{"linkButtonClass":"stories-filter__top-new-button button button_default","href":"\/aggiungi-racconti","title":"Aggiungi racconto","displayFirstSpan":true,"firstSpanClass":"stories__top-new-button-icon","firstSpanContent":"\n<svg class=\"svg-icon icon-add-button-icon\">\n <use xlink:href=\"\/build\/sprite-f82ca2441ba0cfd38a128106476ef9d6.svg#add-button-icon\"><\/use>\n<\/svg>","displaySecondSpan":true,"secondSpanClass":"stories__top-new-button-text","secondSpanContent":"Aggiungi racconto","checkDeactivatedProfile":true}
- 7 anni fa Allegramente ( schiava? ) di Luciana e Laura Non fu semplice coordinare l’appuntamento per quel lunedi sera a casa nostra; Luciana e Giovanni, la coppia che frequentavamo abitualmente, era riuscita a far coincidere anche gli orari di Laura, una loro amica, che aveva mostrato interesse per i nostri giochi; tutti e tre sarebbero arrivati tra poco. Io e Sofia eravamo in attesa, come sempre lei più tranquilla, nonostante il ruolo che la attendeva e che, come sempre, la avrebbe vista sottomettersi alle fantasie di tutti, specialmente a quelle due donne. - “ Stanno arrivando” – le dico vedendo dalla finestra i tre che scendevano dall’automobile – “ Preparati ! “ Sofia, vestita in maniera elegante ma sobria, con un vestito leggero nero e autoreggenti ma senza mutandine, si accomoda sotto la smother-box che avevamo acquistato in un sexy-shop on-line. Quel giorno eravamo in troppi e quindi non avremmo avuto troppo tempo per sottoporre Sofia a lunghi facesitting, tuttavia mi sembrava un’idea stuzzicante quella di far stare seduta una delle due donne, durante le consuete chiacchiere preliminari, sul viso di Sofia per iniziare a stabilire i ruoli. Da sotto il buco della sedia, in realtà uno sgabello piuttosto basso con un cuscino anch’esso a forma di ciambella, il volto di Sofia mi sorride - “ Cominciamo così “ - le dico –“ e speriamo che abbia un bel culo “. Sofia è appassionata del culo femminile, annuisce, mi chino e le do un bacio sulla bocca – “ Se c’è qualcosa che non ti piacerà fammelo capire “ - “ Lo sai bene quello che mi piace, mi fido di te e voglio farti godere, tu pensa a fare il porco “ – mi risponde. Apro la porta e saluto gli ospiti. Luciana e Giovanni li conoscevamo bene, Luciana aveva già dominato Sofia altre volte, confidavo quindi che avesse parlato con Laura dei suoi gusti. Faccio la conoscenza di Laura, una ragazza di 33 anni, bionda, la pelle chiarissima, assai graziosa e all’apparenza simpatica - “ Dov’è la mia schiavetta? “ – chiede Luciana - “ Sta aspettando che qualcuna si prenda comodamente il caffè “– ammicco io, sapendo che Luciana aveva già sperimentato la comodità di quell’attrezzo in diversi contesti. - “ Allora ho capito” – dice Luciana mentre io le accenno di entrare nel soggiorno. Luciana fa segno a Laura di seguirla e le due donne entrano nel soggiorno dove Sofia aspetta nella sua posizione – “ Ciao Sofia, possiamo accomodarci per fare due chiacchiere?” – Aggiunge sporgendosi a guardare in basso la faccia di Sofia che spunta dal buco. - “ Prego… accomodati “ – dice Sofia sorridendo nervosamente. - “ Un momento “ - interrompe Giovanni, - “ abbiamo un’ospite, meglio far sedere lei sul viso di Sofia, tu ci sei già stata un mucchio di volte” - e fa cenno a Laura di sedersi lei - “ Mi levo la gonna? “ – chiede Laura nuova a questo giochetto - “ Sotto sono nuda “- - “ No, per adesso siediti così, facciamole crescere la voglia “ – suggerisco io – “ mi piace che non ti abbia ancora vista in faccia mentre metti il culo sulla sua “ - Laura si siede nella smother-box lentamente assestando bene il culo sul viso di Sofia e lasciando cadere la gonna ai lati. Luciana intanto si avvicina e, sollevando la gonna di Laura si assicura che Sofia possa respirare dal naso - “ Tutto a posto? “ – Chiede Luciana a Sofia della quale sono visibili solo gli occhi. Sofia mugugna e fa cenno di si. Sono certo che non vuole perdersi un secondo dei profumi di quel fondoschiena, Luciana lascia ricadere la gonna e si siede sul divano. Io intanto servo i caffè a tutti. - “ Stai comoda Laura? “ – le chiedo premurosamente e con malizia - “ Comodissima… “ ridacchia lei - “ Secondo me sta più comoda Sofia “ – dice Giovanni – “ Vediamo se gode, dai Luciana “. Luciana si china e solleva il vestito a Sofia. - “ Apri le gambe, voglio sentire se sei già bagnata “ – le dice Luciana. Sofia obbediente apre le gambe mentre Luciana inizia a toccarle la fica – “ E’ bagnatissima questa troietta, fammi sentire bene...” - Così facendo Luciana infila un dito profondamente nella fica di Sofia che inizia a gemere di piacere - “ Mi sta leccando il culo… mmm che bello “ – Laura sente la lingua di Sofia che si insinua nel culo e si muove leggermente con l’ano che, vista l’altezza della smother-box che la costringe stare accovacciata, deve essere completamente dilatato sopra le labbra si Sofia. - “ Spingile il culo in bocca mentre la sditalino…” - Insiste Luciana mentre Sofia si gode la penetrazione delle sue dita in profondità. Decido di fermare la cosa per ritardare l’orgasmo di Sofia che sarebbe certo venuto da li a poco - “ Andateci piano, così viene subito “ - dico a Luciana che, seguendo il mio consiglio, estrae le dita dalla fica di Sofia mostrandoci quanto erano, effettivamente, bagnate - “ Però continua a leccarmi il culo “ – dice Laura che evidentemente sta provando gusto dal lavoro che la lingua di Sofia sta svolgendo in mezzo alle chiappe. - “ Ok ragazze, adesso fatevi preparare dalla vostra schiava e fateci scopare perché ci sono venuti i cazzi duri “ – dice Giovanni. Laura si alza dal suo speciale cuscino scoprendo il volto di Sofia, arrossato e un po’ congestionato; per la prima volta le due donne si guardano negli occhi - “ Sei davvero una gran leccaculo “ - le dice Laura - “ Si lo so…” - ansima Sofia – “ lo so…. “ - “ Adesso togliti di li sotto, devi leccarci per bene, perché questi due ci vogliono scopare “ – dice Luciana a Sofia – “ Prima però spogliati, ti vogliamo nuda “ Sofia esce da sotto la smother box e si alza in piedi in mezzo alle due donne, si slaccia il vestito e lo lascia cadere rimanendo nuda con solo autoreggenti e scarpe Luciana le palpa le tette mentre Laura le tocca il culo - “ Ti è piaciuto il culo di Laura? Eh… troia? “ - le chiede Luciana tirandole un capezzolo - “ Moltissimo….tanto “ – ansima Sofia sentendosi palpeggiata da entrambe le donne – “ Voglio leccarvi…” - Aggiunge - “ Ma si che ci leccherai… fica e culo, tanto culo come piace a te “ – Così facendo Luciana spinge Sofia in ginocchio e mette il piede sopra la smother box aprendosi la fica con le mani - “ Leccami la fica troia… “ – ordina – “ …facci vedere che lesbicona che sei “ Sofia si precipita sotto Luciana aprendo la bocca ed iniziando a leccarle la fica con passione. Luciana inizia a godere mentre Sofia le succhia lentamente le labbra, passando la lingua su tutto il taglio, dentro e fuori, raccogliendone gli umori che iniziando a colarle in viso. Luciana le afferra la testa e preme la bocca di Sofia su di se, strofinandosi su tutto il viso, la bocca, il naso, le guance che presto diventeranno bagnati dei suoi umori. - “ Lecca porca, leccami la fica, ahh…che troia…” - Sofia non riesce a parlare ma geme di piacere, lasciando che la fica dell’altra le impregni il volto di lubriche colature. Logicamente, dopo poco, Laura pretende lo stesso trattamento - “ Dalla a me ora “ – chiede a Laura. Luciana stacca la bocca di Sofia dalla propria fica e le gira la testa in direzione di quella di Laura. Sofia si tuffa senza esitazioni sul sesso della nuova amica che non tarda a rilasciare nella sua bocca, anch’essa, abbondanti liquidi del piacere femminile che Sofia accoglie su di se come manna - “ Cazzo che lingua…. Mmmm… che lesbica !! “ – sussurra Laura godendo di piacere per il lavoro incessante della lingua – “ Non sono mai stata leccata così….“ – Penso che Sofia sia orgogliosa del lavoro fatto e lascia che le due donne trascinino la sua testa alternativamente e più volte verso i loro sessi. - “ Adesso ho bisogno di un cazzo “ – dice Luciana rivolgendosi a me - “ Anch’io….ora basta troia, ci continui a leccare dopo “ – dice Laura staccandosi la bocca di Sofia dalla fica. Mentre Sofia rimane seduta per terra la guardo, ha le labbra e il viso arrossati, lucide e bagnate e capisco che sta per venire, le faccio un cenno per capire se va tutto ok, lei alza gli occhi per farmi capire che è in paradiso - “ Ragazze, prima di scopare almeno fatela venire ci vorrà un attimo… “ - dico a Luciana, poi mi avvicino a lei e le sussurro all’orecchio – “ Fai come l’altra volta, se ti riesce, lo sai che impazzisce” - “ Ok, provo a spingere, se mi viene “ – risponde Luciana con la quale ci eravamo capiti al volo - “ Vieni porcellina, anche tu Laura, fai come faccio io “ – Luciana si avvicina a Sofia che è ancora seduta sul pavimento e si gira piegandosi fino a posizionare il culo vicino al suo volto – “ Toccati e metti la bocca sul buco “ – ordina Luciana. - “ Oh sii… si… “ - dice Sofia iniziando a toccarsi e aprendo la bocca in modo tale che il buco del culo di Luciana si posizioni nel centro - “ Tienimela ferma Laura “ – chiede Luciana. Laura preme la nuca d Sofia contro il culo di Luciana, Sofia affonda le dita nella sua fica e geme di piacere in maniera rumorosa - “ Che fai? “ – chiede Laura vedendo che Luciana sta spingendo evidentemente con il culo - “ Mmm… a questa troia piace sentire il buco del culo che le spinge sulla bocca, vero troia? “ – Sofia non può parlare ma annuisce e continua a toccarsi – “ Preparati a ricevere una bella scorreggina ora…. Aaaahhh “ – Sentiamo tutti un piccolo suono sordo e comprendiamo che un peto di Luciana si è perso nella gola di Sofia la quale ha un orgasmo immediato ed intensissimo mentre una sorpresissima Laura continua a tenerla premuta sul culo - “ Cazzo che troia… le hai scorreggiato in bocca? “ – chiede Laura a Luciana ridendo - “ Si, ora lasciala, è venuta, andiamo a scopare con questi bei cazzoni “ – Poi rivolgendosi a Sofia, appena travolta da un orgasmo pazzesco –“ Piaciuta ?” - - “ Si tantissimo sono venuta… uahh… “ – Sofia non ha mai avuto problemi ad ammettere le proprie perversioni e quanto queste le piacciono - “ Come si dice allora? “ - “ Grazie “ – Risponde Sofia - “ Brava, dopo vediamo se convinciamo anche Laura, ma ora voglio farmi scopare dal tuo maritino, ok? ” Laura nel frattempo si era piazzata sul divano in ginocchio e presto viene raggiunta da Luciana, Giovanni inizia a scopare Laura mentre io infilo il cazzo nella fica di Luciana da dietro - “ Vieni qui sotto “ – dico a Sofia mentre scopo Luciana che è già bagnatissima. Sofia si siede sul pavimento e infila la testa tra le mie gambe e quelle di Luciana iniziando a leccarmi le palle e risalendo fino al cazzo che entra ed esce dalla fica di Luciana. – “ Brava, guarda come me la scopo… tu lecca “ – Le dico per attizzare in lei il piacere nel vedermi scopare altre donne. Poi estraggo il cazzo dalla fica, bagnato e lo infilo in profondità nella bocca di Sofia - “ Puliscilo per bene troia “ – quindi continuo a scopare Luciana che sento venire mentre Sofia, da sotto, le lecca la clitoride e il mio cazzo la stantuffa senza tregua. Intanto Giovanni e Laura stavano facendo la stessa cosa, quindi Sofia si sposta da loro per ripetere le stesse operazioni, anche Giovanni di tanto in tanto estrae il cazzo dalla fica di Laura e lo infila in gola a Sofia. - “ Il culo adesso “ – dice Giovanni a Laura che annuisce – “ Sofia preparalo “ -. Sofia quindi esce da sotto ed inizia a lubrificare con la lingua il culo di Laura, introducendole dentro la lingua aiutata da Giovanni che le preme il capo - “ Ho voglia di mettertelo in culo anch’io “ – dico a Luciana - “ Dai inculami forte, sbattimi davanti a tua moglie… “ – annuisce lei. Chiamo Sofia e le chiedo di lubrificare l’ano di Luciana come aveva fatto con Laura. Sofia obbediente esegue così io e Giovanni possiamo provvedere a stantuffare i culi di Laura e Luciana, scambiandoci spesso tra le due donne. Sofia, mentre ci spostiamo da un culo all’altro provvede con la lingua a mantenere aperti i due orifizi leccando e pulendo. - “ In gola, pulisci ” – dico a Sofia mentre estraggo il cazzo dal fondo del culo di Laura, Sofia esegue spingendoselo in gola e succhiandolo. Giovanni fa lo stesso così, i sapori profondi delle due donne continuano a pervadere la bocca di Sofia, perfetta schiava di tutti. Non riesco più a trattenere l’orgasmo e vengo dentro al culo di Luciana ( con la quale ci eravamo scambiati i certificati sanitari ), mentre Giovanni, dopo aver fatto venire Laura preferisce ricorrere alla bocca di Sofia: estrae il cazzo dal culo di Laura e lo mette davanti alla bocca di Sofia che riceve tutto lo sperma ingoiandolo con piacere ingordo, poi ripulisce ancora una volta il cazzo di Giovanni e dopo si butta ancora con la bocca sul culo di un’esausta Laura. - “ Brava, ora sdraiati, dico a Sofia “ – Luciana è piena della mia sbroda - “ Ohhh….siiiii, questo si cazzo… “ – Sofia si sdraia sul tappeto mentre Luciana si alza e si accuccia sopra la sua bocca - “ Ecco tutto lo sperma di tuo marito, preferisci prenderlo da qui, vero cessa? “ – le dice Luciana mentre Sofia impazzisce di libidine - “ Sii…. Dammelo in bocca, sono la tua cessa “ – urla Sofia mentre Luciana spinge con l’ano il mio sperma dentro la sua bocca aperta insieme all’aria accumulato durante l’inculata. Luciana tappa letteralmente la bocca di Sofia con il culo che vediamo spingere dentro la bocca e dai movimenti della gola e dai sordi rumori di Sofia intuiamo che Sofia stia ingoiando il mio sperma con avida libidine direttamente da quel buco del culo - “ Dio che porcata! “ – esclama Laura che, nel frattempo , aveva iniziato a masturbare Sofia e aveva sentito che le era venuta sulle dita. - “ Continuate a farle quello che volete “ – dico io che, nel frattempo, mi ero seduto sul divano un po’ stanco e, con Giovanni, contemplavamo la scena - “ Ragazzi siamo stanche anche noi “ – dice Luciana alzandosi dalla faccia di Sofia che respirava affannosamente - E tu come va…. Sofia ? – chiede Giovanni. Sofia si tira su sulle braccia restando seduta per terra e rovistandosi la bocca per scacciare i sapori che, finita l’eccitazione, dovevano essere un po’ troppo sgradevoli e, oltretutto probabilmente aveva le mandibole un po’ affaticate - “ Bene… mi sento mancare le gambe e sentite il cuore” – dice prendendo la mano di Laura e premendosela sul petto Decidiamo di riposarci un poco, intanto Sofia va a rinfrescarsi e sciacquarsi la bocca, torna da noi dove stavamo parlando di quanto Sofia fosse sempre eccezionale nel darsi, io non potevo che esserne orgoglioso. - “ Ora se qualcuna volesse baciarmi… “ – dice Sofia rientrando allegramente – “ Finchè ho la bocca baciabile…. “ aggiunse allegramente ridacchiando Laura la prende sul divano davanti a se ed inizia a baciare Sofia introducendole la lingua a fondo e palpandole le tette. Sofia si illanguidisce di nuovo e porge la bocca a Luciana che, anche lei, la bacia e la palpeggia - “ Sono tutta vostra… fatemi tutto “ – sussurra Sofia di nuovo nel paradiso saffico - “ Vado a prendere lo strap “ – dice Luciana – “ Marco date il vostro a Laura cosi la scopiamo in due “. Prendo dalla borsa lo strap-on e aiuto Laura ad Indossarlo. Sofia apre le gambe sulla poltrona e mostra la fica a Laura che la infila scopandola con forza e la bacia con trasporto premendo le proprie tette contro quelle di Sofia - “ Tieni troia, troia…. ti piace farti fare le porcate dalle ragazze eh? – - “ Si…si…. Scopami, mi piace….aahha…” - Intanto Laura si è avvicinata e da il cambio a Luciana, poi cambiano nuovamente portando Sofia sulla soglia dell’orgasmo - “ Girati vacca “ – dice Luciana. Sofia obbedisce e porge il culo. Luciana introduce lentamente la punta e poi affonda nel culo di Sofia montandola con tutto il peso, anche in questo caso le donne si danno il cambio spesso. Sofia viene penetrata ripetutamente da entrambe nel culo e nella fica, mentre una la monta, l’altra le infila le tette in bocca o la bacia, entrambe le rivolgono gli apprezzamenti più sconci tra i quali “ troia”, “vacca”, “lesbica mangia fiche” o “bocca da peti” sono i più gentili. Finita la scopata Sofia deve riposare, si siede sulla poltrona esausta e soddisfatta e ci osserva mentre, io e Giovanni, ci prendiamo nuovamente cura di Luciana e Laura che ci scambiamo più volte, mettendo loro i nostri cazzi in bocca, nella fica e nel culo con evidente successo visto che le due vengono più volte. Mentre noi quattro siamo esausti Sofia, un po’ riposata, ci osserva, capisco che si aspetta ancora qualcosa, e che vederci scopare la ha eccitata di nuovo. Penso che la cosa migliore sia quella di premiarla facendola umiliare dalle due donne secondo il comprovato schema della volgarità raffinata. - “ Ragazze a voi non scappa la pipì?” – chiedo sardonico - “ A me si “ – dice Laura – “ e poi mi hanno detto di trattenerla…” - - “ Anche a me, appunto l’ho tenuta per lei … per premiarla “ – insiste Luciana, guardo Sofia e mi accorgo che sorride soddisfatta e intrigatissima - “ Tu che dici Sofia? Vuoi aiutare le nostre amiche a fare la pipì? “ – le chiedo - “ Si… venite… “ - Sofia ha un sussulto di vivissima eccitazione - “ Allora chiediglielo per bene, da schiavetta devota… ragazze alzatevi” – propongo – “ E’ un regalo che ti devi meritare “ Sofia si mette a quattro zampe mentre Luciana e Laura le si avvicinano, poi bacia i piedi di Laura e inizia a leccarli - “ Dai chiedile cosa vorresti, senza giri di parole che ci eccitiamo di più – insisto io sapendo bene quanto questa umiliazione sia capace di accendere in Sofia la libidine più sfrenata. Sofia alza la testa e guarda dal basso Laura - “ Ti prego Laura, pisciami in bocca “ – dice Sofia fissando negli occhi Laura e poi abbassando lo sguardo verso la peluria della fica - “ D’accordo, lo farò porcellina, visto che ti piace tanto fare il cesso “ – così dicendo sfiora le labbra di Sofia con un leggero bacio - “ Adesso chiedi a Luciana “ Sofia ripete l’operazione, bacia i piedi di Luciana e ripete - “ Ti prego Luciana, pisciami in bocca “ - “ Sei la nostra troia Sofia? “ - “ Si, sono la vostra troia… siii “ - “ Bene, portatela in bagno, a quattro zampe “ – propongo Luciana fa strada, Sofia cammina a quattro zampe verso il bagno, Laura dietro di lei le da dei calcetti sul culo per i quali Sofia ansima ancora di piacere, io e Giovanni seguiamo dietro per assistere allo spettacolo. Le tre donne arrivano davanti alla vasca, Sofia fa per alzarsi ma viene bloccata da Laura - “ Aspetta un attimo, forse ora…. “ – dice girandosi e porgendo le natiche alla faccia di Sofia – “ Baciami il culo, Sofia “ – Sofia obbediente copre di baci il culo di Laura con studiata sensualità, non bara mai, poi Laura prende la testa di Sofia e la spinge al centro, incastrandosela in mezzo alle chiappe - “ Che fai Laura? “ – chiede Luciana - “ Aspetta…. Apri la bocca “ – ordina a Sofia che ha iniziato a toccarsi di nuovo. Sofia esegue, seguono attimi in cui Laura si concentra e contrae il sedere tenendo Sofia che nel frattempo ha spalancato la bocca, ben premuta sul suo ano. Dopo poco vediamo le guance di Sofia gonfiarsi e il rumore dell’aria che sfugge dall’angolo della bocca di Sofia ci fa capire che anche Laura ha voluto togliersi lo sfizio di mollare un peto in bocca ad una sempre più eccitatissima Sofia. - “ Adesso va meglio “ – sospira Laura mentre Sofia, svincolata dalla pressione della mano di Laura continua baciarle le natiche ringraziandola - “ Grazie, grazie…. Ooohh…. Grazie “ – Sofia non resiste a questo tipo di umiliazioni, un po’ bizzarre, ma lei stessa sostiene che, dopo averle provate una volta è impossibile farne a meno e che l’idea che una donna le scorreggi in bocca è insieme grottesca e fantastica, un’umiliazione ormai irrinunciabile per lei. So che difficilmente riesce a trattenere un orgasmo quando una donna la usa così, quindi affretto i tempi - “ Sofia, non toccarti adesso, sdraiati nella vasca e godi con la loro pipì “ – Laura e Luciana aiutano Sofia ad entrare nella vasca, la fanno sdraiare sul fondo - “ Insieme o una alla volta? “ – si chiede Laura - “ Insieme vi prego, verrò subito e voglio che siate tutte e due “ – chiede Sofia eccitata Laura e Luciana mettono i piedi ai bordi della vasca, in maniera tale che possano guardarsi in viso, Laura è sopra il volto di Sofia, un po’ più indietro, Luciana invece è sopra la pancia, con una bella visuale del volto di Sofia. - “ Sono il vostro cesso….pisciatemi “ – chiede Sofia lasciando scivolare un dito nella propria fica - “ Mirate alla bocca ragazze “ – dice Giovanni Luciana è la prima a pisciare, non è la prima volta che lo fa su Sofia, il getto cade subito sulle tette che Sofia inizia a massaggiarsi, dopo poco parte la pipì di Laura che colpisce in piena faccia Sofia la quale è costretta strizzare gli occhi. Ora le due pisciate raggiungono calde, simultanee e potenti Sofia che inizia a godere - “ Ecco il bagnetto preferito da una frocia come te” – dice Luciana, poi dirige il getto verso la bocca aperta di Sofia, Laura fa altrettanto e, presto, la gola e la bocca si riempiono del piscio delle due donne che fuoriesce schiumando dalla bocca di Sofia la quale, di tanto in tanto, ingoia quel cocktail speciale - “ Brava, bevi….. così, ti piace proprio la pipì delle femminucce eh?” – incalza Luciana mentre Sofia sta avendo evidentemente un orgasmo collassante che la costringe a prendere aria girando il volto per svuotarsi la bocca e prendere aria e lasciando che le due pisciate terminino dappertutto, indirizzate dalle due donne che non trascurano di bagnare alcuna parte del suo corpo. - “ Ohh… che cesso che sono…aaahh…siii “ – si autoproclama l’esausta Sofia mentre le goccioline si affievoliscono - “ Asciugaci adesso “ – propone Laura sporgendole la fica sopra la bocca. Sofia provvede, con la lingua fuori , ad asciugare ogni goccia di pipì rimasta incastrata nelle labbra delle due fiche gocciolanti di Laura e Luciana. Le ragazze scendono e io e Giovanni ci ritroviamo con i cazzi duri tanto che decidiamo entrambi di sborrare in faccia e in bocca a Sofia - “ Andiamocene adesso “ – Invito tutti a lasciare il bagno perché so che a Sofia piace essere usata e lasciata li, forse si toccherà nuovamente. Ci rivestiamo tutti mentre sentiamo scorrere l’acqua della doccia. Dopo venti minuti appare Sofia sorridente, in accappatoio, e tutti quanti le tributiamo un meritato applauso - “ Sofia sei fantastica “ – le dico baciandola sulla bocca, tutti annuiscono - “ Oddio è stato bellissimo, ora però basta… almeno per qualche giorno” Rimaniamo a parlare ancora un po’ del più e del meno e ci diamo appuntamento alla prossima settimana. 19886 1 12 anni fa
- 1 anno fa Forse una vera slave - parte 1 Erano alcuni mesi che non incontravo nuove "slave": a seguito di alcuni incontri con finte schiave che alla fine cercavano solamente un pomeriggio di sesso "strano", avevo deciso di prendermi una pausa.Quella proposta però mi aveva colpito. Veniva da una giovane alunna 26enne, priva di esperienza, che voleva essere iniziata al bdsm. Sento un messaggio in arrivo mentre guido tra questi pensieri: è arrivata al punto d'incontro, è puntuale. Avrei voluto farla aspettare un pò, ma questo pomeriggio i tempi sono tiratissimi. Mi fermo dietro la sua auto, vedo che guarda dallo specchietto e scende. Attraverso il finestrino del passeggero vedo che è minuta, è proprio come nelle foto che mi aveva voluto mandare. Scendo anche io e la guardo da sopra il tettuccio della mia auto: Il caschetto di riccioli biondi risalta molto sugli abiti neri che indossa. Un saluto di convenienza e le dico di raggiungermi. Le avevo chiesto tre cose: di indossare una gonna molto corta come nelle foto, di non indossare intimo e di non usare il bagno sino a quando lo avessi concesso io. E' vicina ora, ha gli occhi grandi e scuri, l'aria da bimba un pò spaurita. La faccio girare lentamente su se stessa. Ha scelto abiti appropriati ma la sua poca altezza la sacrifica un pò. Le dico di raccogliere un oggetto a terra, mi guarda stupita, non capisce sul momento. Solo dopo il mio secondo e deciso "raccogli" capisce e si china in avanti mostrandomi che ha ubbidito e le sue nudità sono esposte. Si sofferma un attimo in quella posizione. Le dico di salire in auto, cosa che fa appena recuperate alcune cose dalla sua. La prima parte del viaggio verso il mio rifugio si svolge tra poche parole. Anche i gesti sono quasi banali e guidati dalla mia insofferenza: le faccio alzare la gonna, la palpo, stringo forte i suoi piccoli seni.... La faccio bendare poco prima dell'arrivo. Fermo l'auto accanto a casa e le faccio togliere gli stivali che indossa. Sussulta quando poggia i piedi scalzi sul cemento corrugato antighiaccio e rovinato dal freddo e dalle pale dello spartineve. Arrivati al marciapiede la faccio gattonare sino alla porta che mi dilungo ad aprire. Il tempo di sistemare alcune cose e mi faccio preparare un caffè dopo averle tolto la benda. Mentre è indaffarata tra le capsule e cercando di capire come funziona la macchina, vedo con piacere le ginocchia arrossate ed i puntini rosseggianti che i minuscoli sassi conficcati hanno lasciato. Mi porge il caffè inginocchiandosi al mio fianco. Se continua così... come faccio a punirla ?Le dico di alzarsi e mettersi eretta con le mani dietro la nuca, le correggo per sfizio 2 o 3 volte la posizione che a dire il vero è perfetta. La guardo mentre finisco il caffè e mentre penso che dovrò modificare alcune cose programmate vista la sua buona volontà. Sfilarle la gonna è semplice, ma la maglietta devo strapparla visto che non voglio che abbandoni la postura. Mentre lo faccio le comunico alcune cose di base, necessarie, in quanto non avevamo mai parlato prima di aspettative, pratiche o limiti. Le comunico la safe-word che userà solo in caso estremo. Le dico che non voglio dei "no" come risposta, ma piuttosto delle alternative equiparabili se proprio indispensabile. Dovrà chiedere il consenso per ogni cosa. E' nuda ora e vedo dalla sua pelle che ha freddo: volutamente ho abbassato il riscaldamento.La faccio chinare avanti e le indico di allargare le gambe. Prende la posizione con facilità: mi ha detto di che segue corsi di ballo che, per quanto vedo, danno ottimi frutti. Le infilo un dito in bocca per farlo umettare bene prima di infilarlo in quello stretto buchetto esposto. Sento lo sfintere stringere sul mio dito mentre con decisione continuo a spingere per tutta la lunghezza. Sento qualche lamento che sopisco con sculacciate ed una strizzata al suo seno. Ill suo capezzolo mi dà l'idea per punirla: è turgido, si sta eccitando... o ha freddo....Sfilo il dito per infilarne un altro poco più sotto. E bagnata, "Non ti ho permesso di eccitarti", "mi spiace Signore" sussurra. Mi siedo e la faccio sdraiare sulle mie ginocchia, afferro i capelli per tenerle sollevata la testa mentre le dico di contare i colpi sulle sue natiche. Prendo un grosso dildo e lo metto a terra "montalo, visto che ti ecciti per nulla".I piedi a terra, le mani dietro la nuca, scende con il bacino sino ad iniziare la penetrazione con una smorfia: è davvero grosso per la sua stretta fessura. Lentamente, ma riesce a scendere sino a quasi toccare terra con le natiche, è in quella posizione mi chiede per l'ennesima volta di poter usare il bagno. Seccato dall'interruzione la dispongo a 4 zampe con le cosce serrate e le dico di farla lì come una cagna quale è. Ad un suo accenno di vergogna ed un lamento, sfilo la cinghia ed inizio a colpirla sempre più forte sino a quando il liquido inizia ad uscire copioso bagnando le cosce e creando sotto ed intorno a lei una pozza.Mi sfugge un sorrisetto quando la vedo abbassare il capo frustrata ed umiliata per la situazione. Prendo uno straccio e gettandolo sulla sua faccia le ordino di pulire per bene lo schifo che ha combinato ed un colpo con la suola del mio stivale su quel bel culetto la fa cadere pancia sotto in quel luridume."Sbrigati stupida cagna" la sollecito. Finita l'opera di pulizia, la trascino verso la doccia perchè si lavi di dosso i suoi liquidi. Tenta di aprire l'acqua ma la blocco facendolai inginocchiare seduta sui talloni. E' chiaro quello che voglio fare e mentre abbasso la cerniera vedo che si avvicina col viso alla patta socchiudendo la bocca. Rimane stupita della sberla che arriva improvvisa e geme quando l'afferro per i capelli sollevando il viso."Quando vorrò usare la tua bocca lo farò". L'impulso è forte, ma voglio andare per gradi e voglio decidere io cosa fare e quando farlo."vedo che tremi cagnetta, ora ti faccio una bella doccia calda" sussurro mentre il fiotto inizia ad uscire inondandole il collo ed il seno e colando su tutto il corpo."Puliscimi ora!" obbedisce succhiando e leccando le ultime gocce. Le punto addosso il getto potente della doccia per lavarla; geme per l'acqua troppo fredda.La bendo dopo che si è asciugata e mi faccio togliere gli stivali che nonostante le giornate già miti ho comunque indossato dal mattino."Lavami bene i piedi con la lingua" ed inizia a farlo timidamente. L'afferro per i capelli e la schiaffeggio, "Fallo bene e con decisione". La sua lingua si muove meglio ora, la tiene ben umida ad ogni leccata e temendo una mia reazione fa un lavoro certosino. Mi alzo davanti a lei inginocchiata e tolgo i pantaloni. Inizia ad eccitarmi la piccola. Le blocco le mani dietro la schiena, mi siedo e dico alla puttanella di avanzare leggermente ed iniziare a leccare. Ginocchioni e bendata avanza e poggia la sua lingua tra ano e scroto ed inizia a leccare con la stessa dedizione di prima. Lo fa con devozione e precisione scendendo sin dove può leccando e risale succhiando delicatamente gli attributi. Le chiedo se si sta eccitando ed al suo "si Signore, mi dispiace". L'afferro per i capelli e la sdraio sul tavolo in modo che la testa sia riversa all'indietro e le sue grazie ben esposte sull'altro bordo. La rimprovero mentre penetro la sua bocca con il mio sesso e le perquoto il pube con una bacchetta. Tengo premuto in gola mentre le bacchettate si fanno più forti e precise. Mi sfilo per farle prender fiato, le dico di fare un respiro profondo e mettere fuori la lingua il più possibile prima di entrare di nuovo e sentire la sua gola stringersi sul glande. Le reggo la testa che istintivamente allontanerebbe e la trattengo per un pò, godendo di quelle pulsazioni sulla cima."Sei solo una puttanella" le grido mentre mi sposto dall'altro capo e vedo la sua stessa saliva colarle sul viso. Le infilo due dita nella fessura ormai fradicia. Sussulta compiaciuta, ma la faccio lamentare quando le tolgo e la schiaffeggio con forza tra le gambe. Le dita ora allargano il forellino in modo da facilitare l'entrata decisa della punta gonfia provocando un sussulto ed un lamento. Mi fermo un attimo per poi premere piano ma deciso e sino a sentire le sue natiche poggiate sul mio inguine."Non mi piacciono le troiette" le dico sfilandomi da quella pur piacevole posizione per avvicinarmi di nuovo alla sua bocca. Capisce e si ritrae "no ti prego Signore" riesce a dire prima che due schiaffi le ricordino che i "no" non sono ammessi. "Farò quello che vuoi, sono la tua cagna, usa la mia bocca come ti piace, ma non dopo che.... non ce la faccio... non ancora.." mi supplica. La faccio scendere con forza dal tavolo e con una spinta la getto a terra e la slego, si inginocchia ed aprendo la bocca mi invita a svuotarmi dentro di lei. Ha capito, mi secca dirlo ma è brava: mi ha dato l'alternativa plausibile."Non ora puttana!!" e lascio cadere alcune gocce di saliva in quella fogna spalancata. La lego con le mani e le braccia sollvate, le gambe divaricate, la cinghia comincia a colpire, forte vedo la carne arrossare sempre più. Alterno i colpi tra natiche, cosce, schiena e seni dosando la forza con attenzione. I vistosi arrossamenti mi convincono che è tempo di usare una bacchetta: la pelle sarà molto più sensibile ora. Vedo i segni netti di un eccitante rosso vivo ricamare quel culo ben fatto. I suoi lamenti non mi fermano, anzi mi compiacciono. Mi fermo solo quando una piccolissima goccia di sangue esce dopo l'ennesimo colpo. Mi prendo un attimo di pausa, fumo una sigaretta mentre la guardo in quella posizione e vedo i segni di lacrime che escono da sotto la maschera.Finisco con calma la sigaretta, due urletti sottolineano le clips che le metto ai capezzoli. La spingo a terra, la lego in modo che le sue mani siano bloccate sulle natiche e la sua testa tenuta a terra, le gambe ben aperte. Non può praticamente muoversi ora e lascio cadere la mia saliva sul buchetto mentre le dico di bagnarlo bene usando le sue dita che a malapena arrivano sin lì."Allarga bene ora" mi avvicino e premo, sento le sue dita tendere la pelle; entro premendo con decisione ed ancora arrivo sino in fondo. Metto un piede davanti alla sua bocca e sento la sua lingua e le labbra lavorare sulle dita mentre mi muovo dentro di lei per tutta la lunghezza. Inizio a pompare sempre più velocemente e sento i suoi lamenti divenire gemiti di piacere "non vorrai godere eh? troia?!", "Sì Signore, ti prego...." Mi fermo per tentare di bloccare il suo orgasmo "Se vuoi godere lo farai da sola, se lo farai sarai punita" Sento pulsare lo sfintere nel suo tentativo di recuperare l'orgasmo, ma un suo gesto di disappunto mi fa capire che non ci riuscirà, ma quelle pulsazioni hanno stimolato il mio. Un pò seccato mi rendo conto che devo finire e con pochi colpi scarico dentro e in fondo a lei imprecando. Mentre la libero dalle corde mi chiede di nuovo di poter godere. La schiaffeggio più volte "Sei solo una puttanella! vediamo se vuoi essere punita seriamente".Si mette sul divano aprendo flessuosamente le gambe al massimo ed inizia a masturbarsi provocandomi mentre la guardo.Più volte nego il permesso di finire, ma frustrata, alla fine non resiste e conclude tutt'altro che silenziosamente. Mi guarda aspettando la mia certa reazione che arriva dopo poco con numerose e violente cinghiate sulle cosce già segnate. Emette solo piccoli lamenti sommessi. Le metto la cinghia al collo e la trascino così in bagno, mi faccio lavare per bene prima di disporla davanti alla tazza. Capisce, si mette di lato e socchiude la bocca abbassandosi ed aspettando l'umiliazione del mio getto sul viso ed in bocca. Di nuovo mi pulisce succhiando e leccando a lungo. "Grazie Signore" mi dice un attimo prima del mio "lavati troia che sei lurida".Ritorna chiedendo timidamente cosa deve indossare per la cena: le indico un minuscolo grembiulino bianco. 16469 1 12 anni fa
- 4 anni fa plastic worm Era una calda serata estiva,l'afa non dava tregua continuavo a rigirami sul divano, lo sguardo vagava sullo schermo del tv color, stanca del programma inutile che trasmettevano accesi il pc. Curiosa come tutte le donne che possano chiamarsi tali capitai per caso su una chat line e li iniziò la mia avventura; non avevo mai chattato prima, l'idea di chiaccherare di cose anche personali con gente mai vista prima mi metteva leggermente a disagio ma ero nello stesso tempo attirata dall'idea di nuove conoscenze; dopo i primi minuti di incertezza cominciarono ad arrivare una serie di messaggi di posta..alcuni carini e allegri altri leggermente malinconici, uno però aveva attirato la mia attenzione...recitava pressapoco così : - buonasera Mistress posso conversare con lei?... Mistress? Mi scusi sono una neofita cosa intende con questo termine? L'uomo che si trovava dall'altro lato dello schermo cominciò a raccontarmi cose che anche se solo lontanamente avevo immaginato ora erano chiare e attiravano la mia attenzione sempre di più... il sesso se ben raccontato alle volte accende il desiderio più di un film, le immagini si susseguivano nella mia mente man mano che l'uomo scriveva...passarono alcuni giorni e sempre più bramosa di desiderio tutte le sere accendevo il pc alla ricerca di quell'uomo intrigante che mi riempiva i sogni; immaginavo i nostri corpi muoversi frenetici all'unisono su fresche lenzuola, immaginavo la mia bocca assaporare ogni lembo della sua pelle, riuscivo ad immaginare anche il suo profumo caldo e muschiato, però non riuscivo a dare un volto a quell'uomo che accendeva di desiderio le mie notti...ogni sera speravo in un suo invito, ma nulla, finchè un giorno stanca di aspettare, mi feci avanti io...invitandolo a casa...oddio uno sconosciuto a casa, uno sconosciuto che viene a trovarmi solo per quello...si per il mio spasmodico desiderio di sesso, oddio, mi sentivo fremere di eccitazione e di paura, cosa mi farà mai, cosa si aspetterà da me...dopo un paio di giorni il momento fatidico è arrivato, giro per casa in preda al panico con la testa piena di mille pensieri : -se non gli piaccio, e ..e.. se lui non piace a me ? E se non sono abbastanza disinibita per un uomo con così tanta esperienza... mentre la testa è in preda al panico comincio a vestirmi, calze nere, guepierre, perizoma e reggiseno, camicetta di seta, gonna a tubino nero, scarpe con tacco... mi rimiro nello specchio ...tutto sommato non sono poi così male, raccolgo i capelli sulla nuca, comincio a truccarmi perdendomi nei miei pensieri ritorno in me al suono del campanello...di corsa mi precipito ad aprire ( al citofono: - prendi l'ascensore, quarto piano ti aspetto sul pianerottolo)...esco dalla porta e aspetto .. finalmente la porta dell'ascensore si apre ed eccolo, un uomo alto robusto con gli occhi di un azzurro glaciale i capelli biondi e una espressione dolce, nella mano sinistra una valigia rossa , mi porge la mano destra : -piacere ( un sorriso delicato gli si dipinge in viso ) andiamo, vorrei fare una cosa con te se non ti spaventi troppo. Con l'espressione maliziosa in viso mi invita a entrare nel mio appartamento, rapida mi affretto a fargli strada, richiudo l'uscio dietro di me e subito mi trovo faccia a faccia con lui, che subito mi mette alle strette, le spalle mie appoggiate alla porta e lui che indaga il mio viso e poi mi bacia appassionatamente senza lasciarmi il tempo di respirare, le mani leste senza indugio esplorano il mio corpo una sul seno , una sulla coscia, non so se ribellarmi o lasciarmi andare, ma sono troppo eccitata, e lui non è affatto male anzi...così robusto, così maschile... : -emm ( cerco di schiarirmi la voce ) hai detto che volevi fare una cosa...butto mezza frase mentre lui continua a baciarmi il collo, l'incavo fra i seni...già la mia camicetta è al suolo... : - si ciccina ( la voce calda e gentile ) vorrei mummificarti ... : - mummificarmi? Cosa intendi? ( mentre lo dice prende la valigia rossa, la apre e ne estrae un grosso rullo di nastro latex nero lucido, un paio di forbici, un grosso dildo vibrante nero e li appoggia in ordine sul tavolo della mia cucina) e ...e.. come intendi farlo? Sul suo viso un sorriso quasi cinico, gli occhi gli scintillano : - Ciccina, non ti preoccupare, se hai paura devi dirmelo, devi avere assoluta fiducia in me, non è un gioco comune anzi, è pericoloso e se non ho la tua piena fiducia( mentre parla i nostri sguardi si incrociano, sul mio viso si legge l'eccitazione per quella strana situazione, il perizoma è già umido dei miei umori, annuisco appena mentre lo fisso negli occhi, senza nessuna esitazione mi sfilo la gonna rimanendo in guepierre) : - sfilati anche il perizoma e il reggiseno, devi rimanere nuda...però non immaginavo che fossi così carina ( un po' arrossisco alle sue parole, mentre mi spoglio completamente) : - brava, ora unisci le caviglie ( prende il nastro nero e comincia a fasciarmi completamente le gambe, le braccia distese lungo il corpo , il nastro mi stringe sempre più forte le ginocchia sono immobilizzate, le braccia anche, il nastro avvolge sempre più strettamente tutto il mio corpo, solo il volto è scoperto...i tappi mi vengono inseriti nelle orecchie, poi una maschera in lycra nera, e ancora nastro nero a coprire tutta la testa, solo le labbra e il naso rimangono liberi, sono completamente inerme, come una bambola di lattice nero, non riesco a muovermi, dipendo totalmente da lui...con forza, mi prende in braccio, mi porta in camera dove mi appoggia delicatamente sul letto, sono completamente estraniata dal mondo, sudo per il caldo dovuto alla pellicola plastica che mi avvolge completamente ) ....uno squarcio sulla plastica all'altezza dei genitali....qualcosa di caldissimo mi sfiora nel mio intimo, un dito...mi stimola, poi il dildo vibrante mi viene infilato completamente nella sorca, comincia a scendere caldissimo il miele dalle mie viscere, la sua lingua morbida comincia a farsi strada verso il mio clitoride, l'eccitazione cresce in me sempre più forte, sono un lungo verme inerte di plastica nera che spamodicamente si contrae, sono li a gemere ansimando di piacere, ed ecco il suo fallo mi penetra la bocca e io avidamente comincio a succhiarlo caldo e liscio, continua a entrarmi in bocca non riesco quasi a respirare, il piacere continua sempre più forte in me, mentre la sua bocca avida dei miei umori succhia il mio clito, il fallo di lattice viene portato alla massima vibrazione mentre il membro turgido mi riempie la bocca, un 69 in cui sono completamente inerme il piacere mi prende , fortissimo intenso, mentre copioso lo sperma invade la mia bocca , lo bevo, avidamente, ingorda , ebbra di piacere, la farfallina mi si contrae in modo spasmodico attorno al dildo nero, vengo....e l'orgasmo rende entrambi felici e senza forze...mi libera dal nastro e dolcemente mi bacia...è stato il primo di molti caldissimi incontri... molto tempo è passato da allora, e molto son cresciuta in questo mondo meraviglioso ricco di lussuriosi passatempi, e tu saresti disposto a farti coinvolgere come ho fatto io? 6689 0 12 anni fa
- 7 anni fa Fine settimana al Castello La macchina percorreva velocemente la strada che si apriva tra colline e campi coltivati, la mia padrona non mi aveva rivolto nessuna parola da quando eravamo partiti, ed io stavo chiedendomi cosa stesse pensando… Era bellissima avevo il cuore in gola e dall’inizio del viaggio ero in uno stato di eccitazione perenne. Eravamo partiti la mattina presto la sera precedente mi era arrivato un messaggio sul cellulare dove mi diceva di depilarmi completamente e che l’indomani mattina avrei dovuto raggiungerla alle 7 in punto a casa sua perché l’avrei dovuta accompagnare per il fine settimana da una sua amica in campagna. La fortuna fu che il venerdì era ponte altrimenti avrei avuto seri problemi in ufficio. Mentre la strada scivolava sotto di noi, ripensavo se avessi messo tutti i giocattoli nella borsa, sapevo benissimo che le dimenticanze sono punite severamente. Rapidamente ripassai mentalmente l’elenco delle cose da prendere e poi mi lasciai prendere dalla bellezza del paesaggio. Dopo circa una mezz’oretta, probabilmente mi addormentai, mi chiamò e mi disse: “caro Paolo, siamo quasi arrivati, passerò un fine settimana dalla mia amica Roberta, le ho già parlato di te e sa tutto, ma probabilmente ignora quanto tu possa essere servizievole, devoto e soprattutto ninfomane, mi raccomando devi farmi fare bella figura”. Annuii e risposi “si signora” Lei continuò, dicendomi: “ Roberta è una mia carissima amica, forse la più cara che ho, è una donna molto autoritaria e tu dovrai essere molto compiacente con lei, anche se ha gusti particolari….” E si mise a ridere io risposi che l’avrei servita devotamente e che avrei fatto tutto quello che la mia padrona mi avrebbe ordinato di fare. Dopo circa 15 minuti arrivammo ad un cancello, la mia padrona scese citofonò e rientrò in macchina, il cancello si aprì ed imboccammo un viale fiancheggiato da entrambe le parti da dei cipressi, dopo alcune centinaia di metri arrivammo ad un casale fortificato in pietra. Regina, così si chiama la mia padrona, si fermò e scese dalla macchina ordinandomi di prendere tutte le valige e di seguirla. Intanto lei andò avanti busso alla porta ed un maggiordomo le aprì e la fece entrare inchinandosi riverente ed accompagnando con un gesto della mano la sua entrata. Io presi tutti i bagagli e la seguii. Varcato il portone, mi ritrovai in una stanza rettangolare sulla quale si aprivano delle finestre con delle pesanti grate in ferro e delle porte, il maggiordomo era alla mia destra mentre la mia padrona stava abbracciando la sua amica Roberta, una donna sui 50 anni, rossa di capelli, sul metro e settanta che sprizzava energia da ogni poro. Dopo i convenevoli di rito Roberta si rivolse al suo maggiordomo e gli ordinò di accompagnarmi a portare le valigie della sua ospite nella stanza e di sistemarmi. Fui accompagnato al piano nobile si apri una doppia porta in quello che era un vero e proprio appartamento privato, lasciai le valige ed il maggiordomo fece il segno di seguirlo, mi portò in una stanza molto piccola che nulla aveva a che fare con gli arredi ed il fasto delle altre, mi fece cenno di mettermi seduto su una panca in pietra murata nella parete, poi prese un collare me lo mise al collo, lo chiuse con un lucchetto lo fisso ad una catena che pendolava dal muro. Andò via senza dire alcuna parola tirandosi dietro la porta. Dopo un tempo che non riuscii a quantificare si aprì la porta, entrò della luce e riconobbi la sagoma di padrona Regina. “Ti piace la tua camera?” mi disse ridendo, era tra l’euforico, eccitato ed il divertito, le risposi di si lei se ne rallegrò mi venne vicino mi accarezzo la testa dicendomi che ero un cucciolo e che avrei imparato molte cose nuove. Mi liberò dalla catena, e mi ordinò di spogliarmi nudo lasciandomi solo il perizoma di pizzo, indumento che dovevo portare regolarmente, e di raggiungerla in stanza. Liberatomi dei vestiti superflui la raggiunsi, era mollemente distesa su un divanetto, come mi vide mi ordinò di inginocchiarmi e di prostarmi di fronte a lei. Poi incominciò a parlarmi “caro Paolo sai cosa sono le fluffers?” no risposi, lei riprese il discorso “ho parlato con Roberta delle tue attitudini e, lei complimentandosi con me, mi ha suggerito un tuo uso estremamente divertente penso che seguirò i suoi consigli. Hai portato tutto il necessario? Corri a prenderlo e torna qui”. Esegui rapidamente e tornai da lei rimettendomi prostrato di fronte ai suoi piedi. Mi ordinò di mettermi a pecorina a gambe larghe, testa alta come se fossi un cane, poi tirò fuori dalla borsa un guanto in lattice lo indossò ed incominciò a ispezionarmi. La sua mano si insinuava tra le mie cosce lisce e depilate, poi scostò le mutandine ed incominciò a saggiare la durezza delle palle pian piano, salì fino a raggiungere il mio buchino e mentre un dito, incominciava a penetrarmi con l’altra mano mi prese un capezzolo e dopo averci pianto le unghie incominciò a tirarlo. Mentre mi mungeva inserì nel mio buchino un altro dito ed incominciando a sditalinarmi il culo mi mungeva i capezzoli. Il tutto durò qualche minuto poi esclamò sfilandomi di botto le dita dal culo “ bene, hai le palle belle gonfie, rispondi bene alle stimolazioni e la tua fichetta è abbastanza burrosa. Ora prendimi la cintura di castità e le mollette e mettiti in posizione” obbedii presi tutto quello che mi aveva comandato e la raggiunsi, mi misi in ginocchio con il sedere sporto e lei incominciò il rito a cui ormai ero abituato. Per prima cosa mi tirò le palle per farmi sgonfiare il pisello, me le strinse fortissimo poi mi mise la cintura di castità, che a dire il vero era strettina, ed infine mi applicò delle mollette con una catenella ai capezzoli. “perfetto” esclamò “ma manca ancora qualcosa, prendi un cuneo anale dalla borsa, quello medio” mi spinse con il busto sul pavimento, spostò il perizoma e mi spinse fino in fondo il cuneo nel culo, poi prese una catenella e la trasformò in una mutandine che lo bloccava dentro in modo da non farlo uscire. Guardandomi compiaciuta per il lavoro mi disse “perfetto mettiti il grembiulino da lavoro poi vai a prepararmi un bel bagno caldo e l’occorrente per un bel massaggio”. Feci come mi aveva ordinato preparai il bagno, l’aiutai a spogliarsi, la lavai e poi la massaggiai con i suoi oli preferiti per circa un’ora. Quando ebbi finito si alzò, e preso il telefono sul comodino fece un breve numero “ciao Roberta, la cameriera è pronta manda su il maggiordomo per portarsela via” mi guardò negli occhi e disse “ora fai il bravo, questa sera ci dovrai servire tu a tavola” mi accarezzò e subito dopo busso il cameriere, che messomi un guinzaglio al collare che precedentemente mi aveva applicato mi portò via. Percorremmo un scala stretta ed arrivammo salendo al piano che una volta doveva essere quello della servitù, mi portò in cucina dove era presente una cuoca molto grassa a cui consegnò il guinzaglio; si chiamava Olga. Doveva avere circa quarantacinque anni, castana chiara le mancava un dente laterale e come già detto era molto grassa. Mi strattonò e mi condusse verso uno sgabello di legno mi ordinò di sedermici sopra e poi indicandomi delle cassette mi intimò di sbucciare tutto quello che contenevano e di riporlo nei contenitori che erano sul tavolo. Pelai verdure per circa un ora ed il cuneo nel culo stava facendo il suo lavoro. Quando ebbi finito mi alzai per andare verso la cuoca ma lei accortasi si adirò, mi prese per il guinzaglio e disse” mettiti con il busto sul tavolo ed allarga le gambe” poi prese un cucchiaione di legno e mi ordinò di contare i colpi fino a 10. Mi sculaccio per bene 5 colpi per natica poi aggiunse “in cucina comando io devi chiedere il permesso per ogni cosa troia!!! Imparerai a servire padrona Olga!!!” alla fine della punizione mi fece lavare le pentole, ripulire la cucina. Io dopo avere eseguito tutto incominciavo a sentire il bisogno di urinare, mi avvicinai alla donna e le dissi “padrona Olga , dovrei fare pipì”. Lei mi guardò che sembrava un toro infuriato e mi rispose “troia come osi chiedere di soddisfare i tuoi bisogni” mi prese per il guinzaglio e mi obbligò a sdraiarmi sul pavimento, poi si sedette sul mio viso e mi intimò di aprire la bocca, infine disse “ora berrai la mia urina e poi mi leccherai fino a darmi piacere sia davanti che dietro” mise la sua mano grassa sotto il mio perizoma di pizzo ed afferrò le mie palle, le strinse fortemente orinandomi di bere tutto. Un getto caldo zampillò nella mia bocca mentre la sua presa si faceva più stretta e le sue cosce mi stringevano forte il viso. Quando ebbe finito la dovetti leccare fino a farla venire, si fece ripulire davanti e poi mi disse di leccarle il buchino dietro infilandoci bene la lingua. Eseguii alla lettera, lei fu soddisfatta si rialzò e mi disse che per quella volta avrebbe chiuso un occhio e non avrebbe detto nulla alla mia padrona. Suonò un campanello e mi affidò nuovamente al cameriere che al guinzaglio mi condusse nella sala da pranzo. Qui finalmente parlò: “serva questa è la tavola dove ceneranno le regine, apparecchia bene la tavola poi al suono del campanello vai in cucina ed aspetta in silenzio che padrona Olga ti ordini di servire la cena”. Così feci. Dopo circa un ora la cuoca mi fece indossare una crestina e delle scarpe con il tacco, mi diede un vassoio con l’antipasto e mi ordinò di andare a servire la cena. Entrai nella sala da pranzo e mi sentii fortemente imbarazzato, ondeggiavo come una puttana di strada vuoi per il dildo in culo, vuoi per i tacchi, padrona Regina vedendomi sorrise divertita mentre la padrona di casa esclamò “cara Regina la tua è veramente una bella troietta vedremo se ci soddisferà, ma stai sicura che se non lo farà domenica, dopo l’addestramento ci riuscirà senz’altro”. Meno male che sapevo servire, la cena andò bene anche se spesso padrona Roberta mi palpava il culo facendo pesanti apprezzamenti. Alla fine della cena servii il dolce quando padrona Roberta mi disse “cameriera devo orinare vai sotto al tavolo e fammi da cesso” Guardai la mia padrona che annuì ed aggiunse di essere molto delicato con la lingua quando dopo aver bevuto tutto l’avrei dovuta pulire. Tutto andò bene fino a che sfiorai con la lingua troppo a punta il clitoride. Si alzò in piedi urlando che la lingua doveva essere sempre piatta chiamò il suo maggiordomo e gli ordinò di condurmi nella stanza rossa. Venni preso mi fu riagganciato il guinzaglio e ritornai per le scale alla sala d’entrata passai una porta e mi ritrovai in una specie di cella, senza finestre e con un cavalletto al centro e un grande armadio chiuso. Fui legato ad un anello che era murato al muro e poi la porta si chiuse. La stanza aveva tutti i mobili rivestiti di pelle rossa inchiodata sul legno. Dopo un po di tempo entrarono nella stanza le due regine Regina era seccata per il mio errore, mi slegò e mi ordinò di mettermi carponi sul cavalletto. Poi insieme a Roberta mi legarono delle cinte intorno ai polsi ed alle caviglie e legarono una piccola corda alla punta della cintura di castità. L’altro estremo fu assicurato ad una specie di gancio alla base del cavalletto. Mi sentivo completamente perso, non sapevo cosa sarebbe successo, ed ero legato, bloccato per la base del pisello con le gambe divaricate ed il culo in mostra. Roberta aprì l’armadio ma non potei vederlo perché l’avevo alle spalle, sentii la sua mano che mi spostava il perizoma e incominciava a toccare il cuneo anale come a masturbare una fica. Regina intanto si era messa davanti a me, mi liberò della catenella ai capezzoli, ma vi applicò delle mollette con dei pesi, poi prese la chiave della cintura di castità e la passò a Roberta. Intanto carezzandomi mi disse “il tuo cazzo non ci interessa, le troiette hanno solo tette, fica, culo e bocca ma poiché tu non hai la fica….. dovremmo accontentarci del resto. Tuttavia le palle sono divertenti da torturare!!! Roberta mi liberò il culo dal dildo, poi sentii che si infilò dei guanti in lattice e mentre con una mano mi tirava le palle con l’altra incominciò a perlustrare il mio culo. “Bene Regina, la tua troia ha un bel culo burroso penso che domani sera ci farà fare bella figura, ora per favore passami quel vibratore” sentii una cosa molto larga piano piano aprirmi in due, mi mancava il respiro, poi fu levata e mi fu spalmato qualcosa sul buco e dentro, infine sentii una cosa che scivolò, non senza fatica dentro, fino a raggiungere quelle che sembravano palle. Roberta poi si mise di fronte a me si fece passare un altro cazzo finto fissandolo ad un supporto del cavalletto mi ordinò di spompinarlo. “da brava troietta che sei lo sai cosa sono i fluffer? Bene oltre a fare la troia per il nostro divertimento, domani verranno dei miei amici a cena, e tu entro domani dovrai saper spompinare cazzi come una puttana di strada, ce li dovrai rimettere presto in tiro per farceli godere” mentre diceva questo e mi incitava a succhiare e leccare la cappella del cazzo finto, la mia padrona armeggiava dietro. Sentivo il rumore di una pompetta e pian piano il mio culo diventava sempre più pieno, mi avevano infilato un cazzo gonfiabile. Io stavo godendo come non mai, spompinavo sempre più avidamente il cazzo finto mentre godevo di quel pisello ormai gigante mi apriva in due, mentre il mio scoppiava nella cintura di castità. La mia padrona ad un certo punto disse a Roberta “cara amica prendiamo due strapon e facciamogli provare l’ebrezza di essere chiavato senza pietà. Si infilarono due cazzi finti, Roberta di circa 22 cm nero, e la mia padrona di 26 bianco, leggermente più stretto dell’altro ma molto più lungo. Poi venendomi vicino alla bocca mi ordinò “leccalo bene, lecca un vero cazzo, e più lo lecchi meglio entrerà nel tuo culo”, Roberta intanto commentava ad alta voce, “ti piacciono i cazzoni, vedi il tuo pisellino può giusto servire per masturbarsi il clito, mangia i cazzoni che ti fanno bene”. Mi furono messi entrambe difronte la bocca e fui costretto a spompinarli, sbavavo come un cane e la mascella mi faceva male, poi Regina andò dietro di me ed incominciò a penetrarmi. Lo sentivo scorrere dentro, entrava tutto ed io gemevo, una sensazione tra il dolore ed il piacere, Roberta allora per non sentirmi mi infilò il suo in bocca ed incominciarono a scoparmi insieme in bocca ed in culo. Non so quanto durò, si scambiarono spesso di posto ed i loro cazzi non si sgonfiavano mai, intanto io godevo, piangevo, stavo per raggiungere l’orgasmo ma loro non me lo facevano mai toccare. Ad un certo punto Roberta disse “Regina siamo sicuri che riuscirà a spompinare un vero cazzo che sa di sborra? Facciamo una prova” non bastò neanche il consenso che suonando un campanello arrivò il maggiordomo. Gli fu ordinato di levarsi i pantaloni, vidi che era completamente depilato, Roberta lo mise difronte a me e mi ordinò di prenderglielo in bocca. Mi afferrò per i capelli mentre Regina affondava sempre più nel mio culo. Il cazzo del maggiordomo incominciò a gonfiarsi nella mia bocca fino a diventare duro. Sarà misurato circa 20 cm ed aveva una cappella molto grande e definita. Sentivo Roberta che incitava “lecca il buchino, ora l’asta, ora prendilo in bocca succhia e lecca con la lingua il filetto” ero in preda ad un trans, incominciai a spompinarlo, lui mi afferrò la testa ed incominciò a scoparmi in bocca fino a che un getto di sperma denso e caldo mi arrivò in gola fino a farmi strozzare. A quel punto Roberta gli ordinò a lui di levarmelo ed a me di ingoiare tutto e di leccare quel gelato fino a farlo ridiventare duro. Esegui fino a che ritornò bello duro, Regina allora disse ad alta voce “brava troietta l’hai rimesso in forma meriti un premio. Che ne pensi Roberta?” si guardarono e l’ordine arrivo simultaneamente, fui inculato per la prima volta da un cazzo vero. La sensazione era molto diversa, il calore, la morbidezza della pelle lui mi schizzo dopo circa 10 minuti nelle mie viscere ma purtroppo successe una cosa involontaria. Roberta si accorse che la punta del pisello grondava sborra. La raccolse con un dito e me la fece leccare, poi commentò ad alta voce “si bagna come le vere troie” penso che domani sarà l’attrazione della serata” e guardando Regina scoppiarono a ridere. Mi svegliai che ero ancora nella stanza rossa, il maggiordomo mi stava scuotendo e con lui era presente una donna che non avevo mai visto. Aveva circa 25 anni, magrolina, con un bel culo tondo e due tettine piccole ma decisamente eccitanti, sul metro e sessantacinque circa. Mi slegarono e mi svestirono completamente ad eccezione della cintura di castità e del collare, mi presero sottobraccio e mi portarono in una stanza vicino che era tutta rivestita di maioliche anche sulle pareti con un chiusino di scarico al centro. Vi pendevano degli anelli a cui venni legato, le braccia unite tese verso il soffitto e le caviglie a due anelli in basso contrapposti. Mi ritrovavo in una posizione estremamente scomoda, il mio sesso ingabbiato pendolava e le mie palle erano esposte oscenamente. La donna disse al maggiordomo di prendere il tubo dell’acqua. Un getto freddo mi colpì violentemente, poi preso un secchio lei mi lavò con una spugna come se fossi un cavallo, in particolare il culo venne lavato accuratamente ed i miei genitali. Incominciavo a capire la gerarchia, il maggiordomo era uno schiavo e tutti potevano comandarlo, la donna che portava un collare ed una cintura di castità a mutandine, doveva essere una schiava ma essendo donna poteva comandare sull’uomo, io ero poco più di un giocattolo. Non avevo capito ancora il ruolo della cuoca. Dopo essere stato accuratamente lavato, venni asciugato dal maggiordomo mentre la donna mi infilava un dito nel culo e facendo finta di sditalinarmi rideva guardando il mio cazzo che scoppiava nella cintura ed io che mi dimenavo come un ossesso. Ad asciugatura avvenuta fui slegato, mi fu rimesso il collare ed i due mi accompagnarono dalla mia padrona. Entrai nella sua stanza ed era bellissima, vestita di calze, reggicalze, un sottoseno e sopra una vestaglietta trasparente, indossava due pantofole con circa 5 centimetri di tacco e stava con le gambe accavallate seduta su una poltrona a leggere una rivista. “Bene, ti sei ripreso” disse “tu vai via disse al maggiordomo, e tu schiavetta vieni qui insieme al mio servo” ci avvicinammo e ci prostrammo ai suoi piedi, poi lei commentò ad alta voce “hai visto che gentile padrona Roberta, visto che tu non sai leccare la fica mi ha regalato una schiava da lecco. Anche lei da ora in poi sarà mia, abita vicino a noi, e dietro mio ordine potrà utilizzarti” poi allargando le gambe le ordinò di leccarle la fica mentre io dovevo vedere come avrei dovuto fare. Venne godendo, poi aggiunse “ora tu dovrai leccare lei, è il mio regalo perché mi ha fatto godere” fu liberata della cintura di castità, io mi sdraiai a pancia all’aria e lei si sedette sopra di me, incomincia a leccare, intanto la mia padrona mi aprì le gambe e sentii un suo dito perlustrarmi il buchino, poi piano piano una cosa bagnata lo bagnava ed infine capii, il suo strapon mi penetrava. La scena vista dall’esterno era fin troppo chiara, io leccavo la schiava e lei mi scopava a pancia all’aria gambe divaricate come se fossi stato una donna, quando venne la schiava, padrona Regina smise, si sedette e ordinò ad entrambe di mettersi a pecorina e di pulire con le nostre lingue il suo cazzo. Provvedemmo spompinavamo quel cazzone e la schiava lo prendeva in mano e mi porgeva la cappella quasi ad insegnarmi. Passarono quasi 5 minuti. Poi la nostra padrona si alzò e ci disse, ora vado a letto, voi dormirete ai miei piedi, rimise la cintura alla schiava e ci assicurò con due guinzagli uno a destra e l’altro a sinistra del letto a baldacchino. “schiavetto domani alle 9 svegliami leccandomi i piedi ora dormite” si girò dall’altra parte e spense la luce. Passai la notte quasi insonne a fissare le lancette fluorescenti della sveglia. Alle nove una leggera luce penetrava tra le doghe della persiana, io incomincia subito a leccarle i piedi, lei pian piano si sveglio, poi con il piede mi allontanò e vide che ore fossero, disse “male sono le nove e trenta secondi sarai punito per questo” poi mi slegò e senza farmi fare un fiato slegò anche la schiava dicendole “porta la cameriera a prepararsi tra 10 minuti voglio la colazione a letto. Fui portato in cucina, la cuoca rise e messasi seduta gustò la schiava che mi metteva calze a rete, vestitino nero, grembiulino di pizzo e crestina, mi fece infilare delle scarpe con poco tacco e con sorpresa mi levò la cintura di castità. Il mio pisello incominciò a crescere e vistosamente alzava il vestitino. La cuoca allora infilata la mano sotto disse stringendomi forte le palle con una mano, “aiutiamolo a crescere” poi dopo pochi secondi infilò l’altra e toccando il cazzo esclamò “bello duro chiederò a Roberta di farmelo usare” poi mi mise in mano il vassoio e mi ordinò di portare la colazione alla mia padrona. Entrai nella stanza, la padrona mi fece avvicinare e poi mentre mangiava commentò “che strano gonfiore sotto il tuo grembiulino, fammi controllare” infilò la mano ed incominciò a segarmi, poi mi ordinò tiralo su e segati molto lentamente senza ricoprire la cappella e soprattutto senza venire. Obbedii, le gambe mi tremavano stetti per venire 2 3 volte e la punta grondava, lei fece finta di nulla fino alla fine della colazione poi mi ordinò di levare il vassoio e di andare in bagno a prepararle la vasca. Andai senza fiatare. Entrò in bagno completamente nuda, era bellissima, si mise sul water e mi ordinò di inginocchiarmi a bocca aperta, poi aggiunse “bene visto che ormai sei abituato da oggi in poi sarai il mio cesso2 mi prese la testa per i capelli ed incominciò ad urinarmi in bocca. La bevvi tutta, poi mi venne ordinato di ripulirla con la lingua, poiché la ruvidezza della carta non poteva essere tollerata dalla sua fica, infine mi disse di infilare la testa tra le sue gambe nel water perché avrei dovuto godere della sua defecazione. Defecò, prese un pezzetto di carta igienica e poi disse “mettiti cazzo all’aria che mi dovrai pulire il culo” obbedii lei si sedette sopra il mio viso allargandosi con le mani il sedere, io incominciai a leccarglielo mentre lei mi incitava a infilarci dentro la lingua per pulirlo bene anche dentro. Quando fu soddisfatta entrò nella vasca, si fece lavare e poi asciugare. Poi mi disse “tu devi andare al bagno ed ancora non hai mangiato giusto?” annui “bene ora entra nella vasca e mettiti a 4 zampe, esegui lei mi scrutò e poi disse liberati. Iniziai ad urinare nella vasca ormai svuotata, poi lei prese dal cassetto una pera da clistere, la riempì di acqua calda e disse, “per il tuo errore di questa mattina, ti farcirò con 3 litri di acqua che dovrai tenere per 30 secondi e poi potrai liberartene davanti a me” eseguì non so come riuscii a trattenerla ma evacuare di fronte a lei mi umiliava e mi faceva sentire suo. Quando finii mi ordinò di farmi una doccia e di seguirla in camera. Eseguii, arrivato in camera mi fece mettere a pecorina e poi mi applicò una borsa del ghiaccio sulle palle facendomi sparire il pisello. Poi infilatasi un guanto di lattice mi ispezionò il culo con le sue dita affusolate mentre ordinò alla schiava di prendere una fetta biscottata e di metterla sotto al mio pisello minuscolo. Dopo pochissimo non accorgendomi di nulla ricoprii la fetta e lei disse “ecco cucciolo ti ho preparato con le mie mani la colazione” mentre la schiava la levava da sotto lei mi rimise con facilità la cintura di castità, poi si sedette sulla poltrona, la schiava mi offrì la fetta ed io consumai la colazione di fronte alla mia divina Regina. Subito dopo la mia colazione, dovetti massaggiare per circa mezzora la mia padrona, tutte le volte era per me un supplizio, il pisello scoppiava dentro la cintura, quando fu soddisfatta, mi ordinò di aiutarla a vestirsi. Indossò perizoma e reggiseno, poi dei pantaloni per andare a cavallo, una camicetta bianca e degli stivali, poi mi mise un guinzaglio e mi portò nell’entrata principale. Ci aspettava Roberta. “dormito bene?” le chiese, poi aggiunse, andiamo ti porto a vedere la casa e la proprietà” usci dalla porta, Regina la seguiva portandomi al guinzaglio completamente nudo, con indosso solo la cintura di castità, il collare, ed un paio di ciabattine che mi porse il maggiordomo. La giornata era bellissima, era primavera inoltrata ed il sole scaldava il mio corpo. Uscimmo sul piazzale che avevo già avuto modo di vedere all’arrivo, accanto alla macchina della mia padrona ne erano arrivate altre, il che mi faceva presagire qualcosa per la serata! Girammo dietro l’edificio e percorrendo un lungo porticato che costeggiava un’orto, giungemmo a quelle che mi sembravano delle stalle. Entrati ebbi la conferma, c’erano dei cavalli, dei poni e degli alani. Roberta adorava i cavalli ed i cani e capii che aveva un allevamento. Padrona Regina rimase stupita per la bellezza degli animali, mentre commentava arrivò un uomo di colore sui quarantanni, era lo stalliere di Roberta. Salutò riverente e si prostrò di fronte alle due donne baciando gli stivali ad entrambe. Poi incominciò a farci da guida. Roberta spiegava la genealogia degli animali, le loro caratteristiche, poi pian piano il discorso prese un indirizzo inaspettato apparentemente. “Guarda che membri hanno i miei stalloni” disse a Regina. Effettivamente gli stalloni avevano dei membri enormi da mosci figurarsi in altre situazioni, ed anche gli alani erano molto ben dotati, avevano palle enormi ed un pisello che molti uomini avrebbero invidiato. Poi rivolgendosi alla mia padrona disse “ed il tuo schiavetto invece è dotato?” Regina rise e disse, “non tanto ma verifichiamolo”. Mi liberò della cintura e tutte e due incominciarono a ridere per le dimensioni del mio pisello. Parlò subito Roberta “se me lo affidi ti dimostro la mia teoria” certo rispose Regina. Roberta chiamò lo stalliere, era alto circa un metro ed ottanta, molto muscoloso, indossava scarponi e una lungo grembiule in cuoio, questi mi prese e mi fece mettere a 4 zampe, poi mi portò vicino ad un poni, Arrivarono le donne e Roberta mi ordinò di prendere in mano il cazzo dell’animale e di segarlo difronte a loro. Tentennai ma fui preso per il collare dal negro che mi spinse con la testa quasi a baciare il membro dell’animale, poi incominciò con uno scudiscio a colpirmi sul culo fino a che mi feci coraggio ed incomincia a menare quel cazzo. Mentre cresceva quello dell’animale cresceva anche il mio, Roberta disse “vedi cara il cazzo lo devono prendere gli uomini, perché più ne prendono più cresce il loro!!!” e si misero a ridere. Il poni incominciava a godere le donne mi incitarono a portare a termine il lavoro, continuai fino a che uno schizzo enorme uscì dalla proboscide dell’animale. Roberta aggiunse “vedi come è ingoiato il tuo cane, ti ricordi cucciolina ed il cavallo, lei era troia ed anche lui è troia quindi…. Cosa gli facciamo provare un cavallo o il mio alano?” Regina divertita disse “facciamogli segare un cavallo e poi lo stalliere gli farà sborrare sul culo, poi lui dovrà segare un cane e lubrificato dalla sborra si dovrà far inculare” Roberta annuì divertita, lo stalliere mi portò sotto un altro cavallo, lo segai poi fui legato a pecorina, le donne mi aprirono le chiappe mostrando il mio buchino, e lo stalliere continuò la masturbazione fino a farmi sborrare sul culo. Poi fu portato un cane, aveva un cazzo sui 20 cm, non mi fu dato il tempo di segarlo perché era già eccitato, fu liberato e fu aiutato dallo stalliere a penetrarmi. Le donne guardavano divertite, mi ritrovavo un cazzo animale che mi scopava mentre appoggiava le sue zampe anteriori sopra le mie spalle. Dopo poco venne tra le urla divertite delle donne. Fui liberato e lo stalliere mi ripulì usando un tubo d’acqua che era lì vicino. Mi fu rimesso il guinzaglio e continuammo la passeggiata. Altre delizie mi aspettavano nell’orto. Infatti mentre percorrevamo il portico per tornare alla casa, Roberta incontrò la cuoca che raccoglieva le verdure per la cena. Come mi vide esclamò “che bel cagnolino lo vedo un po’ denutrito non trovate?” le donne annuirono, allora lei generosamente chiese se volevano farmi mangiare delle verdure, Regina annui dicendo che la verdura fa bene allora lei prese dal cesto delle carote, dei cetrioli e delle zucchine, mi fu ordinato di mettermi a pecorina appoggiando il busto sopra la staccionata, presero dei lacci usati per legare le piante e mi blocco i polsi e le caviglie, poi chiese a Roberta se poteva iniziare, lei annuì. Come prima cosa con dei rami di ortiche mi frustò poco sopra il sedere all’altezza dei lombari, poi prese delle carote ed incominciò a incularmi, una due tre entravano tutte dentro mentre lei commentava che per via anale le avrei digerite prima, poi passo ai cetrioli ed infine alle zucchine. Il culo bruciava per via delle ortiche, ed il buchino già precedentemente allargato sembrava ingoiare avidamente tutte le verdure che venivano appoggiate. Ad un certo punto accorgendosi che il mio pisello gocciava, la donna disse “c’è anche la salsa” prese delle carote e mentre Regina e Roberta continuavano a giocare con le verdure dietro, lei strofinò le carote sul mio cazzo, facendole insaporire e mi ordino di spompinarle e mangiarle. Ne mangiai circa una dozzina poi mi fu comunicato che avevo consumato il mio pasto. Fui liberato e riaccompagnato all’entrata della casa, ma mi portarono nelle cantine in quella che sembrava una cella, dove mi fu ordinato di fare i miei bisogni in un bagno alla turca, di ripulirmi e lavarmi con un pezzo di sapone di Marsiglia che era su una mensola sotto ad una doccia. Eseguii tutti gli ordini e mi misi ad aspettare. Venne dopo non so quanto la nuova schiava di Regina che mi portò i vestiti da cameriera che mi aiutò ad indossare, poi andò via. Dopo molto tempo venne il maggiordomo, mi prese e mi accompagnò in cucina dove mi aspettava la cuoca. Le comparve un sorriso non appena entrai, mi venne incontro e infilata la mano sotto il gonnellino mi afferrò per le palle e mi portò in un angolo, poi mi fece piegare con il busto in avanti e ridendo come una matta mi infilò un dito nel culo ed esclamò “come sta la nostra troietta dal culetto d’oro?” poi avvertii che prese qualcosa ed incominciò ad infilarmelo nel culo, Capii che erano delle palline cinesi, saranno state larghe come un uovo, mi farcì e poi mi fece inginocchiare e mi porse la mano. Perentoria mi ordinò di spompinarle le dita, mentre divertita mi dava dei calcetti sul pisello e sulle palle. Mi fece rialzare e poi mi disse “le signore sono pronte per la cena, incomincia a servirle” mi diede un vassoio con gli antipasti e mi incamminai verso al sala da pranzo, il cuore mi batteva, entrai nella stanza e vidi il tavolo apparecchiato sedevano Roberta e la mia padrona a capo tavola e sugli altri due lati sedevano altre due donne. La schiavetta ed il maggiordomo erano impeganti a servire sotto la tavola mentre due maschi prostrati avevano inserite nel culo due fiaccole accese e lo stalliere seduto carponi faceva da sedia a padrona Roberta. La mia andatura era incerta per la farcitura ed i tacchi, ancheggiavo molto e le donne si divertirono a prendermi in giro, e di tanto in tanto mi ordinavano di baciare loro i piedi o la fica. Roberta e la mia padrona invece si divertivano a tirare il filetto che usciva dal mio culo fino quasi a farmi uscire la prima sfera e poi con uno sculaccione mi invitavano a non distrarmi ed a servire. La cena finì, le donne si trasferirono in salotto dove servii loro il caffè, mentre la schiavetta ed il maggiordomo slegarano i candelieri ed il negro. Stavo per ritirarmi quando Regina perentoria disse: “ troietta vieni qui e prostrati difronte a noi, lo sai che Roberta ha organizzato questa festicciola in tuo onore? Vai a baciarle i piedi poi mettiti in ginocchi di fronte a noi” obbedii, le donne si alzarono e mi incominciarono a girare intorno scrutandomi, intanto la schiava fece entrare gli schiavi compresi il maggiordomo ed il negro completamente nudi che si misero in fila su un lato della parete, poi lei si accuccio vicino al divano. Le donne si rimisero sedute, prese la parola Roberta, in tuo onore visto che sei una troia ognuna di noi sceglierà il suo stallone e tu con la bocca andrai a prepararlo per farci godere del suo pisello. La schiava intanto mi ammanettò dietro la schiena le mani. La prima fu Regina, scelse uno dei candelieri, aveva un cazzo veramente notevole, lo presi in bocca e lo spompinai seguendo il ritmo che le donne mi davano, quando fu pronto fu legato a pancia all’aria e Regina si gustò il suo bastone. A turno spompinai tutti i maschi, negro incluso e ciascuna donna godè i frutti del mio lavoro. Soddisfatte tutte, dovetti ripulire loro la fica che grondava sborra di ogni singolo stallone, poi Roberta dichiarò aperti i giochi. Ci trasferimmo in un locale della cantina, vennero legati gli schiavi al muro, davanti c’era una riga, la gara consisteva nel farmi preparare a me ed alla schiavetta i loro cazzi e poi ogni padrona li avrebbe fatti sborrare. Vinceva chi riusciva a farlo schizzare più lontano. Vinse Roberta. Io e la schiavetta li dovemmo ripulire nuovamente spompinandoli poi venne il gioco del salto in largo, Regina disse che avrei dovuto partecipare io. Su delle panche vennero agganciati dei falli di legno che andavano via via aumentando di diametro. Il gioco consisteva nell’auto impalarsi fino a toccare con il culo la panca e poi passare al diametro superiore. Il vincitore era quello che nel minor tempo sarebbe arrivato al palo più grande. Incominciai, ogni padrona poteva spingere lo schiavo per farlo impalare meglio, il primo andò, poi il secondo, il terzo fece fatica, il quarto era molto grande ero a pari con il maggiordomo, Roberta gioiva ma Regina mi sussurrò in un orecchio “mi vuoi far fare brutta figura? Stringi i denti e rilassati, hai il culo di burro” ed incomincio a spingermi sul palo, entrò fino in fondo mancava l’ultimo, mi alzai lentamente mi ci misi seduto sopra e cercai di rilassarmi, lei mi prese per le palle e mi tirò lentamente giù, con l’altra mano mi spingeva i reni, e mi incitava a spingere, il mio culo si aprì ulteriormente ed arrivai prima del maggiordomo. Avevo vinto, Regina gioiva e mi diede un bacio sulla fronte, gli altri si erano fermati al secondo piolo. Stanche le padrone si misero sedute a fumarsi una sigaretta, mentre fu data libertà agli stalloni di potersi divertire con me e con la schiavetta. Le padrone si godettero un vero film porno in diretta. La schiavetta ebbe il compito di spompinare e spippettare i stalloni, mentre a me venne applicato un imbuto nel culo ed il mio compito era quello di raccogliere e smaltire la sborra di ognuno. Quando furono ben svuotati, dovemmo prepararli nuovamente perché le padrone volevano godere di quei cazzoni enormi, poi stanche si sedettero fu portato un cavalletto a cui venimmo legati io e la schiavetta e Regina ordinò di dare anche a noi troiette la giusta razione di cazzo. Incominciarono gli stalloni, uno mi scopava in bocca e l’altro in culo, poi si diedero il cambio, e nuovamente si cambiarono i miei con quelli della schiava, non so quante volte accadde alla fine grondavo sborra dal culo. A quel punto le padrone decisero che era il loro turno, indossarano degli strapon e continuarono il lavoro degli stalloni, ma con dei cazzi ancora più grossi e duri. Ero esausto, venni slegato e mi fu ordinata l’ultima fatica. Fui sdraiato, mi fu applicato un imbuto in bocca, ed ecco sarei stato il cesso delle padrone, a turno mi urinarono in bocca, tutte tranne Regina al suo posto lo fece la schiava. Le padrone si ritirarono, fui liberato e mi fui accompagnato dalla schiava nella cella, ci rassettammo e poi raggiungemmo la nostra padrona nella sua stanza. Mi aspettava, mi portò al bagno e mi ordinò di bere tutto il suo nettare, poi le dovetti fare il bidè, le leccai il culo, ed infine, si fece mettere la crema per il corpo e si fece massaggiare sul letto. Stanca ma soddisfatta ci legò al solito modo e con l’impegno di svegliarla alle nove in punto si mise a dormire. Sprofondai in un sonno ristoratore, poi verso le sette mi svegliai di soprassalto pensando che non avessi svegliato la mia padrona, mi tranquillizzai e mettendomi a ripensare all’esperienze fatte in quei giorni aspettai l’ora della sveglia. La svegliai leccandole i piedi, e come il giorno precedente fui preparato vestito e le servii la colazione a letto, poi la seguii in bagno dove le feci da cesso, la ripulii davanti , e dietro dopo che ebbe espletato le sue funzioni, poi le preparai un bagno caldo e la massaggiai a lungo. Quando uscì le porsi l’accappatoio e poi la sfregai per aiutarla ad asciugarsi e per scaldarla. Andammo nella camera da letto dove l’aiutai a vestire, mi chiese le sue mutandine di pizzo trasparenti, il suo reggiseno a balconcino, calze e reggicalze, ed il suo vestito con la scollatura quadrata e la gonna a pieghe fino al ginocchio. Infine le scarpe, i sandaletti con il tacco che adoravo e che le portai in bocca come se fossi un cane. Si mise seduta e mi disse “hai visto quanto è bravo il compagno di Roberta? Ti piacerebbe diventare il mio maggiordomo?” rimasi senza respiro poi annui con la testa, lei mi accarezzo e mi disse bene diventerai la mia cameriera personale, dovrai accudirmi, farmi godere, mi darai il tuo cazzo come se fosse un vibratore, non potrai venire mai senza mio ordine, e sarai sempre riverente e devoto verso di me. Poi mi chiese se lo volevo, annuii nuovamente allora lei mi autorizzo a baciarle i piedi, poi si alzò mi ordinò di fare le valige e di mettermi le mollette ed il dildo nel culo, di rivestirmi con i miei abiti civili e di aspettarla all’atrio dopo aver caricato i bagagli in macchina. Nell’atrio ci aspettava Roberta, affettuosamente salutò Regina ed io devotamente le dovetti baciare il culo ed i piedi. Regina mi ordino di andare in macchina potei scorgere il maggiordomo che mi faceva l’occhiolino. Il viaggio fu silenzioso, poi Regina disse, questa sera dormirai da me. Arrivati a casa sua portai i bagagli in casa, le preparai la cena, poi dopo in salone lei mi disse: “bravo mi hai soddisfatta meriti un premio, spogliati” eseguii. Mi fece mettere a pancia in aria, prese una borsa del ghiaccio e l’applicò sui miei genitali, poi mi liberò della cintura, ed infilato un guanto in lattice mi svuotò per bene dalla sborra, ridendo incominciò poi a farmelo diventare duro, mi salì sopra ed incomincio a cavalcarmi tenendomi strette le palle con una mano. Venne urlando, poi mi disse “hai dato piacere alla tua Padrona meriti un premio” mi mise a pecorina ed incominciò con le dita a sditalinarmi il culo fino ad infilarci tutta la mano. Vedi questo è il mio regalo, ti senti pieno della tua padrona!!!! Continuò fino a farmi sborrare poi mi ordinò di preparmi e preparare tutto per andare a letto. Mi assicurò con il guinzaglio e baciandomi sulla fronte mi disse: “mi raccomando domani sveglia alle sette” ed andò a dormire!!! 21655 0 13 anni fa