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Il diario di alice ( 6 )
Lorenzo e Michela, col tempo, più che clienti sono diventati quasi degli amici. A dire la verità conosco Lorenzo da molto più tempo. E’ stato uno dei primi a “sperimentare” le mie capacità professionali, quando ho deciso che vendere il mio corpo sarebbe stato meno volgare che vendere la mia dignità. Allora aveva appena divorziato e cercava un modo per compensare il suo esuberante desiderio di sesso. Il nostro primo incontro fu in effetti molto “caloroso” visto che durò cinque ore praticamente senza sosta. E poi ne seguirono altri, sempre molto fantasiosi ma mai perversi, fino al giorno che conobbe Michela. Per un anno non lo sentii più, poi una mattina mi chiamò all’alba :
“ Ciao Ali…..Lorenzo il magnifico! Sei libera?”
“ Che hai fatto….già stanco del matrimonio?”
“No, ho parlato tanto di te a Michela che vuole vedere se è tutto vero”
“ Un trio?”
“Già….ma con fantasia! E ti assicuro che Michela ne ha più di me”
“Ok…..proviamo”
L’appuntamento era per la sera stessa. A casa loro, visto che per una volta non c’erano mogli da tenere all’oscuro. Arrivo intorno alle 20. Suono. La porta è accostata, quindi mi sento autorizzata ad entrare. “C’è qualcuno?”
“Avanti”…la voce arriva dalla camera da letto. Ci avrei scommesso. Dalla soglia capisco cosa hanno deciso di fare. La fantasia di Lorenzo è sempre stata quella di fare sesso con i personaggi delle favole. Ha speso un capitale per acquistare i costumi di tutti i personaggi, e si diverte a scopare, di volta in volta, con Cenerentola, La bella adormentata, la Strega, Biancaneve eccetera. Questa “deviazione”, seppur abastanza innocua, gli ha però creato nel tempo una impossibilità a fare sesso normalmente, senza “personaggi” a cui rivolgere le sue attenzioni.
Oggi lui è vestito da lupo, con un abito molto verosimile bucato all’altezza dell’inguine dal quale fuoriesce il suo cazzo eretto. E’ in posizione supina, con braccia e gambe divaricate e bloccate al letto da delle manette. Michela è vestita da Cappuccetto Rosso e sta su di lui impalandosi con gusto.
“Brutto lupo cattivo! Mi volevi mangiare e io ti punisco. Adesso resterai così finchè non tornerà la nonna. Poi decideremo cosa fare. Intanto mi diverto un po’ col tuo pisellone da lupo.”
Evidentemente anche a Michela non dispiaceva la parte, e dalle sue parole capisco cosa si aspettano da me. Sulla poltroncina davanti al comò c’è un vestito da vecchietta, che indosso mentre loro continuano imperterriti a scopare non badando assolutamente a me. Cappuccetto Rosso ogni tanto si sfila il cazzo e lo mordicchia un po’ per punire il Lupo Cattivo che secondo me sta per soffocare dal caldo e dall’eccitazione dentro quel costume.
Finisco di prepararmi con una parrucca grigia con i capelli raccolti e un paio di occhiali, poi entro in scena.
“ Cosa è questo casino? Nipotina mia, cosa fai con quel lupo?”
“E’ il lupo cattivo nonna……voleva mangiarmi ma io l’ho catturato e l’ho legato al letto”
“E perché ha il cazzo di fuori?”
“Perché è un porcellone e voleva farmi le cose sporche. Puniscilo nonna…”
“ Bè…..però è un peccato sprecare tutto….non sembra male!”
Così dicendo la invito a riprendere il pompino interrotto poco prima, e poco dopo mi unisco a lei, scambiando umori e leggeri tocchi di lingua che, sinceramente, hanno il potere di eccitarmi. Proseguiamo per un po’, alternando le nostre bocche nel pompino, poi lei si alza e si rimette a cavalcioni infilandoselo nella figa ampiamente lubrificata. A me non resta che proseguire con la lingua, alternandomi fra il suo clitoride e la base del cazzo. Il Lupo intanto mugola di piacere pur soffrendo del fatto che non può muoversi ed è completamente alla mercè dei nostri desideri. Michela aumenta il ritmo per portarlo alla soglia dell’orgasmo, poi all’improvviso lo sfila ancora una volta e mi invita a sdraiarmi davanti alla faccia del lupo, la mia figa a pochi centimetri da lui, che ne può percepire il profumo oltre che ovviamente vederla senza poter fare niente.
“La vorresti?” gli chiede Cappuccetto Rosso.
“Mmmmmm” risponde lui
“E invece la nonna è solo mia!”
E inizia a leccarmi e a succhiare i miei umori con grande trasporto. Quasi involontariamente muovo l’inguine verso la sua bocca, andando incontro ai suoi colpi di lingua.
“Mmmmm nipotina mia, che lingua grande che hai!
“Per leccarti meglio la figa, nonnina mia…”
“E che mani grandi che hai!”
“Per strizzarti meglio le tette, nonnina mia…”
“E questo lupo cattivo, che cazzo grande che ha....”
“E no, nonnina, quello me lo prendo io dentro, mi dispiace per te…tu accontentati di questa leccatina”
La cosa non mi dispiace, in fondo, e poco dopo le stringo le gambe intorno alla testa ed esplodo in un orgasmo incredibile, mentre il lupo sta per avere un infarto per quello che succede sotto i suoi occhi. Il cazzo sta per esplodere da quanto è teso, e Cappuccetto Rosso decide che è giunto il momento di dare un premio anche a lui. Dopo aver bagnato le dita dei suoi umori, facendo uscire dalla cappella alcune gocce di liquido, se le passa con calma sul buchetto, poi ci strofina sopra la punta del cazzo e infine se lo infila con due colpi nel culo sedendosi sopra. Poi mi invita a ricambiare il giochetto che ha fatto poco prima con me. La lecco senza problemi, mentre lei si impala ritmicamente. Nessuno dei due può resistere ancora a lungo, e infatti il Lupo si dimena più che può dando dei colpi di reni sempre più veloci, mentre io muovo la lingua a mulinello sul clito di Michela. Pochi secondi dopo lei mi afferra la testa spingendola ancora di più verso il suo inguine, e contemporaneamente si impala con tutta la forza che ha, sollevando anche le gambe per farselo entrare dentro fino alla radice. Poi esplode con un urlo soffocato, quasi strappandomi i capelli, e si dimena in un orgasmo che sembra una scarica elettrica. Contemporaneamente anche Lorenzo, che si era trattenuto fino a quel momento, viene nel suo culo con una serie di contrazioni che fanno ballare il letto. Abbiamo appena riscritto il finale della favola di Capuccetto Rosso. Scendiamo dal letto e liberiamo finalmente il povero Lupo che dentro l’abito è ridotto ad uno straccio. Mi invitano a restare a cena, cosa che accetto e quindi la serata finisce a tavola dopo una bella doccia rilassante. Al momento di salutarci mi sento quasi in colpa ad accettare la busta che mi porge Michela. In fondo è stata una bella serata anche per me. Forse lei lo ha capito, perché quando mi accompagna alla porta mi guarda per un attimo, poi si avvicina e mi bacia infilandomi la lingua in bocca. Ci rivedremo presto, spero....
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15 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 8 ore fa -
Il diario di alice ( 5 )
Ci sono delle richieste che, pur non prevedendo come altre delle forme di violenza e non essendo considerate delle vere perversioni, mi mettono in imbarazzo e non nascondo che prima di accettarle ho dovuto riflettere a lungo. Poi ho deciso che sarebbe stato meglio che lo facessero con me piuttosto che su reali oggetti del loro desiderio. Ora capirete di cosa parlo, in questo racconto più breve degli altri.
Luca è uno dei miei clienti più giovani, e forse uno di quelli più dotati sia dal punto di vista fisico che economico. 35 anni, alto e prestante, con un sorriso disarmante, è l’erede di un grande impero economico del ramo siderurgico con sede all’estero. Mi chiama una domenica mattina all’ora di pranzo, mentre ancora assonnata cerco di farmi un caffè.
“Alice, sono Luca xxxx, ho avuto il tuo numero di telefono da Aldo. Mi dice che sei la migliore per certi giochi….”
“Bè…dipende da quali giochi intendi”
“ Lo saprai quando ci vediamo. Ma non ti preoccupare, niente di pericoloso, anzi! Ti chiedo solo una cosa, ma indispensabile : ti devi depilare la figa”
Capisco al volo dove vuole arrivare. Non mi crea più i problemi delle prime volte, quindi gli chiedo un po’ di tempo.
“Prenditi il tempo che ti serve. Ti ho prenotato l’aereo per Xxx delle diciotto”
Mi bastano un paio d’ore per depilarmi e rendermi glabra e liscia. Decido che questo costerà un bel po’ al caro Luca. Finisco di preparare la borsa e chiamo un taxi per farmi portare all’aeroporto. Alle 20 una macchina mi aspetta all’uscita del terminal per accompagnarmi in un appartamento della zona residenziale. Luca è li, e sulle prime resto meravigliata, pensando che si tratti di qualche collaboratore o amico. Di solito i miei clienti sono di una certa età e non mi aspettavo certo un giovane per di più niente male. Faccio appena in tempo a chiedermi cosa lo spinga a fare sesso con una squillo quando potrebbe permettersi tutte le donne che vuole, ma poi ricordo la sua richiesta e allora preferisco che lo faccia con me piuttosto che andare a molestare le ragazzine.
Mi saluta a malapena e mi indica una stanza nella quale trovo un guardaroba fornitissimo e molto particolare : solo vestiti per ragazza. Di taglia grande, ma confezionati come quelli per ragazzine, tipo le studentesse giapponesi dei manga, per capirci. Scelgo una camicetta rosa con colletto ampio, una gonna scozzese plissettata, dei calzettoni ugualmente rosa e un paio di ballerine di vernice rossa. Completo il tutto pettinandomi con due codette e togliendo completamente il trucco. Una perfetta quindicenne o giù di lì. Ritorno di là e lo trovo intento a masturbarsi, con gli occhi chiusi, seduto nella poltrona. Quando mi sente apre gli occhi e lo sguardo gli si illumina. Mi fa cenno di avvicinarmi e di continuare io, cosa che faccio sperando che il tutto si concluda velocemente. Ma avevo fatto male i conti. Dopo un po’ inizia ad accarezzarmi le cosce e i fianchi, poi mi prende la testa e me la porta decisamente verso il suo inguine. Apro la bocca e lo ingoio, cercando di dimenticare chi rappresento per lui. Altrimenti il contatto sarebbe potuto anche essere piacevole. Lo succhio con impegno. Voglio che venga velocemente per poter andar via. Ma lui non la pensa così. Mi fa risollevare e mi prende per mano, portandomi verso la camera da letto. Non credo sia la sua, visto che è piena di bambole e peluche. Il letto ha una sopracoperta di raso rosa, ed è lì che mi fa sdraiare, a gambe aperte, piegate e leggermente divaricate. Resta un po’ a guardarmi la figa depilata, poi mi mette la testa fra le gambe e inizia a leccarla con passione. Non è facile resistere, ma non voglio cedere e inizio a pensare che domani avrò una noiosa riunione del condominio. Si rialza e si avvicina per il momento finale. Finora non ha detto una parola. Ha lo sguardo vacuo e un leggero sorriso quasi sarcastico. Mi apre le gambe e me lo infila, pian piano, fino in fondo. Ho un moto di disappunto. Non lo conosco. Gli dico che voglio usare il preservativo.
“Non preoccuparti, troietta…..lo zio non ti viene dentro, stai tranquilla……vuole solo giocare un po’ con te…”
Mi scopa con assoluta calma per qualche minuto, tenendomi gli occhi puntati sul viso. Poi all’improvviso aumenta il ritmo e dopo qualche colpo lo toglie svuotandosi sul mio ventre e sulla camicetta con un lamento che pare più un rantolo agonico che un orgasmo. Si accascia su di me e inizia sommessamente a piangere. Questo non me lo aspettavo……che debba anche consolarlo? Poco dopo si rialza e mi guarda con gli occhi umidi. “ Sono un bastardo vero? Un maledetto bastardo depravato.”
“Ognuno di noi ha i suoi lati deboli” gli rispondo. “Finchè lo fai con me va ancora bene. Ma ti auguro di non doverti mai trovare a molestare una vera ragazzina”
“Non lo farò. Non arriverò a tanto.”
Ritorno nell’altra stanza e rimetto i miei vestiti. Sono frastornata e di malumore. Non mi sento a mio agio e voglio andar via. Lui mi aspetta di là. “Quanto vuoi?”
“800 euro, e sono pochi. Non per quello che ho fatto, ma per quello che ho rappresentato”
“Non sono pochi, ma capisco che certe richieste si pagano. Cerca di non sputtanarmi in giro”
“Per chi mi hai preso? Ti ho già dimenticato”. Prendo i soldi ( in contanti, evidentemente qualcuno gli controlla gli assegni, penso…) ed esco. Senza salutare. Spero non sia un arrivederci.
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15 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 8 ore fa -
Il diario di alice ( 4 )
Raramente il mio cellulare squilla prima di mezzogiorno. Quando accade molto probabilmente è Gustavo. E il suo tono non ammette repliche : “Preparati, ho bisogno di te. La macchina passa a prenderti fra un’ora”. Clic. Una donna mi capisce se dico quanto difficile sia prepararsi al mattino, in così poco tempo, rendendosi presentabile per un appuntamento del genere. Ma del resto nel conto che presento a Gustavo c’è anche il rimborso per questo stress…..
Un’ora dopo, non un minuto prima, non un minuto dopo, il suono del citofono mi avverte che la macchina è arrivata. L’autista di Gustavo è un giovane timido e riservato, che pare chiedere continuamente scusa per essere lì. Gli rivolgo il mio sorriso più luminoso e assassino e lui sembra sprofondare negli abissi della timidezza mentre mi apre lo sportello e mi sussurra : “Dobbiamo andare al Sanremo….” inteso come Albergo e non come località. Durante il breve tragitto non manco di accavallare più volte le gambe, guardando con la coda dell’occhio l’autista che tenta di fare l’indifferente senza riuscirci. Quando arriviamo a destinazione infatti, mentre gli faccio l’occhiolino dò una rapida occhiata al cavallo dei pantaloni e non ci vuole molto a notare un inequivocabile rigonfio…
Gustavo mi aspetta nella piccola suite, indosso soltanto di una vestaglia da camera, e mentre sorseggia un aperitivo rigorosamente analcolico sfoglia con interesse una vecchia rivista porno della sua immensa collezione iniziata negli anni ’70. Notaio molto noto sia professionalmente che per la bellezza e la differenza di età con le tre mogli che ha avuto e dalle quali si è separato, pare, anche per i suoi gusti sessuali, dice di avere 45 anni ma so per certo che la verità è un po’ più in là…
Mi versa un dito di vino bianco ghiacciato che assaggio appena per evitare brutti scherzi a stomaco vuoto, poi inizia a spogliarmi iniziando dalle scarpe e le calze che annusa voluttuosamente. Tolta la vestaglia, resta completamente nudo nel suo fisico decisamente poco attraente, con le sue “maniglie dell’amore” e il cazzetto rintanato fra le coscie. Con calma e una certa abilità, frutto dell’esperienza, inizia ad indossare le mie calze tirandole su con grazia e accarezzandosi le gambe. Poi indossa un paio di scarpe leggere con un tacco non molto alto e un reggiseno di pizzo bianco decisamente imbottito. A vederlo così conciato, con la sua incipiente calvizie, fa decisamente una brutta impressione. Riprende a spogliarmi con maggiore eccitazione e velocità, togliendomi la gonna e la camicetta senza degnarle di uno sguardo. Poi il reggiseno e le mutandine che fa sparire in un attimo fra i cuscini del divano. So già che non le rivedrò più.
Poi riprende la sua vestizione. Da una capiente borsa in pelle estrae un vestitino nero da cameriera abbottonato sulla schiena, con l’immancabile grembiulino e la crestina. Si fa aiutare ad abbottonarlo mentre la sua eccitazione è palpabile e misurabile con l’aumento della sudorazione. Infine si siede davanti allo specchio e indossa una lunga parrucca rosso mattone truccandosi pesantemente le labbra con un rossetto viola che risalta decisamente sulla sua carnagione grigiastra.
E’ arrivato il momento della mia vestizione. Sculettando oscenamente mi porge un cazzo in lattice con delle cinghie per essere allacciato in vita, che indosso con un brivido di eccitazione, nonostante tutto, sotto un severo abito blu a doppio petto, ovviamente maschile, lasciando aperta la cerniera dalla quale fuoriesce il “mio” cazzo duro e svettante. Infine calzo un paio di mocassini neri e raccolgo i capelli sotto un borsalino blu nascondendo in parte il viso con un paio di occhiali neri. Un bel maschione, dopotutto…..
Lui “lei” mi osserva attentamente leccandosi le labbra e passandosi le mani fra i “capelli” con fare lascivo. Io lo “la” osservo e poi mi siedo nel divano, con calma, lasciando le gambe divaricate. Non resiste oltre. Si inginocchia davanti a me e inizia a succhiare voluttuosamente il cazzo, facendo dei risucchi rumorosi e macchiandolo di rossetto. Il movimento fa si che la base dell’attrezzo si strofini esattamente, ad ogni affondo di bocca, contro il mio clitoride provocandomi uno stato di turbamento che non mi dispiace. Con la mano gli guido il movimento della testa, come infinite volte è stato fatto a me, e questo lo fa mugolare di piacere. Dopo qualche minuto termina il suo lungo pompino e si prepara a essere sodomizzato. Spalma con cura un po’ di crema a base di vaselina profumata sul finto cazzo, mimando per qualche istante una sega, e poi una dose generosa sul suo buchetto. Infine si solleva il vestito sulla natiche e mi mostra il culo che tiene aperto con le mani. Lo ( la ) faccio appoggiare sul bordo del tavolo e poggio il cazzo sul suo buco. Questo gli provoca una specie di trance che lo fa sobbalzare e al tempo stesso mi esorta a spingere senza esitare, muovendosi per venirmi incontro e aiutandomi ad entrare in lui ( lei ). Dopo un paio di tentativi riesco a penetrarlo completamente, e mentre lo inculo lui accompagna i miei movimenti con mugolii ritmici e rochi sospiri. Sarà il fatto che lo ( la ) vedo di spalle col suo vestito da colf sollevato sui glutei e con la parrucca da vamp, sarà la base del cazzo che mi strofina sulla figa, ma inizio a provare piacere anche io e i miei movimenti nel suo culo iniziano ad essere guidati più dalla mia crescente eccitazione che dal cervello. Dopo un po’ decide di cambiare posizione e, senza estrarre il cazzo dal culo, ci spostiamo sul divano. Io seduta e lui seduto sul mio uccello. Se lo fa sprofondare fino alla radice e in quella posizione inizia a masturbarsi furiosamente, dimenando le chiappe e provocandomi, con quel movimento, un orgasmo incredibilmente intenso. Bè…a me non è andata male in fin dei conti, mentre lui continua a dimenarsi, esageratamente sudato e disordinato, senza riuscire a concludere. So quello che si aspetta, e facendo la voce più roca che posso, inizio a insultarlo (la) “ Brutta troia, fammi usare il tuo culo per venirti dentro. Prendilo come sai fare tu, come ne hai preso altri prima di oggi.” E altre cosette carine di questo tipo. Dopo qualche istante si blocca come colpito da una sincope, stringe assurdamente nel pugno il cazzo, e poi viene con un sospiro gorgogliante facendosi colare lo sperma sulla mano e sulle cosce. “ Sei sempre molto brava” mi dice mentre si estrae il fallo finto dal culo. “Riesci sempre a darmi delle belle sensazioni”.
“ Contento tu…” gli rispondo mentre mi slaccio il coso e glielo restituisco. Nei minuti successivi ci rivestiamo in silenzio, ma dallo specchio lo noto che, credendo di non essere visto, annusa a lungo l’affare che aveva nello sfintere. Quanto è strana la gente……. Sorseggio un dito di vino mentre mi porge la busta col mio “onorario”. Senza aprirla lo guardo e sorrido. Abbassa lo sguardo . “Già…..le mutandine” sussurra…..e altri cinquanta euro finiscono nella busta assieme ai 500 del mio compenso. Non male, e non si è accorto di avermi fatto godere…….
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15 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 8 ore fa -
Al cinema
Un giorno d'inizio autunno, con la mia ragazza mi recai a Milano a trovare sua sorella: A dire il vero, era una sortita senza preavviso che ci portò a non trovarla.
Siccome era una bel fine pomeriggio domenicale, decidemmo di fare quattro passi, curiosando nelle vetrine. Passammo anche davanti ad una sala cinematografica hard, con tutte le locandine ammiccanti ed invitanti.
Intravidi in lei un certo interessamento, ma ella non fece nessun cenno particolare. A me d'impulso venne voglia di portarla dentro ma non sapevo come. Continuammo la nostra passeggiata mentre il mio cervello cercava di escogitare qualcosa per portarla dove volevo.
Ritornammo sui nostri passi ed anche, quindi, davanti alla sala. Ci fu un notevole rallentamento di entrambi, quasi a volerci scambiare il messaggio che l'altro voleva entrare. Probabilmente, la presenza di una cassiera donna, aiutò lei e togliersi il tentennamento sorto mentre la sospingevo delicatamente ma fermamente verso la cassa.
Ci avviamo verso la sala, aprimmo la porta dove fummo inondati subito dai gridi di piacere di una donna; non potevamo ancora vedere perché c'era ancora un grosso tendone da scostare per immettersi nella sala.
Lo oltrepassammo e la scena era di una donna bianca che stava realizzando una meravigliosa doppia penetrazione da due neri, dotati da due uccelloni.
Anche il mio uccello entrò subito in azione e strinsi forte mia moglie che ricambiò; era eccitata anche lei, sicuramente dal film ma soprattutto dalla situazione.
Ci sedemmo in ultima fila, verso la metà della serie di sedie; in sala c'erano sette, otto persone che non si accorsero di noi. Nel sedersi, il vestito un po' corto, poco più sopra del ginocchio, salì come era prevedibile scoprendo un po' le cosce velate della mia ragazza. Gliele accarezzai e lei le divaricò; sollevai il vestito fino all'inguine, scoprendo il resto delle gambe, parzialmente coperte da calze autoreggenti.
Spostai l'esiguo perizoma e, mentre la baciavo ardentemente sulla bocca, le accarezzai le altre meravigliose labbra che erano tutte bagnate. Le solleticavo il clitoride, le infilavo le dita nella figa strappandole dei lievi mugoli soffocati dal bacio.
Ero pazzamente eccitato tanto che lei mi tolse l'uccello dai pantaloni e non fece quasi in tempo a massaggiarlo che le venni nella mano con una godimento incredibile.
Allo spettatore seduto due file più avanti, mi parve, non era sfuggita, a questo punto, la nostra presenza. Pulii la mano della mia ragazza con il mio fazzoletto da naso, fortunatamente ancora pulito e stirato, e "Vado in bagno a mettermi un po' a posto" le sussurrai.
Mi trattenei qualche minuto, per riprendere fiato e capacitarmi di essere riuscito a portare mia moglie ad una proiezione hard. Rientrando in sala, ebbi una meravigliosa sorpresa, scostando il tendone. Mi fermai immediatamente dietro ad esso, scostandolo leggermente tanto quanto bastava per vedere il tizio di prima seduto accanto a lei che la stava baciando e palpando.
Dalla posizione dov'ero potevo soprattutto immaginare ma capivo bene che le stava ripassando la figa visto che la gamba sinistra della mia ragazza era appoggiata sopra il bracciolo della sedia e dunque aveva le gambe ben divaricate.
Lei parve prendere l'iniziativa, distogliendosi dal bacio ed abbassandosi verso l'inguine dell'uomo per dedicarsi ad un proficuo pompino.
Il nuovo amico, ad un certo punto, sollevò il suo viso baciandola ancora a lungo; si alzò facendo alzare anche lei, la girò facendola inginocchiare su due sedie. Grazie alle immagini chiare proiettate in quel momento, potei vedere il momento che la penetrò e l'espressione di mia moglie impalata da uno sconosciuto.
Il ritmo della scopata era cadenzato lentamente e ciò provocata dei gridolini alla mia ragazza, fortunatamente coperti da dialogo e dalla musica del film; a me, da quella posizione, giungevano ugualmente e questo mi fece di nuovo rizzare l'uccello. "Adesso vado e glielo schiaffo tutto in bocca, a questa meravigliosa troiana della mia ragazza", pensai. Stavo per farlo ma dovetti desistere perché un altro spettatore si era accorto della coppia.
Aveva estratto il suo cazzo, non lunghissimo ma piuttosto grosso, e l'aveva infilato in bocca a lei che, pure sorpresa, si mise a spompinarlo a tutto andare.
Intanto l'altro sconosciuto, continuava a scoparla aumentando il ritmo, riempiendole la figa con il suo cazzo fino in fondo. Dopo qualche minuto di questo andirivieni, nella figa e nella bocca, i due quasi all'unisono vennero riempiendola con il loro seme. Vedevo lo spompinato con la testa rivolta verso l'alto per il piacere; anche il viso di lei era eloquentemente spossato ma soddisfatta.
Questa scena mi fece prendere in mano il mio cazzo e mi sparai una sega tremenda. Era troppo forte la visione.
I due sconosciuti la salutarono, riassettandosi; cosa che fece anche la mia lei, alla bene meglio, con i fazzolettini di carta. La lasciai ricomporsi e quindi ritornai a sedermi vicino a lei che mi guardò con uno sguardo molto riconoscente: " È molto eccitante questo film, vero?" "Non saprei, ne ho visto così poco! Ma ho visto il film vero e ti garantisco che non è stato niente male", risposi.
Mi sorrise complice del mio sottinteso. Si girò e mi baciò ardentemente.
Non abbiamo più frequentato una sala hard, ma spesso ci rifacciamo, nelle nostre fantasie, all'episodio che suscita ogni volta una forte eccitazione.
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15 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 8 ore fa -
A casa di amici
Ci incontriamo una sera, a casa di amici comuni, ci hanno invitato ad una festa di compleanno.
Entro in casa e dopo le classiche presentazioni ti vedo, ci presentiamo, ti chiami Laura, ti squadro subito e credo che tu te ne accorga.....
Sei splendida, vengo abbagliato dai tuoi occhi azzurro cielo, profondi...indossi un vestitino nero, con le spalline, e una scollatura che lascia immaginare il tuo seno...sei senza reggiseno....non ne hai bisogno e da quello che riesco a notare indossi un perizoma che ti toglierei con i denti.
Ai piedi indossi dei sandaletti con stringhe alle caviglie che mi fanno eccitare tantissimo, sei tremendamente bella...e molto...molto sexy Laura.....
Ci sediamo, non siamo in tanti, è una festa molto intima ed io non riesco a toglierti gli occhi di dosso e tu lo sai...mi vedi...i nostri sguardi si incrociano spesso...e tu ti accorgi del desiderio sfrenato che sale in me guardandoti......
Accavalli le gambe, giochi con i piedini...i sandaletti....mi lanci occhiate furtive....fai di tutto ma molto discretamente x farti notare da me, ti piace farmi eccitare, percepire nel mio sguardo il desiderio crescere....
E in effetti, tra la discussione, le risate, faccio fatica a contenermi, il mio sesso mi tormenta....eccitatissimo...non ce la faccio quasi più....sto persino pensando di prendere una scusa e andare a casa.....
Ad un certo punto ti alzi per andare in cucina, e quando torni ne approfitti x sederti vicino a me. Sento il tuo profumo dolcissimo, mi sfiori la pelle....mi tocchi con i piedini....ti salterei addosso....ti spoglierei in questo momento x averti...x possederti....
Ho deciso, non ce la faccio più, provo quasi dolore al mio sesso, così decido di andare in bagno a sfogarmi, non resisto più....
In casa ci sono due bagni, io vado in quello a pian terreno, mi scuso, mi alzo e mi dirigo.....
Tu lo sai perchè vado in bagno, ed è colpa tua, mi guardi con uno sguardo malizioso....
Finalmente in bagno, mi slaccio i pantaloni e...comincio a masturbarmi pensando a te.....ad un certo punto però....sento la porta aprirsi, sento una presenza, dal profumo, ti riconosco, sei tu...ed io sono imbarazzatissmo....mi blocco....divento una statua....tu da dietro....sei dolcissima....mi sussurri di stare tranquillo....che il lavoretto lo finirai tu....mi abbracci da dietro....e prendi in mano....con tutte e due le tue manine sexy...il mio sesso....continuando in modo divino a masturbarmi, lentamente...avanti e indietro...pochi colpi....mi fanno venire un fiume di desiderio...faccio fatica a reprimere i miei gemiti di piacere.....
Mi dai un bacio dietro l'orecchio e mi sussurri...questo è solo un piccolo antipasto....mi stai facendo eccitare di nuovo.....
Quando esco dal bagno tu sei già seduta al tuo posto, mi siedo anch'io e la serata continua più o meno in allegria....
Continuo a guardarti perchè il mio desiderio non è x niente calato....anzi....
Ad un certo punto a qualcuno della nostra compagnia viene un idea brillante...andare a prendere delle pizze, da mangiare a casa, io dico subito che preferisco restare qui ad aspettarle, così escono tutti, tranne io e te, anche tu declini, avremo circa 15-20 minuti di tempo...io e te...soli in casa.....
Non appena chiudono la porta, ti alzi....ti togli i sandaletti...vieni verso di me a piedini nudi....io sto già x impazzire.....ti siedi sulle mie ginocchia....ti lasci cadere le spalline....ho davanti ai miei occhi il tuo seno meraviglioso....mi tuffo sui tuoi capezzoli....goloso come un bimbo....i tuoi gemiti mi fanno eccitare ancora di più.....
Ti alzi...ti siedi in ginocchio per terra....mi slacci i pantaloni....abbassi i boxer....prendi il mio sesso con la tua mano....e lo porti alle tue labbra....sento il calore della tua bocca....della tua lingua....il mio sesso diventa il tuo gelato preferito.....non vuoi farmi venire....xkè vuoi che venga dentro di te....
Il tempo purtroppo scorre veloce....ti alzi in piedi....ti sposti il perizoma....e ti siedi sopra di me....ti ammiro mentre stai danzando....con me dentro....le mie mani sul tuo seno....danzi da favola....vieni...e anche io sento che sto per esplodere.....vengo...ti invado il ventre con un mare di piacere.....
Ti alzi....mi guardi negli occhi...hai uno sguardo malizioso....sento che hai in mente qualcos altro....ti inginocchi davanti a me....ho paura che arrivino....prendi il mio sesso in bocca.....avidamente...e questa volta vuoi farmi venire.....vai su e giù con la testa....lo senti in bocca che sto per raggiungere il piacere.....vengo...senti i primi fiotti del mio seme invaderti la gola...gemi dal piacere ed io quasi svengo......
Ti do un bacio enorme.....cerchiamo di ricomporci....mentre nel frattempo sentiamo la porta aprirsi, sono tornati, ed io riprendo ad ammirarti......
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15 anni fa
admin, 75
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Il diario di alice ( 3 )
Lo chiamerò Mario, perché il suo nome è talmente particolare che scriverlo sarebbe come pubblicare la sua carta d’identità. E’ un piccolo ma affermato industriale del centro Italia e ha una quarantina d’anni portati non benissimo. Probabilmente neanche da giovane è stato un adone, e forse è per questo che si è sposato pochi anni fa. Un matrimonio d’interesse, dicono. Più che altro il matrimonio di due capitali. Mi ha confidato diverse volte che non ha mai toccato la moglie, sua coetanea, che peraltro lo tradisce spudoratamente senza problemi. Lui le rende la pariglia e di tanto in tanto mi chiama perché sa che riesco a portarlo al parossismo estremo con dei flash-back della sua infanzia, che non è stata evidentemente felice a causa probabilmente di una madre dispotica. Almeno questo mi sembra di intuire quando mi telefona e mi spiega cosa vuole da me. Lo raggiungo nel suo ufficio privato nel primo pomeriggio di una giornata uggiosa e umida. La segretaria che mi fa passare mantiene un atteggiamento professionale nonostante sappia benissimo perché sono lì. E’ stata lei a chiamarmi e passarmelo al telefono. Non posso fare a meno di chiedermi se ha mai dovuto infilarsi sotto la scrivania del capo a fare quello per il quale è diventata famosa Monica Lewinsky . Mario non è in ufficio, ma la segretaria mi dice che “posso mettermi a mio agio” e mi indica la porta di un piccolo salotto. E’ arrivato il momento di completare la preparazione del mio personaggio. Sotto l’impermeabile indosso un severo tailleur gessato, calze grigie con riga nera posteriore, scarpe nere con tacco quadrato di otto cm, foulard nero al collo, diversi anelli con pietre e camei alle mani, capelli raccolti in uno chignon e tenuti con una vecchia pettinetta d’osso. Sotto, intimo della nonna con mutande grandi bianche e canottiera ugualmente bianca di cotone che copre un reggiseno semplice e sformato. Nella borsetta a portafoglio un altro complemento che mi servirà. Completo la trasformazione con un paio di occhiali con montatura d’osso che mi danno, nel complesso, un aspetto da istitutrice astroungarica.
Devo attendere circa dieci minuti, che impiego per calarmi meglio nella parte, prima che si apra una porta mimetizzata nel mobile libreria alle spalle della scrivania ed esca Mario. Dovrei dire Mariolino, dato che indossa un paio di pantaloni corti all’inglese, calzettoni bianchi con scarpe di camoscio blu, una camicia bianca con cravatta blu e un capellino da college americano. Entra con esitazione, guardandomi di sottocchi come intimorito e tormentandosi le mani senza interruzione. “Mario!” Urlo senza preoccuparmi di chi sta fuori della porta… “ Sei stato molto cattivo! Mi ha detto la tata che ti ha scoperto ancora nello sgabuzzino che ti toccavi il pisello!”
“No mamma……non mi toccavo” inizia a frignare
“Invece si. Lo hai fatto ancora e ti dovrò punire!”
A questa affermazione un sussulto passa sul suo volto che inizia a farsi paonazzo, e mi sembra di notare una leggera protuberanza che inizia a farsi strada all’altezza della patta.
“Hai ragione mamma, mi devi punire perché sono stato cattivo”
“Vieni subito qui, Mario! Abbassati i pantaloni!”
Il suo respiro inizia a diventare ansimante mentre si avvicina fissando le mie mani che prendono dalla borsetta un sottile e resistente ramoscello di ulivastro. Con le mani tremanti si abbassa i pantaloni e gli slip mostrando una erezione che ogni volta riesce a meravigliarmi. Pare che la natura abbia ecceduto lì per bilanciare le deficienze di altre parti del corpo.
La prima frustata lo colpisce proprio sul cazzo, lasciando un segno rosso. Lui rotea gli occhi all’indietro dal dolore ma non emette alcun suono. Invece si gira e mi mostra le natiche, sulle quali lo colpisco tre o quattro volte di seguito. Inizia a mugolare e a masturbarsi poi all’improvviso si infila indice e medio della mano sinistra nel culo e si sodomizza con rabbia mentre con la destra si torce con forza il cazzo. Ho paura che prima o poi questo gli provocherà un infarto e finirò in galera, ma lui mi esorta a continuare. Altre due frustate lasciano il segno sulla pelle rugosa del culo. “Puniscimi mamma, puniscimi come la volta scorsa!”
E’ arrivato il momento di quella che lui chiama punizione ma che in effetti lo è soprattutto per me.
“Mario, vieni dalla mamma. Ti ho detto tante volte che non ti devi fare le seghe. Un ometto queste cose non le fa.”
Intanto inizio a spogliarmi fino a restare in canottiera e mutande. Lui mi osserva mentre un sottile filo di bava gli cala dall’angolo della bocca e si avvicina fino a toccarmi.
“Dai, Mario, scopa tua mamma. Questo fanno gli ometti, non le seghe” e nel frattempo mi stendo sul tappeto aprendo le gambe.
Con lo sguardo ormai allucinato dall’eccitazione mi sale sopra e mi penetra con furia. Sarebbe piacevole, se non fosse per il contesto, ma non ho il tempo di pensarci. Ad ogni colpo di reni corrisponde una frustata sulle sue natiche e i grugniti che emette non hanno più niente di umano.
“Si, Mariolino, continua così….diventa un ometto nella figa di mamma” lo esorto, anche se non è più necessario tanta è la sua furia.
“Scopo mia mamma, scopo mia mammaaaaaaaaaaaaaaaaa” Dopo una decina di colpi si svuota nella mia figa con un un sussulto e poi resta fermo come in catalessi, quasi fulminato, il respiro corto e rauco. Poi si rialza e, raccolte le sue cose, ritorna senza una parola nello stanzino.
Anche io mi dò una sistemata nel bagno privato, e quando ritorno nello studio lui è alla sua scrivania, elegante e misurato come sono abituati a conoscerlo tutti. Sembra abbia appena concluso un affare.
Mi sussura un “grazie” mentre mi allunga un assegno. Questo lo controllo, da quando ha cercato di fregarmi. Sono 600 euro, non tanti per un incesto.
“Ciao Mariolino” lo saluto uscendo
“Fottiti” mi risponde
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15 anni fa
admin, 75
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Feste improbabili
Aspettavo quel venerdì sera da due settimane. Sarebbe dovuto svolgersi sette giorni prima, ma poi era saltato tutto a causa di un'imprevisto. Mentre mi tagliavo la barba mi vidi nello specchio.
Le lame del rasoio strappavano i peli scuri. E i miei occhi mi fissavano.
-Sono sicuro di volerlo fare?- Mi stavo chiedendo.
Dissipai i dubbi con una smorfia, e tornai a concentrarmi sulla barba.
Una pettinata veloce, e poi di corsa ad indossare gli abiti scelti. Un paio di pantaloni con la piega una camicia chiara che mi stava aderente, cravatta nera, come il gilet, e per completare il tutto la giacca coordinata ai pantaloni.
Tutto sommato elegante, serio.
Forse troppo. Ma non importava, ormai era troppo tardi per tutti quei dubbi, e l'orologio con il suo continuo inseguirsi di lancette mi ricordava che ero giusto in tempo per andare all'appuntamento.
Arrivai al bar puntuale, scendendo dalla macchina nel parcheggio vicino all'ora esatta in cui mi aspettavano. Chiaramente la puntualità stava a cuore molto più a me.
Nei venti minuti che aspettai al tavolo con il telefono in bella vista e la faccia annoiata consumai due cocktail, non sarebbe toccato a me guidare, e speravo di passare fuori la notte.
Giorgio e il suo ragazzo arrivarono mentre ero intento a girare con la cannuccia i cubetti che si scioglievano nel mio secondo bicchiere.
“Cravatta?” fece Giorgio girando lo sguardo al cielo e simulando uno svenimento. Lo conoscevo da molto tempo, e sapevo che enfatizzava il suo lato femminile per provocarmi. La sua omosessualità non aveva intaccato la nostra amicizia come aveva fatto con quella di altri nostri, un tempo comune, amici.
Io mi limitai a sorridere, ed alzarmi per salutare, e venire presentato.
Il nuovo ragazzo di Giorgio sembrava un modello del cartelloni pubblicitari dell'intimo maschile. Poco più espressivo, con un grande e generoso sorriso. Si chiamava Marco, faceva l'architetto, era appassionato di snowboard e surf e giurava di essere un ballerino provetto.
Era molto loquace e cordiale, e mi aiutò a superare l'imbarazzo molto in fretta. Cominciavo a vedere dall'interno la serata, e non si prospettava aliena come avevo avuto il timore mezz'ora prima. Per il momento eravamo soltanto tre amici al bar.
Parlammo del più e del meno per un'oretta, un altro paio di cocktail, io, Giorgio astemio mi fece compagnia con un succo di frutta, e Marco, autista della serata, si limitò a sorseggiare del tè al limone.
Quando si fece l'ora lasciammo a metà il discorso sul problema dell'inquinamento urbano e ci indirizzammo alla macchina.
La mini-cooper rossa con l'union Jack aerografata sul tettuccio sfrecciava, mentre i suoi occupanti rispettavano il silenzio che si erano tacitamente imposti uscendo dal bar.
Nell'istante in cui stavo per prendere fiato per iniziare una conversazione sul tempo Marco decelerò bruscamente e si fermò davanti ad un cancello.
“E' qui?” chiese.
Giorgio annuì, e così accostammo e scendemmo.
“Allora, tesoro...” nonostante il vezzeggiativo Giorgio parlava con me “Tu vivila come una festa...normale”
Apprezzavo lo sforzo di Giorgio di cercare ci comprendere i miei dubbi, ma in quel momento ne avevo di tali che non sospettavo neppure io.
“E' una festa normale” dissi contemporaneamente a Marco. Solo che io avevo un tono calmo, intento a far capire a Giorgio che ero grande e vaccinato, e sarei sopravvissuto ad una festa; il tono di Marco faceva pensare più ad un rimprovero.
Fortunatamente con una risata Giorgio alleggerì il tutto e abbracciandoci ci portò alla festa.
Era una festa normale.
Uomini e donne chiacchieravano, bevevano, sparsi per tutta la casa, un impianto stereo inondava la casa di musica lounge. Sembravano tutti cordialissimi ed intenzionati a divertirsi. Ed in questo era molto meglio di molto di quelle feste adolescenziali dove la gente trottava frenetica alla ricerca di una forma di vita con la quale accoppiarsi.
Nonostante la normalità però avvertì della tensione sessuale generale. Come se sotto la facciata stessero avvenendo cose che riuscivo a notare solo con la coda dell'occhio.
I miei amici fecero un rapido giro di a salutare i loro amici, e mi fecero diverse presentazioni.
Fu un continuo stringersi mani e sorridere, e glissare sui commenti dell'uso esagerato che facevo dei pesi per le braccia in palestra.
Poi prima di dileguarsi Giorgio e Marco mi presentarono una ragazza.
Leona, capelli corti neri, robusta ma non grassa, con una stretta di mano decisa e diversi tatuaggi che spuntavano da sotto i vestiti sulle braccia, sul collo e sul polpaccio destro.
Giorgio me ne aveva parlato, era un'amica lesbica di Marco, che chissà come mai aveva saputo che non era il mio periodo migliore della mia vita sotto l'aspetto amoroso sessuale, e si era offerta di aiutarmi in cambio d'aiuto.
Appena fummo lasciati vicino ad un divano mi fece cenno di sedermi, e senza troppi preamboli iniziai a farmi confermare le informazioni che mi aveva dato Giorgio.
“Allora, mi è stato detto che hai un problema” Io sorridendo.
“Sembra una frase alla James Bond...quella cravatta poi, potevi vestirti più informale, Marco aveva parlato tanto a tutti che nessuno avrebbe pensato male a vederti un po' più disinvolto” rispose lei facendo sembrare la battuta su James Bond una provocazione.
Mi allentai il nodo della cravatta.
“Questo vuol dire che non hai bisogno di un agente segreto?”
“Già... beh, diciamo che io sono maledettamente lesbica, a me gli uomini non piacciono, ne ho avuto un paio da ragazzina, sono stati una bella esperienza, ma non ne cerco, né voglio più da molto tempo”
Era schietta, mi piaceva.
“Questo vuol dire che guardarti le tette sarebbe come guardare le foto di una torta al cioccolato, mi metterebbe l'acquolina in bocca ma non mi darebbe alcun modo per farmi passare la voglia?”
Rise annuendo, era anche spiritosa un'altra cosa che mi piaceva.
“Beh, se ti hanno parlato di me quanto a me hanno parlato di te a me sai di cosa si tratta” disse a quel punto.
Mi diede la sensazione di essere a disagio. Esattamente come me in quel posto: voleva esserci ma non vedeva l'ora che qualcuno le dicesse di non preoccuparsi e di godersi la vita.
“So abbastanza poco, ma non ti preoccupare, penso di essere qui quasi esclusivamente per te” disse cercando di metterla a proprio agio.
“Beh, non sono cose facili da fare quando si è innamorati” mi disse, con una fragilità molto femminile.
Aspettai annuendo che prendesse coraggio e proseguisse “La mia ragazza, non è lesbica, è bi”
Giorgio non aveva parlato di un invito ad un menage a trois.
Infatti: ”Penso che stia pensando di tradirmi con un uomo”
Ero molto confuso, ma non la fermai.
“Quindi se proprio deve andare con un uomo voglio...saper, sapere tutto”
Se la mia testa sarebbe potuta diventare un punto di domanda: l'avrebbe fatto in quel momento.
“Co- cosa posso fare?”
Mi prese il polso e si alzò trascinandomi con lei verso un altro gruppetto che chiacchierava.
Avvicinandomi avevo adocchiato una rossa molto alta e con una abbondante quantità di trucco, specialmente di rossetto scuro quasi a verniciare labbra certamente siliconate.
La rossa mi fu presentata con un nome esotico, poi capito che non era la donna di Leona me ne scordai.
La sua ragazza era molto meno appariscente, ma non per demerito, era ben proporzionata, con un bel taglio di capelli nonostante la frangia (che non mi aveva mai fatto impazzire), un seno piccolo ma molto esposto dalla maglietta e un piercing all'ombelico attiravano l'occhio da davanti.
Jessica, ha una bella parlantina, inizia molti argomenti ma non ne finisce mai nessuno. Almeno fino a che Leona senza spiegarmi bene cosa possa volere da me sparisce.
Quasi come se potesse interrompere la recita Jessica mi porta fuori da una porta finestra, su un balcone che da sul giardino, la scusa è fumare.
Ma appena fuori prima ancora di accendere la sigaretta si sbuffa sulla frangia, facendola ballare e dice “Non mi dire che sei l'amico di Giorgio!”
Sorrisi e feci spallucce “Ok, non te lo dico”
“Cazzo quando fa così mi viene voglia davvero di scoparmi il primo che passa” rispose accendendosi la sigaretta e allontanandosi dai vetri della finestra.
La seguì demoralizzato, convinto di aver sprecato la serata.
“Non prendertela, non è colpa tua, se fossi stata libera probabilmente adesso ti starei portando nella stanza di sopra” mi disse, come se queste informazioni si potessero dare con tanta leggerezza.
Mi limitai a fumare in fretta la mia sigaretta. Solo che l'alcool e le aspettative rendevano quella biondina dannatamente eccitante.
Raccolsi il mio orgoglio ferito mentre spegnevo in un vaso adibito a portacenere la mia cicca e con un falsissimo sorriso e una scusa mi congedai.
Lei sorrise, si scusò ancora e tornò al suo gruppetto. Per un attimo pensai potesse aver visto la mia erezione.
La mezz'ora seguente fu noiosissima, e fui sul punto di salutare ed andarmene quando Leona comparve dietro di me abbracciandomi. Aveva una bella stretta, e sembrava felice.
“Grazie caro!”
“Prego” Risposi benché non avessi fatto nulla.
“Si lo so che non hai fatto nulla, ma sei venuto, sei l'unico maschio etero della festa, questo ha fatto capire un paio di cose a Jessica...abbiamo parlato, e chiarito”
“Mi fa veramente piacere” Le dissi fissandole la scollatura involontariamente.
“Per ringraziarti volevo farti dare uno sbirciata mentre si prepara la torta” mi disse avvicinandosi al mio orecchio e con un tono di voce che lasciava poco spazio alla fantasia.
Nonostante l'alcool capì subito, e grazie al mio status di brillo non ebbi alcuna esitazione ad annuire e quasi a scodinzolare come un cane davanti al quale agitano una bistecca.
Mi baciò sulla guancia e andò verso le scale, individuai Jessica che saliva pochi secondi dopo.
Senza pormi alcuna domanda su quanto fosse morale quello che mi accingevo a fare le seguì.
Non fu difficile trovare la stanza nella quale si erano appartate. Gemiti squisitamente femminili provenivano da dietro una porta lasciata socchiusa, mi chinai e la prima scena a pararsi davanti a me fu quella di Leona che baciava Jessica con passione. Non era come l'esagerato bacio saffico al quale ero abituato nei film porno, si baciavano come baciavo la mia fidanzata in quinto liceo.
Si muovevano lentamente, lo potevo vedere chiaramente anche dalla serratura, è come se per ogni movimento, ogni carezza, ogni contatto si chiedessero il permesso. Ora Leona faceva scorrere la mano dalla guancia di Jessica sino alla sua spalla, accarezzando il collo, praticamente sfiorandolo solamente, raggiunta la spalla si fermò qualche istante poi proseguì con la sua carezza fino al gomito, e dopo un'altra pausa arrivò al polso. Intrecciarono le loro dita, si strinsero, poi Jessica imitò il gesto di Leona a ritroso con entrambe le mani.
Quando smettono di baciarsi si allontanando e guardandosi intensamente negli occhi si sfilano le scarpe, camminano fino al letto dove salgono in ginocchio, avvicinandosi, e ricominciano a baciarsi.
Il rituale prosegue con un'andamento ipnotico tanto che quando si spogliano quasi non me ne accorgo. Mano a mano che spogliavano più superficie, le carezze si facevano più lente i gemiti più forti. I baci prima limitati alla bocca ed al collo si stavano spingendo sui seni, poi sui capezzoli. Le macchie, tracce di piccoli morsi comparivano più di frequente ad ogni bacio.
Come per le coppie uomo donna, il sesso dopo una discussione era il migliore.
Non ci misero meno di venti minuti ad iniziare a sfiorarsi la topa. Avevo ottime ragioni di pensare che fossero fradice, e pronte all'orgasmo, ma dalla mia angolazione non potevo vederne le prove.
Io invece ero a palla, carico come una molla, e i pantaloni leggeri non aiutavano a mascherarlo.
Valutai la possibilità di farmi una sega in corridoio.
Con la mano scesi verso il pacco mentre mi voltavo per essere certo di essere solo.
Lì ebbi la sorpresa.
La rossa, quella con le labbra rifatte stava appoggiata al muro e mi fissava. Era là da chissà quando.
Rispose al mio sguardo terrorizzato con un sorriso.
“Non fermarti, stava per cominciare la parte divertente”
Mi alzai in piedi e reagì alle sue maniere ammiccanti slacciandomi i pantaloni e tirando fuori l'uccello. Lo vidi pulsare nella penombra del corridoio, il ragazzo aveva bisogno di sfogarsi. Come se la rossa percepisse quel bisogno, si fece avanti, si inginocchiò e dopo aver baciato la cappella, e accarezzato con la punta della lingua l'asta per tutta la sua tremante lunghezza, con un esperto movimento si affondò sul mio pene. La lingua tremava e si agitava mentre con dei movimenti che non avevo mai visto mi fece scaricare tutto il suo mio succo dritto nella sua gola in meno di trenta secondi. Un orgasmo potente e fulmineo.
Succhiando rumorosamente mi diede una pulita, poi evidentemente delusa mi disse mentre si rialzava “Speravo qualcosa di meglio... ora però mi devi rendere il favore”
Ingoiai il rospo della pessima prestazione di fronte alla nuova sfida, ancora inconsapevole.
Mi avvicinai e la strinsi tra le braccia mentre la baciavo.
Sentivo il suo sapore nella sua bocca.
Mi inginocchiai e feci per strattonare i suoi pantaloni, ma mi spinse indietro facendomi cadere seduto, e mi indicò il bagno.
Mi aiutò a rialzarmi e mi accompagnò per mano fino a dentro il cesso. Si chiuse la porta alle spalle, fece rapida due giri di chiave e la sfilò dalla toppa per gettarla nel lavandino dove rimbalzò.
A quel punto con la mia mano che teneva ancora si accarezzo il seno, il ventre, e giù ancora. La stretta forte ed il modo di fare mi stavano rinvigorendo l'erezione.
Ma questa ebbe un'inaspettata accelerata quando le nostre mani arrivarono sul suo pube. La dove mi aspettavo il morbido arrivo toccai qualcosa con la quale avevo molta familiarità. Il suo sguardo soddisfatto quando si accorse che non avevo ritratto la mano nonostante avessi capito mi piacque.
“Comincia a sdebitarti, se sai bravo ti farò vedere che a queste feste c'è di meglio che le lesbiche”
L'odore e il sapore di un pene erano nuovi per me. La stretta sapiente che mi guidava e produceva maggiore piacere.
Quando il getto caldo e violento schizzo contro il fondo della mia gola ebbi l'istinto di rigurgito, ma la rossa non me lo permise mi spinse verso il suo pube rasato mentre scaricava le ultime gocce. Quando smisi di cercare di liberarmi mi lasciò andare, estrasse il suo cazzo che si stava ritirando e lo usò per schiaffeggiarmi.
“Ti voglio alla prossima festa, e fatti spiegare qualcosa da Giorgio”
Rimasi seduto nella stanza anche dopo che se ne andò. La sborra non aveva certo il gusto piacevole del brodo di passera, ma mi sentivo appagato, e un po' più vicino al mio amico. Purtroppo non ebbi mai occasione di confessarglielo, anche se sospettavo che la voce gli fosse giunta.
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15 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 8 ore fa -
Due amori infiniti
Dieci anni fa io chiara e mio marito luca abbiamo conosciuto una coppia per giocare assieme.
Lei Lilly e lui Max nomi simbolici ''per la privacy''e da un normale primo incontro per conoscerci e passare assieme la serata siamo diventati inseparabili tanto che con Max che dopo tre anni si e lasciato con Lilly siamo rimasti in buonissimi rapporti anche intimi perche' lui modestamente parlando e strafico!!!!per me e bellissimo,sexy,ed ha un fisico di atleta dato che pratica piu' di un sport.
A premetto anche mio marito e sexy e bello anzi per me sono uguali sia mio marito che Max.
Voi direte ma tuo marito luca'' che siamo felicemente sposati da 17 anni ''non e' geloso?niente affatto tra noi tre esiste una complicita' unica.
Semmai quella gelosa sono io sia di mio marito che di max.
Poi circa sette anni fa abbiamo incontrato Adry un altra amica sempre del giro.
Adry quando poteva con il lavoro veniva e viene da noi e lei faceva e fa sesso con mio marito mentre io quando max puo' perche' dovete sapere che e' super impegnato tra lavoro e sport ci si vede e si passa delle ore bellissime a fare l'amore.queste sono delle vere amicizie di coppie e sarebbe bello che tutti facessero cosi.
Ciao da Chiara.
7
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15 anni fa
Andrea96,
44/44
Ultima visita: 10 anni fa
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Il diario di alice ( 2 )
Aldo è un uomo politico abbastanza in vista di una città del centro-sud. Non è quello che si può definire un cliente affezionato. Non ci vediamo più di una volta al mese, ma so che nella sua agenda ci sono anche i numeri di telefono di alcune mie colleghe. Una personalità affascinante, uomo di grande cultura e di buone doti fisiche a dispetto dei cinquant’anni suonati. Insomma, uno con cui si va a letto volentieri. Pardon, si andrebbe. Non mi ha mai toccata con un dito. Anche questa volta ho ricevuto la chiamata con una settimana di anticipo. Un semplice messaggio sul cellulare con una parola in codice e il giorno dell’appuntamento. Come sempre ho trovato ad aspettarmi all’aeroporto la macchina col suo autista che mi ha condotto in un casolare di campagna dove tutto era pronto per un garden-party. Sono stata accompagnata in una grande stanza da letto al primo piano con il caminetto acceso e un buffet sul tavolino ornato da un grande mazzo di fiori. Accanto un biglietto : “Aspettami con pazienza”.
Mi sono messa a mio agio e ho controllato che tutto del mio aspetto fosse a posto. Sapevo già cosa sarebbe successo, quindi sotto il tailleur grigio gessato avevo indossato calze di pizzo rosso molto appariscenti con giarrettiera dello stesso colore e reggiseno a balconcino sempre in tinta. Niente mutandine e figa totalmente depilata. Al collo una filo di corallo e un sottile nastrino rosso alla caviglia destra. Scarpe rosse di vernice con tacco medio. Come contrasto un trucco “cadaverico” : cipria bianchissima per rendere la pelle diafana, labbra e occhi di un viola melanzana con occhiaie marcate.
Mentre attendevo bevendo un dito di Pinot ghiacciato, nel cortile iniziavano ad arrivare gli ospiti. Macchine di lusso, autisti, guardie del corpo, per un parterre di miliardari, politici, industriali, giornalisti e relative signore ingioiellate come Madonne da portare in processione. Dopo qualche minuto la serata iniziava a scaldarsi grazie alle abbondanti libagioni e a qualche polverina magica…… Il mio ospite si divideva fra i presenti, tutto preso dai suoi doveri di padrone di casa. Ma io sapevo che di lì a poco sarebbe scomparso per venire da me. Infatti dopo dieci minuti uno squillo del cellulare mi avvisa che era il momento di preparare la messa in scena.
Spengo la luce e mi distendo sul letto in posizione supina con le mani incrociate sul ventre che stringono una rosa rossa. Accanto al letto quattro candelabri accesi illuminano debolmente l’ambiente assieme al riverbero del fuoco nel caminetto.
Dopo un minuto entra lui e si chiude la porta silenziosamente alle spalle. Il suo sguardo acquoso mi percorre tutto il corpo mentre si avvicina e si inginocchia accanto al letto iniziando a piangere sommessamente. “ Perdonami, Miriam ( il nome della moglie scomparsa ). Perdonami se non riesco a dimenticare la tua bellezza…Tu sai che non ti ho mai tradito, che sei l’unica donna della mia vita. Sei così bella…..” Pian piano il pianto lascia il posto ad una specie di sordo rimpianto : “ Ma non dovevi morire. Non dovevi lasciarmi sapendo che ti avevo promesso fedeltà. Non posso amare un’altra donna, Miriam, e allora devi essere tu a darmi quello che mi spetta” . Mentre aumenta il tono del monologo la compostezza iniziale lascia il posto ad una eccitazione perversa. Inizia a spogliarsi con fare nervoso, prima giacca e cravatta, la camicia, le scarpe, i pantaloni, infine la canottiera, i boxer e i calzini. Resta nudo a guardarmi, col cazzo semirigido in mano, iniziando a masturbarsi lentamente mentre ripete il nome della moglie. Pian piano il membro si irrigidisce fino a raggiungere dimensioni e rigidità notevoli, mentre il movimento della mano si fa via via più veloce. Con l’aumentare dell’eccitazione cresce il turpiloquio, e la dolce mogliettina diventa una troia di casino rottainculo e lesbica ciucciacazzi, mentre il volto diventa talmente paonazzo da farmi temere un infarto. All’improvviso mi si avvicina con gli occhi quasi fuori dalle orbite e mi schizza addosso tutto il suo sperma urlando “Tieni, Miriam, figlia di puttana, prendilo adesso quello che non hai mai voluto prendere…tieni…tieni….”. Resta lì qualche minuto, col cazzo che mi gocciola addosso le ultime stille, poi ormai svuotato fisicamente e psicologicamente si siede per terra accanto al letto e per un po’ si sente soltanto il suo respiro ansimante. Poi si rialza, prende un fazzoletto e mi ripulisce del suo sperma : “ Scusa Miriam “. Si riveste lentamente ed esce senza una parola. La farsa è finita. In giardino nessuno sa che si è appena svolto l’ennesimo funerale della ex padrona di casa.
Faccio una doccia nel bagno attiguo dove trovo un cofanetto con un bracciale e due orecchini di corallo assieme ad una busta che neanche apro. So già che all’interno ci sono, come sempre, due biglietti da duecento euro, due da cento e due da cinquanta. Nuovi di zecca e tenuti assieme da un fermaglio d’oro.
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15 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 8 ore fa -
La femmina dal culo vergine
Quando una donna attraversa il “momento” le basta ascoltare solo la tua voce e guardarti negli occhi per riconoscere che uomo sei e se usarti o ignorarti. Lei, un avvocato 55enne, sposata, due figli grandi, non particolarmente bella, leggermente sovrappeso, con i seni grandi, con le prime rughe che si intravedevano attorno agli occhi, dopo mezzora di neutra conversazione su come risolvere il mio problema, era finita a cosce larghe sopra di me seduto su una sedia francese del 1700 del suo ufficio. Dovevo recuperare un credito e mi ero messo nelle sue mani. Le stesse che mi accarezzavano, nervose ed ansiose, il cazzo sopra la stoffa dei pantaloni, mentre il suo bacino mimava dondolante una immaginata penetrazione. Non ero particolarmente attratto da lei: non era una donna che avrei notato, desiderandola, in un qualsiasi altro posto. Il suo profumo era pungente e più adatto a nascondere odori che ad attrarre. Mi baciò con la bocca esageratamente aperta. Forse avrei dovuto dire mi cosparse di saliva fino al mento. Aveva un sapore forte, agliato, di femmina in piena tempesta ormonale. Liberò il cazzo che non seguiva i miei pensieri dubbiosi, si scostò le mutandine e lo ingoiò tra le cosce senza esitazione, con un colpo solo. La sua fica era fradicia di umori. Mentre si alzava e si abbassava velocemente e respirava con forza tirò fuori due seni grandi e sorprendentemente affatto cadenti, con i capezzoli grossi e neri come more. Lo sciabordio della sua fica bagnata che veniva riempita dal mio cazzo faceva un rumore assordante. Presi in bocca i suoi seni e succhiai con forza. Non erano passati neanche due minuti che venne sibilando parole, gemendo, tremando. Si alzò, rossa e sudata, colando umori dalla sua fica e bagnandomi i pantaloni come se fosse pioggia, la stessa che cadeva fuori. Si incamminò insicura verso il bagno e vidi piccoli rivoli che le scivolavano sulle gambe e poi bagnavano il pavimento. Mi risistemai ed uscìi senza aspettare che tornasse. Ero confuso. Ero stato assalito da una donna che non mi piaceva, che non avrei mai preso in considerazione in nessun’altra occasione. Riflettei a lungo durante il ritorno a casa. Di lei già non ricordavo nulla se non l’esagerata cascata di umori dopo il suo orgasmo. Una donna che non aveva preso possesso dell’uomo ma solo del maschio. Come quelli che pagano una donna per scoparsela: in realtà non vogliono una donna ma una femmina dentro cui svuotarsi, per poi dimenticarla. Cercai di cancellare quell’evento e, per sicurezza, le lasciai detto in segreteria che il problema l’avevo già risolto e che mi mandasse pure la fattura in azienda. Due giorni dopo si rifece viva con una telefonata. Sembrava una operatrice del vecchio 144 ed io che ero ad una riunione mi scusai e spensi il cellulare. Da quel momento non mi diede più respiro. Dopo i primi contatti, rifiutati gentilmente, a qualunque ora del giorno e della notte, lei cominciò ad apparire ovunque io andassi con un sorriso e un “dai ti offro un caffè..un thè… un aperitivo”. Non era più aggressiva. Era cambiata. Non parlava di quanto era accaduto tra noi né premeva perché accadesse ancora. Giorno dopo giorno il fastidio di vedermela apparire nelle situazioni più strane cominciò ad attenuarsi. Mi sentìi uno spettatore di una metamorfosi, quasi avesse lanciato in aria i suoi atomi che si erano ricompattati dopo pochi giorni, in un altro luogo, in modo diverso. Il suo look era cambiato: i capelli tagliati a caschetto, un trucco leggero ma curato, lo smalto rosso brillante, il seno più scollato ed un profumo diverso, più fresco e meno pungente. Assunse quella punta di fascino da donna matura che calamitava gli occhi di qualche uomo, specie se giovane e in cerca di un esperto “traghetto”. Iniziai, quasi senza accorgermene, a gradire la sua presenza, la sua espressione allegra e divertente, il suo sguardo a volta pieno di impercettibili sottintesi. Gli stessi sottintesi che non si capiscono razionalmente, ma che colpiscono l’inconscio che poi li riporta in superficie più tardi. Alla fine ammisi che cominciava a piacermi. Il problema che si presentò a quel punto fu quello di chi avrebbe fatto la prima mossa. Quell’evento nel suo ufficio era come se non fosse mai esistito. Sembrava, a torto, che fosse qualcosa da cancellare dalla memoria per ricominciare tutto da capo. Una sera, con la sua auto, andammo a cena in collina, a Colloredo di Monte Albano, in un ristorante carino e appartato. Il cibo era squisito ed il vino di Cormons ci riempì di allegria. Quella sera tutto sembrava possibile. Mentre tornavamo uno strano silenzio scese tra noi. Un silenzio pieno di aspettative, come quello che cade quando si attende che il tappo di una bottiglia champagne, che esce lentamente, esploda. Sembrò avere un’accelerazione quanto prese con la sua Mercedes nera una strada polverosa di campagna e si fermò sotto un gruppetto di alberi. Ma poi restò ferma, con le mani sul volante e lo sguardo perso fuori. Improvvisamente capìi: lei si vergognava di ciò che era accaduto tra noi all’inizio. Quell’offrirsi spudoratamente, come una cagna in calore, per una donna matura che affondava le radici nell’educazione alla vecchia maniera, era una colpa grave. Le sue mani stringevano forte il volante che sbiancavano e tremavano. Che differenza tra questa e la donna che mi aveva ingoiato, senza indugiare, il cazzo in una fica fradicia di umori colanti! Le toccai una spalla, ma lei restò immobile. Mi avvicinai e le sfiorai il collo con la bocca. Si sciolse un po’. Si girò e mi baciò a labbra chiuse guardandomi negli occhi. “Silvano io..” iniziò a parlare ma le misi un dito sulle labbra per interromperla. Non era il momento di parlare, qualsiasi cosa avrebbe distrutto quella atmosfera di intimità così piacevole e affatto ovvia. La baciai ancora, forzai a lungo le sue labbra che non voleva aprire, ma poi mi accolse nella sua bocca e fu un bacio bellissimo, che da dolce e rassicurante diventò un bacio di passione assoluta. Mi ero eccitato: l’avevo conosciuta come femmina, adesso avevo vicino una donna che aveva bisogno di rassicurazioni. Meravigliosa circostanza. Il suo profumo riempiva l’auto, i suoi occhi finalmente si chiudevano ad ogni bacio. Avrei potuto prenderla lì, penetrarla con il mio cazzo e farle colare fiumi di umori. Magari farla gridare, scoparle i seni, la bocca, montarla riempiendole il culo. Avrei potuto sputargli in faccia parole volgari, indecenti, forti. Avrei potuto usarla farla sentire una troia, una vacca da mungere per poi sborrarle in faccia, sui seni. Ma non era quello che davvero volevo. Quei suoi occhi con le rughe, quel suo corpo maturo ma ancora piacente, quei suoi seni pieni non mi facevano sentire un predatore sbrigativo ma un uomo che aveva bisogno prima di scoparle la mente, di emozionarla, di farla godere con dolcezza, per poi in futuro coglierne tutti i frutti. (Non so se a voi è mai capitato, ma ci sono delle volte in cui la disponibilità di una donna che appare fragile non porta alla ricerca del proprio piacere. C’è un bisogno umano, tipicamente maschile credo, che induce alla conquista di una donna quando è più forte, più sicura di sé, combattiva. Quando si gioca alla pari, il piacere di riuscire a portarsi una donna a letto e di farla sentire una femmina, aumenta a dismisura). E così non mi spogliai né le chiesi di spogliarmi né tirai indietro il suo sedile per stravaccarmi pesantemente sopra il suo corpo caldo. La abbracciai ed iniziai a baciarla. Le sue labbra erano diventate morbide e le sue mani stringevano con dolcezza il mio collo. Posai una mano delicatamente sul suo ginocchio e piano piano scivolai sulle sue grandi cosce. lisce e vellutate. Le nostre lingue si accarezzavano quando lei le aprì ed io scostai le sue mutandine. La sua fica era già un lago caldo e accogliente. Mi morse piano un labbro quando le sfiorai il clitoride, gonfio e riconoscibile. Cominciai a bagnare la mia mano da ambo i lati per poi metterla fra noi: io leccavo il dorso e lei il palmo. Tutto al rallentatore, niente accelerazioni ma deliziosa lentezza. Un riempirsi di profumi e sapori assaporandone l’anima, l’essenza, i retrogusti. Il suo sedile ora fradicio, i suoi umori copiosi si spargevano come se una diga improvvisamente fosse stata aperta. La sua fica era larga, le sue grandi labbra le sentivo enormi ogni volta che dovevo scostarle per infilare due-tre persino quattro dita dentro di lei. Si era attaccata alle mie labbra e sottolineava il piacere dei tocchi con piccoli morsi. Ancora ancora quel vizio di aprire troppo la bocca, ma la sua saliva sapeva di caffè, di eccitazione, di voglia. Non le toccai seni, né cercai il suo culo, non le baciai il collo, non le misi le dita fra i capelli. Solo baci e la mia mano che ormai si era impadronita totalmente della sua fica. Quando cominciai a girare costantemente le mie dita attorno al clitoride, lei si perse. Gettò la testa all’indietro, la sua stretta sul mio collo si accentuò e il suo bacino spinse violentemente. Urlò, forte, parole incomprensibili e il suo stomaco cominciò a contrarsi violentemente. Tremava tutta. I suoi umori ormai erano un fiume in piena, i suoi seni si alzavano ed abbassavano sottolineando la ricerca d’aria da respirare dei polmoni. Poco dopo si calmò. Rimase immobile, ad occhi chiusi, mentre io le baciavo il viso sussurrandole tutte le parole più dolci che conoscevo. Quando però allungò la mano verso il mio cazzo durissimo, rimasto prigioniero dei miei jeans, le scostai la mano dicendole “non adesso, non stasera”. La volevo proprio così: soddisfatta ed in debito virtuale con me. Tornammo ognuno nella propria casa. La notte e lei, riempirono di sms il mio cellulare. Li ignorai sino al mattino. Le risposi, senza leggerli, “ti voglio per una notte intera”. Passarono altri due giorni e mille sms di fuoco. La risposta era sempre la stessa. Ormai giocavamo alla pari (così mi sembrava) e la volevo a lungo per godermi la vera femmina, troia, porca che c’era in lei e che ormai avevo conquistato. Infine un sabato sera la raggiunsi nella sua casa al mare, vicino Jesolo. Il giardino era molto grande e alberato. Un angolo per il barbecue spiccava per la sua grandezza, quasi servisse spesso per feste molto affollate. La porta alla quale bussai si arrese al primo colpo. Entrai. Numerosi faretti gettavano la luce sul soffitto delle stanze, creando una luce soffusa che creava un’atmosfera piacevole. La sentìi prima di vederla. Il profumo era diverso da quelli che conoscevo. Forte, intenso, ma deliziosamente sexy. Uscì dal salotto, mi si gettò addosso e rimase lì. I suoi capelli sapevano di buono e pulito, con un vago profumo di cioccolato. Sentivo i suoi capezzoli che premevano contro il mio petto e le sue mani che mi accarezzavano, premendo e muovendosi, dietro la schiena. Quando scostò il volto, mi accorsi che non aveva neanche un filo di trucco. Le sue piccole rughe e le sue occhiaie erano lì, per me, quasi un regalo unico per dirmi: io sono “vera” stasera. Tremava per l’eccitazione e per un attimo la ricordai come al nostro primo incontro. Quella sera era ridiventata femmina. Quella aggressiva che volevo. Quella che non aveva bisogno di nessun trucco, quella che indossava soltanto una lunga maglietta bianca e nient’altro! Perché la voglia premeva e non ci sarebbe stato spazio per i dubbi e per le insicurezze. Mi baciò, li leccò il viso mentre spingeva forte la sua mano aperta sul cazzo e la muoveva percorrendola. Mi spogliò, lì nello stretto corridoio e poi tolse anche la sua maglietta. Vidi il suo corpo nudo per la prima volta: era come i suoi seni, abbondante ma sodo. Ci abbracciamo nudi e mi spinse contro una parete. I peli della sua fica già luccicavano di umori quando si inginocchiò davanti a me. Lo prese in mano e ad occhi chiusi si accarezzò il viso con la cappella. Poi cominciò a leccarlo lentamente, dalle palle alla punta. Si, solo così doveva funzionare quella sera e lei lo sapeva. Lei come una cagna in calore mi era saltata subito addosso, senza farmi distrarre da un momento di pace. Mi usava, mi stringeva ed io sentivo solo un piacere diffuso e il rumore forte della sua bocca piena di saliva che accoglieva in mio cazzo. Sentivo che in quell’istante la battaglia la stavo perdendo, perso dentro il fragore della mia voglia che si mostrava dura e arrogante e che lei coglieva senza ritegno. Misurai il suo essere femmina con un “Sei davvero una troia”. “Si, ma solo per te” rispose. Non era ancora pronta del tutto. Mi stava sbranando, incendiando e la sua lingua passava e ripassava sul cazzo già lucido e pronto e mi frugava tra i peli quasi che ne cercasse un altro da mettersi in gola. “Sei una vacca da montare” insistei. E con quel suo “si, aprimi, spremimi, e poi riempimi come vuoi, quanto vuoi” mentre mi guardava fisso negli occhi, mi disse che era pronta, che mi apparteneva che sarebbe stata per tutta la notte una femmina che sapevo fosse. Corremmo sul letto sfregandoci la pelle, toccandoci i sessi, leccando le spalle, succhiando la lingua. Impazziti. Le salìi sopra. La sua pelle era bollente. Lei cominciò a divincolarsi, voleva mettersi sopra di me. In condizioni normali glielo avrei permesso, ma ero lì per combattere e per vincere: lei doveva accettare il fatto che quella notte mi appartenesse. Tutta. Mi alzai, le misi in bocca il mio cazzo con un “bagnamelo”. Lei se lo tolse e ci sputò sopra. La schiaffeggiai piano, per sottolineare che era mia, poi glielo misi fra i seni, che presi con le mani per spingerli verso il centro. Era uno spettacolo magnifico. Cominciai a scoparglieli e a spingere in alto il cazzo finchè la cappella le arrivò ad accarezzare le labbra. Si arrese. Curvò in avanti la schiena per aiutarmi a farlo scivolare meglio. Ne stavo prendevo pieno possesso. Ed è quel “appartenere a qualcuno” che unisce in un attimo corpo, mente, fica e cuore di una femmina per ricercare il piacere. Metterglielo tra i seni e premere le sue labbra con la cappella mi diede una sensazione di potere assoluto. Ero sopra di lei e le stavo dimostrando che potevo prendere tutto ciò che volevo. Lei ancora serrava le palpebre per tenere gli occhi chiusi, frenando le lacrime. Lacrime di piacere. La passione non ha alibi. Non cerca scuse. Non espone giustificazioni. La passione si vive e basta. Cancella i congiuntivi e si alimenta di imperativi. Categorici. “Girati” le dissi. E lei obbedì. Il suo culo era grande e morbido. Bisognava allargare i glutei per mettere a nudo un buchino piccolissimo “non me ha messo dentro mai nessuno nel culo” sussurrò con la voce roca. Avrei potuto lasciar stare ed infilare la sua fica fradicia e colante di voglia, ma ormai la possedevo e volevo ciò che nessuno aveva mai avuto. Raccolsi umori su umori per bagnare il mio cazzo e per riempirci il suo buchetto. Ci infilai un dito e lei fu attraversata da un brivido di dolore e paura. Non aveva del tutto abbandonato la lotta, non era pronta ad urlare per poi godere. Cercai di rassicurarla e glielo leccai. Era troppo tesa, le avrei fatto troppo male. Era una donna matura ed il dolore avrebbe portato al piacere solo se non raggiungeva toni troppo alti. Quando iniziò a spingere il suo culo verso il mio viso capìi che stava funzionando. “Adesso ti riempirò il culo” le dissi. Lei ebbe un fremito improvviso e piccoli brividi le attraversarono la schiena “non mi far male ti prego” rispose. Voleva girarsi ma la bloccai continuando a leccarglielo. “ Ti farà male ma tu stanotte sei la mia vacca e sarai pronta anche a reggere il dolore che poi ti porterà al piacere”. “Si, sono la tua vacca, la tua vacca troia e porca” urlò spingendo indietro il culo. Era pronta. Ormai il buchino era pronto. Era proprio piccolo. Mi misi in piedi dietro di lei e piegai le ginocchia. Volevo la posizione giusta per non fare troppi tentativi. Lo appoggiai e spinsi. Lei resisteva ancora. La sculacciai forte con una mano mentre con l’altra tenevo la mia cappella ferma sul buco. Al quarto schiaffo sulla natica le feci male. Spinsi con tutta la mia forza ed il mio cazzò entro dentro il suo culo, senza fermarmi fino a quando a quando le mie palle non mi persero più di andare avanti. Poi mi fermai. Lei urlava, graffiava le lenzuola, sbatteva la testa sul cuscino, ma non muoveva il culo. Rimasi così per un paio di minuti. Le baciai la schiena, le accarezzai i seni da dietro, le leccai la nuca, le parlai dolcemente. Era immobile e respirava velocemente. Per un attimo sentìi il suo culo rilassarsi. Lo colsi al volo e comincia a montarla velocemente. Le mie palle sbattevano contro la sua fica bagnandosi. Lei urlava e urlava ma dopo neanche un minuto il dolore era passato e il mio cazzo scivolava dentro senza problemi. Fu bellissimo. Ogni tanto lo toglievo e con le dita le aprivo il culo per bearmi delle contrazioni di un buco che voleva anzi pretendeva di essere ancora riempito. Erano eccitanti quelle contrazioni. Solo io, lì in quel momento, potevo soddisfare le loro preghiere. Lei pisciava umori quasi fosse una cascata. Le sue cosce erano fradicie e le lenzuola erano bagnate. Eravamo sudati, doloranti (avete mai provato a scoparvi un culo vergine?), ma prigionieri di una voglia immensa. Lei venne due volte ma rimase lì: voleva che sborrassi dentro di lei. Voleva essere marchiata, quasi potessi esibirla come mia femmina davanti a tutti. “Marchiami, riempimi di sperma” urlava. Lo sentìi lo sperma. Lo sentìi partire da lontano. Lo sentìi correre, correre, correre e poi schizzare dentro di lei: uno schizzo ad ogni colpo. Smisi di contarli, sembravo avere una riserva non toccata da anni. Alla fine quasi svenni e franai su di lei, che mi fece scivolare al suo lato. Quasi non respiravo più. Chiusi gli occhi per qualche minuto. Li riaprìi quando sentivo del liquido cadermi addosso: era lei in piedi sopra di me, a cosce larghe, con le mani sui fianchi, che colava su di me umori dalla fica e sperma dal culo. Quando mi ripresi del tutto, lei mi stava sopra. La sua vendetta era pronta.
Non ho conosciuto mai la sua essenza profonda, le sue contraddizioni emozionali, i drammi sentimentali, i vuoti ideologici o la sua ricerca filosofica, la sua cultura, l’arte che le regala la bellezza. Lei semplicemente, senza la sua vita, i suoi dubbi esistenziali o le schizofrenie psicologiche mi chiama ogni volta che si sente femmina e vuole un maschio. Tutto il resto è appartenuto ed appartiene ad..altri.
(mail e msn [email protected])
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Troppo caldo
Mi asciugai in sudore dalla fronte. Con il rumore appiccicoso dal guanto sporco che sfrega sulla pelle matida. Quasi a farlo apposta il climatizzatore degli uffici aveva dato forfait il giorno delle consegne, e tra lavoro e l'altro metà del carico l'avevo portato a braccia per le scale, non era nemmeno le tre di pomeriggio e già avrei voluto gettarmi in piscina, frapponendo tra me e quell'arsura estiva due metri d'acqua e cloro. Purtroppo il furgone aveva ancora un po' di articoli da portare a quegli uffici.
"Ci stai proprio bollendo..." furono le parole che fermarono le mie elucubrazioni.
Era una voce femminile che proveniva da dietro la scrivania.
Con la faccia feci una smorfia, come per dar ragione alla battuta, mentre con lo sguardo cercavo tra i due monitor della reception.
Stava sorridendo, la segretaria, nelle quaranta volte che ero salito e sceso, passando davanti alla sua scrivania, avevo buttato l'occhio oltre il bancone, gustandomi: una scollatura generosa, una gonna che sembrava più corta ogni volta che passavo, e faceva sembrare le gambe abbronzate ancora più lunghe, un paio di capezzoli turgidi che svettavano dall'aderente camicetta. Questi ed altri dettagli, ma l'unico sorriso che notai lo stava facendo la prima volta che assorto dai miei pensieri e dal caldo non la cercavo con lo sguardo. Più tardi mi venne in mente che probabilmente mi parlò perché le erano mancate le mie attenzioni, e il mio sguardo voglioso. Sul momento mi limitai a scacciare la smorfia di circostanza sostituendola con un molto più calzante sorriso divertito, mentre appoggiavo il boccione dell'acqua in mezzo alla reception.
"Oggi non è la mia giornata..." le dissi cercando di darmi un'aria affranta che cozzava con il mio sorriso.
Se fosse stata una partita a poker, quello che fece dopo lo avrei definito un rilancio.
Inarcò il sopracciglio destro e con un gesto della testa indicò verso la mia faccia, poi disse: "Si vede..."
L'istante seguente era tornata a giocare a solitario con il computer.
Lì per lì fui sul punto di mandarla all'altro paese e finire il lavoro più in fretta possibile, per porre fine a quella che in effetti non era di certo la mia giornata migliore. Ma il pesante boccione dell'acqua sul pavimento mi sembrò troppo lontano e pesante per essere caricato in spalla. Feci due passi verso il bancone, mettendomi dritto davanti a lei, e nonostante l'ottima prospettiva non mi feci distrarre dalla scollatura.
"E da che cosa si vedrebbe?" le risposi con troppa supponenza nel tono.
"Ti sei appena sporcato la fronte..." rispose mimando il gesto di asciugare la fronte che avevo appena fatto ma rimanendo con lo sguardo fisso sul suo PC.
Mi sentì un idiota. Non solo per asciugarmi il sudore dalla fronte ci avevo passato sopra il guanto impolverato, ma avevo pensato di poter attaccare bottone con la bella segretaria.
Mugugnando qualcosa che sembrasse un auto rimprovero tornai al boccione. Mi chinai per sollevarlo, e lì di nuovo lei mi stupì.
"Ce li hai cinque minuti per una sigaretta?"
Dieci secondi dopo eravamo sulla rampa di scale che portava in solaio che ci accendevamo reciprocamente le sigarette.
L'afa terribile era di colpo sopportabile, e le fantasie su di lei mi si stavano affollando in testa.
In piedi era alta quasi quanto me, senza che avesse neppure dei tacchi vertiginosi, e sotto la gonfiatura della camicia all'altezza del seno sembrava non esserci traccia di pancetta. Le mani curate, smaltate lucide. Gli occhi castani con lo sguardo intenso, e i capelli ricci raccolti per il caldo in una coda.
Mi resi conto che erano passati mesi dall'ultima volta che avevo parlato con una donna tanto attraente.
"Direi di saltare i convenevoli... ci siamo visti abbastanza per tutto il giorno, è come se le presentazioni le avessimo già fatte, non trovi?" disse lei.
Le feci segno di si con la testa mentre sentivo l'erezione crescermi nei pantaloni.
"Ti piacerebbe incularmi?"
Espirai tossicchiando il fumo della mia sigaretta mentre il mio annuire diventava quasi convulso.
Lasciai cadere la sigaretta sulle scale impolverate e iniziai ad armeggiare con entrambe le mani sulla cintura.
Lei mi fermò toccando la fibbia prima che la slacciassi. Le bastò sfiorarla per paralizzarmi. Aveva un inafferrabile aura d'autorità in quel momento, mi stupì da solo di quanto le fu facile fermarmi nonostante la foga che avevo.
"Facciamo un gioco..."
La fissai senza risponderle, non me lo aveva chiesto, me lo stava comunicando.
"Dammi il tuo telefono" disse calma. Non aveva ancora lasciato la fibbia della cintura, come me del resto, ma con la mano libera continuava a fumare.
"Tre, quattro, sei..."
"No, voglio il TUO telefono"
Come se la sua richiesta fosse naturale presi il mio apparecchio dalla tasca e glielo passai, a quel punto lo prese con la mano che aveva sfiorato la mia cintura, e sorrise.
Fece un'ultima boccata della sigaretta, e poi la passò dalle sue labbra alle mie, sculettando tornò in ufficio, lasciandomi sulle scale per il solaio a finire la sua sigaretta che aveva il sapore umido delle sue labbra.
Ero in blackout. Migliaia di pensieri tutti uniti in un polpettone indistricabile, ed un erezione notevole, che mi costrinse ad aspettare quindici minuti affinché si affievolisse e potessi tornare a lavoro.
La conclusione alla quale arrivai nel tentativo di spiegarmi cosa era successo fu: Ho avuto un'allucinazione dal caldo, ora vado finisco di scaricare il furgone, e me ne vado in piscina.
Nelle due ore che impiegai a concludere la giornata mi ripetei quella spiegazione fino all'inverosimile, sforzandomi di non guardare tra i due schermi mentre passavo per la reception.
Ormai il furgone era vuoto, dovevo solo aspettare la firma del responsabile e poi l'acqua della piscina avrebbe posto fine a quella giornata.
Solo che prima di avere la firma dovevo chiedere alla segretaria di chiamarmi il responsabile.
Ripetendo mentalmente il mantra mi avvicinai alla scrivania e con voce impostata chiesi del responsabile. La ragazza molto seriamente prese la cornetta del telefono, digitò l'identificativo del responsabile e l'avvisò che avevo finito.
Tutto sembrava avvalorare la mia ipotesi dell'allucinazione.
Per cui la ringraziai e andai verso la porta d'uscita con la bolla da firmare in mano.
Mi dissi di avercela fatta mentre dal corridoio si sentivano avvicinarsi i passi del responsabile. Ma proprio in quell'istante, lei si schiarì la voce per attirare l'attenzione e ripose il mio telefono sul bancone.
L'erezione tornò alla carica mentre mi fiondavo sul telefono e lo mettevo in tasca in attimo prima che il responsabile arrivasse in reception.
Un po' di convenevoli, qualche domanda di rito mentre leggeva la bolla, e poi, mentre firmava, inaspettatamente "Vieni che ti offro qualcosa da bere al baretto, che hai lavorato su e giù per le scale con 'sto caldo"
Accettai sfoggiando un sorriso mentre riprendevo la carta sostenendola distrattamente all'altezza del pacco affinché non notasse la mia eccitazione.
Salutai la segretaria intenta a guardare attraverso il voglio, quasi potesse farlo veramente.
La situazione non migliorò mentre scendendo le scale scambiavo commenti sul calciomercato estivo. E quasi ebbi un orgasmo quando il cellulare nella tasca vibrò.
Un SMS.
Approfittai del livello informale della conversazione per leggerlo distrattamente, anche se speravo fosse un messaggio della segretaria che mi dava appuntamento.
- :-) vedo che la sega che ti sei fatto dopo il solaio non ti è bastata, forse è meglio che non guardi la tua nuova raccolta immagini-
Non c'era bisogno di immaginare il mittente.
Leggere quel messaggio mi aveva eccitato ancora di più, come se fosse possibile. Quindi fingendo che fosse troppo tardi liquidai il responsabile appena all'aria aperta, corsi nel furgone accesi il motore, e l'aria condizionata al massimo, indossai la cintura e tenendo il cellulare con due mani, aprì le fotogalleries. La più recente non era mia, deglutendo la entrai e la prima immagine ad essere caricata fu una linea curva, anzi no era una collina color carne, familiare.
Finalmente misi a fuoco, era il seno destro della segretaria, quello che avevo guardato ad ogni occasione per tutta la giornata, solo che non era più fasciato della camicetta.
La foto seguente comprendeva l'areola del capezzolo.
Quella seguente il seno nudo, abbronzato.
Mi sentivo carico e pronto ad esplodere, addirittura avevo mal di pancia dall'eccitazione. Dovevo scaricarmi o sarei esploso.
Il pensiero di tornare su da lei e trascinarla in bagno mi carezzò la mente, ma avevo accettato di stare al suo gioco, se voleva una scopata prepotente si sarebbe concessa nel solaio.
La seconda idea mi sembrò squallida, ero vicino al centro, con passanti e turisti, inoltre sprecare un'erezione simile con una sega sembrava un'offesa.
Decisi di tornare a casa, farmi una doccia gelata, o anche due, e poi preoccuparmi delle altre foto in gallery.
Non avevo mai tirato tanto il furgone, e mai mi sembrò di impiegarci tanto a tornare a casa dopo il lavoro.
Alla terza doccia gelata andai in camera mi sdraiai sul letto con indosso solo l'accappatoio. Mi sentivo pronto a guardare le altre foto.
Ricominciai la panoramica dall'inizio, il seno occupava le prime venti foto, sembravano anche artistiche, tanto esaltavano i dettagli, ora il capezzolo che puntava all'insù, ora la pelle rossastra e tirata dell'areola, ma paragonate a quelle del suo pube scomparivano.
Il pelo rado, scuro, l'assenza del segno dell'abbronzatura, le grandi labbra rosee e piene, il piccolo clitoride, senza accorgermene inizia a menarmi l'uccello.
Poi iniziarono le foto nelle quali si infilava l'indice mentre con il pollice premeva sul clitoride, erano una sequenza tale che quando le feci scorrere più in fretta mi diedero l'impressione di essere un filmato.
Avevo quasi raggiunto l'orgasmo quando le foto cambiarono soggetto, ora c'era un ano delicato e la punta del mignolo che lo stuzzicava.
Stavo impazzendo, ma per l'ennesima volta la foto seguente m bloccò.
Era la foto di lei riflessa nello specchio, nuda che mandava verso l'obbiettivo un bacio, di fianco ad una scritta fatta con lo stesso rossetto che indossava che recitava -MMS-.
Solo in quel momento realizzai che mentre io aspettavo che la mia erezione sfumasse seduto sulle sporche scale del solaio lei era andata in bagno a masturbarsi e a fotografarsi.
Mi ci volle un'altra doccia gelida prima di aprire la cartella MMS ricevuti.
Il primo era un suo nudo artistico e il messaggio recitava -Stai impazzendo per me?- La foto doveva risalire a qualche mese prima, visto che i capelli era visibilmente più corti.
Quello seguente sembrava presa da un fotogatalogo di un pornoshop, era un mobiletto sul quale erano stati disposti una decina di falli finti e vibratori. Recitava -Ne hai uno, vero? Prendilo!-
In effetti avevo un piccolo vibratore nel cassetto dei preservativi vicino al letto, ma fin'ora l'avevo solo usato per migliorare le mie performance con le mie saltuarie amanti.
Era in materiale plastico bianco stretto e corto, prima di passare all'MMS seguente controllai anche se avesse le pile cariche.
Il ronzio meccanico echeggiò un secondo della mia camera.
L'MMS seguente era di nuovo una sua foto, sdraiata a gambe aperte e con le ginocchia tenute vicino alle spalle, in primo piano c'era il suo ano mentre lo dilatava con due dita.
Il testo allegato era -Fatti quello che faresti a me...quando vieni senza toccarti l'uccello vai avanti-
Una morsa allo stomaco, digrignai i denti e prima di rendermene conto avevo spinto tutto il vibratore del mio forellino. Rantolai di dolore.
Ero sdraiato di schiena con la gamba destra leggermente alzata, avevo fatto troppo in fretta, senza alcuna preparazione. Rilassai i muscoli sperando che la fuoriuscita non fosse altrettanto dolorosa, ma con la mano destra tenevo ancora il cellulare, e prima che il gingillo fosse fuoriuscito completamente rividi la foto, e rilessi il messaggio.
Di nuovo con violenza con la mano sinistra spinsi di nuovo dentro di me il vibratore, il dolore era sconvolgente avevo le lacrime agli occhi, ma nella mia testa mi dicevo -E' così che farei a te!!!-
Poi memore della mia lunga esperienza di guardatore di film porno assunsi una posizione che facilitava l'entrata del vibratore, il dolore non diminuì, ma per lo meno smise di crescere.
Praticamente ero nella stessa posa che aveva lei nella foto, mi appoggiai il telefono di fianco alla faccia in modo da vedere la foto, e con la mano destra andai a tirare di lato le chiappa destra, lo stesso con la sinistra, tranne l'indice che accompagnava la fuoriuscita del dildo.
Arrivavo sin quasi a sentirlo uscire, quando l'ano m bruciava e dalla sensazione di svuotamento m tremavano anche le caviglie, che guardavo la foto, e con l'indice spingevo sino a sentirmelo nella pancia.
Dopo una decina di inserzioni ero riuscito a smettere di lacrimare dal dolore, e avevo preso un ritmo più:
Piacevole.
Era ancora molto lontano dal godimento del sesso, ma il formicolio dietro le orecchie dell'orgasmo imminente arrivò.
Prendendo sempre più confidenza azionai il meccanismo di vibrazione.
Gemetti, si io, che di solito nel sesso ero metodico e concentrato solo sulla respirazione, feci un gridolino acuto.
Normalmente la cosa sarebbe bastata a farmi gelare il sangue, invece sul mio letto gambe all'aria e culo dolorante mi diede appagamento.
Trovai molte più difficoltà del previsto a girarmi per mettermi a pecora tant'è che dovetti estrarre il vibratore e aiutarmi con entrambe le braccia per voltarmi. Mi bastò un'occhiata alla foto sul cellulare per sputarmi una quantità discreta di saliva sulla punta delle dita, e spargerla bene bene sull'orifizio dolorante prima di penetrarmi nuovamente. Combattendo il dolore con tutte le mie forze iniziai ad abbandonarmi a sensazione come le vibrazioni che si propagavano fino alle palle, o alla punta del dildo che sembrava attraversare le viscere sino a sbucare poco sotto l'ombelico. Spasmi e molti gemiti dopo, venni copiosamente sulle lenzuola fradice di sudore. Mi accasciai esausto sul mio seme appiccicoso e caldo, ancora in preda ai tremiti.
Pochi istanti dopo le pile del vibratore si esaurirono, e lentamente l'estraneo uscì mentre mi addormentavo esausto.
Fu come svegliarmi da un sogno, e con una parte di me mentre riprendevo coscienza sperava che non mi fossi sverginato il culo, ma il bruciore e il dolore ricostruirono in fretta il puzzle della realtà, poco dopo mi stavo massaggiando il buchetto, e mi ritrovai ad infilarci una falange.
Presi il telefono, tornai nella zona MMS, e l'ultimo era composto da dall'immagine della segretaria che indossava solo un corsetto nero con i lacci rossi e dei lunghi guanti di pelle neri fino al gomito, lei aveva un'espressione così seria e determinata, il testo recitava -Se ti è piaciuto quando è piaciuto a me, manda la tua foto...se il mio compagno lo riterrà opportuno avrai l'opportunità di soddisfarci entrambi-
Purtroppo non ho ricevuto alcuna risposta, ma il giorno dopo avevo fatto scorta di pile.
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15 anni fa
admin, 75
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La prima volta di mia moglie
Ciao a tuttiVi voglio raccontare del suo assaggino ricevuto al mare. Lei si chiama Nanda, bionda, occhi verdi, 5 di seno e morbidamente sexy, devo dire che da quando siamo insieme non mi ha negato mai niente, anzi.Da qualche anno abbiamo iniziato a fantasticare sulla presenza di un'altro uomo mentre si scopava e devo dire che era molto eccitante pensare ad un amico o conoscente.Naturalmente non avremmo mai pensato che si potesse realizzare davvero questa fantasia, ma entrando in questo sito e leggendo i vari annunci è cresciuta in me la voglia di vederla scopata e scoparla con un altro.Ho iniziato a parlargliene cercando di interessarla alla cosa, sopratutto dopo aver fatto eccitare alcuni amici mostrando suoi video o foto e raccontandole le reazioni. Probabilmente vedendo la mia determinazione senza nessuna gelosia si lasciò un pò andare ed inizio a darsi da fare col cellulare scattandosi foto e registrando video in posizioni ed atteggiamenti sempre più hard così che potessi mostrarla sempre di più e poter sentire direttamente i commenti a voce dai mie amici.Le nostre scopate erano sempre più accompagnate da giocattoli usati nei buchi liberi a simulazione della presenza di un'altro uomo e con immensa libidine di Nanda.Fù così che tra scopate, orgasmi e doppie penetrazioni la mia lei l'anno scorso ha iniziato per gioco a provocare un nostro amico con sms e inviandogli foto e video via mms.In qualche occasione, uscendo insieme e trovandoci in piscina, lo ha provocato anche direttamente cercando di toccarlo e farsi toccare ma lui era restio per la mia non lontana, anche se volutamente indifferente, presenza.E' proseguito il tutto fino alle ferie che abbiamo passato insieme in un campeggio e lì è successo.Lei ha continuato a provocarlo quando si trovavano in acqua finchè un giorno mi si è avvicinata molto sorridente e mi ha detto:" gliel'ho toccato ".Era tremendamente eccitata infatti le ho infilato un dito in figa ed era fradicia ed anch'io mentre mi raccontava il tutto, alla sera non vi dico che scopata e non vedevo l'ora che arrivasse il giorno dopo per vedere fin dove si sarebbe spinta.Nel frattempo era diventata una gran porca, non metteva più mutandine e si mostrava continuamente sperando che lui la vedesse.Qualche giorno dopo è successo tutto, io giocavo con mio figlio in acqua e lei si è avvicinata a lui per riprendere i giochi, mi ha detto poi che voleva farsi fare un bel ditalino, voleva sentire un estraneo dentro di lei, e fù cosi che lo provocò al punto che lui non resistette più e le spostò il costume ma invece del dito le infilò il cazzo e iniziò a fotterla in acqua a pochi metri da me.Uno, due, tre colpi da dietro tenendola per il collo, mi ha confessato che godeva da morire ma improvvisamente in un barlume di lucidità l'ha presa il panico per la mancanza di protezioni e si è staccata da lui. Poco dopo si è avvicinata a me e quasi piangendo per la paura delle mie reazioni mi ha raccontato tutto, l'ho abbracciata forte facendola calmare ma nel frattempo avevo il cazzo che mi scoppiava nel costume e la sera l'ho scopata così forte come non mai, è stato fantastico.Il giorno dopo le ha inviato un sms con l'invito a trovarsi nei bagni perchè voleva fargli un pompino ma lui non si è presentato avendolo letto in ritardo.Purtroppo lui da quel giorno, avendo problemi con la moglie, ha iniziato a parlarle di sentimenti, del suo amore per lei e dell'intenzione di non dividerla con nessuno e non capendo che si trattava solo di gioco tra noi, ha fatto sì che si interrompesse rovinando tutto.Naturalmente tra me e lei , ricordando quei giorni, è stata una vacanza all'insegna del sesso, non vedavamo l'ora che arrivasse la sera per scopare in tutti i modi.Purtroppo da allora non è successo più niente, siamo tornati alle sole fantasie, ma confido che prima o poi col tipo giusto succeda ancora ed è per questo che le lascio assoluta libertà in modo che sia lei a trovare la persona adatta, naturalmente lei sà quali sono le mie fantasie perciò devo solo aspettare, speriamo non molto.Cosa ne pensate ora della mia signora, e sopratutto secondo voi riuscirò mai a scoparla con un'altro?Dopo questa esperienza penso che sarebbe meglio magari conoscere una coppia come noi per creare un'amicizia intrigante dove non ci siano tabù o gelosie e poter così giocare liberamente.Cosa ne pensate? Scriveteci.
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15 anni fa
pillinca,
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Al mare,io,carmen e andrea
Questa è una avventura accaduta ai principi di maggio
Io(Max) e Carmen con cui sto insieme da 10 anni come tutti gli anni ne approfittiamo sempre appena iniziano le belle giornate per prendere il primo sole evitando così di abbrustolirci in estate ed anche perché il mare ci piace moltissimo.
Andrea è il nome fittizzio che uso per la persona del racconto
Carmen è una splendida ragazza mora, capelli lunghi fino al sedere occhi scuri, fisico bellissimo curato, culetto sodo e tosto tette belle e a posticcio, gambe tostissime, insomma una gran bella donna oltre che femmina.
Io altrettanto curato ma è Carmen ciò che interessa quindi inutile dilungarmi su di me.Come dicevo prima,ci siamo recati in una spiaggia abbastanza isolata fuori da sguardi indiscreti e soprattutto i guardoni che Carmen e io definiamo le pertinenze della pineta, che stanno lì ad aspettare chissà e che a Carmen non piacciono dato che sono brutti assolutamente non eccitanti,insomma inutili.
Stendiamo le asciugamani e Carmen indossa uno stupendo perizoma con un triangolino dietro che le copre la parte iniziale della sua spaccata del sedere, topless, in poche parole come la desidero
Stesi Carmen inizia a girarsi e rigirarsi muoversi e inizio a capire che qualcosa le bazzica per la mente, quel sole tiepido mi dice le fa un bell’effetto e contemporaneamente comincia a strusciarsi verso di me mi fa sentire il suo culetto duro sulle mie cosce me lo sfrega daventi al mio costume e in un lampo me lo fa indurire bene bene e lei,porcellona, mi dice mmmmm sento che qualcosa si muove.Poi si gira ed inizia ad accarezzarmelo da sopra al costume e inevitabilmente il mio membro cerca spazio e fuoriesce nella sua massima estensione.Lei me lo massaggia con cura e si avvicina con le labbra alla punta iniziando a prendere in bocca solo la cappella facendomi sentire la sua bocca calda poi me lo slingua con movimenti veloci e poi con movimenti rotatori su di esso.
Durante la sua opera d’arte, vediamo un ragazzo che asciugamano sotto il braccio si dirige verso di noi e si piazza una decina di metri dal nostro posto.Carmen mi guarda e dice bel tipetto, difatti Andrea era non male fisico asciutto, niente da dire. Inevitabilmente Andrea aveva davanti Carmen che alla vista di lui non si tirò indietro e continuò nel suo meraviglioso pompino succoso.Carmen mi sussurrò nell’orecchio:che ne dici se lo facciamo arrapare un po’ dai che mi sento così eccitata ed io le dissi, fai quello che a te piace.Neanche smisi di dirglielo che parò, mentre sii dedicava a me, il suo sedere a 90 gradi, alla pecorina si intende, in faccia ad Andrea che la guardava in continuazione ed inevitabilmente iniziò a gonfiarsi il suo costume e si vedeva che il suo cazzo non ce la faceva più ad essere rinchiuso e fuoriuscì tostissimo.Carmen mi chiese:raccontami cosa sta facendo ed io le dissi :ti guarda è arrapato come a che e si sta masturbando sul tuo culetto, ah siiiii disse Carmen mmmm e ora? Si è tolto il costume dissi e si sta segando in ginocchio verso di te.Carmen mi chiese:come ce l’ha il cazzo ed io lo descrissi:ben tirato palle tirate, alto con lo scalino, cioè la cappella ben separata dall’asta, aaaaahhhhh disse Carmen sono un fuoco di desiderio,mi sento una gran porca. Carmen armai era come io la desidero sempre una gran figa da monta una cavalla indomabile, e lei sa di esserlo e si eccita da morire quando io la chiamo così.
Andrea era sciolto nelle sue cose non mostrava timidezza ed io mentre Carmen lo aveva di spalle, feci un cenno a lui di avvicinarsi a noi, carmen non lo vedeva e all’improvviso si sentì le mani di lui che le accarezzavano i glutei marmorei aprendoli e chiudendoli con delicatezza,Carmen alzò gli occhi verso di me e mim disse cosa hai fatto!!! Ed io è quello che sempre hai desiderato i maschi ai tuoi piedi che ti domano ed ora godi come una troia, si si si lo sai che io voglio essere la tua maialona.Andrea le infilò 4 dita nella figa e Carmen cominciò a dimenarsi col sedere, ahaaaahhhhhhhh dice sssssssiiiiiii mmmmmmmm e aumentò i suoi movimenti afferrò violentemente il mio cazzo e se lo scesse fino in fondo in gola,mmmmmm ssiiiiii.Poi si girò verso Andrea lo vide bene, gli piaceva e iniziò a prendergli il cazzo in mano menandolo con dolcezza e lui aaaaahhhhh ssiiiiii bella che sei, mi fece capire che voleva essere scopata da dietro ed io la accontentai, poi fece mettere Andrea in gioniìocchio davanti a lei e con le mani gli accarezza le palle, poi si abbassa con la bocca e inizia a leccargliele, poi le prende tutte in bocca e le massaggia con dolcezza.Andrea è pieno le sue palle piene di sborra si ritirano sotto l’asta del suo gran cazzo.Carmen inizia ad accarezzargli l’asta con la lingua poi si dirige verso la sua cappella e glie la massaggia si avvicina con la bocca e a labbra semi aperte glie la succhhia, poi improvvisamente ma con lentezza di qualche secondo si lasci si lascia scivolare tutto il cazzo nella bocca fino a farlo sparire, poi fa fuoriuscire di lato del pene la lingua fino a toccargli le palle, e questo con un cazzo interamente in bocca, e poi sempre con la lingua fuori se lo sfila.Maestoso.Carmen mi impressiona sempre di più.Carmen poi inizia a baciargli il corpo, gli succhia i capezzoli,contemporaneamente,sempre mentre Andrea è in ginocchio, gli infila una mano sotto e gli accarezzi il sedere, lui geme e gode si vede che è partito.Carmen ormai ha deciso che vuole il suo cazzo nella figa,e glie lo fa capire girandosi e strusciandogli il culo sul cazzo.Andrea cerca il suo buco e glie lo infila dentro,aaaaaaaahhhhhhhhh dice Carmen aaaaaaahhhh sssssssiiiiiiiiiiii dai ora sbattimi tutta porco, fammi sentire il tuo pesce come un pistone.Andrea inizia a stantuffarla e Carmen dai dai più forte più forte ssiiiiiiiiiiiiiiiiii, carmen gira gli occhi verso l’alto in segno di piacere come una vera porca, mi prende il cazzo se lo infila in bocca e mmmmmm dice:maiali si trattatemi come una maiala.Carmen si alza e mi sussurra:allora ti piaccio? sono la tua puttana, dimmi che sono la tua troia si perché voglio essere la tua troia in calore,ed io si lo sei sei una vera figa, e Carmen con un accenno di piacere, aaahhhhsi alza leggermente avendo Andrea dietro, si gira ruotando il corpo prende la testa di Andrea e inizia a farsi leccare i capezzoli poi vuole anche me che faccio lo stesso.Molto bello vedere Carmen con 2 uomini che le succhiano le tette.
Carmen ininzia a sudare ma è tutto piacere odore di sesso, io mentre Andrea se la scopa come vuole la accarezzo tutta, vederla scopare è indescrivibile. Andrea sembra stanco ma anche vicino ad arrivare,e Carmen questo lo capisce e chiede quello che è uno dei suoi repertori migliori:ora venite davanti a me con i vostri cazzi, voglio vedere schizzare il vostro sborro sulla mia faccia, voglio sentire l’odore.Andrea nel sentire quelle parole esplode in una serie di schizzi sul viso di Carmen che con la lingua ne cerca ancora e dice si belloooooo dai aaahhhh siii.Lo sborro di Andrea copre il viso di Carmen ed inizia a scorrere sulle sue tette ma lei questo vuole e si dirige verso di me ed io schizzo nella sua bocca e ne esce a quantità industriale.Carmen poi conla lingua se lo lecca tutto quello che le scorre in prossimità della bocca e non contenta chiama Andrea e si infila il suo cazzo in bocca,lui ha dei piccoli sussulti ma Carmen vuole pulirgielo ben bene.
Così è finita, Andrea si ricompone e senza dire una parola se ne va,Carmen è appagata perché ha realizzato il suo voler essere il desiderio sessuale di noi uomini.
Max&Carmen
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15 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 8 ore fa -
Il diario di alice (1)
Ripropongo su questo sito, perchè lo merita per la sua serietà e per la qualità delle persone che lo frequentano, alcune pagine del Diario di Alice che a suo tempo pubblicai su alcuni dei Blog più conosciuti.
PRECISO, A SCANSO DI EQUIVOCI, CHE SI TRATTA DI UN RACCONTO EROTICO DI FANTASIA e che quindi in nessun modo è riconducibile ad attività mercenarie della protagonista che NON ESISTE! Buona lettura!
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Alice, Roma 31 anni
Non vivo nel paese delle meraviglie ma per molti SONO il paese delle meraviglie.
Una donna normale, se non fosse che per amore di un uomo ( ma non era amore, e lui in fondo non era un uomo) un anno fa ho deciso di dimostrargli che potevo essere alla sua altezza. Ho deciso di fare la puttana per guadagnare più di lui e non sentirmi usata in cambio di niente. Adesso l’ho mandato al diavolo ma continuo a farlo. Perché mi piace, perché mi vendico di quelli come lui quando sbavano leccando le mie scarpe o implorando di fargli la pipì addosso. Perché in fondo è molto meglio fare la puttana così piuttosto che prostituirsi per mille euro al mese facendo un lavoro privo di qualsiasi fascino e prospettiva. Ma non farti venire la tentazione di conoscermi di persona attraverso queste pagine. Il mio nome è falso, la mia città non è Roma e non ho trent’anni. Tutto al mondo è finzione, come quando uomini che si credono potenti e intoccabili vengono dentro di me dicendo “Ti amo” e io gli rispondo “Anch’io tesoro” , ma sanno bene che invece amo il loro portafogli”. Il mio blog è il racconto della mia vita, giorno dopo giorno, finchè ne avrò voglia.
Normalmente lavoro a Roma, ma potrebbe essere Milano, New York, Parigi, Londra. O una delle altre città nelle quali mi sposto quando c’è qualcuno disposto a spendere molto per avermi per un’ora o una notte. Ovviamente quando un uomo è in grado di pagare mille euro all’ora più le spese ha diritto ad un servizio puntuale e di qualità. Ecco perché ho sempre pronte due capienti borse. In ciascuna un “set” completo. Devo essere in grado di partire in meno di un’ora. Di solito non chiedo mai i gusti, le preferenze. Preferisco scoprirle di persona e stupire il mio uomo dimostrandogli di aver previsto le sue scelte. In effetti non è così, ma dopo un po’ ci si rende conto che il necessaire è più o meno sempre lo stesso. Intimo fetish, manette, un frustino, preservativi per ogni gusto, un paio di falli in lattice per quelli che proprio non ce la fanno o che amano essere sodomizzati, o che si masturbano mentre faccio da sola quello che dovrebbero fare loro. Ovviamente ci sono anche quelli “normali” ( ma esiste la normalità nel sesso a pagamento? ) la cui unica preoccupazione è magari quella di far godere anche me ad ogni costo. Cosa piuttosto difficile, visto che non confondo la mia vita col lavoro e che i miei momenti di intimità preferisco riservarli al mio ragazzo. Si, lui sa cosa faccio. Non potrei nasconderglielo visto che non sappiamo mai quando possiamo incontrarci. E’ contento del mio lavoro? No. Ma sa che lo deve accettare, visto che ci siamo conosciuti proprio perché, un giorno, ha fatto il mio numero di cellulare. E non per chiedermi come stavo.
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Ci sono persone con le quali è piacevole trascorrere qualche ora, a prescindere dai gusti e dalle preferenze in fatto di sesso. Francesco è una di quelle. Medico affermato, cinquantenne libero professionista con studio in uno degli stabili di prestigio di una ricca città del nord-ovest, sposato con una noiosa ( lo dice lui ) e agiata figlia di grandi proprietari terrieri, si concede due o tre volte al mese quella che lui chiama “ la mia valvola di sfogo per non scoppiare”. Mi telefona qualche giorno prima e ci incontriamo solitamente in un piccolo ed elegante ristorante della provincia dove tra una portata e l’altra si consuma il rito ormai consolidato di un finto corteggiamento al quale devo fingere di resistere, benchè il brillante “ di fidanzamento” sia ogni volta assolutamente vero. Ovviamente devo restare molto distaccata e fredda, mentre lui cerca in ogni modo di conquistarmi. Dopo la cena accetto, dietro lunghe insistenze a cui fingo di opporre resistenza, di andare in albergo con lui. Arrivati in camera, sempre la stessa, telefona alla moglie per dirgli che rientrerà più tardi per imprevisti impegni di lavoro e intanto io inizio la commedia della ragazza di buona famiglia che si è trovata nelle grinfie del seduttore incallito e infatti mentre lui cerca di sfoderare le sue doti migliori io faccio la ritrosa e lo prego di non insistere oltre. Questo gioco lo carica e va avanti finchè lui non arriva al culmine dell’eccitazione e inizia a spogliarsi ordinandomi di fare altrettanto altrimenti dirà a mio padre quello che faccio. A questo punto devo cedere al ricatto. Onestamente dal punto di vista anatomico non è male per uno della sua età, sia per dimensioni che per capacità, quindi la serata può avere risvolti piacevoli anche per me. Non sempre vuole che glielo prenda in bocca, dalla volta che non ha saputo trattenersi ed ha goduto fra le mie labbra. Spesso invece mi chiede di toccarmi, stesa sul letto a gambe aperte, mentre lo guardo e apprezzo ad alta voce le sue capacità implorandolo di mettermelo dentro e di possedermi con forza, e viene così masturbandosi e schizzando il suo sperma sul mio volto e sul mio seno. Quando decide di scoparmi lo fa alla pecorina, perché gli dà la sensazione di dominarmi. Vuole che sia io a infilargli il preservativo, poi mi attira a sé con forza e raggiunge l’orgasmo dopo almeno una decina di minuti di penetrazione sempre più forte e profonda. Poi mi chiede di togliergli il condom e di spalmarmi addosso lo sperma che lui lecca avidamente. Finito questo rituale richiama la moglie e le dice che sta rientrando e che spera di fare l’amore con lei, quella sera. Poi i saluti e l’arrivederci alla prossima volta, ma non prima di avermi lasciato il solito assegno da cinquecento euro.
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15 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 8 ore fa -
Il caldo il bar la birra la famiglia e...la fortun
Era un pomeriggio afoso d'estate e stavo cercando di fare arrivare le 19,00 per andare a casa da moglie e bimbi. Mi fermo in un bar ed ordino una birra: la barista non era bella anzi era parecchio morbidosa ma con quella scollatura che faceva vedere quell'enorme seno procace e quelle trasparenze da cui intravvedevo quelle natiche cosi spropositate scatenarono subito in me fantasie. Fantasie che molto probabilmente ella capì visto che con la scusa del caldo (mi ero seduto all'esterno) mi invito' all'interno ove il locale era climatizzato. Mi faccio un giro all'interno: dove sono site le slotmachine vi è una luce soffusa e due avventori inseriscono monetine senza molta convinzione e piu' che una stanza si tratta di un corridoio stretto dove a fatica si passa. La barista porta la consumazione ad un cliente e sfiora con prepotenza la mia patta con il suo enorme e sodo sedere... La guardo e lei mi guarda molto sorniona. Un cliente si alza e se ne va , lei ripassa prende il bicchiere vuoto e come prima piu' di prima si struscia pesantemente su di me. Sento che lui comincia a lanciare segnali ma...che posso fare se non pensare che a casa bimbo permettendo forse nel ligio silenzio della proba moglie riusciro' a scaricare...Anche l'ultimo giocatore se ne va e dopo qualche minuto di nuovo lei: io la guardo lei mi guarda mi passa davanti anzi no mi viene incontro si gira si china leggermente e pianta il suo soave duro enorme culetto sul mio cazzo ormai stretto tra i pantaloni cominciando in maniera violenta a divincolarsi tutta...Il piacere la situazione il luogo hanno su di me un effetto delirante: mentre lei si struscia con le mani comincio a sfiorarle la pancia e l'ombelico mente dolcemente lecco il suo collo e le sue orecchie. Mi prende la mano e se la infila nella sua fica morbidissima e completamente epilata ma soprattutto bagnatissima accompagnando sempre piu forte la sua con la mia...le mani sono piene e rovistano vorticosamente quella dolce e calda fessura..Comincia ad ansimare ed io con lei; comincio non senza fatica a cercare di abbassare le culotte di lei il suo culo nudo è sul mio membro duro scapellato e bagnato che sfregola a piu' non posso su una pelle morbida e fresca come l'acqua di un torrente. Sento che sto per venire e che ormai anche lei è al culmine Lei freme urla e si dimena stringendomi e tirandomi le palle con un abile contorsione della sua mano ed io mordendogli il lobo dell'orecchio esplodo in un caldo getto che inonda le sue chiappe e la sua schiena smanettando in quella fica calda e sbrodolona giunta al culmine del piacere.....Gli spalmo tutta la mia sborra sul culetto che bacio e lecco avidamente e poi sempre da dietro la stringo forte girandogli la testa e baciandola con ingordigia facendogli assaggiare il sapore del mio nettare. Lei rimane cosi abbracciata a me come una bimba per qualche minuto. Poi improvvisamente mi dice di lasciarla capisco che gli scappa la pipì... mi accovaccio su di lei e leccandogliela la bevo tutta fino all'ultima goccia: anche se calda non vi è birra ghiacciata che tenga. Arrivano le 19,00 saluto la barista e mi incammino verso casa: il bimbo ha la febbre la moglie il ciclo e di scopate manco l'odore...
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15 anni fa
Yaro67, 48
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Vacanza indimenticabile.
Ho sempre desideratotrasgredire nel sesso,ma non ne ho mai avuto il coraggio. Con la testa ho sempre fantasticato di andare con un altro uomo che non fosse il mio. Questa volta invece è stato diverso. Io ed il mio lui siamo andati in vacanza per rilassarci e,li abbiamo conosciuto il massaggiatore. Un ragazzo alto,moro affascinante,aveva delle mani morbide e delicate. Si è accorto subito che ero affascinata da lui,infatti mi ha coperto di complimenti e,mentre lui parlava io già mi vedevo a giocare con lui. E' arrivato il momento relax,il massaggio e,capirai ero eccitatissima,entro nella stanza illuminata solo da candele,musica soft in sottofondo,noi due soli e, lì ho pensato:ecco questo è il posto ideale. Lui mi dice di togliere il reggiseno,rimanere in perizoma e,di salire sul lettino dato che doveva "Farmi" il massaggio. Detto fatto e voilà sono saltata sul lettino. Ha cominciato dai piedi,salendo man mano. Quando è arrivato vicino la Mia zona intima,ho divaricato le gambe facendogli capire che volevo che lui me la toccasse;ed infatti così è stato,mi ha spostato il perizoma ed ha infilato nella mia fichetta le sue morbide dita e,poi ha affondato la sua calda e vogliosa lingua.Ero già tutta umida ed eccitata al massimo. Gli ho sfilato dal pantalone il suo meraviglioso membro già gonfio,l'ho preso tra le mani cominciandolo a masturbare,ma anche lui tutto bagnato. Lo porto nella bocca vogliosa e comincio a fargli un pompino.Lo ingoio tutto era profumato e....mmmmmmmmm Grande A quel punto mi dice di scendere dal lettino perchè vuole scoparmi da dietro;lui chiede,io eseguo e,m'infila quel meraviglioso membro nella fichetta che fino a quel momento avevo dato solo al mio uomo e,mi sbatte,sbatte,sbatte;con le mani accarezza il mio seno,mi bacia tutta fino a quando la sua bocca incontra la mia e le nostre lingue cominciano a contorcersil'una nella bocca dell'altra. Ha goduto sul mio viso e sul seno ed ha bevuto i miei umori,dato che abbiamo fatto un GRAN bel 69. Il mio uomo non vedendomi uscire è venuto a chiamarmi e quando è entrato è rimasto un attimo stordito;ma vedendomi in quella situazione si è eccitato ed ha cominciato a giocare anche lui con noi;io ora avevo due meravigliosi ...membri . Mi ha infilato il suo in bocca giusto il tempo d'inumidirlo,dopodichè me l'ha spinto nel culo. Loro due si sono guardati negli occhi e facendosi segno hanno deciso di farmi una doppia,una cosa che io non avevo mai provato.E' stato meraviglioso.Tutti e tre eravamo fradici e soddisfatti. Una vacanza così non la dimenticherò più. provato .
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15 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 8 ore fa -
La dolce trans
Si era fissato. Anzi si era fissatA per quelle due foto del mio profilo e per quel getto di sperma sul viso della donna. Una trans della regione vicina. Il messaggio ripetuto decine di volte, due tre volte al giorno, era chiaro: “voglio te, il tuo cazzo, il tuo sperma. Non sono una troia ma ti voglio. Vieni da me ti farò morire di piacere”. Non è facile mettersi in gioco per un uomo prepotentemente eterosessuale, mai stato a letto esclusivamente con un gay o un bisex passivo. Quelle poche volte che mi è capitato di scopare un uomo o di farmi fare un pompino, c’era sempre il viagra/femmina vicino a me. Quindi non sapevo che effetto mi avrebbe fatto andare da lei, una trans, anche se dalle foto i suoi tratti femminili si notavano benissimo. Mi difesi, sottolineai i dubbi, la mia incertezza, la paura di non poterla soddisfare pienamente. Non ci fu nulla da fare. Lei insisteva e insisteva. Le diedi il mio numero di cellulare, pensando che parlandole avrei potuto spiegarle meglio la situazione. Cominciò a telefonarmi quasi ogni sera, dopo cena. Aveva poco più di ventanni e la sua voce tradiva la sua età seppur cercasse di indurirla un po’ con una sigaretta dietro l’altra. Mi attirava molto e al telefono mi eccitava, specie quando descriveva minuziosamente ciò che indossava e quale parte del suo corpo rimaneva nudo. Usava con maestria parole, pause, sospiri, modulazione di voce, tipici della seduzione femminile. Si masturbava per tutto il tempo, ma io non me n’ero mai accorto. Me lo disse candidamente una sera e col senno di poi capìi il perché dei suoi improvvisi respiri affannosi e dei silenzi che duravano anche minuti interi. “Dai voglio vederti in cam” mi disse. Non feci neanche finta di ragionarci su: mi piaceva l’idea. Un conto era aver dubbi su un incontro reale, un altro usare la cam per scoprire dettagli fino ad allora sconosciuti. Fu emozionante confesso: era seduta su un ampio divano rosa, senza spalliera, con un asciugamano intorno ai capelli, appena lavati, ed un lunga maglietta di cotone rosa a V. Dietro, ma vicino, c’era un ampio specchio che mi permetteva di vederle la nuca, la linea elegante della schiena e la schermata del suo portatile posato sul basso tavolo davanti a lei. Le gambe erano incrociate, come se stesse facendo yoga. Il viso era ben disegnato, il naso piccolo e ben proporzionato, il collo abbastanza alto e dalla maglietta leggera spuntava la forma di un seno con i capezzoli ritti. Le sue cosce erano magre e bianchissime. Gli occhi grandi e chiari, le labbra carnose ma non troppo, i denti bianchi e ben allineati. Ci salutammo con la mano (aveva unghie lunghe e curate, smaltate di rosa). Rise. Risi. Liberò i suoi capelli e sensualmente (magnifico gesto tipicamente femminile) scosse la testa ai lati per farli cadere in ordine sulle sue spalle. Biondi. Erano biondi e non era una parrucca. Una improvvisa eccitazione si impadronì di me. Parlammo attraverso i microfoni di mille cose, anche del tempo, del caldo, della sua e della mia città. “Non ti dispiace se intanto mi curo un pochino vero?”. Disse con una voce allegra. “Certamente no, anzi ..” risposi. Si tolse, con un gesto lento, la maglietta e lo vidi nuda, depilata, le spalle gentili e la vita stretta: sembrava davvero una magnifica donna. Forse fu proprio da quel momento che la considerai tale, ignorando il suo cazzo che, duro, con una cappella lucida, era bene in vista. Non era grande, ma neanche piccolo e non rovinava l’equilibrio del suo corpo. Affascinante. Prese un tubetto di crema dal tavolino (sa di scorza di arancia, sussurrò) e cominciò ad ungersi lentamente il corpo. Non riuscivo a pensare a nulla: in silenzio, emozionato, mi godevo uno spettacolo unico, che forse a pochi è dato osservare. “Fammi vedere il tuo cazzo” mi chiese. Non ero in grado di rifiutare, anzi sbottonai velocemente i pantaloni e li abbassai. Quando tolsi gli slip, il mio cazzo ormai duro, con la cappella rossa e umida le rubò un piccolo grido di piacere. Lo presi in mano. Lei si spalmava la crema sui seni sodi, e sui capezzoli esageratamente duri, con il palmo e le dita della mano: li accarezzava, strizzava, vezzeggiava, coccolava. La mia mano prese una vita sua e cominciò a stringere il cazzo, a muoversi dalle palle alla cappella. A masturbarmi lentamente. Fu in quel momento che lei fece un’altra cosa tipicamente femminile. Mi disse al microfono “se mi vuoi davvero, devi venire da me”. Mi sorrise e chiuse msn. Rimasi per un attimo deluso e forse anche un po’ incazzato, ma era troppa la voglia di venire. Chiusi gli occhi, immaginai le sue labbra che me lo avvolgevano e la sua bocca che me lo ingoiava e sborrai come poche volte mi era accaduto: a lungo, copiosamente e, cosa più importante, sentendo chiaramente il cammino ansioso dello sperma che partiva dai miei coglioni e dopo aver attraversato tutto il cazzo schizzava, bianco e denso, dappertutto. Anche sullo schermo! Nei giorni successivi non mi chiamò ed io, ovvio comportamento maschile, non la chiamai. La voglia di lei però spingeva, quasi dolorosamente. Non contai le volte che mi masturbai pensando a lei: stava diventando una tentazione impossibile da evitare. Le mandai una decina di sms che dicevano semplicemente “ti voglio”. Rispose sempre con un “vieni a prendermi, tesoro”. Un sabato pomeriggio la chiamai. Dialogammo neanche un minuto, che finì con una sua risata dolce: stavo partendo per andare da lei. Il viaggio fu per certi versi terribile. Non ero sicuro di me e ad un certo punto pensai che forse sarebbe stato meglio uscire dall’autostrada e tornare indietro. Proprio in quel momento lei mi chiamò al cellulare. Io credo che solo chi ha una femminilità esagerata riesca ad avere quel sesto senso che le permette di chiamare, per rassicurarlo, un uomo che sta andando da lei, proprio nel momento in cui lui sta pensando di tornarsene a casa. Alla fine della telefonata, ero un altro. Pronto e ansioso di arrivare da lei. Dopo un’ora, al semaforo di una città, girai a destra lungo un viale alberato con piccole aiuole colorate di fiori. Dopo 500 metri, sulla sinistra il cancello della “casa bianca a due piani con un piccolo giardino all’orientale” era aperto. Entrai. Smontai dall’auto mentre lei usciva di corsa dalla porta della casa per volarmi fra le braccia e stringermi con le mani sul collo. Un profumo semplice, leggero e fresco mi assalì. Risposi all’abbraccio e le dissi “ciao”. Lei rispose “sei qui finalmente”!. Mi prese sottobraccio e mi fece entrare. Era bellissima la sua casa. Semplice e accogliente. Tutto, dalle pareti all’arredamento, era color pastello. Sapeva di serenità. Mi portò in cucina, dove era stata messa dell'acqua a bollire. “E’ l’ora del thè” disse. La sua voce non era maschile m non era neanche del tutto femminile. Gradevole e gentile però. I suoi gesti erano deliziosi. Portava un abito corti, nero con un grande scollo, le calze a rete e le scarpe con il tacco alto. I capelli biondi e lisci. Il trucco leggerissimo e il rossetto sulle labbra. Rosa. Un culetto magnifico, di quelli che spiccano violentemente di profilo: alto, rotondo, sodo. In piedi, vicino al bollitore che ancora non dava segni di vita, mi chiese del viaggio, del traffico, della difficoltà di arrivare fin lì. Poi improvvisamente si avvicinò e si mise a sedere sulle mie ginocchia, allungò la mano verso il mio viso e con l'indice iniziò ad accarezzare le mie labbra. I suoi occhi chiari erano bellissimi, il suo profumo sembrava entrasse dentro di me e mi riempisse. Sentìi qualcosa dentro, quasi una sensazione di pace. Aprì leggermente le labbra e mi baciò dolcemente, poi si alzò per prendere due tazze. Difficile spiegare che cosa sentivo. Mi vedevo più come un innamorato che un uomo venuto fin qui per scoparsi una trans maledettamente sexy. Non avevo mai baciato un uomo ma incredibilmente non consideravo quello appena ricevuto un bacio di un uomo. Ma di una donna. E qualcosa dentro di me ormai la considerava tale, senza se e senza ma. Ero eccitatissimo. Quella dolcezza così palese aveva stravolto ogni mio pensiero. Mi alzai, le tolsi di mano le due tazze, chiusi il gas e affogai il mio sguardo nel suo. La abbracciai. Sorrise. La baciai. Dapprima piano per rubare il sapore delle sue labbra chiuse, poi la mia lingua le forzò ed entrò nella sua bocca umida. Ci mangiammo, ci succhiammo l’anima, ci scambiammo la saliva a lungo, senza quasi respirare. Non aveva alcuna importanza che il mio cazzo duro premesse contro il suo cazzo duro. Anzi era ancor più eccitante. Mi guidò nella sua camera camminandomi lentamente davanti, mentre la baciavo sul collo e con le mani mi ero appropriato dei suoi seni. I capezzoli erano straordinariamente grandi e ritti. Il suo culo mi si strofinava addosso. Bellissimo. Mentre tutta la casa era di color pastello, la sua camera era rossa e nera. Quasi a sottolineare che lì dentro comandava la passione, la voglia, la trasgressione. Ci ritrovammo nudi e abbracciati a letto, come un uomo e una donna che stanno per fare l’amore. I suoi baci erano assoluti, le sue dita conoscevano i segreti degli uomini, la sua pelle sembrava seta pura, liscia e vellutata. Sensibile. Fu lei a prendere ogni iniziativa. Era felice che fossi lì, ma non sapeva quanto lo fossi io. Ripeteva sempre “sei qui, si sei qui finalmente”, mentre mi succhiava la cappella con le labbra, mentre ingoiava il mio cazzo facendolo sparire tutto dentro la sua bocca. E restava lì per farmi sentire che lei era mia che la stavo attraversando tutta e che il quel momento mi apparteneva totalmente. Morivo di piacere sotto di lei. Strusciava il suo corpo sul mio, mi mordeva piano i capezzoli, mi succhiava piano il collo, mi leccava con la lingua tutto il viso e mi baciava mentre i suoi capelli cadevano su di me per nasconderci dal mondo. La mia eccitazione non era di quelle usa e getta. Era invece più un’emozione costante e prolungata, di cui non si vedeva la fine. Non era una preda, non ero un predatore. Semplicemente un uomo e una donna. Tutti i miei pensieri, fantasie sui trans erano stravolti da questa realtà. E’ vero c’era il suo cazzo che sentivo scivolarmi addosso, ma tutto l’altro, anche la sua anima, erano di una donna. Non avevo voglia di venire ma lei sembrava quasi lo sapesse, perché mi portava a pochi passi dal piacere ma poi mi faceva scendere dolcemente, senza scosse, senza dolore psicologico. “Voglio essere tua adesso” mi sussurrò proprio mentre io, come fosse cosa normale, avevo preso il mano il suo cazzo e lo stavo accarezzando. “Si” risposi ed aspettai che si girasse. Ma non lo fece. Da un comodino prese un preservativo e me lo mise su in un attimo, poi si sdraiò vicino a me e mi disse “voglio guardarti negli occhi e baciarti mentre mi riempi di te”. Mi persi un attimo. Ero inesperto, difficile per me pensare che potessi scoparla come una donna. Ma lei ripiegò le gambe. Mise un alto cuscino dietro i suoi glutei ed io intravidi la possibilità di penetrarla anche così. “Bagnamelo” disse. Non lo avevo mai fatto, ma non ci pensai neanche: ormai ero pronto a tutto. Il suo buco era aperto, pulsava come fosse una fica. Ci appoggiai la lingua e lei fu attraversata da una scossa. La sua mano sopra la mia testa mi teneva lì quasi avesse paura che scappassi. Non ne avevo l’intenzione. Cominciai a penetrarlo con la lingua e man mano che la mia saliva lo bagnava riuscivo ad entrare più in profondità. Lei contraeva lo stomaco e muoveva il bacino verso il mio viso. Iniziai con un dito, mentre leccavo le sue palle depilate. Poi due. Poi tre e lei rossa di eccitazione alzò la testa mi prese per i capelli e mi portò sulla sua bocca per un bacio che mi fece pensare che forse morire sulle sua labbra sarebbe stato bellissimo. Con la mano mi afferrò il cazzo e lo portò all’entrata del culo. Spinsi..spinsi e cm dopo cm lo sentìi entrare dentro di lei. Persi la testa e cominciai a montarla. I suoi seni e tutto il suo corpo si muovevano al ritmo dei miei colpi. Lei con gli occhi aperti mi guardava. La punta delle sue unghie scivolavano dietro la mia schiena. Mi sentivo forte e potente, mi sentivo un uomo che prendeva possesso della sua donna. Lo infilavo fino alla radice ed ogni volta che affondavo i miei coglioni sbattevano contro di lei. Ogni tanto mi prendeva per il collo e mi faceva abbassare per baciarmi. Continuai a montarla quasi con cattiveria, mentre sentivo sotto di me i suoi seni ed il suo cazzo duro e ormai umido del primo sperma che apriva la via. Era una posizione mai provata ma l’eccitazione era alle stelle. Lei restava in silenzio ma nel suo sguardo ci si leggevano tutte le emozioni, le voglie ed il piacere di chi è posseduta, riempita, montata. Mi alzai un po’ per dare nuova forza ai colpi. Lei cominciò a muovere velocemente la testa sul cuscino e ad accarezzarsi con una mano i seni, a stringersi i capezzoli, a graffiarseli. Con l’altra accarezzava il suo cazzo. Sentiì che stava per sborrare. Le scostai la mano lo presi io e dopo neanche due colpi vidi gli schizzi riempirle l’ombelico, la valle fra i seni e su su fino al suo viso. Urlò, si mosse come fosse impazzita, si spalmò lo sperma sul corpo, sul viso poi si leccò le dita. Stavo per venire. Lo tolsi dal culo e sfilai il preservativo. Sentivo che stavo quasi per svenire dal piacere ma la vidi muoversi come una gatta e afferrarmelo. Me lo strinse forte sbattendolo sul suo viso è sulla lingua che spuntava dalla bocca. Esplosi violentemente, denso e bollente, bianco il mio sperma la colpì in bocca, sul viso, sui seni. Lei continuò a masturbarmi quasi non gli bastasse mai. Quando smisi di schizzare se lo mise in bocca e mi succhiò fino a farmi male. Ero distrutto, svuotato. Se fossi stato in piedi sarei caduto a terra e avrei perso i sensi. Ma lei mi tenne lì strusciandosi il mio cazzo sul viso e poi portandoselo in bocca: raccolse lo sperma sui seni e lo ingoiò. Tutto. A lungo. Crollai sul letto con una voglia incredibile di riposare ad occhi chiusi. Lei rise e disse “meglio che nelle foto sul tuo profilo, tesoro”.
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15 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 8 ore fa -
NEL LABIRINTO....DEL PRIVE'
Una serata allegra....iniziata con una bella cena in due....buon cibo e ottimo vino....due dei piaceri della vita a cui non si puo' rinunciare....
Una bella atmosfera...caliente....complice anche l'ebrezza del vino....
Si decide di andare in un prive'....senza intenzioni particolarmente chiare ma con molta voglia di divertirsi....
Arriviamo....entriamo...bel locale...c'e' una zona disco dove alcune coppie data l'ora (passata mezzanotte) si stanno gia' "scaldando" in pista....a suon di lap dance...con le lei praticamente nude....sopra i tacchi vertiginosi...
Decidiamo di bere qualcosa mentre ci soffermiamo sui bordi della pista ad osservare lo spettacolo...
Poi ci inoltriamo nel labirinto....
Poca luce....e una musica d'atmosfera in sottofondo...
Ci addentriamo....e passando nei corridoi ci soffermiamo a guardare dentro alle varie situazioni allestite nelle stanzette disseminate lungo il percorso...e nel frattempo le mani di altri avventori si soffermano con leggerezza sul mio corpo....con delicatezza....quasi uno sfioramento leggero....
Continuiamo il nostro tour...sempre piu' eccitati dall'atmosfera che si respira...
Arriviamo in un corridoio dove all'entrata e' esposto un cartello...only coppie...entriamo...
Dentro troviamo molte coppie assiepata ai lati del corridoio...che si scambiano effusioni piu' o meno spinte....alcune coppie si uniscono fra loro e continuano con le effusioni...le carezze....e molto piu'....
Presi dall'eccitazione...decidiamo senza rendercene conto di fermarci un po' anche noi...preda ormai della nostra voglia....comincio a baciare il mio partner...sempre con maggiore intensita' ed in modo ormai chiaro su quello che mi passa per la testa....
Il mio lui comincia a toccarmi....prima il seno...delicatamente all'inizio e poi sempre piu' con decisione....io mi lascio fare...docile come una gatta....e nel frattempo lo accarezzo anch'io...senza mezzi termini...direttamente sul cazzo....e sento la sua eccitazione....lo sento duro....pronto....non resisto piu'.....gli apro i pantaloni e mi abbasso su di lui....e lo accolgo nella mia bocca affamata di sesso....
Mentre siamo presi dalla nostra passione sento delle mani che non conosco che mi accarezzano il collo....in modo molto sensuale...e noto le mani del mio lui che accarezzano la lei di un altra coppia....
Mi alzo....mentre l'altro continua ad accarezzarmi, ora sul culo ed in mezzo alle gambe....e le mani dell'altra lei che accarezzano il cazzo del mio lui....comincio a baciare il mio lui...e poi....istintivamente mi giro verso la lei e le prendo la testa dolcemente mentre mi avvicino alla sua bocca....ci baciamo....un bacio molto dolce...sensuale...con le lingue che giocano delicatamente fra di loro...
Mi abbasso nuovamente sul cazzo del mio lui...e quello dell'altro...comincio a succhiare entrambi....quasi con voracita'....
Guardo un attimo l'altra lei....torno su...la bacio nuovamente e mentre la bacio la accompagno giu'....con me.....lei capisce immediatamente....e cominciamo entrambe a succhiare insieme i due cazzi.....ormai l'eccitazione e' alle stelle......ma non si puo' continuare....
Ce ne andiamo dal locale eccitati come non mai.....
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15 anni fa
bonnieclyde, 28/29
Ultima visita: 6 anni fa -
La prima volta che sono stato trasformato in una d
Da sempre ho avuto per la gomma e per l'abbigliamento femminile in genere, un'attrazione molto forte, ma non ho saputo realmente definirla fino a quando un giorno, molti anni fa, in Germania per turismo visitai Berlino. Camminavo per la città, quando fui attratto da una vetrina che esponeva vari articoli per adulti e un innumerevole guardaroba in latex, in modo particolare spiccavano un bel paio di slip e una guepiere con tanto di calze e un fremito ha attraversò il mio corpo.
Ero come ipnotizzato, vedevo quelle mutandine di gomma con una guaina anteriore e immaginavo come fosse portarla sotto il mio abbigliamento normale, ero così preso che mi si gonfiò il pene. Proprio allora ho sentito una voce femminile domandarmi: "Ciao, io sono Mary, posso aiutarvi in qualcosa?" Imbarazzato come non mai, ho balbettato qualche cosa in un tedesco approssimativo e mi sono voltato per vedere l'impiegata del negozio. Lei era una donna giovane e attraente, aumentato ancor di più il mio imbarazzo. "Oh, non si vergogni" mi disse, "qui da noi molta gente acquista abiti di gomma", che Paese evoluto ho pensato tra me, altro che in Italia e facendomi notare i suoi pantaloni "guardi come realmente potreste utilizzarli, se mi permette le faccio vedere qualche articolo e può entrare nel camerino per provarlo".
La tentazione era troppo forte per resistere, appena entrato, con noncuranza ho subito preso in mano gli slip che erano in vetrina e la commessa ha subito insistito affinché li provassi. Nello stanzino ho tolto i pantaloni e ho tenuto le mutandine di gomma nelle mani, tentando di decidere che cosa fare, gustando nel frattempo la sensazione che mi dava il solo accarezzarla ed annusarla. Alla fine ho infilato i piedi attraverso le mutandine e ho cominciato ad indossarle, quando ho iniziato a far scivolare la guaina sopra il mio pene, ho capito subito che non sarei riuscito a controllarmi, difatti non appena le mutandine mi ha avvolto completamente ero già venuto in un orgasmo fantastico. "Bene, credo proprio che io debba lasciarle su ora", pensai e rimessi i pantaloni sono uscito dal camerino.
La ragazza stava finendo di servire un altro cliente, nel frattempo camminando per il negozio sentivo il mio pene che iniziava a diventare duro di nuovo, Mary mi guardò, senz'altro aveva capito la mia eccitazione tanto che mi chiese "la gomma vi accende realmente vero?" e mi disse giacché era ormai ora di chiudere e non vi erano altri clienti mi avrebbe presentato al suo capo, anch'egli appassionato della gomma e che l'avrei potuto trovare molto interessante, se fossi andato dietro nel suo ufficio. Per la verità ero molto riluttante, ma sotto le insistenze di Mary e trascinato dalla mia curiosità mista all'eccitazione accettai di essere condotto nell'ufficio. Appena varcata la soglia rimasi esterrefatto: una donna bella, alta, bionda vestita in un abito aderente di gomma nero, guanti e un grembiule di gomma increspato; non avevo mai sognato niente di così bello e attraente.
Mentre ero in catalessi, ho sentito Mary che diceva, a quella splendida creatura, che io ero realmente attratto dalla gomma, ma molto inesperto e forse avrei apprezzato un pò d'istruzione. Appena mi girai mi accorsi che Mery ci aveva lasciato, chiudendo la porta ed io ero rimasto a fissare quella bella figura di gomma. "Bene, che stai lì a fissare, sei pronto per un po' di gomma education? La donna mi ha chiesto, "buono, per prima cosa devi metterti la tua nuova uniforme, via gli abiti", Lei mi ordinò. Appena spogliato, la Signora mi ha porto una nuova mutandine con la guaina e mi ha ordinato di metterla. Poiché ho esitato ad infilarla, quando ho trovato un grande oggetto duro all'interno, la mistress improvvisamente mi ha schiaffeggiato con il suo guanto di gomma e ha gridato: "Sbrigati a far salire su la mutandine e metti quel fallo di gomma completamente nel tuo culo".
Ero terrificato ed era doloroso ma avevo paura di fermarmi, ma quando il vibratore entrò più in profondità ho iniziato a sentirmi bene e finalmente il mio muscolo rettale stretto intorno ad esso, ha attirato l'oggetto dentro di me completamente, donandomi spasmi incontrollabili, soprattutto quando muovevo quel fallo di gomma. La Signora a questo punto mi ha gridato, "fermati stupido riuscirai a venire quando te lo dico io", ma il meglio doveva ancora arrivare. La Signora mi ha porto una cintura di gomma stretta con delle bretelle che passavano sotto il sedere e una coppia di lunghe calze di gomma, indicandomi come metterle, ho tirato velocemente su la cintura che ha stretto il vibratore più dentro e quando mi sono seduto per tirare su le calze di gomma, si è conficcato ancora più in profondità. La sensazione delle calze che scivolano sulle gambe, e di quella cintura che mi stringeva, mi ha portato a un'emozione ancora più alta, potevo sentire il mio membro palpitare, ma era intrappolato tra le gambe dalla cintura e non c'era alcun modo per venire. La Mistress quindi mi ha porto qualcosa che assomigliava a una camicia di latex eccetto che c'era della gomma flaccida davanti al torace ordinandomi di metterla, poi ha collegato una pompa a una valvola nella camicia e ha iniziato a gonfiarla, improvvisamente mi sono reso conto cosa stava succedendo. La parte anteriore della camicia è stata gonfiata trasformandosi in una coppia di magnifici seni, improvvisamente mi sono reso conto che ero stato trasformato in una donna di gomma, tutto mi sembrava così meraviglioso. Il mio corpo intero rinchiuso in una gomma stimolante sensuale che mi faceva sentire più attraente che mai.
Prima che potessi pensare a che cosa fare, la mia Mistress mi ha gettato dell'altro abbigliamento in latex, ordinandomi di metterlo, il nuovo pezzo era un vestito da domestica, tutto mi sembrava così meraviglioso che non avrei mai pensato di obiettare, quindi un cappuccio di gomma modellato nelle caratteristiche di una bella donna. La Signora me l'ha fatto scivolare sopra la testa, sentendo la gomma accarezzare la mia faccia, il passo finale della trasformazione è stata una parrucca nera magnifica e un bellissimo paio di scarpe con un tacco altissimo. A questo punto ho avuto l'opportunità di vedermi finalmente trasformata, davanti ad una specchio.Dapprima non mi sono reso conto che quel corpo inguainato nel latex fossi veramente io. Riflettuto nello specchio c'era una donna attraente, rivestita completamente di gomma. Mentre ero rimasto stordito dal mio nuovo aspetto, la Mistress mi ordinava " ora sei la mia domestica di gomma, il tuo nome sarà Charlene, e il tuo lavoro sarà darmi qualunque piacere ed accontentare ogni mio desidero".
"Bene puoi cominciare ora, solleva il mio grembiule di gomma e comincia a compiacermi. " a questo punto Charlene, cioè io, ha sollevato il grembiule ed è rimasta colpita nel vedere un cazzo eretto enorme. Aveva sentito di lui/ lei ma aveva sempre pensato che fossero falsi. Qui era reale. "Vai dagli un buon risucchio". Prima che Charlene potesse obiettare, si ritrovò il grembiule avvolto intorno alla testa e due forti mani che la tiravano giù su quel membro enorme. A questo punto non c'era scelta e anche succhiare quel cazzo sconosciuto, vestita da servetta di gomma, era diventato tremendamente eccitante.
Da quel giorno ho capito che per realizzarmi completamente avrei dovuto seguire il mio istinto, che naturalmente mi portava sempre più verso tutto ciò che è latex e fetish.
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15 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 8 ore fa -
FERRAGOSTO....SPECIALE
14/08/2008
Estate...estate....la vigilia della festa d'estate! Nell'aria calda del pomeriggio si respirava voglia di giocare....di provocare.....e la vicinanza del mio lui accentuava al massimo tutte queste sensazioni...
Come una specie di temporale...che all'inizio si sente in lontananza e piano piano si avvicina fino ad esplodere in tuoni e lampi e pioggia......avete presente?
Ma andiamo con ordine....pomeriggio con il mio lui...insieme ma senza la possibilita' di poterci sfiorare, toccare, baciare....immaginate come potevo sentirmi? La voglia aumentava sempre piu'....e non trovava sfogo....
Caldo caldo....e lui ad un certo punto comincio' a lanciarmi degli schizzi d'acqua....fredda...che ovviamente provocarono l'immediata reazione dei miei capezzoli che risaltavano ritti come due chiodi sotto la canotta bianca.....
Alle 19 finalmente siamo a casa sua....oramai la voglia era al limite e non solo per me, anche lui era gia' eccitato e premeva il suo cazzo contro di me mentre ci baciavamo....il tempo di arrivare in cucina e......stesa sopra al tavolo...mi scopo' alla grande.....intensamente....energicamente....e il mio corpo vibrava letteralmente di piacere....mentre il suo cazzo offriva al mio ventre i suoi schizzi di piacere...
Una volta sfogata questa voglia incontenibile, abbiamo deciso di uscire a cena...di andare al mare.....
Ristorante con terrazza in spiaggia....pesce buonissimo...ottimo vino....passeggiata in spiaggia e in lontananza si sentiva la musica di una festa....
Ci siamo guardati negli occhi un attimo e abbiamo deciso di unirci ai festeggiamenti in onore del ferragosto....bevuto...ballato poi a festa finita abbiamo deciso di passare la notte in spiaggia....armati di asciugamani....
Ci siamo distesi vicino al bagnasciuga...dove finiscono gli ombrelloni e c'e' quel pezzetto di spiaggia di nessuno....
Abbiamo iniziato con un po' di coccole soft....e dopo un po' ci siamo accorti che vicino a noi altre coppie ci stavano imitando...anzi! Stavano proprio facendo sesso.........la cosa ci ha eccitato parecchio.....e ci siamo ritrovati a baciarci sempre piu' appassionatamente....le mani affamate del corpo dell'altro...e i nostri sessi che si cercavano...bramosi uno dell'altro....
Notte splendida....abbiamo fatto l'amore piu' volte...sempre con la stessa intensita'...eravamo ubriachi di noi stessi...inebriati dell'odore del nostro sesso mescolato con l'odore del mare......
Alle 6 di mattina abbiamo deciso di concludere i "festeggiamenti" con un bel bagno in mare...davanti agli occhi stupiti dei primi bagnanti che arrivavano in spiaggia per prendere l'aria buona del mattino.....
E una volta tornati a casa.....non ancora sazi del nostro sesso...ci siamo lasciati prendere nuovamente dal vortice dell'eccitazione....fino al completo appagamento dei nostri sensi....
Un Ferragosto magico....e unico.....
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15 anni fa
bonnieclyde, 28/29
Ultima visita: 6 anni fa -
In vacanza con il trans....
Dopo un’intensa estate di lavoro, avevo deciso di concedermi una vacanza, l’estate era stata molto proficua e potevo concedermi qualche giorno in più, qualche euro in più.
La meta ormai l’avevo in cima alla mia lista da molto tempo, la Sadegna, non c’ero mai stato ed ormai era giunta l’ora di visitare le sue coste selvagge, selvagge proprio come volevo vivere la mia vacanza.
Certo andare da soli in vacanza non è il massimo della vità, ma tant’è la vita da single è interessante, la vivo con serenità, ma ci sono alcuni momenti in cui vorresti condividere il tuo tempo con qualcun’altra/o.
E così approfittando anche del mio account su facebook, iniziai a perlustrare il “campo” in modo molto sincero e ingenuo forse, iniziai a contattare donne che mi trasmettessero qualche emozione, fosse anche solo visiva: “Single 40enne, dopo lunga ed intensa estate lavorativa, vorrebbe trascorrere una spensierata vacanza in Sardegna ai primi di settembre....cercasi compagna di viaggio”.
L’inizio non fu dei più incoraggianti, pochissime risposte, e di quelle poche molte a carattere esclusivamente mercenario, si è vero come dice un vecchio proverbio, chi per questi mari va questi pesci prende, ma da buon pescatore ho sempre avuto la pazienza di aspettare.
E così qualche giorno dopo mi arrivò una risposta che attirò subito la mia attenzione: “Stavo pensando anche io di andare a Settembre in Sardegna, anche io sono single, ma prima di accettare conosciamoci meglio”
Così passammo 1 mese a conoscerci meglio, il feeling sufficiente per una vacanza sembrava essere raggiunto, eravamo quasi pronti per prenotare dopo aver sfogliato alcuni cataloghi, quando lei mi disse “Ti dispiace se invece di un monolocale per 2 prendiamo un trilocale per 3? Ho una amica di lunga data sta attraversando un momento difficile e non mi va di lasciarla da sola”
Io che cercavo solo un pò di compagnia, anche immaginando che in Sardegna a meta settembre non è che ci sia tanta gente acconsentii: “Si non preoccuparti tanto dove dormono in due possono dormire pure in tre” risposi col sorriso sulle labbra e prenotammo il bilocale, loro si sarebbero sistemate nella camera matrimoniale ed io sul divano letto in cucina.
Arrivò il giorno della partenza, noi 2 ci incontrammo al porto per l’imbarco, l’amica ci avrebbe raggiunto direttamente in Sardegna proveniente da un’altra zona d’Italia. Arrivammo al residence ed incominciammo a sistemarci si era fatta quasi sera quando bussarono alla porta, Maria mi disse Marco vai ad aprire questa deve essere Morena mi ha mandato un sms 5 minuti fa.
Andai ad aprire la porta e mi trovai dinanzi una venere, non che Maria non lo fosse, ma Morena era 1 metro ed 80, con un seno abbondantissimo che si lasciava intravedere dalla camicetta mezza sbottonata, aveva una minigonna mozzafiato su due tacchi altissimi, non la feci nemmeno fiatare: “Tu devi essere Morena, piacere io sono Marco, e vorrei tanto sapere che problemi può mai avere una donna come te?!?!” dissi sorridendo, lei mi guardò e rispose al sorriso con un “Vedrai Marco, vedrai....” che non prometteva nulla di male
Si sistemò, si chiusero in camera a parlare più di 30 minuti, io uscii ed andai a prendere visione delle strutture del residence, quando tornai, le trovai gia pronte per uscire, molto eleganti, del resto era gia ora di cena, e così ci avviammo al ristorante.
Parlammo del più e del meno, iniziammo a fare conoscenza con il personale molto affabile e disponibile, mangiammo piatti a base di pesce ed annaffiammo il tutto con del buon vino, ad un certo punto Maria mi disse “Noi siamo stanche andiamo a dormire, tu se vuoi puoi restare un altro pò a respirare questa dolce brezza marina, questa è la seconda chiave dell’appartamento”.
Io dissi: “Va bene resto un altro pò ascolto un pò di musica e prendo un pò di brezza, ci vediamo domani mattina, se ci sono problemi chiamatemi, Buona notte”. Il tempò passo deliziosamente avevo sognato tanta tranquillità tutta l’estate, ma la stanchezza sopraggiunse e mi avviai anche io verso l’appartamento.
Era passata 1 ora da quando le ragazze erano andate via, entrai silenziosamente, ma avevo bisogno di fare una doccia, così sempre silenziosamente mi avvia verso il bagno, a meta strada tra le due camere, notai che la luce era ancora accesa e che le due ragazze discutevano a bassa voce, talmente bassa che non riuscivo ad ascoltarle, feci un passo per augurare loro nuovamente la buona notte, quando i miei occhi restarono esterefatti.
Le due ragazze nude sul letto, erano avvinghiate in una splendida posizione ognuna a leccare l’organo sessuale dell’altra, e quelle voci non erano parole ma gridolini di piacere, il pene iniziava a stare stretto nel pantalone e così mi soffermai un istante in più, giusto il tempo in cui Maria si accorgesse di me ed esclamasse “No Marco non è come credi tu” ed infatti non era come credevo io, non era una performance saffica, mi basto lanciare lo sguardo su Morena per scorgere un paio di tette belle grandi e sode, ma scendendo più giu scorsi un pene duro e scappellato ed infatti Morena esclamò; “Te lo avevo detto che avresti visto i miei problemi”.
E che problemi, non avevo mai avuto esperienze del genere, ma sarà stato il vino, sarà stata la vacanza, proprio non riuscivo a staccarmi dalla porta, ed infatti loro se ne accorsero e gentilmente mi invitarono ad entrare “Vieni dai facci compagnia” esclamò Maria ormai in preda all’orgasmo, “Non dirmi che non hai mai visto un cazzo” aggiunse Morena sorridendomi, senza perdermi d’animo risposi “Cazzi ne ho visti, ma sotto a due tette del genere mai” e sorrisi.
Maria non sorrise, era troppo presa era troppo eccitata ed infatti si rituffo sul cazzo di Morena , io mi avvicinai e non feci in tempo ad ammirare lo spettacolare fondoschiena di Maria che Morena afferro il mio cazzo e se lo portò in bocca, era la mia prima volta con un trans, ma sarà stata l’eccitazione, sarà stata l’abilità linguistica di Morena, ma non notavo nessuna differenza, anzi, la ragazza ci sapeva proprio fare con la lingua, e poi Maria era altrettanto brava visto i sussulti di Morena che inevitabilmente si ripercuotevano sulla mia cappella.
Con le mani cervavo di apportare piacere a Maria intenta in quello straordinario pompino, del resto era tutto merito suo, se mi trovavo in una situazione così eccitante e nuova per me, e quindi alternavo lunghi massaggi ai glutei, cercando di giocare con la fighetta ormai umida all’inverosimile con le mie dita.
Eravamo tutti e 3 sdraiati sul letto in un cerchio erotico che avevo visto solo in qualche foto porno, ma che non immaginavo potesse essere da me vissuto un giorno. Dopo un pò Maria che era la più autoritaria dei 3 prese l’iniziativa ed in preda all’ennesimo orgasmo, urlò: “Riempitemi tutta vi prego”, lanciai uno sguardo di intesa a Morena e mi misi sdraiato sul letto iniziando a penetrare vaginalmente Maria che dopo qualche istante invitò Morena a penetrarla analmente, e così andammo avanti tra grida di piacere in quella che per la nostra padrona Maria era un intensa doppia penetrazione.
Durante la doppia penetrazione il corpo di Maria scivolò lateralmente e le labbra di Mmorena arrivarono sulle mie, lanciandomi un appassionato bacio, Maria si risollevò e le nostre labbra si staccarono, ma le nostre menti no, ed infatti appena Maria ormai impazzita dal piacere uscì dalla doppia penetrazione, Morena si avvicinò e mi chiese: “Ti è piaciuto?” io che credevo alludesse alla doppia penetrazione regalata a Maria.
Rrisposi “Si certo” invece Morena alludeva al bacio e così aggiunse: “Allora sei pronto per un rapporto completo?” per prendere tempo risposi: “Più completo di questo?” ma avevo capito che si riferiva al mio primo rapporto anale con un trans, e così Morena aggiunse: “Ma cosa hai capito? Io voglio sentire tutto il tuo cazzo dentro di me”.....”Eh si lo avevo capito ma non è una decisione semplice” non ebbi nemmeno finito di esclamare la e, che Maria aggiunse “Si dai Marco, che mi eccita vedervi giocare”.
Mi fece sdraiare sul letto, si mise gambe aperte sulla spalliera per farsi leccare tutta, nel frattempo Morena non perse tempo e iniziò a cavalcare il mio cazzo mentre la sua lingua raggiunse Maria che baciò ardentemente, era la mia prima volta, ma anche in questo casò non notavo differenza, mi piaceva il suo cavalcare, la sua tempistica la sua armonia e poi con la dolcezza della vagina di Maria in bocca non avrei avuto nemmeno modo di dire di no, ma no, non l’avrei mai detto perchè ormai non volevo più tornare indietro.
Morana aumentò la sua andatura ed il vigore con cui saliva e scendeva dal mio cazzo perchè ormai aveva deciso di farmi venire, di sentirme il calore del mio sperma tutto dentro di se, e così conl’aumento della sua velocità aumentò anche il mulinare della mia lingua nella vagina di Maria, che ormai era un colabrodo che inondava la mia faccia, accompagnandomi verso la venuta dentro il culetto di Morena.
Ci concedemmo una sosta una tregua, dissetandoci con una birra e mangiando un pò di frutta, e così tra una banana ed una fragola arrivò la fatidica domanda di Morena: “Siamo a meta dell’opera, che ne dici di completarla?” bhe il messaggio era chiaro voleva possedermi analmente e se la cosa non fosse stata chiara, Maria inizio a giocare impugnando la banana con il mio culetto.
“Sono vergine” escalmai “anche se adoro quando la mia partner mi ficca un ditino nel culetto”, “ecco hai visto” escalmò Maria, “Si ma non è la stessa cosa” risposi io, e Maria che in quanto a fantasia e perversione non aveva nulla da invidiare a nessuno replicò: “Io ho portato uno strap-on con me potremmo iniziare con quello”, mi feci convincere, del resto avevo sempre fantasticato su questa pratica ed accettai, dimenticando però che nel mentre Maria mi penetrava con lo strap-on, Morena in qualche modo doveva “giocare”.
Ed infatti non feci in tempo a sentire la lingua di Maria iniziare ad esplorare l’orifizio anale, che Morena salì in piedi sul letto, si sdraiò e pose il suo cazzo ancora floscio nei pressi della mia bocca, io non osavo avvicinarmi, ma vedevo che per l’eccitazione cresceva e si avvicinava alle mie labbra, ed infatti dopo qualche minutò le sfiorò, le toccò, sarà stata la bravura linguistica di Maria che aveva portato la mia eccitazione all’inverosimile, sta di fatto che iniziai timidamente a sfiorare il cazzo di Morena con la punta della lingua.
Dopo qualche toccata e fuga, sentii Maria togliere la lingua dall’orifizio anale e calzare lo strap-on, sentii la punta avvicinarsi al culetto e delicatamente cercare l’entrata accrescendo il mio piacere, che inevitabilmente si riversò sul cazzo di Morana che iniziai a leccare e succhiare con la stessa avidità con cui avevo precedentemente succhiato e leccato la fighetta di Maria.
A guardare il fremito di Morena, tanto male non dovevo essere, ed infatti sentivo il cazzo crescere in bocca, ormai non potevo contenerlo più, e Morena non esitò un minuto per tirarlo fuori e darsi il cambio con Maria nella mia penetrazione. Maria nel frattempo tolto lo strap-on era venuta ad allargare le gambe davanti a me per essere leccata e succhiata con la stessa vigoria con cui avevo trattato Morena.
Sentivo Morena emettere gridolini di piacere sempre più intensi e ravvicinati, vedevo Maria godere del sesso orale che stavo praticandole, quando ad un certo puntò sentii un flutto bollente adagiarsi sul mio fondoschiena, Morena era venuta e la mia prima esperienza con un trans anche.
8
4
15 anni fa
ItalianGentleman71,
37
Ultima visita: 14 anni fa
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4 in una sera
ciao a tutti .desidero raccontarvi come la vostra troia fa godere molti maski.martedi scorso avevo un appuntamento in parkeggio dove vado di solito e venuto un bel maskio che appenna e sceso dalla macchina non pensavo fosse cosi bono mi sono avvicinata e lui mi ha presa da dietro e mi ha toccato il culo dicendo m che bello sodo.dopo me lo scopo,io allora mi sono girat e inginocch di fronte a lui e ho aperto al patta dei sui yeans e venuto fuori n bell cazzone durooooooooo lo ho infilato in bocca e pompavo per bene mentre lui mi teneva la testa,quando e dioventato durissimo mi ha presa messa a culo in su e ha voluto che gli mettessi un prof e me lo ha sbattuto in culo che porko montava come un vero stallone dopo circa 20 minuti dentro e esploso in una sborrata in faccia da sogno si e pulito il cazzo e se ne è andato dicendo grazie troia oggi me lo hai vuotato. poi al parkeggio c.era un camionista di roma che mi ha notata si e avvicinato e mi ha detto cerchi compagnia bella troia io ho detto si tesoro sali , era molto carino barba lunga bel fisico odorava di maskio aveva viaggiato a lungo mm che profumoo siamo andati al buio e mi ha messo in cazzo in bocca senza tante storie aveva voglia .poi mi ha fatta scendere e mi ha scopata molto bene con una bella schizzata in faccia che pieno che era. poi per ultimo un ragazzino in scooter molto giovane che aveva visto la scena si e avvicinato e mi ha chiesto se potevo fargli una pompa . io gli ho detto certo tesoro e gli ho tirato i pant giu e ho trovato una bella sorpresa piccolo di eta ma cazzutissimooooooo lo ho succhiato e anche lui dopo ha voluto scopare il mio buco con sborrata finale dentro il culo.che serata ho goduto come una troia a farli sborrare .spero di essere sempre li per loro quando serve, ciao a tutti contattatemi e faro godere pure voi ciao dalla vostra marika troia
7
3
15 anni fa
marikatravestaquartu,
48
Ultima visita: 3 anni fa
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Quel giorno con kaino7...
Era una giornata afosa, la noia pervadeva ogni strato del mio essere e le ore passavano lente...poi...ad un tratto il telefonino squillò, chi mai poteva essere?d'altra parte dell'epparecchio risuonò la voce maschile di kaino7, dolce amante e grande amico,la sua voce era così calda e serena, mi disse :" ehy bellissima, cosa combini?ho una bella idea da proporti!". Incuriosita mi lascia spiegare di cosa si trattasse, lui continuò dicendomi: " vedi, dato che oggi è una di quelle giornate afose pensavo di andare a farci un bel bagno, che ne dici?". In quel momento fui presa dallo sgomento, kaino7 sapeva benissimo quanto ero impaurita dall'acqua , gli risposi: " no...ti prego!ho paura dell'acqua...non so nuotare!", ci fu un attimo di silenzio, dopodichè lui mi disse : " secondo te ti porto in un posto dove non tocchi?inoltre...chi ha detto che andiamo a nuotare?ho altre idee per la mente!". Che schiocca!come potevo essermi dimenticata delle idee erotiche che in momenti simili balzano nella testolona di kaino7?allorchè gli risposi "bhe...allora accetto...ma dato che andremo in un posto sicuramente isolato e dato che fa un caldo assurdo...credo proprio che mi metterò un costume particolare...".
Passarono alcune oretta e arrivammo a destinazione, Kaino7 mi portò in una villetta con piscina sita su una collina, nascosta dagli alberi e vegetazione. La villa apparteneva ad un suo collega che era partito chiedendogli di controllarla.
L'acqua era stupenda...limpida come il cielo...
Kaino7 mi guardo osservare la piscina e disse" bhe...direi che è l'ora giusta per entrare" , si tolse scarpe e maglietta e si buttò in acqua senza farsi pregare . "che fai?non vai a cambiarti?" esclamò il ragazzaccio, allorachè dissi "secondo te...devo cambiarmi?" e iniziai lentamente a levarmi i vestiti di dosso...scoprendo il mio corpo senza biancheria intima, piano piano entrai in acqua scendendo dalla scaletta e mi diressi verso Kaino7, lo baciai e lui mi strinse, il mio corpo lo sfiorava e sentivo che si stava eccitando...amo quando si eccita...allora decido di levare quell'inutile costume lasciandolo nudo con il membro rigido e duro. "sei una biricchina lo sai?" esclamò lui, ma non ebbi il tempo di rispondere che affondò le sue dita nella mia stretta fessura, mi trascinò fino alla parete e iniziò a farmi godere, era formidabile, muoveva la mano con tale maestria che per ben 5 volte ero sul punto di godere...ma ogni volta se ne accorgeva e rallentava il ritmo dicendomi "non ancora"...allora mi girò e allargò le cosce, si avvicinò all'orecchi e mi sussurrò "oggi faremo qualcosa di diverso", all'inizio non capì , ma poi in un attimo sentii una fitta enorme e dopo pochi istanti iniziai a sentire una tale eccitazione e un tale godimento che riuscii ad emettere solamente qualche mugolio. "questo culettino oramai non è più verginello...ma non ti dispiace la cosa vero?" , non riuscii a rispondere, ero troppo presa da quella enormità che mi pervadeva e mi riempiva! Ad un tratto lo tirò fuori e io tirai un attimo il respiro, mi girò e mi posiziono seduta sul bordo della piscina , "hmmm...direi che è ora di prendermi il dolce", detto questo iniziò a leccarmela, la lecco in maniera sublime che gli venni in volto 2 volte, dopodichè si sollevò fuori dall'acqua con il cazzo dritto sull'attenti e le palle gonfie come non mai, si avvicinò e disse " sei bellissima", a quelle parole non so come ma mi eccitai molto, mi inginocchiai e inizia a toccare il membro , passando la lingua dal glande alle palle gonfie, lo sentivo gemere dal piacere, e più gemeva e più affondavo l amia bocca...volevo "vendicarmi"...ma ad un gerto momento lui mi spinse la testa in fondo riempiendomi la bocca di quel poderoso arnese, mi ordinò di leccarlo velocememte e così feci, neanche 2 minuti e mi riempi di nettare che prontamente bevvi..."sei fantastica...ma non abbiamo ancora finito". lo avevo notato...dopo quella venuta era ancora visibilmente eccitato, mi prese e mi sdraio a terra, e senza dire una parola mi penetrò come non mai, ogni suo colpo mi sembrava arrivare sino in gola, mi baciò ovunque e mi stuzzicò i capezzoli con le dite...in quell'apice di godimento stavo per venire...ma non volevo venire da sola , così strinsi i fianchi e iniziai a muovermi come a lui eccitava...in quel momento venimmo insieme...
fu una giornata fantastica, dove la noia fu sconfitta...
amo quest'uomo che ogni volta sa donarmi queste sensazioni fantastiche...
un bacio
7
1
15 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 8 ore fa -
La galleria scavata nella roccia
L'una di notte passata, la città si sta addormentando.
Tutto volge al silenzio. Anche la pioggia, prima insistente, comincia a scemare fino a diventare brusio, e poi ancora ricordo di brusio.
Anche la cintura della stanchezza si allenta, lascia respirare nuovamente nell'afa di luglio, tornano le emozioni, torna la vita. Torna il desiderio, fino a qualche ora fa negato e massacrato in ufficio.
Quando esco dalla doccia tu dormi già. Provo a infilarmi nel letto, nudo, ti accarezzo lievemente il collo e ti passo un dito sfiorando le tue labbra.
Non voglio spingermi oltre, e rispetto la tua stanchezza, il tuo bisogno di riposo dopo molte fatiche.
Riprende a piovere di stravento, la finestra sbatte e urla, fino a farti alzare. Vai in bagno, e prima di tornare a letto mi dici sono davvero stanca morta ti prego scrivi in un racconto cosa vorrei facessi e domani ti accontenterò.
Ed eccomi qui.
Ecco quello che farai domani.
Domani ci vedremo nella nostra casa in montagna in tardo pomeriggio. Ti verrò a prendere alla stazione, e come prima cosa andremo a fare una passeggiata nei boschi.
C'è una strada in piano, in mezzo ai castagni in fiore, che arriva ad una galleria abbandonata, scavata nella roccia durante la guerra come passaggio militare.
E' buia e umida, fresca e profuma di montagna e di selvaggio.
Arrivati a metà galleria, là dove l'oscurità prevale sulla luce delle estremità, là inizierò a baciarti.
E riconoscerai l'incedere della mia lingua, capirai che non si tratta di un bacio di cortesia anche perché ti spingerò lentamente verso la parete di roccia fresca.
Le mani si insinueranno sotto la maglietta, slacceranno il reggiseno e andranno ad accarezzare i tuoi capezzoli ritti come antenne di piacere.
Con una mossa rapida, da leonessa quale sei, invertirai le posizioni e mi bloccherai contro la galleria. Poi farai scivolare la tua mano sinistra ad avvolgere il mio cazzo, duro come non mai, ti inginocchierai lentamente baciandomi il petto e il vetre.
Ed infine, come antipasto, me lo prenderai in bocca. Inutile spiegarti qualcosa o darti dritta alcuna: il tuo talento naturale ti guiderà nel ciucciare, leccare, dimenare la tua testa con la stessa sinuosità di un delfino che gioca a pelo d'acqua. Ed io prenderò la tua testa tra le mani e fermerò ogni movimento tranne uno: quello che porterà il mio cazzo sempre più in fondo alla tua bocca, fino ad arrivarti in gola, fino a vedere la tua lingua sfiorare le mie palle.
Solo a quel punto ti darò il permesso di staccare le tue labbra dal mio membro, e ti metterò a pecorina, sbattendotelo dentro con forza.
Con tutta la mia forza, e sai di cosa sono capace.
E allora inizierò a sentire i tuoi primi, lievi, gemiti, diffondersi all'interno della galleria e permeare lo spazio intorno a noi, fino ad arrivare a delle brevi e intense urla di piacere.
Ti rimetterò in piedi, girandoti di fronte a me, e quindi lo infilierò piano, frontalmente, cambiando il ritmo da tarantella a ballo lento e innamorato. Ti bacerò nuovamente, con dolcezza e amore, leccandoti la lingua con movimenti circolari.
Ti prenderò in braccio, sempre frontalmente, facendo valere la mia forza fisica e sentendomi avvolgere dalle tue gambe lunghe di immenso piacere.
A questo punto avvicinerai le tue labbra al mio orecchio, sussurrandomi: sbattimelo nel culo. La dolcezza del tono, in palese contrasto con la violenza della richiesta, mi farà impazzire. Così mi sfilerò la maglietta, la sistemerò a terra e ti ci coricherò sopra, supina. Con la mia lingua andrò a baciare il buco del tuo culo, che da lì a poco subirà un attacco in piena regola.
Hai sempre avuto il tabù del sesso anale, e ancora oggi la tua entrata secondaria è stata violata poche volte, e sempre con delicatezza e premura.
Ma ogni volta che il mio cazzo si infila lentamente nel tuo culo, sento questo cedere di millimetro dopo millimetro, e ogni volta la resistenza è sempre minore a quella precedente.
Ardo dal pensiero di quando sarai in grado di prenderlo davanti e dietro con la stessa foga, e potrò sbatterti come si deve.
Ma non sarà domani ancora questo momento, e così infilerò piano piano la punta del mio cazzo, ormai pronto ad esplodere, all'interno del tuo stretto e porco buco del culo.
Piano, piano, mi muoverò avanti e indietro dapprima in modo impercettibile, poi via via sempre più veloce, sempre più a fondo, sempre con più forza. La tua mano andrà a strofinare la tua fica umida e gocciolante, fino a quando sentirò il tuo gemito intenso e le contrazioni che scuotono la tua fica e il tuo culo, da parte a parte.
Il mio cazzo, stritolato in questa morsa, ti sbatterà ancora qualche minuto, giusto il tempo di uscire, farti alzare in ginocchio, e schizzarti in faccia tutta la sborra che ho in corpo, bianca, bollente, cremosa.
Ci rivestiremo e, da bravi ragazzi, torneremo a casa dove i nostri due amici ci accoglieranno con un sorriso malizioso: ma dove siete stati, eh?
Questo ti chiedo e questo domani pomeriggio faremo.
Ora la pioggia è finita e sono quasi le tre di notte. Il mio cazzo esplode, in più momenti ho dovuto fermare la scrittura per toccarmi e gioire per il pensiero del piacere che mi attende.
Mi sa che, dopo aver caricato il racconto sul sito, mi infilerò nel letto con il cazzo duro come una sbarra di ferro, e te lo sbatterò neòòa fica fino a schizzarti dentro.
Buona notte, amore.
5
1
15 anni fa
cioccolatopiccante,
30/30
Ultima visita: 2 anni fa
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classe "A"
Di anni oramai ne ben 45 e dicono portati bene,di esperienze ne ho vissute tante e quando scrivo classe "A" mi riferisco alla compagna di turno che ho avuto il piacere di assaporare, che per una questione di correttezza la chiamerò con un nome convenzionale ( rosi). Un bel giorno decisi di iscrivermi alla community per il semplice fatto di avere a che fare con gente che più o meno condividono il piacere del buon sesso e senza complicazioni di sorta,dopo qualche settimana e non prima di avere avuto qualche delusione, riesco dopo parecchie corrispondenze via sms, e cellulare ad organizzare una splendida nottata in un altrettanto prestante hotel del capoluogo etneo. Con CHI? bella domanda..(rosi)...... con una persona speciale appunto da ,classe "A" che tutti voi chi più chi meno avete visto per almeno una volta sul sito ,una persona che sa fare la differenza,una che sa quel che vuole, e come lo vuole ,......seria,sincera,discreta ma altrettanto porca. Decidiamo di passare questa bella nottata , la vado a prendere ....mi fa l'incontro, e da subito mi accorgo di avere a che fare con una donna solare con spiccato senso umoristico, e con una femminilità prorompente, ben curata, e da come era vestita ,non vi dico cosa avrei fatto li seduta stante. Ci guardiamo, parliamo e capiamo che ne valeva proprio la pena, tanto che da li a poco ci trovaviamo distesi sul letto ad esplorare ogni centimetro dei nostri corpi. Cominciai, così come piace a me a leccarle ogni centimetro della sua profumta e liscia pelle , partendo dalle caviglie, per poi salire pian pianino fino alle parti più intime, delimitando con la mia lingua umida ,e circoscrivendo con colpetti leggeri la parte inguinale, il monte di venere, e poi come in discesa libera la parte clitoridea.Lei a sua volta comincio ad ansimare, e fare sgorgare dalla sua dolce e profumata fessurina ,quel nettare gustoso che mi colava in bocca dandomi una senzazione di eccitazione estrema. Da li a poco, ed avendo ormai il cazzo che mi pulsava fortemente ,e duro come il cemento, e confortato dal fatto che al suo cospetto si proiettava l'immaggine di una patatina che luccicava per effetto degli umori vaginali fluttuanti, gli puntai il glande ,e con un colpo secco ......li tutto dentro .......che libidine, che caldo all'interno della vagina, una senzazione provata poche volte, e questo tutto merito di rosi, donna d'esperienza estrema e forti capacità amatoriali.Non vi nascondo che siamo stati per circa 5 ore incessantemente a giocare con i nostri corpi , e dulcis in fundo l'ebrezza di eplorarle il suo buchetto anale, posto che l'ha mandata in estasi, e per premio finale ...sentite , sentite un pompino magistrale con ingoio del cazzo fino alle palle, che libidine..........Grazie rosi, e grazie ancor di più per la tua amicizia.
3594
0
15 anni fa
Morolatino21, 42
Ultima visita: 5 anni fa -
Iniziazione di Lei bendata
Appuntamento alle 22 circa; siamo
puntuali. L'appartamento è in Zona Brera, via Fiori Chiari. Suoniamo. Ci aprono
senza una parola al citofono, ma sappiamo le indicazioni per raggiungere
l'ingresso. Alex ha pianificato tutto via mail con il lui della coppia (LUI).
Neanche una chiamata, non era necessaria. Si sono spiegati
via mail. E d'altronde le richieste per l'incontro erano semplici e
chiare: LEI sarà ad attenderci bendata,
in lingerie e tacchi a spillo vertiginosi. Lui ce la consegnerà e poi da quel momento
sarò io (Christelle) a condurre il gioco.
Entriamo e ci accoglie LUI in
jeans e camicia bianca. L'appartamento non è grande ma accogliente. Beviamo
qualcosa 2 minuti insieme. LEI è nell'altra stanza, ha sentito il nostro
arrivo. Non abbiamo fretta, la lasciamo un pò fremere nell'attesa.Dopo un pò
che parliamo del più e del meno Alex interrompe la conversazione banale e dice
che adesso si può comiciare il gioco. Lui ci introduce in una stanza illuminata
solo da candele, al centro un letto e di fronte un divano. Entrati LUI si
assenta per andare a prendere LEI.
Quando la porta si apre ci appare
LEI, guidata da LUI. Bendata. Vestita con tacchi a spillo vertiginosi,
autoreggenti, un completino particolare molto sexy e fetish, e sopra solo un
leggero spolverino. Niente vestito. Esattamente come volevamo. Io mi avvicino,
le prendo la mano che LUI lascia e l'accompagno al letto mentre LUI si accomoda
sul divano. Lei freme, come una foglia. E' emozionatissima e anche
eccitatissima. La tranquillizzo parlandole nell'orecchio, accarezzandola teneramente
e baciandola, per farla mettere a suo agio, per fare scomparire l'emozione e
lasciare spazio all'eccitazione. Dopo due minuti la sento rilassata e
percepisco la sua eccitazione salire. E il momento di iniziare a giocare.
Le sfilo lo spolverino che
indossa mostrandola agli occhi di Alex e del suo LUI. La giro di spalle e inizio ad accarezzarle il sedere obbligandola
a piegarsi in avanti e a divaricare le gambe in modo da offrire bene la visuale
del suo culo ad Alex e a LUI. I miei ordini sono secchi, decisi ma anche con un
tono dolce, quasi complice. A due carezze segue un pacca sul culo, così per
circa un minuto. Ogni pacca lei sussulta di piacere. La faccio rialzare e la
bacio sulla bocca e lei, per la prima volta allunga una mano e mi tocca il
seno. La fermo e le dico che ogni sua iniziativa, prima deve chiedere il mio
permesso chiamandomi Signora. Lei annuisce docilmente e mi chiede se può accarezzarmi
e col mio consenso inizia a esplorare il mio corpo prima con le mani. La faccio
inginocchiare e lei inizia ad accarezzarmi e baciarmi le gambe scendendo fino
ai piedi, ancora inguainati dai sandali che porto, tacco 12 cm. Inizia a
baciare le punte dei piedi, poi le prendo la testa e le faccio leccare i tacchi
che lei segue con la punta della lingua per tutta la sua lunghezza più volte.
Il suo LUI inizia a eccitarsi e toccarsi il pacco, Alex osserva compiaciuto ciò
che le faccio fare. Mi sorride. So cosa vuole vedere. E' lui la mente e io il
braccio.La faccio sedere sulla sponda del letto, le divarico le gambe e inizio
ad accarezzarla nell'interno cosce. Lei geme e vedo chiaramente che è bagnata.
Inizio ad accarezzarle il clitoride e comincia ad ansimare; poi le infilo un
dito la penetro. Lei geme sempre di più. le infilo due dita e il suo respiro si
fa affannoso. Sento che sta per venire. Accelero il movimento della masturbazione
con le due dita e dopo pochi scondi lei esplode gemendo e singhiozzando
aggrappandosi a me e ringraziandomi: "Grazie mia Signora"
E' il momento di rendere omaggio
anche al Signore. Quando si è ripresa la faccio inginocchiare davanti a Alex e
le ordino di rendere omaggio al Suo Signore baciando le sue scarpe. Lei afferra
le sue gambe poi si china e si dedica per qualche secondo a baciare la sue scarpe.
Poi mi chiede se può accarezzare il suo corpo. Alex è ancora vestito, ha
pantaloni attillati di pelle, una maglietta attillata. Un apollo, peccato LEI
non possa ammirarlo. Ma lo può toccare e non si fa pregare. Sale lungo le
gambe, all'altezza del sedere, quando gli accarezza le chiappe (Alex ha un
sedere fantastico) manda un gridolino di soddisfazione, e quando arriva a
dorsali e pettorali si lascia scappare un complimento entusiasta. Alex le mette
una mano sulla testa e l'accarezza compiaciuto. Lei si volta istintivamente verso
di me, anche se è bendata, e con un tono tipico di una bambina che brama il
giocattolo che desidera intensamente, mi chiede se può spogliarlo e baciare il
suo corpo. Posso rifiutarmi?
Lei gli sfila la cintura, poi si
alza, gli leva la maglietta e inizia a baciarlo sul petto e sui capezzoli, sui
pettorali, sugli addominali scolpiti. Poi scende, si inginocchia nuovamente e
gli sfila i pantaloni. Alex rimane in perizoma, che gli sta da dio. Lei se ne
accorge perché accarezzando il sedere sente solo il filo tra le chiappe,
manifestando compiaciuta la sua approvazione. Alex le prende le mani e avvicina
il suo pacco, che preme sulla leggera stoffa dello slip, al volto di LEI. Lei
lo accarezza con una guancia poi inizia
a fare scivolare le sue labbra appena socchiuse lungo l'asta avvolta
ancora dalla stoffa. Il pacco si gonfia ancora, ma il gioco che dura poco. Alex
si volta e adesso è il suo sedere all'altezza del viso di lei. Con un ordine
secco che non ammette repliche le dice di sfilargli gli slip e lei risponde:
"Si mio Signore".
Tolto il perizoma LEI rimane in
ginocchio, bendata, immobile a pochi cm dal culo fantastico di Alex. Il tempo per un attimo sembra fermarsi.
L'immagine è meravigliosa, cerco di fermarla nella mente. Vorrei fermarla su
una foto. Lei sembra quasi trattenere il fiato in attesa dell'ordine
successivo. Alex divarica lentamente le sue gambe, quasi assaporando ciò che
tra qualche secondo riceverà . Si piega in avanti, poi appoggia una mano sulla
testa di LEI e la attira verso il suo buchetto. L'ordine è arrivato e lei
capisce cosa deve fare. Con il volto affondato tra le chiappe di Alex e
aggrappata con le mani ai suoi quadricipiti, inizia a leccargli il culo, prima
lentamente e poi sempre più con foga. Io ne approfitto per mettermi davanti ad
Alex per succhiargli l'uccello. So che in questa posizione non può resistere
molto perché una Donna che gli lecca il culo e io che gli faccio un pompino è
una delle sue posizioni preferite.
E infatti Improvvisamente Alex si
ferma. Io so già cosa vuole. Mentre faccio alzare LEI vedo il suo LUI eccitatissimo che sul divano si sta gustando
la scena evidentemente compiaciuto e si sta menando l'uccello. Sdraio LEI sul
letto, mi metto tra le sue gambe e inizio a baciarla e a leccarla mentre Alex,
a cavallo dei sui seni, si sta facendo leccare le palle per raffreddare un pò
l'eccitazione. La mia lingua la fa gemere, e inizia a contorcersi dal piacere.
Non mi basta e le infilo due dita. Mentre la penetro la lecco sul clitoride
strappando gridi di goduria che Alex smorza infilandole tutto l'uccello in
bocca fino in gola. Poco dopo lei lancia in un grido prolungato di piacere con l'arrivo
dell'orgasmo, iniziando a tremare tutta. Per un minuto geme e freme, squassata
dal piacere.
Quando si riprende Alex si mette
in piedi sul letto. Faccio mettere in ginocchio LEI e io accanto. Con lei iniziamo
a baciarci e mentre le nostre labbra si cercano contemporaneamente baciamo il
cazzo di Alex, tesissimo e duro, pronto a esplodere. Facciamo scorrere le nostre
lingua e le nostre labbra alternativamente sulla sua asta, sulle sue palle e
sulla sua cappella mentre Alex ha le mani nei nostri capelli. Poi ci blocca, ci
mette l'uccello a contatto con le nostre labbra, da una parte e dall'altra
della sua asta, quasi a sandwich, e inizia a farci muovere le teste
contemporaneamente come una specie di sega, solo che non è una mano che si
sposta ma le nostre labbra e la nostre teste che muovendosi all'unisono
sull'asta lo masturbano. Quando si blocca capisco che sta per esplodere. Prende
la testa di lei, gli dice di aprire la bocca e di tirare fuori la lingua.
Appoggia la cappella sulla sua lingua mentre io gli afferro l'asta e inizio una
lentissima sega. Con una mano io lo sego, mentre lei con la lingua lo solletica
sotto la cappella. Bastano pochi secondi, Alex la stringe per i capelli
tenendola ferma e esplode. Quattro, cinque fiotti violenti di sperma la
colpiscono in pieno volto e le inondano le guance.
E' il mio turno. La invito a
sfilarmi il vestito di pelle che ancora indosso. E' attillato, legato sul
davanti da lacci e a malapena contiene la mia 5^ abbondante. Mi sdraio e metto
il suo volto tra le mie gambe. Le dico che adesso tocca alla sua lingua farmi
impazzire e che se vuole rivedermi dovrà farmi godere da matti. Lei è in
ginocchio sul bordo del letto la sua testa tuffata tra le mie gambe. Invito il
suo LUI ad avvicinarsi e a penetrarla da dietro. Si alza e con un colpo le
infila l'uccello dentro iniziando a pomparla. Un trenino fantastico: lei che
lecca me, che gode dei colpi di lui che sta impazzendo di piacere mentre la
penetra. L'orgasmo arriva insieme per tutti quanti. Io godo sotto i colpi della
sua lingua mentre le afferro i capelli. Lei esplode per l'ennesima volta sotto
i colpi del suo LUI che un istante dopo averla fatta venire le scarica sulla
schiena tutto il suo piacere. Degna conclusione di una bella serata.
Lei sfinita si accuccia
teneramente sulle mie gambe, mentre le accarezzo i capelli. Con l'ultimo rivolo
di fiato che le rimane mi ringrazia. Poi mi alzo mi ricompongo e con Alex
usciamo dalla stanza, non senza prima averla teneramente baciata in bocca. Per
tutto il tempo lei è rimasta con la benda e quando usciamo la indossa ancora.
Non ci ha mai visti in volto. Forse la prossima volta. Il primo step di sottomissione
è stato superato a pieni voti. Lui ci accompagna alla porta. Non trova le
parole per descrivere l'eccitazione e le emozioni vissute. Ci dice solo che è
stata l'esperienza più fantastica che abbia mai vissuto. Per entrambi era la
prima volta.
Christelle&Alex
Mail: [email protected]
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15 anni fa
Dominacoppia,
40/38
Ultima visita: 8 anni fa
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Le avventure di jaques...
E' difficile presentarmi a voi per iniziare a raccontare le mie avventure e le confessioni di più di una vita mortale che per voi sono secoli ma per me sono pochi granelli in una clessidra. Vi sembro banale?Ne avete già sentito parlare certo e chi poi ogni tanto non tira fuori storie simili,pacchiane,ci chiamano vampiri,nosferatu o peggio, ovviamente sono favole per bambini e poco significative, se vi interessano storie così leggetevi Anne Rice o Laurell K. Hamilton per voi sicuramente saranno più interessanti.
Fatta questa piccola premessa perchè non iniziare subito a raccontare che cosa sto scrivendo qui,arrivato a questo punto della mia vita mi piace l'idea di tenere traccia piano piano di tutto quello che i miei occhi hanno visto e che le mie mani hanno accarezzato o più ancora violato o di quelle esperienze sessuali ovviamente che ho trascorso in così tanti anni,non sarà certo un linguaggio dolce o noir, bensì in certi punti sarà proprio come voi lo volete volgare e ossessivo.Non importa ovviamente come tutto è iniziato,per quello forse ci sarà un altro storia da raccontare per stanotte mi limiterò a raccontare una delle prime avventure avvenute dopo la mia trasformazione se così la possiamo chiamare.
Correva l'anno 1520 di nostra Signoria Suprema, era da poco che era avvenuta la mia metamorfosi e non c'era nulla che non volevo provare,tutto quello che mi sembrava o che credevo che prima mi fosse proibito ora lo cercavo con ossessione fino al raggiungimento di un piacere che durava magari un attimo ma adoravo quell'attimo, quel piacere, quella goduria che mi esplodeva nel cervello accendendomi come un fuoco e che poi si spegneva così repentinamente.
Una notte girovagavo per le strade di una città della Francia,incurante degli sguardi che sembravo calamitare senza accorgermi ancora bene delle mie nuove facoltà,ad un certo punto la mia attenzione venne atratta da un portone di ferro battuto,anonimo,decadente ma con uomini armati di spade ai lati di essa e non certo con intenzioni amichevoli. mi avvicinai incuriosito e, ad un mio sguardo l'uomo più vicino a me dopo pochi secondi mi aprì la porta senza dire nulla o chiedermi alcunchè;entrai in un corridoio di pietra all'apparenza vuoto ma che in verità celava ai due lati con dei drappeggi pesanti completamente neri, piccole stanze dove al lume di candela c'era ogni tipo di perversione per i mortali.
In una ad esempio due donne vestite semplicemente di una tunica da suora tirata su fino alla vita si stavano dando reciproco piacere formando uno stupendo sessantanove e con le dita ognuna apriva la figa dell'altra ormai fradicia a livelli estremi infilandoci alle volte 2 o 3 dita,nel mentre un signore,sicuramente un dottore o un avvocato stava li a godersi lo spettaccolo toccandosi l'uccello in attesa di venire.
Non mi soffermai più di tanto a guardare avendo già visto e provato cose simili,andai avanti nel corridoio e dando un occhiata in un altra nicchia potei vedere un uomo ormai non più giovane che si stava inculando una splendida donna di colore dalla pelle così scura da confondersi con l'ambiente circostante,l'uomo l'aveva presa da dietro alla pecorina e ogni volta che spingeva si sentiva lo sbattere delle palle su di lei,mentre la donna continuava a urlare in una lingua che non conoscevo qualcosa sicuramente non di troppo dolce nei confronti dell'uomo.La donna era legata ai polsi da due pesanti bracciali di ferro che le lasciavano pochissima possibilità di muoversi,ad un certo punto l'uomo si tolse e menandosi l'uccello si mise di fronte a lei sborrandole in faccia una quantità di sperma enorme ricoprendole completamente il viso.
Me ne andai con un sorriso sulle labbra che mettevano in risalto i miei denti bianchissimi e andai avanti nel corriodio che sembrava immerso ora nel buio più fitto,grazie allo sviluppo dei miei sensi vidi una donna che si avvicinava con passo felpato cercando di prendermi alla sprovvista,perchè non lasciarla fare mi dissi, era la prima volta che mi imbattevo in una situazione del genere,sicuramente la donna non poteva vedermi in faccia e guardare i miei occhi o il mio sguardo,sorrisi quando riuscì ad aggirarmi e prendendomi le braccia con una mossa repentina mi strinse dei bracciali di pelle intorno ai polsi impedendomi di fare qualsiasi altra cosa se non quello che avvesse voluto.Per ora almeno.
Senza dire nulla mi spinse avanti,sempre più avanti,ad un certo punto mi fece entrare in una stanza completamente illuminata da candelabri dove in mezzo c'era un enorme letto con lenzuola rosse fuoco di raso,messo in risalto da un piccolo palco, e tutt'intorno uomini e donne seduti in comode sedie dallo schienale alto con maschere sul viso vestiti di tutto punto come pronti ad assistere ad uno spettacolo teatrale.
La donna mi sussurrò ad un orecchio:
"fai quello che ti dico e godrai come un porco,non farlo ti farebbe passare le pene dell'inferno e in più io godrei lo stesso stai tranquillo",
stetti zitto e lei rirprese:
"Sono Sophie una ricca ninfomane con tanta voglia di cazzo da non poterne avere mai abbastanza tu sarai il mio antipasto di stasera,sai tutta quelle gente non vede l'ora di vedermi mentre ti scopo fino a farti scoppiare,vedi quell'uomo seduto in prima fila? E' mio marito quel cornuto!"
Ovviamente il mio cazzo aveva sentito anche lui quelle parole e si indurì all'istante, lei lo notò subito e senza tanti preamboli mi spinse sul letto, con un coltello intarsiato e con la lama ricurva mi fece a brandelli i vestiti fino a farmi restare nudo con il mio cazzo in tiro e voglioso e subito si buttò su di lui,succhiandolo con avidità,leccava tutta l'asta e poi la cappella grossa cercando poi di ingoiarlo fino alla radice rischiando di vomitare dallo sforzo e ogni volta che tornava su lasciava colare saliva sul cazzo ripulendo poi tutto e ricominciando da capo.
Si vedeva che al pubblico piaceva questa scena perchè si sentiva che cominciavano a fremere e fare commenti, intanto lei mi chiamava in tutti i modi possibili,porco,puttaniere,bastardo o ancora mi dava dello stronzo violentatore ma ancora stetti zitto legato e facendo finta di avere timore di questa situazione.
Si tolse dal mio cazzo e strappandosi le vesti mi mise la sua figa in faccia sedendosi sopra di me,non facendo nulla e aspettando un suo comando mi strinse la testa e me la spinse ancora più in fondo e cominciò a gridare di leccargli la figa ormai grondante di umori e che era solo quello che sapevo fare,al suo comando cominciai a leccarla prima piano e poi sempre più veloce infilandoci la lingua dentro,la sua figa era ormai aperta e ci infilavo completamente la lingua,godeva come una troia e arrivò subito al primo orgasmo.
Momentaneamente appagata si stacco dalla mia faccia e mettendosì al mio fianco fece vedere a tutti la sua figa aperta e incominciò a infilarsi tutta la mano dentro,su e giù dentro e fuori fino a raggiungere un altro orgasmo, ormai non si controllava più mi saltò sopra e guidandosi il mio cazzo nel culo si impalò urlando di piacere e di dolore per questa penetrazione così improvvisa, il pubblico stava ormai impazzendo e vedevo che gli uomini si toccavano il cazzo con insistenza e le donne stringevano le gambe e si mordevano le labbra incuranti ormai del posto e della gente che li circondava.
Sophie continuò a incularsi per un bel pò fino a raggiungere un altro orgasmo,ormai però ero stufo di subire e la mia eccitazione ormai stava crescendo a dismisura, mi liberai dei bracciali come se fossero fatti di seta ma lei ormai non si accorgeva più di nulla, la feci rotolare via dal mio cazzo ormai di pietra e mi girai verso il pubblico che non ancora conscio di ciò che stava per accadare si godeva la scena, presi la mia vittima da dietro e la penetrai con forza nella figa che ormai era un lago e nel contempo essendo rivolti verso il pubblico le presi la testa con una mano e la portai indietro,vedevo i suoi muscoli tirarsi per lo sforzo ma nel contempo la vedevo ancora gemere e godere dalle spinte del mio cazzo,affondai la mia bocca alla base del collo e morsi da prima piano e poi sempre più a fondo facendole sprizzare subito del prezioso sangue,cominciò a gridare di smetterla che non dovevo farle questo che era troppo per lei ma ormai non ero più in me, succhiavo e ancora succhiavo sempre di più fino a quando percepì che la gente stava fuggendo,impazzita dall'orrore e nel contempo sentivo la vita di Sophie che entrava in me,venni tutto dentro lei staccando la bocca dal suo collo e artigliandole la schiena e lascendole dei segni di tutte le mie dita,si afflosciò sotto di me ormai priva di sensi,uscì da lei e un rivolo del mio sperma uscì dalla sua figa aperta colando sul letto.
Mi ripresi a poco a poco conscio del fatto che dovevo andarmene per non farmi trovare in una sitruazione così compromettente,nudo mi diressi verso la porta della camera e trovai una stanza con dei vestiti abbandonati,mi vestì e mi mescolai alla gente che scappava come impazzita, non si accorsero nemmeno di me e nessuno mi fermò.Fu così che finì una delle mie prime avventure,ovviamente Sophie non morì se quello che pensavate fosse successo come nelle tradizioni e nemmeno si trasformò in una di noi,non sono un assasino e l'unica cosa vera che le leggende raccontano e che noi dobbiamo bere sangue umano,perchè? Bè questa forse sarà un altra storia, ma come vi scrissi all'inizio se vi interessa leggere di vampiri ci sono moltissime trattazzioni che ne parlano,andate in una libreria e avrete l'imbarazzo della scelta.
Si è fatto tardi ora per voi e sarà meglio che andiate a dormire o continuare a vivere la vostra vita ma attenzione ai sogni che fate ogni tanto alcuni si avverano e non sempre sono come li immaginiamo,ah dimenticavo mi presento sarò per voi il vostro cicerone in questo mondo di lussuria e piacere,chiamatemi semplicemente Jaques.
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15 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 8 ore fa -
La coppia
Sono una bella coppia. Lui magro senza un pelo visibile, look ricercato. Nervoso. Lei allegra e sorridente, con qualche chiletto in più che le regala forme generose e desiderabili. E' un appuntamento, come tanti ne capitano dopo una conoscenza approssimativa su Desy. Per conoscerci, parlare e vedere se sia possibile passare qualche ora insieme a letto. C'è complicità fra loro. Ma quando lui dice "a lei piace essere scopata da due uomini", vedo nel viso della donna qualcosa di inafferrabile. Evidentemente lo nota perché subito dopo mi mette le dita sul polso e mi sussurra "è vero, è bellissimo". "Ma a noi piacciono quelli che hanno anche il cervello, non animali che vogliono solo tappare un buco per poi andare in giro a sputtanarci" afferma lui. Li rassicuro. Non è la prima volta che mi capita e tra l’alto ancora non abbiamo neanche deciso se farlo, dove farlo e quando farlo. Si guardano e ridono. Hanno già deciso: mi vogliono con loro. Ribadisco la mia eterosessualità, perchè sia chiaro che io voglio lei. Insieme a lui o da solo non fa differenza. Adoro la fica. Ci alziamo. Li seguo in macchina e dopo mezzora arriviamo. E' una casetta a schiera nuova, con un piccolo giardino ed il posto per parcheggiare. Entriamo e per rompere il ghiaccio beviamo insieme una birra freschissima parlando con un po’ di eccitazione&nervosimo. Lui comincia ad accarezzare i seni di lei che mi guarda mentre slaccia un altro bottone, poi un altro ancora e poi si sfila il reggiseno. Mi eccita questo spettacolo e si nota dalla erezione che si staglia sotto il tessuto. Lui prende i seni con le mani e li munge piano, lei si allunga e mi accarezza il cazzo sopra i pantaloni. Ci spogliamo tutti, ormai c'è feeling. Mi getto sul divano e comincio a toccarmelo, aspettandomi la scena provata mille volte: lui che la prende da dietro e lei che mi fa un pompino. Lui appoggia il suo cazzo sui glutei di lei, che ha uno sguardo perso, pieno di promesse, di voglie da soddisfare. Tiene strette le gambe e col il suo culo struscia con un ritmo dannatamente sexy contro il cazzo che sente dietro. Si avvicina, mi sale sopra con le cosce larghe e mi mette in bocca la sua lingua. Ha il sapore forte, è pronta a farsi sbattere da due cazzi. Ma non è così. Prende in mano uno dei suoi seni grossi, morbidi, succosi e me lo struscia sul viso. Lo rincorro e lo afferro con la bocca e lo lecco, lo mordo e lo succhio. Mentre lei comincia respirare forte mi aspetto che si infili il mio cazzo in gola. Invece sento un’altra bocca che si posa sulla mia cappella e la succhia. Mi fermo un attimo, mi piego di lato e vedo lui che ad occhi chiusi di gode il sapore del mio cazzo. Per un attimo resto sorpreso, non era previsto, non se n'era mai parlato e… e… è impossibile resistere quando un uomo te lo succhia come poche donne sanno fare. E' intrigante, una situazione elettrica, emozionante la visione di lui che mi riempie di lunghe slinguate che fanno pulsare il mio cazzo sempre più duro. Ogni tanto lo ingoia massaggiandomi la cappella sul palato per poi farlo sparire tutto nella sua bocca. Sento che lo fa entrare fino in gola, rimanendo a volte senza respiro, mentre con la mano accarezza le mie palle. Lei considera che ormai ho accettato la situazione e allora si siede vicino a me, sul divano, con le cosce aperte e la fica depilata, con grosse labbra. Lui comincia a spostarsi, ad intervellare il pompino con lunghe leccate di fica e penetrazioni con le dita. Io e lei ci baciamo con sempre più violenza, in profondità. A lungo. Lui sembra impazzito di piacere volando tra l’odore del mio cazzo e gli umori della fica di sua moglie. Il suo viso è bagnato e rosso. Lei sembra la dominatrice, quella che decide, quella che comanda. Lo fa rialzare e gli dice di mettersi a pecorina, in piedi appoggiandosi sul divano. Di aspettare, fermo così. Torna sopra di me e me lo ingoia dentro la sua fica e comincia a montarmi. I suoi seni ballano davanti al mio viso, dalle sue labbra esce un filo di saliva. Sembra una vacca che si fa montare da un toro, mentre l’altro deve soltanto presenziare. Muoio dall’eccitazione: scoparsi una donna che appartiene ad un altro, mentre l’altro guarda, ha il fascino del potere assoluto. Lei è sudata, il mio cazzo sta per esplodere e quando cerco di inchiodarla su di me afferrandole i fianchi lei si divincola e mi fa alzare. Prende il mio cazzo con una mano e lo porta davanti a buco ormai aperto di suo marito. Glielo lecca, ci sputa sopra, infila la lingua dentro e quando decide che è bagnato abbastanza, ci infila la mia cappella. Non resisto. Glielo spingo tutto dentro con un colpo deciso. Lui geme ma spinge contro di me. Comincio a pomparlo, incularlo forte mentre lei lo schiaffeggia sulle natiche e gli urla “sei una troietta, ti piacciono i cazzi nel culo vero? Ti piace essere sbattuto come una puttana… tu sei il mio schiavo e avrai solo i cazzi che dico io”. Scopare un uomo davanti alla sua donna mi fa sentire potente, quasi il suo fosse un atto di sottomissione. Con la mano vado a cercare il suo cazzo. Non è grosso ma duro si e dalla cappella escono gocce di sperma che formano un filo sottile che rimane impigliato fra le mie dita. Lei se ne accorge, mi prende la mano e la succhia tutta, ribadendo che lui appartiene a lei e solo temporaneamente me lo presta. E’ nuda e addosso al mio fianco. Con il bacino che si muove contro la mia coscia allo stesso ritmo del mio cazzo che entra dentro di lui. “riempilo di sborra , mi dice, riempilo tutto. Lo vedremo insieme colare dal suo culo fino in terra, poi lui se ne andrà fuori casa ed io ti farò sentire a letto quanto brava e troia sono. Dai forza, sborragli dentro. E’ la ricompensa che gli ho promesso perché poi ti lasciasse tutto per me e…”. Non ascolto le ultime parole che dice. Il mio cazzo ormai gonfio si svuota dentro di lui a lungo. Mi manca l’aria, respiro a pieni polmoni e lo ritiro lentamente. Sono sudato e stremato ma la sborra bianca e densa che comincia ad uscire dal suo culo ha qualcosa di magico, eccitante, meraviglioso. Sono pronto anche per lei.
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15 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 8 ore fa -
Legato e bendato…..
Un incontro fuori da ogni immaginazione….non credo che riuscirò a scrivere minuziosamente tutte le cose che abbiamo fatto…ma ci provo
Dopo diversi contatti, finalmente siamo riusciti ad organizzare il nostro incontro. In effetti è stato un incontro al “buoi”, o per lo meno per me, in quanto alcune mie foto sono visibili nel mio annuncio.
Non c’era nulla di programmato… solo la voglia di conoscerci e comunque di provare a fare qualche gioco un po’ “bizzarro”….
Ci siamo dati appuntamento ad un bar, dove ho incontrato per la prima volta Marco, era da solo e abbiamo bevuto un caffè insieme. Subito mi sono reso conto di avere a che fare con una bella persona, di cultura ed eleganza… e subito mi sono trovato a mio agio!
Seduti, mi ha proposto un gioco, di andare a casa sua… e di spogliarmi ed essere legato ad una sedia e bendato…. senza vedere Monica… e di accettare tutto ciò che Monica voleva farmi
La cosa mi eccitava, e ho accettato l’invito.
Infatti, una volta entrati in casa… ho trovato un atmosfera molto soft… luce soffusa… un aria profumata ed intrigante, delle candele accese e una bottiglia aperta con dei calici ed un cestino di fragole…. Insomma la situazione era davvero molto intrigante….
Al centro della sala, con i divani al lato, c’era una seggiola con sopra un po di oggetti strani…
Marco mi ha indicato la porta del bagno, dicendomi di spogliarmi e di restare solo con i box… cosi sono andato in bagno mi sono spogliato e sono andato in sala, dove Marco mi ha fatto sedere e con gentilezza, mi ha messo dei polsini di cuoio con una catena, incrociando le mie braccia dietro e legandole attorcigliando la catena alla sedia…. Avevo il cuore in gola, una sensazione che non avevo mai provato……. Non nascondo anche un po di paura! Ma l’eccitazione era alle stelle.
Poi sono stato bendato da Marco…
Sono rimasto li per circa 5 minuti, la mia mente era attraversata da curiosità e voglia di giocare ma a sua volta pensavo a cosa mi sarebbe accaduto….. finalmente sento aprire la porta dell’ingresso e dei passi che si avvicinavano a me…. Un forte profumo speziato mi fa eccitare…
Sento le mani di Monica che da dietro mi accarezza i pettorali, me li stringe e sento le sue unghie che mi fanno godere… mi stringe i capezzoli e li accarezza, li pizzica; poi ad un tratto con le mani sale ad accarezzarmi i capelli me li prende e me li tira fortemente all’indietro, facendomi reclinare tutta la testa indietro… con la bocca mi bacia, la sua lingua a contatto con la mia, sento la sua predominanza su di me!!!
La sua bocca bagnata mi lecca le labbra e mi succhia il mento scendendo fino a morde il collo… sento il suo seno, sono eccitatissimo e vorrei essere slegato per toccarla….
Poi mi sale sulle gambe, con una mano mi prende i capelli e me li tira facendomi inclinare la testa, e con l’latra mi accarezza il petto, gli addominali fino a scendere sul box… dove lo stringe fortissimamente con tutta la sua forza, a contrasto con la mia eccitazione che lo aveva reso durissimo…… quasi a farmi male!
Tutto accadeva con tempi molto lunghi…. Non ho mai sentito la sua voce…. L’ho sentita ansimare solo un po, quando si masturbava con le fragole prima di mettermele in bocca, erano caldissime….. e avevano un sapore delizioso!!!
Poi mi ha fatto bere con il bicchiere, mi faceva cadere il vino addosso per poi leccare le gocce che scendevano sul mio corpo….
Ad un tratto ho sentito sussurrare Marco nell’orecchio di Monica… gli diceva di succhiarmelo, cosi, mi ha spalancato le gambe e senza togliermi i box, ha iniziato ad accarezzarmi… poi a mordermi le parti interne delle cosche fino ad arrivare al mio cazzo….
Sentivo che con la saliva me lo aveva bagnato tutto ed il mio box era fradicio, ma non l’aveva tolto…
Non sapevo cosa stesse facendo Marco.. sentivo che era li … mi dava l’idea che la guidasse!!! Era eccitantissimo…
Poi mi sfila i box… e da qui in avanti il gioco inizia a cambiare….
Me lo prende in mano e lo inizia a schiaffeggiare e sbatterselo sulla faccia, a mordere la mia grossa cappella carnosa… quasi a farmi male… a succhiarmi le palle e a mordermele….
A questo punto, sento Marco che si avvicina ed insieme a Monica , con una corda mi iniziano a legare le palle me le stringono fortemente era eccitantissimo!!!
Monica continua a succhiarmelo ed a bagnarlo con la sua saliva…. Sentivo che se lo infilava la sentivo sempre ansimare ma non sentivo la sua voce….
Poi ad un punto, Marco mi ha messo un collare e mi ha liberato le mani; poi Monica mi tirava per il collare mentre Marco mi teneva le braccia dietro mi hanno fato alzare…. Monica si è avvicinata a me con la bocca e mi ha sussurrato…. “ciao, io sono Monica…. Adesso farai tutto ciò che ti dirò, vero???”…
hanno tolto la sedia e mi hanno fatto mettere a gattoni, poi lei si è messa davanti a me con le gambe aperte il guinzaglio sotto le sue cosce…, con l’altra mano, con la cinghia del collare, mi frustava dolcemente mentre mi dava l’ordine di leccarla piano…. e mi tirava perche le leccassi… mi tirava i capelli… mi spingeva la bocca sulla sua fica quasi a farle male, sentivo il suo clitoride duro e la sua fica bagnata… ogni volta che sentiva dolore mi frustava….
La sua voce ed i suoi ordini mi eccitavano da morire…
Poi Marco, mentre io la stavo leccando, ha iniziato a massaggiarmi con un olio, prima sulla schiena fino ad arrivare al mio culo …… poi ha preso il suo cazzo ed ha iniziato a strusciarlo sul mio culo, mentre mi spingeva la testa sulla fica di lei; anche se non vedevo nulla era eccitantissimo!
Non vedevo nulla… sentivo solo lui che strusciava il suo cazzo sul mio culo senza penetrarmi e lei che godeva con la mia lingua….
Poi Marco mi ha sborrato sulla schiena, allora Monica si è alzata ed è venuta a leccare la sua sborra sulla mia schiena….. poi ha iniziato a mordere il culo e con la lingua a leccare il mio buchino…mentre con la mano mi toccava il cazzo.
Poi ad un punto, ha iniziato a metterci dentro un dito….. mi diceva di stare zitto!!! Poi ho sentito un grosso oggetto appoggiarmelo sul culo…. E lei è venuta davanti me lo ha infilato in bocca, mentre marco da dietro mi stava facendo un pompino…
Poi mentre marco continuava a spompinarmi, Monica ha iniziato a mettermi dentro quel cazzo di gomma a graffiarmi la schiena ed a sculacciarmi….
Poi ad un tratto me lo ha fatto entrare dentro ed io sentivo un dolore fortissimo, nonostante il lubrificante, poi ho capito che si trattava di uno strap on e Monica mi ha iniziato a inculare…..mentre marco continuava a prendermelo in bocca…..
Sentivo dolore e non godevo affatto… ma la situazione era davvero estremamente eccitante e sentire la loro goduria… mi faceva star bene e la voglia di continuare a giocare…
Poi mi hanno preso e mi hanno fatto sdraiare a pancia in su, ed hanno iniziato a succhiarmelo in due, le loro bocche e la le loro lingue hanno fatto che si che provassi un orgasmo lunghissimo e pieno di sborra….
Una volta tolta la benda… ho avuto la possibilità di vedere Monica.. una donna bellissima ….., dopo aver bevuto un po… abbiamo ricominciato a giocare, in camera… dove abbiamo fatto tantissimi altri giochi, ed una bellissima doppia penetrazione provando un orgasmo contemporaneo a tre…..
Direi che la cosa è stata davvero stupenda e spero di rivedere presto Marco e Monica…
17
3
15 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 8 ore fa -
nel bagno turco.... cose turche!
cari sexy-utenti,
è successo, è stato magnifico
dopo aver finito il mio tradizionale allenamento in palestra (non vi nego che ero eccitato all'idea che davvero potesse succedere e mi sono allenato malino....) , in perfetto orario...doccia e poi via al centro benessere! mille le domande ed il cuore a mille... ci saranno? avranno bidonato? come saranno dal vivo? mah....
entro nel centro, vuoto. come sempre. dietro l'angolo due accappatoi appesi. e due paia di ciabattine di fronte alla porta a vetri del bagno turco. quasi incredibile: tutto come concordato.
mi faccio coraggio, entro.
in fondo c'è lei, un po' timida credo. lui mi si fa davanti e si presenta. poche parole ma necessarie per distendere gli animi. la chiama. si alza e mi si presenta. certo che è come in foto, anzi, meglio! 23 anni, 173cm...e costume veramente sexy: intero ma scollato e ... apribile sul davanti...!
ora è lei che si fa avanti chiedendomi un massagggio al collo.
sono allibito ed eccitato... lì? in piedi?
non me lo faccio ripetere ed inizio a massaggiarla (sempre con un occhio verso l'ingresso del centro.... sarebbe terribile se entrasse qualcuno ora...!)
lei si scioglie pian pianino e io non manco di appoggiarle il mio costumino esplodente tra le chiappette... e come le piace....
lui è seduto, non ci guarda. allora mi faccio coraggio. massaggiando inizio a scoprirle un seno, poi l'altro
lei mi cerca, tira indietro la testa. le bacio il collo ma la tengo ferma. non voglio che si giri ora. continuo. quando la sento veramente sciolta la giro verso il suo compagno e la piego a novanta allargandole un po le gambe.
lui non ha bisogno di istruzioni e le mette in bocca il suo arnese mentre io faccio quello che so, mi inginocchio ed inizio a leccarla, a mangiarla
andiamo avanti così, non so, credo 5 o 6 minuti.
lui le viene in gola, subito.
---- fine parte 1----
proseguo?
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15 anni fa
IlVenerabile, 42
Ultima visita: 3 anni fa -
Una vacca da mungere
“Non perdiamo tempo, fra un’ora devo andare a preparare la cena, trova un posto per scopare dai!”. Mariolina era una donna sposata che ogni tanto mi veniva a trovare a casa. Anche soltanto per una sveltina e a volte non si spogliava neanche: la scopavo contro la porta di entrata, scostando le sue mutandine ed infilandoglielo dentro per sbatterla. Lei era così: quando era eccitata e piena di voglia bisognava soddisfarla alla svelta, altrimenti cominciava a tremare e a diventare nervosa. Ero andato al supermercato per comprare qualcosa per cena, ma prima di entrare mi sento chiamare da una voce di donna. E’ lei. Cazzo lei qui? Non faccio neanche in tempo a pensare se sia il caso. Lei mi spinge verso la mia auto e ci ritroviamo dentro “dai, dai, ho una voglia matta, trova un posto sbrigati”. Parto mentre cerco di pensare dove, in quale posto isolato posso andare. Il suo profumo di donna in piena tempesta ormonale riempie la mia auto e quando ancora siamo sulla statale lei mi sbottona i pantaloni. E’ già duro il mio cazzo e lei lo stringe forte fra le dita. La sento respirare forte mentre cerco di concentrarmi sulla strada. E’ giorno pieno ma lei ugualmente si abbassa e cerca di metterselo tutto in bocca. C’è poco spazio tra il volante ed il sedile, ma ci riesce, s’incastra ed io posso andare avanti solo con la terza innestata. Ogni tanto il motore va su di giri, specie quando lei affonda affamata e succhia avida da farmi quasi male: è aggressiva, caotica come sempre, ha voglie da soddisfare, nervosa e sbrigativa. Si alza e le sue labbra sono bagnate di saliva come il mio cazzo che continua a tenere in mano. Sono attento alla strada ma anche a lei che intanto si è alzata la gonna e si tocca forte tra le cosce, affonda tutto il palmo, lo preme forte, sempre piu’ velocemente e ad occhi chiusi emette costanti mugolìi. Poi infila due dita in fica e comincia a masturbarsi. Con l'altra mano mi offre una tetta grossa e morbida dicendo "vuoi mungermi? sono la tua vacca". AQllugo una mano e mimo una mungitura improbabile, ma a lei piace. E bellissima questa scena. La mia eccitazione è alle stelle e non mi frega niente che qualche camionista, dall’alto, veda e suoni il clacson che sembra un boato. Finalmente prendo una strada di campagna tutta buche. In fondo trovo uno spiazzo ed una vecchia rimessa di fieno. Una strada senza uscite: se viene qualcuno non sarà possibile fuggire. Eccitante ancora di più. Lei si accarezza i seni, poi prende con le dita i capezzoli e se li tira. L’altra mano ormai è bagnata dagli umori della sua fica. La porta in bocca e la lecca mentre mi guarda, poi me la spalma sulle mie labbra e mi bacia, mi succhia la lingua, mi morde. La spingo fuori l’auto, verso il cofano. La giro, le alzo la gonna, scosto le mutandine senza togliergliele e la riempio col mio cazzo. Lei grida, ma non di dolore. La sua fica è aperta, larga, fradicia di umori e lei mi incita, spinge indietro il culo e se lo apre con due dita. Mi viene voglia di strapparle i vestiti, mi sento un animale che chiava una femmina della sua stessa specie. Trovo un appiglio nei suoi capelli, che tiro verso di me, lasciando lei col viso in alto e la gola indifesa. Ci vorrebbe un vampiro adesso, ma non se ne vedono in giro. Ad ogni colpo furioso rimbalzo sui suoi glutei e immagino i suoi seni che ballano. Tiro più forte i suoi capelli e lei inarca la schiena in modo quasi innaturale e non smette di incitarmi “dai scopami, sbattimi, chiavami, sborrami dentro”. Tolgo il mio cazzo dalla fica e lo infilo senza dolcezza nel suo culo, fra le dita che lo tengono aperto. Urla, ma non si ritira. Anzi spinge ancora di piu’. Tre quattro colpi e poi torno nella sua fica e cosi’, di qua e di là, ancora e ancora, finchè lei si irrigidisce e per un attimo dimentica di respirare. Urla uno due cinque volte e si accascia distrutta sul cofano, che non la trattiene. Scivola per terra girandosi così da fermarsi appoggiata con la schiena alla ruota. Ansante, con le braccia abbandonate, il viso rosso, gli occhi chiusi. Prendo in mano il mio cazzo, lo tocco e una decina di schizzi di sborra colpiscono l’auto, la gommai, i capelli e il suo viso. Ad occhi ancora chiusi, allunga la lingua e raccoglie quello piu’ vicino e lo ingoia. Mi tremano le gambe ma non posso cadere per terra. E’ tardi. Cerco un asciugamano che naturalmente non ho e allora uso il fazzoletto per pulirla un po’. Lei ancora non si muove. Mi rivesto pensando di correre a casa per una doccia. Rientro in macchina “sono le 20.30” le dico. Lei si alza preoccupata, cerca di rimettersi a posto e dalla borsa prende tutto quello che c’è di utile per sistemarsi. ”Portami alla mia auto dai, che è tardissimo”. Per strada non parliamo, la guardo di sfuggita. Il suo viso è ancora rosso, cosi’ il suo collo come succede alle donne durante e dopo aver scopato. Arrivo al parcheggio, mi saluta con ciao e scompare. Arrivo a casa di corsa, mi getto sotto la doccia e poi mi butto, umido e stanco, sul letto. Un bip dal cellulare mi dice che è arrivato un msg. Lo leggo “stasera vengo lo stesso verso mezzanotte, questa vacca ha ancora voglia di farsi mungere”. Penso sorridendo che di femmine ce ne siano sempre di meno, meglio cogliere le opportunità ogniqualvolta che passano vicine.
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15 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 8 ore fa -
L\'incontro
Quest'inverno, sempre tramite pc, ricevo un sms da parte di Aldo da Alessandria. Molto garbatamente rispondo, e ci conosciamo. dopo vari sms reciproci, noto in quest'uomo una forte attrazione egli chiedo se possiamo incontrarci! Lui, molto garbatamente mi risponde che non vede l'ora di vedere la troia che c'è in me! Decidiamo di incontrarci in un posto un pò isolato fuori città. Già al pomeriggio fremevo dalla voglia come una puttanella, dunque inizio nel prepararmi. Bagno rilassante, crema rilassante, clistere e inizio nel truccarmi (in maniera pesante). Abito cortissimo nero, calze velatissime nere, sandali altissimi (15 cm) la mia inseparabile borsa e vado all'appuntamento. Arrivo al punto pattuito, e non trovo nessuno. Allora lo chiamo al tel e mi risponde che il suo ritardo era voluto perchè voleva farsi attendere. Dopo 2 minuti davanti a me si ferma un mercedes blu, e da li scende un uomo altissimo. Sarà stato 2 metri. Viene incontro alla mia macchina e sorridendomi mi dice " CIAO LADY SEI BELLISSIMA" Mi fa parcheggiare e mi fa salire sulla sua! Appena seduta; mi mette subito le mani in mezzoalle cosce e guardandomi in faccia mi dice "STASERA SARAI LA MIA ZOCCOLA" emi porta in un motel vicino in zona! Appena entrati, mi fa stendere sul letto e inizia nel limonarmi. Io molto presa inizio a toccarlo; e noto da subitole dimensioni della sua verga. Circa 23 cm. Lo tirofuori ed inizio a baciarlo. Ad un certo punto però sento le sue mani afferrarmi con forza la mia testa e spingendomi verso di lui mi dice " lo devi ciucciare TROIA, e non baciare. Ti deve arrivare in gola ZOCCOLONE" Inizio a ciucciarlo e lui "TI PIACE VACCA". Dopo un 20 minuti mi fa sdraiare e mi fa " ADESSO VOGLIO SENTIRTI GRIDARE, TROIONE" Me lo mette dentro e da subito inizio ad avvertire un forte dolore. Era grossissimo! Mi sbatte per un ora circa, in tutte le posizioni dicendomi "PUTTANA TI PIACE, SEI UNA CAGNA" e dopo avermi cavalcata in tutte le posizioni possibili, mi fa " ADESSO TI SBORRO IN FACCIA" Mi fa mettere in ginocchio e mi sborra, inondandomi la faccia di sborra! Finito si veste, e mi fa " BRAVA BRAVA, POTRESTI DIVENTARE LA MIA AMANTE" Usciamo, mi accompagna in macchina, e alla fine mi da 50 euro. Al che gli dico che non lo faccio per lavoro, ma per piacere, e lui mi risponde " ZITTA, SEI SOLO UNA PUTTANA" e se ne va!!!! Ci sono rimasta molto male
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15 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 8 ore fa -
La scopavi col seno
Ci erano volute quattro ore di viaggio sotto una pioggia battente. La mia mente tesa elaborava pensieri per cercare di scoprire quale sarebbe stata quella sorpresa che mi avevi promesso. I tuoni esplodevano sopra le cime dei monti della tua città, quando varcai il cancello e mi avvinai alla tua porta. Si arrese, come te, alla prima piccola spinta e la tua voce lontana sussurrò, roca, il mio nome. “Ciao” dissi mentre tu volavi nuda fra le mie braccia a baciarmi con lussuria e violenza. I tuoi lunghi capelli biondi e i tuoi seni pieni e gonfi contro il mio corpo, mi fecero dimenticare ogni cosa. Corsi sotto la doccia ed il mio cazzo era già duro e pronto. Con i capelli ancora bagnati, nudo, entrai nella tua camera dove pensavo mi aspettassi pronta per una notte intera d’amore. Mi fermai sulla porta cogli occhi sgranati e fui assalito da brividi intensi mentre il sangue impazzito scorreva veloce come mai prima: tu stavi baciando una donna con la pelle abbronzata ed i capelli neri, acerba nei tratti e meno armoniosa nelle curve, con un seno piccolo e duro. Nuda, ad occhi chiusi, era languidamente distesa sotto di te mentre le baciavi la fica e le accarezzavi i seni con le tue dita lunghe e le unghie rosse. Vidi nitidamente le tue labbra succhiarla e la tua lingua che entrava ed usciva da lei. Senza dire nulla, senza far umore, mi sedetti su una calda poltrona avvolgente: spettatore attento, goloso del sesso fra due donne. Pensai che se tu fossi stata un uomo l’avresti presa con foga e violenza, tanta era la frenesia che ti vedevo addosso. Ti vidi leccare i suoi umori con lenta ingordigia man mano che scivolavano fuori dalla sua fica e ogni tanto salivi fino alla sua bocca che cercava la tua per asciugarla e succhiarla. La mia eccitazione era assoluta, l’erezione dolorosa. Mordevi e leccavi, succhiavi e bevevi mentre le tue dita torturavano i suoi capezzoli duri, mentre lei cercava l’aria per sopravvivere e si muoveva scomposta sul letto. Quando il suo orgasmo sembro’ inevitabile, tu smettesti beffarda e a nulla valse che lei ti afferrasse i capelli e cercasse di riportarti dov’eri . “Aspetta” dicesti ai suoi occhi sofferenti e socchiusi e lei ubbidì lasciando i tuoi capelli. Ti spostasti di poco le allargasti le labbra della fica e con l’altra mano afferrasti il tuo seno. Lo appoggiasti sul suo sesso spalancato penetrandolo con il tuo capezzolo duro ed enorme e riempiendola della tua morbida carne. Lei impazzì stringendo, tirando le lenzuola e muovendo velocemente la testa quasi a cercare un riparo. Eri inginocchiata su di lei ed il tuo culo era lì, pronto ed offerto a me. Mi alzai e con la punta del mio cazzo ti accarezzai la fica bagnata e il tuo buchino che ormai si era aperto del tutto. Tu spalancasti le cosce e mentre muovevi languidamente i fianchi sprofondai dentro, nella tua carne bollente. Vidi riflesso nello specchio il tuo seno che la scopava allo stesso ritmo che dettavo io entrando ed uscendo da te. Afferrai i tuoi capelli e cominciai a montarti, sbatterti come si fa con una troia eccitata. La voce di lei, ormai roca, echeggiava in lunghi rumorosi gemiti mentre vedevo le sue unghie conficcate dietro le tue spalle e le piccole gocce di sangue che le coloravano. Non potevo controllare i miei movimenti e affondavo violento e veloce, nervoso, potente e cattivo. Ma tu le negasti ancora il piacere dell'orgasmo ad un passo dalla vetta più alta. Cosi’ mentre io devastavo ancora di colpi il tuo culo lei scivolò sotto di te a leccarti la fica fradicia e colante di umori. Tu gridasti forte ed eri pronta ormai a godere, ma lei si vendicò sfilando il mio cazzo dal tuo culo e prendendolo in bocca. Tu spingevi i tuoi glutei indietro per sentire il mio cazzo che ormai apparteneva a lei. Quando cominciai a respirare forte, ti girasti anche tu e iniziò una lotta fra voi per assicurarsi il mio sperma che cominciai a schizzare come mai mi era accaduto. Quasi impazzìi vedendo le vostre bocche bianche di me, il vostro viso bagnato e voi che vi leccavate a vicenda per non lasciarne neanche una goccia. Ripartìi il pomeriggio del giorno dopo, distrutto, graffiato, senza più forze, svuotato e profumato di sessi, bocche, seni e mani. Fu un viaggio che non vissi come tale perché ero teso a ripassare visioni, ad annusare gli odori addosso. Quando arrivai a casa, mi gettai sul letto ma pronto a partire al primo squillo di telefono.
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15 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 8 ore fa -
ComplicitÃ
Era da molto tempo che Marta, una nostra amica, non veniva a trovarci e quando suo marito mi aveva avvisato che ci avrebbe chiamato per venire da noi due giorni l'eccitazione e il pensiero di passate una serata di sesso con lei e mia moglie Victoria si è espanso nella testa e nel corpo.
Già in passato avevamo tutti e tre in sieme passato una serata di intrigante sesso essendo sia Marta che Vittoria fortemente bisex.
Domenica in tarda mattinata puntuale come suo solito Marta si è presentata da noi e dopo tutta una giornata di chiacchiere, che avevano evidenziato il desiderio di Marta di trovare singoli per fare nuove esperienze sessuali era finalmente giunta la sera.
Erano le 22,00 e Victoria guardando Marta le disse che era meglio dedicarsi un pò al piacere e insieme eclissarono ritornando alcuni minuti più tardi.
Marta indossava un reggisenso color pelle,abbinato al tanga e un velo nero trasparente che ricopriva parzialmente le forme splendide dei suoi fianchi. La luminosità del sorriso e del viso offuscavano l'insieme ma lo spettacolo era stimolante.
Victoria aveva una sottoveste nera cortissima che segnava il perizona e metteva in risalto le sue forme.
Insieme accompagnati da alcuni brani abbiamo creato intimità e iniziato ad accarezzarci l'un l'altro senza esclusione alcuna.
Dopo pochi minuti toccando le intimità di entrambi potevo assaporare che l'eccitazione già ben salita e non mi ha stupito quando baciandosi l'un l'altra Victoria ha invitato Marta a gestire con le proprie mani il vibratore spesso presente nei suoi giochi.
Victoria rivolgendosi di spalle a Marta, alla pecorina, veniva penetrata dalle sapienti mani di Marta mentre io con le dita sollecitavo Marta che gemeva dal piacere.
I giochi sono proseguiti fino vero le 24,00 quando Victoria disse che sarebbe andata a dormire ma che noi potevamo proseguire da soli.
Che emozione poter stare con Marta e sapere che Victoria era in camera !
Carezze, colci sfioramenti e penetrazioni ripetute ci hanno visto attivi fino alle 2,00 con un gran piacere di entrambi fino al decidere di andare a dormire.
Entrato silenziosamente nel letto Victoria con voce bassa e complice mi ha sussurrato " Vi ho sentito gemere e godere e solo per la stanchezza non mi sono riunita a voi,....... ma la prossima volta incominciamo a divertirci alle 19,00 !"
Grazie Victoria
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15 anni fa
Victoria e Marco,
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Ultima visita: 1 mese fa
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Serata speciale...
….Eccoci, dopo tutti preparativi siamo finalmente arrivati all’ora "x", le coppie iniziano ad arrivare… una sfilata di buon gusto e piacevoli presenze… Ci conosciamo, parliamo e … sguardi e feeling iniziano ad instaurarsi… finalmente si aprono i balli… l’aria si riscalda... i corpi sensuali delle donne iniziano a muoversi in modo sempre + coinvolgente e caldo fino a fare partecipe del gioco ogni individuo trascinato dalle erotiche carezze… baci e lingue si incrociano fino a far sparire ogni pudore e con lui ogni più essenziale indumento….Il desiderio sale e guidati della lussuria, che si fa strada dentro di noi, ci stendiamo per avvicinarci sempre più… sento le mani del mio lui sul mio corpo accarezzarmi ogni centimetro, chiudo gli occhi per cercare di gustare ed assaporare ogni sensazione, le voci e i sospiri fanno accelerare battiti… sento la mia pelle delicatamente sfiorata da altre mani che mi accarezzano il seno facendo inturgidire i capezzoli, poi si muovono lentamente verso il basso... lui mi distende e bacia… avverto labbra sconosciute su tutto i corpo, una lingua si sofferma agingillarsi con il pearcing all’ombelico e poi scende sempre più giù fino a raggiungere il punto più caldo e bagnato del mio corpo, vagando ed esplorando, alla ricerca del punto preciso dove sollecitare e eccitare... circondata da ansimi bramosi, apro gli occhi e trovo davanti a me due bellissime sorprese... dure e possenti che chiedevano il caldo della mia bocca... inizio a leccarli, prima uno e poi l’altro, lentamente proprio come piace a lui, li prendo in bocca e mi muovo piano su e giù scendendo fino alle palle leccandole e massaggiandole... lo guardo negli occhi avidi di sesso, vedo la sua eccitazione e sento il suo godimento salire sempre più, mi giro verso l’altro e continuo a succhiare sempre più velocemente, vedo i suoi occhi accesi e il respiro farsi sempre più inteso così affondo fino in gola e mi ritrovo completamente schizzata in viso e sul seno... lei si avvicina a baciarmi da vera troia, e si struscia su di me... io torno a concentrarmi su di me affidandomi al mio lui che inizia a toccarmi e esplorarmi con le sue mani esperte, proprio lì nel punto che lui conosce bene, mi accarezzo il clitoride, in modo sempre più incalzante proprio come fa lui dentro di me, sento il calore salire, un fuoco sempre più rovente esplodere in viso, il piacere raggiunge il punto massimo accompagnato da spasmi in tutto il corpo, e come piace a me, a quel punto inizia a scoparmi con foga e dedizione fino a farmi urlare dal piacere e affondare le unghie nel suo corpo... ed, assecondando ogni mio desiderio, anche lui raggiunge l’orgasmo, lasciandomi esausta e sfinita distesa sul letto ancora in preda agli spasmi...Rilassata ed inerme mi sento accarezzare ed una mano si avvicina alla mia per prendermi e portarmi in un luogo appartato...guardo il mio lui che mi fa un cenno di assenso, quindi lo seguo e iniziamo a baciarci e strusciarci...vedo il mio lui che ci osserva da lontano, con un esaltato sorriso.Lui inizia a leccarmi e esplorarmi e io contemporaneamente glielo prendo in bocca e lo sento crescere sempre più, mi muovo lentamente e gli lecco le palle, le massaggio... sento il suo piacere e desiderio, gli metto un preservativo con la bocca e iniziamo a scopare... gli vado sopra e guardandolo fisso inizio a muovermi velocemente come piace a me, e piace anche a lui... lo sento riempirmi completamente, mi sento calda e sudata... mi gira e mi prende da dietro, in ginocchio davanti a lui, e stringendomi i fianchi affonda ogni colpo, intanto mi masturbo... lentamente mi distendo con le gambe, e proseguiamo con lui disteso su di me che contraggo e rilasso i muscoli perinei stringendo sempre più il passaggio, i nostri corpi sono umidi e scivolosi, ci giriamo con me sotto e le mie gambe sulle sue spalle, si sente tutto e lui riesce a penetrarmi fino in fondo sempre con ritmo più incalzante fin che esausti ci lasciamo andare in un rumoroso orgasmo... Stanchi ed appagati ci sdraiamo uno al fianco all’altro e intravedo anche il mio lui soddisfatto allontanarsi... Pensare che i singoli non mi piacciono...
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15 anni fa
Angeli.Abbracciati,
37/43
Ultima visita: 7 anni fa
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Ti odio
Non mi dava neanche il tempo di spogliarmi.
“Siediti lì” mi diceva mentre si alzava la gonna.
“Tiralo fuori” mi ordinava levandosi le mutandine nere.
Io facevo esattamente cosi'. Mi sedevo e lo tiravo fuori, già duro e lucido. Lei si inginocchiava fra le mie gambe. Una prima veloce leccata e poi lo prendeva tutto in bocca e me lo succhiava quasi a farmi male. Poi smetteva, mi guardava negli occhi e si metteva a cavalcioni sopra di me, allargava la sua fica e faceva entrare solo un pezzettino della punta del mio cazzo.
“Te la sei scopata?” mi chiedeva.
“No” rispondevo mentre il mio bacino cercava il colpo giusto per entrare dentro di lei.
“Non mentire” sussurrava mentre si rialzava non permettendomi di infilarglielo tutto.
”Si, me la sono scopata” ammettevo. Lei gridando quasi di piacere me lo risucchiava dentro la sua fica, abbassandosi.
“Raccontami tutto?” ansimava lei mentre mi scopava con forza.
“E’ bella lei, ha una fica stretta, due seni grandi e sodi…” La sua bocca aperta si gettà sulla mia spalla e i suoi dentri mi lasciarono il segno. Le strinsi i seni con rabbia e glielo infilai dentro con più forza
“Continua?” Mi chiese urlando.
“E’ una troietta fantastica, incrocia le sue gambe lunghe sulla mia schiena e non mi lascia fino a quando non viene tremando” .. Lei si era persa, mi graffiava il petto e mi cavalcava strusciando i suoi peli sui miei. Si sentiva forte il rumore acquoso dei suoi umori che uscivano bagnandomi.
“Bastardo! e dove le sei venuto?”. Non riuscivo più a connettere, sentivo lo sperma bollire e premere per uscire. Il mio cuore batteva 160 colpi al minuto e sembrava un tamburo colpito con forza.
“In fica, gli sono venuto in fica. Ll’ho riempita tutta e lei è quasi svenuta in un orgasmo mai visto prima”. Lei urlò due…tre quattro volte e poi ricadde sopra di me svuotata, come una bambola di pezza. Respirava a fatica con la bocca aperta. Era tutta sudata ed aveva quell’odore di sesso che mi faceva impazzire. Il mio cazzo era ancora dentro di lei e pulsava in risposta alla stretta dei piccoli muscoli interni che lo massaggiavano.
Resistevo, non volevo venirle in fica voleva farlo in bocca per riempire quell’antro caldo e umido da dove uscivano le sue domande. Scivolai fuori e da sotto di lei. Aveva ancora gli occhi chiusi. Era sfiancata. Le afferrai il viso e lo girai verso di me.
”Adesso non parlare, stai zitta” rantolai. Le misi la punta del cazzo fra le labbra e mi basto il loro calore bagnato per riempirle la bocca con quattro..cinque… sei schizzi bianchi e densi. Lei sorrise e ne ingoiò un po’. Sputò in alto ciò che rimaneva, che ricadde sul suo viso. Con la lingua lo cercava ancora quando mi chinai per baciarla, per leccarle la lingua, per sentire quel sapore forte ma dolce che si mischiava alla sua saliva.
“Ti odio!” sibilai mentre mi staccavo da lei e madido di sudore cadevo sfinito sul letto.
“Se mi vuoi solo cosi’ puoi avermi. Io ti amo per questo” diceva mentre stava per addormentarsi.
“Ti odio” sussurrai ”non posso fare a meno di te ” avrei voluto dirle.
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15 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 8 ore fa -
Mia moglie e marco
Mia moglie e l’ amico
Questa storia è realmente accaduta!Per festeggiare il nostro anniversario di matrimonio .Abbiamo deciso ,per non andare soli,di invitare un nostro carissimo amico perchè è tanti anni che ci conosciamo ,ed è un tipo molto allegro e in sua compagnia stiamo molto bene!La cena si è svolta tra battute e risate ,ottimo il mangiare, ma molto migliore il vino,e ne abbiamo bevuto forse un pò troppo.Io specialmente che non sono abituato.Alla fine della serata ,dato che non mi reggevo bene in pidi il mio amico che chiamerò (MARCO)si è offerto di riaccompagnarci a casa essendo quello più normale .Nel ritorno in macchina le battute sono andate a finire sul sesso ,e tra lerisate ,MARCO ha detto a mia moglie:Mi sa che stasera non festeggi con lui così.Peccato gli a risposto lei perchè mi ero fatta un pensierino!E così tra una risata e l’altra siamo giunti a casa .Io ò salutato MARCO e sono andato sul letto ,aspettavo ache mia moglie ma ò sentito che stava parlando con MARCO e non ò fatto caso al tempo che passava.Non ricordo se mi sono assopito ,ma quando mi sono reso conto che non era venuta ancora a letto,mi sono rialzato per andare a cercarla .Vicino alla porta della sala ,ò sentito che il mio amico èra ancora li.ò sentito mia moglie dire con voce bassa .Nò dai MARCO smetti non voglio,dalla porta socchiusa ò visto lui che a abbracciato mia moglie,con una mano sopra un seno e l’altra tra le cosce.L’istinto è stato di entrare e prenderlo a pugni ,ma una forte eccitazzione a preso il sopravvento ,bloccandomi per vedere come sarebbe andata a finire.ò sentito che lui gli sussurrava;Mi sei sempre piaciuta ,non facciamo niente di male ,festeggia con me ,tanto lui stasera non è più buno a nulla.Mentre io ò una voglia pazzesca di te.Lei lei cercava di respingerlo ,ma complice ilvino ,e le lusinghe ò visto che stsva cedendo.ò visto che tra deboli no.no. si faceva spogliare.Quando è rimasta in reggiseno e mutandine ,lui a esclamato;SEI FANTASTICA e gli a dato un lungo bacio.Intanto con le mani era arrivato sul culo e tra le cosce accarezzandogli la fica.Si è fatta togliere tutto e distesa sul divano a accettato che gli mettesse il capo tra le cosce per farsi leccare, ò sentito i gemiti dal piacere che gli faceva sentire con la lingua,dopo un poco si è rialzato per spogliarsi,devo ammettere che à un fisicomigliore del mio ,ma quando si è calato gli slip sono rimasto allibito.Tra le cosce in mezzo a una foresta di peli è spuntato un cazzo ,il doppio del mio.ò sentito lei sussurrare:Come lo ai grosso ,non ne ò mai visti così!!!….. è per darti più piacere , ora ti faccio sentire cosa vuol dire sentire un vero uomo tra le cosce, ma prima ,vieni prendilo un poco in bocca.Come ipnotizzata da quella mazza si è lasciata prendere il capo tra le mani e a preso in bocca la cappella che a mala pena entrava solo un pezzetto .Dopo essersi fatto poppare per qualche minuto ,si è sfilato e si è isteso sopra di lei …Vieni amore allarga le csce ò troppa voglia di entrare in te!!…Sìììì. però ti prego fai piano. ò visto il culo muscoloso alzarsi tra le cosce di lei e scendere piano, quando ò sentito un respiro profondoaccompagnato da un lungo gemito ,ò capito che la fica di mia moglie per la prima volta si prendeva dentro un cazzo che non era il mio.Quando è stato tutto dentro ,lei quasi ruggiva tremolando , ma lui è rimasto piantato dentro per farla abituare al calibro.Quando a sentito che si calmava a cominciato piano a trombarla .Da quel momento ,quello che ò visto e sentito è stato pazzesco!!!!!!!Senti come scivola bene ora,…àààààà che fica calda che ai . come godòòòò…Dimmelo,ti piace il mio cazzo?…m.m.m.m.sììììììì lo sento sull’utero che bello sìììììì ààààààà trombami ,trombami così, così non ò mai sentito tanto gustoooo …. che bello sentirsi piena così!!!Anche io ,sentissi come godo ,da come me lo stringi!!!Tra forti mugolii con i respiri che ora si si erano fatti più forti , lui la stava trombando sempre più veloce !!!!….Amore non resisto più è troppo bello trombare una fica come te stò per venire ,vuoi che ti sborri nella fica vero? lo vuoi tutto il mio seme dentro l’utero?Lei che non capiva più niente da come stava godendo ,à sussurrato:sìììììì sborrami tutto dentro ,fammi sentire i tuoi fiotti caldi, non mi importa se rimango in cinta ,…..stò venedo anche io e non voglio che me lo levi di dentro … dai riempimi !!!!Godo godo .Con un ultimo colpo di reni si è infilato tutto dentro con forti rantoli e a cominciato a riempirla di sperma.ààààààà…. sìììììì come ti sento si dai dai così sborra Amore ,sento i fiotti nell’utero che bello !!!!Mi sono ritirato in silenzio essendomi sborrato addosso mentre lui finiva di riempire la fica di mia moglie!!!!!!! e per un mese è venuto a scoparla tutte le sere...e poi la mia lei mi ha cofidato eccitata che era incinta
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5
15 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 8 ore fa -
Il secondo elettrizzante incontro
Il racconto e l'annuncio sono stati eliminati dopo aver ricevuto nella casella di posta insulti gravissimi, di cui peraltro ho letto solo una parte, dall'utente "Porcellona43"
Mi spiace, ma il rischio di entrare, sia pure in modo virtuale, in contatto di simili basse persone, è disgustante e genera davvero uno schifo per simili esseri capaci di tali bassezze.
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1
15 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 8 ore fa -
La prima sera della prima volta
racconto ed annuncio annullato poichè ho ricevuto minacce da utente Porcellona 43
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3
15 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 8 ore fa -
Con il 50enne
dopo l'appuntamento telefonico mi sono recaa a casa sua ...
trasformandomi in una troietta...
uscita dal bagno un ell'uomo brizzolato in accappatoi docciato baffuto
mi a fatta accomodare nel suo sofà offrendomi da bere...
mentre strusciavo e accavallavo le gambe...
man mano lui mi accarezzava il prima il ginocchio man mano saliva
tra le mie gambe accavallate..
sino a trovarmi la sua lingua in bocca.. le sue mani che mi frugavano.
tra le cosce... poi alzandosi si e aperto il suo accappatoio..
dicendomi suca troia.. e senza rendermi conto mi sono trovata quel manganello che mi pompava in gola bello duro
ordinandiomi di inginocchiarmi a cominciato a sbattermelo in faccia...
prese la bottiglietta della beks che sorseggiava e apert la bocca con il suo cazzo appoggiato si rovesciava la birra sulla cappella colando
sulla cappella e in bocca...
poi mi prese per mano.. mi porto in camera ero eccitatissima..
continuai a tirare il pompino... sino a quando no mi mise con il culo in su infilandomi la lingua come un piccolo cazzo...
e poi melo pioanto nel culo strappandomi le mutandine
mentre lo supplicavo sentvo il suo cazzo sempre piu gonfio..
mentre mi sfondava a coli di cazzo... sino ai coglioni...
mentre gli resistevo finiiper aprirmi e a prenderlotutto..
mentre pompava come un toro da monta..
sino a sentirlo godere...
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15 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 8 ore fa