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spiaggia -a passeggio col cane... strani incontri
Ho un cane
un magnifico cane, un Alano. femmina, dolcissima ma... grossa!
ieri sera ero a passeggio in spiaggia, in una zona dedicata ai cani chiaramente, con il mio cane. erano circa le 1930, poca gente. provavo a farla entrare in acqua ma gli alani non la amano proprio... e così, lasciate le ciabatte e la maglietta sulla sabbia, ero immerso a giocare col cane e... a guardare una bella ragazza che prendeva il sole... il mio slippino probabilmente non nascondeva troppo la mia emozione.... ad ogni buon conto, prova e riprova... il cane in acqua non ci voleva entrare! ad un certo punto, con balzo felino, eccola correre come un segugio a giocare con due cani portati al guinzaglio dai due padroni! troppo civili per essere locali (peraltro è una spiaggia per cani dove possono stare liberi...). . Vedendoli un po preoccupati dalla mole del mio mi avvicino di corsa. mi guardano incuriositi... ero ancora un po "emozionato" ! dopo le mie rassicurazioni sulla bontà della mia bestia lasciano anche i loro e... i cani giocano e noi ci conosciamo. una coppia tedesca, del Chiemsee in Baviera. Lui sui 65, lei sui 45. Lui cicciottello bianchicio barbuto con bermudoni anni 60, lei palestrata e con un perizoma davvero sexy. Stavo per emozionarmi... ma non ce ne è stato bisogno.
Devo dire che mi gardavano in modo strano, e si guardavano tra di loro. possibile che queste cose capitino davvero????
ad ogni buon conto lei, senza nemmeno guardare il marito, mi chiede di fare un tuffo per giocare con i cani. entriamo in acqua fino alle ginocchia e proviamo a farci seguire. dei loro due uno ci segue e nuota. la segue. va un po verso il largo e mi facenno di seguirla. il marito ci guardava. avido. io non ci credo ma... la seguo. mi avvicino. non perde tempo. mi mette una mano sul pacco e mi guarda. si mette dietro di me baciandomi sul collo e massaggiandomi l'ano con una mano e... il fucilone con l'altra. passa qualche secondo, minuto, non so.
sono una persona controllata ed iper igienista. anche in quella situazione io una sconosciuta senza goldon non me la trombo.
dev dire che ha apprezzato. meno male. siamo usciti dall'acqua in condizioni pietose e ci siamo messi dietro la prima duna. il marito gardava noi e controllava i cani. quei seni li sento ancora oggi in bocca... li ho baciati per ore... e che passerina.... l'ho fistata a mano piena, a pecora. mi scoppiava l'uccello ragazzi! non mi era mai successso. tre orgasmi veri, tutti con le mani. ed un pompino....
stasera riporto il cane alla spiaggia....
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15 anni fa
IlVenerabile, 42
Ultima visita: 3 anni fa -
Poesiola
Un ombra estranea oscura il tuo dorso,
la sua pelle, i suoi capezzoli, il suo pene sfiorano la pelle della tua figura distesa prona sul letto.
Il suo sesso,
sempre più turgido,
ora non sfiora più
ma anzi
sembra quasi
col movimento del suo corpo
segnare la tua schiena
come l'aratro fa con la terra.
La sua espressione e la tua
uguali
in una sorta di complice intimo desiderio.
Ed io in disparte osservo
preso da una duplice e contrastante emozione,
un misto di gelosia ed eccitazione,
il tuo ambiguo sguardo
vergognoso e perverso nello stesso tempo
non dipana il dubbio della tua complicità.
In quel mentre mi accorgo che anche il mio corpo reagisce a quelle immagini
quasi come fossi io il fortunato sconosciuto.
Sento i brividi dell'eccitazione,
sento il mio pene ergersi,
e sento i miei capezzoli inturgidirsi
nello stesso momento in cui
i miei occhi vedono le sue mani profanatrici
stringere i tuoi seni come fossero due coppe.
I suoi baci lievi alla base della tua nuca
che ondeggia all'indietro facendo trasparire il piacere da essi provocato.
Porgi lo sguardo verso di me
quasi a cercare un gesto che autorizzi la prosecuzione del gioco
che volutamente non arriva.
Dalla luce dei miei occhi però
percepisci l'eccitazione provocata da quel coacervo di sensazioni.
Ti giri di scatto
il suo pene adesso poggia sul tuo ventre morbido
le mani bramose adesso non sfiorano più i seni
ma li afferrano con energia
non chiedono più bensì pretendono, abusano, violano.
La sua bocca assapora il dolce sapore della tua pelle
le sue labbra stringono i tuoi capezzoli
il suo membro sale ad insinuarsi nel canale delle tue colline
mentre le sue mani stringendole le muovono in un movimento lento ma costante.
A poca distanza dal tuo mento
vedi il suo prepulzio paonazzo
gonfiarsi e pulsare.
Le tue mani sfiorano le sue spalle, la sua schiena
stringono i suoi glutei con forza
quasi ad autorizzare la spregiudicatezza dei suoi movimenti.
Il suo corpo scivola lungo tutta la figura femminile,
fino a che le sue mani non si bloccano sui fianchi sinuosi,
il contatto della sua testa tra le morbide cosce provoca brividi improvvisi.
Mentre la sua lingua assapora la calda umidità della tua intimità,
le vibrazioni del tuo corpo tradiscono un reo trasporto.
Nel culmine dell'eccitazione ti accorgi che
un altro sesso si avvicina al tuo viso,
è il mio,
erto tra la mia mano come la lama di una spada
automaticamente lo sconosciuto arretra
quasi ad evitare un impari disputa tra capobranco,
la tua mano tuttavia lo blocca afferrando il simbolo del sua mascolinità.
In quel mentre la tua bocca è invasa dal mio membro
gonfio di eccitazione.
Il frenetico movimento dei miei fianchi è sincrono con quello della tua mano peccaminosa,
la crescente eccitazione appare sempre più evidente negli occhi dei due maschi voluttuosi,
le espressioni dei visi ed i gemiti tradiscono la crescente intensità
fino a quando una evidente prova del maschile piacere
non si fa strada tra le tue labbra ed i tuoi seni.
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15 anni fa
lucrezia13,
52/44
Ultima visita: 2 mesi fa
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Desiderio
Oggetto: Desiderio
Tu ad occhi bendati sdraiata sul tuo letto legata, gambe e braccia a croce, seni scoperti e figa aperta.
Ascolti il mio respiro e cerchi di capire cosa succede attorno a te, poi senti lo sfiorare delle mie mani sulla tua pelle, i tocchi sempre più impegnativi ed indiscreti. Percepisci qualcosa di diverso....di umido....i brividi prodotti ti fanno comprendere la loro provenienza...la lingua...che leggera e fuggente copre di saliva ogni centimetro delle tuoi seni, si sofferma sui capezzoli e scende lentamente sul ventre, gira attorno all'ombellico ed infine si arresta sul pube.I peli, le grandi labbra, le piccole labbra e il clitoride....nulla viene risparmiato dalla mia lingua voluttosa.E quando cominci quasi a gustare il piacere, la delicatezza e dolcezza di quell'approccio romantico.....ecco il mio cazzo, grosso e duro come mai, penetrarti senza ritegno e stantuffarti con colpi profondi e vigorosi. Senti il rumore e la pressione delle mie palle che picchiano sul tuo inguine. Mentre il silenzio viene rotto dalle mie volgari parole.
Ogni tuo anfratto viene violato senza rispetto.....figa, bocca e culo...incurante dei tuoi lamenti....ognuno ha la sua parte fino a quando senti il getto caldo umido della mia sborra che copre i tuoi seni ed il tuo viso.
Poi il silenzio.........cessano i tocchi, cessano le offese, cessano le umiliazioni.........solo il silenzio. Passano i minuti, molti minuti, e tu ti chiedi, ancora bendata, se sono ancora li oppure se me ne sono andato. Le tue chiamate non hanno risposta, finchè a un certo punto proprio mentre stavi quasi per cedere alla stanchezza, vieni improvvisamente risvegliata dal peso di un uomo che senza parlare e senza preliminare alcuno infila il suo cazzo duro nella tua figa poco bagnata provocandoti uno scatto di dolore. Comincia a penetrarti in maniera ritmata e profonda mentre le sue mani ti stringono con violenza i seni provocandoti un gemito di dolore.
Ti domandi chi sia quell'uomo, io od un altro....sei spaventata....ma non hai il coraggio di dire nulla. Senti i gemiti maschili e quasi contemporaneamente il caldo schizzo della sua sborra bollente all'interno della tua figa. Il tuo cuore batte all'impazzata dal terrore di scoprire che quel seme sia di uno sconosciuto.
Poi di nuovo il silenzio....passano i minuti.....alcuni passi lenti verso di te. Una mano gentile che ti accarezza, lava e ripulisce la tua pelle da ogni peccaminosa prova di quell'amplesso. Una carezza in viso, la benda che sparisce, un viso conosciuto che ti bacia delicatamente le labbra ed un dubbio che resterà perennemente irrisolto: quanti uomini ti hanno violata?
Ed anche una certezza......non ti sarà permesso domandare ed, in ogni caso, sai che mai avrai risposta!
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15 anni fa
lucrezia13,
52/44
Ultima visita: 2 mesi fa
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la notte...
Erano le 23 quando di svegliai di soprassalto....un incubo...andai alla finestra mi sporsi e vide dal buio una figura che avanzava a passi lenti verso la via ....una splendida figura di donna ...slanciata con un vestitino in seta blue..tacchi vertiginosamente alti e si intravedeva dalla camicetta semitrasparente i suoi seni......mi stropicciai gli occhi per sapere se stavo sognando...mi pizzicai il braccio per sapere se era vero...ma quando sentii il male allora capii che era realtà ...frettolosamente mi vestii e scesi in via per raggiungerla ...una scusa banale era il mio primo pensiero per contattarla...ma cosa?....la solita frase...scusa hai da accendere? ed eccola girarsi verso di me prorompente sexy più che mai....con voce dolce e graziata mi rispose con un si...ma da quel si avevo già capito cosa si aspettasse da me.....la invitai a fare quattro passi assieme a me...e lei accettò....le sue gambe lughe e longilinee.. i suoi fianchi stretti e provocanti e il suo seno prorompente mi avevano eccitato....girai la via e vidi un piccolo angolo in penombra ...e subito i mie passi si portarono in quella direzione.......mi fermai ora la avevo a non più di 20 cm da me....ero li che fremevo allora mi prese il coraggio allungai le mie mani sul suo culo e stringendola la portai da me....non disse nulla solo uno sguardo e capii...avevo gia il mio cazzo turgido e lei lo sentiva .......le mie mani esploravano il suo corpo e piano piano arrivai a sfiorarle la sua vagina ..era già bagnata non aspettava altro.......un bacio profondo mi fece capire di averla.. la sua mano era ora già sul mio cazzo lo stringeva da sopra i miei calzoni lo sentiva duro e si eccitava ...poi mi slaccio la cintura apri la cerniera e sfilò il mio cazzo, in un attimo lo aveva già in bocca..lo succhiava bene la sua lingua si fermava sul glande e poi giù tutto fino in fondo fino alle mie palle...che goduria con la sua mano si sfiorava i capezzoli, la presi con forza la tirai su e la feci girare la misi alla pecorina e spostandogli le mutandine la leccai avidamente...un gemito uscì dalle sue labbra godeva ....ad un certo punto mi disse di metterglielo dentro.......non me lo feci ripetere e con un colpo ben assestato inizia a chiavarla... era tutta bagnata come non mai, la sbattevo forte e le sue natiche vibravano sotto i miei colpi.........poi all'improvviso lo tolsi e puntandolo sul suo culo gli feci sentire la mia cappella ...si mi disse...e piano piano allora lo spinsi dentro il suo culo ...era stretto gli piaceva e gemeva ,ancora un pò ed era dentro tutto, eccomi ci sono la sbattevo oh che stretto .......quando sentii lei che mi innondava del suo orgasmo mi tolsi gli presi il viso e gli misi il cazzo in bocca...un getto di sperma invase la sua bocca...lo bevve tutto ...mi fece capire quanto le fosse piaciuto....poi mi chiese da accendere, uno sguardo un sorriso e nel buio si allontanò.....non la rividi più....
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15 anni fa
savaila,
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Ultima visita: 14 anni fa
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L\'iniziazione.
Stavamo sul letto, appagati, i nostri respiri affannati dagli orgasmi appena avuti, ero li in mezzo a loro, il mio compagno e il mio nuovo amico di colore, si, la mia prima esperienza a tre, avevo sempre voluto averla, era nella mia testa da sempre e ora era stata realizzata. Sembra che il mio compagno mi legga dentro. Una sera a letto mentre era dentr di me e il mio corpo sussultava sotto i suoi colpi decisi e sicuri mi chiese che ne pensavo se con noi a letto ci sarebbe stata una terza persona? Io gli ho detto:sarebbe bellissimo... ebbi un orgasmo fortissimo...una settimana dopo mi disse che aveva una sorpresa per me, mi disse che avrei conosciuto una persona che avrebbe realizzato il mio desiderio segreto. Salimmo a casa sua e alla porta ci aprì un ragazzo di colore, mi sorrise e ci disse di entrare, l'appartamento era piccolo, ordinato, pulito, ci versò da bere, mi disse che ero molto bella, e cominciarono entrambi, il mio compagno e lui ad accarezzarmi, mi eccitai subito, mi faceva impazzire sentire le loro mani addosso, sembrava un sogno, il mio sogno proibito...finalmente realizzato,scopammo per due ore, il mio amichetto venne tre volte, sul mio seno e sulla mia schiena due volte, il mio compagno lo stesso e io ebbi un orgasmo fantastico...
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15 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 2 ore fa -
L’INIZIO DELLA NOSTRA STORIA
Da quanto tempo non ci vedevamo? Forse erano trascorsi quindici anni, forse un po’ di più
Eravamo stati “insieme†come si usava dire nel gergo giovanile dei nostri sedici anni, qualche bacio sotto casa o ai giardini, una toccatina al seno e poi… “No, lì no!â€. Poi come sempre succede si cresce, nuove scuole, nuovi amici nuovi amori ed anche noi ci eravamo persi, non so’ bene neanch’io dove e perché. Non ti ho più pensato.. forse qualche volta, ma niente di più che un po’ di nostalgia. Poi è successo .
Mi era squillato il telefono
-Pronto?
-Ciao Donatella ti ricordi di me?
Non potevo sbagliarmi era Cecilia la mia vecchia amica del cuore.
-Cecilia! Come stai? Da quanto tempo..
Abbiamo parlato per almeno un quarto d’ora decidendo alla fine di incontrarci il sabato sera per mangiare una pizza. Mi racconta che è sposata, felicemente e vuole presentarmi il suo amore. Sono felice per lei, un po’ invidiosa forse ma felice per lei, io invece con Luca non usciamo più da almeno un mese. Mi presento in pizzeria, sola e aspetto la mia amica. Aspetto un po’ guardando una coppietta un po’ attempata che sta mangiando una pizza a sedere al tavolo vicino a me, mi sto’ iniziando ad annoiare.
Poi Cecilia entra, mi saluta vedendomi da lontano, mi sorride agitando la mano, non è sola un uomo la stringe per la vita, un uomo alto, con i capelli castano chiari tagliati a spazzola, sembra un militare e ho come la sensazione di conoscerlo.
Mi abbraccio con Cecilia felice di rincontrarci dopo tanti anni, dal tempo dell’università a Firenze, mi bacia sulla guancia dicendomi che è felice. Anch’io lo sono.
-Ti presento Enea, mio marito.
Ecco chi è: Enea il sedicenne impacciato dei giardinetti, l’amoroso che nella mia adolescenza tentava di toccarmi e di rompere la mia ritrosia.
Mi ha riconosciuto anche lui, ma fa finta di vedermi per la prima volta. Perché? Se vuole così per me non è un problema. La sera trascorre leggera e piena di ricordi, ma lui non parla quasi mai mi guarda, forse mi giudica, giudica forse come sono diventata, lo so sono un po’ ingrassata ma ho imparato a tenere i capelli sciolti sulle spalle e mi piace portare le scarpe con il tacco alto non ho più vent’anni ma …insomma cosa vuole da me? Accidenti!! Lui però devo ammettere che si è saputo mantenere bene, forse va in palestra? Gli occhi sono sempre gli stessi: grigio- celesti. CAZZO che stronza! Ma è il marito della mia amica. Mentre Cecilia parla, ascolto la metà di quello che dice. Enea sembra guardare altrove e pensare altrove ma so benissimo che appena può volge lo sguardo su di me. Oddio! Speriamo che finisca presto la serata!
fine I° parte
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15 anni fa
love.torque,
37/40
Ultima visita: 3 anni fa
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Io, stronzetto della mia principessa
Nell'immaginario collettivo maschile e, nel caso di alcuni fortunati nella realtà, esiste una figura femminile chiamata "nave scuola".
Questo termine, sicuramente non bello, rende perfettamente l'idea di quei giovani ragazzi pieni di pruriti che vengono iniziati a quell'attività gioiosa e appagante che è il sesso.
Donne più grandi che insegnassero i primi rudimenti, i primi piaceri, ma mai mi sarei aspettato che esistesse anche il contrario: una donna più giovane che insegnasse delle varianti del sesso ad un uomo più grande.
Qualche anno fa ho conosciuto una ragazza più giovane di me di una decina d’anni, Rosita.
All'epoca avevo trentacinque anni, adoravo le donne più grandi di me ma nonostante questo, ero molto attratto da lei.
Di media statura, magra ma con le sue rotondità femminili, un bel sedere, non largo, non scheletrico, semplicemente bello e desiderabile come il suo seno, credo una terza abbondante e per finire un sorriso ed una simpatia irresistibile.
Ero terribilmente attratto da lei ma anche terribilmente impacciato nel cercare di conquistare una donna più giovane di me, certe volte mi davo del cretino per battute becere che facevo, anche se lei non infieriva, anzi, sembrava divertirla tanto da essere lei a conquistarmi o per meglio dire ad avermi.
Una calda sera di tarda primavera dopo che alcuni amici alticci di fresca birra, come noi del resto, battono in ritirata verso le proprie abitazioni, lei mi fa candidamente: "Non mi va di guidare, mi dai un passaggio a casa con la tua moto?"
Da vero imbecille le feci notare che non era il caso di lasciare il suo motorino parcheggiato sul lungomare, ma per fortuna era scattato in lei qualcosa e quasi ridendo mi fa: "Il motorino è legato bene e non credo che possa interessare a qualcuno quel rottame e poi non credi che una ragazza un pò alticcia è meglio che non guidi?"
Casco in testa direzione casa sua.
"Ecco, abito qui, ti va un'altra birra? Una mia amica mi ha portato dal Belgio delle buonissime Leffe"
Visto i precedenti, non dissi nulla e, sorridendo, legai la moto.
Era un monolocale molto carino all'ultimo piano del palazzo, ma lo notai il giorno dopo.
"Mettiti comodo mentre vado a cambiarmi"
Incredibile, stava facendo tutto lei e la cosa da una parte mi rasserenava dall'altra mi emozionava.
Arrivò con un gonnellino corto, molto corto, praticamente un giro collo e un top tagliato con le forbici altezza attaccatura del seno a piedi nudi e con le due birre gocciolanti nelle mani, era l'essenza del desiderio, della voglia e credo che fu molto visibile il mio stato.
Con un sorriso un pò canzonatorio mi dice: "Adesso mi sento decisamente più fresca..."
Mi stavo eccitando guardando i suoi seni e il suo sedere spuntare dal gonnellino, faceva di tutto per farmi intravedere, quel vedo non vedo mi stava facendo impazzire, ma non riuscivo a fare la prima mossa, ormai iniziavo a pensare che mi avrebbe mandato a quel paese nel giro di qualche minuto e invece: "Mi piace la tua timidezza, mi eccita guardarti mentre frughi con gli occhi tra le mie tette e le mie cosce"
Io seduto sul divano inebetito e lei in piedi davanti a me, appoggia le mani su le mie ginocchia e mi chiede se le sue tette mi piacciono, mi prende una mano la passa sotto la maglietta e le appoggia sul seno.
"La tua timidezza mi eccita, sento il potere che ho su di te", mi sorride eccitata, si allontana si gira dandomi le spalle ed inizia a piegarsi cercano la punta dei piedi senza piegare le ginocchia, sono in uno stato d’eccitazione mai provato prima, stavo scoprendo quanto mi piaceva sentirmi in balia di una femmina vogliosa ed eccitata.
Le sue mani finalmente avevano raggiunto le punte dei piedi e lo spettacolo che mi stava offrendo ad un passo da me era incredibile: il suo culo usciva da sotto la sua gonna, liscio, voglioso e con il suo paradiso che spuntava poco più in basso, brillava forse già eccitata e quindi bagnata e s’intuiva la dedizione che aveva nel raderla il giusto.
Indietreggia avvicinandomi a me, ferma il suo splendido culo ad un passo dalla mia bocca e mi dice con voce eccitata: "Voglio avere un uomo tutta per me per dominarlo come più mi piace, deve essere docile, timido e voglioso di soddisfare qualunque mia fantasia ma attenzione, sono veramente una gran porca e potrei farti conoscere lati del sesso che non potresti mai immaginarti, vuoi diventare il mio schiavetto, il mio giocattolo erotico per questo we?"
Il mio cervello era andato in tilt come anche il mio raziocinio, ero solo un corpo eccitato in balia di uno splendido esemplare di femmina, libera, libertina e terribilmente vogliosa di esaudire la sua fantasia.
Non risposi, non ne avevo la capacità, ma lo volevo, lo desideravo e lei lo capì, sorrise felice ed eccitata ed iniziò ad avvicinare quello spettacolo della natura che era il suo culo, lentamente in direzione della mia bocca.
Al contatto una scarica elettrica attraversò la mia schiena, credo dalla testa alla punta dei piedi o forse fu il contrario, non ricordo bene come invece ricordo bene in modo indelebile la fragranza del suo sesso, la voglia incontenibile di assaporarla, leccare con la calda punta della mia lingua il suo bottone del sesso bagnato, duro ed eccitato, prenderlo tra le mie labbra e succhiare il suo duro clito per poi passare con tutta la mia lingua bagnata dalle sue grandi labbra fino alla fine di quella piccola valle che separa il culo, il suo culo.
Zampillava umori che mi bagnavano il viso e m’inebriavano, non sapevo se ero più ubriaco di birra o di lei ma non era importante, con un balzo la girai e la poggiai con la schiena sul letto le presi le gambe e la tirai su fino alla mia bocca vogliosa del suo sapore, della sua figa.
Lei rimase stupita della mia manovra, ma gli si leggeva bene in faccia che le piaceva iniziava a mugolare e a contorcersi in quella strana posizione ma ad un certo punto strinse le sue cosce intorno al mio collo e mi fermò: "Vedo che anche tu sei un gran bel porco e mi piace come mi lecchi, ma non ti permettere mai più di prendere l'iniziativa altrimenti il gioco finisce qui e tu ti levi immediatamente dai coglioni".
Intimorito gli chiesi scusa, gli tornò il sorriso e affermò che questo modo di leccarla le piaceva e che sicuramente me lo avrebbe chiesto spesso, ma ora dovevamo ristabilire i ruoli, si liberò, si sedette sul divano con le cosce oscenamente ben aperte in modo che io potessi vedere e desiderare sempre più la sua figa, bagnata, umida e vogliosa.
Mi fece inginocchiare ai suoi piedi in modo che allungando le mani potesse accarezzarmi il viso.
"Penso che tu sei esattamente la persona che esaudirà le mie voglie, le mie fantasie" e continuando a sbattermi in faccia la sua figa continua: "Da quando ho lasciato il mio ex tempo fa mi sono ripromessa di vivermi il sesso liberamente e di esaudire tutte le mie voglie. La prima fu grazie alla mia amica Fulvia che mi fece conoscere il sesso saffico ma anche le mie inclinazioni, quella di domare, sottomettere e trasformare in un oggetto di puro piacere una persona e di questo la devo ringraziare, ma io non sono lesbica ma bensì bisex, adoro gli uomini e come con Fulvia, adoro sottometterli e umiliarli e tu sei il primo, il primo schiavetto maschio e devo dire che sono stata fortunata, sei timido, porco e ti si legge in faccia quanto ti piace sottometterti e umiliarti a me"
Ride, mi accarezza il viso e afferma che sono il suo stronzetto ed io incredibilmente la ringraziai per avermi fatto scoprire questo lato del sesso, e che lei poteva tranquillamente chiedermi e farmi fare qualunque cosa che potesse eccitarla e farla godere, insomma mi ero dichiarato alla mia principessa, ero totalmente succubo di lei e la cosa mi eccitava da morire; mi guarda fisso negli occhi mi accarezza e mi spinge lentamente tra le sue cosce, le sue labbra sono completamente aperte si vede il rosa interno ed io ho voglia di vederla, di sentirla fremere e contorcersi in un lungo e sconvolgente orgasmo e assaporarlo, berlo e dissetarmi di lei.
Una, due, tre dita mi aiutavano nel mio compito, quello di farla impazzire, il suo fighino ormai era morbido, burroso accettava, anzi, pretendeva quelle dita che la riempivano, mentre la mia lingua si occupava del suo clito... ormai era giunto il momento del quarto.
Con delicatezza iniziai ad inserirlo e con sorpresa notai che entrava senza resistenza alcuna, i suoi umori e le contrazioni ormai avevano reso la figa elastica e morbida a qualsiasi cosa la volesse riempire, ma volevo di più, volevo provocargli un orgasmo esplosivo di quelli che durano, quelli che ti lasciano felicemente distrutta, di quelli che ti fanno dire basta, quando in realtà ne vuoi ancora, sempre di più, quella figa lo meritava, era di una donna che si sentiva libera di godere.
Il pollice era rimasto fuori, ma per poco, ormai era lei che mi risucchiava la mia mano e mi sembrava giusto riempirla anche con l'ultimo dito rimasto fuori.
Rallentai, il movimento della mia mano divenne delicato e lentamente entrò, prima il pollice ed infine le mie nocche, ormai era fatta, ero entrato, la mia mano era entrata fino al polso, cambiai il movimento, iniziai a roteare il mio pugno chiuso dentro di lei, la guardai aveva gli occhi eccitati, aperti, tratteneva il respiro, inarcava la schiena e tutta di un fiato mi urlò: "Sei più troia di quella puttana di Fulvia..." Era il momento del suo orgasmo, accelerai il mio roteare il pugno dentro di lei, mentre le iniziava a tremare ad avere dei movimenti a scatti i suoi occhi erano sbarrati fino all'esplosione, a quella scarica elettrica che attraversò il suo caldo corpo, sembrò durare un’eternità quel suo orgasmo, ansimava, si contorceva e mi guardava sorridente e felice, spossata ed estasiata: "Che gran porca che sono, dimmi che sono una gran troia, avanti stronzetto, dammi della grandissima troia!!!"
Il fine settimana era appena iniziato e non sapevo dove saremmo arrivati e la cosa mi eccitava da morire: i nostri corpi, le sue fantasie da realizzare, la mia voglia di accontentarla e... tante birre fresche ancora da bere.
To be continued ;)
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15 anni fa
maschiettafree,
35
Ultima visita: 2 anni fa
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Prima volta con una coppia
La mia prima esperienza è stata molto veloce. Contattato su un sito via mail e poi via msn, nel giro di una mezzora, ho lasciato il mio numero di telefono e sono partito in macchina nel posto dove circa mi aspettava la lei della coppia. Arrivato ho mandato un messaggio e lei mi ha chiamato, mi ha guidato con la sua voce calda e vogliosa fino al palazzo dove era. Arrivato al piano dove mi è stato detto di andare vedo una porta socchiusa e busso, una voce mi dice di entrare, vedo che sta mettendo il cane in bagna, è piegata ed ha un bellissimo culo. E’ gia in lingerie, porta un paio di mutandine nere e un corpetto splendido, non vedo l’ora di toglierle tutto di dosso. Si gira e mi saluta con un grosso sorriso, viene da me e mi tocca l’uccello, io le bacio il collo e levo i pantaloni. Intanto suona il telefono è il suo compagno che vuole sapere che succede, se sono arrivato e vuole che racconti tutto quello che fa. Andiamo sul divano, davanti a noi c’è una webcam, il suo compagno ci sta guardando, lei vuole che stia sotto.. ma prima voglio leccarle la figa. E’ rasata, calda, gia bagnata, ho voglia…. Mi metto sul divano e lei subito si siede sopra di me, le piace il mio cazzo continua a dirlo all’uomo al telefono, le tengo forte il seno mentre la faccio saltellare muovendo le mie cosce.
Lo vuole nel culo, prende il mio cazzo e lo mette, pensavo volesse spingere piano e invece lo mette dentro tutto in un colpo, ha il culo veramente aperto. I suoi commenti cominciano ad essere più piccanti, le piace, si tocca con una mano e parla al telefono, gode. Dice che le fa un po male, di essere sverginata perché ho il cazzo grosso, ma gode la porca.
Purtroppo aveva poco tempo, dopo un’ora devo andare, lei ha goduto ma è molto soddisfatta perché non è riuscita a farmi venire… sarà per la prossima volta…
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4
15 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 2 ore fa -
Coppia in vacanza viene a trovarmi
una coppia che conosco da tempo in webcam ma che non ho mai incontrato passava per andare in vacanza dalle mie parti e hanno deciso di prendere una stanza in un hotel vicino dove abito.
Ci siamo sentiti per cenare insieme e quando sono arrivato ho trovato solamente lei che mi aspettava al bar per poterci conoscere un po. Abbiamo bevuto un bicchiere di vino e ci siamo seduti a tavola al ristorante. Il tavolo l'ha scelto lei, appartato e ci siamo messi su una panca dalla quale potevamo capire se arrivava gente.
abbiamo chiacchierato e preso confidenza... le mie mani accarezzavano le sue cosce mentre lei mi raccontava le sue esperienze... di non aver mai avuto rapporti con singoli. "Lucia" ha chiamato il cameriere e ha fatto spegnere le forti luci che avevamo sopra la testa mentre con un accendino andava a rendere soffusa l'atmosfera accendendo le candele sul tavolo.
Le mie mani andavano quindi a accarezzare le mutandine sotto la gonna mentre le sue avrebbero voluto più di toccare i miei pantaloni... e infatti con una mano mi abbassa la lampo mentre io sbottono... le sue mani prendono il mio cazzo in mano e le mie dita scivolano sotto le sue mutandine, ma lei vuole di più e leva le mutandine...
fortunatamente i camerieri non passano spesso e lei ha voglia di sentirlo in bocca, sposta il tavolo e mentre le mie dita entrano dentro di lei la sua bocca comincia a succhiarmi, è vogliosa, ha voglia ma è ancora presto, deve arrivare il marito e dobbiamo ancora cenare anche se non ha più molta fame.. di cibo.
Finalmente arriva il marito, così possiamo chiacchierare, mangiare e vedere che fare. Ad un certo punto lei va in bagno e io l'accompagno. Non c'è nessuno nel suo bagno e io la seguo. Ha voglia di farmi un pompino, ha voglia di farmi venire ma io ci metto molto, le dico di tornare in piedi e comincio a toccarla, le piace, la mia lingua è nella sua bocca e la sua voglia è tanta.
Dobbiamo finire la cena! ho voglia di scopare, e anche lei mentre il marito vuole solo guardare. Saliamo lei mi spoglia subito e si leva il vestito... comincia a toccarmi e leccarmi e io prendo un preservativo mi metto dietro di lei e comincio a prenderla a pecorina. arriva il marito, la incita ad essere troia, le mette un dito in bocca e vuole che le apra il culo, non chiedo di meglio, la prendo bene e comincio a spingere voglio farla godere.
Dopo un'ora il marito esce e si fa un giro, noi continuiamo, lei viene sopra di me, vuole fare lei. Io dovrei stare fermo anche se non ci riesco, la giro e la scopo tenendomi le sue caviglie tra le mani, lei è troia, e gode.
Io dopo tante ore con lei ancora non vengo. E' tardi e torno a casa, il giorno dopo devo lavorare. A mezzogiorno mi scrive che il marito è andato al lago e lei ha la figa distrutta ma ha ancora voglia perchè vuole farmi venire. Vado in hotel da lei, la trovo gia nuda. Me lo prende in bocca e continua fino a fami venire....
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15 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 2 ore fa -
Coppia matura e con glamour
Premetto che non sono un professore d'italiano e mi scuso per eventuali errori grammaticali e non solo ma lo scopo del presente racconto è quello di rendervi partecipi di quanto accaduto qualche settimana fa e sopratutto accontentare il marito cuck, desideroso di vedere un racconto sulla moglie e sulle sue corna... Proprio grazie a questo portale ho contattato la coppia in questione, ovvero Frank e Mary. Dalle foto lei sembrava una 50enne mooooolto intrigante, di classe, stile ed eleganza. Inoltre ho aggiunto il loro contatto sul mio MSN. Dopo qualche giorno ho avuto il piacere di digitare con Frank (il cuck) il quale si è subito mostrato una persona educata e veritiera (oramai ti accorgi subito dei coglioni che trasbordano in abbondanza sulla rete e delle persone vere). Abbiamo iniziato a parlare delle sue voglie e della sua situazione. Praticamente Mary è la classica casalinga, donna irrepressibile e seria nella vita quotidiana ma vera troia da letto, mi spiegava Frank. Dopo qualche oretta di discussioni si conviene di incontrarci per un long drink conoscitivo e senza pretese alcune. All'ora e nel posto prestabilito ci si incontra nel bar della mia città, in quanto se tutto fosse andato a buon fine potevamo spostarci presso il mio studio dove ho allestito una stanza proprio per queste occasioni. Dopo le presentazioni ci siamo accomodati nel bar dove ho offerto loro da bere. Lui...non so se lo ha fatto per sbrigarci o solo per caso ma ha preso un semplice caffè. Frank aveva lo sguardo lussurioso e si capiva palesemente il desiderio di vedere quella gran fica di sua moglie ansimare e godere tra le mie braccia. Lei ancora un pò titubante...fatto sta che ci siamo spostati nel mio studio. Appena arrivati ho fatto visionare le varie stanze tranne quella "del peccato". Ci siamo accomodati e lui:"Io vado a mettere il biglietto con per le strisce blu nella macchina". Praticamente siamo rimasti da soli, io e Mary. Ho iniziato a corteggiarla a palparla, lei era molto titubante ma...appena le ho messo una mano tra le gambe sè lasciata andare. La sua lingua si intrecciava con la mia. Di conseguenza le ho preso la mano appoggiandola sul mio cazzo e facendole sentire quanta voglia di scoparla avevo. Ci siamo avviati nella stanza del "peccato", buttandola sul letto ed io sopra di lei continuavamo a baciarci mentre le ns. mani si intrecciavano così come le lingue. Intanto il cornuto non arrivava ancora...meno male...Io continuavo a strusciare il mio cazzo tra le sue cosce facendole sentire ancora di + il desiderio che avevo di scoparmi una 50enne. Fino a quando con molta delicatezza le ho iniziato a sfilare il vestitino lasciandola con il seno di fuori. Una bella terza che ho continuato a palpare e iniziato a succhiare quei capezzoli mentre le davo un dito in bocca. Lei lo succhiava avidamente e quindi decisi di sostituire il dito col mio cazzo. Appena Maria lo vide davanti a sè non disse nulla, lo afferrò con le mani e iniziò a menarlo, dando piccoli colpi di lingua sulla cappella per poi....in modo repentino ma...con molta passione e veracia se lo infilò tuuuutto in bocca iniziando in meraviglioso pompino. Intanto io gli sussurravo all'orecchio:"Brava...dai che sei stupenda, sei la mia troia"? E lei:"Si...si...sono la tua troia, sono una puttana da letto". Al chè non ho resistito, le ho sfilato completamente il vestitino e ho iniziato a penetrarla dopo aver infilato il profilattico. Lei ansimava e con tutto il preservativo si sentiva che si bagnava proprio come una troia... Dopo alcune pompate..."driiinnnn driiinnn" il campanello, era lui. Io indifferente continuo a scoparla, il mio cazzo andava su e giù su e giù in quanto volevo accontentare Frank che durante la conversazione in chat mi aveva detto di scoparla mentre lui era fuori e se riuscivo a scoparla di lasciarlo fuori in modo che la sua eccitazione sarebbe cresciuta a dismisura. Dopo un pò Mary mi chiede di aprire e far salire Frank. Quindi ci rivestiamo e apro al marito che sale tutto sudato dall'eccitazione. Mi guarda come per dirmi:"E allora"? Io gli faccio cenno con la testa come per dire:"Tutto ok! L'ho scopata". Lui si avvicina a lei e inizia a baciarla. Lei lo respinge e dice:"Dai..." davanti a lui... Frank torna a baciarla ci spostiamo nuovamente nella stanza del "Peccato" dove iniziano a limonare tra marito e moglie. Ad un certo punto lui si sdraia sul letto buttandosi lei sopra e allargandogli i glutei. Io capisco subito l'intenzione, mi sfilo nuovamente gli abiti e mi avvicino. Frank apre ancora di più i glutei di Mary la quale divarica le cosce mentre è sempre sopra il marito. Io inizio a penetrarla nuovamente e marito e moglie si baciano con molta passione mentre il mio cazzo scivola sempre più dentro la moglie del cornuto!!! Che goduria...su e giù su e giù il mio cazzo impalava Mary mentre si baciava con il marito. Dopo poco lei si è girata mettendosi a pancia in aria e dando modo a lui di svestirsi. Poi lei si è seduta col culo sopra di lui dandomi la fica che io repentinamente ho iniziato a scopare. Praticamente stavamo andando in doppia fica - culo. Inizialmente veniva un pò scomodo ma...preso il ritmo...wowowowowoowww si volavaaaa. Che goduria...vedere il viso di lei che godeva con due cazzi dentro tutti per lei...L'orgasmo non tardò molto ad arrivare, al chè sfilai il cazzo dalla fica e dal preservativo e gli schizzai la sborra sulle tette e sul ventre. Il marito nel contempo le riempì il culo di sborra e lei mugolava di piacere in quanto con molta probabilità era arrivata anche lei... Dopo quel gran bell'orgasmo ci siamo lavati e ricomposti, ripromettendoci di reincontrarci non appena possibile. Adesso a mente serena dico:"Complimenti a Frank e Mary, gran bella coppia, seria, riservata e di classe". A presto
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15 anni fa
BULLSICILIA158863,
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Ultima visita: 2 anni fa
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Binario 29
Termini, stazione caotica…mi affretto a cercare il binario dal quale parte il treno diretto verso l’aeroporto…per fortuna il binario è vuoto e una voce annuncia il prossimo arrivo del treno…Dalla fila di persone intravedo i passi di una donna, il suo portamento è elegante, attraente…indossa una giacca bianca, gonna in jeans corta sotto il ginocchio e scarpe aperte, chiuse sulla caviglia con un laccio.
La seguo, guardo le sue gambe dritte…belle…bianche…piedi bellissimi…
Mi metto in fila per salire sul vagone…lei è già dentro…la cerco…occupa un sedile del secondo scompartimento e per mia fortuna è sola…entro subito e sistemo il mio bagaglio…prendo posizione in un sedile opposto…data l’ora serale e gli impegni dell’intera giornata sono piuttosto stanco, anche lei sembra provata…i nostri sguardi non si incrociano, lei ha un viso maturo, capelli castani, occhi castani…il mio sguardo si sofferma sulle gambe, dato che ogni tanto le accavalla e sistema la gonna in jeans che, vista la posizione, sale e scopre leggermente le parti bianche…guardo dall’altra parte la sua immagine riflessa nei finestrini, lei chiude gli occhi per riposare, poggia la testa sulla mano…ne approfitto per guardare ancora le gambe e i piedi, così da non essere visto…evitando qualsiasi imbarazzo….
Ora poggia entrambi i piedi in terra, le gambe sono leggermente divaricate…i suoi occhi ancora chiusi…inizio a fantasticare…ad immaginare di accarezzarle i piedi…baciarli….leccarli…..leccare lentamente i polpacci, verso l’alto….
Arrivare alle cosce carnose, annusarle….leccarle con la punta della lingua in modo sensuale….mordicchiare la carne….far scivolare le mie mani che accompagnano la bocca sempre più affamata…..
Ora le mie labbra sono poggiate sul suo intimo…ne annuso il profumo….la punta della lingua bagna il perizoma in pizzo nero…..all’altezza dell’apertura del sesso……la lingua scende più giù…verso il buchino nascosto…
Con l’aiuto delle mani sposto il perizoma….ora posso sentirne l’odore in pieno..è bellissimo…dolce….non resisto….lo assaggio…..frugo..spingo la lingua…le labbra giocano con la fessura….ora la punta della lingua preme verso l’apertura della fessura…continuo con lo stesso movimento… la lingua apre le labbra….scendo più giù verso l’apertura e il piacere si fa più intenso..allarga le gambe per farmi entrare meglio..
Il sapore è dolce, lo prendo tutto con la lingua che ora scorre lentamente su tutta la fessura…dall’alto verso il basso…..e viceversa….assaggiando ogni umore…la sento bagnata…eccitata……muove le gambe….spinge con i piedi nel sedile di fronte…
Continuo a leccarla, la lingua ha movimenti più rapidi, concentrati nella piccola protuberanza carnosa….
Con le mani sulla mia nuca spinge la mia testa verso di lei….quasi mi manca il respiro….continuo….i suoi movimenti si fanno più intensi….i suoi respiri più profondi e dalla sua bocca escono mugolii di piacere…..
Vorrei entrare dentro di lei con tutta la mia dimensione, aprirla con il cazzo duro….ma prima aspetto che goda con la mia bocca….voglio sentire il sapore del suo orgasmo….
Nel mentre che immagino la scena ad occhi chiusi, mi rendo conto di essermi eccitato molto, il mio cazzo duro traspare dai pantaloni leggeri…sento il frenulo che aderisce ai boxer e crea un leggero sfregamento, il che mi eccita ancora di più…
Chiudo nuovamente gli occhi, immagino ancora di sbottonare la sua camicia….prendere un su seno grosso con tutta la mia mano….accarezzarlo….abbassare il reggiseno e vedere il capezzolo scuro, turgido…..
L’altra mano dentro il perizoma che scorre su tutta la fessura bagnata….faccio spazio con un dito…lo infilo dentro fino in fondo….i suoi liquidi accompagnano il movimento del dito all’interno…lo tolgo….lo avvicino alla mia bocca e lo lecco….ho ancora voglia di sentire i succhi del suo piacere…..allora scendo con la bocca….metto la lingua dentro…tutta….più che posso….la muovo cercando di farla sentire tutta…assaggio..bevo i suoi umori…mi riempio le labbra…la lingua..il viso…non avevo mai sentito un sapore così bello, mi inebriava completamente……continuo a muovermi dentro di lei, ora con due dita dentro in fondo e la mia lingua che lecca avidamente…
Ad un corto punto sento il suo orgasmo accompagnato da intensi mugolii e movimenti del bacino…dei piedi…delle gambe oramai completamente divaricate…le sue mani cingono la mia testa spingendomi verso di lei…
Nel mentre riapro gli occhi…sento che ha ricevuto una telefonata, ha l’accento della mia città..poco dopo aver chiuso le faccio una battuta, lei ride e mi fa qualche domanda…iniziamo una conversazione…mi parla di lei….ignara dei miei pensieri e delle mie fantasie…mi guarda negli occhi senza mai distogliere lo sguardo….
Ora mi trovo alla stazione….mi chiede aiuto per portare giù il bagaglio…ci salutiamo….e scopro che prenderà il mio stesso aereo…sono le 22….corsa verso il check in e poi verso l’uscita visto che sono in ritardo…
Chiedo all’addetto del check-in di riservarmi un posto di fianco alla donna …purtroppo i posti sono già occupati e mi devo accontentare di un sedile poco più avanti…
Il decollo, l’aereo prende il volo mentre dall’alto le luci delle strade si fanno sempre più piccole..ora è buio…il cielo scuro, la notte imperversa…chiudo gli occhi ma l’immagine di lei è sempre viva di fronte a me…mi addormento qualche istante…quando mi sveglio mi trovo di nuovo eccitato, ho voglia di godere, di venire…cerco di non pensarci e quando il mio membro ritorna nelle dimensioni normali mi alzo e mi dirigo verso la toilette…
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15 anni fa
admin, 75
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Il divano a tre posti
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15 anni fa
jeppetto,
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Ultima visita: 3 anni fa
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Il balcone sulla mansarda
Estate…caldo torrido….oggi niente giornata di mare, purtroppo c’è troppo vento e si sa che in queste giornate la sabbia è fastidiosa…allora decidiamo di stare a casa mia, c’è un balcone sulla mansarda che rimane coperto dato che il tetto è spiovente…niente di meglio che mettere dei materassi per terra e gli asciugamani per coprirli…e prendere un po’ di sole per una perfetta tintarella….salvo intriganti accadimenti….
L’aspetto più interessante del balcone è che nessuno vede chi c’è dentro…..per questo ogni tanto mi piace prendere completamente nudo…..
Appena saliti ci levammo i vestiti e rimanemmo completamente nudi, lei per prima e ne rimasi sorpreso…avevo un piccolo asciugamano che copriva il mio membro…lei era completamente depilata, il sesso bianco attraente, seni bianchi e capezzoli rosa…. non riuscivo staccarle gli occhi…. il mio membro si gonfiava sempre di più….avevo un piccolo asciugamano sopra per non bruciarmi ma ben presto lo dovetti togliere…iniziai a spalmare la crema su di lei…..con le mani che scivolavano sulla sua schiena, accarezzavano le spalle per poi scendere verso il solco proibito….ancora le mie mani andavano giù per riempire le sue cosce e i piedi di crema…..per poi tornare su e disegnare le sue rotondità con le mie mani che continuavano a massaggiarle leggermente...il suo corpo umido di crema e la sua posizione di spalle erano un invito a provare il contatto col mio petto prima, tutto il mio corpo poi……scivolavo leggermente fino a combaciare il mio sesso col suo fondoschiena….sentivo il suo sesso umido…….lo feci entrare tutto dentro, fino alla base…lei inarcò la schiena per accoglierlo meglio fino in fondo….la testa fece un lieve movimento verso di me, la bocca emetteva un piccolo urlo di piacere….rimasi immobile dentro di lei per qualche secondo….il sesso durissimo, i muscoli delle gambe completamente tesi, le braccia forti dure, le mie mani che da sotto prendevano le sue spalle e la attiravano a me per rendere la penetrazione ancora più profonda….avevo il suo dominio…….piano uscivo dal suo sesso umido……avvicinai la mia bocca, non riuscivo a baciarla intorno ma andai direttamente alla sua fessura così invitante e con la lingua la attraversai tutta……dal basso verso l’alto e viceversa, lo feci più volte con tutta la larghezza della lingua….la mia bocca era avida di sesso, di umori, di liquidi profumati, di orgasmi bagnati…..cominciai a stuzzicare la clitoride con la punta della lingua, all’inizio lentamente, poi sempre più rapidamente…..intanto lei prese la sua posizione e divaricò le sue gambe mettendosi di fronte a me…..lo spettacolo era bellissimo……una fessura rosea e che mostrava la sua apertura….le piccole labbra come due pezzetti di carne viva, gonfia di piacere…..avvicinai la mia bocca…… un dito si fece strada ….con la lingua cominciai a leccare le piccole labbra oramai aperte con un movimento disordinato ma efficace…intanto i suoi liquidi scendevano sempre più fluidi sulle mie labbra, il sapore dolciastro mi eccitava sempre più….mettevo la lingua dentro di lei, e poi la sostituì di nuovo con un dito…….fino in fondo….iniziai a muovere il dito completamente dentro di lei seguendo il ritmo del suo bacino………le infilai anche il secondo dito….ora medio e anulare sono dentro fino in fondo con una sensazione di forza e di piacere allo stesso tempo, il palmo della mano copriva resto del suo sesso e si bagnava di umori……. le mie dita prima roteavano dentro di lei, poi entravano e uscivano lentamente e poi sempre più velocemente….
Avvicinai le dita alla mia bocca e iniziai a succhiarle…….non volevo perdere nessun liquido di lei….era il sapore unico ed eccitante che adoro…continuai a leccarla, sempre più avido e voglioso del suo orgasmo..le mie mani stringevano i suoi seni …i capezzoli rosa erano eretti…..le punte turgide e la pelle intorno inondata di brividi di piacere………sentivo che veniva dal ritmo del suo respiro e dai movimenti più contratti…….continuai leggermente con la bocca fino a farle defluire il piacere…..salii sopra di lei…..il mio cazzo dalla punta oramai violacea strusciava lungo la fessura ancora bagnata……premevo verso la clitoride e poi riscendevo…….nn mi controllavo più……
Entrai dentro di lei….poi riuscì….poi nuovamente dentro fino in fondo…..ora nuovamente tutto fuori…..guardavo la sua espressione che aspettava di sentirmi dentro….non avevo un ritmo costante, in questo modo potevo farla aspettare a mio piacimento….ora però entrai dentro di lei, centimetro per centimetro…..fino in fondo…..
Le mie mani le accarezzavano la nuca, il bacino prese dei movimenti prima ondulatori, poi spingevo verso di lei…oramai sentivo il mio getto di piacere che saliva sempre di più……
Il membro era tesissimo…..inondai il suo seno e la sua pancia di schizzi e gocce calde color perla…..il piacere scendeva liquido su di lei…..era stupendo…….iniziò a spargerlo sul seno….poi assaggiarlo….
Ci baciammo a lungo con i rispettivi sapori…..le lingue leggere accarezzavano le labbra, le mani giocavano con i liquidi sui nostri corpi……ancora non eravamo del tutto appagati…..allora scendemmo giù nel bagno per una doccia….decidemmo per un bagno dentro la vasca…così la riempimmo e poi dentro……..uno di fronte all’altro……i suoi piedi sul mio petto, le unghie smaltate come piace a me….li baciavo……sensualmente……dolcemente…ora i suoi piedini vanno giù verso il mio bastone…….con movimento sensuale…..lento….premevano leggermente mentre la mia eccitazione saliva nuovamente………………….
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15 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 2 ore fa -
Figlia, moglie, madre modello - 3° cap.
Figlia, moglie, madre modello
3° Cap. – Con nostro figlio
Durante il giorno non feci altro che pensare alla situazione che si era creata con mio figlio: da giovane avevo avuto altri rapporti incestuosi (di cui vi parlerò) ed ora la storia si ripeteva!
Sarà anche immorale, ma il pensiero di avere mio figlio come amante mi faceva impazzire dall’eccitazione. Sentivo la fica gonfia di desiderio, non vedevo l’ora di scoparmelo, di sentire il suo cazzo dentro il mio corpo, ma non volevo essere frettolosa, volevo un godimento completo, volevo inserire nel rapporto incestuoso anche mio marito: non ci siamo mai negato alcun piacere e non volevo certo escluderlo dal godere del cazzo di suo figlio.
Quando Mario la sera tornò dal lavoro lo abbracciai forte, lo bacia lingua in bocca e gli misi una mano sul cazzo. Ma lui mi conosceva bene! Mi guardò sorridendo.
“Olga, hai una espressione da gran porca… i tuoi occhi brillano di eccitazione… se ti conosco devo aspettarmi qualcosa di piacevole…”
Lo baciai di nuovo e gli strinsi il cazzo. Non raccolsi la sua frase.
“Vieni a tavola che la cena è pronta…”
Durante la cena misi in azione il mio piano. Franco era seduto di fronte a me: facendo finta di niente cominciai a fargli piedino, strofinando il mio piede sulle sue caviglie e sui polpacci. Mi guardò con aria interrogativa, ma già intravedevo nei suoi occhi lampi di libidine: andai avanti con il piede fino ad arrivare in mezzo alle sue gambe.
Seguitava a mangiare come se niente fosse, per paura che il padre si accorgesse di qualcosa, ma, ovviamente, era teso.
Il mio porcellino, però, non fece nulla per scostarsi, anzi, allargò le gambe per permettermi di posare facilmente il mio piede sul suo cazzo: attraverso la stoffa dei pantaloni lo sentivo già bello duro. Mi guardò e io gli sorrisi.
Cominciai a massaggiargli il cazzo con la punta del piede e vidi che ogni tanto chiudeva gli occhi: il mio piccolino stava godendo, ma dovevo fare attenzione a non farlo sborrare nei pantaloni, il suo cazzo mi serviva in forma per il resto della serata!
Quando, alla fine della serata, sentii che ormai il suo cazzo era durissimo, tolsi il piede per farlo riprendere un po’: vidi una smorfia di delusione, ma non immaginava che il bello doveva ancora venire!
Mentre stavamo parlando tutti e tre del più e del meno e sorseggiando un bicchierino di digestivo, mi rivolsi verso mio marito.
“Mario, scusa, ho riflettuto molto, ma devo dirti una cosa… non posso nascondertelo… spero che tu non possa dispiacerti… purtroppo questa mattina Franco mi ha mancato di rispetto…”
Mario, non sapendo di cosa stessi parlando, mi guardò con aria interrogativa e assumendo un atteggiamento serio si rivolse a Franco.
“Franco, che è successo… non è da te…”
Franco, poverino, non sapeva cosa dire…
“Ma, veramente papà… non so…”
Mario si rivolse a me.
“Olga, cosa è successo? Dimmi la verità…”
“Vedi, amore, la verità è che nostro figlio mi ha sborrato in bocca…”
Franco quasi sobbalzò dalla sedia, mentre Mario, conoscendomi, capì al volo dove volevo arrivare, sorrise sotto i baffi e cominciò a reggermi il gioco.
“Franco, ma sei impazzito? Sborrare in bocca a tua madre… spero che tua madre stia scherzando… o è vero?”
“Ma… veramente… ecco… si… scusa… è vero…”
“Brutto porco… senza pudore… già immagino la scena… schizzare in bocca a tua madre il tuo sperma… ma non ti vergogni… non hai sensi di colpa… cosa hai da dire a tua discolpa…”
“Ma… ecco… scusa papà. Ma non mi vergogno affatto… è stato bellissimo… e poi… è stata la mamma…”
“Come è stata la mamma…” Mario mi guardò sorridendo.
“E’ vero amore, l’ho sedotto io… quando mi ha detto che desiderava fare l’amore con me non ho potuto resistere… gli ho fatto un pompino di quelli che sai tu… il mio porcellino non ha potuto fare a meno di inondarmi la bocca di sborra… saporitissima…”
“Brutta porca… io vado a lavorare mentre tu ti scopi nostro figlio…”
“veramente non l’ho ancora scopato… questo lo farò con il tuo permesso… io lo ho spompinato e lui mi ha leccato la fica… e…. beh si… gli ho anche pisciato in bocca…”
“Sei una porca… traditrice… mi hai sempre detto che pisciavi in bocca solo a me…”
“Ma lui è nostro figlio… rimane tutto in famiglia…”
Poi mi rivolsi a Franco.
“Franco, alzati, vieni qui vicino…”
Franco si alzò da tavola e mi venne vicino: il massaggio con il piede aveva dato i suoi frutti, in quanto sotto la patta si vedeva un bel rigonfiamento.
“Tiralo fuori…”
“Ma, mamma… cosa… non capisco…”
“Hai capito perfettamente… tira fuori il cazzo… dopo che mi hai sborrato in bocca non credo che ti possa vergognare a far vedere il cazzo a tuo padre… dai… tiralo fuori…”
“Franco lentamente abbassò la zip dei pantaloni e tirò fuori il cazzo… pur non essendo al massimo dell’erezione presentava già delle belle dimensioni.
Glielo presi in mano: al solo contatto lo sentii vibrare e ingrossarsi. Lentamente tirai indietro la pelle fino a scoprire completamente la cappella.
“Mario, amore, guarda che bel cazzo che ha nostro figlio… ancora non è al massimo, ma guarda che cappella dura… quanto è grosso… pensa come mi riempirà quando me lo infilerà dentro il corpo… perdonami amore… ma come potevo resistere di fronte a tale bellezza di cazzo…”
“Hai ragione Olga, è proprio un super cazzo… sarebbe stato un peccato mortale non gustarselo… quasi ti invidio…”
Cominciai lentamente a muovere la pelle del cazzo avanti e indietro, lasciando sempre scoperta la cappella.
Guardai Mario.
“Vuoi assaggiarlo anche tu? Ti informo che è gustosissimo spompinarlo…”
Gli occhi di Mario brillavano di eccitazione…
“Mi piacerebbe molto… anzi, lo desidero ardentemente… ma Franco deve essere d’accordo…”
Guardai Franco.
“Che ne dici?”
“Ma… non sapevo che anche a papà…”. Non terminò la frase.
“Che anche a papà piace il cazzo? Caro il mio porcellino, sono molte le cose che ignori dei tuoi genitori. Noi siamo due porconi a cui piace moltissimo il sesso sotto tutte le sue forme e quindi siamo anche bisessuali: amiamo godere sia con il cazzo che con la fica. Sapessi quante lesbicate ho fatto con le mie amiche e quante giovani fanciulle ho iniziato ai piaceri saffici: molte mi hanno detto che con la lingua le ho fatte godere molto più dei loro uomini. Per non parlare di tuo padre: adora la fregna, ma ama moltissimo anche godere con gli uomini.
Ti facciamo una confidenza che terrai per te: l’ultima avventura è stata con il figlio della portiera. Lo hai sentito quando ieri sera fingevo di essere la portiera. Tuo padre lo ha sorpreso in cantina mentre si masturbava leggendo una rivista porno.
All’inizio il ragazzo era impaurito temendo il peggio, ma tuo padre lo ha rassicurato facendogli lui stesso una splendida sega e facendosi fare un ricco pompino con tanto di sborrata in bocca. Lo ha lasciato promettendogli che la prossima volta glielo farà tuo padre il pompino! Da allora il ragazzo viene spesso a casa con delle scuse sperando di trovare tuo padre da solo per divertirsi un po’… ecco Franco… questi sono i tuoi genitori…”
Franco guardò me e suo padre.
“Siete due porconi, ma penso di essere fatto della vostra stessa pasta… buon sangue non mente… dai papà… succhiami il cazzo…”
Sempre masturbandolo avvicinai il cazzo alla bocca di Mario, il quale tirò fuori la lingua e cominciò a dare veloci linguate sotto la cappella… sentii il cazzo vibrarmi in mano… poi aprì la bocca, prese la cappella tra le labbra e cominciò a succhiarlo e a girarvi intorno con la lingua… io seguitavo a muovere la pelle su e giù… dopo un po’ lasciai il cazzo completamente a Mario, che prese a lavorarlo con una passione mai vista prima quando lo vidi spompinare altri cazzi.
Cominciò a baciarlo e a leccarlo per tutta la lunghezza, a succhiarlo voracemente… sembrava un affamato a digiuno da molto tempo… lo baciava quasi in senso di adorazione…
“Smack… smack… bello… bello… mi piace… il cazzo di mio figlio mi piace… lo voglio… me lo voglio godere… chi lo avrebbe mai immaginato… avere un cazzo così a disposizione ed ignorarlo… ma ora lo so… avrò un cazzo a casa bello giovane sempre disponibile… slurp… slurp…”
Mentre Mario spompinava appassionatamente il cazzo di nostro figlio, abbracciai Franco e lo baciai… cominciammo a slinguarci…
“Ti piace amore? Ti piace come papà ti spompina il cazzo? Gli piaci molto… non l’ho mai visto così appassionato nel succhiare un cazzo… sa che sta succhiando il cazzo di suo figlio e questo gli aumenta molto l’eccitazione…”
“Sto godendo moltissimo, mamma, non avrei mai creduto che un uomo potesse succhiare il cazzo così bene… è veramente gustoso… ha una bocca caldissima e una lingua che mi lecca velocissima il cazzo per tutta la sua lunghezza… se seguita credo che gli sborrerò in bocca…”
Il solo pensiero che Franco potesse sborrare in bocca a suo padre mi fece vibrare le pareti vaginali… ero un lago tra le gambe… mi avvicinai al suo orecchio e gli sussurrai:
“Non ti andrebbe di contraccambiare il servizietto che ti sta facendo papà? Che ne dici di succhiargli anche tu il cazzo? Credo ne sarebbe felicissimo…”
“Ma mamma… non l’ho mai fatto… se mi desse fastidio? Mi dispiacerebbe fare smorfie di disgusto proprio con papà…”
“Tesoro, se ho cominciato a conoscerti sono certa che non troverai alcun disgusto… anzi… scommetto che lo gradirai moltissimo… comunque non c’è alcuna costrizione… facciamo così… mentre provi a leccarlo e a prenderlo in bocca tienimi la mano… io ti guiderò nel pompino… se ti darà fastidio stringimela… io capirò e farò in modo di toglierti dall’imbarazzante situazione..”
“Oh, grazie mamma… si… va bene… proviamo…”
Mi rivolsi a Mario proprio nel momento che aveva tutto il cazzo in bocca…
“Piano, Mario, altrimenti lo farai sborrare… c’è tempo per assaggiare il sapore della sua sborra… alzati… credo che Franco voglia dirti una cosa…”
“Si, papà… tiralo fuori anche tu il cazzo… voglio sentire cosa si prova a succhiare il cazzo del proprio padre… sempre se a te non dispiace…”
“Dispiacermi? Ma che sei pazzo? Non immagini quanto mi facciano felice le tue parole… non avevo il coraggio di chiedertelo… vieni, figlio mio, succhiami il cazzo…”
“Calma, ragazzi, non siate frettolosi… mettiamoci comodi… spogliamoci tutti e tre e andiamo in salotto a godere come si deve…”
Li presi entrambi sottobraccio e mi avviai con i miei dolci amanti nel salotto.
In un attimo fummo tutti e tre nudi, ma io come sempre tenni le calze a rete… quando le indossavo mi sentivo una gran troia…
Mario si sedette sul divano a gambe larghe.
“Vieni, figliolo, fammi sentire la tua bocca…”
Feci mettere Franco in ginocchio tra le gambe del padre… presi il cazzo di Mario e tirai indietro tutta la pelle fino a scoprire completamente la cappella rosso fuoco… mio marito era eccitato al massimo. Mi rivolsi a Franco.
“Tira fuori la lingua e comincia a leccare la cappella… senti il sapore… è diverso da quello della fica…”
Mentre tenevo il cazzo in mano Franco cominciò a leccare la cappella con la punta della lingua, inizialmente quasi con timore, poi piano piano prendeva sempre più confidenza.
“Bravo tesoro, adesso leccalo tutto… con la lingua parti dalle palle e lecca tutto il cazzo fino alla punta…”
Franco eseguì alla lettera… Mario guardava con gli occhi colmi di eccitazione suo figlio che gli leccava il cazzo.
“Bravo figliolo… mi piace… adesso prendilo in bocca… fammi sentire come me lo succhi… dai… fammi godere…”
“Si, dai Franco… prendigli la cappella in bocca e comincia a succhiarlo… senti quanto è bello…”
Franco eseguì di nuovo… prese la cappella in bocca… cominciò a succhiarla e piano piano iniziò a muovere la testa su e giù… con la mano scesi fino alla base del cazzo, tirando la pelle e tenendolo dritto…
“Franco, adesso fa colare la saliva lungo tutto il cazzo per renderlo bello viscido, poi lentamente scendi con la testa e ingoiane il più possibile… respira con il naso… vediamo quanto riesci a prenderne in bocca… vediamo se sei più bravo di me… vediamo se riesci a toccare con le labbra il ventre di papà…”
Per tutto il tempo, come d’accordo, ci eravamo tenuti la mano, ma Franco non me l’aveva stretta… la cosa non lo disturbava… tolsi la mia mano dalla sua e la misi in mezzo alle sue gambe… sentii il suo cazzo in completa erezione…
“Brutto porco… sei eccitato… allora ti piace spompinare il cazzo di papà… bravo… sapevo che non mi avresti deluso… dai porco… ingoia il cazzo di papà…”
Franco lentamente cominciò a scendere con la testa… io gli presi il cazzo in mano e presi a masturbarlo… allargò le gambe per permettermi di lavorarlo meglio… aveva un cazzo durissimo… il pompino a suo padre lo stava eccitando moltissimo… seguitò ad abbassare la testa… il cazzo piano piano stava scomparendo nella sua bocca… lo stava ingoiando tutto…
“Bravo tesoro… è la prima volta che prendi il cazzo in bocca e già riesci a fartelo arrivare in gola… dai… spingi… dai che ne manca poco… dai… tutto in gola… fai godere papà che gli piace tanto…
“Si, dai figliolo… che ci sei… baciami il ventre…”
Accelerai la masturbazione e Franco abbassò ancora la testa ingoiando completamente il cazzo del padre… le labbra toccarono il ventre… era entrato tutto in bocca… Franco emise un grugnito di godimento.
“Grrrrrrrrrrrr… mmmmmmmmmmmmmm…”
“Franco, figliolo, che gusto… tienilo ancora un po’ in gola… finché ce la fai… respira con il naso… è troppo bello…”
Franco lo tenne in bocca ancora alcuni secondi, poi lo tolse… mentre il cazzo scivolava fuori dalla bocca colava tutta la saliva che ricopriva lo stesso cazzo, le palle, le cosce… Franco era paonazzo…
“Mamma… papà… che gusto… sentirmi quel paletto di carne completamente in bocca… non lo avrei mai creduto… è stato fantastico…”
“Bravo il mio porcellino… hai avuto il battesimo del pompino… adesso che hai provato quanto è bello succhiare il cazzo di papà… fate un bel 69, voglio vedervi succhiare reciprocamente…”
In un attimo si misero in posizione e cominciarono a spompinarsi con grande ardore: sembravano assatanati!
Io, al loro fianco, li guardavo e li accarezzavo sulla schiena, sulle gambe, sulle natiche, nel solco del culo fino a titillare contemporaneamente i loro buchini del culo… una scena veramente libidinosa… il padre spompinava il figlio… il figlio spompinava il padre…”
“Slurp… slurp… bello… che bel cazzo che hai figliolo… slurl… me lo darai sempre vero… ahhhhh… bravo… succhia così… leccami anche le palle… succhiale… prendile in bocca… oooooooooooh… siiiiiiiiiiii… cosìììììììììì… dimmelo… che mi darai sempre il tuo cazzo… che mi inculerai… perché questo cazzo me lo metterai nel culo vero?... se vorrai potrai anche sborrarmi in bocca… sarà un gusto eccezionale assaporare la sborra del proprio figlio… slurp… slurp…”
“Oh, si, papà… te lo darò quando lo vorrai… aaaaaaaaaaah… come me lo lecchi bene… tu e la mamma siete due splendidi pompinari… anche il tuo cazzo è bellissimo… mi piace tenerlo in bocca… chiedimi qualunque cosa, esaudirò ogni tuo desiderio… ti inculerò… e se lo vorrai potrai incularmi anche tu… aaaaaaaaah… papààààààààààà… mamma mi ha infilato un dito nel culo… mmmmmmm… è bellooooooo…”
“La troia… anche a me, figliolo… lo ha infilato nel culo anche a me… la porca di tua madre ci sta inculando insieme…”
Infatti, mentre si stavano spompinando e confessando reciprocamente i loro desideri incestuosi, avevo bagnato i loro buchini e li stavo massaggiando delicatamente, ma quando ho sentito il loro desiderio di incularsi ho infilato contemporaneamente gli indici delle mani completamente dentro i loro culetti.
“Prendete, porci… bastardi… intanto vi inculo io… in attesa del cazzo godetevi il mio dito… ve li allargo bene i buchetti del culo…”
Cominciai a roteare le dita nei loro buchi che sentivo dilatarsi sempre di più.
“Uhmmm… mi piace… mi piace… mamma mi sta allargando il culo…papà mi succhia il cazzo… è bello… bello…”
La mia fica era in fiamme… il suo miele mi colava tra le cosce… non ce la facevo più…
“Ora basta, porconi… non credete sia venuto il momento di pensare un po’ anche alla mia fica? Franco, figliolo, questa serata deve essere in tuo onore… questa sera devi provare tutti i piaceri con i tuoi genitori… hai succhiato il cazzo di papà, lui ha succhiato il tuo… adesso è venuto il momento di scopare la tua mamma… vieni tesoro, scopami… ficcamelo dentro che non ce la faccio più…”
Mi sdraia supina, allargai completamente ed oscenamente le gambe ed aprii con entrambe le mani la fica in segno di offerta.
“Dai, amore della mamma… infilami il cazzo in corpo… riempimi questa fregna… ti prego… sto impazzendo!!!”
Franco si mise in ginocchio davanti a me con il cazzo al massimo dell’erezione, ancora tutto viscido dalla saliva del padre. Mi accarezzò la fica.
“Oh, mamma, finalmente… adesso ti infilo il mio cazzo… siii… il tuo bambino te lo infila nella fica… e ti farà godere… eccoooo… prendilo…”
Franco impugnò il cazzo e stava per appuntarlo all’ingresso della vagina quando mi balenò un’idea.
“No, fermo… voglio che sia tuo padre a infilare il cazzo del figlio nella fica della mamma… Mario, amore… infilamelo tu il cazzo di nostro figlio nella fica… con questo gesto è come se dessi ufficialmente la tua approvazione, il tuo consenso e la tua complicità al fatto che io e Franco diventiamo amanti… Mario, lo desideri anche tu vero?”
“Si, Olga, amore mio, hai ragione, devo essere io…”
Mario prese in mano il cazzo di Franco, lo masturbò qualche attimo, lo scappellò completamente e cominciò a strofinare la cappella lungo tutta la fica, tenuta sempre aperta dalle mie mani, dalla vagina al clitoride… poi la appuntò all’ingresso della vagina.
“Olga, amata moglie mia e tu Franco, nostro amato figlio… con questo gesto di infilare il tuo cazzo nella fica di tua madre do ufficialmente il mio consenso e la mia approvazione che voi diventiate amanti, che possiate godere i piaceri del sesso con o senza la mia partecipazione, quando, come, dove e con chi vorrete, con il desiderio, comunque, che mi raccontiate tutte le vostre porcate e avventure senza nascondermi niente… con la mia benedizione…”
Fu un attimo… il cazzo di mio figlio mi stava entrando lentamente nella fica… come una spada che mi stesse trafiggendo il ventre… avevo preso tanti cazzi nella mia vita, ma stavo provando la sensazione come se il cazzo di mio figlio fosse il primo che penetrasse la mia fica… un piacere indescrivibile… aprii la bocca e lanciai un urlo di godimento…
“Aaaaaaaaaaah… figlio mio… dentro… dentro… lo sento tutto dentro… ummmm… il tuo cazzo… il mio amato cazzo… mi ha riempito la fica… sublime… scopami… spaccami la fregna… senza pietà… fammi godere… Mario, abbracciami mentre nostro figlio mi scopa… baciami… stringimi… godiamo insieme questo momento…”
Mario mi abbracciò, prese ad accarezzarmi il seno e a torturarmi i capezzoli e mi baciò con la lingua completamente i bocca… gli presi il cazzo e cominciai a masturbarlo… Franco cominciò a chiavarmi lentamente… dentro… fuori… dentro… fuori… mi sentivo la fica squarciata dal suo bastone di carne…
“Oooooh, mamma, ti piace… ti piace come tuo figlio ti scopa… lo senti bene il mio cazzo nella fica… ti piace sentirlo che va su e giù lentamente o preferisci che acceleri la chiavata…”
“Porcellino mio… mi stai facendo impazzire… mi piace così… fammela godere questa prima scopata con mio figlio… lentamente… dentro e fuori… lo sento meglio… quando entra sento le pareti della vagina dilatarsi per accoglierlo tutto… ummmmmmm… siiiiiii… che belloooooo… continua così… te lo dico io quando accelerare…”
Lo avevo tanto desiderato ed ora era li… dentro la mia fica… il cazzo di mio figlio… strinsi forte Mario…
“Amore… sentissi come mi sta scopando nostro figlio… ci pensi amore… nostro figlio che sta scopando la sua mamma… lo avresti mai immaginato… mi sta facendo godere da pazzi… amore ti amo… mi permetti di godere con nostro figlio… avessero tutte le donne un marito come te… grazie amore… questo godimento che sto provando lo devo a te… te ne sarò grata per tutta la vita…”
“Olga, ormai mi conosci bene… lo sai che il mio maggior godimento è il tuo godimento… sono felice quando vedo che godi… ma oggi sono ancora più felice perché questo tuo grande piacere ti viene dato da nostro figlio… forse se fosse un altro uomo pur essendo sempre contento del piacere che provi credo che avrei una punta di gelosia… ma con nostro figlio no… non sono geloso… anzi, vi sprono e vi incito a godere… sapessi amore quanto godo anche io nel vedere il cazzo di nostro figlio che ti penetra la fica… nel vedere il tuo volto trasfigurato dal godimento di scoparti tuo figlio… siete stupendi nel vostro amplesso incestuoso… dai, Franco, figliolo, scopa tua madre… falla godere… lei lo vuole… lo ha sempre voluto… completa il perverso rapporto incestuoso… sborrarle dentro… sborrarle nella fica… fammi vedere come la riempi di sperma…”
Sentire Mario che incitava nostro figlio a sborrarmi dentro, mi fece raggiungere un orgasmo inimmaginabile.
“Ooooooooooh, siiiiiiiiiiiiiiiiiii… figlio mio…. forte… adesso forte… pompami forte che vengoooooo… pompami forte la fica e vienimi dentro… nella fregna… schizzami la tua sborra nella ficaaaaaaaa… ti pregooooooooooooo… daiiiiiii.. che sto venendo anche ioooooooooooooooo… anche io sborrooooooooooo… aaaaaa… sul tuo cazzo…”
Franco cominciò a dare violenti e veloci colpi di cazzo dentro la mia fica… sentivo la cappella colpirmi ripetutamente la bocca dell’utero… sembrava volesse sventrarmi… rimasi senza fiato dal godimento…
“Mammaaaaaaaaaaaaaaaa… oddioooooooo… eccolo… eccolo… ti schizzo dentrooo… aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaah… vengo dentro la fica di mia madre… uuuuuuuuuuuuuuuuuuuuum… siiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii… sborro dentro… dentro… a mia madreeeeeeeeeeeeeeee...”
Sentii gli schizzi contro la bocca dell’utero… spingevo il ventre convulsamente contro il cazzo per sentirlo tutto dentro mentre mi riempiva la fica di sborra calda e cremosa… lui seguitava a pompare… sentivo lo sciacquettio dello sperma che cominciava a uscire dalla vagina e mi colava tra le cosce… avevo avuto un orgasmo tremendo… mio figlio i aveva fatto godere alla grande… ma volevo ancora… di più… i suoi diciotto anni gli permisero di avere ancora il cazzo duro… nonostante la sborrata nella fica di sua madre non aveva ceduto di un millimetro…
“Franco, tesoro, togliti… esci dalla fica… lascia il posto a papà… voglio che anche lui mi scopi e mi sborri nella fregna… dai Mario… ficcami anche tu il cazzo nella fica… dentro lo sperma di tuo figlio… Franco… dammi il cazzo in bocca… la tua mammina te lo pulisce tutto della tua sborra… fammelo assaporare mentre papà mi scopa…”
In un attimo Franco tolse il cazzo dalla fica e me lo mise in bocca, mentre Mario mi infilava il cazzo, gonfio di eccitazione, nella fica… e cominciò a scoparmi…
“Oh, Olga, amore… stupendo… non puoi immaginare… infilarti il cazzo nella fica e sentirlo immerso nella sborra di nostro figlio… aaaaaaaaah… senti come sciacqua il mio cazzo nella fica… colma di sborra… che gusto… sono al colmo dell’eccitazione… non resisto più… vengoooooooooo… anche io ti sborro in fregna… come lui… ummmmmmmmmmm… tieniiiiiiiiii… ti vengo dentroooooo…”
Mentre succhiavo e leccavo il cazzo di Franco pulendolo della sua sborra, sentii gli altri schizzi di sperma di Mario riempirmi la fica.
“Porci… bastardi… mi avete riempito con il vostro sperma… ho la fica piena… ma adesso voglio che me la lecchiate… tutti e due insieme… voglio sentire tutte e due le vostre lingue… pulitemela bene… togliete tutta la vostra sborra dalla mia fica… bevetevela tutta… porci… fatemi ancora godere…”
Come due invasati mio marito e mio figlio si gettarono tra le mie cosce e cominciarono a leccarmi furiosamente la fica, il ventre, le cosce, il buchino del culo, ogni centimetro quadrato di pelle ricoperta di sborra: sembrava stessero facendo una gara a chi leccava più sborra…
“Slurp… slurp… mmmmmmmmm… buona… papà… vedo che ti eccita molto leccare la fica della mamma tutta sborrata…”
“Si, è vero figliolo… mi piace moltissimo leccarle la fica colma di sborra… so che lei gode molto nel sentirsi leccare dopo aver scopato… vedrai che se seguitiamo a leccarla tutti e due insieme la faremo ancora venire… dai figliolo… facciamola godere ancora la nostra troia…”
Cominciarono a martoriarmi la fregna con le loro due lingue: leccavano sborra e fica. Mentre uno mi leccava il grilletto, l’altro ficcava la lingua nella vagina immergendola e muovendola nella sborra… lo sciacquettio che sentivo mi faceva impazzire… mentre uno mi leccava il buchino del culo, l’altro passava la lingua sopra tutta la fica… non resistetti oltre…ebbi un altro folgorante orgasmo e mi abbandonai incosciente, mentre sentivo le lingue di mio marito e di mio figlio leccare instancabilmente le ultime gocce di sborra.
Stavamo tutti e tre abbracciati, esausti e sfiniti per la splendida sborrata fatta. Il primo che riuscì a parlare fu Mario.
“Olga, amore mio, e tu Franco… come vi ho detto avete la mia completa approvazione di godere come, quando e con chi vorrete, ma vi chiedo solo di dirmelo quando lo fate: sapere che in quel momento state godendo metterà anche me in un grande stato di eccitazione e sarà come se fossi presente. Basterà che mi mandiate un messaggino sul cellulare ed io capirò, potremmo usare un codice per sicurezza, non so, per esempio una X seguita dai partecipanti al godimento.
Così “X-noi” significa che state scopando voi due, se c’è qualcun altro potrete scrivere “X-noi e il figlio del portiere”, se riuscirete a coinvolgerlo nei vostri giochi. La sera, poi, mi racconterete tutti i particolari delle vostre porcate. Che ne dite?”
Risposi subito io.
“Amore, hai avuto una idea bellissima, ne sono entusiasta e visto che ti vuoi eccitare pensando che in quel momento stiamo godendo, permettimi di farti eccitare per bene: talvolta ti farò qualche sorpresa dicendoti anche cosa stiamo facendo… per esempio “Ho il suo cazzo nel culo…” e così via… che ne pensi? Non sarà ancora più eccitante?”
“Brava, è vero, ma il massimo sarebbe se potessi vedervi mentre fate le vostre porcate… credo che anche per voi sarebbe più bello godere sapendo che vi sto guardando…”
Franco lo interruppe.
“Ma è splendido… si può fare… sarà bellissimo…”
“Come si può fare… io nel mio ufficio e voi qui a casa?”
“Papà, aggiornati… esistono le videocamere che tramite internet ti trasferiscono le immagini: basta fare i giusti collegamenti e installare gli appositi programmi e sul PC del tuo ufficio puoi vedere io e mamma che scopiamo qui nel salotto. In pratica noi ti mandiamo un messaggio e se tu stai solo in ufficio ti colleghi e ci vedi. Non solo, possiamo fare la stessa cosa anche dentro casa: mentre tu ti inculi il figlio della portiera io e mamma ci godiamo la scena su uno schermo in camera da letto.
Ovviamente la bellezza delle immagini, eventuali primi piani, zoomate, la possibilità di registrare le immagini, ecc. dipendono dal tipo di impianto che vuoi fare, ma credo non ci siano problemi economici.”
“Bravo, Franco, mi hai aperto un mondo nuovo, pensate quante belle situazioni erotiche potremmo organizzare. Franco, tu sei l’esperto, pensa tu ad installare un ottimo impianto e non badare a spese: voglio il meglio…”
“Splendido, provvedo subito… mamma ci pensi quante porcate possiamo escogitare…”
“Siete due porci, ma al solo pensiero ho già di nuovo la passera bagnata, e la mia immaginazione sta già lavorando… Franco, sbrigati a montare l’impianto… voglio inaugurarlo con il figlio del portiere…”
“Mamma… sei splendida…”
In pochi giorni l’impianto fu installato, facemmo alcune prove e verificammo che avesse funzionato a meraviglia: era tutto pronto per iniziare.
Il pensiero di quello che ci poteva riservare il nostro futuro sessuale ci rendeva tutti euforici.
Ogni giorno ognuno di noi approfittava per stuzzicare l’altro ed ovviamente chi ne guadagnava di più ero io: mio figlio mi veniva dietro, mi baciava sul collo e mi strusciava il cazzo sul culo, mentre mio marito si avvicinava, mi baciava sulla bocca e mi toccava la fica.
Io avevo sempre la fica bagnata e loro sempre il cazzo duro!... avevamo instaurato un rapporto genitori-figlio veramente invidiabile.
Sono molto graditi commenti, proposte e ovviamente critiche per migliorare i racconti. Attendo anche scambi di opinioni sul genere. Vi attendo alla mia e-mail [email protected]
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15 anni fa
bird2009, 35/36
Ultima visita: 10 anni fa -
Notte di san lorenzo
Vi vado a raccontare un' esperienza realmente vissuta solo 2 o 3 giorni fa'...
In occasione della notte di San Lorenzo io e una mia amica, che per comodita' chiamero' Barbara, decidiamo di andare a vedere le stelle in un posticino isolato e un po' fuori mano dove il buio della notte avrebbe favorito l'osservazione.
Ci armiamo quindi di coperta e partiamo.
Arrivati a destinazione imbocco un sentiero che so' ci avrebbe portato in un prato in cui nessuno sarebbe venuto a disturbarci.
Parcheggio l'auto e con una pila in mano percorriamo i pochi metri che ci separavano dalla destinazione di arrivo.
Una volta giunti sul posto stendo la coperta, ci togliamo le scarpe e ci sdraiamo sopra.
Premetto che l' amica in questione mi piace molto, altrimenti perche' sarei andato fino a li' con lei?
E anche io pensavo di non dispiacergli visto il suo comportamento nei miei confronti e i fatti mi hanno dato ragione.
Vi dico subito che lei e' una gran bella ragazza alta 1,70m con lunghi capelli neri e un fisico davvero notevole, gran bel sedere e bel seno, una terza bella piena e soda!!!
Eh si... le palestre fanno miracoli!!!
Cominciamo quindi la nostra osservazione parlando del piu' e del meno, mentre ogni tanto ci si ferma con delle esclamazioni per avvisare di qualche avvistamento...
Il cielo e' sereno, ci sono pochissime nuvole e c'e' una luna calante splendente che con i suoi bagliori disturba anche un pochino...
Nel frattempo pero' si solleva un venticello che sebbene io non sia particolarmente freddoloso era piuttosto frizzante sebbene entrambi ci fossimo portati una felpa per ogni evenienza...
Dopo qualche tempo Barbara si inizia un po' a lamentare di un leggero freddo che comincia ad avvertire e io le chiedo se preferisce andare via o restare...
Mi risponde che non ha poi cosi' freddo e che non vuole andare via...
Colgo l'occasione allora per dirle che se vuole puo' avvicinarsi a me dato che e' risaputo che sono uno che non patisce il freddo sono sempre caldo, nel senso come temperatura corporea.
Cosi' si avvicina e siamo come abbracciati...
A quel punto i discorsi proseguono e tanto per cambiare si finisce a parlare di sesso e di esperienze passate...
E vi assicuro che entrambi ne abbiamo delle buone da raccontare.
A quel punto Barbara mi chiede quali esperienze volessi ancora fare e io con una pronta risposta scherzosa le dissi che non mi era mai capitato di fare l'amore all'aperto (BUGIA!!!), magari sotto un cielo come quello stellato che ci si parava davanti. E questa in fin dei conti era la verita', mi era gia' capitato di scopare all'aperto con una con cui uscivo, ma quella e' un'altra storia.
Con mia grande sorpresa Barbara mi risponde:
- "Beh la prossima stella che vedi esprimilo come desiderio, magari potrebbe avverarsi!!!"
E io le dico:
- "Ok, vedremo...!!!"
Il tempo passa e le stelle sembrano essere andate tutte a nascondersi.
- "Porca miseria" penso io.
Quando ad un tratto ne appare una in cielo che impossibile non vederla, tante' che entrambi la vedemmo.
A quel punto Barbara mi chiese:
-"Allora hai espresso il desiderio?"
E io risposi: "Certo e dovresti sapere anche quale!!!"
A quel punto dissi: " Chissa' pero' se e quando mai si realizzera'..."
E Barbara girandosi verso di me mi disse in un orecchio:
- "Probabilmente stasera!!!"
E io facendo ancora il finto tonto le risposi: "Cioe'?"
Lei mi disse solo "adesso te lo spiego meglio" e cosi' facendo comincio' a baciarmi...
Non passo' molto tempo, che lei aveva le mani sul mio cazzo e io che le toccavo quelle tette meravigliose con cui avevo fantasticato un milione di volte, ogni qualvolta le metteva in mostra con il suo abbigliamento...
A quel punto non ce la feci piu' e cominciai a spogliarla...
Il vento? Il freddo? E chi lo sentiva piu', anche se forse un po' lei lo avvertiva perche' sara' stato il vento o l'eccitazione fatto sta' che avevi i capezzoli duri come il marmo...
Allora lei passo' al contrattacco e mi libero' dei pantaloni e delle mutande...
A quel punto il mio cazzo era quasi completamente eretto e vi assicuro che ripenso' all' intera serata sento qualcosa muoversi adesso tra le mutande.
Lo prende in mano e comincia a segarlo mentre io mi occupo della sua farfallina con un bel ditalino e stimolandole il clitoride, era gia' bella bagnata, ma volevo proprio godermela come si deve.
A un cero punto Barbara si fermo' come quasi avesse cambiato idea e guardandomi negli occhi mi disse:
- "Mi fai una promessa?"
E io: "Beh dipende, cosa?"
Barabra: - "Promettimi che tutto quello che succedera' stasera rimarra' tra di noi, non vorrei si sapesse in giro quanto mi piace essere porca, e te lo dimostrero’!!!"
Io - "Certo per chi mi hai preso?"
Detto questo si avvicino al mio cazzo con la faccia e prese a leccarlo, in tutta la sua lunghezza, partiva dalle palle fino alla cappella come se stesse gustando un cono gelato mentre ogni tanto alternava delle belle pompate con il cazzo in bocca...
A quel punto anche io volevo leccarle la figa e quindi la feci mettere a 69 in modo che entrambi potessi gustarci a vicenda...
Barbara comincio' a dire: - Mhhh... che bel cazzo che hai, non vedo l'ora che me lo metti dentro e che mi scopi come si deve!!!"
Accidenti, non la riconoscevo, aveva sempre avuto l'aspetto di una ragazza tranquilla e invece si era trasformata in una vogliosa maiala.
Non me lo feci ripetere, la sdraiai e le puntai la fica con il cazzo.
Ma anche qui lei si fermo' e mi chiese se per caso avessi un preservativo.
Dentro di me pensai: "Cazzo nooo!!! Qui sfuma tutto!!!
Le risposi di noi e lei allora mi disse:
- "Ok, pero' fai molta attenzione perche' io non prendo alcun tipo di contraccettivo, per cui quando stai per venire stai attento!!!"
La rassicuro ma in un attimo le sono dentro...
Alterno veloci pompate ad altre piu' lente ma profonde, mamma mia che bella figa che ha Barbara.
Cambiamo posizione, la faccio salire sopra in modo da poterla guardare in faccia e poterle toccare le sue stupende tette che andavano su giu' mentre mi cavalcava...
E poi ancora mi chiese:
- "Mettimi alla pecorina che mi fa' impazzire e scopami come si deve..."
"Se andiamo avanti cosi' non duro ancora molto" penso.
Invece lei mi disse:
- "Fammi stare sopra di nuovo che sto' per venire...!!!
La accontentai e incomincio una cavalcata incredibile dicendo:
- "Non ti fermare, non ti fermare, sto' venendo sto' venendo!!!"
E sentii i suoi umori che colavano dalla sua figa sul suo interno coscia....
Si fermo' per un istante per riprendersi un attimo mentre io continuavo a scoparla con un' andatura lenta e costante...
Dopo un minuto mi guardo' e mi disse:
- "sono pronta per ricominciare e tu?"
Scopammo per altri 10-15 minuti... Onestamente non lo so' il tempo sembrava essersi fermato...
A quel punto fui io a dirle che stavo per venire...
Ma con mia somma sorpresa disse:
-"Resisti ancora un attimo perche' io sto per venire di nuovo!!!"
Venne... e si sfilo' il cazzo. Comincio' a farmi una sega guardandomi negli occhi dicendomi:
- "Adesso tocca a te godere!!!"
Lo riprese di nuovo in bocca e inizio' di nuovo a pompare....
Fino a quando le dissi:
-"Ci sono... sto' per venire..."
Allora Barbara mi disse di alzarmi in piedi e si mise in ginocchio davanti a me.
Barbara: -"Su dai vieni.... sborrami in bocca... ma ancora di piu' sborrami sulle tette, mi piace sentire la sborra calda sulle mie tette... dai sborra..."
A quel punto la accontentai, le sborrai in bocca, sul viso e sul seno.
Si spalmava la mia sborra con il mio cazzo come se fosse un pennello su tutte le tette, e poi riprese a succhiarlo, me lo succhio ancora per almeno un minuto prima di lasciarlo...
Ci lasciammo cadere sdraiati e mi disse:
-"Hai proprio un bel cazzo da succhiare..."
E io: -"Io invece ti scoperei per ore, hai una figa stupenda..."
Ci ripulimmo e rivestimmo... e dopo un po' ci dirigemmo verso la macchina...
Arrivati in macchina mi disse di ricordarmi di non dire niente in giro... e io la rassicurai dicendole che questo le sarebbe costato...
Lei: -"Quanto? E' un ricatto?"
Io: -"Non e' un ricatto... ma non voglio che sia l'ultima volta"
Lei: -"Allora chiudi gli occhi ti faccio una sorpresa..."
Mi tiro' fuori di nuovo il cazzo dai pantaloni e mi sparo' un altro pompino e questa volta senza neanche perdere una goccia del frutto del suo lavoro...
Lei: -"Hai visto? Non era l'ultima volta quella... e forse non lo sara' nemmeno questa!!! Chissa? "
Ragazzi che serata!!!
Primo per tutto il contesto che ci circondava.
Secondo perche' vi assicuro' che e' stata una scopata di quelle di cui rimani davvero soddisfatto e che ricorderai a lungo, e come lo lecca!!!
Terzo perche' una figa come lei non capita tutti i giorni, per ovvie ragioni non posso pubblicare una sua foto, ma sareste completamente daccordi con me penso.
Una cosa e' sicura... l'altra sera di stelle ne abbiamo viste parecchie!!!
Beh spero vi sia piaciuto, dal canto mio mi posso dire che ripensando all'altra sera e scrivendo tutto cio' mi e' tornato duro e quasi mi vengo da solo nelle mutande!!! :)
Alla prossima...
6
2
15 anni fa
crazygame,
31
Ultima visita: 2 anni fa
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Il secondo racconto di jaques...
Un saluto particolare a LacrimaNera e a tutti quelli che mi hanno scritto per complimenti e critiche, il tutto è sempre ben accetto…
Eccomi di nuovo qui per continuare a raccontare delle mie avventure all’interno di questo mondo che per me ormai ha veramente pochissimi segreti e parlo soprattutto per quanto vi riguarda di quelli sessuali. Non starò qui a descrivermi nuovamente, per chi volesse leggere il primo racconto lo cerchi,per gli altri...bè fate voi se continuare a leggere o smettere qui. Negli ultimi secoli che ho passato ho potuto provare veramente di tutto dalla dominazione alla sottomissione, dalle orge a esperienze con creature che voi ora chiamate transessuali ma che prima erano chiamati scherzi della natura o peggio e non lo dico per discriminazione ma perché quello che non si conosceva veniva bandito come immorale e perciò punito.
Ma non sono qui adesso per discorrere di queste cose, anzi, in questa notte dove il vento ulula fuori dalla finestra e il caminetto cerca di riscaldarmi l’anima voglio raccontarvi di un’avventura che ho avuto intorno ai primi del ‘900 a Londra.
In quell'epoca lavoravo come poeta a tempo perso presso le ville dove si richiedeva la mia presenza, il mio nome veniva sussurrato nei banchetti e nelle cene di gala,descrivendomi come una persona con un fascino “particolare” e che le mie poesie colpivano subito l’ascoltatore fin dalle prime parole… Inutile dire che ovviamente molto di tutto questo era dovuto a quei “sensi” o come volete chiamarli voi “poteri” che si erano acutizzati e espressi con la mia trasformazione.
Un giorno a una lettura di alcune poesie presso una nobildonna di nome S. che ancora non mi conosceva rimase talmente colpita e rapita dall’ascolto che mi chiese di rimanere per la cena insieme alla sua famiglia, non rifiutai l’invito anche se mi feci pregare,adoro vedere le persone come reagiscono a questi semplici gesti o comportamenti, immaginatevi la scena miei cari lettori:
Un ragazzo che non poteva dimostrare più di trenta anni, considerato all’epoca ribelle ma colto, vizioso ma geniale, vestito stravagante, davanti ad una signora aristocratica, truccata in moda raffinata, vestita con abiti sfarzosi e ingioiellati da un marito ricco abbastanza da poter mantenere tutta la sua famiglia senza dover alzare un dito. State immaginando? Bene ora pensate a quel giovane che con un tono un po’ arrogante spiega paziente come a una scolaretta che ha impegni imprescindibili stasera, che lo aspettano in un bordello per poter dare una festa in suo onore…si proprio così in un bordello…e ancora immaginate la faccia della donna a quelle parole,non di biasimo o di stupore bensì di invidia e di voglia, voglia nascosta di trasgredire,di uscire da quei canoni imposti dalla SUA società.
Alla fine comunque accettai e vidi un sospiro di sollievo in lei, un rilassamento del corpo,il marito non si accorse ovviamente di nulla,sapevo bene che il marito, era un abitudinario dei bordelli e di prostitute facendosi beffe della sua cara moglie che trattava con tutti gli onori quand’erano insieme.
La cena fu servita puntualmente dalla servitù, la signora si sedette davanti a me, il marito a capo del tavolo mentre i figli non erano presenti essendo partiti qualche giorno prima all’estero per proseguire studi importanti, la signora S. si comporto da vera nobildonna fino quasi alla fine della cena, ma quando arrivò il dolce servito in coppe d’argento ricamate d’oro non poté più resistere alla tentazione e sentii sotto il tavolo il suo piede che mi accarezzava la gamba cercando poi di salire verso l’interno coscia. Il mio sguardo non lasciava trapelare nulla e dopo un po’ sicuramente lei fu insoddisfatta di questo mio modo e cercò di togliere il suo piede ormai arrivato sopra il mio cazzo, in quel momento chiusi le gambe lasciandola imprigionata senza possibilità di muoversi, il marito che non si accorgeva nulla proprio in quel momento chiese a S. di potergli portare delle poesie che aveva scritto in passato per farmele visionare, anche in questo caso lasciate correre l’immaginazione e andate col pensiero al volto di quella Signora che non sapeva cosa fare e non poteva muoversi:
Il marito, il signor M. le disse dopo un po’ che lei rimase come pietrificata:
“Cara cosa aspetti, ti sei dimenticata qualcosa d’importante?”
Ed io la rintuzzai dicendole: “Signora S. ma c’è qualcosa che non va per caso?” e le lasciai libero il piede.
La signora S. allora come risvegliata disse: “lor signori scusatemi devo avere una specie di crampo” e andò subito dopo a prendere le poesie.
La cena finì senza altre sorprese ma vidi che la signora era impaziente che questi preamboli finissero in fretta, a un certo punto vista l’ora dissi che sarei dovuto rientrare a Londra, ma ormai la Signora non nascondeva più le sue intenzioni e disse espressamente:
“Ci terrei molto se lei rimanesse per la notte e per tutto domani…ehm domani avrò un importante banchetto con persone molto esigenti e ci terrei che lei ci deliziasse con alcune sue poesie…”
Gli risposi senza farmi sentire dal marito che ormai si era spostato nello studio:“Signora io so benissimo cosa vorrebbe da me stanotte e posso accontentarla ma lei per me da subito sarà la mia puttana ha capito"?
Non finse nulla e rispose: “Si ho capito,sarò la sua…puttana”
“Bene ti aspetto nella mia camera dopo che si sarà addormentato tuo marito,alloggerò nella stanza più lontana di questa villa e dovrai venire vestita come sei ora hai capito puttana o è troppo difficile per te?”
Con un filo di voce rispose: ”Si ho capito…padrone”
Tornammo ai nostri ruoli originali, io cortese ma allo stesso tempo ribelle e lei nobile Signora dai modi aristocratici, il tutto finì qualche ora dopo con il solito scambio di convenevoli prima della notte, il marito mi chiese come mai ebbi scelto quella stanza ma addussi il fatto che avevo bisogno di più pace possibile per poter scrivere al meglio.
Aspettai qualche ora e alla fine sentii bussare piano alla porta, l'aprii e mi trovai la signora S. vestita come prima e truccata allo stesso modo, appena chiusa la porta cercò di baciarmi e di toccarmi il cazzo come una volgare puttana, ma subito la respinsi dandole uno schiaffo in pieno viso e lei subito:
“ma..ma..io pensavo che tu volessi…come ti permetti…chi ti credi di essere per trattarmi così?”
“Stai zitta puttana ti ho detto per caso di parlare?Stanotte sarai la mia schiava hai capito?”
Capii subito cosa volevo e si vedeva che le piacevano le parole dure: “Si padrone mi scusi non lo farò più”.
“Ora spogliati davanti a me completamente nuda schiava e prendi quella candela”
Si spogliò davanti a me con gesti teatrali, aveva più di cinquanta anni ma li portava bene, aveva ancora un fisico piacente, un pelo non troppo folto e un seno bello grande, una volta nuda mi portò la candela accesa.
“ora prendi quella sedia troia e mettila proprio qui davanti al letto dove sono io e siediti”, fatto questo si sedette tremante dall’eccitazione e dal freddo che io non sentivo ovviamente.
“bene, bene, una signora come lei davanti a me nuda e immagino già bagnata come una cagna in calore vero? Ora ti toccherai per me schiava, voglio che apri le gambe e poi inizi a toccarti quella figa per me, aprendola bene e facendomela vedere e ogni volta che te lo dirò dovrai portarti le dita alla bocca e leccarle hai capito?”.
“Si padrone” mi rispose con voce che iniziava a incrinarsi dall’eccitazione.
“bene inizia ”
Si mise di fronte e incomincio a toccarsi il clitoride e aprendosi con l’altra mano le labbra della figa, si vedeva che le piaceva molto, veniva scossa da brividi di piacere, a un certo punto non si accorse che mi ero avvicinato e in un momento gli infilai la candela nella figa bagnata, emise un grido che subito zittii tappandole la bocca.
“zitta troia ma cosa credi di fare di godere?” e gli diedi due schiaffi sul viso che lei nemmeno sentii perché era presa dallo scoparsi la candela, la Signora aveva proprio voglia di cazzo si vedeva subito, dopo un po’ che la penetravo con la candela ebbe un orgasmo liberatorio che la lasciò stremata.
A questo punto gli tolsi la candela e gliela feci leccare per bene, a questo punto la feci alzare e la misi a quattro zampe sul letto, accesi la candela e gliela infilai nella figa dicendole:
“fino a che la candela sarà accesa tu dovrai leccarmi il cazzo da brava schiava hai capito?”
“si mio padrone tutto quello che vuole che lei”.
E incominciò a succhiare da grandissima troia qual era, le muovevo la testa e le davo il ritmo tenendo le mani sulla sua nuca o tirandole i capelli, lei si agitava sempre di più godendo come una pazza, mi pregustavo già il momento di poter assaporare il suo sangue dolce e potermi dissetare.
“succhia succhia schiava che tra poco di scoperò fino a quando non mi chiederai pietà”.
“slurp slurp si, si padrone mmmm ” e tra una leccata e una succhiata cercava di parlare.
Dopo un po’ che succhiava ebbe un altro orgasmo grazie alla candela che muovevo piantata bene nella sua figa e il mio cazzo in bocca, la feci girare e con la candela cominciai a farle sgocciolare la cera intorno ai capezzoli, sussultava come una troia e si contorceva tra il dolore e il piacere di queste sensazioni, una volta fatto questo la feci rimettere a quattro zampe e incominciai brutalmente a scoparla, a ogni colpo urlava il suo piacere, io nel mentre che la pompavo per bene le schiaffeggiavo il culo fino a farlo diventare completamente rosso, ebbe un altro orgasmo e sentii tutte le contrazioni della sua figa che si stringeva intorno al mio cazzo, la feci girare con sempre il mio cazzo ben piantato nella figa ormai aperta e continuai a scoparla a un ritmo pazzesco.
Non resistetti più e abassandomi la morsi al collo affondando i miei denti nella sua carne calda, urlò e cerco di scappare ma era bloccata dal mio cazzo ben piantato e dal mio corpo sopra di lei, mi graffiò la schiena ma dopo un po’ sentii che si stava rilassando e sentii che mi disse:
“sei il mio padrone succhiami tutta fammi quello che vuoi sono tua ti prego sarò la tua puttana giorno e notte”.
Bevvi il suo sangue ancora per un po’ e poi la Signora S. svenne tra le mie braccia proprio nel momento in cui mi tolsi e le venni sul suo corpo già ricoperto di cera.
La mia bocca era rossa del suo sangue e lei aveva il corpo coperto di cera che ora insieme allo sperma si stava solidificando, dovevo andare via ormai si era fatto tardi e non potevo trattenermi oltre, mi vestii in fretta e uscii dalla casa in maniera silenziosa senza essere notato da nessuna anima viva.
Partii dopo qualche giorno da Londra per l’America perché avevo ricevuto una lettera da una persona che diceva di conoscermi meglio di quanto credessi…
La lettera m’incuriosì parecchio e così sbrigai alcuni affari e partì verso una meta ancora ignota. Ma questa è un'altra storia per un'altra notte, per ora lascio a voi trarre le conclusioni di questo racconto e le vostre riflessioni e commenti, ormai è quasi l’alba e andrò proprio a riposare è tardi, ma non crediate che vada perché sta per spuntare la luce…noi non abbiamo paura della luce.ricordatelo quando incontrerete lo sguardo di una persona che vi sembrerà che possa leggervi come un libro aperto.
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15 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 2 ore fa -
Grazie desiderya!
Grazie a questo sito ho finalmente incontrato Alberto di catania!
Ecco com'è andata...
Ci incontriamo in un bar al centro, verso le 5 del pomeriggio. Io 22 anni, lui quasi 55, robusto, peloso e molto virile... Mi offre un caffè e subito andiamo nel suo appartamento. Parliamo del piu' e del meno, io sono molto imbarazzato, ma anche lui lo è. Sapevamo entrambi perchè ci trovavamo li, quindi pensai che non c'era niente di male se facevo cio' per cui ci eravamo incontrati.
In silenzio, e con un po di timore, mi avvicinai a lui e gli sbottonai la camicia partendo dall'alto fino in basso all'ultimo bottone. Lui mi tolse la maglietta, e io iniziai a sbottonargli la cintura e i pantaloni. Iniziammo a toccarci fin quando in una botta di coraggio lo presi in mano e lo succhiai lentamente facendolo godere. Andammo avanti per circa due minuti, fin quando mi afferro' e mi porto' nella camera da letto. Semi nudo accese il climatizzatore e mi poggio' sul letto, e tenendomi per i polsi inizio' a baciarmi prima il collo, e poi in bocca. Mentre ci baciavamo, ci spogliavamo degli ultimi vestiti, fin quando rimanemmo completamente nudi. Sapevo che il momento che tanto avevo aspettato stava arrivando, e fu cosi' che Alberto inizio' a penetrarmi. Dapprima sentivo dolore, mi faceva male, ma poi iniziai a godere. Mi piacevca quella sensazione. Mi scopava lui sotto con le cosce aperte, io sopra di lui seduto. Sentivo che stava per venire dopo un po, e sentii' che stava uscendo il suo membro, alchè gli dissi che poteva venirmi dentro. Una volta finito, ci riposammo circa un ora...
Dopo di nuovo dentro la doccia, e fu li' che mi scopo' poggiato con la schiena sul muro. Insomma ,un esperienza stupenda che sicuramente riprovero' insieme a lui. Grazie Alberto grazie Desiderya
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15 anni fa
beargrinder,
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Ultima visita: 11 anni fa
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La coppia perfetta (per un single) - prima parte
Non sono molte le coppie che cercano un singolo. Parliamoci chiaro, le lei di coppia lo vorrebbero eccome (la doppia penetrazione è una fantasia erotica diffusa), ma c’è sempre quell’equilibrio marito moglie da rispettare che le frena. Così le mie esperienze finora si sono esplicate in scopate a tre e solo una volta me li sono scopati entrambi: lui, oltre che marito, era anche il suo schiavo. Nell’intimità naturalmente. Il mio annuncio su un sito di scambi di coppia non aveva molti contatti, ma una sera trovo un messaggio di una giovane e bella coppia. Il solito gioco di mail, msn, cam prende il via. Poi lo scambio dei numeri di cellulare, mi induce a pensare che qualcosa di reale possa avvenire. Decidiamo di andare a cena insieme, ma quando mi presento al ristorante di Trieste, trovo solo lei ad aspettarmi. Grande è la mia meraviglia: le foto che avevo visto e le sue apparizioni fugaci in cam non le rendevano affatto giustizia. E’ alta quasi 1,82. Corpo statuario. Capelli lisci lunghi, biondi, che le arrivano quasi a metà schiena. Un viso con la pelle chiara, perfetto, con due labbra carnose e sorridenti e due occhi blu che emanano fascino e dolcezza, ma a tratti attraversati da luminose, sconosciute, scie. Naturalmente chiedo se dobbiamo aspettare lui, ma mi sento rispondere che non verrà perché occupato. Non approfondisco. Tutto sommato chissenefrega? A me basta che ci sia lei. E’ una donna interessante, figa figa direi, e comincia a cullarmi al pensiero che sia conquistata anche dai miei modi e dalla mia simpatia. Immaginarla nuda con il mio cazzo in gola, mi riempie di brividi di piacere. La cena scivola via, senza problemi e l’invito a casa sua è ormai ovvio. La seguo in auto dentro Trieste, via dopo via, saliamo verso la parte alta. Attraversiamo un cancello elettrico e mi ritrovo davanti ad una grande casa antica. Probabilmente costruita durante il periodo austriaco. Entriamo. Mi fa accomodare nell’elegante salotto, avvicina il carrello dei liquori e si siede vicino a me. Di suo marito non c’è traccia. Per un attimo penso che non esista, nonostante la fede al suo anulare sinistro. “Hai problemi a farlo in tre” mi chiede. “Beh non sarei qui se avessi un problema di questo genere non credi?” sorrido rispondendo. Noto che sta pensando, quasi dovesse scegliere le parole adatte a una non ben identificata richiesta. Ma usando la matematica, la situazione è chiara: due uomini ed una donna. Una bella scopata in tre, cos’altro? Lei resta in silenzio guardandomi. Io non faccio neanche la fatica di dissimulare quanto apprezzo il fascino che esercita su di me. Non so come fare per trattenermi e poi non ne ho affatto voglia. D’altronde anche lei sembra che sia felice della mia ammirazione. Sceglie bene in tempo per la domanda. Sto bevendo un sorso di un raro Armagnac 25 anni quando lei mi sussurra “"Senti Silvano, se ad una donna piacesse da morire scopare un uomo, tanto da ritenerla la maniera più eccitante per lei per stare insieme in intimità, tu penseresti che sia fuori di testa?”. Il cognac quasi mi va di traverso. Rimango fermo, in silenzio a fissarla. Elaboro tesi, lancio in ogni direzione pensieri che mi tornano senza alcuna via d’uscita. Non ho la serenità necessaria per cercare di capire il senso di quella domanda. Mi chiederà mica di scoparmi?!? Intendiamoci non è che sto qui a giudicare una donna che vuole scoparsi un uomo, ma quell’uomo non posso essere io. Non ne sento la voglia, anzi proprio la cosa non mi eccita. Ma no, mi dico, non può essere. Il mio "Perché mai fuori di testa? Se piace al suo partner può essere una figata. Anzi, anche un casino eccitante" credo dica tutto: mi va bene, ma non con me. Il solito lampo attraversa i suoi occhi chiari. Ha capito, ma c’è ancora qualcosa che mi sfugge. Questa non è una conversazione per riempire l’attesa del suo lui che dovrebbe rientrare a momenti. A me sembra molto di più. Ma non afferro i dettagli perchè confuso dalla sua bellezza e dall’ambiguità dei suoi ragionamenti. Ma dopo il suo “"E se questa donna ti dicesse che desidera farlo insieme a te, come prenderesti la cosa?" cado in fibrillazione. Cazzo! E’ bellissima, sono qui e basterebbe un “si” per andare a letto con lei, ma farmi mettere da lei qualcosa nel culo, che non sia il suo mignolo per qualche istante mentre le riempio la fica col mio cazzo, proprio non mi eccita. Non è nelle mie corde. Potrei pensarci su per ore, ma sono sicuro che il mio “no” resterebbe inalterato e puntuale. Convengo tra me e me che non c’è più molto da dire e quindi rispondo con un sorriso di circostanza “beh, il fatto è che a me non piace. Non mi eccita affatto farmi scopare. Che poi sia da un uomo o da una donna non ha importanza.!” A me sembra un discorso non discriminatorio e mi congratulo con me stesso. Lei scoppia a ridere. Io la guardo: sembra che abbia fatto una battuta divertentissima perché non smette e qualche lacrima già scivola sulle sue gote bellissime. Sono diviso dalla voglia di leccarle quella lacrima e quella di incazzarmi un pochino, per la presa in giro. Ed invece non avevo capito un cz! “no, non dicevo che io voglio scoparti. In realtà io ti stavo chiedendo di aiutarmi a scopare mio marito. Io e te ce lo sbattiamo per tutta la notte e se poi darai il meglio di te stesso, potrai scopare anche me”. Un’improvvisa emozione mi attraversa. Non so bene cosa rispondere. Prendo fiato per dire qualcosa, qualsiasi cosa, ma il mio cazzo che si è velocemente indurito dà voce al mio “si”. Se ne accorge lei, ma resta a fissarmi in silenzio in attesa della mia sentenza. Così mi sembra, almeno. Chiaro che un mio “no” mi scaraventerebbe fuori da quella casa, lontano da lei. Ma un “si” è pericoloso, visto le poche esperienze che ho avuto con gli uomini. Lei si intrufola tra i miei pensieri ed i miei dubbi con "Aspetta, non dire niente. Pensaci bene. Immagina la scena;: io e te che facciamo godere come un porco mio marito. Non sai come l’ho tirato su. E’ una vera troia e a lui piace da morire essere il nostro oggetto per una notte, credimi...". E’ troppo eccitante, l’adrenalina mi colpisce il corpo e la mente e ad un tratto tutto è chiarissimo: “ci sto” rispondo. Sento quasi un dolore costante dovuto all’erezione esagerata dovuta alla intrigante situazione che si è venuta a creare. Lei sorride, si alza e si allontana. Torna quasi subito con lui. E’ molto bello, giovane, biondo e con i tratti molto femminili. In cam non me n’ero accorto ma sembra davvero una donna. Indossa una maglietta bianca con scritte color oro, lunghissima, e gli slip. Tacchi alti e autoreggenti. Incredibile: se fosse truccato con stile e vestito con classe sembrerebbe davvero un’amica di lei, non il marito. Mi abbraccia amichevolmente e mi dice: "Ti ha messo in imbarazzo? Povero caro... Dai, vedrai che sarà bellissimo. Dai andiamo in camera da letto, vuoi?". La sua mano sul mio fianco mi indica la strada. E’ calda, leggera, quasi dolce. Il letto è molto ampio ed è alto, come quelli di un secolo fa. Non c’è nulla di “maschio”, neanche nell’elegante colore delle pareti rosso veneziano. Un ampio specchio sul soffitto alto rimanda le immagini di noi che ci stiamo spogliando. Anzi è lui che mi spoglia con delicatezza. Cerco gli occhi di lei, impegnata a spogliarsi nell’altro lato del letto. Continua ad affascinarmi, con i gesti, con gli sguardi, con la sua bellezza che ormai mi sembra quella di un rapace che non ha più lasciato vie di scampo alla sua preda. Tutto è stranamente immensamente eccitante. Io e lui nudi, la guardiamo, quasi aspettassimo i suoi ordini. Il mio cazzo sembra ingrandirsi attimo dopo attimo. E’ perfetta nuda. Il corpo è armonioso, i suoi seni medi e sodissimi, il suo culo è alto e rotondo, i suoi piedi sono bellissimi, curati e coccolati probabilmente da sempre. Apre un cassetto e tira fuori una scatola piena di cazzi di gomma di plastica e di chissà quale altro materiale. Di tutti le dimensione e di tutti i colori. Sento la mano di lui che stringe il mio cazzo per l’eccitazione. Incolla il suo corpo al mio. Lo sento respirare violentemente ed è attraversato da piccoli fremiti. Appoggia la sua coscia la mio cazzo e se lo strofina addosso. Son ipnotizzato dalle mani di lei che accarezza uno ad uno quei cazzi artificiali, quasi stesse scegliendo quello con cui cominciare. Lui sta impazzendo, sento quasi la sua fretta di volerlo dentro per farsi scopare da sua moglie. Gli tocco il culo con un gesto non voluto, quasi che qualcuno si sia impossessato di me. Sodo, vellutato, senza peli. Scivolo fra i glutei e lo sento aperto come se fosse una fica bagnata di umori. Quando ci metto un dito dentro, sento la contrazione ogni volta che me lo stringe. Non penso a nulla, ormai sono preso da questo gioco. Lei se ne accorge e mi sorride continuando ad accarezzare quelle aste colorate, complete di dettagli, che toglie una ad una dalla scatola. Lui si abbassa, mi fa sedere sul letto e comincia a succhiarmelo. E’ fantastico. Lo fa profondamente, risucchiando il primo sperma che sale per aprire la via guardando lei che lo fissa languidamente. Quando penso che abbia scelto quello giusto, lei indossa quello che a me sembra uno slip. I miei dubbi vengono fugati quando ad un invisibile attacco sul davanti, fissa un piccolo dildo liscio. Sarà 12-14 cm, di colore rosa carne, con tanto di cappella arrotondata. Si avvicina a noi e quasi mi sfiora come se volesse che reagissi in qualche modo. Mi guarda negli occhi con aria di sfida, prende per i capelli il suo uomo e lo tira verso di se. Lui sputa il mio cazzo dalla sua bocca e ingoia quello indossato da lei, che comincia ad oscillare quasi fosse un maschio che sente la lingua sulla cappella del suo cazzo. Sta ribadendo che lui appartiene a lei e non a me. Accetto la sfida. Aspetto un attimo e poi lo prendo io per i capelli e lo riporto sul mio cazzo. Gli metto una mano dietro la testa e poi affondo fino in gola. Non sento alcuna resistenza: è una vera troia quest’uomo, riesce ad ingoiarlo senza problemi. E’ avvezzo. I miei occhi e quelli di lei non si lasciano mai. Con un sorriso beffardo si sposta dietro di lui, si abbassa e comincia a leccargli il culo. Lo sento rabbrividire di piacere dal quel suo iniziare a succhiarmelo avidamente, mugolando. Lo lecca e mi guarda. Proprio una troia, ma pericolosa. Lui muove il suo culo per cercare di sentire più in fondo la sua lingua ma non molla il mio cazzo bagnato della sua saliva. Mi ritrovo a competere con una donna. Una cosa mai vissuta. Lei si alza, prende in mano il suo cazzo di plastica e glielo infila nel culo. Lui urla di piacere con il viso abbandonato sopra i miei coglioni, con gli occhi chiusi e la bocca aperta in cerca di aria. “Tesoro, dillo a Silvano che sei la mia troietta, la mia vacca”.. Lui ubbidisce, ma le parole sono strozzate dall’evidente piacere che sente. Le eleganti mani di lei si sono appropriati dei fianchi. Lo incula come se lei fosse un uomo, con forza e in crescendo. Ha cambiato persino i tratti del viso e dei gesti: sta godendo di questo suo sentirsi “maschio”. I suoi occhi sono velati, ed i suoi continui “ti sto rompendo il culo”, “senti come ti sbatto troiona “o voglia di venirti dentro puttana”, sanno tanto di infoiato. Lui ha ormai ignorato il mio che resiste dritto e duro. Per calmarlo glielo struscio sul viso menandomelo. Ma lei se ne accorge e mi dice con stizza “non venire, cazzo, non pensare a te. Siamo qui per lui, ricordatelo”. Un vaffanculo pensato glielo sbatto addosso come il mio sguardo pieno di odio. Ma ha ragione lei. E’ incredibile questa donna. Lo monta come fosse un uomo, affonda i colpi e dopo il terzo o quarto lo sfila per godersi il buco allargato del culo del marito, poi si bagna l’indice con la saliva, glielo mette dentro con un gesto arrotondato e poi soddisfatta ricomincia. Ad un tratto mi fa “vieni qui porco, vieni a baciarmi e a vedere come si monta una troia”. Non capisco neanche dove mi trovo per l’eccitazione. Mi sposto vicino a lei e la bacio con passione. Un bacio strano però. La sua lingua si impone sulla mia di prepotenza. La lascio fare e resto a sentirla muoversi nella mia bocca in curiosa sintonia con i colpi che allargano il culo di lui. Con un mano mi afferra il cazzo e senza smettere di baciarmi, mi fa scivolare al suo posto, toglie quel medio cazzo di plastica ed infila nel culo il mio. Un piccolo grido di piacere dolore fa capire che c’è una differenza di circonferenza. Lei mi viene dietro e me lo appoggia tra i glutei. Io spingo per paura che le venga in mente di infilarmelo dentro. Uno schiaffo non glielo leverebbe nessuno. Ma lei lo sa. Si limita ad accarezzarmi il petto e poi scivola sotto a maneggiarmi le palle. “Senti puttana quant’è grosso questo? Serve solo per romperti il culo meglio tesoro. Poi ci penserò io a finire il lavoro”. Lui è impazzito. Spinge quasi volesse che gli arrivassi allo stomaco. Lei sposta le mani sul mio collo e mi tira un po’ indietro, giusto perché possa sussurrarmi all’orecchio “Guarda che meraviglioso che è in questa posizione. Tutto il meglio che ha da offrire è disponibile, aperto a disposizione. Senti che culetto sodo.. che profumo di sesso e quanto gode…” Non ho neanche il fiato per risponderle. Se gli uomini fossero tutti come quello, non farebbe alcuna differenza il sesso di chi mi scopo. Ormai sono lanciato. Ogni colpo arriva quando ancora non si è smorzata la violenza di quello precedente. Sento le palle gonfie di sperma che quasi esplodono. Lei se ne accorge e sa che perchè non riempia con un sborrata improvvisa il culo di suo marito deve distrarmi in qualche maniera. Mi spinge con le mani sulla schiena e conseguentemente io spingo lui che si ritrova disteso sul letto con solo il culo sul bordo. Lei sale in piedi sul letto, allarga le cosce ai lati del corpo di lui e viene verso di me. Si toglie lo slip ma non lo getta, Lo tiene in bella vista in mano: quasi una minaccia. Mi lascia qualche attimo per godermi la vista della sua fica depilata, poi mi afferra per i capelli e mi avvicina alle sue grandi labbra “Devi leccarmi la fica come se tu fossi una donna, con delicatezza e costanza senza mani e dita". Comincio a leccargliela, concentrandomi su quel che mi aveva detto. In effetti mi distraggo: dover pensare a come leccherebbe la fica una donna non è semplice. Lunghe leccate con la lingua morbida su una fica che piscia umori, tanto si era eccitata montando il marito. Anche le sue cosce brillano di gocce di umori. Mi metto a raccoglierli con calma. I miei colpi ormai sono diventati più dolci e lui mi urla che lo vuole più dentro, più violento più arrogante. Lei sorride “sei divino” mi dice. Un piccolo complimento fatto ad arte, lo so, ma eccitante. Non rispondo neanche alle grida di lui “lo voglio più dentro, spaccami il culo tesoro, dai dai dai”. Sono preso dalla sua fica aperta, ben disegnata, affatto slabbrata. Elegante. Ha un sapore dolce e speziato. “Sei fortunato tu – mi dice- hai un cazzo! Non sai cosa darei per averlo anche io. Uno vero, che mi cresca qui davanti, che mi permetta di sbattere uomini e donne”. Questo mi fa perdere la testa, mi scosto e comincio gli ultimi colpi dentro il culo di lui: se non vengo impazzisco. Lei corre preoccupata vicino a me e mi sussurra “non permetterti di venirgli nel culo. In bocca. Deve berlo tutto e sarò io a darglielo!”. Me lo sfila con una mano e comincia a stringerlo in attesa che lui si giri. E’ stravolto, rosso, ansante ma ha gli occhi puntato sul mio cazzo e la bocca aperta in attesa. Lei lo avvicina prendendogli i capelli e comincia a masturbarmi. Non ci vuole molto. Mi colpisce una sensazione di benessere e di voglia di totale abbandono e dal mio cazzo escono non schizzi violenti, ma un flusso continuo, lento, abbondante, di sperma bianchissimo. Mentre io ansimo contorcendomi, lei soddisfatta ci riempie la bocca di lui. Mi appoggio al letto mentre lui viene a succhiarmi le gocce rimaste dentro. Lei lo fa alzare e… lo bacia. Si, lo bacia cercando di rubargli lo sperma. Lui si difende con la lingua, ingoia quel che può e l’altro scivola tra i due corpi attaccati bagnando petto e seno, ombelichi, fianchi, braccia. Chiudo gli occhi. Non oso pensare quanto ancora mi aspetta. (Continua)
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15 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 2 ore fa -
Due tutti per me
Era un po che sognavo una situazione a tre e finalmente si era presentata l'occasione, o per meglio dire l'avevo fortemente cercata.
Mia moglie era in vacanza con i suoi per un paio di giorni , cosi mi misi a pensare come procurami una bella scopata a tre.Mi venne in mente un luogo frequentato da giovani di colore , il parcheggio dell'ospedale.Mi recai sul posto e posteggiai , quasi subito mi si avvicina un bel giovane di colore con un fisico mica male, con la scusa di comprargli qualcosa mi intrattengo a parlare un po. Una domanda tira l'altra , mi faccio coraggio e gli faccio la proposta. Gli chiedo se gli interessa guadagnare 300 euro , lui mi chiede se voglio che scopi con mia moglie , gli rispondo piu o meno e mi senbra che lui capisca al volo, a quel punto gli dico che può guadagnare anche 500 euro se trova un amico disposto ad unirsi a noi. Si allontana e dopo pochi minuti ritorna con un ragazzo , pure lui di colore, anche piu fisicato di lui. Li invito a salire in macchina con me , ci accordiamo con l'amico per 300 euro, mi costerà non poco ma sono proprio soddisfatto della spesa. Raggiungiamo casa mia e io non vedo l'ora di godermi i due ragazzoni, li invito a farsi una doccia,li accompagno in bagno e io mi assento per preparami. Mi metto una guepiere di pizzo bianca con reggicalze , calze bianche con un pizzo alto quattro dita e sandali tacco 12 argentati. Raggiungo i miei ospiti di sotto , li trovo sul divano già nudi..........UUHMMMMMMMMM! Mi accovaccio fra di loro in ginocchio e prendo in mano i loro cazzi, bellissimi e grossi! mi dedico subito a un lungo pompino alternandomi fra i due , vedo che gradiscono per i loro cazzi sono veramnete durissimi. Dopo quasi 20 minuti di pompini li prendo per mano e li porto in camera da letto. Li faccio stendere e io mi metto a cavallo di uno dei due , prendo in mano il suo cazzone e lo guido nel mio buco già bello bagnato , mi impalo in un solo colpo e invito l'altro ragazzo a mettermelo in bocca. Ho perso quasi la cognizione del tempo , sono al culmine della troiaggine e , a quel punto , invito quello che stavo succhiando ad accomodarsi anche lui nel mio culo. Mi sentivo scopato fino allo stomaco dai quei 2 grossi cazzi neri............... ho goduto sborrando come una fontana. Concludendo li ho fatti sborrare a forza di pomponi nella mia bocca!!!
Mi e' costata un po, ma e' stata la piu bella scopata della mia vita.................per adesso!!!! IL mio prossimo obiettivo e' una bella gang bang con 4 o 5 bei negroni................. ci sto lavorando!!!
Alla prossima..............................baci Perizoma.
7
2
15 anni fa
PERIZOMA60, 45
Ultima visita: 14 anni fa -
Figlia, moglie, madre modello - 2° cap.
Figlia, moglie, madre modello
2° Cap. – Mio figlio
Ebbi un sonno agitato: per tutta la notte l’eccitazione seguitò a pervadermi il corpo. Avevo finto di scopare con mio figlio e mi ero talmente immedesimata nella parte che veramente mi era sembrato di avere il suo cazzo nella mia fica e non quello di Mario, mio marito.
Mario si era adoprato al massimo a fingersi mio figlio che mi chiavava e ci era riuscito benissimo.
Non mi baciava mio marito, ma mio figlio… non mi scopava mio marito, ma mio figlio… non mi aveva sborrato nella fica mio marito, ma mio figlio…: era stato stupendo!
Ma ora? Franco aveva sentito tutto: cosa mi dirà? Come si comporterà? Cosa penserà di sua madre? Oppure farà finta di niente? Tutti questi pensieri non mi fecero dormire.
La mattina dopo Mario andò a lavorare, Franco era ancora a letto poiché le scuole erano chiuse.
Come tutte le mattine che Franco era a casa pensai di portargli la colazione a letto: ma non mi comportai come tutte le altre mattine!
Feci una bella doccia rivitalizzante, mi pettinai bene e mi misi una bella vestaglia, senza niente sotto! Perché rimasi nuda? Lo avevo fatto senza pensarci, senza premeditazione.
Cosa penserebbe Freud di una mamma che va a dare il bacetto del buon giorno al figlio senza indossare le mutandine? Forse che la mamma si sente una gran troia e spera fortemente che il figlio giochi con la sua fica? Beh! Forse avrebbe ragione Freud.
Bussai ed entrai. Franco era già sveglio. Disteso, con il busto sollevato, torace scoperto, con il lenzuolo che lo copriva dalla vita i giù, ma leggermente alzato all’altezza del ventre: l’erezione mattutina si stava manifestando. Sentii un leggero fremito.
Appena mi vide notai nei suoi occhi uno sguardo colmo di libidine.
Mi sedetti sul letto vicino a lui, dopo aver posato il vassoio con i biscotti e i succhi di frutta che avevo portato per la colazione.
“Buon giorno, tesoro, vuoi fare colazione con la mamma?”
“Buon giorno… certo… mi fa piacere…”
“Dormito bene?”
“Ma… non tanto… un sonno agitato…”
“Brutti sogni?”
“Al contrario… forse troppo belli…”
“Oh, bene… allora raccontali anche alla tua mamma i tuoi sogni…”
“No, mamma, scherzavo, non erano sogni… no… scusa… mi trovo in imbarazzo…”
“Stupidone, dai… ti trovi in imbarazzo con me? Ci siamo sempre confidato tutto… che fai… mi tradisci?...”
Cominciai a passare il dito sul suo torace: socchiuse un attimo gli occhi per godere della mia carezza…
“Assolutamente no, mamma… io non ti ho mai nascosto niente… forse tu mi nascondi qualcosa…”
Stavamo arrivando al punto.
“Cosa dici… io nasconderti qualcosa… sai quanto ti voglio bene…”
“Forse proprio perché non so “quanto”…”
“Ma cosa stai dicendo? Fammi capire…”
Cominciai a giocare con i suoi capezzoli.
“Mamma, scusa, ma da ieri notte mi sento strano… confuso… non so…”
“Da ieri notte? E perché?”
Gli strinsi leggermente un capezzolo: notai che il lenzuolo sul ventre si muoveva. Il mio bambino si stava eccitando ancora di più…
“Mamma, scusa, non voglio fare la figura del guardone… dello spione… mi scoccia…”
Strinsi ancora di più il capezzolo.
“Alla tua mammina non devi nascondere niente… dai, tesoro, raccontami…”
“E’ che ieri notte mi sono alzato per andare al bagno… sono passato davanti alla vostra stanza da letto… la porta era semichiusa… e… “
“E hai visto io e papà che facevamo l’amore…”
“Si… no… cioè… si…”
“E ti è piaciuto lo spettacolo?” Gli sorrisi, stringendogli ancora il capezzolo.
“Oh… si… moltissimo… oh… no… scusa mamma… non volevo…”
“Ma tesoro mio, è normale che moglie e marito facciano l’amore… è stato un caso che tu ci abbia visto… forse ti ha scocciato vederci… la prossima volta chiuderemo la porta…”
“No, no, mamma… non mi ha disturbato affatto… anzi… era bellissimo… ma non sono turbato per quello che ho visto… ma per quello che ho sentito!!…”
La mia passera cominciava ad inumidirsi…
“E cosa hai sentito di così sconvolgente?”
“Quello che dicevi tu, mamma… che fingevi di… che ti sarebbe piaciuto… che desideravi… si… che desideravi fare l’amore con me…”
Chiuse gli occhi, forse per non vedere la mia reazione, ma per vedere la mia reazione avrebbe dovuto vedere la mia fica completamente fradicia di umori.
“Ma Franco, tesoro, cosa dici? Io fare l’amore con mio figlio? E’ impossibile che io abbia detto queste frasi: sarebbe incesto!”
Rimase con gli occhi chiusi, non aveva il coraggio di guardarmi.
“No… scusa mamma… non te la prendere… ma sono certo di aver sentito quando… quando… beh!... incitavi papà con il mio nome…”
“Dici davvero? Ma io non ricordo niente… forse… ecco… tu ormai sei grande… sai che nel momento del piacere possono uscire frasi non volute, anche volgari… sarà stato così… avrò detto frasi senza senso, che neanche ricordo…”
Stavo seguitando a strizzare i suoi capezzoli e ad accarezzargli il torace: stavo già pregustando l’assalto finale…
“Quindi tutto quello che hai detto non lo pensavi…”
“Ma certamente, tesoro, come è possibile… una madre con il figlio…”
Vidi nel suo volto una profonda delusione.
“Ma senti un po’, porcellino, perché mi chiedi queste cose? Non sarà che sei tu che desideri fare l’amore con me… la tua mamma?...”
Vidi il lenzuolo sul cazzo sobbalzare. Mi guardò, ma non rispose. Gli sorrisi.
“Hei, porcellino della mamma, credi che non mi sia accorta che mi guardi sempre le cosce… che quando sono sdraiata sul divano ti siedi di fronte a me per scrutarmi meglio tra le gambe?”
Diventò rosso.
“No, mamma… ti giuro… ma che dici…”
“E scommetto, caro il mio porcello, che ti sei fatto anche qualche sega pensando alla tua mamma… o no? Guarda che non ti devi mica vergognare… è normale che un ragazzo si masturbi pensando ad una donna… se questa donna gli piace e lo eccita… anche se è sua madre…”
Cominciò a balbettare.
“Mamma… scusa… perdonami… ma veramente…”
Gli sorrisi.
“Non dire le bugie… altrimenti vai all’inferno… è vero o no che ti masturbi pensando a me… che desideri fare il porcellino con la tua mamma?”
Chiuse gli occhi, fece un cenno affermativo e sussurrò:
“Si… è vero… perdonami mamma… se ti ho mancato di rispetto… ma è vero… ogni giorno mi masturbo pensando a te… immagino di fare tante cose… tante stupende cose… così eccitanti che non posso fare a meno di toccarmi… e godere… scusami… sei diventata il mio pensiero fisso… quante seghe ho dedicato al tuo corpo… oh, mammina mia, che vergogna…”
Rimase con gli occhi chiusi: non aveva il coraggio di guardarmi.
Mi sentii fremere… lo aveva confessato… mi desiderava…
Lo abbracciai, posai il mio viso contro il suo e gli sussurrai all’orecchio:
“Tesoro, porcello della mamma… non puoi immaginare quanto sia felice nel sapere che tu mi desideri… e allora sai cosa ti dico… che hai ragione… quello che hai sentito questa notte è tutto vero… desidero scoparti… desidero questo cazzo che mi penetri la fica… desidero la bocca piena della tua sborra…”
Così dicendo gli afferrai il cazzo sopra il lenzuolo e lo baciai ficcandogli tutta la lingua in bocca: il cazzo era di marmo e lentamente cominciai a fare su e giù con il lenzuolo.
Mi strinse forte a se.
“Oh, mamma… dimmi che non è un sogno… quanto ho desiderato questo momento… mia madre… si… mia madre che mi prende il cazzo in mano… ti prego, mamma… fammi una sega… fammi sborrare…”
“Mio bel porcone… perché ti vuoi accontentare solo di una sega… quando hai una troia porca come tua madre a disposizione… rimani con gli occhi chiusi… che adesso la tua mammina ti farà un bel servizietto… quello che hai desiderato sarà niente di fronte a quello che ti farò provare realmente… ti insegnerò a fare tante belle porcate… lo vuoi amore della mamma?”
“Oh, si, mamma… fammi godere…”
Tolsi il lenzuolo: il suo cazzo svettava maestoso dal suo ventre. Lo presi in mano e cominciai a baciarlo sulla cappella.
“Bello… mmmmmmmmmm… che bel cazzo che ti ha fatto la mamma… bambino mio… adesso la tua mamma ti farà godere come non hai mai goduto… ti farò provare la mia bocca… scommetto che hai fatto tanti pensierini osceni sulla mia bocca… adesso la tua mammina esaudirà i tuoi desideri… dimmi… cosa sognavi mentre ti tiravi le seghe…”
Ero in ginocchio davanti a lui… tra le sue gambe divaricate al massimo… il suo cazzo e le sue palle erano li… a mia completa disposizione…
“Sognavo che mi prendevi il cazzo in bocca e me lo spompinavi…”
Avvicinai il mio viso al suo cazzo.
“Così?”
Aprii la bocca, misi la cappella tra le labbra, la succhiai un po’ facendo colare la saliva lungo il cazzo e sulle palle… poi cominciai a scendere lentamente con la testa… piano piano… fino a farmi entrare completamente il cazzo in bocca… mi fermai quando toccai il suo ventre con le labbra… sentivo la cappella dentro la gola… rimasi un po’ ferma… poi cominciai a muovere la gola intorno alla cappella… aprivo e stringevo la gola… uno splendido massaggio… poi tirai fuori la lingua… e sempre con il cazzo in bocca presi a leccare le palle…
“Mamma, è bellissimo… proprio come nei film… tutto il cazzo in bocca… oh… mmmmmmm… mamma… sei proprio una stupenda…”
Non terminò la frase, ma intuii cosa volesse dire.
“Pompinara? Volevi dire che sono una gran pompinara? Oppure una stupenda troia? Non temere, non mi offendo… anzi… quando faccio l’amore mi eccita molto sentire e dire frasi oscene…”
“Davvero i piace? Ma ho paura di mancarti di rispetto…”
“Figliolo, mi stai mettendo il cazzo in bocca, poi già so che mi scoperai e inculerai… e pensi di mancarmi di rispetto se ti piace e ti eccita dirmi che sono una troia pompinara rotta in culo? Dimmi pure quello che ti senti di dire, liberamente… non farai altro che aumentare la mia eccitazione e il mio godimento…”
“E allora succhiami il cazzo… troia mia…”
“Bravo, così mi piaci… ma dimmi un po’, di quali film parlavi prima?”
Ripresi a leccargli e a succhiargli il cazzo.
“Di film porno… ne ho una buona collezione sul PC… tutti scaricati da Internet… la maggior parte riguardano l’incesto… sono quelli che mi piacciono di più… sapessi, mamma, quante seghe mi sono fatto vedendoli… devi sapere che per me ogni mamma del film ha il tuo viso e penso di essere io il figlio che partecipa alle scopate… alle inculate… ai rapporti multipli riprodotti nel film…”
“Sei proprio un maialino… ma vorrei farti provare qualcosa che non hai visto nei tuoi film incestuosi… dimmi… le mammine leccano il culetto ai loro bambini?”
“Beh… no… questo non l’ho visto…”
“Allora te o fa provare la tua mammina…”
Gli sollevai e allargai le gambe, ginocchia al petto… capì subito, si afferrò le gambe e le mantenne aperte e piegate… cominciai a sputargli sul cazzo e sulle palle e con la mano spalmai sopra tutta la saliva… presi a masturbare tutto il cazzo viscido e cominciai a leccare le palle… piano piano scesi con la lingua e arrivai al buchino… cominciai a slinguarlo con la punta della lingua… sentii Franco fremere e lamentarsi…
“Dio… mamma… mi piace… fallo ancora…”
Cominciai a leccare con la lingua larga proprio sopra il buco… lo sentivo allargarsi… lasciai il cazzo e con tutte e due le mani gli allargai le natiche… il buchino era li, già abbastanza aperto… appuntai la lingua e spinsi… dentro… fuori… dentro… fuori…”
“Siiii… mamma…. Mi piace da morire… leccami il culo… inculami con la lingua… non me lo sarei mai creduto… leccami ancora… il culo…”
Seguitai un po’ a fargli il servizietto, poi pensai che fosse arrivato il momento di farlo sborrare… sentivo che non ce la faceva più il mio tesoro…
“Hai mai visto nei film le mamme far assaggiare la sborra ai loro figlioli?”
“Veramente no…”
“Adesso la mammina ti farà sborrare in bocca… ti sento molto carico… mi riempirai… non ti farò sborrare direttamente in gola… non perché non mi piaccia o mi dia fastidio… a me piace sentire quando lo schizzo dello sperma esce dal cazzo e mi piace assaporare la sborra… con lo schizzo direttamente in gola ingoio lo sperma, ma non lo gusto… invece voglio lo schizzo sulla lingua… sul palato… dove si sentono i sapori… voglio sentirmi la bocca piena… poi a secondo del momento la ingoio o la divido con il mio amante… oggi la dividerò con te… così imparerai subito a capire cosa ti aspetta se vuoi far l’amore con me… adesso ti lavoro il tuo bel cazzo… avvertimi quando stai per sborrare…”
Presi a spompinarlo alla grande… leccata di cazzo… di cappella… di palle… cazzo fino alla gola… poi tutto fuori con solo la cappella in bocca… con il dito cominciai a massaggiargli il buchino del culo… lo sentivo fremere e irrigidirsi… infilai la punta del dito nel culo… accelerai la succhiata sulla cappella… sentivo che stava arrivando…
“Mammaaaaaaaaaa… eccomi… sto per sborrare… siiiiiiiiiiiiiiiiiiiii… mmmmmmm… aaaaaaaaaaaaaaaaah… ti sborro in boccaaaaaaaa… mammaaaaaaaaa…”
Appena sentii queste parole presi la cappella tra le labbra con la lingua appena sotto il meato urinario dove esce la sborra e gli infilai tutto il dito nel culo… emise un urlo tremendo di godimento…
“Aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaah!!!…. Vengoooooooooooo!!!!… spingi in culo che mi piaceee… mammaaaaaaaa!!!… troiaaaaaaaaa!!!…. Sborroooooooooo!!!!… uhhhhmmmmmmmmmmmmmmmmm!!!….”
Il primo schizzo mi scivolò sulla lingua, colpì il palato e ricadde sulla lingua… poi altri schizzi… cremosi, caldi, mi riempirono la bocca… strinsi il cazzo dalla base fino alla cappella per far uscire tutto lo sperma rimasto dentro… cominciai a pasteggiare la sborra… dolce… saporita… gustosa… la bocca era talmente piena che un po’ di sborra uscì dagli angoli e cominciò a colare sul mento… già immaginavo il mio viso da porca.
Avvicinai il mio viso a quello di Franco e poggiai la bocca sulla sua… lentamente aprì le labbra… lentamente aprii pure le mie… la sborra cominciò a colargli in bocca… non gliela passai tutta… una parte la sputai sul suo viso… mi imitò subito… mi sputò la sborra che aveva in bocca… cominciammo a leccarci reciprocamente il viso ed ad ingoiare la sborra: non ne rimase una goccia sui nostri visi…
“Ti è piaciuto, amore della mamma? Hai sborrato bene? Ti ha dato fastidio bere la tua stessa sborra?”
“Mamma, è stato stupendo… inimmaginabile… anche bere il mio sperma è stato piacevole… è eccitantissimo fare queste porcate insieme a te, mammina mia…”
“Bravo il mio porcellino… questo è il primo sapore di sborra che assaggi… te ne farò assaggiare tanti altri…”
“In che senso?”
Avevo già in mente tante porcate…
“Poi lo saprai, ma adesso fa godere anche me… fa godere anche la tua troia mammina… leccami la fregna… hai mai leccato una fica?”
“No, mamma, ma so come si fa… l’ho visto sui film… si passa la lingua tra le labbra, si infila nella vagina e si fa dentro e fuori come il cazzo che chiava… poi si lecca il clitoride fino a far raggiungere l’orgasmo…”
“Oh, si, bambino mio… tecnicamente sei preparato… adesso fa pratica con la fica della tua mamma… pensa tesoro… la prima fica che lecchi è la mia… dai… vediamo cosa hai imparato dai tuoi film…”
Mi distesi e spalancai e alzai oscenamente le cosce con le ginocchia piegate sul petto: la mia fregna e il buco del culo erano belli aperti e disponibili.
Con una mano presi la sua testa e la spinsi verso la mia fregna mentre con l’altra presi a martoriarmi i capezzoli.
Franco cominciò a leccarmi con grande passione, ma si vedeva che era la prima volta: sempre con la mano sulla sua testa cominciai a guidarlo.
“Bravo Franco… lecca la mamma… falla godere… ecco, li… sul grilletto… oooooh… siii… bravo… allargami bene la fica… così… si… passaci sopra la lingua come un pennello… dal clitoride alla vagina… su e giù… si… si… così… bravo… torna sul grilletto… giraci la lingua intorno… così… aaaaah… amore… impari presto… adesso succhialo… uuuuuuuuum… si… tieni la fica aperta e succhialo… aaaaaah… si… amore mio… siiiiiiiiiiiiiiiii…”
Stavo godendo… mi sputai sulla mano e mi spalmai la saliva sui capezzoli.
Franco mi imitò: prese a sputare sulla fica e a spalmarci sopra la saliva… sulla fica e sul culo…
“Ooooooh… siiiiii… bambino mio… sputa sulla fica di mamma e massaggiala con la saliva… mi piace… sei un porco… sputa… aaaaaaaaaaaaah… le dita tesoro… infilami le dita nella fregna… le quattro dita… ficca… spingi… aaaaaaaaaaah… siiiii… così… così… adesso con il pollice masturbami il grilletto… muovi le dita nella fica e massaggiami il clito… bravo amore della mamma… così mi fai sborrare…”
Sentivo le dita di Franco nella fica che mi martoriavano le pareti vaginali… il pollice masturbava il grilletto… splendido godimento… io seguitavo a strizzarmi i capezzoli…
Dopo un po’ di questo delizioso trattamento sentivo che anche il mio culetto reclamava la sua parte!
“Come sei porco, figlio mio… bravo… mi stai facendo godere come una troia… ma pensa anche al mio buchetto… fammi la forchetta… mi piace tanto… ficcami il mignolo e l’anulare nel buco del culo e le altre tre dita nella fica… chiavami e inculami forte… e leccami il grilletto che ti sborro in bocca…”
“Mammina, davvero ti piace come ti lecco la fica?”
“Da morire figliolo… seguita a succhiarmela…”
“Slurp… slurp… te l’hanno leccata anche altri la fica?”
“Si, tesoro… in molti altri oltre tuo padre mi hanno leccato la fica… ma tu mi stai facendo godere molto di più… sei più eccitante… perché sei mio figlio… farsi leccare la fregna dal proprio figlio… che godimento perverso…”
Franco riprese a leccarmi con passione e a chiavarmi e incularmi con le dita… non potevo più resistere…stavo per venire…
Lasciai i capezzoli, allargai al massimo le cosce, afferrai con tutte e due le mani la testa di Franco e la spinsi verso la fregna, mentre cominciavo a muovere convulsamente il ventre contro la sua bocca.
“Ci sono… ecco… amore… amante mio… sborrooooooooo!!!… bevi anche tu il mio liquido d’amore… vengooooooooooo!!!!!!!… Dioooooooooooooooooo!!!… siiiiiiii… uuhhmmmmmmmmmm!!!… aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaahh!!!… ti sborro in boccaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!!!!!!!!!!!!!… bastardo… mi hai fatto venire…..”
Un orgasmo tremendo mi prese per tutto il corpo… cominciai a tremare… sentivo il liquido orgasmico colare dalla vagina… e Franco succhiava tutto… mi abbandonai sfinita, ma il mio amato figliolo seguitava a leccarmi… intorno al clitoride… la sua lingua si muoveva veloce… cominciai a sentire lo stimolo di fare pipì…
“Franco… amore… fermati… basta, ti prego… se no mi scappa la pipì…”
Credevo che Franco si sarebbe fermato, invece quelle parole sembrarono spronarlo ancora di più… aumentò il ritmo della leccata…
“Franco ti pregooo… fermatiii… fermati altrimenti la faccio… aaaaaaaaah… fermati… Dio Santo… se no te la faccio in boccaaaaaaaaaaaaaaa…”
Si fermò un attimo… alzò il viso e mi guardò…
“Mamma… è quello che voglio… dai… mmmmmmmmmm… troia mia… pisciami… in bocca… voglio tutto di te…”
e riprese a leccare furiosamente…
Sinceramente non feci nulla per togliermi dalla bocca di mio figlio, anzi… allargai ancora di più le cosce, mi aprii le labbra della fica con tutte e due le mani e non mi trattenni più… e mi lasciai completamente andare…
“Porco… maiale… la vuoi… tieni… la tua mamma ti piscia in bocca… aaaaaaaaah… cazzo, che bello…”
Uno zampillo di biondo liquido lo colpì in bocca… ma lui non la tolse… continuò a leccarmi.. io gli pisciavo in faccia… e lui leccava… leccava… leccava… estasiato dagli schizzi che gli colpivano il volto…
Rimanemmo abbracciati a slinguarci, ad accarezzarci reciprocamente i nostri sessi umidi di piacere…
“Hai goduto amore? La tua mammina ti ha fatto godere come sognavi?”
“Oh, si, mamma… la realtà è stata molto più bella della immaginazione… ma adesso come farò…”
“A che fare?”
Mi abbracciò forte, stringendomi con la mano aperta tutta la fica…
“Mamma… dopo aver provato questo immenso piacere… come farò a fare a meno di te… di questa tua fica… della tua bocca…”
Anche io lo strinsi forte e gli sorrisi…
“Porcellino mio… chi ti ha detto che devi fare a meno di me? Mi hai sedotto e già mi vuoi abbandonare? Seppure stupendi ti accontenti di un pompino e di una leccata di fica? Non vuoi scopare la tua mamma? Non le vuoi far sentire il tuo cazzo nella fica? E il culetto? Non lo vuoi? Pensa, amore… immagina la scena il massimo della lussuria… il figlio che incula la madre… mmmmmmmmm… solo a pensarci mi vengono i brividi e ti sborro in mano…”
Con la mente tornai alla mia giovinezza… già qualcun altro aveva goduto del mio culo in un rapporto incestuoso… con mio grande gradimento…
“Oh, mamma, vuoi dire che adesso quando siamo soli posso baciarti, accarezzarti… e trattarti da troia… la mia adorata troia?”
“Bravo porcellino, hai capito bene, desidero che mi tratti da troia… senza remore… e io ti tratterò da porcello… ognuno dovrà esaudire i desideri dell’altro… i più osceni… i più volgari… i più depravati… ci stai?”
“Non desidero altro… chiedimi quello che vuoi…”
“Ok, porcellino… allora da adesso sarai il mio amante…”
“Oh, mamma, grazie… ma… papà? Se se ne accorge? Mi dispiace tradire la sua fiducia… cosa penserebbe…”
“Penserebbe che ci stiamo divertendo… tuo padre è un uomo intelligente… il nostro è un rapporto aperto… sappiamo dividere l’amore del cuore dal sesso… lo amo moltissimo, non ho mai amato nessuno quanto lui… ma ciò non toglie che mi piaccia sentirmi un cazzo come il tuo nella fica… lo stesso vale per lui… quando abbiamo qualche avventura ce la raccontiamo nei minimi particolari e godiamo come pazzi… ci amiamo e ognuno di noi è felice quando l’altro gode…”
“Ma gli dirai anche di noi?”
“Ma, non lo so… adesso sei il mio amante… poi vedrò… adesso andiamo a fare una bella doccia insieme… ho voglia di lavarti il cazzo…”
Ci alzammo e ci avviammo verso il bagno… ma la mia mente già lavorava…
Sono molto graditi commenti, proposte e ovviamente critiche per migliorare i racconti. Attendo anche scambi di opinioni sul genere. Vi attendo alla mia e-mail [email protected]
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15 anni fa
bird2009, 35/36
Ultima visita: 10 anni fa -
da solo
Cosa ho da essere nervoso….questo mi chiedi …… e me lo dici dopo avermi detto che questa mattina hai preparato tutto, hai lavato e steso, mi hai fatto da mangiare e lo devo solo scaldare, e tu mi chiedi cosa ho per essere nervoso? Ti rispondo come al solito, cazzate,…. …. Il lavoro… ma la verità è un’altra, la verità è che da ieri so per tre giorni non ci si vedrà , la cosa mi angoscia, mi mette nervosismo e non posso farci nulla….. siamo appena tornati dalla mini vacanza passata a Cap…. la prima volta in un campo nudisti, la prima volta in un club a cielo aperto. Appena entrati sgrani gli occhi e con stupore mi fai notare che sono tutti nudi….è normale è un campo nudisti, ti rispondo. Cerchiamo la casa, la troviamo, i nostri amici ci stanno aspettando, il tempo di farci una doccia e rivestirci, no meglio svestirci, e con non poco imbarazzo ci avviamo verso di loro. Ci accolgono con un sorriso, baci ad abbracci, entriamo in piscina fermandoci al bar, avevamo fame, ma eravamo anche intimoriti dal luogo non abituati a tal genere di cose. Mangiamo ma il nostro sguardo vaga, vediamo corpi nudi, distesi, in acqua, o avvinghiati tra loro. Finito il pasto, ci stendiamo al sole, siamo carichi, ma non conosciamo le regole del gioco. Sguardi rilassati si incrociano con i nostri molto più tesi. Muovevi le gambe nervosamente, appoggio una mano e…. e diamo inizio alla nostra danza incuranti di dove fossimo, chi fosse la gente vicino a noi, di ciò che potessero pensare e/o dire. Ci siamo amati per tre giorni, noi soli, noi con amici nuovi o vecchi, ma sempre noi al centro del nostro cuore……
Questa sera sarò solo a casa…..ci vorrebbe un’amico, cantava quella canzone, ma non mi basterebbe di certo, ormai mi sei entrata nella pelle, nel sangue e non ne posso fare a meno. Quando ci sei quasi non ti sento da tanto sei leggera nel tuo essere presente, ma quando non ci sei, il peso diventa enorme, e questa sera lo sarà ancora di più perché dovrò attendere tanto tempo prima di rivederti, questa sera una lacrima scenderà dal mio viso e si asciugherà sul tuo cuscino. Mi manchi amore mio torna presto
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15 anni fa
sventola74, 38/39
Ultima visita: 2 mesi fa -
Figlia, moglie, madre modello - 1° cap.
Figlia, moglie, madre modello
1° Cap. – L’inizio
Sono sdraiata sul tappeto del mio salotto, semiaddormentata, spossata dal godimento provato… i miei amanti sono accanto a me a dividersi ancora il mio corpo con carezze e baci… ho la bocca e la fica ancora piena della loro sborra.. che sensazione celestiale sentirsi piena del loro sperma… sentirlo colare dalla vagina sulle cosce…
Ho detto “i miei amanti”, ma è molto riduttivo: sono la mia vita! Loro hanno goduto, e certamente ancora godranno nel futuro, del mio corpo senza gelosia ed io ho goduto dei loro splendidi cazzi senza preferenze… ognuno mi ha fatto godere come pure tutti insieme mi hanno fatto godere… uno non escluderà mai gli altri.
Mio marito mi accarezza le labbra ancora sporche della sua sborra e mi guarda.
“Olga, amore, hai il viso trasognato… assumi una espressione bellissima dopo il godimento…”
“Mi sento come in estasi… mi avete fatto provare orgasmi tremendi…”
“Davvero mamma ti abbiamo fatto godere? Ti è piaciuto?”
Guardo mio figlio, sdraiato accanto a me che mi accarezza il seno… mi sembra di sentire ancora il suo cazzo nella fica…
“Porcellino della mamma, siete stati fantastici…”
Sento delle dita entrarmi nella fica, guardo tra le mie cosce e sorrido…
“Papà, che fai… hai ancora voglia? Dopo quella stupenda sborrata che mi hai fatto nella fica? Oh, scusate… che mi avete fatto nella fica tu e tuo nipote insieme?”
“Figlia mia, sei unica ed io avrò sempre voglia di te, fino all’ultimo giorno della mia vita… sei una figlia modello…”
“E una mamma modello…” gli fece eco mio figlio Franco.
“E una moglie modello…” terminò Mario, mio marito, baciandomi la bocca sborrata.
“Grazie, non so se meritarmi i vostri elogi, ma vi amo tanto… tutti e tre… adesso riposiamoci un po’…”
Chiudo gli occhi felice e mi abbandono… ma nella semi incoscienza comincio a rivedere nella mente tutte le tappe che hanno portato a questa situazione.
Fino a poco tempo fa non avrei mai pensato fosse possibile arrivare a questo punto, che credo e auspico sia un “punto di non ritorno”, ma la vita è imprevedibile: un porta aperta della camera da letto può cambiare la vita stessa.
Bisogna fuggire le occasioni del peccato, ma credo che anche involontariamente le creiamo noi le occasioni sperando di non poterle fuggire… ma andiamo con ordine…
Io sono Olga, 40 anni, sposata con Mario, mio coetaneo, siamo una coppia di coniugi che, come tante altre, hanno fatto del sesso il principale interesse della vita.
Entrambi bisessuali, coppia aperta con ampia libertà sessuale per entrambi, amore di gruppo con grande piacere condiviso da tutti e due, ma, al di sopra di tutto, un immenso amore tra noi due: bandita ogni gelosia di sesso tra noi, anzi, uno sprone reciproco a sempre nuove avventure sessuali, ma con tanto, tanto, tanto amore del cuore e della mente.
Spesso si dice: “Poiché ti amo voglio la tua felicità”; noi diciamo: “Poiché ti amo tanto, voglio il tuo completo godimento sessuale”.
Abbiamo un figlio 18enne, Franco, che è la gioia della nostra vita: bel ragazzo, sportivo, brillante, ci ha dato molte soddisfazioni ed ultimamente il campo di queste “soddisfazioni” si è notevolmente allargato.
Uno dei suoi pregi, che per l’interesse di questo racconto è certamente quello principale, è quello di essere ben dotato sessualmente: in parole chiare ha proprio un gran bel cazzo, lungo e grosso proprio come piace alle donne e proprio come piace a me, un cazzo che ti riempie bene la fica, che ti dilata le pareti vaginali fino a farti toccare le vette del paradiso con colossali sborrate.
La curiosità è donna ed è stata proprio la mia curiosità a spingermi a spiare mio figlio per vedere “come ce lo aveva”.
Poiché trascorreva molto tempo davanti al suo PC cominciai a sospettare che si collegasse a qualche sito porno, per cui spesso gettavo libidinose occhiate attraverso la serratura della sua stanza per accertarmi cosa stesse facendo.
Finché un pomeriggio lo colsi con il cazzo in mano che si stava sparando una meravigliosa sega mentre teneva lo sguardo fisso verso il monitor. Dalla mia visuale non potevo vedere le immagini sullo schermo, ma dovevano essere altamente eccitanti giudicando dall’espressione del viso di Franco e dalle dimensioni che aveva preso il suo cazzo.
Vedo ancora la scena davanti agli occhi: Franco con le gambe allargate si segava un cazzo che non mi sarei mai aspettata di vedere in un 18enne. Un vero paletto di carne di non meno di 20 cm di lunghezza sormontato da una cappella rosso fuoco.
Sentii la passera fremere: chiusi gli occhi e immaginai quel cazzo dentro la mia fica… mi bagnai all’istante.
Se fosse stato qualsiasi altro ragazzo sarei entrata e me lo sarei scopato immediatamente, come avevo fatto spesso con giovani piselli, ma questo era mio figlio… il suo cazzo mi aveva eccitato al massimo e avrei tanto desiderato sentirmelo in corpo… ma non potevo… mi limitai a infilarmi due dita nella fica mentre con l’altra mano presi a strizzarmi il grilletto, come se gli stessi facendo una sega.
La vista di quel super cazzo in mano a mio figlio che se lo masturba lentamente mi stava mandando in estasi… volevo sborrare tutto il mo piacere, ma volevo farlo insieme a lui… rallentai il movimento delle mani per prolungare il piacere, mentre tenevo lo sguardo fisso sul suo viso e sul suo cazzo.
Ad un certo punto lo vidi alzarsi dalla sedia, puntare il cazzo verso lo schermo, chiudere gli occhi e piegare la testa all’indietro. Capii che stava arrivando e accelerai la mia masturbazione.
Lo sentii mormorare.
“Vengo… si vengo… troia… ti schizzo in bocca… bevi anche la mia… dai… bevi anche questa sborra…”
Dal suo cazzo cominciarono ad uscire violenti schizzi di sborra diretti verso lo schermo… quanto avrei voluto essere io davanti a quel cazzo e bere fino all’ultima goccia di sborra.
Fissando estasiata quei zampilli sentii un fremito per tutto il corpo ed ebbi un orgasmo travolgente… ero venuta insieme a lui, a mio figlio, a sua insaputa: fu bellissimo.
Ma non lo spiai più: il desiderio di sentirmi quel cazzo in corpo era enorme, ma cercavo di non pensarci, volevo sfuggire le occasioni, volevo rimuovere dalla mente il pensiero di un desiderio incestuoso.
Avei voluto quel cazzo, ma era di mio figlio, cosa avrebbe pensato di sua madre… nella mia giovinezza avevo già goduto un rapporto incestuoso… un rapporto voluto, desiderato, accettato, con massimo piacere per entrambi, un rapporto di cui vi parlerò prossimamente, ma mio figlio aveva ripreso di me? Non potevo rischiare e rovinare il suo affetto. Ma quando il diavolo ci mette la coda…
Una sera io e mio marito stavamo godendo alla grande, come due porconi. Avevo preso il mio fallo di gomma preferito, quello doppio che ti penetra sia il culo che la fica e mi stavo masturbando di fronte a lui, con il viso rivolto verso la porta della stanza, sdraiata, supina, scosciata al massimo, lui di fronte a me, spalle alla porta, con il cazzo in mano che guardava eccitato il mio lavoretto.
“Dai, Olga, sfondati il culo e la fica… so che ti piace la doppia penetrazione… ti piace sentirti piena… dai… masturbati un altro po’ che dopo ti scopo…”
“Si amore, me li sono ficcati tutti dentro… mi sono riempita sia l culo che la fica… lo sai quanto mi piace… oh… sto godendo…”
Cominciai a girare il viso a destra e sinistra dall’eccitazione quando il mio sguardo andò in direzione della porta: intravidi un’ombra dietro la porta stessa.
Purtroppo, o per fortuna, avevamo lasciato inavvertitamente la porta semi aperta e solo una persona poteva stare li dietro: nostro figlio.
Sentii il ventre contrarsi dal piacere: non sapevo se la cosa fosse stata casuale o voluta, analizzavo solo i fatti: mio figlio mi stava guardando mentre mi ero infilati nel culo e nella fica due cazzi di gomma.
Aspettai un po’ pensando se ne andasse, ma l’ombra era sempre li: al porco piaceva lo spettacolo.
Non potevo farmi sfuggire un’occasione del genere: non l’avevo cercata, ma non avevo né il coraggio, né la forza, né tantomeno la volontà di alzarmi e chiudere la porta.
In un attimo decisi di approfittarne: in fin dei conti ero una donna sposata che stava facendo l’amore con il proprio marito, non lo avevo chiamato io ad assistere alle nostre effusioni amorose, se lo disgustavano poteva tornarsene a letto.
“Caro, amore, questa sera mi sento una gran porca… facciamo qualche cosa di eccitante… dai…”
“Amore, sai che sono sempre pronto a fare delle porcate… hai qualcosa in mente?”
“Beh… non so… vediamo… si ecco… fingiamo di fare l’amore con persone che conosciamo e che ci piacerebbe scopare… ognuno di noi alternativamente fingerà di essere la persona desiderata… comincia tu… chi ti piacerebbe scopare?”
“Bah, così all’improvviso… si, ecco… la portiera, la signora Gina… la mamma di quel giovane che mi ha succhiato il cazzo… ha un gran viso da troia… credo le piaccia molto il cazzo…”
Mi immedesimai subito nella parte della signora Gina.
“E bravo il signor Mario… si fa succhiare il cazzo da mio figlio e trascura la sua mamma… crede che la mia fica valga meno della sua bocca? Me lo infili dentro e poi vediamo…”
Anche Mario cominciò a recitare… la situazione gli aveva fatto indurire il cazzo al massimo... la mia fregna era un lago: pensate alla mia eccitazione sapendo che nostro figlio stava guardando e sentendo tutto… e il bello ancora doveva venire…
“Ma signora Gina… davvero vuole che la scopi? Così esaudisce un mio desiderio represso da molto tempo… è da tanto che desidero la sua fica… sono certo che lei abbia una fica da troia… aperta… bagnata… slabbrata… proprio come piace a me…”
“E allora signor Mario me lo ficchi dentro… cosa aspetta…”
“Dobbiamo fare attenzione… se si sapesse che la scopo…”
“Pensa a sua moglie? Crede sarebbe gelosa? Sarebbe un peccato… mi piacerebbe molto leccarle la fica… magari dopo che lei gli ha sborrato dentro…”
“Signora Gina… non la facevo così porca…”
“Questo è niente signor Mario… se lei e sua moglie mi volete conoscere più intimamente avrete molte sorprese sul mio comportamento sessuale… ma adesso me lo ficchi in fregna che non ce la faccio più…”
“Ecco signora Gina… glielo ficco… le piace questo bel cazzone? Anche a suo figlio è piaciuto molto… a lui l’ho scopato in bocca…. A lei la scopo in fregna… tenga… tenga il mio cazzo… troia…”
“Si… si… scopi anche me come mio figlio… mi faccia godere come lui… lei è un porco… approfittarsi di una povera portiera… solo perché ha la fica in fiamme… maiale… mi scopi a sangue… bastardo… così… così… mi fa venire…”
Stavo recitando… la situazione era altamente eccitante, ma io non dovevo dimenticare il mio scopo: mio figlio ci stava vedendo.
Tornai in me.
“Amore, è bellissimo godere immaginando di farlo con un altro… adesso cambiamo… ora tocca a me… mi piacerebbe farlo con uno giovane… vediamo… aiutami… conosci qualcuno, che conosco anche io, che abbia un 18 anni? A me non viene in mente.”
Stavo bluffando… speravo non conoscesse nessuno…
“Mah, non saprei… l’unico 18enne che conosco è Franco, nostro figlio…”
Sentii la passera contrarsi. Mentii.
“Hai ragione… non ci avevo pensato… ma pensi sia immorale pensare di farlo con il proprio figlio?”
“Ma no, è solo finzione… dai… non temere…”
Non aspettavo altro. Aumentai il tono della voce: volevo essere sicura che Franco sentisse bene quello che dicevo.
“E allora figlio mio… che aspetti a scoparti la mamma? Non ti piaccio? Guarda che bella fica che ho figliolo… a papà piace tanto… non la vuoi assaggiare?”
Anche Mario cominciò ad immedesimarsi nella parte.
“Si, mamma, mi piace la tua fica… allargala… fammela vedere… è bella… dammela… aprila che tuo figlio ti infila il suo cazzo… lo vuoi il mio cazzo? Vuoi che ti scopi?”
“Si… amore… figlio mio… infilamelo… tutto dentro… sfondami l’utero… ma fa godere la tua mammina…”
Mario cominciò a chiamarmi.
“Prendilo… prendilo mamma… volevi il cazzo di tuo figlio… e allora prendilo… ti piace vero?... Un cazzo giovane che ti scopa… dimmelo che ti piace…”
“Figlio mio… si… si… aaaaaah… lo voglio… voglio che mi scopi… allargami la fregna… ti ho sempre desiderato… non tirarti indietro… dentro… aaaaaaaah Franco… dentro… sborrami dentro… l’ho sempre sognato… sborra nella fica della tua mamma..”
Per me non era una finzione: pensavo fosse proprio mio figlio che mi stesse scopando.
Guardai la porta e l’ombra era sempre li: aveva visto e sentito tutto!
Il pensiero che mio figlio avesse sentito il mio desiderio di scopare con lui mi fece sborrare.
“Vengoooooooooo… Francoooooo… vengoooooooooooo… mi hai fatto venire… hai fatto sborrare la tua mamma… aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaah… anche tu… sborrami dentro…”
Sentii gli schizzi dello sperma di Mario riempirmi la fica.
“Mamma… anche io… ti riempio… sborroooooooooooooooo… mamma… dentro di te…”
“Bravo amore della mamma… mi dovrai sempre sborrarmi nella fica… quando lo vorrai…”
Mi abbandonai stremata, con Maro abbracciato a me.
Dopo qualche minuto mi ripresi e guardai la porta: l’ombra era sparita. Adesso lui sapeva.
Mario mi baciò.
“Olga, è stato bellissimo… pensare che io fossi Franco, tuo figlio, che ti scopava mi ha fatto eccitare e godere come un maiale…”
“Anche io, amore, pensare di essere scopata da mio figlio mi ha fatto morire di piacere… poi tu non sai il resto…”
“Quale resto?”
“Franco ci stava guardando… mentre scopavamo lui era dietro la porta… ha visto e sentito tutto… non ti ho detto niente in quanto pensavo che sapendo della sua presenza tu ti saresti sentito condizionato… io invece ti volevo libero di recitare come preferivi… sei stato stupendo… sembrava proprio mi stesse scopando mio figlio…”
“Ho visto, amore, quanto hai goduto… dimmi la verità… avresti voluto che fosse stato realmente lui, vero? Credo che tu abbia gran voglia di scoparti veramente nostro figlio… è solo una mia impressione o sono vicino alla verità?”
Rimasi qualche istante pensierosa, poi lo abbracciai e lo strinsi forte.
“Amore, è vero, hai capito, mi piacerebbe moltissimo scoparmelo, lo desidero da pazzi, giorni fa ho visto il suo cazzo, dovresti vederlo amore, è stupendo, solo a pensarci mi si bagna la fica… ma devi capire la mia titubanza… è mio figlio… come potrei…”
“Hai ragione, è difficile, ma in questo caso non voglio interferire, non voglio né dissuaderti né spronarti, scoparti o meno nostro figlio deve essere una tua decisione, senza interferenze… comunque ti anticipo, per quanto ti amo, che accetterò qualunque sia la tua decisione…”
“Amore, ti amo tanto…”
“Anche io, non immagini quanto… buona notte amore…”
“Buona notte…”
Sono molto graditi commenti, proposte e ovviamente critiche per migliorare i racconti. Vi attendo alla mia e-mail [email protected]
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15 anni fa
bird2009, 35/36
Ultima visita: 10 anni fa -
Il gommone rosso
La foce del fiume è laggiù al limite della pineta, quella sottile linea azzurrognola che si confonde tra il cielo e il mare.
D’estate i tronchi ammassati sulla spiaggia offrono rifugio e tranquillità a quei pochi che hanno la voglia e la forza di farsi alcuni chilometri a piedi fin qui attraverso le pinete, i dossi, gli acquitrini, per passare un pomeriggio o anche una intera giornata di mare in pace e silenzio. Il costume addosso diventa un impiccio e qui lo si toglie volentieri. Il calore del sole scalda l’inguine scoperto, un delizioso bacio d’aria bollente sui genitali non abituati. Avevo oltrepassato già da tempo un tipo nudo che stava gironzolando con gli occhi verso il basso come stesse cercando la conchiglia più bella, assorto nei suoi pensieri. Anche la coppia che aveva steso un telo verdognolo tra quattro pali di ramo d’albero conficcati nella sabbia era scomparsa nella distanza. I due stavano all’ombra a dormire. Il costume di lei era steso ad asciugare, forse avevano fatto il bagno da poco. Nemmeno loro si vedono più. Ora, siamo io, la mia ombra e i gabbiani che hanno preso a volare sulla mia testa. Alcuni di loro hanno trovato la corrente giusta e stanno fermi quasi immobili nell’aria, con il becco verso il mare aperto come a scrutare l’orizzonte.
La mia ombra scura si riflette sulla sabbia e anche sull’acqua del mare bassa e quasi ferma. Le mie spalle sono piuttosto larghe, noto la forma arrotondata delle braccia, le cosce solide come il resto delle gambe. Sorrido e mi compiaccio. Quasi tutti i giorni dell’inverno precedente, in piscina a nuotare con determinazione hanno dato un buon risultato. Mi hanno anche risolto del tutto quel problema lombare che la stupida scrivania aveva causato. Osservo la mia ombra e mi sento bene. Riprendo a camminare.
C’è una macchia scura a pelo d’acqua laggiù, in fondo davanti a me. Potrebbe essere un natante. Ne ho visti altri qui in passato. Cè gente che raggiunge la spiaggia via mare, è più agevole. La macchia scura ora sembra essere rossa, è un gommone sicuramente. Mano a mano che mi avvicino prende forma. Si, è un gommone rosso, un fuoribordo. Galleggia, leggero a pochi metri dalla riva.
I gabbiani volteggiano ovunque sopra di me, il sole picchia.
Ora il gommone ha una forma ben definita. E’ ancora lontano ma si intravvede una figura a bordo. L’odore di salsedine è forte qui. Il mare, questo mare, lo amo, non potrei farne a meno. In tutte le stagioni. Il gommone è già piuttosto vicino, c’è un uomo a bordo sembra essere inginocchiato. Piegato in avanti. Continuo ad avanzare. Alla mia destra oltre la spiaggia coperta di tronchi ammassati, alcune tamerici non sembrano risentire della calura pomeridiana. La schiena di lui è ricurva in avanti, la testa rasata guarda in basso, sembra che poggi il corpo sulle braccia. Una grossa conchiglia mi punge sotto un piede mentre la calpesto. Ora lo vedo bene, sono abbastanza vicino. La sua schiena sembra ondeggiare avanti e indietro lentamente e lui continua a guardare sotto. Dietro di lui si alza un ginocchio piegato. C’è qualcuno sotto. Lui inarca ancora la schiena verso l’alto, vedo che non indossa il costume, è nudo. La pelle abbronzata fa da contrasto alle natiche bianche che non hanno mai preso il sole prima. Ora si intravvedono le gambe di lei, entrambe piegate in alto, sicuramente stesa sulla schiena,. Sembra proprio che lui le stia sopra a cavalcioni.
Il gommone per effetto della corrente ha la prua verso il mare ma ondeggia spostandosi lentamente un poco a sinistra e un poco a dritta. Sono abbastanza vicino per capire che i due sono impegnati in un gioco orale. Di lei si vedono a tratti anche i capelli neri.
Non voglio disturbare. E se mi vedono arrivare? Mi potrebbero scambiare per un guardone. Mi sento un poco a disagio, ma nello stesso tempo il mio sangue fluisce veloce attraverso le arterie del collo, come una pulsazione forte. Mi si asciuga la bocca, avverto una piccola sensazione di stordimento osservando la scena. Le natiche bianche di lui si alzano e si abbassano con regolarità. La sta pompando in bocca, stesa sotto. Immagino la sua bocca, piena del turgore di lui.
Non so che fare. Se proseguo passando accanto al gommone ancorato si accorgono di me. Andrò ad interrompere il loro gioco. Meglio fare finta di nulla e tornare indietro lasciandoli godere del loro piacere indisturbati. Il mio sangue circola ancora più forte. Sento come un piccolo vuoto nello stomaco. Ma io volevo arrivare alla foce del fiume che sta molto oltre. E se continuo la mia passeggiata come niente fosse? Senza prestare loro attenzione? Non so che fare, sono indeciso.
Il gommone non è molto distante da me. Ho deciso. Sono qui per andare fino alla foce, mi sono fatto già alcuni chilometri a piedi per questo e ci andrò. Passerò accanto a loro evitando se posso di disturbarli.
Ed è proprio in questo momento che lui si gira verso di me come se avesse captato la mia presenza.
Mi guarda, mi osserva, vede che cammino e non faccio cenno di fermarmi per guardare. Come rassicurato, abbassa la testa verso di lei e come io non ci fossi, continua a farsi succhiare l’uccello, tranquillamente. Le sue braccia sono forti, sulla schiena si notano i lombi in tensione, tutto il corpo e la testa rasata, tranne le natiche bianche è abbronzato e oleoso. Le gambe di lei sono affusolate. Siccome sta stesa sul fondo del gommone si intravvede appena. Il gommone si sposta un po’ con la corrente e mi permette di vedere che le gambe di lei sono divaricate. Non c’è peluria scura, il che sta ad indicare che è rasata. La sua vagina è esposta al caldo sole pomeridiano.
Lui alza la testa e ancora una volta mi guarda fisso come dovesse capire chissà che cosa. Vede che li sto osservando attentamente ma mantengo il mio passo di marcia. Mi sorride con un lieve cenno del capo, abbassa la testa verso di lei e le sussurra qualche cosa. Sembrano ridere divertiti. I miei piedi affondano della sabbia bagnata passo dopo passo. In questo momento mi trovo all’altezza del loro gommone rosso.
Lui raddrizza la schiena e alza la testa, si gira verso di me come per cercarmi, mi fa cenno di fermare, si mette un dito sulla bocca come ad indicare il silenzio e di stare fermo li dove sono. Tra me sulla riva e il gommone ci sono adesso soli pochi metri. L’albero del fuoribordo è sollevato per non strisciare l’elica sul fondo. Lui china il capo verso di lei come a bisbigliarle un segreto all’orecchio.
Sto fermo in piedi a pelo d’acqua e li vedo che cambiano posizione. Lei si gira verso di me, mi da un’occhiata furtiva, si siede a gambe piegate con la schiena appoggiata sul bordo del gommone. E’ tutta nuda. Ha delle belle tette, non molto grandi, anzi direi forse di misura un po’ ridotta, ma hanno una bella forma. Lui è quasi supino davanti a lei, la testa affondata tra le sue gambe. Immagino la stia leccando. Non deve essere una posizione comoda per lui, infatti si muovono ancora. Lei nel frattempo ha avuto modo di osservarmi senza farsi notare troppo. Forse mi valutava. Nel frattempo si è messa a pecora. Lui in ginocchio di fianco alla sua sinistra. Io sono esattamente di fronte a loro e vedo lei da dietro. Lui le passa la mano tra le gambe sotto la figa e sul culo, la sta sditando bene bene. Con l’altra mano lui sembra che le stia pizzicando il capezzolo sinistro. La testa di lei ondeggia. Sa sicuramente di essere osservata. In quella posizione lei ha inteso, presumo, di mettermi la passera ben in vista. Lui mi guarda, poi gira la testa verso di lei, le dice qualche altra cosa. La mano di lui continua nel suo gioco di dita.
Sento il sangue che vaga dentro il mio corpo a velocità inaudita. Lo stomaco sembra essere ancora più vuoto, le gambe che ho rafforzato in piscina durante l’inverno sembrano cedere. Cazzo…sto qui a guardare tutto questo e non posso toccare. Loro si divertono e io qui a sbavare. No grazie non fa per me. Devo riprendere la mia passeggiata. Ho il cazzo duro sotto il costume azzurro. La gola sembra serrarsi ho bisogno di deglutire ma non ho saliva sotto il sole di Luglio. No, non posso stare qui. E’ comunque forte il desiderio di vedere quale sarà la loro prossima mossa.
Lui continua a sditarle la passera e lei a sua volta ha buttato la testa sul fondo del gommone. Mi da delle brevi occhiate ogni tanto, come volesse dirmi qualche cosa mentre continua a lavorarle la figa e forse anche il culo.
Si muovono ancora. Lui ora si stende sul fondo, la sua testa sul bordo di prua. Intravvedo che ha un bel cazzo scuro che contrasta a sua volta con la pelle bianca non abbronzata del segno del costume. Il tizio è veramente infoiato. Ora lei muove la gamba destra sopra di lui e si siede sopra la vergona scura. La sta prendendo tutta. Lui vede che io guardo e le dice qualche cosa. Lei muove il bacino avanti e indietro, alza la faccia verso il cielo, i lunghi capelli neri la cadono dietro giù per la schiena. E’ abbronzata ovunque tranne che per un filo sottile di pelle chiara. Il segno lasciato da un mini costume topless.
Mi guardo attorno come a verificare che nessuno altro sia nei dintorni. Sento un leggero senso quasi di vergogna a stare qui a spiarli. Speriamo non passi nessuno. In passato ho visto la forestale farsi un giro da queste parti. No, non vedo nessuno. Sento solo le cicale fare casino tra il bosco di tamerici oltre le dune ora coperte di cespugli che qualche anno fa erano solo dei fili d’erba.
Mi siedo sul tronco più vicino a me. E’ liscio, bianco e spellato. Già, ora sono qui. Tanto vale rimanere, poiché sono stato invitato quale gradito ospite. E’ tutto molto eccitante.
Cambiano ancora posizione, lei ora si stende. Ho notato che mi ha dato ancora un’occhiata furtiva.
Si scambiano qualche parola, non sento quel che dicono ovviamente. Le loro parole se le porta via la brezza pomeridiana. Lui sembra indicarle il motore. Lei si stende più in basso verso la parte larga del gommone. Le gambe piegate in alto. Lui le aggiusta qualche cosa di voluminoso sotto la testa forse un telo da bagno, una sacca, chissà. Si mette di fianco sopra la testa di lei, si piega in avanti come faceva prima e si abbassa un po’. Con la mano si tiene la base del cazzo ancora duro e glielo infila in bocca. Inizia a pomparla in bocca. Si vede benissimo di qui. Lei succhia. Lui chiude e apre gli occhi continuamente, ha un lieve sorriso sulla bocca. Le braccia ben appoggiate sul bordo del gommone appagati di essere osservati.
Io sto letteralmente andando giù di testa per la scena, ma ancor di più per la complicità che si è creata, per la situazione, per il posto, la natura che ci sta attorno. E’ ovvio che sono diventato il loro giocattolo, cazzo, mi sembra che stiano abusando di me. Loro si divertono e io reggo la candela. Non è possibile. No, assolutamente no. Meglio andare via. Ho deciso, vado via. Ciao a tutti.
Guardo lui che sta affondando la sua mazza dura nella calda bocca di lei che a sua volta lo succhia con voluttà, consapevoli che qualcuno li sta a guardare. Godendo del fatto di essere osservati.
Lui alza lo sguardo verso di me, lo riabbassa, le dice qualche cosa. Poi si gira verso di me, mi manda un sorriso quasi beffardo e mi fa cenno di andare da loro verso il gommone. Non ci credo. Non è possibile. Si è accorto del mio dubbio. Mi rifà cenno di andare.
Mi alzo dal mio tronco d'albero. Il sangue mi gira nel corpo a tutta velocità. Ora mi sembra di avere la testa vuota, non più lo stomaco. Le gambe mi tremano un pochino, il collo sembra gonfiarsi. Mi avvicino all’acqua, mi fermo, li osservo. Afferro l’elastico del mio costume azzurro con due dita e me lo sfilo giù dalla vita fino ai piedi. Lo tolgo del tutto. Ora sono nudo pure io, completamente. Lo avvolgo attorno al polso destro. Mi guardo attorno come a verificare che non ci siano altri intrusi. Il sole mi batte sulla schiena, Fa caldo, tanto caldo. Il mio cazzo è dritto e duro. Lo sento fiero della sua mascolinità. La vena grossa lungo tutta la sua lunghezza è gonfia, pulsa di eccitazione. Mi si è scappellato. La gola continua ad essere secca. Fremo in esitazione. Entro in acqua, pure quella è tiepida sotto il sole pomeridiano.
Lui continua a farselo succhiare, lei sembra godere della mazza dura che ha in bocca. L’acqua mi è al polpaccio. Lui mi lancia qualche piccola occhiata di approvazione come dire, avvicinati. Anzi ora mi fa cenno di avvicinarmi lentamente, molto lentamente. Lei continua a succhiarlo. Lui se la gusta.
Ora sono molto vicino al gommone rosso. Avevo ragione, lei ha i fianchi ben arrotondati, è completamente depilata, le labbra della sua fica leggermente scure, le gambe lisce. Ha una stella marina tatuata sopra l’inguine, molto piccola. Un braccialetto d’oro a piccole maglie alla caviglia destra. I piedi sono belli, piccoli, ben formati, le unghie laccate di trasparente/avorio. La mano destra gioca con le palle di lui, le accarezza. Con la sinistra si sta pizzicando il capezzolo dello stesso lato. Muove in continuazione il ginocchio sinistro piegato in alto.
Sono arrivato accanto al gommone, l’acqua di mare mi solletica le palle, non essendo più alta di tanto. E’ una bella sensazione. Sono veramente gonfie e solide, il mio cazzo è in tiro. Mi batte forte il cuore. Lui mi fa un leggero cenno di approvazione con le sopraciglia, mi indica le gambe di lei facendo il gesto di accarezzarle, sussurra a lei qualche cosa. La mia mano sinistra (sono mancino) trema un poco. L’avvicino alla sua caviglia, osservo lui come a chiedergli il permesso, mi fa cenno di si con il capo. Avvolgo la caviglia di lei, stringo appena, mollo e poi leggermente e lentamente, molto lentamente salgo su per la gamba. Sento che lei ha avuto un brivido. Io continuo ad accarezzarla. Mi fermo sotto al ginocchio, la gratto un po’ con la punta della dita, poi accarezzo di nuovo. Lui sta ancora con il cazzo duro nella bocca di lei che continua a succhiarlo. Ora mi giro completamente verso la fiancata del gommone davanti a me, allungo anche l’altro braccio dentro l’imbarcazione. Con entrambe le mani incomincio ad accarezzare il corpo di lei, stesa, le gambe, le cosce. Passo la mano sulla sua passera e massaggio un poco sopra il pube . Ho tanta voglia di affondarle le dita dentro. Mi accorgo che il mio cazzo indurito sfrega contro la fiancata esterna del gommone.
Il gioco continua. Stento a credere di essere qui con questi due, partecipe del loro piacere, parte del loro godimento. E’ eccitante, sono carico. Le mie mani continuano ad accarezzarla, massaggiarla. La mia mano sinistra si ferma sul suo ventre e poi lentamente scivola giù. Ecco le labbra, le allargo, ci gioco. Pizzico il clitoride. Mi accorgo che è eccitata, umidiccia, scivolosa. Mi afferra il polso, lo ferma li e mi spinge la mano. Infilo prima un dito e poi un altro, sempre più su. Muovo le dita, le rigiro, le tiro fuori, pizzico lievemente, poi affondo di nuovo. Ora lei muove il bacino, si contorce. Continua a succhiare l’uccello di lui che ora sembra rantolare. Ogni tanto tira un’occhiata giù verso la figa di lei come a controllare che io stia facendo un buon lavoro. Lei ha smesso di succhiarlo. Tiene gli occhi chiusi, lascia andare dei gemiti. Continuiamo cosi, non so dire per quanto tempo. Afferra ancora il mio polso e si porta la mia mano tra le gambe come volermi dire di affondare le dita ancora più giù, sempre più dentro. Le muovo senza fermarmi, continuo sempre più forte. Lei inizia ad avere il fiato corto, sento che le escono dalla gola dei suoni gutturali. Cazzo quanto mi eccita. Il mio uccello duro sfrega sempre contro il gommone.
La sentiamo emette dei sospiri corti, fa dei gemiti e si scuote tutta, trema. I gemiti si fanno sempre più alti. Poi cerca il cazzo di lui e se lo infila in bocca ancora. Vedo che lui butta gli occhi al cielo e urla. Poi non capisco più nulla di ciò che sta accadendo. Ho perso la testa, sento che una frustata di energia mi sale da sotto le palle. Le mie dita della mano sinistra sono nella sua figa e con la destra mi sego. Lei ora non lo ha più il cazzo duro di lui in bocca, continua a gemere sempre più forte. Mi tiene la mano ferma per il polso con le dita affondate dentro la sua figa calda a viscida, muovo le dita sempre più forte, si contorce e lascia andare un altro lungo gemito. Vedo che lui le sta schizzando il lattiginoso sperma in faccia. Alcuni fiotti potentissimi e caccia pure lui un urlo liberatorio. Insieme a lei. Le mie gambe dritte nell’acqua fino a mezza coscia tremano. La frustata di energia esplode nel mio basso ventre. Emetto anche io un grido lungo e roco. Sento che il mio sperma caldo cola in abbondanza tra la mia pancia e la fiancata dell’imbarcazione.
Chiudo gli occhi, abbasso un po’ la testa appoggiando le mani sulla fiancata del gommone rosso per riprendermi. Respiro profondamente a pieni polmoni. Lei è ancora stesa, abbandonata alla sua soddisfazione. Con la sinistra si copre la fica come a proteggerla. Lui le sta pulendo amorevolmente con acqua di mare il viso e i capelli intrisi del suo sperma.
Raggiungo la riva mentre mi lavo l’uccello dei miei residui lattiginosi. Il sole continua a battere caldo in questo pomeriggio di luglio. Mi rimetto il costume azzurro e mi giro verso di loro. Sono scesi dal gommone. Sono ancora nudi, hanno l’acqua a metà coscia. Sono abbracciati. Lei gli ha messo le braccia intorno al collo. Lui le mani giù attorno alle natiche. Si baciano profondamente, fanno a lingua in bocca, un bacio lungo, immersi nel loro piacere. Già dimentichi di me e della mia presenza continuano ad intrecciare le loro lingue. Per loro io non esisto più. E mi allontano.
La foce del fiume è laggiù al limite della pineta, quella sottile linea azzurrognola che si confonde tra il cielo e il mare.
5
4
15 anni fa
ManzoMaturo,
35
Ultima visita: 5 anni fa
-
Io con una donna matura......
ho letto qlk racconto e mi va di raccontarmi il mio...quello ke piu mi piace ricordare.... ero in giro.era sabato,uscivo da un centro abbronzante,mentre giravo in auto vidi una bella donna ke guardava una vetrina di un negozio...accostai cn la mia auto,le kiesi quale sarebbero state le scarpe ke piu le piacevano,la feci ridere,mi disse ke nn le ere mai capitato una rikiesta del genere fatta da un giovane come..lei n aveva 44,mi rispose,,mi indico una scarpa cn tacco molto sexy,le dissi aspetta,parcheggiai e entrai nel negozio...senza neanke kiederci i nomi entrammo e le calzai io le scarpe,ci guardavamo quasi imbarazzati,avevo il suo piede sulla mia coscia,io ero in ginokkio,le mettevo la scarpa cercando sempre e cmq di toccarle i piedi e la sua bellissima caviglia,indossav una tuta e di sicuro si accorse del mio pene ingrossato....nn riuscivo a controllarmi ero tpp eccitatole stavano benissimo cosi le comprai...uscimmo fuori ci presentammo e ci scambiammo i numeri....ci facemmo un po di risate e ci lasciammo.....qnd andai a casa corsi a masturbarmi,il suo piede era l unico mio pensiero,le mandai un sms,lei mi rispose subito,nn mi sembrava vero,lei 44anni,io 24.....ci demmo appuntamento il gg seguente..la portai a cena,fu tutto tranquillo,ero un po imbarazzato ma nn mi importava piu di tanto,lei era piu alta di me,era una porcona dalle grandi forme.....in makkina nel parkeggio fumammo una sigaretta,pendevo dalle sue labbra,ero eccitato volevo baciarla e nn sapevo come fare....mentre parlavamo mi accorgevo ke i suoi okki cadevano sul mlio pantalone piu di una volta,allora presi coraggio,le dissi ke ero pieno e ke il pantalone mi stringeva,avevamo fatto una bella cena,cosi ribaltai il sedile e mi stesi cercando di far alzare la camica fino all addome,in ke si potesse notre meglio il mio pene ke diventava sempre piu duro....lei mi scopri la pancia mi disse di evere un bell addome,e cn la mano inizio ad acarezzarlo....ero arrapatissimo,guardavo la sua bocca rossa e morivo dalla vgl di baciarla....lei si accorse del mio desiderio,era lei,mi disse francè io potrei essere tua mamma,e poi 6 piccolo nn potresti mai......io la presi x il collo e la baciai,,,,ke passione,,lasua lingua entrava nlla mia bocca in un modo cosi sensuale da farmi perdere completamente il controllo...mi mordeva le labbra quasi a farmi male,abbassai subito i pantaloni,le mostrai il mio pene,nunzia subito lo prese in bocca...mmmmmm,era bravissima....continuava a leccarlo tutto senza alcun uso della mano..mi faceva morire....mentre lo leccava gli dava colpi di risukkio x assaggiare tt il mio bagnato,saliva alle mie labbra e mi leccava cm mai nessuno l ha fatto mai....le saltai addosso,ero cn la tests tra le sue gambe lisce,e alzai la gonna e le spostai e mutandine,,,era pelosa,molto,mmmmmm,,,ke blla topa......facemmo il 69,,avevo tt la faccia bagnata si agitava cm una porca,ero arrapatissimo,venni mentre mi sukkiava,ingoio il mio sperma,maio nn mi fermai un attimo,continuavo a farmi sukkiare,volevo ke venisse anke lei nella mia bocca....mammamia quella makkina divento un letto,,i vetri erano bagnati dalla nst passione,nn riuscivamo a fermarci...la leccavo tutta.aveva un ano bellissimo..liscio cm la pelle,enza un pelo,lo leccavo e cn le dita la penetravo,era bellissimo sentirla godere,,,ci fermammo un attimo,ci asciugammo il sudore,la stesi mi misi sora di lei e la penetrai,,era bellissimo,eravamo bagnati tt e due,ci desideravamo a vicenda....ke belle trombate ke ci siamo fatti......
19
1
15 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 2 ore fa -
Secondo giorno di villaggio vacanza
Oramai siamo pratici del villaggio, ma una cosa non l’avevamo ancora capito.
Andiamo alla spiaggia, riprendiamo possesso del nostro ombrellone, in ultima fila. L’ombrellone affianco è gia aperto. Mannaggia… non ci possiamo spaparanzare. Ma dagli indumenti capiamo che non sono molti.
Dopo dieci minuti, io e mia moglie con lo sguardo d’intesa, prendiamo a conoscenza di un’altra cosa del villaggio. I vicini di casa sono anche vicini di ombrellone.
Metto la faccia nel giornale per non ridergli in faccia, mia moglie ad alta voce mi dice… “Caro, non ti fai la doccia?” A sentire ciò, mi scappa da ridere e rispondo :” No cara, altrimenti poi non resisto… “
A questa frase si ride. Io, mia moglie ed il vicino. Ma si siamo grandi e vaccinati.. Perché essere così ipocriti. Io so che tu sai che io so.. l’ho sempre odiato. Comunque, il vicino di nome Rossano si avvicina. Si presenta e sorridendo dice: “Grazie per il gadget di benvenuto”
Un'altra cosa io e mia moglie abbiamo capito.. In casa nel villaggio si sente tutto da fuori.
Si parla del più e del meno, di dove è, ed alla fine ci dice che sta qui da solo perché ha litigato con la sua ragazza, e avendo pagato quasi interamente il pacchetto vacanza, non gli andava di perdere i soldi. Sta qui per riposarsi e forse, si confessa, con la speranza che la ragazza lo raggiunga.
Ci è simpatico. E’ un bravo ragazzo… Ma un po’ birichino … La sensazione non sarà tradita.
E’ ora di pranzo… Ce ne saliamo, e lui ci segue.
Mia moglie.. ‘ingenuamente” gli dice “Ma chi ti cucina”
Rossano :” O qui al ristorante, che si mangia male ma molto caro, o i surgelati del market! Semplice”
Mia moglie mi guarda ed io la capisco. Ovvero capisco che lei lo cucinerebbe, ma il pesce …
Così sempre per il fatto che io so che tu sai che io so, dico :”Ma dai Rossano, vieni a mangiare con noi, mia moglie cucina alla napoletana.”
Accetta volentieri, ed al suo si, io aggiungo : “Ma la doccia non te la fai?”
Mia moglie ride istericamente alla grande..eccitata e dice” Beh, mentre cucino se la può fare da noi.
Lui tomo tomo, cacchio cacchio annuisce. Alla fine che c’e’ di male!
Beh… la casa è aperta, E’ fresca. Lui imbarazzato chiede dov’è la doccia, ed io con il cuore alla gola rispondo: “Cara gli fai vedere l’altra ala del castello, la doccia per gli ospiti mi sembra che stia lì”
Ci si ride, forse per non far capire il momento caldo di eccitazione. Lui è sorpreso che lo lascio andare con mia moglie nell’altra stanza. Mia moglie vi vorrebbe riempire di baci in questo lasciapassare d’occasione che le ho dato. Ma nessuno ha parlato di niente.. E’ tutta fantasia.
Allora io, sperando che non rimanga tutta una fantasia, mi faccio coraggio, e penso. Ma si… ora lo dico, forse scherzando mi viene meglio :” Rossano l’acqua è poca a quest’ora nel villaggio, forse è meglio che la economizzi. Io e te insieme, non mi va proprio, quindi, VEDETE VOI….”
E VAI…. L’ufficialità dell’invito della doccia con mia moglie l’ho dato…. Adesso tocca a mia moglie. Ce l’ho fatto… Speriamo bene.
Rossano va dritto nell’altra stanza,mia moglie lo segue,e girandosi mi lancia un bacio!
Le piace, e le sue tette si sono fatte più belle. E’ eccitata da morire. Ed io anche.
Non li vedo più. Un po di silenzio e sento aprire la porta del bagno. Facile da capire. Oltre alla stanza c’e’ solo una altra porta, quella del bagno!
Li sento parlare. Prego.. si..il sapone è qui, il telo qua.. Poi lo scroscio dell’acqua.
Che faccio li spio, domando, oppure vado a fumarmi una sigaretta?
Il mio uccello pensa a mia moglie, le sue tette, e le mie voglie. Propendo ad andare nell’altra stanza, ma non nel bagno.
La porta del bagno è aperta. Sono in due sotto la doccia. Si proprio in due. Il plexiglass fa capire bene la situazione. Il corpo di mia moglie con le braccia alzate appoggiate al muro e Rossano che la spinge da dietro. Ci sa fare il giovane, penso. Il ritmo è insistente. Intravedo le mani di Rossano che stringono le tette di mia moglie. L’acqua che li bagna. Non resisto.
Entro nel bagno, apro lentamente il plexiglass per non dare la sensazione che voglio interromperli. Mia moglie si gira, l’acqua mi bagna, lei mi cerca volendomi baciare. Rossano si ferma, estrae il suo uccello dal corpo di mia moglie.
E’ grande, e pensando che stava nel suo corpo, mi fa quasi venire. Mia moglie mi bacia, il mio viso è bagnato e la sua lingua non l’ho mai sentita così dura nella mia bocca. Freme, non capisce più nulla e mi toglie il costume. Lo stringe tra le sue mani. Ora siamo in tre. Ci dobbiamo posizionare, ma non è cosa nella doccia.
Ci capiamo e ci spostiamo sul letto. Mia moglie mi cerca, mi continua a baciare. Io la faccio mettere in ginocchio sul letto mentre mi siedo, Rossano la segue dietro, e la penetra. Sento dai suoi baci che l’uccello di Rossano la fa godere tantissimo. Io continuo a baciare, poi le si sposta e cerca il mio uccello. Lo ingoia, gemendo, e ritmicamente alle spinte di Rossano, mi fa godere tantissimo. I nostri occhi si incrociano, io ho la sua testa in mano e le sue tette. Non posso credere, il mio sogno si è avverato, mia moglie gode tantissimo con uno sconosciuto mentre si dedica a me.
Cambiamo posizione, mi stendo, e lei mi segue. Mi cavalca e con le mani cerca Rossano. Rossano si alza sul letto e spinge il suo uccello sulle tette di mia moglie. Non posso non vedere, dalla mia posizione vedo tutto e sento tutto. Lei glielo lecca prima dolcemente e mentre se lo gusta mi guarda. Quante volte abbiamo giocato con le mie dita, ma ora è un’altra cosa, la sua bocca è deformata da un uccello, le sue mani stringono il bacino di un altro uomo.
Rossano sta per venire, ed anch’io. Lei vuole gestire tutto. Si sposta, ci avvicina e ritmicamente ci fa inondare sul suo seno. Cerco di tutto per far venire prima Rossano, per dare più tempo a mia moglie a guardare ancora per una volta il suo gadget da parte del villaggio.
La vacanza, purtroppo dura solo due settimane.
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15 anni fa
admin, 75
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Arrivo al villaggio vacanze
Vacanza al villaggio
Siamo arrivati. Dopo ore di traffico, non ci resta che posare le valigie, togliere i ns indumenti cittadini ed andare a prendere possesso dell’ombrellone.
Sembra che l’ombrellone, secondo la sua posizione e fila, faccia capire il tuo status, la tua furbizia ovvero il culo che hai avuto nel prenotare.
Bene …. Incominciamo bene, l’ombrellone è all’ultima fila.
Il mare si vede, tra le varie sdraio e lettini. Tra tette e culetti, tra borse e borselli appoggiati agli ombrelloni.
Ma si, siamo venuti per rilassarci e per staccare la spina.
I vicini di ombrellone? Nessuno al momento. Benissimo. Ci possiamo allargare, poi si vedrà.
Spalmo la cremina a mia moglie, invitandola a sbottonare il reggiseno. Voilà, la libertà eccola qui, i seni schiacciati sul lettino. Però si intravede la rotondità laterale, bianca. La visione è celestiale.
Dopo tre ore, il sole non si sopporta più. Torniamo alla casetta. E’ fresca, apriamo le finestre, ops.. che si vede? Il vicino che dalla finestrella sta facendo la doccia.
Tra noi ci si ride, anche perché notiamo che la doccia è stata tonificante. L’uccello è abbastanza docciato e ben sveglio. Rimango le ante aperte, lo valuto come un gadget offerto a mia moglie come benvenuto nel villaggio. Ci si scherza ed invito mia moglie a girare per casa seminuda. Anche lui avrà diritto ad un gadget di benvenuto al villaggio.
Con grande sorpresa, mia moglie accetta il consiglio. Si slaccia il costume di sotto e gira per casa con il pareo. Mi siedo sul divano e mi godo i movimenti casalinghi di mia moglie. Ma ad un tratto noto che lei si ferma alla finestra all’atto della stesa dei costumi bagnati. Si gira con gli occhi sbarrati e dice “… Ma è un porco!. Si sta facendo anche una sega!”
Io mi sbatto sul divano a ridere dicendo: “ Il gadget gli è piaciuto. Beh… non facciamo i soliti meridionali e ...fallo... contento … Rimani alla finestra e fagli vedere la tua bontà superiore”.
Mi fa una faccia di sorpresa e di sfida dicendo: “Perché secondo te, non sono belle? Ok … resta a vedere!”
Con la scusa del fastidio del costume, si sposta “involontariamente” il reggiseno, ed …. Ops … un po’ di tetta fuoriesce. Rimane alla finestra ed ogni tanto si gira, dicendo :“caspita … come si sega, guardandomi”
Il scherzo finisce per me.. mi sto eccitando. Con una voce seria le dico :” Il bello è quando raggiunge l’orgasmo, sarà tutto dedicato a te”
Dai suoi occhi capisco che vuole continuare questo gioco, alla fine è un bel giovane da guardare.
Dopo un pò, chiude la finestra. “E’ venuto … ma tanto … ” . Lo dice con un pò di vergogna, ma con tanta voglia….
E’ questo è solo il primo giorno.
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15 anni fa
admin, 75
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Fittasi casa
E' tempo di villeggiatura. Io e mia moglie siamo andati a cercare una casetta a mare nella nostra zona del cilento. Il mare bello, non lontano da casa. Insomma una zona piena di relax.
Il problema, la casetta per queste due benedette settimane. Trovarla è una mazzata in fronte.
Convinsi mia moglie di andare in un giorno infrasettimanale nel cilento senza nessun impegno, ma a scopo di passeggiata. Se si trovava qualcosa di interesse bene, altrimenti senza preoccupazioni.
La giornata è bella, si parte. Si arriva verso Palinuro. Il mare è invitante e fresco, i nostri vestiti sono ormai out per la zona, ed io invito mia moglie a togliersi la giacca e sbottonare la camicia per stare più fresca e per darmi una bella visione, visto che le sue tette sono bellissime.
Acconsente, anzi sposta anche il reggiseno per farmi vedere meglio le sue tette.
La passeggiata promette bene, sebbene la meta è un altra, cercare la casa.
Camminando in auto lentamente intravediamo una bella casettina con scritta fittasi. Ci fermiamo.
Non c'e' nessuno. Busso il clacson, ma non arriva nessuno.
La casa si affaccia sulla spiaggia, e quindi noi per la discesa a mare la costeggiamo. Arriviamo alla porta faccia mare e vediamo che è aperta.
Non sappiamo cosa fare, ma mia moglie decisa, bussa alla porta aperta.
Non risponde nessuno. Attendiamo guardando il mare, il luogo. Tutto è bello e ben tenuto. Decidiamo di andare sulla spiaggia, in attesa di vedere qualcuno che si avvicina la casa, la porta è aperta, qualcuno dovrà tornare.
Ci sistemiamo sulla spiaggia deserta, il mare è bellissimo e noi non abbiamo i costumi. Invito mia moglie a togliersi la camicia, e scherzando le dico, togliti anche il reggiseno. Lei lo fa come piace a me, guardandomi negli occhi sapendo che cosa voglio.
Dopo un po dal mare esce un sub, un bel giovane prestante che si sposta verso la casa. Mia moglie scherzando dice, speriamo che lui è il proprietario e che fa le vacanze nella stessa casa.
Dicendo questo aspetta una mia reazione, invece, le ricordo i miei desideri e dico: “Magari, sarà la volta buona che mi fai felice vedendoti scopare con un altro”. Lei ribatte, dicendo …. “con questo si, penso che lo farei”.
Comunque ci alziamo e gli chiediamo se fosse lui il proprietario. Purtroppo ci risponde “Magari, sono solo un amico di famiglia, e sa che è stata già affittata”. Vede le nostre faccie triste e ci invita in casa per un po di fresco, mentre guarda le tette di mia moglie in reggiseno trasparente.
Lei, non si copre, anzi sorride a quello sguardo.
Andiamo in tre in casa, lui ci fa vedere il piano terra e ci invita a vedere il piano superiore. A me non interessa, mentre mia moglie guardando dice… “A me interessa molto, ti seguo”. Sempre in reggiseno trasparente!!!!
Salgono sopra, io rimango a fumare giù all’entrata, mi siedo. Sento che il balcone si spalanca ma non escono. Sarà la stanza da letto. La prima sigaretta è finita. Dopo la seconda, mi scoccio di aspettare, e salgo le scale. Non so dove andare, ma sento dei rumori, salgo piano con il cuore in gola ricordando ciò che aveva detto mia moglie.
Mi avvicino alla porta semiaperta, trovo mia moglie seduta a letto con il reggiseno abbassato. Il giovane alzato con il suo uccello duro ed anche abbastanza grande. Li sento scherzare. Mia moglie lo prende in mano ed incomincia a leccarlo. E come lo lecca, dolcemente, anzi sento che assapora il sapore del sale. Lo scende in bocca. Lo insaliva, lo stringe con le mani e ritmicamente lo pompa. Si fa stringere i seni.
All’improvviso lei si alza e per non farmi vedere mi ritraggo. La ritrovo a pecora sul letto e lui affianco alzato che glielo infila. Ma lei riesce a guardarmi. Chiude gli occhi , non so per vergogna o per il grande eccitamento. Viene sbattuta prima dolcemente e poi sempre più forte. La conosco e come geme, sento che sta godendo tantissimo. Il mio cazzo si fa duro. Lo caccio fuori e guardando i suoi seni sballottati ed i suoi fianchi dondolanti vengo in un fazzoletto di carta che avevo in tasca.
Anche il giovane sta venendo. La invita a girarsi e lei con le mani velocemente se lo fa venire sul seno. Poi con la lingua glielo succhia ancora per prolungargli dovutamente un gran piacere.
Io me ne scendo, con il cuore a mille. Mi sento felice, ho goduto vedendo lei in quel modo, come ho sempre desiderato. Attendo in auto. Non ho il coraggio e non so che dire. Attenderò mia moglie per baciarla.
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15 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 2 ore fa -
Lei, Giulia
Questo mio racconto non inizia, come tante favole, con le parole “C’era una volta....†per il semplice fatto che ciò che mi accingo a descrivere è una situazione vera, reale, successa grazie all’opportunità che SC regala a tutti i suoi amici ovvero : conoscere persone nuove che con semplicità vivono il mondo dell’eros… Ormai è diverso tempo che sono iscritto alla sexy community e qualche persona l’ho conosciuta: una in particolare Giulia (nome di fantasia). Giulia è una bellissima signora, elegante, raffinata; una donna che sa quello che vuole: insomma le regole del gioco le ha ben chiare! Iniziamo con scriverci messaggi di reciproco apprezzamento, dai messaggi passiamo alle telefonate e… poi di comune accordo decidiamo di incontrarci!!!Appuntamento in un parcheggio di un centro commerciale, io arrivo con qualche minuto di anticipo e aspetto… si aspetto lei, con la curiosità ,l’emozione e l’eccitazione che ogni nuovo incontro regala….finalmente eccola arrivare…parcheggia ed io la raggiungo…ci presentiamo con la classica stretta di mano e i due bacini e poi…mai dimenticherò i suoi occhi che corrono sul mio corpo e mai dimenticherò la sua bocca che si apre per un raggiante sorriso pronunciando poi queste parole: “bene, sei proprio carino!â€.Decidiamo di spostarci con una macchina e andare in un bar a prendere qualcosa, ci accomodiamo e parliamo del più e del meno, insomma socializziamo, anche se i nostri corpi chimicamente hanno già socializzato all’inizio… entrambi capiamo che ci desideriamo e decidiamo di andare in un motel, per approfondire la nostra conoscenza…Arrivati al motel, solo il tempo di chiudere la porta della stanza e me la trovo addosso, mi spoglia, mi bacia,mi vuole…mi slaccia i pantaloni e si fionda con dolcezza e golosità sul mio pisello ormai durissimo e pronto ad essere suo.Ci spogliamo e continuiamo i nostri giochi sul morbido rettangolo che è il letto, ci baciamo,ci tocchiamo ci scopriamo…stringo i suoi grossi seni fra le mie mani, lecco i succulenti capezzoli che sembrano grosse ciliegie dure e rosse, la scopo con le dita della mia mano mentre con passione la bacio in bocca; le nostre mani corrono ovunque, la sua bocca si pone nuovamente sul mio pisello per un pompino stupendo…unico, divino… sento la sua lingua che mi corre sulle palle sino a scendere al buco del mio culetto (fantastico!); ora lei mi vuole, mi chiede di scoparla ed io l’accontento passando il mio fido amico con forza e dolcezza in tutti i suoi pertugi…Giulia è una donna che sa il fatto suo, sa godere e far godere, è un’abilissima amante capace di soddisfarmi sia con la golosa e calda bocca sia con il suo stupendo corpo… non è mai sazia…il nostro gioco continua per alcune ore in un ambiente ormai pregno dei nostri umori e profumi… ma come tutte le cose belle giunge il momento per ognuno di noi di tornare alla nostra vita reale… ci salutiamo e ci ripromettiamo di vederci presto…Io sarò per lei la sua piccola peste!
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15 anni fa
luka_trio, 42
Ultima visita: 7 mesi fa -
una sera particolare
Una sera scegliamo di prendere la Smart anziche' una delle due cabrio e ci addentriamo in una strada sterrata...ci era presa la voglia di trasgredire in modo particolare...e cioe' fare sesso forse visti da passanti, forse no manella consapevolezza che sarebbe potuto accadere. Mi fermo, faccio aprire a Flo la portiera per una questione di praticita' e la invito a farmi un pompino....lei era vestita come una troia, minigonna, camicetta trasparente, bendata, niente indumenti intimi....Mentre mi sta pompando in modo sublime come solo lei sa fare...due mani le sollevano la minigonna e unviso si abbassa all'altezza del suo culo....uno sconosciuto comincia a leccarla dappertutto mentre quelle mani erano impegnatea giocare con i suoi capezzoli.....Facendo uno sforzo terribile mi fermo, invito lo sconosciuto a seguirci a casa....saliamo prima noi..faccio distendere Flo completamente nuda sul letto in posizione supina....lo sconosciuto suona alla porta, lo faccio entrare elo invito a spogliarsi...era sui 30 anni, magro, bel corpo e molto dotato...Do il via ai giochi leccando Flo sul seno e invitandola a continuare quel favoloso pompino che era stato interrotto...lo sconosciuto la prendeda dietro...prima nella fica, poi nel culo....fino a che si sfila da lei, la gira e le sborra in faccia....a quel punto io faccio altrettanto e poi mi chino verso di lei e la bacio chiedendole: "ti e' piaciuto amore?" e lei: "si...ma vorrei continuare, non sono venuta"....Non abbiamo mai piu' visto quel tizio...ma vorremmo riprovare questa esperienza.
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15 anni fa
Flo,
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Ultima visita: 8 anni fa
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Il diario di alice ( 9 )
Vorrei parlarvi di uno strano tipo. Lo chiamerò Luca ma non è il suo nome. Luca è gay, e contrariamente a quello che pensa lui molti lo sanno. Per uno strano modo di vedere le cose lui rinnega in pubblico questo lato del suo io e fa di tutto per apparire etero. Anzi, per apparire un vero “sciupafemmine”. Il che, se va bene a lui, dovrebbe andar bene a tutti se non fosse che per sostenere questa sua finzione spende una buona parte dei suoi generosi guadagni di dirigente di una grande Società Assicuratrice con mie colleghe e, bontà sua, con me. Il che lo mette ogni tanto in crisi. Più di una volta gli ho consigliato di sposarsi. Magari un matrimonio paravento, ma l’idea non gli garba.
Quindi, due o tre volte al mese, mi telefona per “sfoggiarmi” come sua donna in occasione di concerti, serate mondane, inaugurazioni eccetera.
La scorsa settimana, erano circa le otto di sera e stavo per godermi una rara serata in pantofole, mi chiama tutto affannato : “Alice toglimi dai casini!”
“Che c’è?” gli faccio, “Hai la finanza in casa? O Hai bisogno di una guepiére in prestito?”
“Ho bisogno di te. Subito! Ho dimenticato la cena con i capifiliale e non posso presentarmi da solo. Passo direttamente io a prenderti fra mezz’ora. Pensi di farcela?”
“Ci proverò...”
Per una donna in slip, maglietta e zoccoletti che debba andare a cena fuori ci vogliono almeno due ore di preparativi. Ma per fortuna la mia esperienza di trasformista per ogni occasione ogni tanto mi permette di fare cose che normalmente sarebbero quantomeno difficili, considerando anche che comunque il mio aspetto è sempre per ovvie ragioni curato.
Con soli dieci minuti di ritardo quindi mi siedo nella sua Volvo pronta per affrontare l’ennesima recita da oca giuliva innamorata del suo finanziere.
Quella sera avevo deciso però di strafare e, con la scusa di guadagnarmi il mio compenso, di essere quanto mai provocante. La cena non sembrava prospettarsi particolarmente interessante, visto che la quindicina di invitati sembravano più presi dai loro dividendi e dalle loro percentuali piuttosto che dalle pietanze o, men che meno ( tranne qualcuno ) dalla mia presenza. I miei frequenti approcci a Luca venivano quindi tollerati con accondiscendenza, e solo qualcuno mostrava interesse per la visione che si apriva ai propri occhi quando mi abbassavo a baciarlo affettuosamente sul collo o sulle guance. Così come nessuno sembrò accorgersi della mia mano che spariva sotto la tovaglia per cercare il simbolo maschile per eccellenza e, una volta afferrato sotto la stoffa, lo accarezzava con lentezza.
Non so se il leggero sudore perlaceo che iniziava a traspirare dalla sua fronte fosse dovuto più a imbarazzo o ad una inevitabile eccitazione. Quello che molti non hanno chiaro, infatti, è che un gay non è ( di solito ) meno dotato di un etero dal punto di vista delle dimensioni e del funzionamento. E che il massaggio di una mano sapiente, che sia di donna o di uomo, produce esattamente lo stesso effetto. Appunto quello che ora sarebbe apparso in tutto il suo splendore se avessero potuto sbirciare nei suoi pantaloni.
La cena comunque tra una provocazione ed un grafico degli incrementi dei premi andò in porto e arrivò il momento di rientrare a casa. Pregai però Luca di fermarsi ancora un po’ a bere qualcosa in un pub, tanto per fare due chiacchere e concludere la serata. In effetti i miei programmi erano diversi. Appena seduti ordinammo da bere e andai alla toilette per rinfrescarmi. Dopo cinque minuti feci il suo numero di cellulare: “ Luca, sono io....scusami ma ho un problema. Sono rimasta chiusa dentro, puoi venire ad aprire la porta? Non avvisare il cameriere...mi vergogno...”
Dopo pochi secondi era dietro la porta di una delle toilette delle signore che cercava, con grande imbarazzo, di aprire la porta che io trattenevo dall’interno. Dopo qualche tentativo la mollai e “finalmente” si aprì mostrandogli il mio seno che gli si presentava irriverente.
Lo presi per le mani e lo trascinai dentro, chiudendo davvero la porta. Lo feci sappoggiare sul lavandino facendogli cenno di stare zitto e gli aprii i pantaloni tirandogli fuori il cazzo che, donna o non donna, era duro e pronto all’uso. “Chiamami Mario” gli dissi mentre lo prendevo in bocca. “Si...Mario...Mario....oh..Mario succhiamelo...” Con gli occhi chiusi e pensando a chissà quale Mario prese a scoparmi nella bocca con lentezza, assaporandosi il risucchio che le mie labbra e la mia lingua provocavano sul suo uccello. Ogni tanto lo lasciavo per scendere a leccare lo scroto e l’interno delle cosce. Poi lo imboccavo ancora facendolo arrivare fino in fondo alla mia gola.
Si prova un piacere particolare a fare un pompino ad un gay, se si pensa che quel cazzo ha visto solo bocche maschili. E’ una specie di gara, una dimostrazione che un altro uomo non potrà mai prenderlo in bocca come una donna. Dopo un po’ qualcuno bussò perché aveva necessità della toilette. Bisognava concludere, purtroppo. Non che ci volesse molto, ma l’indice ed il medio che si fecero posto nel buco del suo culo lo mandarono in tilt definitivamente. Mi prese la testa e la mosse su è giù come preso da una crisi convulsiva, poi me lo tirò fuori dalla bocca e mi schizzò tutto sulla faccia e sul seno.
Apri l’acqua e si bagnò il viso paonazzo e sudato, mentre io mi sedevo sul wc e con le dita sporche del suo sperma mi facevo un ditalino. Quando mi vide mi tolse la mano, si inginocchiò, e leccando il suo seme mi fece venire con la lingua.
Ci prendemmo qualche minuto per ricomporci un po’ senza parlare, poi uscimmo sotto lo sguardo incredulo di due ragazze che da un quarto d’ora aspettavano di entrare.
Pagammo e andammo via. Quando arrivammo sotto casa lo anticipai mentre metteva la mano a prendere il portafoglio.
“Lascia perdere Luca. Stasera offro io”!
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15 anni fa
admin, 75
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Lui, lei e l\'altra
Non è stato facile raccontare questo...restandone fuori! Io ero in viaggio e....
All’inizio la Giulia aveva preso tempo. Il lavoro, l’organizzazione delle ferie, difficile riuscire a programmare una cosa del genere fra mille impegni. Però in fondo l’idea di incontrare la Stefy non le dispiaceva. Aveva un bel ricordo della sua lingua che si insinuava all’interno della gnocca e che le la leccava con intensità. Marco dal canto suo non stava nella pelle. Quando aveva saputo che non mi avrebbe creato problemi il fatto che incontrassero Stefania senza di me aveva esclamato “ Sarebbe pazzesco! “
E forse lo era, perché io come spesso era capitato restavo al margine di questo gioco. Fermo restando che anche io avrei potuto, in un secondo momento, incontrarli da solo. E allora la festa sarebbe stata per la Stefy e non per Marco…
Il rito dell’aperitivo questa volta si era svolto con una punta di goliardia. Le donne parlavano del più e del meno mentre Marco, nervosissimo, portava continuamente il bicchiere alle labbra quasi a voler concludere più in fretta possibile quel momento. Non si rese conto che lo guardavano e ammiccavano, e la domanda della Giulia lo colse di sorpresa : “Ma sei sicuro di farcela con tutt’e due? O dovremo arrangiarci fra di noi?” Avrebbe voluto rispondere con spavalderia ma dovette deglutire un paio di volte prima di riuscire a mettere insieme un paio di parole di senso compiuto : “Certo, perché no? Mettetemi alla prova! “ Le donne risero e tutti e tre si alzarono per andare verso questa nuova avventura. Al contrario delle altre volte presero una stanza in un Hotel del centro e il portiere non diede segno di meraviglia quando Marco chiese una tripla. O forse proprio non aveva immaginato che rapporto ci fosse fra loro tre. O forse non gliene importava niente, chissà.
La camera era molto spaziosa, con un grande letto matrimoniale che non aspettava altro che di essere disfatto dalla lotta fra i corpi. Mentre Marco si spogliava Stefania si avvicinò alla Giulia e le cinse le spalle baciandole il collo e scendendo con le mani sui suoi seni grandi e sodi. L’altra, gli occhi socchiusi, emise un sospiro tanto profondo da temere che si fosse sentito anche nella hall, poi prese le mani della Stefy e le guidò nell’esplorazione del suo corpo. Mentre una restava sul seno l’altra scese verso l’inguine ad aprire dolcemente il fiore rosa che si trovava in mezzo alle cosce. La Giulia sollevò una gamba, poggiando il piede sul letto e aprendosi alla esplorazione delle dita che si bagnarono immediatamente del suo miele. Stefy le allontanò un attimo e le portò alla bocca, assaporandone il gusto forte e dolce, poi le avvicinò alla bocca della Giulia che iniziò a succhiarle mimando un pompino.
A quella vista Marco ebbe un’erezione istantanea e restò a guardarle a bocca aperta mentre con la mano si massaggiava il cazzo ormai durissimo.
Quando Stefania si inginocchiò ed iniziò a leccare la figa della Giulia lui non potè fare altro che avvicinarsi a baciare la moglie. Un bacio lungo e profondo, mentre la Giulia gli mordeva le labbra ogni volta che Stefania le insinuava la lingua dentro la figa, in profondità.
La posizione non era comodissima per nessuno, e poco dopo si spostarono sul letto. L’eccitazione era certamente molto intensa e per la prima volta, quasi con sorpresa di Marco, fu Giulia ad aprire le gambe alla Stefy e ad avvicinarsi timidamente con la bocca alla sua figa ormai allagata di umori. Inizialmente con impaccio e poi via via sempre più convinta si lasciò trasportare da quella nuova esperienza abbandonandosi completamente. Marco non sapeva bene cosa fare, davanti a tanta abbondanza. Inizialmente si mise alle spalle della moglie e la montò con vigore, fermandosi ogni tanto quando sentiva avvicinarsi l’orgasmo. Poi uscì e, ancora grondante di umori, lo porse alla bocca della Stefy che era ormai vicina al suo secondo orgasmo grazie alla lingua che la leccava incessantemente. Vennero quasi assieme, Marco e la Stefy, e il respiro affannoso di lei fu quasi accompagnato dagli schizzi che le riempivano la bocca. Spostò leggermente Marco, prese le mani della Giulia e la fece salire su di lei, viso a viso. Poi la baciò passandole in bocca lo sperma del marito che non aveva deglutito. Giulia era arrivata al culmine. Quel bacio così particolare la fece impazzire di eccitazione, strofinò con forza la sua figa contro l’inguine della Stefy quasi a volerla scopare e venne con un’esplosione di gemiti abbandonandosi sul suo corpo. Marco si accorse con un po’ di sorpresa che la sua erezione non era per niente diminuita. La notte, forse, gli riservava ancora qualche bella soddisfazione…
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15 anni fa
admin, 75
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la donna del mio amico
La donna del mio amico, moglie e madre, ragazza solare,intelligente e sopratutto seria, un'amicizia ventennale di reciproco rispetto , ma anche di nascosto desiderio annidatosi nei nostri pensieri per tantissimo tempo. La rivedo dopo un pò di tempo è capisco subito che l'abbraccio non è di quelli segnati dall'amicizia ma vi era qualcosa in più "un forte desiderio" un qualcosa che ci prendeva ,ci attirava, ci rendeva complici davanti al suo uomo. Tutto ha inizio un anno fà , per l'esattezza il12 luglio del 2008, decido di farle conoscere il mondo della mia professione, la invito a frequentare un corso formativo che l'avrebbe iniziata alla nuova professione di consulente assicurativo e finanziario, lei entusiasta ne parla al marito,che con altrettanto entusiasmo le dice di si, riponendo la sua fiducia alla sua e alla mia persona. Inizia il corso,lei seduta accanto a me mi guarda mi ride, e mi scrive su una brochure del tavolo" Ho aspettato vent'anni questo momento"naturalmente io da uomo esperiente , faccio finta di non capire, le rido e le scrivo "non sapevo ti interessasse questa professione". arriva la pausa allora lei con una scusa mi chiede di accompagnarla nella sua camera perchè aveva dimenticato il telefonino.........la seguo, la osservo ancheggiare con il suo fisico mozzafiato avvolto da un abitino da sballo e la immaggino già mia. Arriviamo nella camera, mi fa entrare per primo, chiude dietro di se la porta e comincia a spogliarsi lentamente ........dio che splendore,la immagginavo ma non così , era presa dalla libidine dalla voglia di trasgredire, dal fuoco dentro, il suo corpo statuario li davanti a me che mi implorava di farlo mio. Non ho pensato più a nulla,ne all'amico(mi dispiace) ne al corso, ma soltanto a lei, li davanti a me assatanata di sesso che proferiva con voce ferma e sicura " sbattimi più forte che puoi, fammi tua e inondami del tuo liquido dappertutto" ed ancora fammi sentire una troia,la tua troia. bhe!!! ragazzi penso che anche una persona insensibile avrebbe aquistato la sensibilità , infatti per me che di sensibilità ne ho anche troppa era arrivato il momento di sbatterla sul letto,così tenendogli i polsi con la mia mano,accarezzandole la fica mi ha imbrattato tutta la mano di caldi umori e dimenandosi cercava di farsi entrare le dita all'interno, ma non ve ne fu bisogno perchè gli appoggiai il glande gonfio di piacere nella sua fessura e spinsi dentro furiosamente come lei mi aveva chiesto.Aveva il vulcano dentro, il mio cazzo stava prendendo a fuoco, lei è venuta non so quante volte, e il mio uccello non rassegnava dimissioni,sempre duro a sbatterla in tutti i modi, la giravo e rigiravo, davanti , dietro, di fianco, e poi ancora l'ho presa con le cosce sulle mie spalle appoggiandola al muro e li in piedi le ho succhiato tutto quello che aveva all'interno, e nuovamete a letto ma questa volta le ho aperto il canale che lei non si aspettava, e a dire il vero nemmeno si è accorta per il come li è scivolato all'interno del suo secondo canale,vista l'abbondanza degli umori, il buco gli si era talmente lubbrificato che è entrato senza problemi . una giornata da favola, è se prima avevo qualchè rimorso,adesso non ne ho più, e sapete perchè .....................La donna del mio amico ha lasciato la famiglia ed è scappata con un altro...........questa era la brava ragazza!!!!?? NON ERA LA DONNA GIUSTA PER IL MIO AMICO.
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15 anni fa
Morolatino21, 42
Ultima visita: 5 anni fa -
Un caldo incontro bisex
Ne avevamo parlato più di una volta, e quella fantasia aveva fatto capolino sempre più spesso nelle nostre notti d’amore. Immaginarla fra le braccia, o meglio le gambe, di un’altra donna mi eccitava in maniera incredibile non per la scena in sé ma perché sapevo che il suo desiderio di farlo era reale, al di là delle nostre fantasie.
Iscriverci in quel sito di scambisti era stato, successivamente, un passo naturale. Così come naturale era stato rivolgere le nostre richieste in due direzioni : quella di una coppia e quella di un’altra bisex che con la quale Stefania potesse dare sfogo al suo desiderio di figa.
I primi contatti non erano stati soddisfacenti e pensavamo di cambiare sito quando, quasi per caso, ci eravamo imbattuti in un nick che ci aveva colpito... Una sensualissima donna, non giovanissima ma molto decisa e concreta, che cercava coppie, singoli, singole e perfino gruppi. Insomma, il meglio del meglio per godersi la vita.
Le avevamo mandato un primo messaggio di contatto, lei ci aveva risposto, ne avevamo scambiato altri, ci avevamo scambiato la mail, poi il telefono, le foto e…
A quel punto il pallino passava nelle mani della Stefy. Io mi ritirai in buon ordine e le lasciai fare. Si erano successivamente sentite per telefono, si erano incontrate a prendere un caffè, avevano raccontato buona parte della loro vita e infine si erano ripromesse di provare a conoscersi più intimamente.
Mary era sicuramente meno inibita, mentre la Stefy tendeva a essere più timida e impacciata. Comunque alla fine, dopo una decina di giorni di tira e molla erano riuscite ad accordarsi per incontrarsi una domenica mattina.
Era stata Stafania ad andare da Mary, nella sua casa di campagna. Quando arrivò Mary l’aspettava sul cancello. Era davvero una bella donna, prosperosa e formosa in modo molto sensuale. Al di sotto della maglietta si intravvedevano due tette grosse ma ancora sode, mentre l’unico altro pezzo di abbigliamento era un tanga portato con disinvoltura.
Stefania fu sorpresa dal bacio in bocca che ricevette come saluto e restò un attimo interdetta. Mary la guardò, poi chiuse gli occhi e avvicinò ancora la bocca a quella di Stefania. Questa volta non si ritrasse, aprì leggermente le labbra e lasciò che la lingua entrasse fra i suoi denti a cercare avidamente l’altra. Si scambiarono un bacio lungo e convinto, poi Mary la prese per mano e la condusse verso la casa, senza parlare.
Arrivate vicino alla piscina si tolse ciò che aveva addosso, restando nuda a guardare la sua amica. Poi si avvicinò e sorridendo iniziò a spogliarla. Il vestitino nero della Stefy scivolò sul corpo e si andò a poggiare fra i suoi piedi, poi fu la volta del reggiseno. Mary le accarezzò a lungo le tette, strizzandogliele senza troppa forza, poi si chinò a suggerle i capezzoli che si erano induriti come piccole pietre preziose. Il respiro di Stefania iniziò subito a farsi affannoso, e le sue mani andarono ad accarezzare i capelli di quella donna che le stava facendo assaporare il piacere del sesso saffico. Ma non voleva restare oggetto inanimato nelle sue mani, quindi sfilò gli slip restando nuda anche lei poi ricambiò le carezze che riceveva. Per qualche minuto andarono avanti ad esplorare l’una il corpo dell’altra con le mani e con le bocche, alternando lunghi baci in bocca a brevi ed intense leccate sui seni. Poi Stefania scese verso il suo inguine, ad assaporare la figa di Mary e il miele che ne colava copioso a dimostrare la grande eccitazione. La sua lingua si impadronì della gnocca e iniziò a lapparla con un movimento rotatorio sul clitoride che Stefania stessa aveva imparato, con grande soddisfazione, quando avevo iniziato a leccargliela, qualche mese prima.
Mary si distese sul prato, a gambe larghe, e guidò ancora la bocca di Stefania verso la sua figa. Ansimava per il piacere, mentre ondate intense le partivano dall’inguine e le arrivavano al cervello facendola sospirare sempre più intensamente. Ma non voleva venire subito, non adesso. Voleva sentire anche lei il sapore di figa. Si mise con la testa fra le gambe di Stefy standole sopra, in modo che l’altra avesse a sua volta la figa a portata di bocca in un classico 69. Questo fu l’inizio della fine. Bastarono due minuti perché i mugolii di entrambe diventassero quasi un urlo crescente di godimento, portandole ad un’orgasmo travolgente che le scosse mentre il miele delle fighe si riversava copioso nelle bocche socchiuse.
Si rilassarono distendendosi una accanto all’altra e tenendosi per mano mentre guardavano il cielo. Fu Mary a riprendersi per prima, girandosi lentamente di lato e baciando il seno di Stefania. Lei lasciò fare, godendosi quel gesto così tenero, soprattutto se fatto da una donna. A sua volta iniziò ad accarezzare Mary sul viso, sul seno e giù, pian piano fra le cosce. La temperatura ricominciava a salire. Le bocche si cercavano ancora e le lingue si intrecciavano in un bacio profondo. Poi Mary si allontanò e si avviò verso casa, tornando dopo un paio di minuti con un grosso cazzo finto munito di cinghie per essere allacciato in vita.
“La figa mi piace, piccolina…ma se posso al cazzo non rinuncio. Vuoi montarmi…?” Mary disse queste parole con una voce roca, profonda, estremamente eccitante mentre si avvicinava a Stefania che si fece allacciare l’oggetto. Non aveva osato sperare tanto, ma stava per sperimentare una delle sua fantasie più forti : scopare una donna. Ora aveva un cazzo, e che cazzo, e avrebbe fatto godere la “sua” donna.
Fece mettere Mary a quattro zampe, poi la aprì la figa con le dita e aiutandosi con la mano le infilò dentro il “suo” grosso cazzo iniziando a scoparla dapprima lentamente poi con sempre maggior vigore. All’interno del cazzo finto, sul retro dei testicoli, vi era una placca rugosa che strofinava sul clitoride di chi lo indossava in modo che potesse trarre piacere dai suoi movimenti ed arrivare all’orgasmo. Il viso di Stefania era stravolto dal piacere e dall’estasi di essere finalmente li, col cazzo dentro la figa di una donna. Peccato non poter provare il piacere di sborrarle dentro, ma quel gioco era davvero quanto di meglio potesse sognare.
Mary da parte sua ansimava al ritmo dei colpi che riceveva, invitando Stefania a montarla con sempre maggior vigore. Le due donne iniziarono ad eccitarsi sempre più usando un linguaggio estremamente pesante, unendo alle parole movimenti sempre più osceni e arrivando all’unisono ad un’orgasmo esplosivo che le fece urlare. I loro corpi furono scossi da ondate di trémiti per diversi minuti, il respiro affannoso, le labbra secche inumidite dalle lingue guizzanti e ancora dolci di sapore di figa, poi Stefania si appoggiò sulle spalle di Mary, sempre il cazzo dentro la sua figa, ed iniziò a baciarla teneramente.
Furono necessari diversi minuti per ritornare ad una respirazione ed una frequenza cardiaca normale, poi le due donne si presero per mano ed entrarono nella piscina per rinfrescare i corpi ancora bollenti. L’acqua fresca sferzò la pelle e fece indurire i capezzoli, mentre assaporavano quel piacere dopo averne provato uno intensissimo pochi minuti prima. Dopo qualche minuto uscirono e si asciugarono rivestendosi lentamente e scambiandosi le rispettive impressioni su quello che era appena accaduto.
Si lasciarono con la promessa di rivedersi presto, e si salutarono con un bacio lieve sulle labbra. Intanto, a casa io aspettavo di sapere com’era andata…
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15 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 2 ore fa -
Chi l\'avrebbe mai detto
Ultimamente ho letto qualche racconto e devo dire che leggi oggi, leggi domani, mi è venuta voglia di raccontarvi una storia che ho vissuto un paio di anni fa e che di tanto in tanto rivivo.
Un bel giorno arrivo' a lavoro una nuova collega carina ma un pò trascurata nella cura del sè, maq con tanta intelligenza e tanta cultura.
Inizialmente avevamo instaurato un pessimo rapporto di lavoro infatti c'erano state alcune divergenze che avevano creato una spaccatura.
Si litigava spesso e non si perdeva occasione per non mettersi in confronto.
Passavano le giornate la osservavo e avevo notato che però non era così male, anzi aveva delle movenze e una voce molto sensuale che avevano già messo a lavoro la mia fantasia.
Notavo il suo modo di vestire, il suo trucco, i suoi sguardi e avevo intuito che c'era qualcosa che non quadrava anche se lei voleva sembrare una donna imperturbabile, inespugnabile, fedele e sicura di sé.
Di tanto in tanto si notava un perizoma e un bel sederino, di contro il seno molto piccolo, ma una bocca carnosa e molto dolce.
Ma ecco la svolta, un pomeriggio abbiamo iniziato il turno da soli, lei era li seduta che lavorava al computer e io seduto che leggevo dei documenti, ma uno studiava le mosse dell'altro.
Le chiesi con voce ferma se aveva intenzioni di continuare a lavorare al pc o se mi concedesse il piacere di scambiare quattro chiacchiere con me.
Alla mia domanda lei spense di scatto il pc e rivolgendosi verso di me mi disse" se hai intezione di parlare della tua vita privata eccomi, anzi prima parlo di me poi mi parli di te ma con molta sincertità, ci stai???"
quella reazione e quelle parole mi fecero capire che l'immagine che lei si era creata era solo una maschera, una copertura, la donna tutta cultura, casa, lavoro, fedeltà altro non era che una donna con molte insicurezze, incertezze e tanta voglia di essere sbattuta alla grande.
Dopo pochi giorni riuscimmo a trovare qualche minuto per noi e ci incontrammo.
Appena ci vedemmo lei subito passo' nella mia auto, entrata sentivo il suo imbarazzo, il suo respiro era più forte e la voce sicura e regolare mostrava dei segni di cedimento, indossava una gonna lunga e degli stivali neri, i suoi occhi neri e grandi mi davano l'impressione che cercassero dei miei movimenti o una mia iniziativa.
Il mio pisello era già teso e duro come una mazza di ferro e avevo una gran voglia di irrompere nella figa di quella donna così altezzosa e sicura di sé, già mi vedevo le sue gambe spalancate che accoglievano il mio bel membro.
Allungato il collo cercai di baciarla ma lei cercò di allontanarmi ma al secondo tentativo rispose ponendo la sua lingua dolce e delicata nella mia bocca incerta.
Subito le risposi muovendo la mia lingua e delicatamente feci scivolare le mie mani sotto la gonna, dopo averle accarezzato le coscie arrivai sino al perizoma.
Spostato leggermente il perizoma infilai il mio medio con delicatezza nella sua fessura calda e umida e sentii il suo primo gemito, dopo averle allargato la passera con delicatezza ma con decisione la invitai a farsi togliere l'intimo e lei senza problemi agevolò i movimenti, così infilai la mia testa sotto il gonnellone e inizia a lavorare di lingua gustando la sua bella passera così inebriante e decisamente vogliosa.
Ad un certo punto lei con forza decise di prendere il mio cazzo tra le mani e dopo averlo tirato su e giù x un pò se lo infilò quasi tutto nella sua bocca che diventò molto larga e accogliente.
In quel momento tutte le idee che mi ero fatto su di lei crollarono e questo fece si che gli ormoni impazzissero provocando in me un'emozione unica e impetuosa così dopo che lei lo ebbe gustato avidamente le aprii le gambe e infilzai la sua passera senza pietà.
Dopo averla sbattuta con cura, con soddisfazione, forza, delicatezza pensavo di avviarmi per la via dell'eiaculazione, ma lei mi meravigliò ancora chiedendomi di penetrarla nel secondo canale.
Dopo essersi girata a pecora mi invitò ad essere delicato e a seguire le sue indicazioni, ma dopo che il mio pisello la ebbe perforata per bene, mi invitò a cavalcarla senza pietà e da non credere, godeva, godeva, veniva e veniva come una vera troia, come una zoccola con urla e movimenti che accompaganvano il mio menare, facendo anche riferimento a Caterina di Russia.
Per concludere con mia immensa meraviglia quando si accorse che stessi venendo con decisione prese ad abbeverarsi come un'assetata, con avidità e quando succhiò fino all'ultima goccia dopo averlo premuto per bene lo mollò e la sua espressione fu di soddisfazione, gioia e sazietà e disse "perchè sprecare tutto questo ben di Dio, questo è Ambrosia , il nettare degli Dei non si spreca!!"
Altro che donna
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15 anni fa
distintosex,
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Ultima visita: 11 anni fa
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Una coppia davvero speciale
Questo è il racconto di un incontro con una coppia davvero speciale che ringraziamo.
Il nostro primo incontro, il mese precedente, era stato condizionato da un leggero imbarazzo e dalla timidezza tipica di chi, non conoscendosi, cerca inutilmente di trovare motivi di conversazione. Per fortuna la Stefy, complici due abbondanti Caipirinha, aveva poi trovato modo di sciogliersi raccontando una porzione abbondante della sua vita. Ogni tanto calava il silenzio e, a turno, ci eravamo recati in bagno per toglierci da quella situazione. Occorreva trovare il coraggio di decidere cosa fare. Salutarci? Proseguire la serata come tutti speravamo ma nessuno osava proporre? Alla fine, come spesso accade, furono le donne a trovare il modo di decidere e finalmente ci avviammo verso un motel non troppo distante.
Nonostante tutto la serata si era conclusa con soddisfazione di tutti. Dopo qualche minuto Marco aveva già assaggiato la figa della Stefy e io quella della Giulia, e seppur con impaccio avevamo iniziato la nostra avventura nel mondo dello scambio riuscendo anche a vedere una gran leccata da parte di Stefania alla gnocca della Giulia mentre Marco godeva nella bocca della sua donna.
Avevamo deciso di ritrovarci perché avevamo tutti la sensazione di aver lasciato in sospeso qualcosa che invece desideravamo fare. Al nostro ritorno dalla Sicilia l’appuntamento era stato nello stesso locale della volta precedente, ma con molto meno imbarazzo. Mentre ci salutavamo tutti noi avevamo in mente quel sabato notte e sentivamo chiaramente sulle labbra l’uno il sapore dell’altro.
Fu così più facile scherzare e commentare, con molta tranquillità, le sensazioni che avevamo ricevuto. Questa volta i convenevoli furono più brevi e, dopo un veloce aperitivo, già prendevamo la strada per il Motel. Per scaldare un po’ l’ambiente avevo proposto un primo scambio “on the road” : la Stefy sarebbe andata in macchina con Marco e la Giulia sarebbe venuta con me. La cosa fu accettata e così salimmo in macchina. Quasi sbadatamente Marco poggiò la mano sulla gamba di Stefania, che dopo un attimo, quasi un brivido, si rilassò e lo lasciò fare. Aprì leggermente le gambe per favorire il percorso verso la figa che iniziava ad inumidirsi per l’eccitazione di quella situazione proibita e chiuse gli occhi godendosi quel ditalino estemporaneo. Io non potevo sapere cosa facevano, ma l’idea fu la stessa. Giulia mi lasciò fare un attimo, poi mi prese la mano e se la portò sul seno, grande e turgido. Quando le pizzicai il capezzolo emise un sospiro e mi mise la mano sul cazzo che dentro i pantaloni soffriva le pene dell’inferno. Restammo un po’ così ad accarezzarci mentre percorrevamo la strada, per fortuna deserta, verso il Motel. Quando arrivammo Marco posteggiò ma non scesero. Noi ci eravamo nel frattempo ricomposti e aspettavamo con ansia di arrivare nella stanza. Guardando verso la macchina notai che il posto del passeggero era vuoto e l’idea di quello che stava succedendo mi fece impazzire dall’eccitazione. Presi per mano Giulia e ci avvicinammo a guardare dai finestrini, peraltro aperti. Marco, con gli occhi chiusi e il capo reclinato, si godeva la bocca della Stefy che glielo succhiava con impegno e dedizione mentre lui gli accarezzava la testa dandogli anche involontariamente il ritmo da seguire. Non sapevo se lasciarli continuare e prendere la Giulia alle spalle facendola appoggiare sul cofano, o se interromperli. Fu Giulia a ricordarsi, all’improvviso, delle telecamere che la volta precedente avevamo visto entrando in camera. Aveva ragione. Stavamo rischiando una denuncia a pochi metri da una comoda camera da letto.
Dopo esserci ricomposti un attimo, pur sicuri che il portiere di notte aveva visto tutto dal monitor, io e Marco andammo a pagare le stanze ed a prendere le chiavi.
Cinque minuti dopo eravamo a letto e riprendevamo da dove avevamo lasciato, sicuramente con maggiore comodità ma con un pizzico di “pepe” in meno rispetto al pensiero di far sesso all’aperto…
Marco si era già tuffato con la bocca sulla gnocca di Stefania che dai sospiri dava l’impressione di essere molto vicina al suo primo orgasmo. Poco male…una volta ero riuscito a contarne otto di fila! Io baciavo la Giulia in tutto il corpo, soffermandomi più a lungo nell’interno delle coscie, dietro le ginocchia, sull’ombelico e ovviamente sulle tette e sul collo. Questa volta desideravo possederla, e dal respiro affannoso mi sembrava di capire che anche lei lo desiderasse. Ricordai con ansia la volta precedente quando, desiderando entrare in lei, mi ero accorto che i preservativi si trovavano sul tavolo e che fra me e loro c’erano Marco e Stefania…Quando ero arrivato a prenderli tutto si era svolto in un attimo: il tempo di girarmi e Stefania leccava con gusto la figa di Giulia che succhiava il cazzo di Marco. Ero rimasto lì come un pirla a guardarli, a vedere Marco che veniva nella bocca della moglie e Stefania che sembrava non voler più smettere di leccargliela.
Questa volta i preservativi li avevo buttati sul letto, in ordine sparso, e ne trovai subito uno indossandolo immediatamente mentre Stefania si era girata di lato e succhiava avidamente i capezzoli alla Giulia. Questa volta ero io in vantaggio, e iniziai lentamente ad entrare fra le gambe aperte di Giulia che aveva chiuso gli occhi e sorrideva morsicandosi leggermente il labbro inferiore. “Lasciati andare” , le sussurrai all’orecchio, ed iniziai a muovermi dentro di lei senza fretta. La Stefy mi guardava, e forse era la prima volta che mi vedeva far sesso con un’altra donna. Non so se fu per l’eccitazione che ne conseguì o per una specie di desiderio di par condicio, ma continuando a succhiare i capezzoli di Giulia si mise a quattro zampe e si aprì la fica con le mani invitando Marco a scoparla. I minuti seguenti passarono tra sospiri e mugolii, con frequenti interruzioni del ritmo per far si che quel momento durasse più a lungo possibile. Anche Giulia volle mettersi come Stefania e mentre le scopavamo da dietro loro si baciavano intrecciando le lingue e leccandosi le labbra ed il viso. Il “Si..si…si…si…” di Stefania mi fece capire che lei era sul punto di venire e così infatti avvenne prima che Marco potesse svuotarsi dentro di lei. Allora lo invitai a unirsi a me e Giulia e senza farsi pregare molto glielo mise, come l’altra volta, in bocca. Stefania rimase ferma solo pochi secondi poi si insinuò sotto il mio inguine e iniziò a leccare il mio cazzo che entrava e usciva dalla figa di Giulia , passandole di tanto in tanto la lingua sul clitoride.
La situazione era troppo eccitante per poter resistere. Dopo qualche istante Marco ebbe un tremito e con un lamento di piacere venne copiosamente proprio nel momento in cui stava fuori dalla bocca di Giulia. Gli schizzi sulle labbra, sul viso e perfino sugli occhi ebbero un potere afrodisiaco. La Stefy andò a leccarle le labbra e le guance impiastricciate di sperma mentre con la mano libera si faceva un furioso ditalino. Io non volli essere da meno e andai a leccare le labbra della Stefy che avevano leccato lo sperma di Marco dalle labbra della Giulia. Poi fu un’esplosione di tutti i sensi e provai il più bell’orgasmo di sempre nel momento in cui anche Giulia veniva ansimando e spremendomi il cazzo con le contrazioni della figa. Marco stava con gli occhi chiusi, ancora incredulo e Stefania, con l’ennesimo “si…si…si…si” venne ancora una volta abbandonandosi sul letto mentre un rivoletto di sperma le bagnava il labbro superiore…
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15 anni fa
admin, 75
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Il diario di alice ( 8 )
Questa pagina del diario non riguarda il mio lavoro ma me stessa. Oggi per la prima volta quest’anno ho sentito davvero l’arrivo della primavera. Quella sensazione di leggera sonnolenza, la voglia di lasciarsi andare a fantasie campestri. Il profumo degli alberi fioriti, amplificato dal tepore del sole, mi fa ricordare quelle ( poche ) volte che ho fatto l’amore all’aria aperta in mezzo ai campi. Allora ero ancora una ragazza piena di aspettative, di sogni, di progetti. Ricordo che un giorno Luca ( era il mio boy di allora ) mi portò in una campagna ad una ventina di chilometri dalla città con la scusa di controllare alcuni alberi in un terreno di famiglia. Gli alberi in effetti c’erano, ed uno di loro ci servì per ripararci dal sole che iniziava ad essere troppo caldo. Ci sedemmo lì sotto e dopo dieci secondi già pomiciavamo alla grande, le lingue intrecciate, il respiro affannoso, il primo sudore perlaceo fra le mie tette già rigogliose. Le sue mani subito frenetiche, a sollevarmi il vestito per toccarmi in mezzo alle gambe dove già si spandeva l’umidità dei miei umori, a scostare il bordo delle mutandine per infilare dentro un dito, poi due, poi tre..... E io allargavo le gambe per favorirlo, già presa nel vortice di quel sesso fresco di gioventù. “Aiutami” mi diceva, mentre con le dita di una mano dentro la mia figa e con la lingua a succhiarmi i capezzoli cercava disperatamente con l’altra mano di abbassare la cerniera dei jeans per liberare finalmente il suo cazzo bello, turgido, pieno di potenza. Lo aiutai, e diedi finalmente la libertà al suo arnese che già eruttava le prime goccioline perlacee preludio di quella che sarebbe stata la lava calda e dolce che avrebbe liberato con l’orgasmo.
“Tuo padre!” urlai di colpo staccandomi da lui e facendo finta di ricompormi.
“Cazzo, dove?” rispose lui guardandosi attorno.
Scoppiai a ridere come una matta, godendo del suo sguardo fra lo smarrito e il preoccupato.
“Scherzavo, scemo!” gli dissi, e abbassando lo sguardo al suo inguine notai che lo spavento gli aveva fatto completamente passare l’erezione. Era quello che volevo, alla fine : il piacere di farlo crescere fra le mie labbra. Mi chinai e iniziai a leccarlo piano piano, cercando di rianimarlo. Poi lo presi in bocca, ancora semirigido, e sentii la netta sensazione della sua crescita sotto i colpetti della mia lingua ed i risucchi delle mie labbra. Lui stava li, appoggiato al tronco dell’albero, gli occhi chiusi, a godersi quel pompino di primavera come se fosse l’unica cosa che importasse al mondo. Mi alzai in piedi e mi avvicinai con l’inguine alla sua faccia, spingendo la figa contro la sua bocca e incitandolo a leccare...leccare...leccare....mentre mi martoriavo il seno pizzicando i capezzoli duri e rigidi. Poi si ricordò del suo essere maschio dominante e io glielo lasciai credere. Mi fece inginocchiare a terra e si mise dietro di me. Con frenesia mi sollevò il vestito sulle natiche e spostò le mutandine, si prese in mano il cazzo e lo bagnò un po’ con i suoi stessi umori, come se ce ne fosse bisogno, poi me lo infilò togliendomi il respiro per la bellezza di quell’atto che mi faceva godere dell’essere femmina nella posizione più sfacciata che io conoscessi. Mi scopò per qualche minuto, cercando di limitare i colpi e di restare calmo per la paura di venire subito, aggrappandosi ai miei fianchi, tirandomi a sé con forza ad ogni colpo e facendomi rantolare ritmicamente dal piacere. Poi la sua voglia di godere ebbe il sopravvento, e il suo movimento si fece più veloce e scoordinato. “Non venire dentro!” feci appena in tempo a dirgli mentre con una mano mi strusciava il clitoride portandomi ad uno stato di totale estasi. Poi fu una esplosione di sensazioni dolci e forti. Il suo sperma sulle mie natiche, nitidamente e piacevolmente caldo e vischioso, le sue dita ancora a smanettare la mia figa che non smetteva di pulsare. Ed il respiro affannoso di entrambi, e le ultime contrazioni di un orgasmo bellissimo e pulito.
Tutto questo mi ricorda oggi l’arrivo della nuova primavera. E non so perché, ma mentre scrivo la mia mano scende fra le cosce, ed è una sensazione piacevole. Sono bagnata....Ma sì...perchè no? Sarà un inno alla primavera questo ditalino.......dedicato a tutti voi, amici ed amiche.
Vado. Anzi.....vengo.......
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15 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 2 ore fa -
Il diario di alice ( 7 ) per le amiche bsx
E va bene....accontento finalmente le richieste di tante che mi scrivono chiedendomi se ho mai avuto clienti donne. Ne ho avuto solo una, e non ho ricordi particolari se non del suo volersi per forza misurare con me. Qualunque cosa io le facessi...”Ah.....ma io lo faccio meglio....ti faccio vedere..” “No cara...così non mi va....preferisco così...”
E vabbè......allora fai tu, che vuoi da me?
Ho invece dei bellissimi ricordi, che niente hanno a che fare col mio lavoro, di una esperienza avuta con una mia cara amica, ora trasferita all’estero alla ricerca del suo Io smarrito. Un paio di anni fa ci frequentavamo spesso. Abitando vicine al mattino ci si incontrava spesso e poi si andava a casa di una o dell’altra per un caffè e due pettegolezzi. Nessuna delle due si era mai sbilanciata circa possibili coinvolgimenti sessuali, anche se avevo notato diverse volte un suo strano modo di fare quando eravamo assieme: si toccava spesso, leggermente e io credevo involontariamente, i capezzoli. Non palpate, ma tocchi leggeri e sfuggenti, quasi a voler sistemare una piegolina della maglietta o della camicetta. Poi iniziai a notare che tutte le volte che passavo da casa sua mi lasciava per qualche secondo da sola e ritornava poco dopo apparentemente vestita allo stesso modo. Ma qualcosa mi lasciava perplessa.......un particolare che non riuscivo a mettere a fuoco. Finchè non capii : si toglieva il reggiseno! Lo notai una volta che ritornò con la camicetta abbondantemente sbottonata. Eppure poco prima lo aveva, perché ne avevo notato la presenza nella trasparenza della camicia. Pensai le stesse stretto e lo avesse tolto per stare più comoda. Dopotutto era a casa sua ed eravamo abbastanza amiche... Ma la cosa si ripetè anche altre volte, ed allora iniziai a stare più attenta ai suoi comportamenti. E notai, cosa che prima non mi aveva colpito, il suo continuo inchinarsi, con le scuse più diverse, a mettere in evidenza ora il seno ora le coscie. Così come l’abitudine a fare una specie di stretching mettendo in evidenza seno e glutei. E il passarmi spesso vicino sfiorandomi quasi casualmente. Oppure il suo chiedermi quasi giornaliero una impressione sul suo nuovo profumo, facendomene sentire la fragranza sul collo. Un giorno, quando fui abbastanza sicura che tutte quelle manovre erano destinate a suscitare il mio interesse ( e pensandoci, quando mi trovavo da sola a casa, mi scoprivo a fare strani pensieri...) , le dissi improvvisamente : “Laura, io ti piaccio?”
Diventò rossa come il fuoco, e all’improvviso non seppe più cosa rispondere. Dopo qualche balbettìo senza senso si schiarì la gola e mi chiese :”Cosa vuoi dire? Piacermi......come?”
“Si...ti piaccio come donna, intendo....Cioè, faresti l’amore con me?”
Quella frase fece crollare l’argine e un fiume in piena si riversò su di me sotto forma di parole, suoni, movimenti, frasi, lamenti e quant’altro poteva emettere un essere umano colto in fallo ma desideroso di spiegare, parlare, giustificare, esprimere i suoi motivi.
Dopo una tempesta di parole che mi fece sorridere per il suo desiderio di voler chiarire che lei “ no...non è che.....ma a volte..si.....la verità è che.....insomma......TU MI PIACI DA MORIRE!”, l’attirai a me e la baciai porgendole la mia lingua da succhiare.
Si lasciò andare fra le mie braccia, rispondendo con passione al bacio e muovendo ansiosamente le mani fra le mie tette, il sedere, le coscie, per poi accarezzarmi la nuca trattenendomi in un bacio che sembrava non finire mai. Iniziavo a sentire un formicolio insistente fra le gambe, e la netta sensazione di umidità nelle mutandine non lasciava dubbi circa il piacere che stavo iniziando a provare. Mi trascinò sul divano e si fiondò con la testa fra le mie gambe, mordicchiando la seta bagnata e la tenera carne della mia figa ormai in fiamme. Scostai leggermente le mutandine per permetterle di succhiarmi il clito e iniziai a non capire più nulla. La sua lingua sembrava avere delle proprietà afrodisiache perché mi provocava delle vampate di calore che partendo dall’interno delle cosce salivano fino al viso passando per i capezzoli piccoli ma duri che iniziavo a tormentarmi con le dita cercando di portarmi le tette alla bocca per poterli succhiare. Purtroppo la mia terza mi permetteva di raggiungerli soltanto con la punta della lingua senza poterli mordicchiare come avrei voluto. Tirai su il volto di Laura e sdraiandomi la feci stendere su di me, seno contro seno, inguine contro inguine. Le infilai una gamba fra le sue e col ginocchio iniziai un lento ditalino che la mandò in estasi. Mi baciava, mi leccava, mi mordeva, le sue mani a strizzarmi le tette, le sue tette finalmente libere nella mia bocca. Si alzò improvvisamente e si girò mettendomi la figa sulle labbra mentre scendeva a succhiare ancora la mia. Non capivo più niente, spostando la lingua dal clitoride al suo spacco fradicio di umori al delicato orifizio del culetto mentre lei mi leccava l’interno delle cosce e raccoglieva con la lingua avida i miei umori. Iniziai ad infilarle dentro un dito, poi due, poi tre, scopandola con quel surrogato di cazzo e provocando le sue spinte sempre più forti verso la mia mano. Decisi di usare anche l’altra, e dopo avermi succhiato e insalivato bene un dito con un pompino lascivo glielo infilai nel culetto che offrì ben poca resistenza. Mugolò a lungo, rantolando con la bocca immersa nella pozza dolciastra dei miei umori e facendomi perdere completamente il senso del tempo e dello spazio. Pochi istanti ancora e un lampo di colori e suoni indistinti mi attraversò il cervello e la spina dorsale facendomi pulsare la fica come un mantice. Spinsi ancora di più le dita dentro le oscene aperture della mia femmina da letto e feci appena in tempo a sentirla ululare di piacere prima di cadere in una specie di trance ipnotica. Passò forse un quarto d’ora prima che ci rendessimo conto di aver avuto uno degli orgasmi più devastanti e indimenticabili della nostra vita. Poi restammo abbracciate ancora a lungo, sorseggiando una birra gelida e guardando il soffitto. Senza vederlo.
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15 anni fa
admin, 75
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Come si tratta una troia
Erano circa le 2 e 30 di notte di questa primavera, come al solito conciata come una troia stavo sculettando in un area di sosta per camion, dietro a uno di questi vedo un camionista sui 60 anni molto grosso con una bella pancia che sta pisciando, mi vede e mi dice qualcosa che non capisco ma nel dubbio gli sculetto attorno e mi appoggio alla sponda del camion mentre mi do delle sberle sul culo… mi fa cenno di raggiungerlo mentre mi aspetta col cazzo fuori e le mani sui fianchi… mi prende per un braccio e mi fa inginocchiare dove ha pisciato glielo prendo in bocca ancora bagnato fradicio di piscia lo sbocchino e intanto gli apro i pantaloni e glieli abbasso… il porco era siciliano e sapeva come vanno trattate le troie come me, me lo spinge in gola tutto e se ne frega se soffoco mi ritrovo con le labbra incollate al pelo e i coglioni che mi sbattono contro il mento… a pochi metri un tipo nel buio sta guardando lo spettacolo, lo chiamo perché voglio ciucciare anche il suo ma preferisce fare da solo e sta in disparte… il camionista mi ordina di mettermi alla pecora e prova a incularmi, me lo fa sentire dentro ma poi vuole ancora fottermi in bocca sono di nuovo in ginocchio gli sollevo la canottiera e gli accarezzo la pancia pelosa, poi senza dire niente mi sborra in bocca e mi tiene ferma la testa fino a quando non la ha fatta tutta dentro, mi dice “HO FINITO” si gira e va via.
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15 anni fa
admin, 75
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Il diario di alice ( 6 )
Lorenzo e Michela, col tempo, più che clienti sono diventati quasi degli amici. A dire la verità conosco Lorenzo da molto più tempo. E’ stato uno dei primi a “sperimentare” le mie capacità professionali, quando ho deciso che vendere il mio corpo sarebbe stato meno volgare che vendere la mia dignità. Allora aveva appena divorziato e cercava un modo per compensare il suo esuberante desiderio di sesso. Il nostro primo incontro fu in effetti molto “caloroso” visto che durò cinque ore praticamente senza sosta. E poi ne seguirono altri, sempre molto fantasiosi ma mai perversi, fino al giorno che conobbe Michela. Per un anno non lo sentii più, poi una mattina mi chiamò all’alba :
“ Ciao Ali…..Lorenzo il magnifico! Sei libera?”
“ Che hai fatto….già stanco del matrimonio?”
“No, ho parlato tanto di te a Michela che vuole vedere se è tutto vero”
“ Un trio?”
“Già….ma con fantasia! E ti assicuro che Michela ne ha più di me”
“Ok…..proviamo”
L’appuntamento era per la sera stessa. A casa loro, visto che per una volta non c’erano mogli da tenere all’oscuro. Arrivo intorno alle 20. Suono. La porta è accostata, quindi mi sento autorizzata ad entrare. “C’è qualcuno?”
“Avanti”…la voce arriva dalla camera da letto. Ci avrei scommesso. Dalla soglia capisco cosa hanno deciso di fare. La fantasia di Lorenzo è sempre stata quella di fare sesso con i personaggi delle favole. Ha speso un capitale per acquistare i costumi di tutti i personaggi, e si diverte a scopare, di volta in volta, con Cenerentola, La bella adormentata, la Strega, Biancaneve eccetera. Questa “deviazione”, seppur abastanza innocua, gli ha però creato nel tempo una impossibilità a fare sesso normalmente, senza “personaggi” a cui rivolgere le sue attenzioni.
Oggi lui è vestito da lupo, con un abito molto verosimile bucato all’altezza dell’inguine dal quale fuoriesce il suo cazzo eretto. E’ in posizione supina, con braccia e gambe divaricate e bloccate al letto da delle manette. Michela è vestita da Cappuccetto Rosso e sta su di lui impalandosi con gusto.
“Brutto lupo cattivo! Mi volevi mangiare e io ti punisco. Adesso resterai così finchè non tornerà la nonna. Poi decideremo cosa fare. Intanto mi diverto un po’ col tuo pisellone da lupo.”
Evidentemente anche a Michela non dispiaceva la parte, e dalle sue parole capisco cosa si aspettano da me. Sulla poltroncina davanti al comò c’è un vestito da vecchietta, che indosso mentre loro continuano imperterriti a scopare non badando assolutamente a me. Cappuccetto Rosso ogni tanto si sfila il cazzo e lo mordicchia un po’ per punire il Lupo Cattivo che secondo me sta per soffocare dal caldo e dall’eccitazione dentro quel costume.
Finisco di prepararmi con una parrucca grigia con i capelli raccolti e un paio di occhiali, poi entro in scena.
“ Cosa è questo casino? Nipotina mia, cosa fai con quel lupo?”
“E’ il lupo cattivo nonna……voleva mangiarmi ma io l’ho catturato e l’ho legato al letto”
“E perché ha il cazzo di fuori?”
“Perché è un porcellone e voleva farmi le cose sporche. Puniscilo nonna…”
“ Bè…..però è un peccato sprecare tutto….non sembra male!”
Così dicendo la invito a riprendere il pompino interrotto poco prima, e poco dopo mi unisco a lei, scambiando umori e leggeri tocchi di lingua che, sinceramente, hanno il potere di eccitarmi. Proseguiamo per un po’, alternando le nostre bocche nel pompino, poi lei si alza e si rimette a cavalcioni infilandoselo nella figa ampiamente lubrificata. A me non resta che proseguire con la lingua, alternandomi fra il suo clitoride e la base del cazzo. Il Lupo intanto mugola di piacere pur soffrendo del fatto che non può muoversi ed è completamente alla mercè dei nostri desideri. Michela aumenta il ritmo per portarlo alla soglia dell’orgasmo, poi all’improvviso lo sfila ancora una volta e mi invita a sdraiarmi davanti alla faccia del lupo, la mia figa a pochi centimetri da lui, che ne può percepire il profumo oltre che ovviamente vederla senza poter fare niente.
“La vorresti?” gli chiede Cappuccetto Rosso.
“Mmmmmm” risponde lui
“E invece la nonna è solo mia!”
E inizia a leccarmi e a succhiare i miei umori con grande trasporto. Quasi involontariamente muovo l’inguine verso la sua bocca, andando incontro ai suoi colpi di lingua.
“Mmmmm nipotina mia, che lingua grande che hai!
“Per leccarti meglio la figa, nonnina mia…”
“E che mani grandi che hai!”
“Per strizzarti meglio le tette, nonnina mia…”
“E questo lupo cattivo, che cazzo grande che ha....”
“E no, nonnina, quello me lo prendo io dentro, mi dispiace per te…tu accontentati di questa leccatina”
La cosa non mi dispiace, in fondo, e poco dopo le stringo le gambe intorno alla testa ed esplodo in un orgasmo incredibile, mentre il lupo sta per avere un infarto per quello che succede sotto i suoi occhi. Il cazzo sta per esplodere da quanto è teso, e Cappuccetto Rosso decide che è giunto il momento di dare un premio anche a lui. Dopo aver bagnato le dita dei suoi umori, facendo uscire dalla cappella alcune gocce di liquido, se le passa con calma sul buchetto, poi ci strofina sopra la punta del cazzo e infine se lo infila con due colpi nel culo sedendosi sopra. Poi mi invita a ricambiare il giochetto che ha fatto poco prima con me. La lecco senza problemi, mentre lei si impala ritmicamente. Nessuno dei due può resistere ancora a lungo, e infatti il Lupo si dimena più che può dando dei colpi di reni sempre più veloci, mentre io muovo la lingua a mulinello sul clito di Michela. Pochi secondi dopo lei mi afferra la testa spingendola ancora di più verso il suo inguine, e contemporaneamente si impala con tutta la forza che ha, sollevando anche le gambe per farselo entrare dentro fino alla radice. Poi esplode con un urlo soffocato, quasi strappandomi i capelli, e si dimena in un orgasmo che sembra una scarica elettrica. Contemporaneamente anche Lorenzo, che si era trattenuto fino a quel momento, viene nel suo culo con una serie di contrazioni che fanno ballare il letto. Abbiamo appena riscritto il finale della favola di Capuccetto Rosso. Scendiamo dal letto e liberiamo finalmente il povero Lupo che dentro l’abito è ridotto ad uno straccio. Mi invitano a restare a cena, cosa che accetto e quindi la serata finisce a tavola dopo una bella doccia rilassante. Al momento di salutarci mi sento quasi in colpa ad accettare la busta che mi porge Michela. In fondo è stata una bella serata anche per me. Forse lei lo ha capito, perché quando mi accompagna alla porta mi guarda per un attimo, poi si avvicina e mi bacia infilandomi la lingua in bocca. Ci rivedremo presto, spero....
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15 anni fa
admin, 75
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Il diario di alice ( 5 )
Ci sono delle richieste che, pur non prevedendo come altre delle forme di violenza e non essendo considerate delle vere perversioni, mi mettono in imbarazzo e non nascondo che prima di accettarle ho dovuto riflettere a lungo. Poi ho deciso che sarebbe stato meglio che lo facessero con me piuttosto che su reali oggetti del loro desiderio. Ora capirete di cosa parlo, in questo racconto più breve degli altri.
Luca è uno dei miei clienti più giovani, e forse uno di quelli più dotati sia dal punto di vista fisico che economico. 35 anni, alto e prestante, con un sorriso disarmante, è l’erede di un grande impero economico del ramo siderurgico con sede all’estero. Mi chiama una domenica mattina all’ora di pranzo, mentre ancora assonnata cerco di farmi un caffè.
“Alice, sono Luca xxxx, ho avuto il tuo numero di telefono da Aldo. Mi dice che sei la migliore per certi giochi….”
“Bè…dipende da quali giochi intendi”
“ Lo saprai quando ci vediamo. Ma non ti preoccupare, niente di pericoloso, anzi! Ti chiedo solo una cosa, ma indispensabile : ti devi depilare la figa”
Capisco al volo dove vuole arrivare. Non mi crea più i problemi delle prime volte, quindi gli chiedo un po’ di tempo.
“Prenditi il tempo che ti serve. Ti ho prenotato l’aereo per Xxx delle diciotto”
Mi bastano un paio d’ore per depilarmi e rendermi glabra e liscia. Decido che questo costerà un bel po’ al caro Luca. Finisco di preparare la borsa e chiamo un taxi per farmi portare all’aeroporto. Alle 20 una macchina mi aspetta all’uscita del terminal per accompagnarmi in un appartamento della zona residenziale. Luca è li, e sulle prime resto meravigliata, pensando che si tratti di qualche collaboratore o amico. Di solito i miei clienti sono di una certa età e non mi aspettavo certo un giovane per di più niente male. Faccio appena in tempo a chiedermi cosa lo spinga a fare sesso con una squillo quando potrebbe permettersi tutte le donne che vuole, ma poi ricordo la sua richiesta e allora preferisco che lo faccia con me piuttosto che andare a molestare le ragazzine.
Mi saluta a malapena e mi indica una stanza nella quale trovo un guardaroba fornitissimo e molto particolare : solo vestiti per ragazza. Di taglia grande, ma confezionati come quelli per ragazzine, tipo le studentesse giapponesi dei manga, per capirci. Scelgo una camicetta rosa con colletto ampio, una gonna scozzese plissettata, dei calzettoni ugualmente rosa e un paio di ballerine di vernice rossa. Completo il tutto pettinandomi con due codette e togliendo completamente il trucco. Una perfetta quindicenne o giù di lì. Ritorno di là e lo trovo intento a masturbarsi, con gli occhi chiusi, seduto nella poltrona. Quando mi sente apre gli occhi e lo sguardo gli si illumina. Mi fa cenno di avvicinarmi e di continuare io, cosa che faccio sperando che il tutto si concluda velocemente. Ma avevo fatto male i conti. Dopo un po’ inizia ad accarezzarmi le cosce e i fianchi, poi mi prende la testa e me la porta decisamente verso il suo inguine. Apro la bocca e lo ingoio, cercando di dimenticare chi rappresento per lui. Altrimenti il contatto sarebbe potuto anche essere piacevole. Lo succhio con impegno. Voglio che venga velocemente per poter andar via. Ma lui non la pensa così. Mi fa risollevare e mi prende per mano, portandomi verso la camera da letto. Non credo sia la sua, visto che è piena di bambole e peluche. Il letto ha una sopracoperta di raso rosa, ed è lì che mi fa sdraiare, a gambe aperte, piegate e leggermente divaricate. Resta un po’ a guardarmi la figa depilata, poi mi mette la testa fra le gambe e inizia a leccarla con passione. Non è facile resistere, ma non voglio cedere e inizio a pensare che domani avrò una noiosa riunione del condominio. Si rialza e si avvicina per il momento finale. Finora non ha detto una parola. Ha lo sguardo vacuo e un leggero sorriso quasi sarcastico. Mi apre le gambe e me lo infila, pian piano, fino in fondo. Ho un moto di disappunto. Non lo conosco. Gli dico che voglio usare il preservativo.
“Non preoccuparti, troietta…..lo zio non ti viene dentro, stai tranquilla……vuole solo giocare un po’ con te…”
Mi scopa con assoluta calma per qualche minuto, tenendomi gli occhi puntati sul viso. Poi all’improvviso aumenta il ritmo e dopo qualche colpo lo toglie svuotandosi sul mio ventre e sulla camicetta con un lamento che pare più un rantolo agonico che un orgasmo. Si accascia su di me e inizia sommessamente a piangere. Questo non me lo aspettavo……che debba anche consolarlo? Poco dopo si rialza e mi guarda con gli occhi umidi. “ Sono un bastardo vero? Un maledetto bastardo depravato.”
“Ognuno di noi ha i suoi lati deboli” gli rispondo. “Finchè lo fai con me va ancora bene. Ma ti auguro di non doverti mai trovare a molestare una vera ragazzina”
“Non lo farò. Non arriverò a tanto.”
Ritorno nell’altra stanza e rimetto i miei vestiti. Sono frastornata e di malumore. Non mi sento a mio agio e voglio andar via. Lui mi aspetta di là. “Quanto vuoi?”
“800 euro, e sono pochi. Non per quello che ho fatto, ma per quello che ho rappresentato”
“Non sono pochi, ma capisco che certe richieste si pagano. Cerca di non sputtanarmi in giro”
“Per chi mi hai preso? Ti ho già dimenticato”. Prendo i soldi ( in contanti, evidentemente qualcuno gli controlla gli assegni, penso…) ed esco. Senza salutare. Spero non sia un arrivederci.
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15 anni fa
admin, 75
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