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Homosexual Lesbian Trans/Shemale

Dal dottore

L'appuntamento era per le 18, sarei stato l'ultimo cliente.
Era la prima volta che mi presentavo per l'esame della prostata ed ero un pò preoccupato.
L'infermiera mi fece entrare nella stanza e mi disse di spogliarmi tenendo solo l'intimo.
Il dottore entrò subito dopo.
L'urologo era un cinquantenne robusto, alto poco meno di me, capello fluente, abbronzato e dai modi gentili.
Mi chiese se era la prima volta e mi descrisse come sarebbe stato l'esame. Avrebbe fatto un'esplorazione digito rettale; mi rassicurò che non avrei provato alcun fastidio e tanto meno dolore.
Mi fece togliere lo slip, mi invitò a salire sul lettino, a coricarmi sul fianco sinistro e a divaricare un po' le gambe.
A quel punto si infilò un guanto e fece colare del liquido lubrificante sul mio ano.
Abbondò con il liquido e sentii il suo dito che cercava d'entrare nel mio orifizio...istintivamente mi irrigidii contraendo lo sfintere...mi disse di stare tranquillo e cominciò a massaggiarmi la zona perianale...era una sensazione piacevole...a quel punto mi rilassai e sentii il suo dito dentro l'ano...lo stava esplorando minuziosamente...questa sorta di massaggio aveva provocato l'uscita incontrollata di qualche goccia di liquido seminale...il dottore se ne era accorto e per questo mi sentivo molto imbarazzato.
Terminata l'esplorazione, mi asciugò con dei kleenex e mi disse che potevo rivestirmi.
Non aveva riscontrato nulla di anomalo, ma mi fece una domanda che mi colse di sorpresa.
Mi chiese come mai la zona anale era depilata.
Subito gli risposi che era per un motivo d'igiene; mi guardò in modo disincantato ed allora gli dissi che mi piaceva giocare e che l'ano era depilato per il ruolo che avevo nel gioco.
Mi chiese se ero gay, gli risposi che mi piaceva interpretare il ruolo della donna, travestendomi solo in privato.
Mario, questo era il nome del medico, mi disse che era molto curioso di vedermi nei panni di una donna e mi propose un secondo incontro di approfondimento per il mercoledì successivo, sempre alle 18.
Arrivai con qualche minuto d'anticipo, mi affacciai all'ingresso dell'ufficio, l'infermiera non c'era, mi venne incontro il dottor Mario che mi fece accomodare in una saletta attigua dove mi sarei cambiata.
Prima di questo incontro ci eravamo scambiati degli sms ed avevamo concordato le regole del gioco: una formale visita ginecologica ad una matura e piacente signora.
Dopo una ventina di minuti bussai alla porta dello studio, Mario aprì la porta e rimase piacevolmente sorpreso del cambiamento.
Indossavo un ampio scialle che mi copriva tutta, calze velate color carne, scarpe nere con i tacchi ed una collana di perle.
Mi squadrò da capo a piedi, mi fece girare su me stessa e si soffermò in particolare sulle gambe; si avvicinò da dietro, mi prese per i fianchi e mi fece sentire la patta gonfia di desiderio.
Mi fece accomodare sulla sedia, accavallai le gambe, scoprendole perché riuscisse ad intravedere che indossavo delle autoreggenti.
Dopo i convenevoli - stavamo recitando la parte - mi chiese di togliere lo scialle; rimasi in reggiseno e sottoveste di pizzo nero.
Mi disse che era meglio togliere anche il reggiseno per esaminare anche il seno; gli chiesi di slacciarlo e s'intravedevano i capezzoli attraverso la sottoveste.
A questo punto mi indicò il lettino ginecologico, mi aiutò a salire e mi sfilò lo slip liberando i genitali.
Mi accomodò le gambe sul poggiagambe, mi avanzò sul lettino prendendomi per i fianchi e divaricò il portagambe in modo che i glutei fossero ben aperti e lasciassero vedere il mio buchino.
Mi disse che avevo una fichetta stretta e che sarebbe stato meglio dilatarla un pochino...poi capii il perché.
Si infilò un guanto, prese il lubrificante ed iniziò a massaggiarmi la zona perianale soffermandosi infine sull'ano.
Ero eccitatissima.
Gli chiesi di spogliarsi; aveva un fisico prestante ed un membro che era una via di mezzo tra il normodotato ed il superdotato. Gli chiesi di venire alla mia destra, avevo voglia di toccarlo, lo presi in mano...lo scapellai tre, quattro volte e gli palpeggiai lo scroto.
Anche il dottore era visibilmente eccitato. Tornò di fronte a me, si sedette, divaricò bene i glutei ed inizio a baciarmi ed a leccarmi il buchino, slinguando anche il mio clitoride.
Poi prese lo speculum, il divaricatore anale e vaginale, lo lubrificò per bene e piano piano lo fece scivolare nell'ano
Iniziò a divaricarlo lentamente ed appena possibile lasciava cadere dell'olio lubrificante sullo speculum, olio che poi scivolava lentamente dentro l'ano.
Mi spiegò che avevo una fichetta molto stretta e che sarebbe stato meglio prepararla alla penetrazione per non rischiare che la dimensione del suo pene potesse causarmi del dolore.
Si protese verso il mio viso, mi baciò sulla bocca, passò la lingua sulle mie labbra e poi la spinse nella mia bocca con passione.
Un bacio che mi travolse.
Aprì ancora il divaricatore.
Venne verso il mio viso e mi prese per la nuca invitandomi a prenderglielo in bocca.
Cominciai a leccarlo e poi iniziai a spompinarlo...con fatica riuscivo a prenderlo in bocca...era gonfio, duro e carico di desiderio di scoparmi...
Tornò a divaricare ancora lo speculum raggiungendo così la dilatazione voluta.
Gli chiesi di riprenderlo in bocca,...anch'io ero ormai pronta...
Estrasse lo speculum e dolcemente infilò il suo membro nella mia fichetta...lo infilò fino in fondo ed iniziò a montarmi lentamente...Ansimavo dal piacere.
Quando Mario mi sentii fremere iniziò ad affondare i colpi con più vigore e con le mie mani lo accompagnavo per sentirlo tutto dentro di me...si protese in avanti e, mentre mi stava scopando, mi baciò con passione.
Ci eravamo anche accordati per come arrivare all'orgasmo.
Quando stava ormai per venire, avvicinò il pene alla mia bocca...io la aprii e distesi la lingua...lui si masturbò fino a quando non eiaculò sulla mia lingua e nella mia bocca un abbondante fiotto di sborra calda...
Con la bocca ancora piena di sperma caldo iniziai a sbocchinarlo per non perderne nemmeno una goccia...infine lo ingoiai tutto...
Si sedette nuovamente davanti a me ed inizio a spompinarmi fino a farmi venire sul mio ventre...
Mi sentivo frastornata.
Mi rivestii e ci salutammo con l'accordo di fissare una nuova visita di controllo.

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