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Idea folle

Riuscii a vederli un tardo pomeriggio in un posteggio. Erano in ritardo e io avevo poco tempo. Poco prima di allontanarmi feci una sosta e vidi passare la loro auto. Quindi con una rapida manovra rientrai nel parcheggio e feci come mi avevano detto loro. Mi affiancai alla loro auto nella parte del parcheggio più lontana dalla strada. vedevo due figure nell'ombra che si muovevano...intuivo che amoreggiavano e che lei stava giocando con il membro del marito. Dopo alcuni minuti le luci interne delle nostre auto si accesero e cominciai a scorgere le loro sagome. Quando decisi di aprire la mia portiera a emi avvicinai al loro finestrino una magica visione apparve ai miei occhi. Lei era seminuda e lui aveva i calzoni  scesi. Ci presentammo e nel poco tempo a disposizione....accarezzai lo splendido seno di Mia....poi dopo aver chiesto il permesso mi sporsi all'interno della loro auto e comincia a leccarle i capezzoli e insinuarmi nelle sue intimità. Lei era eccitata...suo marito voleva mettere in risalto le bellezze del suo corpo..ma non serviva..ero letteralmente stregato. lei ad un certo punto volse il suo bel culetto verso di me e cominciò a succhiare il cazzo a suo marito. La sua pelle liscia fu tastata dalle mie mani...le scostai le natiche e le leccai il buchino e poi la figa.....che si bagnò tutta.....allora infilai le mie dita dentro al suo sesso che si dilatava e cominciai a stantuffarla. La temperatura si stava alzando troppo e per paura di non potermi fermare....sul più bello....riuscii a staccarmi da quel corpo voglioso. Andai a casa e la sua immagine mi rimase in mente per alcuni giorni. Entrambi eravamo impazienti di rivederci..ma le occasioni e il tempo erano difficili da trovare Mi fu proposto da Mia di sviluppare un’idea che evidentemente lei aveva in mente da tempo. Avrebbe voluto avere un incontro in un bagno di un qualche locale pubblico (cinema, teatro,bar,centro commerciale). L’idea era buona anche se bisogna muoversi con attenzione e non destare in alcun modo sospetti da parte di nessuno. Telecamere sono disseminate ovunque e persone curiose si muovono intorno a noi pronte a sollevare polveroni. Mi presi il tempo per fare alcune verifiche fino a quando pensai di aver trovato il luogo giusto per l’incontro. Mandai a loro alcune foto di riferimento. Un centro commerciale in cui si vendevano mobili aveva un bagno unisex, facilmente accessibile. Si trovava in uno spazio ben controllabile da fuori, ma allo stesso tempo in un angolo non molto osservabile dai clienti in transito nel centro.Purtroppo per me era difficile trovare il momento giusto per attuare questa fantasia. Domenica, sì, anzi no o forse sì. Li avvertii che avrei potuto far saltare l’appuntamento ma Mia era disposta a correre questo rischio; era troppo eccitata dall’idea e anche suo marito ne era attratto.L’incontro era fissato dopo pranzo al posteggio del negozio. Oramai le nostre auto ci erano conosciute. Quando arrivai feci un rapido giro; ad una prima vista non li scorsi….forse avevano cambiato idea. Mi accorsi dopo che un auto nera era parcheggiata un po’ lontana dalle altre. Era vuota, forse non era la loro; di certo non ricordavo la targa. Come al solito non avevo molto tempo e dopo aver atteso alcuni minuti, decisi di entrare nel negozio di mobili per vedere se era lì dentro. La particolarità stava nel fatto che una volta entrati, per uscire si doveva comunque transitare per tutta l’esposizione. Salii le scale che portavano nel reparto salotti. Essendo domenica il centro era piuttosto affollato. Mi guardai intorno. Non ero sicuro di riconoscerli; quando ci eravamo incontrati tutto era stato così veloce, in penombra e io ero ottenebrato dalle grazie di Mia. Nel primo ambiente che esponeva un divano, li trovai adagiati a testare la comodità della seduta. Mia era vestita normalmente ma indossava una gonna piuttosto corta. I clienti che transitavano non potevano fare a meno di notarla. Quando mi videro loro sorrisero e a me venne un tuffo al cuore….Ci stringemmo la mano in modo formale, anche per non destare la curiosità di eventuali nostri conoscenti che fossero stati all’interno del negozio. Forse loro avrebbero voluto diversamente, ma li invitai a proseguire lungo l’esposizione mentre io li seguivo a poca distanza. Spesso e volentieri Mia si girava per vedere se li seguivo, sembrava impaziente. Attraversammo i vari reparti, fino a quando raggiungemmo l’esposizione dei bagni; non vi erano molti stand. Mia a quel punto si staccò da suo marito e si accostò ad un lavandino. Si girò verso di me; vidi il suo sguardo..era come un via libera….mi avvicinai a lei, appoggiandomi da dietro a lei in maniera impercettibile. Le dissi :” Posso offrirti un caffè?” Lei annuì e ci dirigemmo verso il bar/ristorante che stava a metà dell’esposizione. Prendemmo qualcosa da sorseggiare al banco del bar. Il bagno, quello che rappresentava il luogo della trasgressione era lì a pochi passi. Suo marito aveva la missione di andare a verificare se il luogo fosse accessibile, cioè se l’interno non fosse occupato e se non ci fossero persone nell’antibagno. Uscita dal bar ci avviammo verso lo spazio dove si trovava il bagno. Ci fermammo dal lato opposto, dove avevo scattato le foto che avevo mandato loro. Aspettammo il segnale di suo marito, dopo di che facemmo il nostro ingresso nella toilette. Chiudemmo a chiave la porta. Suo marito doveva coprirci le spalle, doveva stare nell’antibagno per scoraggiare l’ingresso di altre persone. Infatti l’ambiente era piuttosto angusto e altre persone non avrebbero sostato se avessero visto già una persona in attesa. Mia aveva una gonna di quelle che sbottonate di lato si aprono e si tolgono senza problemi. Non indossava mutandine ma aveva delle splendide autoreggenti nere. Mi sedetti sul  coperchio del WC e lei mise il suo sesso, divaricando le gambe, sopra il mio viso. Io la accarezzai sulla sua pelle liscia delle cosce e poi raggiungendo la sua fica, le strofinai il clitoride. Era tutta bagnata. Presi allora a lambirla nelle grandi labbra con la lingua insinuandomi poi in profondità assaporando il suo desiderio. La sentivo sempre più eccitata. Il suo respiro ritmato divenne più veloce fino a quando dopo un grande sospiro, lanciò un urletto di piacere, si contrasse e venne.Anche il mio desiderio diventò incontrollabile e Mia se ne era accorta. Mi slaccio i pantaloni e vide il mio membro ingrossato. Non potevamo soffermarci troppo per non destare sospetti. Lo assaporò un poco, per fissarne il desiderio. Poi lo vesti con il profilattico con una manovra sicura da vera maestra del sesso. Si appoggiò sulla parete vicino al cesto di fiori e si inarcò per ospitare il mio cazzo dentro di lei. Non feci fatica a penetrarla , era dilatata e umida. Le diedi alcuni colpi decisi ma a ritmo lento per farmi carpire dal piacere di quel bellissimo amplesso. Suo marito fece il segnale convenuto. Busso due volte “toc toc”. Avevamo poco tempo a disposizione. Lei allora si sfilò , sfilò il condom dal mio membro e cominciò a succhiarmelo con avidità in attese del mio miele. Ero talmente eccitato che non passò molto che eruttai il mio caldo seme  nella sua bocca con fortissime contrazioni, spruzzando il mio sperma sul suo viso. A quel punto Mia mi chiese di fare una cosa per lei e suo marito: scattarle una foto con il suo telefonino in viso, prima che si lavasse e si pulisse del mio seme. Click, scattai la foto, ci risistemammo, aprimmo la porta davanti a suo marito. Io uscii per primo, poi loro mi seguirono fuori dal bagno. Mi allontanai, avevo fretta. Li lasciai, ma con la coda dell’occhio vidi che si davano un bacio mentre Mia le faceva vedere la foto. Sarebbero sicuramente andati a festeggiare insieme e a continuare l’ardente giornata amoreggiando chissà dove.

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