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Alla mia fionl, che amo con sempre piu\' con
Questa e una dedica che faccio alla mia donna , con cui fantastichiamo di giocare con il sesso, scoprendoci sempre piu' uniti e innamorati, per scoprire , che e' bello giocare con questa complicita' e fortemente uniti. Il racconto e suo. quindi le faro' una sorpresa.
Siamo su una spiaggia, vicini, prendiamo il sole in silenzio. Sabbia bianca, fine, mare turchese, sembra il mare di Cuba. Completamente rilassati, sonnecchiando e sfiorandoci pigramente le mani. D'un tratto le voci di due persone ci portano fuori dal nostro piacevole torpore. Vicino a noi viene a sdraiarsi una coppia, io mi tiro un attimo sù per dare un'occhiata. Lei ha un corpo molto bello, è a seno nudo ed ha un tanga che le scopre un culo prominente e abbronzato, è bionda capelli lunghi,una bellissima bocca carnosa. Dò un'importanza relativa alla cosa fino a che girandomi su un fianco vedo che la guardi, la guardi in un certo modo...lei si accorge dell'interesse che ha suscitato in te ed allora incurante di me e del suo compagno, inizia ad attaccare discorso, ma lo fà in un modo provocante e seduttivo, si tocca i seni, i capelli, si mette supina mettendo in mostra il suo bellissimo culo tondo e abbronzato, tu sei lusingato e segui così il suo gioco fino a quando lei si alza per andare a fare il bagno. Tu la segui dicendomi che vai anche tu perchè hai molto caldo: Io rimango a guardare voi che parlate e scherzate dentro l'acqua. Mi sento...non sò come mi sento. Provo uno strano mix di gelosia e piacere quando vedo che tu, standole dietro, le prendi i seni tra le mani e la baci sul collo, lei si volta con la testa e ti mette la sua lingua in bocca. A quel punto tu ti immergi e vedo lei che fà una smorfia di piacere...immagino che la stai leccando sott'acqua....impazzisco! Nel frattempo il suo compagno mi si avvicina dicendomi di non farci caso, a lei piace sedurre gli uomini...mi viene più vicino e mi dice: Tu non devi fare nulla per sedurre...viene naturale desiderarti... comincia a carezzarmi le spalle, la sua mano scende fino al culo per mettermi poi le dita tra le gambe e sentire il mio grado di eccitazione, sentendomi bagnata mi viene sopra e mi prende così da dietro tenendomi per i seni, mi morde il collo, poi mi gira il viso e mi mette la sua lingua in bocca...comicio a godere. Tu stai guardando dal mare e quando capisci quello che stà succedendo,, ti avvicini quasi correndo e vedendo il suo cazzo ( tra l'altro veramente imponente) che mi penetra ti ecciti da morire e mi chiedi di succhiartelo. Te lo prendo in bocca con voglia animale e ti passo la lingua dappertutto prima di farmelo sparire in gola. A quel punto lui cambia e mi entra nel culo, te ne accorgi perchè te lo comincio a succhiare ancora con più passione. Tu godi improvvisamente ed io bevo tutto con avidità. Lui intanto si toglie dal culo e vuole che faccio la stessa cosa al suo cazzo...mentre lo prendo in bocca arriva lei che si eccita vedendo come spompino il compagno e vuole farsi scopare da te, ma tu sei appena venuto...la troia non si perde d'animo si infila il tuo cazzo nella bocca, ti passa la lingua dappertutto e tu ti riecciti immediatamente, allora la metti giù le apri le gambe e glielo infili tutto nelle fica, stà godendo come una porca, quando mi metto sulla sua faccia e mi faccio leccare tutta, mi lecca bene ...me ne vengo nella sua bocca nello stesso istante in cui tu vieni nella sua fica...mi avvicino a te e ci baciamo godendo
Fyolanda
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2
16 anni fa
juegos,
51/51
Ultima visita: 15 anni fa
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La prima volta
Avevo 15 anni e cominciavo a sentire le prime voglie sessuali,gli ormoni chiedevano di essere sfogati ma come tutti i miei coetanei dovevo accontentarmi di qualche bacio dalla compagna di classe piu ardita. Nei momenti di solitudine pero mi rifugiavo nella cantina di casa dove sotto alcuni vecchi scatoloni avevo nascosto alcuni stralci di riviste porno..e cosi quando i miei erano al lavoro scendevo in cantina a sfregare il mio cazzo tra le mani sognando davanti alle immagini di coppie che scopavano in tutte le posizioni..lo facevo al buio con una piccola pila portachiavi visto che la nostra cantina era in mezzo a tante altre ma non chiudevo a chiave per il terrore di rimanerci chiuso dentro per colpa della vecchia serratura..un pomeriggio mentre ero intento a guardare le riviste sentii dei rumori da fuori,spensi la pila e ancora con i pantaloni calati mi avvicinai alla porta per sentire chi fosse. Mi accorsi con sorpresa che la porta era leggermente socchiusa . appena vicino alla porta feci per scorgere nel buio da dove arrivava il rumore ma una mano si infilò dentro . mi usci un grido di paura soffocato..shhoo mi disse ..la mano era scesa e accarezzava il mio cazzo ancora duro da sopra le mutande finche non lo tirò fuori e cominciò a menarmelo per bene..ero eccitato come non mai,era la prima volta che qualcuno me lo prendeva in mano ma dopo alcuni secondi venni in uno schizzo di godimento puro. La mano si ritirò,chiuse la porta e fuggi via insieme alle mie paure. Per un paio di giorni mi guardai intorno per capire di chi fosse la mano,una vicina,un amica,una compagna di classe,ma senza indizi era difficile capire. Tornai allora in cantina ma nella settimana seguente non successe nulla. Quando ormai dopo dieci giorni avevo archiviato la cosa come un episodio isolato successe di nuovo qualcosa..appena chiusa dietro di me la porta della cantina si riapri di qualche centimetro,erano le sei di una serata invernale e fredda e di li a poco avrei scoperto il sesso . mi slacciai i pantaloni,mi calai le mutande,la mano entro e subito prese in mano il mio cazzo. Comincio a masturbarmi in modo delicato poi prese la mia mano e la portò a se ma successe una cosa inaspettata. La mia mano si scontrò contro un membro maschile.. lo stupore mi pervase e ritrassi la mano. Lui scappò via lasciandomi li inebetito. Per due giorni non andai in cantina impaurito da quello che mi era successo ma il terzo giorno ci tornai incuriosito dal fatto che non ero rimasto schifato dell’accaduto. La porta la lasciai socchiusa e dopo qualche minuto arrivò anche lui. Allungò la mano,prese la mia e se la portò al basso ventre.palpai i pantaloni e sentti che c’era un cazzo duro e voglioso di uscire,lo tirai fuori,lo toccai e la voglia che mi scoppiò dentro mi stupi..lui per tutta risposta era entrato dentro chiudendo la porta facendo calare il buio totale. Si chinò davanti a me,mi calò i pantaloni e cominciò a mordere le mutande,le abbassò e prese in bocca il mio cazzo facendomi il primo pompino della mia vita. Lo leccò per pochi secondi poi si rialzò,prese la mia mano e la rimise sul suo cazzo. Cominciai a muoverla masturbandolo fino a che con le mani sulle mie spalle mi fece capire che era arrivato il momento di ricambiare. Mi misi in ginocchio davanti a lui,lo annusai,presi coraggio e me lo infilai in bocca. Aveva un sapore acre ma mi piaceva leccare quella cappella cosi vogliosa della mia bocca. Mi accarezzava il viso mentre io provavo a dar piacere al suo cazzo. Poco dopo mi fece alzare e di fronte a lui prese a leccare ed accarezzareil mio collo,mi piaceva,avevo scoperto una zona esogena del mio corpo. Poi le sue braccia mi abbracciarono tutto il corpo e le sue mani finirono sul mio sedere,strinse le chiappe con forza e con un dito andò a cercare il mio buchino vergine,cercò di infilarlo dentro ma mi fece male e mi scostai. Lui capi e tornò al mio cazzo,mentre lo accarezzava o ansimavo voglioso di venire ma lui si fermò, scese nuovamente con la testa e cominciò a baciarmi il ventre e il pube,poi andò piu sul fianco finchè non trovò il mio sederino, lo baciava e lo leccava come se fosse la cosa piu dolce mai assaggiata. La sua lingua dopo qualche minuto era tra le natiche a cercare cio che prima avevo negato alle sue dita. Sbavava tra il mio culetto tondo e anche se non provavo niente lo lasciavo fare finche il suo dito non tornò alla carica per farsi largo in quel buchetto ora umido della sua saliva . mi scostai anche questa volta certo che lui avrebbe smesso come pochi minuti prima ma cosi non fece. Il suo braccio afferrò le mie coscie in una stretta morsa rigida, il dito invece di fermarsi forzava per entrare ed io spaventato dissi no. In quel momento la sua voce ruppe per la prima volta il silenzio in un rauco sussurro, SE NON VUOI VA BENE,GRIDA , COSI TUTTI CORRERANNO A VEDERE COSA FAI IN CANTINA E SAPRANNO CHE TI PIACE PRENDERE IN BOCCA I CAZZI. Raggelai pensando che aveva ragione e mi bloccai dando la possibilità a lui di continuare a entrare e ad uscire con le dita dal mio culetto vergine. Ad un tratto mi sputò un paio di volte tra le natiche, mi prese e mi sdraiò pancia a terra, si coricò su di me e sentii un bruciore terribile,stava tentando di fare entrare il suo cazzo in me aiutandosi con la mano. Ce la fece, anche perche a pensarci adesso non aveva dimensioni da superdotato. Mentre mi scopava mi baciava la schiena e sussurrava frasi sconnesse e intanto io, passato il bruciore inziale misto alla voglia di andare in bagno, stavo cominciando a provare piacere senza però farlo notare. Pochi secondi dopo mi venne sulla schiena in uno schizzo bollente. Si alzò ,si tirò su i pantaloni e mi sussurrò scusa. Io dal canto mio non dissi niente, provavo ancora un po di dolore e lui come era venuto se ne andò. Io rimasi li ,in posizione fetale, al freddo e coricato sul pavimento di una cantina,inconsapevole di essere stato stuprato da uno sconosciuto che mi aveva fatto del male . quell’ episodio ha cambiato la mia vita, per mesi mi sono chiesto se il piacere che avevo provato era segno della mia omosessualità,anche dopo essere stato a letto con una ragazza ripensavo a uomini e donne indistintamente mentre mi masturbavo. In età adulta ho capito di non essere gay ma semplicemente bisessuale, di provare piacere con uomini e donne prendendo tutte le emozioni che una sessualità senza tabu ti puo dare, essendo però tutti consci di ciò che si fa, senza forzature e violenze . ho promesso a me stesso che mai avrei piu fatto nulla contro la mia volontà.
12
2
16 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 5 ore fa -
\\\\serata sotto le stelle
La invitò per una serata speciale…..
…. la conobbe tramite un’amica, e con lei ebbe da subito un gran bel feeling, avevano in comune tante cose, tra le quali la passione per la musica. Quella che per intenderci, quando la si ascolta, fa provare una grande emozione e battere forte il cuore.
Andò a prenderla a casa….e quando lei apri la porta senti una fitta al petto per l’emozione. Lo fece accomodare in salone su di un morbido divano, gli offri da bere del martini bianco….che guarda caso era uno dei tanti gusti che avevano in comune. Erano veramente a proprio agio l’uno con l’altro, sembrava si conoscessero da tanto tempo, e provavano una grande emozione a stare insieme. Trascorsero velocemente le ore a ridere e chiacchierare, senza che potessero quasi rendersene conto e cosi decisero in un attimo, concordando senza esitazioni di recarsi in un locale, a trascorrere il resto della serata….che pareva essere cominciata in allegria e in pieno relax.
Arrivò il momento di uscire, fuori si respirava una leggera brezza, non faceva freddo non potevano averne, visto che erano eccitatissimi per la serata e certamente si sarebbero scaldati stando vicini.
Lei era salita di sopra a prepararsi per la splendida serata. Indossò per l’occasione una gonna cortissima ed una camicetta nera trasparente, sotto portava un reggiseno di pizzo nero, nel mezzo dei laccetti di raso, che mettevano in risalto il suo bel seno, delle autoreggenti che rendevano sensuali le sue gambe, la sua eleganza si notava nonostante vestisse molto semplice, e ad ogni modo quell’aria un poco timida ed ingenua la rendeva ancora più sensuale.
Era quello che si sentiva dire spesso…. Quell’ aria da donna bambina, metteva in imbarazzo un poco anche lui, che non riusciva a toglierle gli occhi di dosso e gli procurava un certo brivido.
Preso dalla curiosità di vederla, la seguì fin sopra a guardarla mentre si vestiva. Lo faceva molto timidamente dato che non era abituata a farsi osservare nell’intimità della propria casa. Prima di uscire si scambiarono alcune carezze, lui non poté più aspettare, la sua eccitazione era troppa ed incontenibile.
La spinse delicatamente sul letto e comincio a baciarla tutta con tanta delicatezza, non voleva sciupare quell’attimo e non voleva certo turbarla!!!! con molta fatica smise, la tirò su dal letto e lei non affatto imbarazzata lo bacio lieve sulle labbra e fini di prepararsi.
Uscirono per recarsi al locale che avevano poco prima scelto, con una bellissima vista .
Entrambi amavano il mare, passeggiare sulla spiaggia o stare seduti ore ad ascoltare il rumore delle onde che vanno ad infrangersi sulla riva. Durante il percorso in macchina chiacchierarono un po e risero tanto nel raccontarsi alcuni episodi vissuti da ciascuno di loro,per entrambi abbastanza buffi e divertenti.
Lui non riusciva a fare a meno di guardarla e timidamente le posava le mani sulle gambe, lei molto divertita lo lasciava fare. Con aria maliziosa ed intrigante tipica di lei, cominciò a muoversi al ritmo della musica che proveniva dallo stereo dell’auto. Per meravigliarla lui…. aveva pensato bene di conoscere per tempo tramite l’amica, che genere di musica le piacesse, cosi sapendo che avrebbe gradito ascoltare la musica del suo idolo preferito, fece in modo che potesse ascoltarla…… amava e adorava Robbie Williams, le sue canzoni specie “ Feel.” e “Angel” la facevano sognare e a lui piaceva ascoltare i suoi sogni e i suoi pensieri.
Più si muoveva in quel modo cosi sensuale, più lui non riusciva a trattenersi dal sfiorarle i fianchi, le gambe ed accarezzarle dolcemente il viso dolce……..ma malizioso!!!!!
Giunsero al locale, lui gentilmente l’aiutò a scendere dalla macchina, pensando non potesse resistere ancora a lungo, decise di stringerla tra le sue braccia, la tiro a se e la baciò appassionatamente e a lungo. Ancora una volta dovette trattenersi e usare tutta l’energia che aveva per reprimere il suo desiderio, era troppo eccitato all’idea di poterla avere, ma ……dovete rimandare ancora una volta quel momento, che non voleva certo sciupare bruciando i tempi.
Quel momento sarebbe stato magico per entrambi, così come avevano deciso che fosse!!
Entrarono mano nella mano, all’interno del locale luci soffuse, un posto molto accogliente, i suoi interni dai colori caldi ed esotici e la musica in sottofondo li accompagnò per tutta la serata.
Durante la cena si scambiarono più volte delle carezze, lei cercava di stuzzicarlo… non che la cosa non le riuscisse gia da qualche ora, e certamente a lui non dispiaceva…tutt’altro!!!
Comincio col descrivergli quali fossero i punti più sensibili del suo corpo, lui ne approfittò chiedendole quante più cose potesse, ma senza destare sospetti circa la curiosità di conoscerla più a fondo, cercava di scoprire quale potesse essere il modo migliore per farle provare piacere quando sarebbe arrivato il momento tanto atteso……..
Terminata la cena, i due decisero di recarsi sulla spiaggia a fare una passeggiata lungomare. Tirava un leggero venticello e il cielo era ricoperto di tante stelle. Lei cominciò a correre, quasi a voler scaldare il suo corpo, leggermente infreddolito per la leggera brezza che tirava e che proveniva dal mare.
Lo chiamava sfidandolo a prenderla se ci fosse riuscito e rideva ….
Lui non se lo fecce ripetere tante volte e fu semplice raggiungerla, la prese tra le sue calde braccia e la strinse a se.
Lo invitò a sedersi sulla sabbia mentre lei con tanta armonia ed in modo sensuale, comincio a ballargli intorno… più ballava e più sembrava piacerle il modo in cui vedeva lui eccitarsi a guardarla. Per lui era una novità, era la prima volta che gli capitava di vedere una donna ballargli intorno in quel modo così erotico, non sapeva che pensare la sua mente correva all’impazzata….e l’unica cosa che voleva era lei solo lei… prenderla e farla sua.
Era talmente bello ed eccitante vederla ballare e muoversi davanti a lui quasi da volere che non smettesse. Lei si allontano, avvicinandosi quanto più possibile alla riva del mare….continuava a muoversi con fare eccitante e provocante, poi comincio a spogliarsi dei suoi vestiti. Lui la guardava estasiato ed incredulo, il suo corpo si intravedeva appena per via della luna piena che si rifletteva sull’acqua, la raggiunse e cominciarono i loro giochi. Comincio a baciarla dappertutto sfiorandole con le labbra e le mani morbide i fianchi sapendo che quello era il suo punto più sensibile, a lei piaceva…. tanto da mandarla in estasi, non capiva più niente di ciò che le accadeva ma si lascio andare a quelle bellissime sensazioni che lui le faceva provare. Scese pian piano sempre piu giù il suo fondo schiena lo mandava in delirio, le avevano disegnato un delicatissimo tatuaggio che lo rendeva ancora più provocante e sexi.
Continuo a baciarla… e lei lo lasciava fare si faceva accarezzare per tutto il corpo, sapeva che quel momento sarebbe stato magico, era gia in estasi.
Lui la porto fuori dall ‘acqua… infreddolita, la sdraiò sulla sabbia continuando a baciarla dappertutto, assaporando ogni minima parte del suo corpo, la sua pelle sapeva di un dolce profumo poteva sentire i suoi molteplici odori che si mischiavano in armonia con l’odore che proveniva dal mare, risultando forti ed inebrianti.
Il corpo di lei comincio a muoversi sotto i baci di lui, che sembravano ogni volta farla sussultare, era eccitante vederla provare tanto piacere.
Anche lei poi comincio a baciarlo dappertutto, prima sul suo bel petto, sul collo fino a scendere tra le gambe per prima accarezzarglielo poi baciarglielo, quel suo modo di fare di toccarlo non capiva perché… ma lo mandava in delirio, il suo tatto cosi delicato quando lo prendeva tra le mani, e il suo modo insolito di baciarlo, non lo lasciava respirare.
I loro odori si mischiarono lui la prese da dietro, penetrandola delicatamente, lei si muoveva davanti al suo corpo con movenze sensuali e tanto eccitanti, gli sembrava di esplodere dal piacere da un momento all’altro, ma non voleva che quel attimo finisse……..
Quando furono al limite del piacere lui riprese a baciarle i seni turgidi, tra le gambe, più la baciava più lui sembrava provare un immensa eccitazione, la sua dolcezza nel farsi amare era fuori dal comune, la sua ingenuità la rendeva più sensuale e il suo corpo liscio e profumato lo mandava in delirio.
La prese di nuovo con tanta dolcezza muovendosi su di lei prima lentamente poi con più energia fino a farla godere per poi godere nello stesso istante anche lui.
Rimasero abbracciati… stretti quasi da non volersi staccare, perché quegli attimi tanto attesi sospirati e intimi non potessero finire mai….ma ricominciare fino al sorgere del sole.
Soffiocarezza
9
1
16 anni fa
Soffiocarezza,
52/52
Ultima visita: 16 anni fa
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Un giorno x caso
Me ne accorsi una volta mentre mi cambiavo d'abito.
Siccome avevo fretta mi ero dimenticata di chiudere la porta.
Fu appena un istante, ma quando mi girai, per rimettere a posto i jeans, intravidi abbastanza bene la sua figura ritrarsi di scatto per non farsi vedere.
Dato che tutto si era svolto così velocemente e che nella stanza non c'era molta luce, per uscire dall'imbarazzo mi fu facile fingere di non aver visto nulla.
Ma mi sentivo lo stesso offesa e umiliata, per essere stata tradita da una persona per la quale provavo un enorme affetto, da mio fratello.Quello che mi aveva fatto mi sembrava una specie di molestia o di violenza sessuale, poiché aveva violato la mia intimità e incurante dei legami di sangue aveva approfittato della situazione per appagare i suoi istinti da maiale.
Inoltre il pensiero che eccitato fosse andato a masturbarsi nella sua camera mi faceva orrore.
Tuttavia non avevo il coraggio di reagire.
Tante volte mi ero chiesta cosa avrei fatto in situazioni del genere, se avrei avuto la prontezza di denunciare un tizio che mi avesse molestata in qualche modo.Sapevo bene che la ragione sarebbe stata tutta dalla mia parte, ma nonostante ciò la vergogna e l'imbarazzo in me erano troppo grandi.
Così mio fratello continuò a spiarmi e io non dissi nulla.
D'altra parte devo ammettere che lui era molto discreto nel suo vizio, e continuava a comportarsi per tutto il resto come il migliore dei fratelli.
Inoltre, siccome l'animo umana si adatta a tutto per difendersi, io non provavo più tanto disgusto ad essere spiata.
Devo anzi confessare che dopo un po' cominciò a piacermi.
Prima di tutto perché in quel periodo mi annoiavo parecchio e qualsiasi cosa che risultasse fuori dalla banale quotidianità mi pareva molto eccitante o per lo meno mi incuriosiva facendomi così distrarre.
Secondariamente tutta questa faccenda soddisfava la mia vanità, mi faceva sentire molto sensuale e desiderabile, sicché, col passar del tempo, godevo sempre di più di questa forma di esibizionismo.
Tanto grande divenne il piacere di esibirmi che non ne potevo fare più a meno.
Avevo bisogno di sapermi guardata con occhi pieni di desiderio.
Ciò mi inebriava , mi faceva sentire la protagonista di quel piccolo universo formato da me e da mio fratello.
Lui era il mortale che ammirava e desiderava ed io ero la dea che si lasciava ammirare e desiderare.
Per di più potevo abbandonarmi a questo "illecito" piacere senza la paura di venir considerata da chi conoscevo come una puttana, una che si diverte a farla vedere.
Infatti rimaneva una cosa segreta tra me e mio fratello, e neppure lui poteva considerarmi una troia, visto che io facevo finta di non accorgermi di essere spiata.
Ma in seguito cominciò a ossessionarmi un pensiero.
Sempre più spesso, quando mi mostravo a lui, mi capitava di pensare a come dovesse essere eccitato e a quanto dovesse avercelo duro.
Così non potei fare a meno di pensare anche al suo cazzo e a come dovesse essere.
Allora, avendo visto già abbastanza cazzi, avevo acquisito una certa esperienza in materia, e qualche volta, vedendo un bell'uomo, mi capitava di immaginare come fosse fatto il suo cazzo.
Ben presto quindi mi ritrovai a desiderare di vedere il cazzo di mio fratello, per sapere come fosse.
In fine il desiderio di vedere il cazzo di mio fratello si tramutò nel desiderio di toccarlo, di stringerlo nelle mani, di cacciarmelo in bocca, di far correre la mia lingua dai testicoli fino al glande, di sentirlo nella mia fica .
La voglia del suo cazzo oramai mi eccitava a tal punto che la notte prima di addormentarmi mi dovevo masturbare.
Quando poi mi esibivo, l'eccitazione era tale che un giorno non resistetti e mi masturbai proprio mentre sapevo che mi spiava.
Ma quando finii di masturbarmi la vergogna mi travolse.
Non potevo più guardare in faccia mio fratello senza arrossire.
Il fatto che mi aveva visto masturbarmi mi tormentava talmente che non volli più continuare con quelle maledette esibizioni.
Così non mi facevo più vedere nuda da mio fratello, prendevo tutte le precauzioni possibili perché non mi spiasse, chiudevo sempre bene la porta e addirittura appendevo qualche cosa alla maniglia per impedirgli di vedere dal buco della serratura.
Ma la notte continuavo a masturbarmi pensando al cazzo di mio fratello.
Finché un giorno fui io, spinta dal desiderio, a spiare mio fratello.
Se ne stava seduto sul letto della sua cameretta a guardare un giornale porno, dopo poco si sbottonò i pantaloni, abbassò le mutande e tirò fuori uno splendido cazzo duro.
Forse perché lo avevo desiderato tanto, ma mi sembrò il più bel cazzo che avessi visto, non era molto lungo ma era bello largo e grosso, dava l'idea di essere una specie di colonna massiccia e tozza.
Con la mano sinistra strinse il cazzo sotto le palle e poi con la mano destra prese a masturbarsi, all'inizio molto lentamente poi sempre più forte e velocemente , finché non reclinò la testa all'indietro e il suo sperma schizzò dal cazzo per poi ricadere sul ventre.
Da allora presi a spiarlo, a non perdermi una sola occasione per poter vedere quel suo bel culetto così piccolo e sodo, le sue gambe belle e muscolose, ma soprattutto il suo meraviglioso cazzo.
La paura di essere scoperta rendeva poi la cosa ancora più eccitante.
Non ricordo più quanto durò la cosa.
Ma è certo che ricorderò sempre quanto accadde quell'estate.
Mio padre aveva preso in affitto una casa vicino al mare, ed era mia abitudine andare in spiaggia da sola la mattina molto presto e poi andarmene quando si faceva troppo affollata per i miei gusti, vi tornavo poi nel tardo pomeriggio quando la maggior parte della gente se ne era andata.
Ma proprio il 15 d'agosto non ero riuscita ad alzarmi presto e così pensando a quanto dovesse essere affollata la spiaggia quel giorno non avevo proprio voglia di andarci.
Sennonché mio fratello cercò di dissuadermi, mi disse che ero solo una snob, una di quelle persone che si tiene a distanza dalla massa per il puro gusto di sentirsi appartenente a qualche presunta élite dello spirito.
Insomma, tanto mi provocò che per non dargli ragione accettai di andare con lui alla spiaggia.
Appena fummo arrivati mi diressi subito verso una cabina, ma il caro fratellino mi disse che quella che avevo scelta non andava bene perché dietro aveva un bel buco e qualcuno avrebbe potuto spiarmi.
Non mi meravigliò affatto che sapesse del buco, data la sua passione per "l'osservazione della passera", doveva conoscere bene ogni cabina di quella spiaggia.
Così nella cabina col buco ci andò lui.
Da quando eravamo arrivati al mare io avevo smesso di spiare mio fratello, il sole, il mare, la spiaggia, le notti passate a ballare insieme ad amici mi avevano assai distratta.
Ma adesso quell'occasione mi fece venire una voglia tremenda di rivedere il bel cazzo di mio fratello, tanto più che alla vista di tutta quella gran massa di gente che affollava la spiaggia fino all'inverosimile pensavo che quella mattina mi sarei annoiata a morte, sicché mi decisi a dare una sbirciatina.
Mio fratello se ne stava seduto proprio davanti al buco e si masturbava tranquillamente.
Pareva proprio che lo facesse a posta per essere visto da me.
Quella che era al principio solo un impressione divenne subito dopo una certezza, lui sapeva, quello spettacolo era solo per me.
Ero umiliata e infuriata, giuro che in quel momento avrei voluto tagliarglielo quel cazzo.
Letteralmente fuori di me lo chiamai, lui aprì la porta della cabina e se ne stette lì davanti a me nudo col cazzo duro contro il mio corpo.
Non sapevo più cosa dire o fare, non riuscivo più neppure a reggere il suo sguardo, dovevo abbassare gli occhi, ma così era anche peggio perché dovevo posare lo sguardo sul suo cazzo.
Allora lui mi prese per un braccio e mi tirò dentro la cabina.
Tenendomi stretta a sé cercava di toccarmi ovunque potesse.
La voglia di scoparmi era così forte in lui che lo rendeva violento, ogni suo gesto era dominato da una frenesia incontrollabile.
Quando mi spogliò le sue mani quasi tremavano, se fosse stato più calmo ci avrebbe messo molto meno a mettermi nuda.
Poi mi girò e mi fece piegare, sentii la sua verga tra le natiche e un momento dopo era già dentro la mia fica.
Menò dei colpi tremendi dentro me, la passione gli aveva fatto perdere il controllo di sé.
La sua fame sessuale sembrava placarsi solo dandomi dei colpi di cazzo così forti che mi costringevano a reggermi alla porta per non cadere a terra.
A ogni colpo tremavo letteralmente tutta e mi sembrava che non avrei potuto godere di più.
Avrei voluto gemere e strillare con tutta la voce che avevo, ma dovevo trattenermi per paura di essere sentita da qualcuno.
Quando venne, oltre che piacere provai anche un certo sollievo, perché non credo che avrei potuto continuare a godere così tanto senza fiatare.
Adesso ogni volta che gli va mi scopa, senza tanti riguardi, non parliamo mai delle scopate che ci facciamo, e fino a quando non gli prende la voglia ci comportiamo come fanno normalmente fratello e sorella;PS. io sono del 75 ed mia sorella e del 1970
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16 anni fa
sicilianodok,
48
Ultima visita: 1 mese fa
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Dream
Ho dei bellissimi capelli ricci, e mi piace portarli lunghi per poter schiaffeggiarmi il viso quando sono bagnati, mentre agito la testa in preda all’eccitazione, davanti allo specchio, a piedi nudi, depilato. Magari con delle scarpe da donna, e uno zucchino in culo che mi riempie lo sfintere lubrificato, senza far male, stimolando ulteriormente la mia erezione. Mi piace farlo con il cock-ring, e permettere così alle vene del mio cazzo di uscire fuori per bene a mostrare tutta la mia eccitazione da feticista. Quando mi masturbo a volte sono completamente nudo, altre volte indosso dei vestiti da donna, dell’intimo femminile, o dei jeans attillati per dare risalto alle forme del mio culo. In questi casi dai jeans faccio uscire il cazzo duro attraverso la cerniera abbassata, tenendo il bottone attaccato all'asola.
Mi piace anche mettermi dentro la vasca da bagno, indossando borchie, collari, braccialetti ai polsi, cavigliere da donna, orecchini. Con del rossetto completo la mia porcaggine estetica e inizio a pisciarmi addosso, e a sentire così il calore del mio piscio che scalda il mio corpo inturgidito, fremente, e l’odore della mia urina che frizza nelle mie narici, mentre il gusto amarognolo mi stimola la salivazione permettendomi di irrorare il mio cazzo duro di saliva, e masturbarmi così, in scioltezza, fino a che uno schizzo di sborra calda non mi si appiccica sul ventre, sui piedi, sul viso, o in bocca. Adoro poi ammirarmi allo specchio dopo essermi venuto addosso, col cazzo semiduro a penzoloni, e i prodotti del mio corpo che mi scivolano addosso fino ai piedi nudi. Mentre mi faccio le seghe mi piace sculacciarmi, e sentire il rumore dello schiaffeggio che riecheggia nella stanza, per poi guardare allo specchio i lievi segni che mi piace lasciare sul mio culo tondo e sodo. Certe volte, raramente ma con grande eccitazione, gioco anche con i miei escrementi, anch’essi ben caldi, consistenti. In queste occasioni stendo dei sacchettoni di plastica bianchi sul pavimento, mi ci sdraio sopra, sistemo lo specchio di fronte a me, la faccio tutta e, mentre il cazzo mi diventa sempre più duro, inizio a palpeggiarmi finchè non mi sono svuotato per bene la pancia. Dopodichè prendo un po’ della mia merda e me la spalmo addosso, su tutto il corpo, mentre il cazzo depilato inizia a gonfiarsi di sborra senza che lo tocchi. Poi mi abbandono e inizio a rotolarmi sul pavimento, masturbandomi. A volte delicatamente, altre volte in modo forsennato. E mi sborro in bocca, in faccia, sui piedi, dove capita. Poi mi faccio una bella doccia calda per ripulirmi a puntino, e mi metto a guardare il filmato di ciò che ho fatto qualche minuto prima, facendomi un’altra sega. A volte mi riprendo anche quando mi riguardo.
Il mio sogno è quello di trovare un ragazzo 25 enne, magrissimo, imberbe, completamente depilato, che sorrida dolcemente, con un bel visino dolce e le labbra carnose, che abbia delle belle mani sottili e dei bellissimi piedi, a cui piaccia indossare collanine e braccialetti, magari con un bel piercing sulla lingua, o sul labbro, e a cui piaccia fare le stesse cose che piace fare a me. Farei tutto quello che mi chiede senza eccezioni. Passerei le giornate a farlo sborrare.
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16 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 5 ore fa -
Quello che spesso si sogna
quante si sogna o si vorrebbe incontrare in un bel centro commerciale una bella persona che ti guarda....che ti segue....e poi...si combina...
beh...ieri mi è successo ...ero seduto ad aspettare ...fuori da un negozio in una grande centro romano si avvicina un ragazzo giovane...e si mette a fumare...ogni tanto guarda...in giro...e me...
poi mi alzo...vedo vetrine di altri negozi...e lui si alza e dalla parte opposta mi osserva...vado piu avanti svolto angolo...e lui lo trovo seduto in un muretto...come passo si alza....e li ho capito...
sono andato verso la toilette...lui dietro di me...sono entrato sull'ultima porta...e lui quella vicina...poi sento che dice qui è sporco...ed io se vuoi usa la mia...è entrato ed io ho chiuso ..ci siamo guardati...e ci siamo baciati in modo molto passionale...mi dice ti piaccio...ed io...: molto carino unbel corpo...una bocca favolosa...sento due natiche sode ...ed un cazzo grosso e duro...ed io gli dico...ti piaccio tantissimo...(indossavo una canotta nera...ed un pantalone..aderente rigato....occhiali da sole...devo dire che stavo molto figo) ....poi... lo tiro fuori... e lui a me...ci seghiamo mentre ci baciamo...intensamente...stupendo...siamo stati abbracciati...molto...e poi ............speriamo di rivederci...chissa...?
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16 anni fa
BELLUOMOPERTE,
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Ultima visita: 7 anni fa
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Storie di una travestita 5
Ultimo giorno di aprile, finalmente dopo numerosi contatti e chiacchierate su msn io e jimys ci siamo incontrati. È venuto a prendermi ed il primo impatto è stato buono, mi è piaciuto ancor di + di quando l’avevo visto in foto, belle labbra tutte da baciare.
Siamo arrivati a casa e sono andata di corsa a vestirmi, lui in tanto era sul letto che stava al pc, immaginavo di trovarlo nudo come tanti altri fanno, invece no era ancora vestito. Io mi sono messa al fianco di lui sul letto ed abbiamo cominciato a parlare fino a quando mi ferma e mi chiede. Posso baciarti?io silenziosa per un po’ pensavo non mi hanno mai chiesto ciò, e di conseguenza ho risposto: certo, baciava benissimo, non mi sarei staccata nemmeno un secondo dalle sue labbra. Poi ricominciamo a parlare fino a quando non decidiamo di iniziare a fare qualcosa. Allora lui si è spogliato, io gli tolgo le mutande e comincio a manipolare il suo bel cazzo e comincio a leccarlo per un po’.
Dopo un po’ mi chiede di mettermi a pancia in giù, e sento le sue mani che toccano il mio sedere, scivolando giù per le mie gambe, e ad un certo punto sento la sua lingua che sfiora il mio buchetto che poi comincia a leccare per bene, stavo impazzendo la sentivo quasi entrare dentro.. gli chiedo di fare un bel 69, e mentre lui mi lecca l’interno coscia e il mio buchetto, io lo spompo per bene fino a leccargli anche il suo buchetto vergine, delizioso da leccare e piacevole anche per lui che mai lo avevano leccato li.
Mi dice che vuole scoparmi ed io quindi mi metto a pecora permettendo a lui di entrarmi dentro, fremevo di voglia d’essere scopata da lui mi è entrato dentro con il suo cazzo lungo 17 cm e ben messo di circonferenza(tanto che un po’ di dolore inizialmente l’ho sentito) era bello sentirlo dentro di me scivolare, dentro e fuori mentre ci baciavamo in continuazione, finalmente un maschione che mi scopa come voglio io, e non come tanti che scopano solo per un piacere loro senza pensare all’altra persona, mi sentivo realmente desiderata.
Quando è venuto ho visto uscire il cazzo dal mio buchetto ed il preservativo pienissimo di sperma, mai visto tanto bene.
Successivamente ci siamo rimessi nel letto a parlare del + e del -, quando lui mi dice; il bimbo si è risvegliato, allora io mi butto con le mie labbra e la mia lingua a succhiarglielo per bene leccarlo dappertutto palle buco ecc, mentre partivano anche delle belle slinguazzate tra la mia e la sua lingua. Ricomincia a scoparmi prendendo i punti giusti sempre alla pecorina, quando ad un certo punto io mi distendo per aver lui disteso su di me, continuava a spingere nei punti giusti del mio ano, tanto che ad un certo punto sento di star per venire senza che mi toccavo, infatti mentre lui continuava a scoparmi io raggiungo un piacere enorme che per la prima volta ho vissuto senza toccarmi.
Una bella scopata da rifare con lui senza dubbio baci sabry
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16 anni fa
bribri83tp,
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Ultima visita: 4 anni fa
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90 centimetri
Sulla tastiera del cellulare digito il numero dell'Ospedale. Pochi squilli e una voce femminile mi dà risposta all'altro capo del telefono.
- Ospedale… desidera?
- Mi scusi signorina, vorrei avere notizie di un paziente di nome Luciano Piaggio. Si è procurato una lesione ad una gamba durante una partita di pallone nel pomeriggio.
- Stia in linea. Le passo il reparto di ortopedia.
Resto benevolmente impressionato dal intonazione sensuale della voce della centralinista, diversa da quella cantilenante delle telefoniste di molte aziende con cui mantengo rapporti per questioni di lavoro. Assorto nei miei pensieri, e dalla musichetta della messa in attesa, sono riportato alla realtà da una voce maschile all'altro capo del telefono.
- Mi spiace, ma in questo reparto non abbiamo ricoverato nessun Luciano Piaggio, dica alla centralinista di passarle il Pronto Soccorso, solo loro potranno esserle d'aiuto.
Digito ancora una volta il numero del centralino dell'ospedale. La voce femminile che risponde è la medesima di prima.
- Ospedale...
- Signorina può verificare se il signor Luciano Piaggio è ancora ricoverato. Ho parlato con un infermiere della clinica ortopedica e mi ha informato che nel loro reparto non è degente nessun paziente con quel nome. Forse è ancora al Pronto Soccorso.
- Se ha pazienza e rimane in linea mentre rispondo ad altre telefonate controllo sul terminale del computer dove risulta ricoverato.
- La ringrazio tantissimo. Rimango in linea.
La musichetta fa da sottofondo agli interminabili momenti d'attesa.
- Ho controllato. La persona che lei cerca è stata dimessa.
- Meglio così. - rispondo.
Preso da un improvviso impulso di fare conoscenza con la donna che sta all'altro capo del telefono proseguo a parlarle.
- Mi scusi se insisto, ma volevo congratularmi con lei per il modo professionale con cui svolge il suo lavoro. Non è cosa da poco, specie di questi tempi. Mi farebbe piacere conoscerla di persona. Perché non usciamo insieme stasera? Potremmo andare in pizzeria e poi in discoteca.
- Perché no. - risponde di getto, sorprendendomi non poco.
- Termino il servizio alle otto e mezza. Se passi a prendermi potremmo trascorrere una piacevole serata in compagnia.
- Va bene. - rispondo.
- Alle otto e mezza sarò lì. A proposito... il mio nome è Fabio.
- Quando raggiungi la portineria ai custodi devi dire che vieni da me. Loro mi conoscono, tutte le sere c'è qualcuno che viene a prendermi per riportarmi a casa. Mi chiamo Mariagrazia, ma qui tutti mi chiamano Grazia. Beh, ora ti saluto, ho altre telefonate in attesa, ciao! Ci vediamo stasera.
La linea s'interrompe. Non sto più nella pelle. Una giornata che pareva nata sotto cattivi auspici promette di concludersi con una nottata di sesso.
Alle otto e trenta mi presento davanti alla portineria dell'ospedale. Arresto la Bmw dinanzi alla garretta. I custodi mi indicano dove è ubicato il centralino. Percorro un breve viale e mi ritrovo davanti ad un piccolo edificio. Sulla porta c’è piazzata una targa: "Azienda Ospedaliera Centrale Telefonica". Scendo dall'auto e mi precipito alla porta. Busso.
- Avanti, è aperto. - dà risposta una voce.
Giro la maniglia ed entro.
- Ciao! Ancora un minuto e sono pronta.
Ciò che i miei occhi vedono mi lascia impietrito. Davanti ho una ragazza di una trentina d'anni alta non più di novanta centimetri. Grazia è una nana.
- Andiamo? Io sono pronta.
Rapida scende dal seggiolino e mi viene incontro con l'intenzione di scambiare dei convenevoli baci sulle guance. Fletto le ginocchia e contraccambio il saluto.
In che cazzo di situazione sono andato a cacciarmi, penso. Da com'era iniziata la giornata dovevo immaginarlo che sarebbe finita male. Che il personale addetto a questo tipo di attività fosse affetto da qualche menomazione fisica era da mettere nel conto. Adesso dove la porto questa? Occorre che m'inventi una scusa plausibile e rinunci a portarla in giro. Ora capisco perché c’è sempre qualcuno che viene a prenderla e l’accompagna a casa ogni sera. I suoi genitori, magari!
Grazia mi prende sottobraccio e insieme ci avviamo verso la macchina.
- Hai deciso dove andremo a mangiare la pizza? - mi chiede quando ha preso posto sul sedile della vettura.
- Veramente non ho molta fame, ma conosco un posto isolato in campagna, dove preparano una buonissima pizza.
- Perché non andiamo in qualche pizzeria del centro. Al "Cenacolo" ci vanno tutti i giovani della città. Andiamo lì, dai... e poi non ci sono mai stata.
D’improvviso mi sento crollare il mondo addosso. E' lì che il sabato sera sono soliti andare a cena i miei amici. Ci farò una figura di merda se mi vedono in compagnia con questa tizia qui.
- Dai metti in moto, abbiamo la notte davanti a noi. - strilla poggiandomi la mano sulla mia che sta appiccicata sul volante.
Raggiungiamo il centro della città in pochi minuti. Giro attorno l'isolato dove è situata la pizzeria alla ricerca di un posto dove parcheggiare l'automobile. Lo trovo in un viottolo poco distante dal locale. A piedi, con lei al fianco, m'incammino verso il ristorante. A chi ci guarda dobbiamo sembrare una coppia male assortita. Io sono alto un metro e ottanta, lei novanta centimetri.
La sua andatura è caracollante a causa delle gambe arcuate ed i tacchi alti. In compenso ha il viso dolcissimo. Da quello che riesco ad intuire è dotata di una intelligenza fuori del comune.
La conversazione a tavola non languisce, soprattutto per merito suo. Per quanto mi riguarda non desidero altro che la giornata termini al più presto.
La serata in pizzeria trascorre in modo piacevole, per fortuna nessuno dei miei amici si è presentato nel locale. Beati loro! Sicuramente avranno trovato qualcosa di meglio da fare piuttosto che trascorrere la serata in compagnia di una nana.
- Ora che abbiamo terminato di cenare perché non andiamo a fare quattro salti in discoteca?
Il vino bianco che sto sorseggiando mi va di traverso. Emetto alcuni colpi di tosse prima di risponderle, ma lei insiste.
- Sì dai, andiamo a "L'Altro Mondo", c'è sempre un casino di gente lì. - afferma sorridendo.
- Ma... veramente è tardi.
- Tardi? Ma, sono appena le undici. Domani è domenica, avremo tutto il tempo necessario per riposare.
Non sono in grado di oppormi. Grazia si avvia verso l'uscita del ristorante. Pago il conto e la raggiungo.
La discoteca è situata a pochi chilometri dalla città. Impieghiamo una ventina di minuti per arrivarci ed altrettanti per trovare un posto dove parcheggiare l’autovettura. Una baraonda di ragazzi e ragazze da sfogo alla gioia di vivere, muovendosi sulla pista da ballo al suono di musica sudamericana. Il buio e la confusione mi sono di aiuto consentendomi di nascondermi alla vista di eventuali conoscenti. Molly è scatenata. Non vuole saperne di stare seduta al tavolino e ascoltare la musica. Afferra la mia mano e mi trascina sulla pista da ballo.
Sono le tre di notte quando usciamo dal locale.
- Ora ti porto a casa. - le dico.
- Si, grazie, non dimenticherò mai questa serata, è stata molto importante per me.
Il tragitto di ritorno sembra più corto di quello dell'andata.
- Ecco, abito lì. - dice, quando raggiungo Via De Gasperi. - Parcheggia all'ombra di quei platani.
A quest'ora della notte non c'è anima viva in giro. Qualche rara autovettura transita per la via e scuote il silenzio di una città semiaddormentata
- Questa sera mi hai fatto il regalo più bello della mia vita. Vorrei ricambiare in qualche modo la tua cortesia.
Per nulla imbarazzata Si libera della gonna e subito dopo della camicetta. Senza che possa fermarla s'inginocchia sotto il volante fra le mie gambe. Colto di sorpresa non so che fare. Lei è più veloce del mio stupore, abbassa la lampo dei miei pantaloni ed estrae l'uccello.
Le sue piccole mani iniziarono a masturbarmi.
- No! Ma cosa fai, cosa ti viene in mente. - dico, cercando di allontanarla
- Ti voglio far godere! E' l'unica maniera che conosco per ringraziarti.
Le sapienti movenze delle sue dita inturgidiscono il cazzo che si erge diritto fra le mie cosce. Non oppongo alcuna resistenza e la lascio proseguire nell'opera che ha cominciato. Dall'angolo della bocca le scendono gocce di saliva, come se fosse in procinto di assaporare il suo dolce preferito. E' scatenata. Prima di stasera non avevo mai visto una donna in quello stato. Con una mano inizia a massaggiarmi i testicoli, mentre con l'altra continua a menarmi l'uccello fino a farmi male, infine decide di sputare un grumo di saliva sulla cappella.
La mano scorre sul cazzo con molta naturalezza. Nessun'altra donna è riuscita a farmi una sega in questo modo. Solleva il capo e mi guarda in viso, poi affonda di nuovo la bocca sulla cappella.
Mi scopro a fantasticare sulle sue labbra così soffici da fare invidia alla morbidezza di una fica. Lei continua a farmi godere accarezzandomi a turno i testicoli e l'uccello. Lo sfregare della cappella sulla superficie delle sue labbra mi dona attimi d'irrefrenabile piacere. Le gambe iniziano a tremarmi ad ogni penetrazione. Tutt'a un tratto interrompe per qualche istante la sua azione. La vedo inumidire di saliva un dito della mano. Lo adagia intorno al buco del mio culo. Ripete quest'operazione alcune volte, mentre con l'altra mano continua a menarmi l'uccello. Infine con molta delicatezza introduce il ditino nel mio sfintere. Ho un sobbalzo. E’ la prima volta che qualcuno m'incula.
Prosegue imperterrita nella sua azione. La gradevole sensazione di prurito che sa trasmettermi il dito si accompagna all'intenso piacere delle labbra che si abbassano sulla cappella. Sborro irrigidendomi in tutto il corpo, trascinando anche lei in un vortice di piacere. Grazia non vuole ingurgitare lo sperma, cerca di trattenere il liquido in una mano, ma le fuoriesce fra le dita. La osservo divertito durante questa manovra. Prendo dal cruscotto un paio di fazzoletti di carta e glieli porgo. Grazia risale dalla scomoda posizione sotto il volante e torna a sedersi al mio fianco. La luce dei lampioni illumina il suo corpo candido e i seni minuti su cui spiccano le areole dei capezzoli appuntiti.
- Ti è piaciuto? - mi chiede.
- Sì molto, e a te?
- Anche a me. - risponde.
Premo il pulsante che comanda i sedili ribaltabili e li abbasso. I nostri corpi vengono a trovarsi l'uno di fianco all'altro. A dire il vero io sto un poco più in alto, lei più in basso. Posso vedere la fenditura della passerina parzialmente nascosta da una rada peluria. Con la mano risalgo le cosce e vado a scoprire la deliziosa apertura della fica. Ha gambe bianche come la neve. I piedi perfetti. L'ombelico tondo, tondo...
Il cazzo mi si arrapa ancora una volta. Sfioro con la mano la passerina, toccandola per la prima volta. E' tutta bagnata. Con le dita le sfioro le grandi labbra e il clitoride. E' turgido, gonfio e ben sviluppato. Non so resistere a lungo. La penetro con le dita.
La parete della passerina è tremendamente stretta. Ancor più eccitato sollevo Grazia di peso. La prendo per i fianchi e la pongo a cavallo sul mio bacino. La sua mano prende l'uccello e se lo infila nella fica inarcandosi all'indietro con la schiena per facilitare la penetrazione.
- Ce l'hai stretta. - dico.
Riesco a penetrarla aiutato dal fluido abbondante che le addolcisce il dolore. Grida al mio primo affondo. Non voglio farla soffrire e l'invito ad assecondare i miei movimenti. Finalmente prendiamo il giusto ritmo. Eccitato come sono vengo dopo pochi colpi. Non ho neanche il tempo di estrarlo e le sborro dentro.
E' tardi. Le lancette dell'orologio segnano le quattro del mattino. Ci rivestiamo e subito dopo ci salutiamo.
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16 anni fa
ILPUNTOG,
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Ultima visita: 16 anni fa
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Roberta al centro dell’attenzione
Venerdì riceviamo una telefonata d’invito a cena da Agata e Silvio, i nostri complici erotici.
Spesso, scherzando, definiamo la nostra amicizia come un’associazione per delinquere a scopo erotico. In effetti, è grazie a Agata che Roberta, la mia compagna, ha abbandonato ogni titubanza concedendosi ai piaceri delle attenzioni di più uomini.
Oltre a noi era invitata anche un’altra coppia d’amici ma si era presentato solo Paolo poiché la sua fidanzata, Roberta, rientrando dall’estero, aveva perso la coincidenza con l’aereo a Roma, quindi l’ora del suo arrivo qui a Torino era ormai diventata una questione di pura statistica.
La cena si è svolta senza note di rilievo tranne il cibo poiché Agata è un’ottima cuoca anche se ha il vizio di rivoluzionare le ricette che ogni tanto le passo.
Seduti sul loro divano ci stiamo gustando un buon bicchiere di Calvados quando Agata chiede a Roberta se non deve andare in bagno. Alla sua risposta affermativa le due donne ci lasciano alle nostre discussioni.
Restano via molto, immagino che abbiano le loro cose da dirsi, quindi rivolgo nuovamente la mia attenzione ai due amici e mi dimentico di loro.
Quando ritornano, Roberta sì attrespola su di uno sgabello tipo bar che è posto quasi al centro della stanza mentre Agata prende il suo precedente posto al mio fianco. Nel farlo si strofina contro di me invadendo le mie narici con il suo profumo che personalmente trovo molto caldo e sensuale.
La sua vicinanza solletica la mia fantasia, non riesco a non pensare alle sue labbra sul mio membro e alle sensazioni che mi avevano regalato. A fatica cerco di mascherare le mie sensazioni e quando riprendo un minimo di controllo, tale da poter ascoltare quello che si dice, sento la voce di Agata affermare:
- Mi spiace per Roberta, questa sera era stata combinata per sei… pari… ma possiamo sempre inventarci qualcosa!
Ad esempio un’idea si sta prendendo forma nel mio cervellino malato. Sai la rabbia di Roberta, quando le racconteremo di questa sera, al pensiero di cosa si è persa!-
L’espressione di Roberta mi lascia intuire che lei sa qualcosa più di me, lo vedo dalla luce che ha negli occhi, uno sguardo che non lascia dubbi: sa che sta per far sesso !
Agata si alza dal divano, esce dalla stanza e subito ritorna con una sciarpa di seta blu. La arrotola fa le sue mani, gioca con essa, poi si avvicina a Roberta e dopo un’occhiata d’intesa le benda gli occhi.
Le sciarpe sono due, l’altra se la passa attorno al collo.
Nessuno di noi conosce le sue intenzioni, ci scambiamo fugaci occhiate interrogative che restano senza risposta.
Intanto le mani di Agata iniziano a sbottonare il vestito di lino leggero che indossa Roberta. Lentamente il suo reggiseno compare tra l’apertura del vestito. Roberta lascia fare, con mio gran rammarico, non posso vedere i suoi occhi ma la bocca ha un’espressione d’estrema concentrazione.
L’abito le è calato sino in vita senza nessuna reazione da parte sua. A questo punto Agata prende per mano Paolo e lo accompagna alle spalle di Roberta. Lui prima le accarezza le spalle, scende lungo le braccia sino in vita e la cinge, poi le sue mani passano sul bacino e lentamente salgono verso il seno. La bacia sul collo mentre stringe le coppe con forza, solo ora Roberta da segni di vita socchiudendo la bocca ed emettendo un sospiro. Gli slaccia il reggiseno e lo sfila via con dolcezza, afferra nuovamente le mammelle traendola a se, questo è quello che aspettava Agata che con parole d’invito le fa alzare il sedere in modo da spogliarla completamente.
Non l’avevo notato a casa ma vedo che Roberta indossa uno splendido reggicalze in tinta con il reggiseno e i ridottissimi slip. Anzi sono sicuro che non è uscita così da casa. Si sia cambiata quando è andata in bagno, mi domandai da quanto tempo usciva di casa con un cambio di biancheria sexy nella borsetta, pronta ad ogni evenienza. Questo pensiero mi eccitava e, al tempo stesso, turbava.
Agata, ora, prende Silvio e lo accompagna davanti a Roberta poi si pone di lato in modo da non impedirmi la visuale. Lui accarezza, con ambedue le mani, le gambe di Roberta sopra le calze, sale sino agli elastici del reggicalze e li tira leggermente per poi lasciarli facendoli schioccare sulla pelle.
Lei inizia ad eccitarsi e apre leggermente le gambe. Lui cerca di slacciare gli elastici per sfilarle gli slip ma Agata lo ferma dicendogli: - guarda bene!-
Sono incuriosito e osservo meglio, noto che le mutandine di Roberta hanno due fermagli ai lati, come quelli delle spogliarelliste. Mi domando: - ma dove avrà preso quella biancheria -. Sospetto che sotto ci sia lo zampino di Agata.
Silvio, capita la situazione, libera prima un lato degli slip intrufolando la sua mano nell’apertura. Le sue dita giocano con la bionda peluria della mia donna mentre le mani di Paolo stuzzicano il seno alternano lievi strizzatine ai capezzoli a baci sul collo o sulla schiena. A lei piace questa situazione e lentamente si sta abbandonando al tra le braccia dell’uomo che sta dietro di lei.
Con un ultimo gesto le mutandine le sono sfilate via attraverso gli elastici del reggicalze, ora è pronta, le parti del suo corpo che lei vuole concedere e da cui vuole trarre piacere sono denudate e oscenamente offerte ai due uomini.
Sempre bendata non può vedere Agata che si porta alle sue spalle e dopo aver allontanato Paolo si sostituisce a lui. Osservare le mani di una donna che accarezzano Roberta mi provoca delle sensazioni sino ad ora sconosciute. Con decisione, Agata, afferra le sue mani e le porta dietro la schiena e con la seconda sciarpa le lega mentre le sussurra delle frasi tranquillizzanti. Quindi la abbandona all’attenzione dei due uomini e viene davanti a me. Il suo vestito è chiuso sulla schiena, mentre se lo slaccia il suo seno sembra volerlo strappare. Pochi bottoni, una zip e il vestito cade ai suoi piedi. Sotto porta la stessa biancheria di Roberta, escluso il reggiseno, con una voce che mi fa vibrare il basso ventre mi dice: - toglimi le mutandine! - non è una richiesta…è un ordine.
Si fa spazio in mezzo alle mie gambe e spinge in avanti il ventre. Raddrizzo la schiena e appoggio le labbra alla sua pancia, proprio sotto il reggicalze mentre le slaccio le chiusure laterali degli slip. Li sfilo facendoli scorrere in avanti, avendo cura di farlo molto lentamente. Durante quest’operazione i suoi occhi sono chiusi e sospira quando …………. gli s’infilano fra le labbra della vagina. Lei lascia una striscia umida sugli slip che scorrono e il profumo della sua femminilità invade i miei sensi facendomi dimenticare tutto quello che accade intorno a me. Purtroppo l’estasi dura solo un attimo, Agata mi riporta alla realtà montandomi addosso, a cavallo delle mie gambe e armeggiando con impazienza sulla chiusura dei miei pantaloni.
Un gridolino di stupore richiama il mio sguardo su Roberta. I due amici, che nel frattempo si erano spogliati, stanno appoggiando, uno per lato, i loro membri alla sua bocca. Con gli occhi bendati e le mani legate dietro la schiena, può solo sentirne la pressione sulle labbra e apprezzarne l’odore.
Aprendo la bocca gli invita, loro si fanno più vicini e lei inizia a dispensare leccate e baci ai due lati mentre le loro mani fanno a gara per esplorare il suo corpo.
Agata è riuscita nel suo intento e ora brandisce il mio membro. Avvicina il pube premendolo contro di me, appoggia il viso al mio e finalmente sento le sue labbra che aspirano la mia lingua. I peli della sua vagina scorrono tutta la lunghezza del mio membro, sento la labbra che si aprono e una traccia umida lasciata sul pene crea in me delle piacevoli sensazioni.
Stacca la bocca dalla mia, mi guarda con occhi lucidi dicendomi: - ti voglio dentro! -, questa volta non è un ordine ma ha il tono di una implorazione. Lei si solleva leggermente. Con una mano le divarico le grandi labbra mentre lei si guida il mio pene dentro. Lo lascia entrare lentamente, sento che si apre senza difficoltà anche se lei sta inclinando il pube in modo da avere la massima percezione di quello che si sta facendo spazio nel suo ventre. Nell’ultimo tratto assume una inclinazione favorevole allargando ulteriormente le gambe e scende di colpo lasciando andare un grido di piacere, o meglio di soddisfazione, che attira l’attenzione degli altri tre. Distrae addirittura Roberta che interrompe il suo doppio pompino per chiedere:
Cosa state facendo voi due?-
Ho il tuo uomo dentro! – risponde la voce rotta di Agata.
Oh!… Vorrei proprio vedervi – replica Roberta.
Immagina, fai lavorare la tua fantasia!… se ne hai il tempo. –
Detto questo amplifica il movimento delle anche, scorrendo tutta la lunghezza del mio membro. Inclinata verso di me con la schiena curva all’indietro quando sale sbatte il seno sulla mia faccia. Ha un paio di tette fantastiche, più grandi di quelle di Roberta ma altrettanto sode. Mi perdo nello studio accurato dei suoi capezzoli, e quando si avvicinano cerco di baciarli, succhiarli o mordicchiarli. Stiamo giocando. Giocando con il sesso, in realtà non siamo ancora alla ricerca del piacere estremo, sappiamo tutti e due che la serata è appena iniziata. Lei s’inventa, costantemente, dei nuovi giri con il bacino e le anche. Lo prende tutto dentro e strige ritmicamente i muscoli, poi sale tenendo in se per un soffio solo il glande e resta ferma, anticipa i miei tentativi di spingerlo dentro mentre mi sorride. Scende e si apre completamente, sento l’interno della sua vagina, che anche se ferma, mi stuzzica grazie alle sue contrazioni. Lei avvicina il viso, naso contro naso, le nostre lingue s’incontrano nell’aria, i suoi occhi mi fissano intensi. M’ipnotizzano. Con le mani appoggiate ai suoi fianchi ho la chiara percezione del suo corpo. Il suo respiro aumenta di velocità e d’intensità. Anche il suo pube si muove salendo e scendendo al ritmo delle contrazioni e del respiro. I suoi occhi continuano a fissarmi mentre mi ritrovo a pensare:
-NO…i sentimenti non valgono in questo gioco…Maledetta stai giocando sporco. –
Accetto le sfida e reggo il suo sguardo, la fisso negli occhi senza accorgermi che le sto stringendo con forza le natiche. Sento le sue morbide contrazioni interne farsi sempre più frequenti, i suoi occhi sono lucidi e dolci, troppo dolci; la pelle tra le mie mani diviene sempre più calda sino a quando le sue labbra si aprono in un rantolo di piacere, gli occhi si chiudono e l’orgasmo le trasfigura il volto.
Le contrazioni involontarie del pube di Agata sono quasi terminate, quando, a beneficio degli altri, lascia uscire qualche gridolino di piacere.
Il gioco degli sguardi di prima mi è servito a controllare egregiamente le mie reazioni, mi trovo ancora lontano dall’orgasmo. Lei, tenendomi dentro, mi chiede:
Vuoi venire adesso?!-
Dopo – le rispondo – ma dentro di te! –
Mi avrai … di nuovo … Grazie! – risponde lei intercalando con un bacio poco passionale e un po’ troppo sentimentale - Grazie! - ripete ancora mentre una lacrima le segna la guancia nonostante il sorriso che le illumina il volto.
Il nostro rapporto, per quanto intenso, non è durato molto. Quando Agata si è sollevata da me vedo che Roberta ha la bocca piena del membro di Paolo mentre Silvio, in ginocchio davanti alle sue gambe spalancate le sta leccando avidamente la vagina. So che a lei piace essere bendata, in determinate occasioni, ma rimpiango il fatto di non poter osservare completamente l’espressione del suo volto.
Agata si unisce ai due e dopo aver studiato bene la situazione inizia a disegnare con le dita dei ghirigori attorno al seno di Roberta. La presenza di un nuovo tocco la fa fremere mentre emette dei suoni strozzati a causa del pene che le riempie completamente la gola.
Agata invita, silenziosamente, Silvio ad alzarsi, prende il suo membro e lo avvicina alla vagina dilatata di Roberta, lo appoggia alle labbra e lo strofina contro di esse delicatamente in modo da guidarlo. Roberta abbandona il pene di Paolo, che omai sta quasi per riempirle la faccia, e si abbandona all’indietro fra le sue braccia.
Quello sgabello su cui è seduta non deve essere molto comodo, soprattutto con le mani legate, ma lei riesce ad offrire la sua femminilità all’uomo che ha davanti.
Agata dilata con due dita la vagina di Roberta e, mentre guarda nella mia direzione, vi spinge dentro il pene di suo marito. Un vero urlo di piacere sottolinea l’avvenimento.
Lei non può muoversi e accetta passivamente il piacere di quella situazione con Silvio che la penetra, Paolo che la regge per le spalle chinato in avanti a succhiarle i capezzoli e le mani di Agata che stimolano la sua vagina al ritmo dei colpi del marito.
Silvio prende le sue gambe sotto le ginocchia e le solleva, divaricandole ancora di più. Esce completamente da lei e rientra spingendolo fino in fondo, sino a schiacciare le dita di Agata. Il tutto molto lentamente. L’azione combinata dei tre, tutte quelle mani su di lei, portano Roberta prossima all’orgasmo. Non è una posizione comoda per venire, lo sa lei, lo sa Agata e lo sanno i due uomini, me è proprio questo che li eccita. La loro attenzione è completamente rivolta al corpo di Roberta, le loro azioni sono calibrate per darle il massimo piacere. In breve lei viene, urlando come raramente si concede di fare. Spinge il pube verso Silvio e la schiena inarcata verso Paolo, si solleva quasi dallo sgabello aiutata dalle mani di Agata che le cingono la vita. Salta, si muove, cerca di prenderlo ancora più in fondo nonostante Silvio sia completamente dentro di lei. Il suo ventre trema e il seno ondeggia rimarcando i suoi movimenti e il respiro affannato.
Lentamente si tranquillizza, torna ad appoggiare il sedere, quello che si vede del suo viso al di sotto della benda è reso irriconoscibile dal piacere. Silvio resta dentro di lei mentre le mani di tutti e tre massaggiano il suo corpo. Quando il respiro è tornato normale, Agata le sussurra che non ha ancora finito di godere per quella sera. La fa alzare, noto che è instabile sulle gambe, la guida con dolcezza verso di me sul divano. Mi fa un cenno e capisco che vuole che mi metta sul tappeto. Scivolo giù appoggiando la schiena al sedile del divano.
Agata guida Roberta, sempre bendata e con la mani legate dietro, su di me e la fa scendere a cavallo delle mie gambe. Il sentire le gambe di un uomo fra le sue la fa nuovamente ansimare, striscia in avanti fino a sentire un pene che le preme contro la vagina. Lei non sa chi ha sotto ma non se ne preoccupa, strofina il pube sollevandolo nel tentativo di prenderlo nuovamente dentro. I suoi tentativi sono molto piacevoli e resto lì a godermeli. Agata si mette dietro di lei, in ginocchio, la afferra per le anche sollevandola un poco, la sua mano scivola sotto la vagina di Roberta e prende il mio membro guidandolo dentro Roberta. Lei come lo sente allineato e imboccato con un abile mossa del pube lo lascia affondare nel suo ventre sino ad incontrare l’indice e il pollice di Agata che ancora mi cingono il pene. La sento bagnatissima e dilatata, si sistema e attacca un movimento simile a quello che Agata aveva usato con me prima, ma con delle varianti personali tutte sue. Cerco di non toccarla, non voglio che riconosca le mie mani, così come cerco di assecondare la sua cavalcata con delle spinte diverse dal solito, voglio lasciarle il dubbio sull’identità dell'uomo che ha sotto di lei. Le mani di Agata mi stringono dolcemente i testicoli e quando, Roberta, sale lei le solletica la vagina.
Paolo e Silvio si presentano nuovamente ai lati del suo viso con il pene eretto e speranzoso delle sue labbra. Lei, che mi sta cavalcando con la schiena eretta, è all’altezza giusta. La pressione dei due sulle sue guance la distrae dal suo precedente impegno, rompe il ritmo e i suoi movimenti diventano irregolari. Iniziavano a piacermi la sue mosse ma la vista della sua bocca alle prese con i falli dei due e molto più eccitante. Prima si dedica a Silvio, credo che abbia riconosciuto colui che la presa prima dall’odore della sua vagina rimasto sul pene, lo ingoia di colpo, succhiandolo a guance incavate. Lo scorre in tutta la sua lunghezza seguendone il glande con la lingua. Tre, quattro volte, poi volta il viso verso l’altro e prima lo lecca quindi apre la bocca e lo ingoia, si sforza di ingoiarlo tutto, gli occhi di Paolo ruotano verso l’alto mentre con una mano le tiene la testa ferma in quella posizione e muove il bacino per scoparle la bocca. Quando la lascia; Silvio appoggia il suo membro alle labbra vicino a quello di Paolo, allora la lingua di Roberta può stimolare tutti e due con dei rapidi scatti nelle due direzioni.
Nel frattempo non interrompe la sua cavalcata ma, anzi, il mio pene che entra in lei la stimola a dispensare leccate e succhiate sempre più appassionate in quel doppio pompino.
Paolo, però, non è soddisfatto. I suoi occhi cadono su Agata intenta a massaggiarmi i testicoli e a stringermi con due dita il pene dentro Roberta, si porta dietro di lei e con un lieve tocco sulla schiena richiama la sua attenzione.
Roberta, quando si accorge che uno dei due si è allontanato, s’imbroncia per un attimo poi dedica tutta la sua bocca all’altro.
Sento che Agata scivola di lato, mantenendo sempre la presa sul mio membro, si mette a carponi dal lato di Roberta opposto a quello di Silvio. Posso vedere il suo viso contornato dagli splendidi capelli neri e i suoi occhi tremendamente espressivi, ma quello che attira il mio sguardo è il seno, che quella posizione esalta. Paolo si china dietro di lei e le infila una mano in mezzo alle cosce. Lei non si fa pregare, apre le gambe e solleva il sedere come una gatta. Apre la bocca e geme quando lui le entra dentro, china la testa per osservare la sua penetrazione e i capelli ricadono in avanti. Quando rivolge il suo sguardo a me il viso e coperto dai capelli ma riesco a cogliere la sua espressione di piacere. I suoi occhi sono puntati su di me. Paolo la monta con foga e il suo seno balla al ritmo dei colpi, ansima, geme ma non molla la mano dal mio membro.
Volgo lo sguardo alternativamente a Roberta sopra di me che succhia Silvio e a Agata di fronte a me montata da Paolo. E’ uno spettacolo troppo eccitante e sento che sto per perdere il controllo.
Roberta si accorge che l’uomo che sta succhiando e pronto a venire, fra una succhiata e l’altra riesce a dire:
Riempimi… anche da sotto…ti prego!-
Quando i primi getti di sperma le invadono la gola, Roberta, intensifica la sua cavalcata. Afferro una mammella di Agata e spingo in alto il bacino mentre sento l’orgasmo arrivare.
Le mosse di Roberta le fanno sfuggire a tratti il membro di Silvio dalla bocca e molte gocce di seme le stanno imperlando il seno. A questa vista esplodo. Sentendomi pulsare dentro di se, Roberta, si apre ad accoglierlo sino in fondo limitandosi a contrarre fortemente i muscoli pubici. Il mio orgasmo genera il suo e lei nuovamente si abbandona la piacere crollando su di me.
Anche Agata sta per venire quando Paolo esce bruscamente da lei e la fa girare sulla schiena, si mette quindi a cavallo su di lei appoggiando il pene al seno.
Lei è troppo avanti e viene mentre lo sta succhiando, dimenando il pube in cerca di soddisfazione. Ci pensa Silvio che affonda prontamente due o tre dita nella vagina di sua moglie.
Paolo riempie il viso e parte del seno di Agata urlando, poi appoggia il suo pene nel mezzo del seno e lascia che le ultime gocce colino sulla gola di lei.
Appena la situazione riprende una parvenza di normalità, sussurro a Agata: - Mi avevi promesso di farmi venire dentro di te!-
E’ vero – confessa lei – manterrò la promessa… ma adesso… un attimo di respiro!-
Ci sistemiamo chi sul divano chi sulle poltrone, sleghiamo e sbendiamo Roberta, in modo che vedendoci adesso sparpagliati per il salotto non possa capire chi si è dedicato a lei nelle varie fasi della serata. I suoi occhi finalmente liberi mostrano una soddisfazione profonda e una eccitazione ancora non sopita. Si avvicina a me e dopo un bacio leggero sulle labbra mi racconta quanto le è piaciuto e ringrazia Agata per quell’idea che ha avuto.
Lentamente ci rivestiamo. Rimaniamo ancora un poco a parlare di quello che abbiamo vissuto, Paolo mi dice che non vede l’ora di far conoscere a me e a Roberta la sua fidanzata e la cosa, chissà perché, mi eccita.
Quando viene l’ora di salutarci Agata mi chiede di accompagnarla in cucina con scusa.
Rimasti soli noto una luce ormai nota nei suoi occhi, senza dire una parola s’inginocchia davanti a me e mi slaccia i calzoni. Lo prende in bocca mentre è ancora rilassato e lo fa crescere fra le sue labbra, sottolineando con grugniti di approvazione la rinnovata erezione. Quando è soddisfatta della consistenza si alza dicendomi:
Avevo promesso di farmi riempire da te… e adesso sono intenzionata a mantenere la promessa-
Solleva il vestito in vita, sotto indossa solo le calze e il reggicalze, si siede sul tavolo a gambe aperte e dischiude le braccia a mo’ d’invito. Mi guarda maliziosa mentre mi avvicino, i suoi occhi sono per me una calamita di una forza irresistibile.
Lo infilo dentro di lei immediatamente. Si avvinghia a me con le gambe e le braccia, con voce rotta dall’emozione mi dice:
Baciami -.
Le lingue lottano fra loro nelle nostre bocche unite per le labbra, inizio a muovermi prima lento e lungo. La stimolo con due dita, le do dei colpi sempre più violenti che lei apprezza. Sappiamo di non avere molto tempo, gli altri aspettano. Stacca la bocca dalla mia per respirare meglio ma trattiene la mia testa. Mi fissa, respira con la bocca socchiusa, a tratti chiude gli occhi e il suo volto si trasforma. Sto godendo e anche lei. Spalanca gli occhi, li tiene fissi sui miei e m’implora:
-Riempimi!…Riempimi adessooo.-
Lei viene e io subito dietro di lei, dentro di lei. Per tutto il tempo di quel breve, ma intenso, orgasmo i suoi occhi non si sono staccati dai miei.
Ci ricomponiamo.
Ho mantenuto la premessa!- afferma Agata.
Si. Ora sono io in debito con te…sai mi piace come vieni!- ribatto.
Dovrò darti qualche altra occasione di osservarmi, allora.- mi consola lei.
Torniamo dagli altri, che se hanno sospettato qualcosa non lo danno a vedere. Pochi convenevoli e ci salutiamo dopo che Paolo ha promesso di raccontare tutto e nei particolari a Roberta, in modo da farla pentire della sua, involontaria, assenza.
Sulla strada del ritorno Roberta, non è molto loquace, capisco che sta rivivendo la serata e non voglio interrompere i suoi pensieri. So che l’indomani non farà altro che raccontarmi le sue sensazioni e tutto quello che ha provato.
Stranamente non mi chiede chi l’ha penetrata, chi lei ha succhiato o chi l’ha toccata. O non le interessa saperlo, ma non credo, o sta imparando a giocare come Agata.
Già! Agata ed i suoi occhi. Quello sguardo ancora rimaneva in me con il significato intrinseco che temevo di comprendere.
Vedremo!
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16 anni fa
ILPUNTOG,
40/40
Ultima visita: 16 anni fa
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Io e lui
Non eravamo piu'usciti a cena da diverso tempo,gli impegni di lavoro erano stati tanti e molto stressanti.La serata era calda quasi afosa,l'aria pareva impalpabile,l'umidita'altissima.Mario il proprietario del locale ci saluta,si ricorda bene di noi,x diverso tempo abbiamo frequentato il suo ristorante,molto carino,intimo cucina casalinga e molta cordialita'.Ci fa'accomodare al solito tavolo,parliamo un po'di noi,ci chiede come mai non ci siamo piu'fatti vedere.Ceniamo con aragosta,fritto misto di pesce,contorno di patatine croccanti e il solito dessert.La cucina qui'è sopraffina.Mi accingo ad andare in bagno e il mio lui mi segue,il suo sguardo stasera è lucente,intrigante e pare spogliarmi a volte cogli occhi.Indosso un completino nero camicetta trasparente e sotto un body in pizzo che lui mi ha regalato di recente e ha voluto stasera indossassi per la prima volta.Trovo il bagno occupato e lui mi dice,vieni con me,incredula mi fa'accedere al bagno maschile con mia ostilita',mi scappa e non posso farne a meno.Mentre mi alzo la gonna e mi abbasso le mutandine lui mi scruta,pare entrarmi dentro col suo sguardo.Non faccio in tempo ad alzarmi che ancora bagnata di pipi'mi prende,mi bacia mi accarezza,mi tocca dappertutto.Sento il caldo delle sue labbra come un fuoco che mi brucia dentro,l'eccitazzione della sua reazione improvvisa ed inaspettata mi fa'bagnare,mi fa'gemere dal desiderio.Prendimi mio amore gli sussurro.Ora le sue labbra si posano sul mio cespuglietto madido di umori,la sua lingua scende piano piano fino alla punta del mio clitoride turgido e voglioso.Non posso urlare,i miei gridolini li debbo soffocare,sento entrare altra gente,mi sento imbarazzata ma nel contempo eccitatissima.Mi mette ora contro il muro,si abbassa i pantaloni e mi fa abbassare,il suo membro turgidissimo e bagnato mi entra tutto in bocca,pare soffocarmi,sono eccitatissima.Succhio avidamente il glande gonfio e bagnato,sento e assaporo il dolce sapore del suo pene,lo voglio,lo desidero immensamente ma lui mi fa'attendere e questo accresce la voglia di farmi penetrare.Pare volermi far impazzire stasera dal desiderio.Ora mi fa'alzare,mi gira e da dietro in un solo colpo mi penetra con una foga mai vista.Lo sento tutto dentro di me,il suo pene è come mai lo avevo sentito,turgidissimo,caldo e voglioso.Sento la vagina in fiamme,i suoi colpi poderosi paiono sfondarmi,mi lascio andare al piacere e con caldi e copiosi fiotti inondo dei miei caldi umori il suo membro.Il suo sperma caldo e copioso mi riempie, mi fa'godere come una pazza.Sono esausta,il piacere che mi ha dato e mai ho provato mi manda in estasi.Il luogo insolito,la paura di essere scoperti ha creato l'atmosfera gusta x un piacere immenso e mai provato.
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16 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 5 ore fa -
L\'incontro
Ci incontriamo... l'appuntamento è in un bar che ha dei tavolini... io sono già li quando lei arriva... mi individua e si avvicina al mio tavolo.
Mi alzo per farla accomodare sulla sedia che le porgo. Sono imbarazzato... forse lo è anche Lei... ma non lo dimostra. Mi siedo. Lei mi guarda, con un sorriso sulle labbra ma con gli occhi di ghiaccio. Sembra valutarmi... soppesarmi. Ho paura. Paura di non piacerle.
Vedo un lampo nei Suoi occhi. Ora so di non dispiacerle. So che mi esaminerà... e forse che potro' essere il Suo schiavo.
Quel lampo negli occhi, fulmineo, li ha resi ancora piu' spietati. Ho di nuovo paura. Ma non di non essere usato, questa volta.
Scambiamo qualche inutile battuta sul tempo... sul viaggio... poi Lei scioglie le riserve e mi ordina di seguirla. Mi alzo, pago il conto sul tavolo. Scosto la sedia dove lei è seduta. Si alza. Mi comunica che andremo al suo albergo, di fronte. La seguo. Ho con me una valigetta, come mi aveva ordinato Lei.
La portineria del hotel non mi vede neanche. Saliamo al secondo piano, facendo le scale. Lei è davanti a me. La vedo ancheggiare mentre sale. Le gambe affusolate nelle calze nere velate. Porta le calze e non il collant. Non so perche’ ma lo so. Ha portamento, Lei.
Sento il mio cuore battere forte: è sempre come la prima volta. Sono un pazzo. Lei sembra quasi avvertire il mio turbamento. Volge la testa. Si ferma e mi guarda. Io abbasso gli occhi. Lei riprende a salire le scale. Giungiamo davanti alla sua porta.
Prende la chiave. Apre ed entra. Io la seguo. Mi guarda, posa la borsa e mi porge le spalle per farsi togliere la pelliccia. Le sfilo la pelliccia, che poggio delicatamente su una poltroncina, sulla Sua borsa.
Lei si siede. Mi dice "toglimi le scarpe. con la bocca".
Mi tolgo il cappotto, che appendo all'attaccapanni. Mi inginocchio ai Suoi piedi e cerco di slacciare con le labbra la fibbietta della scarpa destra. Ha le gambe leggermente allargate. Vedo dove terminano le calze. Non mi ero sbagliato.
Con i denti delicatamente tiro la striscetta di pelle. Con la bocca prendo la parte posteriore e la tiro. Lei si degna di sollevare il piede, per facilitarmi. Faccio lo stesso con l'altra scarpa. Lei è a piedi nudi, seduta sulla poltroncina, le gambe socchiuse, le braccia rilassate sui braccioli.
Mi guarda. "Spogliati. Completamente." Sono imbarazzato. Sciolgo il fuolard che ho al collo e tolgo il pullover. Comincio a sbottonare la camicia. tolgo le scarpe e resto con i calzini. Sgangio la cintura ed i bottoni del pantalone. Li sfilo. Tolgo i calzini. Resto in camicia e slip. Mi sento esposto, sento il Suo sguardo su di me, che esamina, valuta. Ho vergogna. L'ho incontrata di persona nemmeno 30 minuti prima.
La vedo tamburellare con le dita sul bracciolo. Mi affretto a togliere la camicia. Con esitazione abbasso gli slip. Resto nudo davanti a lei. Ho il membro floscio. Depilato come mi aveva ordinato in chat.
Lei si alza ed apre una porta. Il bagno. Entra e chiude. Resto lì, solo. La porta si riapre dopo pochi minuti.
Lei è in vestaglia. Intravvedo che non ha reggiseno. Sotto indossa ancora le calze, autoreggenti. "Toglimi le calze con la bocca. Anzi, ricorda bene: tutto quello che ti ordino di fare dovrai farlo usando la bocca, a meno che non specifichi diversamente".
Mi inginocchio ai Suoi piedi. Avvicino la testa al Suo Pube. Percepisco l'odore di donna, di femmina. Lei scosta la vestaglia ed io prendo con le labbra il bordo della calza della gamba destra. La stringo fra le labbra e cerco di abbassarla. Tiro delicatamente in basso. La calza si sposta. supera la mezza coscia e diventa facile. la porto giu' alla caviglia. Lei alza il piede affinche' la possa sfilare. Ripeto con l'altra gamba. Lei si sposta e si risiede sulla poltroncina.
Ha uno splendido splip di pizzo nero. "Massaggia i piedi e le caviglie" Mi abbasso e comincio a stringere fra le labbra la carne dei suoi piedi. Sento il suo sguardo su di me. Lei sposta un poco il piede, mettendomi in bocca le dita dei piedi. Passo la lingua sull'alluce. Con le labbra le massaggio l'alluce. Lei lo ritrae e mi porge le dita dell'altro piede. Passo la lingua fra le Sue dita. E' umiliante. Mi porge le caviglie. La lingua comincia a dolermi. Continuo a leccare ed a baciare i Suoi piedi per un tempo interminabile. Ogni tanto la sento cambiare posizione.
All'improvviso si alza. "Gli slip!". Avvicino la testa al suo pube, frontalmente. Lei si gira porgendo il fianco. Prendo in bocca il bordo dello splip, e tiro delicatamente in basso; mi sposto, in ginocchio, dall'altro lato. Prendo il bordo. Lo abbasso. Sento il mio pene eccitarsi. Mi sposto alle sue spalle e prendo il bordo dello slip, oramai a metà dei glutei. Lo tiro leggermente in basso. Lei si gira e mi porge il pube. Avvicino la testa e sento il suo odore forte. prendo il bordo dello slip e lo tiro in basso. Lo slip è quasi liberato. Mi sposto su un lato e tiro in basso. lo slip cade a terra. Lei alza un piede, e poi l'altro, liberandosi dello slip. "gli splip sporchi vanno in bagno" Mi abbasso e prendo fra le labbra il Suo slip. Sono carponi. Come un cane.
Lei va' verso il bagno. apre la porta. Lei entra. Io la seguo, carponi, con lo splip in bocca. Lei Si siede sul bidet. Si siede al contrario, con le spalle al rubinetto. Sento un rumore di acqua. Realizzo che Lei sta urinando. Alzo la testa per vedere. Vedo un getto giallo uscire dal Suo sesso. Sta terminando. "Pulisci" Lascio cadere lo slip in un angolo. Mi avvicino al bidet. La vista del Suo sesso mi eccita. Alzo gli occhi: sorride. Avvicino lentamente la testa al Suo sesso. Sento il Suo odore. Sul fondo del bidet ristagna la sua urina. Gialla. Metto le braccia dietro alla schiena e avvicino la lingua ...
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16 anni fa
BDSM,
42
Ultima visita: 16 anni fa
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Memoria antica piaceri moderni
Memoria Antica piaceri moderni……….
Tanti…anni…fa………
Memoria di un primo incontro e paure antiche, rispetto alle emozioni coscienti di adesso.
Correva l’anno…….
Bazzicavo Internet da un poco di tempo e le varie mail-list e chat varie per dare sfogo alla noia e insoddisfazione del mio reale…..
Mi ha contattata in un gruppo “strano” per amanti di qualche cosa a cui neppure ricordavo di essere iscritta.
Mi ha mandato una mail dettagliata con scritte cose mai provate ma che mi affascinavano.
Non era la solita mail del segaiolo che vuole attirare l'attenzione, era ben scritta, senza errori, chiara, esplicita e minuziosa.
La sua verbalizzazione di situazione e cose che si potevano fare, era bella, mi intrigava dare corpo alle mie fantasie vissute solo in modo solitario.
Si sa' la curiosita' e' femmina e io gli ho risposto…..
Ancora una sua mail e poi mi passo’ istigandomi e tentando la mia curiosita’ scimmiesca, il suo numero di telefono.
Ci siamo sentiti, erano gli ultimi giorni dell'anno abbiamo deciso di vederci con l'anno nuovo, in un posto all'aperto qui dalle mie parti.
Lui non abitava molto distante da me, stessa provincia.
E' venuto il giorno fatidico, mi sono fatta accompagnare da una mia amica che poi mi ha aspettato in macchina,sono salita sulla sua abbiamo iniziato a parlare.
Lui, 46enne,belloccio,(anche se la bellezza, scoprii dopo che non sarebbe piu’ stata importante) non molto alto ,ma ci sapeva fare.
Bene dopo un'ora di chiacchiera decido che posso fidarmi di lui ci incontreremo una sera a casa mia appena mio marito sara' via.
Arriva la sera del giorno “x”, non so cosa mi aspetta o meglio lo so ma non so che sensazioni possa dare.
Ho tutto da imparare, tutto da provare.
Entra..in casa mia…
Dei dettagli ricordo poco ma la prima cosa che mi e' chiara e non dimentichero' mai e' il ceffone a freddo.
Mi viene voglia di mandarlo a ... ma Lui con voce calma mi spiega che e' una giusta punizione x una linguaccia fattagli due giorni prima al cell...
Chi ben comincia...
Va in cucina prende una sedia la porta in camera mi fa sedere , mi benda,mi lega, ma la cosa che mi rassicurava (successe solo quella volta) era che ad ogni Suo gesto avevo una Sua spiegazione,sapevo cosa sarebbe successo ma non sapevo quanto mi avrebbe fatto male o quando mi avrebbe dato piacere fisico e mentale….
Avrei goduto ?
Si “diverte” con il mio seno,lo palpa, gioca con i capezzoli, li tira, li imprigiona in un morsetto mai provato e intanto l'eccitazione aumentava come aumentava la mia fiducia in Lui.
Ora arriva una cosa che non ti fara' piacere mi disse ... :
era un' ispezione.
Mai provata, umiliante, fredda, dura.
Aveva un dono particolare per umiliare.
Lo sento che entra dentro di me ma non per farmi godere, non per farmi provare piacere,ma solo per il Suo “esclusivo” piacere.
Ricordo e rivivo, le sue dita che mi frugano, mi dilatano, mi fanno rabbrividire,
Lui lo sente e mi ricordo la sua risatina ironica e sardonica seguita da una carezza.
Viene ora di soddisfare anche me.
Sento un vibratore che mi entra dentro,mi rilasso,mi sono rilassata troppo perche' mi arriva una frustata sul seno, improvvisa,un dolore mai provato ,ma quanto mi piace...
Non credevo che il dolore mi potesse piacere cosi' tanto.
Sensazione strana, sconvolgente….
Non prevista per nulla
Lo guardo e gli chiedo di continuare.
E'sadico non continua gli piace vedermi implorare.
Mi fa provare diversi tipi di fruste ad ognuna da un nome...
Ma nessuna come lo staffile multicorde…. il gatto.....bello avvolgente
Lascia dei segni bellissimi.
Ora tocca alla mia bocca,non e' il solito pompino dove io do il ritmo dove io decido quando fermarmi.
No qui non succede.
Fa tutto Lui.
Mi “tira” per i capelli e mi scopa la bocca fino in gola, in fondo alla gola.
Quasi al vomito.
Non sto agendo io.
Mi sento solo un buco che lui scopa.
Mi scende una lacrima, un colpo di tosse,ma vedo che non gli importa nulla.
Continua nel suo intento,non gli basta vuole che gli baci il buco del culo..mai fatto.
Schifo e paura di questa ennesima umiliazione.
Lui capisce che non sono molto d'accordo.
Non aspettava altro che un mio gesto di ribellione per farmi capire chi comanda.
Eseguo.
Ci prendo gusto, a… “dover” obbedire mi piace.
E' la volta del mio culo,aperto si ma non troppo.
Se avessimo avuto piu' tempo ti avrei fatto almeno due clisteri mi disse...
Per fortuna il tempo e' poco pensai. (non mi vennero risparmiati la volta successiva).
Lo sento che si mette i guanti di lattice ..che brivido,che strana sensazione.
Nemmeno il contatto con le sue mani…..
La rabbia esplode quasi dentro di me.
Entra, fruga, scava dentro di me…..
Cerco di scappare,come se fosse facile da legata.
Non so con quante dita sia entrato ma riesco a rilassarmi e diventa piacevole...
Acc…… sono sorpresa di me stessa per quanto mi piace…
Mi sento piena un vibratore nel culo e uno nella fica..
Cosa c'e' di piu' bello ?
Godo come una pazza.
Ora Lui vuole quello che gli spetta, la mia bocca.
Imparo a leccarlo,a succhiarlo,ad adorarlo,voglio fare bella figura anche in un pompino.
Si voglio essere schiava, amo questo genere di sessualita',sento il bisogno di appartenere,si sapere che sono di un Padrone,vivere per Lui.
SentirLo stretto a me, sentire il Suo collare che mi stringe,sentire Lui che mi controlla quando non me lo aspetto,sentire il Suo fiato sul collo anche quando non c'e',avere paura di sbagliare,sentire la Sua voce calda,ferma,che mi sgrida,che mi punisce, che mi premia....
Si voglio essere cosi'.Si Padrone sono Tua.
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16 anni fa
slave3ribelle, 43
Ultima visita: 5 anni fa -
Avventura d'Estate
Ecco l’avventura che mi è capitata,ve la racconto risale all’estate scorsa ritornando dalle vacanze:
“Arrivo alla stazione diciamo,di Milano Centrale, alle 21 del 26/08/2006 era di sabato, mi avvio verso la biglietteria dell’autostradale per fare il biglietto dell’autobus per…… ,noto che davanti a me c’è una coppia che faceva la stessa cosa li per li non gli do importanza.
Mi reco alla fermata dell’autobus sistemo i bagagli e prendo posto nell’ultima fila,dopo un po’ entra anche la coppia che era alla biglietteria,vedo lei che salendo i gradini aveva una minigonna mozzafiato e delle calze autoreggenti.
Prendono posto quasi vicino a me e io stanco dal viaggio stavo quasi prendendo sonno e lei credo senza volerlo o con una scusa mi pestò un piede mi chiese scusa e prese posto,l’autobus pian piano si riempì quasi tutto e alle 21.15 partì.
Gli altri viaggiatori scesero tutti alle varie fermate rimanemmo io e la coppia in una curva lei emise un piccolo urlo di spavento e mi rifece svegliare,notai che lui leggeva una rivista che sul mo-mento non capii cosa fosse poi vidi che era Fermo Posta e lui ogni tanto che la sfogliava gli tocca-va le gambe e lei si mordeva le labbra per l’eccitazione poi lei gli fece notare che ero sveglio e lui fece finta di niente e continuò.
Dopo un po’ mi chiesero come mi chiamavo e loro fecero altrettanto e dove dovevo scendere e io gli risposi a……… allora lui mi disse se volevo potevo scendere con loro alla fermata,di Capriate, perché loro avevano parcheggiato lì la loro auto perché, il loro paese non era incluso nelle fermate dell’autobus, e per bere qualcosa insieme e dopo mi avrebbero accompagnato loro, capii cosa volevano e accettai. Lei Lilly 42anni,alta 1,75,bionda,terza di seno,ben fatta tutte le curve al punto giusto,lui Tony, 55anni alto 1,80,brizzolato.
Appena scesi presi i bagagli e mi invitarono a salire sulla loro auto appena saliti si diressero verso un bar di loro conoscenza e mi offrirono da bere poi mi fecero delle domande se avevo fretta di rie-ntrare e se mi aspettasse qualcuno gli risposi di no .
Finito di bere salimmo di nuovo in macchina io presi posto di nuovo sul sedile posteriore e lei con sommo stupore si sedette vicino a me,allora lui ripartì,mentre stavamo parlando di come avevamo passato le vacanze lei incominciò a toccarmi la patta e il mio cazzo divenne subito duro allora lei si tolse il giaccone e lasciò fuori le gambe e le allargò facendomi notare che aveva uno slip (tipo tan-ga o perizoma ) nero tagliato nel mezzo che metteva in risalto le labbra della sua fica.
Mi chiese se mi piaceva e se la volessi leccare non me lo feci ripetere due volte poi quando fu ecci-tata me lo cominciò a succhiare con avidità e dopo mi venne sopra divaricando le gambe fu una chiavata bellissima che piacque a tutti e due il marito intanto si stava facendo una sega vedendo quella scena. Poi arrivati a casa loro mi dissero se volevo fare una doccia e mi invitarono a passare la notte da loro accettai io e lei andammo nella camera da letto lui invece in una cameretta e chi dormi ne facemmo ancora due o tre e poi per modo di dire ci riposammo. La mattina prima di salutarci lei mi preparò la colazione e mentre me la stavo gustando lei si mise sotto il tavolo e mi cominciò a fare un pompino poi quando vide che mi diventò duro disse che voleva essere presa di nuovo allora la misi alla pecorina,la feci appoggiare al tavolo e la penetrai e in quella posizione gli chiesi se lo voleva anche nel culo e lei mi rispose di si gli misi un pò di burro e la penetrai.
Finito tutto questo mi accompagnarono come stabilito, alla fermata dei taxi ci salutammo e ripartirono mi dissero che ci saremmo rivisti e cosi fu”.
Spero che questa avventura che mi è capitata sia di vostro gradimento.
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16 anni fa
Angelo, 42
Ultima visita: 16 anni fa -
Prestami il rossetto
I granellini di sabbia colore della malva della spiaggia distavano un centinaio di metri dalla villetta in cui Lorena, Alfredo ed io avevamo preso alloggio. Partiti da Parma all'alba avevamo attraversato la Francia in automobile, spingendoci fino a La Baule, località balneare fra le più rinomate della costa bretone. Avevamo raggiunto la nostra meta poco prima del tramonto, rallentati nel viaggio da un incidente stradale all'altezza di Bourg-en-Bresse che per puro caso non ci aveva coinvolti.
La vacanza doveva rappresentare un giusto riconoscimento alle fatiche che avevamo sostenuto durante l'anno scolastico. L'avere superato con profitto l'esame di maturità ci aveva riempito di gioia, ma una volta giunti in Bretagna desideravamo soltanto goderci le tre settimane di vacanze a nostra disposizione, dopodiché avremmo pensato al futuro.
Alfredo e Lorena sono gemelli anche se l’aspetto non lo dava a intendere. Tutt'e tre eravamo intenzionati ad iscriverci all'università anche se non avevamo deciso a quale facoltà, ma un'idea ce l'avevamo.
Non era stato facile, soprattutto per l'opposizione dei miei genitori, organizzare la vacanza, ma dopo tanto insistere si erano piegati alle mie richieste consentendomi d'intraprendere il viaggio in compagnia dei miei due amici.
L'auto su cui avevamo intrapreso il viaggio era una fiammante Mini Cooper rossa, piccola per le dimensioni dell’abitacolo, ma scattante e veloce come poche altre vetture della medesima categoria.
Giunti a destinazione poco prima del calare del sole mi separai dai miei compagni di viaggio, occupati a prelevare le valige dall'autovettura, e andai verso la spiaggia, estesa oltre misura a causa della bassa marea.
A piedi scalzi camminai sulla sabbia bagnata respirando a pieni polmoni le particelle di salsedine che una leggera brezza conduceva verso terra unitamente alle onde che andavano ad incresparsi prive di forza sui miei piedi.
Gli zii di Lorena e Alfredo erano i proprietari della casa che ci ospitava. La residenza faceva parte di un complesso di una decine di villette, tutte uguali, dipinte di bianco con i tetti spioventi.
L'abitazione distava pochi chilometri da Saint André des Eaux, località della Bretagna di grande interesse turistico e paesaggistico. Dopo avere trascorso lunghi mesi chiusa fra le mura di casa a studiare, senza mai levare gli occhi dai libri di scuola, sentivo il bisogno di un meritato riposo, ma soprattutto avevo una gran voglia di svagarmi e restare allegra.
Lorena e Alfredo si prodigarono nel farmi da ciceroni conducendomi nei luoghi più affascinanti della Bretagna. Rimasi sbalordita dal perpetuarsi del fenomeno della bassa marea, specie dalla visione delle imbarcazioni di traverso sul fondo dell'oceano.
La sera, dopo cena, eravamo soliti intrattenerci in uno dei locali notturni di La Boule, una cittadina della costa oceanica distante una decina di chilometri dalla villetta che ci ospitava ed i cui contrafforti sul mare erano occupati da una lunga fila di alberghi e ville signorili.
Mi ero presa una stramaledetta cotta per Alfredo anche se non lo davo a intendere. Avevo diciannove anni ed ero ancora vergine. Consideravo un grave handicap quello di avere la figa inviolata e me ne crucciavo, ma non avevo trovato il ragazzo giusto a cui lasciarla in dono. Avance ne avevo ricevute, fin troppe a dire il vero, ma le avevo respinte scambiando con i miei occasionali partner qualche bacio e delle timide carezza, nulla di più, perché trovavo noiosi i ragazzi in genere.
Lorena la verginità l'aveva già persa ed era al corrente del mio desiderio di perderla. A lei avevo confidato il mio interesse per Alfredo senza ricevere nessun incoraggiamento o aiuto come invece avrei sperato.
Una sera, all'imbrunire, dopo che avevamo cenato, mi allontanai dalla villetta in compagnia di Lorena. Alfredo preferì trattenersi davanti la televisione che a quell'ora trasmetteva una partita dei mondiali di calcio.
Appresso c'eravamo portate qualche lattina di birra, mentre nella tasca dei jeans custodivo della buona canapa indiana dagli effetti euforizzanti e una confezione di cartine per arrotolarci il tabacco.
Andammo a sederci su un costone di roccia in riva al mare. Davanti ai nostri occhi avevamo soltanto la linea dell'orizzonte. Restammo a lungo sedute una accanto all'altra a bere birra e fumare spinelli.
Distanti dal nostro punto di osservazione navi e imbarcazioni da pesca si muovevano nell'oceano illuminate dalle luci notturne e sembravano trascinarsi dietro i nostri pensieri e le confessioni.
Quella sera, e non so spiegarmi il perché, ero irrequieta, quasi si trattasse di un presentimento, ma non ci feci troppo caso presa com'ero dal seducente panorama che avevamo davanti ai nostri occhi. Conversammo a lungo confidandoci le nostre paure come non ci succedeva da tempo. Colpa della troppa birra che avevamo bevuto e del fumo che aveva liquefatto il cervello, forse.
Quando Lorena accostò una mano sulle mie cosce, carezzandole, non ci feci troppo caso, ma quando posò le labbra sulle mie e mi baciò rimasi ammutolita, non provai a scostare la bocca dalla sua come invece avrei potuto fare, nemmeno avvertii disgusto dal contatto con le sue morbide labbra che sapevano di resina e miele, ma al contrario un sottile ed eccitante piacere.
Lorena avvolse il mio corpo con i tentacoli delle sue braccia, trattenendomi come un preda da non lasciarsi scappare. Mi sarebbe stato difficile liberarmi dalla stretta, ma non desideravo svincolarmi e la lascia fare.
Stavo bene fra le sue braccia, il calore del suo corpo era una sostanza curativa alle mie pene d'amore. Attraversò le mie labbra con la punta della lingua e proseguì a penetrarmi la bocca più volte scotendomi il corpo di brividi di calore.
Mi ritrovai distesa sulla roccia, con Lorena sopra di me, nascoste alla vista di eventuali curiosi che potevano stare d'intorno. Avrei potuto svolgermi dal suo corpo sgusciando fuori da quella tana, ma non lo feci. Cinsi le braccia intorno al suo collo e attirai il capo verso di me. La sua bocca era colma di calore come la mia, continuammo a lungo a titillare la punta della lingua una contro l'altra accrescendo il nostro piacere. Quando la sua mano mi scivolò sotto la gonna e le dita attraversarono l'elastico delle mutande la lasciai fare. Afferrai con entrambe le mani la chioma della sua capigliatura e gliela stirai all'indietro liberando parte della nuca dalla massa di capelli che le nascondevano il volto, poi mi dannai l'anima a succhiarle il collo colmandola di baci e morsi.
Lorena incominciò a mugolare di piacere sprigionando un continuo lamento, anch'io ero accalorata, forse più di lei. Avevo la figa fradicia d'umore, e mi piaceva essere toccata in quel modo dalla mano della mia migliore amica che aveva cominciato a prendersi cura del clitoride. Quando tentò d'infilarmi le dita nella figa per penetrarmi mi divincolai dall'abbraccio e mi rimisi in piedi.
Lorena non fece nulla per farmi recedere dai miei propositi, non ce n'era bisogno, aveva capito che non desideravo essere deflorata dalle sue dita. Ritornammo verso la villetta tenendoci affettuosamente mano nella mano come due buone amiche, ma eravamo diventate qualcosa di più lei ed io.
Raggiungemmo la villetta poco dopo la mezzanotte. Alfredo era coricato sul divano concentrato nel guardare le immagini della partita di calcio trasmessa alla tivù.
- Noi due andiamo a letto... - disse Lorena rivolgendosi al fratello.
- Resto alzato ancora un po', voglio vedere come finisce la partita, poi andrò a dormire anch'io.
- Buonanotte... - lo salutai.
Quando Lorena uscì dal bagno era nuda. Prese posto sotto le lenzuola mentre io c'ero già. Le sere precedenti si era mostrata con indosso le mutandine e la canottiera, lo stesso avevo fatto anch'io. Mi fu facile capire quali fossero le sue intenzioni. Contrariamente al solito non spense l'abat-jour sul piano del suo comodino. S'infilò sotto le lenzuola e accostò il suo corpo al mio abbracciandomi attorno al petto.
Il suo corpo era tondo, bellissimo, possedeva seni prosperosi e fianchi larghi. Avrei pagato non so cosa per essere come lei. Possedeva capelli ricci naturali di colore castano che portava lunghi a cadere sulle spalle, io al contrario li avevo corti e lisci. Li ho sempre portati così, forse perché non essendo troppo alta di statura mi sarei insaccata con una pettinatura come la sua.
Sembrava provare piacere nel tormentarmi con le sue carezze. La mano si spostava sulla pelle lambendola con delicatezza colmandomi di brividi da capo a piedi.
Conquistata dalla sua travolgente passione mi sentivo lusingata dalle moine e dalle carezze che riversava sul mio corpo. Avrei desiderato scoparmela per davvero, ma non glielo dissi, lasciai che proseguisse nella sua opera, anche quando si mise in ginocchio fra le mie cosce e, divaricandole, mise in bella mostra lo scampolo di pelle rosa della mia passera.
Lorena chinò il capo e le guance lambirono le mie cosce. Avvertii la punta della lingua sfiorare le labbra della passera e una serie di tremori attraversò il mio corpo. Allargò con le dita le labbra della passera e incominciò a leccarmi all'intermo con cautela, come se volesse prolungare all'infinito il mio stato di ebbrezza. Ero bagna fradicia e questo le diede senza altro piacere, ne sono certa.
Mugolavo e gemevo per l'intenso il piacere che sapeva trasmettermi. Il cuore sembrava scoppiarmi, le tette mi dolevano e la figa produceva una grande pioggia di calore fra le cosce. Non resistetti a lungo dal toccarmi le tette, accompagnai il movimento del capo di Lorena sul bocciolo del mio clitoride frizionando le dita sui capezzoli.
Ero prigioniera del suo abbraccio, in balia di una pulsione erotica che non riuscivo a spiegarmi e che non poteva essere solo frutto della troppa birra e del cannone che mi ero fumata quella sera.
Non impiegai molto tempo a raggiungere l'orgasmo, sopraggiunse liberatorio e fu davvero shockante. Incominciai a tremare in maniera convulsa e gridai, gridai forte, ma non ricordo cosa sbraitai perché era troppo il piacere che stavo provando in quei momenti.
Lorena proseguì a succhiarmi il clitoride nonostante mi sforzassi di allontanarle il capo dalle cosce con la forza delle braccia. Quando si scostò ero fradicia di sudore e colma di piacere, ma la serata non si concluse lì.
Lorena si allontanò per fare ritorno nella camera dopo qualche istante, ma stavolta non era sola: Alfredo era con lei.
Raccolsi un lenzuolo e coprii come potevo il mio corpo nudo. Di fronte alla mia sorpresa Lorena non si scompose, anzi, si avvicinò al letto insieme al fratello nudo pure lui.
- Alfredo ed io sappiamo che è la tua prima volta e vogliamo che sia speciale. - disse con un luminoso sorriso.
Lorena scostò il lenzuolo che avvolgeva il mio corpo, prese posto sul letto alla mia destra mentre Alfredo andò a coricarsi sull'altro lato.
L'alba ci trovò abbracciati uno all'altra dopo un ultimo amplesso.
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16 anni fa
ILPUNTOG,
40/40
Ultima visita: 16 anni fa
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Un giorno come tanti
Non so a voi, ma a me qualche volta capita di vivere giornate che passano come un soffio di vento...segni particolari, nessuno....ma è anche vero che un evento per essere tale, deve essere inatteso, e ho imparato che dalle giornate definite "un giorno come tanti" possono accadere degli eventi che rimangono come un segno di coltello su una corteccia d'albero....
Quel giorno, un giorno come tanti, mi trovavo in una zona decisamente lontana da casa per poter passare al solito posto a fare due acquisti di routine, decisi quindi di fermarmi in un centro commerciale in quella zona...
Giocherellando fra gli scaffali, mi ritrovai a passare accanto ad una donna che stava cercando di prendere un oggetto da una fila troppo alta per la sua statura, per cui come si conviene ad un gentiluomo, mi adoperai per aiutarla...il solito grazie condito con il solito sorriso dell'occasione e ripresi il mio percorso...
Mi ritrovai nel giro di pochissimi minuti, nella stessa identica situazione di poco prima, la stessa donna affannata nella ricerca di poter prendere un prodotto posto troppo in alto per lei (e quasi anche per me)...il sorriso ed il grazie si sono arricchiti di uno sguardo che immediatamente ha aperto una serie di possibili sviluppi, almeno mentali, perché immediatamente sono tornato con i piedi per terra...saluto e riprendo il cammino...
Il destino è un croupier spesso maldestro, diceva un amico, e mi ritrovo a mettere la spesa in auto di fianco all'auto della signora, che stava tentando di infilare un oggetto nel portabagagli in modo da poterlo rompere, la mia pazienza e disponibilità si sono rivelate ancora una volta importanti...al punto che abbiamo iniziato sorridendo a scherzare sulla mia presenza e sul destino che ci ha fatto incontrare nel momento del bisogno...per sdebitarsi la gentile signora decide di offrirmi un caffè ma dal momento che si avvicinava l'ora della chiusura mi dice che vicino a casa sua c'è un bar dove invece del caffè mi avrebbe offerto un aperitivo...
Di fronte all'aperitivo mi accorgo che la signora era davvero una signora, nel senso che il suo invito era di vera cortesia e non celava altro, anche perché mi ha subito raccontato del marito e di altre cose davvero inutili per il mio interesse....d'altro canto ero li per oggetto di sdebita occasione e non per altro....almeno fino a quando indicandole di assaggiare una delle solite schifezze che ti portano con l'aperitivo, la signora mi dice che non poteva mangiarla perché avrebbe aggravato la sua situazione intestinale (con garbo ma questa è stata la sintesi)..la guardo e dico immediatamente che sono un esperto di certe cose...e che la capisco senza alcun problema, dicendole che molte persone ricorrono alla mia esperienza in certi casi....
Mi stavo divertendo nel cercare di intuire i movimenti degli occhi della signora (Emanuela da li in poi) perché non riusciva a capire dal momento che gli ho detto che non ero un medico, ma semplicemente un esperto di apertura e pulizia di certi canali...nel lasciargli il mio biglietto da visita mi chiede che attinenza potesse avere la mia professione di legale con quello che avevo appena detto...risposi che era una mia grande passione e che se del caso avrei avuto piacere di poterglielo dimostrare....
Tornai a casa divertito da quello spicchio di pomeriggio insolito...e simpatico...
Qualche giorno più tardi ricevo un messaggio sul cellulare di Emanuela che dal buon giorno ti ricordi di me, passa al, non riesco a smettere di pensare a quello che ci siamo detti....e che non capiva perché al solo pensiero si sentiva rimescolare dentro....risposi che l'unico modo per poter capire era quello di parlarne ancora...la invitai...mi rispose che la sua era solo curiosità e nulla più, risposi che la curiosità è sintomo di intelligenza....
Curiosità e intelligenza sono una miscela esplosiva in una persona...ricevetti una serie di messaggi tutti impostati su vorrei ma non posso potrei ma non voglio...il preludio per tante storie delle mie slaves...
Ricevetti Emanuela come si conviene ad un buon amico, sembrava sicura e determinata, la sua era solo curiosità era una che non poteva rimanere con il dubbio, e la non comprensione...ma il balletto delle sue gambe tradiva l'emozione....mi calai nel mio personaggio prendendo per mano la sua curiosità impostando la cosa come fosse un gioco...il gioco più famoso dei ragazzi...il dottore e la paziente...
Emanuela intuiva, era troppo intelligente per non capire, ma decise di lasciare spazio alla ragazza, alla parte meno razionale che abbiamo dentro tutti noi, quando dobbiamo fare una scelta di carattere emozionale....avevo predisposto il bagno con dovere come amo fare sempre...per far si che la vergogna e la pudicizia non rovinasse tutto mi affidai alla mascherina, d'altro canto si sa occhio non vede....
Emanuela tremava, ma sapevo che non era la paura, si stava affidando a me...ed io conscio della responsabilità che mi prendo ogni volta, mi stavo comportando a dovere...ogni movimento, parola, rumore, erano sotto controllo....la bendai...la feci mettere in ginocchio e poi accompagnandola con la voce e le mani a quattro zampe, le parlavo e la mia voce la guidava senza timore in quella che sarebbe stata una delle esperienze più belle ed importanti nella sua vita...ed un bel racconto ancora vivido per me....
Le carezzavo la pelle, le natiche, le cosce, la schiena con gesti leggeri con mani senza peso...senza morbosità...quasi distrattamente sfiorai la sua fica...era un lago...infilai i guanti in vinile, aprii la prima crema, poche gocce di Luan, massaggiando l'orifizio anale in modo leggero, sapendo che una leggera anestesia avrebbe favorito l'operazione....il respiro di Emanuela faceva ormai da colonna sonora...leggermente il dito si fece strada per pochi millimetri tanto bastava a creare un sobbalzo nella schiena di Emanuela, la rincuorai con la voce ed una carezza sulla schiena...aprii la cannula del clistere e misurai la temperatura, era perfetta...avvicinai la cannula (quella piccola) al buchetto rosa che ormai mi conosceva e mi ospitò senza problemi...aspettai prima di aprire il rubinetto, ricordando a Emanuela i gesti e le parole convenute per ogni esigenza...ricordandole inoltre che io non ero li, che non c'era nessuno altre a lei e al suo dottore....ormai quello che colava dalle sue cosce era liquido del clistere (avevo messo poco olio e più camomilla) ma anche il suo liquido seminale che ormai colava senza ritegno....aprii il rubinetto...non tutto...lo richiusi...aspettai....lo riaprii....e andai avanti cosi per qualche minuto...fino a che intuì il bisogno della prima scarica....la tranquillizzai infilandole la padella sotto fra le gambe....da sola senza alcun suggerimento il suo corpo assunse una posizione cosi sensuale da lasciarmi senza fiato ma felice nel contempo...avevo lavorato bene....
Scaricò senza problemi...la pulii...la tranquillizzai e proseguii fino a che cambiai la cannula con quella più grande...e poi con un altra ancora più grande...il clistere diventò un cazzo che schizzava liquido caldo dentro di lei...avevo intuito almeno tre orgasmi ma sicuramente altri ne erano venuti in modo più o meno silente....
Smisi, la pulii, tremante si accasciò sul pavimento, senza una parola, sarebbero state inutili e sorde....mi alzai andai in cucina e misi su il caffè....pochi minuti dopo mi raggiunse, gli passai la tazzina guardandola dritto negli occhi passando per la sua anima...nel congedarsi da me mi chiese come avrebbe dovuto chiamarmi nel tempo a venire...risposi che non avrebbe avuto importanza...quello che contava era come si sarebbe sentita lei...rispose, la tua schiava...
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16 anni fa
Mefister, 48
Ultima visita: 15 anni fa -
Stanotte
La stazione è un globo al neon. Bianco mi attrae come una falena. Distrattamente mi ritrovo nel buio parcheggio antistante senza un prima.
Il dopo è una speranza che mi chiude il respiro, che non sapevo neanche
di avere. Ho camminato chilometri senza averne memoria, divorando coi piedi un tunnel vuoto, fino a questa sirena dalla bocca di vetro che mi chiama insistente. Che ora è? Non so, saranno le due di notte. Le auto passano rade, procedono lente, portandosi dentro destini .
Qual'è il mio? Stanotte è una notte speciale,lo sento.
La luna fa eco alla luce, lontana sorella, stazione di posta per mille storie di donne. Anche la tua, che arriverai tra poco, lo so.
Dalla luna alla terra in mezz'ora. Fermata obbligatoria, ci sono io che ti aspetto!
Non sapevo di aspettarti, ma un fiocco di neve me l 'ha detto ora e tutti gli altri lo cantano in coro. Fa freddo fuori.
Entro, spingo la porta di questo limbo dei vivi. La sala è quasi deserta. Mi siedo sulla panchina alla destra del bar, vietato fumare; mi accendo una
sigaretta per vederne la brace, per sentirne il calore. Ma io non fumo e la signora seduta sulla panca davanti mi guarda vogliosa.
Con un cenno di assenso allungo la mano e le cedo il mio mancato piacere. Le labbra imbrattate di rosso vermiglio si aprono sghembe in un sorriso di egoistica gioia.
Aspira con voluttà questa donna dall' aspetto bizzarro.
Il cappello, una tuba in velluto turchese con un fiocco giallo, è in perfetta sintonia col trucco pesante che ha steso sulle palpebre.
La cipria rende quasi invisibile il fitto reticolato di rughe che serpeggiano sul suo volto di vecchia.
E 'stata bella anche lei, viene qui a ricordarselo e a ricordarlo ai frettolosi viaggiatori che le passano innanzi offrendole sorrisi di scherno.
Povera pazza!!
Povera vecchia signora, che forse ha perduto l'amore ed aspetta che qualcuno lo riporti all 'ufficio oggetti smarriti.
La sigaretta lentamente si consuma mentre a capo chino,con la bocca, tenta improbabili anelli di fumo fatti all 'ingiù.
I biondi capelli stopposi si impregnano e fumano come rovine di guerra dopo la battaglia.
Generale la guerra è finita..canticchio, per simmetria. Mi guarda negli occhi, seria, alzando la testa, ed una voluta di fumo parte dalle sue labbra e allargandosi , perfetta, nel tragitto arriva fin quasi a me e si dissolve...il nemico è scappato, è vinto, è battuto!
Mi guarda, si alza e ridendo se ne va!
E pensare che il fumo fa male!
Ma quando arrivi? L'impazienza mi rende nervoso, le mani mi sudano..lo detesto. Il cuore batte lesto!
Non t'ho mai vista ..ti riconoscerò tra mille. Vieni con un viso d 'oriente, una camicia bianca e gli occhi verdi.
Questo so di te. Sembra che ti aspettino tutti, si è radunata una folla improvvisa al binario 1. Arriva la diva del muto!
Un treno lunghissimo stride sul binario, lentamente si ferma. Un faro illumina il vagone centrale a sottolineare la scena, gente che scende, mani che si alzano, cappelli colorati, abbracci e carezze.Tu sei lì, devi essere lì. L 'umana marea si ritrae composta verso l 'uscita. Tu sei in mezzo a loro e ti seguo.Ho visto i tuoi occhi fluorescenti, ho sentito il tuo profumo d'amore. Ti guardo e mi piaci da sempre, non ne ho mai dubitato.
Ti seguo come un cane fedele segue il suo padrone, annuso la tua scia, memorizzo il tuo odore di femmina e i miei nervi vibrano di desiderio. Non voglio perderti.
Profumo di caffè miscelato al tuo ricordo....
sono le 6 , fa giorno.
Mi alzo dal letto e non sono sicuro che sia stato un sogno.
Di sicuro, ti sto ancora aspettando.
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16 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 5 ore fa -
L\'anello
Credo siano poche le persone che, ad un certo punto della propria vita, non si siano tolte lo sfizio e la voglia di infilare un dito, in tutta la sua lunghezza, nel barattolo della nutella..
Già, è una questione di intrigo, di erotismo, di trasgressione e abbandono al desiderio!
A lei piaceva molto essere presa alla pecorina, voleva sentirsi sbattuta, amava sentire le mie coscie che colpivano violentemente contro le sue chiappe, e a me piaceva farlo, godevo nel vedere le sue belle tette che danzavano impazzite, mi piaceva sentirla mugolare mentre le strizzavo la pelle dei finachi, sentivo i suoi umori che mi bagnavano le palle, rinfrescati dal movimento.
Mi piaceva sentirle dire che era grosso e che se lo sentiva arrivare fino alla pancia, e mi piaceva immaginare come gli schizzi del mio sperma le avrebbero avvolto le ovaie..
Per quanto il giochino di farcirle la vagina con la mia carne funzionasse alquanto bene, lei sapeva altrettanto bene del mio desiderio, neanche troppo recondito, di corteggiarle l’anellino anale di cui era ferocemente gelosa!
Ogni tentativo veniva puntualmente respinto, e la motivazione che avevo finito per accettare quale più plausibile, era associata ad un problema di emorroidi che non dava tregua..
Cercando di fugare il pensiero da questa idea, non detti molto peso quando mi venne sopra per un 69 e mi chiese di leccarle il culo, e nemmeno sospettai la sua richiesta di bagnarlo bene.
Di solito non era un problema farlo scivolare nella fica che trovavo subito bagnata e pronta a ricevere il mio palo al primo colpo in tutta la sua lunghezza e larghezza, trovai quindi strano sentire la sua bocca stranamente impegnata a lavorarmi l’uccello..
Come consueto mi si mise poi alla pecorina, cosce divaricate, spalle basse mi disse “vieni qui!”, obbedii puntando il glande già teso tra le gambe aperte... ma sentii la sua mano che da sotto guidava, puntava più in alto, sentivo il cuore in gola, non osavo sperare in quello che stava accadendo!
Mi poggiò la cappella fra le sue chiappe, cominciò a spingere, lei mi disse subito “fermo, mi muovo io..”!
Sentivo il cuore battere, il glande pulsava tesissimo, mentre mi teneva la cappella con le dita, la sentivo esercitare una leggera pressione facendosi indietro..
Pensavo che non poteva essere lì!
Lì c’era un “muro”, non entrerà mai..
Percepii un suo rilassamento, il muro si stava ammorbidendo, aiutandosi con piccoli movimenti, sentivo che mi stava aprendo una porta!
“Rimani così, non tirarti indietro” mi disse!
Mi resi conto dell’anello che si stava schiudendo, come un elastico che gradualmente si dilata dalla punta del glande, allargandosi attorno al crescere del diametro, stordito rimasi immobile prestando attenzione a quella sensazione che si spostava millimetro dopo millimetro, seguita da un calore avvolgente..
Quasi d’improvviso seguì uno “scattino” e il calore avvolse tutta la mia cappella, non sapevo se riprendere fiato o svenire, fu lei che mi disse di muovermi piano..
Lo feci il più delicatamente possibile e, quando sentii che il suo bacino assecondava i miei movimenti, capii che potevo guadagnare strada!
Solo quando arrivai a sentire i suoi glutei freschi a contatto con le mie cosce, cominciai a godere della sensazione meravigliosa del calore del suo intestino che avvolgeva tutto il mio paletto, vedevo il suo anello anale dilatato e rigonfio, teso attorno alla mia radice!
Finalmente cominciai a pomparla, delicatamente, fu lei che mi disse “si, così, ora va bene!”, che piacere sublime, la stavo inculando come avevo sempre sognato, sempre più forte, tornado a sbatterle le cosce contro le natiche, nel calore profondo..
Le sentivo dire che era grosso, che le stavo rompendo il culo, che se lo sentiva tutto dentro e.. tutto questo senza che le dispiacesse affatto.
Non riuscii ad andare molto avanti, sentendola mugolare ancora un “sii”, avvertii improvvisamente lo sperma che spinto dalle contrazioni risaliva lungo il canale, lo sentii uscire con violenza, inondandole l’intestino, sentivo il liquido che si spalmava e scorreva lungo le pareti..
Accasciato lungo la sua schiena sono rimasto a godermi il calore del suo corpo con le mani piene delle sue tette, sentivo gli umori che colavano lungo le palle e poi lungo le gambe mentre il paletto era mantenuto ancora gonfio dalla stretta del muscolo anale..
Confesso, non riesco a non rimanere dell’idea di essere un fedele amante dell’anello anale femminile!
Mes
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16 anni fa
mesotone,
56
Ultima visita: 2 mesi fa
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Sorpresa ... doppia!
La sera del mio compleanno sta scorrendo tranquilla. Sono a cena a casa con mia moglie, calda 33enne capace di accendere le mie fantasie, specialmente grazie alle sue labbra di fuoco ed alle sue tette ... invidiatissime!
Attendo con ansia il momento in cui lei si avvicinerà a me con il sorriso sulle labbra per colpirmi con il suo classico regalo a sorpresa.
In tanti anni che siamo insieme non sono mai riuscito a capire il contenuto dei pacchetti che mi piazzava davanti agli occhi.
Arriva il fatidico momento e si avvicina con fare sensualissimo (era tutta la sera che la vedevo passarsi la lingua tra le labbra in maniera calda e provocante!) e mi si siede sulle ginocchia, mettendomi in mano un pacchettino piccolo e ben infiocchettato.
Lo soppeso, lo palpo ... ed ancora una volta "sparo" nella direzione sbagliata: "Una cravatta!" le dico.
"Che scarsa considerazione per la mia fantasia ..." e finge il broncio.
Apro il pacco e ... si tratta di una striscia di stoffa nera ... che lei prende subito e che usa per coprirmi gli occhi.
Inizia così uno dei giochi che più mi eccita in assoluto.
Lascio fare a lei i primi passi e mi metto completamente in balia delle sue fantasie e desideri.
Mi conduce per mano sulla parte del tavolo libera ... mi fa sdraiare sopra e con un tovagliolo mi lega le mani dietro la schiena.
Lei inizia a sbottonarmi tutto lo sbottonabile e a giocare a sfiorarmi. Sento le sue labbra giocare col mio cazzo e alitarmi un caldo soffio sul glande.
Mi lecca e mi succhia salendo e poi scendendo sempre più a fondo ... La sua bravura è tale che sento la sua lingua saettare dappertutto ...
Solo quando la morbidezza familiare delle sue labbra preme sulle mie ... mi rendo conto che la lingua che mi perlustra il cazzo ormai tesissimo non è la sua ...
Sorrido pensando a chi potesse essere l'amica di turno ... ma dopo qualche secondo passato a giocare con la sua lingua tra le mie labbra ecco il secondo momento di sorpresa. Lei stacca le sue labbra dalle mie ma percepisco la loro presenza a poca distanza, mentre lei mugola di un noto piacere ...
mi bacia, mi slingua le labbra e poi si stacca e mugola.
Dopo qualche ripetizione di questa manovra sento ancora una volta la sua lingua fare pressione ed aprirmi le labbra ... simultaneamente un morbido intruso accompagna la sua umida lingua e si accomoda tra le mie labbra.
Non faccio in tempo a rendermi conto di cosa sta succedendo che questo oggetto inizia a muoversi dentro e fuori delle mie labbra e sento lei incitarmi a spompinare per bene quel cazzo ...
Non riuscivo a crederci!
Tante volte mi aveva detto che avrebbe voluto fare un pompino ad un uomo insieme a me ... adesso si stava godendo la scena.
Protestai (mentalmente) che era il MIO compleanno ... ma continuai ad assaporare il primo cazzo vero della mia vita.
Perchè in effetti questo gioco con cazzi finti lo avevamo provato tante volte.
Quando lo sentii ritrarsi rimasi quasi ... male.
Sentivo la vorace bocca di mia moglie continuare il lavoro nel suo caratteristico ed arrapantissimo mugolio ...
Poi sentii la voce calda e rotta dall'eccitazione dell'ospite che descriveva minuziosamente le capacità di mia moglie.
Era pacato ma al tempo stesso molto efficace.
Mi descriveva con tale dovizia di particolari la scena che la mia immaginazione galoppava e si arricchiva dei suoni e dei sapori ...
Dopo qualche minuto di nuovo la cappella premeva contro le mie labbra e quel cazzo si insinuava di nuovo dentro di me.
Era molto più duro e grosso rispetto a prima e mentre pensavo al buon lavoro di mia moglie (era proprio una pompinara nata!) giocavo con la lingua (come lei mi aveva insegnato a fare sul dildo) prendendo confidenza con le dimensioni del cazzo ...
Adesso mi sembrava enorme. Quando lo spingeva a fondo mi soffocava quasi e non sentivo nemmeno i peli del suo pube
Era durissimo e lungo e grosso ed il mio cazzo iniziava a sobbalzare di un nuovo incredibile godimento.
Sentii mia moglie fare commenti su questa mia eccitazione mentre prendeva posizione per iniziare un 69 di fuoco ...
Mentre le sue sapienti labbra iniziavano ad igoiare il mio cazzo io leccavo le labbra della sua figa, che continuavano ad emettere umori dolcissimi ...
La mia lingua correva sul suo clitoride e sulle labbra fino a quando il suo posto è combattuto dal grosso cazzo dell'amico.
Percepisco la sua intrusione da molte reazioni: la figa di mia moglie che si allarga a dismisura e il suo clitoride che si inturgidisce; i movimenti di lei sul mio cazzo che si bloccano per lunghi secondi e poi riprendono col solito mugolio e con ritmo ancora più godurioso; infine sento le palle dell'ospite lambire il mio naso e le mie labbra.
A giudicare dal tempo che impiega ad entrare ed uscire completamente ... direi che si tratta di un cazzo davvero super ...
Ad un tratto lo sento scivolare fuori e colgo immediato il sospiro di mia moglie ...
La sua azione sul mio cazzo è sublime ... mi ha bagnato, però, in maniera abbondantissima e solo di rado succhia via gli umori in maniera eccitantissima e rumorosa come ama fare (ed amo che faccia) ...
La sua saliva cola lungo la mia asta e sul mio scroto.
Sento le sue dita giocare con le mie palle e bagnarsi della saliva stessa.
Poi sento la pressione del suo medio contro il mio sfintere e capisco che la mia festa sta solo per cominciare.
Mi allarga le chiappe con le mani, infilando due dita nel mio culo e continuando il pompino senza mani ...
Sono in estasi e la incito a continuare ...
Sento che il momento topico sta arrivando ed il mio culetto inizia a vibrare e ad allargarsi in anticipazione.
Sento lei insalivare bene quel palo e poco dopo la cappella enorme contro il mio buchetto ...
Il cazzo è duro come il marmo .... molto di più del solito dildo che usiamo nei nostri giochi ... lei continua ad insalivare il mio buco ed a usare le mani per allargarmi al massimo ...
Lo sento spingere e dopo qualche secondo di pressione folle sento che il mio sfintere cede e che il mio respiro rimane in sospeso ...
Pochi attimi e sento il calore del suo cazzo che mi profana l'intestino e mentre la percezione dell'enormità del suo cazzo mi sconvolge, mia moglie fa dettagliata telecronaca che mi manda in sollucchero ...
Non posso usare le mani, altrimenti le avrei spinto la testa sul mio cazzo ...
Lei perfidamente non mi sfiora nemmeno, sa bene che verrei subito ...
Vuole godersi e farmi godere al massimo la situazione ...
Solo dopo alcuni minuti di su e giù lento e profondo di quel cazzo la sento esplodere in un orgasmo cosmico ...
Dopo un primo momento di smarrimento il mio culo ha preso le misure all'intruso e ne trae il massimo godimento ...
Ancora qualche minuto e l'amico smania per godere .... Dal movimento repentino capisco che il suo nettare sarà mirato ad altri orifizi ..
Conoscendo l'ingordigia di mia moglie lo immagino togliere il preservativo ed inondare la bocca di lei.
Mi dispiaceva solo di non poterla ammirare in questa performance senza pari.
Invece lei mi toglie la benda, e vedo che il grosso cazzo appartiene ad un ragazzo di colore mai visto prima. Ha un cazzo di marmo e sta per esplodere.
Mia moglie lo impugna e lo lascia sborrare sul suo viso, nella sua bocca e sulle tette.
E' troppo egoisticamente innamorata dello sperma per fare diversamente.
Ma alla fine, le ultime gocce le lascia succhiare a me ... e poi mi bacia giocando con le nostre lingue a passarci lo sperma ...
Sono in uno stato di eccitazione pazzesco e mia moglie sorridendo abbandona le mie labbra per raggiungere il mio cazzo e lo fa esplodere nella sua bocca ... mentre con il suo sguardo più porco mi incita a guardare la sua pelle sporca di sperma ...
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16 anni fa
leemaia,
47
Ultima visita: 9 anni fa
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Ancora in sauna
Già era quattro giorni che si andava in sauna e mia moglie ormai aveva fatto sua la filosofia della sauna e del dover essere nudi. Appena arrivata nella sala relax, senza togliersi di dosso l'accappatoio,si slaccia il costume che portava per andar prima in piscina e sempre con l'accappatoio adosso si avvicina alla porta a vetro della sauna finlandese, nella penombra sembra vuota. Si toglie l'accappatoio e lo appende al porta abitii li accanto ed entra nuda con la tovaglia in mano, seguita da me. Passano dalla luce esterna alla penombra della sauna non vediamo subito che sulla panca superiore c'è un tizio, ovviamente nudo, sdraiato. Io mi siedo su uno dei tre lati della sauna sul gardino in basso, mia moglie dal lato di fronte a me sul terzo gradino, quello più in alto. Anche mia mogli si sdraia mettendo i piedi verso la testa dell'uomo già sdraito in sauna..che vediamo solo allora. Per descrivere bene la scena, se immaginiamo la sauna come un quadrato, li ad Obereggen è quadrata, su un lato c'è la porta d'accesso e sugli altri tre 3 panche a scala come i gradoni dello stadio. Io ero seduto su quella più in basso a destra della porta, il tizio era sdraiato su quella più in alto di fronte alla porta e mia moglie sdraiata anche lei su quella più in alto a sinistra della porta con i piedi verso la testa dell'uomo..Dopo qualche minuto mia moglie, ormai immersa nella quiete della sauna ritirò la gamba sinistra portando il piede all'altezza del gionocchio destro, il tizio sentendo il movimento girò la testa e....io ho subito capito che non poteva non vedere bene..dato che era a non più di 15/20 centimetri dal piede rimasto steso la sua fica totalmente in vista dato che aveva la gamba sinista indietro e piegata. Lei non poteva accorgersene..ma io vedevo perfettamente l'uomo che girava continuamente la testa x guardare fra le sue gambe, del resto gli bastava guardare verdo lei ed era in linea perfettamente con la sua fica, li distante poco più della lunghezza delle gambe di mia moglie. questo durò almeno una decina di minuti...stavo scoppiando dall'eccitazione, poi mia moglie si girò, si mise un attimo seduta e si alzò per uscire, mostandogli il culo. Io la segui. Appena fuori ci dirigemmo nel bagno turco. Data l'ora eravamo soli. neanche un minuto e sentimmo che l'upmo usciva dalla sauna di fronte e vedemmo la sua figura che spingeva la porta a vetro smerigliato del bagno turco. Mi eccitò da morire il pensiero che era venuto nel bagno turco, molto luminoso, per riuscire a vedere meglio ancora mia moglie. Si sedette, nudo, davanti a noi. Era un uomo sui 60 anni, davvero ben portati, dall'accento chiaramente toscano, Dopo qualche minuto rivolto a noi disse: "La prima volta qui ad Obereggen?"....e da li prese avvio una discussione sulla neve, sullo sci e sul posto in generale che andò avanti per una ventina di minuti. Vedere li nudo che parlava con mia moglie nuda seduta a poco più di un metro uno dall'altro era da sballo per me....una vera fatica a non eccitarmi vistosamente. Lui mentre parlava non poteva certamente fare a meno di guardare le sue tette ed il suo triangolo di peli. Era una situazione bellissima, finchè, si earno ormai fatte le 19:30 e il wellness chiudeva e la cena era pronta su in sala da pranzo, per cui ci alzammo per uscire. Fuori dal bagno turco nesuno, per cui seguimmo lui alla doccia, lu disse a mia moglie :"prego, dopo voi" e così mia moglie entrò sotto la doccia davanti a lui, io per lasciare a lui il posto in prima fila mi spostai per prendere i nostri due accappatoi così lui restò perfettamente davanti alla doccia, di quelle fatte in muratura, senza alcun vetro davanti, a godersi lo spettacolo.
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16 anni fa
guardiamola,
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Ultima visita: 1 anno fa
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Fetish
Fetish
Il fetish è un approccio alla sessualità caratterizzato dalla rilevanza erotizzante attribuita sia a determinati tipi d'abbigliamento,
in genere intimo - come corsetti e simili - sia, e soprattutto, per
l'importanza data al materiale di cui essi sono fatti, come la gomma, il cuoio, il latex e così via. Nero e, in minor misura, rosso o il bianco sono i colori prevalentemente preferiti.
Guanti e scarpe femminili, dal tacco molto alto, sono altri accessori fondamentali per l'estetica fetish. E lo stesso per gli stivali
(anche in questo caso prevalentemente femminili), specie se fascianti
l'intera gamba. Il fetish, quindi non si caratterizza per la
predilezione per una o più specifiche pratiche sessuali, quanto
piuttosto per la ricerca di determinate situazioni in cui la componente
estetica è senz'altro centrale. Una particolare variante del fetish è
quella in cui l'elemento caratterizzante è costituito da divise o
uniformi, siano esse militari (o simili, come divise da poliziotto), o
civili: solitamente abiti da infermiera, da scolara o da cameriera,
oppure abiti ecclesiastici e altro. Rilevanti esempi di erotismo fetish
si trovano nella produzione cinematografica del regista Andrew Blake.
Di notevole interesse sono anche le coniugazioni del fetish proprie
dell'erotisimo gay, cui un'impronta molto forte è stata data dalla
produzione del disegantore Tom Of Finland
i suoi muscolosi marinai, motociclisti, soldati sono diventati un
archetipo dell'erotismo fetish, ripreso ad esempio nel celeberrimo flim
Querelle de Brest di R. W. Fassbinder. sono inoltre presenti forme di
feticismo che coinvolgono il latex e materiali ad esso simili.sia come
abito,sia come oggetti...negli ultimi anni si e fatta strada la pratica
denominata balloon fetish,ovvero il feticismo dei palloncini...il
piacere spesso maschile provato nel vedere ndividui di sesso
femminile,interagire,giocare ,gonfiare e far esplodere i
palloncini...una sorta di predominio della sensualita femminile su di
essi.
Resta il fatto che la sensibilità fetish, poiché in effetti di sfera
della percezione e psicologia della sensualità comunque si tratta, può
afferire molti ambiti e temi; il feticista, secondo infinite
declinazioni probabilmente differenti da singolo individuo a individuo,
quasi come impronte digitali, è portato ad attribuire una forte carica
di fascinazione erotica a oggetti e prassi le più svariate, sulla base
di un vissuto personale del quale può essere o meno consapevole,
secondo esiti che possono da persona a persona divenire di grande
originalità e libertà espressiva ed esistenziale come di introflessa e
nevrotica maniacalità deviata. Fuor da pruderie e moralismi tout-court,
la più raffinata concezione estetica dell'esistenza come la più
rudimentale patologia psicanalitica possono enumerarsi nell'infinito
scenario del feticismo (ma anche dell'eros considerato "normale"), che
può divenire momento di amplificazione colta e sofisticata della sfera
erotica come al contrario una sua regressione perversa e impotente che
tende a sostituire l'altro da sé con un oggetto o un'azione più o meno
carichi di valenze e rimozioni simboliche sostitutive. Nella
soggettività di queste dimensioni riesce davvero difficile e tutto
sommato arbitrario tracciare griglie di giudizio moralistiche o
pseudoetiche. Pur senza bisogno di ricorrere a banalizzazioni popolari
come il noto detto "in amore è vietato vietare" (e pure qualcuno
potrebbe obiettare che nel feticismo poca cittadinanza possa
rivendicare l'amore come sentimento alto, ma infine chi può avere
l'ultima parola di verità su ciò, se in fondo anche un grande artista
dovrà innamorarsi della suo blocco di marmo, per cavarne fuori
faticosamente una splendida scultura di sublime bellezza, quindi quanto
feticismo anche nell'arte, che viene considerata una delle massime
espressioni umane), un giudizio viene davvero difficile e in fondo
perché dover giudicare, se qualcuno per motivi magari complessi e
sfaccettati trova sensuale la boccata di fumo azzurrognolo che
un'affascinante donna raffinata gli può refolare maliziosamente sul
volto prima di baciarlo lasciandogli una vivida macchia del proprio
rossetto sulle labbra, anziché ritenere la sfera delle proprie istanze
erotiche unicamente soddisfatta da un tradizionale bacio? Non si tratta
forse di convenzioni fragili e relative anche quelle cui si affidano la
maggioranza delle donne considerate sessualmente "tradizionali", quando
indossano bracciali, anelli, forano i lobi con perline, dipingono il
volto e le unghie con colori diversi da cultura a cultura, indossano
accessori di pelle come scarpe, sandali, stivali, sottolineano le curve
con abiti più o meno sagomati o innaturali? Non è forse una forma di
altrettanto feticismo sottotraccia e forse per questo più ipocrita, per
quanto accettato in tutte le culture? Ai giusti l'ardua sentenza. Se ve
ne sono su questa terra. Ai liberi le scelte sessuali ed erotiche che
credono, purché nella reciproca consensualità tra partner.
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16 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 5 ore fa -
Bondage
Bondage
Esempio di bondage: il "Monoguanto"
Hogtie verticale.
Con bondage (in inglese schiavitù, soggezione) si indicano un insieme di attività sessuali basate sulle costrizioni fisiche realizzate con legature, corsetti, cappucci, bavagli o più in generale sull'impedimento consenziente alla libertà fisica, di muoversi, di vedere, di parlare, di sentire.
//
Descrizione
Partendo dal light bondage, ovverosia il legare solo mani e/o piedi, si arriva a forme di annodamento complete, in cui si impedisce ogni movimento al sub ("mummification"), o addirittura impedendogli ogni contatto col terreno ("suspension" - vedi foto).
In alcune forme il bondage si è trasformato, dalla pratica sessuale
che era e rimane, una forma d'arte apprezzata in fotografia e nelle
pitture, soprattutto in Giappone.
Nel praticare il bondage bisogna già avere una certa dimestichezza: le corde possono impedire al sangue di fluire correttamente (talvolta si fa con intenzione, per esempio per rendere doloroso e sensibile il seno femminile). Bisogna sempre controllare e rimuovere le corde non appena gli arti iniziano a sembrare violacei.
Inoltre le corde possono essere posizionate in maniera tale da irritare
ed infiammare le terminazioni nervose, causando dolori ed insensibilità
degli arti che possono durare anche a lungo o diventare permanenti
(casi limite).
Al bondage viene spesso attribuito anche il breath control, o controllo del respiro, pratica decisamente estrema e che può provocare danni cerebrali se usata senza cognizione di causa.
Altro elemento molto importante per salvaguardare la sicurezza del sub è che le pratiche bondage siano consenzienti.
Inoltre è importante usare con coscienza i bavagli: essi possono
portare ad un affaticamento del respiro con conseguenze serie. Per
questo non bisogna mai lasciare da sola una persona legata e
imbavagliata quindi incapace di poter agire in caso di pericolo.
Alle volte in associazione al bondage sono eseguite pratiche di dominazione psicologica e giochi sadomasochisti
(frustate e pene dolorose) il cui scopo è quello di far crescere nel
partner sottomesso il senso di umiliazione. Se il partner dominante non
possiede un certo autocontrollo e/o agisce senza cognizione di causa,
diventa elevato il rischio di oltrepassare il limite e sfociare in
pratiche esclusivamente violente.
Galleria fotografica
Si riportano qui di seguito alcune fra le tecniche più comuni di Bondage.
Fotomodella legata dal collo all'inguine
Fotomodella incatenata per i polsi
Tecnica denominata "Hogtie, ossia incaprettamento" (EN)
Donna con mani e piedi nella gogna
Bondage dei gomiti
Una "sospensione" parziale (con abbigliamento leather)
Imbavagliamento con "Ball gag", una palla, generalmente di consistenza gommosa e legatura del corpo
Un "Ring gag", un anello che obbliga chi lo indossa a mantenere la bocca aperta
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16 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 5 ore fa -
Prevenzione dell'AIDS
Prevenzione dell'AIDS Le diverse modalità di trasmissione dell'HIV (virus generalmente ritenuto responsabile dello scatenarsi dell'AIDS)sono ben note e riconosciute. Altrettanto ben note sono le modalità diprevenzione dal contagio. Tuttavia, recenti studi epidemiologici ecomportamentali in Europa e Nord America suggeriscono che unaconsistente minoranza di giovani continui a praticare attività ad altorischio e che, nonostante siano a conoscenza dell'AIDS, sottostimino ilrischio di venire contagiati dall'HIV. Prevenzione della trasmissione sessuale dell'HIV Aspetti scientifici I rapporti sessuali ricettivi e non protetti sono molto più arischio dei rapporti insertivi non protetti, con il rischio ditrasmettere l'HIV da un partner infetto a uno non infetto attraverso unrapporto anale insertivo molto più grande del rischio di trasmissioneattraverso un rapporto anale ricettivo o il sesso orale. Secondo ilministero della salute francese, la probabilità di trasmissione peratto varia dallo 0.03% allo 0.07% nel caso di rapporto vaginalericettivo, dallo 0.02% allo 0.05% nel caso di rapporto vaginaleinsertivo, dallo 0.01% allo 0.185% nel caso di rapporto analeinsertivo, e dallo 0.5% al 3% nel caso di rapporto anale ricettivo.Le Malattie sessualmente trasmissibili(MST) incrementano il rischio di trasmissione e infezione dell'HIV inquanto causano la rottura della normale barriera epiteliale attraversoulcerazione e/o microulcerazione genitale, e provocano l'accumulo digruppi di cellule sensibili all'HIV o infette da HIV (linfociti e macrofagi) nel seme e nelle secrezioni vaginali.Studi epidemiologici provenienti dall'Africa sub-sahariana, Europa eNord America hanno ipotizzato che approssimativamente esiste un rischioquattro volte maggiore di essere infettato da HIV in presenza di ulceregenitali come quelle provocate dalla sifilide e/o ulcera molle, e un significante rischio, sebbene minore, in presenza di MST come la gonorrea, clamidia e triconomiasi che causano localmente l'accumulo di linfociti e macrofagi.La trasmissione dell'HIV dipende dall'infettività del paziente zeroe dalla sensibilità del partner non infetto. L'infettività sembravariare durante il corso della sindrome e delle sue manifestazionipatologiche e non è costante tra i soggetti. Una carica virale nonidentificabile nel plasma non significa che ci sia una bassa caricavirale nel liquido seminale o nelle secrezioni genitali. Un incrementodi un fattore 10 di RNA HIV nel liquido seminale è associato con unincremento della trasmissione del virus dell'81%.Se qualcuno è già infetto da HIV, questo non protegge dall'essere infettato da un'altra e più virulenta specie.Il sesso orale non è esente da rischi visto che è stato dimostratoche l'HIV può essere trasmesso sia attraverso rapporti orali ricettiviche insertivi. Strategie di prevenzione Durante rapporti sessuali il solo preservativo,che può essere maschile o femminile, può ridurre (il preservativoelimina il rischio di infezione se indossato correttamente, questo èquello che dicono i siti ufficiali), le possibilità di contrarre l'HIVnonché le possibilità di rimanere incinta. Deve però essere utilizzatodurante tutto il rapporto di penetrazione in caso di partner sieropositivo o la cui sieropositività non è conosciuta, come può avvenire per rapporti occasionali.L'effettivo uso del preservativo e la protezione delle trasfusioni di sanguein Nord America e nell'Europa Centro-Occidentale sono ritenuti allabase del più basso tasso di incidenza dell'AIDS in queste regioni.Adottare questi metodi di prevenzione ha causato però in alcuneregioni controversie e difficoltà. Alcuni associano queste difficoltàcome conseguenza della forte influenza di indicazione religiose chesconsigliano o condannano l'utilizzo dei preservativi.Il preservativo maschileè la sola più efficiente tecnologia che riduce la trasmissione sessualedell'HIV ed altre infezioni sessualmente trasmesse. Affinché siaefficiente deve essere utilizzato correttamente durante ogni attosessuale. Lubrificanti contenenti oli, come vasellina o burro, nonvanno usati in quanto indeboliscono il preservativo rendendolo poroso.Se necessario, sono raccomandati lubrificanti a base di acqua. Ipreservativi hanno date standard di scadenza. È fondamentalecontrollare la data di scadenza e se è conforme allo standard Europeo(EC 600) o a quello Americano (D3492) prima dell'uso.Il preservativo femminile è un'alternativa a quello maschile ed è fatto di poliuretano,che consente il suo utilizzo in presenza di lubrificanti a base diolio. Sono più larghi dei preservativi maschili e sono progettati peressere inseriti in vagina.Con il costante e corretto utilizzo dei preservativi vi è un rischiodi contrarre l'infezione da HIV molto basso. Studi su un utilizzoassiduo del preservativo in coppie nelle quali solo uno dei partner èsieropositivo hanno mostrato tassi di incidenza di infezione delpartner sano inferiori all'1% annuo. Programmi governativi Il governo U.S.A. e U.S. Health Organizations adottano entrambi l' Approccio dell'ABC (ABC Approach) allo scopo di ridurre il rischio di contrarre l'AIDS durante i rapporti sessuali:Abstinence (astinenza o rimandare le attività sessuali, specialmente per i giovani)Being faithful (lett. essere fedeli), specialmente per coloro che abbiano relazioni serieCondom, (uso del-) per coloro che hanno un comportamento sessuale che li mette a rischioQuesto approccio ha avuto molto successo in Uganda,dove la prevalenza dell'HIV è diminuita dal 15% al 5%. Tuttavia,l'approccio ABC è lontano da tutto ciò che l'Uganda ha fatto, poiché l'Ugandaha sperimentato per la prima volta degli approcci utili a ridurre lostigma sociale della malattia, parlando apertamente dei comportamentisessuali, senza mettere da parte gli studenti delle scuole colpitidall'HIV, persuadendo singoli o coppie a fare dei test e a servirsi deiconsultori, migliorando lo status delle donne, coinvolgendo leorganizzazioni religiose, enlisting i guaritori tribali, e molto altro.Inoltre, occorre notare che non c'è alcuna prova conclusiva che iprogrammi basati sulla sola astinenza abbiano avuto successo in ognipaese del mondo nel ridurre la trasmissione dell'HIV. Questo è ilmotivo per cui l'uso del preservativo è caldamente consigliato insiemeall'astinenza. C'è una certa confusione derivata dalla sovrapposizionecon l'Approccio CNN. Cioè:Condom (uso del-), per coloro che ingaggiano comportamenti sessuali a rischio.Needles (aghi), usare solo quelli nuovi (usa e getta).Negoziare, capacità di-; trovare un compromesso per fare delsesso in modo più sicuro con il partner e dare la possibilità alledonne di fare le scelte più convenienti per loro.L'Approccio ABC è stato criticato, poiché un partner fedele di un partner infedele è a rischio di AIDS Molti pensano che la combinazione dell'approccio CNN con l'approccio ABC costituirà la platform ottimale per la prevenzione. Circoncisione Attualmente una ricerca sta chiarendo una possibile relazione tra la circoncisionemaschile, effettuata in alcuni contesti culturali, e l'HIV. Tuttavial'UNAIDS crede che sia prematuro inserire la circoncisione neiprogrammi di prevenzione all'HIV.Inoltre, esperti medici sudafricani ritengono che l'uso ripetitivodi coltelli non sterilizzati nel rituale della circoncisione degliadolescenti potrebbe favorire la diffusione dell'HIV. Prevenire la trasmissione dell'HIV tramite il sangue e derivati Fondamenti scientifici Condividere e riutilizzare siringhe rappresenta il maggiore rischio di infezione non solo per HIV ma anche per l'Epatite virale B e l'Epatite virale C.Negli Stati Uniti un terzo di tutte le nuove infezioni da HIV possonoessere ricondotte a questo tipo di scambi e quasi il 50% deitossicodipendenti hanno l'epatite C.Si pensa però che il rischio di essere infettato con l'HIV da unasola puntura di un ago già usato su una persona affetta da HIV siacirca 1 su 150. La profilassi post-eposizione con anti-HIV può abbassare ulteriormente quella piccola percentuale di rischio.Le precauzioni universalmente riconosciute spesso non sono seguite nell'Africa sub-Sahariana e in gran parte dell'Asia a causa sia della mancanza di materiale che di inadeguata preparazione. L'OMS, l'Organizzazione Mondiale della Sanità (WHO, World Health Organisation) stima che approssimativamente il 2.5% di tutte le infezioni da HIV nell'Africasub-Sahariana sia trasmesso tramite iniezioni non sicure praticate in oda strutture sanitarie. A causa di ciò, l'Assemblea Generale degliStati Uniti, sostenuta da un consenso unanime nell'ambiente medico, hafatto urgentemente appello a tutte le nazioni affinché adottino quelleprecauzioni ormai universalmente riconosciute all'interno delle propriestrutture sanitarie. Strategie di prevenzione [modifica]In quei paesi in cui sono stati introdotti il miglioramento delletecniche di selezione dei donatori e il test agli anticorpi, il rischiodi trasmettere l'infezione da HIV a coloro che ricevono trasfusioni di sangue è stato eliminato con ottimi risultati. Secondo la OMS,la stragrande maggioranza della popolazione mondiale non ha accesso abanche del sangue sicure e "tra il 5% e il 10% delle infezioni da HIVcontratte in tutto il mondo è trasmesso attraverso la trasfusione disangue e derivati infetti del sangue".Medici e paramedici che seguono le precauzioni universali o praticano l'isolamento sicuro dalle sostanze provenienti dall'interno del corpo, per esempio indossando guanti di latex al momento di praticare le iniezioni e lavarsi frequentemente le mani possono contribuire a prevenire le infezioni da HIV.Trasmissione da madre a figlio Fondamenti scientifici Vi è un 15-30% di rischio di trasmissione materno fetale dell'HIV durante la gravidanza, travaglio e parto.Nei paesi sviluppati il rischio di trasmissione dell'HIV da madre afiglio può ridursi allo 0-5%. Diversi sono i fattori che determinano ilrischio di infezione, in ma particolar modo il tasso virale della mammaal momento del parto (quanto più alto è il tasso, tanto maggiore è ilrischio). L'allattamento al seno aumenta il rischio di trasmissione del10-15%. Tale rischio dipende da fattori clinici e può variare a secondadelle modalità e della durata dell'allattamento. Strategie di prevenzione Le ricerche hanno dimostrato che i antiretrovirali, ilparto cesareo e il latte in polvere riducono il rischio di trasmissionedel HIV da madre a figlio.Quando è possibile e conveniente un'alternativa all'allattamento alseno, si raccomanda alle mamme infette con l'HIV di evitare diallattare il bimbo al seno. In caso contrario, lo si raccomanda soloper i primi mesi di vita, ricordando che dovrebbe essere interrotto alpiù presto possibile.
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16 anni fa
admin, 75
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Orgia
Orgia
Baccanale col tino (Andrea Mantegna).
Incisione (1470)
Una delle illustrazioni dell'opera “Gamiani, una notte di eccessi†(autore ignoto).
L'illustrazione raffigura tre donne ed un uomo
La parola orgia può avere molteplici significati.
Quello più radicato nell'immaginario collettivo, consiste in una tipologia di "rapporto sessuale" che si può definire "di gruppo", ossia che si contraddistingue per la presenza di più di due persone, anche quando viene praticato da scambisti di coppia.
Per orgia si può però intendere anche una cerimonia collettiva a
base di altri elementi non necessariamente attinenti alla sfera
sessuale, ad esempio da fattori quali l'esoterismo, la spiritualità ed altro.
//
Cenni storici
Le orge nell'antica Roma
Nell'antichità sembra che le "orge" fossero, più che un evento per praticare sesso di gruppo,
affari privati con tanto cibo e vino, specie nel periodo Romano. Le
orge erano un atto comune; gli abitanti della stessa zona,
ristrettamente alle categorie abbienti, erano soliti organizzare cene e
feste durante le quali si attuava lo scambio di coppia sia
eterosessuale che omosessuale ed a volte si ricorreva ai servizi di prostitute.
Paul Avril, Sesso di gruppo, in cui compaiono donne e un solo uomo
Orgia tratta da un illustrazione del Kama Sutra in Oriente. Tre donne e un uomo
.
Le Baccanali
Si trattava di antiche feste orgiastiche a sfondo propiziatorio del culto Orfeo-Dionisio.
Il nome è di origine romana e deriva da rituali dedicati al dio Bacco, ma la sua origine è più antica, probabilmente risale alla Magna Grecia e vennero importate in Roma, nel II secolo a.C.
Già all'epoca romana, ma probabilmente lo era anche prima, era
divenuta da semplice festa orgiastica a vero e proprio rito
propiziatorio degli dei, tipicamente in occasione della cosiddetta "semina e delle messi".
Le Baccanti, anche dette Menadi, sono le sacerdotesse di Dionisio o Bacco;
vengono spesso raffigurate semi-nude oppure vestite in modo succinto,
mentre danzano eccitate da un furore conferito dalla divinità durante
le cerimonie.
Le orge nel Buddismo Vajarayana
Riti orgiastici caratterizzati da erotismo, magia e stregoneria,
erano propri di una forma di Buddismo denominato "Buddhismo Tantrico" o
"Vajarayana". Questa corrente del Buddismo esiste ancora e conta circa 4 milioni di seguaci, tra cui molti tibetani.
Il Vajarayana predica che il "corpo umano" non è la sorgente dei dolori,
bensì un mezzo per conquistare la "morte", intesa come "liberazione" o
avvicinamento al "divino"; per il raggiungimento di tale scopo propone
degli elementi comunemente respinti dall'ascesi, cioè il sesso,
l'amore, la voglia di godersi la vita, l'ebbrezza alcoolica ed altro.
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16 anni fa
admin, 75
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Sesso di gruppo
Sesso di gruppo
Peter Fendi - Scena erotica
sesso orale con un uomo e due donne
Il termine sesso di gruppo indica una attività sessuale cui partecipano 3 o più persone.
A volte per indicare un rapporto sessuale collettivo si menziona la parola orgia, anche se in quest'ultima non è detto che la sfera sessuale sia l'elemento predominante.
Le penetrazioni, se praticate, possono avvenire con l'uso delle dita, dei dildo, Strap-on dildo indossati da donne, plugs, mani intere (tecnica del fisting) o più comunenente con l'uso del pene.
In molti casi le penetrazioni possono essere multiple, ovvero prevedere
l'intervento contemporaneo di più soggetti maschili su una unica donna,
penetrata sia nella vagina che nell'ano e/o nella bocca,
ovvero altre forme di amplesso multiplo, sia etero che omosessuale. Il
sesso di gruppo può avere luogo anche senza alcuna penetrazione, ad
esempio con persone che praticano la masturbazione.
Al sesso di gruppo possono partecipare sia uomini che donne, ma anche solo uomini o solo donne.
Pratiche di gruppo
Oltre alle tecniche più note (penetrazioni "singole" oppure
"multiple" e "sesso orale"), esistono altre pratiche che vengono
esercitate in gruppo (oltre che come attività sessuali di coppia) e che
sono sicuramente meno usuali, come ad esempio:
il Bukkake, una pratica in cui una serie di uomini eiaculano a turno oppure insieme su una donna o un uomo in ginocchio.
il Tickling, una tecnica di gruppo particolare e poco praticata (fa parte del complesso di pratiche detto BDSM), in cui una o più persone vengono torturate (previo consenso) da più persone simultaneamente tramite solletico. Le parti anatomiche generalmente più interessate da tale pratica sono i piedi, le ascelle
ed altre zone sensibili. La persona solleticata viene in questi casi
immobilizzata, per inibirne le possibili reazioni di opposizione.
Diffusione del sesso di gruppo
Mentre il sesso di gruppo - inteso come fantasia sessuale - è un argomento abbastanza comune, la reale diffusione del fenomeno ad oggi è ignota.
A detta di alcuni il sesso di gruppo è un fenomeno che si avvicina molto alla pornografia;
in realtà questo non è vero, in quanto esistono molti club privati dove
si praticano svariate forme di sesso collettivo, senza alcuna forma di
pubblicizzazione delle stesse. Con la diffusione di internet, tuttavia,
si è sviluppato anche un certo mercato, anche commercialmente
significativo, relativo a registrazioni amatoriali di rapporti sessuali
di gruppo, consumati in realtà più per divertimento che a scopo di
lucro.
Infatti il numero di film pornografici amatoriali è enorme; il sesso di
gruppo appare in questi documentari come pornografia amatoriale
realizzata da persone con affinità erotica.
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16 anni fa
admin, 75
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Vaginismo
Vaginismo
Il vaginismo è un disturbo sessuale che consiste in una contrazione riflessa e involontaria dei muscoli del perineo, della vulva, dell'orifizio vaginale tale da impedire la penetrazione durante il coito e spesso anche durante l'esame ginecologico.
Può essere collegata a ricordi traumatici legati alla penetrazione o, più in generale, alla vita sessuale.
Molte donne che soffrono di vaginismo raggiungono comunque l'orgasmo attraverso la stimolazione del clitoride o il petting.
Descrizione del disturbo
Questo riflesso che causa un improvviso irrigidimento dei muscoli
vaginali, rende di fatto la penetrazione sessuale dolorosa se non
addirittura impossibile. La gravità del disturbo può variare di molto
da persona a persona.
Il vaginismo può essere paragonato al riflesso dell'occhio che chiude la palpebra quando un oggetto viene verso di esso.
Il riflesso condizionato può innescare un circolo vizioso: ad
esempio se ad un'adolescente si dice che la prima volta che farà sesso
sarà alquanto "doloroso", ella potrebbe sviluppare il vaginismo
unicamente per il timore di provare dolore. Quando la stessa in seguito
riceverà delle avance sessuali, i suoi muscoli vaginali si
irrigidiranno rendendo la penetrazione molto difficoltosa; in pratica
proverà paura ogni volta che riceverà una proposta sessuale.
Le donne con il vaginismo possono provare tuttavia piacere con altre pratiche sessuali, purché queste non implichino la penetrazione.
I partner delle donne affette dal vaginismo possono essere indotti a
pensare che le stesse non provino attrazione sessuale, ma sono invece
scoraggiate dal dolore che insorge ogni volta che viene tentata una
penetrazione.
Vi sono svariati fattori che possono causare il vaginismo, sia di tipo psicologico che fisiologico; un esempio è quello di un abuso sessuale passato, che farà credere alla donna che il sesso è immorale o volgare, specialmente quello che le farà perdere la "verginità".
Questo disturbo non comporta conseguenze serie a livello fisico, a
meno che la persona che ne soffre non stia cercando con insistenza di
avere un rapporto sessuale completo, ma può causare estrema sofferenza
dal punto di vista emotivo e relazionale soprattutto se si vive una
relazione di coppia incentrata sull'idea che il sesso e il sesso
penetrativo siano importanti.
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16 anni fa
admin, 75
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Ipersessualità
IpersessualitàNon c'è però consenso all'interno della comunità medica se ladipendenza sessuale in effetti esista e al momento non è inclusa nel Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders (Manuale diagnostico e statistico dei disordini mentali) pubblicato negli Stati Uniti.Coloro i quali ne supportano l'esistenza, la descrivono come moltosimile ad altre forme di dipendenza. L'atto, in questo caso quellosessuale, viene utilizzato per gestire stress e umore.In Italia il disturbo risulta essere relativamente diffuso, con un maggioranza di sesso maschile . Il soggetto tipico è un uomo di età non definita, con relazioni sentimentali stabili, laureato e non , ed appartentente a qualsiasi ceto sociale. Conseguenze L'ipersessualità comporta un'attitudine dell'uomo o della donna aessere pronti in qualsiasi luogo e con qualsiasi persona a fare sessooppure a praticare atti di masturbazione, esibizionismo e voyeurismo.Tale indole diventa molto sconveniente nell'ambito sociale poiché peril senso comune del pudore - nonostante oggigiorno vi sia una tendenzadi maggiore apertura nel parlarne in pubblico - si consiglia di nondare troppo spazio al sesso e comunque costituirebbe un'infrazionedella legge nei casi di atti oscenicosciente, gradualmente tutti i rapporti affettivi e relazionali vannoprima o poi a deteriorarsi, compromettendo di conseguenza qualsiasialtra attività quotidiana del soggetto.Il soggetto affetto da dipendenza sessuale ha livelli più altirispetto alla media della popolazione di disturbi della personalitàquali ansia, depressione, aggressività e ossessione.Le conseguenze di una dipendenza sessuale possono essere molteplici.Non necessariamente si presentano contemporaneamente in tutti isoggetti e sono più o meno accentuate a seconda del livello didipendenza.Tra le conseguenze che la dipendenza sessuale porta possono esservi:Stress FisicoDeterioramento delle relazioni socialiDiminuzione della memoria a breve termine e di sintesi; diminuzione di abilità cognitive quali: intuito, astrazione, sintesi, creatività, concentrazione; opacità cognitivaDiminuzione del rendimento fisico; stanchezza cronicaAlterazione del sonnoAumento dell'ansia, senso di frustrazione, apatiaDisorientamento progettuale: incapacità di operare scelte importanti o cambiamentiSvalutazione di sé, tristezza, malinconia e depressione; irrequietezza; isolamento socialeTra le conseguenze legate specificatamente alla sessualità:Saturazione attrattiva e affettiva, difficoltà di innamoramento.Anormalità delle relazioni sessuali: il soggetto cerca di ricreare con il suo partner uno schema osceno.La dipendenza patologica è in taluni casi progressiva, aumentando diintensità col presentarsi concomitante di una forma di saturazionesessuale. Per poter soddisfare la propria pulsione può verificarsi nelsoggetto la ricerca sempre più intensa di rapporti sessuali tendentiall'osceno o al perverso.Tali aspetti vanno contestualizzati in un ambito di disagiopsicologico-psichiatrico. D'altra parte ancora oggi l'interesse dellapsichiatria verso la sessualità e i problemi sessuali dei pazientiaffetti da disturbi mentali è tiepido: da ciò consegue una “certaâ€impreparazione dello psichiatra nell'affrontare e nel gestire ladimensione sessuale del suo assistito. Lo psichiatra si trova quindinella condizione disagevole di utilizzare la propria esperienza comeunico metro di misura di un comportamento sessuale. L'evento sessualerischia paradossalmente di essere "accettato" o "rifiutato" a secondase in accordo o meno con ciò che lo psichiatra ritiene del sessoappartenere alle categorie del "buono" o del "cattivo"; viene menoquindi la capacità di una comprensione che trascenda i luoghi comuni,che, pur articolandosi e conflittualizzandosi, possa fornire paradigmiesplicativi utili ad una gestione "scientificamente" corretta delladomanda e del disagio sessuale del paziente psichiatrico. Il soggettoportatore di un disturbo psichiatrico è innanzi tutto una personasessuale con una propria identità, orientamento, preferenze econflittualità inerenti alla sessualità che si articolano con lestrutture psicopatologiche dei disturbi mentali e si declinano in“neosessualitàâ€, la cui complessità deve essere interpretata più chediagnosticata.L'avvento di Internet, e la seguente facilità di accesso alla pornografia sembrerebbero avere influenza sull'aumento dei casi di dipendenza sessuale[1]. Diagnosi La causa, secondo alcuni medici, può essere anche dovuta a traumi di tipo cerebrale ma più in generale è sconosciuta, come del resto lo sono tutti gli altri comportamenti sessuali anormali.I criteri diagnostici sono simili a quelli suggeriti dal DSM per altre dipendenze. La diagnosiclinica è resa molto complessa e difficile da riscontrare direttamentein un soggetto, a meno che non sia egli stesso ad accusare ladisfunzione o che non sia un suo conoscente a farlo al posto suo inmodo da metterlo in cura.Per distinguere il disturbo dell'ipersessualità (o dipendenza dalsesso) da una più normale attività sessuale intensa sono statielaborati degli esami specifici. È importante dunque conoscere questodisturbo in modo da saper identificare il prima possibile i sintomi edevitare che le prime conseguenze gravi della patologia si manifestino. Terapia Il disturbo, investendo naturalmente il campo psicologico, viene di norma curato tramite psicoterapiaindividuale o di gruppo all'interno della quale viene applicato unmetodo leggermente diverso dall'"astinenza", che si prefigge più chealtro l'obiettivo di spingere il soggetto a superare l'ossessiva percezione del bisogno e ritornare ad avere un rapporto normale e sano con la sessualità.
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16 anni fa
admin, 75
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Metodo Ogino_Knaus
Metodo Ogino-Knaus
Il metodo di Ogino-Knaus è un metodo anticoncezionale naturale, sviluppato nel 1924 dal medico giapponese Kyusaku Ogino, e perfezionato dal medico austriaco Hermann Knaus nel 1928, che consiste nel non avere rapporti sessuali completi nei giorni fecondi.
Riuscire ad individuare quali sono i giorni fecondi, così da poter
avere rapporti sessuali sicuri in tutti gli altri, è molto difficile.
Per una donna il cui ciclo mestruale
è regolarmente di 28 giorni, il periodo potenzialmente fertile è
compreso tra il 7° ed il 18° giorno del ciclo. Infatti la mestruazione
avviene circa al 14° giorno dopo l'ovulazione. L'ovulo vive dalle 12 alle 24 ore, mentre gli spermatozoi possono mantenere, all'interno dell'utero,
la loro capacità fecondante per 3-4 giorni. Calcolando tutto ciò,
considerando appunto un ciclo di 28 giorni, si ottiene il periodo a più
alta probabilità fecondativa, che è stato indicato dal 7° al 18°
giorno. Occorre in ogni caso sottolineare che nella maggior parte delle
donne la durata del ciclo mestruale è irregolare oppure diversa da
quella, indicativa, di 28 giorni; in questi casi il periodo fertile può
quindi oscillare in modo imprevedibile, rendendo l'applicazione di
questo metodo difficoltosa oltre che inefficace.
Va infine aggiunto che il metodo contraccettivo Ogino-Knaus può, da solo o in correlazione con altri metodi naturali,
svolgere un utile azione nel valutare preventivamente i giorni di
maggiore fertilità della donna, in tutti quei casi in cui la coppia
desidera intenzionalmente aumentare l'efficacia riproduttiva della
propria attività sessuale. In questo caso si parla appropriatamente di riconoscimento della fertilità.
Efficacia
L'indice di Pearl,
che misura la percentuale di insuccesso dei metodi contraccettivi, per
l'Ogino-Knaus si attesta attorno al 16-30%, percentuale molto
insoddisfacente se rapportata ai metodi contraccettivi ormonali e alle
barriere.
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16 anni fa
admin, 75
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Club privè
Club privéPer club privé si definisce un qualsivoglia locale privato, il cui accesso è ristretto ai soli soci dello stesso. La frequentazione avviene in orari stabiliti, possono essere orari notturni o anche pomeridiani.I club privé si differenziano a loro volta in diverse tipologie a seconda di come sono internamente organizzati. In particolare, le varie versioni di club privé spaziano dai più tradizionali night-club sino ai cosiddetti sex club, i quali all'interno possono disporre di un bar, della sauna, spazi nei quali gli associati possono fare conoscenza tra loro, entrare in confidenza anche stretta, eventualmente avere anche rapporti sessuali, nonché fare amicizia.I club privé sono accessibili ai soci, previo il rispetto di alcune regole ll'ingresso, sia per quanto concerne l'abbigliamento sia per il divieto di usare macchine fotografiche o (in taluni casi) anche telefoni cellulari. Essi sono maggiormente frequentati nei fine settimana nonché nelle cosiddette "serate speciali" a tema, nelle quali, per l'ingresso vi sono ulteriori restrizioni. Normalmente qualsiasi persona, sola o in compagnia, può associarsi.
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16 anni fa
admin, 75
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Sexy shop
Sexy shop
Un sexy shop (anglicismo traducibile con "negozio del sesso") è un negozio che vende articoli sessuali vietati ai minori, accessori erotici, articoli per sesso sicuro, materiale pornografico e biancheria intima femminile e maschile.
Il primo sexy shop in Italia è stato apero a Milano nel 1972.
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16 anni fa
admin, 75
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Orgasmo
Orgasmo
L'orgasmo è una reazione del corpo durante l'atto sessuale (etero, omo o mediante masturbazione), conseguenza di una intensa eccitazione delle zone erogene e degli organi sessuali.
Generale
Nella specie umana,
sia uomini che donne possono avere l'orgasmo. Negli uomini si presenta
come un picco rapido di eccitazione seguito dalla eiaculazione, nelle
donne può consistere in un periodo più esteso di sensazioni di piacere
con alcuni picchi di estremo piacere, diverso dagli uomini, con un
decremento delle sensazioni più lento.
L'orgasmo è per lo più associato, in ambedue i sessi, ad altri tipi
di azioni involontarie, come emissioni vocali e spasmi muscolari in
zone diverse del corpo, associate ad una generica sensazione di
euforia. È di solito accompagnato da una sensazione di leggera
stanchezza e da un generalizzato bisogno di riposo. Questa sensazione
di rilassatezza e sonnolenza può essere attribuita al rilascio di endorfine oltre che al naturale bisogno di riposo dopo un'intensa attività fisica.
L'orgasmo negli individui di sesso maschile
Una donna porta all'orgasmo il suo compagno, nell'opera di Johann Nepomuk Geiger.
Nei soggetti di sesso maschile è quasi sempre legato al momento dell' eiaculazione, come avviene nella maggior parte delle specie dei mammiferi.
Durante l'orgasmo nell'individuo di sesso maschile si verificano in rapida successione contrazioni ritmiche della prostata, dell'uretra e dei muscoli situati alla base del pene; tali contrazioni servono ad espellere il seme durante quella che viene definita eiaculazione.
Il processo di eiaculazione ha una durata che varia dai 3 ai 10
secondi e provoca generalmente una sensazione di piacere intenso.
L'apice dell'orgasmo dura comunque in media 3 secondi.
All'eiaculazione segue un periodo refrattario
durante il quale l'uomo non ha la possibilità di avere un ulteriore
orgasmo, ma anzi prova disturbo se i genitali vengono stimolati. Tale
periodo può variare da poche decine di secondi a diverse ore, a seconda
dell'età e di altri fattori individuali. Solo in rarissimi casi si ha
notizia di individui nei quali il periodo di refrattarietà è totalmente
assente.
Alcuni scienziati hanno formulato una teoria secondo la quale questa
particolarità sarebbe causata da un qualche malfunzionamento della ghiandola pituitaria.
L'orgasmo negli individui di sesso femminile
"Orgasmo".
Foto artistica di una raccolta inerente i film pornografici - Monaco di Baviera (2004)
Nell'individuo di sesso femminile l'orgasmo è preceduto dalla lubrificazione delle pareti vaginali e da un ingrossamento del clitoride provocato dall'aumento del flusso sanguigno nei suoi tessuti spugnosi. Quando una donna si avvicina al culmine dell'orgasmo il clitoride si ritira all'interno del prepuzio e le labia minora (o piccole labbra) assumono un colore più scuro. All'approssimarsi dell'orgasmo l'utero subisce delle contrazioni muscolari.
A differenza dei maschi, in cui la percentuale è molto più esigua,
una buona parte degli individui di sesso femminile ha difficoltà a
raggiungere l'orgasmo: ciò è dovuto ad una forte componente
psicologica, la quale ne condiziona il successo.
Una donna sperimenta un orgasmo completo quando tanto l'utero che la
vagina, compresi i muscoli pelvici e quello anale, vengono sottoposti a
contrazioni ritmiche.
Terminato l'orgasmo, il clitoride riemerge dal prepuzio e ritorna
alle dimensioni normali in meno di dieci minuti. A differenza degli
uomini, le donne non sperimentano il periodo di refrattarietà, o ne
hanno comunque di molto brevi. Questa particolarità rende loro
possibile far seguire un secondo orgasmo al primo in tempi
relativamente ravvicinati. Alcune donne riescono ad avere anche un
terzo o quarto orgasmo quasi in successione, dando luogo così a quelli
che vengono definiti orgasmi multipli. Questo tipo di orgasmo si verifica, secondo alcune ricerche, per circa il 13% delle donne.
In ogni caso, il clitoride - nella gran parte dei casi - risulta
essere troppo sensibile dopo l'orgasmo per tollerare, senza alcuna
sensazione di irritabilità o addirittura di dolore, un'ulteriore
stimolazione in tempi ravvicinati.
Orgasmo forzato
Nell'ambito dei giochi di ruolo di tipo BDSM, ovvero di dominazione e sottomissione, è frequentemente utilizzata, assieme alla negazione dell'orgasmo,
la pratica dell'orgasmo forzato. Tale pratica consiste
nell'effettuazione, da parte del soggetto dominante, di una prolungata
e ripetuta stimolazione sessuale - legata per lo più alla masturbazione
- nei confronti del soggetto sottomesso, anche dopo che questi ha
raggiunto effettivamente l'orgasmo. L'orgasmo forzato consiste quindi
in una stimolazione sessuale effettuata dal soggetto dominante durante
il periodo di refrattarietà e di scarsa eccitabilità conseguente al
raggiungimento dell'orgasmo, con l'obiettivo di forzare nel tempo più
breve possibile una nuova fase di eccitazione e conseguire uno o più
orgasmi in rapida successione. La particolarità di questa pratica
consiste nel fatto che il soggetto sottomesso, pur essendo disponibile
sessualmente, può tuttavia avvertire quasi come dolorosa o come
fastidiosa la stimolazione sessuale effettuata nei suoi confronti dal
partner dominante, nel periodo refrattario, e tuttavia la subisce
ugualmente fino a essere condotto nuovamente all'eccitazione e
all'orgasmo in condizione di totale passività e subordinazione.
L'Orgasmo secondo Wilhelm Reich
Il dott.Wilhelm Reich, psicanalista tedesco, nel suo libro La funzione dell'orgasmo ha identificato nell'attività orgasmica un compito regolatore nella fisiologia
umana, ovvero esso avrebbe la funzione di scarica delle tensioni del
corpo e dell'energia in eccesso prodotta nell'organismo dagli
interscambi con l'ambiente.
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16 anni fa
admin, 75
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Lesbismo
Lesbismo è il termine con cui si indica una attrazione di natura omosessuale tra donne.Il sostantivo lesbica indica una donna con orientamento sessuale e affettivo nei confronti di altre donne.Bacio lesbico tra Giustizia e PaceRapporto sessuale tra lesbiche, dipinto di Édouard-Henri Avril.Il termine è originariamente utilizzato in modo dispregiativo, ma lelesbiche se ne sono riappropriate in termini di rivendicazione e diorgoglio. Deriva dal nome dell'isola di Lesbo ove visse la poetessa Saffo nel VII secolo a.C., che nei suoi versi esaltò la bellezza della femminilità e dell'eros tra donne. Uraniste, tribadi, saffiche, urninghe... dal 1886, anno di pubblicazione della Psycopathia Sexualis di Richard von Krafft-Ebing, i nomi che definiscono le lesbiche si sono moltiplicati e, per certi versi, sprecati. Si deve a Charlotte Wolff, una psichiatra di origine tedesca, che nel 1971 pubblica Amore tra donne,il primo studio del lesbismo che utilizzi come oggetto della ricercadonne normali e non portatrici di patologie psichiatriche varie, losdoganamento del termine lesbismo per definire quelle donne chepreferiscono a livello emozionale, affettivo e sessuale le relazionicon altre donne.Alcuni definiscono il lesbismo come omosessualitàfemminile. Questa definizione incontra molte resistenze ad essereutilizzata da parte delle donne, che la trovano indicativa di una qualsudditanza dell'esperienza lesbica, che ha connotati e specificitàproprie, rispetto all'omosessualità maschile.// if (window.showTocToggle) { var tocShowText = "mostra"; var tocHideText = "nascondi"; showTocToggle(); } //]]> Cultura lesbica Il triangolo nero, un popolare simbolo lesbico, utilizzato nei campi di concentramento.La cultura lesbica comincia a svilupparsi nei primi decenni del 1900 soprattutto attraverso la produzione letteraria di alcune scrittrici e intellettuali lesbiche.A partire dagli anni '70 le lesbiche all'interno del movimento femminista hanno sviluppato momenti di aggregazione che successivamente hanno trovato forme di espressione politica autonoma. Terminologia Nelgergo parlato del nord italia, la parola lesbica per poter sembrare untermine meno forte, viene spesso sostituita a "ninna", nel maschile"ninno" per sostituire la parola Gay.
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16 anni fa
admin, 75
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Sessualità lesbica
Sessualità lesbica
Con l'espressione sessualità lesbica si intende riferirsi sia alle pratiche sessuali lesbiche
sia, in senso più generale, al percorso consapevole di conoscenza
attraverso il quale la relazione di una donna con altre donne può
essere anche di tipo sessuale.
La sessualità femminile, di solito confinata alla funzione riproduttiva, secondo il pensiero femminista, ha risentito e risente di condizionamenti negativi subiti secolarmente.
Il movimento femminista
ha avviato un processo di ricerca sul corpo e di (ri)scoperta del corpo
femminile non ossessivamente incentrato al raggiungimento dell'orgasmo
attraverso il coito. Il femminismo tuttavia, liquidando sbrigativamente
alcune pratiche tipo la penetrazione e l'uso di oggetti sessuali come
maschili tout court, ha in certo modo ostacolato l'elaborazione di un
immaginario erotico lesbico più libero, imbrigliandolo all'interno
delle regole del politically correct.
Solo a partire dagli anni 1980,
anche attraverso la produzione letteraria e cinematografica, il
desiderio lesbico ha iniziato a sperimentare nuove forme di
espressione, partendo dalla consapevolezza dell'impossibiltà di
prescindere dalle forme di sessualità socialmente imposte; proprio da
qui parte il processo di riappropriazione e di risignificazione di
pratiche e modalità che in contesti diversi assumono valenze e
connotazioni inedite.
Fondamentali a questo proposito gli studi di Judith Butler, le cui ricerche costituiscono uno dei contributi più significativi della queer theory, che in Corpi che contano elabora il concetto di "fallo lesbico", scardinando le teorie lacaniane
secondo cui il desiderio maschile e femminile si identificano
rispettivamente nelle formule di "avere il fallo" o "essere il fallo".
Le sue pubblicazioni hanno indotto i membri dell'Associazione
Psicoanalitica Americana, e l'Associazione Psicologica Americana, a
rivedere alcune delle loro posizioni sull'omosessualità.
Lo studio della sessualità lesbica si occupa, tra l'altro, di questi specifici:
incontro di due (o più) corpi femminili che si attraggono fisicamentepratiche sessuali fra donnedesiderio sessuale femminile rivolto verso altre donnedecadimento del desiderio all'interno della coppia lesbica (morte del letto lesbico)
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16 anni fa
admin, 75
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Safe, Sane and Consensual
Safe, Sane and Consensual
SSC, acronimo di Safe, Sane and Consensual,
ovvero, in italiano, sicuro, sano e consensuale. Si tratta di una
terminologia a cui fa riferimento una larga parte della comunità BDSM
per identificare la cornice minima di sicurezza entro cui dovrebbero
svolgersi le attività loro proprie; in particolare essa identifica una
responsabilità ben precisa che il cosiddetto Dom assume nei confronti della persona a lui sottomessa (Sub).
In particolare:
Sano: questo termine sta a indicare la necessità di salvaguardare l'integrità fisica e psicologica di tutti i partecipanti.Sicuro: ovvero le attività devono svolgersi in sicurezza, essendo
state osservate tutte le cautele a scopo di prevenire ogni tipo di
danno non volontario.Consensuale: ovvero deve essere concordato preventivamente, fra i
partecipanti, lo scopo dell'attività o la forma della relazione e i
limiti entro cui queste devono svolgersi, e deve essere assicurato in
ogni momento il diritto, per i partecipanti, di ritirare il proprio
consenso anche senza fornire ulteriori spiegazioni.
Quest'ultimo è sicuramente il punto più delicato: in una scena
BDSM, infatti, la netta distinzione di ruoli fra persona attiva o
dominante e persona passiva o sottomessa, comporta, necessariamente,
una sorta di affidamento da parte di quest'ultima, che non può
comportare sempre una preventiva e dettagliata contrattazione di ogni
attività svolta. È per questo che alcune comunità BDSM hanno preferito
alla fraseologia SSC l'acronimo RACK
(Risk Aware Consensual Kink), ovvero un consenso informato e
consapevole dei rischi propri di chi svolge attività sessuali di tipo
alternativo.
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16 anni fa
admin, 75
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24_7
24/7
La definizione 24/7 si applica, nella terminologia della comunità BDSM, per definire quelle tipologie di relazioni di sottomissione in cui il soggetto sottomesso, ovvero slave (schiavo/a), sperimenta la propria condizione di inferiorità nei confronti del soggetto dominante, ovvero Dom (padrone/a) in modo continuativo, ventiquattro ore su ventiquattro, sette giorni su sette.
Si tratta di una tipologia di rapporto che può avere durata
limitata, temporanea (ad es. nell'arco di un weekend, o di un periodo
prefissato), o più spesso indefinita nel tempo; in questi casi esso
ricalca per certi versi il rapporto di coppia tradizionale,
accompagnandosi a una relazione sentimentale anche emotivamente
significativa fra i due partner.
Laddove il rapporto 24/7 abbia durata indefinita, esso comporta
infatti la convivenza costante fra i due partner, con una suddivisione
di ruoli che spesso, soprattutto nel caso di coppia formata da uomo
dominante e donna sottomessa, tende in modo peculiare a riprendere le
modalità di espressione culturalmente tradizionali della differenza di genere;
in questi casi infatti la donna esprime la sua sottomissione anche
mediante la dedizione alle mansioni considerate più tipicamente
femminili, come la cura della casa, vissuta però come espressione della
propria devozione nei confronti del soggetto dominante.
In ogni caso, una relazione 24/7 è nella maggior parte dei casi
basata soprattutto sulla condivisione di una concezione della
sessualità alternativa a quella tradizionale, in cui può trovare posto,
in molti casi, anche la condivisione sessuale del partner sottomesso
con altri soggetti (scambismo) e/o svariate pratiche sessuali peculiari, quali esibizionismo, spanking, pissing, ecc., anche, ma non necessariamente, basate sul sadismo o sul masochismo
di uno o entrambi i partner. Peculiare per quanto riguarda l'aspetto
della sessualità, in ogni caso, è l'autorità di uno dei due partner
sull'altro/a: solo al soggetto dominante, infatti, compete, di solito,
la decisione sulle attività sessuali, mentre al soggetto sottomesso è
concessa soltanto, per lo più, l'espressione di un generico e
preventivo consenso entro la definizione di determinati limiti
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16 anni fa
admin, 75
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Spanking
Spanking
San Francisco, Folsom Street Fair 2004
Panca per spanking
Lo spanking (sculacciare) è una pratica sessuale che consiste nello sculacciare
il partner allo scopo di provocare l'eccitazione sessuale di entrambi o
di uno solo dei partner. Lo spanking è di norma considerato una delle
discipline tipicamente appartenenti al BDSM (sadomasochistiche
in particolare) ma non tutti i praticanti la interpretano in tal modo;
per alcuni infatti tale pratica può essere considerata gratificante
anche all'interno di una relazione sessuale tradizionale o addirittura
al di fuori di ogni contesto di coppia, come pratica del tutto a sé
stante.
È eseguito principalmente usando le mani nude, ma spesso ci si
avvale di strumenti quali: spazzole, remi, cinture, righelli e molti
altri oggetti (Paddle, Cane, Hairbrush, Ruler, Strap).
La posizione classica è quella Over the Knee, ovvero con il partner sculacciato (Spankee) posto sulle ginocchia del partner sculacciatore (Spanker).
Altre posizioni vedono colui, o colei, che riceve la sculacciata
appoggiato alla spalliera di una sedia o poltrona con il busto piegato
in avanti, oppure toccarsi le caviglie con le mani, o in tante altre
posizioni anche in relazione allo strumento utilizzato.
Quando gli uomini sculacciano le donne (M/F = Male on Female)
a volte chiedono che esse si travestano da studentesse, oppure che
giochino a fare la "sorella", "segretaria", "infermiera" interpretando
fino in fondo un ruolo che rende tutto più eccitante. In questi giochi F/M
la donna viene sculacciata per punizione, per qualcosa che ha commesso.
Lei inizialmente non accetta la punizione e tenta di ribellarsi ma alla
fine cede ed offre il fondoschiena all'uomo per ricevere la sculacciata.
In alcuni casi lo spanking può essere applicato come forma di
correzione fisica all'interno di una relazione di dominazione, in cui
il partner dominante, detto Master o Mistress, assume il compito di educatore o addestratore nei confronti del partner sottomesso, detto slave.
In questi casi non necessariamente la pratica dello spanking comporta
l'eccitazione sessuale di uno dei partner, ma può concretizzarsi in una
vera e propria forma di tortura
intenzionalmente diretta a provocare l'umiliazione psicologica (causata
ad es. dall'esposizione imbarazzante e coattiva delle proprie parti
intime al di fuori di un contesto sessuale) o il dolore fisico, anche
persistente, nel soggetto che vi viene sottoposto.
Curiosità
Tra i praticanti possiamo citare il poeta Algernon Swinburne e il filosofo Jean-Jacques Rousseau.
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16 anni fa
admin, 75
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Scambio di Coppia o Scambismo
Scambio di Coppia o Scambismo
Il termine scambio di coppia o scambismo designa una classe piuttosto ampia di
comportamenti sessuali, che taluni dei cui adepti definiscono anche col
termine più generico trasgressione e con l'aggettivo trasgressivo.
Il denominatore comune di tale gamma di comportamenti può essere
considerato una attenuazione più o meno forte della monogamia della
coppia, i cui membri, o uno di essi, possono trarre eccitazione o
soddisfacimento da voyeurismo (guardare) esibizionismo (essere guardati) o vari atti sessuali condotti con una o più persone o coppie.
Tali pratiche investono quindi la vita di coppie e di individui, sia
maschi che femmine. Gli adepti normalmente combinano incontri
coppia-coppia, coppia-maschio o coppia-femmina al di fuori delle loro
proprie consuete relazioni amicali e sociali, ricorrendo a vari centri
di aggregazione mediatici o fisici. Gli atti consumati presentano una
rilevante aliquota di comportamenti bisessuali femminile espliciti. Il ruolo della bisessualità maschile resta più sfumato e comunque raramente agito.
Da un punto di vista analitico è facile rintracciare in tali
pratiche l'espressione delle istanze psichiche che dominavano il mondo
greco-romano, superate dalla cristianità e poi ritornate alla luce. Da
un punto di vista di coppia si può rilevare che il rapporto
costi-benefici di tali pratiche è assai vario.
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16 anni fa
admin, 75
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Esibizionismo
Esibizionismo
L'esibizionismo in termini sessuali è una forma di parafilia caratterizzata dall'eccitamento provocato dal mostrare i propri genitali, i propri seni o qualsiasi parte del corpo in pubblico.
Esibizionismo è anche voler mostrare a tutti i costi le proprie
capacità, il proprio aspetto, o qualsiasi cosa possa risultare utile
allo scopo di essere stimato od osannato.
La pratica dell'esibizionismo sessuale ha conosciuto una notevole
diffusione in seguito allo sviluppo delle videocamere ad uso amatoriale
e della fotografia digitale. A questi supporti è stata poi combinata,
in particolare dagli anni '90 in avanti, la distribuzione telematica
delle immagini e dei filmati mediante la rete internet, con l'effetto
di consentire a un gran numero di persone di esibire i propri corpi e i
propri atti intimi di fronte a una platea virtualmente mondiale,
rendendo però irriconoscibile la propria identità.
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16 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 5 ore fa -
Pissing
Pissing
Il pissing in termini sessuali è una forma di parafilia
(laddove praticata in modo molto intenso ed esclusivo, ovvero su
soggetti non consenzienti), ovvero di gioco erotico, caratterizzata
dall'eccitamento provocato dall'emissione o dalla ricezione su di sé
dell'urina (espulsa attraverso l'uretra), in particolare nell'ambito di attività sessuali; tale pratica è definita anche col termine "pioggia dorata".
Questa forma di attività sessuale può essere vissuta in modo
esclusivo, come unico o prevalente modo di raggiungere l'eccitazione (e
in questo senso si parla di parafilia in senso patologico), oppure, più
di frequente, può far parte di un insieme di atti sessuali nell'ambito
della sessualità tradizionale di coppia, o, più spesso, nell'ambito
delle pratiche proprie della comunità Bdsm.
In quest'ultimo caso, di norma, il pissing, soprattutto nella forma
più elementare, ovvero l'ingestione da parte del soggetto sottomesso
delle urine del soggetto dominante, costituisce una delle pratiche in
cui è maggiormente evidente l'umiliazione fisica e psicologica
(peraltro consensualmente determinatasi), di tipo sadico o masochista.
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16 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 5 ore fa -
La bionda venuta da lontano
Il bello delle città universitarie è che spesso si popolano di ragazze che frequentano l’erasmus ( una sorta di viaggio studio organizzato da università straniere gemellate).
Ogni primavera giungono giovani soprattutto dal Portogallo, Spagna, Inghilterra, Stati Uniti.
Conobbi una bella bionda, 20 anni, americana, Veronica. Capelli lunghi, alta, fisico ben messo, culo non piccolo, ma grande quanto basta per far nascere cattivi pensieri.
Entrò presto nella comitiva e per i sei mesi che studiò qui uscì sempre con noi.
Il lato migliore delle ragazze straniere è che fumano, bevono, scherzano, scopano con una facilità di gran lunga superiore a quelle italiane.
Una sera ce la limonammo a turno durante una festa in cui eravamo tutti sballati, poi nient’altro, non appariva per nulla zoccola.
I mesi passavano e giunsero gli ultimi giorni del suo soggiorno in Italia.
Una sera, come spesso succedeva, ci incontrammo tutti nell’appartamento che divideva con altre due studentesse per passare li la serata, ma a differenza delle altre volte in cui c’erano anche altre ragazze e ci si incontrava per giocare a carte, bere, fumare, divertirci senza fare porcate, quella sera appunto oltre a me e lei c’erano altri due amici.
Ci disse apertamente e ridendo che sarebbe ripartita per gli Stati Uniti tra due giorni e non ci saremmo più rivisti, voleva lasciarci un bel ricordo ed era disposta a soddisfare qualsiasi nostro desiderio. Le chiedemmo subito di spogliarsi completamente e lo fece.
Aveva la figa depilata, solo una striscia di pelo sopra il buco, tette grosse con capezzoli larghi, bel culo con quel po’ di cellulite che basta per renderlo ancora più arrapate.
Ce lo uscimmo tutti fuori e seduti, ci facemmo dare una poppata veloce al cazzo, giusto per farcelo rizzare, dopodiche’ la portammo in camera da letto, e a gambe aperte fummo noi a leccargliela a turno, io la feci mettere anche a pecora e le leccai anche il buco del culo.
Le chiedemmo se fosse disposta alla doppia penetrazione. Accettò.
La mettemmo a pecora. Un tipo sotto, io le puntai il buco del culo, l’altro se lo stava gia facendo ciucciare.
Fu la prima volta che lo feci in quattro.
Lo prese subito in figa, aveva il buco del culo stretto, cosi’ glielo dovetti leccare un altro pò, poi le infilai una, due dita, le entrai lentamente la cappella per poi farlo entrare tutto, gemette. Un leggero urlo tra godimento e sofferenza, gliel’avevo messo tutto nel culo, sentivo il contatto del mio cazzo con il cazzo dell’altro in figa che si muoveva, una senzazione bellissima. Glielo entrai ed uscii dal culo diverse volte, spingendolo fino in fondo.
Poi facemmo cambio. Si sedette a candela sul cazzo del tipo che stava sotto, prendendolo dietro, io glielo infilai con un colpo secco nella figa. Il tipo che si stava facendo spompinare sborrò subito e usciì, poverino, dai giochi, limitandosi a palparla e sperando che gli si rizzasse nuovamente presto.
Le pompai la figa, poi col tipo che ce l’aveva ancora duro ci mettemmo d’accordo per pomparcela un po a turno, senza fretta, avevamo tutto il pomeriggio e sera, e lei a quanto pare aveva intenzione di non negarci nulla.
Me lo feci succhiare nuovamente, mi feci leccare per un po’ le palle, lo prese tutto in bocca.
La feci mettere a 69, mi mise il suo culone ormai sfondato in faccia, la figa era bagnatissima e gliela leccai senza pietà. Me la ripompai nuovamente nella figa e successivamente nel culo, che ora aveva bello largo ed il cazzo le entrava senza il minimo attrito.
Le chiesi se potevo sborrarle nel culo, mi fece cenno con la testa di si. Le diedi l’ultimo colpo nel culo glielo insaccai molto deciso, le entrai tutto, gemette dal dolore, le sborrai in fondo.
Poi fu il turno dell’altro, nel frattempo si rizzò anche allo spompinato e se la scopò pure lui.
Dopo essersi presi tutti e tre i cazzi, e mi stavo gia arrapando nuovamente, si diresse verso il bagno, alchè le chiesi se potevo osservarla, non si oppose.
Le chiesi cosa doveva fare. Non mi rispose ridendo.
Le chiesi se doveva pisciare, mi disse di si. La volevo guardare. Da sotto.
Ci mettemmo nella vasca io ad un estremo, lei all’altro con le gambe divaricate che le uscivano dalla vasca. Pisciò a fontanella bagnandomi le gambe, l’uccello e la pancia. Mi si rizzò di brutto. Senza fargliela asciugare gliela leccai. Poi contraccambiai il favore.le pisciai sulle tette, gli ultimi schizzi li orientai al viso colpendole la bocca, uscì la lingua per assaporare. Poi glielo infilai in bocca per farle raccogliere cio che restava.
Aprimmo l’acqua della vasca e la riempimmo, ci lavammo a vicenda, glielo mettevo dentro tenendolo in acqua. Si sedeva su di me e le entrava in culo con una facilità mostruosa.
Glielo misi in bocca, sborrai dentro e le feci ingoiare tutto fino all’ultima goccia. Mi asciugai, andai nell’altra stanza per rivestirmi, avvisai gli altri due che la troia americana era in bagno ad aspettarli, uscii da quella casa, non la rividi mai più.
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16 anni fa
cantrell,
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Ultima visita: 13 anni fa
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Un\'avventura intensa erotica senza straschichi
La pista era affollata e faceva molto caldo. Avevo ballato e avevo bisogno di qualcosa di fresco per riprendere energie. Mi diressi alla cassa, ma c’erano più di venti persone che facevano la fila. Mi rassegnai e mi misi in coda. Ad un tratto sentii una mano sfiorare l’orlo della mia gonna, ma pensai di essermi sbagliata. Poi sentii un dito salire lungo le mie gambe. Rimasi impietrita, non sapevo cosa fare! Il dito continuava a salire e raggiunse le mie mutandine di pizzo. Trovò il clitoride e iniziò a massaggiarlo lentamente attraverso la stoffa, con piccoli movimenti circolari. Io volevo urlare, ma ero come intorpidita e brividi di piacere iniziarono a scorrere dentro di me. Il dito continuava a massaggiarmi impertinente e io cominciai ad assecondare i suoi movimenti, ad avvicinarmi alla fonte del piacere. La mia mente urlava: “Ma sei impazzita? Cosa stai facendo?!”, ma il mio corpo aveva vita propria. L’uomo mi stava davanti, di spalle e con la mano rivolta indietro continuare a frugare sotto la mia gonna. Era molto virile, muscoloso, moro. Io temevo che qualcuno si accorgesse, anche perché stavo cominciando ad agitarmi per l’eccitazione. Il mio sesso grondava umori che bagnavano le mutandine. Nessuno invece sembrava accorgersi di quello che stava succedendo e l’uomo iniziò a scostare lentamente i miei slip e insinuò il dito dentro alla fessura umida.
Dapprima fu molto delicato….mi sfiorava con la punta del dito il clitoride e poi esplorava l’apertura lungo tutta la sua lunghezza, poi iniziò a farsi più violento e a massaggiare il grilletto con forza. Io ormai mi contorcevo sulla sua mano e gliel’afferrai per fargli infilare tutto il dito dentro alla mia fica. Lui mi assecondò e iniziò a darmi dei colpi all’interno. La mia fica iniziò a colare e gli ricoprii la mano con i miei umori.
Durante i nostri movimenti avevamo continuato ad avanzare nella fila. Quando venne il mio turno io ero completamente invasata per il piacere che stavo provando, così quando la cassiera mi chiese che cosa volessi, io rimasi come inebetita e tentai di sfilare la mano dello sconosciuto dalla mia fessura. Lui non volle saperne e continuò, così io ordinai il mio gin tonic con voce roca, mentre l’uomo mi faceva sentire le sue dita forti contro le pareti della vagina. Il piacere aveva ormai superato la vergogna e così lo lasciai fare ciò che voleva mentre anche lui ordinava. Improvvisamente si staccò da me e io mi sentii morire. Fu solo un istante, perché sentii subito la sua mano afferrare la mia e trascinarmi al bancone per prendere le nostre ordinazioni. Ci mettemmo vicini, tra la folla, le voci mi giungevano ovattate e sentivo soltanto il mio sangue pulsare nelle tempie e la mano di lui insinuarsi nuovamente dentro di me. Mi feci coraggio e feci quello che avevo voglia di fare da ormai molto tempo: posai la mia mano sul suo inguine. Sentii il suo cazzo enorme riempirmi il palmo e lo massaggiai piano mentre lui continuava a darmi colpi possenti con le dita. Il cazzo era così gonfio che sembrava esplodere dai pantaloni e io desideravo sentire la pelle infuocata che premeva il tessuto. Aprii lentamente la cerniera, scostai gli slip e afferrai il suo membro pulsante. Iniziai a sfiorargli la cappella con la punta del pollice e lo sentii fremere, poi iniziai a far scorrere le mie dita su tutta la lunghezza: era stupendo, enorme, fiero. Non avevo mai avuto una voglia così grande di sentire un uccello dentro di me! Arrivarono le nostre ordinazioni, smettemmo di toccarci.e ci guardammo per la prima volta negli occhi. Io feci scorrere la lingua sull’orlo del bicchiere, con fare provocante. Mi sedetti e accavallai le gambe, facendogli osservare il mio corpo formoso. Feci cadere il cubetto di ghiaccio sul mio seno e nel riprenderlo lo feci scorrere sul decolté generoso. Non m’importava più degli sguardi altrui, vedevo solo il mio moro con il cazzo che sembrava voler spaccare i pantaloni per uscire e infilarsi dentro di me. Non resistemmo un minuto di più e corremmo a chiuderci in bagno. Entrati lì dentro lui si gettò su di me e mi baciò con passione, mi fece aprire tutta la bocca e iniziò a giocare con la mia lingua, succhiandomela e intrecciandola con la sua. Nel frattempo mi aprì la camicetta e iniziò a strizzarmi i seni che traboccavano dalle sue mani. Aprì il reggiseno e mise a nudo le mie tette, le strizzò guardandole, pizzicò i capezzoli e poi si chinò a succhiarli avidamente. Io non capivo più niente, mi sarei fatta fare qualsiasi cosa da lui! Gli accarezzavo i capelli, lo stringevo a me. Allora mi sfilò anche la gonna lentamente, poi si sedette, mi mise di fronte a lui e cominciò ad abbassarmi le mutandine, guardando la mia fica che si scopriva piano piano. Quando fu eliminata l’ultima barriera, l’uomo mi aprì le gambe e m’infilò la lingua dentro la fica, con violenza. Me la leccava come un forsennato, sembrava volesse mangiarmela. Sentivo la sua lingua dentro di me, sul clitoride, le sue mani sul culo e le sue dita infilarsi dentro il mio buchino posteriore. Era ovunque, sentivo il piacere pervadermi e arrivare da ogni parte. Desideravo il suo cazzo, riuscivo a pensare solo a quello: Così lo fermai e questa volta fui io a liberare le sue parti intime e davanti a me vidi l’enorme erezione puntare dritta verso la mia bocca, così baciai la cappella e presi a succhiarla avidamente. Ora era l’uomo che mi accarezzava i capelli e che spingeva il mio viso contro il suo cazzo. Ma l’uomo non smetteva di prendere iniziative e ogni tanto sfilava il cazzo dalla mia bocca avida e me lo strusciava contro il viso, lo faceva scorrere, me lo faceva sentire tutto, palle comprese, e me lo sbatteva in faccia.
Fu allora che sentii per la prima volta la sua voce che mi diceva: “Ti piace il mio uccello, vero?” …io rimasi affascinata e dissi che mi piaceva da morire. Allora l’uomo disse. “succhialo tutto, mettitelo fino in gola!”. Io obbedii, come incantata dal suo fare perentorio. Lo infilai fino in gola mentre continuavo a massaggiarlo internamente con la lingua. Faceva male, ma il piacere era più forte di tutto. Il suo uccello pulsava e s’ingrossava a dismisura nella mia bocca.
Improvvisamente me lo tolse di bocca e disse. “tesoro, ora te lo infilo nella fica, lentamente…te lo faccio sentire tutto e ti scopo” e così fece. Mi afferro, mi fece sedere sopra di lui, di spalle, e mi infilò lentamente il cazzo nella fica che ormai colava. Sentìì la verga entrare dentro di me e riempirmi tutta e mi sentii morire. Lui stantuffava da sotto, me lo sfilava e poi me lo riinfilava facendomi morire di piacere. Mi scopava e mi strizzava le tette. Lo sentivo entrare sempre più a fondo, sentivo il rumore che faceva nella mia passera che grondava e gli bagnava il ventre. Lui diceva che ero la sua micina calda e bagnata e che mi voleva far godere come non mai. Allora partì il mio orgasmo, incredibilmente intenso, e lui dovette tapparmi la bocca per non farmi urlare. Io godevo e lui mi scopava sempre più forte, finché non fui sfinita e mi accasciai su di lui, esausta. Ma lui non era ancora venuto e la sua asta era tesa come un bastone. Mi fece inginocchiare davanti a lui, mi fece scorrere la punta dell’uccello sulla bocca, poi me lo strofinò contro il viso. Se lo toccò e dopo poco un grosso fiotto di sborra calda schizzò la mia faccia e il mio petto ansimante. Io ero estasiata e gli pulii il cazzo che stava perdendo la sua erezione con la mia lingua calda......si rivesti e senza una parola spari ..........aveva letto il mio pensiero e questo mi piacque molto...un'avventura intensa erotica senza straschichi
[email protected]
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2
16 anni fa
mikiroberta,
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Ultima visita: 11 anni fa