ero uno dei pochi, la feci mettere a pecorina e l'inculai infatti era molto stretta però sentivo il calore , l'inculavo e sentivo che a lei gli piaceva molto, infatti la senti venire avevo le mie mani sulle sue natiche e vedevo le sue enormi tette penzolare ,il suo viso rugoso ma felice i suoi capelli misti di bianco tra i cuscini era proprio una vacca da sodomizzare, e gli venni copiosamente nell'ano ma dal retto non uscì neanche una goccia di sperma. ero esausto, mi coricai e l'abbracciai ed lasciai le miei mani nelle sue tette. la baciai e le dissi grazie. da quel giorno lo facemmo ogni giorno per un sacco di tempo fino a quando lo zio morì e lei tornò nel suo paese d'origine. nella vita aspattati cose grande da persone che non ti aspetteresti nulla.
38
1
15 anni fa
califfone, 35
Ultima visita: 14 anni fa -
...uno sguardo rubato
Spesso e volentieri faccio qualche giro nei centri commerciali per fare un pò di shopping e spesso ho delle esperienze che mei pensavo potessi vivere fino a qualche tempo fa......
In una giornata uggiosa e noiosa sono andata al centro commerciale di Pergine Valsugana e sono entrata in un negozio di abbigliamento per vedere un pò le novità del momento. Era ora di pranzo e non c'era nessun cliente. L'unica inserviente mi guarda appena entrata dalla porta e mi sorride in modo molto carino e mi saluta. Mi guardo intorno e noto una camicetta bianca che mi piace molto. Chiedo alla ragazza se posso provarla e mi accompagna al camerino in fondo al negozio. Noto subito che la tendina non si chiude bene e lascia un grosso spazio alla vista dall'esterno. Non me ne faccio un problema visto che siamo sole. Mi tolgo la maglietta ed il reggiseno rimanendo nuda dai pantaloni in su. Mi guardo allo specchio e vedo che la ragazza era fuori che riassettava le cose sul bancone ma con la coda dell'occhio mi guardava insistentemente e con grande curiosità. Indosso la camicia e la abbottono lasciando i primo tre bottoni slacciato come è mio solito. I capezzoli erano induriti e si notavano chiaramente sotto la tela. Chiamo la ragazza per chiederLe un consiglio. Lei arriva subito ed entra nel camerino chiudendo la tenda dietro di se. La cosa non mi stupisce molto...siamo due ragazze! Noto però che è rossa in viso ed incomincia a sudare ed il suo sguardo mi spoglia in un secondo poichè i suoi occhi scrutano il mio corpo dall'alto in basso e dal basso in alto... più volte. Con un filo di voce tremante mi conferma che è perfetta ma che sarebbe ancora meglio se ci abbinassi una mini che se volevo mi avrebbe fatto provare. Annuisco e di corsa la ragazza esce tornando un secondo dopo con una mini strettissima e molto carina. Me la porge, ma non esce, rimane lì immobile guardandomi ed aspettando che iniziassi a spogliarmi. Incomncio a slaciarmi i jeans che erano molto stretti e piano piano e con non poca fatica inizio a sfilarmeli. Purtroppo con loro scendono anche le mutandine e vedo subito che il suo sguardo va proprio lì. Mi vergogno un pò, ma cerco di evitare di farlo vedere. Mi sfilo completamente pantaloni e mutandine rimanendo nuda. Faccio per prendere la gonna da infilare ma la ragazza prende coraggio e si avvicina. Sento il suo respiro accelerato e le sue mani incominciano ad accarezzarmi il ventre e salgono su verso i seni fino a pizzicarmi i capezzoli che ormai erano indiriti fino all'inverosimile. Mi bacia sul collo a lungo dimostrandomi che ci sapeva fare molto bene. Ben presto raggiunge le mie labbra socchiuse che bacio voluttuosamente facendomi capire che era quello che voleva da me ed io cedetti senza poter resistere perchè quella ragazza da timida si era trasformata in una gatta vogliosa. Gemetti e lei lo notò con piacere perchè significava che il suo lavoro era ben fatto. Notai che la sua mano era scesa sulla mia patatina ed incominciava a scrutare con esperienza la mia patatina. Ero bagnata in un modo incredibile e poteri notare che questa lubrificazione la eccitava ancora di più. Mi allargò con dolcezza le piccole e poi le grandi labbra. Ebbi un momento di mancamento e mi tremarono le gambe. Dovetti a questo punto piegare le ginocchia e lei mi invitò a sdraiarmi sul tappeto allargandomi le ginocchia per poter operare meglio. Non potei rifiutare perchè a quel momento ero completamente nelle sue mani e non ò'avrei certamente contraddetta. Incominciò a leccarmi la patatina bevendo tutto il mio liquido e quando fu sazia mi penetrò con la lingua a mo di membro facendomi gemere ancora di più. La ritmicità del movimento mi provocava delle contrazioni che non riuscivo a controllavo e io le agevolavo con un movimento ritmico dei miei fianchi. Alzai il bacino perchè sentii che il suo lavoro stava dando i suoi frutti...un onda di piacere mi fece venire i brividi fin sotto i capelli...era il preludio all'orgasmo che infatti arrivò da lì a poco facendomi gemere più di prima. In quel momento sentii un liquido viscido uscire dalla mia patatina e gociolare sul tappeto bagnandolo. La ragazza continuò ancora per un pò perchè quel liquido non andava perso...era la sua vittoria su di me...e lo bevve ancora fino a saziarsi in modo tale da poter raccontare alle sue amiche cosa aveva fatto ad una sconosciuta. Paonazza mi alzai, non dissi una parola, ma sorridendo alla ragazza la accarezzai e le sfiorai le labbra dicendole un grosso "grazie". Lei annuì e uscì velocemente. Mi vestii ed uscii confermando alla ragazza che avrei acquistato tutto. D'altronde era il prezzo che dovevo pagare per un servizio completo e molto professionale. Pagai e la ragazza mi salutò con un sorriso amplissimo ed io ricambiai...mi disse "a presto" ed io "non si preoccupi, non vedo l'ora"......
3
4
15 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 19 ore fa -
Estate bisex 2° parte
L'indomani arrivai allo studio di Riccardo puntalissimo, era solo mi fece entrare subito nella saletta salutandomi molto cordialmente chidendomi come và il fianco? risposi bene, e il reso benissimo senza un minimo di imbarazzo, disse oggi andrà meglio, cominciai a spogliarmi e mi distesi sopra il lettino, misi il rialzo sotto la mia pancia ritrovandomi a culo in sù, spingevo le natiche all'indietro per tenerle aperte il più possibile, Riccardo disse vedo che sei in forma, risposi cosi puoi massaggiarmi meglio.
Mise subito dell'olio, non sopra al fianco, direttamente in mezzo alle natiche cominciando a massaggiare il mio sfintere delicatamente, sotto quelle carezze fremeva, si apriva e chiudeva ad ogni passaggio del suo dito, esclamò vedo che sei già pronto, risposi se una cosa ti piace la devi fare, disse ai ragione, sai io mi ritengo fortunato mia moglie sa che mi piacciono questi giochini, dice che dopo che sono stato con un uomo la sera la soddisfo meglio, mentre parlava due sue dita erano entrate dentro il mio culo ormai già aperto e dilatato, gli dissi vieni qui vicino a me ho voglia di prenderti la cappella in bocca, quelle parole lo fecero impazzire si sbottono il camice, (era gia senza slip) vidi il suo cazzo che stava scoppiando, lo presi con una mano scappellandolo e me lo infilai in bocca, comincia a scendere sempre di più fino a farlo sparire nella mia bocca, era enorme, temevo di soffocare, ma la voglia di sentirlo tutto in bocca era più grande della paura, di colpo mi fermai, lo sfilai dalla bocca e gli chiesi cosa intendevi ieri, domani ti piacerà di più?, rispose ho isto quando ti massaggiavoil tuo buchino come si apriva sembrava una bocca affamata e anche oggi vedo che si apre solo sfiorandolo, credo che abbia voglia d essere penetrato vero? dissi si in effetti vorrei provare (gli raccontai le fantasie di mia moglie), lui rispose un giorno inviteremo anche lei adesso è un gioco tra noi due, senza dire altro prese le mie mani e le pogio sopra lemie natiche, disse aprile bene cerca di tenerle aperte il più possibile, cosi feci le ho aperte talmente tanto che sentivo il buco del culo dilatarsi, Riccardo prese una bottiglietta di olio e la poggiò sopra il mio buco, con le dita dell'altra mano mi allargava lo sfintere, vero il contenuto e con il dito cerco di mandarne dentro più che poteva, roteava e spingeva massaggiando con cura, quando ormai sicuro che l'olio era penetrato fino in fondo disse adesso sei pronto, rimanendo a pancia sotto mi fece scendere da un lato del lettino solo con le gambe, rimanendo a pecorina con le gambe poggiate al bordo del lettino e il busto disteso, quella posizione mi piaceva mi eccitava, sentivo il mio cazzo schiacciato tra la mia pancia e il lettino, le mie natiche semiaperte e il buco del culo libero, Riccardo si posiziono dietro di me dicendo con le mani apriti le natiche, cosi feci cercai di aprirle il più possibile, volevo che vedesse bene il mio buco che fremeva, che voleva essere deflorato, quando sentii la sua cappella dura poggirsi sul mio buco ebbi un fremito, (pensai adesso me lo rompe)riusci solo a dirgli fai piano nel mio culo per ora sono entrate solo le tue dita, mi rassicuro dicendo sarò delicatissimo e smetterò ad un tuo cenno di sofferenza, cominciò a spingere pianissimo con molta delicatezza, sentivo il suo cazzo duro duro spingere, la sua cappella cercava di farsi strada, il mio sfintere oppose una minima resistenza, ma dopo qualche tentativo senti perfettamente la sua cappella entrami dentro, il mio corpo comincio a vibrare, l'eccitamento che provavo era altissimo, il mio cazzo non resistette più e venni, senza accorgermi spinsi il culo all'indietro, ormai in preda ad un eccitazione che non potevo più controllare, cominciai a muovere e spingere cercando di far entrare più cazzo possibile, sentivo che il mio sfintere ormai era aperto non opponeva nessuna resistenza , Riccardo con le sue mani sopra le mie natiche fermò i mie movimenti e disse vuoi sentire quanto ne hai dentro? dissi si allungai una mano e sentii che era quasi tutto dentro fuori ne era rimasto un paio di dita, chiesi quanto ne hai messo dentro, Riccardo rispose circa 16 cm, rimasi incredulo. gli chiesi come hai fatto non ho sentito il minimo dolore? rispose l'olio ha facilitato la penetrazione della cappella anche se il tuo buchino a fatto un po di resistenza, ma una volta entrata eri talmente eccitato che hai cominciato a dimenarti spingendo il culo all'indietro che ti sei penetrato da solo, io assecondavo i tuoi movimenti spingendo, aggiunse sei stato perfetto ed hai un culo bellissimo, caldo, sodo accogliente, sento le tue pareti anali stringermi la cappella, (parlando paragono il mio culo a quello della moglie che non trovò vergine) disse è stato bellissimo sverginarti ed è bellissimo starti dentro, quelle parole e quei complimenti mi eccitarono ancora di più, con le mani cercai di allargare le natiche il più possibile, spinsi indietro il culo più che potevo, il mio cazzo scivolo da sotto la mia pancia ancora gocciolante per rmanere a penzoloni tra le mie coscie, comincia ad incitarlo, dicendogli spingi, entra più che puoi, voglio sentirlo tutto dentro, a quelle mie incitazioni comincio a spingere con forza spingeva più che poteva, quando sentii i suoi testicoli urtare contro i miei capii che era tutto dentro, lui confermo la mia sensazione dicendo adesso è tutto dentro goditelo, rimase fermo per alcuni secondi, soltanto io muovevo il culo sentivo la sua pancia strusciare sulle mie natihe, (avevo perso la verginità, ma non mi interessava stavo provando cose che non avrei mai immaginato, sentire quella cappella e tutta la lunghezza di quel cazzo conficcato nel culo ne era valsa la pena) Riccardo comincio a muoversilentamente estraendolo per un paio di centimetri per poi rientrare dentro, poi sempre di più fino quasi a toglierlo tuttolasciando dentro solo la cappella rientrando con colpi sempre più decisi, il mio buco del culo ormai era dilatato al massimo non faceva più nessuna restinza anzi ad ogni entrata cercava di risucchiare dentro più cazzo possibile, questo esci/entra è duratocirca 5 minuti, l'olio che aveva messo comincio ad asciugarsi, adesso quando entrava riuscivo a percepire la sua cappella che si apriva al contatto con le mie pareti anali, non resistetti più e sborrai ancora, sentivo il mio sperma colarmi giù per le cosce, stavo provando un godiment che non mi succedeva da anni, sentivo benissimo che anche Riccardo stava per venire, mi girai, (sfilandomi con molto dispiacere quell'oggetto dal culo) mi accucciai davanti a lui e lo presi in bocca per assaporare di nuovo il suo sperma caldo e cremoso, non ne feci cadere neanche una goccia, peccato che il suo cazzo si era afflosciato, ma non mi interessava seguitai a leccarlo di tanto in tanto facevo sparire la sua cappella nella mia bocca, all'improvviso il suo cazzo comincio a reagire a quelle leccate, sentivo che mi stava crescendo in bocca, cominciai a fargli un bocchino come meglio potevo, volevo farlo indurire di nuovo, speravo che mi possedesse ancora, dopo un paio di minuti il suo cazzo era diventato durissimo, disse sei riuscito a farlo diventare di nuovo duro, meriti un premio, questa volta mi fece sdraiare sul salottino di schiena mi allargo le gambe e le sollevo un pò, ci si mise in mezzo e comincio a farmi un bocchino, con le mani prese a carezzarmi i capezzoli, poi la natiche, le sue dita frugavano di nuovo il mio culo, non riusci a resistere oltre e godetti di nuovo, Riccardo tenne tutto il mio sperma in bocca con la lingua ripuli bene la mia cappella poi mise lo sperma sopra la sua mano e comincio a spalmarlo sul mio buco, un misto di sperma e saliva, disse questo è meglio dell'olio, sollevo ancora un pò le mie gambe, si avvicino e punto la sua cappella durissima sul mio buco del culo, comincio a spingere senza fermarsi, aveva ragione il suo cazzo entrò dentro senza nessun intoppo, non so dirvi se era lo sperma che aveva spalmato, o la voglia di essere inculato di nuovo, oppure la posizione in cui stavo, so soltanto che stavo provando un piacere che non so descrivere, in quella posizione potevo guardarlo in viso, vedevo la sua eccitazione nel possedermi, entrava dentro di me pianissimo diceva che dovevo godermi quella penetrazione centimetro per centimetro ed io me la stavo godendo, sentivo quando era tutto dentro le sue palle contro le mie, quella inculata è durata una decina di minuti, ormai lo sperma che aveva spalmato si era asciugato, gli dissi fai piano comincia a bruciarmi, mi rispse tra poco ti passerà, vedi che stava per venire, cercai di spstarmi, lui disse no fermo, sentivo il suo cazzo dentro il mio culo indurirsi sempre di più, per poi eslpodere in una sborrata che mi riempi il culo, mi disse rimani fermo ti piacerà e ti calmera il bruciore, aveva ragione il bruciore passò subito e sentirsi quel cazzo conficcato nl culo e lo sperma dentro il canale anale fu una sensazione piacevolissima, quando lo estrasse dal mio culo, vedendolo ancora gocciolante mi accucciai a leccarlo volevo prendere gli ultimi umori rimasti sopra la sua cappella, mentre ero accucciato intento a ripulire la sua cappella il culo comincio ad espellere una notevole quantità di sperma, dopo poco ci rivestimmo e ci siamo dati appuntamento per il giorno seguente.
Tornai in albergo più tardi del solito, quando entrai in camera Mara mi guardo fisso negli occhi e disse: ti ha fatto male? d'istinto risposi no è stato delictissimo, avevi ragione è bellissimo, lei mi disse avrei voluto essrci, era una mia fantasia, la baciai con forza e gli dissi non mancherà l'occasione, lei disse prometti, gli promsi che avrei organizzato un incontro a tre.
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15 anni fa
admin, 75
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Orgoglio di predatrice
Alessandro è sempre stato un ragazzo esile, magro, timido, sempre ben veistito, perfettino.
Io ed alessandro ci conoscevamo da anni, ma fra di noi non c'è mai stato niente. Qualche sfioramento, accidentale ma niente piu.
Per me era un desiderio incontrollabile, mi resisteva da tanto tempo, o almeno ci stava provando....
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era una questione fra lui e il mio "io" personale, il mio orgoglio di predatrice... e stava diventando un chiodo fisso: dovevo averlo... non importa che non avesse l'aria da macho: una conquista è pur sempre una conquista...
cosi ho incominciato a sedurlo pian piano, qualche accenno ogni tanto, un occhiata di sfuggita, uno sfiorarsi ed un sedersi sopra alle sue ginocchia fatto in modo magistrale, una finta ingenuità, finti errori, finte domande... un insieme di finzioni e di tracce per condurlo dove volevo io.
Alla fine l'occasione propizia durante un film a casa sua, finalmente soli: l'occasione perfetta: ho incominciato a lagnarmi del freddo, chiedendo di riscaldarmi i piedini: con fare da gattona li ho messi sulle sue gambe, seduta di fianco, e gli ho chiesto di scaldarli pian piano, alitandoci un po' sopra e un po' sfregandoli con le mani...
io a tratti li contraevo andando in cerca della sua "verga" senza scusarmi, con un po' di malizia, sempre piu' indietro e sempre piu' sotto. Trovato il punto giusto, sfruttando le scene del film, ho incominciato a pigiare e a contrarre con un certo ritmo... finche' non ho sentito la sua mano prendere il mio piede e pigiarselo dolcemente contro: stava utilizzando, garbatamente e timidamente, il mio piedino per sfiorarsi il cazzone. Dico cazzone perche' era gonfio da morire... lo si sentiva davvero bene pulsare sotto la pianta del mio piede....
poi gli sguardi si sono incrociati, ho guardato l'evidente rigonfiamento, e sfiorandolo con una mano, gli ho detto che ci avrei pensato io, che mi sentivo in colpa per averlo messo in quello stato.
Senza lasciarlo parlare mi sono seduta proprio sopra, ma non solo seduta: ho badato bene di strofinare il mio sederino sulla sua pancia e lungo tutta l'asta ben due volte, la prima per sedermi e la seconda per accomodarmi meglio...
lui mi ha presa per i fianchi e siamo rimasti cosi un po'... io mi dondolavo sulla sua verga e lui mi stringeva forte ai fianchi... finche' non gli ho detto che potevo fare di meglio... mi sono distirata sulle sue cosce, ho girato il viso verso la toppa dei pantaloni, e gli ho detto che, se avesse fatto piano e non l'avesse spinto fino in fondo, poteva mettermelo in bocca, se ci stava...
Neanche il tempo di dirlo e lui apre lo zip, scosta i boxer e me lo piazza in bocca... era palesemente imbarazzato pero' doveva obbedirmi, era pervaso dal desierio, accecato e succube delle mie parole.
Ha incominciato a pomparmi piano, molto dolcemente, sfiorando la mia nuca come le volte in cui mi aveva baciato, tempi lontani ma bei ricordi. a tratti lo setivo spingere piu' in fondo e sentivo il suo desiderio aumentare di dimensioni e diventare sempre piu' duro nella mia bocca.
Una cosa che mi è sempre piaciuta è il "lavorare" un cazzo in bocca quando è ancora morbido per sentirlo salire pian piano verso la gola...
D'un tratto ho pero' capito che il gioco stava andando oltre i miei desideri: il suo cazzo stava diventando troppo gonfio e troppo velocemente ed io avevo problemi a respirare.
Lui ha preso le mani e ha incominciato a pigiare forte dietro la nuca... finche' non ho sentito come un piccolo strappo: era lui che, spingendo, si era scappellato all'interno della mia gola nella parte piu' profonda.
Mi stringe forte
Mi innonda di sperma la gola, sono costretta a berlo.... e me ne esce anche dal naso. Impossibile non sentirne il gusto, impossibile non dire che mi sia piaciuto...
lui attende qualche secondo e poi lo sfila di bocca, un po' vergognato cerca di pulirsi: ha sporcato anche il mio viso e parte dei vestiti che ha indosso: è stata quella che si dice un esplosione di piacere e lui è contento... lui si, ma io ancora no....
non ero contenta perche', seppure gonfio e seppure gia' venuto, io volevo che durasse ancora un po' di piu'
cosi l'ho invitato a mostrarmi la camera da letto.
qui mi sono seduta e l'ho ripreso in bocca, pulendolo dallo sperma che aveva ancora dentro: ho succhiato tanto, tanto da rimetterlo in pochi minuti di nuovo in sesto... non come prima, ma comunque in condizioni ottime (usato sicuro ???) :)
Allora gli ho spiegato che volevo ancora qualcosa di speciale da lui: doveva penetrarmi la bocca come se fosse la mia figa, stando lui sopra di me e leccandomi la figa al contempo.
cosi facendo mi sono sfilata i pantaloni e mi sono distesa. Ho messo un cuscino sotto la testa, perche' volevo che lui fosse sbilanciato sulla zona del bacino e ci appoggiasse bene tutto il peso sulla mia bocca:
non gli ho chiesto di far piano.... questa volta lo desideravo FORTE, piu' profondo possibile e volevo che nel farlo spingesse ancora di piu' per andare piu' a fondo possibile con la lingua nella mia fighetta:
volevo sentirmi un oggetto nelle sue mani, volevo che mi stupisse di nuovo, che mi pompasse dentro senza tanti riguardi, venendomi di nuovo in gola e facendomi inghiottire tutto...
lui si è comportato con tanta naturalezza da lasciarmi allibita: ha iniziato a pompare, piano, poi piu' veloce ed infine dando proprio di forza, usandomi e facendomi anche tanto male alla gola... davvero devastante, non credo d'aver mai goduto tanto in vita mia perche' sono andata davvero ai limiti di quello che puo' sopportare il mio fisico...
quando è venuto la seconda volta, nella mia bocca, ha stretto le mani sotto la bocca, obbligandomi di nuovo ad inghiottire tutto.
Alla fine mi ha baciata con la sua lingua, in un desiderio profondo e ringraziandomi ha detto che era da tanto che mi desiderava ma non sapeva come fare per farmelo capire se non con piccoli gesti e non si sarebbe mai immaginato questo con me....
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15 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 19 ore fa -
Profumo di donna
Ci conoscemmo per caso ad una festa..mi guardava con gli occhi di chi aveva già capito tutto..era bella, bellissima, avvolta da una luce candida che pareva sprigionarsi dalla sua pelle chiara..mi sorrise mentre mi stringeva la mano, in quel momento capii che era la donna che cercavo da tempo..la donna dei mie sogni..la donna dei miei desideri.
La guardai intensamente..uno sguardo che la mise a nudo tanto che arrossì e abbassò lo sguardo sorridendo...allora le sfiorai la mano e la invitai a prendere una cosa da bere..annuì e mi seguì con passo svelto fino al bancone e si sedette sullo sgabello di fronte a me, potevo intravedere il pizzo delle autoreggenti che spiccava sotto l'orlo della gonna corta..la pelle liscia, vellutata, avrei voluto accarezzarla ma dovetti trattenermi.
Le versai del vino rosso sempre guardandola negli occhi..iniziavo a sentire il calore in faccia che saliva lentamente..fui colta da un irrefrenabile istinto di baciarla, la presi per mano e ci spostammo in un luogo più tranquillo..si sedette proprio di fianco a me..potevo sentire il suo profumo, profumo di Donna, inspirai forte lasciandomi inebriare da quella fragranza, mi avvicinai ancora un po', sentivo il cuore esplodermi nel petto mi avvicinai ancora un po' e guardandola diritta negli occhi la baciai sulle labbra, sfiorandola dolcemente con le mie, esitò un istante e iniziò a baciarmi con passione. Inizia ad accarezzarle il petto scoprendo il suo seno candido spostandole il vestitino corto, iniziai a leccarle il capezzolo con foga..era duro e turgido..aveva un odore stupendo..profumo di Donna..
Le slacciai il vestito che cadde a terra lasciando nudo il suo splendido corpo.
La strinsi forte tra le mie braccia e buttai la faccia sul suo seno inspirando forte, profumo di Donna che arrivava al cervello e mi dava alla testa..mi annebbiava la vista..profumo di Donna.
Dal seno scesi più giù, scendevo formando una “S” sul suo ventre, scesi ancora giù, sulle sue gambe strette, le allargai le cosce delicatamente e inizia a succhiarle il clitoride molto lentamente, la sentivo gemere e continuai a leccare e leccare e ancora leccare..si era bagnata e continuai a leccarla e succhiarla mentre le infilavo l'indice nella vagina calda e bagnata..iniziai a spingere con la mano avanti e indietro mentre le accarezzavo il clitoride con la lingua. Spostai l'indice e lo infilai nel sedere..era stretto ma non esitò ad entrare tanto era bagnata. Era bellissima..si muoveva tutta mentre andavo avanti e indietro con la mano come a voler accompagnare i miei movimenti..le infilai anche il pollice nella vagina sempre andando avanti e indietro con l'altro dito che affondava ora nel suo culo sodo e liscio..continuai a leccarle il clitoride ma ora con più foga, affondai come per sferrarle dei colpetti, il mio piercing alla lingua su e giù sul clitoride.
Gemeva sempre di più in un crescere di piacere che la avvolgeva completamente..si lasciò sfuggire un gridolino di piacere mentre saliva lento l'orgasmo che investì il suo corpo tanto da farlo contorcere sotto le mie mani..sentivo le contrazioni della sua vagina bagnatissima..mi strinse forte tra le braccia e sorrise soddisfatta e appagata. Non dimenticherò mai quel sorriso soddisfatto di chi ha toccato il cielo con un dito ma soprattutto nn riuscirò mai a scordare quel Profumo di Donna.
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15 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 19 ore fa -
Proposta indecente...2 parte
Varcai la soglia di casa come se fosse stata la prima volta. Non sapevo cosa mi aspettavo, ma appena vidi il volto dei miei amici mi tranquillizzai.La solita allegria, la solita disponibilità...
Così come ormai era accaduto molte altre volte ci buttammo sul letto e demmo sfogo ai nostri istinti....
Lia cominciò a sbocchinarci entrambi...succhiava un pò il mio cazzo ed un pò quello del marito ed un pò tutti e due contemporaneamente...Noi eravamo eccitatissimi ed io già mi pregustavo il momento in cui avrei assaggiato la sua fica...
Lia, mentre si dedicava ai nostri membri, era seduta sul letto e noi in piedi di fronte a lei...Poi, improvvisamente, mi disse "Siediti vicino a me...".
Così feci e mentre aveva ancora il cazzo di Gennaro tra le labbra me lo porse "Adesso un poco tu...". Mi feci forza chiudendo gli occhi...non sapevo come si facesse un pompino, ma probabilmente ogni uomo sa come deve esser preso il proprio membro e così cominciai a leccare prima la cappella e poi lo feci scivolare dolcemente in bocca...la cosa stranamente non mi dispiacque...
Cominciai a leccarlo, a succhiarlo ed a baciare l'asta insieme a Lia che vicino a me un pò se lo passava in bocca ed un pò mi baciava...poi, mentre lo tenevo in bocca io, mi spinse la testa "...fino alla gola, lo devi far scendere..." E così feci...lo tenevo tutto in bocca fino alla gola e quando sentii che Gennaro cominciò a godere un pò troppo ebbi paura che stesse per venire...così mi staccai...
Poi lei mi distese sul letto ed ordinò al marito di succhiarmelo. Lui lo fece immediatamente mentre Lia si accovacciò sul mio viso spingendomi la sua fica tutta bagnata in bocca...
Guardava il marito e godeva, "Si... mi piace vedervi così...come siete eccitanti...mmmmmmm....vengoooooo" E mi venne in bocca, tremando, fremendo e contorcendosi come non l'avevo mai vista...
Poi si alzò ed andò vicino al marito il quale gli porse il mio cazzo ed insieme cominciarono a pompare...Poi le gli disse "Prendi il suo sperma in bocca...voglio vederlo colare dalla tua bocca...dai che sono fradicia, mi fa male la testa...."
Così lui si impegnò a succhiarlo e leccarlo ancora più di prima...Quindi si girò e mi infilò il suo cazzo in bocca...ed insieme in un appassionato 69 ci leccammo e succhiammo fino a quando non venni... "Sto per venire...Sto per venire...Sto per venire..........Vengooooooo" urlai, mentre lui senza mai smettere accolse tutto lo sperma in bocca..."Si, dai...dai..." urlò Lia che se ne stava sdraiata a strofinarsi il grilletto come una forsennata "...bevi tutto....bevi tutto!! Oh, si come è bello...AHHHHHHHH!!!!!"....
Dopo ridemmo e scherzammo...bevemmo un caffè...ed andai via.
Appena la porta si chiuse dietro di me mi sentii strano e mi interrogai sulle cose che avevo appena vissuto...avevo la testa piena di interrogativi...ma un cosa era però certa:
aveva ragione Lia, "...il cazzo è buono!!!"
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15 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 19 ore fa -
Proposta indecente...1 parte
La cosa bella ed eccitante nello stare insieme a Gennaro e Lia era ed è che nel vederli e frequentarli si ha l'impressione di avere a che fare con persone semplici, gentili ma "normalissime".
Lei è una casalinga che non indossa mai abiti succinti o provocanti. E' una bella donna ma non attira l'attenzione con comportamenti osè...
Lui è un uomo di bell'aspetto, serio e molto attaccato alla famiglia ed al lavoro...
Mai si supporrebbe che nel privato siano così disinibiti e porcelli...
Dopo il nostro primo incontro ne vennero altri ed il nostro feeling si è accresciuto sempre di più.
Lia ed io, in maniera del tutto casuale, abbiamo cominciato a sentirci telefonicamente e quando siamo da soli ci masturbiamo, raccontandoci le fantasie più spinte...
Lei si tocca fica, culo, tette e geme...ed ogni volta io con il cazzo tra le mani non posso fare a meno di sbatterlo....e venire...insieme a lei...
Fu durante una di queste nostre telefonate bollenti che lei super eccitata dalle mie parole, improvvisamente disse "Oh, si...che bello! Ti sento, caro, e ti sto vedendo....mmmmmmm! Sai cosa sto immaginando?...mmmm...sto immaginando di vederti col cazzo in bocca di Gennaro....mmmmmmmmm...sto immaginando che entrambi vi sbocchinate davanti a me...mmmmmmmm....come godo...AHHHHHH...Si........dimmi che lo farai...dimmi che lo vuoi sentire in bocca come lo prendo io....si, porco,....dai dimmelo!!!!".
Al momento le sue parole mi fecero sorridere ed io la incoraggiai, pensando a farla godere di questa fantasia...
Dopo, però, quando ci fummo ricomposti lei mi disse"...Sai, non scherzavo quando ti ho detto che voglio vederti fare un pompino...la cosa mi stuzzica e sono sicura che lo farete...non vedo l'ora che torni Gennaro così mi faccio scopare pensando alle nostre fantasie...mmmmm".
Ero allibito e le risposi "Guarda che a me la cosa non interessa...NON SONO GAY!!!". E lei tutt'altro che rassegnata "Dai, che c'entra essere gay? Sto parlando di gioco, trasgressione...lo sai, il cazzo è buono...se piace ad una donna perchè non dovrebbe piacere ad un uomo?"
Le risposi che non avevo interesse a fare questa esperienza e che la cosa non mi eccitava affatto...
Lia non aveva intenzione di demordere..."Lo farai...Voglio che tu provi quello che provo anch'io...fidati...lo farai...comando io!!!"
Questa è pazza...pensai!
Così terminammo la telefonata.
Dopo qualche settimana avemmo un altro incontro e mentre eravamo insieme sul letto mi sussurò all'orecchio "Adesso prendilo un pò in bocca...dai...lo lecchiamo insieme...."
Ma io non avevo alcun interesse e dissi "NO!!".
Così non se ne fece nulla.
Dopo qualche settimana, sempre al telefono, ritornò alla carica "Penso che nel sesso non ci sia mai nulla di sbagliato...dai, proviamo, se non ti piace non ti dirò più nulla......dai....fallo per me, solo per me..."
Dinanzi a quella preghiera cedetti "Va bene....ma...dovrai aiutarmi...sono indeciso...non so se...se alla fine avrò il coraggio di andare fino in fondo..."
"Evvivaaaa!!!" urlò lei "...grazie...sarà stupendo...non vedo l'ora"
Così avvenne la proposta più indecente che mi avessero mai fatto in tutta la mia vita e cercai di prepararmi psicologicamente a quello che sarebbe stato il mio primo rapporto bisex...mi sarebbe piaciuto?...sarei diventato gay? erano le domande che ancora mi assillavano mentre mi trovavo sulla soglia della loro casa e mi accingevo ad entrare...
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15 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 19 ore fa -
Estate bisex 1° parte
Premetto che i e mia moglie (Luca e Mara) siamo una coppia scambista, frequentiamo club privè, di situazioni strane ne abbiamo viste e vissute molte, mia moglie è bisex 42 anni alta capelli neri ricci lunghi 4° di seno culo a manolino, fica poco pelosa ma molto accogiente, io etero ma curioso, 48 anni, la fantasia più frequente di mia moglie: noi in 69 mentre un uomo mi svergina il culo, ho promesso che un giorno l'accontentero-
Ad agosto mentre eravamo in ferie, tutte le mattine mi alzavo con un forte dolore al fianco che si estendeva fino al gluteo, Mara mi convinse a fare dei massaggi, ci siamo rivolti presso lo studio di un massaggiatore del posto, parlammo con la segreteria (una bella donna sui 40 anni, alta molto abbronzata con seno abbondante un bel culetto tondo diciamo una bella figa), dopo un pò di attesa il massaggiatore mi fece accomodare nella saletta massaggi, entrò anche mia moglie, disse mi chiamo riccardo la signora di là è mia moglie Lisa e per favore diamoci del tù, (Riccardo avrà avuto sui 45 anni anni anche lui molto abbronzato, fisico abbasta acsiutto capelli brizzolati, viso molto sorredente un tipo solare).
Gli spiegai i miei problemi, mi fece distendere sopra il lettino mi invito atogliere la camicia e comincio a toccarmi il fianco, mi fece calare i pantalalocini e gli slip e comincio a toccarmi la natica,(mia moglie seduta su un piccoo salottino segui tutta la scena) dopo varie tastate mi fisso 3 sedute dicendomi che sarebbero bastate, la prima la fisso per il giorno seguente alle 19,00.
Uscendo dallo studio chiesi a mara cosa ne pensasse, mi rispose informati se fa massaggi anche lle donne, non mi dispiacerebbe affatto farmi carezzare il culo, hai visto che bell'umo, sicuramente avrà anche un bel cazzo, ho visto tra le aperture del camice sotto portava solo gli slip ed erano molto gonfi, stai attento! risposi non scherzare, non stò scherzando affatto, ho visto come ti carezzava il culo cerca di non fartelo sverginare, ricordati che quando accadrà voglio essere presente, gi risposi non ti proccupare ti mandero un invito, scoppiammo a ridere.L'indomani mi recai all'ora stabita, sono stato ricevuto da Lisa, mi ha fatto acomodare dicendomi tra poco riccardo sarà da te, nell'attesa ammiravo quella donna seduta ad una scrivania fronte a me, accavallava le gambe in continuazione, senza preoccuparsi di tenerle strette, ad ogni movimento riuscivo a vedere un minuscolo slip da dove fuoriuscivano dei peli, peccato l'attesa durò pochissimo, Riccardo mi ricevette, mentre entravo nella saletta senti Riccardo che diceva a Lisa di andare che si sarebbero visti più tardi a casa.
Entrai nella saletta che avavo il cazzo semi duro, Riccardo disse mentre tù ti spogli mi lavo le mani, comincia a spogliarmi rimasi solo con gli slip, speravo di tenerli non volevo che Riccardovedesse che mi ero ecitato guardando la moglie, lui torno e disse sdraiati sospa il lettino e se non hai problemi dovresti togliere gli slip, mi tolsi gli slip e mi sbrigai a sdraiarmi, Riccardo mi mise sotto la pancia una specie di cuscino in modo che i mie fianchi fossero alti, mi verso dell'olio e comincio a massaggiarmi, bastarono pochi massaggi e già sentivo un senso di benessere, spingeva entrambi i fianchi verso le natiche, quel masaggio durò circa 5 minuti, poi prese a massaggiarmi le natiche dal basso verso l'alto, mentre spingeva sentivo le mie natiche aprirsi, ad ogni massaggio le apriva sempre di più lasciandole divaricate sempre più a lungo, sentivo il mio buco del culodilatarsi rimanendo aperto a suoi sguardi, sempre più spesso i suoi pollici lo sfioravano, ero un pò in imbarazzo per quei massaggi ma non reclamai, mi piaceva stavo provando una sensazione nuova, riccardo insistendo nella zona anale si fece più audace, versandomi altro olio sui glutei ne mando a finire un pò in mezzo alle natiche semiaperte, si scuso e cerco di fermarlo con il dito, solo che quel dito lo poggio diretto sul buco del culo rimanendo fermo in quella posizione, io non dissi nulla, anzi mi rilassai ancora di più, non avendo avuto nessuna reazione negativa Riccardo smise di massaggiarmi le natiche e concentro le sue attenzioni solo al mio buco, sentivo quel dito che carezzava e giocava senza entrare, massaggiava il mio buco con molta delicatezza, io lascia fare quel gioco mi piaceva sempre di più, ero eccitatissimo sentivo il mio cazzo che era diventato durissimo, essendo girato dalla parte opposta di dove era Riccardo non potevo vedere ma sentivo che stava facendo dei movimenti strani, dopo poco quando mi girai verso di lui capì che il perche di quei movienti, sbirciando tra gli spazi del camic vidi che si era tolto gli slip e si vedeva benissimo il suo cazzo in erezine, Riccardo si accorse che stavo sbirciando e diss ti piace? Io annui senza parlare, Riccardo senza dire altro spinse il suo dito tutto dentro il mio culo, ora la situazione era chiara, dovevo decidere se andarmene o rimanere, fortunatamente Riccardo accorgendosi che ero molto impacciato, chiese vuoi che smetto, io un pò a rilento e con voce tremolante gli risposi no, continua, Riccardo si avvicino al mio viso tanto da pote sentire il profmo che emanava il suo cazzo, si appggio al lettino e spinse il suo bacino verso di me, mostrandomi il rigonfiamento che aveva sotto il camice, rimase fermo in quella posizione lasciando a me la decisione, chiudendo gli occhi allunai una manoe afferrai il suo cazzo attraverso il camice era molto grosso, lo tirai fuori, avevo ancora gli occhi chiusi, quando li apri vidi un cazzo di circa 22 cm con una buona circonferenza, la cappella leggermente più grande dell'asta quasi tutta chiusa dalla pelle, cominciai a fargli una sega, la pelle scendeva con molta facilità lasciando a nudo tutta la cappella, senza pensarci tanto me lo infilai in bocca rimanendo fermo, muovevo solo la lingua, facendola roteare intorno alla sua cappella, poi cominciai a scendere con la bocca, il suo cazzo si apriva e chiudeva solo con il movimento delle labbra, quel bocchino che stavo facendo comincio a piacermi, provai a prenderne più che potevo, arrivai quasi alla fine dell'asta, intanto con l'altra mano gli massaggiavo le palle, lui segitava ad intrufolare quel dito che ora erano diventati due dentro il mio culo che si era aperto a dismisura, quelle dita entravano e uscivano velocemente senza provocarmi nessun fastidio.
Dopo un paio di minuti di questi esercizi smisi di carezzargli le palle e puntai un dito al suo culo, ebbe un fremito, setivo il suo cazzo diventare sempre più duro e grosso la mia bocca cominciava a non contenerlo più, ma non lo mollai era troppo bello, spinsi il mio dito fino a farlo entrare tutt nel suo culo, lui si irrigidì, mi sposto e fece una sborrata che aveva dell'incredibile, vidi uscire dalla sua cappella tantissimo sperma, era vicinissimo al mio viso, non resistetti vedendo quel cazzo che sborrava in continuazione lo afferrai e lo portai di nuovo alla mia bocca quando ancora fuoriusciva dello sperma, (era caldo e aveva un buon sapore)quando smisi, Riccardo disse sei stato fantastico, gli confessai che per me era stata la prima volta, rspose te la sei cavatabenissimo.
Arrivò il momento di andare, mentre mi rivestivo disse ci vediamo domani vedrai ti piacerà ancora di più. dissi ok a domani.
Tornato in albergo mara eslamò tutto bene? risposi si perchè? disse il tuo culetto è ancora sano? risposi ancora si, sorridendo dissi: per ora gli ho fatto un boccino, ma domanidobbiamo rivderci di nuovo chissà?
Comunque avevi ragione il suo cazzo è molto groso! Mi guardo e disse ti và di scherzare? a me no e a te? la lasciai nel dubbio.
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15 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 19 ore fa -
Un pomeriggio caliente!
non riuscivo a farne a meno! avevo un desiderio fortissimo del suo cazzo, anelavo a sentrlo pulsare dentro di me! Era più di un mese che non mi incontravo segretamente con Marco e anche se settimanalmente ci vedevamo per lavoro non riuscivamo a ritagliarci un pò di tempo per noi. solo qualche sms in cui entrambi ci auguravamo presto di poter vederci da soli. Una mattina riuscii ad organizzarmi per aver il pomeriggio libero e subito gli inviai un sms -sono libero questo pom. ho voglia di farti...venire..!-
rispose subito: -ho un grosso desiderio di ..venirti dentro!-.
e con questa risposta che lasciava un preludio di sesso tutta la mattina ta la passai pensando al suo enorme cazzo: non vedevo l'ora di averlo in mano per sentirlo pulsare e crescere e poi sentirlo in bocca con il suo sapore maschio e pungente e poi ......dentro!
Tornato a casa, mancava ancora mezz'ora all'appuntamento, mi preparai con una doccia calda in particolare il fiore del mio buchetto che avrebbe presto ricevuto il seme del suo pungiglione.
Ho usato una crema lubrificante per dilatarlo bene e non sentire dolore, dopodichè con il solo accapatoio lo aspettai con l'erezione già in corso. Marco mi chiamò per avvisarmi che era sotto casa mia, gli aprii il portone e lo aspettai davanti alla porta.
-ciao- gli dissi e subito dopo averlo fatto entrare feci cadere a terra l'accappatoio e carezzandogli la patta lo invitai in camera.
Mentre lui si spogliava mi distesi ne letto, avevo scartato un lecca lecca di quelli a forma di banana e alternativamente me lo passavo dalla bocca al buchetto del culo. Lui si distese accanto a me e toccandomi il pisello cominciò a baciarmi i capezzoli, poi con la lingua mi baciò sul collo fino alla bocca mentre io mi smanettavo il lecca lecca nel culo.
fu la mia parte: gli diedi il lecca lecca che continuasse a giocarci e mi avvicinai al suo cazzo già in tiro. la cappella violacea si protendeva verso al mia bocca che in un attimo la ingoiò, succhiavi, leccavo e baciavo quel nodoso bastone di carne che mi avrebbe fatto vedere el stelle del piacere. Qualche goccia di sperma gli fuoriusciva e la leccavo avidamente come nettare -sei eccitato- gli dissi -si- rispose -non sai quanto aspettavo questo momento-. Aveva finito di sciogliere tutto il lecca lecca nel mio sfintere e si mise sopra di me a 69 così che poteva godersi il lecca lecca di carne del mio cazzo. Sentivo scolare il liquido zuccheroso dal mio sedere ma lui subito se ne accorse e cominciò a leccarmelo.
mmmmmm..........
una goduria pazzesca, perchè marco è bravissimo nell'analingus, la sua lingua penetra fin dentro lo sfintere provocandomi gemiti di piacere mentre con unamano mi smanettava il cazzo.
io continuavo a tenere al caldo il suo cazzo poi non c'è lo fatta ad aspettare e invitandolo ad alzarsi mi sono sdraiato sul letto con due cuscini sotto la schiena così che il culo fosse bello alto rivolto a lui -montami- gli dissi -fammi sentire che sono la tua vacca-, lui si mise in mezzo alle mie gambe e dopo avermi leccato ancora appoggiò la calda cappella al mio sfintere...un colpo secco.... e me lo trovai dentro
-dai spingi- dicevo, un calore di eccitazione mi aveva preso, non aspettavo altro che mi sgroppasse con la sua mazza, si distese su di me e comincìò a spingere dentro e poi fuori e poi dentro e di nuovo fuori sempre più veloce... sentivo le pareti del mio culo accogliere la sua grossezza (non è molto lungo ma comunque abbastanza tozzo) e ad ogni colpo i suoi coglioni sbattevano sulle mie chiappe che tenevo ben aperte con le mani.
L'odore di eccitazione era piuttosto forte, percepivo che stesse per venire dal suo modo di muoversi e infatti dopo un pò con una spinta ancora più profonda da farmi urlare di piacere esplose la sua sborrata dentro di me. si lasciò andare e mentre me lo avvinghiavo con le gambe con la mia lingua cercai la sua bocca per un bacio profondo. - resta dentro- gli sussurrai all'orecchio -stò per venire anch'io- infatti il mio cazzo eccitato dalle sue spinte sborrò un getto di sperma sul mio petto.
lo tirò fuori piano e avvicinò al mio viso la sua cappella odorosa di sperma e dei miei umori anali, leccai tutto avidamente assaporando il piacere di quel momento!
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15 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 19 ore fa -
La prima volta in tre - ii parte
E così giunse il gran giorno!!
Era un pomeriggio ed ancora una volta contrariamente alla stagione in corso vi era un bel sole. Quasi che la natura volesse accompagnare l'incontro dei sensi che mi apprestavo a vivere...
Ero enormemente eccitato...non avevo idea di come mi sarei comportato e come sarebbe stato, anche se nei giorni precedenti avevo fantasticato parecchio...
Ci eravamo dati appuntamento allo stesso bar dell'ultima volta, perchè l'incontro sarebbe avvenuto in una casetta che i miei amici avevano affittato per i loro giochi...
Giunsero in macchina e senza neanche scendere mi chiesero di seguirli...il cuore mi stava per scoppiare quando vidi che Lia mi sorrideva...
Mentre guidavo, mi chiedevo sempre la stessa cosa "Ma è vero?...magari è uno scherzo ed io sto facendo la parte del fesso...E se così fosse, come mi giustifico? Gennaro penserà che gli voglio fottere la moglie! Penserà che ho sempre mirato a lei...Mha!".
Così giungemmo nel posto ed entrammo nell'alcova...
Ci sedemmo al tavolo della cucina e per rompere il ghiaccio bevemmo fiumi di acqua. Mi accorsi che Lia quasi non mi guardava e si sfregava le mani quasi avesse freddo...Gennaro era invece su di giri girava avanti e indietro nella stanza.
Poi dopo inutili chiacchiere, Gennaro, guardò Lia e disse "Allora, andiamo?". Lei mi guardò e disse "Per me va bene!". Ed io risposi "OK!".
Così ci spostammo nell'altra stanza ove vi era un letto. Lia mi indicò il posto dove potermi spogliare ed appoggiare gli abiti. Lei si spogliò vicino a me...
Mi spogliavo e la guardavo...Le sue forme abbondanti...le guardai il culo mentre si inchinava, le ammirai le tette....
Poi quasi senza accorgermene, comparve Gennaro completamente nudo e con il cazzo già in tiro! Non me ne ero accorto ma anche il mio era già a buon punto...In quel momento persi ogni timore...volevo entrare nella loro intimità...
Lei disse"Venite da me bei piselloni" e noi la stringemmo in mezzo mentre lei con una mano sbatteva il cazzo di Gennaro davanti, con l'altra teneva il mio e se lo passava in mezzo al culo...
Poi si distese e mentre Gennaro le riempiva la bocca io le leccavo la fica e mi dedicai a questo con amore e passione finchè venne mentre le tenevo due dita dentro...
Poi si girò e Gennaro la prese a pecorina mentre cominciò a sbocchinarmi con voracità...
D'improvviso Lui le disse "Adesso te lo metto un pò nel culo...godi!". E quando il suo membro la dilaniò cominciò ad urlare ed ad emettere gemiti profondi "AHHH!....AHHHHHH!......AHHHHHHH!" ed io mi eccitavo nel vederla sfondata così....
Ormai i colpi che riceveva non le permettevano di tenere il mio cazzo in bocca e quindi cominciai ad accarezzarla e d'istinto ci baciammo...Lui disse "Si baciatevi che mi fate eccitareee.....!!"
I nostri baci erano veri pieni di voluttuà e passione...Poi lei disse qualcosa che al momento non capii "Scopatemi tutti e due....voglio sentirvi entrambi..." Pensai volesse fare un doppia fica-culo ma poi capii che la cosa era diversa..."Stenditi mi disse..." e si mise sul mio cazzo e cominciammo a scopare poi si fermò e continuammo a baciarci mentre stesa sul mio corpo Gennaro la penetrò anche lui nella fica....Non potevo crederci sentivo il cazzo di Gennaro che la scopava, muoversi vicino al mio e lei che urlava e godeva "DAI....DAI....DAI..." gemeva ed allora anche io cominciai a sbatterla.....Era bellissimo scopavamo in tre eravamo una sola cosa un solo corpo...fantastico!!!
Poi lei disse "Venitemi dentro insieme....voglio sentirvi tutti e due..." Non ci capivo più nulla ma poi all'improvviso sentii che stavo per venire "Vengoooooo...." urlai e lei si sbattè ancora di più mentre sentivo il mio sperma che la inondava tutta e cominciava anche a colare sulle palle...dopo pochi colpi fu anche la volta di di Gennaro.....
Era stupendo....i nostri fluidi tutti insieme dentro di lei....
Lia si abbandonò sul letto sfinita e contenta e si massaggiava la fica piena di sperma che le colava tutta...
"Voglio conservare tutto dentro di me....MMMMMMM.....MMMMMM...."
Poi mi guardò e disse "...Adesso fai parte della famiglia...sei nostro!!!"
La guardai e risposi "...perversi e perduti per sempre!!!"
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15 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 19 ore fa -
La prima volta in tre - i parte
...Eravamo seduti ad un bar. Il sole, caldo ed intenso di una giornata autunnale, stava tramontando ed i suoi raggi irrompevano dalle finestre del locale sino al nostro tavolino rendendo la discussione ancora più calda e piacevole.
Mi trovavo in compagnia di Gennaro e sua moglie Lia. Gennaro ed io eravamo impegnati in una discussione di lavoro mentre lei in silenzio sorseggiava un aperitivo viaggiando con la mente ad anni luce da noi...
All'improvviso il desiderio di Lia di cambiare discorso ed interrompere quel tedioso colloquio, ebbe concretezza nel momento in cui ci passò accanto una coppia di belle ragazze che attirò l'attenzione e gli sguardi dei maschietti seduti accanto a lei....
"Ecco i soliti uomini...solo la vista di una donna che sculetta è in grado di distoglierli dai loro discorsi!...", disse lei con tono scherzoso. "Amore mio..."riprese lui "...lo sai che le donne mi piacciono....ma amo solo te!!"
Dinanzi a questa frase scema mi aspettavo un ulteriore rimprovero di Lia che, invece, convenne "Oh, si lo so che per te ci sono solo io....ne ho le prove".
A questo punto chiesi "Gennaro è davvero così fedele?"
Loro si guardarono un pò impacciati e mi dissero con molto imbarazzo "...Vedi abbiamo la sicurezza di essere fedeli perchè tradiamo insieme..."
Ci conoscevamo da diverso tempo e considerai quella risposta un battuta di spirito, quindi sorrisi...
Loro si guardarono e Gennaro chiese a Lia "...che dici gli diciamo tutto?"
Lei annuì arrossendo un pò. Diventai curioso perchè pensavo si trattasse di qualche burla. Ma poi lui mi spiegò "Giurami che quanto sto per rivelarti non lo dirai a nessuno...altrimenti ti spacco la testa!!".
Giurai.
"Vedi è da un pò di tempo che noi abbiamo deciso di allargare gli orizzonti del nostro rapporto e per questo ogni tanto ci concediamo degli svaghi di sesso con altre coppie ed anche con qualche amico...!"
"Coooooosa????" fu la mia risposta.
Così mi spiegarono il senso della loro scelta e che erano felici di condividere cose che in passato avevano solo sognato.
Ero frastornato ed eccitato anche perchè non avevo mai immaginato di vederli fare sesso insieme tra loro o con altri...
Lia forse dovette indovinare qualcosa dei miei pensieri perchè disse "Sai ho scoperto cose sul sesso che non avrei mai immaginato...posso fare qualunque cosa...insieme a mio marito".
Così, mentre guardavo negli occhi Lia che allo stesso tempo mi fissava quasi con sfida, Gennaro aggiunse "E' un'esperienza che consigliamo a tutti..." Io, con gli occhi ancora puntati su Lia, risposi quasi automaticamente "Anche con me?"
Silenzio. Gelo. Imbarazzo.
Poi una mia risata stemperò l'imbarazzo..."devo scappare..." mentii "il lavoro mi aspetta..."
Ci salutammo cordialmente e mi dileguai.
Il giorno dopo ebbi una telefonata di Gennaro che, pensando che fossi rimasto male, volle giustificarsi. Poi quando lo rassicurai aggiunse "...ma tu hai mai fatto sesso con una coppia?" ed io "purtroppo, no".
"Bhe, se l'idea ti stuzzica potremmo fare questa esperienza insieme...ti andrebbe?"
"Quanto tempo ho per rispondere?.....Si, certo...quando?"
E così fissammo il nostro primo appuntamento di sesso.
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15 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 19 ore fa -
Gloryhole
Da anni sono attratto dall'idea di frequentare un club privè con mia
moglie, ogni tanto ne abbiamo parlato e non mi è mai sembrata troppo
entusiasta. Io le ho sempre detto che se ci fossimo andati sarebbe stato
per vederla insieme ad un'altra donna (cosa che mi ecciterebbe in modo
indicibile). Da qualche tempo lo ho regalato un cazzone vibrante con il
quale mi diverto vederla giocare e così ho iniziato a fantasticare
immaginandola alle prese con un altro cazzo o con due cazzi. Non avrei niente in contrario se lei giocasse con un cazzo in mia presenza, il problema è quello che ci è attaccato...
Poi ho scoperto l'esistenza dei gloryhole e qui è partita la mia
immaginazione...vederla giocare con un cazzone che sbuca da una parete
senza interagire direttamente con l'altro. Da quel giorno è partita la mia ricerca di locali con gloryhole e dopo diverso tempo ho trovato un locale ad un centinaio di
chilometri da casa. Dopo una martellante opera di persuasione, Caterina si è decisa
a venire con me "sia ben chiaro, solo per curiosità , per dare
un'occhiata" Andammo un venerdì sera. Quel giorno al lavoro non pensavo ad
altro, a cosa sarebbe potuto succedere, a cosa avrei provato, come si
sarebbe comportata. Mentre si preparava, mentre sceglieva i vestiti, mentre sceglieva l'intimo la mia mente era un turbinio di pensieri.
Durante il viaggio le ho tenuto una mano fra le cosce e la sentivo terribilmente già bagnata.
Arrivati al locale, nel parcheggio, l'ho baciata e poi
"Se vuoi torniamo indietro, non se ne fa nulla"
"No dai, entriamo, sono curiosa, ma sia ben chiaro, quando voglio si esce e si va a casa"
Entrati nel locale facciamo un giro perlustrativo, diverse coppie,
parecchi singoli.Lei stava incollata a me per paura di qualche assalto,
per rilassarla siamo andati in un salottino dove proiettavano un film
porno, ci siamo messi su un divanetto ed abbiamo iniziato a baciarci e
toccarci. Dopo pochi minuti un singolo si è seduto vicino a noi ed ha iniziato a farsi una sega, guardandoci.
Quando lei se ne è accorta l'ha guardato, per un attimo ho pensato che
potesse prenderglielo in mano, invece si è messa in braccio a me ed ha
continuato a baciarmi. Piano piano sentivo crescere in lei la passione ed il desiderio
e a un certo punto, quando l'ho ritenuta pronta l'ho portata nella
stanza dei gloryhole. Qui c'erano delle aperture nella parete, da una sbucava un
cazzo ed una donna , inginocchiata era intenta a spompinarlo mentre due
uomini che la guardavano si tiravano una sega. "lo faresti?"
"ma sei matto?"
"è come se fosse il giocattolo che abbiamo a casa, solo che è caldo"
Ad un certo punto da un buco fuoriesce un cazzo enorme, tipo pornoattore...lei mi guarda , sorride, si avvicina, mi guarda
"questo è più grosso del nostro giocattolo...ed anche più bello"
detto questo iniziò a toccarlo,accarezzarlo e subito si rizzò. Era veramente di dimensioni impressionanti
"Posso fare quello che voglio?"
"Sì"
Caterina si inginocchiò ed iniziò a baciarlo leccarlo, si strofinava quell'enorme cappella sul viso
"fagli capire che sei una donna"
si sbottonò la camicetta ed iniziò a strofinarlo sulle tette, i capezzoli erano diventati durissimi.
Dopo qualche minuto di queste effusioni si decise a partire con uno dei
suoi pompini strepitosi...io non sapevo cosa fare , ero paralizzato,
intanto attorno a noi si formò un gruppo di singoli e coppie, alcuni si
masturbavano furiosamente. Decido di intervenire anch'io e offro il mio cazzo alla sua
bocca, adesso stava facendo un pompino doppio, uno dei nostri sogni
quando giocavamo col cazzone a casa. Naturalmente le migliori attenzioni erano per il cazzone dello sconosciuto
"Vuoi farti scopare?"
"Mi fa quasi paura!"
"Ti piacerebbe?"
"Sì,ma poi tu?"
"Se ti va fallo, è la tua serata"
Le porgo un preservativo che lei prontamente infila su quel bastone,
solleva la mini, sposta il perizoma, si piega, si avvicina al buco "Mi aiuti, amore mio?"
prendo il cazzone, lo avvicino alla figa fradicia di mia moglie e la aiuto a prenderlo.
Non vi dico i gemiti, lo sconosciuto inizia a pomparla in maniera
violenta, sembra che me la spacchi in due (ma come fa una donnina così
piccola a prendere una cosa simile dentro di lei). Dopo un minuto ha il primo orgasmo, a questo punto le metto il
cazzo in bocca, lei ogni tanto lo toglie per urlare tutto il suo
piacere, non ce la faccio più e le inondo la bocca Dopo alcuni interminabili minuti lui viene, dal glory hole si
sentono i suoi gemiti che si confondono con l'urlo del secondo orgasmo
di Caterina Dio mio me l'ha sfondata!
Resta per terra, si gira,
prende in mano l'arnese che l'ha fatta godere, gli toglie il
preservativo e fa colare tutto sulle sue tette, poi, senza pulirsi
richiude la camicetta, dà un'ultima serie di baci e leccatine e qual
mostro che l'ha sfondata, si alza, mi bacia e mi dice "andiamo al bar a bere qualcosa?"
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15 anni fa
coppiabs,
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Ultima visita: 13 anni fa
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Lei e Luca
Quando
ci siamo sposati, Caterina è venuta ad abitare a casa mia, dove giÃ
vivevo da alcuni anni.I miei vicini sono tutti coppie con figli che ho
visto crescere e alcuni,come Luca sono dei ragazzi sui 19-20 anni. Scopando fantastichiamo spesso ed una volta le ho chiesto se fosse disposta a fare da "nave scuola" a Luca.
Infatti il ragazzo dà l'impressione di essere inesperto da un punto di vista sessuale.La mia piccola troia,a questa domanda,ha risposto che le sarebbe
piaciuto essere la prima donna della vita di Luca, che lo avrebbe
letteralmente divorato,che avrebbe voluto essere la donna che lui non
avrebbe mai dimenticato per il resto della vita. Pensavo che quanto detto fosse una delle solite cose dette
scopando, che terminano con la chiavata...invece questa volta non era
così
Qualche giorno dopo, Luca venne a casa nostra per
regalare ai nostri bambini dei vecchi giochi della Play Station che lui
non utilizzava più. I bimbi erano a scuola, Caterina lo fece accomodare sul divano,
gli offrì da bere ed iniziò col chiedergli se avesse la ragazza...la
mia piccola troia aveva un' espressione inconfondibile, mi venne in
mente la nostra fantasia e mi si gelò il sangue. "Ho una ragazza da due mesi"
"Chissà cosa combinate insieme, vero Luca?"
Lui arrossì
"Dai! Avete tutti e due quasi 20 anni e non fate niente?"
"Lei non vuole, si fa baciare, toccare, niente più"
"E tu cosa vorresti farle? Cosa vorresti che ti facesse?"
Luca era imbarazzatissimo, io avevo una morsa allo stomaco, Caterina
iniziò ad accarezzargli una coscia ed aveva assunto un'espressione da
cagna in calore. Io non sapevo cosa fare, d'altro canto l'idea era stata mia, ma non pensavo che lei la prendesse veramente sul serio. Avrai combinato qualche cosa con altre ragazze prima!"
Luca non rispose e si vedeva chiaramente il suo imbarazzo
Caterina continuava ad accarezzargli la coscia,ma questa volta la mano si avvicinava sempre più verso il pacco di Luca...
"Non dirmi che sei vergine?"
Luca non rispose
Caterina iniziò a toccargli il cazzo attraverso i pantaloni e già si vedevano i segni dell'eccitazione di Luca
"Niente di niente? Neanche un pompino?"
Ed iniziò a sbottonargli i pantaloni
Luca mi guardò imbarazzatissimo,io gli sorrisi e forse questo servì a tranquillizzarlo un po'
Caterina gli sfilò pantaloni e mutande e comparve una mazza considerevole, durissima.
Lei lo fece sdraiare ed iniziò ad accarezzarlo e mentre gli smanettava
il cazzo disse "In vita mia ho preso un po' di cazzi, ma mai belli e
grossi come il tuo, Luca...posso prenderlo? posso farti vedere quello
che dovrebbe farti la tua ragazza?" e lui passandole le mani fra i capelli sospirando per l'eccitazione emise un flebile sì. A questo punto la mia piccola troia iniziò a spompinarlo alla sua
maniera, non vi dico l'espressione di Luca, non aveva mai ricevuto un
pompino in vita sua, io ero in trance e mi limitavo a guardare. Come prevedibile Luca venne quasi subito e Caterina si esibì nella sua specialità : l'ingoio!
Dopo averlo spremuto dalla base, in modo da non perdere nemmeno una
goccia, guardo il ragazzo negli occhi e prima di baciarlo gli disse"lo
sai che hai un buon sapore...non sa cosa si perde quella stronza della
tua ragazza" Pensavo che tutto fosse finito lì, invece non potevo immaginare che fosse solo l'inizio.
Caterina chiese a Luca di spogliarla completamente, cosa che non si fece ripetere.
Quando lei fu completamente nuda tolse al ragazzo quel poco che gli
restava e gli disse "Adesso ti insegno come si fa godere una donna" Allargò le cosce e si fece toccare, poi gli insegnò a leccarla e qui la piccola troia ebbe il primo orgasmo
Io non ce la feci più, stavo per venire, mi calai i pantaloni e mi
scaricai nella gola di mia moglie che naturalmente ingoiò tutto...Caterina era scatenata, riprese in bocca quel bel cazzone che in un
attimo divenne di marmo, fece sdraiare Luca lo guardò fisso negli occhi
e gli disse " Adesso ti chiavo" Prese quell'arnese di almeno 20 cm e si impalò a smorzacandela emettendo un gemito di piacere.
Luca era in estasi, era la sua prima scopata, con una donna che aveva
il doppio dei suoi anni. Lei si muoveva su e giù emettendo mugolii di
piacere, ogni tanto si piegava per mettergli la lingua in bocca. Questa volta Luca durò più a lungo e Caterina venne con un orgasmo piuttosto rumoroso (cazzo i vicini!).
Il respiro di Luca divenne più affannoso fino a quando non inondò la
figa fradicia di mia moglie . Stettero abbracciati per un paio di
minuti,baciandosi come due fidanzatini, poi lei, al culmine della
troiaggine, sfilò il cazzo dalla sua figa sfondata e fece colare la
sborra sul torace muscoloso di Luca. Poi, cosa che non aveva mai fatto
con me, leccò tutto, lentamente, dolcemente, alternando le leccate a
baci con la lingua. "hai capito ora cosa devi fare con la tua ragazza?" disse la
piccola troia rivestendosi,"ti ricorderai di me per tutta la vita,come
io mi ricorderò del cazzo più grosso che abbia mai preso comunque, se
hai altri giochi della Play per i miei bimbi portali pure..." inutile dire che uscito Luca da casa sono letteralmente saltato
addosso a mia moglie scopandola furiosamente, cazzo come me l'aveva
sfondata il verginello. Pensavo che tutto si fosse risolto con il rito di sverginamento del ragazzo...invece non era così
In tutti questi anni Caterina non era mai stata con un altro uomo, devo
dire che l'esperienza fu molto forte, da quel giorni la nostra attivitÃ
sessuale si moltiplicò ed aumentarono anche i viaggi con la fantasia. Quando incontravamo per strada Luca lo salutavamo come se niente fosse stato...lui però le prime volte arrossiva.
Più volte ho chiesto a Caterina se voleva provare la doppia penetrazione con noi, ma ha sempre rifiutato.
Alla mia domanda di cosa le piacesse di Luca la risposta è stata " il
cazzo, bello, grosso e duro, il sapore del suo sperma, il fatto che sia
stata io ad iniziarlo al sesso. è giovane e bello...ha delle
potenzialità enormi" (ti credo con una maestra così). Passarono circa tre settimane ed una sera uscimmo a cena con
degli amici. Tanto per cambiare,causa lavoro,arrivai a casa all'ultimo
momento,il tempo di una doccia e via verso il ristorante. Avrei dovuto immaginare qualcosa perchè Caterina aveva una faccia da troia maliziosa e si era messa la minigonna.
Parcheggiamo l'auto, vediamo i nostri amici che vengono verso di noi e
quando sono a circa 10 metri lei mi dice, come se fosse stata la cosa
più naturale del mondo "Ah, mi sono dimenticata di dirti che Luca è
stato a casa nostra tutto il pomeriggio" Non ho potuto dire nulla perchè ormai gli amici ci avevano
raggiunto, non vi dico quello che ho provato. Durante la cena ho
pensato di tutto, la troietta ogni tanto mi guardava accennando dei
sorrisi da vera troia. A metà cena non ce l'ho più fatta sono andato in bagno e mi
sono fatto una sega. Sega... due colpi e sono venuto subito tale era
l'eccitazione. Non vedevo l'ora di andare a casa per tempestarla di
domande....Finalmente a casa!Appena entrati la incollo al muro, le metto una mano
fra le cosce e le chiedo "Dimmi tutto quello che hai
fatto....raccontami tutto!" Ci mettiamo sul divano, si spoglia completamente, mi cala i pantaloni e inizia a toccarmelo dolcemente.
"Sai, ero in giardino e ho sentito Luca, nel giardino di casa sua,
litigare al telefono con la sua ragazza. Terminata la telefonata lui
era molto giù ed allora l'ho chiamato.Ha iniziato a raccontarmi che lei
non vuole fare sesso e che da quando avevamo scopato ero sempre nella
sua mente...che carino". Il mio cazzo era già in tiro e lei continuava a toccarmelo delicatamente.
"Nel sentirmi dire una cosa così l'ho invitato ad entrare in
casa...appena chiusa la porta mi ha baciata, un bacio lungo,
appassionato, con la lingua e mentre mi baciava ha iniziato a frugare
sotto la minigonna...mi sono bagnata subito" "Allora cosa hai fatto, piccola troia?"
"Gli ho aperto i
pantaloni, mi sono inginocchiata e l' ho preso in bocca.Quando l'ho
sentito duro come il marmo mi sono alzata, l'ho baciato sulla bocca e
tenendo il suo bel cazzo in mano l'ho portato in camera nostra...nel
nostro letto"
"Entrati in camera l'ho spogliato, l'ho accarezzato e
baciato ovunque, mi sono fatta spogliare, toccare,leccare e mi ha fatto
venire con la lingua. Lui era eccitatissimo ed ho iniziato a fargli uno
di quei pompini che piacciono tanto anche a te. Lo sai che ha proprio
un bel cazzo, mi piace molto, mi ha scaricato il suo nettare in gola e
non ne ho perso nemmeno una goccia...che buon sapore che ha" "Troia pompinara, non potevi farlo con me presente?"
"Poverino era così giù e poi questa sera dovevamo uscire a cena!
Fatto il pompino abbiamo parlato della sua ragazza, di come al massimo
gli faccia delle seghe e per giunta fatte male.Io intanto lo
accarezzavo e baciavo e non servì molto tempo per farlo rizzare
maestosamente.A questo punto mi sono sdraiata, mi sono aperta il più
possibile e gli ho sussurrato: chiavami!" "Lui ha iniziato a toccarla,a guardarla a penetrarla con due dita e poi, gli ho guidato il suo bel cazzone dentro di me"
"Cazzo come avrei voluto esserci!"
"La prossima volta ci sarai! Ha iniziato a stantuffarmi, devo proprio
dire che è una bella sensazione sentire dentro un bastone duro e caldo
di quelle dimensioni...sono venuta due volte. Ho voluto mantenere
questa posizione perchè volevo sentirmi dominata, sai con il fisico che
si ritrova...!" "E lui è venuto dentro di te?"
"Certo, mi ha riempita
come una vera troia, mi ha fatto sentire una troia, sai se non ti
dispiace vorrei incontrarlo ogni tanto" "Si ma in mia presenza"
"C'è un' altra cosa che devo dirti, se non ti arrabbi"
"Cos'altro potrei sentire di più"
"Dopo che mi ha riempita così bene ho pensato che meritasse un regalo,
sai è così giovane e carino, chissà quando troverà una coetanea che gli
concede quello che gli ho concesso io.Per cui dopo averlo succhiato per
rianimarlo, ho preso quell'olio che avevamo comperato al sexy shop, mi
sono fatta ungere bene il buchino dietro, mi sono fatta penetrare prima
con un dito e poi con due e..." "Dimmi che non è vero!"
"sì amore, mi sono fatta inculare da Luca. All'inizio è stata dura, ma poi quando mi ha dilatata bene è stata una goduria"
"Brutta troia sarà almeno un anno che non mi dai il culo"
"Mi avrà pompata per almeno 20 minuti, sembrava che il mio culo si
potesse aprire da un momento all'altro poi Luca è venuto rantolando
come un maiale dandomi dei colpi fortissimi...che bello sentire in
pancia il suo fiotto caldo..." E mentre mi diceva queste cose , mi accarezzava il cazzo, nel
momento in cui sono venuto lei ha bevuto tutto, mi ha baciato e mi ha
detto "Andiamo a dormire amore,ma prima aiutami a rifare il letto sai, con quello che è successo"
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1
15 anni fa
coppiabs,
46/43
Ultima visita: 13 anni fa
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Voglia di .... esser schiava
Mi sono alzata strana davvero... una sensazione di smarrimento, un po' intorpidita un po'ancora assonnata ma comunque sveglia.
Avevo una voglia incredibile addosso però ero troppo stanca per darmi da fare cosi ho preso il telefonino e ho cercato il numero di YYY.
YYY non è proprio il mio tipo, è una donna... Donna. Molto provocante, molto decisa, una vera PADRONA. Non sarà il mio tipo ma oggi avevo voglia di lei, voglia di farmi trasportare, di farmi usare...
qualcuno dirà che forse dovrei vergognarmi
in realtà tutte usiamo o abbiamo usato o siamo state usate... io almeno ho l'intelligenza di accorgermene e sono meno ipocrita di tante altre persone.
Quando YYY ha risposto al telefono ero eccitata. C'avrà messo venti secondi si e no a capire che lo ero e che doveva aprofittarne.
Si presentaa casa mia un ora dopo... ed io sono già in un lago d'attesa snervante. Capelli lunghi e neri, occhi scuri, trucco appena accennato: un cappotto elegnate, pantaloni scuri, camicetta rossa ed ai piedi un paio di stivali con tacco a punta.
Come le apro la porta la saluto, ma lei non risponde.
Entra e si siede in salotto, sul divano, davanti alla televisione, come fosse padrona di casa.
io mi scuso con lei per non averla chiamata prima, lei mi dice che ha ritardato perché le facevano male gli stivali: cosi dicendo si mette ancora piu' comoda sul divano.
Allora penso: vuole che glieli levo e la massaggio... li sfioro, la guardo e mi siedo ma come allungo un po' di piu' le mani lei mi da un piccolo calcetto e mi sgrida: "non devi toccare niente... finchè non te lo dico io"
Mi sentivo eccitata, ma ancor più stordita... morivo dalla voglia di essere sua ma... lei mi stava respingendo ? cosa voleva ?
Passa qualche minuto cosi ed io mi rattristo: forse non ho capito niente... forse è un buco nell'acqua. Io ero in pigiama... forse l'ho delusa nel mio aspetto troppo semplice o forse troppo arrendevole... (confused)
lei rompe finalmente il silenzio: "Ti piacciono gli stivali " - e sorride - "allora distirati perterra che è il tuo posto per come sei vestita"
io mi distiro e lei si sposta sul divano ... si sposta a piccoli spostamenti, camminandomi leggermente sopra. Alla fine arriva con i piedi vicino al mio viso e mi dice qualcosa del genere "Apri la bocca e stai dritta" e cosi facendo mi mette in bocca il tacco degli stivali...
li per li non me l'aspettavo come approccio ed ho incominciato a succhiare... siamo andate avanti cosi una decina di minuti, alternando gli stivali, alternando il tacco alla punta.
Poi lei soddisfatta interrompe e mi dice "Devo andare un secondo al bagno"
al che le dico che è in fondo sulla destra e cosi mi rilasso... 10 minuti di pulitura di stivali è stancante :P
ma come si alza succede l'inaspettato di nuovo: con gli stivali mi sale sulle mani, bloccandomele a terra. Si apre i pantaloni ed io incomincio ad intuire... vuole farla li... al che le espongo le mie perplessità... non era qualcosa che avevamo previsto o pensato neanche lontanamente nel passato... era una cosa totalmente imprevista...
lei si siede praticamente sul mio petto e poi cerca di mettere la sua vagina attaccata alla mia bocca e mi sorride e dice "Non volevo fare nente, volevo solo vedere come reagivi... ma visto che hai dato evidente dimostrazione di NON volerti comportare da schiava... ora vai punita... te le sei cercate..." cosi facendo ha incominciato a strusciarsi sulla bocca, tenendo ferme le mani sia con i piedi che con le sue mani...
non mi sono mai sentita tanto posseduta e tanto umiliata da qualcuno...
mi sentivo davvero tutta sua.... tutta calda, aperta, indifesa e sottomessa... piacevole e spaventata allo stesso tempo. Poi mi dice "Apri bene la bocca ora" e spostandosi un po' in avanti si appoggia perfettamente alla bocca e fa cadere dentro giusto qualche goccia di pipì"
non so quello che mi è preso ma ho incominciato a SUPPLICARLA di depositare altro liquido in bocca... la desideravo come non ho mai desiderato nessuno: la mia bocca si è attaccata vogliosa come una ventosa e volevo aspirarla tutta dentro. Ho cercato di succhiare e di bere tutto quello che ho potuto: non è stata genrosa affatto, solo aqualche altra poca goccia e poi è venuta... l'ho sentita dalle constrazioni che ha avuto sulle mie labbra e da come mi teneva ferma la testa...
Anche dopo aver finito sentivo il mio corpo bruciare.... lei era soddisfatta della conquista e dell'umiliazione, io volevo essere ancora sua...
ma sua maestà oggi "non aveva tempo" era passata solo si sfuggita perchè aveva altri impegni... cosi ho dovuto ringraziarla e lasciarla andare.
Triste il compito della schiava, ma ogni tanto sembra debba toccare anche a me :)
Da quella posizione
non mi sarei mai levata... :P
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3
15 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 19 ore fa -
Il parcheggio
Nel parcheggio solo un paio di macchine.. la strada è li..auto che sfrecciano veloci..quando arriva mi riconosce dal colore dell'auto, non so molto di lei e come sempre c'è un misto di eccitazione, imbarazzo, curiosità..parcheggia davanti alla mia auto e scende..alta, robusta, un viso delicato, un passo deciso ed elegante.
Appena entra in macchina noto i suoi occhi, scuri, lo sguardo malizioso, la scollatura generosa che invita i miei occhi e la mia mano..neanche pochi secondi e le fantasie si sciolgono sulle sue labbra, aperte ,calde, morbide..la mia mano sui capelli lunghi..sul volto, sul seno, si appoggia sullo schienale e allarga lievemente le cosce mentre la sua mano dal mio petto scende con delicata decisione giù, stringe tuttto quello che con vigore vuole uscire dai pantaloni..apre la cinta, mi sbottona con cura e stringe con forza il mio sesso, grande, duro, gonfio per lei..sento il limite delle sue autoreggenti e sfiorandola sempre di più non trovo le mutandine, la sento vogliosa, il mio dito entra a bagnarsi del suo piacere..le cosce sempre più aperte invitano a godere di lei e le mie dita si perdono nel suo ventre..la bocca si apre..la schiena inarcata per afferrare più possibile tutte le sensazioni che le regalo, per ascoltare tutte le parole che le dico, prende la mia mano con la sua e mi accompagna per un istante, si bagna e dopo gioca con suo dito sulle mie labbra..splendida..l'odore del sesso riempie la macchina..sento che stà per godere..la tocco con maggior vigore..è li..alza il bacino e la sento..adorabile femmina..godi..godi che sei eccitante..e la mia mano si inonda del suo piacere..caldo.. forte, intenso, mi baci mentre la tua mano ricomincia a muovere il mio sesso sempre più gonfio, spingi giù i miei pantaloni, ora è li, davanti a tuoi occhi vogliosi, ti chini con consumata maestria e lo inizi a leccare, lo succhi, scendi ovunque con la tua lingua curiosa, sposto i tuoi capelli, anche i miei occhi vogliono godere di te, mi dici che è grande, bello, vedo la tua bocca che lo prende e inizia a muoversi, sei brava, caldo e morbido fra le tue labbra, la mano mi accarezza e lo accompagna, le mie mani accompagnano la tua testa, non ti resisto piccola..sento il piacere che sale e mi piace dirtelo..mi eccita..la tua bocca che si riempie di me..tutta, tutta colma del mio succo caldo. Voglio baciarti..è stato splendido per me..davvero..adoro i pompini e sei stata davvero brava, spero anche tu sia stata bene, le macchine sono ancora li, ne vedo un paio di più..una è molto vicina a noi, chissà..forse avranno goduto del nostro piacere..e quando scendi resto con il sapore delle tue labbra, con il tuo odore sulle mie mani..e le macchine continuano a passare...
3
0
15 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 19 ore fa -
una sera particolare 2
La mia compagna torna una sera verso le 20 e trova me e un amico in salotto che chiacchieriamo.Dopo le presentazioni le sussurro ad un orecchio "vatti a cambiare...ti voglio troia" e lei che sa cogliere al volo cio' che intendo obbedisce e scompare in camerada letto...io resto in salotto e offro una birra al mio amico (amico che ho conosciuto tramite una inserzione in cui era scritto: bull offresi per coppie disinibite).Al mio amico avevo spiegato che la mia compagna da tempo manifestava il desiderio di voler concedere tutta se stessa, intendo primo e secondo canale e la bocca, ad uno sconosciuto davanti a me che guardavo e morivo dalla gelosia.In un primo momento me l'ero presa e mi arrabbiai poi fantasticando immaginavo come potesse essere quella visione e mi eccitava l'idea di provare realmente a realizzarla.Mentre porgevo una birra al mio amico (un uomo sui 35, spalle grandi, 1.80cm, occhi verdi e capelli neri ne lunghi ne corti, e a dire dell'annuncio che aveva pubblicato con un arnese di 23cm), distinto educato e nei modi signorile...entra la mia compagna in salotto vestita (si fa per dire) con calze autoreggenti e una vestaglietta trasparente nera di seta, senza nulla sotto.Si intravvedevano i capezzoli e le forme delle sue natiche erano stupendamente avvolte mostrando un sedere come pochi uguale, sodo e voglioso.Si siede fra noi sul divano e chiede se posso portare una birra anche a lei. Vado subito in cucina a versargliene una e mentre lo sto facendo sento che ridono e scherzano come se fossero vecchi amici.Torno in salotto e la trovo che parlava del piu' e del meno tenendo una mano sulla patta del mio amico e accarezzargli l'arnese mentre con un visino d'angelo raccontava del traffico che aveva incontrato venendo a casa.La mia compagna vendendomi prende il bicchiere, mi ringrazia e mi dice "caro prenderesti quel foulard nero che e' appoggiato sulla sedia in camera da letto per favore?"Io non capendo cosa ne dovesse fare vado in camera prendo il foulard e glielo porto.Lei allora lo prende e ci dice: "ragazzi, vorrei fare un gioco...vi va?"...e noi: "certo...di che si tratta?" e lei: "mi benderete e vi spoglierete completamente nudi" e io dovro' riconoscere chi siete semplicemente toccandovi con la lingua....Il mio amico allora interviene e dice: "toccandoci con la lingua...ma come?" e lei: "beh...vi chinerete in ginocchio sul divano e io vi lecchero' dietro e cerchero' di indovinare a chi appartengono le natiche che sto leccando"La situazione si stava facendo calda ed intrigante, sia io che il mio amico eravamo palesemente eccitati e l'idea che lei ci avrebbe "assaggiato" ci rendeva pazzi.Obbedimmo, bendammo la mia compagna, ci spogliammo nudi e ci mettemmo in ginocchio sul divano offrendo il nostro posteriore a quella lingua avida di sesso senza limiti.Quello che sentii mi fece impazzire...una lingua che sapientemente si faceva strada nel buchino...che leccava le palle...due mani che mi prendevano il cazzo sapientemente e che lo piegavano all'indietro per poterlo succhiare meglio...Immagino che abbia fatto altrettanto con il mio amico e sentivo i suoi lamenti di piacere, lei disse:" mmmm questo e' Roberto vero? (Roberto era il nome del mio amico)....l'ho riconosciuto dalle dimensioni...un cazzo cosi' che entra a malapena in boccanon appartiene di certo al mio uomo"...io le dissi: "brava...indovinato"...allora leisi alzo', si golse la vestaglia e rimase bendata completamente nuda.Si giro', si piego e si mise in ginocchio sul divano offrendo il suo posteriore e disse: "ora tocca a voi farmi divertire".Noi ci alzammo e scambiandoci un'occhiata complice ci impartimmo al volo i ruoli...io mi misi seduto sul divano e feci in modo che lei si infilasse il mio cazzo nella fica, mentre Roberto comincio' a leccarla a lungo dietro e sotto facendola vibrare di piacere.Ad un certo punto, probabilmente eccitata da morire anche lei, disse: "ora dammelo"...era chiaro che si rivolgesse a Roberto che capi' istantaneamente e appoggio la cappella turgida sul suo buchino e facendolo scivolare dolcemente dentro le fece provare quella famosa doppia che lei da tempo sognava.Lei le grida di stringerle i capezzoli...di tirarli...di staccarglieli e di romperla dietro....intanto stringe i denti e mi dice: "guarda che troia che sono"Vedevo che spingeva all'indietro il suo sedere...che smaniava...che si aggrappava al mio petto e mi graffiava con le unghie...emetteva dei piccoli lamenti di piacere...e disse: "ora riempimi".....lo facemmo entrambi contemporaneamente...e la sborra comincio' a colarle dalla fica e dal culo.Lei allora disse: "ragazzi siete stati bravissimi....ora pero' fatevi pulire per bene, non vorrei che mi sporcaste il divano". Si alzo' e si mise a succhiare i nostri cazzi per non lasciare nessuna goccia disperdersi. Intanto sussurrava" che cazzo...che bel cazzo..." chiaramente riferendosi a Roberto..."mi hai fatto impazzire ..e sento dietro ancora il calore ...mi piacerebbe riprovarlo...ma vorrei provare la stessa cosa anche davanti..e il cazzo del mio compagno non e' certo all'altezza del tuo"....Io restai in silenzio...cosa potevo dire? e lei continuo': "dimmi Roberto...hai qualche amico dotato come te? mi pioacerebbe concedermi a due o tre cazzi grandi come il tuo mentre il mio compagno ci guarda".Roberto le rispose: "certo....ho un amico come me e uno ancora piu' dotato...ma nero...e non so se..." e lei: "pensi sia razzista? nero va benissimo".Prese acordi con Roberto e io ormai in disparte ero relegato ad un ruolo di semplice presenza ....sentivo che parlavano del fine settimana ...sabato...Il mio amico si rivesti'...la bacio' in bocca e ci saluto'...lei a quel punto mi disse: "sono stata abbastanza troia amore?"e io..."si tesoro...spero che sabato tu dia il meglio di te...ti filmero'".. (continua)
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15 anni fa
Flo,
47/47
Ultima visita: 8 anni fa
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Aperitivo a sorpresa
Primo pomeriggio. Sono a casa da sola. Non ho voglia di studiare. Mi sto masturbando con il vibro rosa mentre guardo un porno. Paolo dice che i porno che guardo sono porno da maschi, ma a me le gang bang piacciono strafes …
Sono eccitatissima e avrei voglia di avere qui, adesso, tutti i manici che stanno scopando la mora del video … fantastico … tutti bei fighi senza un filo di grasso, stradepilati e con cazzi enormi … si vede che è un film … purtroppo …
Vado in 77chat e apro una stanza, la nostra stanza, “Vere ingorde di spermaâ€; il nick è “MissFellatio&Cuckâ€, il profilo recita “bella cp lombarda lei troia cerca gruppi e/o cp stessi gusti. Ospitiamo e viaggiamo. NO singoli soli.†… Di solito è Paolo che apre la stanza; non mettiamo mai subito la mia età , altrimenti la maggior parte degli utenti pensa che sia una bufala …
Il primo gruppo che mi contatta dev’essere un singolo sfigato … lo chiudo … seguono altri gruppi o presunti tali … qualche domanda e si capisce che non c’è arrosto, solo fumo … poi arriva R&R, una coppia, anche loro cercano cazzi e coppie come loro … chatto e capisco che potrebbero essere veri … Mi propongono una festa di quelle che piacciono a me … Andiamo in msn … parlo con il lui di coppia … lei non c’è … brutto segno, ma d'altronde anche Paolo spessissimo e solo in chat e solo successivamente organizza le “verifiche†…
Lui ha 35 anni, lei 34, vedo le foto … carini … posto le mie foto censurate … iniziamo ad addentrarci nei particolari … chiedo della festa …
Lui mi dice che le loro feste sono abbastanza monotematiche, la lei è molto esigente in termini di qualità e soprattutto di quantità , le piace farsi riempire in tutti i buchi, essere insultata ed ingoiare realmente sborrate su sborrate. Io gli rispondo che quello è proprio il genere di festa che adoro e che anch’io non ho nessun problema a prenderlo in culo e a bere …
Lui mi chiede di poter capire se quello che dico è tutto vero e di poter verificare se sono quello che dico di essere …
Non gli rispondo … accendo la cam … lui accetta … metto un video … mi si vede mentre in primo piano sto leccando una bella cappella … la mano sta già segando il cazzo velocissima … dalla cappella inizia a schizzare la sborra … il primo fiotto mi finisce in faccia … dal secondo all’ultimo in bocca … fisso la camera mentre mostro lo sperma, poi faccio lo sguardo da troia mentre mando giù … taglio … ora sono in ginocchio al parco Lambro, ho la bocca spalancata verso due cazzi che stanno per venire … sborrano insieme … quasi tutta in bocca … guardo in camera e mando giù tutto … altro taglio … un tizio sborra su un tavolo di vetro; sul tavolo ci sono già altre quattro sborrate … la camera è sotto il tavolo … arrivo io e inizio a leccare la sborra, ci gioco, la faccio convergere con punta della lingua in centro al tavolo, la risucchio come un aspirapolvere, risucchio e bevo, risucchio e bevo sino a quando non c’è più traccia di sperma su vetro …
Chiudo la cam e chiedo se è abbastanza quello che ha visto; lui mi dice di essere eccitatissimo e che mi scoperebbe subito … mi chiede il numero di cell …
Il telefono dedicato ai giochi ce l’ha Paolo, è lui che gestisce le cose … il mio numero personale è solo per pochissimi straaffidabili, non certo per il primo lui di coppia che aggancio in chat …
Chiamo Paolo e gli dico cosa sto facendo. Lui mi risponde di dire al lui di chiamarlo. Lo dico al tizio e gli dò il nostro numero … solite raccomandazioni, niente anonimo, discrezione, ecc, ecc …
Chiamerà Paolo? Sono sicura di si … non è un bidone … lo sento …
Inizio ad immaginare i dettagli della telefonata … Paolo gli starà dicendo quanto sono troia, quanto sono golosa di cazzi, quanta sborra riesco ad ingoiare …
Squilla il mio cell … come sempre è agli antipodi rispetto a dove sono … è Paolo … mi dice di descrivergli quello che si vede dalla cam del tizio in msn …
Torno al pc con il cellulare e accetto la cam.
Compare la tizia delle foto … ride … in sottofondo parecchie voci … inizio a descrivere …
<< Bella ragazza, castana, bel viso, spalanca la bocca come ad ingoiare la camera … si vede un cazzo che le sborra in bocca, la prende tutta … arriva un altro e le sborra in bocca anche lui … lei continua a ridere … altro cazzo, altra sborrata … ha la bocca già abbastanza piena … altro cazzo, quarta sborrata … inizia a fare i gargarismi con la sborra … qualcuno le dice di ingoiare … lei continua con i gargarismi e poi ingoia tutto … arriva un altro, lei rispalanca la bocca e via, dentro un’altra sborrata … la telecamera allarga … cazzo … ci sono almeno 8 persone in coda pronte a sborrarle in bocca … altra sborrata … ancora … ancora … gargarismi … ancora sborra … ancora sborra … non ce la fa più a tenerla in bocca … gargarismi … ingoio … è stravolta … apre ancora la bocca … altra sborrata … la telecamera cambia di mano … inquadra il lui … dice che ora chiuderà le danze … la camera torna sulla ragazza … lei aspetta a bocca aperta … lui le prende la testa e le infila in cazzo in bocca menandoselo … sborra … lei lo prende tutto … dev’essere una sborrata mega, lui non finisce più di venire … lui adesso si toglie … lei è stravolta … mostra la sborra che ha in bocca … gargarismi forzati, non più spontanei come prima … occhi stralunati … ingoia tutto … >>
Sono eccitatissima … sono sicura che anche Paolo ha il cazzo in mano … mi chiede che ne penso … gli rispondo che se organizzano cose del genere ci voglio andare.
Mi chiede ancora della tipa, gli rispondo che dalle foto è anche una bella figa oltre ad essere una che beve sul serio … Mi saluta e chiude la telefonata.
Dopo qualche minuto dalla schermata di msn il lui mi da il cell della tipa … si è accordato con Paolo … mi dice di chiamarla stasera verso le 20 … lei sarà già avvisata e potrà parlare senza problemi …
… Esco di casa verso le 19.30. Paolo mi aspetta al solito posto.
Il solito posto è un ampio parcheggio molto discreto in un quartiere residenziale, con molte zone in ombra, poco passaggio, ottimo per incontri clandestini e per lasciare la macchina parcheggiata senza correre il rischio che qualcuno la possa riconoscere.
Arrivo alle 19.45 e Paolo mi sta già aspettando. Mentre parcheggio si avvicina alla mia macchina e mi dice che deve tornare in ufficio per una grana. Mi da il nostro cell e mi dice di chiamare comunque la tipa, di accordarmi direttamente con lei se propone qualcosa di interessante.
Mentre se ne va faccio il numero e chiamo la tipa.
Risponde al primo squillo e si presenta. Si chiama Elena. E’ in macchina. Mi presento anch’io e vado subito al sodo. Le dico di aver visto il suo video e che sono una che beve come lei. Le chiedo di dire al suo uomo di organizzare qualcosa del genere anche a me, che mi piace giocare in compagnia di un’altra lei, che adoro fare indigestione di cazzi e sborra. Lei ride e mi chiede se sono disponibile a dare una dimostrazione dal vivo al suo lui. Io le rispondo che non sarebbe la prima volta che ad un incontro conoscitivo sbocchino …
Lei ride e mi dice di guardare verso l’ingresso del parcheggio …
Giro la testa e dopo qualche secondo un grosso SUV grigio entra nel parcheggio, si dirige verso di me e parcheggia alla mia sinistra.
Dal lato passeggero scende una ragazza mora, occhialoni D&G, camicetta trasparente, minigonna rossa inguinale e sandali tacco 12; mi guarda e mi fa segno di abbassare il finestrino.
Stupita, con il cell ancora all’orecchio, mi scopro ad azionare l’alzacistalli …
<< Ciao, sono Elena e ho una sorpresa per te … spero gradita … Sei attesa sul SUV … >>
Mentre cerco di realizzare, la ragazza si gira verso la macchina da cui è scesa e spalanca la portiera posteriore …
Vedo due uomini intenti a menarsi il cazzo …
Lei li bacia entrambi sulla cappella e mi invita ad avvicinarmi … la falena che c’è in me vede due grosse luci … Salgo sul Suv e mentre inizio a pompare faccio in tempo a vedere la troia salire su di un’altra macchina … una macchina blu molto famigliare … una macchina uguale a quella di Paolo ...
<< Non preoccuparti – mi dice il guidatore - adesso andiamo tutti da noi … ti vanno una decina di cazzi? >>
Non riesco a rispondere … il tizio mi sta già venendo in bocca …
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15 anni fa
AdamDTS,
32
Ultima visita: 2 giorni fa
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Valeria
Valeria è una bella mammina di 41 anni, molto piccola di statura (intorno al metro e sessanta scarso), seno abbastanza piatto (porta una prima), ma con un fisico alla Kelly Minogue, proporzionatissima, quarantacinque kg di peso con gambe e culo fantastici.Vista da dietro sembra una ragazzina; guardandola di fronte ha un viso stupendo, capelli a boccoli rosso mogano tagliati a lasciare la nuca scoperta, occhi scuri penetranti e labbra carnose molto, molto invitanti. Non le si danno più di trent’anni.Proveniente da una famiglia molto agiata, è l’ultima di tre sorelle ed è sempre stata la classica ragazzina viziata.Per sua stessa ammissione ha iniziato a sbocchinare in terza media, anche se è stato in prima superiore che ha iniziato a costruirsi una certa fama.Io l’ho conosciuta quindicenne ad una festa una domenica pomeriggio.E’ stata la prima ragazza che mi ha fatto un pompino con ingoio.Poi ci siamo persi di vista. Oggi ha un compagno di giochi molto perverso (quasi come me) e tra le altre cose entrambi amano scambiare separatamente.La proposta indecente ci è stata fatta una decina di giorni fa, dopo essere stati agganciati in chat nella stanza “Vere ingorde di sperma†dalla coppia SilviaLoFa.Siamo usciti a cena per conoscerci e per me è stata una piacevolissima sorpresa vedere che la grandissima troia amante anal e ingoio era proprio Valeria.Come ogni coppia clandestina che si rispetti anche loro giocano spesso di mattina e pomeriggio.Durante la cena io e Valeria ci siamo accordati per incontrarci il martedì mattina successivo, mentre Camilla sarebbe uscita con il suo lui il pomeriggio del giorno dopo; ovviamente per tutta la cena si è parlato esclusivamente di orge, cazzi, doppie, ingoi, bevute, ecc.Il curriculum della bella Valeria ci è sembrato di tutto rispetto; gioca da una quindicina d’anni, da quando era ancora fidanzata con l’ex ragazzo, ha avuto in tutto quattro compagni di giochi diversi (ovviamente tutti clandestini) e da qualche tempo non si diverte più se non ad esagerare (mi viene da pensare come sarà Camilla alla sua età ).Ultimamente si è appassionata al Glory Hole e ci ha raccontato le due ultime uscite serali in tal senso in un club privè di Vicenza dove ha avuto modo di “ingoiare veramente molto†e dove è molto facile “essere circondata da bei cazziâ€. Giunto il fatidico martedì mattina è stato eccitantissimo sentirsi proporre come luogo d’incontro l’asilo dove porta il più piccolo dei due figli; vederla scendere dal taxi, osservarla portare dentro il piccolino insieme a tutte le altre giovani mamme, guardarla uscire nel suo completo nero dal taglio austero e dirigersi con noncuranza verso la mia macchina sapendo cosa l’aspettava è stato proprio eccitante.Salita in macchina, sfoderando un sorriso radioso, mi ha chiesto dove l’avrei portata ed io le ho risposto che saremmo andati al Vip’s, un motel che anche lei conosce molto bene.Non ha senso perdere tempo con certi tipi di troie; ho iniziato subito ad infilarle la mano sotto la gonna e lei in tutta risposta ha iniziato a palparmi il cazzo.Dopo duecento metri, in mezzo al traffico, mi stava già menando l’uccello.Dopo dieci minuti,in tangenziale, mi stava già sbocchinando di brutto.Valeria lecca veramente bene; ha un gioco di lingua che fa impazzire. Riesce a far guizzare la punta della lingua sul filetto del cazzo con una frequenza impressionante mentre con le labbra e con la mano non ti da un attimo di tregua; Valeria è una di quelle troie che se decide di farti venire è impossibile resisterle. E poi cosa non ti dice mentre spompina: ti supplica di lascarle leccare le palle, il buco del culo, ti fa promettere continuamente che glielo metterai in culo, ti dice che un cazzo solo non le basta, che vuole altri cazzi, che ha voglia di ingoiare sborra a fiumi, e intanto pompa, pompa e pompa.Prima di Lonato ho dovuto prenderla per i capelli e staccarmela dal cazzo tre o quattro volte, per evitare di sborrarle subito in bocca.Arrivati al Vip’s parcheggiamo l’auto sul retro della nostra stanza.Entriamo e lei inizia a togliersi il taieur esibendo una lingerie nera molto raffinata, completa di calze e reggicalze.Devo dire che in lingerie e tacchi, pur essendo molto piccola, sta divinamente.Una volta spogliato mi sono sdraiato sul letto e l’ho chiamata a me ordinandole di succhiarmi il cazzo.Senza impedimenti come pantaloni e boxer ha iniziato a leccarmi dappertutto, soprattutto palle e buco del culo.Mentre la sua lingua mi mandava in estasi ho mandato un sms.Dopo cinque minuti di lingua infilata nel buco del culo l’ho presa per i capelli e ho attirato la sua bocca sulla mia. Mentre stavamo limonando, con lei impegnata a menarmi il cazzo ed io con due dita infilate nel suo bel culetto abbiamo sentito bussare alla porta.Ancora prima di poter dire avanti la porta si è aperta e sono entrati tre amici.Nel giro di due minuti lei stava già ansimando impegnata in una bella doppia con uno dei ragazzi sotto in figa e con me dietro in culo; istintivamente mentre la inculavo con vigore assecondando i movimenti dell’altro cazzo ho guardato l’orologio ed un pensiero si è materializzato per eccitarmi ancora di più: meno di un’ora fa questa troia stava portando il suo bambino all’asilo e adesso sta prendendo due signori cazzi, uno in figa ed il mio in culo, sbrodolando e ansimando come una vacca, chiedendo a gran voce cazzi e sborra.Non ce l’ho più fatta; le sono uscito dal culo e mentre un altro cazzo rimpiazzava immediatamente il mio mi sono sfilato il preservativo e glielo ho messo in bocca. Un paio di volte l’ho staccata dal cazzo per ritardare ancora un po’ la sborrata, ma poi la sua voglia di sborra mi ha fatto capitolare. Sono venuto tenendola per capelli, impedendo che si staccasse dal cazzo e mi sono goduto l’espressione di quel bel faccino obbligato mandare giù tutti gli schizzi di sperma mentre la mia cappella le lambiva le tonsille e mentre gli altri due cazzi la pompavano.Poi è toccato a due degli altri, uno alla volta, sdraiati sul letto a gambe aperte mentre il terzo la inculava selvaggiamente a pecorina.La scena dei due ingoi è stata cosi eccitante che mentre il terzo si preparava a sborrare il mio cazzo stava già risorgendo a nuova vita.Poi la scena di una libidine assoluta.Il cellulare di Valeria squilla.Lei senza staccare la bocca dal cazzo che stava facendo venire ha allungato la mano verso il comodino alla sua destra ed ha afferrato il telefono. Ha guardato il display e staccandosi dal cazzo che stava spompinando a fatto segno a tutti di stare zitti.Lo spettacolo è stato sublime; la zoccola in lingerie con la faccia schizzata di sperma e la sborra colante dal mento che continua a segare con la mano un cazzo pronto a sborrare chiama amore il suo interlocutore e gli conferma di essere dall’estetista “per un trattamento viso e corpoâ€. Inoltre chiacchierando come se nulla fosse inizia a usare doppi sensi più o meno espliciti fino a quando il cazzo che stava menando esplode in silenzio. E’ stato di una libidine sconcertante guardare la troia leccare le schizzate di sperma mentre sussurrava paroline dolci al maritino dall’altro capo del telefono.Chiusa la telefonata tre dei quattro maschi (me compreso) erano nuovamente arrapatissimi ad alle 10.30 la bella Valeria aveva già preso qualche chilometro di cazzi ed ingoiato, con estrema lussuria, sei calde sborrate.Paolo
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15 anni fa
AdamDTS,
32
Ultima visita: 2 giorni fa
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Che emozione....
dopo tanti tentativi inutili....per colpa di coppie poco serie e/o poco convinte finalmente trovo una coppia che fa al caso mio....poche email chiare e scambio msn.....rapido contatto in cam dove mi vogliono vedere nudo ed "armato" e quindi l'ok all'incontro......tramite email qui su desy mi comunicano la data l'ora il luogo e concordiamo l'incontro.....arrivo a casa loro di mattina....entro in modo disinvolto sensa dare nell'occhio...ma ero emozionatissimo....mi offrono da bere ci sediamo a parlare e a fumare una sigaretta.....notano subito il mio imbarazzo essendo la mia prima volta ma sono stati prorpio bravi e gentili e parlando mi hanno fatto sciogliere un pò.....finita la sigaretta lei si alza dicendo di avere voglia e va dal marito....si china verso di lui ed inizia a baciarlo.......io da ditero ero immobile non sapevo cosa fare se aspettare un cenno o prendere l'iniziativa.....lei continua a coccolarlo.......gli sbottona i pantaloni e.......ad un certo punto si gira verso di me e mi fa cenno di andare li......
mi siedo anche io fianco a lui, imbarazzato piu che mai... si sposta tra le mie gambe ed inizia a baciarmi....avevo il cuore che andava a mille, lei era bella profumatissima e molto sensuale, baciava con dolcezza e passione mi sentivo perso catturato dalle sue labbra.........finalmente il mio sogno si avverava....!!!mi sbottona i pantaloni e lo prende delicatamente in bocca....fa tutto con molta calma e molta dolcezza e ogni tanto mi sorride.....meno male è riuscita a mettermi a mio agio....lui intanto si spoglia si stende sul tappeto e infila la sua testa sotto di lei....la iniza a leccare e a farla eccitare......si vede che la sitauazione le piace mi fa spogliare e mettere in piedi e continua a leccami e a baciarmi.....ora la dimidezza è andata via ed è sopragguinto il desiderio.....io ero eccitatissimo mi stava scoppiando un pompino così non lo ricevevo da tanto.....ad un certo punto si gira facendo la 69 con lui, ecco mi ritrovo spiazzato....(forse ho fatto la figura dell'imbranato) io non sapevo se dargli dentro o aspettare......mi guarda e mi fa un cenno con l'chhio.....ok mi avvicino gli faccio sentire la punta del mio pene e poi lo infilo dentro di lei......wow........
bellissimo il mio cuore stava impazzendo mi stavo eccitanto da morire tanto è vero che dopo 5 minuti sono già venuto.........:) nel frattempo che mi pulivo loro due continuarono a fare sesso, non appena pulito avevo di nuovo voglia e lui era già duro pronto a ricominciare......mi feci fare un altro pompino per indurirlo per bene mi stesi sul divano e lei sali sopra di me, godeva tantissimo le piaceva molto si vedeva che lo sentiva e le piaceva nel frattempo con la bocca teneva in caldo suo marito ad un certo punto lui gira dietro e fa una cosa che per me ha dell'icredibile.........vista solo nei film.........wow ero eccitatissimo......questa posizione d'uro poco le piaceva molto ma soffriva anche un pò....allora ci alternavamo un po col marito e andammo avanti quasi due ore facendo a cambio in tutte le posizioni, davanti dietro in bocca chissà quante volte venne lei, era bagnatissima ed eccitatissima,.....alla fine si vedeva che era stanca non ce la faceva più e con maestria di bocca ci fece venire entrambi.......mamma mia io sorridevo felicissimo di ciò che era successo e loro mi sembravano anche molto soddisfatti...una volta rivestiti prendemmo insieme un caffè....ormai non ero più agitato anzi mi sentivo a mio agio erano molto simpatici scambiammo quattro chiaccere con la promessa di rivederci....ovviamente mi fecero anche delle raccomandazioni in quanto avremmo potuto incontrarci per caso a cosenza o in giro gli dissi di stare tranquilli.....io non li conosco......:) me ne andai soddisfatto del mio primo incontro ed anche loro mi parvero contenti di come era andata, gli ha fatto piacere soprattutto la mia educazione e anche la mia prima timidezza.......meno male io avevo una fifa visto che non sapevo come comportarmi........:)
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15 anni fa
radisch,
26
Ultima visita: 6 anni fa
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Roma 3
Roma 3
dopo l’incontro in camera con Teresa e l’amico di colore, io e Daria ci siamo preparate , docciate e vestite per la serata con Franco.
Franco sarebbe passato a prenderci alle diciannove e aveva promesso una serata a sorpresa.
Alle diciannove in punto dalla reception chiamano in camera per avvertirci che il nostro amico era giù ad attenderci.
Ultimi ritocchi, una guardata allo specchio e ci avviamo all’ascensore. Daria ed io ci guardavamo con l’intensa curiosità di come si sarebbe svolta la serata. Arriviamo nell’atrio e troviamo Franco. Ci salutiamo e ci chiede di seguirlo in macchina ove aspettava un suo amico.
Presentazioni di rito e saliamo in auto. Noi due sedute dietro e loro due davanti. Guidava l’amico. Un giovane 30 enne, palestrato ma distinto. Io chiedo se andiamo a ristorante e dove. L’amico che guidava non risponde e Franco nemmeno. Daria ed io ci lanciamo uno sguardo. Si era creata un’aria misteriosa. Ero un po’ in tensione ma anche eccitata della situazione. Ci teniamo mano nella mano come due ragazzette.
La macchina si ferma in un vicoletto dalle parti di Trastevere. Franco ci indica una porticina, dove Daria ed io dovevamo entrare, dicendo che era un locale che vendeva abbigliamento particolare. Entrare a suo nome e i commessi già sapevano cosa servirci da indossare. Grande la curiosità. Scendiamo dalla macchina e andiamo.
Si trattava di una sorte di sexy shop ma di solo abbigliamento. Entriamo e ci facciamo riconoscere dal titolare. Insieme con lui c’era un commesso.
Ci accomodiamo in una saletta e dopo qualche minuto arriva il titolare e senza preamboli ci dice che per darci l’abbigliamento giusto doveva capire sino a che punto siamo persone “adatte”. Insomma lui ci avrebbe dovuto dare da indossare abiti adatti alla nostra personalità! E mentre parlava, in piedi lui e il commesso . e noi sedute, si sbottonano la patta dei pantaloni tirando fuori due enormi falli in attesa di nostre iniziative. Daria ed io ci siamo guardate e scambiate un’occhiata. Loro avevano immaginato che ci saremmo tuffate sui loro cazzi a spompinarli. Invece siamo rimaste sedute ed entrambe abbiamo aperto le cosce mostrandoci a loro, guardando i loro cazzi masturbandoci. La reazione non si è fatta attendere: si sono immediatamente induriti. Erano eccitati dalla nostra lasciva visione!
Continuavamo a stare a cosce aperte slinguandoci in bocca…e loro se lo menavano. Poi io mi sono alzata spogliandomi completamente e mi sono abbassata tra le cosce di Daria iniziando a leccarla. Daria si è rivolta al commesso dicendogli di prendere in bocca il cazzo del suo principale e farci vedere se era bravo. Il ragazzo non se l’e’ fatto ripetere, si è inginocchiato ed ha iniziato a succhiarlo. La vista di quel pompino ci ha mandato in visibilio. Erano due porci. Almeno quanto noi!
A quel punto ho chiamato Paolo, il commesso che succhiava, e gli ho chiesto di inginocchiarsi tra le cosce di Daria. Ubbidiente si è staccato dall’uccello che leccava per dedicarsi alla fica di Daria. Io invece ho continuato il lavoretto che lui aveva appena smesso. Era davvero grosso e a stento riuscivo a tenerlo tutto in bocca! Intanto guardavo il culo di Paolo mentre leccava la Daria. Non ho resistito a vederlo inchiappettato da quell’enorme fallo che stavo ciucciando. L’ho afferrato per mano(il cazzo) e mi sono avvicinato al culo di Paolo. E senza tanti complimenti l’ha ficcato senza alcun preliminare facendolo urlare di dolore! Io non contenta, li ho fatti riposizionare in modo che Paolo mentre lo prendeva dietro doveva scopare Daria.
Un quadretto molto eccitante. Io guardavo e mi masturbavo. Poi mi sono distesa a fianco a Daria con le cosce completamente divaricate nell’attesa che quell’enorme cazzo me lo schiaffasse dentro la fica.
La scena è finita con le nostre fiche riempite di tanto liquido caldo!
Dopo esserci ripresi tutti, con aria professionale il titolare si è soffermato a pensare. Pensava come doveva abbigliarci alla luce della prova che avevamo dato!
Ci manda via completamente nude, con sopra un camicione di colore rosso a spacco e con chiusura di soli tre bottoni. L’aggiunta di una cintura di stoffa dava un minimo di parvenza di vestito completo. Era un abito, si fa per dire, sempre e subito pronto all’uso.
Ci siamo salutati e avviati alla macchina ove attendeva Franco e il suo amico-autista.
..continua....
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15 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 19 ore fa -
Semplice a prima vista
Grazie al mio lavoro che mi porta sempre in giro per la ns. regione ho conosciuto la moglie di un mio cliente.
Iprimi approcci molto simpatica dolce come dire semplice ma c'è qualcosa che non mi convince...........
Incontro sempre lei quando arrivo nel suo ufficio e non mi lascia andare a fare il mio dovere di lavoratore........sempre che deve parlare con me allora cerco di stuzzicarla fino a quando eccoci.................." Ma io sono molto discreto nelle mie cose " le dico.........
mmmmmmmmmmrisponde lei proprio quello che immagginavo ma non dicevo risponde.
Vieni giu' in cantina ti devo far vedere un problema che ho riscontrato e subito giu'.
Non pensavo che cosi' semplice ma calda calda che piu' non posso
appena la tiro verso di me e la bacio sul collo .mmmmmmmmm aaaaaa e che è' ci sono i dipendenti che potrebbero vederci non posso mi dice......volere e potere rispondo e la chiudo nel locale caldaia 50° la piego a pecora e con un po' di tensione ma con il cazzo in tiro la scopo a pecora a far male ............come nei film forte a sbattere e lei porca si tocca nello stesso tempo
SIIII come piace a me porca e discreta toccati le dico toccati e godi voglio sentirti che godi ...fino a quando sto' per venire e penso adesso me lo succhia come piace a me ......invece no.era un sogno questo ultimo desiderio e solo rimandato mi risponde alla prossima scopata.
FANTASTICA
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15 anni fa
tramone, 34
Ultima visita: 9 anni fa -
Gola profonda già a diciotto anni
Molte donne pensano al sesso orale come qualcosa di sporco, qualcosa d’innaturale, non confacente alle signore perbene.
Invece così non è… Proprio tra le signore definite dalla società “perbene” è pratica molto diffusa.
Il mio primo pompino l’ho tirato molti anni fa a mio cugino, allora avevo diciotto anni e non conoscevo ancora mio marito.
Ricordo bene quella prima esperienza, era un pomeriggio d’estate, Stefano tre anni più grande di me, trascorreva le sue vacanze estive da noi in Sicilia.
Lui è il classico tipo piacione che non si sa quando parla seriamente, infatti era solito formulare le sue richieste con senso d’ironia ed io che ero attratta, come tutte le ragazze dai loro cugini, non esitai molto ad accontentarlo.
Decidemmo, così, di appartarci nella soffitta di casa, mentre tutti gli altri membri della nostra famiglia erano a riposo pomeridiano, ricordo che Stefano si calò il costume da bagno e mi presentò il suo attrezzo, era enorme e mi chiese, quasi sospirando, di baciarglielo… Io iniziai con delicatezza a farlo, accarezzandogli anche i testicoli.
Ad un tratto mi afferrò la testa con le sue mani e mi piazzò il suo uccello in bocca chiedendomi di succhiarglielo, ricordo che non durò molto, mi sentii subito la bocca piena ed il suo seme bollente scorrere giù tra le mie labbra.
Da quella prima volta, di tiramisù ne ho fatti tanti e non solo a mio cugino Stefano il quale è stato maestro ma, la mia bocca ha assaporato e fatto godere “spero” tanti uomini.
Anche mio marito, adora farsi succhiare l’uccello, spesso me lo chiede nei momenti più impensabili della giornata, ed io lo accontento sempre.
La situazione più bizzarra mi è capitata mentre ero seduta sulla tazza del gabinetto.
Ricordo che lui, quella mattina, mi seguì in bagno e non appena mi posizionai sulla tazza per fare pipì si piazzò davanti al viso e mi offrì il suo gioiello.
Iniziai a leccarglielo appoggiando le mie labbra sul suo cazzo già gonfio bagnandolo con la saliva, sentivo che Michele iniziava a mandare gemiti di piacere, decisi di affondarlo tutto nella bocca, quasi a voler toccare l’ugola con la sua cappella, sentivo il suo cazzo palpitare ritmicamente mentre le mie gambe si aprivano sempre di più sulla tazza del gabinetto.
Con una mano iniziai a toccarmi la figa ancora seduta sul cesso, bagnata di pipì e sentivo Michele che mi incitava...
Michele tirò fuori il suo cazzo dalla mia bocca e mi venne copioso in faccia, anche io raggiunsi contemporaneamente l’orgasmo infilandomi le quattro dita della mano nella figa ormai dilatata di piacere.
La cosa più bella per me fu quando Michele, dopo avermi inondata tutta la faccia della sua sborra, prese la mia mano ancora umida dei miei piaceri e la leccò infilandosi le quattro dita nella sua bocca per assaporare gli umori della mia vagina, in quell’istante mi sentii veramente la sua Donna in tutto e per tutto.
© Cornelius 68
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15 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 19 ore fa -
Cuckold: un metodo per convincere la moglie
Da gran “cornuto” quale sono, ho deciso di pubblicare questo racconto per narrare come ho persuaso mia moglie a farmi diventare Cuckold.
Spesso mi è capitato di chattare con amici della rete e quasi tutti manifestavano il desiderio di vedere la propria donna alle prese con un altro uomo, ma come si dice: tra il dire ed il fare c’è in mezzo il mare!
Questo racconto pertanto è il frutto della mia personale esperienza maturata negli anni grazie allo scambio continuo di opinioni , di mail e di tanta ponderazione.
Ho iniziato a "testare" mia moglie con le comuni fantasie da letto, proprio come fanno tutte le coppie normali del mondo.
Durante i nostri consueti rapporti sessuali, in modo particolare quando la prendevo da dietro, gli sussurravo nell’orecchio che uno sconosciuto la stava scopando e notavo in lei un certo appagamento.
Quando ho realizzato che mia moglie a letto si compiaceva di essere goduta da un altro uomo o iniziato a pormi il problema di come concretizzare quelle che erano delle semplici “fantasie da letto” e come palesargli il mio reale desiderio: vederla veramente alle prese con un altro.
Ho iniziato quindi a meditare e a ricercare suggerimenti in rete fino a quando ho conosciuto un caro amico il quale mi ha rivelato tramite mail il seguente metodo.
Una mattina di un giorno festivo mi svegliai eccitato e la cercai nel lettone matrimoniale per fare sesso sfrenato, gli dissi che avevo fatto un sogno eccitantissimo.
Lei mi chiese di raccontargli cosa avevo sognato ed io fingendo di vergognarmi gli dissi che temevo che mi giudicasse male.
Durante l’arco della giornata l’ho ricercata spesso manifestandole attenzioni con carezze, baci sul collo e abbracci, tanto da farla intrigare al punto di fargli dire: “ma quel sogno sta facendo miracoli?”.
La sera ritornati a letto gli presi la mano e la posai sul mio uccello, Lei notò che era tirato al massimo e iniziò a segarmi con dolcezza esortandomi a raccontargli il sogno.
Con finto imbarazzo la invitai a continuare ad accarezzarmi l’uccello e a non giudicarmi male;
Le dissi che avevo sognato di passare a prenderla dal suo lavoro e mentre arrivavo in piazzetta dov’è ubicato l’ufficio la vidi uscire in tutta fretta per salire in un auto.
Ad attenderla c’era Mario, un suo amico di vecchia data e non feci in tempo a chiamarla e quindi insospettito decisi di seguirli.
Le dissi che li vidi appartarsi in una zona fuori mano della nostra città dove spesso si ritrovano le coppiette per rubare momenti d’intimità e che incuriosito dal fatto mi avvicinai adocchiando lei sopra di lui che lo cavalcava.
Lei conoscendo il mio carattere e chiaramente eccitata da quel “sogno” mi disse: “e tu geloso come sei, invece d’ infuriarti ti sei fermato a guardare? “.
Le dissi che quella scena mi aveva si procurato una folle gelosia, ma anche una forte eccitazione vederla scopare con Mario.
Continuai il racconto dicendogli con tono vergognoso di essermi anche masturbato e che al solo ricordo di quel sogno (lei aveva il mio cazzo durissimo in mano) si rinnovava l’eccitazione.
Lei mi ascoltò senza proferire parola, si sfilò pigiama e mutande e salì sopra di me infilandosi il mio cazzo dentro la figa simulando la scena del sogno”.
Mentre mi cavalcava la invitai a chiudere gli occhi e immaginare Mario che la scopava davanti a me… mise la mano sulla mia bocca per zittirmi e proruppe in un eloquente orgasmo che la fece strepitare di piacere non prima di averle riversato una copiosa sborrata nella sua fica ormai inzuppata di umori.
Finito l’amplesso gli parlai dell’ amore che nutro per lei, pregandola di comprende questo mio stato d’animo, di aiutarmi a realizzare questo mio desiderio senza che mi giudicasse male e che con il mio benestare non sarebbe stato poi tanto pericoloso e amorale come erroneamente si crede.
Le dissi: ti ammiro a tal punto che mi esalta sapere non che qualcun altro ti possa avere, ma che tu sei così “ape regina” da poter possedere e desiderare liberamente altri maschi per regalarmi delle forti emozioni come questa del sogno.
In seguito abbiamo avuto solo due belle esperienze, siamo però consapevoli che il troppo stroppia e che tutto va vissuto con intelligenza e la massima partecipazione di coppia.
Auguri!
© Cornelius68
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15 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 19 ore fa -
Ho pagato il mio debito
Ho pagato il mio debito
Chiudo la porta dietro di me, mi appoggio al muro dell’ingresso, sono sfinita, esausta, m’incammino verso il bagno, mi strappo i vestiti di dosso come se stessero bruciano. Ho dolore dappertutto, la gola mi fa male, dalla fica e dal culo mi continua a colare sborra lungo le cosce, le calze si sono attaccate alle gambe con la sborra. Raggiungo il bagno, entro e strappo un piccolo pezzo di carta, un’assegno, lo faccio in mille pezzi con rabbia, con furore lo getto dentro il water, scarico l’acqua fino a che l’ultimo pezzettino di carta non sparisce. Entro nella doccia, e apro l’acqua. Il getto freddo all’inizio è come una frustata sul mio corpo, mi siedo sul piatto doccia raccolgo le gambe fino al seno, le abbraccio e appoggio la testa sulle ginocchia, scoppio in un pianto di rabbia. Le lacrime si mescolano all’acqua, e sembra portino via la tensione accumulata in questi ultimi giorni. Poi mi alzo, prendo il doccia schiuma, e mi lavo accuratamente ogni parte del corpo, mi passo e ripasso ogni centimetro della pelle, quasi a volerla staccare dal mio corpo. ogni volta che tocco la fica o il culo il dolore mi rammenta che ho passato una notte durissima, i seni sono così arrossati che sembrano due pomodori maturi, i capezzoli sono indolenziti, mi fanno male, sono stati toccati, strizzati , morsi. Mi lavo anche i capelli, passo più volte fino a che non sono sicura che siano puliti, e apro la bocca, lascio che l’acqua entri, e sputo, voglio togliermi tutto lo schifo che mi sento addosso. Esco, mi asciugo e prendo uno specchio tondo con la luce che ingrandisce, lo metto sul pavimento e apro le gambe, guardo la fica, è arrossata, aperta, ancora dilatata, tumefatta con delle abrasioni, mi piego di più e guardo il buco del culo, è rosso come quello di una bertuccia, guardo bene, non ci sono lacerazioni, è ancora dilatato, prendo, dal mobile un tubetto di crema, quella che uso per le mani arrossate e me la spalmo delicatamente, l’effetto mi da sollievo. Vado in camera, indosso solo una semplice mutandina, entro dentro il letto. I capelli bagnati mi danno un brivido, vorrei dormire, ma se ho lavato il corpo, la mia mente è ancora sporca di tutta questa schifosa faccenda. Tutto è cominciato tre settimane fa, io ho trentotto anni, sposata da diciassette sono una donna assolutamente normale, una che non fa girare gli uomini quando passa, alta 1,75, capelli castani , ho una terza di seno, un poco pancia e fianchi che a me sembrano troppo larghi, e un culo un poco eccessivo, vesto sobrio, per nulla vistoso o sexy. Io e mio marito siamo la classica coppia come ce ne sono tante. Lavoro e casa, la domenica le solite amicizie, l’estate ferie sempre nello stesso posto con i soliti amici. Abbiamo un figlio di sedici anni, e cinque anni fa abbiamo fatto la pazzia di comperare una villetta a schiera, che oggi ci mangia con il mutuo tutto lo stipendio di mio marito, operaio metalmeccanico. Io lavoro in un grande gruppo di distribuzione alimentare, e abitiamo in un paesetto vicino a una grossa città. Il posto col tempo è cresciuto, ci hanno costruito molto e un tipo lungimirante vi ha realizzato un grosso centro commerciale. La mia azienda non si è lasciata sfuggire l’occasione di realizzare un ipermercato all’interno di questo nuovo complesso trasferendo il piccolo negozio dove io lavoravo al centro del paese. Tutto questo per me ha significato due cose, aumento di grado,e relativo stipendio, ma anche maggior responsabilità. Trasferire un negozio e aprirlo in un grande centro ha comportato anche che dalla sede centrale inviassero una persona più esperta a darmi una mano, così ho conosciuto Flavia. Lei ha trentacinque anni, è decisamente una che non passa inosservata, e fa di tutto perche questo non accada. Non è sposata, e si gode veramente la vita. Mi è rimasta subito simpatica, allegra sempre pronta alla battuta, abbiamo legato subito. Circa due settimane fa, quando era quasi tutto pronto per l’inaugurazione la ditta ci convoca alla sede centrale a me, a lei a altre impiegate promosse di grado per una due giorni di aggiornamenti di contabilità, e nuove leggi del mercato e altro. Il giovedì mattina si parte,assieme a noi vengono via anche due ragazze che lavorano in un negozio posto al centro della grande città, Gina e Clara, sono più giovani. Gina è sposata da tre anni, e l’altra è fidanzata in procinto di sposarsi. Raggiungiamo la sede centrale che dista circa tre ore di macchina da noi e dopo esserci sistemate nell’albergo già prenotato per noi, dove io e lei dividiamo la camera, ci immergiamo in una noiosissima assemblea dedicata all’argomento. Appena dopo cena, si scatena un violento temporale, “ ragazze, credo che per questa sera ci tocca andare a dormire, niente caccia”, scherza Clara, “ e se giocassimo a carte, Flavia dice che sai giocare a poker”, si, in effetti l’estate al mare io e le mie amiche giochiamo a poker, e chi perde paga il gelato per tutti, quindi accetto tanto per passare una serata diversa. Trovate le carte ci chiudiamo in camera e si comincia. Non disponendo di soldi liquidi si decide di giocare con dei pagherò, dove ognuna di noi scrive l’importo della puntata. La prima ora ci divertiamo i punti non escono esagerati e io sto vincendo circa trecento euro, poi la mano maledetta. Clara fa carte, mi entra in poker di re, Flavia ha l’apertura, punta alto, 500 per giocare, io guardo le mie carte, decido che si può rischiare. Cambio una carta per non dichiararmi servita, Flavia pure, Clara due e Gina una. Flavia rilancia, “ per vedere le mie carte ci vogliono 1000 euro” , Gina alza il tiro, 1500, io mi sento forte, anche se non dispongo della cifra sono sicura di vincere, 2000,Clara mi guarda e aggiunge “ siete delle fifone, 3000”, Flavia ride, 4000, Gina rimane in silenzio, riflette, poi tira 5000, io mi sento attanagliare lo stomaco, non ho quella cifra, ma un poker di re non è certo un punto che ti capita spesso in una serata, poi se lascio ormai avrei perduto i 2000, vedo, e metto la differenza, Clara vede, e pure lei aggiunge il denaro, vede anche Flavia. Gina scopre le carte, poker di 10, ha un buon punto, mi manca il respiro scopro le mie, poker di re, Clara sbianca, “ cazzo, ho un poker di donne,” e dice addio ai suoi soldi, io sto per prendere il piatto ma Flavia ci gela tutte “ quattro assi “Il silenzio cala di colpo, tutte siamo consapevoli che abbiamo esagerato, poi Gina dice “ è ora di andare a letto, ti faccio un assegno, ma mi devi aspettare qualche giorno.” Non c’è problema, anzi non mettere la data, ti lascio fino a fine mese”, risponde Flavia, tutte gli scriviamo l’assegno senza data, poi si va a letto. Sono sconvolta, mancano venti giorni alla fine del mese, ma dove li trovo i soldi, non posso certo dire a mio, marito che mi sono giocata una simile cifra, non posso prendere un altro prestito, abbiamo già il mutuo che ci succhia tutti i soldi, sono furiosa con me, sono una stupida, ma non trovo una soluzione. Il giorno dopo finito tutto torniamo a casa, lei durante il viaggio mi dice, “ dai che di tempo ne hai, e se poi ti mancano dei soldi ci si accomoda”. Riprendo a lavorare, passa una settimana e lei la vedo poco. Mi arrovello il cervello alla ricerca di una soluzione che non trovo, poi arriva il sabato dell’inaugurazione del centro commerciale, tutto il giorno lavoriamo insieme a risolvere mille problemi, e verso sera, lei mi dice. “ io me ne vado, tanto ora è tutto a posto, ma prima voglio dirti una cosa, vieni con me.” Usciamo dal negozio, e andiamo verso li parcheggio dove sono le nostre macchine, si avvicina alla sua che è adiacente alla mia, un tipo alto molto muscoloso si avvicina, e lei lo invita ad venire verso di noi, “ ti presento Stefano, lei è Anna,e fatte le presentazioni lei continua, “ sai io ho un debito con lui, e quindi gli ho dato il tuo assegno, ora io e lui siamo pari, ma tu ora hai un debito con lui.” Detto questo si gira e sale in macchina e se ne va. Lui mi guarda, si avvicina e mi dice” Flavia dice che paghi, e spero che sia vero, quindi entro sabato prossimo voglio i miei soldi”,” ma che dici, sabato, lei ha detto fino alla fine del mese”…. “ lei, ma io no, sabato, oppure ogni giorno che passa ti addebito 100 euro di interessi.”Si gira e se ne va. Resto lì gelata, sono senza fiato, dove li trovo in sette giorni 5000 euro? Torno a casa sconvolta, mio marito lo nota, ma prendo la scusa del lavoro, e me ne vado a letto. Passo il giorno dopo da cani, lavoro anche se è domenica, e alla sera quando esco improvvisamente me lo trovo davanti, mi schiaccia il corpo con il suo contro la macchina mia, sento chiaramente il suo cazzo duro colpire il monte di venere,mi procura un brivido di piacere, “ allora li hai trovati i soldi?”, mi chiede con un tono duro, sono spaventata da morire, e nello stesso tempo sento un languore , la mia fica si contrae al contatto con lui. “ Si ho i soldi, te li do sabato “, lui mi guarda con ironia e se ne va. Entro in macchina sconvolta, sono nei guai fino al collo e la mia fica reagisce eccitandosi al contatto del cazzo di lui!, devo essere diventata matta. Il giorno successivo, quando esco faccio in maniera di non essere sola, mi guardo in giro e non vedo nessuno. La sera dopo esco, e quando sono arrivata alla vettura mi sento spingere da dietro contro la fiancata della macchina, un cazzo durissimo si incastra fra le mie chiappe, “ ti piace fare la furba, vero?, guarda che se non mi paghi per te sono cazzi amari”, mi dice questo, e io resto ferma, sento quel palo dietro il culo e mi bagno sotto.” Ti ho detto che ti pago, ora lasciami in pace”, ma dentro di me vorrei che non si staccasse, invece se ne va. Sempre più demoralizzata torno a casa, mio marito mi osserva, ma non fa domande, e quando viene a letto io faccio finta di dormire, lui vuole scopare, ma io non mi sento nelle giuste condizioni, resto girata volgendogli le spalle, e lui mi tocca il culo, mi appoggia il cazzo fra le chiappe, io mi eccito al ricordo dell’altro, mi bagno, lui insinua una mano fra le mie cosce, scosta le mutandine e infila il cazzo dentro di me da dietro. Sento il palo entrare, vorrei godere, tanto per scaricare la tensione, e quando sto per riuscirci lui aumenta di colpo e se ne viene dentro di me. Sento gli schizzi riempirmi la fica, non sono venuta,e questo mi rende ancora più depressa, almeno avessi fatto una scopata, invece va male anche questo. Il giorno dopo parcheggio di lato al centro, e così la sera per andare a prenderla devo percorrere il porticato dove c’è sempre gente, ma arrivata all’angolo dove l’edificio fa una L, mi prende improvvisamente per un braccio, mi schiaccia contro il muro e sento di nuovo il suo cazzo fra le chiappe, “ sei sicura che hai i soldi?” io giro la testa, lo guardo e mentre continua schiacciarmi contro la parete e a farmi sentire il cazzo al culo lo guardo, sono al massimo della tensione, “no, non ho i tuoi maledetti soldi!”, esclamo tutta d’un fiato, e subito aggiungo” non ho il becco di un quattrino, e non so come pagarti , sei contento?”. Lo sento schiacciarmi di più contro il muro, sento il suo palo perfettamente contro le mie chiappe, resta in silenzio e poi mi lascia di colpo, mi guarda e dice “ vedremo, se non paghi ,” e se ne va. Resto appoggiata la muro, sono sconvolta dalla reazione del mio corpo al contatto con il suo, e dentro mi sento sollevata, avergli detto che non posso pagarlo mi da un momentaneo senso di pace. La sera dopo si presenta puntuale, ma non mi sfiora nemmeno con un dito, e mi dice” se domani mi dai i soldi bene, altrimenti sabato sera la passi con me, e sicuramente pagherai il tuo debito, pensaci, domani voglio o i soldi o la tua disponibilità.“ gira i tacchi e se ne va. Resto delusa , mi stupisco del fatto che avrei voluto ancora un contatto con il suo corpo, lo guardo allontanarsi, ha un bel fisico, massiccio, ma non grasso, probabilmente palestrato, e poi mi dico che dovessi scopare per pagare il debito non sarebbe poi un gran sacrificio, lui mi piace. In fondo non sarebbe proprio la prima volta, già in passato ho barattato la mia fica in cambio di un favore. È stato tanti anni fa, non ero ancora sposata, ma già fidanzata con quello che sarebbe poi diventato mio marito, appena diplomata non trovavo lavoro, quando mio zio paterno mi parlò di un noto avvocato che aveva lo studio in città, “è un tipo introdotto in tanti ambienti, conosce mezza città e l’altra metà gli deve dei favori, vedrai che lui ti aiuta, lo ha fatto per tua cugina”, mi dice lo zio e mi da il numero di telefono. Chiamo, mi parla con voce calma e mi dice di passare da lui la sera dopo, verso le sei. Arrivo allo studio, lui mi apre, è cordiale, mi fa accomodare nel suo ufficio, un posto con una grossa scrivania, e una libreria contanti volumi, e davanti a da essa un grande divano di pelle nera e , non c’è più nessuno a quell’ora, solo io e lui. Mi chiede un sacco di cose, titolo, di studio, se sono fidanzata, e che tipo di lavoro vorrei, e quanta voglia ho di avere un posto. Rispondo a tutte le sue domande, lui non si è seduto dietro la scrivania, ma si è appoggiato alla scrivania, e mi guarda, poi si alza, mi viene vicino, io sono in piedi davanti a lui, mi accarezza il viso, “ certo, per un buon posta bisogna essere disposte a qualche sacrificio, “ la sua mano passa dalla guancia verso la bocca, mi appoggia il pollice alle labbra, quasi a volerlo mettere dentro la bocca, e io che ho capito di che parla schiudo le labbra, il dito entra dentro la mia bocca, lo accolgo andando a toccarlo con la lingua, e lui “ bene, vedo che ci comprendiamo, “ e detto questo toglie il dito dalla bocca e mi invita ad abbassarmi, capisco, io voglio il lavoro, e non mi frega nulla del prezzo da pagare, mi abbasso davanti a lui gli apro i pantaloni e un bel cazzo guizza fuori già duro, lo infilo di colpo in bocca, lo succhio con vigore , lo masturbo con la mano, e lui “ siiiiiii … brava …… succhia bene ….. daiiiiiii …. mi mette una mano sul capo. Lo sento gonfiarsi, per la buona esperienza che mi sono fatta con il mio fidanzato capisco che lì a poco lui sborrerà, mi preparo e …. Siiiiiiiiii ….. daiiiiii ….. beviiiiiiiiiiiiiiii …. un getto caldo colpisce con forza il mio palato, ingoio velocemente e subito mi schizza di nuovo in bocca, …..beviiiii …. beviiiiii … bravissimaaaaaa!!!!!!!!!!!!!!! … e alla fine lui si calma, mi toglie il cazzo dalla bocca e aggiunge ….. “ bene, bene, sei proprio brava, vedrai che bel lavoro che ti trovo, chiamami mercoledì prossimo, ora vai “, esco, sento ancora il sapore della sborra in bocca, sputo, mi sento sporca, ma voglio il lavoro. Il mercoledì lo chiamo, mi dice di andare da lui il giorno dopo sempre verso le sei, puntuale mi presento allo studio, lui mi fa accomodare di nuovo nell’ufficio, entro e ci trovo un signore alto, sulla quarantina, e lui mi dice “ questo signore ha il contratto di assunzione per un gruppo famoso a cui serve una brava segretaria per il negozio lì al tuo paese, se firmi sei assunta “, l’altro apre una valigetta e tira fuori un contratto, lo guardo e lo firmo. Lui mi porge una copia e mette dentro l’altra, poi si avvicina, mi accarezza il viso, sento l’avvocato dietro che mi appoggia il cazzo al culo, resto ferma, è ora di pagare, e i due incominciano a spogliarmi, mi toccano dappertutto, le mani fra le gambe mi mandano via di testa, mi eccito, e mi ritrovo velocemente nuda. Mi avvicinano al grosso divano, mi fanno distendere, e mentre uno mi lecca la fica l’altro mi porge il cazzo da succhiare, …… daiiii da brava succhia……. siiiiiiii … cosììììì … a che brava bocchinaraaaaa … e mi infila il palo in gola, mi destreggio un poco e riesco a succhiarlo bene, sento una mano aprirmi la fica, mi mette due dita dentro, mi masturba, e contemporaneamente mi infila un dito in culo, godo,…….. hmhmhmmmuuhmmu…. un gemito mi esce dalla bocca piena del cazzo dell’avvocato, che subito dopo si porta davanti e mi infila di colpo. …… siiiiiii …. piccolaaa … tieniiiiii … sentilo dentro…… e incomincia un va e vieni veloce, intanto l’altro si presenta davanti alle mie labbra con un cazzo decisamente più grande, sia in circonferenza che lunghezza, ……. succhia ….. daiiiiiii …. cosììììì …. bene, l’avocato mi pompa con forza, e lo sento che sta per venire, infatti lì a poco getti di calda sborra mi riempono la fica …. Siiiiiiiiiiii ……. tienniiiiiiiiiiii … sborroooooo…… intanto l’altro è uscito dalla mia bocca e mi fa rigirare in ginocchio sul divano, lo sento appoggiare il cazzo alle labbra bagnate della fica e entrare in un solo colpo ….. tieni …. piccola ….. troiettaaaaaaaa ….e io mi sento aprire la fica e dato che mi sono eccitata tanto gli vado incontro spingendo il corpo indietro … siiiiiii … cosììììì …… bene, commenta la cosa lui, …. questa cagnetta lo vuole proprio tutto dentro, e mi pompa con colpi forti tenendomi ben stretta per i fianchi , io godo …. Siiiiiiiiiiiiii …. cossssssssììììì … vengooo … vengooooo!!!!! oraaaaummummmm!!!!! urlo e subito dopo mi ritrovo il cazzo dell’avvocato ancora turgido infilato tutto in bocca … dai ……. succhia, fallo tornare duro che ti voglio inculare…. E io lo pompo con forza a tal punto che quando è quasi pronto sento l’altro aumentare il ritmo … eccomiiii … siiii …. sboroooooo … e mi inonda la fica di sborra. Solo il tempo di sfilarsi da dentro la fica che l’avvocato si siede sul divano e mi invita a girarmi, mi siedo sul suo cazzo che scivola dentro la fica, lui lo lascia un momento poi lo estrae gocciolante e lo punta deciso al culo. Io non è che fossi vergine, ma non è che lo usavo molto, e lo sento infilarsi dentro le viscere … pianoooooo … hahahhhiiii ….. pianooooo… ma lui incurante delle mie proteste spinge tutto il cazzo dentro…… a che bel culo stretto!!!! … siiiii dai che te lo spacchiamnooooo … intanto l’altro si è presentato con il cazzo ancora duro alla mia bocca, ….. puliscilo e fallo tornare ancora più duro …. esordisce infilandomi il palo in gola, io succhio, e poco dopo quando lui è soddisfatto del risultato mi solleva le gambe, io capisco cosa vuole ….. no … no… ti pregooooo noooo….. ma a nulla servono le mie proteste, un seconda dopo mi ritrovo il cazzo per metà dentro la fica, mi sbattono con forza, e io godo, sento un piacere mai provato sconvolgere la mia mente a tal punto che mi ritrovo ad incitarli ….. siiiiiiii …… daiiiiiiii …. cosììììì … vengoooo ….. VENGOOOOOOO!!!!!!!! … urlo e loro mi pompano di più. Poi il tizio davanti dice di cambiare, sono sconvolta dall’orgasmo e realizzo solo dopo la nuova idea, esattamente quando mi sento il cazzo dell’altro aprirmi le chiappe…. siiii troietta… ti sfondoooo il culo … e se ne entra brutalmente dentro. Mi pompa mentre l’avvocato si posiziona davanti e me lo pianta di nuovo dentro la fica , mi sento sconvolgere da un’ orgasmo travolgente, urlo senza ritegno …. vengo …. vengooooo … VENGGOOOOO …..uuumummmhmhmhmm …. Siiiiiii ….. godooooooo e contemporaneamente entrambi mi scaricano dentro il succo dei loro coglioni ….. tienniiii … troiaaaaaaaa ……. ti riempooooo ….. sborrroooo … e getti caldi mi lubrificano il culo e la fica. Dopo di allora non ho mai più fatto nulla, e da quel giorno sono diventata una moglie modello, e ora mi trovo a dover barattare il mio corpo di nuovo. Entro in macchina e durante il tragitto cerco una scusa per uscire sabato, ma non la trovo. La sera dopo lui ripassa, abbassa il finestrino della macchina e mi chiede : “allora che decisione hai preso, paghi?”, lo guardo e faccio di non col capo, lui aggiunge” allora domani sera ti aspetto alle venti a quell’area di sosta prima dello svincolo della tangenziale che va verso il lago”. “no, è troppo presto, non vedi a che ora esco, facciamo alle venti e trenta,” “ok” , e se ne va. Vado verso casa, devo trovare una scusa per uscire domani sera, e quando rientro trovo mio marito e mio figlio che stanno facendo i bagagli, per un attimo mi prende il panico, “ ma che ….. “ lui mi guarda e dice “ che, non ti ricordi che ti ho detto che andiamo da mia sorella a Monza per vedere il gran premio e torniamo domenica sera”, io lo guardo, ricordo che me lo aveva detto, ma io presa dai miei problemi non me ne ero ricordata, lo bacio, gli chiedo scusa, do la colpa al troppo lavoro, e circa due ore dopo partono. La sera dopo alle sette esco, mi porto a casa, doccia veloce e mi vesto, indosso solo un paio di mutandine con pizzo, calze autoreggenti, una gonna portafoglio nera , comoda da togliere, una camicetta bianca, niente reggiseno, non serve, piccoli stivali, e un’impermeabile per coprire tutto. Poco dopo le venti raggiungo il posto dell’appuntamento, lui è lì, mi aspetta, salgo sulla sua macchina, lui non dice nulla, appena un’occhiata e via. Guida veloce, andiamo verso il lago,e quando usciamo dal raccordo lui prende una strada in collina, e poco dopo con un telecomando apre un cancello di un casale, noto nel parcheggio diverse vetture, mi guardo intorno, mi aspettavo una cena a due, mi comincio a sentire dentro una certa inquietudine. Scendiamo, mi prende per un braccio e mi porta dentro, la porta si apre, un tipo basso, con una faccia da porco ci viene incontro,” a bene, è lei?, bene vieni siamo tutti”, e mi spingono dentro un salone dove ci sono molti uomini tutti raccolti a cerchio intorno a non so cosa, ma alla mia venuta il cerchio si apre e mi lasciano entrare nel mezzo. Il silenzio regna sovrano, sedute su di un grosso divano ci sono Gina e Clara, mentre più in la Flavia siede in silenzio su di una poltrona, io sono basita, non trovo le parole dentro di me per spiegare cosa sta succedendo, stento a capire. Il tipo che ci ha accolti esordisce,” bene visto che siamo tutti direi di cominciare, da Stefano comincia tu “, lui si alza in piedi e dice “ signori, osservate bene , direi che ha un bell’aspetto, e dovrebbe essere poco usata, ha con me un debito di 5000, ho deciso che le sue quote saranno da 1000”,e nel dire questo mi porta la centro del gruppo, mi esibisce come una vacca al mercato, mi sento male, un vuoto attanaglia il mio stomaco, guardo Flavia con disprezzo. Un tipo con la barba si alza e mostro delle banconote , poi altri tre,e in fine un tipo magro alza il braccio e dice che pure lui ci sta. A questo punto lui si volta verso il gruppo e dice di andare, mi spingono dentro un piccolo corridoio, e mentre mi fanno entrare dentro una camera vedo Gina in piedi offerta. Appena entro mi prende la paura, ma Stefano mi si avvicina, “ ascoltami bene, tu hai un debito con me , che non sei in grado di pagarmi, quindi io l’ho diviso, ora tu hai un debito più piccolo con ognuno di noi, se fai tutto quello che ti chiederemo avrai pagato, ma se ti rifiuti qualunque cosa io non ti restituisco questo” e mi mostra il maledetto assegno. Mi guardo intorno, sono in sei, tanti cazzo!, ma non credo di avere tante alternative, e poi sono uomini, quanto mai vorranno scopare …. Guardo lui che mi si avvicina, e subito dopo mi sussurra “ rilassati, e alla fine ti diverti anche tu”. Mani veloci mi spogliano, mi toccano, mi sto eccitando, mi distendono sul letto cerco di rilassarmi, uno si posiziona davanti alla mia fica e comincia ma leccarla, mi scaldo, sento il mio corpo disposto a godere, lo voglio ….. un grosso cazzo mi si posiziona in bocca, alzo lo sguardo è Stefano, mi piace, è grosso come me lo ero immaginato, intanto sto per godere … mhmumhmmumhmumhmumm …… un lungo gemito mi fa scaricare il primo dei miei orgasmi, la tensione svanisce, ora voglio godere, non penso più a nulla, solo a godere. Sento il cazzo uscire dalla mia bocca,e posizionarsi fra le gambe, subito un altro ne prende il posto, succhio, mentre lui mi pianta lentamente dentro il suo palo, lo sento scorrere dentro di me, lungo, senza fine, e quando arriva in fondo sono scossa da un brivido che mi fa impazzire ….. hmumhmumm …. godo, ma non riesco ad urlare, ho la bocca piena, mentre gli altri mi toccano i seni, mi accarezzano ogni centimetro del mio corpo io mi eccito e godo. Mani voraci percorrono tutto il mio corpo, li sento insinuarsi pure dietro, infatti poco dopo mi cambiano posizione, ora uno si è disteso sul letto, e mi sollevano e mi impalano su di lui, mi sento entrare il cazzo davanti mentre tutti mi toccano il culo, i seni, li stringono, e mi ripiantano di nuovo il cazzo in bocca. Godo, e vengo senza ritegno, mi lubrificano il culo, lo sento e infatti Stefano si posiziona dietro di me, mi giro lo guardo, sorride e subito dopo entra con forza , mi spinge dentro il cazzo velocemente .. nooooo ….. pianuhummumu ….. mi rimettono il cazzo in bocca spingendolo con forza giù per la gola … succhia……. daiiiiiii …. mettilo dentroooooo … siiiiii … cosìììì … dai che ti scopo in bocca. Mi sento piena, le mani vengono usate dagli altri, mi portano i loro uccelli da segare, e comincia un vero inferno, mi scopano, vengono dentro con fiumi di sborra, tutti hanno la possibilità di schizzarmi in culo e fica, e mentre mi scopano devo farli tornare duri con la bocca, sono piena di sborra dappertutto. Poi quando mi rendo conto che sono almeno venuti tutti una volta incomincia il secondo giro. Mi mettono di nuovo distesa su Stefano che mi pianta il cazzo di nuovo nella fica, gli volgo le spalle, sono a cosce aperte rivolte verso l’alto, in due mi tengono le gambe aperte, e in terzo si posiziona davanti, e subito mi rendo conto del nuovo gioco, accoppia il suo cazzo, di buone dimensioni, a quello già dentro e insieme mi infilano davanti … noooooo …. noooooo …. viii pregooooommhmmhuhm … non serve a nulla, sento le pareti della vagina dilatarsi a dismisura, mi’infilano dentro senza nessuna pietà, e sono sconvolta dal fatto che dopo un primo momento ritorno a godere , lo se ne rendono subito conto …. Siiiiiii …. daiiiiiii … sfoniamolaaaa … senti come gode la troiaaaaaaaa …….. vanno avanti a scoparmi davanti fino a giro completo. Alla fine sono distrutta, ma loro non sembrano paghi, anzi mi incitano a succhiare con più energia, daiiiii succhiami il cazzo , daiii che ti voglio inculare di nuovo …… non so dove trovo la forza, ma resisto e quando in due mi sollevano e rigirano mi si gela il sangue nelle vene, mi distendo su di uno di loro, cosce in alto, e la stessa cosa di davanti mi tocca nel culo. Due cazzi che te lo aprono insieme sono da panico, ti senti aprire, lacerare, senti che ti sfondano, e giù a ridere ….. siiiiiiiiiiii … guarda come entrano bene …. e si …… vedrai che tuo marito non dovrà faticare troppo la prossima volta …. no, credo che lo usasse poco vista quanto era stretto … e giù a ridere. Tutti mi passano insieme anche nel culo, semisvenuta resto distesa, Stefano si è rivestito, esce dalla stanza e torna poco dopo, guarda tutti, “ soddisfati? “ chiede e tutti dicono di si tranne uno , mi si avvicina e mi pianta ancora per l’ennesima volta il cazzo in bocca, mi tiene la testa ferma, e con un velocissimo va e vieni mi schizza le ultime gocce in viso …. Tieni troiaaaaaaaaa … mi lascia cadere sul letto e se ne va. Stefano mi si avvicina, e mani veloci mi rivestono sommariamente, “ bene siamo pari,” mi dice, e io con un gesto di rabbia lo guardo, “ dammi il mio assegno!” esclamo, e lui mette una mano in tasca e mi consegna l’agoniato pezzo di carta. In due mi portano fuori dalla stanza, mi appoggio al muro, sono distrutta, vicino a me c’è Gina, lei pure ha l’aria di chi ha passato un duro momento, da una porta esce anche Clara, il trucco sfatto, sborra su tutti i capelli, occhi gonfi per il pianto , la sorreggono in due. Ci portano fuori, e mentre usciamo attraversiamo il salone, dove vedo Flavia alle prese con tre maschi, e mi sembra che ce ne siano tanti altri lì in attesa. L’aria fredda è uno schiaffo sul mio viso, ci mettono dentro la macchina di Stefano, io davanti e le altre dietro, partiamo velocemente, ma appena raggiunto lo svincolo lui prende verso il lago, e raggiunto il primo parcheggio si ferma, ci sono due macchine, lui scende, aiuta Clara a salire in macchina, e contemporaneamente dall’altra vettura esce un uomo, deve essere il marito di Gina, deve avergli raccontato tutto, lui la prende e se ne vanno tutti. Lui guida veloce, e mi riporta la parcheggio dove trovo la mia macchina, e prima di scendere mi dice “ ascoltami, il gioco d’azzardo non fa per te, cerca di starne alla larga, e stai alla larga anche da Flavia, tanto vedrai che fra stanotte e domani gli cavano la voglia di giocare a carte e con la vita degli altri, tu questa volta le la sei cavata tutto sommato a buon mercato “. Mi aiuta a salire in macchina e se ne va. A fatica riesco a tornare a casa,e ora che sono dentro le coperte un brivido mi scorre lungo la schiena, ….. a buon mercato …. queste parole mi risuonano dentro, mi giro, sento il tepore scaldare il mio corpo, ho pagato il mio debito, mi rilasso, e dopo notti insonni mi addormento …..
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15 anni fa
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La prima penetrazione anale di mia moglie...
Dopo tanti anni di matrimonio è bello scoprire e provare nuove fantasie erotiche nella coppia.
Con mia moglie, infatti, le conquiste sessuali sono arrivate piano ed una per volta.
Dalla semplice scopata al pompino, dalle foto pubblicate e scambiate su internet a vederla scopare con un altro e trascorso del tempo, ma tutto in pieno accordo e con la giusta complicità.
Così come tanti anni fa si concretizzò il sogno di allora, quello di mettergli l’uccello nel culo.
Considerando che, le mie conquiste, sono momenti d’intenso piacere e per quanto tali le reputo memorabili, ho deciso di raccontare come andò quel meraviglioso pomeriggio, con l’intento di condividere con voi lettori quello spaccato della mia vita molto intimo sperando di regalarvi piacevoli sensazioni.
Come è tuttora nostra consuetudine i pomeriggi d’estate, dopo aver pranzato, andiamo in camera da letto per la siesta pomeridiana.
Quel pomeriggio mia moglie eccitata da qualcuno o qualcosa si sdraiò sul letto proponendomi il suo bel fondoschiena adornato da un bel perizoma bianco il quale accese immediatamente la mia libidine.
Alla vista di cotanto ben di Dio non potevo stare inerme ed iniziai a toccarla, accarezzandola, soffermandomi ogni tanto a roteargli il dito attorno all’ano.
Dai suoi movimenti percepii che la cosa non gli disgustava affatto, anzi, così decisi di aumentare il ritmo fino ad inserirgli il dito medio completamente dentro.
Con il dito dentro al suo culo, in quella nuova situazione iniziai a godere come un matto, infatti al solo pensiero che una parte di me fosse dentro di lei mi mandò completamente in estasi.
Anche lei stava traendo il suo godimento da quella penetrazione anale e mi chiese di spalmargli della crema sull’ano.
Sicuro del fatto che fosse arrivata l’ora desiderata tutta una vita, mi precipitai in fretta nel bagno per prendere la benedetta crema e quando tornai nella stanza da letto me la trovai messa alla pecorina con dei cuscini sotto la pancia e le mani che allargavano sapientemente le sue abbondanti natiche.
Ormai il mio cazzo gocciolava dal piacere e fui tentato dalla voglia di leccarla, così feci, ad ogni passaggio della mia lingua tra il suo solco, lei mandava gemiti dilatandosi sempre di più.
Decisi allora di accontentarla, gli spruzzai la crema sul culo e sempre con con il dito medio unito all'indice iniziai piano piano a penetrarla e a roteargli le dita dentro , lei iniziò a toccarsi la vulva mordicchiandosi le labbra dal piacere.
Dilatata a dovere la posizionai di lato e con la mano indirizzai il mio uccello ormai durissimo come marmo sul suo buco del culo, lei iniziò a roteare dolcemente sopra il mio cazzo e dopo qualche minuto sentii la mia cappella entrare pian piano dentro.
Che sensazione… Finalmente l'avevo penetrata analmente… Sentivo il mio cazzo stretto in una morsa di carne ero al settimo cielo, incredibile, godevo ma non avvertivo la sensazione di sborrare.
Iniziai a stantuffarla piano ed ogni passaggio spingevo affondando di più la mia verga in profondità nella sua pancia. Dopo qualche affondo mi chiese di palpargli il seno, ricordo i suoi capezzoli durissimi come ceci, lei appoggiò la sua mano destra sulla mia natica quasi ad invitarmi a spingere di più, mentre con la mano sinistra iniziò a tirarsi schiaffi sulla fica urlando dal piacere.
Il sogno si era avverato, il mio cazzo dentro nel culo suo culo; dovevo solo completare l’opera, esplodergli dentro tutto il mio desiderio.
Capii la troiaggine di mia moglie quando preso dalla foga l’afferrai per i capelli e tirandogli dietro il capo iniziai ad apostrafarla con parole sporche, gli riversai tutta la mia sborra nel suo culo tra i suoi gemiti di piacere.
Sono convinto che quel giorno se non l’avessi accontentata io, avrebbe cercato qualcun altro.
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15 anni fa
admin, 75
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Devo dire che, da quanto a me e Roberta si sono uniti pure Mara e Daniele, le cose stanno andando di bene in meglio. Di esperienze “piccanti” ne ho avute parecchie, ma con questo gruppetto ammetto che ho raggiunto nuovi livelli.
Pero...
Chissà perché, c’è sempre un però!
Il tempo passa ma, nonostante tutto, il ricordo di quello che è successo con Milena, la cliente con la quale ho trascorso un paio d’ore decisamente piacevoli in negozio, non solo non sbiadisce ma continua a tormentarmi e stuzzicarmi.
Da quel giorno, mi sarò chiesto almeno mille volte come reagirebbe ad una proposta più o meno diretta, ma non ho mai avuto l’occasione, o forse il coraggio, di fargliela.
In fin dei conti, per lei, potrebbe essere stato un colpo di testa momentaneo, che nulla ha a che fare con la sua vita “reale”.
Ogni volta che la incontro, ovvero quando passa da me a fare la spesa, la mia fantasia si mette a galoppare ricordando quella serata o, peggio, ( l’idea mi è balenata nella mente qualche giorno fa), immaginandola in mezzo a noi quattro intenta ai giochini più strani.
Il tutto mi rende piuttosto distratto ed incline ad una certa “rigidità” alle parti basse, cosa della quale si sono accorte pure le mie due commesse (ebbene si, la ditta, pian piano, si ingrandisce).
Nonostante tutto, dicevo, non ho ancora trovato il modo adatto di intavolare il discorso, anche perché, da quella volta, i nostri rapporti si sono limitati a quelli regolari tra fornitore e cliente.
“Non mi resta che prendere il coraggio (leggi faccia tosta) a due mani e provarci” mi dico alla fine dopo parecchi giorni di tentennamenti “La prossima volta che l’incrocio per strada gliela butto”
Si!
Sembra facile!
Che faccio? La fermo e le dico: mi piacerebbe scoparti un’altra volta e siccome sono un porcello, mi piacerebbe coinvolgere anche un paio di amici ed amiche?
Se mi rifila un calcio nelle palle, è già grasso che cola!
Ci vuole un po’ di tatto e, vista la delicatezza da elefante imbizzarrito in un negozio di cristalli che ho in certe occasioni, devo andarci piano.
Lo spunto, invece, lo trovo il giorno seguente, quando torna a fare la spesa da me.
Tocca a me servirla e un brivido mi risale lungo la schiena. “O adesso o mai più” mi dico.
Preparo un sorriso a settantadue denti e indosso la mia migliore faccia da sberle.
Lei ordina ed io obbedisco, con una notevole dose di gentilezza e disponibilità in più del solito.
Lei al momento pare indifferente, ma dopo un po’ comincia a sciogliersi come burro nel forno.
Al momento del conto siamo tutto un cinguettio che di romantico ha poco ma che di lussurioso ha tutto. Mentre le do il resto si avvicina di qualche centimetro per bisbigliarmi qualcosa nell’orecchio.
Porgo la parte anatomica in questione e un attimo dopo mi viene voglia di spararmi in bocca.
- Pensavo che fossi arrabbiato con me. - ha bisbigliato. - Mi trattavi con tanto distacco. -
- A dire la verità, - rispondo alla fine, quando riprendo un po’ di controllo. - pensavo fossi tu ad essere in imbarazzo. - farfuglio, mentre mentalmente mi sto insultando in tutte le lingue che conosco, e vi assicuro che di offese ne conosco pure in aramaico.
Lei si ritrae con un’espressione allibita e quasi offesa, tanto che mi vien voglia di prendermi a sberle da solo.
- Assolutamente no! - esclama, poi continua, a volume più basso. - Anzi... ogni volta che passavo qui da te... speravo che... - Alza le spalle senza finire la frase.
- Dio! Quanto sono scemo! - balbetto.
Lei ridacchia. - Perché, io no? -
Ci guardiamo per qualche secondo.
Poi va a finire che ce la ridiamo di gusto tutti e due.
- Quanto tempo sprecato. - commenta lei alla fine.
- Eccome! - confermo, poi prontamente aggiungo. - Ma si può rimediare. -
Lei mi fissa per un momento senza spiccicare parola, poi annuisce lentamente, mordendosi il labbro inferiore.
- Si. - Dice alla fine, con voce improvvisamente un po’ impastata. - credo proprio che si possa rimediare. -
Poi sembra ripensarci, si guarda attorno e sorride imbarazzata.
- Ma sarebbe bello trovare un posto un po’... più comodo. A casa mia sarebbe impossibile, ma forse tu.... - Dice infine, arrossendo e non credo per pudore.
- Nessun problema. - Rispondo prontamente. Poi le spiego che vivo da solo e che quindi non ci sono assolutamente problemi.
Visto che non ho alcun impegno con Roberta e gli altri, va a finire che si mettiamo d’accordo per la sera seguente: una cenetta a casa mia, questa almeno è la versione ufficiale.
In realtà, quando la faccio entrare, di mangiare non mi va proprio, se si trascura il fatto che mi mangerei lei.
Indossa un impermeabile di quelli moderni, praticamente in plastica, di un blu profondo che rasenta il nero. Dall’indumento spuntano fuori solo i piedi, infilati in un magnifico paio di scarpe con tacco alto in tinta con l’impermeabile. La squadro dalla testa ai piedi con uno sguardo di bramosia che la fa sorridere compiaciuta.
Sarà pure stagionatella, non lo nego che si vede ad un chilometro che ha passato gli anta da un pezzo, ed è pure un po’ bassina, ma carrozzata da vera fuoriserie. Non vedo l’ora...
Calma e sangue freddo: non dico molto, ma almeno un po’ di cortesia.
- Vieni, accomodati. - Le dico, invitandola ad entrare. - La cena è pronta. - ho deciso di fare le cose per bene ed ho preparato un po’ di pesce e una bottiglia di un ottimo Sauvignon.
Lei mi guarda con un sorriso che grida “violentami”.
- Volentieri. - Risponde con voce leggermente roca, appoggiando la borsetta sul mobiletto dell’entrata.
Mi limito a deglutire, chiudendo la porta d’entrata, perché improvvisamente mi sento eccitato come un ragazzino al primo appuntamento.
Sarà il ricordo di quanto è accaduto la prima volta, sarà l’idea di averla a casa mia e a mia disposizione per tutta la serata... non lo so, so solo che mi è davvero passata la fame.
Spalle alla porta, non muovo un muscolo mentre la osservo sciogliere il nodo che chiude l’impermeabile e sganciare, lentissimamente i bottoni. L’indumento si apre e lei lo fa scendere lentamente lungo le spalle, lo sfila dalle braccia e lo butta con noncuranza accanto alla borsetta.
Ed io fatico a trattenere la lingua in bocca: sarebbe disdicevole se mi si srotolasse lungo la pancia, iniziando a sgocciolare a terra.
No! Non è nuda!
Sarebbe a dir poco pacchiano, da parte sua.
A dire il vero è vestitissima, si potrebbe dire che è quasi “castigata” visto che il vestito la ricopre dalla gola, stretta dal colletto alla coreana, alle caviglie, che fanno capolino dall’ampia gonna.
C’è solo un piccolo particolare: “ricopre” decisamente è un termine errato, il vestito è interamente di pizzo, sottile quanto la filigrana, che crea quel magnifico effetto “vedo non vedo”.
Niente di volgare, anzi, estremamente piacevole e stuzzicante... meglio: proprio “arrapevole”.
Lei si rende conto del mio attento esame e gira su se stessa per permettermi una visione panoramica.
La mia pressione aumenta di almeno una ventina di punti.
Riesco ad intravedere, sotto al vestito, la raffinata lingerie che indossa e pregusto il momento in cui potrò togliere l’ultima velata barriera che “nasconde” il suo corpo.
- Che ne dici? - chiede lei, rimanendo un posa davanti a me, con le mani sui fianchi ed una gamba davanti all’altra in una posa da fotomodella consumata.
Bofonchio qualcosa stile Paperino, che la fa sorridere apertamente, mentre il commento migliore lo da la parte erettile del mio corpo che, erigendosi appunto tra le mie gambe, tende la stoffa dei pantaloni e commenta eloquentemente il mio apprezzamento.
Faccio un passo verso di lei, pronto a saltarle addosso, ma lei indietreggia, sorridendo sorniona.
- Non mi fai vedere l’appartamento? - Chiede, infierendo senza ritegno. In questo preciso istante le farei vedere ben altro, ma cerco di riprendere il controllo e balbetto un debole “si”.
Mica colpa mia se appena vedo un bel esemplare di femmina vado fuori giri! Se poi è conciata in quel modo e ci sono chiuso da solo in casa, come stracacchio dovrei comportarmi?
Lei mi precede lungo il corridoio, sculettandomi davanti. La seguo come uno snautzer che ha fiutato una pista, con tanto di bave alla bocca e coda ritta (la mia è davanti, però).
Passiamo in cucina, ma c’è ben poco da notare, se non la cena che ci aspetta.
Le faccio vedere il salotto - sala da pranzo: lei si rigira lentamente nella stanza, apparentemente interessatissima alla mia collezione di armi giapponesi e di libri ed alla tavola apparecchiata con tanto di candele accese.
- Che carino! - commenta, prendendo dal piatto la rosa rossa a gambo lungo che avevo preparato.
In fin dei conti, un tocco di romanticismo non guasta mai.
Io invece non riesco proprio a staccarle gli occhi di dosso, e probabilmente è proprio quello che vuole.
Arriviamo a quello che chiamo pretenziosamente il “Mio Studio”, e che in pratica è un minuscolo bugigattolo attrezzato con una workstation full optional ed un paio di scaffali per raccoglitori.
In camera da letto sono quasi pronto a violentarla su due piedi, vista la disponibilità di un letto, ma lei mangia la foglia e fa di tutto per tenermi ad almeno un paio di metri di distanza.
Dopo il bagno, che la fa andare in visibilio per la doccia - vasca da bagno con tanto di idromassaggio (ottimo in certe occasioni), arriviamo alla stanza degli ospiti, quella che, in una casa normale, sarebbe la cameretta dei bambini ma che io ho strutturato come “sala giochi”, senza intendere che ci siano flipper e macchinette elettroniche, ovviamente.
Ho fatto di tutto per evitarne la visita, ma si sa, la curiosità è femmina
Il mobilio è piuttosto dozzinale, si vede che non è propriamente facente parte del resto della casa, e si vede pure che è stato utilizzato senza troppi scrupoli.
Il lettone, unico mobile necessariamente di qualità, spicca stranamente in centro alla stanza, giusto di fronte ad un enorme specchio (dozzinale anch’esso, ma efficientissimo) che permette una visione totale del letto stesso e del divano, piazzato lungo la parete di destra.
Per finire, sotto alla finestra con la serranda perennemente abbassata, una cassettiera con sopra lo stereo, il televisore, la videocamera con il treppiede abbinata ad un sistema di videoregistrazione pressoché professionale.
Penso distrattamente che sembra proprio un set per filmini porno di categoria “Z”, ed in effetti quelle quattro pareti ne hanno viste di cotte e di crude, soprattutto negli ultimi tempi con Roberta, Mara e Daniele in giro per casa.
- Complimenti! - fa Milena. - Tipico appartamento da scapolo impenitente e libertino, ma piuttosto ben tenuto. - Commenta.
- Faccio del mio meglio. - Rispondo, fingendo un’indifferenza che in realtà non provo.
- E questa stanza? - chiede. - E l’unica che non e... in stile. - Dice.
- E’... la stanza... degli ospiti. - Rispondo io, non sapendo che pesci pigliare e non volendo andare a scadere nel volgare.
Lei si avvicina alla cassettiera. Uno dei cassetti è parzialmente aperto e lei ci sbircia dentro.
Ho un brivido lungo la schiena: è quello dove teniamo le videocassette. Quelle che immortalano i nostri “incontri”
- Che collezione! - Esclama, sfilandone una.
Legge l’etichetta.
Accidenti a me ad alla mia mania di catalogare ed etichettare tutto, sarà pure deformazione professionale, ma sulla cassetta ci sono tutti i dati necessari, data, interpreti e soprattutto argomento con relativa breve descrizione: nemmeno una piccola possibilità di scappatoia.
Lei mi guarda di sottecchi, con un sorrisino da gatta affamata.
- Hai intenzione di usare la telecamera anche stasera? - Chiede, con un tono che, più che ad una domanda, fa pensare ad un desiderio.
Mica posso dirle di no, porca trota! Ci avevo fatto davvero un pensierino.
Lei rimette la cassetta al suo posto e mi si avvicina lentamente, fin quasi a sfiorarmi. In realtà mi sfiora eccome quando, arrivatami vicina, spinge leggermente il pube verso di me.
- Sapevo che eri un porcellino. - fa, ondeggiando il bacino contro di me, o meglio contro il mio pacco. - ma non pensavo fino a questo punto. - Mi passa un’unghia sul petto, graffiandomi la camicia. - Mi chiedo cosa ci sia negli altri cassetti. - dice, accennando a staccarsi da me.
Prima che riesca a farlo, l’afferro per la vita, le passo una mano dietro alla nuca e mi incollo alle sue labbra, che senza nessun problema si schiudono, accogliendo calorosamente la mia lingua.
Primo: non è il caso che veda quali aggeggi tengo negli altri cassetti (per la cronaca, diverse lenzuola di ricambio per il maxiletto, una sconfinata distesa di asciugamani, utilissimi in certe situazioni, ed una collezione di oggettini sessuali di varo genere che mi è costata una piccola fortuna ma che mi ha procurato decine di scopate da infarto).
Secondo: ormai sono talmente arrapato che mi scoperei pure la donna delle pulizie, che ha sessantacinque anni, più rughe della Mummia ed un paio di baffi che i miei a confronto sono due peletti striminziti, figurarsi quel pezzo di gnocca che mi ritrovo davanti.
Più che un bacio sembra un accoppiamento di due pompe idrovore, mentre ci succhiamo a vicenda pure le tonsille.
Io le impasto il sedere attraverso la stoffa del vestito, stupendomi nuovamente di quanto sia sodo nonostante la sua non più verdissima età, mentre lei risponde colpo su colpo senza smettere un attimo di mugolare il suo apprezzamento.
Tento di sollevarle il vestito per passare a qualcosa di più concreto, ma lei, gentilmente, me lo impedisce.
- Fermo li, cocco bello! - Mormora, bloccandomi le mani. - Stasera abbiamo tutto il tempo, non avere fretta. -
Si stacca da me, mi prende per mano ed usciamo dalla stanza.
Mi chiedo se il suo gioco mira a farmi andare fuori di testa. Perché se è così ci sta riuscendo perfettamente.
- Allora? - chiede mentre mi traina verso il salotto. - Cos’hai preparato di buono per cena? -
Sento un improvviso impulso omicida salirmi dal profondo dei visceri, ma mi rendo conto che lo sta facendo apposta: vuole farmi carburare per bene prima di arrivare al dunque.
Se è questo che vuole, è questo che, senza dubbio, avrà.
I piatti sono finiti nella lavastoviglie, il caffè lo abbiamo bevuto: non ci manca che il dessert che, se si avverano le mie previsioni, consisterà in una magnifica scopata.
Milena, con la sua presenza, riesce a riempire l’intero salotto. E’ in piedi davanti a me, a si e no un metro e mezzo ed io devo farmi forza per non saltarle addosso e letteralmente sbranarmela.
- Dove eravamo rimasti? - chiede, avvicinandosi lentamente con incedere da pantera.
Io ritrovo subito il filo del discorso che avevamo interrotto per cenare, passandole un braccio attorno alla vita ed attirandomela addosso.
Incollo le mie labbra alle sue, spingendo contro il suo ventre la mia erezione, tanto per dimostrarle quanto la faccenda mi intrighi.
Stavolta non si oppone assolutamente al mio brancicarle il vestito, anzi, ad un certo punto si stacca leggermente da me con un gran sorriso dipinto in volto e si da da fare per aiutarmi.
- Aspetta. - Mi fa. Si allontana da me, traffica qualche istante con le mani dietro la schiena e, un attimo dopo, il vestito scivola a terra, attorcigliandosi attorno ai suoi piedi.
Io resto senza fiato ad osservala, meravigliandomi una volta di più di quanto piacevole sia il suo corpo: certo, una certa pesantezza e qualche ruga rivelano la sua età, ma ho il sospetto che più di qualche donna farebbe carte false pur di mantenersi così bene.
Per non parlare poi della raffinatissima lingerie che ha scelto per l’occasione. E’ un misto di sobrietà e di depravazione
I suoi magnifici seni sono evidenziati, quasi serviti su un vassoio, dalle coppe a balconcino di un bustino in satin nero, tenuto strettamente serrato da una stringa blu profondo che partendo dall’attaccatura dei seni le arriva fino al pube, stringendo la vita ed i fianchi in una morsa ferrea e morbida allo stesso tempo.
Le mutandine, che si rivelano un tanga da infarto non appena lei gira su se stessa per farsi rimirare, sono dello stesso blu profondo del laccetto, finemente ricamate in rilievo.
La guêpiere funge anche da reggicalze, con i laccetti di sostegno neri con ricami in blu e le calze, sono calze, non le tipiche autoreggenti di moda oggi.
Sono nere, a rete finissima, e noto che hanno pure la riga posteriore.
La mia pressione è ormai arrivata alle stelle e mi aspetto da un attimo all’altro di sentire il fischio della valvola di sicurezza, come sulle caffettiere.
Non ne posso più di starla a guardare: mi avvicino a lei, inginocchiandomi ai suoi piedi. Le passo le mani sulle gambe, risalendo dai polpacci all’attaccatura dei glutei, gustando pienamente la sericità delle calze ed il calore bollente della sua carne.
Ha i capelli sciolti che le incorniciano il volto, nascondendolo parzialmente quando abbassa la testa verso di me, infilandomi le mani tra i capelli.
Io affondo il viso nel suo ventre, baciando il suo pube attraverso la stoffa.
Sento che rabbrividisce al contatto, allargando di una frazione le cosce. Non perdo tempo ed accetto il suo invito, scendendo verso la clitoride che sento già spingere attraverso la stoffa.
Lei geme sommessamente mentre inizio a tormentare la sua femminilità e dimostra il suo gradimento allargando ancora le gambe e spingendomi la testa verso il ventre.
Io continuo nel mio compito con una dedizione da certosino lavorando di lingua e di labbra sulla stoffa che ancora cela il mio obbiettivo.
Abbasso la mira, scorrendo lungo i rilievi del ricamo: è fradicia di piacere, tanto che il blu delle mutandine è orami diventato un nero profondo in corrispondenza della vagina.
Le faccio appoggiare un piede al bracciolo del divano e continuo imperterrito il mio lavoro, mentre i suoi mugolii diventano gemiti veri e propri.
Lascia la mia testa e porta le mani ai fianchi per abbassarsi le mutandine, ma io gliele blocco, impedendole di completare il movimento.
Lei uggiola esasperata mentre intensifico le sollecitazioni.
Sento il suo ventre sobbalzare ad ogni colpo di lingua che le infliggo, mentre inarca la schiena rincorrendo il piacere che le sto regalando.
Infine, con un roco gorgoglìo, si tende nell’orgasmo, mentre le gambe le cedono.
L’afferro al volo prima che finisca a terra e la faccio accomodare sul divano.
In un lampo mi libero di camicia, calzoni e slip, poi scavalco il suo corpo porgendo l’uccello alle sue labbra.
L’invito è chiarissimo e non devo ripeterlo, lei estrae la lingua e la passa lentamente sul mio uccello, partendo dall’attaccatura dello scroto fino a raggiungere la punta, infine dischiude le labbra e risucchia il mio membro con lentezza esasperante.
E’ il mio turno di mugolare e guaire, mentre lei si dà da fare per ricambiarmi le attenzioni.
Storcendomi un poco, riesco ad infilare una mano nelle sue mutandine, gioco qualche secondo con i corti peli del suo pube ed infine affondo il medio nella vagina, iniziando a masturbarla lentamente, a ritmo con il suo lavoro di bocca sul mio uccello.
Dopo un paio di minuti di trattamento sono costretto ad una ritirata strategica, sfilando il cazzo da quella fornace morbidissima che è la sua bocca per evitare un fine prematura.
Mi accoccolo davanti a lei e, con un po’ di aiuto da parte sua, le sfilo le mutandine.
- Scopami. - Mormora senza troppi problemi, divaricando le gambe ed allargandosi le labbra della fica con le dita, seduta sul bordo del divano.
Non chiedo di meglio: punto la cappella al vestibolo e spingo progressivamente. Lei mi accoglie senza nessun problema dentro di se, ansimando l’apprezzamento per quanto sto facendo.
Mi agguanta per le natiche, attirandomi più profondamente nel suo corpo ed iniziando un micidiale massaggio con i muscoli interni. Sembra quasi un pompino fatto con la fica.
Si muove contro di me in movimenti ampi e lenti che, poco dopo, diventano quasi frenetici nella ricerca del piacere.
- Sbattimi! - mi ingiunge quando ormai il suo ancheggiare non le è più sufficiente.
Non mi serve di certo un invito ed inizio un andirivieni frenetico dentro di lei, che uggiola come un cagnolino ad ogni mio affondo. Lascia le mie natiche e si afferra le gambe, sollevandole in verticale ed unendole davanti a me.
- Oddddiiiiio! - Borbotta, iniziando a tendersi come una corda di violino. Punta la testa contro lo schienale del divano, serrando i denti sul labbro inferiore con tanta forza da farmi temere che possa farsi male.
- Vengo! - sibila infine, contraendosi attorno al mio uccello nel primo orgasmo della serata.
Mi fermo completamente affondato dentro di lei, sia per permetterle di riprendersi sia per evitare di godere anch’io.
Lei lascia cadere le gambe ai miei fianchi e sospira con un’espressione estremamente soddisfatta in faccia.
- Quanto tempo... - bisbiglia, accarezzandomi il petto. - Erano mesi che non mi facevo una sana scopata. -
La curiosità ha il sopravvento sull’urgenza della ricerca del piacere. In fondo non mi spiego come una donna del genere possa avere problemi a riguardo...
- Come sarebbe a dire...? - inizio a chiedere. Lei però mi posa un dito sulle labbra.
- Dopo. - Dice. - Ora, che ne diresti di trasferirci a letto. -
Per me va più che bene: mi sfilo dal suo corpo e mi alzo in piedi.
Lei, prima di imitarmi, si attarda a darmi un paio di leccate sulla punta dell’uccello.
- Tanto perché non pensi che ti trascuro. - commenta, alzandosi in piedi.
Usciamo dal salotto mano nella mano ma quando mi volto per imboccare la pista della camera da letto lei mi trattiene.
Mi volto a guardarla.
- Non sarebbe meglio di la. - dice, facendomi l’occhiolino. La storia della stanza degli ospiti non ha attecchito nemmeno per un secondo.
- Se preferisci... - dico, restando neutrale. In effetti l’idea mi sconfinfera parecchio, ma preferisco sia un sua scelta.
- Non ho mai scopato in una... “stanza degli ospiti”. - dice, con aria sorniona.
Visto il suo tono inghiottisco a vuoto e scatto stile centometrista ad aprirle la porta.
Lei entra e si guarda intorno, poi, con aria decisa si avvicina alla famigerata cassettiera. Mi da un’occhiata per chiedere il permesso ed, al mio cenno affermativo, apre il secondo cassetto.
- Madonna Santa! - balbetta ad occhi sbarrati, fissando allibita la famosa collezione di aggeggi da sesso.
Io la raggiungo, strusciandole fra le natiche quello mio personale ed abbracciandola da dietro.
Lei gira leggermente la testa per darmi un’occhiata.
- Proprio la tana del lupo, vero? - chiede
Io mi limito annuire continuando i miei strusciamenti ed apprezzando il fatto che lei non solo non si sottrae ma anzi, spinge senza troppi riguardi il sedere verso di me.
- Me li farai provare? - chiede, rovistando.
- Certo! -
- Cazzo! Certi non saprei nemmeno come usarli. - Dice, indietreggiando ancora un po’ e divaricando le gambe.
L’antifona è chiara. Mentre lei continua a trafficare nel cassetto io provvedo a riprendere il mio posto.
Affondo il lei con una facilità incredibile e per un momento Milena chiude gli occhi e si appoggia con le mani alla cassettiera per resistere meglio al mio assalto.
Mentre inizio a muovermi, lei riprende a curiosare, con il fiatone e sussultando sotto ai miei colpi.
Prende una scatoletta e la apre, rimirando le due sfere metalliche e lucenti in essa contenuta
- Quelle sono palline cinesi. - Le spiego, chiavandola lentamente. - Si infilano e si tengono dentro, magari per andare a fare la spesa. - Commento perversamente.
- Davanti... o... dietro...? - chiede, a ritmo con i miei colpi.
- Come preferisci. -
- E... questo...? -
- E’ un fallo gonfiabile. - borbotto, distratto dai movimenti interni della sua vagina, che mi serra l’uccello ritmicamente. - Lo infili e lo gonfi quanto ti pare. -
Lei si mette a lavorare sulla pompetta, guardando con gli occhi fuori dalle orbite il lattice che si dilata sempre di più.
- Ma quanto diventa grosso? - chiede dopo un po’.
- Non... ne ho... idea. - Stavolta tocca a me ansimare a ritmo. E’ evidente che è super eccitata e questo va anche bene, il problema è che la sua reazione è di stringere senza pietà, e di questo ne risento io che, se continuo in questo modo, mi scarico dentro di lei a tempo di record.
Con uno sforzo sovrumano di volontà, mi sfilo di colpo da lei.
- No. - guaisce lei, mentre un’espressione di disappunto le si disegna sul viso. - Stavo per godere. -
- Pure io. - Borbotto indietreggiando di qualche passo sotto al suo sguardo affamato. - E preferirei prolungare un po’ i giochi. -
Lei mi fissa per un attimo, poi abbassa lo sguardo sull’aggeggio che stringe ancora in mano. Un timido sorriso le ritorna sulle labbra.
- Vuol dire che per il momento mi arrangerò da sola. - dice. Traffica col fallo di lattice e finalmente trova la valvola per sgonfiarlo. - Così va meglio. - bisbiglia quando ha ripreso la dimensione normale.
Ridacchia. - Guarda te! Una donna della mia età che deve farsi insegnare da uno sbarbatello come funzionano certi aggeggi. -
Io mi limito a fissarla con aria perplessa.
Si avvicina al letto e ci si distende sopra a gambe aperte.
- Lo sai che non l’ho mai fatto. - dice, iniziando a passarsi il dildo sulle grandi labbra.
- Cosa? - chiedo distratto dal suo armeggiare.
- Questo. - dice, con evidente imbarazzo. - Masturbarmi davanti ad un uomo. - e con un unico, rapido colpo si affonda nel corpo il dildo.
Io già capisco poco dalla nascita, metteteci poi una buona dose di testosterone in circolo, una tipa che sembra una maiala fatta e finita e che invece dichiara candidamente di non aver mai avuto occasione di fare un po’ di porcellate e, infine, la pregressa esperienza fatta con la suddetta porcella: come minimo uno va in confusione.
Sto quasi per chiederle di che cazzo sta parlando ma la vista di Milena, scosciata sul lettone con un dildo gonfiabile infilato in corpo ed un‘espressione estatica dipinta in faccia mi fa subito cambiare idea.
Lei mugola a bocca spalancata facendo andare all’impazzata il dildo nella fica con una mano mentre con l’altra si dà da fare con la pompetta per gonfiarlo.
E che cazzo, me ne sto fermo sugli zoccoli?
Non sia mai detto.
Salgo sul letto anch’io, mi sistemo a cavalcioni sulle sue tette e, senza chiedere permesso le caccio l’uccello in gola.
Evidentemente alla signora non da affatto fastidio perché non ho nemmeno finito di infilarlo tutto che già gli sta facendo frullare la lingua attorno, continuando a mugolare di piacere. Ha le narici dilatate mentre tenta di tirare il fiato, i capelli scarmigliati ed è tutta sudata. Insomma una scenetta da farlo rizzare ad un monaco zen castrato.
Me ne sto beatamente a farmelo ciucciare senza ritegno quando un rumore dal corridoio mi distrae momentaneamente.
Per un attimo sono convinto di aver sentito la porta di casa aprirsi, ma mi dico immediatamente che è stata un’allucinazione uditiva e mi concentro nuovamente sul favoloso pompino di Milena.
Sto meditando se riempirle la bocca di sperma o se ritrarmi di nuovo, quando l’allucinazione uditiva si fa viva una seconda volta (ma esiste il termine “allucinazione uditiva”? Bho! Non saprei.... ma chi cazzo se ne frega)
e per la seconda volta mi dico che sono io paranoico o che forse è l’eccesso di testosterone.
Col cavolo!
Nemmeno un secondo dopo che mi sono dato del cretino per aver sentito rumori inesistenti, la porta della camera si apre lentamente.
- Porca troia! - Riesco a borbottare girandomi nel tentativo di capire di chi si tratta.
- Mhpfmhftumhhhftp! - Gorgoglia di rimando Milena. Abbasso lo sguardo e mi rendo conto che, sollevandomi di scatto, probabilmente le ho fatto arrivare la cappella tra le tonsille: ha gli occhi pieni di lacrime e tutti i sintomi di un inizio di soffocamento. Mi ritiro rapidamente per permetterle di riprendere fiato.
- Tu sei matto. - Bisbiglia, con un mezzo sorriso: non si è ancora accorta di niente. - Oh, Dio santo! - esclama, appena mi sposto quel tanto che basta a farle vedere il quadro della porta: ora se n’è accorta.
Si divincola tentando di sfilarsi da sotto di me ma, vista la mia stazza tutt’altro che trascurabile, l’impresa è pressoché irrealizzabile.
Dal canto mio sono decisamente sul punto di prendermi a sberle da solo. Come cazzo ho fatto a non ricordarmi di aver dato una coppia delle chiavi di casa a Roberta.
“Se mai ti venisse voglia di aspettarmi a casa” mi ricordo che le ho detto.
Coglione! Adesso che il casino è combinato te ne ricordi?
- Che razza di porco che sei! - Sento dire Roberta alle mie spalle.
Io so perfettamente che si riferisce al fatto di non averla coinvolta, ma Milena no e infatti si mette di botto sulla difensiva.
- E la tua ragazza? - chiede, con gli occhi sgranati ed un’espressione di panico dipinta in faccia.
- Non esattamente. - riesco a dire, mentre le scendo dal petto e lei si ritrae su un bordo del letto.
Quando mi volto mi rendo conto che, sicuramente, fuori dalla porta ci sono pure gli altri due elementi del nostro quartetto: li vedo fare capolino con gli occhi sgranati dalla sorpresa
- Porca puttana. - Bisbiglio, ‘sta volta è davvero un casino.
Mica per i miei tre complici, che comunque avrei tentato di coinvolgere e che di certo non si scandalizzano per avermi beccato a scopare con una donna, quanto per Milena, che di certo non è preparata ad un simile evento.
- Che vergogna. - Miagola Milena, tentando invano di coprire le parti salienti del suo meraviglioso corpo con un pezzo di lenzuolo. A dire il vero risulta a dir poco buffa, con il dildo gonfiabile ancora mezzo infilato nel ventre e la relativa pompetta che le pende tra le gambe come una coda particolarmente oscena.
Roberta mi guarda ad occhi sgranati, comprendendo immediatamente di aver contribuito per buona parte al casino che si è appena innescato.
- Non lo sa!? - Sibila tra i denti mentre il sorriso sornione le si trasforma improvvisamente in una smorfia spaventata.
Io mi limito a scuotere la testa negativamente, afferrando al volo due asciugamani dal famoso cassetto, drappeggiandomene uno attorno alla vita e porgendo l’altro a Milena, che si affretta a ricoprirsene per poi nascondere il volto tra le mani
Roberta la guarda fissamente, e nei suoi occhi scorgo un lampo di cupidigia subito represso, poi si avvicina lentamente al letto, sedendosi sul bordo accanto a Milena, che si ritrae leggermente.
- Mi dispiace. - Dice Roberta in un sussurro, avvicinando la testolina bionda alla massa di capelli rossi che nasconde Milena, la quale si ritrae di scatto, sul chi vive.
- Non fare così. - continua con voce calma Roberta, accarezzando leggermente i capelli a Milena. - Non è successo niente. -
Milena solleva il viso. Le lacrime le hanno sciolto l’eye liner ed il mascara, che le colano lungo le guance.
- Non lo sapevo che Pluto fosse il tuo ragazzo. - Balbetta, tirando su con il naso. - Non volevo fare... -
- Guarda che non è il mio ragazzo. - La interrompe Roberta, abbassando il tiro delle sue carezze alle spalle di Milena.
Io trattengo il fiato. La faccenda è esplosiva e, per quanto Roberta sia una diplomatica nata, non so proprio come reagirà Milena a quello che, a naso, so che seguirà.
- Pluto non è il mio ragazzo, è un amico. - prosegue Roberta, continuando con le carezze. - Un buon amico... anzi, un intimo amico. - spiega, calcando la voce sulla parola intimo.
Milena la fissa per un istante a bocca aperta, incredula.
- Vuoi dire che... - borbotta, tirando su col naso.
Roberta annuisce. - Esatto. Non solo non sono la sua ragazza, ma per di più non sono gelosa, anzi. - Dice, portando una mano dietro alla schiena e facendoci il gesto universale per “smammate”.
Un po’ mi secca dover lasciare il campo, ma so bene che se non ci riesce Roberta a sistemare le cose non ci riesce nessuno e di certo la nostra presenza non contribuisce a migliorare la situazione.
Quatto quatto esco e mi chiudo la porta alle spalle, subito assalito da Mara e Daniele.
- Cazzo, Pluto, potevi almeno avvisarci. - Sussurra Mara, leggermente seccata.
La fulmino con un’occhiata che la fa indietreggiare di un passo. - Se non vi dispiace questa è casa mia! Eravate voi a dovermi avvisare. - Ringhio di rimando.
Lei abbassa gli occhi, conscia di aver detto una stronzata.
Sto per proseguire nell’arringa ma Daniele non resiste.
- Dove cavolo l’hai trovata. - Mi chiede, con un’espressione famelica dipinta in faccia. Mi blocco e lo guardo negli occhi: sembra quasi che si sia appena fatto una canna da mezzo chilo.
Non resisto: abbasso lo sguardo fino al cavallo dei suoi pantaloni ed ho la conferma. Un voluminoso bozzo spinge sulla stoffa.
Non so nemmeno se è il caso di incazzarmi ancora di più o di mettermi a ridere.
Scelgo la seconda opzione, immediatamente imitato da loro due.
- Ssssssht! - Faccio poi, indicando ai miei due amici di eclissarci in salotto.
Ridacchiando ci troviamo sul divano, e racconto in poche parole come ho conosciuto Milena.
- Sei un porco. - Commenta Mara alla fine, ma l’espressione la tradisce.
- Dai, non fare la lagna! - la rimbrotto. - Appena possibile ve l’avrei presentata. -
- Proprio non capisco come fai ad avere tanto culo! - Esclama Daniele, dimentico della legittima fidanzata al suo fianco, che gli rifila una gomitata nelle costole.
- Scusa, tesoro! - borbotta. - ma è sempre stato un mio sogno... - si interrompe, arrossendo.
- Cosa? - chiede Mara, facendo la finta tonta.
Daniele, se possibile, arrossisce ancora di più. - Dai che l’hai capito... farmi... cioè... trovare... -
- Scoparti una tardona! - finisco io per lui, che si limita ad annuire impercettibilmente.
- Siete due maiali. - Commenta Mara.
- E dai, che nessuno ti crede! - le rispondo.
Lei fa spallucce, ghignando.
- Ma guardalo! - dice poi, indicando Daniele, o meglio il suo inguine, sul quale il bozzo spicca piuttosto eloquentemente. - Gli è bastato vederla e pensarci per un paio di minuti che già è arrapato come un mandrillo. -
- Non che a me manchi. - Borbotto, accennando al mio, di bozzo. - E poi mi avete interrotto sul più bello. -
- Poveri piccoli! - ridacchia Mara. - Con i pisellini duri e niente per calmarvi. -
- Vaffanculo! - commentiamo all’unisono Daniele ed io.
Lei ci squadra per qualche istante con aria superiore, poi sembra ripensarci e assume un’espressione estremamente maliziosa. - Perché non ci andate voi. - Risponde, alzandosi in piedi e sganciando il primo bottone della camicetta.
Mi pareva strano!
Non è mica da Mara non approfittare di un uccello duro a disposizione: figurarsi poi quando di uccelli ce ne sono due.
Visto lo stato in cui mi ritrovo, sono pronto a fiondarmici sopra come un lupo su un agnello, ma all’improvviso mi ritorna in mente il fatto che Roberta e Milena sono nella stanza accanto, e non so mica se le cose stanno andando per il verso giusto. Di certo se Milena decide di andarsene e ci pizzica che ci diamo da fare in salotto, non si farà una buona impressione.
Sto dicendo un sacco di cazzate!
Se Roberta riesce nella missione di convincimento, trovarci già all’opera non può che essere un vantaggio, se invece Milena non ci sta... bhe, ormai il danno è fatto: cazzata più, cazzata meno...
Non ho nemmeno finito di pensare a tutto questo che Mara, sfilata la camicetta e la gonna, è inginocchiata tra me e Daniele intenta ad estrarre i suoi attrezzi preferiti. Armeggia qualche istante con i pantaloni di Daniele, che si affretta a facilitarle l’opera, poi si dedica a me, scosta l’asciugamano et voilà, pronto.
Ci fa avvicinare per benino ed un attimo dopo ingoia senza problema i nostri due pisellini (come li ha chiamati lei) ed inizia a succhiarci in contemporanea.
Daniele avvicina la bocca al mio orecchio.
- Pensi che ci starà? - bisbiglia speranzoso.
Io sono un po’ distratto dal lavoro di Mara, ma riesco ad annuire. Non so perché ma ho l’impressione che Milena si più maiala di noi quattro messi assieme.
Al mio annuire sento Daniele che si tende come un arco, rantolando, mentre il suo cazzo sussulta accanto al mio nella boccuccia di Mara.
La brunetta sbarra gli occhi e lascia scivolare via il mio uccello, dedicandosi completamente a quello del fidanzato, che le sta schizzando sulle tonsille. Vedo, dall’agitarsi delle sue guance, che sta lavorando di lingua come una forsennata, mentre inghiotte rapidamente quanto Daniele le riversa in gola.
Con un ultimo sussulto il ragazzo si abbatte sul divano e Mara si stacca dalla sua appendice erettile, pulendosi volgarmente la bocca con il dorso di una mano.
- Cazzo! - borbotta poi. - Ma ti fa proprio andare fuori di cocomero, l’idea! - Esclama, leggermente seccata.
- Non ci posso fare niente. - Bofonchia Daniele, perfettamente conscio che un simile evento potrebbe causargli parecchi casini.
Mara, con le mani sui fianchi stile Duce, gli da un’occhiata che rischia di incenerirlo.
- Con me non ti capitano mai, ‘ste cose! - lo apostrofa rudemente. - Forse non ti eccito abbastanza? -
Ahia, le cose si mettono male, meglio intervenire.
Mi alzo di scatto dal divano, piazzandomi davanti a Mara, l’afferro per i capelli e, approfittando del fatto che mi fissa stupita a bocca spalancata, le affondo l’uccello in gola fino alle tonsille.
- Smettila di rompere i coglioni e ciuccia! - le ordino rudemente. Per mitigare il tono delle parole comincio ad accarezzarle la testolina bruna. Lei bofonchia a bocca piena, mi da un leggero morso per farmi capire che non è il caso di andarci giù troppo da prepotente e poi si mette a succhiare diligentemente.
Mentre lei è impegnata nel suo lavoro, faccio cenno a Daniele di porgere le scuse alla legittima fidanzata. Lui capisce al volo e si infila tra le gambe di Mara, inginocchiata davanti a me, e si da da fare con la lingua.
Lei sputa fuori il mio uccello per un secondo.
- Non credere di passarla così liscia! - Commenta, poi spalanca nuovamente le fauci e riprende da dove aveva interrotto.
Daniele se ne sta zitto e non commenta e vedo che la sfuriata di Mara deve essere andata a segno, perché non l’ho mai visto tanto mogio e “piccolo” (non so se mi spiego).
Mi godo per qualche altro minuto il succhiotto di Mara, ma evidentemente la brunetta non è completamente soddisfatta. Si stacca nuovamente dalla mia appendice erettile e mi sospinge gentilmente verso il divano, sul quale mi fa sedere, riprendendo ad insalivarmi il battacchio.
Vedo che si porta una manina alle labbra e si sputa sulle dita. Un attimo dopo la stessa manina sparisce alle sue spalle e chissà perché ho il sospetto di sapere dov’è andata a finire.
Evidentemente Daniele ha visto il gesto e capito l’antifona, perché vedo che alza leggermente la testa per arrivare a lambire il buchino della fidanzata.
Dopo qualche altro istante dedicato alla lubrificazione, la bruna valchiria si alza e, senza dire una parola, mi scavalca, porgendomi la schiena.
Mi afferra l’uccello e, senza un attimo di esitazione se lo punta tra le chiappette sode, sedendocisi sopra con ben pochi riguardi.
Sento la punta spingere contro l’elastico anello bruno e vincerne lentamente la resistenza.
Mara uggiola ma non si ferma, ed in un lampo si impala su di me.
Rimane ferma per meno di cinque secondi, giusto il tempo di sollevare le gambe e piantare i talloni sul bordo del divano, poi afferra per i capelli Daniele e gli preme la faccia contro i nostri grembi uniti.
- Per punizione, leccaci per bene! - Ordina, con un tono che non ammette repliche.
Sento la lingua di Daniele lambirmi lentamente lo scroto e risalire per la piccola parte di asta che rimane fuori dal corpo di Mara, soffermarsi un attimo sul bordo dello sfintere della ragazza per proseguire subito dopo verso l’alto.
Mara emette un sospiro soddisfatto e prende a muovere lentamente il bacino, scopandosi da sola.
Sinceramente non mi secca affatto la situazione: non devo nemmeno fare fatica a pomparla, perché fa tutto da sola. Se poi aggiungiamo pure le attenzioni della lingua di Daniele, devo dire che il tutto risulta piuttosto piacevole.
In effetti mi sa che come punizione non è neppure tanto grave, per Daniele, vista la foga con cui si da da fare.
Mi godo il budello di Mara, che pur sempre risulta essere un budello di prim’ordine, e mi rilasso chiudendo gli occhi, ascoltandola mentre mugola sommessamente.
Tempo una paio di minuti e la moretta viene come una fontanella, tanto che Daniele, quando rialza la testa, a il viso completamente fradicio di umori.
Mara è accasciata sul mio petto che riprende fiato, mentre io ne approfitto per diminuire il numero di giri che le ultime contrazioni del budello bollente in cui mi trovo infilato hanno portato al massimo.
Sto li a fissare il soffitto come un cretino poi all’improvviso mi ritorna in mente il resto della compagnia, nella stanza accanto, che non ha ancora dato segni di vita. Do un’occhiata all’orologio sulla libreria: è già una mezz’ora che Roberta e Milena non danno segni di vita e chissà cosa stanno combinando nella “stanza dei giochi”.
- Che ne dite se diamo una sbirciatina? - Dico sottovoce, rivolto ai miei due compari.
Daniele annuisce come un cagnolino da lunotto, e Mara lo fulmina con un’occhiata, ma alla fine decidiamo che forse è proprio il caso di dare una controllata alla situazione.
Mi annodo l’asciugamano attorno ai fianchi, tanto per darmi un contegno, imitato da Mara e Daniele che sommariamente indossano un paio di magliette.
Stile Gatto Silvestro in caccia, usciamo dal salotto e raggiungiamo la porta della stanza degli ospiti, alla quale accosto un orecchio. Per un momento non sento niente, poi prestando un po’ di attenzione riesco a percepire un basso ronzio di sottofondo ed un basso mugolio.
Non so perché, ma me lo aspettavo.
Mara e Daniele mi tirano per un braccio per avere un po’ di posto, ma li faccio stare buoni e mi limito a sorridere verso di loro.
- Allora? - chiede Mara limitandosi a muovere le labbra senza emettere nemmeno un suono.
Le faccio il gesto internazionale di OK, continuando ad ascoltare.
Si, accidenti, è proprio un ronzio di quelli che dico io.
Molto lentamente abbasso la maniglia ed apro la porta di uno spiraglio: se non sbaglio, quello che riesco a vedere è un pezzo del sederino di Roberta e direi che la massa rossa tra le sue gambe non è altro che la testa di Milena.
Io a Roberta prima o poi devo fare un monumento: quella ragazza è meravigliosa, e non parlo solo dell’aspetto fisico. Riesce a risultare simpatica a chiunque e gestisce le persone con una facilità sorprendente.
Apro la porta di un altro paio di centimetri, quel tanto che mi basta per inquadrare completamente la scena.
Confermato: se ne stanno annodate sul letto intente a sollazzarsi a vicenda.
Mi volto verso Mara e Daniele. - Andiamo? - chiedo, in un bisbiglio.
La risposta è univoca e contemporanea: un rapido, deciso e sincronizzato annuire.
Finisco di aprire la porta e contemporaneamente tolgo l’asciugamano, avvicinandomi alla cassettiera.
Questa non va assolutamente persa: allungo una mano ed accendo l’impianto per le riprese.
Mi è costato un occhio della testa e me lo sono fatto fare da un amico che se ne intende parecchio. Avvio la ripresa e raggiungo il lettone.
Se Milena e Roberta si sono accorte del nostro arrivo, non ne danno certo a vedere, infatti continuano imperterrite il ricamo di lingua mentre fanno andare a tutto spiano due dildi di discrete dimensioni.
Daniele ha letteralmente le bave alla bocca ma devo dire che pure Mara non è proprio insensibile. Lei e Roberta hanno parecchie volte dimostrato di gradire molto gli intrattenimenti saffici e molto probabilmente non vede l’ora di lanciarsi nella mischia. Infatti, senza molti problemi sale sul letto e si accuccia tra le cosce di Milena, infilando la testolina mora accanto a quella bionda di Roberta. Ad un simile trattamento Milena lascia cadere la testa sul letto, spalanca la bocca e geme senza ritegno il suo piacere, con gli occhi strettamente serrati.
Vista la posa mi affretto a prendere posizione prima che Daniele me la freghi: ginocchioni sul letto, infilo l’uccello fino in fondo alla gola di Milena che dopo un momentaneo e comprensibile attimo si smarrimento, si mette a succhiare di buona lena.
Daniele mi guarda stizzito, ma alla mia occhiataccia fin troppo esplicita si affretta a dedicare qualche attenzione alla fidanzata.
Ne ha già combinata una bella e non è il caso di bissare nelle cazzate.
Si piazza alle spalle di Mara, che se ne sta a sedere all’aria in modo piuttosto invitante, e la inforna senza indugi.
Il lavoro di Milena sulla mia asta è decisamente piacevole, ma reputo che anche Roberta si risentirebbe parecchio se non le dedicassi le dovute attenzioni. Sfilo dalla sua fichetta il dildo vibrante che la occupa (mettendolo da parte per un sicuro utilizzo futuro) e mi alterno tra la bocca di Milena e la vagina di Roberta, che dimostra chiaramente di apprezzare il trattamento.
Non passano nemmeno una paio di minuti che Milena raggiunge l’apice sotto i colpi di lingua delle due ragazze.
Sembra quasi che si tratti di un segnale concordato, perché il “gruppo plastico” si scioglie per ricomporsi sotto altra forma.
Roberta si tuffa tra le gambe di Mara, piantandole profondamente uno dei dildi nella fichetta e martoriandole la clitoride con la lingua; Daniele, al colmo della gioia si ritrova con l’uccello risucchiato dalla bocca bollente di Milena mentre io mi dedico al retrotreno di quest’ultima.
- Mi sta succhiando l’anima. - Balbetta Daniele ad occhi spalancati mentre Milena gli ingoia l’uccello fino alla radice.
- Per fortuna che ti sei già scaricato una volta. - Lo rimbrotta Mara con una punta d’astio nella voce.
Roberta alza la testa e fissa interrogativamente l’amica.
- Lo stronzo mi è venuto in bocca in meno di tre secondi solo pensando di potersela fare. - Spiega Mara, con la voce sempre più roca e gli occhi sempre più lucidi.
- Davvero? - chiede Milena, liberando l’asta di Daniele, sentendosi tirare in causa.
- Eccome! - Rantola Mara, impiastricciando, nell’orgasmo, la faccia di Roberta di succhi vaginali.
La mia amante solleva la “bocca dal fiero pasto” e sorride.
- E che male c’è, in fin dei conti non ha nemmeno tutti i torti. - dice. - Milena è davvero... - lascia in sospeso la frase.
- Ti ci metti anche tu? - chiede sibilando Mara.
Milena si libera da me e Daniele le si avvicina.
- Sapessi come mi sento io. - gli dice. - Non hai idea di quanto mi abbia fatto eccitare Roberta raccontandomi cosa combinate di solito voi quattro. E poi è la prima volta che partecipo... ad un.... - L’interruzione è dovuta al fatto che Daniele, ormai saturo, l’ha aggredita alle spalle, piantandosi senza tanti complimenti nel suo ventre.
- Dovresti essere contenta di quello che hai. - Continua Milena, ad occhi chiusi, assaporandosi la scopata.
- Avessi avuto io a disposizione una compagnia del genere, da ragazza; ti assicuro che non mi sarei persa di sicuro il mare di scopate che non ho mai potuto fare. - Si volta verso di me. - Per fortuna che ho conosciuto Pluto. Sapessi quante volte mi sono masturbata pensando a quello che abbiamo combinato nel suo negozio... - Viene interrotta da Roberta che, messasi in piedi davanti a lei, le afferra la testa premendosela sul pube.
- Sai che mi ha confessato che è la prima volta. - Dice, mentre si fa leccare.
- Di che? - chiedo, mentre afferro Mara e me la tiro addosso, infilandomi dentro di lei.
Mara inizia a muoversi lentamente su di me, con gli occhi fissi sul terzetto al nostro fianco.
- Tutto questo. - risponde Roberta, prendendo il dildo abbandonato poco prima ed infilandoselo in corpo aiutata da Milena.
- Che? - Borbotto. Sono distratto dal movimento di Mara e dalle sue tette che ballonzolano davanti al mio naso. Mi attacco ad un capezzolo e mi metto a succhiare come un vitellino da latte.
- Va bene, confesso. - Dice Milena, staccando la bocca dal grilletto di Roberta. - a cinquantadue anni, è la seconda volta che faccio sesso al di fuori del matrimonio. - Dice.
Roberta le sorride, incoraggiandola con lo sguardo.
- Con mio marito non ho mai provato nient’altro che la solita scopatina coniugale, in fretta e furia ed a luce spenta. - racconta, mentre Daniele continua a pomparla da dietro, imperterrito. - Ed adesso ho scoperto che quello stronzo ha un’amante. -
- Gelosa? - chiede Mara.
Roberta si distende sul letto e si infila sotto a Milena, attaccandosi al clitoride
- Non è quello. - Borbotta Milena, ansimando di piacere per il trattamento. - Solo che mi da fastidio che abbia cercato un’altra per fare quello che avrei fatto molto volentieri pure io. -
- E così lo ricambi. - Punzecchia Mara.
- Macché! - Risponde Milena, ad occhi chiusi. - Mi ha piantata... ed allora... ho deciso di... rifarmi del tempo... - Non riesce a finire la frase: si abbatte sul ventre di Roberta, vinta dall’orgasmo.
Daniele si ritira lentamente del suo ventre e le appoggia l’uccello tra le natiche. Mi da un’occhiata ed io intuisco immediatamente cos’ha in mente. Sono riuscito a contagiarlo brutalmente con la mia passione per i buchini posteriori e lo spettacolo che ha davanti agli occhi non fa che imbizzarrirlo ancora di più.
Memore della disponibilità di Milena, gli strizzo l’occhio e gli faccio cenno di procedere.
E già che ci sono ne approfitto anch’io, sfilandomi dalla fichetta di Mara e puntandomi al suo buchino.
Agiamo quasi sincronizzati, affondando entrambi nei retti delle nostre rispettive partners. Mara bofonchia un flebile “Porco” mentre Milena si limita a sibilare un lunghissimo “Sì”.
Chi invece è a bocca, o meglio, a fica asciutta, è Roberta, alla quale non resta che soddisfarsi da sola con il dildo. Non sembra nemmeno che le dispiaccio poi molto, visto che si stravacca sul letto a gambe larghe, osservandoci assorta.
- Poi tocca a me. - Dichiara.
E un chiaro avvertimento per me e Daniele: non azzardatevi a finire senza avermi dato la mia giusta razione.
Ed infatti, dopo una decina di minuti passati ad arare l’infrachiappe di Mara e Milena, decidiamo di dedicarci alla mia Robertina.
Le lasciamo a riprendersi, boccheggianti e con i fori dilatati, e saltiamo addosso a Roberta.
In un lampo siamo accanto a lei, la rovesciamo su un fianco e, senza por tempo in mezzo, la farciamo di cazzo, Daniele davanti ed io dietro.
- Odddddddddddio! - Ansima Roberta quando, contemporaneamente iniziamo a muoverci dentro di lei.
Io sono ormai al limite, e da quello che vedo Daniele è nelle mie stesse condizioni. Per quanto mi piacerebbe prolungare ancora un po’ questo primo tempo, ho paura che se non mi scarico, le palle potrebbero esplodermi. Abbrancato alle tettine di Roberta, la sbatto con tutte le mie forze, rosicchiandole un’orecchia.
- Dio, come vi sento. - Riesce a dire lei tra un colpo e l’altro.
A cedere per primo è Daniele: lo sento che si tende attraverso la sottile parete interna che ci divide. Sussulta, scaricando una bordata di sperma nella fichetta di Roberta, che boccheggia. Il ragazzo rallenta i movimenti, fino a fermarsi del tutto. Si sfila lentamente e si rovescia sulla schiena, riprendendo fiato.
In questo modo ho campo libero: mi fermo il tempo necessario a rovesciare Roberta sulla pancia, piazzandomi a cavalcioni del suo culetto. Lei sa quanto mi piace prenderla in questo modo e mi facilita il compito, sollevando leggermente le natiche e divaricandosele con le manine. Puntato sulle ginocchia e sui pugni, riprendo a muovermi sempre più velocemente, gustandomi appieno l’anello bruno della mia amante che mi stringe l’asta. Quando vengo, mi sembra che la testa mi scoppi, do un ultimo colpo, piantandomi dentro di lei e mi abbatto sulla sua schiena, innondandole l’intestino.
Siamo tutti e cinque stravaccati ed annodati sul lettone.
E per fortuna che no ho preso uno sovvradimensionato altrimenti sarebbe stata un po’ dura starci tutti assieme
Milena ha lo sguardo trasognato e ci fissa con aperta ammirazione.
- Siete stupendi. - Commenta. - E pensare che potreste essere tutti miei figli. -
- Mammina? - la chiama Roberta, con voce infantile, massaggiandosi lentamente l’ano martoriato dal mio trattamento. - Ho la bua al culetto. -
Milena dapprima arrossisce, poi sta allo scherzo.
- Vieni che ti do un bacino. - Dice, alzandosi e facendo il giro del letto.
Roberta si rimette a pancia sotto, con le gambe fuori dal letto, e Milena affonda la faccia tra le natiche, iniziando a sbaciucchiarla ed a leccarla, senza preoccuparsi affatto del flusso di sperma che fuoriesce dei due fori di Roberta.
- Siiiii, mammina, è tanto bello. - Commenta questa, con un sorriso ebete stampato in faccia.
Io e Daniele ci tiriamo un po’ da una parte, lasciando campo libero alle ragazze.
Per quanto Mara abbia fatto la scontrosa fino ad ora, sembra decisamente interessata a quanto stanno combinando le altre due. Si alza dal letto e raggiunge la cassettiera, mettendosi a rovistare nel famigerato cassetto. Tempo dieci secondi ne ha tirato fuori una decina di aggeggi di varia natura, gettandoli sul letto.
Milena interrompe il lavoro e la fissa incuriosita mentre Roberta già si mette a rovistare nella collezione.
Mara si è riservata il pezzo forte, uno strap-on di quelli che hanno pure i dildo all’interno. Senza battere ciglio lo indossa, rallentando giusto il tempo necessario ad infilarsi i due falli di lattice in corpo.
Si sistema lo slip, rabbrividendo leggermente per l’intrusione.
- Che intenzioni hai? - chiede Roberta, languida.
- Scoparvi! - Esclama Mara, dando un’occhiata a Daniele e me. - Loro due per il momento sono KO. - dice, indicandoci. - Noi dobbiamo pure divertirci, nel frattempo. - Si muove lentamente verso di loro, più che altro perché i due corpi estranei infilati nel suo ventre non le rendono molto facile la deambulazione.
Si inginocchia alle spalle di Milena. - Tu continua pure quello che stavi facendo, - le dice, afferrando il fallo di lattiche che le sporge tra le gambe e guidandolo tra le gambe di Milena. - che al resto penso io. -
Roberta si rigira a pancia sopra, spalancando le gambe davanti al viso della rossa, che attende ad occhi socchiusi le azioni di Mara.
- Com’è? - chiede Milena a Roberta, mentre Mara inizia a penetrarla.
- Com’è, cosa? -
- Essere presa da due uomini assieme. - Puntualizza Milena con un filo di voce, mentre l’olisbo continua ad affondare dietro di lei.
Io ho già avuto modo di sperimentare la sua capienza, ma Mara fissa ad occhi spalancati il corpo di Milena ricevere senza problema alcuno il lungo fallo artificiale.
- Se quei due porcelli si riprendono, potrai provarlo. - Risponde Roberta, prima di spingersi la testa di Milena verso il pube.
- Mi piacerebbe proprio. - dice, un attimo prima di attaccare le labbra al clitoride della biondina.
Io e Daniele ci scambiamo un’occhiata: se già avevamo la sana intenzione di riprendere le danze al più presto, questo non fa che aumentare i nostri buoni propositi.
Roberta si è impossessata di un cuneo anale e lo porge a Milena, che senza ulteriori spiegazioni lo infila rapidamente nel culetto della ragazza, riprendendo poi a leccarla.
Mara stantuffa senza riguardo alcuno e non so se piace più a Milena o a lei: so solo che entrambe miagolano come due gatte in calore.
Certo che lo spettacolo è decisamente esaltante: il contrasto tra le due ragazze e la matura cinquantenne tra di loro, crea un effetto strepitoso. Ed infatti gli effetti su noi due maschietti si vedono immediatamente. Dopo qualche minuto di spettacolo siamo già a buon punto e le nostre mani prendono a lavorare sui rispettivi membri.
- Guardateli, i due porcelli. - Dice Mara, senza nemmeno rallentare.
Milena solleva la testa e ci guarda, leccandosi le labbra.
- Non ti secca se ne approfitto? - chiede a Roberta.
La biondina si abbassa e le infila la lingua in bocca.
Quando si staccano, un sottile filo di saliva testimonia il trasporto di quel bacio.
- Guarda che non devi chiedere il permesso, qui ognuno fa quello che preferisce. -
Milena sorride e si volta verso Mara.
- Vieni anche tu? - le chiede ammiccando.
- Fa conto che ti sono attaccata. - ribatte lei, ridacchiando.
Milena si sposta lentamente tra me e Daniele e si impadronisce dei nostri uccelli. Non sono ancora in piena forma, ma ho come il sospetto che tra poco lo saranno.
- Questa è la serata delle novità. - Commenta, prima di ingoiarli alternativamente.
Roberta, lasciata da sola, non si scompone poi molto: con un colpo di genio si alza in piedi e si impadronisce della videocamera. Nell’abilità di ripresa non sarà il massimo, ma dubito che in uno studio televisivo abbiano mai visto un operatore tanto stuzzicante.
Milena ha ottenuto ciò che voleva, io e Daniele siamo nuovamente in linea, pronti all’uso e Mara, che ha capito dove vuole andare a parare la rossa, si affretta a lasciarle il campo libero, sfilandosi dal suo corpo.
- Che ne dite di fare pure a me quello che avete fatto a Roberta? - chiede.
Non servono risposte, ci limitiamo a trascinarla tra noi due e dopo un attimo si ritrova distesa impalata su di me mentre Daniele armeggia alle sue spalle. Quando la penetra, Milena spalanca gli occhi e un sommesso rantolo filtra tra i denti serrati allo spasimo.
Prendiamo a muoverci lentamente, dandole tutto il tempo di gustare a pieno questa nuova esperienza e dall’espressione che ha sul viso sembra proprio che ne sia sommamente soddisfatta.
- Non avrei... mai pensato... fosse... così... bello... - Gorgoglia. - Dai... più forte... -
L’invito non ci coglie impreparati e cominciamo a muoverci sempre più veloci , mentre dalla gola di Milena comincia ad uscire un vero e proprio urlo. Incitati da una simile reazione, ci diamo dentro a tutta forza: vedo Milena che strabuzza gli occhi, le manca il respiro, non riesce nemmeno più a gemere, mentre sussulta violentemente stretta tra me e Daniele. Sembra quasi abbia le convulsioni, ed un brivido di paura mi attanaglia le palle, quando le si rovesciano gli occhi e si accascia su di me, priva di forze.
- O porca puttana! Spostati! - intimo a Daniele, che si affretta ad obbedire allarmato, sentendo la tensione nella mia voce.
Rovescio Milena su un fianco e mi tranquillizzo immediatamente, ha socchiuso gli occhi e un leggero sorriso le increspa le labbra mentre mi osserva, completamente cotta.
- Tutto a posto? - le chiedo, gentilmente.
Lei annuisce continuando a sorridere.
- Dammi un minuto per riprendere fiato. - Bisbiglia.
Sollevato, mi distendo sul letto: ci mancava solo che mi andasse in svenimento, cazzo!
Mentre noi ci dedicavamo a Milena, Roberta e Mara non sono state con le mani in mano, la videocamera ha funzionato a tutto spiano e sarà interessante vedere la reazione di Milena quando le faremo rivedere il filmato debitamente montato.
Soddisfatte del lavoro svolto, hanno giustamente deciso di prendere qualcosa anche per se e dal cassetto delle meraviglie è comparso il vibro preferito dalle due porcelle, quello doppio, a serpente.
Si sono piazzate per terra, sulla moquette, una di fronte all’altra e la biscia di lattice scivola alternativamente nelle loro fichette.
Io e Daniele lasciamo Milena sul letto a riprendere fiato e raggiungiamo le due ragazze, porgendo loro gli uccelli da succhiare, ai quali si dedicano con amore e dedizione per qualche minuto.
Poi Mara si stacca da Daniele.
- Volete vedere una cosa? - chiede tutta felice, come se intendesse mostrarci un abitino nuovo.
- Cosa? - chiede Roberta.
- Ci ho provato per non so quanto tempo ed ora finalmente riesco a farlo. - Si limita a dire Mara, sfilandosi il serpentone dal ventre e frugando nel cassetto.
Quando ne toglie le mani, per poco non ci viene un colpo a tutti e tre: ha tirato fuori lo “scherzo”, perché di questo si trattava quando glielo abbiamo regalato per il suo ultimo compleanno.
Sapendo quanto apprezza i grossi calibri, “volevamo stupirla con effetti speciali” quindi le abbiamo regalato quel mostro nero. Dico mostro nero, ma potrei chiamarlo cazzo da cavallo, perché le misure di certo non sono umane. E’ lungo esattamente cinquanta centimetri ed ha un diametro di otto che, all’altezza della cappella, aumenta a dieci. Più che un cazzo, sembra un braccio.
Di morbido lattice nero, satinato, con grosse vene in rilievo, vicino al corpo minuto di Mara risulta ancora più impressionante.
- Stai scherzando? - Bisbiglia Roberta, osservando ad occhi spalancati l’amica.
Lei sorride e fa cenno di no con la testa, mentre unge abbondantemente di glicerina fluida il bestione, poi porta una manina tra le gambe e si da un’insaponata pure alla fichetta.
- State a vedere. - Dichiara, distendendosi sulla moquette e spalancando le gambe, portando le ginocchia dietro alle braccia.
La osserviamo, oscenamente scosciata, con fichetta ed ano in mostra, mentre punta il capellone, afferra l’asta con entrambe le mani e comincia lentamente a spingere.
Rimaniamo immobili come statue, trattenendo il fiato. Con la coda dell’occhio vedo Milena muoversi sul letto in cerca di un punto di vista migliore.
- Oh, Dio santo! - sento che mormora.
Mara strizza gli occhi, ansima come un mantice, digrigna i denti, ma non smette di spingere.
Con lentezza esasperante, le labbra della vagina si allargano, accogliendo progressivamente l’enorme intruso.
E’ il punto più difficile: il bordo della cappella. Per un momento Mara smette di spingere, tirando il fiato, poi riprende con decisione ed all’improvviso, dopo un’ultima resistenza, la punta sparisce nel suo ventre, strappandole un grido che di piacere non ha assolutamente niente.
Il volto teso è quasi viola, e non riesco proprio a capire come possa trovare piacevole una simile dilatazione, ma lei respira lentamente, tentando di rilassarsi, mentre un debole sorriso le illumina il volto, che lentamente riprende il colorito naturale.
Serra le manine con più forza attorno all’asta e ricomincia a spingere, infilando in profondità il dildo. Quando ne ha fatto entrare circa un terzo, inverte il movimento, iniziando a scoparsi lentamente.
Roberta, che non ha staccato gli occhi dall’amica nemmeno per un istante, si rigira veloce sulle ginocchia e si piazza tra le gambe di Mara, iniziando a lambirle il grilletto con la lingua.
Lo spettacolo è talmente eccitante che tra un po’ le orecchie cominceranno a fumarmi. Continuando a fissare il ventre di Mara, mi piazzo alle spalle di Roberta, e senza neppure sfilarle dalla fichetta il “serpente” la sodomizzo di botto.
Daniele mi imita, saltando sul letto e riservando lo stesso trattamento a Milena, che sta praticamente sbavando dall’eccitazione.
Il movimento impresso da Mara al dildo si fa più rapido, mentre la moretta mugola sotto la duplice stimolazione, dando evidenti segni che il dolore iniziale sta rapidamente e drasticamente lasciando posto al piacere.
Mi muovo lentamente dell’ano di Roberta perché mi rendo conto che un simile spettacolo potrebbe farmi andar fuori di testa in un lampo, ed invece ho tutta la voglia di prolungare al massimo questa serata di giochi. Chi invece non ha nessuna remora a scatenarsi è Milena che, ormai sta avendo orgasmi a raffica sotto i colpi di Daniele. Ha una mano infilata tra le gambe e si sgrilletta a tutto spiano, miagolando come una gatta in calore, mentre Daniele la sbatte a tutta forza.
Durante i pochi secondi che ho dedicato ad osservare quello che combinano Milena e Daniele, Mara ci ha dato dentro di brutto: il bestione nero sta stantuffando a tutto spiano nella sua fichetta strappandole un continuo mugolio di piacere. Ha gli occhi fuori dalle orbite e rivoli di sudore le scendono copiosi lungo il viso ed il petto.
Il suo orgasmo è talmente improvviso da coglierci tutti di sorpresa: fino a un attimo prima si stava scopando a tutta velocità, un secondo più tardi, piantato fino in fondo il mostro, lo lascia andare, inarca la schiena puntando le spalle a terra e ulula il suo piacere al soffitto, nella migliore imitazione di un coyote che abbia mai sentito.
Roberta lascia che l’amica si rilassi, poi con dolcezza ed attenzione inizia a sfilarle dalla fichetta martoriata il bisonte.
Va tutto bene fino a quando l’enorme cappella non arriva a dilatare le grandi labbra.
- Fermati! - Le intima Mara in un rantolo. Ho come l’impressione che l’uscita sarà altrettanto dolorosa dell’entrata. - Toglilo d’un colpo solo! - Istruisce la moretta, stringendo subito dopo i denti, e fissando negli occhi Roberta.
Per precauzione io mi sfilo dal suo sederino, dandole campo libero. Lei si puntella sulle ginocchia, afferra a due mani l’intruso e ricambia lo sguardo di Mara, che annuisce seccamente, sempre a denti stretti.
Roberta non aspettava altro. Con un grugnito da uno strappo al dildo che scatta fuori dalla fica di Mara con un percettibile “plop” decisamente osceno, immediatamente seguito da un rantolo di dolore da parte di Mara.
Dal foro dilatato della sua fichetta escono abbondanti le secrezioni dell’orgasmo.
Immediatamente Roberta si china sul ventre dell’amica, iniziando a baciarla con dolcezza.
Io invece mi metto le mani nei capelli, ‘ste due sbarbine stanno diventando sempre più pericolose.
- Potrebbe entrarci una mano. - Dice Roberta, fissando estasiata il foro slabbrato di Mara, con una strana luce negli occhi.
Avvicina la destra alla fica dell’amica e, con somma attenzione, ci infila tre dita come niente fosse.
Mara alza la testa, sogghigna e bisbiglia un lubrico - Dai! -
Roberta ritrae la mano, unisce le dita a cuneo e le punta sul vestibolo, come poco prima ha fatto Mara col dildo.
Spinge lentamente e, dopo solo una piccola resistenza, si ritrova con la mano imprigionata fino al polso nel ventre di Mara.
- Oddddddio! - Sibila la brunetta, quando Roberta inizia a scoparla. - E’ molto meglio del vibratore. -
- E’ pazzesco! - sento dire Milena al mio fianco. Mi volto leggermente: Daniele è immobile dietro di lei, Accasciato sulla schiena, è evidente che le ha appena riempito il retto di sperma. Con un movimento fluido la rossa si sfila da sotto il biondino, che si rovescia sul letto tentando di riprendere fiato, e striscia fino a raggiungere le due ragazze distese sul pavimento.
- Cosa senti? - chiede a Mara, accarezzandosi la fica.
Le ragazza boccheggia per qualche secondo.
- E’ incredibile. - dice alla fine. - Mi sento... completamente piena... riesco a sentire le... dita di Roberta... che mi frugano.. dentro... che si agitano... nella pancia. -
Milena mi guarda in tralice, ed immediatamente so che ha tutta l’intenzione di provare anche lei. Infatti si siede accanto a Mara, allargando le gambe e fissando Roberta.
- Fallo anche a me. - le dice, dischiudendosi le labbra della fica con le dita.
Salto su ed afferro al volo la boccetta del lubrificante, ungendo abbondantemente la mano libera di Roberta.
Questa non è proprio da perdere: non appena ho finito, afferro la videocamera portatile e inquadro la scena, proprio mentre la mia giovane amante affonda quattro dita nel ventre di Milena, che sospira di piacere, mentre dall’ano, ancora dilatato dall’opera di Daniele, cola lentamente un filo di sperma.
Conosco per esperienza la capienza di Milena e quindi non ho dubbi sul fatto che possa sopportare tranquillamente una cosa del genere.
Continuando a scopare Mara con la destra, Roberta ritrae la sinistra, richiude il pollice sul palmo e riprende a spingere, rallentando solo all’approssimarsi delle nocche della mano; osserva con attenzione Milena per captare eventuali cenni di dolore, ma la rossa se ne sta ad occhi chiusi assaporandosi la penetrazione.
Spinge ancora un po’ e la mano entra completamente, seguita senza eccessivi problemi da un bel pezzo di avambraccio.
- Caaaaaaazzzzo! - Farfuglia Milena, boccheggiando. - E’ terribileeeee! -
Roberta aspetta qualche istante, poi inizia a fottere le due amiche all’unisono, entrando ed uscendo dai loro ventri con decisione.
Non resisto più: tutta la serata è stata a dir poco un overdose di eccitazione ed ho il cazzo talmente gonfio da farmi male. Butto la telecamera da una parte senza nemmeno curarmi di controllare se l’ho spenta, mi piazzo dietro a Roberta, punto l’uccello al suo buchetto posteriore e, con un secco colpo di reni, mi pianto completamente dentro di lei, sodomizzandola senza alcuna remora. Lei ha qualche problema di equilibrio, non avendo le braccia sulle quali puntarsi, ma con un po’ di collaborazione da parte mia riusciamo a sistemarci al meglio possibile.
Daniele si alza e si impossessa della telecamera e si mette a filmare. Lui ormai è arrivato alla fine, può anche permetterselo.
Io invece sono in dirittura di arrivo, ma stringo i denti per resistere ancora qualche istante. Voglio riempire il sederino di Roberta godendomi l’orgasmo di Mara e Milena.
Che non si fa attendere poi molto. Le due donne si tengono strette per mano, quasi ad incoraggiarsi a vicenda, mormorando tra di loro, quasi a sincronizzarsi.
Le vedo tendersi, inarcare i corpi sotto le spinte di Roberta, digrignando i denti ed ansimando senza sosta. Milena improvvisamente divarica al massimo le gambe, solleva di scatto la testa, sbarra gli occhi ed esala quello che sembra in tutto e per tutto l’ultimo respiro, mentre Mara, puntati i talloni a terra, fa forza sulle gambe e sulle spalle, staccando completamente il corpo da terra ed urlando senza ritegno.
Lo spettacolo è talmente eccitante che vengo quasi senza rendermene conto: un attimo prima sto sbattendo Roberta a tutto spiano ed un secondo dopo, piantato completamente dentro di lei, le sto allagando l’intestino, mentre un fulmine di piacere mi scorre del basso ventre fino al cervello.
Roberta sussulta a sua volta, accasciandosi a terra sui gomiti, con le mani ancora imprigionate nei corpi di Milena e Mara e letteralmente piangendo dal piacere.
Ammucchiati sul lettone, cerchiamo tutti e cinque di riprendere fiato.
- Penso proprio che questa serata non la scorderò mai! - dichiara Milena, quasi parlando a se stessa, mentre si massaggia lentamente l’inguine. Appoggia la testa ad una mano e ci guarda sorridendo. - Quanto tempo perso... - dice, con evidente rammarico.
Roberta socchiude gli occhi e la fissa. - Guarda che c’è sempre tempo per rimediare. - le dice.
Milena annuisce, con un espressione estremamente entusiasta in volto. - Spero che mi darete una mano. -
- Una l’hai già avuta, questa sera. - Ribatte Mara. - Come prima volta mi sembra più che sufficiente. -
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15 anni fa
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Grandi pulizie di stagione
Puntuale come una cambiale, alle otto del mattino, mio nipote C***** si presentò al cancello di casa nostra.
- “Sto arrivando”, gli urlai mentre mi accingevo a chiudere la porta di casa.
-“Sei già pronta zia” ! Esclamò meravigliato e con un pizzico di delusione che gli si leggeva palesemente in viso.
- Gli risposi immediatamente… “Certo non era alle otto l’appuntamento?”
Pensai subito che, forse il “bulletto” avrebbe voluto trovarmi in pigiama magari per gustarsi le mie forme giunoniche in santa pace per poi sfogarsi a modo suo.
Il ragazzo, infatti, non sospettava minimamente cosa gli sarebbe accaduto da li a poco ed io volevo portarlo al massimo dell’eccitazione senza fargli capire nulla delle mie intenzioni ma, facendogli sembrare tutto occasionale.
Salii nella sua macchina, una vecchia e sporca Fiat Uno, allacciai le cinture di sicurezza e ci avviammo verso la casa al mare.
Durante il tragitto, iniziai ad ammaliarlo dicendogli che avvertivo la calura estiva ed allargai ad arte le mie gambe, proprio come una “vera donnaccia”, alzando la veste sopra le ginocchia per far passare aria proprio là.
C***** notò subito quella mia “sfrontatezza”, infatti quel portamento non era mia consuetudine e C******* che mi conosce molto bene diventò rosso in modo molto evidente.
Arrivammo alla meta, ed io chiesi a C******* di spalancare tutte le finestre per dare aria e luce all' appartamento, mentre mi avviai in bagno per fare pipì, lasciando uno spiraglio della porta aperta in modo che lui potesse spiarmi ed iniziare ad eccitarsi.
- Dopo aver preparato e bevuto un caffè, iniziai a organizzare il lavoro – spiegandogli cosa dovevamo fare.
Decisi, per prima cosa, di togliere tutti i giornali che coprivano i mobili e chiesi a C****** di aiutarmi mandandolo a prendere la scala nel ripostiglio.
- Detto, fatto – il buon C******* prese la scala e la sistemò, da “emerito pivellino” insistette tanto per salire lui sopra – togliendosi, così, una grande opportunità - quella di assaporarsi le mie forme da sotto.
- Ma la giornata era appena iniziata ed io continuai a stuzzicarlo ad arte continuando a fare i comuni servizi di casa in modo da mettermi in mostra e farlo arrapare come un toro.
Non tardò ed il ragazzo iniziò a dare i primi segni di cedimento, non poteva resistere più impassibile al richiamo femminile.
Dopo qualche minuto, mi disse che aveva delle inspiegabili fitte di dolore in direzione dell’inguine e che non ce la faceva più a tirare il fiato ed a stare in piedi.
- Capii subito che l’eccitazione gli era salita al massimo e che se non avessi ricorso subito a svuotargli le palle, sarebbe dovuto ricorrere alla cure di uno specialista per sbrogliargli i testicoli.
Lo invitai a stendersi sul letto e gli slacciai la cintura dei pantaloni… “Zia che fai !” - Esclamò dolorante senza comprendere ancora cosa gli stava per accadere… “Non ti preoccupare C******, ti prego chiudi gli occhi e lasciami fare, so che è tutta colpa mia” gli dissi.
- “Ma Zia… Perché colpa tua?… Non capisco!” – rispose meravigliato.
- O meglio… fece finta di non capire perché si vergognava come un ladro, quasi piangeva dal dolore – allora gli infilai delicatamente la mano negli slip e toccai un membro enorme e umidiccio, tanta era l’eccitazione che il suo pene iniziò a secernere liquido vischioso in abbondanza.
- “Oh… Zia… Ma…Ma che fai !”, mormorò al contatto della mia mano con il suo uccello.
Gli liberai velocemente il pene dai pantaloni e dalle mutande iniziandolo a massaggiare dolcemente con le mani, tutta l’asta era tirata al massimo e mostrava una enorme cappella lucida.
Non avevo mai visto dal vivo un cazzo simile e di quelle dimensioni poi, sicuramente più di venti centimetri di lunghezza ed un diametro impressionante, quello che è certo, è che la mia mano non lo conteneva tanto era grande e grosso.
- Quell’arnese mi mandò letteralmente in estasi e lo presi in bocca assaporando la sugosa cappella, dopo solo due affondi nella mia bocca il cazzone di C******** schizzò copiosamente sborra… Un mare di sborra densa che m’inondò il viso ed i capelli.
- “Oh…Ziaaa… Perdonami”… Sussurrò ancora incredulo il ragazzone.
- “Dai C******** non ti preoccupare a zia… Rilassati siamo soli…Non ci vede nessuno, ora tocca a te”, così dicendo mi alzai la veste e gli salii a sessantanove sopra il suo viso invitandolo a leccarmi.
Sentii le sue grandi mani allargarmi le natiche, non si curò nemmeno di sfilarmi le mutande ed inizio a baciarmi e leccarmi come un dannato tra le cosce, mentre io gli ripulivo il suo bel cazzo con la lingua ed ogni tanto lo piazzavo tra le tette strappandogli dei lunghi sospiri di piacere.
- Ora volevo sentire la furia di quella carne dentro di me, così come avevo sempre desiderato, mi stesi sul letto levai le mutandine, ormai impregnate di tutto e divaricai le gambe invitandolo a montarmi sopra nella tipica posizione del missionario.
- Il ragazzo prontamente esaudì il mio desiderio, me lo ritrovai sopra con tutto il suo peso ed il suo grosso arnese che mi penetrò la vagina, facendomi provare una sensazione mai saggiata prima, sentivo il suo grosso membro entrare tutto dentro fino al collo dell’utero e il suo scroto sbattermi tra le natiche del culo quasi a volermi schiaffeggiare.
- Mi pompò in quella posizione come un dissennato, senza degnarmi di uno sguardo, era in un evidente stato d’imbarazzo, mentre io gli ripetevo con tono sensuale – “dai gioia mia continua così…Fammi godere… Siiii… Sborrami pure dentro non ti preoccupare a zia…Riempimi tutta”.
- Dopo qualche minuto C******* si impuntò con i piedi spingendomi al massimo il suo cazzo dentro la vagina e ansimando di piacere avvertii il suo membro più volte pulsare ritmicamente dentro di me riempiendomi la pancia di sborra bollente.
- “Vengoooo… Ziaaa… Ah…Si, tutto per te… Si… Per te… Uh…Porca putt… ” ! Finalmente si liberò svuotandosi completamente le palle dentro di me.
- È stato meraviglioso ricevere e poi vedere tutto quel seme che lentamente “eruttava” dalla mia fica come se fosse lava che fuoriusciva dal cratere di un vulcano scolando tra le mie cosce in una interminabile lunga colata.
- Il ragazzo s’incantò a guardare quello spettacolo della natura, incredulo delle sue doti e dopo essersi ripreso, mi confessò che quella era stata la sua prima volta, che nonostante i suoi venticinque anni aveva solo fantasticato tirandosi delle belle seghe e quando arrivava all’apice del piacere sborrava abbondantemente apostrofando frasi ingiuriose in conto del suo oggetto del desiderio.
- Dopo averlo rassicurato che quanto faceva fosse normale pratica, comune a tutti i ragazzi ci addormentammo soddisfatti trascurando tutto quanto il resto.
© Cornelius68
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15 anni fa
admin, 75
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25 anni di matrimonio
Quando passione e fantasia si coniugano con intrigo ed erotismo
Un fascio di luce filtra dalla persiana mi sveglia. Sono quasi le dieci del mattino, ed in uno stato di disordine mentale e di stordimento fisico ritorno lentamente alla mia quotidiana realtà.
Intorpidita, come un automa, preparo il caffè. Nei pochi minuti di attesa, rivivo quanto è accaduto ieri sera.
Velocemente mi determino!
Oggi la giornata di ferie, scelta per affrontare le quotidiane attività domestiche, rispetto alle quali mi trovo un attimino indietro, avrà un altro fine.
Sorseggio il caffè tornando a letto. Il leggero lenzuolino contiene il calore di un corpo ancora in fermento. Il fumo della sigaretta dissolve i suoi ghirigori nel suo plastico lento risalire verso l’alto. Incontra i raggi di un tiepido sole primaverile che ne accentua l’eterea trasparenza.
Tra le calde lenzuola sono particolarmente compiaciuta della mia ultima performance erotica e, riflettendoci, mi sorprendo di me stessa riconoscendo che mai avrei potuto immaginare quanto potesse essere intrigante, e piacevole, un rapporto intimo con il più classico dei giochini erotici.
Mi rigiro nel letto in preda ad una strana sensazione, ancora assopita le mani cercano la presenza di un qualcosa che non trovano.
Mentre tento di dare riscontro a tali interrogativi formo il suo al telefono. Risponde. E’ lui.
Sorvolo sui convenevoli “amore mio cosa stai facendo?...sai sonoancora a letto…” c’è malizia nelle mie parole unita ad tono suadente e particolarmente accattivante. Gli confesso di percepire ancora il suo intimo odore diffuso sul mio corpo e ammetto, di stare rivivendo ogni passaggio del nostro coinvolgente amplesso, con un particolare calore che, lentamente, governa i miei pensieri. “…tesoro ti vorrei adesso accanto a me…”
È esplicito il mio stato di donna innamorata! Nel mentre i suoi silenzi sono la chiara conferma della sua sorpresa. Non gli ho offerto alcuna possibilità di ribattere al mio invito.
Il suo diniego alla mia profferta mi lascia con il magone. Desidero ardentemente sciogliermi al calore di un corpo in fermento.
La mente comincia a martellarmi. Fotogrammi di immagini sembrano attecchiti ai miei occhi, ho voglia di un qualcosa che sappia dare al mio corpo nuove sensazioni, sento che è il momento di dare alla mia vita quel friccichino che fino a ieri sera ho accantonato.
Il mio corpo richiama la sua voglia di godere. Fantastico sola su quanto quel giochino sia stato accattivante, e di quanto delicato sia stato il mio compagno ad utilizzarlo.
Una particolare sensazione accentua il mio desidero di gioire di intime carezze! Ma il mio pudore mi inibisce di farlo da sola. Non saprei come dare inizio alla mia solitaria performance!
Solo una doccia potrebbe rilassarmi. Nuda mi soffermo ad osservare il mio corpo allo specchio, mi accorgo subito del rossore del mio viso, che non so se ricondurre ad una intima vergogna ovvero da una nuova sensazione che piano piano si sta appropriando del mio corpo. L’immagine mi restituisce la figura di una plastica 44, con tutte le forme proporzionate al fisico. Il seno da coppa da champagne restituisce delicatezza al mio essere, mi giro lentamente, pavoneggiandomi al cospetto di un culetto niente male, ancor di più impreziosito da gambe non lunghe ma ben tornite.
L’espressione che tutti mi riconoscono è quella di una santarellina, il taglio del viso è infatti delicato e i caratteri somatici sono quelli della classica mamma di famiglia .
Ancor più frastornata mi lascio scuotere dall’acqua scrosciante della doccia. Inebriata libero le mie mani sul corpo, complice il piacevole ricordo della notte passata, ormai, schiava della mia eccitazione, vivo una emozione diversa. Apprezzo il piacere che le mie mani sanno dare al mio corpo. Le seguo scivolare su una pelle resa vellutata dall’acqua. Dai fianchi risalgono sul petto, si soffermano sul seno, quasi bloccate dai delicati capezzoli che lentamente si gonfiano all’intrigante contatto. Poi ancora più lentamente seguono il sinuoso corpo sino all’interno delle cosce sfiorando, pudicamente, e a più riprese, il piccolo cespuglietto.
Ad ogni carezza un intimo fremito mi sconvolge. Schiudo naturalmente le gambe ed agevolo le mie carezze. Non riesco a fermarmi, né credo di averne voglia di farlo!
Chiudo gli occhi e, sola con il mio corpo, libero il mio desiderio.
Sottili sono i gemiti che emetto!
Mi dispiace non essere riuscita a trasmettere la mia attuale esigenza di un maschio contatto, mi abbandono, quindi al mio solitario fare e godo!
Le carnose labbra strette tra i denti contengono sospiri intensi e profondi.
Godo di me stessa con il mio piacere portato via dall’acqua.
Non avevo mai goduto in solitario del mio corpo e devo riconoscere che è una componente di cui oggi mi dolgo.
Non so cosa mi stia accadendo ma sicuramente qualcosa sta crescendo in me, è bastata una notte di eccitante passione ad indurmi a riflessioni che coinvolgono il mio essere donna. È sottile il passo che può trasformarmi da moglie a femmina così come ancora più sottile è il limite che trasforma l’amore in passione. Ed è ora che trasformi i miei atteggiamenti di donna alla ricerca della passione dell’amante.
Accompagnata da questi pensieri raccolgo me stessa in una seria riflessione.
Alla soglia dei 50 anni, un matrimonio in giovane età mi ha permesso di gioire di un figlio che già oggi è autonomo, già a pieno titolo nel difficile mondo del lavoro e con prospettive di floride soddisfazioni.
Ma una coppia con tanti anni di matrimonio alle spalle non può, e non deve, diventare succube della routine quotidiana le cui conseguenze, sicuramente nel tempo, ledono i giusti equilibri che si è riuscito a costruire.
Questa filosofia sarà adesso il mio modo di vivere in modo diverso il mio rapporto di coppia.
E tra meno di una settimana festeggiamo le nostre nozze d’argento!
Ammetto a me stessa di non aver vissuto intensamente il mio rapporto di coppia. Il mio uomo avrebbe voluto fare della trasgressione una dottrina di vita con l’unico scopo di mantenere viva la mente alla ricerca di nuove sensazioni che, nello stimolare la reciproca fantasia, avrebbero dato il piacere di assaporare intimamente le gioie che dal sesso possono scaturire.
Confesso di essere stata piuttosto restia a seguire le sue fantasie sessuali preferendo gestire la mia sessualità in modo normale.
I nostri rapporti sono senza alcuna componente trasgressiva, eppure ne godo in maniera piena ma so che resta alta nel suo corpo la lussuria che, probabilmente non riesco a fargli smaltire. Più di una volta mi ha confessato, tra il serio ed il faceto, del suo toccarsi intimamente sino ad arrivare ad un secondo solitario piacere, nel mentre mi coccolavo tra le braccia di Morfeo.
Prendo atto che se ciò poteva soddisfare me sicuramente non stava bene a lui!
Giorno dopo giorno, fatalmente, l’amore si è trasformato in rispetto e la passione ne è diventata l’inevitabile vittima.
Riconosco, che sono stati diversi i suoi tentativi per svegliare la femmina dormiente che era in me ma, oggi ammetto con il senno del poi, che gli stessi non hanno sortito gli effetti sperati. I suoi erotomani pensieri non sempre sono stati raccolto dalla mia puritana cultura!
Neanche aver acquistato, nella sua sottile strategia tesa al mio convincimento, una serie di video hard e, un delicatissimo dildo color oro ha dato lo sperato impulso ad un rapporto che negli anni ha perso il dinamismo dei tempi migliori.
Ricordo di come contrariata ho seguito la sua giustificazione come naturale conseguenza di un rapporto che deve essere aperto alle più svariate esperienze, accompagnando tale riflessione con l’asserzione che la visione in compagnia avrebbe sicuramente dato maggiore impulso al nostro rapporto, nel senso che probabilmente avrebbe aggiunto quel tocco peccaminoso di sicuro piacere.
Ed è quel dildo che adesso cerco smaniosa tra le lenzuola!
Quell’onirico fallo tornato prepotentemente nel mio rapporto di coppia nel tentativo di rinvigorirne l’unione.
Lo scatolone, conservato per anni nell’armadio, ieri è stato riesumato per fare il necessario spazio agli indumenti di una famiglia che crescendo richiama i suoi giusti maggiori spazi.
In quello scatole avevo conservato, il termine più giusto è nascosto, i suoi gadget di passioni scemate. Lui ha passato oltre un ora davanti al suo vecchio VHS e in serata, ha sostituito il frenetico zapping televisivo con la visione di uno di quei suoi vecchi filmetti.
Iniziata la programmazione ilarità e scherno sono i suoi primi commenti nel gustare le scene che passano nel video quando l’oggetto principale di alcune performance erotiche di una giunonica mia coetanea era un dildo, simile al nostro, che sapientemente utilizzava per soddisfare la sua voglia di sesso e, nel contempo, stimolare la reazione del suo compagno che, accanto a lei godeva di uno spettacolo intrigante.
Un video di quelli amatoriali dove un intimo rapporto è reso pubblico dalla insana voglia voyeristica di rendere concreto la ricerca di nuove sensazioni.
Il giochino animato nelle esperte mani di una bella donna restituiva gemiti di piacere misto all’intrigo al compagno.
Le scene lentamente diventano più accattivanti anzi, oserei dire, più coinvolgenti. Lentamente mi sono lasciata trascinare. Sfido chiunque a restare inermi davanti a delle immagini ad alto contenuto erotico considerando che la iniziale curiosità si trasforma lentamente in morboso interesse.
Su questo convincimento certamente faceva leva la sua strategia, su quello spirito di emulazione che insito in ciascuno di noi porta a stimolare la propria fantasia.
Ciò che mi stava succedendo era proprio questo, ad occhi semichiusi, ho raccolto le gambe sul divano, con mascherato pudore, mordicchiavo le labbra, come a voler reprimere quella intima sensazione che mi stava assalendo. Mi stavo abbandonando a un qualcosa di ritrovato!
La mia intima debolezza si è scossa alla sua riflessione “…dimmi che non ti sta piacendo quello che quella gran gnocca sta facendo?”
Con voce roca e storpiata dalla eccitazione di cui ero assalita “non essere stupido …come pensi che io possa trasformarmi in troia vedendo solo delle immagini fredde e …….costruite…”
La risposta, per come data, sinceramente era poco convincente!
“Non riesco a capire come può quella lì godere di un coso artificiale quando accanto a lei c’è uno stallone che può possederla selvaggiamente” aggiungo continuando, con malcelato interesse, a vedere le scene che scorrevano in TV.
La sua, sicuramente interessata, spiegazione “…in un rapporto di coppia le sensazioni erotiche crescono a dismisura quando si aggiungono componenti diverse, ed originali, che aumentano il grado di coinvolgimento dell’amplesso…” mi impone una immediata riflessione.
Intanto, contro ogni mia volontà, una mano lentamente va a nascondersi tra le pieghe della mia gonna, risalendo con particolare interesse dalle gambe all’intimo incrocio.
Carezze intime ed intriganti.
Con vergogna maschero il mio stato rendendomi contemporaneamente conto, di analoga situazione che accanto a me coinvolge il mio uomo. Anche la sua mano è sparita al di la del bordo del corto pantaloncino che indossa, dove qualcosa di veramente grosso traspare. E, anche lui, emotivamente coinvolto, gioca morboso con il teso muscolo, duro per l’eccitazione che l’attuale situazione procurava ad entrambi.
Mentre le immagini scorrono sul video, mi accuccio a lui avviando carezze e, scoprendomi intimamente umida, gli offro delicati ed impercettibili mugolii di piacere, sintomo della mia crescente libidine.
Anche una sua mano intrigante percorre il mio corpo, lentamente si insinua tra il solco del delicato seno sino a stringere, con particolare passione, tra le dita, gonfi capezzoli!
Carezze amorevoli preludio di una notte di passione.
L’altra mano stringe provocatoriamente il piccolo dildo nel classico gesto di offrirmene la vibrante corposità. È sfacciato quando lascia scivolare lentamente la punta sulla preziosa seta delle calze che avvolgono le mie gambe. Ed ancora più impudente quando apprezza il mio gemere all’intimo contatto.
Stringo le cosce, non per pudore ma per percepire il leggero vibrare! Ed unirmi all’unisono allo stesso.
Prendo direttamente contezza dello stato della sua eccitazione contemporaneamente mi impossesso tra le dita del suo pulsante muscolo. Carezzo un attributo che sento palpitare frenetico! D’impeto le mie calde labbra giocano delicate su quel muscolo che, teso, non aspetta altro che percepire il calore della mia bocca. La lingua saetta frenetica, gioca morbosa sulla punta raccogliendo famelica la gioia che gli sto donando.
Anche lui ha il suo da fare, intrecciando un 69, e giocando, alternativamente con il suo giochino, delicatamente la lingua raccoglie dalla mia intimità ogni goccia del mio piacere restituendomi gli aneliti della sua passione.
I nostri gemiti si mischiano a quelli della porno – coppia, impegnati in un amplesso, il loro, ricco di lussuria!
Il piccolo divanetto si trasforma, in breve, nell’alcova del nostro piacere.
Godiamo quasi subito, annegando nei rispettivi tremori! Un caldo seme riempie la mia bocca, con gli ardenti miei umori che dissetano il suo bisogno di amore.
La parola fine scorre sul video mentre tra le sue mani vedo la piccola videocamera chiedendomi provocatoriamente “posso riprenderti nei nostri amplessi …. poi li rivediamo… assieme?... sarebbe bellissimo….”
Non raccolgo l’oscena proposta e di rimando “dai andiamo a letto…staremo più comodi…. Non ti dimenticare il tuo giochino vorrei…. divertirmi ancora….”
E, dopo una notte di travolgente passione, adesso è il dildo che cerco. È lì, inerme sul comodino come fosse in attesa di animarsi di nuovo.
La sua trasgressione si è anche estesa ad acquistare della lingerie intima piuttosto particolare che, superato i primi tentennamenti, ho cominciato ad indossare, ma stamattina mi supero, ho scelto la più particolare. Con indosso erotici capi. un accattivante perizoma in pizzo nero e trasparente organza abbinato ad un reggiseno a balconcino dai delicati effetti retrò, rassetto l’alcova di una notte di passione. Sculetto plastica con una strana euforia in corpo. In sottofondo una musica dei REM accompagna la mia strategia.
Euforica mi sdraio. In mano rigiro quel piccolo fallo che ieri sera è stato oggetto del nostro piacere, ne ammiro le dimensioni, lo stringo tra le dita, ne risveglio la vitalità.
La mia espressione diventa ambigua quando la dorata punta carezza a fil di pelle il mio corpo, il solco del mio seno si riceve l’onirico membro, mi soffermo prima sulle aureole e poi sulle delicate mammelle, i capezzoli sollecitati si inturgidiscono, prima uno e poi, in rapida successione l’altro. Impercettibili mugolii di piacere cominciano a riecheggiare nella stanza.
Le gambe raccolte mettono in risalto il piccolo cespuglietto nero del mio sesso.
L’unica trasgressione che in tanti anni gli ho concesso è stato raderlo per rendere più intrigante la parte più intima del mio corpo!
Sono piacevolmente impressionata dalla performance avviata, sta venendo fuori la zoccoletta che è in me. Porto il finto glande alla bocca, chiudo gli occhi, l’essenza del suo corpo è ancora forte tra le lenzuola. Ansimo mentre ne gusto l’intera dimensione.
La lingua gioca con sapiente maestria sul finto prepuzio, diventa percettibile il mio gemere affannato. È l’inizio di un nuovo godimento che comincia a possedere l’intero mio corpo.
Una mano tiene il finto membro in bocca, roteandoci sopra la lingua, l’altra scivola morbosa tra le intime labbra, umide da una diffusa eccitazione ormai padrona del mio corpo.
Sono pronta a godere di nuovo!
Un pensiero veloce. Il suo impegno di anni a farmi crescere sessualmente ora sta dando i suoi agognati frutti. Sento di voler diventare la migliore amante e la complice perfetta di un nuovo rapporto di coppia che non avrà più limiti .
Gemo intensamente quando l’onirico fallo, ormai animato dalla mia sapiente regia manuale, è pronto a sostituirsi nell’azione possessoria di quella fessura di cui fino ad oggi era lui l’unico padrone.
In posizione prona lo splendido fondoschiena offerto ad un etereo compagno, che molte notti lo hanno fatto impazzire di piacere, con lenta maestria guido l’azione possessoria dell’asta plastificata “mmmmhhhhhh … si prendimi … fammi .. godere .. ssssssssiiii ” ansimo come una porcellona mentre l’uccello plastificato scorre liberamente, e per tutta la sua dimensione, nella intimità bagnata come non mai.
Lo specchio mi restituisce la mia espressione di intima puttana.
Grido, ansimo, gemo come fossi una cagnetta in calore.
Sempre più presa dall’eccitazione parlo con l’etereo compagno “ sono pronta …. mhhh …. sto per venire … si…….. siiiii …. siiiii …. eccomiii …….. vengoooo ………” Una lussuria indescrivibile mi coinvolge mentre mi abbandono al mio lascivo piacere
“Ti sono piaciuta!......” è il mio provocatorio commento a quanto mio marito sta facendo.
Soddisfatta prendo atto che la mia strategia mi ha premiato.
Dopo la doccia ho ben posizionato la sua telecamera in camera, e indirizzata verso il nostro Talamo di passione, ho dato avvio alla mia trasformazione in donna lussuriosa e calda.
Ho ripreso la mia erotica passione.
Poi consapevole della sua particolare curiosità ho lasciato acceso il video con la video camera, certa che lo avrebbe azionato. È bastato che la inserisse…
Rapita dalla mia voglia ho voluto offrirgli quella parte nascosta di me e dimostrare al mio uomo il mio nuovo modo di essere femmina. E quanto di erotico sono riuscita a materializzare è rimasto, indelebile, impresso nel video registratore.
Adesso è steso a letto con un superbo uccello ben stretto tra le dita, che imperioso svetta tra intime carezze “Potevi chiamarmi sarei stata pronta a darti il meglio di me stessa, quel coso sì mi ha fatto godere… ma preferisco il più carnale maschio muscolo …”
È sorpreso!
“…mi sei mancato come non mai stamattina” rivolta al suo intimo “adesso desidero farti morire…….” sdraiandomi al suo fianco. Le labbra a fatica contengono le frenetiche pulsazioni di un sesso maschio, preludio di un morboso e diverso godimento.
Con un gioco di lingua fantastico assaporo pienamente quanto è il frutto del suo piacere.
I suoi gemiti si uniscono ai miei.
Pochi secondi per godere anch’io del suo caldo seme che, impetuoso schizza riscaldandomi il viso. Continuo a giocare con la famelica lingua, avida di dissetare direttamente dalla fonte la mia nuova sete di passione. Anche lui condivide il mio bisogno di un calore diverso. Le sue mani impazziscono sul mio corpo, ogni millimetro di pelle si elettrizza a erotiche carezze. Ancora una morbida lingua raccoglie il mio piacere. Di nuovo il mio corpo gli regala la mia ritrovata e calda passione.
So che non sarà possibile recuperare venticinque anni di passioni sopite. Indietro nel tempo non si può tornare, ma sono certa che da ora in poi ogni giorno sarà un nuovo giorno. Aver risvegliato sopiti ardori mi accompagnerà verso notti dove un solo calore impererà nel mio rapporto con il sesso. Il calore di due corpi uniti in un solo ardente abbraccio.
È il mio personalissimo regalo per il nostro anniversario ne è la tangibile conferma!
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15 anni fa
geppettino2003,
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Ultima visita: 15 anni fa
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L\'atteso ospite...
Storia vera scritta da mia moglie.
Mario (nome di fantasia), un nostro caro amico, il quale da tempo nutriva interesse nei miei confronti era stato da poco trasferito in zona per questioni di lavoro.
Un giorno ci telefona informandoci che sarebbe passato per farci visita e mio marito, considerando l’eccezionalità dell’evento, ha pensato subito di sfruttare l’occasione per poter soddisfare uno dei sui desiderio reconditi.
Michele, infatti da tempo coltivava il desiderio di vedermi all’opera con un altro uomo, sinceramente quando me lo ha proposto non ho dato molto peso alle sue parole perché è solito scherzare e poi è sempre stato molto geloso di me.
Ma in quei giorni l’ho visto tornare spesso sull’argomento, lo vedevo molto eccitato al pensiero che io potessi abbandonarmi tra le braccia di un altro uomo e la visita di Mario sarebbe stata, secondo lui, una buona occasione.
Così dopo una serie di "tira e molla" ho accettato di soddisfare questo suo desiderio, organizzando con lui tutti i dettagli dell’incontro.
Arrivato il giorno, Mario si è presentato puntuale a casa nostra nel primo pomeriggio di un sabato con in mano un bel mazzo di fiori.
Quel giorno per ammaliarlo, decisi d'indossare una gonna aderente corta sul ginocchio, autoreggenti ed una camicetta che metteva bene in risalto il mio seno.
Dopo i saluti ci accomodammo tutti e tre in salotto ed io mi sedetti di fronte all’ospite divaricando leggermente le gambe con l’intento di lasciare intravedere quanto potesse iniziare a farlo eccitare.
Mario non si lasciò sfuggire l’occasione e mentre discuteva con mio marito, vidi che puntò i suoi occhi tra le mie gambe cercando di scrutare tra le mie cosce.
Iniziai a muovermi ad arte per sedurlo e dopo un po’,come concordato con Michele, gli chiesi se gradiva bere un caffè.
Al suo scontato “si grazie!”, mi recai in cucina per preparare il caffè e dal mio cellulare, di nascosto, composi il numero di casa nostra.
Prontamente il telefono in salotto squillò e Michele rispose… fingendo di essere stato chiamato urgentemente a lavoro, il commiato tra i due non fu lungo, Michele si scusò con l’ospite pregandolo di rimanere a bere il caffè e andò via di "corsa", nascondendosi in soffitta dove poteva vederci grazie ad una feritoia per l'aria senza alcun problema.
Io ero in cucina con le gambe che mi tremavano, percepivo che stava per accadere qualcosa di eccezionale… allora feci un lungo respiro e ritornai in salotto con il vassoio del caffè e mi sedetti accanto a lui chiedendogli quanto zucchero voleva… Mario senza perdere tempo con la mano iniziò ad accarezzare le mie gambe si avvicinò e all’improvviso iniziò a baciarmi freneticamente, ho sentito la sua lingua tutta nella mia bocca quasi a volermi togliere il respiro e la sua mano frugare tra le mie cosce trovando la figa già bagnata.
Oh… dal respiro capii che era eccitatissimo, non so come mi sono ritrovata sdraiata sul salotto a cosce divaricate, priva dell'intimo che indossavo e con la sua lingua tra le labbra della mia figa a leccarmi appassionatamente, ricordo la punta della sua lingua che penetrava la mia vagina dilatandomi la natura.
Non tardò molto che raggiunsi il primo orgasmo… Ah ormai ero andata… Godevo pensando a mio marito che da lassù in soffitta mi vedeva scopare, perciò volevo regalargli qualcosa di unico.
Mi alzai e invitai Mario a sfilarsi i pantaloni per potergli prendere il membro in bocca, in un istante si calò le braghe e io iniziai a succhiargli l’uccello spingendolo fino in gola, Mario in piedi davanti a me con la mia testa tra le sue mani iniziò a sospirare di piacere, ancora qualche altro affondo e sarebbe esploso sborrandomi in bocca.
Ma io non volevo risolvere l’incontro con un semplice pompino, dopo avergli lubrificato bene il cazzo con la saliva gli chiesi se voleva mettere il suo uccello nel mio culo… Mario stupito per quanto gli avevo appena proposto non se lo lasciò ripetere una seconda volta, alzò rapidamente la mia gonna fin sopra la schiena e mi posizionò alla pecorina appoggiandomi allo schienale della poltrona, allargò le mie natiche, insalivò il mio culo infilandomi prima un dito per dilatarmi, poi appoggiò il suo grosso uccello e lo spinse dentro iniziandomi a fottere come uno vero stallone.
Che sensazione… Mario urlava di piacere ed ho dovuto zittirlo pregandolo tra i miei gemiti, sentivo il suo cazzo riempirmi tutta la pancia ed un piacere indescrivibile dentro la vagina come non avevo mai provato prima, Mario non resistette molto… Esplose dentro con il suo seme bollente… Ricordo che venne abbondantemente dentro il mio culo… Ah… Mi sentivo una gran porca con l’ano che mi grondava, consapevole che mio marito ci stava osservando.
Mario sfinito tirò fuori dal mio culo il suo cazzo, e si rivestì in fretta, ancora incredulo per quanto accaduto bevve il caffè ormai freddo, lo bevve chiedendomi se poteva ritornare a farmi visita qualche altra volta, io soddisfatta gli risposi di si ma… "Non di pomeriggio".
Michele, se pur geloso di me, mi ha raccontato che ha goduto molto vedendomi scopare con Mario e che sarebbe disposto a ripetere l'esperienza.
© Cornelius68
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15 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 19 ore fa