{"linkButtonClass":"stories-filter__top-new-button button button_default","href":"\/aggiungi-racconti","title":"Aggiungi racconto","displayFirstSpan":true,"firstSpanClass":"stories__top-new-button-icon","firstSpanContent":"\n<svg class=\"svg-icon icon-add-button-icon\">\n <use xlink:href=\"\/build\/sprite-83eb32dceb21b468932833be844ed846.svg#add-button-icon\"><\/use>\n<\/svg>","displaySecondSpan":true,"secondSpanClass":"stories__top-new-button-text","secondSpanContent":"Aggiungi racconto","checkDeactivatedProfile":true}
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Incrocio rovente
A Milano, basta ancora un acquazzone per mandare il traffico in tilt. La giovane donna, con la ventiquattrore stretta in grembo e gli occhi sgranati sull'orologio, chiede al tassista di farla scendere appena può da questa Multipla bianca che sembra un rospo imbronciato nel traffico immobile. Si sporge in avanti e paga di fretta, ma riesce comunque ad allietare la giornata del tassista col suo Mila Schön Uomo spruzzato ad arte nella scollatura. Piega le gambe con piccola scarica elettrica da collant e scende di corsa, avvolta nell’impermeabile, dimenticandosi della ricevuta. La presentazione è tra sedici minuti, in un posto dove lei non è mai stata prima. La sagoma bianca di un vigile urbano le sembra quasi un dono del cielo. La giovane si avvicina all'uomo e sfodera il suo migliore sorriso da convention.
- Mi scusi, per via Eraclito?
Il vigile, superincazzoso causa iperlavoro da megaingorgo, ritrova di colpo il sorriso, mentre saluta l’inaspettata bionda in carriera con il regolamentare colpetto sul cappello a uovo.
Ti ci porto io per mano, in via Eraclito, ho preso la laurea in filosofia apposta! e se tutto scorre vedrai quanto scorrerà la mia mano su quella seta che deve essere la tua pelle e non hai idea di quanto sono bravo nei preliminari altro che le cinque ore di Sting, solo che io non racconto palle solo per vendere dischi e ti potrei dare una lista di numeri di amiche mie alle quali puoi chiedere lumi sulla mia perizia dal Saluto del Picchio (Come farla gridare: da che pianeta vieni?!, pag.173) alla Lingua a Periscopio (Quando il gioco si fa duro, pag. 155), dalla Marmitta di Velluto (una mia idea!) al Frullatore a Sbalzo (I 107 modi per farle dimenticare persino come si chiama, pag. 361): devi solo ringraziare che sono in servizio e inchiodato a questo cacchio di incrocio fino alle quattordici se no, casa albergo o edicola non importa, ogni posto era buono per insegnarti un paio di cose che forse dalle suore non hai fatto in tempo e tipo cosa? tipo cosa mi chiede questa… diciamo tipo la numero 38 dell’Atlante illustrato dell’orgasmo, edizione rilegata, pag. 72: l’Anatra Zoppa, oppure la tanto decantata Altalena Rotante, che campeggia a pag. 629 del classico C’è tutto un mondo dentro, ma tu mi sembri una di classe, una che forse, ma dico solo forse, potrebbe apprezzare la mia assoluta specialità: la Molla Impazzita (Una tira l’altro, pag. 429, con varianti), ma non vorrei ti montassi la testa, dunque meglio partire con qualcosa che la tua mente di donna riesca a capire al primo colpo, tipo l’Appendino Capovolto o il Fenicottero a quattro zampe, tanto per scaldarsi un po’ e… lo so che ti piacerebbe, cerbiattona bollente, anche se fingi di avere fretta e fai tanto la professionale, stavolta ti è andata di lusso, ma la prossima ti assicuro che avrai pane per i tuoi denti affamati.
- La seconda a destra.
- Grazie!
- Dovere.
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16 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 11 ore fa -
Quella troia della mia ex
Ci affiancamo con la nostra auto vicino a quella di una giovane coppia, che era intenta a guardare il panorama sull'area di sosta, prima dell'uscita di Salerno. Io ero con la mia ragazza, e subito cominciammo a dare sfogo alle nostre voglie. Roberta mi abbassò i pantaloni e cominciò a farmi un bel pompino, io le tenevo le mani tra le gambe, quando, girandomi, mi accorsi che i due ragazzi, ci stavano guardando, allora feci mettere la mia lei a pecorina, in modo tale che loro potessero guardare il suo culo e le chiesi di continuare. Vidi che anche l'altra ragazza comiciò a spompinare il suo lui continuando a gurdare noi, poi si spogliò e cominciò a cavalcarlo. Chiesi alla mia ragazza di scendere e di andare dietro le siepi, lì cominiammo a scopare, Roberta si era alzata la gonna e io la presi da dietro. I due giovani scesero dalla loro macchina, e cominciarono a scopare a poca distanza da noi, così piano, piano si avviciarono. La mia lei aveva ricominciato a spompinarmi, mentre loro due si avvicinavano sempre più, quando furono vicini, chiesi loro di dove erano e quanti anni avevano, risposero alle mie domande, mentre guardavano incantati Roby che succhiava il mio cazzo, chiesi all'altra lei di porgere il cazzo del suo uomo alla mia ragazza, che subito l'accolse in bocca leccandolo in ogni modo. Il nostro giovane amico, aveva un coso abbastanza grande, non enorme, ma doppio e godeva da matti, mantre io e la sua lei gurdavamo ammirati, a un certo punto, la ragazza cominciò a leccarmelo, facendomelo venire durissimo, così presi due preservativi, uno lo diedi a lui, e cominciammo a scopare come matti, però, dopo poco, decidemmo di spostarci da quel posto, per andare su al castello, lì facemmo una chiavata gradiosa e vidi la mia ragazza prenderlo in culo per la prima volta da un altro uomo, la cosa mi eccitò a tal puto che sborrai sul viso della mia giovane amante, che aveva appena 19 anni, ma già molto troia. Roberta ad un certo punto, face togliere il preservativo a suo torello di 26 anni e si fece sborrare sul seno. Ci rivestimmo e ci salutammo dopo avere scambiato i num di telefono. E' Stato veramente bello...
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16 anni fa
amante32008,
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Ultima visita: 14 anni fa
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Il giorno prima del mio matrimonio
io e la mia fidanzata stavamo insieme ormai da piu di 3 anni...una storia stupenda la nostra,un amore nato di punto in bianco il cosi detto colpo di fulmine,.
lei era un fiore,bella atraente e sexy,decidiamo di sposarci anche se non avevamo tanti soldi ,ma con l'aiuto di parenti e amici prenotiamo il tutto,e devo dire che ci aiuto molto anche la sua migliore amica,una ragazza carina intelligente e anche lei tremendamente bona,io non lo mai vista con malizia ma mi accorgevo che mi guardava in modo strano....ecco in modo interessante!
Il giorno prima del matrimonio mi chiama la sua migliore amica e mi chiede di aiutarla nel preparare la lista degli invitati da inviare al ristorante ,e io da bravo maritino non potetti mica tirarmi indietro e cosi vado a casa sua.
Era mese di maggio,una giornata calda ,entro in casa e mi accorgo che lei e sola,lei viene ad aprirmi con una jeasn un decolte bianco con tacco 90 e una camicetta piu scollata del solito,(mozzafiato)!ci sediamo ,e mentre iniziamo a scrivere i primi nomi lei mi guarda neglio occhi e mi fa:Tu mi piaci,mi sei sempre piaciuto,per te provo dei desideri forti,spesso sei oggetto dei miei sogni proibiti e prima che diventi il marito della mia migliore amica VOGLIO FARE L'AMORE CON TE!io un po imbarazzato la guardai e non sapevo che dire o fare,in mente avevo sempre la mia futura moglie,lei si alza e mi dice:ora vado in camera...mi mettero comoda se vorrai ..seguimi!
Mentre andava via io guardai incantato l'ancheggiare del suo culetto tondo e sodo,e immaginavo i suoi seni turgidi ,mi alzai e..ero confuso cosa fare?lasciarmi andare in quel peccato o perseguire la mia linea di pensiero casta?Volta le spalle e uscii recandomi con passo affrettato verso la mia macchina.
Li trovai la mia fidanzata in lacrime:AMORE QUESTA ERA LA MIA ULTIMA PICCOLA PROVA D'AMORE!SEI LA MIA VITA!!!
LA MORALE?????????
-ragazzi (detto in napoletano wuagliu)lasciate ssempre i preservativi in MACCHINA:-)
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16 anni fa
giovaniebelli286833,
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Ultima visita: 14 anni fa
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Confidenza ad un estranio divenuto amico
Il rapporto trasgressivo che si era ormai instaurato con mia moglie cominciava ad essere veramente interessante, i passi che avevamo fatto erano pochi ma molto significativi, anche se sembrava destinato a rimanere circoscritto in episodi di esibizionismo non proprio espliciti cioè casuali e non organizzati con altre persone.... in pratica Sara non aveva la minima intenzione di "ufficializzare" le nostre fantasie conoscendo ad esempio, altre coppie..... questo proprio non lo voleva.
Le mie prudenze però erano molte, magari anche confuse, ma erano e spaziavano in varie direzioni e così un giorno (non conoscevo ancora l'esistenza di Internet), le trovai su una rivista di scambio di coppie che stavo sfogliando dal mio parrucchiere.
Il giorno dopo ero negli uffici di un amico in ufficio mi collegai ad scambi di coppia mi collegai emozionato, al sito di cui avevo letto il numero su quella rivista e, dopo essermi abbonato cominciai a "chiacchierare con diversi "amici? "..........purtroppo mi resi conto subito che di persone sincere li su, se ne trovavano veramente poche....anzi forse quasi per niente.
I giorni che seguirono continuai però a chattare (avevo imparato il nuovo termine che sostituiva chiacchierare) finché mi imbattei , durante la sosta pranzo, in una persona che oltre che avere gli stessi miei gusti sembrava aver avuto anche esperienze più o meno simili alle mie, certo che era difficilissimo stabilire se dare fiducia a Simone (era questo il nome)......... diceva di essere un medico, sembrava avessimo più o meno la stessa età ed entrambi stavamo dialogando all'insaputa delle rispettive mogli.
Le nostre chiacchierate divennero sempre più frequenti e più intense anche se rimaneva una diffidenza, sicuramente comprensibile, che ci bloccava fino a quando un giorno decidemmo di telefonarci (devo ammettere che fu lui a passarmi il suo numero) ....ci scambiammo cosi' per la prima volta il tono delle nostre voci, continuammo a trovarci in sintonia e seguitammo a telefonarci anche nei giorni a seguire continuando a parlare delle nostre mogli, delle nostre esperienze fino ad arrivare alla decisione di scambiarci, via fax, un paio di foto tanto per capire meglio.
Fu' una decisione emozionante ed imbarazzante per tutti e due, entrambi infatti facevamo quella cosa per la prima volta. Io , dopo diversi ripensamenti, decisi di inviare due belle foto di Sara dove lei appariva vestita nella prima e un pochino più sexy nella seconda (naturalmente avevamo deciso di comune accordo di nascondere il viso), Simone fece altrettanto. Inviai con uno slancio di fiducia mista a terrore, per primo le foto e subito dopo mi misi davanti all'apparecchio in attesa di vedere Marisa....... ero curioso ma anche come rassegnato a vedermi comparire davanti agli occhi una donna non bella e poco curata ma già mentre il foglio usciva mi resi conto immediatamente che si trattava invece di una donna stupenda con tratti molto dolci, lunghi capelli ed un fisico minuto ma perfetto....
Ci telefonammo subito dopo per farci i rispettivi complimenti, eravamo tutti e due contenti di quello che stavamo facendo ed anche se quei fax che avevamo tra le mani non rendevano certamente giustizia alla bellezza delle nostre mogli, avevamo capito tutti e due che si trattava di due fantastiche donne.
Una decina di giorni dopo mi trovai a dover organizzare un viaggio di lavoro di due o tre giorni.... occasione migliore per poter conoscere il mio nuovo amico non poteva capitare e cosi' mi misi d'accordo con lui per incontrarci a cena in un paese vicino al suo.
Arrivai all'appuntamento con una certa trepidazione ed anche con un pochino di sospetto che ancora non mi abbandonava del tutto ma alla fine ci incontrammo...... Simone era una persona veramente a modo e per nulla diverso da come avrei desiderato che fosse.
Si instaurò tra noi una simpatia difficilmente riscontrabile nella vita di tutti i giorni , era una situazione nuova dove riuscivamo a parlare delle nostre mogli con una facilita' ed una tranquillità che non sarebbe stata mai neppure ipotizzabile in situazioni diciamo "normali ".
Finimmo di cenare e salimmo nella sua auto.... lui tirò fuori una trentina di fotografie di sua moglie... era bellissima e delicata ...le sfogliai tutte con attenzione cercando di commentarne una per una (lui, per mettermi a mio agio, mi aveva "autorizzato" a qualsiasi tipo di linguaggio ma io cercai ugualmente di contenere le mie parole) ...quando ebbi finito arrivò il momento di mostrare a lui la mia Sara...... vedere un altro uomo che si riempiva gli occhi delle bellezza di mia moglie mi procurò sensazioni fantastiche ed inimmaginabili.....
Simone commentò con garbo le foto ma ebbe particolare attenzione nel sottolineare il fascino che Sara riusciva a trasmettere anche attraverso la carta patinata. Rimasi molto colpito da quella serata che cementò un'amicizia decisamente particolare che sarebbe andata avanti infatti le nostre telefonate seguitarono regolarmente inoltre ci scambiammo tutte le foto che avevamo in nostro possesso.... la mia voglia di mostrare Sara a Simone era sempre più forte tanto che in diverse occasioni non feci mistero che se si fosse riusciti a trovare il sistema giusto, gli avrei volentieri fatto conoscere mia moglie di persona (preciso che in nessuno di noi due esisteva la possibilità anche remota di ufficializzare quella situazione, tutto sarebbe eventualmente avvenuto.... con la sola nostra complicità) ma la cosa sembrava di difficile realizzazione.
Non vi nascondo che il solo; pensiero che Simone potesse solo stringere la mano a mia moglie, mi elettrizzava tanto che questa idea divenne per me quasi una fissazione.
Un mese dopo, dovendo partire per l'ennesimo viaggio, decisi che era arrivato il momento e chiesi a mia moglie se voleva accompagnarmi (sottolineo che nei giorni precedenti io e Simone avevamo pattuito di rendere nota l'amicizia che ci legava dicendo alle nostre mogli che ci eravamo conosciuti in un albergo casualmente e che da li era rimasto un legame, per così dire, di reciproco rispetto e simpatia), questo mi permise di dire ad Sara che se avessi potuto!
sarei passato volentieri a salutare
"quell'amico tanto simpatico che avevo conosciuto in un albergo".
E così partimmo.... era appena iniziata l'estate e mia moglie aveva da due giorni deciso di togliere le calze, la sua carnagione era ancora candida ed indifesa non legava ancora bene con le sue gonne che ormai aveva accorciato di una decina di centimetri rispetto alle lunghezze che abitualmente aveva portato fino a qualche mese prima, l'inverno poi, le aveva lasciato come ricordo, tre o quattro chiletti in più ma tutto questo contribuiva a darle un aspetto ancora più attraente ed eccitante infatti le sue rotondità avevano difficoltà... a stare dentro il completo che indossava.
Il viaggio proseguì tra carezze che inevitabilmente facevo alle sue gambe ma in modo particolare erano i pensieri ad essere il mio vero problema.... continuavo a rimuginare il previsto appuntamento con Simone cercando di capire bene come e cosa avrei potuto fare ma devo ammettere che le mie idee erano confuse.... anzi... molto confuse , mi consolavo però, pensando all'emozione che avrei provato nel presentarle Sara, avrei voluto già vedere la sua faccia mentre stringe la mano ad una donna di cui conosce ogni singolo particolare intimo, inoltre rimaneva il fatto che questo incontro io lo vedevo sia dal punto di vista del mio piacere personale ma anche come una strana specie di "regalino" che volentieri volevo fare ad un amico così speciale, rimaneva però in me una specie di insoddisfazione... avrei desiderato di più..... qualcosa di più di una stretta di mano .
L'idea arrivò inaspettata al momento giusto mentre davo l'ennesima occhiata alle gambe nude di mia moglie, esse presentavano infatti due macchie molto tenui a dire il vero, che però mi fecero scattare la molla che fino ad allora non aveva Sara (ne avevamo scherzosamente parlato appena poco prima) a cui subito aggiunsi per così dire, alcuni piccoli ma fastidiosi disturbi che aveva avuto periodicamente dopo la nascita del nostro piccolo figlio proprio li......... credo che abbiate capito bene..... il parto avvenuto ormai da quattro anni le aveva lasciato come fastidiosa eredità una leggerissima forma di cellulite
Arrivammo a....... ed andammo in un albergo che mi era stato consigliato da Simone stesso, erano le sei del pomeriggio e mentre Sara sistemava i bagagli io, con la scusa di voler prendere una boccata d'aria, scesi giù e telefonai a Simone che ancora era nel suo studio medico a lavorare..... lo sentii contento ed emozionato, ma ancor di più lo fui io quando gli prospettai ciò che avevo in mente...... gli dissi che, al giusto avrebbe potuto approfittare della sua professione per tentare di arrivare a visitare Sara...... aggiunsi mille raccomandazioni e mille dubbi mi assalirono tutti insieme ma ormai non potevo tornare indietro.
Tornai in camera e dissi a mia moglie che avevo telefonato a Simone e che sarebbe stato felice di vederci intorno alle otto direttamente nel suo studio.... queste parole crearono in Anna una strana forma di ansia infatti mi disse che era procurata del suo aspetto stanco a causa del viaggio in auto ma io la rassicurai anzi approfittai per prendere in mano le redini..... infatti le dissi che appena sarebbe uscita dalla doccia sarei stato io a consigliarle cosa indossare (in realtà questo fatto di consigliarle l'abbigliamento da indossare stava diventando da un po' di tempo una consuetudine che faceva piacere sia a me che a lei).
Dopo dieci minuti Sara usci dalla doccia, si sedette davanti allo specchio, tolse l'accappatoio rimanendo nuda ......iniziò a truccarsi....io mi avvicinai e avvolgendole il mio braccio attorno ad un fianco con l'altra mano le sfiorai quelle due macchioline sulle gambe che a causa della doccia e probabilmente del bagno-schiuma avevano assunto un aspetto più nitido e visibile...... lo feci notare ad Sara, lei rimase un po' perplessa, poi mi disse che non le sembrava una cosa di cui preoccuparsi ma io incalzai prospettandole la possibilità di farle vedere a Simone.... mi guardò facendo un distratto cenno di possibile assenso che però per me ebbe l'effetto di un colpo al cuore...... ero sulla buona strada.
Rimasi vicino a lei.... si truccava , mi chiese di scegliere il colore del rossetto e io le dissi di mettere quello con quel tono rosso deciso che mi piaceva tanto...avrei voluto farvi vedere con quali gesti, consueti, ma in ogni caso travolgenti Sara si dipingeva le labbra....... finì di truccarsi di pettinarsi e girandosi verso di me (tolse le mie braccia che ormai la frugavano dappertutto) mi chiese come volevo che vestisse.... io mi alzai e le presi dal guardaroba un tailleur bianco formato da una giacca lunga con due spacchi sui due fianchi ed una gonna dritta che però era ben aderente ed anche abbastanza corta, le scarpe erano con tacco alto e dalla valigia tirai fuori un completino di pizzo molto delicato di colore bianco le cui mutandine erano a perizoma .....l'effetto fu spettacolare, i suoi capelli castano scuro sciolti e liberi che cadevano sul colore bianco della giacca che aveva indossato direttamente sul reggiseno e quelle cosce bianche ben scoperte..... la vedevo come la più bella e desiderabile donna del mondo.
Era ormai arrivata l'ora del nostro appuntamento così scendemmo giù e dopo aver chiamato un taxi ci avviammo ......arrivati all'indirizzo richiesto il conducente che era abbastanza avanti con l'età, scese in fretta per aprire la porta ....non voleva perdersi mia moglie mentre scendeva dall'auto ed infatti dopo esser sceso io ed essendo praticamente difficile scendere dal lato strada a causa del traffico, Sara fu costretta ad ingegnarsi non poco per passare da un lato all'altro dall'auto ma nonostante ciò non riuscì a nascondere le sue grazie mostrando quasi completamente le gambe nonché le deliziose mutandine agli occhi ...molto attenti...di quel signore.
Erano le otto di sera ormai e ci trovammo finalmente davanti alla porta dello studio di Simone.... suonai....... passarono una ventina di interminabili secondi fino a che la porta si aprì .....ci accolse con molto garbo ma anche con un modo di fare che si usa quando si incontrano vecchi amici.... fu subito bravissimo ed Sara ne rimase colpita (vi avevo già detto che si trattava di una persona veramente a posto e mai eccessiva nei modi)...... la sua giornata di lavoro era appena terminata e così dopo aver chiuso la porta d'ingresso ci accomodammo direttamente nel salottino d'attesa come ve ne sono in tutti gli studi medici... lui ebbe immediatamente a scusarsi della mancata presenza di sua moglie che si trovava fuori città per un paio di giorni.... (avrei gradito conoscerla ma ad esser sincero era l'ultima cosa che mi passava in quel momento per la testa).... parlammo delle solite varie cose ed argomenti che si possono affrontare quando ci si incontra tra amici....
Simone fu particolarmente bravo quando iniziò a parlare di figli essendo questo l'argomento preferito da Sara che approfittando di questo nuovo amico medico non disdegnò di inondarlo di domande alle quali lui rispose con passione..... una passione che però mi rendeva agitato perché stava portando la discussione verso mete non volute....... mi sbagliavo....... perché Simone , evidentemente più freddo di me, avendo ormai rotto il ghiaccio con mia moglie passò come d'incanto dall'argomento figli a lei...... Sara, che era addirittura arrivata a parlare della sua gravidanza si trovò senza accorgersene, a confessare che aveva tre o quattro chili di troppo...... e qui Simone fu superlativo.... la scrutò con fare professionale su una guancia e dopo un attimo disse che, secondo lui, quel piccolo sovrappeso non era poi molto importante come invece poteva essere una sensibilità della pelle che, così disse, non gli piaceva molto........ mi aveva creato l'aggancio ed io non mi feci certo scappare l'occasione.... ricordando ad Sara di quelle macchioline sulle gambe..... lei rimase colpita da quella ..diagnosi così illuminante.... ed abboccò all'amo......
Simone iniziò a parlarle di pelli sensibili, di carnagione chiara, iniziò a farle domande su presunti pruriti o su zone della pelle più sensibili, le chiese se sopportava tranquillamente qualsiasi tipo di fibra a contatto con la pelle (Sara in realtà non è mai stata molto ..amica... delle fibre sintetiche).... insomma fu talmente bravo e rassicurante che Sara si trovò a parlare, senza accorgersene, di calze, di indumenti intimi, di maglie di lana.... ma anche di pruriti e di quelle macchioline così meno misteriose...... fino a che Simone la interruppe facendole domande sulla sua alimentazione e chiedendole se aveva problemi di digestione...... lei, anche se non lo sapeva, era nel vortice, e , anche se con una certa riluttanza ed un attimo di vergogna, si trovò a confessare di avere lievi problemi di Cellulite un paio di volte l'anno (ormai si era incatenata con le sue mani)...... capii che Simone, che fino ad allora era andato benissimo, trovava ora qualche difficoltà ad andare avanti e cosi' intervenni io..... guardai Sara e, con tono scherzoso, le dissi che se desiderava poteva approfittare per farsi vedere quelle macchioline che aveva sulla pelle...... poi, girandomi verso Simone ed improvvisando una improbabile battuta scherzosa, gli dissi se lui ci avesse magari, praticato uno sconto sulla parcella...... furono parole decisamente ...stupide.... ma servirono allo scopo ....infatti dopo aver riso tutti insieme, Simone disse ad Sara che se lo desiderava avrebbe volentieri dato un'occhiatina.......
Sara, dopo essersi voltata verso di me come per avere un assenso, si alzò facendo capire che era d'accordo..... Simone anticipò tutti invitandoci ad entrare nella porta accanto ma io, non so per quale oscura ragione, dissi che sarei rimasto li ad spettare.....entrarono lasciando la porta aperta....io seduto sulla poltroncina vedevo benissimo tutto l'interno della stanza e naturalmente il lettino, d'altronde ero a neanche due metri di distanza..... rimasi li perché mi sembrava così facendo, di dare più libertà a Simone anche se potevo vedere, ascoltare ed anche eventualmente partecipare......
Lui, dopo aver inforcato gli occhiali, invitò mia moglie a sedersi sul lettino.... lei lo fece restando con le gambe penzolanti ed unite ma meravigliosamente scoperte..... Simone avvicino' le sue mani a quelle macchie e con molta circospezione ma anche con decisione le appoggiò finalmente sulla sua pelle ....io ero eccitatissimo nel vedere per la prima volta un uomo che toccava mia moglie..... lui ispezionò con cura ed in silenzio... dopo alzando la testa, disse ad Sara che voleva controllare la schiena.... e mia moglie trovandosi in difficoltà nel muoversi, mi fece cenno di darle una mano... io mi alzai e mi avvcinai .....la aiutai a togliersi la giacca... rimase con il suo reggiseno e con la gonna tirata su quasi al livello delle mutandine che però essendo stretta le bloccava i movimenti..... Simone la invitò a mettere le gambe sul lettino e chinarsi su di esse...... iniziò a tastarle la schiena.... io ero li...... le toccò le spalle.....
Sara sembrava tranquilla ....... tornò sulla schiena all'altezza dei fianchi.... tentò di abbassare un po' l'orlo superiore della gonna che però faceva resistenza essendo compressa dalla posizione che Sara aveva assunto....... mia moglie capì e chiese a Simone se doveva toglierla ... si sdraiò completamente sul lettino ed inarcando la schiena sfilò la gonna.......... rimase così .....con quel completino di pizzo che non le nascondeva nulla..... Simone le chiese di girarsi a pancia in giù..... lo fece mettendo in mostra il suo culo nudo.... vidi il mio amico per la prima volta in difficoltà...mi guardò un attimo e subito tornò a toccare Sara sui fianchi..... poi le chiese di nuovo di girarsi e di sedersi sul lettino...... per controllare un punto molto delicato , secondo lui, che è la parte di pelle immediatamente sotto il seno......
Sara per facilitare l'operazione slacciò il reggiseno liberandolo.....
Simone ne sollevò uno con una mano controllando con l'altra....... poi alzò la testa e con fare molto professionale ci disse che secondo lui Sara aveva una ipersensibilità della pelle sia a causa della sua carnagione chiara ma anche forse, a causa di una alimentazione poco corretta che probabilmente era anche il motivo di quei disturbi all'ano..... non so bene cosa pensasseSara in quel momento ma so che senza batter ciglio chiese a Simone se avesse avuto la cortesia di controllare...... lui le disse di scendere ed appoggiarsi con le braccia sul lettino.... scese, indossò le scarpe e una volta in piedi sfilò il perizoma..... era fantastica e tutta nuda....... appoggiò le sue le sue braccia sul lettino chinandosi in avanti.... Simone aveva preso una sedia ...era dietro di lei.... le chiese di divaricare le gambe ........io stavo impazzendo..... quella scena mi stava portando alla follia.... avrei voluto che Simone potesse scopare Sara da quella posizione mentre io le occupavo la bocca dall'altra parte....una fantasia che mi rimarrà per sempre nella mente....... si sistemò dietro di lei e con il suo culo all'altezza della faccia si ...impossessò delle natiche divaricandole ancora un po'..... poi quasi scusandosi con mia moglie, le disse che forse avrebbe potuto farle un po' male.... indossò un guanto chirurgico ...con un dito prese da un contenitore qualcosa simile alla vaselina..... la spalmo' intorno all'ano e poi infilò il suo dito dentro......... devo confessare di aver avuto difficoltà nel trattenermi... una grande difficoltà... ma tutto terminò.... con Simone che disse che tutto era posto e che non c'era da preoccuparsi di nulla.......
Sara si rivestì e nell'aria c'era un'atmosfera strana quasi surreale.... che aveva avvolto sia me che il mio amico...... e chissà..... forse anche la mia meravigliosa (inconsapevole?)
.......Sara.
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16 anni fa
mogliettinadesidera,
44/44
Ultima visita: 15 anni fa
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La scoperta della bisessualita\'
Eravamo in quattro, io con la consueta partner di gioco erotico e un’altra coppia. Tutto secondo gli ordinari usi del far sesso tra coppie, come già fatto varie volte e come già precedentemente fatto con quella stessa coppia. Noi maschietti dichiaratamente etero, le due fanciulle con quella giusta dose di bisex che tanto intriga noi uomini e tanto riesce a far crescere la nostra libido, in uno con lo strumento del piacere.
Solito bere qualcosa, solite carezze che da soft divengono sempre più mirate e sempre più portate nell’intimità del corpo, solito svestirsi reciprocamente, solito giocare con i reciproci corpi. Le donne tra loro, noi maschietti a guardare e a timidamente inserirci nel loro gioco. I primi gemiti, le prime parole che evocano lussuria e sesso.
In un certo senso, tutto secondo il copione che era in noi e che tante volte ci aveva già regalato momenti di sublime piacere e di estasiatici godimenti. Si, se non fosse per l’inattesa variante al copione portata in scena del mio complice maschietto.
Loro giocavano, invasate in un sessantanove che ormai le stava, a giudicare dai gemiti, portando a qual primo godimento serale sin dal pomeriggio sognato, quando una mano si insinua da dietro tra le mie cosce e inizia ad accarezzarmi i testicoli… le due donne erano davanti a me, ne stavo lingualmente massaggiando le schiene, non poteva certo essere loro quella mano dolcemente strisciante sulle mie intimità eterosessuali.
Lo stupore fu tantissimo… mai avevo sentito la mane di un uomo volontariamente e libidinosamente occuparsi del mio corpo, tanto meno dei miei testicoli.
Ebbi un soprassalto e lui, invece di ritrarre la mano, mi cinse tra le sue dita il pene, iniziando un leggero movimento masturbatorio. Se pure non convinto di ciò che stava avvenendo, lo lasciai fare, non mi ritrassi.
In quel momento ero rigido nella completezza del corpo, era rigido il mio strumento di lussuria eccitato da questa sessuale novità, era rigido l’intero corpo per l’imbarazzo dell’essere palpato da un uomo.
Vedendomi consenziente, o per lo meno non dissenziente, il mio mascolo compagno di sesso, si chinò tra le mie gambe e, con grande maestria, mi fece sentire la sua bocca e la sua lingua muoversi su di me. Anche le due donne, consce di quanto stava avvenendo vicino a loro, smisero di giocare ed iniziarono a dedicarsi a me… mi trovavo tra tre fuochi: due bocche femminili competevano con una bocca maschile nell’esplorare ogni parte del mio corpo. La tensione erotica non fu neppur minimamente limitata dall’imbarazzo, anzi, crebbe a dismisura.
La rigidità corporea iniziale svanì per lasciare il campo ad una eccitazione nuova, mai provata sino ad allora. Passato il preliminare imbarazzo, anche la mia mano iniziò a cercare lo strumento carnoso dell’amico, passando dal suo pene ai suoi appendicoli, senza tralasciare le sue natiche o i suoi capezzoli. Era strano e straordinariamente piacevole il posare la mano alternativamente su una vagina grondante e su un cazzo durissimo, in un gioco di sesso ormai a 360 gradi.
Il guado dell’etero era varcato… per la prima volta mi trovavo in un gioco erotico totalmente bisex ed per me nuovo nel suo divenire.
Senza accorgermi, mentre mi beavo con la lingua la vagina della mia partner seduta sul viso, mi trovai vicino alle labbra l’uccello duro del compagno di gioco. Fu un attimo posarvi sopra le mie labbra, umide di piacere femminile, e il sentirlo pulsare in bocca, con la cappella che mi riempiva la gola. Tutto era per me nuovo quella sera, altro che l’ordinario copione immaginato: mi trovavo con un uccello tra le labbra, in gara con due donne sul chi lo baciava meglio, mi trovavo ad avere il mio strumento in bocca ad un uomo invece che nelle gole delle fanciulle.
Ebbene non mi tirai indietro, passato il primordiale imbarazzo, non ebbi riserve nel divenire pompinaro, nel dimostrarmi attivo e passivo in quel gioco ove più nessuna distinzione di sesso vi era. I quattro corpi si aggrovigliarono tra loro sin’anche in spregio alle leggi della fisica, tutti tesi a cercare e dare il piacere massimo, senza distinzioni sul a chi si dà o da chi si riceve il piacere.
Splendido, bellissimo, piacevolissimo… ma soprattutto eroticissimo. Il superlativo assoluto per una volta non è eccessivo, tutto fu in quei momenti superlativo, tutto fu meravigliosamente piacevole.
Non mi tirai indietro, anche se richiesi la massima delicatezza e… tanto, tanto genuino burro, neppure quando mi fu proposto di fare un “trenino”. Io avrei dovuto penetrare la compagna del mio complice, mentre lui penetrava me e, a sua volta, la mia partner, con una mutandina doppiamente fallica, penetrava lui e autopenetrava se stessa. Certo non fu semplicissimo… ero veramente il vagone debole del treno, incapace di tenere la posizione e incapace di gestire armonicamente il ritmo d’insieme, ma al fine ci riuscii.
Fu estasiante il penetrare quella splendida donna, sentendo dentro di me il cazzo del suo compagno, fortunatamente di dimensioni abbastanza minute. Ogni colpo che davo, quasi come un’eco, produceva un colpo in me… inizialmente doloroso, ma poi, poco per volta, mix di dolore e piacere ed, in ultimo, solo più di piacere. Venni un attimo prima di lui e, mentre mi godevo gli attivi finali del piacere attivo, sentii crescere in me il piacere passivo. La delicatezza era stata sostituita da un certo vigore… lo sentii gemere per la sborrata e sentii il suo pene sino in fondo, ne gustai il pulsare del godimento, stretto dentro il mio culo.
Mai avrei creduto di godere con un uomo, mai avrei pensato anche solo di masturbare un maschio, eppure quella sera aveva compiuto l’intero percorso del bisex, dalla bocca al culo.
Ma non finì lì, dopo aver ripreso il gioco ancora eccitati dall’appena vissuto, anche se scoprii che solo io ero all’oscuro del vero copione che gli altri tre avevano tra loro preventivamente deciso di recitare, portai a termine anche l’ultima parte del mio viaggio di scoperta della bisessualità: penetrai il mio mentore e, quasi a volermi vendicare di lui, lo penetrai con massima irruenza, mentre le due donne lo portavano con la bocca al piacere. Fu splendido vederlo venire sui visi delle fanciulle inginocchiate davanti a lui, mentre io gli venivo nel culo da dietro…
Dopo di allora, altri combini quasi sempre a completo bisex e, al tempo stesso, anche piacevoli combini tra soli maschietti… così come già da tempo faceva, tra sole femminucce, la mia abituale partner di gioco, in una sempre più stimolante ricerca del piacere e dell’erotismo.
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16 anni fa
admin, 75
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2036
Siamo nel 2036, la nave spaziale "Travel" ha ormai attraversato numerose galassie, senza trovare forme di vita evoluta, ma solo traccie: fossili di microrganismi, canali artificiali, costruzioni monolitiche.
L'equipaggio della Travel era ormai scoraggiato: diversi anni sono passati dalla loro partenza, la mancanza degli affetti era forte, amplificata dall'insuccesso della missione.
La Travel era entrata in un Sistema Solare composto da tre stelle di diversa massa e sei pianeti, dei quali uno aveva l'orbita perpendicolare rispetto agli altri. Fu quel particolare pianeta che ricordava Nibiru ad attirare l'attenzione del Capitano della Travel, il quale ordinò all'equipaggio di avviare le procedure d'esplorazione. John preparò il cane Orione per la missione. Il lettore deve sapere che nel 2036 i cani venivano addestrati per missioni spaziali, in particolar modo per quelle d'esplorazione: la loro tuta spaziale era provvista di telecamere e cellule sensibili, in grado di rilevare la composizione dell'atmosfera.
La navetta venne inviata sul pianeta. I segnali erano chiari e le immagini nitide: Orione si trovava su un pianeta completamente sommerso da un fluido; le cellule segnalavano che si trattava d'acqua.
Orione iniziò ad esplorare il pianeta, tra lo stupore degli scienziati: colonne ioniche erano ai bordi delle strade, che erano composte da tanti sanpietrini; antichi templi e piramidi ai lati.
Quella che un tempo doveva essere una città abitata e fiorente, ora era solo una terra abbandonata, tetra, oscura, sommersa.
Al centro della piazza c'era un obelisco, sul quale vi erano delle incisioni. Il Capitano della Travel ordinò al cane di avvicinarsi a quell'obelisco, per poter leggere l'iscrizione.
Il cane inquadrò quello che poteva essere il testamento d'una civiltà scomparsa: "Dedicato agli uomini, per ricordargli che saranno la causa della loro distruzione".
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16 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 11 ore fa -
annunci erotici ed annunci sessuali
Annunci Erotici - Annunci SessualiAdmingli annunci erotici o annunci sessuali si sono sviluppati moltissimo nel corso dell'ultima decade grazie soprattutto all'avvento di internet ed ancor più negli ultimi anni con la diffusione della banda larga che riduce il cosiddetto "digital divide" che purtroppo ancora oggi affligge un paese come l'Italia...gli annunci erotici o annunci sessuali sono un mezzo,non una soluzione, per ampliare il proprio bacino di conoscenze eliminando la titubanza che si creerebbe con un incontro reale.La possibilità di aprirsi è fondamentale, sapere che chi risponderà all'annuncio avrà i nostri gusti e saprà cosa cerchiamo ci rende meno timidi e permette di osare, a volte anche esagerare, nel porsi.l'immediatezza nella pubblicazione dell'annuncio erotico la grandissima diffusione di visite e la pronta risposta sono il grande mezzo di cui disponiamo,questo è il fotoannuncio. Questo genere di annunci erotici o annunci sessuali che dir si voglia fanno crollare l'ultima barriera, quella che realmente limitava i vecchi sistemi come i fermoposta o gli annunci erotici su giornali più o meno specializzati, i fotoannunci erotici permettono di scegliere,secondo i nostri gusti visivi oltre che sociali. statisticamente gli annunci erotici con foto vengono visitati dalle 8 alle 10 volte in più rispetto ad un annuncio privo di immagini e se presente una galleria di più foto questa percentuale sale di altre 6 volte. un annuncio erotico corredato da più foto risulta più credibile di uno generalista,oltre che ovviamente permettere a chi lo visualizza di farsi una idea "visiva" di chi ha di fronte.Come creare un buon annuncio erotico - annuncio sessuale Per Le Singole:foto: evitate assolutamente foto di fiori paesaggi cartoni animati ecc, chi legge è curioso di "vedere" e questo tipo di immagini rendono l'annuncio irritante preferite piuttosto una immagine sobria magari con un vestitino carino e sempre rigorosamente a volto censurato.annuncio: non ponete limiti assoluti ma cercate di essere garbate e nel caso una categoria non sia di vostro interesse scrivetelo con delicatezza,descrivetevi e descrivete cosa vi piace quali sono i vostri gusti e desideri siate sempre coloro che vengono scelte non chi sceglie.Per Le Trav-Trans: foto: inserite foto ampie non dettagli anatomici una foto in lingerie e magari una buona posa sono sempre apprezzate. non siate esageratamente volgari ma fate capire visivamente quali sono i vostri gusti...annuncio: sbizzarritevi ma sempre senza peccare di narcisismo gli annunci trav-trans per natura possono essere vari assolutamente da evitare le volgarità nel testo di norma non sono apprezzate.Per Le Coppie:foto: le foto sono fondamentali negli annunci di coppia. la foto principale deve essere sempre femminile e mai di particolari anatomici. nella galleria inserite almeno 2 foto di entrambi ricordate che la coppia è formata da 2 persone e quindi inserite sempre foto del lui meglio se a figura intera.annuncio: pensate a chi legge.inserite una breve descrizione della coppia e poi specificate bene i vostri gusti e le vostre inclinazioni non fate mai richieste specifiche potrebbero essere interpretate male. preferite un annuncio con toni cordiali ed allegri. ricordatevi sempre di specificare se vi piacciono le feste con più coppie o se preferite l'incontro a 4 e non per ultimo specificate sempre se siete o meno scambisti questo è molto importante dal momento che le coppie scambiste non rivestono la totalità degli annunci erotici ma anzi sono una minoranza e nella maggior parte dei casi si omette di specificare questo importante particolare... Per i Singoli:foto: qui c'è un dogma da rispettare" MAI e poi MAI inserire la foto del membro" come foto di presentazione questo è importantissimo inseritela magari nella galleria ma mai come foto principale. Pensate davvero che una singola o peggio ancora una coppia vi contattino fra migliaia di annunci scrivendo un messaggio ad un pene? annuncio: solo il 2% degli annunci singolo vengono letti con interesse questo dato è terrificante ma in parte è causa di 2 fattori, il primo citato sopra è la foto infatti il pubblico che clicca sulla foto del membro è lo 0,8% secondo fattore è la povertà lessicale. quando inserite un annuncio seguite uno schema logico non siate ne frettolosi ne superficiali. descrivetevi bene senza esagerare e senza mai usare esempi di incontri passati (questo genera una inconscia sfiducia nel lettore) usate bene il lessico cercando di non commettere errori grammaticali preferite frasi semplici ad elaborati concetti. Non fate mai richieste specifiche questo è un classico errore che normalmente porta l'annuncio ad essere immediatamente scartato. ricordatevi un pò di umorismo non guasta mai...quindi siate allegri ed evitate qualsiasi forma di morbosismo. se siete persone dolci e delicate scrivetelo! non abbiate timore di sembrare poco virili chi sceglie sono di norma le signore...che difficilmente apprezzano toni volgari e crudi.
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16 anni fa
admin, 75
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La piscina dorata
Ho conosciuto la mia padrona qualche mese fa rispondendo ad un annuncio inserito in un giornale locale, e da allora sono diventato un vero schiavo, un oggetto che lei usa esclusivamente per il suo piacere.
Si chiama Mariarita ed è una bella 35enne divorziata, abituata a comandare e ad avere gli uomini ai piedi grazie alla sua bellezza. Altezza media, corpo curato con anni di palestra, lunghi capelli neri, un seno abbondante e un sedere da favola unitamente ad un carattere forte e autoritario, la rendono una padrona inflessibile e sicura di sé.
Dal canto mio, non sono mai stato un adone, 29 anni, sono comunque abbastanza piacevole e ciò mi ha consentito, unitamente alla mia totale sottomissione, di essere accettato come suo schiavo.
Andavo da lei quasi ogni weekend e lì dovevo subire ogni sorta di umiliazione fisica e cerebrale. Lei spingeva molto per annullare ogni forma di virilità dalla mia persona, trasformandomi in una troietta, indossando abiti e biancheria femminile e inculandomi con falli finti allacciati in vita. Inoltre dovevo essere la sua cameriera (fare le pulizie, cucinare, servire a tavola ecc.) ma soprattutto dovevo essere il suo cesso personale e pulire il water esclusivamente con la lingua.
L’ultimo fine settimana, dopo essere entrato e casa sua ed avere reso omaggio ai suoi piedi, mi ha fatto spogliare e mi ha messo un piede sulla faccia dicendo “fino ad oggi sei stata una brava schiavetta, ma adesso voglio andare oltre. Ho organizzato una festicciola per stasera e tu dovrai soddisfare sia me che i miei ospiti. Hai capito?”. Quella novità mi sorprese parecchio, ma da schiavo quale sono non potevo fare altro che dire “si Padrona”.
Il resto della giornata trascorre più o meno tranquillamente dovendo preparare il necessario per la serata, addobbare la sala, pulire per bene e così via. Anche la padrona si limita ad impartire gli ordini senza però farmi subire le punizioni e le umiliazioni che di solito mi infligge.
Mentre lavoro continuo a pensare alla serata che sarebbe venuta; ho un po’ di timore in quanto non sono mai stato usato da altri, tuttavia l’idea di essere schiavo anche di altre persone sconosciute ma soprattutto anche il pensiero di soddisfare ancora la mia padrona e dimostrarle ulteriormente la mia devozione e sottomissione, mi procura un’intensa eccitazione.
Si fanno le otto di sera e io completo gli ultimi preparativi. La mia padrona guarda soddisfatta e dice “brava schiava, adesso spogliati che la festa tra poco comincia”. Immediatamente mi tolgo l’abito da cameriera, le mutandine e il reggiseno che di solito indosso e rimango completamente nudo.
“Adesso mettiti a quattro zampe, animale” mi ordina; io obbedisco e lei mi sale in groppa e si fa portare in un’altra stanza dandomi la direzione tirandomi per i capelli. Arrivati nell’altra stanza vedo che vi è posizionata una gogna vera e propria e il cuore comincia a battermi all’impazzata. La padrona mi fa alzare, tira fuori una benda da una cassetto, mi guarda negli occhi dicendo “adesso ti benderò e ti bloccherò alla gogna, cosicché sarai completamente in balia di chi vorrà usarti e non potrai nemmeno vedere chi lo farà, se è uomo o donna, vecchio o giovane, bello o brutto, né saprai quante persone ci saranno e se le conosci o meno”. Chiude la frase con una fragorosa risata che non mi faceva presagire niente di buono. “la ringrazio padrona per il privilegio che mi concede di poter divertire lei e i suoi ospiti” dico con lo sguardo basso. La padrona quindi mi benda e mi fissa alla gogna. Sono completamente immobilizzato in ginocchio, la testa e le mani in avanti bloccate dalla gogna stessa, completamente nudo e in balia di chiunque.
Dopo avermi immobilizzato la padrona se ne va lasciandomi solo, impossibilitato a vedere e immerso nei pensieri. Resto così per circa mezz’ora, periodo in cui ho modo di pensare alla mia situazione, all’eccitazione che tutto ciò mi provoca e che mi fa capire ancor di più la mia natura di schiavo, di essere inferiore votato esclusivamente al piacere e alla soddisfazione della sua Dea.
Mentre sono assorto in questi pensieri, sento il campanello suonare e dopo un tempo che mi pare interminabile sento aprire la porta della stanza in cui mi trovo. Chi è entrato cerca di fare meno rumore possibile cosicché non capisco quante persone sono. Qualcuno comincia ad accarezzarmi il culo e le palle, e mentre ciò comincia a d eccitarmi terribilmente, mi arriva sulla schiena un violento colpo di frusta che mi fa gridare. Dopo il primo colpo ne arrivano altri, sia sulla schiena che sul culo e mentre vengo frustato qualcuno mi mette in bocca un cazzo finto; io comincio a leccarlo e a succhiarlo avidamente anche perché ogni volta che le mie leccate diminuiscono d’intensità, i colpi di frusta diventano più forti.
Ad un tratto il cazzo finto mi viene tolto dalla bocca e anche le frustate terminano con mio grande sollievo. Capisco ben presto però cosa mi aspetta.
Sento qualcuno armeggiare alle mie spalle e quando sento qualcosa premere nel mio buco del culo, comprendo che sarei stato inculato. Ben presto, infatti, quel cazzo finto che prima avevo leccato mi viene conficcato nel culo e vengo stantuffato per bene. Dai movimenti comprendo che una donna si era allacciata quel fallo in vita e adesso mi sta inculando senza pietà. Il primo dolore dovuto alla sodomizzazione scompare ben presto e comincio ad assaporare qual dildo nel culo quando qualcuno si mette davanti a me e mi ritrovo con un cazzo in bocca, questa volta vero. L’uomo davanti a me mi tiene per i capelli e mi passa il cazzo su tutta la faccia per poi affondarlo tutto in bocca.
Io lecco e succhio con devozione mentre il fallo finto da dietro mi penetra con decisione. Tutto ciò avviene nel più completo silenzio, gli unici rumori che si sentono sono i miei gemiti e quelli dell’uomo cui sto facendo il pompino. Ad un tratto l’uomo comincia ad ansimare sempre di più fino a quando mi piscia in bocca tutta la sua sborra che io devo inghiottire tutta per non soffocare. Ripulisco per bene quel cazzo dopodicchè anche il fallo finto mi viene estratto dal culo, ripulisco con la bocca anche quello e vengo lasciato di nuovo solo.
Immagino che nel frattempo siano arrivate anche altre persone perché di la sento parlare diverse persone anche se non riesco a capire cosa dicono in quanto la musica ne copre le voci. Percepisco però una certa allegria, segno che la serata sta andando bene. Dopo un po’ sento la porta della mia stanza aprirsi ed entrare alcune persone; vengono davanti a me e mi sputano abbondantemente in faccia; qualcuno comincia a prendermi a calci nel culo ridendo della mia sottomissione; vengo frustato per un po’ e poi tutti escono lasciandomi di nuovo solo.
Dopo qualche minuto la porta si apre nuovamente, qualcuno si avvicina e mi mette il cazzo in bocca; comincio a leccare e succhiare quel cazzo che si indurisce sempre di più mentre qualcun altro alle mie spalle mi allarga le chiappe e forza il mio ano con il suo uccello. Non è difficile per quell’uomo incularmi, così io mi ritrovo ancora una volta pieno di cazzi. L’uomo che sto spompinando viene per primo inondandomi la bocca di sborra che devo ancora una volta ingoiare mentre l’altro viene dopo qualche colpo.
Non sento la sua sborra nel culo e quindi intuisco che aveva indossato il preservativo; l’intuizione però diventa certezza quando mi costringono ad aprire la bocca e mi versano dentro lo sperma caldo che era rimasto nel preservativo, mentre alcune donne ridono e mi insultano chiamandomi troia, puttana, finocchio e così via.
Ben presto il silenzio viene ristabilito ed io mi ritrovo nuovamente solo. Ho la bocca impastata di sperma, il culo indolenzito, la schiena in fiamme e tutto il corpo che reclama una posizione più comoda, però sono anche soddisfatto perché sto compiacendo la mia padrona che sicuramente sta contemplando la mia totale sottomissione e il suo completo dominio su di me.
Durante la serata, altre volte la porta si è apre ed io vengo costretto a leccare cazzi, fiche, culi, piedi, inculato da cazzi finti e veri, frustato e sculacciato.
Alla fine sono completamente distrutto e la mia padrona viene a liberarmi dalla gogna. “Sei stata brava” mi dice “e adesso verrai ricompensata”. Mi prende per un orecchio e mi porta di là dove c’erano tutti gli ospiti. Alla mia entrata si scatena un coro di risate di scherno e di insulti. La padrona mi ordina di distendermi dentro quella che capirò dopo essere una di quelle piccole piscine di gomma gonfiabili per bambini.
Mi sdraio all’interno a faccia in su e sento la padrona dire “bene signori, il cesso è pronto”. Dopo un po’ percepisco diverse persone che si portano ai lati della vasca, mi viene ordinato di aprire la bocca, e dopo pochi secondi un torrente di pipì si riversa sulla mia faccia e nella mia bocca. Non saprei dire quante persone (tutti maschi del resto visto che pisciano in piedi) mi pisciano contemporaneamente in faccia, ma certo che la pipì è tantissima e io devo ingoiarne il più possibile per non soffocare.
Terminata la pisciata collettiva degli uomini, tocca alle donne scaricarsi su di me. La padrona mi fa alzare le mani, con i palmi verso l’alto in modo che le signore possano sedersi su di esse ed io possa sostenerle.
La prima donna si siede sulle mie mani, mi fa aprire la bocca e comincia a pisciarci dentro, mira con precisione la bocca in modo che io sia costretto a ingoiarla tutta; poi a turno vennero a pisciarmi in bocca altre quattro donne sotto lo sguardo divertito di tutto gli altri.
Alla fine nuotavo letteralmente nella pipì, ma ancora non era finita.
Finalmente viene il momento dei commiati e mentre il vengo lasciato li, in mezzo a quella poltiglia di pipì, gli ospiti cominciano ad andarsene.
Appena rimaniamo soli, la padrona mi ordina di ripulirmi, cosa che faccio immediatamente. Mi lavo abbondantemente e mi disinfetto, ripulisco il casino lasciato dagli ospiti e mi accascio stremato a terra ai piedi della padrona.
“Bene troia, sono soddisfatta di te e adesso puoi andare a mangiare anche tu. Ti ho preparato io stessa la cena, ma naturalmente, visto che sei una cagna, come tale dovrai mangiare” “grazie padrona per la sua bontà” rispondo, dopodicchè mi applica collare e guinzaglio e a quattro zampe mi trascina in sala da pranzo. Giunti nei pressi del tavolo, a terra vedo una ciotola per cani piena di pipì. La padrona prende dei bocconcini per cani, li getta per terra e li schiaccia con le scarpe, poi, ridendo, mi guarda negli occhi e sputa sopra quella poltiglia. Prende una paletta, la raccoglie e mette il contenuto nella ciotola piena di piscia.
Guardo la mia padrona con aria supplicante sperando che mi sollevi da quell’ulteriore supplizio, ma lei mi guarda dritto negli occhi, mi fa un sorriso e dice “buon appetito”.
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16 anni fa
Skiav0,
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Ultima visita: 15 anni fa
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Quella sera......
Finalmente arrivò il giorno del nostro appuntamento... ero agitato, nervoso, avevo una voglia matta di vederla, di baciarla, di toccarla, di sentire il suo profumo.... arrivo quasi puntuale sulla sua piccola auto... il cuore mi andava a mille.... eccola stava per arrivare, bellissima! mi avvicino al finestrino e con un dolce sorriso la bacio sulle labbra.... sento il suo tremito, la sua clamorosa voglia di me.... allungo la mia mano tra le sue cosce e, come le avevo chiesto telefonicamente, mi rendo conto che non indossava le mutandine... la sua generosa scollatura mostrava un seno meraviglioso... subito venni assalito dal suo odore inebriante.... un sorriso, poche parole! rimontai in macchina in cerca di un albergo che ci permettesse di stare tranquilli e di dare libero sfogo ai nostri desideri... lo trovammo poco dopo.... il tempo di prendere la chiave ed eravamo già in camera... mentre salivamo le scale per raggiungere il primo piano le misi una mano sul sedere e capi dal suo sguardo la voglia matta che aveva di me.... chiusa a chiave la porta della camera dietro di me, ci ritrovammo abbracciati e avvinghiati in un bacio appassionante.... le mie mani la frugavano ovunque e i suoi gemiti mi eccitavano sempre di più... una volta distesa sul letto cominciai a leccarle la fica decisamente bagnata... non capivo più niente! cominciai a spogliarla e mi ritrovai tra i suoi seni.... una sesta straordinaria.... i suoi capezzoli duri erano uno invito alla suzione... la leccai fino a farla godere... la serata era appena cominciata.... mi spogliai e cominciai ad accarezzarla ovunque mentre anche le sue mani cominciavano a cercare il mio cazzo.... in un lampo mi ritrovai con le sue labbra che pompavano la mia mazza.... sopra di me diede inizio ad un 69 da favola...le nostre lingue si muovevano vorticosamente l'una in cerca del piacere dell'altro... un caldo getto di sborra le riempì la bocca...splendido!!!! mentre le leccavo la fica ebbi il piacere di assaggiare il suo buco del culo che ad ogni mio colpo di lingua aveva meravigliose contrazioni.... andammo avanti tutta la notte tra penetrazioni e orgasmi di entrambi..... sfiniti ci addormentammo nudi!!!!
la mattina seguente la vidi alzarsi in tutto il suo splendore per andare a fare la doccia.... fui assalito da una voglia irrefrenabile di possederla ancora.... detto fatto....il tempo di tornare e si accorse subito che avevo il cazzo duro.... mi fece uno dei più bei pompini che mi siano mai stati fatti.... ero in estasi.... la misi alla pecorina e la penetrai da dietro ... pochi colpi e le venni dentro riempiendola di prelibato miele.....
non dimenticherò mai quella sera...... sei stupenda!!!!!!
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16 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 11 ore fa -
Giacomo il professore universitario (parte 2)
Due giorni dopo, tornai da Giacomo per la seconda lezione. Mi ero procurato il materiale che lui mi aveva chiesto, avremmo dovuto impostare una prima bozza del programma di studi per all’anno in corso. L’obiettivo era di riuscire a dare entro Giugno 4 esami. Obiettivo ambizioso visto che era Febbraio, ma ero fiducioso e soprattutto voglioso. Suonai e sentii la sua voce al citofono ”Sali, sbrigati”. Questo sbrigati mi gelò, più che un invito sembrava un ordine, rimasi un attimo pensieroso, poi salii. Mi aprì al porta, me lo trovai davanti, indossava un accappatoio verde, evidentemente aveva appena fatto la doccia, mi sorrise e mi disse”Entra.. chiudi la porta!”. Entrai e accennai ad un saluto caloroso, feci per abbracciarlo ma lui si scostò bruscamente e mi disse con tono deciso: “Mettiti a quattro zampe!!”, io ero incredulo e non riuscivo a capire se stesse scherzando o se faceva sul serio, allora mi scappò un “Mah.. Giacomo,..” non mi fece finire, “Ti ho detto di metterti a quattro zampe!! Muoviti!!”, più che un ordine era un urlo, si fece molto serio, mi incuteva soggezione. Non avevo scelta, mi misi a quattro zampe di fronte a lui. Giacomo aprì l’accappatoio, e vece fuoriuscire il cazzo semieretto, Data la mia posizione, quel gioiello era all’altezza della mia faccia. Mantenendosi frontale rispetto a me, iniziò a indietreggiare a piccoli passi, una specie di danza, lenta… molto lenta. Poi prese in mano il cazzo lo avvicinò alla mia faccia, lo passò sulle mie labbra, me lo sbatté sulle guance e lo strofinò energicamente sulla mia faccia. “Ti piace il mio cazzo, troietta?” ero disorientato, cercavo di capire. “Allora! Ti piace il mio cazzo? Rispondi Troia” “Si.. “ Dissi io quasi timidamente, e lui con tono di voce più alto “Come? Non sento? Cos’hai detto?” “Sii, mi piace” “Lo vuoi vero?” e mentre continuava ad indietreggiare mi ordinava di seguirlo mantenendo quella scomoda posizione, dovevo zampettare come un quadrupede. “Si, lo voglio” “Allora te lo devi meritare, cagnetta” “Come?” “Vieni a prenderlo.. scodinzola come una cagnetta ” “Sii, sono la tua cagnetta” Anche Giacomo era voglioso, ma di sesso. “Vieni qua cagnetta, leccamelo!” “Brava , così! Che brava che sei, meriti un premio” “Si, lo voglio” “Tieni cagnetta! Prendimelo tutto in bocca, lo so che ti piace” “Si, mi piace” glielo presi in bocca e mi ordinò di non farlo uscire mentre ci muovevamo per casa in quella posizione. Ogni tanto con dei colpetti di bacino mi scopava in bocca. Io producevo un’enorme quantità di saliva e avvertivo conati di vomito. Giacomo, inflessibile, mi ordinava di non mollare la presa, era determinatissimo. Ero quasi allo stremo quando, con improvvisa dolcezza mi tolse il cazzo di bocca e mi fece alzare, mi pulì la bocca col la mano destra raccogliendo tutto la saliva, mi baciò appassionatamente e mi sussurrò “Brava la mia cagnetta, ora spogliati” Mi tolsi gli abiti e rimasi nudo di fronte a lui. Avevo il cazzo duro e Giacomo non mancò di dirmi “Ti eccita fare la cagnetta, eh?” “Si, mi eccita” A quel punto mi passò la mano destra in mezzo alle chiappe, e mi spalmò con un leggero massaggio tutta la saliva sul buco del culo. Non riuscii a trattenere un gemito. “Si che ti piace… oh come ti piace” mi prese in braccio e mi portò in camera, mi adagiò sul letto e si occupò di me. Iniziò a leccarmi il cazzo, lo percorreva con la lingua fino ad arrivare ai coglioni, me li succhiava, li prendeva in bocca come fossero albicocche, poi tornava a succhiarmi il cazzo e lo ingoiava tutto. Ho un cazzo lungo quanto il suo ma di minor dimensione. Era abilissimo mi faceva impazzire. “Siii, continua, mi fai impazzire“ “Fammi godere!” “Sei un porco, mi fai morire” “ Non smettere sto per godere…siii ancora.. eccomi.. sono tuo.. eccomi.. godo.. cazzo godo..sborro.. ti sborro in bocca porco.. godo come un maiale..” Gli inondai la gola con un fiume di sborra, lui non la deglutì, e quando i miei spasmi di piacere furono terminati si riversò dalla bocca alla mano quel fiume di sborra fresca e contemporaneamente mi girò riversandomi sulla pancia. Con la sborra lubrificò il mio culo ed il suo cazzo, che svettava pulsante e durissimo. Iniziò a lavorare con le dita nel mio orifizio. Prima uno, poi due, poi tre e alla fine utilizzò la mano tenendo le dita chiuse a becco d’oca. Anche in questo aveva un’abilità poco comune, io ero in estasi, ma al tempo stesso ero anche un po’ preoccupato sia perché era la prima volta ma soprattutto per le dimensioni del suo cazzo. Lui era eccitatissimo ma tranquillo, e questo mi aiutò ad allontanare le preoccupazioni. “Tesoro, adesso ti scopo” “ Ti piacerà, ne sono sicuro” “Non ti voglio far male, voglio solo farti godere”. Un altro aspetto affascinante di Giacomo era questa sua capacità di cambiare repentinamente atteggiamento, ora era un pervertito infoiato, poi diventava un tenero, dolcissimo amante. Un fascino irresistibile, ero completamente fatto di lui. Mi prese in braccio in modo che fossimo faccia a faccia, iniziò a puntare la sua cappella rovente all’ingresso del mio orifizio. Spingeva e mi abbracciava. “Tesoro ti stò penetrando, mi senti?” Mi stava penetrando in modo sublime, io lo accoglievo senza particolare impedimento, mi scivolava lentamente nelle viscere, ero in paradiso. Lo sentivo dentro di me, sentivo che iniziava a scoparmi lentamente, gemevo di piacere, ero estasiato, non capivo più niente, una sensazione indescrivibile. Giacomo mi scopava divinamente, era in piedi, io abbracciato a lui le mie braccia attorno al suo collo venivo impalato e sorretto dal suo cazzo. Girava per casa in quella posizione, camminava e aumentava il ritmo della scopata. “Ti scopo, troia” “Cingimi le gambe schiena, che ti voglio penetrare tutto, fino a sbatterti i coglioni sul culo” “Ti sto inculando, godi come una vacca” era tornato il porco pervertito di prima, ma questo non faceva che aumentare il mio piacere. “ Sii sei un porco, mi fai impazzire!!” “Scopami, non smettere” “Sbattimi… aprimi in due.. non smettere” raggiunsi con quelle parole un orgasmo incredibile, gli inondai di sborra gli addominali mentre lo incitavo a venirmi dentro. “Dai porco, sborrami nel culo” “Voglio sentire il gettito caldo nelle budella” “Godi dentro di me, dai vienimi dentro.. ti prego”
“Troia mi fai godere.. siii sto per venire, eccomi.. ti sborro dentro, eccomi… godo, siii goodooo” Sentii un’interminabile ondata di liquido caldo schizzarmi dentro, mi aggrappai a lui e lo baciai con passione. “Sono sfinito, ma felice” mi sussurrò. Poi, improvvisamente “Ricomponiamoci, tra non molto bisogna cominciare a lavorare” Mi usci uno spontaneo “Si.. capo, come vuoi tu”
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16 anni fa
deameo,
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Ultima visita: 8 anni fa
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Canevale a venezia
Carnevale di Venezia
Piazza San Marco ,mi ritrovo in mezzo ad una miriadi di persone in maschera di tutti i tipi dalle più staravaganti alle più classiche,non mi è mai piaciuto mascherarmi ma in questo marasma sembro io quello in maschera con i miei jeans i mie classici occhiali a goccia senpre infocati sul mio naso a proteggere il mio sguardo,da quello di tutto il mondo.
Atraverso la piazza con il mio zaino sulla spalla diretto al mio albergo quando una goccia cade sulla lente dei mie occhiali appoggio lo zaino a terra li sfilo e con il bordo della mia maglietta cerco di asciugare il vetro verde dei miei Ray-Ban, in quel momento vengo catturato da un profumo inebriante,non so descrivere quell’aroma ma forte e delicato allo stesso tempo,mi volto ancora con lo sguardo basso intento ad asciugare,alzo gli occhi e la vedo è di spalle con abito da dama del settecento color ebano quell’enorme parrucca bianca, era in un gruppo di persone e rideva felice di godersi quel momento ,poi come se avesse percepito la mia presenza si voltò,i nostri occhi si incrociarono e il suo sorriso sembro spegnersi per un attimo, i nostri sguardi si intrecciarono per qualche istante era stupenda le labbra carnose dipinte di un rosso fuoco spiccavano sul quel viso reso candito dalla cipria bianca,una mascherina celava il suo volto, ma la cosa che mi colpi furono gli occhi blu.Blu ma un blu particolare acceso vivo ,poi si volto e continuò la sua conversazione, sgrullai un attimo la testa come per rientrare in me mi rimisi i mie occhiali feci un bel respiro e zaino in spalla ripresi la mia strada verso l’hotel.
Non era il massimo come accoglienza ma era l’unico dove avevo trovato una camera, mi viene consegnata la chiave ed indicate le scale secondo piano qui non c’è ascensore, non c’è problema rispondo io non lo prendo mai.
La camera invece si rivela quasi una sorpresa, è molto grande calda e molto ben arredata con stoffe alle pareti e quadri con enormi cornici,butto lo zaino in terra accendo la tv e senza neanche toglermi le scarpe crollo sul letto , le voci che provengono dalla tv hanno un effetto sonnifero su di me e mi appisolo ripensando a quel profumo e quei occhi.
Riapro gli occhi convinto chissa quanto aver dormito mi alzo di scatto ma verificata l’ora mi rilascio cadere sul letto e fisso il soffitto per alcuni minuti poi decido di farmi una bella doccia per togliermi di dosso la stanchezza e gli odori del viaggio.
Altra sorpresa non c’è la doccia ma una stupenda Iaguzzi nera inserita in un rivestimento rosa antico,riempo la vasca fino a bordo e mi immergo le bollicine dell’idromassaggio messo al minimo rilassano il mio corpo e cosi stando mi addormento.
Lo squillo del telefono appoggiato sul bordo della vasca mi riporta alla realta e dopo aver risposto mi rendo conto che è ora di cena ,esco dalla vasca mi asciugo poi appoggio le mani sul lavabo e mi guardo allo specchio ,la barba di due giorni che incomincia a imbiancare il mio viso,prendo la schiuma e la spalmo delicatamente per poi rasarmi con cura, .
Una passata di dopobarba arinfrescare il viso mi vesto e mi reco nell’holl dell’otel alla ricerca del ristorante,appoggiato al bancone della reception sfogliando il deplian delle gite in battello vengo catturato di nuovo da quel profumo,mi volto ma non vedo nessuno solo un gruppo di ragazzi cerco di riuscire ad associare quel profumo a qualcuno ma niente quando butto gli occhi su una ragazza di spalle con capelli nero corvino, penso no non può essere lei mi rivolto e continuo la mia lettura quando ad un certo punto la sento ridere, è lei non ci sono dubbi, ma è in compagnia e le mie più represse fantasie si spengono vedondola abbracciare un uomo e baciarlo delicatamente sulle labbra,mi dico bene basta cosi non ci pensare più e vattene a cena,errore madornale cercar di capire le donne e infatti mentre mi recavo verso la sala ristorante passandole accanto lei si volta mi guarda scrutandomi dal alto verso il basso e i suoi occhi si incrociano di nuovo per un attimo con i miei io cerco di sorriderle ma la muscolatura del mio viso non risponde mentre lei mi lancia un accenno di sorriso .
Seduti a due tavoli di distanza con il mio defilato al suo sguardo sulla destra ho passato tutta la serata a guardarla e cercando di percepire il momento giusto per poter incontrare il suo sguardo,ma niente non mi degnò neanche di un occhiata,finita la cena ,lei alza e reca veso il bagno io aspetto qualche minuto e decido di seguirla , i lavelli erano nella parte comune dei bagni e la trovo che si tava rfacendoil trucco ,vado nel bagno degli uomini e quando esco mi reco verso i lavelli per lavarmi le mani ,mentre sono intento ad asciugarmi le mani sotto quella specie di fon lei estrae un taccuino dalla borsa e inizia a scrivere alcune cose su un foglio,poi con un colpo deciso lo strappa lo piega iun due si volta verso di me e facendo scorrere le sue dita sul mio viso e giu lungo il colla fino al petto lo infila nel mio taschino e sussurrando all’orecchio mi dice piacere sono Eva.
IL suo profumo cosi da vicino era ancora più inebriante e io ero rimasto imbambolato e non riuscivo neanche a presentarmi.
E’ in quel momento che lei percependo il mio stato di imbarazzo mi dice l’ì c’è il mio numero più tardi chiamami sfiorò le mie labbra con le sue si voltò e mentre se ne stava andando trovai la forza solo per dire si più tardi che vuol dire, lei si volto e mentre si allontanava sorridendo mi disse più tardi..
Rimasi appoggiato al lavabo non so per quanto tempo a fissarmi allo specchio non credendo a quello che mi sava accadendo poi infilai le dita nel taschino e tirai fuori il biglietto e inizia a leggerlo .
Ciao sono Eva il mio numero è 3200000000 e se vuoi pui chiamarmi dopo la mezzanotte….
Non riuscivo a crederci quell’angelo mi aveva dato un appuntamento si telefonico ma un appuntamento.
Esco dal bagno sembrava che cmminassi a due palmi dal pavimento ci incrociamo di nuovo io faccio con fatica finta di non vederla e lei invece con molta naturalezzanon mi considera proprio.
Dieci e trentacinque cavolo ancora il tempo non passa più il caffe l’ho preso e sono già troppo nervoso per prenderne un altro mi vuovo tra la holl e il bar impazzientemente, decido di uscire a fumare,furi nel bagliore delle luci riflesse nei canali accendo il mezzo toscano tirando una forte boccata non fa freddo e cerco di non ensare a lei , mi appoggio alla balaustra del ponte guardando le gondole passare con quei tarchiati turisti tedeschi e penso però romantici,faccio l’ultimo tiro al mio sigaro guardo l’orologio cazz…….ancora le undici e dieci,vabbè me ne vado in camera.
Salgo le scale due alla volta e apro la porta butto la giacca sulla poltrona sfilo le scarpe e i pantaloni vado in bagno appoggio le mani allo specchio apro lacqua e spremendo il tubetto del dentifricio sullo spazzolino inizio a lavarmi i denti mentre riempo la vasca da bagno.
Mi sdraio e appoggio il mio telefonino sul bordo undici e quarantacinque penso mi rilasso un attimo chiudo appena gli occhi stanchi del viaggio iniziato quella mattina alle quattro, errore fatale…………………
Mi sveglio di scatto rischiando l’affogamento mi giro a cercare il telefono lo prendo in mano e cazz…………………0045 mezzanotte e quarantacinque esco di scatto dalla vasca e incurante di star bagnando tutta la moquett della stanza cerco nel taschino il foglietto digito il numero primo squillo secondo terzo quarto e penso ho perso l’occasione della mia vita, tastino rosso e butto il telefono sul letto e mi sdraio.
Due minuti dopo sento la vbbrazione del telefono che mi indica l’arrivo di un nuovo messaggio ero talmente depresso che non volevo neanche leggerlo pensando che fosse uno dei soliti messaggi delle chat telefoniche,poi come un automa prendo il telefono in mano e spingo il tasto leggi messaggio,appare come per incanto il tuo numero e il messaggio chi è che mi chima a quest’ora?
Risposi immediatamente al messaggio spiegando chi ero e dopo spinto invio stetti sdraiato sul letto con il telefono in mano ad aspettare la risposta che non arrivò cia sms ma con uno squillo e poi un altro risposi pronto e dal’altra parte una voce delicata e sublime mi disse ma non mi dovevi chiamare a mezzanotte?
Cercai di scusarmi con lei che voleva farmi pesare sempre di più il mio ritardo come se cercasse una scusa per non proseguire ,e quando ero li li per pensare adesso mi da la buona notte e il ci risentiamo se ne esce ma te sei solo in camera?
Rimango un attimo ipnotizzato e lei ei ci sei?perche sai io divodo la camera con un amico e qui non posso,pronto,pronto lei insisteva ed io paralizzato non riuscivo a rispondere poi si si ci sono scusa ,si sono solo in camera silenzio totale e allora io pronto pronto ci sei e dall’altra parte sento si mi dici il numero della camera o devo bussare a tutte le porte dell’hotel?
24 secondo piano seconda porta a destra del corridoio , ok dammi dieci minuti e riagganciò.
Mi alzai dal letto di corsa mi infilai un paio di box e i miei jean preferiti un pizzico di profumo presi in mano la camicia pensando la infilo o mi faccio trovare senza poi decisi di infilarla,èassaro i dieci minuti passarono venti muniti passo mezz’ora le inviai un messaggio ma non ebbi risposta e depresso stavo pensando se uscire o mettermi a dormire ma sapevo che non avrei dormito e cosi decisi che forse era meglio uscire,
mi infilo la giacca vado per aprire la porta e ti trovo lì davanti a quell’uscio nell’atto di bussare, esordisci dicendo stavi spiando dallo spioncino ?e io veramente me ne stavo andando e te imbronciata come te ne stavi andando non ti vedevo non rispondi ai messaggi ho pensato questa mi da buca, e lei ho il telefono scarico e l’ho spento dopo che ci siamo sentiti,ma mi fai entrare o vogliamo rimanere qui nel corridoio?
Ed io prego prego ci mancherebbe, lei entra e mentre io chiudo la porta lei alle mie spalle si sfila il soprabito che le nascondeva il corpo mi volto e vedo lei di spalle che appogia sulla poltrona il soprabito piegandosi un poco ,fuso bianchi che fasciano i suoi fianchi il piccolo perizoma che si nota sopra la cinta dei pantaloni mette in evidenza il suo come definirlo lato b stupendo una vitina stretta e fascia addominale ben tornita un top nero a fasciare il suo seno con amplia scollatura e che fatica non poco a intrappolare quello spettacolo di seno terza abbondante forse anche quarta.
Ti volti e mi dici allora?
Ero rimasto un attimino imbambolato difronte a si tanta bellezza,con un gesto sinuoso togli il fermaglio che teneva arruffati i tuoi capelli e roteando la testa gli ridai la loro naturale posizione ,nero corvino lunghi fino a metà della sua shiena che spettacolo mi siedo sul letto e rimango imbambolato a guardarla .
Lei si avvicina a me e tenendomi la testa ferma tra le sue mani avvicina il suo viso al mio e accosta le sue labbra sulle mie guancie e scorrendo delicatamente arriva fino a mettere in contatto le sue labbra con le mie mi spingi sul letto fino a farmi sdraiare sento il profumo della tua pelle il tuo seno spinge sul mio petto il tuo pube sulla mia pancia ,mentre mi baci cerco di trovare il sistema per slacciare quel top ma non ha fermagli, lei se ne accorge e mi intima di femarmi ,mi gela con il suo sguardo e si solleva poi accennando un sorriso si sfila il top mettendo a nudo uno splendore di seno turgido sodo e con i capezzoli che sembravano essere disegnati tanto erono fuori e belli, mi ritrovo con il mio viso tra quelle tette leccandole e succhiandole,mordendole i capezzoli mentre la mia mano piano piano corre lungo il suo corpo,prima sulla pancia giocando con l’ombelico poi accarezzandole le gambe partendo dal ginocchio fino ad arrivare allinterno coscia e sentendola irrigidirsi mi fermai, ma lei continuando a baciarmi si sfilo le scarpe e pantaloni mettendo in mostra due gambe lunghe liscie e vellutate, con lo scorrere delle mie dica su quelle cosce sentivo l’adrenalina scorrere in me sempre più velocemente,il mio respiro si faceva affannoso ed anche il suo si cominciava a sentire.
La feci sdraiare e mentre la mia lingua correva sulla parte alta del corpo, le dita della mia mano sfioravano la parte bassa del corpo scivolando senza problemi verso l’interno coscia,piegò leggermente le ginocchia permettendomi di arrivare al bordo del perizoma che sfiorai delicatamente spostandomi verso il centro si sentiva il calore della sua passeria che aumentava, le spostai delicatamente da una parte e sorpresa sorpresa notai , completamente rasata bella liscia e profumata non mi trattenni e portai la mia lingua a contatto con le grandi labbra della sua fica,.
In ginocchio sul bordo del letto con la mia testa tra le sue coscie e le sue mani che tenevano la mia testa spinta sulla fica,la mia saliva si mescolava ai suoi umori colando fino a bagnarle anche il bordo del buchino del culo , si muoveva e smaniava,la penetravo con la mia lingua allargala con le mani e penetrandola dietro con le dita…………………………………………………………..
Il suo corpo si inarcava e gemeva per il picere che provava non riusciva a tenere fermo il suo corpo si volta e carponi sul letto mi ritrovai il suo stupendo sedere stampato sul mio viso, mi sollevai e le presi i fianchi e la tirai a me i suoi glutei sbattuti sulla mia pancia mentre il mio cazzo struciava sulle grandi labbra ,lo indirizzai piano nella giusta direzione e fu in un attimo risucchiato i suoi movimenti ritmati venivano interrotti da soste e sembrava che cercasse di farlo arrivare dove lei voleva, mentre le mie mani le allargavano le chiappe e il mio dito prendeva possesso del suo culo.
Si defilo e mi fece sdraiare e prima fece scorrere la sua lingua lungo la mia pancia e lungo tutta l’asta ancora inbevuta dei suoi umori poi si sollevo e se lo infilò dall’alto in uno smorza candele intusiasmante,vedevo il mio cazzo entrare ed uscire i suoi seni ballarmi davanti agli occhi,poi dun tratto si fermo si sollevò sempre mentre mi guardava negli occhi lo prese in mano e se lo appoggio al buchino sempre nella stessa posizione, ci mise un po ad entrare ma dopo pochi secondi e di spinte se lo prese tutto appoggiando le sue mani sui miei ginocchi per scaricare meglio il peso lo gurdavo entrare ed uscire mentre lei con una mano si dilatava la fica e si martellava le grandi labbra,.
Godemmo in contempranea le venni nel culo sentivo lei gemere di piacere,poi si sollevo e la mia sborra le colo dal buco gacciandomi sulla pancia lo prese in mano e con la lingua lo ripuli tutto .
Poi si alzo e si reco al bagno si lavo io ero sul letto che cercavo di riprendere le forze e sperando di continuare ma lei usci vestita dal bagno e appoggiandosi allo stipide della porta mi disse: è stato bello ma devo andare.Ci rivedremo dissi, e lei voltandosi dalla porta della camera sorrire non disse nulla e si chiuse la porta dietro di se.
CONTINUA.
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16 anni fa
admin, 75
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Ballerina
La chitarra suona, sola, ed il resto è silenzio e fumo, e luce che ti illumina. Le dita pizzicano le corde sottolineando la tua presenza, che volteggi rapita in un Tango tra i tavoli di un bar alla periferia del mondo.E' un posto apparente, dove il tempo scorre in attimi di perfetta bellezza. Ballerina del carillon sei lì per me! Mi aspettavi! Oppure no,
forse non me, non importa !Ma ho guadagnato quel posto in prima fila, io solo ho il diritto di guardarti così, di bruciarti la pelle.
L'ho pagato col prezzo del desiderio prepotente.
In perenne battaglia con la mia coscienza, che mi spinge ad andarmene. Con l'io equilibrista, che fa scelte relative lasciando aperta la porta del dubbio, che mi ripete come a volte si ama chi non si dovrebbe amare.
Ma è un castello di carte che crolla appena ti guardo. In questo posto del pensiero , dove non c'è niente di falso e niente di vero, ci sono le ore che passano inutili senza abbracciarti, senza sfiorare la Mia pelle che ti porti addosso. Ci sono i tuoi occhi verdi ed il tuo armonioso corpo d'avorio. Starei la vita a guardarti, darei la vita per un ora di te. Che sia assoluta ed eterna, che metta fine all'attesa , dia pace. E sciolga l'idea del peccato che ti ho stampato addosso, che mi rende schiavo di orgasmi negati ed amplessi brutali.
Ballerina balla ancora, balla da sola..io chiudo gli occhi..e ti guardo.
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16 anni fa
admin, 75
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La mia prima volta
La mia prima volta è successa quasi per caso.... allora 23enne...si organizza una reimpatriata con gli ex compagni di liceo...
era la bellezza di 6 anni che non li vedevo tutti... ma la mia attenzione si sarebbe focalizzata verso la mia migliore amica, per me fiamma non corrisposta (è per questo che ci saremmo allontanati) (Sara) e il mio miglior compagno (Stefano).
Appuntamento in una pizzeria locale... proprio vicino al liceo che avevamo frequentato.... ero emozionato...saper di vedere i mutamenti che la vita ha portato in ognuno di noi..sia fisici che di esperienza....
sono il primo...puntualissimo...come sempre... dopo un pò arrivano tutti...arriva anche stefano...un abbraccio caloroso... due risate come al solito
...ci si chiede perchè ci si sia persi di vista.... "è la vita" rispondo..... sapendo di mentire.... mi racconta di lui...di quello che fa, che da poco abita in quel paese.... ma io non vedo la bella sara... mi dicono che verrà più tardi.... scopro che è stata fidanzata con stefano per 2 anni... che erano in procinto di andare a convivere ... ma poi...crisi e non se ne fa nulla....mi chiedo e gli chiedo come abbia fatto a farsi sfuggire una donna così.... e lui mi risponde...tra qualche bicchiere te lo racconterò se vuoi.... mi fa l'occhietto...e mi chiede se siamo sempre quelli di una volta...e io gli faccio un cenno di approvazione....
dopo circa 1 oretta... arriva Sara.... entra... è ingrassata un pò...ma sta bene... ha sempre quegli occhi grandi e sinceri...e ha sempre il suo bel seno...e la sua risata pazzesca...appena mi vede mi sorride... mi piomba in braccio.... e mi dice che sono sempre più magro.... io la mando a stendere.... la sua risata contagiante..e via per la serata..che entra nel pieno.... quella sera la birra è la principale bionda della serata...non so quanta ne ho bevuta.... ma quando mi alzo per andare in bagno mi accorgo che forse è meglio lasciare quella che ancora ho nel boccale.... stefano come al solito è rosso come un pomodoro...quando beve è così... non è cambiato...sara anche ha bevuto molto...e comunque del trio è quella che regge di più...non è cambiata la situazione......
insomma ci si alza e si paga il conto....che si fa?
uno ha i figli...l'altro lavora..l'altro ancora sta male...fatto sta che si rimane in tre...
ci si guarda...sorrisi d'intesa...
siamo rimasti come al solito noi tre.. stef propone di andare a bere qualcosa a casa sua...è lì vicina... ci si può andare a piedi..
per me va bene.... sara dice ok...fa una telefonata e poi arriva e si mette in mezzo a noi due...
io curioso... sorridendo li guardo e chiedo..."allora si può sapere perchè mai voi due avete deciso di non essere la coppia più bella del mondo?"
sara scoppia a ridere...e stef la strattona.... e poi sogghigna...
sara mi dice nell'orecchio di farmelo raccontare da stef se ha il coraggio...
"stef...sputa il rospo...." convinto che sia una bugia detta per non far sapere agli altri che sono ancora insieme (cosa stupida lo so...ma ero francamente ricco di birra in corpo quella sera eheheh)
"beh marco... perchè.... insomma..senza tirarla per le lunghe...mi piace anche il cazzo!!!!"
sinceramente non capisco bene.... per cui gli chiedo di ripetere... e lui mi accontenta...questa volta sento...mi metto a ridere...e gli dico..."beh quale è il problema..piace anche a me" credendo che scherzi.... "e anche fosse perchè avreste dovuto lasciarvi...in fondo hai detto anche...non solo"
al che mi rifila una storiella di 20 minuti (siamo nel frattempo arrivati a casa sua e lui ha tirato fuori altra birra che io rifiuto)..spiegandomi come e perchè ha scoperto di essere bisex...e con chi l'ha fatto la prima volta....le sue emozioni...insomma....in maniera lucida e interessata ascolto...con sara che contempla in silenzio...ridendo...sbuffando...e dimostrandosi a volte contrariata...
resto sorpreso..ma chiaramente eccitato....
sara... beh sara non ha aperto bocca....e io chiedo a lei come mai questo silenzio... lei mi risponde con tono vivace che a lei sarebbe anche andata bene la cosa...ma che nel periodo finale della loro storia erano però più le volte che andava con uomini che con donne....
a questo punto ci vuole una birra...la apro...due sorsi... e dico che anche io sto dimostrando interesse per l'aggeggio maschile...ma sono un neofita del campo....
sara scoppia a ridere..... davvero incontenibile...e dice di aver bisogno di ben altro che di birra...apre un mobiletto di stef e tira fuori havana....
stef...si avvicina a me..e mi mette una mano sulla spalla...."se vuoi....ti inizio io"..e l'altra mano va sulla pacca..... ridendo....io avevo ormai da un pò il cazzo in erezione.... lui lo stringe forte e dice.. qualcosa sottovoce.... non ho sentito bene...ma credo possa aver detto "bene!!!!"
sara appare indifferente alla cosa... ma dice... "adesso l'ultima cosa che ci vuole per chiudere la serata è sapere che ci sono due succhia cazzi con me.... ci manca solo che facciate le schifezze in mia presenza..e poi posso morire ehehehe" e termina in una risata cinica... ma secondo me curiosa....
stef la guarda negli occhi... e le dice che è lei che non voleva vederlo all'opera con uomini...se fosse stato così lì avrebbe portati a casa.... e non sarebbe dovuto uscire....e la loro storia non sarebbe finita...
sara non sembra della stessa opinione...è convinta che a stef piaccia più prenderlo che darlo...e per darlo intende alle donne...
mentre loro discutono in maniera molto soft...la mano di stef continua interperrita a manovrare attarverso i jeans il mio cazzo...sento che si sta bagnando la cappella....
stef mi chiede se mi piacerebbe provare una bocca maschile sul mio cazzo....
guardo sara...in cerca di un consenso.... mi sorride... ci sorride.... "vediamo sino a che punto potete arrivare... frocetti"
mi sbottono i jeans...e lo tiro fuori....neanche il tempo di averlo in mano che già sento la bocca calda di stef divorarlo.....sono eccitatissimo.....e...e mi piace.... guardo sara mentre mi spompina..... le dico...che mi piace..... lei mi guarda quasi sorpresa.... e mi risponde...."chissà se ti interessa vedere che differenza c'è".... e sogghigna.... premetto che sara è sempre stata molto disinibita ed è per questo che a 17 anni tutti le andavano dietro...me compreso..era una ragazza solare e intrigante..piacente e provocante... e lo sapeva....
si sbottona la sua camicetta..... mi mostra il seno dentro le coppe del reggiseno..e dice di provare a toccare quelle di stefano..... ride.... e si abbassa il reggiseno...è la prima volta che vedo il suo seno...è bello...sodo....il capezzolo grande.... è la prima volta.... ma sono più soddisfatto del pompino che mi sta facendo stef.... è incredibile..potrei alzarmi a toccarglielo..ma sono paralizzato ed eccitatissimo nel vedere stef che con la sua bocca e lingua va su e giù....sto per venire.... bisbiglio.... e lui allora aumneta il ritmo....
sara nel vedere il mio immobilismo e la preferenza.... decide di sbottonarsi i pantaloni....mi fa intravvedere gli slip...che lasciano trasparire il pelo nero nero.... "stasera è l'occasione della tua vita..... se la vuoi è tua"..... mi dice mentre si avvicina....
oddio....sono gay penso...preferisco venire in bocca a stef piuttosto che alzarmi a godere del corpo di sara...
ma mentre penso..emetto un gemito e sento vorace l'ingoio di stef.... mamma mia...che bello....adesso me lo sta ripulendo..... mi chiede se mi è piaciuto.... rispondo con un gesto.... non riesco a parlare...sono un pò in imbarazzo.... ma anche estasiato...
sara è sempre più vicina..... si butta sul divano e scosta stef....
"vediamo cosa ne pensi della mia di bocca".... non si è ancora smorzato del pompino precedente che già sento un'altra bocca riempirsi del mio cazzo.... è un sogno penso...sara...la mia sara...mi sta facendo un pompino!!!!!
avvicino le mani al suo seno pensando "adesso me le scosta e si ritira su.... dicendo che ha vinto lei!!!" (lo si faceva spesso questo giochino del vinco io tra di noi..per ogni cazzata)... e invece si lascia accarezzare....
cerco di avvicinarla ancora di più a me per poterla toccare meglio....nel frattempo stef si è tolto i pantaloni.... ha un cazzo enorme.... non glielo avevo mai visto.... saranno almeno 20 cm.... si avvicina alla mia bocca e mi chiede se mi va.
"ci provo" rispondo io.... glielo prendo con le mani....lo masturbo un pò..... e poi me lo avvicino alla bocca... è profumato.... è grosso...è...buono!!!!! incomincio a succhiarlo con una destrezza innata.... lui mi dice "e brava la mia troia che non sapeva di essere troia".... la cosa mi eccita...e spingo un pò più in giù.... ho un conato di vomito...lui ride...mi da dell'ingordo...e io ricomincio....
il menage a trois dura per 8-10 minuti.... non so quanto esattamente..... lui mi dice che sta per venire....io non me la sento di ingoiare nè di farmi venire in bocca.... me lo tiro fuori.... lo masturbo.... sara alza la testa.... lo afferra...e si fa venire in bocca.... e poi ritorna sul mio ancora con il suo sperma in bocca e conclude anche con me..... poi ingoia...ma non tutto.... un pò ne da anche a stef....
quella sera è andata avanti sino all'alba.... alle 5 di mattina..esausti....ci siamo salutati...abbracciati...scambiati il cell...e promessi altri 1000 incontri....
non ci siamo mai più visti nè sentiti... ma in me... è vivo il ricordo come se fosse successa ieri... da quella volta sono passati 6 anni.... poi una coppia..conosciuta su netlog... ha riaperto le mie voglie bisex.... ed eccomi qui....
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16 anni fa
mbsxcam2003,
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Giacomo il professore universitario
Alla fine ho scelto Matematica. Da mesi non sentivo dire altro che:” dai retta a me, scegli quella che ti offre maggiori possibilità di lavoro, visto che non hai una preferenza netta”. Vero, ero enormemente indeciso tra Matematica e Filosofia, una partita in pareggio anche dopo i tempi supplementari. Così, per completare la metafora calcistica, mi sia consentito dire che Matematica ha vinto ai calci di rigore. Mai avrei immaginato quanto rigore mi sarebbe servito per affrontare al meglio la mia nuova esperienza universitaria. Rispetto al Liceo Scientifico, che avevo frequentato e brillantemente superato, era tutta un’altra cosa. Ora non avevo un programma di studi ed un orario delle lezioni predefiniti, un calendario di interrogazioni e compiti in classe concordato, e dei compagni collaudati con cui studiare. Tutto era tremendamente più difficile. Tutto doveva essere organizzato ex novo da me, ed io mi son trovato in grossa difficoltà. Quando i miei genitori mi chiesero come andava con gli studi, io, che ho sempre avuto un buon rapporto con loro, non ho avuto esitazioni nel confidargli queste mie difficoltà. Ero certo di poter contare sulla loro comprensione ma soprattutto sul loro aiuto. Furono splendidi, come sempre. Messo a fuoco il problema, hanno subito individuato la soluzione. Secondo loro, stavo pagando il “salto di categoria”, avevo bisogno di qualcuno che, almeno nella fase iniziale, mi potesse aiutare ad impostare il corso universitario, soprattutto dal punto di vista organizzativo, che era il mio tallone d’Achille. Mio padre disse che avrebbe interessato della cosa Giacomo, suo grande amico, compagno d’università, col quale aveva mantenuto i contatti, anche se col tempo un po’ più sporadici. Conoscevo Giacomo perché veniva a trovarci ogni tanto e si tratteneva da noi per cena. Era circa un anno che non si faceva vedere. Chiesi spiegazione di questo lungo periodo di assenza, e mio padre, che continuava a sentirlo telefonicamente, mi disse che era appena uscito da un brutto periodo caratterizzato da una grave crisi coniugale conclusasi con la separazione dalla moglie. Il peggio era comunque alle spalle e Giacomo, aveva ritrovato un po’ di serenità. Era un professore universitario, guarda caso di Matematica, e mio padre, che nutriva un’enorme stima nei suoi confronti, mi disse che era la persona di cui avevo bisogno. Io fui felice di questa proposta, la condivisi pienamente, perché anch’io ero convinto che, col suo aiuto, avrei risolto i miei problemi. Col senno di poi mi sento di confermare questo giudizio, e, come vedremo, non solo perché sto brillantemente marciando verso il conseguimento della laurea con lode. Dopo tre giorni, Giacomo venne a cena da noi, fu una bella serata e alla fine lui si dichiarò disponibile a darmi una mano. Ci accordammo su un programma di tre incontri pomeridiani dalla 14,30 alle 19,00 per quattro settimane, alla fine di quel primo mese avremmo valutato assieme un’eventuale proroga, qualora ce ne fosse stato bisogno. La sede era a casa sua, che distava circa 30 km da casa nostra. Chiesi a mia madre se potevo utilizzare per quei pomeriggi la sua punto Fiat e, fortunatamente per me, mi disse che per lei non c’era problema. Mi recai da lui per il primo incontro un Lunedì pomeriggio. Giacomo era un bell’uomo, coetaneo di mio padre, ma sembrava più giovane di qualche anno. Il fatto che la calvizie non aveva fatto tappa dalle sue parti sicuramente l’aiutava e poi mi risulta che osservasse uno stile di vita salutista. Niente fumo, poco alcool, sufficiente sport.
Non sapevo se avesse recuperato una regolare vita sessuale, visto la recente separazione. Dal sua matrimonio era nata una figlia che credo avesse all’incirca la mia età e che viveva con la madre. Suonai alla sua porta, aprì, mi accolse con un sorriso , mi fece accomodare nello studio, “Davide, gradisci un caffè?” “Si grazie, molto volentieri”. Si diresse verso la cucina mentre diceva “Mettiti comodo, vado a prepararlo, arrivo subito. “D’accordo”. Io approfittai per familiarizzare con l’ambiente. Una bella casa, arredata con gusto, uno stile moderno e sobrio con qualche concessione qua e la al pezzo antico, ma sempre con gusto e armonia. Quello che più mi colpì fu l’ordine che regnava sovrano, mi chiesi se si avvalesse di qualche collaboratrice a ore o se sbrigava le varie faccende domestiche in autonomia. “Quanto zucchero?” “Ti ringrazio Giacomo, ma lo prendo amaro” “Che coincidenza, anch’io, sei anche tu un’amante del caffè amaro? Un intenditore.. spero sia di tuo gradimento” “Si, ho gradualmente eliminato lo zucchero, preferisco il apprezzare l’aroma puro” “Com’è?” “Ottimo!” “Guarda che in questa casa le critiche sono ben accette, sii schietto, non avere scrupoli” “Sono sincero, è veramente ottimo” “Bene, mi fa piacere.. allora… via al lavoro, si comincia” “Ok.. capo, cominciamo”. Iniziò la prima lezione. Giacomo aveva un approccio molto professionale, mi fece un sacco di domande che erano finalizzate a conoscere nei dettagli la situazione così da potersi fare un quadro il più chiaro possibile della situazione. Io ero affascinato dal suo modo di fare. Aveva un modo di fare che attraeva l’interlocutore di turno ed io non mi ero sottratto a questa attrazione che presto si rivelerà un’ “attrazione fatale”. Se dovessi sintetizzare con una parola direi … Carisma, potendone aggiungerne una seconda direi.. personalità. Giacomo si accorse presto dell’effetto che mi provocava e lo capii quando improvvisamente mi disse “Davide! Ehi.. mi ascolti? A cosa stai pensando?” “Si Giacomo, ti sto ascoltando con attenzione, non mi sono perso una parola, se vuoi ti ripeto tutto quello che hai detto” “Non è il caso, solo che ti vedevo assente, pensavo ti stessi annoiando” “Annoiarmi? Scherzi, non solo non mi annoi, ma trovo quel che dici di estremo interesse” “Ti ripeto, in questa casa le critiche sono ben accette, sii schietto. E’ la seconda volta che te lo dico, e d’ora in avanti non te lo dico più!” “Apprezzo la tua attenzione, ma credimi sono sincero, non mi stai annoiando” “E allora qual è il problema?” “Non c’è nessun problema, è che… è che..” La mia voce si fece flebile e tremante, mi stava accadendo qualcosa che non riuscivo a controllare, ero emozionato e, apparentemente, non ce n’era il motivo. Giacomo capì che stavo vivendo un momento particolare e con molta dolcezza e tatto fece di tutto per farmi sentire a mio agio. Si avvicinò e mi disse”Non ti preoccupare Davide, forse c’è bisogno di una pausa o di una boccata d’aria, non è successo niente, stai tranquillo” intanto si era avvicinato a me accostando la sua sedia alla mia, e istintivamente, forse per essere più persuasivo aveva avvicinato la sua faccia alla mia. Era a pochi centimetri dalla mia, il suo sorriso accattivante, il suo sguardo dolce. L’ho guardato, e la mia mente fu colpita, come da un flash. Una fantasia erotica, mi vedevo mentre facevo all’amore con lui. Non avevo mai pensato, neanche lontanamente, prima d’ora, una cosa del genere. Fare all’amore con una persona del mio stesso sesso. Non ebbi il tempo di riflettere, avvicinai a mia volta la faccia alla sua, le punte dei nostri nasi si toccavano, lui fece per dire qualcosa ma io non gli lasciai il tempo di farlo perché istintivamente lo baciai sulla bocca con evidente desiderio. Lui cercò di ritrarsi, ma fu uno scattino quasi impercettibile, poi aderì al bacio anche se con minor convinzione, evidentemente lo avevo spiazzato. Il bacio si fece serio e rovente, a anche Giacomo, cominciò a sciogliersi. Ora rispondeva colpo su colpo alla mia lingua indemoniata. Mi rendevo conto che lo stavo baciando con maggior trasporto rispetto a come baciavo la mia ragazza. Si ero felicemente fidanzato con una splendida fanciulla ed avevo una vita sessuale “normale” ed appagante, ma ora stavo baciando con passione un uomo che poteva essere mio padre. Ci baciammo per un tempo interminabile, alternando passionalità e dolcezza, io stavo eludendo qualsiasi freno inibitorio e mi accorsi di questo quando posai la mia mano sulla sua patta, e mentre ci baciavamo iniziai a massaggiargli il cazzo anche se tra la mano e l’oggetto del mio desiderio c’era la stoffa de jeans, sentivo il suo vigore crescere, sentivo la stoffa che si gonfiava di cazzo, e sicuramente doveva essere un bel cazzo. Giacomo gemeva, era evidente che gradiva il trattamento. “Mi piace, continua” “voglio prendertelo in bocca” “Mi fai morire” “Dammelo, altrimenti muoio prima io” “Prendilo, è tuo” “Sii.. dammelo voglio farti godere” Ho ripreso a baciarlo in bocca e intanto gli slacciavo uno a uno i bottoni della
patta del Lewis 501. La sua erezione era al massimo, il cazzo premeva contro i bottoni e liberarlo non fu agevole. Ora lo sentivo pulsare nella mia mano, una bellissima sensazione, aveva una grossa circonferenza tanto che a malapena riuscivo ad avvolgerlo. “Succhiamelo, ti prego, non ce la faccio più” staccai la mia bocca dalla sua e la diressi verso il caldo gioiello. La cappella era grossa e viola, cominciai a leccarla in punta per raccogliere le gocce trasparenti della sua bagnata gioia, questo lo faceva letteralmente impazzire, e perdendo completamente il controllo mi disse “Sii dai… ancora… sei una gran troia!!” Mi sentivo padrone della situazione e la cosa mi gratificava, decisi di affondare il colpo, lo feci scivolare lentamente in bocca, piano piano, finchè potevo, era grosso e lungo, un cazzo stupendo. Odorava di maschio, sapeva di virilità, lo succhiavo con crescente avidità, mi piaceva, avrei continuato per ore. Giacomo era completamente partito, prossimo all’eruzione. “Dai troia, non ti fermare, mi fai godere” “Sii.. sto per venire” “Eccomi… eccomi.. siii.. vengooo siii siii vengono, bevi troia.. bevi tutta la mia sborra” Mi riempi la bocca con una sborrata impressionante, ho inghiottito quasi completamente quel caldo nettare. Poi ho ripulito il cazzo con la lingua sentivo Giacomo tendere i muscoli delle gambe e degli addominali, poi con un filo di voce mi disse “Baciami… “ Ho obbedito e l’ho baciato con passione. Avevo riservato un po’ del suo sperma e glielo porsi in punta di lingua, mi l’ha succhiata come fosse un gelato, intanto emetteva gemiti e parole incomprensibili. Sicuramente ha gradito. Dopo un po’ ci siamo ricomposti e siamo tornati al lavoro. Era solo l’inizio, il programma prevedeva tre sedute settimanali per quattro settimane, c’era ancora molto da fare, molto da imparare, in tutti i sensi.
fine primo episodio.
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16 anni fa
deameo,
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Mario l’ha inculata
Dopo quel giorno Mario quando passava cercava sempre con una scusa di vedere se la situazione gli si riproponeva, sbirciava attraverso il recinto oppure con qualche scusa cercava di poter essere invitato dentro. Uno giorno chiesi a Mario se poteva fare degli innesti su alcune piante in giardino, e concordammo per il giorno dopo alle ore 16,00, avrei lasciato il cancello aperto così poteva entrare liberamente e fare il lavoro
Volevo legittimare così il suo ingesso in giardino senza preavviso, sperando di fargli trovare qualche situazione intrigante.
Fin da ragazzi con mia moglie eravamo soliti giocare a carte o a dama con l’accordo che chi perdeva pagava pegno, e la penitenza non poteva essere rifiutata. Mia moglie si eccitava molto in questi giochino, perché in prativa io la obbligavo a fare cose che lei desiderava, ma essendo costretta non aveva rimorsi. Quel pomeriggio facemmo diverse partite a dama e lei le perse tutte ( il più delle volte perdeva perché le piaceva fare le penitenze), quando furono circa le 16,00 le dissi quale sarà stata la sua punizione. L’avrei bendata, legata nuda alla staccionata a pecorina, gambe larghe con il culo ben in vista, e poi lei doveva aspettarmi supplicandomi di incularla. Per tutto il tempo finchè non glielo avrei messo nel culo lei doveva supplicarmi di incularla. Le dissi che io sarei andato in bagno e appena fatto sarei venuto da lei per farle il servizio.
Preparai il tutto molto accuratamente, la spogliai, la piegai a90 gradi le legai i polsi con una corda e le gambe. Poi con dell’olio di vasellina le lubrificai bene il culo. Toccai la sua figa ed era già un lago di umori. Mentre la preparavo lei già mi supplicava di incularla, ma io le risposi che doveva attendere i miei comodi. Le misi le cuffiette sulle orecchie così non avrebbe neanche avvertito dei rumori di avvicinamento. Avrebbe solo sentito all’improvviso il cazzo nel culo.
Lei cominciò subito a dirmi dai “gianfri vieni ed inculami ti prego, inculami” ad un tratto arrivò mario. Io mi nascosi per gustarmi la scena. Ero un po’ preoccupato che se fosse caduto in tentazione , non doveva assolutamente farsi riconoscere, oppure metterglielo nella figa, ero disponibile quel giorno solo a farla eventualmente inculare. Mia moglie mi supplicava di incularla, mario senti le voci e credette che io stavo scopando mia moglie, allora venne verso di lei molto piano e di nascosto per poter vedere. Quando scorse mia legata alla staccionata che mi supplicava, non riuscì a capire cosa stesse succedento. Guardava intorno per vedere dove io fossi. Mia moglie supplicava ancora e diceva se avessi finito in bagno, perché non ce la faceva più ad aspettare. Entrai dentro e dalla finestra le dissi che stavo facendo la doccia e fra circa venti minuti sarei andata da lei per incularla. Sapevo che lei non poteva sentirmi, ma speravo che mario così prendesse coraggio per fare quello che speravo.
Mario era ancora frastornato, era anche un ragazzo sempliciotto, non sapeva come gestire la situazione, tornò verso casa e dalla porta di ingresso mi chiamò debolmente, io no risposi ma facevo uscire l’acqua della doccia, così lui sapeva che io ero dentro.
Prese coraggio si avvicinò a mia moglie e le toccò le chiappe. Lei disse “era ora non ce la faccio più ho il culo in fiamme, strapazzalo per benino. Mario le accarezzava le chiappe e le toccò la figa, lei subito disse che lo voleva solo nel culo e questi erano i patti.
Mario non capiva più niente, si abbassò i pantaloni e le mutande. Aveva il cazzo in tiro, un cazzo tutto paonazzo tanto era l’eccitazione, era poco più largo e più lungo del mio cazzo. Stava per ficcarglielo nel culo, ma forse inavvertitamente glielo fece sentire sulle labbra della figa.
Mia moglie strillò e ribadì che lo voleva nel culo. Mario fece per metterglielo nel culo. Seppi che stava per entrare quando sentii mia moglie esclamare di piacere e tra i vari gridolini disse :” A sento che anche tu sei eccitato, la tua cappella è infuocata”. Ora dovevo interrompere il gioco prima che prendeva una brutta piega.
Tornai dentro e dal bagno dissi: “amore sei pronta che sto per arrivare”.
Il tempo di guardare dal mio nascondiglio, che vidi mario saltare la staccionata e nascondersi più giù per vestirsi. Mia moglie nel frattempo ignara di quanto succedeva mi implorava perché avevo smesso così velocemente. Mi avvicinai a lei e misi io il cazzo nel suo culo. “Oh sei proprio cattivo oggi, mi stai facendo soffrire, non te ne andare più e inculami”
Al che io le tolsi le cuffie e comincia a dirle che culo che hai, è entrato senza sforzarmi per niente. Lei rispose che già prima glielo avevo ficcato dentro. Io risposi guarda che ti sbagli io sono arrivato ora, ma lei credeva che io scherzassi. Al che le dissi che io non l’avevo inculata prima, forse sarà stato qualche passante che vedendo tutto questo ben di dio ne ha approfittato.
Nel frattempo vidi mario con la coda degli occhi che da dove era lui vedeva non bene tutta la scena ma comunque si stava sparando una sega colossale.
Capii che era venuto perché carponi si diresse verso l’ingresso di casa nostra. Io osservavo il culo di mia moglie e sborrai nel suo culo.
Ci vestimmo di corsa perché sentimmo mario arrivare.
Mario era tutto rosso, in viso e mi disse che era venuto per fare qui lavori di innesto. Io risposi che poteva incominciare che io e mia moglie saremmo stati da lui a breve, il tempo di una doccia.
Mia moglie in casa mi disse perché le avevo detto che non ero stato io ad incularla e io risposi ché
Veramente non ero stato io, e lei continuò a pensare che le stavo facendo uno scherzo. Ed io invece le dicevo che si stava inventando tutto per farmi eccitare di nuovo. Discutemmo altri dieci minuti, sperando che io le dicessi qualcosa di diverso, alla fine rimase con il dubbio che io pensavo ad una sua storia di fantasia.
Mario fuori era sconvolto. Mia moglie usci di casa con della birra, ignara che quell’uomo poco priva le aveva fatto assaggiare il suo cazzo nel culo. Mario la riguardava e ogni volta che lei gli parlava abbassava lo sguardo intimidito, ma come si girava non le staccava gli occhi dal culo.
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16 anni fa
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Sorpresona
Salve a tutti i lettori, questa è un’altra delle avventure che ho realizzato con mia moglie.
La mia voglia mista a gelosia è quella di far vedere mia moglie nuda, forse anche farla scopare, e la situazione che si è creata con il ciabattino (leggi sul tavolo tutta nuda) mi aveva intrigato molto che ho sempre voluto riprovare. Il mio desiderio è quello che inconsapevolmente mia moglie si faccia vedere nuda da un uomo, questi vede mia moglie nuda e deve capire che è per caso e che può approfittare della situazione, e che io assista a tutta la scena. Questa è vera eccitazione, perché alla fine, mia moglie non sa nulla, ed io non sono un cornuto consenziente, invece chi capita è stato fortunato. Possibilmente il terzo deve essere un qualcuno che non può vantarsi più di tanto in quanto nessuno gli crederebbe. L’occasione capitò molto tempo dopo.
Possediamo una piccola casa in montagna, e stavamo passando un periodo di ferie.
La casa è molto isolata e quindi ci permette di stare anche in libertà. Spesso potevamo prendere il sole anche nudi e le effusioni amorose erano libere senza timore. A circa 1 km da casa nostra più in basso da noi c’è una casa abitata da una famiglia il cui figlio mio coetaneo, fa il pastore, boscaiolo l’agricoltore, ed è sposato.
Ogni giorno passava per il pascolo sulla strada, e ogni volta mia moglie se stava nuda al sole si copriva anche se era impossibile poter vedere qualcosa.
Cercai di convincerla a rimanere nuda quando passava, tanto non sarebbe riuscito a vederla, ma lei si vergognava e non voleva. Ma un giorno si addormentò e non si accorse che mario il pastore stava arrivando. Io colsi subito la palla al balzo e con una scusa lo chiamai per bere qualcosa di fresco. Venne lo feci accomodare sul giardino, si sedette e non si accorse dello spettacolo che c’era, mia moglie a gambe aperte tutta nuda anche se non ben definibile dato il piccolo avvallamento che la copriva allo sguardo. Era in lontananza ma visibile tanto da farmi eccitare comunque. Non sapevo come fare per attirare l’attenzione di mario su di lei e senza svegliarla. Spesso le cose comunque accadono senza volerlo. Mentre stavo parlando con lui e versando una birra fresca, mi dice che la pianta di noci aveva una malattia tipica della zona, difatti aveva le foglie rattrappite, si alzò per farmela vedere, si avvicinò alla pianta e mi chiese una scala. Presi la scala sperando che dall’alto lui migliorasse la visuale. Tanto fu. Come salì i primi tre gradini si accorse di mia moglie e focalizzò che era nuda. Non le staccava gli occhi di dosso. Vedeva che dormiva e lo spettacolo era superbo. Io mi allontanai dicendo che dovevo andare in bagno, entrai e mi appostai per gustarmi la scena. Mario salì ancora più in alto si piazzò proprio bene e vedevo che si stava eccitando. Guardava spesso verso casa con la paura che io potessi arrivare. Dopo un po’ feci rumore ed uscii, Mario stava scendendo dalla scala. Mi salutò tutto sconvolto e se ne andò. Io lo invitai a passare più spesso.
Quando fu lontano andai anch’io sulla pianta di noci nella stessa posizione di mario e devo dirvi che la cosa era veramente arrapante. Mia moglie completamente nuda gambe aperte e labbra della figa socchiuse, si intravedeva anche parte del buco di culo.
Feci immancabilmente delle foto da quella posizione.
Andai da mia moglie e la svegliai, le dissi che era passato mario e che si era fermato a bere qualcosa. Lei impietrite mi disse perché non l’avevo chiamata e io le risposi che tanto dal loggiato non si poteva vedere nulla di particolare. Lei non era convinta e ribadiva il fatto che figura avesse fatto se l’avrebbe vista nuda.
La tranquillizzai dicendo che comunque era una donna come le altre e che cosa avrebbe visto di speciale?
Le chiesi se si fosse eccitata a farsi vedere nuda, lei mi rispose che se fosse stato un bel ragazzo forse sì, ma mario proprio no.
Io invece mi eccitai tantissimo e pensavo che ormai avrei avuto sicuramente altre occasioni simili con mario.
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16 anni fa
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Massaggio a sorpresa
Salve a tutti i lettori, questa che vi descrivo è una delle situazioni erotiche, a cui inconsapevolmente ho fatto partecipe la mia attuale moglie.
Mi presento sono gianfri e mia moglie si chiama sabri, chi ha letto l’altra mia storia “sul tavolo tutta nuda” già mi conosce. Il mio ed il suo desiderio erotico è stato quello di fare l’amore nei luoghi più insoliti, la eccita da morire sapere di un terzo uomo che possa partecipare, ma finita l’eccitazione, finisce anche la fantasia erotica. Mi ha confidato più volte che, forse, se il tutto nascesse occasionalmente e con un perfetto sconosciuto, potrebbe anche farsi scopare.
Per motivi di lavoro conobbi un centro estetico, dove vi era tra l’altro un massaggiatore di mezza età che era anche il massaggiatore della locale squadra di calcio. Questo era solito fare delle sedute anche a domicilio. Proposi a mia moglie di farla massaggiare a casa da questo signore che avevo conosciuto, ma lei non ne volle sapere, dice ce si sarebbe vergognata. Io insistetti dicendo che sarei rimasto con loro per tutta la seduta. Lei non volle. Giorni dopo la confidenza con questo signore crebbe sempre più e mi feci insegnare alcune tecniche di massaggio. Io la sera le proponevo a mia moglie e finiva sempre con una sonora scopata. Nello stesso centro arrivò anche un massaggiatore cubano, non certo un adone, però abbastanza muscoloso. Per farla breve finii il lavoro presso questo centro estetico e ci fu l’inagurazione. Quel giorno insieme ad altri collaboratori e mia moglie andammo all’inagurazione del centro. Scambi di presentazione, aperitivi e mia moglie conobbe tutto lo staff tra cui anche i massaggiatori e massaggiatrici. La sera a casa mentre scopavo gli chiesi se aveva cambiato idea sul massaggio a casa, magari con quello tutto muscoloso potevamo anche avere qualche risvolto erotico. Lei si eccitava molto alle mie parole ma mi disse che non l’avrebbe mai fatto. Allora pensai che l’avrei fatto io. Parlai con Rodrigo (così si chiamava) di mia moglie, che doveva fare dei massaggi per riabilitare un braccio e per la schiena ma si vergognava. Allora lui mi suggerì di iniziare io un massaggio, e lui sarebbe subentrato, avrei dovuto far sdraiare mia moglie, bendarla e metterle delle cuffie con musica rilassante, così non si sarebbe accorta di nulla.
Arrivò la fatidica sera, feci preparare mia moglie, che come ogni volta che le facevo dei massaggi si metteva nuda. Questo era un problema, perché non volevo che lui capisse quali erano le vere intenzioni, ma se fosse successo doveva venire in modo occasionale e che comunque avevo io la situazione sottocontrollo e potessi intervenire. Non volevo che lui la scopasse, in fondo sono geloso, ma doveva lui essere uno strumento per la mia eccitazione, e senza che mia moglie sapesse nulla.
Comunque le posizionai un asciugamano sopra alle chiappe.
Cominciai i massaggi per quasi mezz’ora, dopo sentii arrivare Rodrigo, avevo lasciato aperta la porta del retro, lui entrò e io gli sussurrai che mia moglie era nuda perché faceva sempre così quando io la massaggiavo, lui mi rispose che non aveva problemi, solo a me poteva dare fastidio e che comunque i massaggi nella maggior parte dei casi è così che vengono fatti. Nella pausa di mettere altro olio sulla schiena il massaggio lo continuò Rodrigo. Dopo poco mia moglie cominciò ad apprezzare, e diceva che stavo migliorando ogni volta con il massaggio. Disse massaggiami un po’ anche le chiappe così si rassodano, Rodrigo mi guardò come per chiedere cosa fare ed io dissi di sì. Mi venne un colpo al cuore quando rimase nuda sotto lo sguardo esperto di Rodrigo che poteva vedere anche tutta la figa. Mi eccitai da morire ma nello stesso tempo soffrivo di gelosia, avrei voluto fermare tutto ma non sapevo che fare. Intanto mentre massaggiava le chiappe, vedevo che si scopriva anche il buco del culo, che per mia moglie è il vero punto debole, non è vergine di culo, anzi le piace molto prenderlo lì e che io glielo strapazzi. Si vede bene che è una donna che lo prende nel di dietro, e questo mi eccitava ancora di più. Avrei voluto sapere cosa pensava Rodrigo in quel momento e cosa avesse pensato mia moglie se avesse saputo di chi erano quelle mani che ora le sfioravano il culo. Mi accorsi che Rodrigo spesso massaggiava l’interno coscia e inevitabilmente toccava la figa di mia moglie, che conoscendola era di sicuro un lago di eccitazione. Anche perché emetteva mugolii di piacere, e Rodrigo mi guardava e rideva. Mi fece cenno di avvicinarmi, e mi sussurrò “continua tu che tua moglie ora vuole un altro tipo di massaggio” io vado via.
Rimasi impietrito, appoggiai le mani sulle cosce e guardai in direzione della sua figa, era larga, rossa e bagnatissima. Le toccai con un dito la figa mentre cercai lo sguardo di Rodrigo, che si era abbassato la tuta e stava tirando fuori il cazzo dalle mutande. Rimasi scioccato, mia moglie che gemeva con il mio dito nella figa e io che vedevo un cazzo di una proporzione tale da mettere paura.
Gli feci cenno di nò, e lui mi fece capire che si sarebbe tirato solo una sega mentre io la masturbavo.
Mi venne vicino e mi disse che lui provava piacere a guardare (era un guardone) e non a scopare, godeva molto di più nel pensare a quella situazione che ad affondare il suo cazzo nella figa di mia moglie. Volevo ben credere, con quelle dimensioni se ne sarebbe accorta subito che non potevo essere io. No resistetti più mi misi di fianco a lei , una mano tra culo e figa con l’altra le avvicinavo il cazzo sulla bocca. Tolsi la mano dalla figa, spostai mia moglie mettendola a pecora sul tavolo, e vidi Rodrigo puntare diretto su di lei, lo implorai di no ma lui avvicinò la cappella sulle labbra della figa, mia moglie e si fermò. Ecco è fatta ora succede il finimondo, Rodrigo dopo una bella strusciatine di cappella indietreggiò. Mia moglie, si girò verso di me (era sempre bendata) e mi disse, che cosa stavo per infilargli nella figa. Io impietrito risposi che stavo cercando di infilarle il matterello della pasta. “Che porco che sei.” Mi disse. “pensi che ci possa entrare?” “Secondo te” risposi “Per come mi sento la figa in questo momento entrerebbe anche un cavallo”.
Rodrigo assisteva alla piccola commedia che si stava inscenando ed allora si riavvicinò. Lo fermai dicendogli che non avrei mai fatto scopare mia moglie ad un altro. Mia supplicò di farlo io e lui di poter finire di guardare e masturbarsi.
Infilai il mio cazzo nella figa di mia moglie, era un lago, enorme e caldissima. Due affondi e cominciò a gridare di piacere; Rodrigo si sparava un segone a due mani incredibile si avvicinava per vedere il mio cazzo uscire dalla sua figa. Chiusi gli occhi per gustarmi quella scopata, quando sentii un dito toccarmi la cappella. Era Rodrigo che stava infilando due dita nel culo di mia moglie, che gemeva e godeva come una troia. Anche Rodrigo venne e riversò tanta di quella sborra sulle chiappe che sembravano dieci cazzi che venivano insieme. Mia moglie era eccitata e non capiva più niente di quello che succedeva.
Vidi Rodrigo indietreggiare mentre anch’io stavo godendo sopra le chiappe di mia moglie.
Si vestì di corsa e usci fuori la porta da dove era entrato.
Mia moglie si alzò, e mi disse vado a lavarmi, che ho addosso un litro di sborra, “ma quanta ce ne avevi stasera”, “non ti ho mai visto così”.
Andò in bagno ed io uscii fuori per vedere se c’era ancora Rodrigo.
Era lì in giardino e appena mi vide, mi chiese se avrei mai potuto scusarlo per quello che era successo. Io feci l’arrabbiato e dissi, che non avrei fatto scenate, ( anche perché di fatto non era successo nulla). Lui si scusò ancora dicendo che comunque è molto professionale e questo non accade mai, e che comunque non avrebbe mai abusato della situazione, avrebbe solo strusciato un pò la cappella per godere, il rapporto completo a lui non piace e (non volli credere a quanto sentii dopo) tendenzialmente era bisessuale con predilezione agli uomini che alle donne, ma il culo restava la sua passione. Di mia moglie al limite avrebbe preferito il culo, ma sicuramente avrebbe preferito il mio. Rimasi a bocca aperta.
Sentii mia moglie tornare in salotto, quindi gli dissi di passare dalla porta principale, suonare che prendevamo un caffè insieme.
Tanto fece, e con lo stupore di mia moglie che era in vestaglia. Prendemmo un caffè scambiammo quattro chiacchiere e poi se ne andò.
Chiesi a mia moglie dopo che se ne fosse andato se si fosse fatta massaggiare da lui, lei ancora un po’ eccitata “può darsi, e chissà forse avrei anche qualche piccola follia”. Allora io le dissi se lo avrebbe preso nel culo, dato che sapevo che ce l’aveva grande come il ns matterello da cucina. Lei non ci volle credere che aveva un cazzo così grosso, ma comunque volle provare quella sera il matterello sia nella figa che nel culo. Mi disse poi che un cazzo così non le sarebbe piaciuto, era troppo grande e non le dava grande godimento, comunque il matterello nel culo se lo prese ugualmente e godeva tantissimo, per non parlare della figa che la fece ululare di piacere.
Ciao
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16 anni fa
argo369it268755,
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Sul tavolo tutta nuda
Salve a tutti i lettori, questa che vi descrivo è una storia realmente accaduta.
Mi presento sono gianfri e mia moglie si chiama sabri. Siamo insieme da parecchi tempo fin da ragazzi. Abbiamo sempre fatto l’amore nei luoghi più insoliti e a lei, quando è eccitata piace molto essere ammirata da altri uomini, almeno nel pensiero. Quando scopiamo io la faccio immedesimare nelle situazioni che a lei aggradano di più.
La mia voglia mista a gelosia è quella di far vedere mia moglie nuda, forse anche farla scopare, ma solo nel culmine dell’eccitazione. Quando eravamo fidanzati a casa sua passava ogni sabato il calzolaio a domicilio. Era un omone introverso e anche brutto. Ma il pensiero che lui potesse vedere la mia ragazza nuda mi eccitava tantissimo. Cercai di organizzare al meglio questa cosa. Quel pomeriggio cominciammo a baciarci e inevitabilmente inizio una lenta ed eccitante masturbazione. Preso dalla foga, come altre volte feci sdraiare sabri sul tavolo della cucina al piano terra. La legai al tavolo e la bendai, misi una musica sottofondo e iniziai a massaggiarla. Lei adora i massaggi e adora essere legata. Avevo volontariamente lasciata la porta socchiusa sia dell’ingresso che dell’appartamento. Dopo circa 15 minuti di massaggi, lei era veramente eccitata, stava a gambe e braccia aperte legate alle gambe del tavolo bendata e con la musica sulle cuffiette. Sentii arrivare la macchina, e mi nascosi dietro la tenda. Dissi a sabri che mi sarebbe piaciuto sentirle dire parole tipo “ scopami, che cosa aspetti, vieni qui tanto sono legata e non ti posso vedere ecc…”
Mentre sabri inizio a proferire quelle parole, il ciabattino saliva le prime scale, arrivò alla porta la aprì e vide la mia ragazza nuda sul tavolo, ritirò indietro intimorito la porta, ma appena scostata rimase a guardare. Sabri ignara di tutto ciò continuava a dire “dai su vieni, scopami, sono legata e non c’è nessuno in casa……” il ciabattino riapri la porta e si avviò verso di lei, ma sempre timoroso, in quanto non sapeva se realmente ci fosse qualcuno.Era vicinissimo a lei la sfiorò e sabri esclamò “ era ora che ti decidevi, ma dove sei stato fino ad ora. Dai toccami la figa, il culo, insomma scopami.” Il ciabattino le sfiorò la fica, lei mugugnava i piacere, ed io ero eccitatissimo ma pronto per intervenire. Lui aprì la patta e tirò fuori l’uccello, nella mia fantasia mi ero immaginato un bel cazzone, come del resto si legge in tutti i racconti, invece era normalissimo anzi…
Si avvicinò a lei per infilarlo nella fica, non sapevo che fare se intervenire o lasciarlo proseguire.
Cominciò a strusciare la cappella sul clitoride, quando dalla finestra sul balcone dove ero nascosto feci per tossire. Il ciabattino si ritirò di corsa e andò subito fuori scese sul portone e suonò. Sabri sentì suonare alla porta ed impaurita mi chiamò chiedendomi di slegarla per andare in camera.
La tranquillizzai dicendo che vedevo io chi era.
Scesi le scale, aprii il portone e lui mi guardò, era tutto rosso sconvolto la patta ancora aperta. Gli dissi che non avevamo nulla per quella settimana e di ripassare la prossima.
Rientrai in casa sabrì era ancora legata, ma l’eccitazione era passata, ricominciai a massaggiarla e lei mi disse “ ti immagini se fosse entrato che figura, così legata.
Ed io esclamai che avrebbe avuto una bella visione.
Non ha mai saputo di questa cosa né di altre che ho organizzato a sua insaputa.
Avrò modo di raccontarvi altre storie.
Ciao a tutti.
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16 anni fa
argo369it268755,
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La scoperta
da anni avevo la curiosità di come fosse avere un rapporto bsx, ed era dai tempi delle medie che immaginavo di toccare un cazzo, avevo avuto qualche avance ma per paura o timidezza non ero andato fino in fondo. Nei rapporti con le donne mi azzardavo a stuzzicarle fantasticando ad avere un un rapporto in tre con in mezzo un altro uomo, quando qualche ragazza la vedevo accanirsi a spompinarmi a non voler lasciare andar via il cazzo dalla bocca fremeva dentro di me la voglia di provare a suchiarne uno, fino a quando mi decisi ad andare in uno di quei posti frequentati da gay e bsx, finalmente trovai il tipo giusto e cominciammo a toccarci poi chiedendomi di prendergli il cazzo in bocca comincio a masturbarmi, io abbastanza coinvolto e con naturalezza lo inizia a spompinare poi inizio anche lui lo stesso e in più mi arrivava con la lingua a penetrarmi dietro quando capì che stavo per arrivare mi infilò un dito e mi fece godere , in quei momenti mi sentivo una troia accettai la sua sborrata in gola e lui fece lostesso. Da allora non sono riuscito più a provare quelle sensazioni, ma ricordo di aver scoperto quella sera il gusto di provare un cazzo.
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16 anni fa
solosx,
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Ausiliaria del traffico
Uscendo dal fioraio avevo scorto una ausiliaria del traffico ferma dinanzi alla mia auto. Teneva il capo chino sopra un blocco di carta su cui faceva scorrere la biro di fretta. Allungai il passo nella sua direzione impedito nei movimenti dall'ingombro della pianta d'appartamento che mantenevo stretta al petto. Ero certo che non sarei riuscito a farle annullare il verbale di contravvenzione che stava redigendo, ma era mia intenzione provarci comunque.
- Senta. - dissi cercando d'impietosirla. - Sono rimasto nel negozio del fiorista soltanto il tempo necessario per ritirare questa pianta, mica vorrà punirmi con una contravvenzione, eh?
L'ausiliaria del traffico, un tipo carino, dalla carnagione scura, con i capelli raccolti a coda di cavallo nascosti sotto il berretto della divisa, non diede risposta alle mie lagnanze e seguitò a redigere il verbale.
- Ho acquistato questa pianta per mia madre, oggi è il suo compleanno e... - ma nemmeno questa affermazione servì a dissuaderla dal redigere il verbale.
Sistemai la pianta sul marciapiede e rimasi in attesa che mi consegnasse il foglio della contravvenzione.
- Quanto mi verrà a costare?
- Trentacinque euro. - disse senza sollevare il capo dal blocco di carta.
- Il doppio del prezzo della pianta. - obiettai con rammarico.
- Prima d'entrare nel negozio doveva premurarsi di pagare il ticket. La macchinetta che eroga i biglietti per la sosta sta là, la vede? - disse indicando l'apparecchio distante una decina di metri. - Spendendo un solo euro avrebbe potuto sostare con l'automobile negli spazi delimitati dalle strisce blu per un'ora.
- Ha ragione, ma non avevo spiccioli di moneta con me. Entrando nel negozio ero convinto che ci sarei rimasto solo pochi minuti.
- E invece...
- Ha pensato di farmi questo regalo di trentacinque euro, eh?
- Così la prossima volta impara a rispettare i regolamenti. - disse alzando il capo dal blocco di carta. - Trentacinque euro sono poca cosa, il prezzo di una cena al ristorante.
- Ecco, sì, brava, il prezzo di una cena. Beh, allora potrebbe stracciare la contravvenzione e accettare un invito a cena, le pare?
Non diede risposta alla mia proposta distratta dal concitato parlare della sua collega che, poco più in là, stava discutendo con un automobilista a cui stava contestando una infrazione per divieto di sosta. L'uomo, un tipo attempato, vestito con un gessato scuro, stava reagendo alla notifica della contravvenzione insultando la poveretta, minacciandola con un pugno. L'ausiliaria del traffico, per niente intimorita dagli insulti che l'automobilista le scaricava addosso, era ferma davanti a lui senza fare opposizione alle continue provocazioni.
L'uomo sembrava avere perso il lume della ragione. L'ausiliaria del traffico con cui stavo intrattenendomi corse in aiuto alla collega. Le andai dietro, disinteressandomi della pianta che lasciai incustodita sul marciapiede, e presi le difese dell'altra vigilessa mettendomi con il corpo fra lei e l'uomo che seguitava a minacciarla.
Dopo una accesa discussione l'uomo scese a più miti consigli e, seppure malvolentieri, ritirò il foglio della contravvenzione, poi si allontanò al volante della propria automobile facendo stridere le gomme delle ruote sul selciato.
- La ringrazio per essere intervenuto, ma la contravvenzione non posso toglierla comunque, mi spiace. - disse l'ausiliaria del traffico con cui mi ero intrattenuto a parlare poco prima.
- Non fa niente, pagherò. Mi resta il rimpianto della cena, ma l'invito è ancora valido.
- Ah, sì. - disse scrivendo qualcos'altro sul verbale della multa prima di consegnarmela.
- Beh, arrivederci, allora. Spero di rivederla.
- In una situazione diversa da questa. - disse dispensandomi un sorriso.
Misi il foglio della contravvenzione nella tasca della giacca, raccolsi dal marciapiede la pianta e la sistemai sul sedile dell'auto, poi mi allontanai.
Il foglio della contravvenzione, tenuto ripiegato nella tasca della giacca, mi capitò fra le mani qualche giorno più tardi mentre stavo uscendo di casa per recarmi al più vicino ufficio postale per pagare la multa. Soltanto allora, dispiegando il foglio, mi accorsi che sul retro c'era annotato un numero di telefono e un nome, Chiara.
Senza perdere altro tempo digitai il numero sul cellulare e rimasi in attesa della risposta. Una voce femminile mi avvisò che l'utente era momentaneamente irraggiungibile. Quando nel primo pomeriggio provai di nuovo a comporre il numero di telefono una voce di donna rispose alla chiamata dopo un paio di squilli
- Pronto!
Non risposi subito dando tempo alla donna di riprendere la parola.
- Pronto...
- Buongiorno.
- Con chi parlo? - disse.
- Niko.
- Niko, chi?
- Sono quello a cui ha dato la multa e l'ha invitata a cena, ricorda?
- Ah! Sì....
- Ho trovato il suo numero di telefono sul foglio della multa e mi sono precipitato a chiamarla, ho fatto male?
- No, mi fa piacere.
- Beh, allora che si fa? Andiamo a cena?
- Gliel'ho detto, non posso toglierla la contravvenzione. - disse fingendo di non capire qual era il motivo per cui l'avevo chiamata.
- Lo so, ma l'invito a cena non ha niente a che fare con la multa.
- Ah, sì?
Parlavo e avevo il cazzo duro per l'eccitazione. La voce all'altro capo del telefono era sensuale, molto sensuale.
- Beh, in quale ristorante vuole che l'inviti a cena? - dissi.
- Va di fretta, lei.
- Che ne dice se ci diamo del tu, eh?
- Va bene, sono d'accordo.
- Allora?
- Allora cosa?
- Quando andiamo?
- Dove?
- A cena. - dissi ponendo fine al gioco.
- Non lo so.
- Stasera?
- Non perdi tempo, eh?
- No, mai.
Quella stessa sera andammo a cena. Il locale l'avevo scelto io, era un agriturismo poco distante.
- Non ero mai stata a cena qui, è bellissimo il posto.
- Sì, davvero, il panorama che si gode di notte sulla pianura illuminata dalle luci delle città e dalle strade illuminate dai fari delle macchine è stupendo.
Avevamo preso posto ad un tavolo, uno di fronte all'altra, sotto un porticato il cui tetto era formato dalle foglie dei rami rampicanti di alcune piante vitacee da cui pendevano grappoli d'uva non ancora matura.
- Stare per strada tutto il giorno e ricevere offese dagli automobilisti quando dai una sanzione non deve essere molto piacevole.
- Ormai ci ho fatto il callo alle ingiurie.
- Un mestiere che intendi portare avanti per molto tempo?
- Non lo so. Una volta conseguita la maturità scientifica mi ero iscritta all'università, ma ho cessato di frequentarla dopo due anni. Lo studio non fa per me.
- Beh, di positivo c'è che il lavoro ti ha resa indipendente dalla famiglia.
- E' vero. E' un tipo di occupazione che mi lascia mezza giornata libera.
- Hai un secondo lavoro?
- No, affatto! Detesto chi è schiavo dei consumi e si sbatte da un posto all'altro per fare soldi.
- E allora cosa desideri dalla vita?
- Qualcuno che sappia apprezzarmi per quella che sono.
- Bella la sei davvero.
- Non intendevo questo.
- Lo so, ma volevo dirti che sei molto bella.
Chiara chinò il capo e non diede seguito alla mia affermazione. Avvicinò la forchetta colma di riso alla bocca e assunse il cibo in tutta fretta. Non ci mise molto a raschiare il fondo del piatto dopo avere asportato ogni traccia di chicchi di riso, dopodiché mi chiese se avevo una donna.
- Ad essere sincero non ho molta predisposizione amorosa.
- Perché no?
- Penso che per essere amati da qualcun altro occorre amare molto sé stessi.
- E' vero, hai ragione.
- Beh, io non mi sono mai piaciuto, già da bambino pensavo di non essere desiderato.
- Sbagli, mi sembri una persona molto bella dentro. Ho appezzato molto il tuo gesto, quando sei intervenuto in difesa della mia collega.
- Lo avrei fatto per chiunque.
- Non tutti gli uomini lo avrebbero fatto, te lo assicuro.
- Dici?
- Sì.
A mezzanotte eravamo in giro, mano nella mano, per le strade di Salsomaggiore affollate da turisti. Per tutta la sera non avevo smesso un solo istante di adularla per ottenere i suoi favori, riempiendola di attenzioni, perché bella e simpatica la era davvero.
- Ci sediamo ad un tavolo. - dissi.
- Vuoi rimanere tutta la notte qui? - rispose stupendomi non poco.
- Beh, non so...
Mezzora più tardi eravamo distesi sul letto di casa mia. Il baci che prima d'incontrare Chiara avevo scambiato con altre donne furono il metro con cui misurai l'intensità di quelli che scambiai con lei, ed erano davvero favolosi.
- Hai mai fatto l'amore con una donna fino a farle perdere i sensi? - disse lasciandomi stupito.
- Non penso, ma se è accaduto non me ne sono accorto.
- Allora voglio che mi mandi in coma perché mi piaci da morire.
Il corpo di Chiara era di una bellezza senza uguali. Si liberò delle mutandine di pizzo e del reggiseno e rimase nuda sul letto. La pelle imperlata di sudore tradiva una forte eccitazione. Attraversai le sue labbra con la punta della lingua e proseguii a penetrarla scuotendola di brividi in tutto il corpo. Dalle nostre bocche uscirono fuori dei lunghi sospiri e dei gemiti di piacere. Avevamo il respiro in affanno mentre stringevamo le braccia intorno al corpo dell'altro. Percepivo le tette calcate sul mio petto e la cosa era molto eccitante. Non resistetti a lungo prima di toccarle. Calai le mani sui capezzoli e cominciai a carezzarli godendo del calore che stavo suscitando nella mia compagna.
Mi scostai da Chiara e mi trovai a guardarle le tette. Erano di forma compatta con l'areola, di colore bruno, piuttosto piccola e l'estremità pronunciata. Affondai le labbra su di un capezzolo e cominciai a succhiarlo con avidità.
Mi ritrovai a stropicciare con la mano l'altro capezzolo mentre con la bocca raschiavo l'altro che mantenevo stretto fra le labbra. Chiara mugolava di piacere e insisteva nel dirmi che le provocavo dolore a tormentarle i capezzoli in quel modo. Lei fece lo stesso con i miei stropicciandoli con energia facendomi avvampare di calore. Andammo avanti a toccarci e carezzarci fintanto che si mise cavalcioni sulle mie ginocchia e me la ritrovai davanti, semiseduta, che mi accarezzava il petto. Allungai le mani verso le tette e le sfiorai di nuovo, stavolta carezzandole delicatamente, smanioso di essere scopato.
Chiara sollevò le natiche, afferrò il cazzo nella mano e lo avvicinò alla fica. Lo tirò dentro di sé spostandosi con il bacino in avanti. La fica era bagna fradicia e la cappella non trovò difficoltà ad andare sul fondo della fessura. Cominciò a dondolare le anche mantenendo le braccia appoggiate sul mio petto facendo leva mentre oscillava il culo sul cazzo in modo osceno.
Prigioniero degli ondeggiamenti delle sue natiche sollevai entrambe le braccia sopra il capo e rimasi immobile a subire il furore della sua scopata. Venni dentro di lei con largo anticipo rispetto alle mie abitudini senza che Chiara raggiungesse l'agognato orgasmo, dopodiché rovesciai la bocca fra le sue cosce e cominciai a leccarle la fica.
Il suo corpo fremeva di piacere al passaggio della lingua sulla mucosa umida della fica. Quando cominciai a spompinarle il clitoride, succhiandolo sino allo sfinimento, si lasciò andare a delle grida di piacere. Durante quei funambolismi una vampata di calore le attraversò tutto il corpo. Tutt'a un tratto si arricciò su sé stessa e col fiato rappreso ansimò il proprio piacere raggiungendo l'orgasmo.
Ci ritrovammo sdraiati uno di fianco all'altra con il corpo imperlato di sudore. La serata era calda, da stare male. Sapevamo che ci saremmo messi insieme, ma entrambi avevamo cognizione di come sarebbe andata a finire.
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16 anni fa
admin, 75
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Inavvicinabile amica del cuore
Seduto a un tavolo del Caffè ...... guardavo con apprensione al di là della vetrina. Da più di mezz'ora ero in attesa del passaggio di una donna. Conducevo il medesimo appostamento da poco più di un mese. Non era un capriccio, ma una necessità che non mi dava pace. Lei pareva non essersi accorta della mia presenza, perlomeno questa era l'impressione che ne avevo ricevuto, sbagliando. Avevo messo in atto più di un espediente per attirare la sua attenzione, non ultimo quello di guardarla fissamente quando transitava dinanzi alla vetrina del bar, poi una mattina...
La giornata era uggiosa, piovigginava a gocciole rade, come succede in novembre quando l'atmosfera è ricca di condensa di vapore acqueo. La vidi arrivare quando ancora era lontana dal mio punto di osservazione. Indossava un impermeabile sportivo, fiore di latte, con cintura alla vita. Il bavero era lievemente rialzato. Un foulard di seta azzurro, dello stesso colore dell'ombrello che stringeva nella mano, le fasciava il capo. Mi alzai dalla sedia, lasciai sul tavolo il bicchiere mezzo pieno di bitter analcolico, e mi avviai verso l'uscita. Al cameriere lasciai un biglietto da cinque euro: molto più del costo della consumazione, senza preoccuparmi di ricevere il resto.
Mi ritrovai per la strada determinato a seguirla da vicino come avevo fatto in altre occasioni, anche se non avevo mai trovato il coraggio di bloccarla come avrei desiderato fare.
Procedeva a zig-zag sul marciapiede incuneandosi fra i passanti che riempivano le banchine ai lati della strada. Scansava con abilità le persone che la precedevano e quelle che le venivano contro come fosse in ritardo ad un appuntamento. L'aspetto era di una donna non più giovane, ma ancora piacente. Mostrava d’avere poco meno di quarant'anni, non di più. I lineamenti del viso, delicati e privi di rughe, le conferivano un aspetto fine ed elegante. Il trench nascondeva la silhouette di un corpo denso di curve e appetibile agli occhi di molti uomini.
Sotto i portici chiuse l'ombrello e proseguì più spedita, al riparo dalla pioggia, fino all'imbocco di un Vicolo. Girò nella strada angusta, percorse un breve tratto tenendosi rasente al muro delle case, poi infilò un portone di un caseggiato recentemente ristrutturato.
L'edificio era lo stesso in cui l'avevo vista entrare nei giorni precedenti, e da cui era uscita solo dopo essersi intrattenuta per lungo tempo. Mi fermai a poca distanza dal casamento, sul marciapiede opposto a quello che poc'anzi aveva calcato prima di infilarsi nel portone.
Al riparo, sotto l'ombrello, rimasi ad osservare la facciata dell'edificio chiedendomi per l'ennesima volta qual era il motivo che la conduceva ogni giorno in quel luogo. Di lei tutto mi era sconosciuto, perfino il nome, eppure durante gli appostamenti mi ero fatto la convinzione che fosse una donna affidabile, riflessiva, e soprattutto sincera. Dote quest'ultima assai rara nelle donne.
La mia inavvicinabile amica del cuore aveva l'apparenza di essere diversa dalle donne che avevo conosciuto, e forse in questo non mi sbagliavo. A differenza delle precedenti circostanze stavolta decisi di dare seguito alla mia curiosità. Attraversai la strada e mi avvicinai al portone. Lo trovai socchiuso. Varcai la soglia e m’incamminai per un angusto corridoio che conduceva ad un cortile interno.
La tromba delle scale dell’edificio a tre piani, stretta e all'apparenza disagevole da percorrere, aveva un aspetto sinistro per la poca luce che filtrava dalle feritoie adiacenti il cortile. Della misteriosa amica non c'era traccia. Gli scalini in cotto su cui poggiai i piedi risalendo le scale erano consumati nella parte centrale. Avanzai con cautela facendo ricordo al corrimano di legno nella salita in modo da non scivolare e provocare dell'inutile fracasso. Al pianerottolo del primo piano trovai tre porte disposte sui tre lati. Accostai l'orecchio a quella centrale prestando attenzione ai rumori che provenivano dall'interno.
Il fragore di spari ed esplosioni tipico dei film d'azione erano segnali inequivocabili che gli inquilini stavano guardando la tivù. Mi avvicinai alla porta più distante dalla tromba delle scale, appoggiai l'orecchio allo stipite di legno, e percepii il rumore di una discussione fra due uomini. Nella terza invece arrivavano le note musicali di un brano sinfonico. Prima di proseguire nella mia ricerca mi soffermai a leggere i nominativi incisi sulle targhe in ottone appiccicate ai legni delle porte. Nessuno di quei nomi di famiglie mi suggeriva qualcosa di particolare. Salii al piano superiore e poi all'ultimo piano dell'edificio continuando ad origliare alle porte, consapevole che uno degli inquilini avrebbe potuto fare la sua comparsa mentre ero impegnato a origliare.
Stavo con l'orecchio accostato all'uscio, intento ad ascoltare i rumori che provenivano all'interno di un appartamento, quando lo scampanellare di un telefono e la successiva risposta di una voce femminile mi fecero intuire che l'abitazione poteva essere quella giusta, quella dove aveva trovato rifugio la misteriosa donna che avevo pedinato.
Rimasi immobile, coi piedi ancorati allo zerbino, ad ascoltare i rumori che provenivano dalla stanza. La voce si esaurì e dall'interno sopraggiunse il calpestio di tacchi che si muovevano freneticamente sul pavimento. Tutt'a un tratto la porta si aprì e apparve lei, la mia donna. Sorpresi entrambi dalla presenza dell'altro restammo a lungo a fissarci negli occhi, poi senza dire una parola, calamitati dai nostri occhi, avvicinammo le labbra e ci scambiammo un tenero bacio come mi era capitato di vedere soltanto in qualche film francese.
La sua bocca era bollente come il resto del corpo che strinsi fra le braccia dopo averla attirata a me. Restammo lì, nel pianerottolo, avvinghiati l'uno all'altra, torcendoci le labbra come due innamorati. Penetrai la sua bocca con la lingua e lei mi emulò ficcando la punta della sua nella mia bocca. L'eccitazione ebbe il sopravvento. Le infilai le mani sotto l'ingombrante maglione di lana che indossava sotto la vestaglia da lavoro e fui lesto ad inglobarle le tette nelle mani.
Non indossava il reggiseno. Le forme delle mammelle, tonde e sode, non erano troppo grosse: giusto il genere che prediligo. Lei mi lasciò fare, senza opporre resistenza, ed io non trovai di meglio che abbandonarmi ad esplorare con la mano i capezzoli che sentivo turgidi. Il contatto delle dita le provocò un leggero fremito, inarcò la schiena all'indietro e ansimò in modo profondo.
Assorbii fra labbra e lingua la sporgenza carnosa di una mammella e iniziai a succhiarla come un lattante. Lei prese a mugolare di piacere ed io proseguii nella mia azione carezzandole l'altra mammella. Tutt’a un tratto sentii una mano scivolarmi sulla patta dei pantaloni e abbassare la lampo. Cominciò a masturbarmi, alternando rapidi movimenti della mano ad altri lenti e ancora più eccitanti.
Trovarmi sul pianerottolo nella condizione di essere scoperto da qualche condomino rese la situazione oltremodo eccitante. Allungai una mano sotto la gonna. Non portava collant, ma calze autoreggenti. Intrufolai le dita sotto il tessuto delle mutandine e cercai di farle scendere.
Lei fu più rapida delle mie dita, si scostò e sfilò gli slip facendoli scendere lungo le gambe fino a farli cadere sul pavimento. Le abbrancai i glutei e la sollevai di peso da terra, poi le allargai le cosce serrandole attorno ai miei fianchi. Lei snodò entrambe le braccia attorno al mio collo puntellandosi con la schiena contro la parete del muro. Aiutandomi con la mano guidai il cazzo nella fica, facilitato dalla copiosa secrezione di cui era impregnata la mucosa. Iniziai ad incalzarla con colpi di bacino, spingendo il cazzo più in profondità che potevo.
Avevo il fiato grosso e respiravo con affanno, lei invece mugolava di piacere premendo la bocca all'attaccatura del mio collo. Le sborrai nella fica senza nessuna precauzione urlando di gioia nel momento in cui giunsi all'orgasmo. Lei si arricciò con le cosce su di me e pronunciò un'unica parola:
- Sì... sì... sì... sì. sì.
Sazi dei baci e delle carezze che c'eravamo scambiati, incuranti degli inquilini che nel frattempo si erano sporti nei pianerottoli dei piani inferiori chiedendosi qual era l'origine dei rumori, ci accomiatammo scambiandoci un semplice ciao!
Prima di discendere le scale diedi un'occhiata alla dicitura che stava impressa sulla vestaglia da lavoro indossata dalla mia occasionale compagna; allora mi fu chiaro cosa andava a fare in quella casa.
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16 anni fa
admin, 75
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La vicina di casa
La vicina di casa
Abito in una casa singola, con il giardino che confina con un piccolo condominio, che ha i
balconi prospicenti la mia proprietà.
Da qualche mese nell'appartamento al 1° piano e venuta ad abiate una coppia, Antonella e Mario,
lei fa l'impiegata, lui e' Dirigente d'Industria. Lui per lunghi periodi e' fuori per fiere e convegni.
Io spesso sono in giardino a curare le piante, proprio sotto al balcone di Antonella.
Lei si affaccia per stendere il bucato o per curare alcuni vasi di fiori.
All' inizio abbiamo scambiato solo qualche saluto convenzionale, poi con la scusa del
giardinaggio abbiamo fatto amicizia. Da quel momento ho notato che tutte le volte che
mi mettevo a fare giardinaggio lei appariva sul balcone, con gonne molto corte, in accappatoio
svolazzante e che mostrava parte della sua intimita'.
Antonella non e' piu' una ragazzina e' una donna sulla quarantina, non bellissima,
ma ben fatta e sensuale.
Io pur facendole qualche compilimento, cercavo di fare il disinvolto, si fa per dire,
non volevo sembrare il solito maschio affamato.
Poi un sabato mattina, con la scusa di verificare alcune piante ammalate, mi ha invitato in casa sua.
Da prima mi ha offero un caffè, mi ha detto che il marito all'estero da giorni non sarebbe tornato
prima di una settimana. Dopo il caffe siamo andati a vedere la piccola pianta ormai morente.
Mi sono chinato per guardare meglio lei si e' accovacciata difronte a me, indossama una vestaglia
allacciata in vita che si e aperta fino all'inguine, da prima ho notato le coscie ben tornite, poi
ho visto, con sommo stupore, che non indossava le mutandine. La sua figa era lì difronte a
me, in tutta la sua bellezza e maestosità.
Mi son detto questo e' il segno che ci voleva, non posso attendere oltre.
Senza dire nulla le ho preso una mano, mi sono alzato e l'ho trascinata verso di me.
Ho iniziato a beciarla sul collo poi sulla bocca carnosa. Lei mentre si avvinghiava a me, mi a
cacciato la lingua in bocca come un turbine. Ci siamo bacianti a lungo metre lei strusiava il sui
bancino e il pube sul mio cazzo diventato ovviamenta durissimo.
Lei fremeva e vibrava tutta, con le mani da dietro le accarezzavo le natiche e il culo che frema
allo stimolo delle mie dita, poi ho raggiunto la figa calda e sbrodolante.
Mentre la sditalavo in figa e in culo le gemeva, si dimenava, vibrava tutta, ad un tratto
in preda alla libidine e ad un orgasmo violentissimo ha iniziato ad urlare il suo piacere.
A quel punto con un mano mi sono liberato dei calzoni, ho liberato la bestia sempre piu' dura e
l'ho penetrata restando in piedi, il momento era troppo bello per stendersi anche solo a terra.
Lei si è messa a cavalcioni con le gambe dietro la mia schiena. Facendo forza con le gambe sulle
mie anche a iniziato a cavalcarmi, con un ritmo frenetico. Io cercavo di restare in piedi ben
piantato sulle gambe, ma nello stesso tempo di sorreggerla per le natiche e di sditalarle il culo
con due dita dentro. Antonella fremeva tutta, urla, ansimava, sbavava, sebrava una cavallina
imbizzarrita. Si alzava il piu' possibile fino a fare usire il mio cazzo dalla sua figa surriscaldata,
poi si lasciava cadere pesantemente sul cazzo, fino a farlo sparire completamente dentro di se.
Nello stesso tempo urlava spaccami, rompini, sì, sì, così, che impalata che mi sta facendo, che
bello sentirsi la figa piena, che troia che sono, sì sono un gran troia, e così via.
Le gambe cominciavano a tremarmi, lo sforzo era grande ed ormai non la sorreggevo piu', fortuna
che la sua eccitazione salita al massimo la stava portando al culmine del godimento. Antonella in preda ad un
orgasmo violentissimo, emetteva urla disumane. Poi appagata si e'stretta a me mi ha baciato
affettuosamente e mi ha detto ora tucca a te sborare. L'ho fatta stendere sul tappeto, senza sfilarle il
cazzo dalla figa, ed ho iniziato a montarla, in modo lento e con ritmo continuo, la cosa e' durata per molto
tempo, cerecavo di pensare ad altro per non sborare troppo persto. Quella scopata era troppo bella
andava gustata il piu' possibile. Anzi siccome mi piace vedere la donna che gode e che ha orgasmi multipli,
volevo vederla godere di nuovo. Ho messo Antonella stesa su un fianco, mi sono steso dietro lei
ed ho inizato a cavalcarla alla pecorina. Di solito alle donne questa posizione piace, e' rilassante,
ma nello stesso tempo il cazzo maggiormente avviluppato dalla vagina, viene sentito di piu' della
femmina. Infatti dopo pochi colpi Antonella ha iniziato di nuovo a gemere, a vibrare tutta, mi ha detto sborrrrrro
ora sborra anche tu, si sborra. Non me lo sano fatto dire due volte, in un attimo ero anch'io in preda un fantastico
orgasmo. Che sborata ragazzi. Ma quando pensavo fosse finita o almeno si facesse una pausa, lei si e' girata verso
il mio cazzo umido del mio e del suo piacere, ed ha iniziato ad avvilupparlo con le labbra carnose.
Ha iniziato a farmi uno di quei pompini, magistrali che solo certe donne sanno fare, Antonella e' una di queste.
Il cazzo non ha avuto il tempo di abbassarsi, anzi sotto l'azione di quelle labbra e' di quella lingua vorace,
e' diventato nuovamente durissimo. La carissima Antonella mi ha spompinato a lungo con una tale maestria
e sensibilita' da portarmi per piu' volte quasi all'orgasmo, ma senza che cio avvenisse. Mi faceva godere senza farmi sborare.
Poi mentre per un attimo riprendeva fiato, mi ha detto: " rilassati, il piu' possibile, che ora ti faccio sborare
l'anima", e così e stato, che pompino, che settimana....., Antonella, Antonella, non sei certo bella, ma ti piace la cappella..
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16 anni fa
sergent,
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Ultima visita: 14 anni fa
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La contessa
La Contessa
Giovanna non era una vera Contessa, era cosi chiamata perchè viveva in una grande villa padronale,
in un paesino vicino alla città, circondata da un immensa tenuta. Era rimasta vedona da qualche anno. Si diceva
che il marito era passato a miglior vita, si diceva, causa lo sforzo disumando sostenuto per saziarla
sessualmente. La signora era una super troia ninfomane, lui povereto era scoppiato per infarto.
Lei a quel tempo aveva quasi 40 anni era un bellisisma donna, nella sua proprietà girava quasi sempre senza
mutande, e si faceva trombare da tutti quelli che lei andavano, una vera mangiatrice di uonini e a volte anche
di donne. Era ben voluta da tutti, mogli comprese, in quanto dava lavoro a tutto il paese.
Io la conobbi che avevo 11-12 anni, il tempo delle prime seghe, e che seghe, tre al giorno come minimo.
Ero amico di scuola del figlio del fattore e noi ragazzi giocavano nel parco o nella torretta
che sovrastava un ampia terrazza del palazzo, La Sig.ra Giovanna era solita perndere il sole sulla terrazza
completamente nuda. Noi ovviamente la spiavamo da un abbaiono con un binocolo e poi giu' seghe.
Con noi era molto cordiale a volte chi offriva i biscotti o le caramelle, ovviamente ci considerava
ancora dei bambini, quindi con noi era molto formale, anche se vedeva che sbavavamo per lei.
Il tempo passa, si crese, cambiai citta' e non piu' rividi la Contessa.
L'altra estate mi recai in una citta' della costa in occasione di un convegno, scesi in albergo
qualche giorno prima per farmi anche una vacanza.
Ero appana entrato e stavo consegnando i documenti, quando entra per chiede la sua chiave, una Signora
non piu' giovane, ma molto appariscente. Aveva un copricostume velatissimo, che faceva intravveddere,
un costumino micriscopico, che lasciava scuzzare fuori un seno sodo e prosperoso (ovviamente rifatto)
il piccolo perizoma copriva a malapena le labbra di una figa "musona" ovvero molto pronunciata.
Figa era la Contessa, si era lei, non mi sbagliavo. Sembrava ancora una giovane donna, ma doveva aver
vicina alla sessantina visto che io mi avvicinavo ai 40.
La salutai "buona sera Sig.ra Giovanna" lei mi guardo stupita, "ci conosciamo ?", le risposi
"certamente, solo che a quel tempo ero un ragazzino, sono Marco l'amico del figlio del suo fattore "
lei rispose "Marco, si, si, che bel mascione che ti sei fatto" e mi salto letteralmente addosso
baciandomi e stringendomi con forza contro quel paraurti delle sue voluminose tette.
Poi volle offrirmi un aperitivo mi racconto del paese, della sua vita. ci lasciammo che era ora di
prepararsi per la cena, ma non mi mollo del tutto, volle che cenassi al suo tavolo.
Quando scesi in sala pranzo Giovanna era già arrivata, era elegantissima, mi corse incontro, vedevo che
non stava nella pelle, mi accomodai difronte a lei e quasi subito inizio da sotto il tavolo a sfregare
il suo piede lungo le mie coscie. Capii che non mi potevo sottrare a lei, non mi era mai capitato di farmi una
donna così matura. Ero un po' contrariato, ma feci il galante e stetti al gioco. Dopo tutto era
sempre stata considerata una amante impareggiabile.
Dopo la cena volle offrirmi in whisky a bordo piscina, mi portò in un divanetto in ombra e inizio a sfregarmi
il cazzo duro da sopra i pantaloni, dicendo "cavolo che cazzo, complimenti, ti piacerebbe farmelo provare ?"
Per vari motivi, non le dissi di No: primo l'avevo desiderata anni addietro, era pur sempre una donna piacevole
anche se attempata, poi ero curioso di sapere se quello che si diceva su lei era vero.
Andammo in camera sua, mi fece stendere supinio sul letto ed ancora vestita venne sopra di me inizio a baciarmi
sul collo poi apertami la camicia sul petto e sempre più giu'. Mi sfilo i pamtaloni e lo slip, poi inizio a leccarmi
lungo l'interno coscie, sfiorava con la lingua i miei coglioni e l'asta ormai durissima, ma per farmi arrapare
sempre di piu' evitava quasi di toccarmi li cazzo, che stava per esplodermi dal tanto che era duro.
Cominciavo a capire che quella donna era diabolica, era una macchina da sesso. La cosa duro a lungo, il mio cazzo vibrava,
fremeva, si irrigidiva, mi stava portando a sborare senza avermi toccato il cazzo, non mi era mai capitata una donna cosi
esperta. Poi mi disse " ora ti faccio sborare l'anima" mi perse in bocca il cazzo e se lo fece intrare in gola,
era talmente tanta la mia eccitazione, che dopo poco iniziai a sborare, fu una sborata lunghissima.
Sboravo, sboravo, continuavo a sborare. Lei degluti e assaporo' tutta la mia sborra, con avidita, poi si accocolo
accanto a me e mi accarezzo, io facevo altrettanto con lei. Rimanemmo così per qualche minuto, poi lei raggiunse il bagno
quando usci era compeltanete nuda, venne di nuovo sopra di me inizio a spompinarmi nuovamente, si giro in posizione di 69 e mi offri la sua
figona che profumava di rosa, La leccai con avidità, le morsicandole la grossa clitoride turgida, mugolava, godeva e contemporaneamente
mi spompinava, sentivo il mio cazzo perdersi nelle profondità di quella bocca vorace, sentivo il mio cazzo affondare nella sua
gola, in un cresendo ormai vertiginoso.
A questo punto mi girai la misi alla pecorina e le cacciai il cazzo nella ambia figa, dopo qualche colpo in figa, le puntai
la cappella sul culo e senza tanti compilimenti la penetri con forza. Tanto aveva il culo ormai rotto da tempo, a quel punto inizio a urlare
di piace mi diceva "si, si rompini il culo spaccami, si tanto sai che sono una grande troia, un super puttanone", e così via
L'inculai e la chiavai per circa due ore, lei urlava si dimenva, gemeva, vibrava tutta, era in preda ad orgasmi contimui.
Eravamo esausti ed anch'io mi feci un'altra sborata.
Ci riposammo un attimo, ci facemmo una doccia era quasi l'una, errano ormai tre ore che facevamo sesso, io speravo di andarmene
a dormire nella mia stanza, ma lei volle che dormissi li. Dormissi.... non vi dico quello che successe dopo, potete immaginarlo,
Praticamente lei mi scopo fino alle 4, fortuna che generalmente dopo aver sborato per due volte di seguito, la terza volte non vengo
con facilita', altrimenti quella gran vacca, mi avrebbe fatto secco.
Finalmente alle 4,10 ero steso nel mio letto, mi risvegliai che era quasi mezzogiorno, scesi al bar e mi feci preparare uno zabaglione con 4 uova
dovevo recuperare ed in fretta, sapevo che la Contessa non mi avrebbe mollato tanto facilmente.
Andai in spiaggia e mi addormentai sotto l'ombrellone, avevo una sbornia che non vi dico.
Venne nuovamente la sera al rientro in albergo vidi che la Contessa era li ad attendermi assieme ad una giovane ragazza,
Mi venne incontro mi abbraccio e disse " ma dove sei stato, ho un regalo per te, la vedi quella ragazza, questa notte ce la facciamo".
Le risposi "fantestico", ma nel contempo pensavo a cosa sarebbe successo se l'amichetta poco piu' che ventenne fosse stata
una ninfomane come la sig.ra Giovanna, forse non sarei arrivato al mattino, queste mi avrebbero, spolpato fino all' osso.
Mi dicevo pero che ne valeva la pena, visto che la ragazza era una fighetta ad sballo con scritto in fronte sono una vera
vacchetta.
Cenammo assieme, facemmo amicizia, la ragazza disse di chiamarsi Pamenla, poi prendemmo il caffe a bordo piscina. Giovanna
ci porto entranbi a passeggiare nell'enorme parco dell'albergo, raggiunto un isolato gazzebo semi chiuso da un grigliato ci
sedemmo su in ampio divano, Giovanna nel sedersi si fede salira il vestito di seta fino all'inguine, era senza mutandine,
subito porto a se Pamela la bacio in bocca e nel contempo le alzo la corta mini, anche Pamela era senza le mutandine, nella
penombra potevo vedere la sua figa completamente rasata. la Contessa si stese sotto e si porto sopra Pamela, a 69. Subito
le due troie iniziarono a slinguazzarsi con avidita', mugolando, erano talmente prese dalla libidine che non si curavano
piu' del fatto di essere in un luogo pubblico, anzi questo le eccitava a dismisura. Io ero abbastanza teso, se fosse
venuto qualcuno, sarei stato in imbarazzo, Sicuramente le due ninfomani ne sarebbe state contante sia che fosse stato maschio
o femmina l'avrebbero coinvolto nel loro gioco.
Dopo circa 1/2 ora Giovanna mi disse "ora che ti ho preparato la troietta, scopala alla pecorina, mentre io vi lecco entrambi,
e quando stai per sborare mettimi il cazzo in bocca che ho sete".
Cercai di durare il piu' a lungo possibile, ma la calda figa di Pamela e le slinguate di Givanna sul mio cazzo che entrava
ed usciva e le leccte di palle, i gemiti sempre piu' crescenti della ragazza, mi portarono a sborare, ovviamente lo feci
in bocca alla Giovannona.
Lei continuo a succhiarmelo in modo così professionale che praticamente mi resto completamete eretto, anzi si induri in modo
esagerato, mi sembrava di avere un cazzo di acciaio temprato.
A quel ponto la vecchia troia, mi invito a metterlo in culo a Pamela, si raccomando di farlo con dolcezza la ragazza aveva
ancora il culetto vergine, ma era ora che avesse assaporato il piacere anale.
Inumidii la cappella nella figa della ragazza e la passai sul suo culetto piu' volte, volevo si incularla, ma lo volevo fare
con gentilezza. Contemporaneamente alla mia azione Giovanna preparava psicologicamente Pam, le suggeriva dolci parole la baciava
le diceva che il piacere anale era bello e che quando il suo culetto sarebbe sato sufficentemente aperto, le avrebbe organizzato
un orgia con doppia penetrazione. Ovvero il massimo del godimento.
Presa da una smania inarrestabile Pam inizio a dimenare il culetto, il mio massaggio, le parole della Contessa e la situazione
particolare, la portavano al desiderio di farsi finalmente penetrare il culo.
Iniziai a spingere lentamenti, piccoli colpi, feci entrere la cappella ed iniziai a stantuffarla lentamente, il culo le si stava
dilatando a piccoli passi, durai in questa azione per almeno 20 minuti, lei gemeva di piacere, di ecciatzione. La Contessa contemporaneamente
le leccava la figa, le mordicchiava la clittoride, voleva portarla al massimo dell'orgasmo. Quando ebbi l'impressione che Pam
fosse al culmine del godimento, diedi un colpo di reni e feci pentrere tutto il mio cazzone in quel culetto, che ora aperto
ai piaceri, piu' voluttuosi. Non mi curai dei sui geniti che ormai non capivo se fossero di piacere o di dolore, continuaoi
a stantuffarla con vigore fino a che non sborai.
Poco dopo sentimmo dei passi avvicinarsi, era solo una coppietta, ci ricomponemmo un po', La contessa invito la giovane coppia
ad entrare e nel contempo disse: "ragazzi noi abbiamo gia' fatto questo e' in posto stupendo per fare sesso, accomadatevi".
La ragazza arrossi paurosamente lui rimase stupito, ci alzammo e mentre ci allontanavamo, quella "rospa" della Contessa
rivolta nuovamente ai ragazzi disse "mi raccomando dateci sotto"
Raggiungemmo la camera della Giovannona, la serata non era finita anzi veniva il bello, che nottata ragazzi, fortuna che il
Barman fa un ottimo "zabaglione" altrimenti......................
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16 anni fa
sergent,
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Ultima visita: 14 anni fa
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Uscita per la spesa, invece ho preso sborra(mia pr
Ero uscita a fare la spesa, l’aria era fresca, il sole mi baciava la pelle, mi sentivo proprio in forma.
Ero salita sul tram come sempre affollato e compressa come una sardina in scatola ad un tratto sentii strusciare un altro corpo contro il mio. Non riuscivo a voltarmi per vedere chi fosse, ma il fatto di non sapere, stava riscaldando le mie parti intime, così non mi spostai e mi lasciai strofinare a lungo. Sentii che mi palpeggiava in modo sempre più audace e percepivo il suo respiro sul collo che diventava sempre più affannato. Sentivo che la figa si stava bagnando. Non mi muovevo assolutamente facendo finta di continuare a non potermi voltare anche se nel frattempo il tram si era un poco scaricato di gente. Questa presenza che non capivo, se maschile o femminile cominciò ad infilare una mano sotto il cappotto biaco, palpeggiandomi le natiche, che ho belle sode. Mi mordevo le labbra, la fronte mi si imperlava di sudore. Chi mi palpeggiava si incollava sempre più addosso e vedevo con la coda degli occhi che qualche passeggero si stava chiedendo cosa stesse succedendo, siccome io non protestavo, probabilmente pensavano che fosse il mio fidanzato.
Ad un certo momento vidi che la fermata dove dovevo scendere era già passata ma io ero troppo eccitata per rinunciare a quel piacere forte. Intanto sentii che una mano si infilava da sotto la camicetta e mi prendeva in mano una tetta, la accarezzava dolcemente titillandomi un capezzolo. Mi sembrava una mano femminile ma la presa era decisa, quasi maschile, ma non me ne fregava niente ero con le mutande fradice e sbavavo dal piacere. L’altra mano cominciò a titillarmi il grilletto ed io venni immediatamente. Lui/lei se ne accorse sfilò la mano e leccò avidamente i miei umori e poi mi mise le sue dita in bocca. Le unghie erano lunghe e laccate di rosso. Le leccai avidamente. Non c’era più molta gente nel tram e tutti ci stavano guardando chi sdegnato e chi eccitato come una coppia di fidanzati poco più che ventenni cominciarono a limonarsi mettendosi vicino a noi. Decisi di scendere dal tram oramai si vedevano le case di periferia di Catania, mi seguì la mia palpeggiatrice che mi stava dietro come un investigatore e anche i due ragazzi ci vennero dietro. Mi infilai in un vicolo stretto e umido e la mia palpeggiatrice mi raggiunse e mi infilò la lingua in bocca, si scoprì le tette, grosse e dure come il marmo, gliele succhiai intanto i due fidanzatini mi toccavano da dietro mi alzarono il cappotto. Indossavo la minigonna e come di consueto non avevo le mutande, aprii le gambe per quanto mi fosse possibile e sentii le loro lingue che mi leccavano chi la figa e chi il buchino. Intanto la mia lei che aveva una parrucca rossa, mi prese le tette in bocca e iniziò a leccarmele. Venni nuovamente e non so se lui o lei si bevvero tutto. La ragazza dai capelli rossi, mi fece inginocchiare a terra e mi disse di togliergli gli slippini. Aveva le tette fuori e se le torturava, intanto il ragazzo mi mise sotto il naso il suo cazzo durissimo e cominciai a dargli qualche leccatina sull’asta, la cappella era lucidissima con la boccetta che adoravo suggere. La sua fidanzata una bella moretta intanto sdraiata a terra, mi leccava la passera, e venni nuovamente. Mi ricordai che non avevo ancora tolto gli slip alla mia rossa che era stata l’artefice di tutto questo stupendo piacere. Le dovevo qualcosa. Mi tolsi il cazzo di bocca che stava pulsando e con un paio di succhiate avrebbe sborrato, allontanai la ragazzina che intanto si era denudata e aveva due tette a pera che stavano su come fossero piene di silicone. Si alzò in piedi e si mise a baciare in bocca la rossa. Mi avvicinai agli slip, che rivelavano un certo gonfiore, doveva avere un monte di venere prospiciente. Posai le mie labbra sugli slippini, ero eccitatissima e sentii una cosa dura, durissima. Strappai gli slip curiosissima e vidi un supercazzo di 23 cm. Un bastone di carne che mi misi a pompare con fervore, aveva un gusto meraviglioso e appena la fidanzatina lo vide venne a darmi una mano e ce lo passavamo da una bocca all’altra, ogni tanto quando eravamo sulla cappella le nostre lingue si intersecavano e ci limonavamo teneramente poi riprendevamo a percorrere l’asta. Il trans gemeva tutto, vibrava dal piacere. Il fidanzato super eccitato si avvicinò al trans dalla parrucca rossa, gli fece abbassare la testa e glielo infilò in bocca. Il viso del trans che era sempre un po’ mascherato dai capelli, si rivelò molto bello e iniziò a lavorare con la lingua il cazzo del ragazzo. Intanto mi era presa la voglia di figa e mentre lei continuava a pompare il trans da rannicchiata, io mi misi con la schiena sul marciapiede sotto le gambe aperte di lei e con la lingua le titillai il clitoride. Avevo sete di umori e le infilai la mia lingua tutta nella figa, ben presto la sentii mugolare e mi venne copiosamente in bocca. Che buono il ciprigno! Mi avvicinai nuovamente a lei e riprendemmo con il pompino a due. Il trans lo sentiva sempre più gonfio in bocca, sentiva che il ragazzo stava per sborrare, continuò a leccare piano piano avvolgendogli intorno la sua lunga lingua come se fosse un serpente affinché il piacere fosse prolungato al massimo e poi si videro i primi schizzi spruzzargli sul viso, allora i trans aprì la bocca e bevve tutto il resto che gli venne copiosamente sborrato in bocca. Che stupenda visione, le nostre fighe avevano fatto la pozzangherina sul suolo. Il trans, ci fece alzare e ci limonammo in tre passandoci lo sperma del ragazzo di bocca in bocca.
Poi ci fece mettere a 90 gradi con le braccia appoggiate al muro e il trans mise quello stupendo cazzo nella mia figa che era così marcia che entrò subito anche se era enorme. Cominciò a cavalcarmi per alcuni minuti e venni nuovamente. Poi passò a penetrare la figa della ragazza, intanto il fidanzatino si era ripreso, mi venne dietro e mi inculò senza neppure chiedere il permesso, tanto glielo avrei dato. Mi sditalinavo mentre sentivo che lui profanava il mio intestino e sborrai ancora. Lui mi prendeva violentemente, mi picchiava le natiche, aumentò la velocità dell’inculata e lo sentii urlare mentre la sborra mi entrava dentro, ne percepivo le spruzzate e venni nuovamente. Il Trans stava per sborrare, dopo aver fatto venire un paio di volte la ragazzina, lo tirò fuori e noi ragazze, ci mettemmo sotto a bere la sborra che inondò i nostri visi. Io e lei iniziammo a limonare con le ligue piene di seme, e il fidanzato venne a farsi pulire il cazzo che mi aveva inculata dalle nostre lingue. Che goduta. Mentre ero tutta imbrattata e cercavo qualcosa per pulirmi il viso, sentii squillare il mio cellulare....ahimè era mio marito!!!
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16 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 11 ore fa -
Roberta, amica di mia figlia
Conobbi Roberta verso la fine dello scorso Settembre, periodo in cui cominciò a frequentare casa nostra. Era la nuova compagna di scuola e di studi di mia figlia Maddalena. La sua famiglia si era trasferita di recente a Milano da Roma. Frequentavano l’ultimo anno del classico e dovevano preparare nel migliore dei modi la maturità. Veniva a studiare da mia figlia molto spesso, quasi tutti i pomeriggi. Suonava il campanello, le aprivo, entrava mi salutava con cortesia, scambiavamo due battute, poi raggiungeva mia figlia nella sua cameretta e li rimanevano rinchiuse per ore.
Indubbiamente una bella ragazza, un fisico perfetto, alta capelli lunghi biondi, un sorriso dolce, occhi verdi, un bel seno, più che romana sembrava scandinava, 18 anni, ma ne dimostrava qualcuno in più . Maddalena, mia figlia, non è da meno ma ha caratteristiche decisamente mediterranee, occhi e capelli scuri, pelle olivastra, comunque anche lei una gran bella ragazza. L’intesa tra di loro era perfetta e questo mi procurava molta gioia perché, Maddalena, a causa del suo carattere un po’ difficile, prima di Roberta, non era riuscita a mantenere un rapporto di amicizia stabile e duraturo con le compagne. Lunatica, presuntuosa e irascibile l’una dolce paziente e comprensiva l’altra, insomma una complementarità che rendeva la loro amicizia molto solida. La famiglia di Roberta abitava nell’immediata periferia est della città a circa 3 km di distanza dalla nostra abitazione, una zona ben servita dai mezzi pubblici, che Roberta utilizzava per venire da mia figlia. La sera, visto che finivano di studiare verso l’ora di cena, si faceva venire a prendere da uno dei genitori, a quell’ora poteva essere rischioso viaggiare da sola, penso comunque che lei sia una in grado di difendersi e di affrontare con sicurezza ogni evenienza, anche la più malcapitata. Talvolta, verso la metà del pomeriggio le vado a trovare per portare loro qualcosa da mangiare, busso alla porta, mi invitano ad entrare e, alla vista delle prelibatezze che gli porto, mi accolgono con atteggiamenti molto in uso negli adolescenti della loro età, quasi fossi una loro coetanea, rimango con loro giusto il tempo di questa breve pausa e ho modo di confermare quanto siano veramente affiatate, una inizia una frase spiritosa e l’altra fa la battuta finale e poi giù a ridere di gusto. Torno da basso, in cucina e mi sento serena. Si l’arrivo di Roberta ha reso mia figlia più felice e di conseguenza anche me. L’altro giorno è arrivata come al solito verso le 14.00, Maddalena era andata a salutare la nonna nel giorno del suo 76° compleanno. Così ho aspettato in compagnia di Roberta che Maddalena tornasse, era l’occasione di chiacchierare un po’ di più con le e di conoscerla meglio. Roberta mi dava del Lei, io l’ ho invitata più volte a darmi del tu, lei l’ha fatto anche se era evidente che non le veniva naturale. Spesso ricadeva nel Lei. Ho comunque apprezzato il suo sforzo, un indubbio gesto di cortesia. Parlammo a lungo, mi confidò di essersi ben ambientata a Milano, e che anche i suoi genitori si trovavano bene. Con le compagne di scuola si era integrata in fretta e in particolar modo con Maddalena che per lei era diventata in poco tempo l’amica del cuore. Era bello parlare con lei, emanava un fascino e un carisma irresistibili, il suo modo pacato e sereno di argomentare era contagioso, mi sentivo così a mio agio che non riuscii a trattenermi dall’esprimere il desiderio che Maddalena tardasse il più possibile il suo rientro. Ci fu un attimo di silenzio che a me parve interminabile. Ci siamo guardate negli occhi, non so cosa mi prese ma improvvisamente il mio battito cominciò ad aumentare e un irrefrenabile rossore raggiunse le mie guance. Roberta fu brava a risolvere con sobrietà la situazione, disse che era meglio che Maddalena arrivasse al più presto perché dovevano preparare il compito in classe di greco del giorno successivo. E proprio in quel momento arrivò Maddalena, come se l’avesse sentita, ci salutò baciandoci e abbracciandoci, poi prese Roberta per mano e la portò in camera sua. Rimasi un’ attimo silenziosa pensando a quanto era accaduto. Nella mia mente si affollavano pensieri di ogni tipo, cosa mi sta succedendo, non mi era mai capitato di essere così attratta da una persona del mio stesso sesso e per lo più così giovane, stessa età di mia figlia. Ero confusa, avevo assolutamente bisogno di capire. E l’occasione si presentò molto presto, la sera stessa. Verso le 19.30, Maddalena mi chiese se potevo accompagnare Roberta a casa perché i suoi genitori erano partiti per un week end in montagna.
Presi la macchina e feci accomodare Roberta al mio fianco e mi diressi verso casa sua. Durante il tragitto parlammo dello studio le chiesi se si sentivano pronte per il compito di greco, lei mi disse che avevano studiato con serietà e che erano pronte. Dopo poco più di dieci minuti arriviamo davanti a casa sua. Sosto col motore acceso, e mi accingo a salutarla con un bacio, quando lei mi invita a salire per un aperitivo. Vista l’ora, oppongo una debole resistenza, alla fine accetto ma tengo a precisare: “Roberta solo cinque minuti, Maddalena mi aspetta per cena”, “va bene Teresa, solo cinque minuti”. Entriamo in casa, mi accomodo in sala, e lei va a preparare da bere. Ho modo di apprezzare la casa, veramente bella, arredata con gusto. “Mi raccomando, analcolico”, dico alzando un po’ il tono di voce affinché mi possa sentire, “Ok Terry, fidati, non ho intenzione di avvelenarti”. E’ la prima volta che mi chiama Terry, quel diminutivo pronunciato con tanta dolcezza, ha la forza di accendere a mille il mio apparato cardiocircolatorio. Torna con gli aperitivi, percepisce il mio turbamento, posa il vassoio sul tavolino e viene a sedersi al mio fianco. Non so cosa fare sono confusa vorrei fuggire, la sua vicinanza aumenta il mio stato di agitazione. Roberta, con assoluta calma ma con altrettanta determinazione avvicina le labbra al mio orecchio sinistro e con voce calda e suadente mi sussurra “hai voglia di me…. vero piccola? Ti piace l’amichetta di tua figlia? ” E intanto inizia a mordicchiarmi il lobo dell’orecchio e stantuffandomi la lingua nella tromba di Eustacchio, me la scopa. il timpano, inumidito dalla saliva, sembra abbia avuto un orgasmo. La mia eccitazione è al massimo, sento i brividi lungo la schiena, sento gli umori colare, le mutande inumidirsi. Il respiro diventa affannoso, mi gira la testa. Lei continua a parlarmi, ma gradualmente il suo tono di voce cambia, le richieste sensualmente sussurrate si trasformano in imposizioni scandite con forza: “La vuoi scopare vero? …e allora dimmelo!!... Vuoi essere la sua puttana? ..forza dimmelo!! voglio sentirtelo dire… puttana! Sei una gran fica…tesoro, sei la mia fica…” Non capivo più niente, quel suo modo di fare mi stava sconvolgendo, mai avrei immaginato che Roberta potesse essere così perversa, cosi abile, così decisa. Mi sentivo assolutamente in sua balia, avrei fatto qualsiasi cosa mi avesse chiesto, si ero sua. Un primo orgasmo mi scoppio violentemente tra il pube ed il cervello, al punto che le gridai:” Siiii.. sto godendo.. cazzo, mi fai impazzire… sono tua, tesoro… sii..sono solo tua”
Un altro orgasmo violento mi raggiunse come un onda oceanica, ero esausta e felice, ma il gioco doveva ancora cominciare.
Roberta stacca il wireless dalla base me lo porge e con tono deciso mi dice: “ Chiama Maddalena, dille di non aspettarti per cena… il perché lo sai tu.. inventati qualcosa, la fantasia non ti manca..” Prendo il portatile, ho una piccola esitazione, sono assalita da un improvviso e strano senso di colpa, forse è meglio che torni a casa. Lei intuisce, si avvicina, posa un delicatissimo bacio sulle mie labbra, un bacio sfiorato. Poi di scatto tira fuori la lingua e inizia un percorso rovente, mi lecca le labbra scende sul collo, risale al mento e con la punta della lingua mi picchietta la fossetta poi lo succhia come fosse un capezzolo, non sazia, con una leccata calda e umida percorre avidamente la mia mascella, fino a raggiungere l’ orecchio destro deliziandolo dello stesso trattamento che poc’anzi aveva riservato al sinistro. Torno a non capire più nulla, le gambe mi cedono, lei mi avvolge in un tenero abbraccio e mi adagia supina sul divano. Ora è sopra di me.. mi ripete con decisione “Chiama Maddalena… sbrigati!!”
Mentre compongo il numero la mia mente è intenta a trovare una giustificazione. Ecco, è successo che appena arrivate alla casa di Roberta la macchina si è spenta e non ne vuole sapere di rimettersi in moto. Roberta mi fa compagnia in attesa che arrivi il carro attrezzi. Mi sembra convincente, come d’incanto mi calmo.
“ Ok mamma, non ti preoccupare, ci vediamo più tardi, ma… stai bene? Ti sento strana, c’è qualcosa che non và? Cos’è successo? Un incidente? Oh Dio mio.. ti prego mamma dimmi la verità!” “No tesoro, tutto bene, te l’ho detto cos’è successo, non ti preoccupare, sono solo un po’ innervosita da questo contrattempo e mi spiace che tu debba cenare da sola, tutto qui. Comunque ti ripeto, sto bene.. un bacio a dopo.” “ A dopo mamma, ti voglio bene”, “Anch’io tesoro, tanto..” Una telefonata fradicia di tensione come fradicia era la mia fica. Mentre parlavo con mia figlia, Roberta, abile di mani e sensuale di bocca, mi aveva spogliata. Nuda, tremante per l’eccitazione, riuscivo a reggere il portatile vicino all’orecchio sinistro e la conversazione. Con molta più fatica invece mi riusciva di soffocare nella gola i gemiti di piacere che Roberta mi provocava. Si stavo bene, anzi benissimo e appena chiusa la comunicazione, liberai un urlo, uno tsunami di piacere, sonora evidenza dell’ennesimo orgasmo che quella furia scatenata mi aveva regalato. Roberta aveva fatto conoscere alla sua esperta lingua ogni centimetro quadrato del mio corpo, soffermandola più a lungo nella zona del pube, dove aveva intrapreso un acceso dialogo con la mia fica. Alternava grandi leccate a ritmo lento e costante con penetrazioni veloci e di varia profondità. Come variante al tema, con la punta del naso infilata in mezzo alle mie gonfie labbra risaliva a mò di spartiacque fino a che trovava la mia pulsante clitoride, l’avvolgeva nelle labbra e me la succhiava, in pratica, un inebriante pompino, io alzavo il pube per permetterle di accedere fino alla base della clitoride, “Siii, ti stò venendo in bocca!!!” “Prendimi tutta, tesoro sono tua!!”. Contemporaneamente le sue esperte mani tormentavano i miei capezzoli. Li Pizzicava, li tirava, provocandomi anche dolore, ma appena lo percepiva, cominciava ad accarezzarli dolcemente con i polpastrelli del pollice e dell’indice. Erano così turgidi che sembravano chiodi roventi. Ogni tanto staccava la bocca dalla mia fica per rifiatare, ma soprattutto per gustarsi il succoso nettare di cui il suo viso e la mia fica erano pregni, approfittava anche per dirmi frasi volgari, che altro non facevano che aumentare il grado della mia eccitazione. Ai suoi volgari inviti io, stupendomi sempre più, rispondevo con altrettanta volgarità.
“ Stai godendo troia?” “Sii, solo tu mi fai godere così, sono la tua puttana” “Dimostramelo! Cosa fa la puttana per la sua padrona?” “Tutto quello che vuoi, sono tua! Chiedimi quello che vuoi!” “Cagna devi far godere la tua padrona!!” “Si voglio farti godere, la tua cagna ti vuole fare godere” “Leccami il culo cagna, Lick my ass,
troia” “Sii, voglio leccarti il culo, voglio farti godere.. tesoro” “Eccolo leccalo!!” Roberta portò il suo culo a contatto della mia faccia, schiacciandomelo un po’ sul naso. Con le mani le ho allargato le natiche affinché il suo orifizio fosse più facilmente raggiungibile, a quel punto ho cominciato a stantuffarvi dentro la mia lingua con ritmo forsennato. Roberta non capiva più niente, si dimenava, mi insultava, gemeva, fino ad esplodere in un fragoroso orgasmo. Si è girata e con foga si è buttata sulla mia bocca. Aveva conservato il mio nettare e ora ce lo condividevamo. Ci siamo baciate a lungo esplorandoci le rispettive cavità, il sapore di quel bacio era inebriante. Dopo una decina di minuti ci siamo staccate e siamo rimaste abbracciate teneramente. Con voce dolce e commossa Roberta mi ha sussurrato: “Tesoro è stato bellissimo, ho goduto come mai prima d’ora” Le ho preso la mano l’ho avvicinata alla mia guancia come per accarezzarmi, e gliel’ho baciata, sussurrandole un soffice: “ Grazie.” Davanti ai miei occhi ritrovavo, la dolce ed educata amica di mia figlia. Avvertivo chiaramente la sensazione che non avrei più potuto fare a meno di lei.
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9
16 anni fa
deameo,
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Ultima visita: 8 anni fa
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Il ragazzo nero del supermercato (parte prima)
Tutto è cominciato un giorno quando andai a fare la spesa al supermercato.
Di solito ci va mio marito ma quel giorno era impegnato per lavoro e quindi dovetti per forza di cose andarci io.
Era il mese di luglio, per cui faceva molto caldo, indossavo una camicetta leggera di lino ed una gonna sopra le ginocchia con sotto un perizoma.
Feci la mia spesa tranquillamente e quando uscii dal supermercato col carrello entrai nel parcheggio sotterraneo per caricare la spesa in macchina.
Sbadata come sono non avevo memorizzato dove avevo parcheggiato l'auto e cominciai a cercarla in lungo e in largo.
Ad un certo punto mi si avvicinò uno di quei ragazzi di colore che vendono le loro mercanzie ed io gli feci cenno che non mi interessava nulla senza nemmeno degnarlo di uno sguardo.
Lui effettivamente ci rimase un pò male, probabilmente perchè avevo usato dei modi scontrosi senza rendermene conto.
Mi disse che non ero obbligata a comperare niente e che voleva solo darmi una mano col carrello.
-Va bene- gli dissi pensando che probabilmente voleva solo accaparrarsi l'euro del carrello facendomi il favore di andarlo a mettere a posto.
-Sempre che riesca a trovare la macchina- gli dissi -non ricordo dove l'ho messa-
Lui capì e mi dette una mano a cercarla in tutti gli angoli del parcheggio.
Devo dire che avevo un pò di paura, poichè il parcheggio era semideserto ma dopo un pò mi rassicurai vedendo che era un bravo ragazzo.
-Oh eccola- dissi vedento finalmente la mia auto, ma nella foga di vederla accelerai il passo ed inciampai con il tacco della scarpa in una di quelle grate in ferro presenti ogni tanto.
Rovinai completamente a terra e presi una maledetta storta al piede.
Il ragazzo ci rimase veramente male e venne subito in mio soccorso.
Io ero un pò a disagio poichè sono un pò timida ma lui disse di non preoccuparmi e che mi avrebbe dato una mano con la spesa.
el tirarmi su vidi che a lui scappò una sbirciatina sulle mie gambe e solo allora mi accorsi che la gonna, già di per se corta si era alzata fino a mostrare le mie mutandine, o meglio il mio perizoma.
Mi affrettai a tirarla giù e lui mi chiese scusa più imbarazzato di me.
Si riprese dall'imbarazzo e continuò a tirarmi su da terra.
Mio malgrado mi resi presto conto che non riuscivo a camminare, il piede mi faceva un male cane.
Lui prontamente mi disse di aprire la macchina che mi avrebbe aiutata a salire e mi avrebbe caricato la spesa.
Riuscii a malapena col suo aiuto a sedermi sul posto di guida mentre lui mi caricava le borse nel vano bagagli.
Non ce la faccio aguidare gli dissi, e mi maledii per non aver portato con me nemmeno il cellulare per poter chiamare in soccorso mio marito.
-Tu Non preoccupa- mi disse lui - se tu non abita lontano io accompagnare, ho patente, io guidare.
-No, ti ringrazio- gli risposi, ma nel frattempo non vedevo alternativa.
-Non ti preoccupa- mi disse -posso?- e intanto mi prese in braccio per portarmi sul sedile di fianco.
Quando mi prese notai le sue braccia forti che mi sollevarono come una piuma e non potei fare a meno di sentire sulla natica aderente al suo corpo il suo sesso duro.
Mi venne un brivido di eccitazione e mi maledii per avere avuto certi pensieri.
Il ragazzo si mise alla guida e piano piano usci dal parcheggio aspettando le mie indicazioni per la strada da fare.
Tra una indicazione e l'altra parlammo un pò; lui si chiamava Maloudi e veniva dal Senegal.
-Io sono Carla- gli risposi e finalmente arrivammo a casa, una villetta appena fuori dal paese.
Maloudi mi prese di nuovo in braccio e mi portò in casa facendomi appoggiare su una poltrona dopodiche mi portò in casa tutta la spesa.
Io lo ringraziai tanto e feci per pagarlo ma lui si rifiutò categoricamente di accettare soldi.
-No, tu non preoccupa, io non per soldi, tu fatta male-
-Ok, però accetta qualcosa da bere, li c'è il frigo-
Lui mi ringraziò ed andò a prendersi una coca.
-Siediti cinque minuti- gli dissi e lui si andò a sedere sulla poltrona di fronte alla mia.
Io mi tenevo il piede con una mano e dovevo fare di quelle smorfie di dolore pazzesche, poichè Maloudi mi prese di nuovo in braccio e mi fece sdraiare sopra il divano.
Ad un certo punto prese il mio piede tra le sue mani e cominciò a massaggiarlo con delicatezza provocandomi subito un pò di sollievo.
-Ah ma tu fatta male anche qui- e mi indicò la coscia sinistra un pò sopra il ginocchio che nella caduta si era graffiata ed era comparso anche un rossore.
Cominciò a massaggiarmi anche li ed io piano piano mi misi una mano sulla fronte e cominciai a gemere un pò per il dolore ma a poco a poco il dolore si trasformò in mugolii di eccitazione.
Gli appoggiai una mano sulle sue, accarezzandole e con l'altra mi tirai più su la gonna per liberare una porzione maggiore di gamba.
Lui mi guardava fisso negli occhi e doveva provare molto imbarazzo poichè notavo che ogni tanto gli scappava lo sguardo sul mio corpo ma poi girava subito gli occhi per non farsi notare da me.
Mi stavo eccitando come una pazza e piano piano, inconsapevolmente con la mano sinistra sulle sue mani cominciavo a guidarlo verso la mia vulva calda e umida.
L'altra mano si avvicinò piano piano fino a toccargli la sua patta.
Che cosa enorme e dura che doveva avere li sotto, non riuscivo a contenere quell'immenso gonfiore nella mia mano, la mia lingua cominciò a roteare bagnandomi le labbra ed i miei occhi cominciarono a socchiudersi ed a sognare.
Lui con la sua mano cominciò a trastullarmi la passerina spostandomi delicatamente il perizoma ed io gli liberai quel fragoroso uccello che aveva tra le gambe.
Era una cosa enorme nella mia mano, sembrava il sesso di un cavallo.
Lo attirai a me il più possibile e gli misi la lingua in bocca.
Ormai ero eccitatissima e non cerano più freni che potessero fermarmi...
Il resto ve lo racconto un'altra volta.
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16 anni fa
francymi,
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Ultima visita: 14 anni fa
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Giada e max
arriva il gran giorno,mi invitate a casa. Dopo un po di chiacchiere ,giada è curiosa della mia abilità linguistica. Ti spoglio teneramente, sei bellissima. Ti tolgo il reggiseno e...o mamma che ben di dio! La tua 4 abbondante quasi mi fa venire! Sei nuda, ti sdrai sul letto a pancia in giù. Mi spoglio . Max si siede sulla poltrona. Comincio a massaggiarti la schiena, ti rilassi. Ti bacio il collo scendo sulle spalle,la mia lingua assapora la tua pelle. Ti bacio dolcemente su tutta la schiena. Arrivo alle natiche. Che belle! Te le massaggio le bacio, le allargo cosicchè la mia lingua possa leccare all'interno.lecco tutto intorno il 2 canale. A max piace, si denuda e mostra con orgoglio il suo grosso membro. Lecco le cosce, le massaggio. Ora mi stendo su di te, il mio pene è duro e scappellato e lo struscio sul tuo corpo.poi dolcemente lo adagio tra le tue chiappe e tu le stringi come a trattenerlo ora ti puoi voltare. E mi mostri le tue splendide tette. Che belle! Ti bacio il collo,la mia lingua te lo lecca! Scendo e arrivo ai seni. Mamma sono grandi,possenti,belli. Mi ci vorrà tempo per assaggiarli, ma nessun problema. Le mie mani si poggiano sulle tette ma snno grandi per esser prese per intero. Bacio i capezzoli,li lecco,dolcemente li mordicchio. Sono turgidi,eccitati. Anche max lo è,.li seduto con il prosso membro tra le mani.. Come un lattante mi attacco al seno e succhio,succhio,mentre con una mano stuzzico l'altro capezzolo.sei eccitata,lo vedo. Scendo giù,le tue mani spingono la mia testa verso il buco miracoloso,ma io sono dispettoso.ci gioco attorno,ah che dispettoso! Ti lecco l'interno coscia. Scendo.lecco tutta la tua gamba fino ai piedi. Mi sdraio su di te. Struscio il pene sul roro. La cappella sui capezzoli,sbatto il pene sulle tette.ora tocca a te,mi avvicino alla vagina, tutta bagnata. Le mie dita la aprono e la mia lingua lecca all'interno. Che bel sapore. Ti agiti,sei eccitata. Lecco il clitoride, è duro come un piccolo pene. Lo mordicchio teneramente, lecco.lecco.sempre più intensamente,e ti penetro con un dito. Lecco,lecco,siiii. Godi e mi riemqi la faccia dei tuoi umori. Mi merito un 10! Max si alza e viene verso di noi con il suo grosso pene eretto. La mia mano lo afferra,lo scappella. Glielo alzio,lecco le palle. Poi la mia lingua lucida la sua cappella. Mamma come è prosso. Mi alzo e avvicino il mio pene al suo.gcappella contro cappella, mi siedo e lo prendo in bocca,lo sego lo sego. Giada incuriosita si inginocchia e io le passo il pene così lo lecchiamo in due fino a fare esplodere max! Visto che bravo sono stato? Però,,,io ho il pene duro. Così giada.intenerita.lo prende e lo accoglie in bocca. Io in piedi lei inginocchiata che brava che è. Sa che adoro le tette.così mette il pene tra le sue e mi fa una splendida spagnoletta e io posso godere.
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16 anni fa
admin, 75
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Nudismo Naturismo
Ilnaturismo è un modo di vivere in armonia con la natura, caratterizzatodalla pratica della nudità in comune, allo scopo di favorire ilrispetto di se stessi, degli altri e dell'ambiente »(1974, definizione della Federazione Naturista Internazionale al 14° Congresso Naturista MondialeUna ragazza pratica naturismo presso una spiaggia di FormenteraIl naturismo o nudismo è un movimento che si propone di promulgare un contatto con la naturaprivo di artificiosità e convenzioni sociali, promuovendo il rispettoper le persone, e l'ambiente attraverso la nudità socialein spazi privati o pubblici. Il naturismo non ha nei propri precettioriginali componenti erotico-esibizionistiche.Numerosi termini (come ad esempio "nudità sociale") sono statiproposti come sostitutivo dei due termini suddetti senza però assumerela diffusione dei precedenti.I naturisti pensano che la nudità non sia né degradante, néimmorale, né indecente, argomentando che il nudismo è uno statonaturale poiché l'essere umano è nato in stato di nudità.Il naturista desidera vivere nel rispetto del proprio corpo, avendocura della propria salute e apprezzando il contatto con gli elementinaturali. Tra i naturisti è altresì piuttosto comune la convinzione chel'esposizione del corpo nudo offra numerosi benefici alla salutepsico-fisica, e permetta una migliore accettazione di sé stessi e deglialtri. Nei centri naturisti è prevalente la presenza di famiglie e dipersone di età matura, meno frequenti i giovani; nei luoghi dove èpermesso ma non obbligatorio, gli uomini che lo praticano sono piùdelle donne.Esiste anche una pratica naturista più radicale, secondo la quale il corpo non va spogliato solo dai tessuti ma anche dai peli. Questa forma di naturismo è chiamata smooth naturism (attualmente non esiste una traduzione italiana del termine) e i suoi praticanti smoothie.Negli ultimi anni c'è stato un incremento di naturisti che ricorronoalla depilazione, ma la maggior parte lo fa per motivi soggettivi, enon per aderenza ad un'idea. Nei casi più estremi viene attuata ladepilazione totale del corpo, sopracciglia incluse.L'aspetto storico più importante, è la connessione della nascita diquesto movimento di pensiero e stile di vita con le istanze di Libertà(magari nell'ambito del socialismo anarchico), della reazioneall'inurbamento selvaggio e disordinato (di cui parla magistralmenteJack London ne “Il popolo dell'abissoâ€) conseguente ad una rivoluzioneindustriale che aveva perso ogni controllo, la riscoperta di nuoveforme di spiritualità (magari piuttosto confusa, ma di evidentereazione alle religioni istituzionalizzate “di statoâ€), di recupero delvalore del corpo in connessione con la psiche correlato alla scopertadella psicanalisi (dalle prime insicure teorie freudiane sino adarrivare a Jung ed a Lowen).Tutto questo fa si che coloro che aderirono a questo movimento dipensiero fossero anche portatori delle istanze di “liberazionesessuale†di matrice psicoanalitica e socialista rappresentando la“reazione†alla repressione ufficializzata della sessualità perduratadal primo medioevo agli inizi del ‘900, ma non certo che praticasseroriti orgiastici come spesso s'è verificato in certe sette neo-pagane datempi remoti sino ai giorni nostri!Privo invece di qualsiasi rilevanza culturale è il naturismo (omeglio, il nudismo) “modaiolo†che si ripropone sui media all'inizio,ogni anno, della buona stagione, che anzi contribuisce a dare unavisione quanto mai limitativa e distorta di questo movimento dipensiero. Qui si rimarca la sostanziale differenza tra "Naturismo" e"Nudismo". Su un piano strettamente filosofico, inoltre, si potrebberimarcare una sostanziale differenza esistente tra l'essere "nudi" e"svestiti". Pertanto la nudità, che abbiamo definito come nonaccidentale, ma voluta o comunque espressione culturale, èun'espressione integrale di corporeità e di vita. In questo specificostato di nudità c'è una manifesta intenzione di massimizzarel'espressione corporea. Simbolicamente, a meno che ciò non siaconseguente a ragioni contingenti (quale la temperatura dell'ambiente,troppo bassa o troppo alta), l'indossare un abito equivale al'indossare una maschera, e una maschera o nasconde o identifica unruolo (quale le maschere da commedia e da tragedia greche, o lemaschere rituali impiegate presso certi popoli).Quali sono gli elementi della filosofia Naturista che si sono, indiversa misura, radicati o che sono stati accettati nella societàd'oggi?Essi possono così riassumere:la riscoperta del valore del corpo in relazione anche al benessere psichico;una visione equilibrata della relazione tra corpo e sessualità;l'utilità psicofisica di una pratica sportiva o comunque di un regolare esercizio fisico;la riscoperta della “medicina naturale†e delle “medicinecomplementari†(così dette alternative), che, soprattutto, si rivolgonoalla conservazione della salute e che allargano la visione terapeuticadalla patologia del singolo organo al recupero del benessere di tuttoil corpo e della sfera psichica connessa, anche con la riscoperta evalorizzazione della fitoterapia, dell'omeopatia, della medicinaetnica, dell'osteopatia, ecc.;correlatamente alla presa di coscienza della necessità di unmiglioramento qualitativo dell'alimentazione, con la presa di coscienzadell'importanza degli alimenti integrali, dei prodotti dell'agricolturabiodinamica, della dieta vegetariana, ecc.;addirittura con la presa di coscienza della necessita di uncambiamento delle tecniche didattiche tradizionali per un miglioresviluppo della personalità (Adolphe Ferriere);la prioritaria necessità della tutela e del rispetto dell'ambiente tanto naturale che antropizzato;la necessità del recupero di forme di socialità e momenti di vita collettiva di alto livello qualitativo.“Togliersi i vestiti†può essere una reazioneanticonformista, una espressione di libertà, un atto di protesta odaltro. Lo stare nudi in spiaggia od in casa può essere la ricerca di unbenessere (dopo un primo momento di adattamento si ci avvede in manierachiara del senso di benessere che si riceve dal contatto con l'arialibera e della libertà di movimenti che pian piano si acquista). Maquesto è solo un aspetto del Naturismo, il più eclatante secondo lavisione comune, ma appunto è solo un aspetto di uno stile di vita e diun modo di pensare che implica una certa visione globale dell'esistenzae dell'Uomo. Luoghi ed attività Per motivi culturali e climatici, il naturismo viene praticato dinorma maggiormente durante l'estate in strutture attrezzate come campeggi, centri e villaggi di vacanza, centri termali, oppure in spiagge libere o attrezzate.Le attività tipiche di questi centri sono le normali attività di relax e svago presenti in qualunque altro posto. In Italia In Italia i luoghi dedicati al naturismo sono pochi. Sono presenti alcuni campeggi in Emilia Romagna, Liguria, Piemonte, Sardegna, Sicilia e Calabria.Sono inoltre presenti alcune spiagge, tra le quali quella di Lido di Dante presso Ravenna, di Lido di Volano nei pressi di Comacchio (entrambe ufficiali), del Nido dell'Aquila presso San Vincenzo (Livorno), di Pizzo Greco, nel comune di Isola di Capo Rizzuto (Calabria), tra i lidi Ultima spiaggia e Scissure presso Gaeta, e quella di Capocotta a Roma,in cui un tratto di arenile è stato ufficialmente adibito alla praticadel naturismo, così come l'ultimo tratto della spiaggia del Mingardo a Marina di Camerota (SA), detto Troncone (noto anche come spiaggia gay).Oltre a queste è da citare il caso, unico in italia, del torrenteDiaterna, sull'appenino Tosco-Emiliano in località Scheggianico, doveda diversi anni con il benestare delle amministrazioni comunali inudisti si ritrovano ogni week end sulle rive del fiume contribuendo amantenere la naturale bellezza di questo luogo. Storia del naturismo È nella Germania degli anni '20 che, dopo le prime esperienze della fine dell'800, si consolida la Nacktkultur ossia la cultura della nudità, ma il Nazismorifiutò il neonato movimento, che intanto aveva preso il nome di FKK("Freikörperkultur" ovvero "cultura del corpo libero"), bandendolo nel 1933.Negli Stati uniti, l'immigrato tedesco Kurt Barthel organizzò il primo evento nudista nei dintorni di New York, e fondò l'American League for Physical Culture (Associazione americana per la cultura fisica).Dopo la seconda guerra mondiale i movimenti risorsero rapidamente, e divennero popolari in Francia ed Inghilterra.In seguito il naturismo si è diffuso nella maggior parte dei paesidemocratici nel mondo e sono oltre 30 i paesi ad avere una federazionenazionale affiliata alla International Naturist Federation (INF/FNI).In Italia attività naturiste sono attestate, secondo le testimonianze di Bruno Zuculin (console italiano in Brasile nella prima metà del Novecento), dagli anni cinquanta sull'Isola di Ponza e sulle spiagge di Focene, in provincia di Roma. Si trattava di un fenomeno nascosto e condannato, di pochi iniziati, per lo più iscritti alle associazioni estere o alla Federazione Naturista Internazionale.Solo nel 1964 nasce l'Unione Naturisti Italiani (UNI), a cui segue nel 1972 la Federazione Naturista Italiana(FENAIT). Nei primi anni del nuovo secolo, alcune associazioni indisaccordo con l'operato della FENAIT decidono di dare vita ad unaconfederazione che propugni un naturismo rinnovato nelle idee e neifatti; nasce così la CONAIT,Confederazione Naturista Italiana, che non è stata tuttavia accettatacome componente della Federazione Internazionale INF/FNI. Stime del fenomeno Il numero di naturisti in Europaè attestato intorno ai 20 milioni con circa 600 strutture naturiste(campeggi e villaggi turistici) e numerosissime spiagge (oltre 200 soloin Spagna).In Franciavi sono circa 160 strutture naturiste. Nel mondo sono 32 gli Stati chehanno una federazione naturista nazionale aderente alla InternationalNaturist Federation. Associazioni A livello internazionale è presente la International Naturist Federation - Fédération Naturiste Internationale (INF-FNI), a cui fanno capo le federazioni nazionali.In Italia, come federazioni nazionali, sono presenti sia la Federazione Naturista Italiana (FENAIT) che la Confederazione Naturista Italiana (CONAIT), alle quali fanno capo le varie associazioni presenti in Italia. Ma solamente la Federazione Naturista Italiana(FENAIT) è membro della INF-FNI (lo statuto della INF-FNI prevede chevi sia un solo rappresentante per nazione), per cui solamente leassociazioni aderenti a tale federazione sono autorizzate a rilasciareai propri membri la tessera INF-FNI ed i relativi bollini annuali. Normative Italia La prima proposta di legge sul naturismo, in Italia, venne presentata il 19 ottobre del 1993 dall'On, Sauro Turroni, della Federazione dei Verdisu richiesta del Presidente Fidenzio Laghi a nome dell'AssociazioneNaturista Emiliano Romagnola (A.N.E.R.). Fu poi ripresentata nellasuccessiva legislatura iniziata nel 1994 e nella legislatura iniziatanel 1996 col n.529. Anche l'allora minoranza parlamentare presentò nel1999, una sua proposta di legge, concorrente, la n.6490, ad opera di Piergiorgio Massidda di Forza Italia.Solo il 21 marzo 2000, la XII Commissione della Camera dei Deputati(Affari Sociali) discusse per la prima volta della questione,esprimendo l'esigenza di formulare un testo unico, comprensivo diquanto in entrambe le proposte. Venne così nominato un "ComitatoRistretto" incaricato di svolgere audizioni sulla questione.Il 24 gennaio 2001la XII Commissione adottò come testo base la pdl C.529, integrata daquanto elaborato dal "Comitato Ristretto". Nacque così la pdl "Normeper il riconoscimento e la regolamentazione della pratica naturista",ma, volgendo la legislatura ormai al termine, essa non venne mai votatané in Commissione né in Aula.Nel corso della XIV Legislatura vennero presentate ben quattro proposte di legge inerenti il naturismo: la C.286 (Massidda, Forza Italia, il 30 maggio 2001); la S.153 (Turroni, Verdi, il 7 giugno 2001); la C.961 (Alfonso Pecoraro Scanio, Federazione dei Verdi) il 21 giugno 2001; infine, il 28 luglio 2004, Franco Grillini (Democratici di Sinistra)presentò alla Camera la C.5194 che, al contrario delle precedenti, silimitava alla "Depenalizzazione della pratica del naturismo" ed alla"Disciplina delle strutture turistico-ricreative riservate ainaturisti".Pur sottoscritta da 40 parlamentari dell'opposizione, questa proposta di legge, assegnata alla XII Commissione il 27 settembre 2004,non venne iscritta nel calendario dei lavori della stessa fino allafine della legislatura. Franco Grillini ha ripresentato il 28 aprile 2006 la proposta di due anni prima, questa volta indicata come C.276. Nel frattempo, il 19 luglio 2006. Frattanto la Regione Emilia-Romagna ha approvato una legge regionale dal titolo "Valorizzazione della pratica del naturismo".Di rilevanza sono anche le due sentenze n.1765 e n.3557 della Corte di Cassazione che nel corso del 2000 hanno di fatto reso legittimo il naturismo nei luoghi in cui è consuetudine.
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16 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 11 ore fa -
La mia prima volta (fine)
lui si avvicinò e iniziò ad accarezzarla dolcemente...io guardavo con molto imbarazzo,lei fece scivolare la camicia e la gonna,rimase in slip e calze,dapprima sbottonò la camicia scoprendo i seni,inconinciò ad accarezzare il petto villoso del marito,che da li a poco prese a baciarla in mezzo alle gambe,io timidamente e con il cuore in gola mi avvicinai alla sua testa,le baciai dolcemente la fronte passandole la mano nei capelli,lei con molta naturalezza mi offrì la bocca,non esitai un attimo.........accolsi l'invito;pensai perchè non osare?
Il marito si girò sul letto ed io presi a fare quello che prima faceva lui,leccai avidamente quel nettare profumato che la bagnava mentre lei emetteva piccoli ma controllati gemiti di piacere,anche io mi girai sul letto e le con fare matermo mi sfilò pantaloni e camicia,mi abbassò leggermente gli slip che a malapena contnevano il mio membro turgido,si abbassò e iniziò a baciare prima dolcemente poi sempre più avidamente,ero inebriato,non capivo nulla,quando mi accorsi che anche il marito si era avvicinato e baciava anche lui,baciandosi contemporaneamente........ebbi un attimo di soepresa e fastidio al tempo stesso,pensai forse è il prezzo da pagare in queste situazioni,non nascondo che la cosa iniziava a piacermi tanto che venni quasi subito,lui si scansò,lei lo prese sulle lebbra,quasi mortificato mi scusai per la precocità,lei mi prese per mano con fare materno e totalmente nudi ci avviammo verso il bagno ove lei pretese di lavarmi ed asciugarmi,mentre faceva ciò il mio memmbro era di nuovo turgido,lei lo appoggiò al suo ventre e mi baciò di nuovo,mi disse che avremmo continuato.
Rientrati nella stanza da letto il marito aveva un sorrisino di piacere,ricominciammo lui la penetrò e mentre lei lo cavalcava mi propose pi possederla da dietro.......per me tutto ciò era nuovo,avevo solo visto qualche film porno del genere,comunque indossato il profilattico ci provai...ma con scarsi risultati, proposi di invertire le parti,passai sotto io e lui la prese da dietro,e dato le notevoli dimensioni del marito,lei urlo non sò se di piacere o di dolore;provavo un piacere nuovo:il mio membro che sfregava dentro di lei e al tempo stesso diviso solo da un piccolo diaframma sentivo anche il membro di lui,giuro un piacere unico e mai provato prima d'ora.
Dopo un pò il marito venne urlando di piacere ed inondandola,lei che era anche al culmine urlò ugualmente,io venni anche se il profilattico aveva sminuito il piacere.
Ci lavammo e vestimmo,tornammo a sorseggiere lo scotch,la loro conclusione fù che nonostante avessero conosciuto altri uomini io ero stato il massimo in fatto di tatto ed educazione,da parte mia io non avevo alcun metro di paragone in quanto era la mia prima volta,rimanemmo d'accordo che ci sarmmo rivisti,ma non pensavo così a breve,pochi giorni dopo lei mi telefonò invitandomi da loro,invito che accolsi con immenso piacere,e dopo di allora,eravamo all'inizio dell'anno,ci siamo rivisti tante volte ed ogni volta e come fosse la prima sempre con rinnovato desiderio.
Dedico questo mio racconto alla splendida coppia protagonista.
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16 anni fa
giomix72,
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Ultima visita: 12 anni fa
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PUNTO G (come trovarlo e come stimolarlo)
PUNTO G (come trovarlo e come stimolarlo) Ti invitiamo a seguire questo massaggio (alcuni lo considerano un rituale) passo per passo. E' un modo sicuro e collaudato per svegliare le potenzialità del punto G. Non è l'unico modo per entrarci in contatto, ma almeno la prima volta è consigliabile procedere in modo sistematico. Quando poi avrai preso confidenza, lo potrai sempre modificare a tuo piacimento. Una volta che hai identificato il punto G con sicurezza seguendo questi passi, tutte le sue emozioni ti saranno più, riuscirai più facilmente a ritrovarlo quando ti masturbi e riconoscerai meglio le sue sensazioni tipiche quando farai l'amore. Ma ora passiamo alla pratica, spiegando prima come individuare il punto G mediante la collaborazione di un compagno e poi come farlo da sola. Un'avvertenza: seguire i 5 passi con metodo non significa farlo meccanicamente, anzi, fallo con emozione, con passione, con difficoltà, con piacere, fallo come viene, ma rimani nel ritmo, senza bruciare le tappe. Certo, durante i corsi di Tantra questo massaggio dura più di quattro ore e i partecipanti vengono aiutati dal contesto, sostenuti dalla presenza di una guida passo per passo, dall'atmosfera di gruppo, dall'intenso lavoro sulla sessualità svolto nei giorni precedenti, insomma, da una serie di circostanze che aiutano a superare le possibili difficoltà della prima volta. Facendolo a casa con il tuo compagno (o con la tua compagna se vivi una relazione lesbica), un lasso di tempo di una o due ore può essere considerato più ragionevole. Quali sono i 5 passi 1. Preparare il viaggio: l'uomo si prende cura dell'ambiente, per esempio accompagna i bambini dalla nonna, porta la camera ad una temperatura gradevole, attacca la segreteria telefonica e fa tutto ciò che serve per potersi dedicare per due ore esclusivamente alla sua donna. Prepara anche tutto il necessario che servirà durante il massaggio: olio e gel vaginale. Se siete tesi, potete iniziare con un po' di movimento, streching o danza, per entrare più in contatto con il vostro corpo, poi aprite il rituale con un saluto. Come prima cosa vi comunicate le paure, aspettative, preoccupazioni e pensieri rispetto all'esperienza che state per fare. Poi l'uomo fa alla donna un massaggio per rilassare tutto il corpo, e quando lei sarà sdraiata supina si siede tra le sue gambe. 2. Bussare alla porta: In questa fase l'uomo si avvicina alla zona calda aiutando alla donna a scendere con la propria coscienza nei genitali e a rilassarli. Massaggia i muscoli addominali, quindi massaggia l'inguine e il perineo. Poi distribuisce l'olio sui genitali e prosegue con il massaggio delle grandi labbra e infine delle piccole labbra. Durante tutti questi massaggi, con l'altra mano ogni tanto distribuisce l'energia a tutto il corpo. 3. Aprire la porta: L'uomo pone un dito all'entrata della vagina e, quando lei chiama, entra con delicatezza con la prima falange, premendo lateralmente in tutte le direzioni. Bisogna immaginare di toccare ogni ora di un orologio con le 12 verso il clitoride e le 6 verso l'ano. Dopodiché l'uomo entra con la seconda falange, premendo ancora tutte le ore, ma questa volta più in profondità. Alla fine entra con tutto il dito e facendo pressione aiuta la vagina a rilassarsi in tutte le direzioni, tralasciando per il momento le 12.4. Togliere il velo: L'uomo può ora andare sulle ore 12 e cercare il punto G chiedendo feedback alla donna. Inizialmente esercita una pressione delicata, poi la fai aumentare in modo costante per alcuni minuti, quindi iniziare ad alternare una pressione costante sul punto G con delle pulsazioni o vibrazioni per un bel periodo. 5. Il femminile svelato: Dopo aver stimolato a lungo il punto G. l'uomo ritira lentamente il dito e lascia riposare la donna nelle sue sensazioni. Alla fine concludete il massaggio e lo spazio rituale con un saluto.Come avrete notato, il metodo non è affatto complesso. Ciò che rende questo viaggio più imprevedibile non è infatti l'aspetto tecnico, ma le sensazioni e le emozioni che lo accompagnano. Come per Cristoforo Colombo, la vera sfida non era tenere il timone per orientare la sua nave verso ovest o trovare i venti giusti, ma quella dell'ignoto. Analogamente, anche il nostro viaggio ci porterà a scoprire un nuovo mondo, nuovi territori della nostra sessualità, stupendoci e disorientandoci con sensazioni curiose, emozioni profonde, e una più acuta consapevolezza di sé. COME STIMOLARLO Ora ti puoi mettere alla ricerca del punto G, piegando il dito in alto e tastando avanti e indietro sulle ore 12 nella vagina della tua compagna, lungo una linea immaginaria che va dall'osso pubico fino al collo dell'utero. Generalmente riconosci il punto G dal suo tessuto leggermente più rugoso e talvolta più turgido, più in rilievo rispetto alle zone limitrofe, come il tetto del palato. Gli uomini lo descrivono come un'oliva, una noce, una piccola isola oppure come “un bruco cicciotelloâ€. Se non sei sicuro di essere sul punto, prova la stessa pressione in un'area di 1 cm più avanti, più indietro o lateralmente, finché la differenza diventa palpabile. Ma non sempre il punto sacro è riconoscibile al primo contatto, anzi, spesso è dormiente e si inturgidisce soltanto quando viene stimolato. In quel caso ti ritrovi alle prese con un paradosso: per trovarlo bisogna stimolarlo, ma per stimolarlo bisogna prima averlo trovato. L'unica soluzione è continuare a toccare i diversi punti sulla linea delle 12 e con un po' di pazienza prima o poi troverai una zona che cambierà consistenza sotto la tua pressione, gonfiandosi. Tastandolo potresti percepire anche delle piccole scariche. Nel dubbio chiedi conferma alla tua compagna. Una volta che hai individuato l'area che ti interessa, rimani lì e mantieni un contatto dolce e benevolo immaginando di passare con il tuo respiro attraverso il dito. Il Koka Sastra indiano chiama questo gioco col dito ardhentu o “mezzalunaâ€. Se teniamo presente che sulle latitudini dell'India la luna è più “sdraiata†sull'orizzonte rispetto al cielo italiano, ne otteniamo una bella immagine del dito inserito nella vagina e curvato verso l'alto proprio come una mezza luna. Come donna, riconosci di averlo trovato dall'inconfondibile sensazione di dover urinare anche se avevi svuotato la vescica poco tempo prima. E' solo un'impressione passeggera, quindi non devi assecondarla interrompendo il massaggio per andare in bagno. Molte volte avverti anche un senso di fastidio, di bruciore, di fitte, o di scariche elettriche. Insomma, nulla di piacevole, ma almeno sai di aver trovato il punto giusto. Circa la metà degli uomini lo trova nell'arco di alcuni minuti, una percentuale leggermente inferiore ne impiega 2 o 3, altri cercano per più di 5 minuti. Come uomo, se inizialmente esercitavi un tocco delicato, quando il punto G si inturgidisce puoi gradualmente aumentare la pressione per circa 5 minuti. Poi allentala di nuovo, anche se non del tutto, per far riposare un po' il dito. Volendo, puoi inserirne un altro senza ritirare il primo (per esempio aggiungere l'indice al medio) e prepararti a una pressione ancora più decisa. Il punto G non è delicato come il clitoride, richiede molta più pressione. Per cambiare puoi anche alternare il tocco costante con diversi movimenti accompagnati dal tuo respiro. Lo stantuffo: avanti e indietro come un pistoneLa fluttuazione: come lo stantuffo, con movimenti più dolci e più lentiLa vibrazione: movimenti ancora più dolci, ma più veloci, come quando tremi dal freddoL'invito: piegando il dito in su verso di te come nel gesto che significa “vieni qua†Rimani almeno 15-20 minuti sul punto G. Generalmente un movimento costante e continuo aiuta più a rilassarsi, mentre un movimento ritmato viene percepito come più stimolante, perciò è bello alternare i due. Con la mano libera accarezza qualche volta le gambe, le braccia, la pancia della donna per distribuire la carica, in modo che l'energia liberata possa diffondersi in tutto il corpo. Un consiglio per l'uomo: se fai partire il movimento dal respiro, ti risparmi parecchia fatica. Hai presente la differenza tra uno sforzo muscolare e un movimento fatto con il respiro? Ricordarti quando con il cacciavite devi superare una filettatura arrugginita o quando devi aprire un barattolo di marmellata sottovuoto. Se ti concentri molto sullo sforzo nella mano, diventa faticoso. Se fai lo stesso movimento accompagnandolo dall'espirazione, il risultato è sorprendentemente facile. Con lo stesso principio i karateka spaccano mattoni senza farsi male. Tradotto nel massaggio del punto G questa armonizzazione tra movimento e respiro ti dà la capacità di stimolare la donna per un lungo periodo con una forte pressione senza stancarti. Lei non si sente in colpa vedendo la tua fatica o il tuo disagio e tu puoi godere dello spettacolo del suo piacere. Se ti piacciono le visualizzazioni, ti puoi immaginare che nell'espirazione l'energia parta dal tuo gomito (non dal dito) per arrivare come un raggio fino al punto G e che l'aria uscente crei pulsazioni e vibrazioni stimolanti per la donna. Molti uomini raccontano che non è facile rimanere centrati e presenti quando nella donna si svegliano le energie sessuali. Quando la donna si permette di lasciarsi andare alle sensazioni più svariate, probabilmente ti arriveranno ondate di piacere femminile, di sentimenti che ti potranno incuriosire, infastidire o fare paura. In questi momenti, non reagire, ma osserva semplicemente quanto succede nel tuo corpo, mentre continui il massaggio rimanendo ben centrato nel tuo polo maschile e nel respiro. Non è necessario che tu capisca o sappia interpretare tutto quello che sta accadendo alla donna: assecondalo e lasciati sorprendere dalla ricchezza di emozioni e sensazioni alternanti. Non aspettarti per forza le classiche contrazioni del tratto più esterno della vagina come avvengono durante l'orgasmo clitorideo. Qui potrebbe anche non accadere niente di simile, anzi, l'apertura si può addirittura allargare. Inoltre può – ma non deve – accadere, che la donna arrivi all'apice del piacere con un'eiaculazione. Per questa eventualità tieni preparato un asciugamano. E' anche possibile che in certi momenti la donna ti chieda di muovere il dito più velocemente, di passare più in fretta alla fase successiva o di fare tutta un'altra cosa. Segui ugualmente i tempi indicati, non per essere pignolo, ma per svelare il punto G. Alcuni autori descrivono il punto G come la parte interiore del clitoride. Tralasciando l'aspetto anatomico possiamo dire che i vissuti di queste due zone sensibili non riflettono affatto questa tesi. Il clitoride ha una reazione lineare: il primo tocco è piacevolmente eccitante, e i successivi sono via via sempre più eccitanti fino a raggiungere l'orgasmo. Il punto G è tutto il contrario, la sua reazione è ondeggiante, oscilla dal dolore al piacere, dal pianto al riso, dal non star più nella pelle fino alla pace più profonda; insomma, da un estremo all'altro. Attraverso la stimolazione di un unico punto la donna può sperimentare l'intero universo di sentimenti che il suo corpo le può offrire. Oltretutto, le sensazioni non rimangono limitate all'area pubica o al bacino, ma tendono a coinvolgere la totalità del corpo.
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16 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 11 ore fa -
Enzo
Enzo mi ha chiamato ieri sera tardi. e mi ha chiesto se potevamo vederci. quando mi chiama non riesco mai a dirgli di no. ci mettiamo d'accordo di incontrarci prima di andare al lavoro. oggi, come da accordi, mi presento a casa sua verso le sette. Saluto sua moglie, indaffarata a prepararsi per uscire. Enzo mi indica la porta della cantina. capisco. muore dalla foglia di farselo succhiare mentre sua moglie gira per casa. Con unsa scusa qualunque ci allontaniamo e scendiamo in cantina. Appena raggiungiamo il piccolo ripostiglio del sottoscala mi accorgo che il cazzone di Enzo è già duro e voglioso. Mi dice: "non ne posso più succhiamelo veloce". con calma gli apro i bottoni dei pantaloni e sfilo il suo grosso membro. comincio a succhiarlo partendo dalle palle e poi risalgo fino alla punta del cazzo. sempre più rapidamente fino a che lo sento spingere sempre più rapidamente dentro la mia bocca. dopo alcuni minuti sento il suo sperma che mi riempie la gola. lui soddisfatto ed esausto si appoggia al muro. giusto in tempo. sono le 07:30 sua moglie grida di muoversi che è tardi. peccato, avrei gustato ancora un po' di quel bel cazzone.
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16 anni fa
ric8876,
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Ultima visita: 4 anni fa
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I tedeschi.
17/05/2008
Una nuova interessante avventura. Ho conosciuto un paio di ragazzi tedeschi che mi hanno ospitato nel loro camper. Ospitato ritengo che sia un eufemismo. Infatti appena siamo entrati mi hanno denudato ed incatenato mani a piedi. Potevo muovermi ma non uscire dal camper. Mi hanno poi bendato, messo a riposare su un lettino. A questo punto ero molto spaventato, durante il viaggio mi hanno obbligato a tacere e starmene buono. Arrivati alla meta vengono fatti salire altri due amici tedeschi. Tutti quanti si spogliano e mi mettono in ginocchio davanti a loro. Comprendo immediatamente le loro intenzioni. Anche se molto spaventato, comincio a prendere in mano, baciare e leccare i loro cazzi. Ammetto che ero completamente impreparato ad una situazione del genere, ma, anche se molto spaventato, ero molto eccitato. Con calma e lavorando di lingua e di bocca quei quattro cazzoni stavano finalmente diventando grossi. A questo punto il più grosso di loro, a cui stavo spompinando il cazzo, mi afferra a due mani la testa e controlla il ritmo con cuiu il cazzo scompare nella mia bocca. Quando sta per venire me ne accorgo subito in quanto preme la mia testa contro la sua pancia spingendomi il suo cazzo giù fino in gola. Il suo sperma di riempie la bocca e quasi mi soffoca, cerco di divincolarmi per respirare ma lui mi tiene li fino a che non ha finito i suoi comodi. Appena finito speravo in un attimo di pausa invece niente. Mi sbattono a quattro zampe sul pavimento. Mentre uno dei ragazzi si distende per terra dandomi il suoi cazzo da succhiare, sento le dita di un altro che stanno aprendosi la strada nel mio culo. Succhio il cazzo ed il mio culo viene lubrificato con un liquido freddo. Mi sento alla loro completa mercè. Sono eccitato. Succhio il cazzo e continuano a lubrificarmi il culo con il liquido freddo. Sento due mani che mi afferrano ai fianchi. Sta preparandosi a inserire il suo cazzo nel mio culo. Dapprima, mentre io continuo a succhiare il cazzo dell’amico, avvicina il suo cazzone al mio culo poi un po’ alla volta lo spinge dentro fino alle palle. Wow. Un esperienza nuova ma certamente eccitante. Ero completamente stordito, le catene, i cazzi che spingevano dentro di me. Presto il ragazzo dietro di me smette di sfondarmi il culo e lascia il posto all’amico, è meno dotato, ma in compenso mi sfonda il culo ad un ritmo vertiginoso.. Contemporaneamente il ragazzo che spompinavo viene e mi riempie la bocca di una quantità enorme di sperma. Appena alzo la testa per riprendermi dalla copiosa eiaculazione il tedescone che aveva appena finito di sfondarmi il culo mi sbatte il suo cazzo in bocca e anche lui viene e mi riempie la bocca anche con il suo sperma.
Alla fine anche l’ultimo dei ragazzi, in piedi davanti a me, mi sbatte il suo cazzo in bocca e mi scarica la sua dose di sperma.
Che esperienza. Se qualcuno volesse organizzare qualcosa del genere me lo faccia sapere.
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16 anni fa
ric8876,
40
Ultima visita: 4 anni fa
-
Concerto a teatro...
Era autunno e con Giorgia, ogni tanto andavamo ad ascoltare
qualche concerto di musica jazz, pop-rock, blues. Quella sera il
concerto si teneva a teatro. Arrivammo qualche minuto prima dell'inizio
ed i posti in platea erano esauriti, c'erano rimasti solo due posti in
un palchetto all'ultimo piano, per cui decidemmo di prendere il
palchetto. Il palchetto creava un'atmosfera di intimità: era una
piccola stanza con il balconcino rivolto lateralmente verso il
palcoscenico e con le luci spente rimaneva al riparo dello sguardo
degli spettatori. Ci sedemmo e ci appoggiammo al balconcino per
ascoltare e vedere meglio il gruppo musicale. Eravamo seduti vicino, io
un pò di fianco al balconcino e lei di fronte. Mentre ascoltavo la
musica, le accarezzavo dolcemente la schiena sotto la maglia rossa...
sentivo la sua pelle nuda... poi le misi un mano sulle gambe... Giorgia
indossava una gonna nera di seta con alcuni ricami color rosso e un
paio di autoreggenti molto fini, nere, eleganti con il pizzo... era
molto sensuale... Giorgia ogni tanto mi guardava e mi sorrideva
accarezzando la mia mano e dandomi un bacio sulla guancia...
A metà concerto ci alzammo in piedi ad applaudire... poi lei rimase in piedi, leggermente chinata sul balconcino per vedere meglio i musicisti... Mi venne un desiderio...... mi alzai e mi inginoccchiai dietro di lei,
le accarezzai il sedere e le alzai la gonna... poi iniziai a
baciarla... eravamo a teatro e le baciavo il sedere..! Con movimenti
molto lenti Giorgia muoveva il bacino assecondando i miei baci e le mie
carezze... indossava un perizoma di seta rossa e con i suoi movimenti
rendeva la situazione molto provocante... Delicatamente le spostai il
filo del perizoma e le leccai il culetto nudo... sentivo il calore del
suo corpo... i peli del suo boschetto sotto il perizoma... Con le dita
la esploravo... sentivo la sua figa che si stava inumidendo... con la
lingua le leccavo il buchetto posteriore... con la punta della lingua
la penetravo nell'increspatura dell'ano... la sua figa si stava
bagnando sempre più.....! Ad un certo punto, Giorgia si girò verso di
me e mi chiese di leccarla la figa... eravamo a teatro ma sembrava non
farci caso... era molto eccitata... si alzò dal balconcino e andò ad
appoggiarsi sulla parete laterale del palchetto. Da quella posizione
nessuno avrebbe potuto vederci... La baciai sulle labbra e mi avvicinai
al suo bacino... le abbassai il perizoma e iniziai a leccarla...
sentivo le grandi labbra umide... il clitoride... continuavo a leccarla
accarezzendole il sedere... anch'io ero molto eccitato e mi venne un
altro desiderio...
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16 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 11 ore fa -
Un incontro inaspettato
probabilmente la storia che vi sto per raccontare sarà capitata anche a voi, ma viverla è sata un'esperienza unica.
era sabato sera, uscita con le amiche e fidanzati a casa(si fa per dire).Ho un appuntamento a casa della mia amica per fare gli ultimi ritocchi di ragazze che escono in "libera uscita".Suono il citofono,mi aprono salgo su e la porta d'ingresso è aperta.La mia amica mi grida dal bagno di andare nella sua stanza, lei mi avrebbe raggiunto subito. Entro in camera sua e mi ritrovo suo fratello in boxer che si stava vestendo...imbarazzo totale,sorriso di circostanza e il viso che diventa rosso pomodoro. ad un certo punto ci rendiamo conto che nessuno dei due fa nulla per porre fine a questa situazione così ambigua,continuiamo a guardarci,lui mi chiede di aiutarlo a sceglire cosa indossare,ma non capiamo più niente, ci ritroviamo sul letto a pomiciare e toccarci di brutto,io sono bagnatissima e il suo pene è durissimo, ma sul più bello la porta del bagno si apre,la mia amica stava per entrare e noi siamo rimasti con l'eccitazione a 3000, senza sfogo alcuno.
Da quel giorno ogni volta che incontro il fratello della mia amica ci guardiamo, sorridiamo ma nulla di più.E' stata comunque un'esperienza super.
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16 anni fa
lorimiki,
27/27
Ultima visita: 16 anni fa
-
La mia prima volta (continua)
lei vestita in modo elegante ma molto sobrio,lui abito sportivo entrambi con pochi accessori ma che denotavano tanto buon gusto.
l'imbarazzo da parte mia era più che evidente e così che pensai di andare in un bar proprio nei paraggi per accomodarci e bere qualcosa,mi fecero notare che non era il caso in quanto quel posto e quel locale era metà di appuntamenti di questo genere,senza scomporsi lui propose di andare a casa loro li a pochi centinaia di metri,la cosa mi lascio perplesso ancora una volta ma accettai,cosa mi sarebbe potuto accadere......in fondo erano loro a doversi tutelare da uno sconosciuto.
Arrivammo a casa,una bella casa di una città del salento,e lei da perfetta padrona di casa ci fece accomodare su un divano in un salotto,chiese cosa offrirmi,io astemio per darmi forza chiesi uno scotch con ghiaccio,cosa che presero anche loro,la signora toltosi la giacca si sedette sulla poltrona alla mia destra e rimasta in camicia e gonna lunga sotto i ginocchio con degli audaci spacchi laterali,con un sapiente e malizioso gioco di gambe,mostrava con molta naturalezza le belle gambe sino alla fascia di pizzo degli autoreggenti,al tempo stesso attraverso la camicia traspariva un seno non molto grande ma bello;cercavo di distogliere lo sguardo ma era più forte di me,pensai si prendono gioco di me,ma la cosa non mi preoccupava più di tanto.
La conversazione scivolò sugli argomenti più disperati:si spaziava dalla cronaca alla politica al meteo allo sport cosa che ci vide contrapposti un'accesa diatriba:loro tengono per una nota squadra di Milano io chiaramente l'opposto.
Il tempo passava velocemente,sin quando la signora con garbo prese entrambi per la mano e ci portò nella stanza da letto dove c'erano tante candele accese she emanavono un inebriante profumo,musica jazz di fondo,conoscevano anche i miei gusti pensai...........o era anche la loro preferita;io mi accomodai sulla poltrona vicino al letto,un letto con spledide lenzuola di seta amaranto,lei si sdraiò sul letto e tirò a sè il marito.........................il seguito a dopo (scusate ma il tempo è tiranno).
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16 anni fa
giomix72,
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Ultima visita: 12 anni fa
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La mia prima volta (prima parte)
Non nascondo che nonostante abbia avuto regolari relazioni con ragazze e provato le più diverse eperienze,mai e poi mai avrei pensato di avvicinarmi al mondo dello scambismo di coppia.
Tutto è iniziato con pura e semplice curiosità sino a quando non ho osato scrivere a qualche coppia e al tempo stesso sono stato contattato da alcune coppie,non noscondo nemmeno la mia titubanza e il io imbarazzo sinchè una di queste non ha tanto insistito per incontrarmi;ebbene mi sono recato nel posto da loro indicato non prima di tirarmi a lucido e cercare di dare il meglio della mia immagine,avevo anche preso una bella rosa rossa per omaggiare la signora e giunto con molto anticipo ero sul punto di andare via quando lo squillo del telefono mi ha fatto cambiare idea:loro mi vedevano e lei con fare rassicurante mi dice:"sembri spaventato ....... dai non mangiamo nessuno" la lei in questione bellissima 41 enne con un lui quasi coetaneo altrettanto bello si avvicinano alla mia auto,scendo dalla stessa,scendono anche loro e mi è mancato quasi il respiro tanto che non riuscivo a pronunciare il mio nome mella fase di presentazione,le porgo la rosa e visto il mio disagio la lei senza proferire alcuna parola mi porge un tenero e rassicurante bacio sulle labbra io non capisco quasi nulla e....vi rimando alla seconda parte...
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16 anni fa
giomix72,
35
Ultima visita: 12 anni fa
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La mia storia adolescenziale da passivo (seconda p
*PARTE SECONDA**
Ormai era chiaro…i ruoli erano ben definiti !
Nel nostro rapporto…nel mio viaggio verso la scoperta del sesso, io ero la donna e lui l’uomo.
Non solo per la differenza di età a suo favore.
C’erano altri fattori che contavano.
Il più importante era che da subito avevo intrapreso il ruolo di passivo.. era troppo bello per me assecondare i suoi desideri e sentirlo godere.
Questa cosa mi mandava fuori di testa.
Era il mio cugino preferito…il mio bene nei suoi confronti non aveva limiti ..e sapere di dargli piacere per me era motivo di orgoglio.
Il secondo motivo erano le dimensioni.
Troppo più grande il suo pene per relegarlo a ruolo di donna anche se avesse voluto o desiderato.
Ricordo ancora quando il pomeriggio seguente la prima volta, scherzando gli dissi: Ma quanto è lungo??
Prese dal cassetto del mobile del corridoio il metro da sarta della madre e lo posò sulla mia mano.
Se proprio vuoi saperlo, tieni, prendi la misura esclamò!!
Lo avevamo fatto, è vero… ero la sua Marcella, ma nonostante tutto non ero cosi disinibito da accettare subito.
Anzi, continuavo ad essere timoroso e vergognoso come se non fosse mai successo nulla.
Dai, non volevi sapere quanto è lungo?
Prese la mia mano e la portò verso il suo pene ancora chiuso nei suoi jeans…
Mi sforzavo nel resistere, facevo opposizione tirandola indietro dicendo : No dai, ti prego…
Dai, non fare lo stupido…in fondo devi solo misurarlo…
Tremavo come una foglia, e sentivo già il mio pene che vibrava…solo il fatto che la mia mano era presa dalla sua e spinta verso il suo pene mi eccitava…
Era il preludio di un atto per me bello … di li a poco, probabilmente sarei stato di nuovo suo..
Potevo risentirlo di nuovo in me, sentire il suo respiro affannoso e ricco di piacere nelle mie orecchie, la sua voce che mi diceva le cose più impensate fino a quel momento…ma nonostante tutto, non mi lasciavo andare.
Mi prese per il braccio e mi trascinò dietro di lui verso la sua stanza…verso quel letto che profumava ancora dei nostri sudori…
Il solo vederlo, riportava alla mia mente il piacere provato…ero talmente bravo con la fantasia che sentivo l’odore, e come in un flash back rivivevo tutto dall’inizio alla fine.
Mi fece sedere sul letto… una piazza e mezza in una stanza non grande, e dato il poco spazio, era accostato alla parete che spesso faceva da schienale quando ci sedevamo a chiacchierare.
Si mise davanti a me, prese la mia mano e cominciò a passarla sul suo pene che già cominciava a diventare duro…forse erano anche i miei rifiuti e la resistenza che mettevo ad eccitarlo.
Dai Marcella…lo senti come me lo fai diventare duro? Diceva…
Mi aveva chiamato di nuovo Marcella…cominciava a piacermi quel nome…dai per misurarlo deve essere tutto in tiro,altrimenti come fai?
Tra me e me pensavo che era vero, ma la vergogna mi bloccava.
Forse ricordano la scommessa fatta a carte della prima volta, furbescamente esordi cosi: secondo te quanto misura? Ed io: non saprei…non saprei proprio
Dai prova ad indovinare… scommettiamo che non indovini?
Certo risposi io…è impossibile indovinare!! Perderei da subito!! E già pensavo che qualunque fosse stata la scommessa persa, sarei stato felicissimo di pagarla…
Mettiamola cosi disse lui.. secondo te è più o meno di 18 cm?
Se dici + e lo è…questa volta lo succhi….se invece dici meno ed hai ragione,te lo metto di nuovo nel culetto.
Stessa cosa se dici +, e se non lo è te lo metto nel culetto, se dici meno e non lo è …lo succhi.
Li per li non capii molto il senso…quello che dovevo dire oppure no…
La cosa che più mi rimase in mente era che se avessi detto che era più grande di 18 cm e non lo era, lo avrei preso di nuovo nel culetto…
Tra le soluzioni,senza dubbio quella che desideravo.
Ero li che pensavo, facevo paragoni…ricordavo di quando lo avevo in mano per confrontarlo più o meno con il mio che allora era solo di 11 cm…6 dita messe sopra quando era dritto…pensavo che più volte a scuola ci avevano fatto prendere le misure delle dita…non ricordo per quale scopo…e che l’indice misurava 6 cm.
Non potevo rischiare…non volevo succhiarlo!! Misi le mie mani sul letto…segnai un punto…ci aggiunsi l’indice di traverso… No non poteva essere cosi…
Sicuro di me dissi: è meno di 18 !!!
Prese la mia testa e la portò sul bozzo dei pantaloni…lo strofinava sul mio viso…
Dagli dei baci da sopra i jeans…mordilo un po’…cosi non dovrebbe darti fastidio no?
In effetti baciavo un pantalone pensavo…ed ubbidii…
Mentre lo baciavo, le sue mani massaggiavano le mie spalle, mi sfioravano le orecchie provocandomi dei brividi…mi passava la mano tra i capelli, spingeva la mia testa contro di se…
In quei momenti pensavo alla scommessa…pensavo chissà se ho vinto…e soprattutto riflettevo sul fatto che …se avessi vinto oppure no, a pagare sarei stato sempre io…nel ruolo di donna…e non come la prima volta dove c’era la possibilità che il maschio potessi farlo io. Mi sono fatto fregare pensavo…ma pensavo che tanto era la cosa che volevo…Essere la sua donna.
Si allontanò un attimo…chiuse la porta a chiave, la tolse e la mise nella sua tasca…
Cosi siamo più tranquilli…disse…
Si avvicinò di nuovo, mi prese per le spalle e mi fece stendere sul letto…non capivo cosa volesse fare…ma ero in silenzio…non osavo chiedere nulla…
Andò verso la finestra ed accostò le persiane…eravamo quasi al buio…non sembravano neanche più le 15:00
Si tolse le scarpe ed i pantaloni, mi fece spostare vicino al muro e si sdraiò vicino a me.
Cominciò a sfiorarmi il viso, carezzandomi i capelli…mi guardava negli occhi in quella penombra che tanto ricordava la sera prima…mi accarezzava i fianchi…passava la sua mano sul mio sedere…
Ti voglio bene mi disse…anch’io risposi, e mi abbracciò forte…
Prese la mia mano e la portò sopra gli slip…sentivo già il suo cazzo duro…il suo calore, la sua forma…sempre con la mia resistenza…sempre opponendomi…
Era forte la sua presa, non mi mollava e non volevo lo facesse….
Cominciò a chiudere la mia mano sul suo cazzo…ormai lo stringevo.
Sempre guidato dalla sua mano, gli accarezzavo le palle…cresceva sempre più…intravedevo la punta uscire dagli slip….
Gli dissi: sono scomodo cosi…con la sinistra…mi fece passare sopra di lui per cambiare lato…
Quando lo scavalcai, restammo un attimo viso a viso stando distesi su di un lato…
Portò la sua mano dietro la mia nuca e…avvicinò le sue labbra alle mie!!
Mi baciò teneramente…
Che fai? Esclamai… ti bacio… quando ci si vuole bene ci si bacia sulle labbra…
Non lo fai con le tue amiche?
Non l’ho mai fatto risposi… l’ho visto fare, ma io…io…. ancora no …non sono capace….
Si fa cosi…dai seguimi, almeno quando ne baci una non fai brutte figure…
Tirò fuori la lingua e la pose sulle mie labbra… lo feci anch’io…sfiorai la sua punta e subito la ritirai…un altro brivido…un'altra cosa mai provata prima…
Si avvicinò di nuovo…e di nuovo sfiorai la sua, con colpetti paurosi tirando a scatti la testa indietro…con lui che invece avanzava verso me…
Cinque,sei, forse sette volte cosi…ad ogni sfiorata un brivido, ed ogni volta la sfiorata durava un millesimo in più…ero quasi con la testa fuori dal letto, non potevo più indietreggiare…sei il mio tesoro mi diceva…
Forse aveva capito tutto di me…sapeva come prendermi…bastavano quelle parole a farmi cedere.
Allungò la sua lingua verso la mia e…restai li….pronto a riceverla…
Le nostre labbra si unirono, il bacio diventava completo…restavo senza fiato…facevo fatica a respirare ma… non mi toglievo….assecondavo i suoi movimenti cercando di imitarli…
A volte si staccava…leccava le mie labbra ed io lo copiavo…le lingue si intrecciavano…le sue mani mi toccavano da per tutto…la mia era sul mio cazzo che nel frattempo era diventato durissimo…ma per poco…infatti poco dopo la prese e la posò sul suo…
Che momento bellissimo stavo vivendo…finalmente anch’io stavo baciando dopo averlo sempre visto fare…
Piano piano si sfilavano anche i miei pantaloni…i miei slip…rimasi come lui, solo in camicia…
Mi prese la testa, mi diede un bacio forte sulle labbra e….prese il metro sul comodino…
Ora puoi misurare disse…
Si alzò in ginocchio davanti a me…presi lo zero e lo misi all’attaccatura del pene sui peli…lo srotolai verso la punta e… ACCIDENTI !! 18 cm e mezzo!!
Non è possibile…misurai di nuovo…Non mi sbagliavo….era proprio cosi…18 cm e mezzo…
Ora non puoi fare come ieri…devi farlo…devi succhiarlo…
Non me la sento risposi…non ci riesco…ti prego…
Non sentiva ragioni…e pensai alla chiave tolta dalla porta…forse era per non farmi uscire… ero suo prigioniero…
Cosi come stava…in ginocchio…prese la mia testa e la chinò verso il suo cazzo rivolto in aria…
Mi divincolavo…stavolta non facevo finta come con la mano…non volevo davvero.
Riusciva nonostante i miei spostamenti a passare il suo cazzo sul mio viso…sul naso, a volte anche sulle labbra…
Risentivo quell’odore che già ieri mi piaceva…nonostante il mio rifiuto ,mi piaceva sentire il calore del suo cazzo quando lo passava sul mio viso fresco…
Per gli strattoni, partirono 2 bottoni della mia camicia…a causa di questi ci fù una leggera tregua…mi sedetti sul letto poggiando la schiena al muro…tirando a me le ginocchia e poggiandoci il viso sopra.
Pulcino…mi disse…dai non prendertela…i bottoni si rimettono…ti do io la camicia per dopo..
Mi carezzò la testa…quelle carezze mi rilassavano…passava tutto quando faceva cosi….
Mi baciò la fronte poi…si alzò…era in piedi davanti a me che ero accovacciato…lo vedevo dal basso e vedevo anche il suo pene che non era cambiato per nulla…sempre dritto…
Piegò leggermente le ginocchia…vedevo il suo cazzo dirigersi verso il mio viso…certo di li non potevo muovermi…non potevo andare dietro…
Mise un piede in terra…per scendere un po’…per stare comodo e mettere il suo cazzo ad altezza giusta con la bocca.
Era proprio vicino ormai…io ero fermo, non mi muovevo…al massimo pensavo, giro la testa…
Lo sentivo sul mio viso…sulle mie labbra… mi sussurrava di baciarlo…quasi mi pregava…
Lo vedevo venire verso di me…mi piaceva osservare il suo cazzo…non guardavo più nulla, la mia attenzione era solo per lui…lo scrutavo in ogni particolare…le sue vene gonfie…la pelle chiara e la cappella che a forza usciva dalla pelle…
Ero come in trance…lo sentivo scorrere sulle mie labbra, lo roteava su di loro.
Bacialo amore…fammi godere…
Gli diedi un bacio…
Oh siiii…bacialo ancora…
Non potevo dire no….quel siiii mi faceva capire che per lui era un piacere enorme…
Iniziai a dargli dei piccoli baci…preferivo farlo sull’asta…
Lo presi con la mano e aiutato dalla sua cominciai a masturbarlo davanti al mio viso.
Leccalo dai,tira fuori la lingua…
Iniziai a leccarlo per la sua lunghezza…lo tirava in su per farsi leccare dalla base, dalle palle alla punta.
Cosi dai… cosi…
Più parlava e più mi lasciavo andare…più mi diceva cose belle e più desideravo dargli piacere.
Apri dai.. apri la bocca … l’aprii lentamente… era distante…si avvicinava piano piano…
Gli andavo incontro tentennando…esitando…
Prese la mia testa con entrambe le mani.. poggiò la sua punta sulle labbra socchiuse…spinse lentamente…
Piano piano i denti non facevano più opposizione…
Un po’ alla volta entrò nella mia bocca.
Strinsi le labbra…lo avvolsi…iniziò a muoversi in me…sentivo i suoi gemiti di piacere…quel ssshhh aspirando l’aria a denti stretti…
Ruota la lingua, muovila….leccalo….dai amore leccalo…mmmmmhh
Avevo ceduto…ero in sua completa balia…ogni cosa che chiedeva io facevo…
Eseguivo come fossero ordini e cosi fù.
Da li a poco infatti cominciò a dirmi: marcella, sei la mia serva…la mia schiava..
Sentivo il suo cazzo nella mia bocca … che sapore strano…
C’erano anche dei peli…li sentivo sulla lingua che roteavo a sua richiesta…
Ormai non si muoveva più…ero io che avendo capito come gli piaceva facevo avanti e indietro con la bocca e con la mano..
Mentre succhiavo, si portò le dita in bocca, le riempì di saliva e le porto’ sul mio buco…lo massaggiò…ogni tanto infilava un dito.
Scambiò il mio mmmh di dolore con quello del piacere e spinse fino a farlo entrare tutto.
Lo avevo ancora indolensito dalla sera prima…ma non mi staccai dal suo cazzo per dirgli : fai piano!!
Vedi che ti piace succhiarlo?
Era vero…era verissimo…non so’ cosa fosse successo ma a sua detta, era come se lo succhiassi da una vita…
Lo tolse dalla bocca con mio dispiacere… avevo ancora i suoi peli…li passavo con la lingua sul palato…era un modo per immaginare di averlo ancora.
Si sedette accanto a me,alla mia sinistra, prese la mia testa e mi accucciò di nuovo sul suo cazzo.
Che bello…lo avevo di nuovo in bocca..
Mi sollevai,mettendomi in ginocchio di traverso a lui…poteva cosi accerezzarmi la schiena,stringermi le chiappe e infilare il suo dito nel mio buco.
Si spostò leggermente in avanti, mi prese intorno alla vita e mi disse: vieni su di me
Siediti su di me.
Ubbidiì come era solito in quei momenti, quando non capivo più nulla ed ogni cosa nuova era una scoperta bellissima.
Ero su di lui con le gambe divaricate…
Bagnati il culo disse in modo imperativo…
Lo feci senza dire A
Prese la mia mano…la fece passare dietro la mia schiena posandola sul suo cazzo durissimo e disse: Dai…inculati…mettitelo dentro.
Mi abbassai il necessario per sentire la cappella contro il buco…
Presi altra saliva e mi bagnai…
Il suo respiro era colmo di eccitazione ed il mio con il suo…
Mi abbassavo piano piano sentendo la punta entrare un po’ alla volta resistendo al dolore.
Bagnai ancora ed ancora..
Scivolò dentro di me…il tutto si svolse in silenzio…un solo e lungo mmmmmmh usci dalla bocca di entrambi quando fù dentro…
Era strana quella posizione… lo vedevo in viso mentre mi scopava, mentre mi muovevo ai suoi ordini su di lui…
Potevo finalmente vedere il piacere stampato sulla sua faccia…
Lo guardavo…mi avvicinai…lo baciai..
Nessun rumore…solo i nostri lamenti…le nostre lingue…
Un ultimo lungo mmmmmmmmmhhh……
Stava di nuovo venendo in me.
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16 anni fa
marolo1,
34
Ultima visita: 15 anni fa
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La mia storia adolescenziale( da passivo)
La mia storia( parte prima)
Voglio raccontare in queste poche righe, la mia esperienza sessuale con mio cugino...bella,ricca di piacevoli ricordi, ma che ha segnato la mia vita da etero,facendomi pensare spesso al sesso tra maschi…anche se dopo quelle volte, a distanza di 14 anni non ho più riprovato con nessuno.
Tutto ebbe inizio una sera, a casa sua….nel suo letto…
Avevo circa 13 anni…lui quasi 18
Abitavamo nello stesso palazzo,un solo piano di differenza.
Siamo cresciuti insieme io e mio cugino…
Da sempre era il mio idolo,la persona che più mi faceva stare bene..
Mi ha sempre seguito e mi insegnava tutto quanto riguardasse le ragazzette..
Fù lui infatti a farmi provare la prima volta con una sua amica..
Gran parte della giornata la passavamo insieme, sotto casa, nel mio rustico..
Li sfogliavamo giornali porno che prendevo di nascosto a mio fratello più grande…
Li, vedevo il suo pene in erezione…molto più grande del mio…
Spesso eravamo completamente soli…con i nostri genitori e fratelli al lavoro..
Ma si verificò tutto quella volta che i miei partirono e per non restare solo a casa andai a dormire da lui..
Mentre eravamo sul letto,iniziò a parlare di sesso…si eccitò e tirò fuori il suo pene…
Mi disse : Ma a te dove dà più piacere?? Risposi sulla punta…
Ma sulla punta dove? Disse lui…
Allora per non stare sempre a spiegare, come gesto naturale allungai il dito e lo posai sulla sua cappella.. indicando il filetto..
Non successe null’altro.. solo che la notte mentre dormivo, sentivo che si accostava al mio culetto e si strusciava contro me…a volte anche con la mano,e mi sfiorava.. ma non realizzavo molto essendo addormentato.
Passarono due notti sempre nello stesso modo,con gli stessi movimenti.
La terza notte non dormivo…facevo solo finta…
Quel gioco era carino per me, ero curioso…in fondo iniziavo a conoscere il sesso ed ogni cosa nuova era eccitante per me..
Invece di ritirarmi,cercai di assecondare i suoi movimenti (in fondo secondo lui dormivo)…mi muovevo cercando di spingere il mio culetto verso il suo pene.
Lo sentivo avvinghiarsi a me, mi stringeva.
Mi girai mettendomi di faccia a lui,facendo in modo nel girami che la mia mano andasse a finire all’altezza del suo ombelico.
Sentii allora la sua che spinse la mia sul suo pene già dritto…lo lasciai fare e provai delle sensazioni stranissime e belle nel sentire quel calore…
Dopo un po’ di passate sul suo pene, feci finta di svegliarmi…finsi lo stato confusionale di quando ci si è appena svegliati e chiesi cosa stesse facendo…e contemporaneamente ritirai la mano.
Dai …disse lui… prendendo la mia mano…senti com’è duro!! Toccalo..dai…
Mi rifiutavo…ma dentro qualcosa mi diceva di farlo..
Mi feci pregare un po’, poi iniziai a segarlo…
Mentre lo segavo spingeva la mia testa verso il suo pene.. mi diceva di bagnarlo.. ma non ci riuscivo… lo bagnavo con la mano prendendo la saliva dalla bocca…
Lo segavo stando con il viso vicino…guardavo la mia mano scorrere sul suo pene,che era grande, bello stranamente di colore chiaro e non scuro come il mio rispetto al colore della pelle del corpo e la pelle tirandola giù, non scopriva completamente la cappella.
L’odore che emanava era inebriante, e i suoi gemiti di piacere eccitavano anche me.
Venne su di un fazzoletto…si pulì…si girò e si addormentò.
Il pomeriggio seguente eravamo nel rustico.. c’era tra noi un po’ di imbarazzo…quasi non riuscivamo a guardarci.
Però era evidente che era piaciuto ad entrambi... ma se quella fu una prova, inconsciamente per entrambi , andava ripetuta.
Iniziammo a giocare a carte… durante la partita dissi di giocarci qualcosa…tanto per rendere più avvincente la partita.
Lasciai la scelta a lui…
Chi perde lo succhia all’altro… disse.. ci stai ??!!
Risposi di si….era ancora troppo forte il ricordo del suo cazzo davanti ai miei occhi..
La partita iniziò bene per me.. ma…non so perché,non mi attirava molto l’idea che fosse lui a baciarlo a me..
Cosi iniziai volutamente a sbagliare carte…Persi felicemente…
Adesso veniva il bello…Avevamo trovato il modo di farlo senza essere presi dalle colpe in quanto le scommesse perse da sempre si pagano!!
Salimmo le scale…andammo a casa sua…entrammo in camera.
Mi mise a sedere sul suo letto e tirò fuori il suo cazzo già dritto…lo avvicinò alla mia bocca e mi disse.. dai succhialo!!
Lo presi in mano.. lo avvicinai alla bocca.. gli diedi un bacio ma.. non ce la facevo!!
Era più forte di me… mi rifiutai..
Sentivo che lo spingeva sul mio viso….sulle guance, sul naso, ma non aprivo la bocca.
Dai , hai perso la scommessa…devi farlo non puoi tirarti indietro mi ripeteva.
Chissà perché li me ne uscii dicendo: no…in bocca no, non ci riesco guarda se proprio devo pagare, meglio nel culo !!!
Ero convinto che era meglio…
Ci spogliammo completamente, in piedi si mise dietro me…si bagno le dita e cominciò a toccarmi il buco.
Mi baciava le spalle, avevo i brividi…mi piaceva ogni cosa che faceva…continuava a bagnarmi, sentivo il suo cazzo sulle mie natiche che spingeva…
Ero eccitato,molto eccitato…le mie prime sensazioni di quel tipo…la mia scoperta dell’eros..
Mi fece poggiare le mani sulla spalliera del letto…sentii la cappella posarsi sul mio buco…entrava piano piano fino a quando sentii un dolore lancinante!!
Mi tirai in avanti…corsi verso la finestra lui mi segui, mi coccolò un po’ e all’orecchio con voce calda mi disse…dai poi passa… vieni ti faccio godere…
Ero quasi propenso ad un ripensamento…pensai: forse è meglio che lo succhio.
Mi bagnò ancora e ancora…mi fece distendere sul letto a pancia in giù…si distese su di me, massaggiandomi le spalle, la schiena…rilassati mi diceva…sentivo di nuovo il calore della sua cappella sul mio buco…stava entrando…si alternava tra lo spingere con il suo cazzo e il bagnarmi con la saliva..
Si muoveva piano, non voleva farmi male…al primo accenno di dolore si fermava, che dolce che era…un po’ alla volta entrò tutto dentro me.
Rimase immobile per qualche istante…mi sentivo pieno di lui…mi veniva istintivamente di stringere e allentare il buco e mi sussurrava all’orecchio che quel movimento era stupendo.
Più cose belle mi diceva, più volevo che mi facesse tutto.
Iniziò a muoversi lentamente in me, mi fece allargare le gambe per stare meglio dietro me …disteso su di me…passò le sue mani sotto il mio petto, ad abbracciarmi…
Eravamo un corpo solo.
Il dolore non c’era più…c’erano i suoi respiri affannosi sulle mie orecchie, e la sua voce che mi diceva: ti piace? Si mi piace…
Quando vuoi mi tolgo… ed io : no, non toglierti…se ti piace resta finche vuoi…tutto il tempo che vuoi…io …io sento una sensazione strana…bella…
Sei il mio tesoro mi sussurrava all’orecchio…sei la mia porcellina…
Porcellino dicevo io…e lui : No…porcellina.. sei la mia porcellina ho detto !! Sei la mia donna !! La mia puttana !! Dillo dai.. di che sei la mia puttana !!
Sono la tua puttana…si la tua puttana.
Mi piacevano quelle parole dette cosi, poi con lui che era il mio idolo…
E’ come se mi sentissi in preda dalle sue parole, dai suoi gesti…mi stava bene tutto ciò che diceva, mi stava bene anche che per lui in quei momenti d’ora in poi io mi chiamavo marcella.
Non sò quanto durò esattamente, ma volevo non smettesse mai.. lo sentivo scorrere in me lentamente come una danza…era luglio e il caldo faceva si che i nostri corpi per il sudore scivolassero liberi…senza attrito…
Poi all’ennesimo affondo lo sentii tremare…vibrare dentro me, su di me…
Io non capivo…sapevo solo che era bello e che tremavo anch’io insieme a lui…e quella sensazione strana che avevo prima, aumentava…
Sentivo il mio cazzo duro sotto il peso di noi due che pulsava…si muoveva da solo con piccoli scatti…non capivo ma era bellissimo…
Smise di tremare…si accasciò su di me baciandomi il collo…si fermò…rimase immobile.
Che fai? Come mai ti sei fermato?
Sono venuto…sono venuto dentro te Mauro…
Venuto? Chiesi io….
Si venuto….ricordi su quei giornaletti che vediamo? Quella cosa bianca che ti ho detto si chiama sperma??
Bene…l’ho appena schizzata dentro te.
Collegai il tutto….anche i discorsi sul piacere, e di quando usciva lo sperma.
Realizzai allora che per lui era stato bellissimo ed ero orgoglioso di questa cosa…
Ero davvero Marcella allora.. la sua Marcella…che era stata in grado di farlo godere come con una donna.
Era ancora dentro me… mi sentivo umido…infilai la mano vicino al mio cazzo e…scoprii cha anche io ero venuto…collegai quelle sensazioni… tutto era più chiaro, avevo avuto il mio primo orgasmo!!!
Il mio primo orgasmo e….con mio cugino.
Un ricordo indelebile…se chiudo gli occhi…lo sento ancora dentro me.
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11
16 anni fa
marolo1,
34
Ultima visita: 15 anni fa
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Cena a casa di un\' amica
Premetto che sono un amante dei racconti di vita vissuta, mi eccita molto sapere le varie esperienze che capitano a tutti voi, quindi i miei racconti saranno tutte storie che mi sono realmente accadute.
Una sera una mia amica organizza una cena a casa sua e nel gruppo c’e’ anche una sua amica, compagna di universita’, molto carina.
Facciamo le presentazioni e cominciamo a cenare, inizia un gioco di sguardi tra me e Monica, questo era il nome di questa ragazza con di tanto in tanto qualche battutina piccante che sembrava come un invito a qualcosa.
A fine serata arriva l’ora di andare via e Monica che era arrivata nel pomeriggio accompagnata dalla mia amica essendo uscite insieme dall’ universita’ chiese chi era disponibile a darle un passaggio fino a casa.
Fortuna volle che mi dirigevo piu’ o meno nella stessa direzione e quindi accetta il mio passaggio.
Una volta in macchina cominciamo a parlare… le dico che e’ molto carina e lei mi racconta un po’ di se’, che si e’ appena lasciata dopo sette anni con il fidanzato e che ha voglia di divertirsi.
Arrivati sotto casa sua parcheggio per fare ancora quattro chiacchere ma lei mi dici che non ha voglia di parlare e che con la bocca e’ brava a fare altro, io facendo il finto tonto le chiedo cosa pensa di essere brava a fare, e lei per tutta risposta mi dice:
- “Adesso te lo faccio vedere io” mettendomi una mano sul cazzo che era gia’ bello duro.
Cosi’ mi tira fuori l’uccello e guardandomi negli occhi mi dice di essere una vera amante nel praticare il sesso orale.
Inia a leccarmelo e succhiarmelo avidamente e si vede che deve aver avuto una bella esperienza nel campo poiche’ e’ davvero piuttosto brava, andiamo avanti cosi’ per circa mezzora alterando profondo ingoiate a leccate coadiuvate dalla sua abile mano che mi segava per bene mentre con la sua lingua mi leccava le palle e tutta l’asta dall’ inizio alla fine.
Giungo nel momento in cui sto’ per venire e quindi la avverto di fare attenzione e nel caso di rallentare un attimo.
Invece lei si ferma un secondo e mi dice:
- “Io non mi fermo, voglio che mi sborri in bocca”
Quindi detto e fatto le eiaculo tutto nella sua calda boccuccia che continua imperterrita a succhiare e leccare fino a ripulirlo tutto e a farmelo indurire di nuovo.
“Bene adesso ho voglio di sentirmelo dentro perche’ ho la figa bagnata da morire” disse Monica.
La accontentai subito dopo averle tolto le mutande in un nanosecondo, e cominciai a scoparla sul sedile dell’ auto…
Anche li’ giunto al culmine mi riprese il cazzo in bocca e mi fece venire nuovamente con la sua maestri che gia’ prima aveva sfoggiato.
Ci frequentammo per circa sei mesi alternando delle sedute di lezioni ORALI che sono arrivate a durare anche un’ora e mezza a delle vere e proprie maratone di scopate e inculate varie.
Una cosa era certa, a Monica succhiare il cazzo le piaceva proprio tanto, tant’e’ che sapevi quando cominciava ma non potevi dire quando si sarebbe stancata.
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16 anni fa
crazygame,
31
Ultima visita: 2 anni fa
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Sevizie dagli \"zii\"
Di esperinze bsex ne ho avute ne molte ne poche ma fra quelle che ho sperimentato questa merita sicuramente il gradino piu alto del podio. Successe un paio d'anni fa quando misi un annuncio da singolo bsex passivo, più o meno come ora ma avevo esagerato con i desideri, nel senso che mi ero lasciato trasportare dall'eccitazione di provare sulla mia pelle certe cose che fino a quel momento erano solo fantasie. l'annuncio diceva piu o meno cosi: "giovane bsex passivo cerca urgentemente padre-padrone, severo,autoritario,con esperienza di giochi di ruolo,fisting,dilatazioni estreme,inserimento di oggetti e gang bang. io mi presento come oggetto depilato, culo molto ben aperto per ricevere tutto quello che il padrone desidera e mi concedo anche alla mercè di altri uomini per il suo piacere". cavolo se avevo esagerato, la cosa mi eccitava non poco e scriverla ora mi fa ancora un certo effetto, eh si. Insomma mi avevano scritto in 4-5 persone ma niente di tanto concreto, solite chiacchere e basta. solo uno di monfalcone era stato piu concreto degli altri ed era riuscito a colpire nel segno e ad eccitarmi non poco, descrivedo nei particolari cosa avrebbe voluto da me e cosa avremmo fatto. Benissimo mi presento da lui un pomeriggio presto, appena depilato,svuotato completamente il pancino perchè sapevo che quel giorno il mio culetto ne avrebbe viste delle belle, suono, mi apre il tizio e sinceramente dimostrava piu anni di quelli che mi aveva detto, 52, e cio mi andava bene, piccoletto barba incolta occhiali, vestito da uno straccivendolo avrei detto. comunque entro eccitatissimo e anche timoroso. mi ordina subito di andare in bagno a spogliarmi e mi da un collare da mettermi. esco dal bagno nudo, mi fa chinare e mettere a 4 zampe, mi mette il guinzaglio e comincia a portarmi a spasso per la casa, giu per le scale, in gabinetto, in cucina dove mi fa bere da una ciotola, e nel mentre ogni tanto mi faceva fermare mi ordinava di aprire bene le natiche e mi sculacciava con un esuberanza che non mi aspettavo ma mi piaceva e vedendo che ciò mi eccitava prendeva anche ad insultarmi. poi il ritmo sali' e cominciò ad oliarmi il buco del culo per poi rovistarmo con le dita, prese poi una melanzana di quelle lunghe e me la infila senza troppa grazie nel buco, sento un dolorino ma poi passa. pian piano gli oggetti che mi ritrovo aumentanon di diametro e ad un certo punto mi mette una crema anestetizzante in modo da non sentire fastidio. io da ingenuo accetto,....non lo avessi mai fatto. accetto di farmi legare ad un tavolo e a quel punto mi infila l'intera mano nel culo, cavolo è un godimento assurdo anche se qualche fastidio lo sento comunque ma poi passa e sento la sua mano entrare e uscire dal mio cuolo come se fosse un bastoncino. non ho ancora visto il suo cazzo. ad un certo punto mi lascia li col culo che sbrodola e lo sento chiamare al telefono e parlare con qualcuno e poi ancora. sto in quella posizione circa una mezz'ora. Poco dopo il bastardo aveva fatto venire due suoi amici, forte del fatto che sapeva che mi sarebbe piaciuto venire seviziato da piu uomini, uno era dotato niente male l'altro invece faceva pena, comunque mi sono trovato sti tre nella cucina e io legato al tavolo con le cosce ben aperte e il culo ancora ben aperto, lubrificato e anestetizzato da prima. Minchia ero scioccato e avevo anche un pò di paura perchè stavamo uscendo dagli accordi,però non riuscivo a dire nulla, ero eccitatissimo. appena sto tizio ha dato il via hanno cominciato a toccarmi con foga, come se non avessero mai visto un culo, sentivo le loro dita e le loro mani dilatarmi il buco del culo a dismisura e il bastardo diceva loro che potevano tranquillamente infilarci la mano, e cosi fu, non avevano tanto le maniere soft nonostante la crema LUAN che mi aveva messo, sentivo comunque ciò che mi stavano facendo. alla fine ho preso due cazzi assieme nel culo e mi hanno sborrato tutti e tre sulla schiena e sulle natiche, che schifo ma ero in uno stato di eccitazione che oramai stavo ballando e nessuno si era fatto male quindi li ho assecondati e tutto è finito liscio come l'olio. quella è stata l'unica volta che ho visto sto tizio perchè poi a pensarci bene era andato un pò oltre e per fare ste cose, cioè chiamare qualcuno in casa senza averlo pattuito prima...mi ha preso alla sprovvista e si è approfittato per il fatto che ero eccitato. Il giorno dopo ho subito ridimensionato l'annuncio ed è stato molto meglio.
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16 anni fa
admin, 75
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