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La sala d'attesa

La sala d'attesa dello studio medico non era piena come al solito; chiesi dell'ultimo arrivato e mi sedetti vicino ad un uomo dal portamento elegante.
Stava navigando con lo smartphone.
Inevitabilmente vidi che era in un sito di annunci di travestiti.
Si accorse che lo stavo osservando ed allora, per tagliare l'aria, gli chiesi, sfacciatamente, se gli piaceva il genere trav.
Sorpreso dalla domanda, rispose d'istinto di si.
Gli confidai che anch'io ero un appassionato del genere.
In particolare si era soffermato su una travesta che lo intrigava da tempo.
Me la mostrò, si chiamava Cora, una travesta matura, ma ancora piacente e con un fisico longilineo.
Sorrisi e gli dissi che la conoscevo bene.
Rimase incredulo. Le aveva scritto varie mail, ad una sola aveva risposto, ma in modo vago.
Gli dissi che gliela avrei potuta presentare, ma doveva raccontarmi qualcosa di lui.
Mi raccontò che era esperto del genere trav, di essere normodotato, resistente e disponibile ad esaudire qualsiasi desiderio che Cora gli avesse chiesto.
Aggiunse che ogni tanto si masturbava pensando a lei.
Mi feci lasciare un suo recapito email con l'intesa che ne avrei parlato con Cora e che mi sarei fatto sentire presto.
Si chiamava Roberto, intorno ai sessant'anni, brizzolato, fisico asciutto; mi aveva fatto una buona impressione.
Gli scrissi e feci riferimento all'amico comune che lo aveva raccomandato.
Poteva ospitare e quindi ci mettemmo d'accordo per un giovedì di primo pomeriggio.
Avevamo stabilito delle regole: io avrei cercato di soddisfare le sue richieste, mentre Roberto era obbligato a soddisfare le mie.
Arrivai a casa sua, entrai e, senza guardarmi, m'indicò la stanza dove mi sarei cambiata.
Una volta pronta, mi presentai in soggiorno dove mi stava aspettando.
Fu piacevolmente sorpreso, mi disse che ero meglio di come m'immaginava e soprattutto ero vera e davanti a lui.
Si avvicinò per un bacino di benvenuto e, per caso, feci scivolare la mia mano sulla patta dei pantaloni...era evidente il gonfiore di un membro in erezione.
Mi strinse a se e, prendendomi per le natiche, mi fece sentire il suo cazzo duro contro il mio clitoride.
Mi sedetti sul divano e gli chiesi di spogliarsi e di sdraiarsi per terra sul tappeto, pancia all'aria.
Mi tolsi lo scialle e rimasi in sottoveste, reggiseno e slip di pizzo, calze velate autoreggenti bianche, scianel nere con il tacco...mi misi a gambe aperte sopra la sua testa, mi tolsi gli slip e rimasi ferma...poi mi accucciai con il mio sedere sul suo viso...con la mani allargai bene i glutei e avvicinai l'ano alla sua bocca...iniziò a baciarmi...premetti sulla bocca e iniziò a slinguarmi il buchino.
Mi inginocchiai per arrivare a prendergli il membro ed iniziai a masturbarlo.
Sentii la sua lingua che cercava di penetrarmi...era confuso e si stava lasciando andare a qualsiasi cosa.
Mi protesi in avanti per prenderglielo in bocca, iniziai a slinguarlo sul glande e poi presi a spompinarlo...in quel momento sentivo che la sua lingua mi stava penetrando con forza...entrambi ansimavamo di piacere.
Mi rigirai, lubrificai il mio buchino e il suo pene e lo infilai dolcemente nella mia fichetta...mi protesi un pò in avanti e, inarcandosi, cominciò a scoparmi con sempre maggior vigore.
Per il caldo tolsi reggiseno e sottoveste, presi le sue mani e mi feci strizzare i capezzoli mentre il suo pene, colpo dopo colpo, entrava sempre più dentro di me.
Gli chiesi dove desiderava venire; mi rispose che così sarebbe andato bene.
Mi mise alla pecorina sul bordo del letto e riprese a montarmi...ero protesa in avanti per sentirlo tutto dentro...nel frattempo prese a masturbarmi tenendo il ritmo della scopata...ero tutta un fremito...iniziò a rallentare il ritmo penetrandomi più a fondo...ormai stava per eiaculare...emise un gemito e si fermò con il pene affondato nel mio ventre...sentii il fiotto della sborra calda che mi riempiva tutta...estrasse il suo membro e continuò a smanettarmi mentre lo sperma iniziava a colare dal buchino sul lenzuolo...con l'altra mano mi accarezzava l'ano bagnato di sborra...mi girò, lo prese in bocca e subito dopo eiaculai anch'io...ingoiò la mia sborra continuando a spompinarmi lentamente.
Sentivo il bisogno di sciacquarmi, mi accompagnò in bagno, mi guardò mentre facevo la pipi e volle sciacquarmi l'ano e i genitali...anch'io contraccambiai, lavandogli il membro.
Ci sdraiammo sul letto per riprenderci dopo l'orgasmo.
Avevo il viso appoggiato sul suo petto e con una mano gli accarezzavo lo scroto, sfiorandogli il pene.
Non so se si fosse reso conto chi fossi veramente.
Era rilassato ed aveva un'espressione dolce.
A quel punto gli confidai che ero l'uomo che aveva conosciuto in sala d'attesa.
Sorrise e rimase in silenzio.
Si bagnò le dita della mano con un pò di lubrificante e prese ad accarezzarmi l'ano e la zona perianale.
Mi disse che aveva ancora voglia di possedermi e mi diede un bacio sulla bocca.
Dopo una decina di minuti il membro riprese vigore e mi chiese di prenderglielo in bocca.
Lo scapellavo dolcemente e lo sentivo diventare sempre più duro...mi prese per mano e mi fece stendere sul tavolo del soggiorno, mi divaricò le gambe, si protese in avanti e mi baciò mentre m'infilava nuovamente il membro nella mia fichetta ormai ben aperta e riprese a montarmi.
Si rizzò in piedi e, tenendomi le gambe divaricate, guardava eccitato il suo pene che mi scopava.
Gli chiesi, quando sarebbe stato il momento, di venirmi in bocca.
Dopo qualche minuto, ormai spossato, mi disse che stava per eiaculare...estrasse il pene e, scappellandolo, lo portò alla mia bocca.
Appoggiò il membro sulle mie labbra ed iniziai a sentire il calore del liquido seminale che mi entrava in bocca, lo spompinai ed ingoiai tutta la sua sborra calda.
Ci baciammo e ci riposammo qualche minuto prima di salutarci.
Mi rivestii e lasciai l'appartamento; ormai mi aveva conosciuta e sapeva come risentirmi. 

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